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Corso di Fenomenologia dei media




   5. IL WEB
    prof. Matteo Asti
5.1 Il web come interazione
L'ipertesto: il testo policentrico e reticolare
                    L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e
                    da collegamenti elettronici tra questi blocchi e
                    collega informazioni verbali e non verbali.

                    L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente
                    incompiuta che richiede tattiche di lettura (le
                    strategie istituzionali come spesso accade sono
                    presto abbandonate).

                    Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria nelle
                    città o la pagina di un giornale)
                    Reticolarità intertestuale (le mostre che prevedono
                    oggetti diversi tra loro, le enciclopedie)

                    Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei
                    siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine
                    dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli
                    ipertesti offline.
Una storia in breve: da Turing al web
                Anni '30 – Alan Turing nei suoi studi di logica
                inventa una macchina astratta in grado di svolgere
                qualunque compito per dimostrare l'indecibilità
                della logica (digitale); Vanner Bush crea
                l'Analizzatore differenziato basato su un modello
                analogico.

                Anni '40 – John Von Neumann sostiene un modello
                di macchina in cui tutto si riduce a operazioni
                elementari (trattabilità vs decidibilità)

                1945 – Vannevar Bush propone il memex, una
                macchina basata su collegamenti organici tra testi
                differenti

                1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un
                sistema di archiviazione che consente collegamenti
                molteplici tra ipertesti

                Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
La lettura dell'ipertesto




La lettura non è lineare. E’ un’esplorazione, simile
a quella che si compie guardando la prima pagina di
un giornale, ma ancor meno strutturata.
Leggere e Scrivere


                                                          VANTAGGI
             SVANTAGGI
                                           - Il web è lo strumento più flessibile e
- L’80% dei lettori scorre rapidamente
                                           più ampio per il contenimento di testi.
la pagina, senza leggere parola per
parola come farebbe con un libro.
                                           - Struttura ipertestuale
- Mediamente leggere sullo schermo
                                           - Flessibilità grafica
richiede il 25% in più di tempo rispetto
alla lettura sulla carta.
                                           - Costi e diffusione
Leggere e Scrivere



      Il primo passo è pensare al sito come un luogo da
      percorrere insieme al lettore. Proporgli un
      itinerario ma fornirgli anche al possibilità di
      vagabondare a piacimento.

      L’ipertesto è un castello pieno di stanze che non
      vanno viste tutte o tutte insieme. Un labirinto in
      cui deve essere piacevole passeggiare senza che il
      lettore però perda mai il filo.
La nascita di internet
        1958 - nel corso della guerra fredda gli Usa creano
        l'Arpa (Advanced Research Projects Agency) per
        trovare una soluzione alle problematiche legate alla
        sicurezza e disponibilità di una rete di
        telecomunicazioni.

        1968 - Joseph Lickider (ex direttore dell'Arpa) e
        Robert Taylor (direttore Ipto - Information
        Processing Techniques Office dell'Arpa) scrivono
        un articolo in cui ipotizzano un nuovo modello di
        informatica basato su un dispositivo in grado di
        permettere interazione oltre che trasferire
        informazioni. E' un modello user centered in cui
        l'enfasi è sulla persona e non sulla macchina, per
        poter gestore sia le informazioni (informatici) e I
        loro processi d'uso (umanisti).
La nascita di internet
        29 ottobre 1969 - Robert Taylor grazie ad un
        finanziamento del 1966 dell'Arpa mette in
        collegamento I primi due nodi a cui presto si
        uniscono altri centri. Si tratta di centri di ricerca
        universitari e l'obiettivo è poter scambiare
        informazioni in breve tempo senza doversi spostare
        fisicamente o dover cambiare terminale. Il sistema
        è quello “a pacchetto” secondo la logica del packet-
        swiching.

        La rete si estende rapidamente negli Usa: I nodi
        diventano 15 nel '71 e oltre 50 nel '72. E'
        comunque un prototipo e non assomiglia a Internet
        che nascerà alcuni anni dopo. La rete è stata
        concepita per la commutazione di pacchetto ma
        adotta la più semplice commutazione di circuito.
        Inoltre, il protocollo centrale di Internet, il
        TCP/IP non è ancora stato inventato.
La nascita di internet
        29 ottobre 1969 - A differenza del sistema
        tradizionale (telefonata) una rete a commutazione
        di pacchetto è caratterizzata, anziché da centrali di
        commutazione, da calcolatori collegati fra loro da
        linee del tipo "punto-a-punto".
        In fase di trasmissione i dati numerici sono divisi in
        tanti pacchetti (es. msg da 100mila diviso in dieci
        pacchetti da diecimila bit ciascuno).
        I pacchetti saranno poi inviati al calcolatore più
        vicino e da questo al secondo, e così via. Per
        migliorare l'efficienza globale della rete, i pacchetti
        potranno seguire percorsi diversi.
        Lo scopo principale è la piena utilizzazione delle
        risorse trasmissive. Il modello è quello del cervello
        umano dove i neuroni e i loro collegamenti sono
        molteplici e sovrabbondanti.
La nascita di internet
        1973 - Vinton Cerf e Bob Kahn sviluppano un
        nuovo protocollo per la comunicazione di base tra
        gli host: il TCP/IP (Transmission Control
        Protocol/Internet Protocol).
        TCP/IP implementava in modo semplice ed
        efficiente le idee di trasmissione a pacchetti in una
        rete decentrata, ma soprattutto permetteva
        facilmente di integrare in un unico ambiente
        comunicativo reti e mezzi di comunicazione diversi.
        TCP/IP è un modello a quattro strati (fisico, rete
        (IP), trasporto (TCP) ed applicativo) ognuno dei
        quali traduce la parte di interfaccia di rete sino a
        quella di interfaccia con l'utente.
        L'originario sistema telematico progettato da
        Taylor si va trasformando in una inter-rete.
La nascita di internet



        1982 - Arpanet viene suddivisa in due parti: la
        prima parte, chiamata Milnet, viene dedicata alle
        applicazioni militari; la seconda denominata
        Internet (con la "I" maiuscolo per distinguerla dalla
        sua tecnologia, che porterà lo stesso nome con la
        "i" minuscola) viene lasciata agli accademici e alle
        altre applicazioni civili.
La nascita del web
      6 agosto 1991 - l'informatico inglese Tim Berners-
      Lee pubblica il primo sito web. L'idea del World
      Wide Web era nata due anni prima, nel 1989,
      presso il Cern di Ginevra. Alla base c'era il progetto
      di elaborare un software per la condivisione di
      documentazione scientifica in formato elettronico
      indipendentemente dalla piattaforma informatica
      utilizzata, con il fine di migliorare la
      comunicazione, e quindi la cooperarazione, tra i
      ricercatori dell'istituto.

      A lato della creazione del software, iniziò anche la
      definizione di standard e protocolli per scambiare
      documenti su reti di calcolatori: il linguaggio Html
      (HyperText Markup Language) e il protocollo di
      rete Http (HyperText Transfer Protocol).
La nascita del web

      Questi standard e protocolli supportavano
      inizialmente la sola gestione di pagine Html
      statiche, vale a dire file ipertestuali -preparati
      precedentemente- visualizzabili e, soprattutto,
      navigabili utilizzando opportune applicazioni
      (browser web).

      30 aprile 1993 - il Cern decide di mettere il www a
       disposizione del pubblico rinunciando ad ogni
      diritto d'autore. La semplicità della tecnologia
      decretò un immediato successo: in pochi anni
      divenne la modalità più diffusa al mondo per inviare
      e ricevere dati su Internet.
La nascita del web
      HTML: non è un linguaggio di programmazione
      ma un linguaggio di markup che descrive le
      modalità di impaginazione, formattazione o
      visualizzazione grafica (layout) del contenuto,
      testuale e non, di una pagina web attraverso tag di
      formattazione.
      Un web browser scarica da uno o più web server il
      contenuto Html ed eventuali documenti collegati e
      li elabora, ossia ne interpreta il codice, al fine di
      generare la visualizzazione della pagina desiderata
      sullo schermo del computer.

      HTTP: è un protocollo di trasferimento
      dell'ipertesto. Funziona su un meccanismo
      richiesta/risposta (client/server): il client esegue
      una richiesta e il server restituisce la risposta.
      Nell'uso comune il client corrisponde al browser ed
      il server al sito web.
Il sito web (website)
       Un sito internet o sito web è un insieme di pagine
       web collegate che posseggono lo stesso URL
       (Uniform Resource Locator) che spesso
       corrisponde al nome del dominio.

       Un sito è caricato su un server web accessibile da
       internet o da un network privato. L'insieme dei siti
       accessibili pubblicamente costituisce il World Wide
       Web.

       Una pagina web è un documento, solitamente
       testuale con una determinata formattazione data in
       Hypertext Markup Language (HTML, XHTML).
       Le pagine web sono accessibili e inviabili con
       l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS).
       Un browser si occupa di trasformare le
       informazioni html in un output sul display.

       (Wikipedia.it)
La struttura di un sito



        Ogni sito possiede una sua struttura che consiste
        nell'organizzazione dei contenuti presenti.

        La struttura determina I percorsi e la divisione
        logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link
        interni del sito (per esempio a partire dal menù).

        La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
La home page


E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito.
                                                                   ESEMPI
Per questo motivo dev’essere la pagina più curata.

L’home page c’era anche nei libri ed era il
                                                          www.harvard.edu
frontespizio e l’indice.
                                                          www.paris-sorbonne.fr
Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce
la facciata di un edificio, il primo piano di una
                                                          www.unibs.it
persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o
della struttura di un sito.
La home page
L'home page di un sito è la prima pagina che si
ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per              esempio,              nell'indirizzo
www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html:                        ESEMPI

  * www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio
    * Consortium/Offices/ sono le sottocartelle,        www.harvard.edu
separate dal simbolo "/"
  * role.html è il nome della pagina                    www.paris-sorbonne.fr

Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte        www.unibs.it
sullo stesso Web server, e la ramificazione in
sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una
uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso
server.
La home page


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Link di collegamento all’home page                        ESEMPI
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Funzionalità di ricerca                          www.harvard.edu
Spazio per immagini
Animazioni                                       www.paris-sorbonne.fr
Certificazioni del sito (fad)
Contenuti e suddivisione degli stessi            www.unibs.it
Prevalenza di testo o immagini
Organizzazione su testo o immagini
La bussola dell'ipertesto

         BUSSOLA....
         - Chi siamo
         - Dove siamo
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         - Tag
         - Titolo
La grafica di un sito

       La grafica di un sito veicola molta della sua
       comunicazione e influenza anche I contenuti
       testuali.

       Essa può essere analizzata (grafica statica) come una
        pagina scritta tradizionale anche se:
       - le modalità di fruzione dei contenuti sul web
       - l'interattività
       Hanno determinato standardizzazioni e modelli
       molto differenti da quelli del testo scritto.

       I livelli più evidenti sono quello:
       - astratto/plastico (linee, forme, colori)
       - contenuto (immagini figurative presenti)
Target e stile




    Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi
    i grandi portali che però possono essere suddivisi in
    pubblici diversi).

    Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a
    interessi comuni e limitati.
Target e stile


    La maggior parte dei destinatari richiede la
    conoscenza degli argomenti di suo interesse,
    l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli
    argomenti nel modo in cui pensa.

    Solo conoscendo queste caratteristiche si può
    ‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti
    esaminando il loro profilo: dati anagrafici,
    preferenze personali, i report annuali, il dialogo
    con chi conosce i consumatori, contatti con i
    consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e
    l’appartenenza a gruppi.
Target e stile


    La prima operazione da svolgere quindi è adottare
    lo stile del gruppo a cui si rivolge.

    Un secondo elemento fondamentale è la
    personalizzazione all’interno della loro area su cui
    influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti.
    Si può usare la visualizzazione del nome, la
    specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e
    l’accesso di un account e di un profilo utente, le e-
    mail personalizzate, dare controllo al consumatore
    su alcune parti del sito.
Lo stile del web




     - http://www.redbull.it
     - http://www.tizianoferro.com/it/
     - http://www.fabrifibra.it/it/
     - http://www.lonelyplanetitalia.it/
     - http://www.accademiadellacrusca.it/
     - http://www.emergency.it
5.2 Il web come partecipazione
Il web 1.0
      Il web 1.0 è internet sino al 2004-5 e sino a
  quando la partecipazione degli utenti resta una delle
  possibilità di interazione ma non di produzione,
  rielaborazione e ricerca dei materiali.

  La prima fase inizia con l'introduzione di Mosaic, il
  primo browser grafico, nel 1993 e termina nel
  2004 dopo lo scoppio della bolla speculativa.

  Le caratteristiche tecnicnologiche del Web 1.0
  sono la staticità delle pagine (i primi utenti attivi
  della rete realizzano delle homepage e molte
  imprese entrano in rete con siti web che sono la
  versione digitale delle brochure pubblicitarie
  aziendali), la loro interattività minima e inesistente
  e il fatto che vengono realizzate utilizzando in molti
  casi tecnologie proprietarie.
Il web 2.0
  Web 2.0 is a loosely defined intersection of web
  application features that facilitate participatory
  information sharing, interoperability, user-centered
  design,[1] and collaboration on the World Wide
  Web. A Web 2.0 site allows users to interact and
  collaborate with each other in a social media
  dialogue as creators (prosumers) of user-generated
  content in a virtual community, in contrast to
  websites where users (consumers) are limited to
  the passive viewing of content that was created for
  them. Examples of Web 2.0 include social
  networking sites, blogs, wikis, video sharing sites,
  hosted services, web applications, mashups and
  folksonomies.

  en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
Web 1.0 VS Web 2.0
Dal controllo alla libertà

                          Controllo e centralità del produttore



Media tradizionali


                                   Il web



                                                           Il social web



Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
Web 1.0 VS Web 2.0
Il termine web 2.0

       Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a
      Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo
      nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004.
      La O’Reilly Media è una media                  company
      americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica
      libri, siti web e realizza conferenze su temi legati
      all’informatica (per ulteriori precisazioni si
      veda il sito http://www.oreilly.com).

      Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo
      web, non troviamo dei significativi cambiamenti
      tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel
      ruolo dei consumatori del web.
La partecipazione collettiva


           Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di
           partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la
           forma base attraverso cui essa si concretizza, è
           l’hyperlinking, la continua e reciproca
           integrazione di informazione da parte degli utenti
            attraverso il web.

           Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi
           concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla
           struttura del web dagli altri utenti che ne
           scoprono il contenuto e creano link.
La partecipazione collettiva
           Come esemplificazione di questo principio,
           O’Reilly cita Yahoo! che nasce come una
           directory di link, cioè dall’aggregazione del
           lavoro svolto da migliaia e poi milioni di utenti del
           Web.

           Fondata nel 1995 da Jerry Yang e David Filo,
           fornisce una grande quantità di prodotti e di servizi:
            portale web, motore di ricerca, directory,
           servizio mail, news, posting.

           Nonostante Yahoo! abbia implementato e arricchito
           i servizi offerti e di conseguenza il proprio
           business, creando contenuti di vario tipo,
           tuttavia permane centrale, se si stima il suo
           valore, la componente del lavoro collettivo svolto
           dagli utenti.
La partecipazione collettiva
           Un altro esempio è ebay. Fondata il 6 settembre
           1995 da Pierre Omidyar, ebay è un sito di aste on-
           line come è possibile visionare dal documento di
           accordo utenti presente nella mappa del sito.

           eBay è una piattaforma (marketplace) che offre ai
           propri utenti la possibilità di vendere e comprare
           oggetti sia nuovi che usati, in qualsiasi momento, da
           qualunque postazione Internet e con diverse
           modalità, incluse le vendite a prezzo fisso e a
           prezzo dinamico, comunemente definite come
           "aste online".

           ebay cresce in modo organico rispondendo
           all’attività svolta dagli utenti. Il ruolo della
           società che lo gestisce è quello di mettere a
           disposizione un contesto in cui l’attività degli utenti
           possa aver luogo.
La partecipazione collettiva


           Anche Amazon, rispetto ad altri store online,
           fonda la propria filosofia aziendale sull’invito alla
           partecipazione da parte degli utenti e usa l’attività
           svolta da quest’ultimi per produrre risultati di
           ricerca migliori.

           Chi ha comprato questo libro ha comprato anche...
           Altri acquirenti suggeriscono...
La partecipazione collettiva
           Wikipedia è una enciclopedia multilingue
           collaborativa, online e gratuita, nata con il progetto
           omonimo intrapreso da Wikimedia Foundation,
           che è una organizzazione non a scopo di lucro
           statunitense. Etimologicamente Wikipedia significa
           cultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce),
           con l'aggiunta del suffisso di origine greca -pedia
           (cultura).

           Wikipedia prese il via nel 2000 come progetto
           complementare di Nupedia, un progetto per la
           creazione di una enciclopedia libera online le cui
           voci erano scritte da esperti attraverso un processo
           formale di revisione. Wikipedia partì nel 2001.
La partecipazione collettiva
           Su Internet esistono o sono esistiti molti altri
           progetti di enciclopedie. Alcuni si basano sulle
           consuete politiche editoriali di proprietà
           intellettuale sulle voci. Siti web più informali
           servono come guide generali le cui voci sono scritte
           e controllate da persone comuni. Progetti come
           Wikipedia prevedono voci sviluppate da numerosi
           autori e in cui non esiste alcun processo formale di
           revisione e con un contenuto rilasciato sotto la
           licenza GNU Free Documentation License.

           Wikipedia possiede un insieme di linee guida volte
           ad identificare quali tipi di informazioni siano adatte
           ad esservi inserite. Ad esse si fa spesso riferimento
           nelle dispute per decidere se un particolare
           contenuto debba essere aggiunto, rivisto, trasferito
           ad un progetto affine oppure rimosso.
La folksonomy


    Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004)

    Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare
    una cosiddetta etnoclassificazione.
    La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed
    è priva di una struttura di partenza e di relazioni
    predefinite tra gli elementi.

    Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti
    della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale
    azione riflettendo I propri modelli concettuali.
La folksonomy


    La folksonomy è uno stile di categorizzazione
    collaborativa dei siti che utilizza parole chiave
    liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging
    consente di ottenere, anziché rigide categorie, una
    associazione multipla e in sovrapposizione, la
    stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la
    stessa infrastruttura del Web, includendo Linux
    e Apache, tiene in grande considerazione i
    metodi di peer-production promossi dalla cultura
    open source.
La folksonomy

    ESEMPI DI FOLKSONOMY

     Siti di Social bookmarking
     Siti di condivisione video
     YouTube
     Siti di condivisione immagini
     Siti di condivisione audio
     Siti di condivisione di materiali didattici
     Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS
     Progetto di performing media per l'etichettatura
    sociale
     Motori di ricerca
1.3 Il web come ricerca
Il problema della ricerca
         MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai
         cercando quello che assolutamente ignori? E quali
         delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se
         per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti
         che è proprio quella che cercavi, se non la
         conoscevi?"

         SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire,
         Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico
         proponi! L'argomento secondo cui non è possibile
         all'uomo cercare né quello che sa né quello che non
         sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno
         di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che
         cosa cerca."

         Platone, Menone, 80d-81a
Il problema della ricerca



         - Soddisfazione per la conclusione alla quale
         perveniamo
         - Conoscenza che deriva sempre da altra
         conoscenza
         - Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio)

         LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE
         NEUTRA
La ricerca nel web




 Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari.
            Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti.
E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al
                                       loro raggiungimento.
L'uso dei motori di ricerca (Search engine)


                  - Circa la metà degli americani consulta un motore
                  di ricerca (2008)
                  - Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il
                  proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene
                  soddisfatto dei risultati ottenuti (2008)

                  I motori di ricerca sono e si propongono come
                  filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione
                  mondiale.
                  Un filtro percepito come efficiente, neutrale e
                  garante dell'accesso alle informazioni in rete.
La nascita dei motori di ricerca
I più usati
Come funziona un motore di ricerca
              - Crawlers (detti anche spider o robot) esplorano il
              web seguendo I link (più link, più la visita è facile;
              no link no analisi)

              - Page repository: magazzino di tutti I dati delle
              pagine indicizzate associate così a delle parole
              chiave con una copia cache della pagina (non si
              interroga il web ma il repository)

              - Queries: sono le parole inserite dall'utente per
              fare la ricerca che dovrebbero concettualizzare la
              stessa (query suggestion, keyword advertising)

              - Algoritmo di ranking: in Google sfrutta le
              interconnesioni tra le pagine web per valutare la
              loro autorità e anche il numero di cliccaggi
              (processo autostimolante)
Come funziona un motore di ricerca
              Le Search Engine Result Pages sono le pagine dei
              risultati.
              Molti motori mettono in cima dei risultati legati
              alle keywords ma sponsorizzati (es. Google
              AdWords).
              In più possono anche comparire veri e propri
              annunci legati alla ricerca (es. Google AdSense).

              Dal punto di vista del web marketing oggi tutti
              puntano sui principali motori di ricerca alla Searc
              engine optimization (Seo) ossia la salita del proprio
              sito tra le prime risposte offerte.

              Le ricerche possono anche essere limitate (es.
              Google Books, News, Scholars etc)
Come funziona un motore di ricerca


              La maggior parte dei motori di ricerca che opera sul
              web è gestito da compagnie private che utilizzano
              algoritmi proprietari e database tenuti segreti.
              Esistono comunque diversi tentativi di dar vita a
              motori di ricerca fondati sul software libero, alcuni
              esempi sono:

              - Lucene (usato da wikipedia)
              - Wikia Search (diventato oggi Wiki Answer)
              - YaCy (motore peer to peer non censurabile)
Le alternative



    - METAMOTORI: MetaCrawler, BigSearcher,
    Ixquick, Vivìsimo

    - RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha

    - STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve

    - DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
1.4 Il web come mentalità
La Google Generation


       Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche
       delle sua piattaforme hanno, come I media
       tradizionali in passato, influito sulle modalità di
       conoscenza delle nuove generazioni.

       - Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo
       delle informazioni e dei contatti
       - Approccio multitasking
       - Logica non lineare
       - Passaggio dalla sequenza finita al flusso
L'era della democrazia?


        - Per oltre un decennio gli esperti della rete hanno
        scommesso sull'effetto virtuoso delle tecnologie
        digitali.

        - Internet non è ambiente egualitario ma basato su
        leggi di potenza (Barabasi 2004). La vera forza è il
        capitale reputazionale che si accresce in modo
        esponenziale.

        - Pochi siti fanno da passaggio chiave per l'intera
        rete
Cambiano spazio e tempo



         - Internet ha amplificato la trasformazione della
         percezione di spazio e tempo indotta dalla
         modernità e dai media nel secolo scorso.

         - Oggi domina sempre più un'idea di simultaneità
         che enfatizza la pluralità degli spazi vissuti, rende
         spazio e tempo soggettivi e presentifica ogni
         esperienza.
Una nuova mente
     - Le scienze cognitive e anche quelle biomediche hanno
     dimostrato che il nostro cervello si modifica
     plasticamente attraverso l'esperienza. Si creano nuovi
     collegamenti e se ne recidono altri inutilizzati.

     - Chi legge un libro (linguaggio, processi visuali) usa
     parti diverse da chi naviga su una pagina web (regioni
     prefrontali di assunzione decisioni e risoluzione
     problemi). Impariamo a saltare in superficie,
     continuando a prendere scelte che riteniano passibili di
     modifica

     - Alcune capacità mnemoniche diminuiscono (verbale,
     numerica, racconto sequenziale, tatto) altre sono più
     attive (vista, udito).

     - Queste attività plasmano un pensiero meno razionale,
     apodittico, simile al pensiero magico.
I nativi digitali
     - Il termine è stato usato da Prensky nel 2001 e
     indica chi è nato e cresciuto nell'era di internet.

     - Non leggono libri, non scrivono a mano, delegano
     al computer la propria memoria e sono in grado di
     dare risposte molto veloci. Aumenta la flessibilità
     nell'uso personale del tempo e di mantenere aperta
     ogni scelta.

     - Pensano che l'informazione sia un bene da
     condividere ma amano mettere un marchio alle
     cose (cfr. Il condividi di Fb). Cercano sempre modi
     per essere più veloci.

     - Cade l'aspirazione all'unicità e prevale il desiderio
     di risolvere il compito, ottenere consenso e
     condivisione.
I rischi


- Sensazione di ansia crescente di fronte a troppe
informazione e difficoltà nel gestirle

- L'idea di Always on (De Kerckhove 2010)

- Conoscenza priva di riflessione critica (Shah
Nishant 2011)

- Informazione piatta e standardizzata

- Logica del domanda-risposta
1.5 Il web come modello economico
I modelli economici nel web

          Anche sul web possono essere individuati dei
          modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla
          natura partecipative del web:

          - FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione
          pubblicitaria (modello media tradizionali)
          - NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a
          pagamento
          - FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio
          software open source che a pagamento possono essere
          personalizzati o assistiti
          FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova
          o donazione volontaria
          FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito,
          l'avanzato a pagamento, anche a più livelli

          (Di Bari 2007)
I modelli economici nel web




          Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso
          costo di chi lo utilizza come produttore:

          - Azzeramento costi di distribuzione
          - Abbassamento costi di produzione di testi
I modelli economici nel web


          La Creative Commons è una organizzazione no
          profit che si occupa di tutelare le opere che
          vengono create dagli utenti attribuendo loro delle
          specifiche licenze che permettono a quanti
          detengono I diritti di copyright di trasmettere
          alcuni diritti al pubblico e conservarne altri.

          In particolare si può agire su:
          - Uso commerciale
          - Creazione opere derivate
          - Condivisione delle stesse
I modelli economici nel web
La pubblicità e la navigazione sul web
1.6 I social media
I social network (reali)

         Una rete sociale (in inglese social network) consiste
         di un qualsiasi gruppo di individui connessi tra loro
         da diversi legami sociali.

         Le reti sociali operano a più livelli e svolgono un
         ruolo cruciale nel determinare le modalità di
         risoluzione di problemi e i sistemi di gestione delle
         organizzazioni, nonché le possibilità dei singoli
         individui di raggiungere i propri obiettivi.

         La versione di Internet delle reti sociali (Social
         media) è una delle forme più evolute di
         comunicazione in rete. Si tratta di una rete virtuale
         e non fisica e che opera su un piano mediatizzato.

         (Wikipedia)
I social media
    Social media è un termine generico che indica
    tecnologie e pratiche online che le persone
    adottano per condividere contenuti testuali,
    immagini, video e audio.

    Andreas Kaplan e Michael Haenlein hanno definito i
    social media come un gruppo di applicazioni
    Internet che consentono la creazione e lo scambio
    di contenuti generati dagli utenti.

    I social media rappresentano un cambiamento nel
    modo in cui la gente apprende, legge e condivide
    informazioni e contenuti. In essi si verifica una
    fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il
    monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a
    molti).

    (Wikipedia)
I social media


    I social media integrano quindi un supporto
    tecnologico, un'iterazione sociale e dei contenuti
    multimediale che vengono creati e scambiati.

    - 3 americani su 4 usano social media (2008)
    - i 2/3 di chi naviga usa social network (2009)
    - visitare social network è tra le 4 attività più
    popolari del web (2009)
    - sui social network si spende il 10% del tempo
    dedicato al web (2009)
Forme di social media



        Social Networks
        News & Bookmarking
        Blogs - Microblogging
        Video - Photo Sharing
        Message boards
        Wikis
        Virtual Reality
        Social Gaming
        Related: Podcasts, Real Simple Syndication (RSS)
Il blog


I blog nati nel 1997 negli Usa si affermano in Italia
dal 2001. Si configurano come diari online
all'interno dei quali si possono inserire in ogni
momento dei contenuti (post) che possono essere
letti, condivisi e commentati da tutti.

Per facilitare la condivisione e la lettura dei blog si
sono affermati I reader e gli Rss che servono a
raggruppare I blog che si intendono seguire e che
offrono la possibilità di avere gli aggiornamenti dei
blog che si seguono.

(Prunesti 2009)
Il blog


Il popolo dei blog in tutto il mondo arriva a sfiorare
i 150 milioni.

Su Technorati, i dieci principali blog risultano
Huffington Post, Techcrunch, Gizmodo, Mashable,
Gawker, Endgadget, The Daily Beast, BoingBoing e
ReadWriteWeb.

Questi dieci favolosi blog sono veri e propri
opinion makers globali, dotati di una notevole
influenza sull'intero web, oltre gli stessi blog.

(Rapporto Technorati 2010)
Il blog in Italia


     I gestori di blog sono 1,7 milioni (nel 2009 erano
     1,2 milioni), il 23% dell’utenza Internet, ovvero
     5,6 milioni di individui, si dichiara lettore assiduo
     di blog (+10% rispetto al 2009).

     In particolare i blog di attualità sono consultati da
     4,9 milioni di individui anche se i lettori assidui di
     questo tipo di blog sono in calo rispetto al 2009, a
     1,8 milioni (30% in un solo anno).

     (Rapporto Human Highway e Liquida 2010)
La blogosfera

    Blogosfera è un neologismo (calco dell'inglese
    blogosphere o blogsphere) che indica, nell'ambito
    di internet, l'insieme dei blog e più specificamente
    la comunità virtuale che hanno generato come
    collettività.

    I blog sono fortemente interconnessi: i bloggers (o
    blogghisti o blogonauti) leggono blog altrui, li
    linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei
    propri post (messaggi). A causa di ciò i blog fra loro
    interconnessi hanno sviluppato una propria cultura.
    Si può notare una certa assonanza con il termine
    biosfera.

    (Wikipedia)
La blogosfera




(Piero Babudro - www.segnalezero.com)
Blog & SN

  L’87% dei blogger oggi usa Facebook. L’81% lo
  usa per promuovere il proprio blog. Il 64% lo usa
  per interagire con i lettori. Il 45% dice che
  Facebook ha un’efficacia maggiore nel veicolare
  traffico rispetto allo scorso anno.

  Il 73% di chi ha un blog a livello hobbistico e l’88%
  di chi lo ha a livello professionale usa Twitter. Il
  34% dice che Twitter ha un’efficacia maggiore nel
  veicolare traffico rispetto allo scorso anno.Fra gli
  altri social, quelli che emergono sono LinkedIn (per
  chi opera in ambito business) e YouTube/Flickr,"

  (Rapporto Technorati 2010)
La crescita del microblogging

            Il microblogging (o micro-blogging o micro
            blogging) è una forma di pubblicazione costante di
            piccoli contenuti in Rete, sotto forma di messaggi
            di testo (normalmente fino a 140 caratteri),
            immagini, video, audio MP3 ma anche segnalibri,
            citazioni, appunti. Questi contenuti vengono
            pubblicati in un servizio di Social Network, visibili
            a tutti o soltanto alle persone della propria
            community.

            Il servizio più diffuso è Twitter, lanciato nel giugno
            2006 da Evan Williams e diventato popolare alla
            South by Southwest Conference di Austin, Texas.
            Un altro servizio famoso e diffuso è FriendFeed.

            (Wikipedia)
La crescita del microblogging
            Per quanto riguarda il tasso di click-throughs –
            ovvero la percentuale di utenti che, una volta visto
            il messaggio a loro destinato, lo hanno ricliccato -, i
            social network dominano con il 60% del CTR,
            rispetto ad un nettamente inferiore 31% delle e-
            mail.

            Tra i Social network, Facebook è ancora il più
            utilizzato per condividere le notizie, tanto da
            raggiungere il 78% dell’utilizzo.
            Twitter viene invece al terzo posto, ma quello che
            sorprende è la sua percentuale di CTR è molto più
            alta rispetto a quella di Facebook: il CTR di
            Facebook risulta del 287%, mentre quello di
            Twitter del 1.904%, sarebbe a dire cher per ogni
            link link condiviso, Facebook genera 2,87 click,
            mentre Twitter 19,04.

            (Social Twist)
Tipologie di SN

     PROFILE-BASED SN: incentrati sul profilo
     dell’utente e quindi sulla componente di self
     expression costituendo soprattutto uno strumento
     per esprimersi e per comunicare con i propri
     contatti (Facebook, MySpace).

     CONTENT BASED SN: incentrati sugli user
     contents intorno ai quali si creano gruppi e
     discussioni (Flickr, YouTube, LastFM).

     BUSINESS SN: rivolti lla creazione e alla gestione
     di network di tipo professionale La propria rete di
     contatti serve per entrare in contatto con altri
     utenti, sfruttando le referenze positive (LinkedIn).

     (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
Tipologie di SN
    ETHNIC SN: rivolti a particolari gruppi etnici, che
    fanno dell’appartenenza a quel determinato gruppo
    l’elemento caratterizzante (la società americana
    Community Connect ha lanciato AsianAvenue.com,
    BlackPlanet.com, MiGente.com, Glee.com).

    ENTERTAINMENT SN: rivolti al gaming on line. La
    componente social consente agli utenti di sfidare
    online gli altri utenti, utilizzando la funzionalità di
    instant messagging per comunicare (Hi5).

    BLOG BASED SN: costituiti principalmente intorno
    alla funzionalità di blogging (LiveJournal).

    MICRO-BLOGGING SN: consentono, attraverso
    l’utilizzo di messaggi molto brevi, di comunicare in
    tempo reale il proprio status, ciò che cioè si sta
    facendo oppure sta accedendo (Twitter)

    (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
Tipologie di SN
    THEMATIC SN: incentrati su particolari tematiche o
    interessi. Sono tantissimi e rappresentano soprattutto
    degli upgrade dei forum tematici a cui si sono
    aggiunte funzionalità di social networking (Care2, ,
    Dogster e Catster, Couchsurfing).

    MOBILE SN: una particolare categoria di mobile
    social network i “location based mobile social
    network” che integrano le funzionalità tipiche dei
    social network con le potenzialità offerte dai servizi
    di localizzazione (Foursquare e Gowilla).

    FEED AGGREGATOR: consentono di raggruppare
    tutti gli aggiornamenti e le attività dei propri contatti
    sui differenti social network in un’unica pagina web,
    dando anche la possibilità di interagirvi senza però
    mai abbandonare la pagina stessa e di gestire tutte le
    attività online di self expression (FriendFeed)

    (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
La crescita dei social media




  Fonte: dati dei relativi siti (inizio 2012)
I più utilizzati




Fonte: Nielsen the Social Media Report (maggio 2011)
Come funzionano

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  • 1. Corso di Fenomenologia dei media 5. IL WEB prof. Matteo Asti
  • 2. 5.1 Il web come interazione
  • 3. L'ipertesto: il testo policentrico e reticolare L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e da collegamenti elettronici tra questi blocchi e collega informazioni verbali e non verbali. L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente incompiuta che richiede tattiche di lettura (le strategie istituzionali come spesso accade sono presto abbandonate). Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria nelle città o la pagina di un giornale) Reticolarità intertestuale (le mostre che prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie) Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli ipertesti offline.
  • 4. Una storia in breve: da Turing al web Anni '30 – Alan Turing nei suoi studi di logica inventa una macchina astratta in grado di svolgere qualunque compito per dimostrare l'indecibilità della logica (digitale); Vanner Bush crea l'Analizzatore differenziato basato su un modello analogico. Anni '40 – John Von Neumann sostiene un modello di macchina in cui tutto si riduce a operazioni elementari (trattabilità vs decidibilità) 1945 – Vannevar Bush propone il memex, una macchina basata su collegamenti organici tra testi differenti 1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un sistema di archiviazione che consente collegamenti molteplici tra ipertesti Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
  • 5. La lettura dell'ipertesto La lettura non è lineare. E’ un’esplorazione, simile a quella che si compie guardando la prima pagina di un giornale, ma ancor meno strutturata.
  • 6. Leggere e Scrivere VANTAGGI SVANTAGGI - Il web è lo strumento più flessibile e - L’80% dei lettori scorre rapidamente più ampio per il contenimento di testi. la pagina, senza leggere parola per parola come farebbe con un libro. - Struttura ipertestuale - Mediamente leggere sullo schermo - Flessibilità grafica richiede il 25% in più di tempo rispetto alla lettura sulla carta. - Costi e diffusione
  • 7. Leggere e Scrivere Il primo passo è pensare al sito come un luogo da percorrere insieme al lettore. Proporgli un itinerario ma fornirgli anche al possibilità di vagabondare a piacimento. L’ipertesto è un castello pieno di stanze che non vanno viste tutte o tutte insieme. Un labirinto in cui deve essere piacevole passeggiare senza che il lettore però perda mai il filo.
  • 8. La nascita di internet 1958 - nel corso della guerra fredda gli Usa creano l'Arpa (Advanced Research Projects Agency) per trovare una soluzione alle problematiche legate alla sicurezza e disponibilità di una rete di telecomunicazioni. 1968 - Joseph Lickider (ex direttore dell'Arpa) e Robert Taylor (direttore Ipto - Information Processing Techniques Office dell'Arpa) scrivono un articolo in cui ipotizzano un nuovo modello di informatica basato su un dispositivo in grado di permettere interazione oltre che trasferire informazioni. E' un modello user centered in cui l'enfasi è sulla persona e non sulla macchina, per poter gestore sia le informazioni (informatici) e I loro processi d'uso (umanisti).
  • 9. La nascita di internet 29 ottobre 1969 - Robert Taylor grazie ad un finanziamento del 1966 dell'Arpa mette in collegamento I primi due nodi a cui presto si uniscono altri centri. Si tratta di centri di ricerca universitari e l'obiettivo è poter scambiare informazioni in breve tempo senza doversi spostare fisicamente o dover cambiare terminale. Il sistema è quello “a pacchetto” secondo la logica del packet- swiching. La rete si estende rapidamente negli Usa: I nodi diventano 15 nel '71 e oltre 50 nel '72. E' comunque un prototipo e non assomiglia a Internet che nascerà alcuni anni dopo. La rete è stata concepita per la commutazione di pacchetto ma adotta la più semplice commutazione di circuito. Inoltre, il protocollo centrale di Internet, il TCP/IP non è ancora stato inventato.
  • 10. La nascita di internet 29 ottobre 1969 - A differenza del sistema tradizionale (telefonata) una rete a commutazione di pacchetto è caratterizzata, anziché da centrali di commutazione, da calcolatori collegati fra loro da linee del tipo "punto-a-punto". In fase di trasmissione i dati numerici sono divisi in tanti pacchetti (es. msg da 100mila diviso in dieci pacchetti da diecimila bit ciascuno). I pacchetti saranno poi inviati al calcolatore più vicino e da questo al secondo, e così via. Per migliorare l'efficienza globale della rete, i pacchetti potranno seguire percorsi diversi. Lo scopo principale è la piena utilizzazione delle risorse trasmissive. Il modello è quello del cervello umano dove i neuroni e i loro collegamenti sono molteplici e sovrabbondanti.
  • 11. La nascita di internet 1973 - Vinton Cerf e Bob Kahn sviluppano un nuovo protocollo per la comunicazione di base tra gli host: il TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol). TCP/IP implementava in modo semplice ed efficiente le idee di trasmissione a pacchetti in una rete decentrata, ma soprattutto permetteva facilmente di integrare in un unico ambiente comunicativo reti e mezzi di comunicazione diversi. TCP/IP è un modello a quattro strati (fisico, rete (IP), trasporto (TCP) ed applicativo) ognuno dei quali traduce la parte di interfaccia di rete sino a quella di interfaccia con l'utente. L'originario sistema telematico progettato da Taylor si va trasformando in una inter-rete.
  • 12. La nascita di internet 1982 - Arpanet viene suddivisa in due parti: la prima parte, chiamata Milnet, viene dedicata alle applicazioni militari; la seconda denominata Internet (con la "I" maiuscolo per distinguerla dalla sua tecnologia, che porterà lo stesso nome con la "i" minuscola) viene lasciata agli accademici e alle altre applicazioni civili.
  • 13. La nascita del web 6 agosto 1991 - l'informatico inglese Tim Berners- Lee pubblica il primo sito web. L'idea del World Wide Web era nata due anni prima, nel 1989, presso il Cern di Ginevra. Alla base c'era il progetto di elaborare un software per la condivisione di documentazione scientifica in formato elettronico indipendentemente dalla piattaforma informatica utilizzata, con il fine di migliorare la comunicazione, e quindi la cooperarazione, tra i ricercatori dell'istituto. A lato della creazione del software, iniziò anche la definizione di standard e protocolli per scambiare documenti su reti di calcolatori: il linguaggio Html (HyperText Markup Language) e il protocollo di rete Http (HyperText Transfer Protocol).
  • 14. La nascita del web Questi standard e protocolli supportavano inizialmente la sola gestione di pagine Html statiche, vale a dire file ipertestuali -preparati precedentemente- visualizzabili e, soprattutto, navigabili utilizzando opportune applicazioni (browser web). 30 aprile 1993 - il Cern decide di mettere il www a disposizione del pubblico rinunciando ad ogni diritto d'autore. La semplicità della tecnologia decretò un immediato successo: in pochi anni divenne la modalità più diffusa al mondo per inviare e ricevere dati su Internet.
  • 15. La nascita del web HTML: non è un linguaggio di programmazione ma un linguaggio di markup che descrive le modalità di impaginazione, formattazione o visualizzazione grafica (layout) del contenuto, testuale e non, di una pagina web attraverso tag di formattazione. Un web browser scarica da uno o più web server il contenuto Html ed eventuali documenti collegati e li elabora, ossia ne interpreta il codice, al fine di generare la visualizzazione della pagina desiderata sullo schermo del computer. HTTP: è un protocollo di trasferimento dell'ipertesto. Funziona su un meccanismo richiesta/risposta (client/server): il client esegue una richiesta e il server restituisce la risposta. Nell'uso comune il client corrisponde al browser ed il server al sito web.
  • 16. Il sito web (website) Un sito internet o sito web è un insieme di pagine web collegate che posseggono lo stesso URL (Uniform Resource Locator) che spesso corrisponde al nome del dominio. Un sito è caricato su un server web accessibile da internet o da un network privato. L'insieme dei siti accessibili pubblicamente costituisce il World Wide Web. Una pagina web è un documento, solitamente testuale con una determinata formattazione data in Hypertext Markup Language (HTML, XHTML). Le pagine web sono accessibili e inviabili con l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS). Un browser si occupa di trasformare le informazioni html in un output sul display. (Wikipedia.it)
  • 17. La struttura di un sito Ogni sito possiede una sua struttura che consiste nell'organizzazione dei contenuti presenti. La struttura determina I percorsi e la divisione logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link interni del sito (per esempio a partire dal menù). La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
  • 18. La home page E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito. ESEMPI Per questo motivo dev’essere la pagina più curata. L’home page c’era anche nei libri ed era il www.harvard.edu frontespizio e l’indice. www.paris-sorbonne.fr Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce la facciata di un edificio, il primo piano di una www.unibs.it persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o della struttura di un sito.
  • 19. La home page L'home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio. Per esempio, nell'indirizzo www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html: ESEMPI * www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio * Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, www.harvard.edu separate dal simbolo "/" * role.html è il nome della pagina www.paris-sorbonne.fr Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte www.unibs.it sullo stesso Web server, e la ramificazione in sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso server.
  • 20. La home page Logo Link di collegamento all’home page ESEMPI Login Presentazione Funzionalità di ricerca www.harvard.edu Spazio per immagini Animazioni www.paris-sorbonne.fr Certificazioni del sito (fad) Contenuti e suddivisione degli stessi www.unibs.it Prevalenza di testo o immagini Organizzazione su testo o immagini
  • 21. La bussola dell'ipertesto BUSSOLA.... - Chi siamo - Dove siamo -Link Home -Contatti - Prodotto -Porfolio-storico - (Faq) - Mappa del sito – menu - Log - Rss - Newsletter - Tag - Titolo
  • 22. La grafica di un sito La grafica di un sito veicola molta della sua comunicazione e influenza anche I contenuti testuali. Essa può essere analizzata (grafica statica) come una pagina scritta tradizionale anche se: - le modalità di fruzione dei contenuti sul web - l'interattività Hanno determinato standardizzazioni e modelli molto differenti da quelli del testo scritto. I livelli più evidenti sono quello: - astratto/plastico (linee, forme, colori) - contenuto (immagini figurative presenti)
  • 23. Target e stile Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi i grandi portali che però possono essere suddivisi in pubblici diversi). Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a interessi comuni e limitati.
  • 24. Target e stile La maggior parte dei destinatari richiede la conoscenza degli argomenti di suo interesse, l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli argomenti nel modo in cui pensa. Solo conoscendo queste caratteristiche si può ‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti esaminando il loro profilo: dati anagrafici, preferenze personali, i report annuali, il dialogo con chi conosce i consumatori, contatti con i consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e l’appartenenza a gruppi.
  • 25. Target e stile La prima operazione da svolgere quindi è adottare lo stile del gruppo a cui si rivolge. Un secondo elemento fondamentale è la personalizzazione all’interno della loro area su cui influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti. Si può usare la visualizzazione del nome, la specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e l’accesso di un account e di un profilo utente, le e- mail personalizzate, dare controllo al consumatore su alcune parti del sito.
  • 26. Lo stile del web - http://www.redbull.it - http://www.tizianoferro.com/it/ - http://www.fabrifibra.it/it/ - http://www.lonelyplanetitalia.it/ - http://www.accademiadellacrusca.it/ - http://www.emergency.it
  • 27. 5.2 Il web come partecipazione
  • 28. Il web 1.0 Il web 1.0 è internet sino al 2004-5 e sino a quando la partecipazione degli utenti resta una delle possibilità di interazione ma non di produzione, rielaborazione e ricerca dei materiali. La prima fase inizia con l'introduzione di Mosaic, il primo browser grafico, nel 1993 e termina nel 2004 dopo lo scoppio della bolla speculativa. Le caratteristiche tecnicnologiche del Web 1.0 sono la staticità delle pagine (i primi utenti attivi della rete realizzano delle homepage e molte imprese entrano in rete con siti web che sono la versione digitale delle brochure pubblicitarie aziendali), la loro interattività minima e inesistente e il fatto che vengono realizzate utilizzando in molti casi tecnologie proprietarie.
  • 29. Il web 2.0 Web 2.0 is a loosely defined intersection of web application features that facilitate participatory information sharing, interoperability, user-centered design,[1] and collaboration on the World Wide Web. A Web 2.0 site allows users to interact and collaborate with each other in a social media dialogue as creators (prosumers) of user-generated content in a virtual community, in contrast to websites where users (consumers) are limited to the passive viewing of content that was created for them. Examples of Web 2.0 include social networking sites, blogs, wikis, video sharing sites, hosted services, web applications, mashups and folksonomies. en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
  • 30. Web 1.0 VS Web 2.0
  • 31. Dal controllo alla libertà Controllo e centralità del produttore Media tradizionali Il web Il social web Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
  • 32. Web 1.0 VS Web 2.0
  • 33. Il termine web 2.0 Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004. La O’Reilly Media è una media company americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica libri, siti web e realizza conferenze su temi legati all’informatica (per ulteriori precisazioni si veda il sito http://www.oreilly.com). Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo web, non troviamo dei significativi cambiamenti tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel ruolo dei consumatori del web.
  • 34. La partecipazione collettiva Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la forma base attraverso cui essa si concretizza, è l’hyperlinking, la continua e reciproca integrazione di informazione da parte degli utenti attraverso il web. Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla struttura del web dagli altri utenti che ne scoprono il contenuto e creano link.
  • 35. La partecipazione collettiva Come esemplificazione di questo principio, O’Reilly cita Yahoo! che nasce come una directory di link, cioè dall’aggregazione del lavoro svolto da migliaia e poi milioni di utenti del Web. Fondata nel 1995 da Jerry Yang e David Filo, fornisce una grande quantità di prodotti e di servizi: portale web, motore di ricerca, directory, servizio mail, news, posting. Nonostante Yahoo! abbia implementato e arricchito i servizi offerti e di conseguenza il proprio business, creando contenuti di vario tipo, tuttavia permane centrale, se si stima il suo valore, la componente del lavoro collettivo svolto dagli utenti.
  • 36. La partecipazione collettiva Un altro esempio è ebay. Fondata il 6 settembre 1995 da Pierre Omidyar, ebay è un sito di aste on- line come è possibile visionare dal documento di accordo utenti presente nella mappa del sito. eBay è una piattaforma (marketplace) che offre ai propri utenti la possibilità di vendere e comprare oggetti sia nuovi che usati, in qualsiasi momento, da qualunque postazione Internet e con diverse modalità, incluse le vendite a prezzo fisso e a prezzo dinamico, comunemente definite come "aste online". ebay cresce in modo organico rispondendo all’attività svolta dagli utenti. Il ruolo della società che lo gestisce è quello di mettere a disposizione un contesto in cui l’attività degli utenti possa aver luogo.
  • 37. La partecipazione collettiva Anche Amazon, rispetto ad altri store online, fonda la propria filosofia aziendale sull’invito alla partecipazione da parte degli utenti e usa l’attività svolta da quest’ultimi per produrre risultati di ricerca migliori. Chi ha comprato questo libro ha comprato anche... Altri acquirenti suggeriscono...
  • 38. La partecipazione collettiva Wikipedia è una enciclopedia multilingue collaborativa, online e gratuita, nata con il progetto omonimo intrapreso da Wikimedia Foundation, che è una organizzazione non a scopo di lucro statunitense. Etimologicamente Wikipedia significa cultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce), con l'aggiunta del suffisso di origine greca -pedia (cultura). Wikipedia prese il via nel 2000 come progetto complementare di Nupedia, un progetto per la creazione di una enciclopedia libera online le cui voci erano scritte da esperti attraverso un processo formale di revisione. Wikipedia partì nel 2001.
  • 39. La partecipazione collettiva Su Internet esistono o sono esistiti molti altri progetti di enciclopedie. Alcuni si basano sulle consuete politiche editoriali di proprietà intellettuale sulle voci. Siti web più informali servono come guide generali le cui voci sono scritte e controllate da persone comuni. Progetti come Wikipedia prevedono voci sviluppate da numerosi autori e in cui non esiste alcun processo formale di revisione e con un contenuto rilasciato sotto la licenza GNU Free Documentation License. Wikipedia possiede un insieme di linee guida volte ad identificare quali tipi di informazioni siano adatte ad esservi inserite. Ad esse si fa spesso riferimento nelle dispute per decidere se un particolare contenuto debba essere aggiunto, rivisto, trasferito ad un progetto affine oppure rimosso.
  • 40. La folksonomy Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004) Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare una cosiddetta etnoclassificazione. La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed è priva di una struttura di partenza e di relazioni predefinite tra gli elementi. Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale azione riflettendo I propri modelli concettuali.
  • 41. La folksonomy La folksonomy è uno stile di categorizzazione collaborativa dei siti che utilizza parole chiave liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging consente di ottenere, anziché rigide categorie, una associazione multipla e in sovrapposizione, la stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la stessa infrastruttura del Web, includendo Linux e Apache, tiene in grande considerazione i metodi di peer-production promossi dalla cultura open source.
  • 42. La folksonomy ESEMPI DI FOLKSONOMY Siti di Social bookmarking Siti di condivisione video YouTube Siti di condivisione immagini Siti di condivisione audio Siti di condivisione di materiali didattici Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS Progetto di performing media per l'etichettatura sociale Motori di ricerca
  • 43. 1.3 Il web come ricerca
  • 44. Il problema della ricerca MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai cercando quello che assolutamente ignori? E quali delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti che è proprio quella che cercavi, se non la conoscevi?" SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire, Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico proponi! L'argomento secondo cui non è possibile all'uomo cercare né quello che sa né quello che non sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che cosa cerca." Platone, Menone, 80d-81a
  • 45. Il problema della ricerca - Soddisfazione per la conclusione alla quale perveniamo - Conoscenza che deriva sempre da altra conoscenza - Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio) LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE NEUTRA
  • 46. La ricerca nel web Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari. Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti. E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al loro raggiungimento.
  • 47. L'uso dei motori di ricerca (Search engine) - Circa la metà degli americani consulta un motore di ricerca (2008) - Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene soddisfatto dei risultati ottenuti (2008) I motori di ricerca sono e si propongono come filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione mondiale. Un filtro percepito come efficiente, neutrale e garante dell'accesso alle informazioni in rete.
  • 48. La nascita dei motori di ricerca
  • 50. Come funziona un motore di ricerca - Crawlers (detti anche spider o robot) esplorano il web seguendo I link (più link, più la visita è facile; no link no analisi) - Page repository: magazzino di tutti I dati delle pagine indicizzate associate così a delle parole chiave con una copia cache della pagina (non si interroga il web ma il repository) - Queries: sono le parole inserite dall'utente per fare la ricerca che dovrebbero concettualizzare la stessa (query suggestion, keyword advertising) - Algoritmo di ranking: in Google sfrutta le interconnesioni tra le pagine web per valutare la loro autorità e anche il numero di cliccaggi (processo autostimolante)
  • 51. Come funziona un motore di ricerca Le Search Engine Result Pages sono le pagine dei risultati. Molti motori mettono in cima dei risultati legati alle keywords ma sponsorizzati (es. Google AdWords). In più possono anche comparire veri e propri annunci legati alla ricerca (es. Google AdSense). Dal punto di vista del web marketing oggi tutti puntano sui principali motori di ricerca alla Searc engine optimization (Seo) ossia la salita del proprio sito tra le prime risposte offerte. Le ricerche possono anche essere limitate (es. Google Books, News, Scholars etc)
  • 52. Come funziona un motore di ricerca La maggior parte dei motori di ricerca che opera sul web è gestito da compagnie private che utilizzano algoritmi proprietari e database tenuti segreti. Esistono comunque diversi tentativi di dar vita a motori di ricerca fondati sul software libero, alcuni esempi sono: - Lucene (usato da wikipedia) - Wikia Search (diventato oggi Wiki Answer) - YaCy (motore peer to peer non censurabile)
  • 53. Le alternative - METAMOTORI: MetaCrawler, BigSearcher, Ixquick, Vivìsimo - RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha - STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve - DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
  • 54. 1.4 Il web come mentalità
  • 55. La Google Generation Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche delle sua piattaforme hanno, come I media tradizionali in passato, influito sulle modalità di conoscenza delle nuove generazioni. - Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo delle informazioni e dei contatti - Approccio multitasking - Logica non lineare - Passaggio dalla sequenza finita al flusso
  • 56. L'era della democrazia? - Per oltre un decennio gli esperti della rete hanno scommesso sull'effetto virtuoso delle tecnologie digitali. - Internet non è ambiente egualitario ma basato su leggi di potenza (Barabasi 2004). La vera forza è il capitale reputazionale che si accresce in modo esponenziale. - Pochi siti fanno da passaggio chiave per l'intera rete
  • 57. Cambiano spazio e tempo - Internet ha amplificato la trasformazione della percezione di spazio e tempo indotta dalla modernità e dai media nel secolo scorso. - Oggi domina sempre più un'idea di simultaneità che enfatizza la pluralità degli spazi vissuti, rende spazio e tempo soggettivi e presentifica ogni esperienza.
  • 58. Una nuova mente - Le scienze cognitive e anche quelle biomediche hanno dimostrato che il nostro cervello si modifica plasticamente attraverso l'esperienza. Si creano nuovi collegamenti e se ne recidono altri inutilizzati. - Chi legge un libro (linguaggio, processi visuali) usa parti diverse da chi naviga su una pagina web (regioni prefrontali di assunzione decisioni e risoluzione problemi). Impariamo a saltare in superficie, continuando a prendere scelte che riteniano passibili di modifica - Alcune capacità mnemoniche diminuiscono (verbale, numerica, racconto sequenziale, tatto) altre sono più attive (vista, udito). - Queste attività plasmano un pensiero meno razionale, apodittico, simile al pensiero magico.
  • 59. I nativi digitali - Il termine è stato usato da Prensky nel 2001 e indica chi è nato e cresciuto nell'era di internet. - Non leggono libri, non scrivono a mano, delegano al computer la propria memoria e sono in grado di dare risposte molto veloci. Aumenta la flessibilità nell'uso personale del tempo e di mantenere aperta ogni scelta. - Pensano che l'informazione sia un bene da condividere ma amano mettere un marchio alle cose (cfr. Il condividi di Fb). Cercano sempre modi per essere più veloci. - Cade l'aspirazione all'unicità e prevale il desiderio di risolvere il compito, ottenere consenso e condivisione.
  • 60. I rischi - Sensazione di ansia crescente di fronte a troppe informazione e difficoltà nel gestirle - L'idea di Always on (De Kerckhove 2010) - Conoscenza priva di riflessione critica (Shah Nishant 2011) - Informazione piatta e standardizzata - Logica del domanda-risposta
  • 61. 1.5 Il web come modello economico
  • 62. I modelli economici nel web Anche sul web possono essere individuati dei modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla natura partecipative del web: - FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione pubblicitaria (modello media tradizionali) - NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a pagamento - FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio software open source che a pagamento possono essere personalizzati o assistiti FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova o donazione volontaria FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito, l'avanzato a pagamento, anche a più livelli (Di Bari 2007)
  • 63. I modelli economici nel web Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso costo di chi lo utilizza come produttore: - Azzeramento costi di distribuzione - Abbassamento costi di produzione di testi
  • 64. I modelli economici nel web La Creative Commons è una organizzazione no profit che si occupa di tutelare le opere che vengono create dagli utenti attribuendo loro delle specifiche licenze che permettono a quanti detengono I diritti di copyright di trasmettere alcuni diritti al pubblico e conservarne altri. In particolare si può agire su: - Uso commerciale - Creazione opere derivate - Condivisione delle stesse
  • 66. La pubblicità e la navigazione sul web
  • 67. 1.6 I social media
  • 68. I social network (reali) Una rete sociale (in inglese social network) consiste di un qualsiasi gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami sociali. Le reti sociali operano a più livelli e svolgono un ruolo cruciale nel determinare le modalità di risoluzione di problemi e i sistemi di gestione delle organizzazioni, nonché le possibilità dei singoli individui di raggiungere i propri obiettivi. La versione di Internet delle reti sociali (Social media) è una delle forme più evolute di comunicazione in rete. Si tratta di una rete virtuale e non fisica e che opera su un piano mediatizzato. (Wikipedia)
  • 69. I social media Social media è un termine generico che indica tecnologie e pratiche online che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio. Andreas Kaplan e Michael Haenlein hanno definito i social media come un gruppo di applicazioni Internet che consentono la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti. I social media rappresentano un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi si verifica una fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti). (Wikipedia)
  • 70. I social media I social media integrano quindi un supporto tecnologico, un'iterazione sociale e dei contenuti multimediale che vengono creati e scambiati. - 3 americani su 4 usano social media (2008) - i 2/3 di chi naviga usa social network (2009) - visitare social network è tra le 4 attività più popolari del web (2009) - sui social network si spende il 10% del tempo dedicato al web (2009)
  • 71. Forme di social media Social Networks News & Bookmarking Blogs - Microblogging Video - Photo Sharing Message boards Wikis Virtual Reality Social Gaming Related: Podcasts, Real Simple Syndication (RSS)
  • 72. Il blog I blog nati nel 1997 negli Usa si affermano in Italia dal 2001. Si configurano come diari online all'interno dei quali si possono inserire in ogni momento dei contenuti (post) che possono essere letti, condivisi e commentati da tutti. Per facilitare la condivisione e la lettura dei blog si sono affermati I reader e gli Rss che servono a raggruppare I blog che si intendono seguire e che offrono la possibilità di avere gli aggiornamenti dei blog che si seguono. (Prunesti 2009)
  • 73. Il blog Il popolo dei blog in tutto il mondo arriva a sfiorare i 150 milioni. Su Technorati, i dieci principali blog risultano Huffington Post, Techcrunch, Gizmodo, Mashable, Gawker, Endgadget, The Daily Beast, BoingBoing e ReadWriteWeb. Questi dieci favolosi blog sono veri e propri opinion makers globali, dotati di una notevole influenza sull'intero web, oltre gli stessi blog. (Rapporto Technorati 2010)
  • 74. Il blog in Italia I gestori di blog sono 1,7 milioni (nel 2009 erano 1,2 milioni), il 23% dell’utenza Internet, ovvero 5,6 milioni di individui, si dichiara lettore assiduo di blog (+10% rispetto al 2009). In particolare i blog di attualità sono consultati da 4,9 milioni di individui anche se i lettori assidui di questo tipo di blog sono in calo rispetto al 2009, a 1,8 milioni (30% in un solo anno). (Rapporto Human Highway e Liquida 2010)
  • 75. La blogosfera Blogosfera è un neologismo (calco dell'inglese blogosphere o blogsphere) che indica, nell'ambito di internet, l'insieme dei blog e più specificamente la comunità virtuale che hanno generato come collettività. I blog sono fortemente interconnessi: i bloggers (o blogghisti o blogonauti) leggono blog altrui, li linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei propri post (messaggi). A causa di ciò i blog fra loro interconnessi hanno sviluppato una propria cultura. Si può notare una certa assonanza con il termine biosfera. (Wikipedia)
  • 76. La blogosfera (Piero Babudro - www.segnalezero.com)
  • 77. Blog & SN L’87% dei blogger oggi usa Facebook. L’81% lo usa per promuovere il proprio blog. Il 64% lo usa per interagire con i lettori. Il 45% dice che Facebook ha un’efficacia maggiore nel veicolare traffico rispetto allo scorso anno. Il 73% di chi ha un blog a livello hobbistico e l’88% di chi lo ha a livello professionale usa Twitter. Il 34% dice che Twitter ha un’efficacia maggiore nel veicolare traffico rispetto allo scorso anno.Fra gli altri social, quelli che emergono sono LinkedIn (per chi opera in ambito business) e YouTube/Flickr," (Rapporto Technorati 2010)
  • 78. La crescita del microblogging Il microblogging (o micro-blogging o micro blogging) è una forma di pubblicazione costante di piccoli contenuti in Rete, sotto forma di messaggi di testo (normalmente fino a 140 caratteri), immagini, video, audio MP3 ma anche segnalibri, citazioni, appunti. Questi contenuti vengono pubblicati in un servizio di Social Network, visibili a tutti o soltanto alle persone della propria community. Il servizio più diffuso è Twitter, lanciato nel giugno 2006 da Evan Williams e diventato popolare alla South by Southwest Conference di Austin, Texas. Un altro servizio famoso e diffuso è FriendFeed. (Wikipedia)
  • 79. La crescita del microblogging Per quanto riguarda il tasso di click-throughs – ovvero la percentuale di utenti che, una volta visto il messaggio a loro destinato, lo hanno ricliccato -, i social network dominano con il 60% del CTR, rispetto ad un nettamente inferiore 31% delle e- mail. Tra i Social network, Facebook è ancora il più utilizzato per condividere le notizie, tanto da raggiungere il 78% dell’utilizzo. Twitter viene invece al terzo posto, ma quello che sorprende è la sua percentuale di CTR è molto più alta rispetto a quella di Facebook: il CTR di Facebook risulta del 287%, mentre quello di Twitter del 1.904%, sarebbe a dire cher per ogni link link condiviso, Facebook genera 2,87 click, mentre Twitter 19,04. (Social Twist)
  • 80. Tipologie di SN PROFILE-BASED SN: incentrati sul profilo dell’utente e quindi sulla componente di self expression costituendo soprattutto uno strumento per esprimersi e per comunicare con i propri contatti (Facebook, MySpace). CONTENT BASED SN: incentrati sugli user contents intorno ai quali si creano gruppi e discussioni (Flickr, YouTube, LastFM). BUSINESS SN: rivolti lla creazione e alla gestione di network di tipo professionale La propria rete di contatti serve per entrare in contatto con altri utenti, sfruttando le referenze positive (LinkedIn). (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
  • 81. Tipologie di SN ETHNIC SN: rivolti a particolari gruppi etnici, che fanno dell’appartenenza a quel determinato gruppo l’elemento caratterizzante (la società americana Community Connect ha lanciato AsianAvenue.com, BlackPlanet.com, MiGente.com, Glee.com). ENTERTAINMENT SN: rivolti al gaming on line. La componente social consente agli utenti di sfidare online gli altri utenti, utilizzando la funzionalità di instant messagging per comunicare (Hi5). BLOG BASED SN: costituiti principalmente intorno alla funzionalità di blogging (LiveJournal). MICRO-BLOGGING SN: consentono, attraverso l’utilizzo di messaggi molto brevi, di comunicare in tempo reale il proprio status, ciò che cioè si sta facendo oppure sta accedendo (Twitter) (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
  • 82. Tipologie di SN THEMATIC SN: incentrati su particolari tematiche o interessi. Sono tantissimi e rappresentano soprattutto degli upgrade dei forum tematici a cui si sono aggiunte funzionalità di social networking (Care2, , Dogster e Catster, Couchsurfing). MOBILE SN: una particolare categoria di mobile social network i “location based mobile social network” che integrano le funzionalità tipiche dei social network con le potenzialità offerte dai servizi di localizzazione (Foursquare e Gowilla). FEED AGGREGATOR: consentono di raggruppare tutti gli aggiornamenti e le attività dei propri contatti sui differenti social network in un’unica pagina web, dando anche la possibilità di interagirvi senza però mai abbandonare la pagina stessa e di gestire tutte le attività online di self expression (FriendFeed) (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
  • 83. La crescita dei social media Fonte: dati dei relativi siti (inizio 2012)
  • 84. I più utilizzati Fonte: Nielsen the Social Media Report (maggio 2011)