PowerPoint per il seminario "Famiglie fra realtà e storie", 10 aprile 2009, FAST, Milano.
Scuola di Counseling e Scuola di Mediazione del Centro Milanese di Terapia della Famiglia.
4. pregiudizio “realista” Ora esploriamo altri pregiudizi... 1) Il pregiudizio “realista” Ogni sistema di relazioni è una “cosa” che esiste e può essere descritta oggettivamente, ed è dotata di una “struttura” che l'esperto sa riconoscere.
5. pregiudizio “realista” Per esempio... a) “La famiglia è un sistema omeostatico” b) “La famiglia è un sistema caratterizzato da gerarchie, ruoli e confini” c) “La famiglia coltiva la fiducia di base dei propri membri attraverso adeguati legami di attaccamento”
6. pregiudizio “narrativo” Un altro genere di pregiudizio... 2) Il pregiudizio “narrativo” Ogni sistema di relazioni è un sistema che si genera nel linguaggio e che costruisce i propri significati. L’osservatore non è esterno.
7. pregiudizio “narrativo” Per esempio... a) “Vecchie narrazioni non più adeguate ad affrontare la realtà possono far soffrire” b) “Le narrazioni dominanti esercitano un potere sulle narrazioni marginali”
8. Rosanna Tanino Due storie... 1) Rosanna e il mestiere di madre 2) Tanino e l'“incompetenza”
9. Conseguenze della scelta delle lenti... Conseguenze della scelta dei pregiudizi: 1 Il professionista “cambia” il sistema Il professionista include sé stesso come parte di ciò che deve cambiare
10. Conseguenze della scelta delle lenti... Conseguenze della scelta dei pregiudizi: 2 Il professionista si affida alle proprie teorie su cosa sia giusto o normale Il professionista include nella conversazione le idee del cliente su cosa sia giusto o normale
11. “ lenti” attraverso le quali osservare il mondo Questi pregiudizi possono essere altrettante “lenti” attraverso le quali osservare il mondo. Proviamo a utilizzare queste due lenti per “leggere” la storia di Andrea...
12. Andrea, 13 anni, vive in un paese di duemila abitanti e ripete la seconda media in una scuola privata di religiosi lontana da casa. Il padre, Amedeo (35 anni), è muratore e lavora spesso lontano da casa. La madre, Gigliola (32 anni), è O.S.A. in un grande ospedale della zona. La sorella, Federica, ha 8 anni e frequenta la terza elementare. La famiglia non ha punti di appoggio vicini, così la mamma lavora soprattutto sul turno di notte, il papà di giorno.
13. La famiglia chiede una consulenza dietro consiglio di un insegnante: dopo cinque anni di scuola elementare in cui ripetutamente venivano segnalati ai genitori comportamenti di Andrea “contro le regole”, alle medie il profitto è crollato e l' escalation delle trasgressioni di Andrea sembra farsi ancora più seria, fino all'introduzione in classe di una bottiglia di birra e alla sospensione (con bocciatura) per comportamenti poco consoni... È soprattutto la madre a parlare, dal momento che è lei ad essere presente per più tempo durante il giorno e a rispondere agli appelli degli insegnanti. Racconta che Andrea in paese è molto amato e stimato: dai coetanei, dai ragazzi più grandi, dai più piccoli. Ma oggi non li vede spesso: nell’Istituto che frequenta la scuola è a tempo pieno e spesso è seguita da attività sportive, nelle quali Andrea eccelle ma senza passione.
14. Andrea appare un ragazzino fragile, che più volte piange ascoltando gli apprezzamenti dei genitori e ricordando gli anni delle elementari... eppure dice, con un filo di voce, “mi trovo bene nella nuova scuola”. La mamma vorrebbe fargli capire la gravità di quanto accaduto, ma senza ferirlo. Il papà vorrebbe richiamarlo con la necessaria durezza, ma senza procurare ansia alla moglie. Sono preoccupati che sia espulso: “Abbiamo scelto quella scuola perché lì sanno dargli una disciplina...”
15. coerenza coordinamento mistero Individui diversi, storie diverse Pensare agli individui e ai sistemi come “autori di storie” pone domande su come si coordinino gli uni con gli altri; su come, attraverso le storie, realizzino: - coerenza - coordinamento - mistero (vedi B. W. Pearce, 1992)
16. Storie incommensurabili Storie “incommensurabili”: come trovare coerenza? Lei: “Saremmo felici se tu la smettessi di dipendere dalla tua psichiatra e dai tuoi farmaci” Lui: “Saremmo felici se tu la smettessi di dipendere da tuo padre e di sentirti in debito con lui”
17. Storie incommensurabili ...ma dove non c’è coerenza può esserci coordinamento “ Siete simili in questo: nel fatto che condividete l’attesa che l’altro ‘guarisca’ dalle sue dipendenze; ciascuno dei due dice: voglio tornare ad essere il tuo punto d’appoggio, come quando ci siamo conosciuti!”