L’elemento di novità che contraddistingue l’apprendistato di alta formazione è l’integrazione e l’interazione tra l’apprendimento in impresa e l’apprendimento presso l’istituzione universitaria/formativa.
L’apprendistato di alta formazione, per sua natura, necessita di una significativa spinta all’innovazione dei processi amministrativi e gestionali della P.A., della dinamica didattico-organizzativa propria degli atenei, nonché dei modelli di relazione e partenariato tra i vari soggetti coinvolti.
La governance dei processi non può prescindere da un’accurata valutazione dei vincoli derivanti dagli ordinamenti universitari e/o del sistema dell’istruzione, dei vincoli lavoristici tipici di questa tipologia contrattuale.
L’azione della P.A., deve produrre, un’agile insieme di regole, di relazioni e di accesso a risorse finanziarie che consenta il dialogo e la crescita del sistema produttivo con il sistema universitario e dell’istruzione. Detti sistemi possono valorizzare il patrimonio di esperienze e potenzialità intrinseco ai rispettivi modelli organizzativi.
In collaborazione con: Agenzia Piemonte lavoro
Pietro Viotti - L’alta formazione in apprendistato: una sfida per il futuro - Digital for Job
1.
2. 2
Le sfide dell’ECONOMIA GLOBALE
richiedono un significativo
miglioramento delle capacità
COMPETITIVE
delle imprese e più in generale di un territorio
crescita del
capitale Umano - R&S -INNOVAZIONE
3. 3
Obiettivi generali
Avviare la sperimentazione su tutto il territorio regionale
coinvolgendo il sistema universitario e le imprese;
Gestire la sperimentazione mediante la massima flessibilità
operativa nel rispetto dei vincoli comunitari, nazionali e
regionali;
Sperimentare nuovi modelli formativi centrati sull’interazione
tra imprese e istituzioni universitarie;
Sviluppare un nuovo canale formativo a sostegno :
dell’innalzamento del livello di istruzione;
dell’orientamento dell’ alta formazione alle esigenze delle imprese.
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
4. 4
Impostazione del modello sperimentale
Analisi dei modelli di formazione adottati dalle Università;
Analisi dei fabbisogni e delle aspettative delle imprese mediante
un approfondito confronto con le associazioni dei datori di lavoro
e dei rappresentanti dei lavoratori al fine di:
armonizzare le esigenze e i vincoli rilevati
definire un modello di intervento compatibile
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
5. 5
GOVERNANCE
Protocollo di Intesa tra le Parti sociali, le Istituzioni formative e la
Regione per la definizione:
degli indirizzi generali sugli aspetti giuslavoristici
degli indirizzi formativi per l’acquisizione di crediti formativi universitari
attraverso la formazione in azienda
delle funzioni del tutore accademico
del modello di Piano Formativo Individuale (PFI)
Regolamento tra le Parti Sociali per definire:
La durata del contratto
L’età degli apprendisti
L’inquadramento e la retribuzione
Istituzione di una Cabina di regia regionale con funzioni di monitoraggio
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
6. 6
Vincoli del modello sperimentale
Le azioni finanziabili
Master Universitari
Dottorati di ricerca
Lauree
Le caratteristiche dei destinatari
Età
Titolo di studio
I soggetti attuatori
Atenei o Consorzi di essi
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
7. TITOLI CONSEGUIBILI Master di I e II livello
Dottore di ricerca
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
ETA’ 18-29 ANNI
DURATA
Non superiore a 2 anni per Lauree
Magistrali, Master di I e II livello
Non superiore a 3 anni per Lauree
triennali
In considerazione
del titolo da
conseguire (e
tutte aumentabili
di 6 mesi)
REGOLAMENTAZIONE
Demandata a
Regioni ovvero
intese ad hoc
impresa/Ateneo in
assenza di
regolamentazione
Laurea triennale e
magistrale
Non superiore a 4 anni per Dottori
di ricerca
In Piemonte, in
accordo con PPSS e
Istituzioni
Universitarie
attraverso
Protocolli d’intesa
8. 8
Protocollo d’Intesa del 20 ottobre 2011
DGR n. 57-13142 del 25/01/2010. Indirizzi
per la sperimentazione, nel periodo 2010-
2012, di percorsi di alta formazione in
apprendistato per l’acquisizione del titolo di
Master universitario di I°e II° livello e
Dottore di ricerca.
DISCIPLINA REGIONALE
DGR n. 32-2892 del 14/11/2011. Apprendistato di alta formazione e di
ricerca - art. 5, D. Lgs. n. 167/2011. Indirizzi per la sperimentazione,
nel periodo 2012-2014, di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea
triennale e Laurea magistrale.
Protocollo d’Intesa del 20 gennaio 2010
9. 9
Parte fondamentale del percorso formativo è realizzato in
azienda. Le aziende si devono impegnare a garantire le
condizioni perché ciò avvenga, anche e soprattutto
attraverso il ruolo del tutor aziendale. Le Istituzioni
universitarie sovraintendono il processo ed attestano in
ingresso (andando a incidere sulla durata del percorso) e in
itinere (anche in caso di abbandono) e in uscita le
esperienze formative e professionali realizzate in azienda
attribuendone un valore in CFU e certificando le
competenze raggiunte.
ASPETTI COMUNI DELLE INTESE DEL 20 GENNAIO 2010
E DEL 20 OTTOBRE 2011
L’articolazione dei percorsi
formativi è differenziata in
relazione ai CFU in ingresso e
descritta nei PFI che costituiscono
parte integrante del contratto.
Devono essere previste servizi di
formazione e tutoraggio accademico
“addizionali” rispetto a quanto già
offerto nei percorsi ordinari di
Laurea.
Le attività formative devono essere erogate lungo
l’intero arco di durata del contratto fino al
conseguimento dei CFU necessari per
l’acquisizione del titolo universitario momento in
cui termina la componente formativa del
contratto.
DURATA DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ
FORMATIVE
RICONOSCIMENTO DELLE ESPERIENZE IN AZIENDA
10. 10
PROCESSO DI INTERAZIONE
IMPRESA ATENEI
definizione del modello organizzativo
piano formativo individuale
erogazione delle attività formative
certificazione
11. IL MODELLO OPERATIVO – FASE 1: Incontro domanda e offerta
Dichiara il proprio
interesse ad attivare
contratti di
apprendistato
Impresa e Ateneo definiscono il fabbisogno professionale
Individua tutor
didattico
Individua il tutor
aziendale
Definiscono il percorso formativo
Piano Formativo Individuale
[generale]
Impresa seleziona il
candidato idoneo
Definizione della Convenzione tra l’Università ed il datore di
lavoro
Convenzione tra le
Parti
Accetta la proposta di
contratto
Pubblica la vacancy
Si candida alla vacancy
Raccoglie e
preseleziona i
candidati
Promuovono presso le
imprese il percorso in
apprendistato
ISTITUZIONE FORMATIVADATORE DI LAVORO STUDENTE/APPRENDISTA
12. IL MODELLO OPERATIVO – FASE 2 - Avvio del contratto
Predispongono il Piano formativo di dettaglio
Impresa in accordo con le università attiva il contratto di apprendistato di alta formazione e di
ricerca con l’apprendista
Valuta, approva o
respinge la domanda di
finanziamento ed il
progetto formativo
delle Istituzioni
formative
Piano Formativo Individuale
di dettaglio
Progetto Formativo
[Formulario Progetto
Regionale]
Monitora e controlla la
realizzazione dei
percorsi
Riceve comunicazione di
avvio del progetto (e del
contratto) Rendiconta alla Regione
le spese relative il
percorsi
ISTITUZIONE FORMATIVAREGIONE
STUDENTE/APPRENDISTA
DATORE DI LAVORO
Redige la domanda di
finanziamento (per la
Regione)
Predispone il piano con il
percorso formativo da
realizzare
Piano di studi
personalizzato
Partecipa al bando FIxO
per l’incentiuo
economico
all’assunzione
13. INCENTIVO ECONOMICO ALL'ASSUNZIONE PREVISTO DAL
PROGRAMMA FIxO "SCUOLA & UNIVERSITÀ"
Per la stipula di contratti di Apprendistato di alta formazione e ricerca (per
il conseguimento di uno qualsiasi dei titoli previsti), le imprese possono
accedere un contributo pari a:
- 6.000 € per ogni soggetto assunto con contratto di apprendistato a tempo
pieno;
- 4.000 € per ogni soggetto assunto con il contratto di apprendistato a
tempo parziale (per almeno 24 ore settimanali).
La domanda di contributo potrà essere presentata unicamente attraverso il
sistema informativo raggiungibile al seguente indirizzo:
http://fixo.italialavoro.it/ a partire dalle 10 del 20/06/2012 e non oltre il
31/12/2012, salvo il caso di previo esaurimento delle risorse disponibili.
L’ avviso è pubblicato in versione integrale sul sito di Italia Lavoro
http://www.italialavoro.it/ nella sezione bandi.
14. BANDO
per la sperimentazione di corsi per l’acquisizione del titolo di
“DOTTORE DI RICERCA”
in esercizio di apprendistato
15. 15
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Sfida di particolare rilievo
1 delle 8 azioni strategiche indicate dall’Accordo
CRUI/ Confindustria
può consentire lo sviluppo di PROGETTI di RICERCA
contribuendo a generare CAMBIAMENTI e INNOVAZIONI di
PRODOTTO e PROCESSO nelle imprese
il dottorando diventa
ANELLO di CONGIUNZIONE
tra
- sistema accademico
e
- sistema delle imprese
16. 16
DOTTORATI in APPRENDISTATO
L’impegno della Regione Piemonte
Perseguire e rafforzare questa azione per:
favorire significativamente il transito dallo studio al lavoro;
rafforzare le capacità di acquisizione di saperi scientifici e
tecnologici delle imprese;
generare e diffondere l’innovazione.
Tutti fattori che contribuiscono a migliorare la competitività del tessuto
produttivo piemontese ed a creare le condizioni per uno sviluppo
sostenibile fondato sul bene conoscenza.
17. Atenei che hanno almeno una sede operativa
sul territorio piemontese, in forma
singola o associata (ATS);
consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del
titolo di Dottore di Ricerca.
Nel PFI generale deve essere indicata l’attività di
formazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione
universitaria e presso l’impresa.
Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio.
Modello reperibile al sito
http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50
Detto modello deve esserecompilato, stampato e sottoscrittodall’apprendista e dall’impresa.
SOGGETTI ATTUATORI
DESTINATARI
Giovani ed adulti, anche di nazionalità non
italiana:
•ammessi, o già inseriti in corsi di Dottorato di
Ricerca;
• assunti con contratto di apprendistato, ai
sensi dell’art. 50 del D.Lgs. n. 276/2003
•s.m.i., da imprese presenti sul territorio
regionale;
• con età inferiore ai 30 anni al momento
dell’assunzione.
L’IMPRESA
Imprese che hanno sedi
operative sul territorio
piemontese
18. Progetta e realizza, in stretto raccordo con le imprese,
specifici iter formativi rispondenti ai bisogni delle imprese
interessate che prevedono attività specifiche, aggiuntive
rispetto a quelle dei percorsi di dottorato di ricerca ordinario
e azioni di tutoraggio accademico.
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
• Coordinamento generale delle attività
previste dall’intero percorso formativo e
di ricerca;
• Sostegno all’apprendista sia presso
l’ateneo sia in impresa.
• Collaborazione con il tutor aziendale per
Predisporre il PFI generale e il PFI
di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di
monitoraggio per il controllo dello
stato di avanzamento attività e
raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante
all’apprendista
Definisce il progetto di ricerca, in stretto raccordo con
l’ateneo.
Seleziona e procede all’avviamento al lavoro con contratto
di apprendistato di giovani adulti ammessi o già inseriti in
corsi di Dottorato di ricerca con età inferiore ai 30 anni al
momento dell’assunzione.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale è garante del percorso
formativo svolto dall’apprendista in impresa.
19. Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del
presente provvedimento ammontano ad Euro
1.000.000,00 a valere su finanziamenti POR-FSE
2007/2013 - Obiettivo 2.
Specifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra
università, centri tecnologici di ricerca,
mondo produttivo e istituzionale con
particolare attenzione alla promozione della
ricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati
al conseguimento di competenze di livello
medio alto coerenti con l’evoluzione della
domanda di lavoro e realizzati anche in forma
integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in
apprendistato finalizzati all’acquisizione di
titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale
umano nella ricerca e nell’innovazione, in
special modo attraverso studi e formazione
postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete
tra università, centri di ricerca e imprese.
• Preparazione del percorso in apprendistato
• Formazione specialistica
• Tutoring individualizzato (con funzioni di supporto
all’impostazione
• Pianificazione e realizzazione del progetto di ricerca
in termini di efficacia, nonché alle azioni connesse al
trasferimento tecnologico)
• Gestione della ricerca
DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA
Finanziamento esclusivamente di attività
aggiuntive rispetto a quelle
svolte dai dottorandi negli ordinari corsi
RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI
FORMATIVI
20. 1. ricerca fondamentale
2. ricerca applicata
3. ricerca applicata rivolta alle piccole e medie imprese (PMI)
TIPOLOGIE DI RICERCA
Possono essere triennali, biennali e annuali il cui avvio, di
norma, coincide con l’inizio dell’anno accademico.
Possono anche essere inseriti nell’ambito di corsi di
Dottorato già avviati, in questo caso, di norma, le attività
devono iniziare entro il 30 giugno dell’annualità in corso e
proseguire nelle successive annualità previste dai progetti
medesimi.
DURATA E PROGRAMMAZIONE DEI PROGETTI DI RICERCA
per la ricerca applicata rivolta allePMI sono previsti costimassimi di preparazione e duratedi formazione specialistica e ditutoring individualizzatosuperiori a quelli definiti per le altredue tipologie di ricerca.
Il preventivo di spesa del progetto di ricerca
triennale, biennale e annuale non può superare,
rispettivamente, l’importo complessivo di €
27.000,00, € 18.000,00 ed € 9.000,00.
PARAMETRI PER LA FORMULAZIONE DEL
PREVENTIVO DI SPESA
21. 21
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Positività
Offre opportunità concrete di inserimento lavorativo dei dottori di ricerca diverse
rispetto a quelle della carriera universitaria;
rafforza le relazioni tra università ed imprese condividendo culture e know how
diversi che si vengono ad integrare e complementare grazie ad progetto condiviso di
obiettivi e contenuti in campo formativo e di ricerca;
aiuta l’utilizzo di linguaggi comuni contribuendo significativamente ad
accorciare la catena della valorizzazione dei risultati della ricerca;
contribuisce a creare un terreno più fertile e ricettivo per il trasferimento
tecnologico e l’innovazione.
22. 22
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Criticità
Scarso appeal presso i dottorandi che in larga parte coltivano una prospettiva
di lavoro di tipo accademico. Necessaria una significativa azione di informazione e
sensibilizzazione;
resistenze da parte dei docenti ad accettare questa modalità formativa,che
viene interpretata come limitativa della “liberta” di ricerca;
necessità di far comprendere all’azienda le specificità del percorso formativo
di un dottore di ricerca che richiede “obbligatoriamente“ un impegno in attività di
ricerca e innovazione;
necessità che gli Atenei facciano uno sforzo per utilizzare tutti i possibili spazi di
flessibilità tenuto conto dei vincoli di legge stringenti (es. per la selezione dei
Dottorandi);
proprietà intellettuale dell’attività di ricerca sviluppata deve essere regolata a
monte secondo schemi semplici e chiari;
necessità di ricercare un corretto equilibrio nell’utilizzo del tempo e
dell’impegno del dottorando in Università e in Impresa.
23. BANDO
per la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo
di Master universitario di I e II livello
24. - Atenei che hanno almeno una sede operativa
sul territorio piemontese, in forma singola o
associata (ATS)
- Consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del titolo
di Master universitario..
Nel PFI generale deve essere indicata l’attività di
formazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione
universitaria e presso l’impresa.
Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio.
Modello reperibile al sito
http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50
Detto modello deve esserecompilato, stampato e sottoscrittodall’apprendista e dall’impresa.
SOGGETTI ATTUATORI
DESTINATARI
Giovani ed adulti, anche di nazionalità
non italiana assunti con contratto di
apprendistato ai sensi dell’art. 50 del
D. Lgs. n. 276/2003 s.m.i., con età
inferiore ai 30 anni al momento
dell’assunzione e in possesso dei
seguenti titoli di studio:
• laurea (o titoli equivalenti previsti dalla
normativa previgente al D.M. 270/2004) per
l’accesso al Master di I livello;
• laurea magistrale (o titoli equivalenti
previsti dalla normativa previgente al D.M.
270/2004) per l’accesso al Master di II
livello.
L’IMPRESA
Imprese che hanno sedi
operative sul territorio
piemontese
25. Progetta percorsi formativi volti a fornire specifiche
competenze agli apprendisti, al fine di soddisfare i fabbisogni
delle imprese medesime.
Redige rapporti periodici finalizzati al monitoraggio fisico,
finanziario e procedurale, necessari per il monitoraggio
qualitativo e quantitativo delle attività
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione
universitaria devono operare in stretto
raccordo per
Predisporre il PFI generale e il PFI
di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di
monitoraggio per il controllo dello
stato di avanzamento attività e
raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante
all’apprendista
Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione con
gli atenei
Selezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
Coordinamento generale delle attività previste
dall’intero percorso formativo, in attuazione del
piano formativo individuale dell’apprendista
Il tutore aziendale è garante del percorso
formativo svolto dall’apprendista in impresa.
26. Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del
presente provvedimento ammontano ad Euro
1.908.350,0 a valere su finanziamenti POR-FSE
2007/2013 - Obiettivo 2.
Specifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra
università, centri tecnologici di ricerca,
mondo produttivo e istituzionale con
particolare attenzione alla promozione della
ricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati
al conseguimento di competenze di livello
medio alto coerenti con l’evoluzione della
domanda di lavoro e realizzati anche in forma
integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in
apprendistato finalizzati all’acquisizione di
titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale
umano nella ricerca e nell’innovazione, in
special modo attraverso studi e formazione
postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete
tra università, centri di ricerca e imprese.
- Progettazione
- Formazione a cura dell’Istituzione universitaria
- Tutoring individualizzato.
ATTIVITÀ FINANZIATE
RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI
FORMATIVI
28. 28
Destinatari:
Giovani e adulti fra i 18 e i 29 anni che abbiano già conseguito, di
norma:
- 80-140 CFU per i percorsi di Laurea triennale
- 60 CFU per i percorsi di Laurea magistrale
Datore di lavoro:
Le imprese che hanno sedi operative sul territorio
piemontese che possono procedere all’avviamento al
lavoro di giovani assunti con contratto di
apprendistato ai sensi dell’art. 5
Soggetti attuatori
Atenei o loro forme associative, ai sensi della normativa vigente, con
almeno una sede operativa sul territorio piemontese.
29. Le Università devono:
- garantire azioni di informazione e orientamento;
- realizzare attività di tutoraggio accademico rispondenti
alle esigenze delle imprese, in collaborazione con le
medesime (tutor aziendale);
- prevedere attività finalizzate all’acquisizione di
competenze addizionali rispetto a quanto previsto dalla
formazione ordinaria programmata dall’ateneo;
- valutare ed attestare i CFU e le competenze acquisite in
ambito lavorativo, anche nel caso in cui l’apprendista non
completi il percorso o non consegua il titolo finale.
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione con
gli atenei
Selezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
30. COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione
universitaria devono operare in stretto
raccordo per
Predisporre il PFI generale e il PFI
di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di
monitoraggio per il controllo dello
stato di avanzamento attività e
raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante
all’apprendista
COMPITI DEL COORDINATORE
ACCADEMICO
Coordinamento generale delle attività previste
dall’intero percorso formativo, in attuazione del
piano formativo individuale dell’apprendista
Il tutore aziendale è garante del percorso
formativo svolto dall’apprendista in impresa.
31. 31
DOTAZIONE
Specifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti tra
università, centri tecnologici di ricerca,
mondo produttivo e istituzionale con
particolare attenzione alla promozione della
ricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzati
al conseguimento di competenze di livello
medio alto coerenti con l’evoluzione della
domanda di lavoro e realizzati anche in forma
integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in
apprendistato finalizzati all’acquisizione di
titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenziale
umano nella ricerca e nell’innovazione, in
special modo attraverso studi e formazione
postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete
tra università, centri di ricerca e imprese.
ATTIVITÀ FINANZIABILI
33. 33
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Attività realizzata o avviata Imprese coinvolte Apprendisti
38 Master Universitari 215 610
13 Dottorati di ricerca 13 13
1 Laurea Specialistica 1 5
Percentuale di successo formativo Trasformazione del contratto
94% 100%
34. I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Dimensioni delle imprese
(valori%)
42,22%
28,89%
28,89%
più di 250
da 51 a 250
fino a 50
35. 35
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Macro Settori delle imprese coinvolte
55,56
31,11
13,33
0
10
20
30
40
50
60
Servizi alle
imprese
Metalmeccanico
Servizi alle
persone
36. 36
6,7
6,7
6,7
8,9
13,3
17,8
26,7
28,9
- 10,0 20,0 30,0
Criticità rilevate dalle imprese (valori%)
Nessuna
Difficoltà a conciliare
l'alternanza
Oneri burocratici
Altro
Contratto
Costo delle tecnologie
necessarie
Scarso legame tra
formazione e lavoro
Mancanza di tempo
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
37. 37
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
6,7
13,3
20,0
35,6
46,7
62,2
- 20,0 40,0 60,0 80,0
Valutazione positiva rilevata dalle imprese (valori %)
Contenuti della
formazione
Candidati validi
Collaborazione con
l'Ateneo
Agevolazioni fiscali
Aiuto all'inserimento dei
giovani
Confronto con altre
aziende
38. 38
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
4,0
4,0
9,0
13,0
20,0
22,0
49,0
- 20,0 40,0 60,0
Suggerimenti delle Imprese (valori%)
Collegare maggiormente
la formazione accademica
alle realtà aziendali
Snellire gli adempimenti
burocratici
Nessuno
Ridurre i problemi legati
all'alternanza
Altro
Modificare alcuni aspetti
del contratto
Aumentare i contatti tra
aziende
39. Realizzato in collaborazione con:
Italia Lavoro – Azione PON 2012 – 2014
POT – Pianificazione Operativa Territoriale
Piano di diffusione Apprendistato Regione Piemonte e Italia Lavoro