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2
Le sfide dell’ECONOMIA GLOBALE
richiedono un significativo
miglioramento delle capacità
COMPETITIVE
delle imprese e più in generale di un territorio
crescita del
capitale Umano - R&S -INNOVAZIONE
3
Obiettivi generali
Avviare la sperimentazione su tutto il territorio regionale
coinvolgendo il sistema universitario e le imprese;
Gestire la sperimentazione mediante la massima flessibilità
operativa nel rispetto dei vincoli comunitari, nazionali e
regionali;
Sperimentare nuovi modelli formativi centrati sull’interazione
tra imprese e istituzioni universitarie;
Sviluppare un nuovo canale formativo a sostegno :
dell’innalzamento del livello di istruzione;
dell’orientamento dell’ alta formazione alle esigenze delle imprese.
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
4
Impostazione del modello sperimentale
Analisi dei modelli di formazione adottati dalle Università;
Analisi dei fabbisogni e delle aspettative delle imprese mediante
un approfondito confronto con le associazioni dei datori di lavoro
e dei rappresentanti dei lavoratori al fine di:
 armonizzare le esigenze e i vincoli rilevati
 definire un modello di intervento compatibile
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
5
GOVERNANCE
Protocollo di Intesa tra le Parti sociali, le Istituzioni formative e la
Regione per la definizione:
 degli indirizzi generali sugli aspetti giuslavoristici
 degli indirizzi formativi per l’acquisizione di crediti formativi universitari
attraverso la formazione in azienda
 delle funzioni del tutore accademico
 del modello di Piano Formativo Individuale (PFI)
Regolamento tra le Parti Sociali per definire:
 La durata del contratto
 L’età degli apprendisti
 L’inquadramento e la retribuzione
Istituzione di una Cabina di regia regionale con funzioni di monitoraggio
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
6
Vincoli del modello sperimentale
Le azioni finanziabili
 Master Universitari
 Dottorati di ricerca
 Lauree
Le caratteristiche dei destinatari
 Età
 Titolo di studio
I soggetti attuatori
 Atenei o Consorzi di essi
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
TITOLI CONSEGUIBILI Master di I e II livello
Dottore di ricerca
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
ETA’ 18-29 ANNI
DURATA
Non superiore a 2 anni per Lauree
Magistrali, Master di I e II livello
Non superiore a 3 anni per Lauree
triennali
In considerazione
del titolo da
conseguire (e
tutte aumentabili
di 6 mesi)
REGOLAMENTAZIONE
Demandata a
Regioni ovvero
intese ad hoc
impresa/Ateneo in
assenza di
regolamentazione
Laurea triennale e
magistrale
Non superiore a 4 anni per Dottori
di ricerca
In Piemonte, in
accordo con PPSS e
Istituzioni
Universitarie
attraverso
Protocolli d’intesa
8
Protocollo d’Intesa del 20 ottobre 2011
DGR n. 57-13142 del 25/01/2010. Indirizzi
per la sperimentazione, nel periodo 2010-
2012, di percorsi di alta formazione in
apprendistato per l’acquisizione del titolo di
Master universitario di I°e II° livello e
Dottore di ricerca.
DISCIPLINA REGIONALE
DGR n. 32-2892 del 14/11/2011. Apprendistato di alta formazione e di
ricerca - art. 5, D. Lgs. n. 167/2011. Indirizzi per la sperimentazione,
nel periodo 2012-2014, di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea
triennale e Laurea magistrale.
Protocollo d’Intesa del 20 gennaio 2010
9
Parte fondamentale del percorso formativo è realizzato in
azienda. Le aziende si devono impegnare a garantire le
condizioni perché ciò avvenga, anche e soprattutto
attraverso il ruolo del tutor aziendale. Le Istituzioni
universitarie sovraintendono il processo ed attestano in
ingresso (andando a incidere sulla durata del percorso) e in
itinere (anche in caso di abbandono) e in uscita le
esperienze formative e professionali realizzate in azienda
attribuendone un valore in CFU e certificando le
competenze raggiunte.
ASPETTI COMUNI DELLE INTESE DEL 20 GENNAIO 2010
E DEL 20 OTTOBRE 2011
L’articolazione dei percorsi
formativi è differenziata in
relazione ai CFU in ingresso e
descritta nei PFI che costituiscono
parte integrante del contratto.
Devono essere previste servizi di
formazione e tutoraggio accademico
“addizionali” rispetto a quanto già
offerto nei percorsi ordinari di
Laurea.
Le attività formative devono essere erogate lungo
l’intero arco di durata del contratto fino al
conseguimento dei CFU necessari per
l’acquisizione del titolo universitario momento in
cui termina la componente formativa del
contratto.
DURATA DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ
FORMATIVE
RICONOSCIMENTO DELLE ESPERIENZE IN AZIENDA
10
PROCESSO DI INTERAZIONE
IMPRESA ATENEI
definizione del modello organizzativo
piano formativo individuale
erogazione delle attività formative
certificazione
IL MODELLO OPERATIVO – FASE 1: Incontro domanda e offerta
Dichiara il proprio
interesse ad attivare
contratti di
apprendistato
Impresa e Ateneo definiscono il fabbisogno professionale
Individua tutor
didattico
Individua il tutor
aziendale
Definiscono il percorso formativo
Piano Formativo Individuale
[generale]
Impresa seleziona il
candidato idoneo
Definizione della Convenzione tra l’Università ed il datore di
lavoro
Convenzione tra le
Parti
Accetta la proposta di
contratto
Pubblica la vacancy
Si candida alla vacancy
Raccoglie e
preseleziona i
candidati
Promuovono presso le
imprese il percorso in
apprendistato
ISTITUZIONE FORMATIVADATORE DI LAVORO STUDENTE/APPRENDISTA
IL MODELLO OPERATIVO – FASE 2 - Avvio del contratto
Predispongono il Piano formativo di dettaglio
Impresa in accordo con le università attiva il contratto di apprendistato di alta formazione e di
ricerca con l’apprendista
Valuta, approva o
respinge la domanda di
finanziamento ed il
progetto formativo
delle Istituzioni
formative
Piano Formativo Individuale
di dettaglio
Progetto Formativo
[Formulario Progetto
Regionale]
Monitora e controlla la
realizzazione dei
percorsi
Riceve comunicazione di
avvio del progetto (e del
contratto) Rendiconta alla Regione
le spese relative il
percorsi
ISTITUZIONE FORMATIVAREGIONE
STUDENTE/APPRENDISTA
DATORE DI LAVORO
Redige la domanda di
finanziamento (per la
Regione)
Predispone il piano con il
percorso formativo da
realizzare
Piano di studi
personalizzato
Partecipa al bando FIxO
per l’incentiuo
economico
all’assunzione
INCENTIVO ECONOMICO ALL'ASSUNZIONE PREVISTO DAL
PROGRAMMA FIxO "SCUOLA & UNIVERSITÀ"
Per la stipula di contratti di Apprendistato di alta formazione e ricerca (per
il conseguimento di uno qualsiasi dei titoli previsti), le imprese possono
accedere un contributo pari a:
- 6.000 € per ogni soggetto assunto con contratto di apprendistato a tempo
pieno;
- 4.000 € per ogni soggetto assunto con il contratto di apprendistato a
tempo parziale (per almeno 24 ore settimanali).
La domanda di contributo potrà essere presentata unicamente attraverso il
sistema informativo raggiungibile al seguente indirizzo:
http://fixo.italialavoro.it/ a partire dalle 10 del 20/06/2012 e non oltre il
31/12/2012, salvo il caso di previo esaurimento delle risorse disponibili.
L’ avviso è pubblicato in versione integrale sul sito di Italia Lavoro
http://www.italialavoro.it/ nella sezione bandi.
BANDO
per la sperimentazione di corsi per l’acquisizione del titolo di
“DOTTORE DI RICERCA”
in esercizio di apprendistato
15
DOTTORATI in APPRENDISTATO
 Sfida di particolare rilievo
1 delle 8 azioni strategiche indicate dall’Accordo
CRUI/ Confindustria
 può consentire lo sviluppo di PROGETTI di RICERCA
contribuendo a generare CAMBIAMENTI e INNOVAZIONI di
PRODOTTO e PROCESSO nelle imprese
 il dottorando diventa
ANELLO di CONGIUNZIONE
tra
- sistema accademico
e
- sistema delle imprese
16
DOTTORATI in APPRENDISTATO
L’impegno della Regione Piemonte
Perseguire e rafforzare questa azione per:
 favorire significativamente il transito dallo studio al lavoro;
 rafforzare le capacità di acquisizione di saperi scientifici e
tecnologici delle imprese;
 generare e diffondere l’innovazione.
Tutti fattori che contribuiscono a migliorare la competitività del tessuto
produttivo piemontese ed a creare le condizioni per uno sviluppo
sostenibile fondato sul bene conoscenza.
Atenei che hanno almeno una sede operativa
sul territorio piemontese, in forma
singola o associata (ATS);
consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del
titolo di Dottore di Ricerca.
Nel PFI generale deve essere indicata l’attività di
formazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione
universitaria e presso l’impresa.
Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio.
Modello reperibile al sito
http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50
Detto modello deve esserecompilato, stampato e sottoscrittodall’apprendista e dall’impresa.
SOGGETTI ATTUATORI
DESTINATARI
Giovani ed adulti, anche di nazionalità non
italiana:
•ammessi, o già inseriti in corsi di Dottorato di
Ricerca;
• assunti con contratto di apprendistato, ai
sensi dell’art. 50 del D.Lgs. n. 276/2003
•s.m.i., da imprese presenti sul territorio
regionale;
• con età inferiore ai 30 anni al momento
dell’assunzione.
L’IMPRESA
Imprese che hanno sedi
operative sul territorio
piemontese
Progetta e realizza, in stretto raccordo con le imprese,
specifici iter formativi rispondenti ai bisogni delle imprese
interessate che prevedono attività specifiche, aggiuntive
rispetto a quelle dei percorsi di dottorato di ricerca ordinario
e azioni di tutoraggio accademico.
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
• Coordinamento generale delle attività
previste dall’intero percorso formativo e
di ricerca;
• Sostegno all’apprendista sia presso
l’ateneo sia in impresa.
• Collaborazione con il tutor aziendale per
Predisporre il PFI generale e il PFI
di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di
monitoraggio per il controllo dello
stato di avanzamento attività e
raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante
all’apprendista
Definisce il progetto di ricerca, in stretto raccordo con
l’ateneo.
Seleziona e procede all’avviamento al lavoro con contratto
di apprendistato di giovani adulti ammessi o già inseriti in
corsi di Dottorato di ricerca con età inferiore ai 30 anni al
momento dell’assunzione.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale è garante del percorso
formativo svolto dall’apprendista in impresa.
Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del
presente provvedimento ammontano ad Euro
1.000.000,00 a valere su finanziamenti POR-FSE
2007/2013 - Obiettivo 2.
Specifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra
università, centri tecnologici di ricerca,
mondo produttivo e istituzionale con
particolare attenzione alla promozione della
ricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati
al conseguimento di competenze di livello
medio alto coerenti con l’evoluzione della
domanda di lavoro e realizzati anche in forma
integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in
apprendistato finalizzati all’acquisizione di
titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale
umano nella ricerca e nell’innovazione, in
special modo attraverso studi e formazione
postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete
tra università, centri di ricerca e imprese.
• Preparazione del percorso in apprendistato
• Formazione specialistica
• Tutoring individualizzato (con funzioni di supporto
all’impostazione
• Pianificazione e realizzazione del progetto di ricerca
in termini di efficacia, nonché alle azioni connesse al
trasferimento tecnologico)
• Gestione della ricerca
DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA
Finanziamento esclusivamente di attività
aggiuntive rispetto a quelle
svolte dai dottorandi negli ordinari corsi
RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI
FORMATIVI
1. ricerca fondamentale
2. ricerca applicata
3. ricerca applicata rivolta alle piccole e medie imprese (PMI)
TIPOLOGIE DI RICERCA
Possono essere triennali, biennali e annuali il cui avvio, di
norma, coincide con l’inizio dell’anno accademico.
Possono anche essere inseriti nell’ambito di corsi di
Dottorato già avviati, in questo caso, di norma, le attività
devono iniziare entro il 30 giugno dell’annualità in corso e
proseguire nelle successive annualità previste dai progetti
medesimi.
DURATA E PROGRAMMAZIONE DEI PROGETTI DI RICERCA
per la ricerca applicata rivolta allePMI sono previsti costimassimi di preparazione e duratedi formazione specialistica e ditutoring individualizzatosuperiori a quelli definiti per le altredue tipologie di ricerca.
Il preventivo di spesa del progetto di ricerca
triennale, biennale e annuale non può superare,
rispettivamente, l’importo complessivo di €
27.000,00, € 18.000,00 ed € 9.000,00.
PARAMETRI PER LA FORMULAZIONE DEL
PREVENTIVO DI SPESA
21
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Positività
 Offre opportunità concrete di inserimento lavorativo dei dottori di ricerca diverse
rispetto a quelle della carriera universitaria;
 rafforza le relazioni tra università ed imprese condividendo culture e know how
diversi che si vengono ad integrare e complementare grazie ad progetto condiviso di
obiettivi e contenuti in campo formativo e di ricerca;
 aiuta l’utilizzo di linguaggi comuni contribuendo significativamente ad
accorciare la catena della valorizzazione dei risultati della ricerca;
 contribuisce a creare un terreno più fertile e ricettivo per il trasferimento
tecnologico e l’innovazione.
22
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Criticità
 Scarso appeal presso i dottorandi che in larga parte coltivano una prospettiva
di lavoro di tipo accademico. Necessaria una significativa azione di informazione e
sensibilizzazione;
 resistenze da parte dei docenti ad accettare questa modalità formativa,che
viene interpretata come limitativa della “liberta” di ricerca;
 necessità di far comprendere all’azienda le specificità del percorso formativo
di un dottore di ricerca che richiede “obbligatoriamente“ un impegno in attività di
ricerca e innovazione;
 necessità che gli Atenei facciano uno sforzo per utilizzare tutti i possibili spazi di
flessibilità tenuto conto dei vincoli di legge stringenti (es. per la selezione dei
Dottorandi);
 proprietà intellettuale dell’attività di ricerca sviluppata deve essere regolata a
monte secondo schemi semplici e chiari;
 necessità di ricercare un corretto equilibrio nell’utilizzo del tempo e
dell’impegno del dottorando in Università e in Impresa.
BANDO
per la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo
di Master universitario di I e II livello
- Atenei che hanno almeno una sede operativa
sul territorio piemontese, in forma singola o
associata (ATS)
- Consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del titolo
di Master universitario..
Nel PFI generale deve essere indicata l’attività di
formazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione
universitaria e presso l’impresa.
Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio.
Modello reperibile al sito
http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50
Detto modello deve esserecompilato, stampato e sottoscrittodall’apprendista e dall’impresa.
SOGGETTI ATTUATORI
DESTINATARI
Giovani ed adulti, anche di nazionalità
non italiana assunti con contratto di
apprendistato ai sensi dell’art. 50 del
D. Lgs. n. 276/2003 s.m.i., con età
inferiore ai 30 anni al momento
dell’assunzione e in possesso dei
seguenti titoli di studio:
• laurea (o titoli equivalenti previsti dalla
normativa previgente al D.M. 270/2004) per
l’accesso al Master di I livello;
• laurea magistrale (o titoli equivalenti
previsti dalla normativa previgente al D.M.
270/2004) per l’accesso al Master di II
livello.
L’IMPRESA
Imprese che hanno sedi
operative sul territorio
piemontese
Progetta percorsi formativi volti a fornire specifiche
competenze agli apprendisti, al fine di soddisfare i fabbisogni
delle imprese medesime.
Redige rapporti periodici finalizzati al monitoraggio fisico,
finanziario e procedurale, necessari per il monitoraggio
qualitativo e quantitativo delle attività
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione
universitaria devono operare in stretto
raccordo per
Predisporre il PFI generale e il PFI
di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di
monitoraggio per il controllo dello
stato di avanzamento attività e
raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante
all’apprendista
Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione con
gli atenei
Selezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
Coordinamento generale delle attività previste
dall’intero percorso formativo, in attuazione del
piano formativo individuale dell’apprendista
Il tutore aziendale è garante del percorso
formativo svolto dall’apprendista in impresa.
Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del
presente provvedimento ammontano ad Euro
1.908.350,0 a valere su finanziamenti POR-FSE
2007/2013 - Obiettivo 2.
Specifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra
università, centri tecnologici di ricerca,
mondo produttivo e istituzionale con
particolare attenzione alla promozione della
ricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati
al conseguimento di competenze di livello
medio alto coerenti con l’evoluzione della
domanda di lavoro e realizzati anche in forma
integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in
apprendistato finalizzati all’acquisizione di
titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale
umano nella ricerca e nell’innovazione, in
special modo attraverso studi e formazione
postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete
tra università, centri di ricerca e imprese.
- Progettazione
- Formazione a cura dell’Istituzione universitaria
- Tutoring individualizzato.
ATTIVITÀ FINANZIATE
RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI
FORMATIVI
BANDO
per la sperimentazione di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea
triennale e Laurea magistrale
28
Destinatari:
Giovani e adulti fra i 18 e i 29 anni che abbiano già conseguito, di
norma:
- 80-140 CFU per i percorsi di Laurea triennale
- 60 CFU per i percorsi di Laurea magistrale
Datore di lavoro:
Le imprese che hanno sedi operative sul territorio
piemontese che possono procedere all’avviamento al
lavoro di giovani assunti con contratto di
apprendistato ai sensi dell’art. 5
Soggetti attuatori
Atenei o loro forme associative, ai sensi della normativa vigente, con
almeno una sede operativa sul territorio piemontese.
Le Università devono:
- garantire azioni di informazione e orientamento;
- realizzare attività di tutoraggio accademico rispondenti
alle esigenze delle imprese, in collaborazione con le
medesime (tutor aziendale);
- prevedere attività finalizzate all’acquisizione di
competenze addizionali rispetto a quanto previsto dalla
formazione ordinaria programmata dall’ateneo;
- valutare ed attestare i CFU e le competenze acquisite in
ambito lavorativo, anche nel caso in cui l’apprendista non
completi il percorso o non consegua il titolo finale.
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione con
gli atenei
Selezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione
universitaria devono operare in stretto
raccordo per
Predisporre il PFI generale e il PFI
di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di
monitoraggio per il controllo dello
stato di avanzamento attività e
raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante
all’apprendista
COMPITI DEL COORDINATORE
ACCADEMICO
Coordinamento generale delle attività previste
dall’intero percorso formativo, in attuazione del
piano formativo individuale dell’apprendista
Il tutore aziendale è garante del percorso
formativo svolto dall’apprendista in impresa.
31
DOTAZIONE
Specifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra
università, centri tecnologici di ricerca,
mondo produttivo e istituzionale con
particolare attenzione alla promozione della
ricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati
al conseguimento di competenze di livello
medio alto coerenti con l’evoluzione della
domanda di lavoro e realizzati anche in forma
integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in
apprendistato finalizzati all’acquisizione di
titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale
umano nella ricerca e nell’innovazione, in
special modo attraverso studi e formazione
postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete
tra università, centri di ricerca e imprese.
ATTIVITÀ FINANZIABILI
I RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE
33
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Attività realizzata o avviata Imprese coinvolte Apprendisti
38 Master Universitari 215 610
13 Dottorati di ricerca 13 13
1 Laurea Specialistica 1 5
Percentuale di successo formativo Trasformazione del contratto
94% 100%
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Dimensioni delle imprese
(valori%)
42,22%
28,89%
28,89%
più di 250
da 51 a 250
fino a 50
35
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Macro Settori delle imprese coinvolte
55,56
31,11
13,33
0
10
20
30
40
50
60
Servizi alle
imprese
Metalmeccanico
Servizi alle
persone
36
6,7
6,7
6,7
8,9
13,3
17,8
26,7
28,9
- 10,0 20,0 30,0
Criticità rilevate dalle imprese (valori%)
Nessuna
Difficoltà a conciliare
l'alternanza
Oneri burocratici
Altro
Contratto
Costo delle tecnologie
necessarie
Scarso legame tra
formazione e lavoro
Mancanza di tempo
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
37
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
6,7
13,3
20,0
35,6
46,7
62,2
- 20,0 40,0 60,0 80,0
Valutazione positiva rilevata dalle imprese (valori %)
Contenuti della
formazione
Candidati validi
Collaborazione con
l'Ateneo
Agevolazioni fiscali
Aiuto all'inserimento dei
giovani
Confronto con altre
aziende
38
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
4,0
4,0
9,0
13,0
20,0
22,0
49,0
- 20,0 40,0 60,0
Suggerimenti delle Imprese (valori%)
Collegare maggiormente
la formazione accademica
alle realtà aziendali
Snellire gli adempimenti
burocratici
Nessuno
Ridurre i problemi legati
all'alternanza
Altro
Modificare alcuni aspetti
del contratto
Aumentare i contatti tra
aziende
Realizzato in collaborazione con:
Italia Lavoro – Azione PON 2012 – 2014
POT – Pianificazione Operativa Territoriale
Piano di diffusione Apprendistato Regione Piemonte e Italia Lavoro

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  • 1.
  • 2. 2 Le sfide dell’ECONOMIA GLOBALE richiedono un significativo miglioramento delle capacità COMPETITIVE delle imprese e più in generale di un territorio crescita del capitale Umano - R&S -INNOVAZIONE
  • 3. 3 Obiettivi generali Avviare la sperimentazione su tutto il territorio regionale coinvolgendo il sistema universitario e le imprese; Gestire la sperimentazione mediante la massima flessibilità operativa nel rispetto dei vincoli comunitari, nazionali e regionali; Sperimentare nuovi modelli formativi centrati sull’interazione tra imprese e istituzioni universitarie; Sviluppare un nuovo canale formativo a sostegno : dell’innalzamento del livello di istruzione; dell’orientamento dell’ alta formazione alle esigenze delle imprese. APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA (art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
  • 4. 4 Impostazione del modello sperimentale Analisi dei modelli di formazione adottati dalle Università; Analisi dei fabbisogni e delle aspettative delle imprese mediante un approfondito confronto con le associazioni dei datori di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori al fine di:  armonizzare le esigenze e i vincoli rilevati  definire un modello di intervento compatibile APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA (art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
  • 5. 5 GOVERNANCE Protocollo di Intesa tra le Parti sociali, le Istituzioni formative e la Regione per la definizione:  degli indirizzi generali sugli aspetti giuslavoristici  degli indirizzi formativi per l’acquisizione di crediti formativi universitari attraverso la formazione in azienda  delle funzioni del tutore accademico  del modello di Piano Formativo Individuale (PFI) Regolamento tra le Parti Sociali per definire:  La durata del contratto  L’età degli apprendisti  L’inquadramento e la retribuzione Istituzione di una Cabina di regia regionale con funzioni di monitoraggio APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA (art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
  • 6. 6 Vincoli del modello sperimentale Le azioni finanziabili  Master Universitari  Dottorati di ricerca  Lauree Le caratteristiche dei destinatari  Età  Titolo di studio I soggetti attuatori  Atenei o Consorzi di essi APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA (art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
  • 7. TITOLI CONSEGUIBILI Master di I e II livello Dottore di ricerca APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA (art. 5 – D.Lgs. 167/2011) ETA’ 18-29 ANNI DURATA Non superiore a 2 anni per Lauree Magistrali, Master di I e II livello Non superiore a 3 anni per Lauree triennali In considerazione del titolo da conseguire (e tutte aumentabili di 6 mesi) REGOLAMENTAZIONE Demandata a Regioni ovvero intese ad hoc impresa/Ateneo in assenza di regolamentazione Laurea triennale e magistrale Non superiore a 4 anni per Dottori di ricerca In Piemonte, in accordo con PPSS e Istituzioni Universitarie attraverso Protocolli d’intesa
  • 8. 8 Protocollo d’Intesa del 20 ottobre 2011 DGR n. 57-13142 del 25/01/2010. Indirizzi per la sperimentazione, nel periodo 2010- 2012, di percorsi di alta formazione in apprendistato per l’acquisizione del titolo di Master universitario di I°e II° livello e Dottore di ricerca. DISCIPLINA REGIONALE DGR n. 32-2892 del 14/11/2011. Apprendistato di alta formazione e di ricerca - art. 5, D. Lgs. n. 167/2011. Indirizzi per la sperimentazione, nel periodo 2012-2014, di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea triennale e Laurea magistrale. Protocollo d’Intesa del 20 gennaio 2010
  • 9. 9 Parte fondamentale del percorso formativo è realizzato in azienda. Le aziende si devono impegnare a garantire le condizioni perché ciò avvenga, anche e soprattutto attraverso il ruolo del tutor aziendale. Le Istituzioni universitarie sovraintendono il processo ed attestano in ingresso (andando a incidere sulla durata del percorso) e in itinere (anche in caso di abbandono) e in uscita le esperienze formative e professionali realizzate in azienda attribuendone un valore in CFU e certificando le competenze raggiunte. ASPETTI COMUNI DELLE INTESE DEL 20 GENNAIO 2010 E DEL 20 OTTOBRE 2011 L’articolazione dei percorsi formativi è differenziata in relazione ai CFU in ingresso e descritta nei PFI che costituiscono parte integrante del contratto. Devono essere previste servizi di formazione e tutoraggio accademico “addizionali” rispetto a quanto già offerto nei percorsi ordinari di Laurea. Le attività formative devono essere erogate lungo l’intero arco di durata del contratto fino al conseguimento dei CFU necessari per l’acquisizione del titolo universitario momento in cui termina la componente formativa del contratto. DURATA DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE RICONOSCIMENTO DELLE ESPERIENZE IN AZIENDA
  • 10. 10 PROCESSO DI INTERAZIONE IMPRESA ATENEI definizione del modello organizzativo piano formativo individuale erogazione delle attività formative certificazione
  • 11. IL MODELLO OPERATIVO – FASE 1: Incontro domanda e offerta Dichiara il proprio interesse ad attivare contratti di apprendistato Impresa e Ateneo definiscono il fabbisogno professionale Individua tutor didattico Individua il tutor aziendale Definiscono il percorso formativo Piano Formativo Individuale [generale] Impresa seleziona il candidato idoneo Definizione della Convenzione tra l’Università ed il datore di lavoro Convenzione tra le Parti Accetta la proposta di contratto Pubblica la vacancy Si candida alla vacancy Raccoglie e preseleziona i candidati Promuovono presso le imprese il percorso in apprendistato ISTITUZIONE FORMATIVADATORE DI LAVORO STUDENTE/APPRENDISTA
  • 12. IL MODELLO OPERATIVO – FASE 2 - Avvio del contratto Predispongono il Piano formativo di dettaglio Impresa in accordo con le università attiva il contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca con l’apprendista Valuta, approva o respinge la domanda di finanziamento ed il progetto formativo delle Istituzioni formative Piano Formativo Individuale di dettaglio Progetto Formativo [Formulario Progetto Regionale] Monitora e controlla la realizzazione dei percorsi Riceve comunicazione di avvio del progetto (e del contratto) Rendiconta alla Regione le spese relative il percorsi ISTITUZIONE FORMATIVAREGIONE STUDENTE/APPRENDISTA DATORE DI LAVORO Redige la domanda di finanziamento (per la Regione) Predispone il piano con il percorso formativo da realizzare Piano di studi personalizzato Partecipa al bando FIxO per l’incentiuo economico all’assunzione
  • 13. INCENTIVO ECONOMICO ALL'ASSUNZIONE PREVISTO DAL PROGRAMMA FIxO "SCUOLA & UNIVERSITÀ" Per la stipula di contratti di Apprendistato di alta formazione e ricerca (per il conseguimento di uno qualsiasi dei titoli previsti), le imprese possono accedere un contributo pari a: - 6.000 € per ogni soggetto assunto con contratto di apprendistato a tempo pieno; - 4.000 € per ogni soggetto assunto con il contratto di apprendistato a tempo parziale (per almeno 24 ore settimanali). La domanda di contributo potrà essere presentata unicamente attraverso il sistema informativo raggiungibile al seguente indirizzo: http://fixo.italialavoro.it/ a partire dalle 10 del 20/06/2012 e non oltre il 31/12/2012, salvo il caso di previo esaurimento delle risorse disponibili. L’ avviso è pubblicato in versione integrale sul sito di Italia Lavoro http://www.italialavoro.it/ nella sezione bandi.
  • 14. BANDO per la sperimentazione di corsi per l’acquisizione del titolo di “DOTTORE DI RICERCA” in esercizio di apprendistato
  • 15. 15 DOTTORATI in APPRENDISTATO  Sfida di particolare rilievo 1 delle 8 azioni strategiche indicate dall’Accordo CRUI/ Confindustria  può consentire lo sviluppo di PROGETTI di RICERCA contribuendo a generare CAMBIAMENTI e INNOVAZIONI di PRODOTTO e PROCESSO nelle imprese  il dottorando diventa ANELLO di CONGIUNZIONE tra - sistema accademico e - sistema delle imprese
  • 16. 16 DOTTORATI in APPRENDISTATO L’impegno della Regione Piemonte Perseguire e rafforzare questa azione per:  favorire significativamente il transito dallo studio al lavoro;  rafforzare le capacità di acquisizione di saperi scientifici e tecnologici delle imprese;  generare e diffondere l’innovazione. Tutti fattori che contribuiscono a migliorare la competitività del tessuto produttivo piemontese ed a creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile fondato sul bene conoscenza.
  • 17. Atenei che hanno almeno una sede operativa sul territorio piemontese, in forma singola o associata (ATS); consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del titolo di Dottore di Ricerca. Nel PFI generale deve essere indicata l’attività di formazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione universitaria e presso l’impresa. Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio. Modello reperibile al sito http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50 Detto modello deve esserecompilato, stampato e sottoscrittodall’apprendista e dall’impresa. SOGGETTI ATTUATORI DESTINATARI Giovani ed adulti, anche di nazionalità non italiana: •ammessi, o già inseriti in corsi di Dottorato di Ricerca; • assunti con contratto di apprendistato, ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs. n. 276/2003 •s.m.i., da imprese presenti sul territorio regionale; • con età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione. L’IMPRESA Imprese che hanno sedi operative sul territorio piemontese
  • 18. Progetta e realizza, in stretto raccordo con le imprese, specifici iter formativi rispondenti ai bisogni delle imprese interessate che prevedono attività specifiche, aggiuntive rispetto a quelle dei percorsi di dottorato di ricerca ordinario e azioni di tutoraggio accademico. RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO • Coordinamento generale delle attività previste dall’intero percorso formativo e di ricerca; • Sostegno all’apprendista sia presso l’ateneo sia in impresa. • Collaborazione con il tutor aziendale per Predisporre il PFI generale e il PFI di dettaglio dell’apprendista Prevedere un sistema di monitoraggio per il controllo dello stato di avanzamento attività e raggiungimento degli obiettivi Garantire assistenza costante all’apprendista Definisce il progetto di ricerca, in stretto raccordo con l’ateneo. Seleziona e procede all’avviamento al lavoro con contratto di apprendistato di giovani adulti ammessi o già inseriti in corsi di Dottorato di ricerca con età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione. RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE Il tutore aziendale è garante del percorso formativo svolto dall’apprendista in impresa.
  • 19. Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del presente provvedimento ammontano ad Euro 1.000.000,00 a valere su finanziamenti POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2. Specifiche della fonte di finanziamento POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2 Asse IV Capitale umano Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione. Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati al conseguimento di competenze di livello medio alto coerenti con l’evoluzione della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata. Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in apprendistato finalizzati all’acquisizione di titoli di studio superiori. Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale umano nella ricerca e nell’innovazione, in special modo attraverso studi e formazione postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese. • Preparazione del percorso in apprendistato • Formazione specialistica • Tutoring individualizzato (con funzioni di supporto all’impostazione • Pianificazione e realizzazione del progetto di ricerca in termini di efficacia, nonché alle azioni connesse al trasferimento tecnologico) • Gestione della ricerca DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA Finanziamento esclusivamente di attività aggiuntive rispetto a quelle svolte dai dottorandi negli ordinari corsi RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
  • 20. 1. ricerca fondamentale 2. ricerca applicata 3. ricerca applicata rivolta alle piccole e medie imprese (PMI) TIPOLOGIE DI RICERCA Possono essere triennali, biennali e annuali il cui avvio, di norma, coincide con l’inizio dell’anno accademico. Possono anche essere inseriti nell’ambito di corsi di Dottorato già avviati, in questo caso, di norma, le attività devono iniziare entro il 30 giugno dell’annualità in corso e proseguire nelle successive annualità previste dai progetti medesimi. DURATA E PROGRAMMAZIONE DEI PROGETTI DI RICERCA per la ricerca applicata rivolta allePMI sono previsti costimassimi di preparazione e duratedi formazione specialistica e ditutoring individualizzatosuperiori a quelli definiti per le altredue tipologie di ricerca. Il preventivo di spesa del progetto di ricerca triennale, biennale e annuale non può superare, rispettivamente, l’importo complessivo di € 27.000,00, € 18.000,00 ed € 9.000,00. PARAMETRI PER LA FORMULAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA
  • 21. 21 DOTTORATI in APPRENDISTATO Positività  Offre opportunità concrete di inserimento lavorativo dei dottori di ricerca diverse rispetto a quelle della carriera universitaria;  rafforza le relazioni tra università ed imprese condividendo culture e know how diversi che si vengono ad integrare e complementare grazie ad progetto condiviso di obiettivi e contenuti in campo formativo e di ricerca;  aiuta l’utilizzo di linguaggi comuni contribuendo significativamente ad accorciare la catena della valorizzazione dei risultati della ricerca;  contribuisce a creare un terreno più fertile e ricettivo per il trasferimento tecnologico e l’innovazione.
  • 22. 22 DOTTORATI in APPRENDISTATO Criticità  Scarso appeal presso i dottorandi che in larga parte coltivano una prospettiva di lavoro di tipo accademico. Necessaria una significativa azione di informazione e sensibilizzazione;  resistenze da parte dei docenti ad accettare questa modalità formativa,che viene interpretata come limitativa della “liberta” di ricerca;  necessità di far comprendere all’azienda le specificità del percorso formativo di un dottore di ricerca che richiede “obbligatoriamente“ un impegno in attività di ricerca e innovazione;  necessità che gli Atenei facciano uno sforzo per utilizzare tutti i possibili spazi di flessibilità tenuto conto dei vincoli di legge stringenti (es. per la selezione dei Dottorandi);  proprietà intellettuale dell’attività di ricerca sviluppata deve essere regolata a monte secondo schemi semplici e chiari;  necessità di ricercare un corretto equilibrio nell’utilizzo del tempo e dell’impegno del dottorando in Università e in Impresa.
  • 23. BANDO per la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo di Master universitario di I e II livello
  • 24. - Atenei che hanno almeno una sede operativa sul territorio piemontese, in forma singola o associata (ATS) - Consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del titolo di Master universitario.. Nel PFI generale deve essere indicata l’attività di formazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione universitaria e presso l’impresa. Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio. Modello reperibile al sito http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50 Detto modello deve esserecompilato, stampato e sottoscrittodall’apprendista e dall’impresa. SOGGETTI ATTUATORI DESTINATARI Giovani ed adulti, anche di nazionalità non italiana assunti con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 50 del D. Lgs. n. 276/2003 s.m.i., con età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione e in possesso dei seguenti titoli di studio: • laurea (o titoli equivalenti previsti dalla normativa previgente al D.M. 270/2004) per l’accesso al Master di I livello; • laurea magistrale (o titoli equivalenti previsti dalla normativa previgente al D.M. 270/2004) per l’accesso al Master di II livello. L’IMPRESA Imprese che hanno sedi operative sul territorio piemontese
  • 25. Progetta percorsi formativi volti a fornire specifiche competenze agli apprendisti, al fine di soddisfare i fabbisogni delle imprese medesime. Redige rapporti periodici finalizzati al monitoraggio fisico, finanziario e procedurale, necessari per il monitoraggio qualitativo e quantitativo delle attività RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione universitaria devono operare in stretto raccordo per Predisporre il PFI generale e il PFI di dettaglio dell’apprendista Prevedere un sistema di monitoraggio per il controllo dello stato di avanzamento attività e raggiungimento degli obiettivi Garantire assistenza costante all’apprendista Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione con gli atenei Selezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo. RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO Coordinamento generale delle attività previste dall’intero percorso formativo, in attuazione del piano formativo individuale dell’apprendista Il tutore aziendale è garante del percorso formativo svolto dall’apprendista in impresa.
  • 26. Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del presente provvedimento ammontano ad Euro 1.908.350,0 a valere su finanziamenti POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2. Specifiche della fonte di finanziamento POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2 Asse IV Capitale umano Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione. Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati al conseguimento di competenze di livello medio alto coerenti con l’evoluzione della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata. Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in apprendistato finalizzati all’acquisizione di titoli di studio superiori. Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale umano nella ricerca e nell’innovazione, in special modo attraverso studi e formazione postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese. - Progettazione - Formazione a cura dell’Istituzione universitaria - Tutoring individualizzato. ATTIVITÀ FINANZIATE RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
  • 27. BANDO per la sperimentazione di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea triennale e Laurea magistrale
  • 28. 28 Destinatari: Giovani e adulti fra i 18 e i 29 anni che abbiano già conseguito, di norma: - 80-140 CFU per i percorsi di Laurea triennale - 60 CFU per i percorsi di Laurea magistrale Datore di lavoro: Le imprese che hanno sedi operative sul territorio piemontese che possono procedere all’avviamento al lavoro di giovani assunti con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 5 Soggetti attuatori Atenei o loro forme associative, ai sensi della normativa vigente, con almeno una sede operativa sul territorio piemontese.
  • 29. Le Università devono: - garantire azioni di informazione e orientamento; - realizzare attività di tutoraggio accademico rispondenti alle esigenze delle imprese, in collaborazione con le medesime (tutor aziendale); - prevedere attività finalizzate all’acquisizione di competenze addizionali rispetto a quanto previsto dalla formazione ordinaria programmata dall’ateneo; - valutare ed attestare i CFU e le competenze acquisite in ambito lavorativo, anche nel caso in cui l’apprendista non completi il percorso o non consegua il titolo finale. RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione con gli atenei Selezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo. RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
  • 30. COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione universitaria devono operare in stretto raccordo per Predisporre il PFI generale e il PFI di dettaglio dell’apprendista Prevedere un sistema di monitoraggio per il controllo dello stato di avanzamento attività e raggiungimento degli obiettivi Garantire assistenza costante all’apprendista COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO Coordinamento generale delle attività previste dall’intero percorso formativo, in attuazione del piano formativo individuale dell’apprendista Il tutore aziendale è garante del percorso formativo svolto dall’apprendista in impresa.
  • 31. 31 DOTAZIONE Specifiche della fonte di finanziamento POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2 Asse IV Capitale umano Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione. Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati al conseguimento di competenze di livello medio alto coerenti con l’evoluzione della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata. Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in apprendistato finalizzati all’acquisizione di titoli di studio superiori. Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale umano nella ricerca e nell’innovazione, in special modo attraverso studi e formazione postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese. ATTIVITÀ FINANZIABILI
  • 32. I RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE
  • 33. 33 I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE Attività realizzata o avviata Imprese coinvolte Apprendisti 38 Master Universitari 215 610 13 Dottorati di ricerca 13 13 1 Laurea Specialistica 1 5 Percentuale di successo formativo Trasformazione del contratto 94% 100%
  • 34. I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE Dimensioni delle imprese (valori%) 42,22% 28,89% 28,89% più di 250 da 51 a 250 fino a 50
  • 35. 35 I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE Macro Settori delle imprese coinvolte 55,56 31,11 13,33 0 10 20 30 40 50 60 Servizi alle imprese Metalmeccanico Servizi alle persone
  • 36. 36 6,7 6,7 6,7 8,9 13,3 17,8 26,7 28,9 - 10,0 20,0 30,0 Criticità rilevate dalle imprese (valori%) Nessuna Difficoltà a conciliare l'alternanza Oneri burocratici Altro Contratto Costo delle tecnologie necessarie Scarso legame tra formazione e lavoro Mancanza di tempo I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
  • 37. 37 I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE 6,7 13,3 20,0 35,6 46,7 62,2 - 20,0 40,0 60,0 80,0 Valutazione positiva rilevata dalle imprese (valori %) Contenuti della formazione Candidati validi Collaborazione con l'Ateneo Agevolazioni fiscali Aiuto all'inserimento dei giovani Confronto con altre aziende
  • 38. 38 I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE 4,0 4,0 9,0 13,0 20,0 22,0 49,0 - 20,0 40,0 60,0 Suggerimenti delle Imprese (valori%) Collegare maggiormente la formazione accademica alle realtà aziendali Snellire gli adempimenti burocratici Nessuno Ridurre i problemi legati all'alternanza Altro Modificare alcuni aspetti del contratto Aumentare i contatti tra aziende
  • 39. Realizzato in collaborazione con: Italia Lavoro – Azione PON 2012 – 2014 POT – Pianificazione Operativa Territoriale Piano di diffusione Apprendistato Regione Piemonte e Italia Lavoro