Il web tra contenuti e usi sociali 2. I motori di ricerca e la google generation
1. CORSO “Ma c'e' solo facebook? il web tra contenuti e usi sociali”
2. I motori di ricerca e la google
generation
Prof. Matteo Asti
2. Il problema della ricerca
MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai
cercando quello che assolutamente ignori? E quali
delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se
per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti
che è proprio quella che cercavi, se non la
conoscevi?"
SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire,
Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico
proponi! L'argomento secondo cui non è possibile
all'uomo cercare né quello che sa né quello che non
sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno
di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che
cosa cerca."
Platone, Menone, 80d-81a
3. Il problema della ricerca
- Soddisfazione per la conclusione alla quale
perveniamo
- Conoscenza che deriva sempre da altra
conoscenza
- Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio)
LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE
NEUTRA
4. La ricerca nel web
Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari.
Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti.
E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al
loro raggiungimento.
5. L'uso dei motori di ricerca (Search engine)
- Circa la metà degli americani consulta un motore
di ricerca (2008)
- Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il
proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene
soddisfatto dei risultati ottenuti (2008)
I motori di ricerca sono e si propongono come
filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione
mondiale.
Un filtro percepito come efficiente, neutrale e
garante dell'accesso alle informazioni in rete.
8. Come funziona un motore di ricerca
- Crawlers (detti anche spider o robot) esplorano il
web seguendo I link (più link, più la visita è facile;
no link no analisi)
- Page repository: magazzino di tutti I dati delle
pagine indicizzate associate così a delle parole
chiave con una copia cache della pagina (non si
interroga il web ma il repository)
- Queries: sono le parole inserite dall'utente per
fare la ricerca che dovrebbero concettualizzare la
stessa (query suggestion, keyword advertising)
- Algoritmo di ranking: in Google sfrutta le
interconnesioni tra le pagine web per valutare la
loro autorità e anche il numero di cliccaggi
(processo autostimolante)
9. Come funziona un motore di ricerca
Le Search Engine Result Pages sono le pagine dei
risultati.
Molti motori mettono in cima dei risultati legati
alle keywords ma sponsorizzati (es. Google
AdWords).
In più possono anche comparire veri e propri
annunci legati alla ricerca (es. Google AdSense).
Dal punto di vista del web marketing oggi tutti
puntano sui principali motori di ricerca alla Searc
engine optimization (Seo) ossia la salita del proprio
sito tra le prime risposte offerte.
Le ricerche possono anche essere limitate (es.
Google Books, News, Scholars etc)
10. Come funziona un motore di ricerca
La maggior parte dei motori di ricerca che opera sul
web è gestito da compagnie private che utilizzano
algoritmi proprietari e database tenuti segreti.
Esistono comunque diversi tentativi di dar vita a
motori di ricerca fondati sul software libero, alcuni
esempi sono:
- Lucene (usato da wikipedia)
- Wikia Search (diventato oggi Wiki Answer)
- YaCy (motore peer to peer non censurabile)
11. Le alternative
- METAMOTORI: MetaCrawler, BigSearcher,
Ixquick, Vivìsimo
- RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha
- STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve
- DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
12. La Google Generation
Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche
delle sua piattaforme hanno, come I media
tradizionali in passato, influito sulle modalità di
conoscenza delle nuove generazioni.
- Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo
delle informazioni e dei contatti
- Approccio multitasking
- Logica non lineare
- Passaggio dalla sequenza finita al flusso
13. L'era della democrazia?
- Per oltre un decennio gli esperti della rete hanno
scommesso sull'effetto virtuoso delle tecnologie
digitali.
- Internet non è ambiente egualitario ma basato su
leggi di potenza (Barabasi 2004). La vera forza è il
capitale reputazionale che si accresce in modo
esponenziale.
- Pochi siti fanno da passaggio chiave per l'intera
rete
14. Cambiano spazio e tempo
- Internet ha amplificato la trasformazione della
percezione di spazio e tempo indotta dalla
modernità e dai media nel secolo scorso.
- Oggi domina sempre più un'idea di simultaneità
che enfatizza la pluralità degli spazi vissuti, rende
spazio e tempo soggettivi e presentifica ogni
esperienza.
15. Una nuova mente
- Le scienze cognitive e anche quelle biomediche hanno
dimostrato che il nostro cervello si modifica
plasticamente attraverso l'esperienza. Si creano nuovi
collegamenti e se ne recidono altri inutilizzati.
- Chi legge un libro (linguaggio, processi visuali) usa
parti diverse da chi naviga su una pagina web (regioni
prefrontali di assunzione decisioni e risoluzione
problemi). Impariamo a saltare in superficie,
continuando a prendere scelte che riteniano passibili di
modifica
- Alcune capacità mnemoniche diminuiscono (verbale,
numerica, racconto sequenziale, tatto) altre sono più
attive (vista, udito).
- Queste attività plasmano un pensiero meno razionale,
apodittico, simile al pensiero magico.
16. I nativi digitali
- Il termine è stato usato da Prensky nel 2001 e
indica chi è nato e cresciuto nell'era di internet.
- Non leggono libri, non scrivono a mano, delegano
al computer la propria memoria e sono in grado di
dare risposte molto veloci. Aumenta la flessibilità
nell'uso personale del tempo e di mantenere aperta
ogni scelta.
- Pensano che l'informazione sia un bene da
condividere ma amano mettere un marchio alle
cose (cfr. Il condividi di Fb). Cercano sempre modi
per essere più veloci.
- Cade l'aspirazione all'unicità e prevale il desiderio
di risolvere il compito, ottenere consenso e
condivisione.
17. I rischi
- Sensazione di ansia crescente di fronte a troppe
informazione e difficoltà nel gestirle
- L'idea di Always on (De Kerckhove 2010)
- Conoscenza priva di riflessione critica (Shah
Nishant 2011)
- Informazione piatta e standardizzata
- Logica del domanda-risposta