3. 0Per specie aliena,
in biologia, si
intende una
qualsiasi specie vivente
(animale, vegetale o fungo)
che, a causa dell'azione
dell'uomo (intenzionale o
accidentale), si trova ad
abitare e colonizzare un
territorio diverso dal
suo areale storico. In tal
caso, si parla anche di
specie alloctona.
Che
cosa
sono?
4. Una specie aliena che si inserisce in un
nuovo habitat può essere non adatta o non in
grado di adattarsi e quindi estinguersi nel nuovo
areale o mantenere livelli di popolazione molto
bassi, magari solo per un breve periodo di tempo.
Esistono molti casi in cui, però, una specie aliena
riesce ad adattarsi e a sopravvivere in
un habitat nuovo e differente da quello in cui essa
si è evoluta e in cui normalmente vive. In questi
casi la specie può prosperare nel nuovo
ambiente, riproducendosi anche in grandi numeri
e per lunghi periodi di tempo.
5. 0 In molti casi, una specie aliena che si adatta a un
nuovo habitat ne altera l'equilibrio, ad esempio
entrando in competizione con una o più
specie autoctone. In alcuni casi, la specie alloctona
prende il sopravvento su una o più specie
originarie, portando le popolazioni autoctone
persino all'estinzione. Uno dei frequenti motivi del
vantaggio delle specie aliene su quelle autoctone è
l'assenza di predatori e parassiti specifici che
possano frenare la crescita di queste popolazioni.
6. 0Ad oggi sono migliaia, le specie aliene
introdotte pressoché in tutti gli ambienti del
mondo, spesso con risultati di
considerevole impatto ambientale ed
economico. In Europa si stima che siano
state introdotte oltre 13000 specie aliene, e
che oltre 1300 di queste causino impatti
negativi sull'ambiente
11. Come si muovono i ricerctori…
0Frontiers in Marine Science ha pubblicato lo studio
“Invading the Mediterranean Sea: biodiversity
patterns shaped by human activities” nel quale un
team di ricercatori greci, francesi e tunisini, rivela
che «Le attività umane, come i trasporti marittimi,
l’acquacoltura, e l’apertura del Canale di Suez,
hanno portato all’introduzione di circa 1.000 specie
aliene nel Mar Mediterraneo».
12. Dal Canale di Suez…
0Il team ha studiato come le attività antropiche,
fornendo, possono plasmare i modelli della
biodiversità nel Mar Mediterraneo. Ne è venuto
fuori che «La ricchezza di specie del Mar Rosso
introdotte attraverso il Canale di Suez è molto
elevata lungo la costa orientale del Mediterraneo,
raggiungendo un massimo di 129 specie per 100
km2 , e declina verso il nord e l’ovest.
13. Dai trasporti marittimi…
0La distribuzione delle specie introdotte dai
trasporti marittimi è molto diversa, con
diversi hotspot in tutto il bacino del
Mediterraneo , ed di due hotspot principali
per le specie allevate introdotte sono le
lagune di Thau e Venezia. Nella Laguna
Veneta ci sono almeno 60 specie aliene,
soprattutto alghe
14. 0Secondo Katsanevakis, «Utilizzando le
informazioni dal Easin (European Alien
Species Information Network), potremmo
mappare in dettaglio come mai finora quanto
si sia già diffusa ogni specie aliena».
16. 0La nuova piattaforma
Easin facilita
l’esplorazione di
informazioni sulle specie
aliene esistenti
permettendo di attingere
ad una varietà di fonti di
informazioni, sviluppando
e rendendo liberamente
disponibili strumenti e
servizi web interoperabili
conformi agli standard
riconosciuti a livello
internazionale.
Che
cosa fa
la
EASIN?
17. 0La Ciesm (Commission Internationale
pour l’Exploration
Scientifique de la Méditerranée) ha a
tal riguardo censito nel Mediterraneo
565 specie alloctone appartenenti a
diversi gruppi vegetali e animali (132
vegetali, 25 celenterati, 16 briozoi, 141
molluschi, 59 anellidi, 60 crostacei, 12
ascidiacei, 120 pesci). Di queste, 185
sarebbero già presenti nei mari italiani.
18. L’arrivo di nuove specie
ittiche provenienti da aree
tropicali extramediterranee
ha assunto negli ultimi 30
anni un significativo
incremento.
19. . Il fenomeno è in questo caso da
associare soprattutto a
spostamenti migratori indotti
dai cosiddetti “cambiamenti
globali” attribuibili alla
perdurante anomalia climatica e
al complessivo surriscaldamento
del clima, dei mari e degli
oceani.
20. .
Anche se il fattore
determinante è da attribuire
all’aumento della
temperatura, pare che altre
variabili abbiano contribuito
al consolidamento di tale
tendenza.