Come utilizzare il coaching nella fase di rilevazione dei
bisogni nel processo formativo, nell’ottica di rendere sempre più il
partecipante artefice del proprio sviluppo formativo.
1. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
L’uso del Coaching
nel Processo Formativo
Associazione Italiana Formatori
Gruppo Territoriale Lombardo
2. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
L’Analisi dei bisogni
• Sempre più spesso si parla di come misurare l’efficacia della
formazione
• Tutti si preoccupano del ROI della Formazione
L’efficacia della formazione dipende in buona misura dalla qualità
con cui è stato individuato il bisogno formativo.
• Molto spesso il committente valuta il formatore in base alla
metodologia che utilizza per la fase di erogazione.
Vi fareste ristrutturare la vostra casa da chi non si preoccupa di
prendere le misure dell’appartamento, ma vi illustra con dovizia di
particolari il tipo di cemento che intende utilizzare?
3. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Cos’è il coaching?
Il coaching è un processo di sviluppo
• fondato su una relazione creativa
• basato sull’esplorazione, la consapevolezza, la valorizzazione delle
potenzialità personali del coachee
• finalizzato a cambiamenti concreti, ad un miglioramento della
performance, al raggiungimento di obiettivi.
Il Coach è colui che allena il potenziale umano per permettere il
conseguimento di obiettivi, attraverso piani d’azione.
4. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Cosa NON è il Coaching
• Consulenza: il coach non dà consigli né offre consulenza; potrebbe
non avere conoscenze specifiche sulle materie del cliente.
• Training: il coach non trasferisce competenze.
• Mentoring: il coach non guida/affianca il cliente lungo un percorso
“già visto”, già percorso.
• Psicoterapia: il coach non risolve problemi della personalità o
disturbi che rendono la persona malata.
6. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Due leve di Sviluppo
• la Formazione
si occupa dello sviluppo di
conoscenze, abilità e attitudini
di persone in uno specifico
contesto organizzativo (ruolo,
funzione, azienda, mercato,
ecc.).
Da questo sviluppo deriva
l’acquisizione o il rinforzo delle
competenze, funzionali al
miglioramento della
performance attesa dal contesto
organizzativo.
• il Coaching (inteso come
corporate/business coaching)
si occupa dello sviluppo delle
persone, secondo i loro propri
obiettivi, attivandoli nello
sviluppo delle proprie capacità
e potenzialità (autosviluppo)
per il conseguimento di un più
elevato livello di performance.
7. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Due leve affini
Coaching & Formazione
• procedono da presupposti differenti (da una parte, le attese
organizzative e l’acquisizione di competenze specifiche; dall’altra, gli
obiettivi personal-professionali e l’attivazione delle potenzialità
personali)
• si sviluppano con metodologie diverse (l’una basata
sull’acquisizione di conoscenze e sviluppo di consapevolezza, l’altro
sull’ascolto e sul dialogo creativo)
entrambi i processi mirano al miglioramento della performance
della persona, attraverso il suo diretto coinvolgimento.
8. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Due leve complementari
Progettazione Erogazione Coaching
Analisi dei Fabbisogni
Formativi
il partecipante acquisisce la conoscenza di specifiche
competenze o strumenti e diviene consapevole delle
conseguenti possibilità di performance derivanti
dall’applicazione di quelle stesse competenze o strumenti
il partecipante traduce questa
consapevolezza in un obiettivo
da raggiungere attraverso uno
specifico piano d’azione in cui
spende le proprie potenzialità
9. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Il Self Directed Learning
Il Self-Directed Learning (SDL) consiste in un processo in cui l’individuo
prende l’iniziativa di diagnosticare i propri bisogni formativi, di formulare
gli obiettivi d’apprendimento, di identificare gli strumenti di
apprendimento, di scegliere ed adottare le modalità di apprendimento e
di valutare i risultati ottenuti (Knowles, Quando l’adulto impara).
Knowles ha dimostrato che coloro che assumono l’iniziativa
d’apprendimento imparano di più e meglio di coloro che subiscono
l’iniziativa; inoltre il loro apprendimento è più approfondito e duraturo.
10. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Responsabile del proprio
apprendimento
• Nel SDL la responsabilità per l’apprendimento è messa direttamente
in capo a chi apprende.
• Quindi, il fatto che l’apprendimento è auto-diretto non dipende
dall’argomento o dalla materia oggetto dell’apprendimento o dalle
metodologie adottate. L’essere auto-diretto dipende da chi è
responsabile – chi decide cosa deve essere imparato, quali
metodologie o risorse devono essere utilizzati, come deve essere
misurato il successo di un azione compiuta.
11. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
L’essenza del SDL
Gli adulti sono motivati ad apprendere quando avvertono che
l’apprendimento può soddisfare i loro bisogni e i loro interessi.
I bisogni e gli interessi dei partecipanti costituiscono quindi le basi
appropriate da cui partire per organizzare le attività formative degli
adulti
Gli adulti sentono fortemente l’esigenza di gestirsi autonomamente e di
conseguenza il ruolo del docente è d’impegnarsi con loro in un
processo comune di ricerca, piuttosto che trasmettere loro le proprie
conoscenze e poi valutare fino a che punto si sono conformati ad esse.
12. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Funghi fritti-fritti-fritti
Ogni volta che il formatore incontra i partecipanti tende/desidera/ si
prefigge l’obiettivo di soddisfare le loro aspettative e i loro bisogni,
all’interno di un vincolo di mandato generato dal rapporto con il
committente che determina il focus dello sviluppo.
• il formatore si trova a dover svolgere il ruolo del cameriere che
prende le ordinazioni in un ristorante dove c’è solo “un’insalatina
leggera, salmone magro e un bicchiere di vino bianco” «… Peccato
perché i funghi fritti-fritti-fritti erano veramente eccezionali».
13. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Il rapporto con la committenza
Il focus del processo formativo potrebbe cambiare notevolmente in
funzione di colui che interpreta il ruolo del committente:
Committente
Responsabile Gerarchico dei
futuri partecipanti
Responsabile HR
Proprietà/ Top Management
focus centrato su obiettivi a breve/medio
termine, concreti e funzionali alla
realizzazione di obiettivi propri del
committente
obiettivi di più ampio respiro, ancorché
ancorati alle necessità contingenti del
cliente interno (funzione)
focus coerente con le strategie
organizzative, la visione di medio/lungo
periodo, la cultura di riferimento
14. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
L’Analisi sul Campo
Castagna (Progettare la formazione, 1997, p.19) rileva l’opportunità di
un’analisi sul campo finalizzata a verificare il bisogno formativo
espresso dal committente in termini di
• effettiva utilità
• verifica delle conoscenze e capacità possedute dai partecipanti
• fattori sociali e psicologici che possono condizionare i risultati
formativi
15. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Gli strumenti di diagnosi del
Fabbisogno Formativo
Catalogo
Formativo
Performance
Management
Development
Center
Focus
Group
discussione finalizzata alla verifica del livello di
consapevolezza sui temi oggetto della
formazione; analisi degli dinamiche e degli stili
di relazione dominanti
osservazione e valutazione dei comportamenti
dei collaboratori al fine di definirne il livello di
prestazione; solitamente prevede un piano di
sviluppo in cui la formazione potrebbe costituire
un elemento
permette d’individuare nei partecipanti
(solitamente “alti potenziali”) caratteristiche,
attitudini e capacità funzionali all’accesso ad un
ruolo organizzativo. Mira a valutare il gap
tecnico e comportamentale e lo colma
attraverso un percorso formativo
modalità di veicolare l’offerta formativa; elenco
dettagliato di moduli o percorsi formativi, distinti
per target di destinatari e fruibili da chi ne faccia
richiesta o abbia specifici requisiti
non permettono di
gestire con flessibilità
lo sviluppo del
partecipante
il partecipante non
assume la
responsabilità
dell’opportunità
formativa
non valorizzano il
positivo presente
non indagano il
desiderio/punto di
vista del partecipante
16. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Come il coaching potrebbe
orientare il processo di training in
ottica SDL?
17. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Coaching e Self Directed
Learning
• L’utilizzo della metodologia di coaching nella fase di rilevazione del
bisogno formativo permette di condurre il coachee/partecipante alla
definizione di che cosa apprendere, perché occorra apprendere
e quale utilità ne possa derivare.
• Attraverso il coaching l’apprendimento non è più il fine, bensì il
mezzo per la realizzazione di un obiettivo personal-professionale.
• Il coachee definisce il focus dell’apprendimento: pone il problema e
ipotizza una soluzione desiderabile.
• Il bisogno formativo non è il problema del coachee, il suo problema
è la performance. La leva formativa diventa uno degli step da
implementare nel proprio piano d’azione.
18. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Coachee Directed Learning
Passare da un modello in cui la formazione è proposta come “devi
mangiare per diventare grande!” ad un modello in cui il partecipante
ha il desiderio di “diventare grande” e questo desiderio viene
tradotto in un obiettivo (…di peso? … di altezza?) e nella
costruzione creativa di un menù.
19. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Il Ristorante dello Sviluppo
Il cameriere è un coach che si preoccupa dell’accoglienza, dell’ascolto
e aderisce al bisogno del cliente.
In un dialogo creativo il cliente costruisce con il coach un menù
appetitoso: alcune portate sono a buffet e il cliente se ne serve da solo,
altre sono cucinate al momento dal formatore, che sta ai fornelli
20. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Possibili benefici
Il partecipante che, attraverso un percorso di sviluppo, riesca ad
esprimere le proprie potenzialità, non solo otterrà un miglioramento
della performance, ma incrementerà la propria soddisfazione
lavorativa.
Riuscire a coniugare l’apprendimento di conoscenze, competenze ed
esperienze con l’utilizzo delle proprie potenzialità porta allo sviluppo di
un talento: il talento è una potenzialità trasformata e realizzata; è
presente in ciascun individuo, ma per esprimersi richiede volontà
individuale e contesto favorevole che lo valorizzi e lo coltivi.
21. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Sitografia sul coaching
• SCUOLA ITALIANA DI LIFE E CORPORATE COACHING
www.scuoladicoaching.it
• ASSOCIAZIONE ITALIANA COACH PROFESSIONISTI (AICP)
www.associazionecoach.com
• FEDERAZIONE ITALIANA COACH (ICF - Italia)
www.icf-italia.org
• INTERNATIONAL COACH FEDERATION (ICF)
www.coachfederation.org
22. AIF Junior Lombardia – 11 Novembre 2010
Marco Basile
Grazie!
Marco Basile
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mb@alefconsulting.com