2. Una nuova figura intellettuale:
il monaco
Derivazione dal greco mònos che
significa solo.
Antonio figlio di una
benestante famiglia
egiziana fu il fondatore
del monachesimo.
Infatti morì nel 356
all’età di 105 anni dopo
aver trascorso la sua
vita nel deserto .
3. Lo stile di vita
Inaugurò così un nuovo tipo di vita esterno alla società con
un’ esistenza fatta di digiuni, preghiere e meditazione, si
dedicavano infatti alla glorificazione e contemplazione
della divinità. Volevano infatti superare le limitatezze
della vita quotidiana ricercando verità e saggezza.
In oltre svilupparono una ricerca interiore e un desiderio di
fuga dalla materia.
Si rendevano protagonisti anche di dimostrazioni di
autosufficienza: Simone per esempio passò la sua vita
su una piattaforma collocata ad di sopra di una colonna
esposto alle intemperie e così molti altri “stiliti”
4. Anacoretismo
Derivazione arriva dal greco e significa tirarsi in
disparte
Il ritiro in totale isolamento dalla società – appunto
anacoretismo - caratterizzo soprattutto il monachesimo
egiziano e delle zone orientali dell’impero.
5. L’ordine benedettino
Cenobi comunità di monaci animati da diverse
concezioni della vita spirituale.
Grazie a Benedetto da Norcia che radunò una comunità al
monastero di Montecassino, diventato presto il più celebre
d’Italia, si sviluppò un monachesimo di vita semplice ma non
prima di regole che alternava alle preghiere il lavoro manuale.
I monaci ricopiarono e conservarono le più grandi opere.
6. Benedetto da Norcia
Nacque a Norcia nel 490 circa e, una volta
cacciato da Subiaco dove fondò le prime
comunità, morì a Montecassino nel 550.
Qui redasse la sua Regola nella quale
insistette su quanto nella vita del monaco
fossero importanti obbedienza, silenzio e
umiltà. Il motto benedettino è Ora et labora
e nell’opera è infatti ricorrente l’accento su quanto la preghiera, la
penitenza e il lavoro quotidiano abbiano un ruolo fondamentale. Per i
frati benedettini l’abate più che un maestro diventa un padre spirituale e
nella dimensione comunitaria non è importante solo l‘umiltà ma anche la
carità, un chiaro richiamo al messaggio evangelico. Anche dopo la
distruzione del convento nel 281, la regola benedettina e gli
insegnamenti rimarono vivi in tutti i monasteri dell’impero carolingio.
7. San Colombano
San Colombano, un monaco irlandese vissuto circa tra il 540
e il 615, fondò con il permesso dei Longobardi il monastero
di Bobbio che divenne un luogo di
irradiazione culturale per tutta l’Italia
del nord. In particolare la sua fama è
dovuta all’attività del suo scriptorium,
luogo in cui vennero trascritti i
manoscritti destinati all’importante
biblioteca del convento. Nonostante
questa sia andata dispersa, ora i
manuali si trovano nelle biblioteche di
tutta Europa.