1. Itinerario di Noto
Noto è "un libro vivente". E' un giardino di pietra
ove ad ogni angolo è dato incontrare capitelli,
fregi barocchi, chiese e palazzi nobiliari. Esistono
città e paesi che con i loro nomi rievocano la
purezza e l'armonia dell'arte. Noto, è uno di
questi; con le sue bellezze architettoniche,
culturali risveglia nei visitatori l'idea più alta di
ciò che gli uomini d'ingegno hanno prodotto in
questo tempio di pietre vive.
La città recentemente insignita dall'UNESCO del
titolo di "patrimonio culturale dell'umanità"
rappresenta l'emblema della ricchezza e dello
sfarzo nell'epoca barocca in Sicilia. Offre al
turista palazzi di giallognola pietra, così vicina al
colore della carne ed inattesi tesori che sparsi nel
territorio raccontano storie di civiltà antiche.
Lasciatevi stupire dall'arte, dalla cultura, dalle
tradizioni, dal mare e dal sole dalla più bella città
della Sicilia.
2. Porta Reale
L'asse principale della città si stende lungo corso
Vittorio Emanuele ed è scandito da tre piazze. In ogni
piazza si trova una chiesa e il corso è annunciato
dalla Porta Reale.
Monumentale ingresso a forma di arco di trionfo,
eretto nel XIX sec. La porta e' sormontata da un
pellicano, simbolo dell'abnegazione nei confronti di
Re Ferdinando.
Ai due lati si trovano una torre, simbolo di fortezza
ed un cirneco (antica razza canina siciliana), simbolo
di fedeltà.
Alle spalle si stende un viale alberato fiancheggiato
dal bel Giardino Pubblico caratterizzato dalla macchie
viola della bougainvillea e dai ciuffi delle palme tra i
quali emergono i busti marmorei di famose
personalità locali.
3. Chiesa di Santa Chiara
La Chiesa di Santa Chiara si trova a Noto, in
Corso Vittorio Emanuele, adiacente all'ex
Convento delle Benedettine. L'attuale
facciata della chiesa di forma rettangolare,
ha il portale d'ingresso situato su una piccola
scalinata.
L'interno della chiesa è piccolo ma pittoresco, infatti è
considerato uno dei più belli dell'intera Sicilia. All’interno la
Chiesa ha una sola navata di forma ovoidale circondata da
dodici colonne in pietra sormontate da dodici statue raffiguranti
"I 12 Apostoli". E’ possibile visitare l’ex convento di clausura
attraverso un percorso guidato interno che permette di
raggiungere le varie terrazze, di cui quella superiore è
sicuramente la più suggestiva permettendo di godere di uno
splendido panorama sul centro storico di Noto.
4. Cattedrale di Noto – Basilica di San Nicolò
La cattedrale di San Nicolò rappresenta il più importante luogo di culto della
città di Noto.
La costruzione inizio nel 1693 per poi essere completata nel 1703, anno in cui
dopo la “solenne benedizione” fu aperta al culto.
Nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi rifacimenti, che hanno conferito
la struttura attuale soltanto alla fine del XIX secolo, anno di costruzione della
nuova cupola per opera del netino Cassone.
All’interno sono custodite numerose opere di rilievo, alcune delle quali originarie
della “Noto Antica”, come l’urna contente le spoglie di San Corrado Confalonieri.
La cattedrale è stata elevata a Basilica Minore da Papa Benedetto XVI nel 2012.
La facciata è in stile tardo barocco, realizzata in pietra calcarea tenera con una
marcata nota neoclassicista. La tipologia a torri laterali della facciata è
riconducibile ad alcune costruzioni francesi del 700, cui si ispiravano gli architetti
del tempo.
Coronata dai 4 Evangelisti opera della scultore Giuseppe Orlando nel 1796,
presenta nel primo ordine tre maestosi portali, delimitati da colonne corinzie:
quello centrale in bronzo, opera dello scultore Giuseppe Pirrone, raffigura
alcune scene della vita di San Corrado da Piacenza.
Tutto questo si erge sulla sommità di una maestosa scalinata a tre rampe, di
origine settecentesca ma completamente ristrutturata agli inizi del 1800.
La struttura è sviluppata a croce latina con tre navate, con la centrale più grande
rispetto alle laterali.
I numerosi rimaneggiamenti hanno consegnato le attuali sembianze all’intera
struttura soltanto nel 1889, con la costruzione della cappella del SS. Sacramento.
L’interno, quasi completamente disadorno fino alla metà degli anni ’50, fu
affrescato dal torinese Nicola Arduino e dal bolognese Armando Baldinelli fra il
1950 e il 1956, per un voto del sindaco della città di Noto a San Corrado
Confalonieri, durante la guerra.
5. Palazzo Ducezio
Palazzo Ducezio, sede del Comune di Noto, trae il nome
dal condottiero che nel V sec. a.C. si mise a capo delle
popolazioni sicule nel tentativo di contrastare le
preponderanti forze greche. L'edificio (chiamato nel
Settecente Casa Sanatoria) si ispirò ad un modello
portato dalla Francia dal barone Giacomo Nicolaci e
venne iniziato nel 1746 dall'architetto netino Sinatra. Ma
la costruzione, più volte interrotta, si protrasse fino ai
primi dell'Ottocento.
Originariamente ad un solo piano rialzato, esso sorge
proprio di fronte alla Cattedrale, mostrando un prospetto
di singolare bellezza, con un loggiato formato da una
serie di undici arcate. Le tre centrali formano un
semicerchio aggettante rispetto alla linea delle altre e
sono raccordate al livello della piazza da una breve
scalinata essa pure semicircolare. La sopraelevazione
venne realizzata dall'architetto Francesco La Grassa nel
1949-51. All'interno è il Salone di rappresentanza,
chiamato anche sala degli Specchi, il cui soffitto è
adornato da un grande affresco di Antonio Mazza,
databile agli ultimi del XVIII sec.: Re Ducezio indica il sito
su cui trasferire Noto, sua patria.
6. Palazzo Nicolaci
In stile puramente barocco e con circa 90 stanze, su progetto
attribuito a Rosario Gagliardi, risale ai primi decenni del 1700, anche
se i lavori, cui partecipò anche Vincenzo Sinatra (allievo del
Gagliardi) si protrassero fino a 1765.
L'edificio è nato come residenza nobiliare urbana della famiglia
Nicolaci la quale ha mantenuto la proprietà di un’ala, cedendone
l’altra al Comune di Noto. Il palazzo è decorato da diverse balconate
con decorazioni magnificamente realizzate e rinchiuse dalla sinuose
inferriate ricurve. Tra le figure delle decorazioni troviamo sirene,
sfingi, ippogrifi, cavalli alati ed altro. Tutte queste decorazioni
conferiscono una particolare armonia a tutto l’edificio.
Un'ala di Palazzo Nicolaci accoglie la Biblioteca Comunale, fondata
dal Municipio nel 1817 con la munificenza dei privati, specialmente
del principe di Villadorata, ed oramai ricca di migliaia di volumi e di
vari manoscritti latini e spagnoli a cui va aggiunta una galleria di
ritratti degli nomini illustri di Noto, dono del barone Astuto. La
Biblioteca non è che uno dei legami che Noto ha con la propria
tradizione culturale. Solo per fare un esempio, Ferdinando il
Cattolico nel 1503 diede alla città il titolo di Ingegnosissima, per
l'erudizione di molti suoi cittadini, ma venne chiamata anche la
Celebre e la Dotta
7. Chiesa di San Carlo
La chiesa è dedicata a San Carlo Borromeo ed è la chiesa del convento
dei gesuiti di Noto. Edificata nel XVI secolo, in sostituzione alla
preesistente chiesa distrutta dal terremoto del 1693, probabilmente
su progetto di Rosario Gagliardi. Il campanile della chiesa, dalle 3
campane è visitabile e permette di ammirare il panorama del Centro
Storico di Noto.
La facciata, a tre livelli, è caratterizzata da colonne libere. Il materiale
da costruzione è la dorata calce locale. La campana e l'Altare
Maggiore provengono dall'antica chiesa gesuitica della Noto Antica,
distrutta dal devastante terremoto del Val di Noto del 1693 che
distrusse totalmente l’antica cittadina.
la chiesa è a pianta longitudinale.
Nella cantoria, sopra l'ingresso della chiesa, si trova un organo
settecentesco. L'interno è a tre navate coperte da una volta a botte e
scandite da semicolonne. La volta presenta tre affreschi attribuiti a
Costantino Carasi e raffiguranti: la Trasfigurazione, la Guarigione del
paralitico e al centro il Trionfo dell’Agnus Dei; mentre sui pennacchi
della cupola sono affrescati gli Evangelisti, e sotto sono collocate
quattro statue che rappresentano le Virtù cardinali: Temperanza e
Fortezza (a destra) e Giustizia e Prudenza (a sinistra).
8. Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico, adiacente all’edificio exconventuale dei
Padri Domenicani, è unanimemente considerata, fra le chiese
presenti in città, la più rappresentativa del barocco netino e si pone
come uno fra i più significativi capolavori del patrimonio
monumentale tardo barocco dell’intera Sicilia sud-orientale. Si
affaccia sulla piazza XVI Maggio adornata dai giardini della “Villetta
Ercole” e si caratterizza per il suo prospetto convesso nei cui due
ordini si alternano colonne e nicchie .Fu costruita tra il 1703 e il 1727
su progetto di Rosario Gagliardi.L’interno presenta tre navate e una
cupola collocata in corrispondenza della seconda arcata. Ricca di
stucchi presenta negli altari in marmi policromi delle navate laterali
pregevoli dipinti fra cui segnaliamo quelli di S. Domenico che riceve
lo Spirito Santo (sec. XVIII), la Madonna del Rosario di Vito D’Anna
(1712). Il terzo altare della navata di sinistra presenta un Crocifisso e
varie formelle marmoree co scene della Passione. Sull’altremagiore il
simulacro della Madonna del Rosario all’interno di un ciborio in
legno dorato di Antonio Basile.
9. Teatro Comunale "Vittorio Emanuele"
Il teatro comunale di Noto si trova di fronte alla chiesa di San Domenico. Alla
sommità del prospetto in stile liberty è posta una grande statua in pietra calcarea,
allegoria della Musica, fiancheggiata da trofei. Gli interni sono decorati con stucchi
dorati. Ha una capacità di 320 posti a sedere che include tre file di palchi, ed una
galleria con 80 poltrone.
Dopo il terremoto del 1693, Noto fu interamente ricostruita molto velocemente, ma
senza un teatro. All'inizio del XIX sec., un'ala di Palazzo Ducezio fu adibita alle
rappresentazioni, ma la soluzione non era soddisfacente, specie dopo che Noto fu
nominata capitale della provincia nel 1837 e diocesi nel 1844.
Nel 1851 iniziarono il lavori per la costruzione di un nuovo teatro, poi sospesi in
quanto il sito scelto non era adatto. Ripresero nel 1853 in una nuova sede, la ex Casa
Salonia, acquistata dal Marchese di Castelluccio.
Nel 1855 si costituì un comitato di cittadini con lo scopo di raccogliere fondi e i lavori
vennero affidati all'architetto Sortino, sostituito alla sua morte dall'architetto
Cassone. La costruzione tecnica e meccanica fu affidata ad alcuni cittadini di Noto
sotto la guida di Fortunato Queriau, mentre la doratura del teatro fu eseguita dal
pittore Santi Ferrara di Messina. La statua di arenaria, rappresentante l'allegoria
della Musica, i due trofei musicali, con i quattro treppiedi, sono lavoro dello scultore
Giuliano Palazzolo, che seguí un disegno di Cassone; i due pittori Subba e di Stefano
decorarono invece il palcoscenico. Il Teatro venne inaugurato, benchè ancora
incompleto, il 4 dicembre 1870: inizialmente venne intitolato a Salvatore la Rosa,
l'Inendente che lo aveva fortemente voluto, ma dopo la morte di Vittorio Emanuele
II (1878) fu dedicato al primo re d'Italia.
Il teatro assolse a una funzione di notevole rilievo culturale fin verso il 1915, poi
decadde e fu oggetto di scarsa cura manutentiva, tanto che dopo la Grande Guerra
dovette essere integralmente restaurato, riaprendo il 31 marzo 1923.
Ancora trascurato nei decenni successivi, subì verso il 1958 il crollo della volta. Dagli
anni '60 al 1998 è stato di nuovo, più volte, restaurato e, da ultimo, dotato di nuovi
arredi e attrezzature, il che ha consentito una nuova inaugurazione nel 1997, con il
successivo avvio di regolari stagioni teatrali.
10. Chiesa del Santissimo Crocifisso
La Chiesa del SS. Crocifisso, situata nella parte alta e
pianeggiante della città in piazza Mazzini, è, dopo la Cattedrale,
l’edificio religioso più grande di Noto. La costruzione risale al
1715 ed è opera dell’architetto Rosario Gagliardi. L’intitolazione
è quella omonima della chiesa esistente in Noto Antica e crollata
a seguito del terremoto del 1693. La chiesa, a tre navate con
pianta a croce latina, è sormontata da una imponente cupola; la
facciata sviluppata su due ordini, incompleta, si apre sulla piazza
antistante preceduta da un’ampia scalinata. Ai lati del portale
centrale, finemente scolpito nella pietra calcarea con gli
strumenti della passione, fino al 1984 erano posti due leoni
romanici, trasferiti all’interno della Chiesa a seguito del loro
restauro e al fine di preservarli dagli agenti atmosferici. L’interno,
luminosissimo, per la presenza degli ampi finestroni della navata
centrale, è dominato dalla Croce-reliquiaria in legno scolpito e
dorato posta all’estremità dell’abside della navata; in essa sono
racchiusi dei frammenti del Crocifisso dipinto su tavola e
proveniente dalla chiesa omonima di Noto Antica.
11. Itinerario completo
1) Porta Reale (Corso Vittorio
Emanuele)
2) Chiesa di Santa Chiara (Corso
Vittorio Emanuele)
3) Cattedrale di San Nicolò (Piazza
del Municipio
4) Palazzo Ducezio (Piazza del
Municipio)
5) Palazzo Nicolaci (Via Nicolaci)
6) Chiesa di San Carlo (Corso Vittorio
Emanuele
7) Chiesa di San Domenico (Piazza
XVI Maggio)
8) Teatro Comunale Vittorio
Emanuele (Piazza XVI Maggio)
9) *Chiesa del SS Crocisisso (Via
Sergio Sallicano)*In caso non ci arrivassimo tour alternativo