3. La nascita dell'ipertesto
PRIMA
Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria
nelle città o la pagina di un giornale) &
Reticolarità intertestuale (le mostre che
prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie,
gli indici)
DOPO
1945 – Vanner Bush propone il memex, una
macchina basata su collegamenti organici tra testi
differenti
1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un
sistema di archiviazione che consente collegamenti
molteplici tra ipertesti
Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
4. L'ipertesto
L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e
da collegamenti elettronici tra questi blocchi e
collega informazioni verbali e non verbali.
L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente
incompiuta che richiede tattiche di lettura (le
strategie istituzionali come spesso accade sono
presto abbandonate).
Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei
siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine
dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli
ipertesti offline.
5. Internet
ARPANET (1969): basato su un'idea di Licklider del
1963 che pensava di collegare tutti i computer e i sistemi
di time-sharing in una rete continentale. La rete venne
fisicamente costruita nel 1969 collegando quattro nodi:
l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di
Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e
l'Università dello Utah.
INTERNET (anni settanta e ottanta): Arpanet allarga i
suoi nodi oltreoceano. Definendo il Transmission
Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA
e ARPA nasce Internet come l'insieme di reti connesse
tramite questi protocolli.
WORLD WIDE WEB (1991): nel 1991 presso il Cern
di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il
protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un
sistema che permette una lettura ipertestuale, non-
sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro
mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente,
hyperlink).
6. Il sito web (website)
Un sito internet o sito web è un insieme di pagine
web collegate che posseggono lo stesso URL
(Uniform Resource Locator) che spesso
corrisponde al nome del dominio.
Un sito è caricato su un server web accessibile da
internet o da un network privato. L'insieme dei siti
accessibili pubblicamente costituisce il World Wide
Web.
Una pagina web è un documento, solitamente
testuale con una determinata formattazione data in
Hypertext Markup Language (HTML, XHTML).
Le pagine web sono accessibili e inviabili con
l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS).
Un browser si occupa di trasformare le
informazioni html in un output sul display.
(Wikipedia.it)
7. La struttura di un sito
Ogni sito possiede una sua struttura che consiste
nell'organizzazione dei contenuti presenti.
La struttura determina I percorsi e la divisione
logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link
interni del sito (per esempio a partire dal menù).
La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
8. La home page
E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito.
ESEMPI
Per questo motivo dev’essere la pagina più curata.
L’home page c’era anche nei libri ed era il
www.harvard.edu
frontespizio e l’indice.
www.paris-sorbonne.fr
Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce
la facciata di un edificio, il primo piano di una
www.unibs.it
persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o
della struttura di un sito.
9. La home page
L'home page di un sito è la prima pagina che si
ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per esempio, nell'indirizzo
www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html: ESEMPI
* www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio
* Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, www.harvard.edu
separate dal simbolo "/"
* role.html è il nome della pagina www.paris-sorbonne.fr
Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte www.unibs.it
sullo stesso Web server, e la ramificazione in
sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una
uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso
server.
10. La home page
Logo
Link di collegamento all’home page ESEMPI
Login
Presentazione
Funzionalità di ricerca www.harvard.edu
Spazio per immagini
Animazioni www.paris-sorbonne.fr
Certificazioni del sito (fad)
Contenuti e suddivisione degli stessi www.unibs.it
Prevalenza di testo o immagini
Organizzazione su testo o immagini
11. La bussola dell'ipertesto
BUSSOLA....
- Chi siamo
- Dove siamo
-Link Home
-Contatti
- Prodotto
-Porfolio-storico
- (Faq)
- Mappa del sito – menu
- Log
- Rss
- Newsletter
- Tag
- Titolo
12. La grafica di un sito
La grafica di un sito veicola molta della sua
comunicazione e influenza anche I contenuti
testuali.
Essa può essere analizzata (grafica statica) come una
pagina scritta tradizionale anche se:
- le modalità di fruzione dei contenuti sul web
- l'interattività
Hanno determinato standardizzazioni e modelli
molto differenti da quelli del testo scritto.
I livelli più evidenti sono quello:
- astratto/plastico (linee, forme, colori)
- contenuto (immagini figurative presenti)
16. Lo stile del web
Ogni testo, tenendo conto dei movimenti di
lettura, deve possedere vari livelli che siano in linea
discendente in quanto a sinteticità e ascendente
come dimensione.
- Titolo;
- Sottotitolo;
- Abstract;
- Primo paragrafo;
- Testo intero con parole chiave;
- Link e testi di approfondimento.
17. Lo stile del web
Per avere attenzione è necessario anche abbreviare
il testo e tagliare rispetto ai testi basati su carta.
Meno parole sono meno lettura, anche perché, in
questo contesto, leggere vuol dire porre
l’attenzione anche su altre operazioni simultanee,
come leggere le immagini e le animazioni.
18. Lo stile del web
E’ importante evidenziare parole, frasi e
collegamenti chiave, attraverso, ad esempio, l’uso
del grassetto in maniera da distaccarsi dal testo
globale.
Sono poi necessari collegamenti ipertestuali. Il
collegamento ideale è quello da cui gli utenti
possono ottenere vere informazioni.
19. Lo stile del web
Per quanto riguarda la sintassi dei contenuti creare
paragrafi, quindi sistemare le informazioni in mini
blocchi di frasi e ridurre i carichi cognitivi.
20. Lo stile del web
Infine è necessario adattare il proprio stile ai generi.
La conversazione va modulata a seconda del
contesto in cui è inserita, se per un testo
giornalistico o un comunicato stampa oppure un
testo narrativo.
Lo stesso vale a livello di progettazione grafica: ogni
costrutto deve rispondere ai caratteri dei propri
utenti.
21. Target e stile
Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi
i grandi portali che però possono essere suddivisi in
pubblici diversi).
Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a
interessi comuni e limitati.
22. Target e stile
La maggior parte dei destinatari richiede la
conoscenza degli argomenti di suo interesse,
l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli
argomenti nel modo in cui pensa.
Solo conoscendo queste caratteristiche si può
‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti
esaminando il loro profilo: dati anagrafici,
preferenze personali, i report annuali, il dialogo
con chi conosce i consumatori, contatti con i
consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e
l’appartenenza a gruppi.
23. Target e stile
La prima operazione da svolgere quindi è adottare
lo stile del gruppo a cui si rivolge.
Un secondo elemento fondamentale è la
personalizzazione all’interno della loro area su cui
influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti.
Si può usare la visualizzazione del nome, la
specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e
l’accesso di un account e di un profilo utente, le e-
mail personalizzate, dare controllo al consumatore
su alcune parti del sito.
24. Lo stile del web
- http://www.redbull.it
- http://www.tizianoferro.com/it/
- http://www.fabrifibra.it/it/
- http://www.lonelyplanetitalia.it/
- http://www.accademiadellacrusca.it/
- http://www.emergency.it
26. Il web partecipativo
"Web 2.0" refers to web development and web
design that facilitates interactive information
sharing, interoperability, user-centered design and
collaboration on the World Wide Web.
A Web 2.0 site allows its users to interact with
other users or to change website content, in
contrast to non-interactive websites where users
are limited to the passive viewing of information
that is provided to them.
en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
27. Dal controllo alla libertà
Controllo e centralità del produttore
Media tradizionali
Il web
Il social web
Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
28. Il termine web 2.0
Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a
Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo
nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004.
La O’Reilly Media è una media company
americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica
libri, siti web e realizza conferenze su temi legati
all’informatica (per ulteriori precisazioni si
veda il sito http://www.oreilly.com).
Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo
web, non troviamo dei significativi cambiamenti
tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel
ruolo dei consumatori del web.
29. Il web 2.0: definizioni
“Come molti concetti importanti, il web 2.0
non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro
gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come
un insieme di principi e di procedure che collegano
un autentico sistema solare di siti che dimostrano
questi principi, o parte di essi, a una distanza
variabile da tale centro”
Tim O’Reilly (2005)
31. Il web 1.0
Il web 1.0 è la forma predominante di internet
sino al 2004-5 e ancora oggi laddove la
partecipazione degli utenti resta una delle
possibilità di interazione ma non di produzione,
rielaborazione e ricerca dei materiali.
Le sua caratteristiche sono:
- Pagine statiche
- Uso dei framesets.
- Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei
motori
- Guestbooks e forum
34. La partecipazione collettiva
Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di
partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la
forma base attraverso cui essa si concretizza, è
l’hyperlinking, la continua e reciproca
integrazione di informazione da parte degli utenti
attraverso il web.
Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi
concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla
struttura del web dagli altri utenti che ne
scoprono il contenuto e creano link.
35. La folksonomy
Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004)
Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare
una cosiddetta etnoclassificazione.
La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed
è priva di una struttura di partenza e di relazioni
predefinite tra gli elementi.
Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti
della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale
azione riflettendo I propri modelli concettuali.
36. La folksonomy
La folksonomy è uno stile di categorizzazione
collaborativa dei siti che utilizza parole chiave
liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging
consente di ottenere, anziché rigide categorie, una
associazione multipla e in sovrapposizione, la
stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la
stessa infrastruttura del Web, includendo Linux
e Apache, tiene in grande considerazione i
metodi di peer-production promossi dalla cultura
open source.
37. La folksonomy
ESEMPI DI FOLKSONOMY
Siti di Social bookmarking
Siti di condivisione video
YouTube
Siti di condivisione immagini
Siti di condivisione audio
Siti di condivisione di materiali didattici
Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS
Progetto di performing media per l'etichettatura
sociale
Motori di ricerca
39. Il problema della ricerca
MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai
cercando quello che assolutamente ignori? E quali
delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se
per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti
che è proprio quella che cercavi, se non la
conoscevi?"
SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire,
Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico
proponi! L'argomento secondo cui non è possibile
all'uomo cercare né quello che sa né quello che non
sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno
di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che
cosa cerca."
Platone, Menone, 80d-81a
40. Il problema della ricerca
- Soddisfazione per la conclusione alla quale
perveniamo
- Conoscenza che deriva sempre da altra
conoscenza
- Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio)
LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE
NEUTRA
41. La ricerca nel web
Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari.
Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti.
E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al
loro raggiungimento.
42. L'uso dei motori di ricerca
I motori di ricerca sono e si propongono come
filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione
mondiale.
Un filtro percepito come efficiente, neutrale e
garante dell'accesso alle informazioni in rete.
- Circa la metà degli americani consulta un motore
di ricerca (2008)
- Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il
proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene
soddisfatto dei risultati ottenuti (2008)
- Oggi con Caffeine Google da più rilievo ai dati
provenienti dai SN.
44. Le alternative
- METAMOTORI: Yippy, Kartoo, Mooter
- RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha
- STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve
- DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
45. La Google Generation
Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche
delle sua piattaforme hanno, come I media
tradizionali in passato, influito sulle modalità di
conoscenza delle nuove generazioni.
- Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo
delle informazioni e dei contatti
- Approccio multitasking
- Logica non lineare
- Passaggio dalla sequenza finita al flusso
http://www.slideshare.net/innovablog/google-
generation#commentsList
47. I modelli economici nel web
Anche sul web possono essere individuati dei
modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla
natura partecipative del web:
- FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione
pubblicitaria (modello media tradizionali)
- NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a
pagamento
- FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio
software open source che a pagamento possono essere
personalizzati o assistiti
FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova
o donazione volontaria
FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito,
l'avanzato a pagamento, anche a più livelli
(Di Bari 2007)
48. I modelli economici nel web
Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso
costo di chi lo utilizza come produttore:
- Azzeramento costi di distribuzione
- Abbassamento costi di produzione di testi
49. I modelli economici nel web
La Creative Commons è una organizzazione no
profit che si occupa di tutelare le opere che
vengono create dagli utenti attribuendo loro delle
specifiche licenze che permettono a quanti
detengono I diritti di copyright di trasmettere
alcuni diritti al pubblico e conservarne altri.
In particolare si può agire su:
- Uso commerciale
- Creazione opere derivate
- Condivisione delle stesse
52. Cenni storici: dal cinema primitivo al narrativo
- Primi esempi di film dei fratelli Lumiere tra il
1895 e il 1900 (film familiari,metropolitani, di
viaggio, ricostruzioni storiche)
- Il cinema delle attrazioni di Georges Melies
(effetti speciali, scenografie, modello teatrale)
- La scuola inglese e la nascita dei primi
cortometraggi pluripuntuali
- Il kolossal italiano tra il 1905 e il 1915
- Il trionfo del lungometraggio narrativo: il modello
americano di Griffith (1915)
53. Cenni storici: dal cinema classico al contemporaneo
- Lo studio system e lo star system (anni '20)
- Il cinema di genere (anni '30)
- La crisi del cinema (anni '50)
- Le nuove cinematografie europee e la riscossa del
realismo (anni '50 e '60)
- Il ritorno di Hollywood (anni '80) e il modello del
blockbuster
- Le cinematografie orientali (anni '90)
54. Alcuni snodi tecnologici
- Le cinematographe (1895)
- I talkies (1927)
- Il cinema a colori (1935)
- Formati panoramici (anni '60)
- Digitale (anni '80-'90)
- Il cinema 3D last version (2003)
55. L'offerta
L'offerta è limitata a lungometraggi narrativi di
intrattenimento suddivisi per generi, nazionalità e
budget.
Altri modelli minoritari sono quelli del:
- Cortometraggio
- Film documentario
- Film sperimentale (es. Video-art)
- Film promo
56. Cenni di storia del consumo del cinema
- Fiere e nickelodeon: cinema come attrazione
- Sale cinematografiche (movie theatre): cinema
come intrattenimento e ritualità
- Tv free o a pagamento, dvd: cinema come
intrattenimento deritualizzato
- Film via internet (peer to peer, streaming):
cinema come prodotto di intrattenimento
controllato dall'utente
57. La struttura narrativa del film
- La struttura in tre atti (inizio, sviluppo,
conclusione)
- L'inizio in medias res
- La logica causa effetto
- Personaggi principali e identificazione
- Logica pubblico nel privato
- L'happy end / Finale chiuso
58. La sequenza: il linguaggio audiovisivo
- L'inquadratura (scala campi e piani, angolazione,
inclinazione, illuminazione, colore)
- I movimenti di macchina (panoramica, carrellata,
dolly, macchina a mano)
- Montaggio (raccordi, montaggio ellittico,
montaggio parallelo, montaggio metaforico)
- Il sonoro (parole, suoni, musiche)
59. I paratesti: locandine, trailer, critiche
- Trailer
- Manifesti, locandine
- Interviste a autori
- Critiche e recensioni
- Prodotti derivati (fumetti, videogiochi,
merchandising etc)
Gli usi possono essere visti sia a livello
genericamente promozionale che più in
profondità come vettori di percezione e
lettura del film.
60. Cinema e sociologia
Ma il cinema è anche molto altro: è partecipazione
ad un rito collettivo, è proiezione di sentimenti,
aspirazioni e tendenze sociali, i segmenti di
celluloide contengono gli indizi e i sintomi dei
mutamenti dei tempi e della società. In una parola,
il cinema è un fenomeno sociale.
La macchina, infatti, “prende” quella porzione di
realtà che entra nel campo dell’obbiettivo, ma
quale essa sia è strettamente dipendente da tutta
una serie di variabili che vanno dalla sensibilità e
gusto artistico del regista, agli intenti che questo si
propone di raggiungere con la sua rappresentazione
cinematografica, fino ad arrivare a qualsiasi tipo di
condizionamento esterno a cui può essere soggetto
durante le riprese.
61. Il cinema e la tematizzazione dei media 1 (Essi vivono)
è un film diretto da John Carpenter nel 1988. È
tratto dal racconto Eight O'Clock in the Morning di
Ray Nelson (1963).
"Essi Vivono", rappresenta una visione degli Stati
Uniti durante gli anni '80. Una società
evidentemente basata sul capitalismo, sul
benessere. In realtà, sotto ogni manifesto
pubblicitario, sotto ogni immagine televisiva, sotto
ogni pagina di qualsiasi giornale, si celano dei
misteriosi messaggi subliminali che tendono a
renderci schiavi della volontà di una civilità aliena.
Essa stessa apparentemente simile alla razza umana,
in realtà composta da orribili mostri dal corpo
scarnificato e dai volti simili a dei teschi,
comunicante tra di loro attraverso preziosissimi
Rolex d'Oro.
62. Il cinema e la tematizzazione dei media 2 (Fortapasc)
Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco
Risi, sulla breve esistenza e la tragica fine del
giornalista Giancarlo Siani.
Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato
“abusivo” per il Mattino col sogno di un contratto
giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i
boss camorristi e i politici collusi. Lucido e
consapevole, Siani si muove tra Napoli e Torre
Annunziata, un avamposto abbattuto dal terremoto
e frequentato dagli scagnozzi armati di Valentino
Gionta. Indaga, si informa, verifica i fatti e poi
scrive pagine appassionate e impetuose sui clan
camorristi e sulla filosofia camorristica. E a 26 anni
viene ammazzato per essere stato troppo bravo e
coerente nel fare il suo lavoro.
63. Il ruolo dello spettatore
Tradizionalmente il ruolo dello spettatore di
cinema è sempre stato molto passivo e privo di
significative trasformazioni.
Gli interventi e la partecipazione al consumo è
quasi puramente cognitiva, tranne che in una più
recente fase di condivisione e distribuzione
autonoma del prodotto e in alcuni casi anche
manipolazione e rimessa in circolo dello stesso
(sottotitoli, ridoppiaggi parodici etc).
Essendo opera di fiction il cinema non prevede
nemmeno la messa in scena esplicita dello
spettatore (solo certo cinema moderno la
realizzatenta con scopi non spettacolari) o una sua
risposta diretta, ma solo l'adesione o meno ai
prodotti.
66. La nascita dell'ipertesto
PRIMA
Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria
nelle città o la pagina di un giornale) &
Reticolarità intertestuale (le mostre che
prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie,
gli indici)
DOPO
1945 – Vanner Bush propone il memex, una
macchina basata su collegamenti organici tra testi
differenti
1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un
sistema di archiviazione che consente collegamenti
molteplici tra ipertesti
Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
67. L'ipertesto
L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e
da collegamenti elettronici tra questi blocchi e
collega informazioni verbali e non verbali.
L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente
incompiuta che richiede tattiche di lettura (le
strategie istituzionali come spesso accade sono
presto abbandonate).
Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei
siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine
dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli
ipertesti offline.
68. Internet
ARPANET (1969): basato su un'idea di Licklider del
1963 che pensava di collegare tutti i computer e i sistemi
di time-sharing in una rete continentale. La rete venne
fisicamente costruita nel 1969 collegando quattro nodi:
l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di
Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e
l'Università dello Utah.
INTERNET (anni settanta e ottanta): Arpanet allarga i
suoi nodi oltreoceano. Definendo il Transmission
Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA
e ARPA nasce Internet come l'insieme di reti connesse
tramite questi protocolli.
WORLD WIDE WEB (1991): nel 1991 presso il Cern
di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il
protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un
sistema che permette una lettura ipertestuale, non-
sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro
mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente,
hyperlink).
69. Il sito web (website)
Un sito internet o sito web è un insieme di pagine
web collegate che posseggono lo stesso URL
(Uniform Resource Locator) che spesso
corrisponde al nome del dominio.
Un sito è caricato su un server web accessibile da
internet o da un network privato. L'insieme dei siti
accessibili pubblicamente costituisce il World Wide
Web.
Una pagina web è un documento, solitamente
testuale con una determinata formattazione data in
Hypertext Markup Language (HTML, XHTML).
Le pagine web sono accessibili e inviabili con
l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS).
Un browser si occupa di trasformare le
informazioni html in un output sul display.
(Wikipedia.it)
70. La struttura di un sito
Ogni sito possiede una sua struttura che consiste
nell'organizzazione dei contenuti presenti.
La struttura determina I percorsi e la divisione
logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link
interni del sito (per esempio a partire dal menù).
La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
71. La home page
E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito.
ESEMPI
Per questo motivo dev’essere la pagina più curata.
L’home page c’era anche nei libri ed era il
www.harvard.edu
frontespizio e l’indice.
www.paris-sorbonne.fr
Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce
la facciata di un edificio, il primo piano di una
www.unibs.it
persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o
della struttura di un sito.
72. La home page
L'home page di un sito è la prima pagina che si
ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per esempio, nell'indirizzo
www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html: ESEMPI
* www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio
* Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, www.harvard.edu
separate dal simbolo "/"
* role.html è il nome della pagina www.paris-sorbonne.fr
Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte www.unibs.it
sullo stesso Web server, e la ramificazione in
sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una
uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso
server.
73. La home page
Logo
Link di collegamento all’home page ESEMPI
Login
Presentazione
Funzionalità di ricerca www.harvard.edu
Spazio per immagini
Animazioni www.paris-sorbonne.fr
Certificazioni del sito (fad)
Contenuti e suddivisione degli stessi www.unibs.it
Prevalenza di testo o immagini
Organizzazione su testo o immagini
74. La bussola dell'ipertesto
BUSSOLA....
- Chi siamo
- Dove siamo
-Link Home
-Contatti
- Prodotto
-Porfolio-storico
- (Faq)
- Mappa del sito – menu
- Log
- Rss
- Newsletter
- Tag
- Titolo
75. La grafica di un sito
La grafica di un sito veicola molta della sua
comunicazione e influenza anche I contenuti
testuali.
Essa può essere analizzata (grafica statica) come una
pagina scritta tradizionale anche se:
- le modalità di fruzione dei contenuti sul web
- l'interattività
Hanno determinato standardizzazioni e modelli
molto differenti da quelli del testo scritto.
I livelli più evidenti sono quello:
- astratto/plastico (linee, forme, colori)
- contenuto (immagini figurative presenti)
79. Lo stile del web
Ogni testo, tenendo conto dei movimenti di
lettura, deve possedere vari livelli che siano in linea
discendente in quanto a sinteticità e ascendente
come dimensione.
- Titolo;
- Sottotitolo;
- Abstract;
- Primo paragrafo;
- Testo intero con parole chiave;
- Link e testi di approfondimento.
80. Lo stile del web
Per avere attenzione è necessario anche abbreviare
il testo e tagliare rispetto ai testi basati su carta.
Meno parole sono meno lettura, anche perché, in
questo contesto, leggere vuol dire porre
l’attenzione anche su altre operazioni simultanee,
come leggere le immagini e le animazioni.
81. Lo stile del web
E’ importante evidenziare parole, frasi e
collegamenti chiave, attraverso, ad esempio, l’uso
del grassetto in maniera da distaccarsi dal testo
globale.
Sono poi necessari collegamenti ipertestuali. Il
collegamento ideale è quello da cui gli utenti
possono ottenere vere informazioni.
82. Lo stile del web
Per quanto riguarda la sintassi dei contenuti creare
paragrafi, quindi sistemare le informazioni in mini
blocchi di frasi e ridurre i carichi cognitivi.
83. Lo stile del web
Infine è necessario adattare il proprio stile ai generi.
La conversazione va modulata a seconda del
contesto in cui è inserita, se per un testo
giornalistico o un comunicato stampa oppure un
testo narrativo.
Lo stesso vale a livello di progettazione grafica: ogni
costrutto deve rispondere ai caratteri dei propri
utenti.
84. Target e stile
Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi
i grandi portali che però possono essere suddivisi in
pubblici diversi).
Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a
interessi comuni e limitati.
85. Target e stile
La maggior parte dei destinatari richiede la
conoscenza degli argomenti di suo interesse,
l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli
argomenti nel modo in cui pensa.
Solo conoscendo queste caratteristiche si può
‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti
esaminando il loro profilo: dati anagrafici,
preferenze personali, i report annuali, il dialogo
con chi conosce i consumatori, contatti con i
consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e
l’appartenenza a gruppi.
86. Target e stile
La prima operazione da svolgere quindi è adottare
lo stile del gruppo a cui si rivolge.
Un secondo elemento fondamentale è la
personalizzazione all’interno della loro area su cui
influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti.
Si può usare la visualizzazione del nome, la
specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e
l’accesso di un account e di un profilo utente, le e-
mail personalizzate, dare controllo al consumatore
su alcune parti del sito.
87. Lo stile del web
- http://www.redbull.it
- http://www.tizianoferro.com/it/
- http://www.fabrifibra.it/it/
- http://www.lonelyplanetitalia.it/
- http://www.accademiadellacrusca.it/
- http://www.emergency.it
89. Il web partecipativo
"Web 2.0" refers to web development and web
design that facilitates interactive information
sharing, interoperability, user-centered design and
collaboration on the World Wide Web.
A Web 2.0 site allows its users to interact with
other users or to change website content, in
contrast to non-interactive websites where users
are limited to the passive viewing of information
that is provided to them.
en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
90. Dal controllo alla libertà
Controllo e centralità del produttore
Media tradizionali
Il web
Il social web
Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
91. Il termine web 2.0
Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a
Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo
nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004.
La O’Reilly Media è una media company
americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica
libri, siti web e realizza conferenze su temi legati
all’informatica (per ulteriori precisazioni si
veda il sito http://www.oreilly.com).
Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo
web, non troviamo dei significativi cambiamenti
tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel
ruolo dei consumatori del web.
92. Il web 2.0: definizioni
“Come molti concetti importanti, il web 2.0
non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro
gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come
un insieme di principi e di procedure che collegano
un autentico sistema solare di siti che dimostrano
questi principi, o parte di essi, a una distanza
variabile da tale centro”
Tim O’Reilly (2005)
94. Il web 1.0
Il web 1.0 è la forma predominante di internet
sino al 2004-5 e ancora oggi laddove la
partecipazione degli utenti resta una delle
possibilità di interazione ma non di produzione,
rielaborazione e ricerca dei materiali.
Le sua caratteristiche sono:
- Pagine statiche
- Uso dei framesets.
- Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei
motori
- Guestbooks e forum
97. La partecipazione collettiva
Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di
partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la
forma base attraverso cui essa si concretizza, è
l’hyperlinking, la continua e reciproca
integrazione di informazione da parte degli utenti
attraverso il web.
Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi
concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla
struttura del web dagli altri utenti che ne
scoprono il contenuto e creano link.
98. La folksonomy
Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004)
Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare
una cosiddetta etnoclassificazione.
La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed
è priva di una struttura di partenza e di relazioni
predefinite tra gli elementi.
Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti
della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale
azione riflettendo I propri modelli concettuali.
99. La folksonomy
La folksonomy è uno stile di categorizzazione
collaborativa dei siti che utilizza parole chiave
liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging
consente di ottenere, anziché rigide categorie, una
associazione multipla e in sovrapposizione, la
stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la
stessa infrastruttura del Web, includendo Linux
e Apache, tiene in grande considerazione i
metodi di peer-production promossi dalla cultura
open source.
100. La folksonomy
ESEMPI DI FOLKSONOMY
Siti di Social bookmarking
Siti di condivisione video
YouTube
Siti di condivisione immagini
Siti di condivisione audio
Siti di condivisione di materiali didattici
Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS
Progetto di performing media per l'etichettatura
sociale
Motori di ricerca
102. Il problema della ricerca
MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai
cercando quello che assolutamente ignori? E quali
delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se
per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti
che è proprio quella che cercavi, se non la
conoscevi?"
SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire,
Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico
proponi! L'argomento secondo cui non è possibile
all'uomo cercare né quello che sa né quello che non
sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno
di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che
cosa cerca."
Platone, Menone, 80d-81a
103. Il problema della ricerca
- Soddisfazione per la conclusione alla quale
perveniamo
- Conoscenza che deriva sempre da altra
conoscenza
- Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio)
LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE
NEUTRA
104. La ricerca nel web
Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari.
Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti.
E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al
loro raggiungimento.
105. L'uso dei motori di ricerca
I motori di ricerca sono e si propongono come
filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione
mondiale.
Un filtro percepito come efficiente, neutrale e
garante dell'accesso alle informazioni in rete.
- Circa la metà degli americani consulta un motore
di ricerca (2008)
- Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il
proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene
soddisfatto dei risultati ottenuti (2008)
- Oggi con Caffeine Google da più rilievo ai dati
provenienti dai SN.
107. Le alternative
- METAMOTORI: Yippy, Kartoo, Mooter
- RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha
- STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve
- DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
108. La Google Generation
Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche
delle sua piattaforme hanno, come I media
tradizionali in passato, influito sulle modalità di
conoscenza delle nuove generazioni.
- Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo
delle informazioni e dei contatti
- Approccio multitasking
- Logica non lineare
- Passaggio dalla sequenza finita al flusso
http://www.slideshare.net/innovablog/google-
generation#commentsList
110. I modelli economici nel web
Anche sul web possono essere individuati dei
modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla
natura partecipative del web:
- FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione
pubblicitaria (modello media tradizionali)
- NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a
pagamento
- FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio
software open source che a pagamento possono essere
personalizzati o assistiti
FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova
o donazione volontaria
FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito,
l'avanzato a pagamento, anche a più livelli
(Di Bari 2007)
111. I modelli economici nel web
Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso
costo di chi lo utilizza come produttore:
- Azzeramento costi di distribuzione
- Abbassamento costi di produzione di testi
112. I modelli economici nel web
La Creative Commons è una organizzazione no
profit che si occupa di tutelare le opere che
vengono create dagli utenti attribuendo loro delle
specifiche licenze che permettono a quanti
detengono I diritti di copyright di trasmettere
alcuni diritti al pubblico e conservarne altri.
In particolare si può agire su:
- Uso commerciale
- Creazione opere derivate
- Condivisione delle stesse
117. I social media
Social media è un termine generico che indica
tecnologie e pratiche online che gli utenti adottano
per condividere contenuti testuali, immagini, video
e audio. Kaplan e Haenlein definiscono social media
come "a group of Internet-based applications that
build on the ideological and technological
foundations of Web 2.0, and that allow the creation
and exchange of user-generated content".
I social media rappresentano fondamentalmente un
cambiamento nel modo in cui la gente apprende,
legge e condivide informazioni e contenuti. In essi
ha luogo una democratizzazione dell'informazione
che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad
editori. Permettono alla gente di connettersi con il
mondo on line per stabilire relazioni di tipo
personale o lavorativo.
(Wikipedia)
118. I social media
I social media integrano quindi un supporto
tecnologico, un'iterazione sociale e dei contenuti
multimediale che vengono creati e scambiati.
- 3 americani su 4 usano social media (2008)
- i 2/3 di chi naviga usa social network (2009)
- visitare social network è tra le 4 attività più
popolari del web (2009)
- sui social network si spende il 10% del tempo
dedicato al web (2009)
119. Forme di social media
Social Networks
News & Bookmarking
Blogs - Microblogging
Video - Photo Sharing
Message boards
Wikis
Virtual Reality
Social Gaming
Related: Podcasts, Real Simple Syndication (RSS)
120. La fiducia nei social media
- 2/3 della popolazione di Internet visita i Social Network
- 93% dei social media user crede che un’azienda debba essere presente sui social
media
- 85% dei social media user crede che un’azienda debbaanche costruire una relazione
con gli utenti e interagire con loro
(Nielsen 2009)
121. Agire nei social media
I social media sono veicolo di discorsi.
Quindi anche su brand e prodotti.
PRIMA
Ascoltare (analisi dei discorsi sul brand/prodotti
nei social media)
DURANTE
Agire (creare forme e veicoli di comunicazione nei
social media a favore del brand/prodotti)
DOPO
Monitorare (valutare i risultati ottenuti)
123. Il blog
I blog nati nel 1997 negli Usa si affermano in Italia
dal 2001. Si configurano come diari online
all'interno dei quali si possono inserire in ogni
momento dei contenuti (post) che possono essere
letti, condivisi e commentati da tutti.
Per facilitare la condivisione e la lettura dei blog si
sono affermati I reader e gli Rss che servono a
raggruppare I blog che si intendono seguire e che
offrono la possibilità di avere gli aggiornamenti dei
blog che si seguono.
(Prunesti 2009)
124. Il blog
Il popolo dei blog in tutto il mondo arriva a sfiorare
i 150 milioni.
Su Technorati, i dieci principali blog risultano
Huffington Post, Techcrunch, Gizmodo, Mashable,
Gawker, Endgadget, The Daily Beast, BoingBoing e
ReadWriteWeb.
Questi dieci favolosi blog sono veri e propri
opinion makers globali, dotati di una notevole
influenza sull'intero web, oltre gli stessi blog.
(Rapoorto Technorati 2010)
125. Il blog in Italia
I gestori di blog sono 1,7 milioni (nel 2009 erano
1,2 milioni), il 23% dell’utenza Internet, ovvero
5,6 milioni di individui, si dichiara lettore assiduo
di blog (+10% rispetto al 2009).
In particolare i blog di attualità sono consultati da
4,9 milioni di individui anche se i lettori assidui di
questo tipo di blog sono in calo rispetto al 2009, a
1,8 milioni (30% in un solo anno).
(Rapporto Human Highway e Liquida 2010)
126. La blogosfera
Blogosfera è un neologismo (calco dell'inglese
blogosphere o blogsphere) che indica, nell'ambito
di internet, l'insieme dei blog e più specificamente
la comunità virtuale che hanno generato come
collettività.
I blog sono fortemente interconnessi: i bloggers (o
blogghisti o blogonauti) leggono blog altrui, li
linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei
propri post (messaggi). A causa di ciò i blog fra loro
interconnessi hanno sviluppato una propria cultura.
Si può notare una certa assonanza con il termine
biosfera.
(Wikipedia)
128. Blog & SN
L’87% dei blogger oggi usa Facebook. L’81% lo
usa per promuovere il proprio blog. Il 64% lo usa
per interagire con i lettori. Il 45% dice che
Facebook ha un’efficacia maggiore nel veicolare
traffico rispetto allo scorso anno.
Il 73% di chi ha un blog a livello hobbistico e l’88%
di chi lo ha a livello professionale usa Twitter. Il
34% dice che Twitter ha un’efficacia maggiore nel
veicolare traffico rispetto allo scorso anno.Fra gli
altri social, quelli che emergono sono LinkedIn (per
chi opera in ambito business) e YouTube/Flickr,"
(Rapporto Technorati 2010)
129. La crisi del blogging
(Wave 5, Socialisation of brand, Dati 2008-2009-2010)
130. Le legge del 2.0 (versione blog)
Un'azienda italiana che paga I blogger “forti” per
avere spazi sulle loro pagine (
http://www.segnalezero.com/?p=167)
Un signore, Sergio Sarnari, si lamenta sul suo blog
di alcuni prodotti della Mosaico Arredamenti. Ne
nasce un dibattito con altri. L’ad della Mosaico
Arredi lo informa di avere proceduto legalmente
contro di lui, chiedendo un risarcimento di 400
mila euro. Alla fine l’azienda ha rinuciato
all’azione. Ma ha peggiorato la sua reputazione.
(Brand 2.0)
I blog contro Carrefour. La multinazionale francese
viene accusata di comportamenti razzisti e di
discriminazione dei disabili. Dopo un tam-tam in
Rete, è costretta a modificare il sito ufficiale in cui
invitava i clienti a segnalare eventuali nomadi vicino
ai punti vendita. (L'Espresso 4 febbraio 2010).
131. La crescita del microblogging
Il microblogging (o micro-blogging o micro
blogging) è una forma di pubblicazione costante di
piccoli contenuti in Rete, sotto forma di messaggi
di testo (normalmente fino a 140 caratteri),
immagini, video, audio MP3 ma anche segnalibri,
citazioni, appunti. Questi contenuti vengono
pubblicati in un servizio di Social Network, visibili
a tutti o soltanto alle persone della propria
community.
Il servizio più diffuso è Twitter, lanciato nel giugno
2006 da Evan Williams e diventato popolare alla
South by Southwest Conference di Austin, Texas.
Un altro servizio famoso e diffuso è FriendFeed.
(Wikipedia)
132. La crescita del microblogging
Per quanto riguarda il tasso di click-throughs –
ovvero la percentuale di utenti che, una volta visto
il messaggio a loro destinato, lo hanno ricliccato -, i
social network dominano con il 60% del CTR,
rispetto ad un nettamente inferiore 31% delle e-
mail.
Tra i Social network, Facebook è ancora il più
utilizzato per condividere le notizie, tanto da
raggiungere il 78% dell’utilizzo.
Twitter viene invece al terzo posto, ma quello che
sorprende è la sua percentuale di CTR è molto più
alta rispetto a quella di Facebook: il CTR di
Facebook risulta del 287%, mentre quello di
Twitter del 1.904%, sarebbe a dire cher per ogni
link link condiviso, Facebook genera 2,87 click,
mentre Twitter 19,04.
(Social Twist)
137. Altri social “forti”
YouTube
2.000.000.000 di visualizzazioni al giorno
24 ore di video caricati per minuto
Prodotti più video in YT in 60 gg che nelle 3
maggiori TV USA in 60 anni
Twitter
106.000.000 di account
300.000.000 di utenti nel mondo
55.000.000 di tweets al giorno - 600 ogni secondo
600.000.000 di ricerche al giorno
LinkedIn
50.000.000 di utenti business
109.000 $ il reddito medio
80+% i laureati, 50% i business decision makers
138. Tipologie di SN
PROFILE-BASED SN: incentrati sul profilo
dell’utente e quindi sulla componente di self
expression costituendo soprattutto uno strumento
per esprimersi e per comunicare con i propri
contatti (Facebook, MySpace).
CONTENT BASED SN: incentrati sugli user
contents intorno ai quali si creano gruppi e
discussioni (Flickr, YouTube, LastFM).
BUSINESS SN: rivolti lla creazione e alla gestione
di network di tipo professionale La propria rete di
contatti serve per entrare in contatto con altri
utenti, sfruttando le referenze positive (LinkedIn).
(http://socialnetworkschool.blogspot.com)
139. Tipologie di SN
ETHNIC SN: rivolti a particolari gruppi etnici, che
fanno dell’appartenenza a quel determinato gruppo
l’elemento caratterizzante (la società americana
Community Connect ha lanciato AsianAvenue.com,
BlackPlanet.com, MiGente.com, Glee.com).
ENTERTAINMENT SN: rivolti al gaming on line. La
componente social consente agli utenti di sfidare
online gli altri utenti, utilizzando la funzionalità di
instant messagging per comunicare (Hi5).
BLOG BASED SN: costituiti principalmente intorno
alla funzionalità di blogging (LiveJournal).
MICRO-BLOGGING SN: consentono, attraverso
l’utilizzo di messaggi molto brevi, di comunicare in
tempo reale il proprio status, ciò che cioè si sta
facendo oppure sta accedendo (Twitter)
(http://socialnetworkschool.blogspot.com)
140. Tipologie di SN
THEMATIC SN: incentrati su particolari tematiche o
interessi. Sono tantissimi e rappresentano soprattutto
degli upgrade dei forum tematici a cui si sono
aggiunte funzionalità di social networking (Care2, ,
Dogster e Catster, Couchsurfing).
MOBILE SN: una particolare categoria di mobile
social network i “location based mobile social
network” che integrano le funzionalità tipiche dei
social network con le potenzialità offerte dai servizi
di localizzazione (Foursquare e Gowilla).
FEED AGGREGATOR: consentono di raggruppare
tutti gli aggiornamenti e le attività dei propri contatti
sui differenti social network in un’unica pagina web,
dando anche la possibilità di interagirvi senza però
mai abbandonare la pagina stessa e di gestire tutte le
attività online di self expression (FriendFeed)
(http://socialnetworkschool.blogspot.com)
150. I premi “location based”
I geosocial network sono dei servizi che grazie al
geotagging dei dispositivi mobili abilitano nuove
dinamiche sociali.
“Check-in” è la nuova parola d’ordine dei business
di aziende quali Starbucks. I “Mayor”, cioè coloro
che fanno il più alto numero di check-in in un certo
luogo, possono ricevere sconti a loro riservati nei
punti vendita in cui detengono questa carica.
Questo si traduce in una “competizione” per
segnalare ogni volta dove si va, per avere la carica
di “Mayor”.