Social Network e Motori di Ricerca: come migliorare la SEO del proprio sito Web
Web and social media marketing aziendale
1. Web & Social Media Marketing per l’azienda
Dott.ssa Marina Belli
2. L’importanza di essere online
Il web è uno dei principali servizi di internet e ci consente di navigare tra i siti e di usufruire di un vasto insieme di contenuti multimediali (testi, immagini, video, suoni) collegati tra loro attraverso specifici legami chiamati link.
E’ un luogo in continua evoluzione ed ogni anno cresce in modo esponenziale:
dal primo sito web, nato nel 1991, oggi siamo arrivati a 3 miliardi.
Solo in Italia ci sono circa 35 milioni di naviganti,
tutti teoricamente raggiungibili con un solo click.
WEB & SOCIAL MEDIA MARKETING PER L’AZIENDA
3. Se aprire un sito web o un profilo su un qualsiasi social network può rivelarsi semplice, gestirlo con l’obiettivo di ottenere precisi risultati lo è un po’ meno.
Realizzare una strategia digitale efficiente ed organizzata ci condurrà ad una crescita della brand reputation e ad un maggiore traffico verso i siti aziendali.
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L’importanza della formazione
4. Digital personal branding
Plasmare un’identità chiara, coerente e ben definita online che racconti l’azienda, i prodotti proposti ed i servizi erogati significa conquistare credibilità e visibilità.
Il brand è molto più di un semplice nome o logo: è una promessa di valore.
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5. Comunicare online
COME:
Distinzione
Qualità
Consistenza
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COSA:
Chi siamo
Cosa offriamo
A chi
In cosa sono diverso dai miei competitors?
Quali benefit/servizi/caratteristiche mi differenziano?
Quale esperienza offro al mio cliente?
Quale valore produco per il mio cliente?
6. La piattaforma web aziendale
I siti web aziendali non costituiscono solo il nostro biglietto da visita digitale, ma devono essere anche e soprattutto i luoghi in cui gli utenti possno reperire informazioni utili. Da qui l’importanza di avere siti web aggiornati, semplici, usabili, chiari e con una veste grafica moderna ed attraente.
•Pochi colori, pochi font, niente «effetti speciali», testi brevi e adatti al web.
•Ottimizzazione vendite online (con la possibilità di associare al sito aziendale un e-commerce).
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7. Il posizionamento
L’importante non è esserci... ma farsi trovare!
La posizione assunta dai nostri siti nella lista di risultati di un motore di ricerca per una determinata parola chiave è molto importante.
Per questo, i siti devono avere un’ottima indicizzazione (quella che in gergo viene chiamato SEO).
Campagne pubblicitarie con Google
Adwords, che consentono di aumentare
la nostra visibilità e monitorare la nostra
presenza sulla rete.
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8. Web Analytics
Sono servizi gratuiti che consentono di analizzare delle dettagliate statistiche sui visitatori di un sito. Google Analytics è attualmente il servizio più utilizzato.
Nello specifico, permettono la misurazione, la collezione, l’analisi e il reporting di dati allo scopo di capire e ottimizzare l’utilizzo del nostro sito web.
L’obiettivo è chiaro: capire l’esperienza online del cliente per poterla migliorare e, quindi, ottenere un ritorno maggiore.
NB: più del 70% dei nostri visitatori sui siti
potrebbe arrivare dai social.
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9. La rivoluzione del Web 2.0
Agli albori della sua creazione, il web era statico.
A partire dagli anni 2000, è iniziata una grande evoluzione: il sempre più elevato livello di interazione tra il web e gli utenti si è concretizzato nello sviluppo di piattaforme come i blog, i forum, le chat, e soprattutto i social media.
Cosa fanno le persone sul web 2.0? Condividono pensieri, informazioni, passioni: qualsiasi cosa ritengano essere interessante.
Si parla di User Generated Content: contenuti generati dall’utente.
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10. Social Media: cosa sono?
In teoria...
Sono tecnologie e pratiche online, nate nel contesto del Web 2.0, che le persone adottano per creare e condividere contenuti testuali, immagini, video e audio, spesso generati dagli stessi utenti.
In pratica...
Sono strumenti che a noi interessano perché, se utilizzati e sfruttati nel modo corretto, offrono il raggiungimento di nuovi potenziali clienti ed un conseguente aumento di fatturato.
Grazie ai social, abbiamo la possibilità di monitorare in tempo reale i giudizi relativi alla nostra attività e ai nostri prodotti.
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11. Social Media: le caratteristiche
Mass Media VS Social Media: mentre i media tradizionali (come stampa, tv e radio) si limitano ad offrire un paradigma unidirezionale uno a molti, i social trasformano il monologo in un dialogo (da molti a molti).
Velocità e Mobilità: i social sono accessibili in ogni luogo e in ogni momento.
Democratizzazione dell'informazione: le persone si trasformano da semplici fruitori in creatori di contenuti.
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12. Quali Social Media
Facebook è il social network più diffuso e versatile e conta oggi 1 miliardo e 14 milioni di utenti iscritti.
Offre la possibilità di creare fan-page aziendali.
Twitter è il servizio di microblogging che consente lo scambio di messaggistica veloce (messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri).
Anche qui c’è la possibilità di creare pagine personalizzate.
Google+ offre funzionalità molto simili a quelle presenti su Facebook, seppur con alcune differenze. Il sistema dei contatti è organizzato e suddiviso in "cerchie" liberamente creabili e modificabili dall'utente. Fa parte dell’ecosistema Google.
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13. Quali Social Media
Vimeo e YouTube consentono la pubblicazione di video e la creazione di canali aziendali. YouTube è senz'altro la piattaforma più popolare ed i video sono indicizzabili su Google. Però è intrisa di pubblicità aggressiva e spam (anche potenzialmente concorrente) all'interno dei video. Vimeo ha molti meno iscritti, ma non ha pubblicità. Instagram è un’app gratuita che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri e condividerle sugli altri social. LinkedIn è il network professionale per eccellenza. Viene utilizzato dalle aziende statunitensi come primo strumento di selezione del personale. Consente la pubblicazione di CV online per gli utenti e di pagine aziendali.
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14. Diamo i numeri…
Twitter ad ottobre 2013 ha superato gli 800 milioni di iscritti.
Instagram a febbraio 2014 ha raggiunto i 200 milioni di utenti.
A settembre 2013 1 miliardo e 14 milioni di utenti presenti su Facebook.
A Marzo 2013 1 miliardo
di utenti per YouTube.
LinkedIn ad aprile 2014
ha raggiunto i 300 milioni
di iscritti.
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15. Fare marketing con i social
Il social media marketing è utile perché ci permette di interagire con i nostri stessi clienti. I social offrono per la prima volta ai consumatori una voce: un sistema sostanzialmente nuovo di ottenere feedback e consigli. Una campagna social richiede costi molto inferiori rispetto alle campagne pubblicitarie tradizionali , raggiungendo però un’audience potenzialmente molto più vasto.
•Segmentabilità
•Efficienza
•Riduzione dei costi
•Misurabilità
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16. Come e perché utilizzarli
Facebook: è il social sui cui inizialmente ci concentreremo di più (attraverso campagne e aggiornamenti quotidiani) poiché vi si riscontra la maggiore presenza dei nostri clienti -> consolidamento
Google+: social ancora inesplorato per la maggior parte delle aziende, è un’estensione di Google (contenuti indicizzati e SEO friendly) -> conquista nuovi mercati
Twitter e Instagram: da utilizzare «on-the-go», sia da parte dell’azienda (durante corsi di formazione, eventi, ecc.) che da parte dei clienti, per i quali andremo a creare un tag specifico (es. #cocacola) -> fidelizzazione
LinkedIn: potenzieremo la pagina aziendale, creando nuovi collegamenti in ambito B2B e per la ricerca di partner commerciali -> selezione del personale
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17. La Viralità
Il principio del viral marketing si basa sull'originalità di un'idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente, a macchia d’olio, in una data popolazione.
Proprio come un virus, l'idea viene passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente, tramite il principio del passaparola digitale.
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18. Linee guida
•Studio dei competitors e del target di riferimento (età, sesso, professione del pubblico).
•Definizione di un piano editoriale e di un calendario (è importante programmare anticipatamente data e orario dei contenuti da pubblicare. Data e orario possono cambiare in base al target di riferimento).
•Utilizzare la funzionalità “Insights” per Facebook e “Google Timing” per Google+ per analizzare le tendenze del pubblico e decidere il momento migliore in base a questi risultati.
•Creazione di campagne di online advertising periodiche (vedremo in seguito come si creano).
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19. Linee guida
•Analisi delle abitudini, degli interessi e del coinvolgimento del pubblico: report e feedback delle interazioni degli utenti come comment rate, like rate, engagement rate (numero di commenti e numero di like espressi in percentuale sulla base del numero dei fan della pagina).
•In base a questi dati modulare il “tono di voce” utilizzato nella pagina (formale o informale). Richiamare la community con un nome (es. “amici di Gucci”) aumenta l’engagement.
•Studio del contenuto: mix tra testo ed immagini. Le immagini aumentano likes, commenti ed interazioni rispetto ai contenuti con solo testo. Supportare sempre il testo con link e hashtag. Anche i video devono essere utilizzati in quanto coinvolgenti e condivisibili.
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20. Linee guida
•Creazione di interesse nel pubblico attraverso la condivisione di materiale coinvolgente e di qualità. Essere propositivi (domande al pubblico)e rispondere sempre alle domande degli utenti.
•Incremento del prestigio aziendale attraverso l’instaurazione di un rapporto di fiducia e trasparenza con gli utenti.
•Gestioni crisi: rispondere ad accuse ed offese in modo SEMPRE gentile e diplomatico. Successivamente, per non far aumentare i commenti negativi in modo virale, è possibile confrontarsi con l’utente in privato. Non lasciare accesi focolai senza risposta. NB: individuare delle lamentele sui nostri social non è una cosa negativa. Anzi, i canali social ci danno l’opportunità di poter rispondere alle critiche in modo costruttivo e di poter potenzialmente far cambiare idea all’utente.
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21. Linee guida
•Call to action: utilizzo degli aggiornamenti di stato per dare agli utenti esattamente quello che cercano (ed ottenere quello che vogliamo avere). Ad esempio: “Clicca qua per ottenere uno sconto sul tuo prossimo acquisto”
•Collaborazioni con gli influencer: sono gli utenti (solitamente giovani blogger) maggiormente attivi nei confronti dei brand. Sono considerati esperti nel loro settore, favoriscono i processi di viralità e coinvolgono in maniera profonda ed efficace i follower, cioè gli utenti meno reattivi alle comunicazioni dirette, ma sensibili alle azioni degli opinion leader.
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22. Promozioni
•Promozioni member get member sviluppate ad hoc per aumentare il passaparola positivo (esempio: promo “1 million fan 1 million gift” di Kiko, che donava un buono ai nuovi fan della pagina Facebook ed è diventato virale in pochissimo tempo).
•Offerte speciali a seconda del periodo (natalizie, pasquali, estive, ecc.)
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23. Creare una campagna su Facebook
Facebook ci mette a disposizione una sezione di assistenza per la scelta del pubblico che include dati demografici, di interessi e addirittura di situazioni personali. Selezionare le opzioni giuste è fondamentale per lo sviluppo dell’annuncio “perfetto”.
Una volta creata l’inserzione, potremo vederne la portata potenziale, ovvero il numero delle persone che potrebbero vedere l’annuncio.
Più il pubblico è specifico, meglio è!
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Consigliamo di trovare una nicchia ristretta sulla quale testare gli annunci: inizialmente, stare attorno a un bacino di 100.000 persone può essere una buona partenza, mentre al di sotto di questo valore si rischia di non avere visibilità. Come ultimo step operativo, dovremo definire l’obiettivo ed un budget giornaliero.
24. Glossario essenziale
RTB (Real Time Bidding): servizio che consente di mostrare in tempo reale annunci pubblicitari a un target mirato e selezionato in base alle esigenze, ai comportamenti e alle abitudini che mostra in rete. CTR (Click-Through Rate): percentuale di persone che ha cliccato sull’annuncio. Impressions: metrica che rappresenta il numero di volte che un annuncio è stato visualizzato. CPM (Cost Per Mille): costo di 1000 apparizioni (impressions) di un annuncio in una pagina web, e quindi la tariffa pubblicitaria da pagare per farlo apparire. CPC (Cost per Click): costo che un inserzionista deve pagare per ciascun visitatore che venga portato al sito tramite il click su un annuncio.
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25. Conclusioni
Quelli illustrati finora sono operazioni e consigli di base. Vincere nel mondo del web marketing non è facile.
Una volta apprese le nozioni e le tecniche fondamentali sono importanti i test e l’esperienza.
E’ necessario infatti pensare a diverse tipologie di progetti comunicativi e scegliere gli scenari più efficaci per il nostro obiettivo. A volte anche una sola parola cambiata in un testo può far variare sensibilmente la percentuale di successo.
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