Acqua, gestione di piscine, centri benessere, strutture ricettive e ricreative - Convegno promosso del Centro Servizi Lapideo il 21 marzo alle Terme di Premia
4. Rischi Chimici
Acqua di immissione Bagnanti
Residui dei Urina
Sudore
trattamenti Sporcizia
Cosmetici
Sottoprodotti della
disinfezione
5. Esposizione ed effetti
Vie di esposizione Effetti sulla salute
Ingestione dell’acqua Irritazione
Inalazione di aerosol Sintomi vari pertinenti
Inalazione di volatili le vie respiratorie
Contatto ed
assorbimento
attraverso pelle e
mucose
6. Rischi Biologici
Microrganismi di origine Microrganismi non di origine
fecale fecale
Adenovirus Naegleria fowleri
Virus epatite A Acantamoeba
Norovirus Legionella
Echovirus Mycobacterium
Sighella Stafilococco aureo
Escherichia coli 0157 Pseudomonas Spp
Giardia Human papilloma virus
Cryptospordium Trichophyton
Epidermophyton floccosum
7. Fattori di infezione
Vie di esposizione Cause concomitanti
Ingestione dell’acqua Tempo di esposizione
Inalazione di aerosol Temperatura
Contatto ed dell’acqua
assorbimento Concentrazione di
attraverso pelle e microrganismi
mucose
8. I microrganismi si moltiplicano laddove
trovano condizioni favorevoli:
Temperature vicine a quella corporea
Umidità relativa elevata
Scarse condizioni igieniche
9. Indicatori biologici
per le acque di piscina
Acqua di Acqua di vasca
Parametro
immissione
Conta Batterica a 22°C <= 100 UFC/mL <= 200 UFC/mL
Conta Batterica a 36°C <= 10 UFC/mL <= 100 UFC/mL
Escherichia coli 0 UFC/100 mL 0 UFC/100 mL
Enterococchi 0 UFC/100 mL 0 UFC/100 mL
Staphylococcus aureus 0 UFC/100 mL 1 UFC/100 mL
Pseudomonas
0 UFC/100 mL 1 UFC/100 mL
aeruginosa
10. Significato degli indicatori
biologici
Parametro Significato
Conta Batterica a 22°C Stima la concentrazione microbica in acqua.
Conta Batterica a 36°C Indice di qualità igienica.
Escherichia coli Evidenza di eventuale contaminazione fecale
Enterococchi ed efficacia della disinfezione.
Indice di rilascio di materiale organico di
Staphylococcus aureus origine non fecale umano. Acqua deteriorata
dalla presenza di bagnanti.
Pseudomonas
Potenziale ricrescita di microrganismi in acqua
aeruginosa
11. Legionella
Legionella pneumophila
È un batterio gram-negativo
diffuso in tutti gli ecosistemi acquatici naturali
D LGS 81/08: agente eziologico di classe II in
grado di causare epidemie anche mortali a
partire da fonti di contagio specifiche senza
possibilità di contagio uomo-uomo
In Italia 5,7 casi per milione di abitanti
1-5% di casi di polmonite comunitaria
5-15% di casi mortali sulla totalità dei casi
22% di casi mortali per infezioni nosocomiali
12. Le patologie
Forme subcliniche che non manifestano sintomi,
ma determinano la formazione di anticorpi
Febbre di Pontiac; forma parainfluenzale
autolimitante, caratterizzata da febbre,
malessere generale, mialgia e cefalea
Malattia dei legionari; polmonite acuta, anche
grave, con complicazioni extrapolmonari
(gastroenterite, disturbi renali, disturbi neuronali)
13. Vie di infezione
L’infezione avviene per inalazione di goccioline
o particelle solide contaminate con diametro
inferiore o uguale a 5 micron.
Il vettore principale è rappresentato dai sistemi
che in varia misura possono determinare la
formazione di aerosol (rubinetti, docce,
idromassaggio, nebulizzatori, climatizzatori, torri
di raffreddamento)
15. Fattori di rischio ambientali
Acqua a temperatura 25-50°C
Presenza negli impianti di distribuzione di
rami morti, ristagni, scarso ricambio idrico
Formazione di biofilm sulle superfici
interne degli impianti
Formazioni incrostanti e stratificazioni di
carbonati di calcio e magnesio
16. Utenze a rischio
Nosocomi
Case di cura e di riposo
Alberghi
Campeggi
Impianti sportivi
Asili
Scuole
Stabilimenti termali
17. Impianti
Gli impianti più a rischio sono quelli deputati
alla produzione / distribuzione di acqua
calda
I fattori di rischio aumentano con:
Complessità degli impianti
L’attuazione di modifiche che determinino
l’eliminazione di utenze (bracci morti)
18. L’approccio
In passato:
Constatazione della presenza del batterio
O
Denuncia di casi conclamati di legionellosi
Bonifica
19. L’approccio
Oggi:
Prevenzione
1. Controlli ufficiali per la verifica
dell’esistenza di appropriate misure
preventive
2. Prelievi ufficiali di campioni di acqua
3. Analisi in regime di autocontrollo
20. Misure preventive
L’adozione di misure preventive comporta:
Fase 1 Preventiva, ha lo scopo di evidenziare
eventuali punti critici (esame degli schemi degli
impianti, usi, tipologia di utenti/operatori)
Fase 2 Operativa, redazione di procedure
operative in cui siano dettagliate le operazioni
da eseguire, la programmazione e le figure
coinvolte
21. Misure preventive
Punti critici da individuare:
Presenza di rami morti
Presenza di ristagni
Scarso ricambio idrico / perdite di carico
Qui si instaurano condizioni favorevoli per la
proliferazione dei batteri fino a livelli di
pericolosità significativa anche per
soggetti sani
22. Misure preventive
Condizioni di flusso ridotto possono determinare
la formazione di biofilm.
I biofilm sono microhabitat in cui coabitano
comunità di batteri diversi che forniscono un
ambiente particolarmente protetto dall’azione dei
trattamenti di disinfezione.
23. Misure preventive
Punti critici da individuare:
Incrostazioni / stratificazioni
All’interno delle quali
possono formarsi cavità
dove l’acqua costituisce
sacche nelle quali i batteri
proliferano
24. Misure preventive
Gli interventi programmati devono essere
attuati e registrati, la registrazione deve
essere documentata e disponibile per i
controlli ufficiali
25. Misure preventive
Gli interventi programmati devono
comprendere:
1. Operazioni periodiche di disinfezione
2. Operazioni di pulizia (sull’intero impianto
e non solo sui terminali)
26. Misure preventive
L’efficacia delle misure preventive si valuta
anche attraverso la programmazione di
analisi di autocontrollo.
Secondo le linee guida un impianto è sicuro
quando le conte di Legionella sono < 100
UFC/L.
Al superamento di tale valore devono
seguire azioni di contenimento e riduzione
straordinarie.
28. Bonifica
Deve:
Essere approvata e valutata da organi competenti
Assicurare il raggiungimento/mantenimento di livelli
efficaci di disinfettante in tutto l’impianto
Essere efficace su biofilm ed incrostazioni
Essere ripetibile
Avere impatti minimi sull’impianto
Richiedere tempi di realizzazione ragionevoli
Essere condotta con principi attivi diversi da quelli
utilizzati per il mantenimento (farmacoresistenza)
Comprendere la verifica microbiologica
29. Conclusioni
La Legionella è un patogeno che può avere
effetti letali su individui a rischio.
Le strutture che devono gestire impianti per la
produzione/distribuzione di acqua calda devono
approntare un sistema documentato di
prevenzione.
La prevenzione è garanzia di sicurezza, la
sicurezza è una componente imprescindibile del
prodotto/servizio offerto.