3. • Il primo, un giradischi, il secondo, un iPod di
ul4ma generazione, rappresentano due diverse
forme di riproduzione e "consumo" del suono
prevalentemente soCo forma di linguaggio,
condiviso e globalizzato.
• Essi provengono da due culture dell'ascolto
diverse e lontane, sia per loro natura tecnologica
(analogica/digitale), che per il loro impiego nella
nostra infosfera, individuale e colleFva.
4. • Il terzo, un Digital Sound Processor (Kyma),
interpreta dinamicamente il materiale sonoro
dell'installazione per "farne qualcosa" di
musicalmente rilevante. Per rilevante si intende
un'esplorazione e ri‐organizzazione 4mbrica/
spaziale (a traF perfino struCurale) del
materiale sorgente.
5. • Ogni tecnologia, nel "res4tuire" la propria
mediazione tra tecnica e contenuto, produce un
"residuo altro" come soCoprodoCo della propria
aFvità che normalmente rifleCe in modo non
lineare i limi4 operazionali e costruFvi del
mezzo stesso e delle sue potenzialità.
6. • Agli "ar4facts" del vinile, prodoF dalle
imperfezioni del supporto ‐ dovu4 alla sua natura
meccanica e dalla sua inesorabile "precarietà
esistenziale" ‐ si aggiungono le fluCuazioni del
campo eleCromagne4co generate dall'aFvità di
riproduzione degli iPod, individuate ed
oppurtunamente amplificate per mezzo di
captatori analogici.
7. • Questo "residuo" è il fuoco della nostra
installazione e ne rappresenta il materiale
sorgente (Audio/Visivo).
• Il materiale "di scarto" è soCoposto in tempo
reale all'intermediazione operazionale di un
algoritmo modellato aCraverso una serie di
comportamen4 valuta4 in tempo‐reale ed
implementa4 in Kyma.
10. [2] Dimensione visiva
• L'espressione sensibile di questa dimensione
sonologica è integrata dalla proiezione di un
flusso ricombinante in tempo reale di "spazi
inaFvi”.
• Ques4 luoghi sono sta4 precedentemente
genera4 algoritmicamente e "ri‐campiona4"
aCraverso l'impiego di una videocamera di
sorveglianza soggeCa a radio interferenze.
14. • Il Link è stabilito aCraverso due processi di
trasduzione grazie all'uso di un microfono ed una
videocamera. Ambedue gli strumen4 raccolgono
informazioni "rilevan4" su ciò che ascoltano e
vedono (dai diffusori pos4 nella sala e dalle
immagini proieCate): essi rappresentano i sensi
del sistema.
15. • Questi segnali di controllo definiscono l'unico
legame con il nostro mondo e con la nostra
biosfera ‐ nella quale il sistema è installato ‐ e con
il quale l'uomo potrebbe eventualmente
interferire (agendo sui microfoni
intenzionalmente o meno, passando davan4 la
telecamera, etc...).
16. • Nel corso di questo processo dinamico hanno
luogo diversi 4pi di feedback, che producono una
“risposta sonora” al flusso asincrono di contenu4
audio‐visivi. L’informazione sinte4zzata è quindi
diffusa nuovamente nello spazio performa4vo
aCraverso un sistema quadrifonico.
18. Sound Equipment
• nr. 1 Turntable
• nr. 4 iPods nano
• nr. 1 Sennheiser MKH 40‐P48 microphone
• Digital Sound Processor:
nr. 1 Apple MacBook (A), driving Symbolic Sound
Corpora4on's Kyma and the Pacarana Sound
Computa4on Engine with a TC Electronic Konnekt24D
(expanded via ADAT with a Behringer ADA8000)
• nr. 1 DV Camcorder
• Digital Video Processor:
nr. 1 Apple MacBook (B), driving Cycling '74's JiCer