1. GIORNATA NAZIONALE CONTRO LO SPRECO
Obiettivi della giornata del 5 Febbraio
L’obiettivo è quello di dare il via al processo di elaborazione del Programma Nazionale di
Prevenzione degli Sprechi Alimentari. L’incontro è svolto al fine di sondare l’interesse
verso il tema dello spreco alimentare e sulle possibili misure da inserire all’interno del
PINPAS.
Le tematiche della giornata riguardano:
A) Definizione dello stato dell’arte (Cosa sappiamo degli sprechi alimentari lungo la
filiera? - Quali sono le cause e quali gli impatti? - Quali dati sono disponibili?-...)
B) Possibili soluzioni (Quali misure sarebbero auspicabili? - Quali risorse sarebbero
necessarie? - Dove concentrare gli sforzi?)
C) Monitoraggio - Come monitorare nel tempo l’efficacia delle misure adottate?
Il 5 febbraio ha luogo la giornata nazionale contro lo
spreco alimentare.questa avviene per riflettere sui
nostri comportamenti e cercare di cambiarli. Non solo
per risparmiare
ma anche per salva guardare il nostro pianeta.
Essa è una buona notizia rivolta ai consumatori ma
anche all'ambiente perché "lo spreco alimentare non
è solo un problema di cibo ma anche di impatti sulla
biodiversità e sul clima". L'impronta di carbonio del
cibo prodotto ma non mangiato e quindi sprecato
ogni anno, viene stimata in 3,3 miliardi di tonnellate
di Co2, una cifra complessiva che inserisce questo
sconcertante dato di emissioni di prodotti che non
vengono neanche utilizzati, al terzo posto nella
classifica dei maggiori emettitori di Co2 a livello mondiale dopo Cina e Stati Uniti.
Non solo, il consumo di acqua collegato allo spreco alimentare è di circa 250 km cubici,
equivalenti al flusso annuale d'acqua del Volga. Il cibo prodotto e sprecato, poi, occupa
quasi 1,4 miliardi di ettari di terra, costituendo il 30% della superficie occupata da terre
agricole a livello mondiale. Il diretto costo economico dello spreco alimentare dei prodotti
agricoli viene valutato sui 750 miliardi di dollari.
Ma gli italiani sembrano già pronti a mettere in pratica i comportamenti utili a ridurre gli
sprechi: il 54% afferma di controllare quotidianamente il frigorifero, il 65% controlla
almeno una volta al mese la dispensa, solo il 36% dichiara di attenersi rigorosamente alla
data di scadenza dei prodotti riservandosi di valutare personalmente la qualità/freschezza
2. dei prodotti scaduti prima di buttarli. E il 45% si dichiara favorevole alla vendita a prezzi
scontati di alimentari non deperibili scaduti.
DEFINIZIONE DELLO STATODELL'ARTE
Ogni fase della filiera agroalimentare si
compone di diverse operazioni, agricole
e industriali, in corrispondenza delle
quali si verificano differenti tipologie di
perdite e sprechi. Nel contesto odierno e
a livello globale la filiera sta diventando
sempre più lunga e complessa: elementi
quali le maggiori aspettative dei
consumatori in termini di varietà e
convenienza di scelta, la crescente
porzione di popolazione che si sposta dalle campagne ai centri urbani e il conseguente
aumento delle distanze geografiche che separano il luogo della produzione da quello del
consumo, hanno reso sempre più complesse la struttura distributiva e l’offerta alimentare.
Allo stesso tempo, l’aumento della domanda di carne, frutta, verdura e altri prodotti
facilmente deperibili fa aumentare il rischio che si verifichino perdite e sprechi. In questo
documento verranno prese in considerazione tutte le fasi della filiera per verificare le loro
diverse responsabilità nella creazione di food losses e food waste, e per cominciare sono
state individuate 6 fasi principali- coltivazione, produzione agricola e raccolto; - prima
trasformazione; - trasformazione industriale; - distribuzione; - ristorazione; - consumo
domestico.