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Sede Provinciale Terni 
1 
Il Rischio stress lavoro-correlato 
Il 
ruolo 
dell’Inail 
in 
tema 
di 
stress 
lavoro-­‐correlato. 
Dr. 
Giuseppe 
Gen,le, 
INAIL 
-­‐ 
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
quadro 
norma<vo 
! D.P.R. 
n. 
1124 
del 
30 
giugno 
1965: 
“Testo 
Unico 
delle 
disposizioni 
per 
l’assicurazione 
obbligatoria 
contro 
gli 
infortuni 
sul 
lavoro 
e 
le 
malaNe 
professionali”, 
art. 
3. 
! Sentenza 
della 
Corte 
Cos<tuzionale 
n. 
179 
del 
18 
febbraio 
1988: 
introduzione 
del 
“sistema 
misto” 
di 
tutela 
delle 
malaNe 
professionali. 
! Circolare 
n. 
35/1992: 
”Sentenze 
n. 
179 
e 
206 
del 
1988 
della 
corte 
Cos<tuzionale: 
prima 
fase 
del 
decentramento 
delle 
traUazione 
di 
pra<che 
di 
tecnopa<e 
non 
tabellate”. 
! Decreto 
Legisla<vo 
n. 
38 
del 
23 
febbraio 
2000: 
art. 
10, 
comma 
IV: 
conferma 
legisla<va 
del 
“sistema 
misto” 
di 
tutela 
delle 
malaNe 
professionali. 
! Decreto 
ministeriale 
del 
12 
luglio 
2000: 
“Approvazione 
di 
Tabella 
delle 
menomazioni, 
Tabella 
indennizzo 
danno 
biologico, 
Tabella 
dei 
coefficien<, 
rela<ve 
al 
danno 
biologico 
ai 
fini 
della 
tutela 
dell’assicurazione 
contro 
gli 
infortuni 
e 
malaNe 
professionali”. 
! Delibera 
del 
Consiglio 
di 
Amministrazione 
n. 
473 
del 
26 
luglio 
2001: 
definizione 
di 
percorsi 
metodologici 
per 
la 
diagnosi 
eziologica 
delle 
patologie 
psichiche 
e 
psicosoma<che 
da 
stress 
e 
disagio 
lavora<vo. 
! LeUera 
della 
Direzione 
Centrale 
Prestazioni 
e 
della 
Sovraintendenza 
Medica 
Generale 
del 
12 
seUembre 
2001: 
“MalaNe 
psichiche 
e 
psicosoma<che 
da 
stress 
e 
disagio 
lavora<vo, 
compreso 
il 
mobbing. 
Prime 
indicazioni 
opera<ve.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
quadro 
norma<vo 
DIREZIONE GENERALE 
Direzione Centrale prestazioni 
sovrintendenza medica generale 
Circolare n. 71 Roma, 17 dicembre 2003 
Organi Istituzionali 
Magistrato della Corte dei conti 
delegato all'esercizio del 
controllo 
Nucleo di valutazione e 
controllo strategico 
Comitati consultivi provinciali 
e p.c. a 
Responsabili di tutte le 
Strutture Centrali e Territoriali 
Ai 
Oggetto: Disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro. 
Rischio tutelato e diagnosi di malattia professionale. 
Modalità di trattazione delle pratiche. 
Strumento 
opera<vo 
che 
fornisce 
indicazioni 
per 
la 
traUazione 
delle 
pra<che 
aven< 
per 
oggeUo 
le 
richieste 
d’indennizzo 
di 
malaNe 
psicosoma<che.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
quadro 
norma<vo 
Le 
circolari 
sono 
espressione 
di 
un 
potere 
di 
autorganizzazione 
e 
supremazia 
speciali 
degli 
En< 
Pubblici 
che 
le 
emanano. 
Esse 
sono, 
quindi, 
“norme 
interne” 
disciplinan< 
il 
funzionamento 
degli 
uffici 
soU’ordina< 
e 
alle 
modalità 
di 
svolgimento 
delle 
proprie 
aNvità. 
E’ 
per 
questo 
che 
non 
hanno 
alcun 
contenuto 
norma<vo 
o 
di 
rilevanza 
esterna
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
tutela 
della 
malaNe 
professionali 
Art. 
3 
T.U. 
1124/65 
L’assicurazione 
è 
altresì 
obbligatoria 
per 
le 
malaNe 
professionali 
indicate 
nella 
tabella 
allegato 
n. 
4, 
le 
quali 
siano 
contraBe 
nell’esercizio 
e 
a 
causa 
delle 
lavorazioni 
specifiche 
nella 
tabella 
stessa 
ed 
in 
quanto 
tali 
lavorazioni 
rientrino 
fra 
quelle 
previste 
nell’art.1
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
tutela 
della 
malaNe 
professionali 
Sentenza 
C.C. 
n. 
179 
del 
18.02.1988 
L’assicurazione 
contro 
le 
malaNe 
professionali 
nell’industria 
è 
obbligatoria 
anche 
per 
le 
malaNe 
diverse 
da 
quelle 
comprese 
nelle 
tabelle…..purchè 
si 
traN 
di 
malaNe 
delle 
quali 
sia 
comunque 
provata 
la 
causa 
di 
lavoro.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
tutela 
della 
malaNe 
professionali 
Sistema 
di 
tutela 
aBualmente 
vigente 
Tabellate: 
presunzione 
legale 
assoluta 
Non 
tabellate: 
possibilità 
per 
il 
lavoratore 
di 
dimostrare, 
con 
mezzi 
di 
prova 
ordinari, 
l’origine 
professionale 
delle 
malaNe 
non 
tabellate, 
oppure 
provocate 
da 
lavorazioni 
non 
previste 
dalle 
“tabelle” 
o 
infine 
manifestatesi 
oltre 
il 
periodo 
di 
indennizzabilità 
indicato 
dalle 
“tabelle” 
stesse.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
tutela 
della 
malaNe 
professionali 
La 
Commissione 
Smuraglia 
• 
Le 
malaPe 
correlate 
al 
lavoro 
• 
I 
nuovi 
rischi: 
lo 
stress 
lavora,vo
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
tutela 
della 
malaNe 
professionali 
Il 
rischio 
lavora,vo 
ambientale 
Tale 
forma 
di 
rischio 
non 
coincide 
necessariamente 
soltanto 
con 
l’ambiente 
proprio 
in 
cui 
si 
svolgono 
le 
lavorazioni 
specifiche, 
ma 
comprende 
anche 
quello 
che 
si 
realizza 
nella 
realtà 
organizza<va 
del 
lavoro
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
Decreto 
legisla<vo 
38/2000 
ART. 
10 
“….l’elenco 
delle 
malaNe 
di 
cui 
all’art. 
139 
del 
testo 
unico 
dovrà 
contenere 
anche 
le 
liste 
di 
quelle 
da 
probabile 
e 
possibile 
origine 
lavora<va, 
da 
tenere 
soUo 
osservazione 
ai 
fini 
della 
revisione 
delle 
tabelle 
delle 
malaNe 
professionali 
di 
cui 
agli 
art. 
3 
e 
211 
del 
testo 
unico”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
nesso 
di 
causalità 
nelle 
malaNe 
professionali 
non 
tabellate 
La 
metodologia 
nella 
diagnosi 
medico-­‐legale 
• criterio 
di 
possibilità 
scien,fica, 
per 
escludere 
o 
ammeUere 
che 
una 
data 
condizione 
patologica 
possa 
derivare 
da 
una 
noxa 
di 
origine 
lavora<va 
• criterio 
di 
probabilità 
scien,fica, 
in 
alterna<va 
al 
criterio 
di 
certezza 
quando 
questo 
non 
è 
u<lizzabile, 
aUraverso 
le 
fasi 
della 
probabilità 
logica 
(applicazione 
dei 
criteri 
classici 
di 
valutazione 
del 
rapporto 
causale) 
e 
della 
probabilità 
sta<s<ca 
(studio 
di 
da< 
provenien< 
da 
diverse 
osservazioni)
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
nesso 
di 
causalità 
nelle 
malaNe 
professionali 
non 
tabellate 
L’istruBoria 
medico-­‐legale 
dovrà 
comprendere: 
-­‐ Esame 
e 
valutazione 
della 
documentazione 
sanitaria 
per 
un 
primo 
inquadramento 
della 
patologia 
denunciata 
-­‐ Raccolta 
anamnes<ca: 
lavora<va, 
familiare, 
personale, 
fisiologica, 
patologica 
remota 
e 
prossima 
-­‐ Esame 
obieNvo 
-­‐ Visita 
neurologica 
-­‐ Visita 
psichiatrica 
con 
eventuali 
indagini 
psicodiagnos<che
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
DECRETO 
LEGISLATIVO 
38/2000 
Ai 
fini 
dell’assicurazione 
obbligatoria 
contro 
gli 
infortuni 
sul 
lavoro 
e 
le 
malaNe 
professionali 
all’art. 
13 
il 
danno 
biologico 
è 
definito 
come 
“la 
lesione 
dell’integrità 
psico-­‐fisica, 
suscePbile 
di 
valutazione 
medico-­‐legale 
della 
persona”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
Il 
riconoscimento 
del 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
come 
tecnopa,a 
deriva 
come 
conseguenza: 
• 
Della 
violazione 
dell’art.2087 
del 
codice 
civile, 
in 
relazione 
all’art 
2043 
del 
codice 
civile 
nell’ambito 
del 
rapporto 
di 
lavoro 
subordinato, 
nonché 
dell’art. 
590 
del 
codice 
penale, 
traUandosi 
di 
lesioni 
personali 
gravi. 
• 
Della 
violazione 
di 
principi 
cos<tuzionalmente 
garan<< 
(art. 
2-­‐3-­‐4-­‐32-­‐35-­‐37e 
41, 
2° 
comma 
Cost.). 
• 
Del 
suo 
indubbio 
caraUere 
medico 
legale, 
traUandosi 
di 
menomazione 
permanente 
in 
riferimento 
alla 
lesione 
dell’integrità 
psichica, 
una 
volta 
accertata 
e 
quan<ficata, 
e 
della 
riduzione 
della 
capacità 
lavora<va 
che 
deriva 
dalla 
predeUa 
menomazione, 
e 
che 
a 
volte 
è 
anche 
causa 
di 
perdita 
del 
posto 
di 
lavoro 
per 
superamento 
del 
periodo 
di 
comporto, 
dimissioni 
o 
licenziamento.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
• Dell’assoggeUabilità 
al 
suddeUo 
accertamento 
e 
quan<ficazione 
medico 
legale 
“in 
misura 
percentuale”. 
• Della 
sussistenza 
dei 
requisi< 
di 
cui 
agli 
art 
2-­‐3 
del 
Testo 
Unico 
n. 
1124/65, 
nonché 
del 
“nesso 
di 
causalità”, 
ex 
art. 
2094 
del 
codice 
civile, 
tra 
condoUa 
datoriale 
an<doverosa 
ed 
ambiente 
di 
lavoro 
e 
danno 
pa<to 
dal 
prestatore 
di 
lavoro 
(Cass. 
Sent.9801/1998 
: 
“all’occasione 
di 
lavoro” 
è 
riconducibile 
anche 
tuUo 
quanto 
aNene 
alle 
condizioni 
ambientali 
di 
lavoro).
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
quadro 
giuridico 
di 
riferimento 
il 
sistema 
misto 
e 
il 
rischio 
ambientale 
nella 
evoluzione 
della 
giurisprudenza 
e 
della 
norma,va: 
dalla 
tutela 
dell’aPtudine 
al 
lavoro 
alla 
tutela 
dell’integrità 
psico-­‐fisica
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
quadro 
sociologico 
di 
riferimento 
flessibilità 
e 
precarizzazione 
del 
rapporto 
di 
lavoro; 
i 
nuovi 
faBori 
di 
rischio 
insi, 
nell’organizzazione 
aziendale; 
l’organizzazione 
come 
processo, 
in 
con,nua 
evoluzione, 
di 
azioni 
e 
decisioni 
all’interno 
dell’azienda
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
costriNvità 
organizza<va 
in 
generale: 
aspeN 
struUurali 
L’elenco 
delle 
situazioni 
di 
costriPvità 
organizza,va 
di 
cui 
alla 
circolare 
n. 
71/2003 
non 
è 
esaus,vo,né 
tassa,vo, 
dunque: 
ammeBe 
l’integrazione 
con 
altre 
figure, 
purché 
presen,no, 
a 
seconda 
dei 
casi, 
determinate 
caraBeris,che 
struBurali
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
La 
costriNvità 
organizza<va 
in 
generale: 
aspeN 
struUurali 
a) 
l’ambiente 
lavora,vo 
b) 
la 
frequenza 
c) 
la 
durata 
d) 
il 
,po 
di 
situazioni 
e) 
l’andamento 
secondo 
fasi 
successive 
f) 
il 
dislivello 
fra 
gli 
eventuali 
antagonis,
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
AspeN 
struUurali: 
a) 
l’ambiente 
lavora<vo 
La 
costriPvità 
organizza,va 
è 
per 
definizione 
un 
fenomeno 
proprio 
dell’ambiente 
di 
lavoro, 
che 
pertanto 
si 
presenta 
quale 
“condicio 
sine 
qua 
non”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
AspeN 
struUurali: 
b) 
la 
frequenza 
• La 
situazione 
deve 
presentarsi 
più 
volte 
in 
un 
arco 
di 
tempo 
variabile 
in 
relazione 
alla 
specifica 
decisione 
organizza0vo-­‐ 
ges0onale: 
-­‐ 
“ripetu<” 
trasferimen< 
ingius<fica< 
-­‐ 
“sistema<co” 
impedimento 
all’accesso 
a 
no<zie 
e 
inadeguatezza 
delle 
informazioni 
-­‐ 
“reiterata” 
esclusione 
da 
inizia<ve 
forma<ve 
-­‐ 
“esasperato 
ed 
eccessivo” 
esercizio 
del 
controllo
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
AspeN 
struUurali: 
c) 
la 
durata 
La 
situazione 
deve 
essere 
in 
corso 
da 
un 
periodo 
di 
tempo 
la 
cui 
durata 
varia 
a 
seconda 
della 
specifica 
condizione 
organizza0va: 
-­‐ 
“prolungata” 
aUribuzione 
di 
compi< 
dequalifican< 
o 
esorbitan< 
-­‐ 
“struUurale” 
impedimento 
dell’accesso 
a 
no<zie 
o 
dell’inadeguatezza 
delle 
informazioni 
-­‐ 
“marginalizzazione” 
dell’aNvità, 
“svuotamento” 
delle 
mansioni, 
“mancata 
assegnazione”di 
compi<
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
AspeN 
struUurali: 
d) 
il 
<po 
di 
situazioni 
La 
situazione 
deve 
inves<re 
uno 
o 
più 
aspeN 
della 
vita 
lavora<va, 
quali 
ad 
es.: 
-­‐ 
le 
mansioni 
svolte 
e/o 
l’aNvità 
lavora<va 
nel 
suo 
complesso, 
sia 
come 
quan<tà 
che 
come 
qualità; 
-­‐ 
gli 
strumen< 
dell’aNvità 
lavora<va, 
sia 
come 
risorse 
materiali, 
sia 
come 
formazione/informazione; 
-­‐ 
la 
posizione 
del 
lavoratore, 
sia 
come 
collocazione 
organizza<va, 
sia 
come 
dislocazione 
fisica; 
-­‐ 
il 
rapporto 
con 
il 
datore 
di 
lavoro
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
AspeN 
struUurali: 
e) 
l’andamento 
secondo 
fasi 
successive 
La 
situazione, 
specie 
se 
potenzialmente 
inquadrabile 
soUo 
il 
“mobbing 
strategico”, 
si 
crea 
in 
esito 
al 
progressivo 
susseguirsi 
di 
fasi, 
così 
sinte<zzabili: 
-­‐ 
situazione 
di 
disagio 
latente; 
-­‐ 
percepimento 
del 
disagio 
da 
parte 
del 
soggeUo; 
-­‐ 
primi 
sintomi 
psico-­‐soma<ci; 
-­‐ 
interven< 
del 
datore 
di 
lavoro; 
-­‐ 
aggravamento 
della 
salute 
psico-­‐fisica 
del 
soggeUo; 
-­‐ 
esplosione 
della 
situazione.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
AspeN 
struUurali: 
f) 
il 
dislivello 
fra 
gli 
eventuali 
antagonis< 
La 
situazione, 
specie 
se 
potenzialmente 
inquadrabile 
soUo 
il 
“mobbing 
strategico”, 
si 
crea 
in 
presenza 
di 
una 
debolezza 
anche 
solo 
psicologica 
di 
un 
soggeUo 
nei 
confron< 
di 
un 
altro.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Nota 
sugli 
aspeN 
struUurali: 
l’intento 
persecutorio 
Di 
per 
sé 
non 
è 
presupposto 
della 
tutela 
INAIL; 
lo 
diventa 
se 
si 
oggeNvizza 
in 
una 
delle 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va, 
(rilevanza 
ai 
fini 
del 
“mobbing 
strategico”)
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Premessa 
metodologica: 
ciascuna 
situazione 
sarà 
descriUa 
in 
quello 
che 
ne 
cos<tuisce 
orienta0vamente 
il 
contenuto 
più 
frequente, 
fermo 
il 
possibile 
“effeUo 
alone” 
fra 
più 
figure; 
per 
essere 
rilevante 
la 
situazione 
deve 
essere 
accertata
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Marginalizzazione 
dell’a>vità 
lavora0va 
situazione 
spesso 
riscontrabile 
in 
soggeN 
giun< 
ad 
eleva< 
livelli 
di 
carriera, 
ma 
in 
posizione 
“dialeNca” 
con 
i 
ver<ci 
(es., 
medico 
obieUore 
di 
coscienza, 
responsabile 
di 
seUore 
di 
nuova 
nomina 
in 
ambiente 
ad 
elevata 
confliUualità 
fra 
dirigen<, 
ecc.); 
-­‐ 
frequente 
“effeUo 
alone” 
con: 
mobbing 
strategico, 
svuotamento 
e 
dequalificazione
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Svuotamento 
delle 
mansioni 
ridimensionamento 
delle 
mansioni 
svolte, 
banalità 
dei 
compi< 
assegna<, 
deresponsabilizzazione, 
estromissione 
da 
riunioni 
e 
gruppi 
di 
lavoro, 
ecc., 
eventualmente 
in 
presenza 
di 
reintegro 
nelle 
mansioni 
disposto 
per 
via 
giudiziaria; 
-­‐ 
frequente 
“effeUo 
alone” 
con: 
mobbing 
strategico, 
dequalificazione, 
marginalizzazione 
e 
mancata 
assegnazione 
di 
compi<
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Mancata 
assegnazione 
di 
compi0, 
ina>vità 
forzata 
privazione 
o 
mancata 
aUribuzione 
di 
aNvità 
lavora<va, 
spesso 
accompagnata 
da 
mancata 
assegnazione 
di 
strumen< 
di 
lavoro 
(es., 
vincitore 
di 
concorso 
a 
vice 
dirigente 
rimasto 
privo 
di 
incarico, 
lavoratore 
teoricamente 
assegnatario 
di 
responsabilità 
di 
un 
seUore, 
ma 
di 
faUo 
privato 
di 
qualsiasi 
aNvità, 
ecc.) 
-­‐ 
frequente 
“effeUo 
alone” 
con: 
mobbing 
strategico, 
dequalificazione, 
marginalizzazione
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Mancata 
assegnazione 
strumen0 
di 
lavoro 
assegnazione 
ad 
ufficio 
privo 
di 
telefono, 
di 
PC, 
ecc.; 
in 
genere, 
privazione 
di 
ogni 
altro 
strumento 
indispensabile 
ai 
fini 
dello 
svolgimento 
delle 
funzioni 
assegnate, 
sempreché 
ciò 
non 
sia 
conseguenza 
di 
momentanee 
esigenze 
riorganizza<ve
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Mancata 
assegnazione 
strumen0 
di 
lavoro 
assegnazione 
ad 
ufficio 
privo 
di 
telefono, 
di 
PC, 
ecc.; 
in 
genere, 
privazione 
di 
ogni 
altro 
strumento 
indispensabile 
ai 
fini 
dello 
svolgimento 
delle 
funzioni 
assegnate, 
sempreché 
ciò 
non 
sia 
conseguenza 
di 
momentanee 
esigenze 
riorganizza<ve
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Ripetu0 
trasferimen0 
ingius0fica0 
trasferimen< 
dispos< 
in 
assenza 
di 
par<colari 
esigenze 
organizza<ve, 
sempreché 
non 
facciano 
parte 
del 
ruolo 
ricoperto 
-­‐ 
possibile 
alterna<vità 
con 
normale 
andamento 
rapporto 
di 
lavoro
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Compi0 
dequalifican0 
rispeHo 
al 
profilo 
assegnazione 
di 
compi< 
non 
corrisponden< 
alle 
conoscenze 
e 
capacità 
del 
soggeUo, 
scarso 
sviluppo 
delle 
capacità 
professionali, 
ripe<<vità, 
monotonia 
del 
compito 
(es., 
caponegozio 
passato 
a 
funzioni 
di 
magazziniere), 
sempreché 
ciò 
non 
trovi 
gius<ficazione 
in 
ordini 
di 
servizio 
compa<bili 
con 
la 
qualifica 
rives<ta; 
ne 
cos<tuisce 
prova 
l’eventuale 
demansionamento 
accertato 
giudizialmente
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Compi0 
esorbitan0, 
anche 
in 
relazione 
ad 
eventuali 
handicap 
l’aUribuzione 
deve 
essere 
prolungata; 
l’eventuale 
handicap 
deve 
essere 
valutato 
caso 
per 
caso 
nel 
contesto 
del 
ciclo 
produNvo; 
irrilevanza 
di 
situazioni 
di 
sovraccarico 
di 
lavoro, 
se 
insite 
nella 
qualifica 
rives<ta 
(es., 
addeN 
ai 
servizi 
di 
emergenza 
in 
genere 
quali 
personale 
medico 
e 
parasanitario; 
dirigente 
d’azienda, 
ecc.)
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Impedimento 
all’accesso 
a 
no0zie 
l’impedimento 
deve 
essere 
sistema0co 
e 
struHurale 
(es., 
estromissione 
da 
no<zie 
riguardan< 
il 
lavoro) 
-­‐ 
frequente 
“effeUo 
alone” 
con: 
inadeguatezza 
informazioni 
ineren< 
l’aNvità 
lavora<va
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Inadeguatezza 
delle 
informazioni 
ineren0 
l’ordinaria 
a>vità 
assenza 
o 
labilità 
delle 
prescrizioni, 
insufficienza 
o 
incoerenza 
delle 
informazioni, 
delle 
loro 
forme 
e 
dei 
loro 
tempi; 
l’inadeguatezza 
deve 
essere 
contestualizzata 
rispeUo 
all’impegno 
che 
si 
richiede 
al 
ruolo 
ricoperto
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Esclusione 
da 
inizia0ve 
forma0ve, 
di 
riqualificazione 
e 
aggiornamento 
l’esclusione 
deve 
essere 
reiterata, 
salve 
comprovate 
esigenze 
di 
servizio 
può 
essere 
collegata 
ad 
una 
accentuata 
varietà 
e 
mutevolezza 
dei 
compi<, 
o 
a 
relazioni 
scarsamente 
definite 
-­‐ 
frequente 
“effeUo 
alone” 
con: 
inadeguatezza 
informazioni 
e 
impedimento 
all’accesso
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Eccessive 
forme 
di 
controllo 
richieste 
pressan<, 
rimproveri 
con<nui, 
prescrizione 
di 
ritmi, 
scarsa 
tolleranza 
verso 
gli 
scostamen<, 
spesso 
lega< 
a 
elevata 
velocità 
dei 
compi<
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Il 
“mobbing 
strategico” 
azioni 
finalizzate 
ad 
allontanare 
od 
emarginare 
il 
lavoratore; 
non 
è 
una 
situazione 
di 
costriNvità 
di 
per 
sé, 
ma 
assume 
rilevanza 
se 
l’intento 
persecutorio 
si 
ogge>vizza 
in 
comprovate 
situazioni 
di 
costri>vità 
organizza0va 
(es., 
assegnazione 
a”funzioni 
da 
eliminare”); 
-­‐ 
presupposto: 
il 
dislivello 
fra 
antagonis< 
-­‐ 
frequente 
“effeUo 
alone” 
con: 
marginalizzazione, 
svuotamento 
e 
dequalificazione
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
FaHori 
organizza0vo-­‐ges0onali 
lega0 
al 
normale 
svolgimento 
del 
rapporto 
di 
lavoro 
TuUe 
le 
situazioni 
potenzialmente 
costriNve 
che 
non 
abbiano 
i 
requisi< 
della 
frequenza 
e 
durata 
o 
che 
comunque 
trovino 
gius<ficazione 
nell’organizzazione 
del 
lavoro 
o 
nelle 
vicende 
contraUuali 
fra 
lavoratore 
e 
datore 
di 
lavoro 
(es., 
licenziamento, 
trasferimen< 
non 
ripetu< 
e 
non 
ingius<fica<, 
aUribuzione 
non 
prolungata 
di 
compi< 
dequalifican<, 
sovraccarico 
di 
lavoro, 
impossibilità 
organizza<va 
di 
aUribuire 
compi< 
diversi, 
ecc.)
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Le 
situazioni 
di 
costriNvità 
organizza<va 
in 
deUaglio 
Dinamiche 
psicologico-­‐relazionali 
comuni 
agli 
ambien0 
di 
lavoro 
e 
di 
vita 
si 
traUa 
di 
rappor< 
interpersonali 
prevalentemente 
inquadrabili 
nel 
mobbing 
in 
senso 
streUo, 
come 
tale 
soUraUo 
alla 
tutela 
INAIL; 
a 
volte 
alimenta< 
da 
climi 
aziendali 
non 
distesi, 
più 
spesso 
limita< 
a 
confliUualità 
episodiche 
e 
circoscriN 
ai 
soggeN 
direUamente 
riguarda<
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
L’art. 
13 
del 
decreto 
38/2000 
prevede 
anche 
un 
totale 
riordino 
del 
sistema 
indennitario: 
• Un 
indennizzo 
in 
capitale 
del 
solo 
danno 
biologico 
per 
gradi 
di 
menomazione 
pari 
o 
superiori 
a 
6 
% 
ed 
inferiori 
al 
16% 
• Un 
indennizzo 
in 
rendita 
per 
gradi 
di 
menomazione 
pari 
o 
superiori 
al 
16%, 
di 
cui 
una 
quota 
per 
danno 
biologico 
ed 
una 
ulteriore 
quota 
aggiun<va 
per 
le 
conseguenze 
patrimoniali 
delle 
menomazioni.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
L’indennizzo 
in 
capitale 
(6 
– 
15 
%) 
è 
determinato 
in 
maniera 
: 
• Areddituale 
• Crescente 
con 
la 
gravità 
della 
menomazione 
• Diminuisce 
con 
il 
crescere 
dell’età 
• Più 
alto 
per 
il 
sesso 
femminile
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
Strumen, 
per 
l’applicazione 
del 
nuovo 
sistema 
indennitario: 
• 
La 
tabella 
delle 
menomazioni 
• 
La 
tabella 
dell’indennizzo 
del 
danno 
biologico 
• 
La 
tabella 
dei 
coefficien<
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
Voci 
tabellari 
per 
il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
180 
disturbo 
postrauma<co 
da 
stress 
cronico 
moderato 
fino 
a 
6 
a 
seconda 
della 
efficacia 
della 
psicoterapia 
181 
disturbo 
postrauma<co 
da 
stress 
cronico 
severo, 
fino 
a 
15 
a 
seconda 
della 
efficacia 
della 
psicoterapia
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
La 
scala 
della 
rilevanza 
degli 
even, 
psicostressan, 
(da 
Raule 
ed 
Holmes, 
modificata 
– 
F.Buzzi, 
M.Vanini) 
per 
la 
valutazione 
della 
intensità 
del 
rischio 
e 
del 
danno 
biologico 
risarcibile: 
• 
Even< 
psico-­‐stressan< 
estremi 
ed 
eccezionali 
1-­‐0,40 
• 
Morte 
del 
coniuge 
0,83-­‐0,62 
• Carcerazione 
o 
arresto 
0,59-­‐0,62 
Morte 
di 
un 
familiare 
• Incidente 
0,44-­‐ 
0,34 
MalaNa
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Il 
danno 
biologico 
da 
mobbing 
in 
ambito 
INAIL 
• Interruzione 
dell’aPvità 
lavora,va 
0,37-­‐0,28 
Variazioni 
nello 
stato 
di 
salute 
di 
un 
membro 
della 
famiglia 
• Cambiamento 
imposto 
di 
ambiente 
lavora,vo, 
0,27-­‐0,21 
o 
di 
mansioni, 
o 
di 
responsabilità 
opera,ve 
• ConfliP 
con 
i 
superiori, 
o 
con 
i 
colleghi 
di 
lavoro 
0,25-­‐ 
0,15 
Cambiamento 
delle 
condizioni 
di 
vita 
o 
mutamento 
delle 
abitudini 
personali 
• Cambiamen< 
di 
orari 
o 
di 
condizioni 
lavora<ve 
0,20-­‐0,10 
Cambiamento 
di 
residenza 
Cambiamento 
di 
scuola 
Cambiamento 
nelle 
abitudini 
del 
sonno
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
L’azione 
di 
rivalsa 
E’ 
data 
facoltà 
all’INAIL 
di 
agire 
con 
azione 
di 
regresso 
nei 
confron< 
dei 
datori 
di 
lavoro 
ritenu< 
penalmente 
responsabili 
della 
malaNa 
professionale 
o 
dell’infortunio 
occorso 
al 
lavoratore 
E’ 
data 
inoltre 
facoltà 
di 
surroga 
da 
parte 
dell’INAIL 
nei 
confron< 
del 
responsabile 
civile 
“terzo” 
dei 
danni 
deriva< 
da 
un 
infortunio, 
o 
da 
una 
malaNa 
professionale, 
occorso 
a 
persona 
assicurata
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
L’azione 
di 
rivalsa 
L’azione 
di 
rivalsa 
può 
essere 
esercitata 
• Nel 
mobbing 
strategico 
per 
comportamen< 
intenzionali 
del 
datore 
di 
lavoro 
in 
presenza 
di 
lesioni 
personali 
gravi 
• Nel 
mobbing 
relazionale 
per 
non 
aver 
vigilato 
sulle 
norme 
di 
sicurezza, 
e 
quindi 
per 
la 
mancata 
tutela 
della 
salute 
del 
lavoratore 
sul 
posto 
di 
lavoro
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
L’azione 
di 
rivalsa 
L’azione 
di 
surroga 
può 
essere 
esercitata 
Nei 
confron, 
dei 
colleghi 
di 
lavoro 
responsabili 
con 
i 
loro 
comportamen, 
illeci,, 
non 
ricollegabili 
alle 
mansioni 
svolte 
e 
quindi 
cons idera, 
“ soggeP 
ter z i ” 
r i speBo 
all’organizzazione 
del 
lavoro, 
di 
aver 
causato 
un 
danno 
alla 
salute 
della 
cosideBa 
“viPma”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
L’azione 
di 
rivalsa 
L’azione 
di 
surroga 
può 
essere 
esercitata 
Nei 
confron< 
dei 
colleghi 
di 
lavoro 
responsabili 
con 
i 
loro 
comportamen< 
illeci<, 
non 
ricollegabili 
alle 
mansioni 
svolte 
e 
quindi 
considera< 
“soggeN 
terzi” 
rispeUo 
all’organizzazione 
del 
lavoro, 
di 
aver 
causato 
un 
danno 
alla 
salute 
della 
cosideUa 
“viNma”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Sentenza 
TAR 
Lazio 
del 
4 
luglio 
2005 
n.5454 
La 
Confindustria, 
la 
Confagricoltura 
e 
l’A.B.I. 
hanno 
presentato 
ricorso 
contro 
l’INAIL 
e 
il 
Ministero 
del 
Lavoro 
e 
delle 
Poli<che 
Sociali 
chiedendo 
l’annullamento: 
della 
circolare 
INAIL 
n. 
71 
del 
17 
dicembre 
2003 
del 
DM 
27 
aprile 
2004 
nella 
parte 
in 
cui 
ha 
inserito 
nella 
lista 
II) 
il 
gruppo 
7 
“malaNe 
psichiche 
e 
psicosoma<che 
da 
disfunzioni 
dell’organizzazione 
del 
lavoro
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Sentenza 
TAR 
Lazio 
del 
4 
luglio 
2005 
n.5454 
PERCHE? 
La 
circolare 
veniva 
impugnata 
perché 
con 
essa 
l’Inail 
“ 
al 
di 
là 
del 
suo 
nomen 
juris 
non 
farebbe 
che 
deUare 
prescrizioni 
sulla 
definizione 
e 
la 
diagnosi 
di 
mobbing, 
di 
faUo 
elevandolo 
a 
vera 
e 
propria 
malaNa 
professionale 
<pizzata. 
Sicchè 
essa 
esulerebbe 
dalla 
natura 
meramente 
ricogni<va 
ed 
esplica<va 
delle 
circolari, 
assumendo 
statuizioni 
conforma<ve, 
ad 
effeUo 
immediato, 
nei 
confron< 
dei 
poteri 
degli 
ispeUori 
dell’ente 
medesimo 
e 
contro 
la 
sfera 
giuridica 
degli 
imprenditori, 
così 
da 
renderla 
immediatamente 
impugnabile. 
“Non 
può 
infaN 
l’Ente 
(Inail) 
inver<re 
sua 
sponte 
e 
discrezionalmente 
l’onere 
della 
prova 
speUante 
al 
prestatore 
d’opera 
in 
ordine 
al 
nesso 
eziologico, 
ma 
si 
deve 
limitare 
ad 
indicare 
soltanto 
gli 
elemen< 
essenziali 
della 
patologia 
in 
base 
a 
definizioni 
scien<fiche 
serie 
e 
rigorose”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Sentenza 
TAR 
Lazio 
del 
4 
luglio 
2005 
n.5454 
PERCHE? 
Il 
D.M. 
del 
7/04/04 
veniva 
ritenuto 
illegiNmo 
perché 
prendeva 
in 
considerazione 
le 
malaNe 
psichiche 
e 
psicosoma<che 
da 
disfunzioni 
dell’organizzazione 
del 
lavoro, 
di 
cui 
alla 
circolare 
Inail 
71/03, 
ai 
fini 
dell’aggiornamento 
dell’elenco 
delle 
malaNe 
in 
“assenza 
di 
serie 
evidenze 
scien<fiche 
che 
gius<fichino 
la 
presa 
in 
considerazione 
ai 
sensi 
dell’art. 
10 
del 
D.Lgs. 
23 
febbario 
2000 
n. 
38
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Sentenza 
TAR 
Lazio 
del 
4 
luglio 
2005 
n.5454 
In 
entrambi 
i 
casi 
la 
res 
controversa 
si 
incentrava 
sull’opposizione 
a 
che 
il 
mobbing, 
aUraverso 
vari 
mezzi, 
assurga 
a 
malaNa 
<pizzata 
indennizzabile 
in 
assenza 
di 
definizioni 
scien<fiche 
certe.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Sentenza 
TAR 
Lazio 
del 
4 
luglio 
2005 
n.5454 
Il 
TAR 
riteneva 
la 
circolare 
71/03 
illegiNma 
perché 
emessa 
in 
violazione 
dell’art.10, 
1° 
comma, 
del 
D.Lgs. 
38/00, 
“nella 
misura 
in 
cui 
siffaUa 
integrazione 
non 
deriva 
già 
dal 
rigoroso 
accertamento 
da 
parte 
della 
Commissione 
scien<fica 
per 
l’eleaborazione 
e 
la 
revisione 
periodica 
delle 
tabelle 
ex 
arU. 
3 
e 
211 
del 
DPR 
1124/65, 
ne 
tampoco 
dall’espressa 
volizione 
dei 
Ministeri 
a 
ciò 
competen<, 
bensì 
da 
un 
comitato 
interno 
all’Ente 
e 
senza 
le 
garanzie, 
pure 
partecipa<ve, 
recate 
dal 
citato 
D.Lgs. 
38/00”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
Sentenza 
TAR 
Lazio 
del 
4 
luglio 
2005 
n.5454 
Viceversa, 
il 
TAR 
non 
ha 
annullato 
il 
D.M. 
del 
27/04/04, 
ritenendolo 
il 
sintomo 
di 
un 
“principio 
di 
precauzione 
in 
una 
vicenda, 
quale 
quella 
del 
mobbing, 
ove 
l’assenza 
di 
norme 
nazionali 
definite, 
la 
complessità 
degli 
accertamen< 
e 
faUuali 
e 
la 
probabile 
regolazione 
da 
parte 
dell’UE 
devono 
indurre 
a 
traUare 
i 
casi 
patologici 
emergen< 
con 
estrema 
prudenza 
e 
con 
la 
dovuta 
serietà 
e 
rigore 
d’approccio”
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
IERI: 
circolare 
INAIL 
n. 
71/2003 
Le 
costriNvità 
organizza<ve 
e 
il 
Mobbing 
strategico 
sono 
equipara< 
a 
faUori 
di 
rischio 
per 
l’ 
insorgenza 
delle 
seguen< 
patologie 
tabellate. 
a) sindrome/disturbo 
da 
disadaUamento 
cronico 
b) Sindrome/disturbo 
post 
trauma<ca/ 
o 
da 
stress 
cronico
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
OGGI:TAR 
Lazio 
n. 
5454/2005 
Le 
costriNvità 
organizza<ve 
e 
il 
Mobbing 
strategico 
tornano 
ad 
essere 
considera< 
dei 
faUori 
di 
rischio 
generico, 
per 
cui 
il 
lavoratore 
deve 
provare, 
oltre 
alla 
sussistenza 
della 
malaNa, 
anche 
il 
nesso 
eziologico 
intercorrente 
tra 
questa 
e 
l’aNvità 
lavora<va 
svolta.
Direzione 
Regionale 
per 
l’Umbria 
D.M. 
del 
27/04/2004 
Le 
“malaNe 
psichiche 
e 
psicosoma<che 
da 
d i s f u n z i o n i 
del l ’orga n i z z a z i o n e 
del 
lavoro” 
(GRUPPO 
7) 
correlate 
“alle 
condizioni 
lavora<ve 
di 
costriNvità 
organizza<va” 
vengono 
inserite 
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II 
(MalaNe 
la 
cui 
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  • 1. Sede Provinciale Terni 1 Il Rischio stress lavoro-correlato Il ruolo dell’Inail in tema di stress lavoro-­‐correlato. Dr. Giuseppe Gen,le, INAIL -­‐ Direzione Regionale per l’Umbria
  • 2. Direzione Regionale per l’Umbria Il quadro norma<vo ! D.P.R. n. 1124 del 30 giugno 1965: “Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malaNe professionali”, art. 3. ! Sentenza della Corte Cos<tuzionale n. 179 del 18 febbraio 1988: introduzione del “sistema misto” di tutela delle malaNe professionali. ! Circolare n. 35/1992: ”Sentenze n. 179 e 206 del 1988 della corte Cos<tuzionale: prima fase del decentramento delle traUazione di pra<che di tecnopa<e non tabellate”. ! Decreto Legisla<vo n. 38 del 23 febbraio 2000: art. 10, comma IV: conferma legisla<va del “sistema misto” di tutela delle malaNe professionali. ! Decreto ministeriale del 12 luglio 2000: “Approvazione di Tabella delle menomazioni, Tabella indennizzo danno biologico, Tabella dei coefficien<, rela<ve al danno biologico ai fini della tutela dell’assicurazione contro gli infortuni e malaNe professionali”. ! Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 473 del 26 luglio 2001: definizione di percorsi metodologici per la diagnosi eziologica delle patologie psichiche e psicosoma<che da stress e disagio lavora<vo. ! LeUera della Direzione Centrale Prestazioni e della Sovraintendenza Medica Generale del 12 seUembre 2001: “MalaNe psichiche e psicosoma<che da stress e disagio lavora<vo, compreso il mobbing. Prime indicazioni opera<ve.
  • 3. Direzione Regionale per l’Umbria Il quadro norma<vo DIREZIONE GENERALE Direzione Centrale prestazioni sovrintendenza medica generale Circolare n. 71 Roma, 17 dicembre 2003 Organi Istituzionali Magistrato della Corte dei conti delegato all'esercizio del controllo Nucleo di valutazione e controllo strategico Comitati consultivi provinciali e p.c. a Responsabili di tutte le Strutture Centrali e Territoriali Ai Oggetto: Disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro. Rischio tutelato e diagnosi di malattia professionale. Modalità di trattazione delle pratiche. Strumento opera<vo che fornisce indicazioni per la traUazione delle pra<che aven< per oggeUo le richieste d’indennizzo di malaNe psicosoma<che.
  • 4. Direzione Regionale per l’Umbria Il quadro norma<vo Le circolari sono espressione di un potere di autorganizzazione e supremazia speciali degli En< Pubblici che le emanano. Esse sono, quindi, “norme interne” disciplinan< il funzionamento degli uffici soU’ordina< e alle modalità di svolgimento delle proprie aNvità. E’ per questo che non hanno alcun contenuto norma<vo o di rilevanza esterna
  • 5. Direzione Regionale per l’Umbria La tutela della malaNe professionali Art. 3 T.U. 1124/65 L’assicurazione è altresì obbligatoria per le malaNe professionali indicate nella tabella allegato n. 4, le quali siano contraBe nell’esercizio e a causa delle lavorazioni specifiche nella tabella stessa ed in quanto tali lavorazioni rientrino fra quelle previste nell’art.1
  • 6. Direzione Regionale per l’Umbria La tutela della malaNe professionali Sentenza C.C. n. 179 del 18.02.1988 L’assicurazione contro le malaNe professionali nell’industria è obbligatoria anche per le malaNe diverse da quelle comprese nelle tabelle…..purchè si traN di malaNe delle quali sia comunque provata la causa di lavoro.
  • 7. Direzione Regionale per l’Umbria La tutela della malaNe professionali Sistema di tutela aBualmente vigente Tabellate: presunzione legale assoluta Non tabellate: possibilità per il lavoratore di dimostrare, con mezzi di prova ordinari, l’origine professionale delle malaNe non tabellate, oppure provocate da lavorazioni non previste dalle “tabelle” o infine manifestatesi oltre il periodo di indennizzabilità indicato dalle “tabelle” stesse.
  • 8. Direzione Regionale per l’Umbria La tutela della malaNe professionali La Commissione Smuraglia • Le malaPe correlate al lavoro • I nuovi rischi: lo stress lavora,vo
  • 9. Direzione Regionale per l’Umbria La tutela della malaNe professionali Il rischio lavora,vo ambientale Tale forma di rischio non coincide necessariamente soltanto con l’ambiente proprio in cui si svolgono le lavorazioni specifiche, ma comprende anche quello che si realizza nella realtà organizza<va del lavoro
  • 10. Direzione Regionale per l’Umbria Il Decreto legisla<vo 38/2000 ART. 10 “….l’elenco delle malaNe di cui all’art. 139 del testo unico dovrà contenere anche le liste di quelle da probabile e possibile origine lavora<va, da tenere soUo osservazione ai fini della revisione delle tabelle delle malaNe professionali di cui agli art. 3 e 211 del testo unico”
  • 11. Direzione Regionale per l’Umbria Il nesso di causalità nelle malaNe professionali non tabellate La metodologia nella diagnosi medico-­‐legale • criterio di possibilità scien,fica, per escludere o ammeUere che una data condizione patologica possa derivare da una noxa di origine lavora<va • criterio di probabilità scien,fica, in alterna<va al criterio di certezza quando questo non è u<lizzabile, aUraverso le fasi della probabilità logica (applicazione dei criteri classici di valutazione del rapporto causale) e della probabilità sta<s<ca (studio di da< provenien< da diverse osservazioni)
  • 12. Direzione Regionale per l’Umbria Il nesso di causalità nelle malaNe professionali non tabellate L’istruBoria medico-­‐legale dovrà comprendere: -­‐ Esame e valutazione della documentazione sanitaria per un primo inquadramento della patologia denunciata -­‐ Raccolta anamnes<ca: lavora<va, familiare, personale, fisiologica, patologica remota e prossima -­‐ Esame obieNvo -­‐ Visita neurologica -­‐ Visita psichiatrica con eventuali indagini psicodiagnos<che
  • 13. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL DECRETO LEGISLATIVO 38/2000 Ai fini dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malaNe professionali all’art. 13 il danno biologico è definito come “la lesione dell’integrità psico-­‐fisica, suscePbile di valutazione medico-­‐legale della persona”
  • 14. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL Il riconoscimento del danno biologico da mobbing come tecnopa,a deriva come conseguenza: • Della violazione dell’art.2087 del codice civile, in relazione all’art 2043 del codice civile nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, nonché dell’art. 590 del codice penale, traUandosi di lesioni personali gravi. • Della violazione di principi cos<tuzionalmente garan<< (art. 2-­‐3-­‐4-­‐32-­‐35-­‐37e 41, 2° comma Cost.). • Del suo indubbio caraUere medico legale, traUandosi di menomazione permanente in riferimento alla lesione dell’integrità psichica, una volta accertata e quan<ficata, e della riduzione della capacità lavora<va che deriva dalla predeUa menomazione, e che a volte è anche causa di perdita del posto di lavoro per superamento del periodo di comporto, dimissioni o licenziamento.
  • 15. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL • Dell’assoggeUabilità al suddeUo accertamento e quan<ficazione medico legale “in misura percentuale”. • Della sussistenza dei requisi< di cui agli art 2-­‐3 del Testo Unico n. 1124/65, nonché del “nesso di causalità”, ex art. 2094 del codice civile, tra condoUa datoriale an<doverosa ed ambiente di lavoro e danno pa<to dal prestatore di lavoro (Cass. Sent.9801/1998 : “all’occasione di lavoro” è riconducibile anche tuUo quanto aNene alle condizioni ambientali di lavoro).
  • 16. Direzione Regionale per l’Umbria Il quadro giuridico di riferimento il sistema misto e il rischio ambientale nella evoluzione della giurisprudenza e della norma,va: dalla tutela dell’aPtudine al lavoro alla tutela dell’integrità psico-­‐fisica
  • 17. Direzione Regionale per l’Umbria Il quadro sociologico di riferimento flessibilità e precarizzazione del rapporto di lavoro; i nuovi faBori di rischio insi, nell’organizzazione aziendale; l’organizzazione come processo, in con,nua evoluzione, di azioni e decisioni all’interno dell’azienda
  • 18. Direzione Regionale per l’Umbria La costriNvità organizza<va in generale: aspeN struUurali L’elenco delle situazioni di costriPvità organizza,va di cui alla circolare n. 71/2003 non è esaus,vo,né tassa,vo, dunque: ammeBe l’integrazione con altre figure, purché presen,no, a seconda dei casi, determinate caraBeris,che struBurali
  • 19. Direzione Regionale per l’Umbria La costriNvità organizza<va in generale: aspeN struUurali a) l’ambiente lavora,vo b) la frequenza c) la durata d) il ,po di situazioni e) l’andamento secondo fasi successive f) il dislivello fra gli eventuali antagonis,
  • 20. Direzione Regionale per l’Umbria AspeN struUurali: a) l’ambiente lavora<vo La costriPvità organizza,va è per definizione un fenomeno proprio dell’ambiente di lavoro, che pertanto si presenta quale “condicio sine qua non”
  • 21. Direzione Regionale per l’Umbria AspeN struUurali: b) la frequenza • La situazione deve presentarsi più volte in un arco di tempo variabile in relazione alla specifica decisione organizza0vo-­‐ ges0onale: -­‐ “ripetu<” trasferimen< ingius<fica< -­‐ “sistema<co” impedimento all’accesso a no<zie e inadeguatezza delle informazioni -­‐ “reiterata” esclusione da inizia<ve forma<ve -­‐ “esasperato ed eccessivo” esercizio del controllo
  • 22. Direzione Regionale per l’Umbria AspeN struUurali: c) la durata La situazione deve essere in corso da un periodo di tempo la cui durata varia a seconda della specifica condizione organizza0va: -­‐ “prolungata” aUribuzione di compi< dequalifican< o esorbitan< -­‐ “struUurale” impedimento dell’accesso a no<zie o dell’inadeguatezza delle informazioni -­‐ “marginalizzazione” dell’aNvità, “svuotamento” delle mansioni, “mancata assegnazione”di compi<
  • 23. Direzione Regionale per l’Umbria AspeN struUurali: d) il <po di situazioni La situazione deve inves<re uno o più aspeN della vita lavora<va, quali ad es.: -­‐ le mansioni svolte e/o l’aNvità lavora<va nel suo complesso, sia come quan<tà che come qualità; -­‐ gli strumen< dell’aNvità lavora<va, sia come risorse materiali, sia come formazione/informazione; -­‐ la posizione del lavoratore, sia come collocazione organizza<va, sia come dislocazione fisica; -­‐ il rapporto con il datore di lavoro
  • 24. Direzione Regionale per l’Umbria AspeN struUurali: e) l’andamento secondo fasi successive La situazione, specie se potenzialmente inquadrabile soUo il “mobbing strategico”, si crea in esito al progressivo susseguirsi di fasi, così sinte<zzabili: -­‐ situazione di disagio latente; -­‐ percepimento del disagio da parte del soggeUo; -­‐ primi sintomi psico-­‐soma<ci; -­‐ interven< del datore di lavoro; -­‐ aggravamento della salute psico-­‐fisica del soggeUo; -­‐ esplosione della situazione.
  • 25. Direzione Regionale per l’Umbria AspeN struUurali: f) il dislivello fra gli eventuali antagonis< La situazione, specie se potenzialmente inquadrabile soUo il “mobbing strategico”, si crea in presenza di una debolezza anche solo psicologica di un soggeUo nei confron< di un altro.
  • 26. Direzione Regionale per l’Umbria Nota sugli aspeN struUurali: l’intento persecutorio Di per sé non è presupposto della tutela INAIL; lo diventa se si oggeNvizza in una delle situazioni di costriNvità organizza<va, (rilevanza ai fini del “mobbing strategico”)
  • 27. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Premessa metodologica: ciascuna situazione sarà descriUa in quello che ne cos<tuisce orienta0vamente il contenuto più frequente, fermo il possibile “effeUo alone” fra più figure; per essere rilevante la situazione deve essere accertata
  • 28. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Marginalizzazione dell’a>vità lavora0va situazione spesso riscontrabile in soggeN giun< ad eleva< livelli di carriera, ma in posizione “dialeNca” con i ver<ci (es., medico obieUore di coscienza, responsabile di seUore di nuova nomina in ambiente ad elevata confliUualità fra dirigen<, ecc.); -­‐ frequente “effeUo alone” con: mobbing strategico, svuotamento e dequalificazione
  • 29. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Svuotamento delle mansioni ridimensionamento delle mansioni svolte, banalità dei compi< assegna<, deresponsabilizzazione, estromissione da riunioni e gruppi di lavoro, ecc., eventualmente in presenza di reintegro nelle mansioni disposto per via giudiziaria; -­‐ frequente “effeUo alone” con: mobbing strategico, dequalificazione, marginalizzazione e mancata assegnazione di compi<
  • 30. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Mancata assegnazione di compi0, ina>vità forzata privazione o mancata aUribuzione di aNvità lavora<va, spesso accompagnata da mancata assegnazione di strumen< di lavoro (es., vincitore di concorso a vice dirigente rimasto privo di incarico, lavoratore teoricamente assegnatario di responsabilità di un seUore, ma di faUo privato di qualsiasi aNvità, ecc.) -­‐ frequente “effeUo alone” con: mobbing strategico, dequalificazione, marginalizzazione
  • 31. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Mancata assegnazione strumen0 di lavoro assegnazione ad ufficio privo di telefono, di PC, ecc.; in genere, privazione di ogni altro strumento indispensabile ai fini dello svolgimento delle funzioni assegnate, sempreché ciò non sia conseguenza di momentanee esigenze riorganizza<ve
  • 32. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Mancata assegnazione strumen0 di lavoro assegnazione ad ufficio privo di telefono, di PC, ecc.; in genere, privazione di ogni altro strumento indispensabile ai fini dello svolgimento delle funzioni assegnate, sempreché ciò non sia conseguenza di momentanee esigenze riorganizza<ve
  • 33. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Ripetu0 trasferimen0 ingius0fica0 trasferimen< dispos< in assenza di par<colari esigenze organizza<ve, sempreché non facciano parte del ruolo ricoperto -­‐ possibile alterna<vità con normale andamento rapporto di lavoro
  • 34. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Compi0 dequalifican0 rispeHo al profilo assegnazione di compi< non corrisponden< alle conoscenze e capacità del soggeUo, scarso sviluppo delle capacità professionali, ripe<<vità, monotonia del compito (es., caponegozio passato a funzioni di magazziniere), sempreché ciò non trovi gius<ficazione in ordini di servizio compa<bili con la qualifica rives<ta; ne cos<tuisce prova l’eventuale demansionamento accertato giudizialmente
  • 35. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Compi0 esorbitan0, anche in relazione ad eventuali handicap l’aUribuzione deve essere prolungata; l’eventuale handicap deve essere valutato caso per caso nel contesto del ciclo produNvo; irrilevanza di situazioni di sovraccarico di lavoro, se insite nella qualifica rives<ta (es., addeN ai servizi di emergenza in genere quali personale medico e parasanitario; dirigente d’azienda, ecc.)
  • 36. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Impedimento all’accesso a no0zie l’impedimento deve essere sistema0co e struHurale (es., estromissione da no<zie riguardan< il lavoro) -­‐ frequente “effeUo alone” con: inadeguatezza informazioni ineren< l’aNvità lavora<va
  • 37. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Inadeguatezza delle informazioni ineren0 l’ordinaria a>vità assenza o labilità delle prescrizioni, insufficienza o incoerenza delle informazioni, delle loro forme e dei loro tempi; l’inadeguatezza deve essere contestualizzata rispeUo all’impegno che si richiede al ruolo ricoperto
  • 38. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Esclusione da inizia0ve forma0ve, di riqualificazione e aggiornamento l’esclusione deve essere reiterata, salve comprovate esigenze di servizio può essere collegata ad una accentuata varietà e mutevolezza dei compi<, o a relazioni scarsamente definite -­‐ frequente “effeUo alone” con: inadeguatezza informazioni e impedimento all’accesso
  • 39. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Eccessive forme di controllo richieste pressan<, rimproveri con<nui, prescrizione di ritmi, scarsa tolleranza verso gli scostamen<, spesso lega< a elevata velocità dei compi<
  • 40. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Il “mobbing strategico” azioni finalizzate ad allontanare od emarginare il lavoratore; non è una situazione di costriNvità di per sé, ma assume rilevanza se l’intento persecutorio si ogge>vizza in comprovate situazioni di costri>vità organizza0va (es., assegnazione a”funzioni da eliminare”); -­‐ presupposto: il dislivello fra antagonis< -­‐ frequente “effeUo alone” con: marginalizzazione, svuotamento e dequalificazione
  • 41. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio FaHori organizza0vo-­‐ges0onali lega0 al normale svolgimento del rapporto di lavoro TuUe le situazioni potenzialmente costriNve che non abbiano i requisi< della frequenza e durata o che comunque trovino gius<ficazione nell’organizzazione del lavoro o nelle vicende contraUuali fra lavoratore e datore di lavoro (es., licenziamento, trasferimen< non ripetu< e non ingius<fica<, aUribuzione non prolungata di compi< dequalifican<, sovraccarico di lavoro, impossibilità organizza<va di aUribuire compi< diversi, ecc.)
  • 42. Direzione Regionale per l’Umbria Le situazioni di costriNvità organizza<va in deUaglio Dinamiche psicologico-­‐relazionali comuni agli ambien0 di lavoro e di vita si traUa di rappor< interpersonali prevalentemente inquadrabili nel mobbing in senso streUo, come tale soUraUo alla tutela INAIL; a volte alimenta< da climi aziendali non distesi, più spesso limita< a confliUualità episodiche e circoscriN ai soggeN direUamente riguarda<
  • 43. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL L’art. 13 del decreto 38/2000 prevede anche un totale riordino del sistema indennitario: • Un indennizzo in capitale del solo danno biologico per gradi di menomazione pari o superiori a 6 % ed inferiori al 16% • Un indennizzo in rendita per gradi di menomazione pari o superiori al 16%, di cui una quota per danno biologico ed una ulteriore quota aggiun<va per le conseguenze patrimoniali delle menomazioni.
  • 44. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL L’indennizzo in capitale (6 – 15 %) è determinato in maniera : • Areddituale • Crescente con la gravità della menomazione • Diminuisce con il crescere dell’età • Più alto per il sesso femminile
  • 45. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL Strumen, per l’applicazione del nuovo sistema indennitario: • La tabella delle menomazioni • La tabella dell’indennizzo del danno biologico • La tabella dei coefficien<
  • 46. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL Voci tabellari per il danno biologico da mobbing 180 disturbo postrauma<co da stress cronico moderato fino a 6 a seconda della efficacia della psicoterapia 181 disturbo postrauma<co da stress cronico severo, fino a 15 a seconda della efficacia della psicoterapia
  • 47. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL La scala della rilevanza degli even, psicostressan, (da Raule ed Holmes, modificata – F.Buzzi, M.Vanini) per la valutazione della intensità del rischio e del danno biologico risarcibile: • Even< psico-­‐stressan< estremi ed eccezionali 1-­‐0,40 • Morte del coniuge 0,83-­‐0,62 • Carcerazione o arresto 0,59-­‐0,62 Morte di un familiare • Incidente 0,44-­‐ 0,34 MalaNa
  • 48. Direzione Regionale per l’Umbria Il danno biologico da mobbing in ambito INAIL • Interruzione dell’aPvità lavora,va 0,37-­‐0,28 Variazioni nello stato di salute di un membro della famiglia • Cambiamento imposto di ambiente lavora,vo, 0,27-­‐0,21 o di mansioni, o di responsabilità opera,ve • ConfliP con i superiori, o con i colleghi di lavoro 0,25-­‐ 0,15 Cambiamento delle condizioni di vita o mutamento delle abitudini personali • Cambiamen< di orari o di condizioni lavora<ve 0,20-­‐0,10 Cambiamento di residenza Cambiamento di scuola Cambiamento nelle abitudini del sonno
  • 49. Direzione Regionale per l’Umbria L’azione di rivalsa E’ data facoltà all’INAIL di agire con azione di regresso nei confron< dei datori di lavoro ritenu< penalmente responsabili della malaNa professionale o dell’infortunio occorso al lavoratore E’ data inoltre facoltà di surroga da parte dell’INAIL nei confron< del responsabile civile “terzo” dei danni deriva< da un infortunio, o da una malaNa professionale, occorso a persona assicurata
  • 50. Direzione Regionale per l’Umbria L’azione di rivalsa L’azione di rivalsa può essere esercitata • Nel mobbing strategico per comportamen< intenzionali del datore di lavoro in presenza di lesioni personali gravi • Nel mobbing relazionale per non aver vigilato sulle norme di sicurezza, e quindi per la mancata tutela della salute del lavoratore sul posto di lavoro
  • 51. Direzione Regionale per l’Umbria L’azione di rivalsa L’azione di surroga può essere esercitata Nei confron, dei colleghi di lavoro responsabili con i loro comportamen, illeci,, non ricollegabili alle mansioni svolte e quindi cons idera, “ soggeP ter z i ” r i speBo all’organizzazione del lavoro, di aver causato un danno alla salute della cosideBa “viPma”
  • 52. Direzione Regionale per l’Umbria L’azione di rivalsa L’azione di surroga può essere esercitata Nei confron< dei colleghi di lavoro responsabili con i loro comportamen< illeci<, non ricollegabili alle mansioni svolte e quindi considera< “soggeN terzi” rispeUo all’organizzazione del lavoro, di aver causato un danno alla salute della cosideUa “viNma”
  • 53. Direzione Regionale per l’Umbria Sentenza TAR Lazio del 4 luglio 2005 n.5454 La Confindustria, la Confagricoltura e l’A.B.I. hanno presentato ricorso contro l’INAIL e il Ministero del Lavoro e delle Poli<che Sociali chiedendo l’annullamento: della circolare INAIL n. 71 del 17 dicembre 2003 del DM 27 aprile 2004 nella parte in cui ha inserito nella lista II) il gruppo 7 “malaNe psichiche e psicosoma<che da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro
  • 54. Direzione Regionale per l’Umbria Sentenza TAR Lazio del 4 luglio 2005 n.5454 PERCHE? La circolare veniva impugnata perché con essa l’Inail “ al di là del suo nomen juris non farebbe che deUare prescrizioni sulla definizione e la diagnosi di mobbing, di faUo elevandolo a vera e propria malaNa professionale <pizzata. Sicchè essa esulerebbe dalla natura meramente ricogni<va ed esplica<va delle circolari, assumendo statuizioni conforma<ve, ad effeUo immediato, nei confron< dei poteri degli ispeUori dell’ente medesimo e contro la sfera giuridica degli imprenditori, così da renderla immediatamente impugnabile. “Non può infaN l’Ente (Inail) inver<re sua sponte e discrezionalmente l’onere della prova speUante al prestatore d’opera in ordine al nesso eziologico, ma si deve limitare ad indicare soltanto gli elemen< essenziali della patologia in base a definizioni scien<fiche serie e rigorose”
  • 55. Direzione Regionale per l’Umbria Sentenza TAR Lazio del 4 luglio 2005 n.5454 PERCHE? Il D.M. del 7/04/04 veniva ritenuto illegiNmo perché prendeva in considerazione le malaNe psichiche e psicosoma<che da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro, di cui alla circolare Inail 71/03, ai fini dell’aggiornamento dell’elenco delle malaNe in “assenza di serie evidenze scien<fiche che gius<fichino la presa in considerazione ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 23 febbario 2000 n. 38
  • 56. Direzione Regionale per l’Umbria Sentenza TAR Lazio del 4 luglio 2005 n.5454 In entrambi i casi la res controversa si incentrava sull’opposizione a che il mobbing, aUraverso vari mezzi, assurga a malaNa <pizzata indennizzabile in assenza di definizioni scien<fiche certe.
  • 57. Direzione Regionale per l’Umbria Sentenza TAR Lazio del 4 luglio 2005 n.5454 Il TAR riteneva la circolare 71/03 illegiNma perché emessa in violazione dell’art.10, 1° comma, del D.Lgs. 38/00, “nella misura in cui siffaUa integrazione non deriva già dal rigoroso accertamento da parte della Commissione scien<fica per l’eleaborazione e la revisione periodica delle tabelle ex arU. 3 e 211 del DPR 1124/65, ne tampoco dall’espressa volizione dei Ministeri a ciò competen<, bensì da un comitato interno all’Ente e senza le garanzie, pure partecipa<ve, recate dal citato D.Lgs. 38/00”
  • 58. Direzione Regionale per l’Umbria Sentenza TAR Lazio del 4 luglio 2005 n.5454 Viceversa, il TAR non ha annullato il D.M. del 27/04/04, ritenendolo il sintomo di un “principio di precauzione in una vicenda, quale quella del mobbing, ove l’assenza di norme nazionali definite, la complessità degli accertamen< e faUuali e la probabile regolazione da parte dell’UE devono indurre a traUare i casi patologici emergen< con estrema prudenza e con la dovuta serietà e rigore d’approccio”
  • 59. Direzione Regionale per l’Umbria IERI: circolare INAIL n. 71/2003 Le costriNvità organizza<ve e il Mobbing strategico sono equipara< a faUori di rischio per l’ insorgenza delle seguen< patologie tabellate. a) sindrome/disturbo da disadaUamento cronico b) Sindrome/disturbo post trauma<ca/ o da stress cronico
  • 60. Direzione Regionale per l’Umbria OGGI:TAR Lazio n. 5454/2005 Le costriNvità organizza<ve e il Mobbing strategico tornano ad essere considera< dei faUori di rischio generico, per cui il lavoratore deve provare, oltre alla sussistenza della malaNa, anche il nesso eziologico intercorrente tra questa e l’aNvità lavora<va svolta.
  • 61. Direzione Regionale per l’Umbria D.M. del 27/04/2004 Le “malaNe psichiche e psicosoma<che da d i s f u n z i o n i del l ’orga n i z z a z i o n e del lavoro” (GRUPPO 7) correlate “alle condizioni lavora<ve di costriNvità organizza<va” vengono inserite nella lista II (MalaNe la cui origine lavora<va è di limitata probabilità)