Costruire e valutare le competenze di cittadinanza globale
Slide ssaperi verbania
1. “Le scuole come cambiano
come migliorano”
Verbania 26 agosto 2013
Lorenza Patriarca
IL CASO DELL’IC TOMMASEO DI TORINO
2. INNOVAZIONE/CAMBIAMENTO
La scuola è
il luogo dove si costruisce il futuro
una comunità che si rinnova ogni anno
fatta di persone che crescono e imparano
IL CAMBIAMENTO è IMMANENTE
3. INNOVAZIONE/CAMBIAMENTO
un decalogo
1. Valutare per conoscere e capire
2. Darsi una direzione
3. Chiarificare l’obiettivo
4. Cercare alleanze
5. Condividere idea/progetto
6. Intervenire sull’organizzazione
7. Verificare e ridefinire ciclicamente
8. Non dare nulla per scontato e acquisito
9. Imparare a gestire l’incertezza
10.Fare dell’incidente una risorsa
4. Il percorso
2008/2010
La scuola era cresciuta in dimensioni e
complessità e sentivamo il bisogno di
verificare l’efficacia delle azioni
intraprese
Esperienza Diametro
Collaborazione con il Marchio Saperi
al progetto di valutazione dell’insegnamento
“Nell’aula la scuola”
5. Strumento Diametro
Necessario migliorare
l’area della valutazione
Diametro rilevò una criticità sugli aspetti
valutativi pur in un quadro positivo per ricchezza
di progettazione, diversificazione dell’offerta e
attenzione verso alunni e famiglie.
Risultò carente l’azione di monitoraggio e
controllo dei risultati del servizio e la valutazione
dell’offerta formativa.
Diametro rilevò una criticità sugli aspetti valutativi
pur in un quadro positivo per ricchezza di
progettazione, diversificazione dell’offerta e
attenzione verso alunni e famiglie.
Risultò carente l’azione di monitoraggio
e controllo dei risultati del servizio e
la valutazione dell’offerta formativa
STRUMENTO DIAMETRO
6. La scuola aderì proposta dal Marchio Saperi
“Nell’Aula la Scuola”
L’idea è che ogni azione di insegnamento in
classe (livello micro) deve necessariamente
misurarsi con il contesto entro cui si esercita nella
scuola dell’autonomia (livello macro), cioè con la
qualità del servizio formativo nella sua globalità
attraverso un continuo confronto dialettico fra i
due piani di riflessione
7. MAPPA DELLA QUALITA’
dell’insegnamento
Si partì da una «Mappa condivisa
della qualità della didattica» con
l’organizzazione di quattro focus
group: docenti, studenti, genitori.
La mappa era l’occasione per verificare la
coerenza dello stile di insegnamento
dei docenti dell’Istituto rispetto ai valori
esplicitati dal POF
Confronto fra DICHIARATO e AGITO
8. LA MAPPA CONDIVISA
MAPPA DELLA QUALITA’ DELL’INSEGNAMENTO
2) AZIONE DIDATTICA
DIMENSIONE RELAZIONALE
Mostrare passione verso la disciplina e
trasmetterla agli allievi
Coinvolgere attivamente e
responsabilmente nel processo formativo
Promuovere condivisione e senso di
appartenenza al gruppo, come percorso
di educazione alla cittadinanza attiva
Stimolare il confronto costruttivo
Favorire un clima disteso con un
atteggiamento positivo, accogliente,
empatico
3) AZIONE DIDATTICA
DIMENSIONE METODOLOGICA
Comunicare in modo chiaro il percorso
didattico
Proporre attività coinvolgenti promuovendo
la partecipazione attiva
Diversificare i percorsi didattici adattandoli
alle esigenze, ”correggendo il tiro” se
necessario
Spiegare collegando bene gli argomenti
Passare in modo graduale da un livello di
difficoltà a un altro più alto
1)
PROGETTAZIONE
DIDATTICA
- Selezionare obiettivi
definiti e realistici
- ( cioè raggiungibili)
- Progettare percorsi che
tengano conto dei
bisogni degli allievi
- Strutturare la tabella di
marcia (tempi, fasi,
ritmi di lavoro)
4) AZIONE DIDATTICA
DIMENSIONE ORGANIZZATIVA
Favorire le attività di gruppo per il recupero
e il potenziamento
Organizzare in modo funzionale l’uso di
strumenti e materiali che facilitino
l’acquisizione e il potenziamento di abilità e
competenze (schede, computer, cd audio,
dvd…)
Integrare in modo efficace le attività
curricolari con percorsi extracurricolari
gestiti da Enti, favorendo l’arricchimento
dell’offerta formativa
5) VALUTAZIONE
DIDATTICA
Esplicitare metodi, tempi e
criteri di valutazione
Valutare in modo equo e
rigoroso, rispettando i criteri
di valutazione condivisi a
livello collegiale
Effettuare verifiche costanti
e periodiche per ri –
orientare l’azione didattica
Rendere gli allievi
consapevoli delle loro
effettive capacità
promuovendo
l’autovalutazione
9. Mappa/Codice Professionale
L'accoglienza positiva ricevuta
dalla ricerca ci convinse a
impegnarci nella definizione del
codice dentologico costruito
dallla mappa della qualità
dell’insegnamento e dei principi
del POF
10. BUSSOLA NECESSARIA
In un Istituto scolastico di grandi dimensioni
è necessario disporre di parametri
concreti di riferimento per sostenere
l’integrazione dei docenti neo assunti o
neo trasferiti, per controllare la coerenza
interna ai diversi gruppi di insegnamento,
per valorizzare le eccellenze e
generalizzare le buone pratiche
11. Vision
La vision è quella di
un sistema a responsabilità diffusa
scuola è comunità
linee di indirizzo e obiettivi
sono patrimonio collettivo
La riflessione sulle difficoltà o sui successi
messa in luce dal monitoraggio dovrebbe portare
ad aggiustamenti continui
metafora del processo di d’apprendimento
La scuola è Learning Organisation
12. COMUNE DENOMINATORE
E’ fondamentale poter disporre di uno strumento
capace di orientare l’azione dei docenti e di
rappresentare il “minimo comune
denominatore” a cui tutti debbono attenersi.
POF indica la direzione, la cornice di valori,
ma non è percepito dai docenti come un
documento vincolante.
Il codice etico doveva essere un documento più
concreto e snello a cui il collegio dei docenti
riconoscesse un valore regolamentare
13. Buckmann's Industries
Multinazionale dei prodotti chimici
lontananza fisica e autonomia operativa (B.I.)
vs
varietà culturale e libertà di insegnamento
(I.S.A.)
Il codice Buckmann
esplicitava la Mission e
definiva i comportamenti concreti che ogni
persona in azienda doveva assumere per il
raggiungimento del fine comune
14. CODICE TOMMASEO
Esplicita la finalità strategica
I valori e gli atteggiamenti condivisi
La responsabilità di ciascuno nel
perseguire il modello di scuola
“NOI CI IMPEGNAMO A …”
16. EccoCI Qua
Ecco: voglia di trasparenza … perché la
conoscenza crea scambio, alimenta la
comunicazione e costruisce legami e il confronto
cementa la comunità.
Con il Ci vorremmo rappresentare questo
sentirCi comunità per il senso di appartenenza
che viviamo ma anche per la spinta aggregante e
centripeta nei confronti delle famiglie e del nostro
territorio.
Qua vorrebbe indicare le radici che sentiamo di
avere piantato e solidamente intrecciato nel
nostro quartiere. Un territorio fatto di luoghi e di
persone
17. Trasferibilità?
La proposta può funzionare altrove
e a quali condizioni?
Io ritengo che ci sia da parte dei docenti
l’esigenza di esercitare un maggior controllo
sulla propria azione e di poter condividere
strategie a livello ampio con i colleghi
come risposta al bisogno di sicurezze rispetto a
contesti d’aula sempre più richiedenti.