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Corso di Fenomenologia dei media




   5. IL WEB
    prof. Matteo Asti
5.1 Il web come interazione
La nascita dell'ipertesto
         PRIMA
         Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria
         nelle città o la pagina di un giornale) &
         Reticolarità intertestuale (le mostre che
         prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie,
         gli indici)

         DOPO
         1945 – Vanner Bush propone il memex, una
         macchina basata su collegamenti organici tra testi
         differenti

         1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un
         sistema di archiviazione che consente collegamenti
         molteplici tra ipertesti

         Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
L'ipertesto


  L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e
  da collegamenti elettronici tra questi blocchi e
  collega informazioni verbali e non verbali.

  L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente
  incompiuta che richiede tattiche di lettura (le
  strategie istituzionali come spesso accade sono
  presto abbandonate).

  Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei
  siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine
  dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli
  ipertesti offline.
Internet
 ARPANET (1969): basato su un'idea di Licklider del
 1963 che pensava di collegare tutti i computer e i sistemi
 di time-sharing in una rete continentale. La rete venne
 fisicamente costruita nel 1969 collegando quattro nodi:
 l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di
 Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e
 l'Università dello Utah.

 INTERNET (anni settanta e ottanta): Arpanet allarga i
 suoi nodi oltreoceano. Definendo il Transmission
 Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA
 e ARPA nasce Internet come l'insieme di reti connesse
 tramite questi protocolli.

 WORLD WIDE WEB (1991): nel 1991 presso il Cern
 di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il
 protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un
 sistema che permette una lettura ipertestuale, non-
 sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro
 mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente,
 hyperlink).
Il sito web (website)
       Un sito internet o sito web è un insieme di pagine
       web collegate che posseggono lo stesso URL
       (Uniform Resource Locator) che spesso
       corrisponde al nome del dominio.

       Un sito è caricato su un server web accessibile da
       internet o da un network privato. L'insieme dei siti
       accessibili pubblicamente costituisce il World Wide
       Web.

       Una pagina web è un documento, solitamente
       testuale con una determinata formattazione data in
       Hypertext Markup Language (HTML, XHTML).
       Le pagine web sono accessibili e inviabili con
       l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS).
       Un browser si occupa di trasformare le
       informazioni html in un output sul display.

       (Wikipedia.it)
La struttura di un sito



        Ogni sito possiede una sua struttura che consiste
        nell'organizzazione dei contenuti presenti.

        La struttura determina I percorsi e la divisione
        logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link
        interni del sito (per esempio a partire dal menù).

        La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
La home page


E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito.
                                                                   ESEMPI
Per questo motivo dev’essere la pagina più curata.

L’home page c’era anche nei libri ed era il
                                                          www.harvard.edu
frontespizio e l’indice.
                                                          www.paris-sorbonne.fr
Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce
la facciata di un edificio, il primo piano di una
                                                          www.unibs.it
persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o
della struttura di un sito.
La home page
L'home page di un sito è la prima pagina che si
ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per              esempio,              nell'indirizzo
www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html:                        ESEMPI

  * www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio
    * Consortium/Offices/ sono le sottocartelle,        www.harvard.edu
separate dal simbolo "/"
  * role.html è il nome della pagina                    www.paris-sorbonne.fr

Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte        www.unibs.it
sullo stesso Web server, e la ramificazione in
sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una
uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso
server.
La home page


Logo
Link di collegamento all’home page                        ESEMPI
Login
Presentazione
Funzionalità di ricerca                          www.harvard.edu
Spazio per immagini
Animazioni                                       www.paris-sorbonne.fr
Certificazioni del sito (fad)
Contenuti e suddivisione degli stessi            www.unibs.it
Prevalenza di testo o immagini
Organizzazione su testo o immagini
La bussola dell'ipertesto

         BUSSOLA....
         - Chi siamo
         - Dove siamo
         -Link Home
         -Contatti
         - Prodotto
         -Porfolio-storico
         - (Faq)
         - Mappa del sito – menu
         - Log
         - Rss
         - Newsletter
         - Tag
         - Titolo
La grafica di un sito

       La grafica di un sito veicola molta della sua
       comunicazione e influenza anche I contenuti
       testuali.

       Essa può essere analizzata (grafica statica) come una
        pagina scritta tradizionale anche se:
       - le modalità di fruzione dei contenuti sul web
       - l'interattività
       Hanno determinato standardizzazioni e modelli
       molto differenti da quelli del testo scritto.

       I livelli più evidenti sono quello:
       - astratto/plastico (linee, forme, colori)
       - contenuto (immagini figurative presenti)
La home page
Lo stile del web


     Ogni testo, tenendo conto dei movimenti di
     lettura, deve possedere vari livelli che siano in linea
     discendente in quanto a sinteticità e ascendente
     come dimensione.

     - Titolo;
     - Sottotitolo;
     - Abstract;
     - Primo paragrafo;
     - Testo intero con parole chiave;
     - Link e testi di approfondimento.
Lo stile del web




     Per avere attenzione è necessario anche abbreviare
     il testo e tagliare rispetto ai testi basati su carta.
     Meno parole sono meno lettura, anche perché, in
     questo contesto, leggere vuol dire porre
     l’attenzione anche su altre operazioni simultanee,
     come leggere le immagini e le animazioni.
Lo stile del web



     E’ importante evidenziare parole, frasi e
     collegamenti chiave, attraverso, ad esempio, l’uso
     del grassetto in maniera da distaccarsi dal testo
     globale.

     Sono poi necessari collegamenti ipertestuali. Il
     collegamento ideale è quello da cui gli utenti
     possono ottenere vere informazioni.
Lo stile del web




     Per quanto riguarda la sintassi dei contenuti creare
     paragrafi, quindi sistemare le informazioni in mini
     blocchi di frasi e ridurre i carichi cognitivi.
Lo stile del web



     Infine è necessario adattare il proprio stile ai generi.
     La conversazione va modulata a seconda del
     contesto in cui è inserita, se per un testo
     giornalistico o un comunicato stampa oppure un
     testo narrativo.

     Lo stesso vale a livello di progettazione grafica: ogni
     costrutto deve rispondere ai caratteri dei propri
     utenti.
Target e stile




    Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi
    i grandi portali che però possono essere suddivisi in
    pubblici diversi).

    Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a
    interessi comuni e limitati.
Target e stile


    La maggior parte dei destinatari richiede la
    conoscenza degli argomenti di suo interesse,
    l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli
    argomenti nel modo in cui pensa.

    Solo conoscendo queste caratteristiche si può
    ‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti
    esaminando il loro profilo: dati anagrafici,
    preferenze personali, i report annuali, il dialogo
    con chi conosce i consumatori, contatti con i
    consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e
    l’appartenenza a gruppi.
Target e stile


    La prima operazione da svolgere quindi è adottare
    lo stile del gruppo a cui si rivolge.

    Un secondo elemento fondamentale è la
    personalizzazione all’interno della loro area su cui
    influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti.
    Si può usare la visualizzazione del nome, la
    specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e
    l’accesso di un account e di un profilo utente, le e-
    mail personalizzate, dare controllo al consumatore
    su alcune parti del sito.
Lo stile del web




     - http://www.redbull.it
     - http://www.tizianoferro.com/it/
     - http://www.fabrifibra.it/it/
     - http://www.lonelyplanetitalia.it/
     - http://www.accademiadellacrusca.it/
     - http://www.emergency.it
5.2 Il web come partecipazione
Il web partecipativo

       "Web 2.0" refers to web development and web
       design that facilitates interactive information
       sharing, interoperability, user-centered design and
       collaboration on the World Wide Web.

       A Web 2.0 site allows its users to interact with
       other users or to change website content, in
       contrast to non-interactive websites where users
       are limited to the passive viewing of information
       that is provided to them.

       en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
Dal controllo alla libertà

                          Controllo e centralità del produttore



Media tradizionali


                                   Il web



                                                           Il social web



      Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
Il termine web 2.0

      Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a
      Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo
      nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004.
      La O’Reilly Media è una media                  company
      americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica
      libri, siti web e realizza conferenze su temi legati
      all’informatica (per ulteriori precisazioni si
      veda il sito http://www.oreilly.com).

      Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo
      web, non troviamo dei significativi cambiamenti
      tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel
      ruolo dei consumatori del web.
Il web 2.0: definizioni



        “Come molti concetti importanti, il web 2.0
        non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro
        gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come
        un insieme di principi e di procedure che collegano
        un autentico sistema solare di siti che dimostrano
        questi principi, o parte di essi, a una distanza
        variabile da tale centro”

        Tim O’Reilly (2005)
Il web 2.0: definizioni
Il web 1.0

     Il web 1.0 è la forma predominante di internet
  sino al 2004-5 e ancora oggi laddove la
  partecipazione degli utenti resta una delle
  possibilità di interazione ma non di produzione,
  rielaborazione e ricerca dei materiali.

  Le sua caratteristiche sono:
  - Pagine statiche
  - Uso dei framesets.
  - Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei
  motori
  - Guestbooks e forum
Web 1.0 VS Web 2.0
Web 1.0 VS Web 2.0
La partecipazione collettiva


           Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di
           partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la
           forma base attraverso cui essa si concretizza, è
           l’hyperlinking, la continua e reciproca
           integrazione di informazione da parte degli utenti
            attraverso il web.

           Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi
           concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla
           struttura del web dagli altri utenti che ne
           scoprono il contenuto e creano link.
La folksonomy


    Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004)

    Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare
    una cosiddetta etnoclassificazione.
    La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed
    è priva di una struttura di partenza e di relazioni
    predefinite tra gli elementi.

    Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti
    della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale
    azione riflettendo I propri modelli concettuali.
La folksonomy


    La folksonomy è uno stile di categorizzazione
    collaborativa dei siti che utilizza parole chiave
    liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging
    consente di ottenere, anziché rigide categorie, una
    associazione multipla e in sovrapposizione, la
    stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la
    stessa infrastruttura del Web, includendo Linux
    e Apache, tiene in grande considerazione i
    metodi di peer-production promossi dalla cultura
    open source.
La folksonomy

    ESEMPI DI FOLKSONOMY

     Siti di Social bookmarking
     Siti di condivisione video
     YouTube
     Siti di condivisione immagini
     Siti di condivisione audio
     Siti di condivisione di materiali didattici
     Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS
     Progetto di performing media per l'etichettatura
    sociale
     Motori di ricerca
1.3 Il web come ricerca
Il problema della ricerca
         MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai
         cercando quello che assolutamente ignori? E quali
         delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se
         per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti
         che è proprio quella che cercavi, se non la
         conoscevi?"

         SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire,
         Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico
         proponi! L'argomento secondo cui non è possibile
         all'uomo cercare né quello che sa né quello che non
         sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno
         di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che
         cosa cerca."

         Platone, Menone, 80d-81a
Il problema della ricerca



         - Soddisfazione per la conclusione alla quale
         perveniamo
         - Conoscenza che deriva sempre da altra
         conoscenza
         - Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio)

         LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE
         NEUTRA
La ricerca nel web




 Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari.
            Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti.
E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al
                                       loro raggiungimento.
L'uso dei motori di ricerca

          I motori di ricerca sono e si propongono come
          filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione
          mondiale.
          Un filtro percepito come efficiente, neutrale e
          garante dell'accesso alle informazioni in rete.

          - Circa la metà degli americani consulta un motore
          di ricerca (2008)
          - Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il
          proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene
          soddisfatto dei risultati ottenuti (2008)
          - Oggi con Caffeine Google da più rilievo ai dati
          provenienti dai SN.
Il problema della ricerca




 (Net Market Share in Tassi 2010)
Le alternative



    - METAMOTORI: Yippy, Kartoo, Mooter

    - RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha

    - STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve

    - DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
La Google Generation

       Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche
       delle sua piattaforme hanno, come I media
       tradizionali in passato, influito sulle modalità di
       conoscenza delle nuove generazioni.

       - Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo
       delle informazioni e dei contatti
       - Approccio multitasking
       - Logica non lineare
       - Passaggio dalla sequenza finita al flusso

       http://www.slideshare.net/innovablog/google-
       generation#commentsList
1.4 Il web come modello economico
I modelli economici nel web

          Anche sul web possono essere individuati dei
          modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla
          natura partecipative del web:

          - FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione
          pubblicitaria (modello media tradizionali)
          - NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a
          pagamento
          - FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio
          software open source che a pagamento possono essere
          personalizzati o assistiti
          FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova
          o donazione volontaria
          FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito,
          l'avanzato a pagamento, anche a più livelli

          (Di Bari 2007)
I modelli economici nel web




          Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso
          costo di chi lo utilizza come produttore:

          - Azzeramento costi di distribuzione
          - Abbassamento costi di produzione di testi
I modelli economici nel web


          La Creative Commons è una organizzazione no
          profit che si occupa di tutelare le opere che
          vengono create dagli utenti attribuendo loro delle
          specifiche licenze che permettono a quanti
          detengono I diritti di copyright di trasmettere
          alcuni diritti al pubblico e conservarne altri.

          In particolare si può agire su:
          - Uso commerciale
          - Creazione opere derivate
          - Condivisione delle stesse
I modelli economici nel web
Gli utenti
Cenni storici: dal cinema primitivo al narrativo

                     - Primi esempi di film dei fratelli Lumiere tra il
                     1895 e il 1900 (film familiari,metropolitani, di
                     viaggio, ricostruzioni storiche)
                     - Il cinema delle attrazioni di Georges Melies
                     (effetti speciali, scenografie, modello teatrale)
                     - La scuola inglese e la nascita dei primi
                     cortometraggi pluripuntuali
                     - Il kolossal italiano tra il 1905 e il 1915
                     - Il trionfo del lungometraggio narrativo: il modello
                     americano di Griffith (1915)
Cenni storici: dal cinema classico al contemporaneo


                       - Lo studio system e lo star system (anni '20)
                       - Il cinema di genere (anni '30)
                       - La crisi del cinema (anni '50)
                       - Le nuove cinematografie europee e la riscossa del
                       realismo (anni '50 e '60)
                       - Il ritorno di Hollywood (anni '80) e il modello del
                       blockbuster
                       - Le cinematografie orientali (anni '90)
Alcuni snodi tecnologici


         - Le cinematographe (1895)
         - I talkies (1927)
         - Il cinema a colori (1935)
         - Formati panoramici (anni '60)
         - Digitale (anni '80-'90)
         - Il cinema 3D last version (2003)
L'offerta


 L'offerta è limitata a lungometraggi narrativi di
 intrattenimento suddivisi per generi, nazionalità e
 budget.
 Altri modelli minoritari sono quelli del:
 - Cortometraggio
 - Film documentario
 - Film sperimentale (es. Video-art)
 - Film promo
Cenni di storia del consumo del cinema


                - Fiere e nickelodeon: cinema come attrazione
                - Sale cinematografiche (movie theatre): cinema
                come intrattenimento e ritualità
                - Tv free o a pagamento, dvd: cinema come
                intrattenimento deritualizzato
                - Film via internet (peer to peer, streaming):
                cinema come prodotto di intrattenimento
                controllato dall'utente
La struttura narrativa del film


            - La struttura in tre atti (inizio, sviluppo,
            conclusione)
            - L'inizio in medias res
            - La logica causa effetto
            - Personaggi principali e identificazione
            - Logica pubblico nel privato
            - L'happy end / Finale chiuso
La sequenza: il linguaggio audiovisivo



                - L'inquadratura (scala campi e piani, angolazione,
                inclinazione, illuminazione, colore)
                - I movimenti di macchina (panoramica, carrellata,
                dolly, macchina a mano)
                - Montaggio (raccordi, montaggio ellittico,
                montaggio parallelo, montaggio metaforico)
                - Il sonoro (parole, suoni, musiche)
I paratesti: locandine, trailer, critiche

                     - Trailer
                     - Manifesti, locandine
                     - Interviste a autori
                     - Critiche e recensioni
                     - Prodotti derivati (fumetti, videogiochi,
                     merchandising etc)
                     Gli usi possono essere visti sia a livello
                     genericamente promozionale che più in
                     profondità come vettori di percezione e
                     lettura del film.
Cinema e sociologia

       Ma il cinema è anche molto altro: è partecipazione
       ad un rito collettivo, è proiezione di sentimenti,
       aspirazioni e tendenze sociali, i segmenti di
       celluloide contengono gli indizi e i sintomi dei
       mutamenti dei tempi e della società. In una parola,
       il cinema è un fenomeno sociale.
       La macchina, infatti, “prende” quella porzione di
       realtà che entra nel campo dell’obbiettivo, ma
       quale essa sia è strettamente dipendente da tutta
       una serie di variabili che vanno dalla sensibilità e
       gusto artistico del regista, agli intenti che questo si
       propone di raggiungere con la sua rappresentazione
       cinematografica, fino ad arrivare a qualsiasi tipo di
       condizionamento esterno a cui può essere soggetto
       durante le riprese.
Il cinema e la tematizzazione dei media 1 (Essi vivono)
                        è un film diretto da John Carpenter nel 1988. È
                        tratto dal racconto Eight O'Clock in the Morning di
                        Ray Nelson (1963).
                        "Essi Vivono", rappresenta una visione degli Stati
                        Uniti durante gli anni '80. Una società
                        evidentemente basata sul capitalismo, sul
                        benessere. In realtà, sotto ogni manifesto
                        pubblicitario, sotto ogni immagine televisiva, sotto
                        ogni pagina di qualsiasi giornale, si celano dei
                        misteriosi messaggi subliminali che tendono a
                        renderci schiavi della volontà di una civilità aliena.
                        Essa stessa apparentemente simile alla razza umana,
                        in realtà composta da orribili mostri dal corpo
                        scarnificato e dai volti simili a dei teschi,
                        comunicante tra di loro attraverso preziosissimi
                        Rolex d'Oro.
Il cinema e la tematizzazione dei media 2 (Fortapasc)

                       Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco
                       Risi, sulla breve esistenza e la tragica fine del
                       giornalista Giancarlo Siani.
                       Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato
                       “abusivo” per il Mattino col sogno di un contratto
                       giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i
                       boss camorristi e i politici collusi. Lucido e
                       consapevole, Siani si muove tra Napoli e Torre
                       Annunziata, un avamposto abbattuto dal terremoto
                       e frequentato dagli scagnozzi armati di Valentino
                       Gionta. Indaga, si informa, verifica i fatti e poi
                       scrive pagine appassionate e impetuose sui clan
                       camorristi e sulla filosofia camorristica. E a 26 anni
                       viene ammazzato per essere stato troppo bravo e
                       coerente nel fare il suo lavoro.
Il ruolo dello spettatore

         Tradizionalmente il ruolo dello spettatore di
         cinema è sempre stato molto passivo e privo di
         significative trasformazioni.
         Gli interventi e la partecipazione al consumo è
         quasi puramente cognitiva, tranne che in una più
         recente fase di condivisione e distribuzione
         autonoma del prodotto e in alcuni casi anche
         manipolazione e rimessa in circolo dello stesso
         (sottotitoli, ridoppiaggi parodici etc).
         Essendo opera di fiction il cinema non prevede
         nemmeno la messa in scena esplicita dello
         spettatore (solo certo cinema moderno la
         realizzatenta con scopi non spettacolari) o una sua
         risposta diretta, ma solo l'adesione o meno ai
         prodotti.
Corso di Fenomenologia dei media




   5. IL WEB
    prof. Matteo Asti
5.1 Il web come interazione
La nascita dell'ipertesto
         PRIMA
         Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria
         nelle città o la pagina di un giornale) &
         Reticolarità intertestuale (le mostre che
         prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie,
         gli indici)

         DOPO
         1945 – Vanner Bush propone il memex, una
         macchina basata su collegamenti organici tra testi
         differenti

         1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un
         sistema di archiviazione che consente collegamenti
         molteplici tra ipertesti

         Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
L'ipertesto


  L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e
  da collegamenti elettronici tra questi blocchi e
  collega informazioni verbali e non verbali.

  L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente
  incompiuta che richiede tattiche di lettura (le
  strategie istituzionali come spesso accade sono
  presto abbandonate).

  Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei
  siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine
  dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli
  ipertesti offline.
Internet
 ARPANET (1969): basato su un'idea di Licklider del
 1963 che pensava di collegare tutti i computer e i sistemi
 di time-sharing in una rete continentale. La rete venne
 fisicamente costruita nel 1969 collegando quattro nodi:
 l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di
 Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e
 l'Università dello Utah.

 INTERNET (anni settanta e ottanta): Arpanet allarga i
 suoi nodi oltreoceano. Definendo il Transmission
 Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA
 e ARPA nasce Internet come l'insieme di reti connesse
 tramite questi protocolli.

 WORLD WIDE WEB (1991): nel 1991 presso il Cern
 di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il
 protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un
 sistema che permette una lettura ipertestuale, non-
 sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro
 mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente,
 hyperlink).
Il sito web (website)
       Un sito internet o sito web è un insieme di pagine
       web collegate che posseggono lo stesso URL
       (Uniform Resource Locator) che spesso
       corrisponde al nome del dominio.

       Un sito è caricato su un server web accessibile da
       internet o da un network privato. L'insieme dei siti
       accessibili pubblicamente costituisce il World Wide
       Web.

       Una pagina web è un documento, solitamente
       testuale con una determinata formattazione data in
       Hypertext Markup Language (HTML, XHTML).
       Le pagine web sono accessibili e inviabili con
       l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS).
       Un browser si occupa di trasformare le
       informazioni html in un output sul display.

       (Wikipedia.it)
La struttura di un sito



        Ogni sito possiede una sua struttura che consiste
        nell'organizzazione dei contenuti presenti.

        La struttura determina I percorsi e la divisione
        logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link
        interni del sito (per esempio a partire dal menù).

        La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
La home page


E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito.
                                                                   ESEMPI
Per questo motivo dev’essere la pagina più curata.

L’home page c’era anche nei libri ed era il
                                                          www.harvard.edu
frontespizio e l’indice.
                                                          www.paris-sorbonne.fr
Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce
la facciata di un edificio, il primo piano di una
                                                          www.unibs.it
persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o
della struttura di un sito.
La home page
L'home page di un sito è la prima pagina che si
ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per              esempio,              nell'indirizzo
www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html:                        ESEMPI

  * www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio
    * Consortium/Offices/ sono le sottocartelle,        www.harvard.edu
separate dal simbolo "/"
  * role.html è il nome della pagina                    www.paris-sorbonne.fr

Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte        www.unibs.it
sullo stesso Web server, e la ramificazione in
sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una
uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso
server.
La home page


Logo
Link di collegamento all’home page                        ESEMPI
Login
Presentazione
Funzionalità di ricerca                          www.harvard.edu
Spazio per immagini
Animazioni                                       www.paris-sorbonne.fr
Certificazioni del sito (fad)
Contenuti e suddivisione degli stessi            www.unibs.it
Prevalenza di testo o immagini
Organizzazione su testo o immagini
La bussola dell'ipertesto

         BUSSOLA....
         - Chi siamo
         - Dove siamo
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         -Contatti
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         - Rss
         - Newsletter
         - Tag
         - Titolo
La grafica di un sito

       La grafica di un sito veicola molta della sua
       comunicazione e influenza anche I contenuti
       testuali.

       Essa può essere analizzata (grafica statica) come una
        pagina scritta tradizionale anche se:
       - le modalità di fruzione dei contenuti sul web
       - l'interattività
       Hanno determinato standardizzazioni e modelli
       molto differenti da quelli del testo scritto.

       I livelli più evidenti sono quello:
       - astratto/plastico (linee, forme, colori)
       - contenuto (immagini figurative presenti)
La home page
Lo stile del web


     Ogni testo, tenendo conto dei movimenti di
     lettura, deve possedere vari livelli che siano in linea
     discendente in quanto a sinteticità e ascendente
     come dimensione.

     - Titolo;
     - Sottotitolo;
     - Abstract;
     - Primo paragrafo;
     - Testo intero con parole chiave;
     - Link e testi di approfondimento.
Lo stile del web




     Per avere attenzione è necessario anche abbreviare
     il testo e tagliare rispetto ai testi basati su carta.
     Meno parole sono meno lettura, anche perché, in
     questo contesto, leggere vuol dire porre
     l’attenzione anche su altre operazioni simultanee,
     come leggere le immagini e le animazioni.
Lo stile del web



     E’ importante evidenziare parole, frasi e
     collegamenti chiave, attraverso, ad esempio, l’uso
     del grassetto in maniera da distaccarsi dal testo
     globale.

     Sono poi necessari collegamenti ipertestuali. Il
     collegamento ideale è quello da cui gli utenti
     possono ottenere vere informazioni.
Lo stile del web




     Per quanto riguarda la sintassi dei contenuti creare
     paragrafi, quindi sistemare le informazioni in mini
     blocchi di frasi e ridurre i carichi cognitivi.
Lo stile del web



     Infine è necessario adattare il proprio stile ai generi.
     La conversazione va modulata a seconda del
     contesto in cui è inserita, se per un testo
     giornalistico o un comunicato stampa oppure un
     testo narrativo.

     Lo stesso vale a livello di progettazione grafica: ogni
     costrutto deve rispondere ai caratteri dei propri
     utenti.
Target e stile




    Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi
    i grandi portali che però possono essere suddivisi in
    pubblici diversi).

    Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a
    interessi comuni e limitati.
Target e stile


    La maggior parte dei destinatari richiede la
    conoscenza degli argomenti di suo interesse,
    l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli
    argomenti nel modo in cui pensa.

    Solo conoscendo queste caratteristiche si può
    ‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti
    esaminando il loro profilo: dati anagrafici,
    preferenze personali, i report annuali, il dialogo
    con chi conosce i consumatori, contatti con i
    consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e
    l’appartenenza a gruppi.
Target e stile


    La prima operazione da svolgere quindi è adottare
    lo stile del gruppo a cui si rivolge.

    Un secondo elemento fondamentale è la
    personalizzazione all’interno della loro area su cui
    influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti.
    Si può usare la visualizzazione del nome, la
    specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e
    l’accesso di un account e di un profilo utente, le e-
    mail personalizzate, dare controllo al consumatore
    su alcune parti del sito.
Lo stile del web




     - http://www.redbull.it
     - http://www.tizianoferro.com/it/
     - http://www.fabrifibra.it/it/
     - http://www.lonelyplanetitalia.it/
     - http://www.accademiadellacrusca.it/
     - http://www.emergency.it
5.2 Il web come partecipazione
Il web partecipativo

       "Web 2.0" refers to web development and web
       design that facilitates interactive information
       sharing, interoperability, user-centered design and
       collaboration on the World Wide Web.

       A Web 2.0 site allows its users to interact with
       other users or to change website content, in
       contrast to non-interactive websites where users
       are limited to the passive viewing of information
       that is provided to them.

       en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
Dal controllo alla libertà

                          Controllo e centralità del produttore



Media tradizionali


                                   Il web



                                                           Il social web



      Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
Il termine web 2.0

      Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a
      Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo
      nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004.
      La O’Reilly Media è una media                  company
      americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica
      libri, siti web e realizza conferenze su temi legati
      all’informatica (per ulteriori precisazioni si
      veda il sito http://www.oreilly.com).

      Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo
      web, non troviamo dei significativi cambiamenti
      tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel
      ruolo dei consumatori del web.
Il web 2.0: definizioni



        “Come molti concetti importanti, il web 2.0
        non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro
        gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come
        un insieme di principi e di procedure che collegano
        un autentico sistema solare di siti che dimostrano
        questi principi, o parte di essi, a una distanza
        variabile da tale centro”

        Tim O’Reilly (2005)
Il web 2.0: definizioni
Il web 1.0

     Il web 1.0 è la forma predominante di internet
  sino al 2004-5 e ancora oggi laddove la
  partecipazione degli utenti resta una delle
  possibilità di interazione ma non di produzione,
  rielaborazione e ricerca dei materiali.

  Le sua caratteristiche sono:
  - Pagine statiche
  - Uso dei framesets.
  - Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei
  motori
  - Guestbooks e forum
Web 1.0 VS Web 2.0
Web 1.0 VS Web 2.0
La partecipazione collettiva


           Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di
           partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la
           forma base attraverso cui essa si concretizza, è
           l’hyperlinking, la continua e reciproca
           integrazione di informazione da parte degli utenti
            attraverso il web.

           Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi
           concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla
           struttura del web dagli altri utenti che ne
           scoprono il contenuto e creano link.
La folksonomy


    Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004)

    Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare
    una cosiddetta etnoclassificazione.
    La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed
    è priva di una struttura di partenza e di relazioni
    predefinite tra gli elementi.

    Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti
    della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale
    azione riflettendo I propri modelli concettuali.
La folksonomy


    La folksonomy è uno stile di categorizzazione
    collaborativa dei siti che utilizza parole chiave
    liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging
    consente di ottenere, anziché rigide categorie, una
    associazione multipla e in sovrapposizione, la
    stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la
    stessa infrastruttura del Web, includendo Linux
    e Apache, tiene in grande considerazione i
    metodi di peer-production promossi dalla cultura
    open source.
La folksonomy

    ESEMPI DI FOLKSONOMY

     Siti di Social bookmarking
     Siti di condivisione video
     YouTube
     Siti di condivisione immagini
     Siti di condivisione audio
     Siti di condivisione di materiali didattici
     Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS
     Progetto di performing media per l'etichettatura
    sociale
     Motori di ricerca
5.3 Il web come ricerca
Il problema della ricerca
         MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai
         cercando quello che assolutamente ignori? E quali
         delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se
         per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti
         che è proprio quella che cercavi, se non la
         conoscevi?"

         SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire,
         Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico
         proponi! L'argomento secondo cui non è possibile
         all'uomo cercare né quello che sa né quello che non
         sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno
         di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che
         cosa cerca."

         Platone, Menone, 80d-81a
Il problema della ricerca



         - Soddisfazione per la conclusione alla quale
         perveniamo
         - Conoscenza che deriva sempre da altra
         conoscenza
         - Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio)

         LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE
         NEUTRA
La ricerca nel web




 Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari.
            Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti.
E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al
                                       loro raggiungimento.
L'uso dei motori di ricerca

          I motori di ricerca sono e si propongono come
          filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione
          mondiale.
          Un filtro percepito come efficiente, neutrale e
          garante dell'accesso alle informazioni in rete.

          - Circa la metà degli americani consulta un motore
          di ricerca (2008)
          - Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il
          proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene
          soddisfatto dei risultati ottenuti (2008)
          - Oggi con Caffeine Google da più rilievo ai dati
          provenienti dai SN.
Il problema della ricerca




 (Net Market Share in Tassi 2010)
Le alternative



    - METAMOTORI: Yippy, Kartoo, Mooter

    - RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha

    - STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve

    - DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
La Google Generation

       Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche
       delle sua piattaforme hanno, come I media
       tradizionali in passato, influito sulle modalità di
       conoscenza delle nuove generazioni.

       - Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo
       delle informazioni e dei contatti
       - Approccio multitasking
       - Logica non lineare
       - Passaggio dalla sequenza finita al flusso

       http://www.slideshare.net/innovablog/google-
       generation#commentsList
5.4 Il web come modello economico
I modelli economici nel web

          Anche sul web possono essere individuati dei
          modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla
          natura partecipative del web:

          - FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione
          pubblicitaria (modello media tradizionali)
          - NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a
          pagamento
          - FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio
          software open source che a pagamento possono essere
          personalizzati o assistiti
          FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova
          o donazione volontaria
          FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito,
          l'avanzato a pagamento, anche a più livelli

          (Di Bari 2007)
I modelli economici nel web




          Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso
          costo di chi lo utilizza come produttore:

          - Azzeramento costi di distribuzione
          - Abbassamento costi di produzione di testi
I modelli economici nel web


          La Creative Commons è una organizzazione no
          profit che si occupa di tutelare le opere che
          vengono create dagli utenti attribuendo loro delle
          specifiche licenze che permettono a quanti
          detengono I diritti di copyright di trasmettere
          alcuni diritti al pubblico e conservarne altri.

          In particolare si può agire su:
          - Uso commerciale
          - Creazione opere derivate
          - Condivisione delle stesse
I modelli economici nel web
Gli utenti
Gli utenti
5.6 I social media
I social media
    Social media è un termine generico che indica
    tecnologie e pratiche online che gli utenti adottano
    per condividere contenuti testuali, immagini, video
    e audio. Kaplan e Haenlein definiscono social media
    come "a group of Internet-based applications that
    build on the ideological and technological
    foundations of Web 2.0, and that allow the creation
    and exchange of user-generated content".

    I social media rappresentano fondamentalmente un
    cambiamento nel modo in cui la gente apprende,
    legge e condivide informazioni e contenuti. In essi
    ha luogo una democratizzazione dell'informazione
    che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad
    editori. Permettono alla gente di connettersi con il
    mondo on line per stabilire relazioni di tipo
    personale o lavorativo.

    (Wikipedia)
I social media


    I social media integrano quindi un supporto
    tecnologico, un'iterazione sociale e dei contenuti
    multimediale che vengono creati e scambiati.

    - 3 americani su 4 usano social media (2008)
    - i 2/3 di chi naviga usa social network (2009)
    - visitare social network è tra le 4 attività più
    popolari del web (2009)
    - sui social network si spende il 10% del tempo
    dedicato al web (2009)
Forme di social media



        Social Networks
        News & Bookmarking
        Blogs - Microblogging
        Video - Photo Sharing
        Message boards
        Wikis
        Virtual Reality
        Social Gaming
        Related: Podcasts, Real Simple Syndication (RSS)
La fiducia nei social media




- 2/3 della popolazione di Internet visita i Social Network
- 93% dei social media user crede che un’azienda debba essere presente sui social
media
- 85% dei social media user crede che un’azienda debbaanche costruire una relazione
con gli utenti e interagire con loro
(Nielsen 2009)
Agire nei social media


        I social media sono veicolo di discorsi.
        Quindi anche su brand e prodotti.

        PRIMA
        Ascoltare (analisi dei discorsi sul brand/prodotti
        nei social media)

        DURANTE
        Agire (creare forme e veicoli di comunicazione nei
        social media a favore del brand/prodotti)

        DOPO
        Monitorare (valutare i risultati ottenuti)
5.7 Il blog
Il blog


I blog nati nel 1997 negli Usa si affermano in Italia
dal 2001. Si configurano come diari online
all'interno dei quali si possono inserire in ogni
momento dei contenuti (post) che possono essere
letti, condivisi e commentati da tutti.

Per facilitare la condivisione e la lettura dei blog si
sono affermati I reader e gli Rss che servono a
raggruppare I blog che si intendono seguire e che
offrono la possibilità di avere gli aggiornamenti dei
blog che si seguono.

(Prunesti 2009)
Il blog


Il popolo dei blog in tutto il mondo arriva a sfiorare
i 150 milioni.

Su Technorati, i dieci principali blog risultano
Huffington Post, Techcrunch, Gizmodo, Mashable,
Gawker, Endgadget, The Daily Beast, BoingBoing e
ReadWriteWeb.

Questi dieci favolosi blog sono veri e propri
opinion makers globali, dotati di una notevole
influenza sull'intero web, oltre gli stessi blog.

(Rapoorto Technorati 2010)
Il blog in Italia


     I gestori di blog sono 1,7 milioni (nel 2009 erano
     1,2 milioni), il 23% dell’utenza Internet, ovvero
     5,6 milioni di individui, si dichiara lettore assiduo
     di blog (+10% rispetto al 2009).

     In particolare i blog di attualità sono consultati da
     4,9 milioni di individui anche se i lettori assidui di
     questo tipo di blog sono in calo rispetto al 2009, a
     1,8 milioni (30% in un solo anno).

     (Rapporto Human Highway e Liquida 2010)
La blogosfera

    Blogosfera è un neologismo (calco dell'inglese
    blogosphere o blogsphere) che indica, nell'ambito
    di internet, l'insieme dei blog e più specificamente
    la comunità virtuale che hanno generato come
    collettività.

    I blog sono fortemente interconnessi: i bloggers (o
    blogghisti o blogonauti) leggono blog altrui, li
    linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei
    propri post (messaggi). A causa di ciò i blog fra loro
    interconnessi hanno sviluppato una propria cultura.
    Si può notare una certa assonanza con il termine
    biosfera.

    (Wikipedia)
La blogosfera




(Piero Babudro - www.segnalezero.com)
Blog & SN

  L’87% dei blogger oggi usa Facebook. L’81% lo
  usa per promuovere il proprio blog. Il 64% lo usa
  per interagire con i lettori. Il 45% dice che
  Facebook ha un’efficacia maggiore nel veicolare
  traffico rispetto allo scorso anno.

  Il 73% di chi ha un blog a livello hobbistico e l’88%
  di chi lo ha a livello professionale usa Twitter. Il
  34% dice che Twitter ha un’efficacia maggiore nel
  veicolare traffico rispetto allo scorso anno.Fra gli
  altri social, quelli che emergono sono LinkedIn (per
  chi opera in ambito business) e YouTube/Flickr,"

  (Rapporto Technorati 2010)
La crisi del blogging




(Wave 5, Socialisation of brand, Dati 2008-2009-2010)
Le legge del 2.0 (versione blog)
             Un'azienda italiana che paga I blogger “forti” per
             avere     spazi     sulle    loro    pagine      (
             http://www.segnalezero.com/?p=167)

             Un signore, Sergio Sarnari, si lamenta sul suo blog
             di alcuni prodotti della Mosaico Arredamenti. Ne
             nasce un dibattito con altri. L’ad della Mosaico
             Arredi lo informa di avere proceduto legalmente
             contro di lui, chiedendo un risarcimento di 400
             mila euro. Alla fine l’azienda ha rinuciato
             all’azione. Ma ha peggiorato la sua reputazione.
             (Brand 2.0)

             I blog contro Carrefour. La multinazionale francese
             viene accusata di comportamenti razzisti e di
             discriminazione dei disabili. Dopo un tam-tam in
             Rete, è costretta a modificare il sito ufficiale in cui
             invitava i clienti a segnalare eventuali nomadi vicino
             ai punti vendita. (L'Espresso 4 febbraio 2010).
La crescita del microblogging

            Il microblogging (o micro-blogging o micro
            blogging) è una forma di pubblicazione costante di
            piccoli contenuti in Rete, sotto forma di messaggi
            di testo (normalmente fino a 140 caratteri),
            immagini, video, audio MP3 ma anche segnalibri,
            citazioni, appunti. Questi contenuti vengono
            pubblicati in un servizio di Social Network, visibili
            a tutti o soltanto alle persone della propria
            community.

            Il servizio più diffuso è Twitter, lanciato nel giugno
            2006 da Evan Williams e diventato popolare alla
            South by Southwest Conference di Austin, Texas.
            Un altro servizio famoso e diffuso è FriendFeed.

            (Wikipedia)
La crescita del microblogging
            Per quanto riguarda il tasso di click-throughs –
            ovvero la percentuale di utenti che, una volta visto
            il messaggio a loro destinato, lo hanno ricliccato -, i
            social network dominano con il 60% del CTR,
            rispetto ad un nettamente inferiore 31% delle e-
            mail.

            Tra i Social network, Facebook è ancora il più
            utilizzato per condividere le notizie, tanto da
            raggiungere il 78% dell’utilizzo.
            Twitter viene invece al terzo posto, ma quello che
            sorprende è la sua percentuale di CTR è molto più
            alta rispetto a quella di Facebook: il CTR di
            Facebook risulta del 287%, mentre quello di
            Twitter del 1.904%, sarebbe a dire cher per ogni
            link link condiviso, Facebook genera 2,87 click,
            mentre Twitter 19,04.

            (Social Twist)
5.8 I social network
Che cos'è un social network




http://www.youtube.com/watch?v=lt3kT1HkpJk&feature=player_embedded
Il piacere del SN




http://www.slideshare.net/bepperiva/che-cos-un-social-network-presentation
Facebook (aprile 2010 fonte FbK)
Altri social “forti”

       YouTube
       2.000.000.000 di visualizzazioni al giorno
       24 ore di video caricati per minuto
       Prodotti più video in YT in 60 gg che nelle 3
       maggiori TV USA in 60 anni

       Twitter
       106.000.000 di account
       300.000.000 di utenti nel mondo
       55.000.000 di tweets al giorno - 600 ogni secondo
       600.000.000 di ricerche al giorno

       LinkedIn
       50.000.000 di utenti business
       109.000 $ il reddito medio
       80+% i laureati, 50% i business decision makers
Tipologie di SN

     PROFILE-BASED SN: incentrati sul profilo
     dell’utente e quindi sulla componente di self
     expression costituendo soprattutto uno strumento
     per esprimersi e per comunicare con i propri
     contatti (Facebook, MySpace).

     CONTENT BASED SN: incentrati sugli user
     contents intorno ai quali si creano gruppi e
     discussioni (Flickr, YouTube, LastFM).

     BUSINESS SN: rivolti lla creazione e alla gestione
     di network di tipo professionale La propria rete di
     contatti serve per entrare in contatto con altri
     utenti, sfruttando le referenze positive (LinkedIn).

     (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
Tipologie di SN
    ETHNIC SN: rivolti a particolari gruppi etnici, che
    fanno dell’appartenenza a quel determinato gruppo
    l’elemento caratterizzante (la società americana
    Community Connect ha lanciato AsianAvenue.com,
    BlackPlanet.com, MiGente.com, Glee.com).

    ENTERTAINMENT SN: rivolti al gaming on line. La
    componente social consente agli utenti di sfidare
    online gli altri utenti, utilizzando la funzionalità di
    instant messagging per comunicare (Hi5).

    BLOG BASED SN: costituiti principalmente intorno
    alla funzionalità di blogging (LiveJournal).

    MICRO-BLOGGING SN: consentono, attraverso
    l’utilizzo di messaggi molto brevi, di comunicare in
    tempo reale il proprio status, ciò che cioè si sta
    facendo oppure sta accedendo (Twitter)

    (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
Tipologie di SN
    THEMATIC SN: incentrati su particolari tematiche o
    interessi. Sono tantissimi e rappresentano soprattutto
    degli upgrade dei forum tematici a cui si sono
    aggiunte funzionalità di social networking (Care2, ,
    Dogster e Catster, Couchsurfing).

    MOBILE SN: una particolare categoria di mobile
    social network i “location based mobile social
    network” che integrano le funzionalità tipiche dei
    social network con le potenzialità offerte dai servizi
    di localizzazione (Foursquare e Gowilla).

    FEED AGGREGATOR: consentono di raggruppare
    tutti gli aggiornamenti e le attività dei propri contatti
    sui differenti social network in un’unica pagina web,
    dando anche la possibilità di interagirvi senza però
    mai abbandonare la pagina stessa e di gestire tutte le
    attività online di self expression (FriendFeed)

    (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
5.9 Esempi
www.wineislove.it




Promuovere con un blog personale e professionale I prodotti dell'azienda di famiglia.
Dove Evolution (youtube)




Promuovere un prodotto di bellezza con video virale basato sulla normalità della
                              propria clientela
Kaspersky channel (youtube)




Promuovere un antivirus pay con un video virale basato sull'ironia (Campagna 2011)
Big Rock Beer




Promuovere una birra con un concorso a premi per lo spot (Campagna 2008)
www.caffevergnano.it




Coinvolgere I clienti con la personalizzazione del packaging.
www.nelmulinochevorrei.it




Coinvolgere gli acquirenti dei propri prodotti con questionari con buoni acquisto
www.mulinobianco.it




Coinvolgere gli acquirenti con I ricordi infantili legati ai vecchi prodotti.
www.castellomalvezzi.it




Promuove un ristorante, le sue attività e creare delle comunità con I SN.
I premi “location based”


         I geosocial network sono dei servizi che grazie al
         geotagging dei dispositivi mobili abilitano nuove
         dinamiche sociali.

         “Check-in” è la nuova parola d’ordine dei business
         di aziende quali Starbucks. I “Mayor”, cioè coloro
         che fanno il più alto numero di check-in in un certo
         luogo, possono ricevere sconti a loro riservati nei
         punti vendita in cui detengono questa carica.
         Questo si traduce in una “competizione” per
         segnalare ogni volta dove si va, per avere la carica
         di “Mayor”.
Le Apps
Le Apps
Le Apps
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Fenomenologia dei media 5. Il web

  • 1. Corso di Fenomenologia dei media 5. IL WEB prof. Matteo Asti
  • 2. 5.1 Il web come interazione
  • 3. La nascita dell'ipertesto PRIMA Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria nelle città o la pagina di un giornale) & Reticolarità intertestuale (le mostre che prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie, gli indici) DOPO 1945 – Vanner Bush propone il memex, una macchina basata su collegamenti organici tra testi differenti 1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un sistema di archiviazione che consente collegamenti molteplici tra ipertesti Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
  • 4. L'ipertesto L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e da collegamenti elettronici tra questi blocchi e collega informazioni verbali e non verbali. L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente incompiuta che richiede tattiche di lettura (le strategie istituzionali come spesso accade sono presto abbandonate). Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli ipertesti offline.
  • 5. Internet ARPANET (1969): basato su un'idea di Licklider del 1963 che pensava di collegare tutti i computer e i sistemi di time-sharing in una rete continentale. La rete venne fisicamente costruita nel 1969 collegando quattro nodi: l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e l'Università dello Utah. INTERNET (anni settanta e ottanta): Arpanet allarga i suoi nodi oltreoceano. Definendo il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA e ARPA nasce Internet come l'insieme di reti connesse tramite questi protocolli. WORLD WIDE WEB (1991): nel 1991 presso il Cern di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che permette una lettura ipertestuale, non- sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink).
  • 6. Il sito web (website) Un sito internet o sito web è un insieme di pagine web collegate che posseggono lo stesso URL (Uniform Resource Locator) che spesso corrisponde al nome del dominio. Un sito è caricato su un server web accessibile da internet o da un network privato. L'insieme dei siti accessibili pubblicamente costituisce il World Wide Web. Una pagina web è un documento, solitamente testuale con una determinata formattazione data in Hypertext Markup Language (HTML, XHTML). Le pagine web sono accessibili e inviabili con l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS). Un browser si occupa di trasformare le informazioni html in un output sul display. (Wikipedia.it)
  • 7. La struttura di un sito Ogni sito possiede una sua struttura che consiste nell'organizzazione dei contenuti presenti. La struttura determina I percorsi e la divisione logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link interni del sito (per esempio a partire dal menù). La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
  • 8. La home page E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito. ESEMPI Per questo motivo dev’essere la pagina più curata. L’home page c’era anche nei libri ed era il www.harvard.edu frontespizio e l’indice. www.paris-sorbonne.fr Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce la facciata di un edificio, il primo piano di una www.unibs.it persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o della struttura di un sito.
  • 9. La home page L'home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio. Per esempio, nell'indirizzo www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html: ESEMPI * www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio * Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, www.harvard.edu separate dal simbolo "/" * role.html è il nome della pagina www.paris-sorbonne.fr Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte www.unibs.it sullo stesso Web server, e la ramificazione in sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso server.
  • 10. La home page Logo Link di collegamento all’home page ESEMPI Login Presentazione Funzionalità di ricerca www.harvard.edu Spazio per immagini Animazioni www.paris-sorbonne.fr Certificazioni del sito (fad) Contenuti e suddivisione degli stessi www.unibs.it Prevalenza di testo o immagini Organizzazione su testo o immagini
  • 11. La bussola dell'ipertesto BUSSOLA.... - Chi siamo - Dove siamo -Link Home -Contatti - Prodotto -Porfolio-storico - (Faq) - Mappa del sito – menu - Log - Rss - Newsletter - Tag - Titolo
  • 12. La grafica di un sito La grafica di un sito veicola molta della sua comunicazione e influenza anche I contenuti testuali. Essa può essere analizzata (grafica statica) come una pagina scritta tradizionale anche se: - le modalità di fruzione dei contenuti sul web - l'interattività Hanno determinato standardizzazioni e modelli molto differenti da quelli del testo scritto. I livelli più evidenti sono quello: - astratto/plastico (linee, forme, colori) - contenuto (immagini figurative presenti)
  • 13.
  • 14.
  • 16. Lo stile del web Ogni testo, tenendo conto dei movimenti di lettura, deve possedere vari livelli che siano in linea discendente in quanto a sinteticità e ascendente come dimensione. - Titolo; - Sottotitolo; - Abstract; - Primo paragrafo; - Testo intero con parole chiave; - Link e testi di approfondimento.
  • 17. Lo stile del web Per avere attenzione è necessario anche abbreviare il testo e tagliare rispetto ai testi basati su carta. Meno parole sono meno lettura, anche perché, in questo contesto, leggere vuol dire porre l’attenzione anche su altre operazioni simultanee, come leggere le immagini e le animazioni.
  • 18. Lo stile del web E’ importante evidenziare parole, frasi e collegamenti chiave, attraverso, ad esempio, l’uso del grassetto in maniera da distaccarsi dal testo globale. Sono poi necessari collegamenti ipertestuali. Il collegamento ideale è quello da cui gli utenti possono ottenere vere informazioni.
  • 19. Lo stile del web Per quanto riguarda la sintassi dei contenuti creare paragrafi, quindi sistemare le informazioni in mini blocchi di frasi e ridurre i carichi cognitivi.
  • 20. Lo stile del web Infine è necessario adattare il proprio stile ai generi. La conversazione va modulata a seconda del contesto in cui è inserita, se per un testo giornalistico o un comunicato stampa oppure un testo narrativo. Lo stesso vale a livello di progettazione grafica: ogni costrutto deve rispondere ai caratteri dei propri utenti.
  • 21. Target e stile Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi i grandi portali che però possono essere suddivisi in pubblici diversi). Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a interessi comuni e limitati.
  • 22. Target e stile La maggior parte dei destinatari richiede la conoscenza degli argomenti di suo interesse, l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli argomenti nel modo in cui pensa. Solo conoscendo queste caratteristiche si può ‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti esaminando il loro profilo: dati anagrafici, preferenze personali, i report annuali, il dialogo con chi conosce i consumatori, contatti con i consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e l’appartenenza a gruppi.
  • 23. Target e stile La prima operazione da svolgere quindi è adottare lo stile del gruppo a cui si rivolge. Un secondo elemento fondamentale è la personalizzazione all’interno della loro area su cui influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti. Si può usare la visualizzazione del nome, la specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e l’accesso di un account e di un profilo utente, le e- mail personalizzate, dare controllo al consumatore su alcune parti del sito.
  • 24. Lo stile del web - http://www.redbull.it - http://www.tizianoferro.com/it/ - http://www.fabrifibra.it/it/ - http://www.lonelyplanetitalia.it/ - http://www.accademiadellacrusca.it/ - http://www.emergency.it
  • 25. 5.2 Il web come partecipazione
  • 26. Il web partecipativo "Web 2.0" refers to web development and web design that facilitates interactive information sharing, interoperability, user-centered design and collaboration on the World Wide Web. A Web 2.0 site allows its users to interact with other users or to change website content, in contrast to non-interactive websites where users are limited to the passive viewing of information that is provided to them. en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
  • 27. Dal controllo alla libertà Controllo e centralità del produttore Media tradizionali Il web Il social web Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
  • 28. Il termine web 2.0 Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004. La O’Reilly Media è una media company americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica libri, siti web e realizza conferenze su temi legati all’informatica (per ulteriori precisazioni si veda il sito http://www.oreilly.com). Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo web, non troviamo dei significativi cambiamenti tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel ruolo dei consumatori del web.
  • 29. Il web 2.0: definizioni “Come molti concetti importanti, il web 2.0 non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come un insieme di principi e di procedure che collegano un autentico sistema solare di siti che dimostrano questi principi, o parte di essi, a una distanza variabile da tale centro” Tim O’Reilly (2005)
  • 30. Il web 2.0: definizioni
  • 31. Il web 1.0 Il web 1.0 è la forma predominante di internet sino al 2004-5 e ancora oggi laddove la partecipazione degli utenti resta una delle possibilità di interazione ma non di produzione, rielaborazione e ricerca dei materiali. Le sua caratteristiche sono: - Pagine statiche - Uso dei framesets. - Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei motori - Guestbooks e forum
  • 32. Web 1.0 VS Web 2.0
  • 33. Web 1.0 VS Web 2.0
  • 34. La partecipazione collettiva Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la forma base attraverso cui essa si concretizza, è l’hyperlinking, la continua e reciproca integrazione di informazione da parte degli utenti attraverso il web. Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla struttura del web dagli altri utenti che ne scoprono il contenuto e creano link.
  • 35. La folksonomy Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004) Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare una cosiddetta etnoclassificazione. La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed è priva di una struttura di partenza e di relazioni predefinite tra gli elementi. Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale azione riflettendo I propri modelli concettuali.
  • 36. La folksonomy La folksonomy è uno stile di categorizzazione collaborativa dei siti che utilizza parole chiave liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging consente di ottenere, anziché rigide categorie, una associazione multipla e in sovrapposizione, la stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la stessa infrastruttura del Web, includendo Linux e Apache, tiene in grande considerazione i metodi di peer-production promossi dalla cultura open source.
  • 37. La folksonomy ESEMPI DI FOLKSONOMY Siti di Social bookmarking Siti di condivisione video YouTube Siti di condivisione immagini Siti di condivisione audio Siti di condivisione di materiali didattici Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS Progetto di performing media per l'etichettatura sociale Motori di ricerca
  • 38. 1.3 Il web come ricerca
  • 39. Il problema della ricerca MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai cercando quello che assolutamente ignori? E quali delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti che è proprio quella che cercavi, se non la conoscevi?" SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire, Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico proponi! L'argomento secondo cui non è possibile all'uomo cercare né quello che sa né quello che non sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che cosa cerca." Platone, Menone, 80d-81a
  • 40. Il problema della ricerca - Soddisfazione per la conclusione alla quale perveniamo - Conoscenza che deriva sempre da altra conoscenza - Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio) LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE NEUTRA
  • 41. La ricerca nel web Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari. Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti. E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al loro raggiungimento.
  • 42. L'uso dei motori di ricerca I motori di ricerca sono e si propongono come filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione mondiale. Un filtro percepito come efficiente, neutrale e garante dell'accesso alle informazioni in rete. - Circa la metà degli americani consulta un motore di ricerca (2008) - Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene soddisfatto dei risultati ottenuti (2008) - Oggi con Caffeine Google da più rilievo ai dati provenienti dai SN.
  • 43. Il problema della ricerca (Net Market Share in Tassi 2010)
  • 44. Le alternative - METAMOTORI: Yippy, Kartoo, Mooter - RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha - STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve - DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
  • 45. La Google Generation Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche delle sua piattaforme hanno, come I media tradizionali in passato, influito sulle modalità di conoscenza delle nuove generazioni. - Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo delle informazioni e dei contatti - Approccio multitasking - Logica non lineare - Passaggio dalla sequenza finita al flusso http://www.slideshare.net/innovablog/google- generation#commentsList
  • 46. 1.4 Il web come modello economico
  • 47. I modelli economici nel web Anche sul web possono essere individuati dei modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla natura partecipative del web: - FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione pubblicitaria (modello media tradizionali) - NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a pagamento - FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio software open source che a pagamento possono essere personalizzati o assistiti FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova o donazione volontaria FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito, l'avanzato a pagamento, anche a più livelli (Di Bari 2007)
  • 48. I modelli economici nel web Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso costo di chi lo utilizza come produttore: - Azzeramento costi di distribuzione - Abbassamento costi di produzione di testi
  • 49. I modelli economici nel web La Creative Commons è una organizzazione no profit che si occupa di tutelare le opere che vengono create dagli utenti attribuendo loro delle specifiche licenze che permettono a quanti detengono I diritti di copyright di trasmettere alcuni diritti al pubblico e conservarne altri. In particolare si può agire su: - Uso commerciale - Creazione opere derivate - Condivisione delle stesse
  • 52. Cenni storici: dal cinema primitivo al narrativo - Primi esempi di film dei fratelli Lumiere tra il 1895 e il 1900 (film familiari,metropolitani, di viaggio, ricostruzioni storiche) - Il cinema delle attrazioni di Georges Melies (effetti speciali, scenografie, modello teatrale) - La scuola inglese e la nascita dei primi cortometraggi pluripuntuali - Il kolossal italiano tra il 1905 e il 1915 - Il trionfo del lungometraggio narrativo: il modello americano di Griffith (1915)
  • 53. Cenni storici: dal cinema classico al contemporaneo - Lo studio system e lo star system (anni '20) - Il cinema di genere (anni '30) - La crisi del cinema (anni '50) - Le nuove cinematografie europee e la riscossa del realismo (anni '50 e '60) - Il ritorno di Hollywood (anni '80) e il modello del blockbuster - Le cinematografie orientali (anni '90)
  • 54. Alcuni snodi tecnologici - Le cinematographe (1895) - I talkies (1927) - Il cinema a colori (1935) - Formati panoramici (anni '60) - Digitale (anni '80-'90) - Il cinema 3D last version (2003)
  • 55. L'offerta L'offerta è limitata a lungometraggi narrativi di intrattenimento suddivisi per generi, nazionalità e budget. Altri modelli minoritari sono quelli del: - Cortometraggio - Film documentario - Film sperimentale (es. Video-art) - Film promo
  • 56. Cenni di storia del consumo del cinema - Fiere e nickelodeon: cinema come attrazione - Sale cinematografiche (movie theatre): cinema come intrattenimento e ritualità - Tv free o a pagamento, dvd: cinema come intrattenimento deritualizzato - Film via internet (peer to peer, streaming): cinema come prodotto di intrattenimento controllato dall'utente
  • 57. La struttura narrativa del film - La struttura in tre atti (inizio, sviluppo, conclusione) - L'inizio in medias res - La logica causa effetto - Personaggi principali e identificazione - Logica pubblico nel privato - L'happy end / Finale chiuso
  • 58. La sequenza: il linguaggio audiovisivo - L'inquadratura (scala campi e piani, angolazione, inclinazione, illuminazione, colore) - I movimenti di macchina (panoramica, carrellata, dolly, macchina a mano) - Montaggio (raccordi, montaggio ellittico, montaggio parallelo, montaggio metaforico) - Il sonoro (parole, suoni, musiche)
  • 59. I paratesti: locandine, trailer, critiche - Trailer - Manifesti, locandine - Interviste a autori - Critiche e recensioni - Prodotti derivati (fumetti, videogiochi, merchandising etc) Gli usi possono essere visti sia a livello genericamente promozionale che più in profondità come vettori di percezione e lettura del film.
  • 60. Cinema e sociologia Ma il cinema è anche molto altro: è partecipazione ad un rito collettivo, è proiezione di sentimenti, aspirazioni e tendenze sociali, i segmenti di celluloide contengono gli indizi e i sintomi dei mutamenti dei tempi e della società. In una parola, il cinema è un fenomeno sociale. La macchina, infatti, “prende” quella porzione di realtà che entra nel campo dell’obbiettivo, ma quale essa sia è strettamente dipendente da tutta una serie di variabili che vanno dalla sensibilità e gusto artistico del regista, agli intenti che questo si propone di raggiungere con la sua rappresentazione cinematografica, fino ad arrivare a qualsiasi tipo di condizionamento esterno a cui può essere soggetto durante le riprese.
  • 61. Il cinema e la tematizzazione dei media 1 (Essi vivono) è un film diretto da John Carpenter nel 1988. È tratto dal racconto Eight O'Clock in the Morning di Ray Nelson (1963). "Essi Vivono", rappresenta una visione degli Stati Uniti durante gli anni '80. Una società evidentemente basata sul capitalismo, sul benessere. In realtà, sotto ogni manifesto pubblicitario, sotto ogni immagine televisiva, sotto ogni pagina di qualsiasi giornale, si celano dei misteriosi messaggi subliminali che tendono a renderci schiavi della volontà di una civilità aliena. Essa stessa apparentemente simile alla razza umana, in realtà composta da orribili mostri dal corpo scarnificato e dai volti simili a dei teschi, comunicante tra di loro attraverso preziosissimi Rolex d'Oro.
  • 62. Il cinema e la tematizzazione dei media 2 (Fortapasc) Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco Risi, sulla breve esistenza e la tragica fine del giornalista Giancarlo Siani. Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato “abusivo” per il Mattino col sogno di un contratto giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i boss camorristi e i politici collusi. Lucido e consapevole, Siani si muove tra Napoli e Torre Annunziata, un avamposto abbattuto dal terremoto e frequentato dagli scagnozzi armati di Valentino Gionta. Indaga, si informa, verifica i fatti e poi scrive pagine appassionate e impetuose sui clan camorristi e sulla filosofia camorristica. E a 26 anni viene ammazzato per essere stato troppo bravo e coerente nel fare il suo lavoro.
  • 63. Il ruolo dello spettatore Tradizionalmente il ruolo dello spettatore di cinema è sempre stato molto passivo e privo di significative trasformazioni. Gli interventi e la partecipazione al consumo è quasi puramente cognitiva, tranne che in una più recente fase di condivisione e distribuzione autonoma del prodotto e in alcuni casi anche manipolazione e rimessa in circolo dello stesso (sottotitoli, ridoppiaggi parodici etc). Essendo opera di fiction il cinema non prevede nemmeno la messa in scena esplicita dello spettatore (solo certo cinema moderno la realizzatenta con scopi non spettacolari) o una sua risposta diretta, ma solo l'adesione o meno ai prodotti.
  • 64. Corso di Fenomenologia dei media 5. IL WEB prof. Matteo Asti
  • 65. 5.1 Il web come interazione
  • 66. La nascita dell'ipertesto PRIMA Reticolarità contestuale (l'affiche pubblicitaria nelle città o la pagina di un giornale) & Reticolarità intertestuale (le mostre che prevedono oggetti diversi tra loro, le enciclopedie, gli indici) DOPO 1945 – Vanner Bush propone il memex, una macchina basata su collegamenti organici tra testi differenti 1960 – Ted Nelson lavora al progetto Xanadu un sistema di archiviazione che consente collegamenti molteplici tra ipertesti Anni '80 – fiction interattiva (libri, videogiochi)
  • 67. L'ipertesto L'ipertesto è un testo composto di blocchi di testo e da collegamenti elettronici tra questi blocchi e collega informazioni verbali e non verbali. L'ipertesto è una testualità aperta e perpetuamente incompiuta che richiede tattiche di lettura (le strategie istituzionali come spesso accade sono presto abbandonate). Il modello oggi più diffuso di ipertesto è quello dei siti internet. In precedenza c'erano le prime pagine dei giornali, I libri a scelta, I videogiochi e gli ipertesti offline.
  • 68. Internet ARPANET (1969): basato su un'idea di Licklider del 1963 che pensava di collegare tutti i computer e i sistemi di time-sharing in una rete continentale. La rete venne fisicamente costruita nel 1969 collegando quattro nodi: l'Università della California di Los Angeles, l'SRI di Stanford, l'Università della California di Santa Barbara, e l'Università dello Utah. INTERNET (anni settanta e ottanta): Arpanet allarga i suoi nodi oltreoceano. Definendo il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), DCA e ARPA nasce Internet come l'insieme di reti connesse tramite questi protocolli. WORLD WIDE WEB (1991): nel 1991 presso il Cern di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che permette una lettura ipertestuale, non- sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink).
  • 69. Il sito web (website) Un sito internet o sito web è un insieme di pagine web collegate che posseggono lo stesso URL (Uniform Resource Locator) che spesso corrisponde al nome del dominio. Un sito è caricato su un server web accessibile da internet o da un network privato. L'insieme dei siti accessibili pubblicamente costituisce il World Wide Web. Una pagina web è un documento, solitamente testuale con una determinata formattazione data in Hypertext Markup Language (HTML, XHTML). Le pagine web sono accessibili e inviabili con l'Hypertext Transfer Protocol (HTTP o HTTPS). Un browser si occupa di trasformare le informazioni html in un output sul display. (Wikipedia.it)
  • 70. La struttura di un sito Ogni sito possiede una sua struttura che consiste nell'organizzazione dei contenuti presenti. La struttura determina I percorsi e la divisione logica dei materiali ed è gestibile attraverso I link interni del sito (per esempio a partire dal menù). La struttura influenza sia la grafica che I contenuti.
  • 71. La home page E’ la presentazione, il biglietto da visita di un sito. ESEMPI Per questo motivo dev’essere la pagina più curata. L’home page c’era anche nei libri ed era il www.harvard.edu frontespizio e l’indice. www.paris-sorbonne.fr Su Web si è trasformata di poco. Spesso riproduce la facciata di un edificio, il primo piano di una www.unibs.it persona, oppure la sintesi dei contenuti principali o della struttura di un sito.
  • 72. La home page L'home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio. Per esempio, nell'indirizzo www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html: ESEMPI * www.w3c.org/ è la radice, o nome di dominio * Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, www.harvard.edu separate dal simbolo "/" * role.html è il nome della pagina www.paris-sorbonne.fr Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte www.unibs.it sullo stesso Web server, e la ramificazione in sottocartelle dell'indirizzo corrisponde ad una uguale ramificazione nell'hard disk dello stesso server.
  • 73. La home page Logo Link di collegamento all’home page ESEMPI Login Presentazione Funzionalità di ricerca www.harvard.edu Spazio per immagini Animazioni www.paris-sorbonne.fr Certificazioni del sito (fad) Contenuti e suddivisione degli stessi www.unibs.it Prevalenza di testo o immagini Organizzazione su testo o immagini
  • 74. La bussola dell'ipertesto BUSSOLA.... - Chi siamo - Dove siamo -Link Home -Contatti - Prodotto -Porfolio-storico - (Faq) - Mappa del sito – menu - Log - Rss - Newsletter - Tag - Titolo
  • 75. La grafica di un sito La grafica di un sito veicola molta della sua comunicazione e influenza anche I contenuti testuali. Essa può essere analizzata (grafica statica) come una pagina scritta tradizionale anche se: - le modalità di fruzione dei contenuti sul web - l'interattività Hanno determinato standardizzazioni e modelli molto differenti da quelli del testo scritto. I livelli più evidenti sono quello: - astratto/plastico (linee, forme, colori) - contenuto (immagini figurative presenti)
  • 76.
  • 77.
  • 79. Lo stile del web Ogni testo, tenendo conto dei movimenti di lettura, deve possedere vari livelli che siano in linea discendente in quanto a sinteticità e ascendente come dimensione. - Titolo; - Sottotitolo; - Abstract; - Primo paragrafo; - Testo intero con parole chiave; - Link e testi di approfondimento.
  • 80. Lo stile del web Per avere attenzione è necessario anche abbreviare il testo e tagliare rispetto ai testi basati su carta. Meno parole sono meno lettura, anche perché, in questo contesto, leggere vuol dire porre l’attenzione anche su altre operazioni simultanee, come leggere le immagini e le animazioni.
  • 81. Lo stile del web E’ importante evidenziare parole, frasi e collegamenti chiave, attraverso, ad esempio, l’uso del grassetto in maniera da distaccarsi dal testo globale. Sono poi necessari collegamenti ipertestuali. Il collegamento ideale è quello da cui gli utenti possono ottenere vere informazioni.
  • 82. Lo stile del web Per quanto riguarda la sintassi dei contenuti creare paragrafi, quindi sistemare le informazioni in mini blocchi di frasi e ridurre i carichi cognitivi.
  • 83. Lo stile del web Infine è necessario adattare il proprio stile ai generi. La conversazione va modulata a seconda del contesto in cui è inserita, se per un testo giornalistico o un comunicato stampa oppure un testo narrativo. Lo stesso vale a livello di progettazione grafica: ogni costrutto deve rispondere ai caratteri dei propri utenti.
  • 84. Target e stile Sul Web il pubblico di massa non esiste più (esclusi i grandi portali che però possono essere suddivisi in pubblici diversi). Emergono piccoli gruppi che si formano intorno a interessi comuni e limitati.
  • 85. Target e stile La maggior parte dei destinatari richiede la conoscenza degli argomenti di suo interesse, l’utilizzo di parole che usa, l’organizzazione degli argomenti nel modo in cui pensa. Solo conoscendo queste caratteristiche si può ‘modellare’ il sito, sfruttando i dati degli utenti esaminando il loro profilo: dati anagrafici, preferenze personali, i report annuali, il dialogo con chi conosce i consumatori, contatti con i consumatori stessi e sapere qual è il loro lavoro e l’appartenenza a gruppi.
  • 86. Target e stile La prima operazione da svolgere quindi è adottare lo stile del gruppo a cui si rivolge. Un secondo elemento fondamentale è la personalizzazione all’interno della loro area su cui influiscono. Gli utenti vogliono essere riconosciuti. Si può usare la visualizzazione del nome, la specificazione dei contenuti richiesti, la creazione e l’accesso di un account e di un profilo utente, le e- mail personalizzate, dare controllo al consumatore su alcune parti del sito.
  • 87. Lo stile del web - http://www.redbull.it - http://www.tizianoferro.com/it/ - http://www.fabrifibra.it/it/ - http://www.lonelyplanetitalia.it/ - http://www.accademiadellacrusca.it/ - http://www.emergency.it
  • 88. 5.2 Il web come partecipazione
  • 89. Il web partecipativo "Web 2.0" refers to web development and web design that facilitates interactive information sharing, interoperability, user-centered design and collaboration on the World Wide Web. A Web 2.0 site allows its users to interact with other users or to change website content, in contrast to non-interactive websites where users are limited to the passive viewing of information that is provided to them. en.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
  • 90. Dal controllo alla libertà Controllo e centralità del produttore Media tradizionali Il web Il social web Partecipazione degli utenti alla creazione dei contenuti
  • 91. Il termine web 2.0 Il termine web 2.0 (coniato nel 1999) è associato a Tim O'Reilly che l'ha usato con grande successo nella O'Reilly Media Web 2.0 conference in 2004. La O’Reilly Media è una media company americana fondata da Tim O'Reilly che pubblica libri, siti web e realizza conferenze su temi legati all’informatica (per ulteriori precisazioni si veda il sito http://www.oreilly.com). Sebbene il termine suggerisca la nascita di un nuovo web, non troviamo dei significativi cambiamenti tecnologici ma degli sviluppi nei software e nel ruolo dei consumatori del web.
  • 92. Il web 2.0: definizioni “Come molti concetti importanti, il web 2.0 non ha confini rigidi ma, piuttosto, un centro gravitazionale. Si può visualizzare il web 2.0 come un insieme di principi e di procedure che collegano un autentico sistema solare di siti che dimostrano questi principi, o parte di essi, a una distanza variabile da tale centro” Tim O’Reilly (2005)
  • 93. Il web 2.0: definizioni
  • 94. Il web 1.0 Il web 1.0 è la forma predominante di internet sino al 2004-5 e ancora oggi laddove la partecipazione degli utenti resta una delle possibilità di interazione ma non di produzione, rielaborazione e ricerca dei materiali. Le sua caratteristiche sono: - Pagine statiche - Uso dei framesets. - Assenza del peso dell'utente nella ricerca nei motori - Guestbooks e forum
  • 95. Web 1.0 VS Web 2.0
  • 96. Web 1.0 VS Web 2.0
  • 97. La partecipazione collettiva Un concetto fondante il Web 2.0 è quello di partecipazione collettiva. Una delle forme, anzi la forma base attraverso cui essa si concretizza, è l’hyperlinking, la continua e reciproca integrazione di informazione da parte degli utenti attraverso il web. Quando gli utenti aggiungono alla Rete nuovi concetti o nuovi siti, questi sono integrati alla struttura del web dagli altri utenti che ne scoprono il contenuto e creano link.
  • 98. La folksonomy Folks + taxonomy (Thomas Vander Wal 2004) Si tratta di una nuova forma di tassonomia popolare una cosiddetta etnoclassificazione. La classificazione avviene per parole chiave (tag) ed è priva di una struttura di partenza e di relazioni predefinite tra gli elementi. Non c'è più un'autorità che categorizza i contenuti della cultura ma sono gli utenti a svolgere tale azione riflettendo I propri modelli concettuali.
  • 99. La folksonomy La folksonomy è uno stile di categorizzazione collaborativa dei siti che utilizza parole chiave liberamente scelte, che sono definite tag. Il tagging consente di ottenere, anziché rigide categorie, una associazione multipla e in sovrapposizione, la stessa usata dal cervello umano. Inoltre, la stessa infrastruttura del Web, includendo Linux e Apache, tiene in grande considerazione i metodi di peer-production promossi dalla cultura open source.
  • 100. La folksonomy ESEMPI DI FOLKSONOMY Siti di Social bookmarking Siti di condivisione video YouTube Siti di condivisione immagini Siti di condivisione audio Siti di condivisione di materiali didattici Siti di aggregazione e condivisione notizie RSS Progetto di performing media per l'etichettatura sociale Motori di ricerca
  • 101. 5.3 Il web come ricerca
  • 102. Il problema della ricerca MENONE: Ma in quale modo, Socrate, andrai cercando quello che assolutamente ignori? E quali delle cose che ignori farai oggetto di ricerca? E se per un caso l'imbrocchi, come farai ad accorgerti che è proprio quella che cercavi, se non la conoscevi?" SOCRATE: "Capisco quello che vuoi dire, Menone! Vedi un po' che bel discorso eristico proponi! L'argomento secondo cui non è possibile all'uomo cercare né quello che sa né quello che non sa: quel che sa perché conoscendolo non ha bisogno di cercarlo; quel che non sa perché neppure sa che cosa cerca." Platone, Menone, 80d-81a
  • 103. Il problema della ricerca - Soddisfazione per la conclusione alla quale perveniamo - Conoscenza che deriva sempre da altra conoscenza - Supposizione pregiudiziale del risultato (Cartesio) LA RICERCA NON E' UN'OPERAZIONE NEUTRA
  • 104. La ricerca nel web Nel web le ricerche topologiche hanno dimostrato l'assenza di democrazia e valori egualitari. Ne deriva che l'accesso alle risorse non è libero e totale per gli utenti. E lo strumento a cui ci si affida, I motori di ricerca, è anche la prima e principale limitazione al loro raggiungimento.
  • 105. L'uso dei motori di ricerca I motori di ricerca sono e si propongono come filtro e mezzo di organizzazione dell'informazione mondiale. Un filtro percepito come efficiente, neutrale e garante dell'accesso alle informazioni in rete. - Circa la metà degli americani consulta un motore di ricerca (2008) - Il 90% dei giovani utilizzatori del web comincia il proprio percorso di ricerca da Google e si ritiene soddisfatto dei risultati ottenuti (2008) - Oggi con Caffeine Google da più rilievo ai dati provenienti dai SN.
  • 106. Il problema della ricerca (Net Market Share in Tassi 2010)
  • 107. Le alternative - METAMOTORI: Yippy, Kartoo, Mooter - RICERCA SEMANTICA: WolframAlpha - STRUMENTI per INVISIBLE WEB: Deepdyve - DOMANDE: YahooAnswer, Chacha
  • 108. La Google Generation Il nuovo ambiente comunicativo e le caratteristiche delle sua piattaforme hanno, come I media tradizionali in passato, influito sulle modalità di conoscenza delle nuove generazioni. - Disponibilità con pochi limiti di spazio e tempo delle informazioni e dei contatti - Approccio multitasking - Logica non lineare - Passaggio dalla sequenza finita al flusso http://www.slideshare.net/innovablog/google- generation#commentsList
  • 109. 5.4 Il web come modello economico
  • 110. I modelli economici nel web Anche sul web possono essere individuati dei modelli di business e alcuni di essi si fondano sulla natura partecipative del web: - FREE (Youtube): servizio free in cambio di comunicazione pubblicitaria (modello media tradizionali) - NOTHING FREE (iTunes, Google AdSense): I servizi sono a pagamento - FREE TO USE, PAY TO SERVICE (OO): per esempio software open source che a pagamento possono essere personalizzati o assistiti FREEDOM TO PAY (WinRar, Wikipedia): periodo di prova o donazione volontaria FREEMIUM (Antivir, SlideShare): il livello base è gratuito, l'avanzato a pagamento, anche a più livelli (Di Bari 2007)
  • 111. I modelli economici nel web Il primo vantaggio del web è la gratuità o il basso costo di chi lo utilizza come produttore: - Azzeramento costi di distribuzione - Abbassamento costi di produzione di testi
  • 112. I modelli economici nel web La Creative Commons è una organizzazione no profit che si occupa di tutelare le opere che vengono create dagli utenti attribuendo loro delle specifiche licenze che permettono a quanti detengono I diritti di copyright di trasmettere alcuni diritti al pubblico e conservarne altri. In particolare si può agire su: - Uso commerciale - Creazione opere derivate - Condivisione delle stesse
  • 116. 5.6 I social media
  • 117. I social media Social media è un termine generico che indica tecnologie e pratiche online che gli utenti adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio. Kaplan e Haenlein definiscono social media come "a group of Internet-based applications that build on the ideological and technological foundations of Web 2.0, and that allow the creation and exchange of user-generated content". I social media rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi ha luogo una democratizzazione dell'informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad editori. Permettono alla gente di connettersi con il mondo on line per stabilire relazioni di tipo personale o lavorativo. (Wikipedia)
  • 118. I social media I social media integrano quindi un supporto tecnologico, un'iterazione sociale e dei contenuti multimediale che vengono creati e scambiati. - 3 americani su 4 usano social media (2008) - i 2/3 di chi naviga usa social network (2009) - visitare social network è tra le 4 attività più popolari del web (2009) - sui social network si spende il 10% del tempo dedicato al web (2009)
  • 119. Forme di social media Social Networks News & Bookmarking Blogs - Microblogging Video - Photo Sharing Message boards Wikis Virtual Reality Social Gaming Related: Podcasts, Real Simple Syndication (RSS)
  • 120. La fiducia nei social media - 2/3 della popolazione di Internet visita i Social Network - 93% dei social media user crede che un’azienda debba essere presente sui social media - 85% dei social media user crede che un’azienda debbaanche costruire una relazione con gli utenti e interagire con loro (Nielsen 2009)
  • 121. Agire nei social media I social media sono veicolo di discorsi. Quindi anche su brand e prodotti. PRIMA Ascoltare (analisi dei discorsi sul brand/prodotti nei social media) DURANTE Agire (creare forme e veicoli di comunicazione nei social media a favore del brand/prodotti) DOPO Monitorare (valutare i risultati ottenuti)
  • 123. Il blog I blog nati nel 1997 negli Usa si affermano in Italia dal 2001. Si configurano come diari online all'interno dei quali si possono inserire in ogni momento dei contenuti (post) che possono essere letti, condivisi e commentati da tutti. Per facilitare la condivisione e la lettura dei blog si sono affermati I reader e gli Rss che servono a raggruppare I blog che si intendono seguire e che offrono la possibilità di avere gli aggiornamenti dei blog che si seguono. (Prunesti 2009)
  • 124. Il blog Il popolo dei blog in tutto il mondo arriva a sfiorare i 150 milioni. Su Technorati, i dieci principali blog risultano Huffington Post, Techcrunch, Gizmodo, Mashable, Gawker, Endgadget, The Daily Beast, BoingBoing e ReadWriteWeb. Questi dieci favolosi blog sono veri e propri opinion makers globali, dotati di una notevole influenza sull'intero web, oltre gli stessi blog. (Rapoorto Technorati 2010)
  • 125. Il blog in Italia I gestori di blog sono 1,7 milioni (nel 2009 erano 1,2 milioni), il 23% dell’utenza Internet, ovvero 5,6 milioni di individui, si dichiara lettore assiduo di blog (+10% rispetto al 2009). In particolare i blog di attualità sono consultati da 4,9 milioni di individui anche se i lettori assidui di questo tipo di blog sono in calo rispetto al 2009, a 1,8 milioni (30% in un solo anno). (Rapporto Human Highway e Liquida 2010)
  • 126. La blogosfera Blogosfera è un neologismo (calco dell'inglese blogosphere o blogsphere) che indica, nell'ambito di internet, l'insieme dei blog e più specificamente la comunità virtuale che hanno generato come collettività. I blog sono fortemente interconnessi: i bloggers (o blogghisti o blogonauti) leggono blog altrui, li linkano (creano dei collegamenti), e li citano nei propri post (messaggi). A causa di ciò i blog fra loro interconnessi hanno sviluppato una propria cultura. Si può notare una certa assonanza con il termine biosfera. (Wikipedia)
  • 127. La blogosfera (Piero Babudro - www.segnalezero.com)
  • 128. Blog & SN L’87% dei blogger oggi usa Facebook. L’81% lo usa per promuovere il proprio blog. Il 64% lo usa per interagire con i lettori. Il 45% dice che Facebook ha un’efficacia maggiore nel veicolare traffico rispetto allo scorso anno. Il 73% di chi ha un blog a livello hobbistico e l’88% di chi lo ha a livello professionale usa Twitter. Il 34% dice che Twitter ha un’efficacia maggiore nel veicolare traffico rispetto allo scorso anno.Fra gli altri social, quelli che emergono sono LinkedIn (per chi opera in ambito business) e YouTube/Flickr," (Rapporto Technorati 2010)
  • 129. La crisi del blogging (Wave 5, Socialisation of brand, Dati 2008-2009-2010)
  • 130. Le legge del 2.0 (versione blog) Un'azienda italiana che paga I blogger “forti” per avere spazi sulle loro pagine ( http://www.segnalezero.com/?p=167) Un signore, Sergio Sarnari, si lamenta sul suo blog di alcuni prodotti della Mosaico Arredamenti. Ne nasce un dibattito con altri. L’ad della Mosaico Arredi lo informa di avere proceduto legalmente contro di lui, chiedendo un risarcimento di 400 mila euro. Alla fine l’azienda ha rinuciato all’azione. Ma ha peggiorato la sua reputazione. (Brand 2.0) I blog contro Carrefour. La multinazionale francese viene accusata di comportamenti razzisti e di discriminazione dei disabili. Dopo un tam-tam in Rete, è costretta a modificare il sito ufficiale in cui invitava i clienti a segnalare eventuali nomadi vicino ai punti vendita. (L'Espresso 4 febbraio 2010).
  • 131. La crescita del microblogging Il microblogging (o micro-blogging o micro blogging) è una forma di pubblicazione costante di piccoli contenuti in Rete, sotto forma di messaggi di testo (normalmente fino a 140 caratteri), immagini, video, audio MP3 ma anche segnalibri, citazioni, appunti. Questi contenuti vengono pubblicati in un servizio di Social Network, visibili a tutti o soltanto alle persone della propria community. Il servizio più diffuso è Twitter, lanciato nel giugno 2006 da Evan Williams e diventato popolare alla South by Southwest Conference di Austin, Texas. Un altro servizio famoso e diffuso è FriendFeed. (Wikipedia)
  • 132. La crescita del microblogging Per quanto riguarda il tasso di click-throughs – ovvero la percentuale di utenti che, una volta visto il messaggio a loro destinato, lo hanno ricliccato -, i social network dominano con il 60% del CTR, rispetto ad un nettamente inferiore 31% delle e- mail. Tra i Social network, Facebook è ancora il più utilizzato per condividere le notizie, tanto da raggiungere il 78% dell’utilizzo. Twitter viene invece al terzo posto, ma quello che sorprende è la sua percentuale di CTR è molto più alta rispetto a quella di Facebook: il CTR di Facebook risulta del 287%, mentre quello di Twitter del 1.904%, sarebbe a dire cher per ogni link link condiviso, Facebook genera 2,87 click, mentre Twitter 19,04. (Social Twist)
  • 133. 5.8 I social network
  • 134. Che cos'è un social network http://www.youtube.com/watch?v=lt3kT1HkpJk&feature=player_embedded
  • 135. Il piacere del SN http://www.slideshare.net/bepperiva/che-cos-un-social-network-presentation
  • 136. Facebook (aprile 2010 fonte FbK)
  • 137. Altri social “forti” YouTube 2.000.000.000 di visualizzazioni al giorno 24 ore di video caricati per minuto Prodotti più video in YT in 60 gg che nelle 3 maggiori TV USA in 60 anni Twitter 106.000.000 di account 300.000.000 di utenti nel mondo 55.000.000 di tweets al giorno - 600 ogni secondo 600.000.000 di ricerche al giorno LinkedIn 50.000.000 di utenti business 109.000 $ il reddito medio 80+% i laureati, 50% i business decision makers
  • 138. Tipologie di SN PROFILE-BASED SN: incentrati sul profilo dell’utente e quindi sulla componente di self expression costituendo soprattutto uno strumento per esprimersi e per comunicare con i propri contatti (Facebook, MySpace). CONTENT BASED SN: incentrati sugli user contents intorno ai quali si creano gruppi e discussioni (Flickr, YouTube, LastFM). BUSINESS SN: rivolti lla creazione e alla gestione di network di tipo professionale La propria rete di contatti serve per entrare in contatto con altri utenti, sfruttando le referenze positive (LinkedIn). (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
  • 139. Tipologie di SN ETHNIC SN: rivolti a particolari gruppi etnici, che fanno dell’appartenenza a quel determinato gruppo l’elemento caratterizzante (la società americana Community Connect ha lanciato AsianAvenue.com, BlackPlanet.com, MiGente.com, Glee.com). ENTERTAINMENT SN: rivolti al gaming on line. La componente social consente agli utenti di sfidare online gli altri utenti, utilizzando la funzionalità di instant messagging per comunicare (Hi5). BLOG BASED SN: costituiti principalmente intorno alla funzionalità di blogging (LiveJournal). MICRO-BLOGGING SN: consentono, attraverso l’utilizzo di messaggi molto brevi, di comunicare in tempo reale il proprio status, ciò che cioè si sta facendo oppure sta accedendo (Twitter) (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
  • 140. Tipologie di SN THEMATIC SN: incentrati su particolari tematiche o interessi. Sono tantissimi e rappresentano soprattutto degli upgrade dei forum tematici a cui si sono aggiunte funzionalità di social networking (Care2, , Dogster e Catster, Couchsurfing). MOBILE SN: una particolare categoria di mobile social network i “location based mobile social network” che integrano le funzionalità tipiche dei social network con le potenzialità offerte dai servizi di localizzazione (Foursquare e Gowilla). FEED AGGREGATOR: consentono di raggruppare tutti gli aggiornamenti e le attività dei propri contatti sui differenti social network in un’unica pagina web, dando anche la possibilità di interagirvi senza però mai abbandonare la pagina stessa e di gestire tutte le attività online di self expression (FriendFeed) (http://socialnetworkschool.blogspot.com)
  • 142. www.wineislove.it Promuovere con un blog personale e professionale I prodotti dell'azienda di famiglia.
  • 143. Dove Evolution (youtube) Promuovere un prodotto di bellezza con video virale basato sulla normalità della propria clientela
  • 144. Kaspersky channel (youtube) Promuovere un antivirus pay con un video virale basato sull'ironia (Campagna 2011)
  • 145. Big Rock Beer Promuovere una birra con un concorso a premi per lo spot (Campagna 2008)
  • 146. www.caffevergnano.it Coinvolgere I clienti con la personalizzazione del packaging.
  • 147. www.nelmulinochevorrei.it Coinvolgere gli acquirenti dei propri prodotti con questionari con buoni acquisto
  • 148. www.mulinobianco.it Coinvolgere gli acquirenti con I ricordi infantili legati ai vecchi prodotti.
  • 149. www.castellomalvezzi.it Promuove un ristorante, le sue attività e creare delle comunità con I SN.
  • 150. I premi “location based” I geosocial network sono dei servizi che grazie al geotagging dei dispositivi mobili abilitano nuove dinamiche sociali. “Check-in” è la nuova parola d’ordine dei business di aziende quali Starbucks. I “Mayor”, cioè coloro che fanno il più alto numero di check-in in un certo luogo, possono ricevere sconti a loro riservati nei punti vendita in cui detengono questa carica. Questo si traduce in una “competizione” per segnalare ogni volta dove si va, per avere la carica di “Mayor”.