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Precisazioni terminologiche
• Dal punto di vista culturale la modernità si afferma tra la
fine del Trecento e il Cinquecento…
• Questo segmento della storia dell’uomo è definito Età
umanistico-rinascimentale…
• Entrando più nel dettaglio, è possibile distinguere due
processi culturali con caratteri peculiari, pur nella loro
complementarietà:
– l’Umanesimo vero e proprio (fine Trecento – Quattrocento)…
– il Rinascimento vero e proprio (Quattocento – Cinquecento)…
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• L’Umanesimo (fine ‘300-’400, vedi anche il file word su
marcoballardin.wikidot.com) è un processo filosofico
(antropologico, in particolare) e culturale che pone la
centralità dell’uomo e della sua dignità…
• Il Rinascimento (‘400-’500), invece, è un processo di
sviluppo che investe piuttosto le arti figurative e la letteratura
(che conoscono una fioritura senza precedenti), con
influenze anche sullo studio della natura…
• Se si parla in generale della genesi del mondo moderno dal
punto di vista culturale, tuttavia, è possibile riferirsi, come
scritto nella slide precedente, senza distinguo, all’Età
umanistico-rinascimentale.
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L’Umanesimo
• Il termine Umanesimo rimanda alla centralità dell’uomo,
della sua dignità, della sua libertà… che viene
particolarmente enfatizzata tra Trecento e
Quattrocento…
• Ci sono certamente molti elementi di novità che
caratterizzano questo clima culturale rispetto al
Medioevo, tuttavia è bene non contrapporre in maniera
troppo radicale le due culture: nei vari passaggi della
storia, infatti, gli elementi di novità si accompagnano
sempre ad altrettanti elementi di continuità con il
passato….
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• In particolare la cosa più scorretta sarebbe quella di dire
che nel Medioevo tutto ruota intorno a Dio, mentre
nell’Umanesimo Dio è sostituito con l’uomo…
• E altrettanto scorretto sarebbe dire anche che nel
Medioevo centrale è la fede, mentre con l’Umanesimo la
fede è sostituita dalla ragione….
• Nelle slide che seguono si cercherà di evidenziare i
principali elementi di novità, considerando nel contempo
anche gli elementi di continuità con il Medioevo….
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La centralità dell’uomo
• Elemento di novità rispetto al Medioevo: nei secoli
medioevali si enfatizza la grandezza di Dio, rispetto
all’uomo (“aliqua portio creaturae… circumferens
testimonium mortalitatem suam”, scriveva Agostino, IV-V
secolo); la corporeità dell’uomo era in particolare svilita
(il corpo come pasto per i vermi, diceva Innocenzo III,
papa tra XII e XIII secolo). Ora l’uomo viene definito
“copula mundi” (Pico della Mirandola, XV secolo), cioè
centro dell’universo.
• Elemento di continuità: la grandezza dell’uomo è tale
in riferimento a Dio (è Dio che lo rende grande,
creandolo a sua immagine e somiglianza, dandogli cioè
la libertà).
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• In altri termini: la centralità dell’uomo non sostituisce
quella di Dio, ma le si affianca. Anche la corporeità
dell’uomo viene rivalutata solo in riferimento a Dio: se il
corpo umano fosse solo putridume, Dio non si sarebbe
incarnato…; di più: il fatto che Dio si incarni, fa diventare
la carne santa….
• Sulla dignità dell’uomo si faccia riferimento alla orazione
“De hominis dignitate” di Pico della Mirandola (quella
rivisitazione del racconto della creazione che pone nella
libertà la cifra della somiglianza tra Dio e l’uomo e il
fondamento della nostra dignità e grandezza)
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La centralità della ragione
• Elemento di novità rispetto al Medioevo: nei secoli medioevali
la filosofia e la cultura si basano sulla collaborazione e la sintesi
tra ragione e fede, con la sottolineatura del primato della fede
(“credo ut intelligam”, sostenevano i maestri medioevali)…; con
l’Umanesimo invece la filosofia ritorna alla sua vocazione
originaria di riflessione squisitamente basata sul logos, la ragione
naturale…
• Elemento di continuità: 1) la ragione è pur sempre un dono di
Dio (il pensiero inglese, due secoli più tardi, quando parlerà di
lumen rationis, terrà a precisare che questo lume è “candle of the
Lord”; 2) il fatto che la fede non sia più protagonista della cultura,
non significa che gli intellettuali diventino tutti atei: semplicemente
non si fa più leva sulla fede (la si mette tra parentesi) quando
bisogna discutere di questioni filosofiche, politiche etc….
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• Sarebbe del resto anacronistico parlare di ateismo in
riferimento al Quattrocento e al Cinquecento: il
Cristianesimo in questi secoli – come scrisse un grande
storico del Novecento – è come l’aria che si respira: era
impossibile non dirsi/essere cristiani…
• L’ateismo come dichiarazione convinta della non
esistenza di Dio è figlio dell’Illuminismo (Settecento) e
viene apertamente confessato con l’Ottocento
(Feuerbach, Marx, Nietzsche…)
• L’ateismo pratico di un po’ tutti noi oggigiorno (di chi vive
“come se Dio non ci fosse” è una tratto tipicamente
caratterizzante il periodo che si apre dal secondo
dopoguerra.
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Per gli altri aspetti che è necessario conoscere circa
l’Umanesimo (luoghi, articolazioni, protagonisti…) si
rimanda al file word sulla pagina web del docente:
(marcoballardin.wikidot.com)….
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Il Rinascimento
• Essendo questa temperie culturale (Quattrocento –
Cinquecento) meglio declinata lungo i versanti delle arti
figurative e della letteratura… si rimanda ai programmi di
quelle discipline….
• Dal punto di vista storico-filosofico gli aspetti più rilevanti
sono quelli indicati nelle slide precedenti… (si tenga
presente della possibilità di non distinguere, nel discorso,
un Umanesimo e un Rinascimento, ma di parlare di una
Età umanistico-rinascimentale (opzione consigliata!).