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PLURALISMO
EDUCAZIONE INTERCULTURALE:
     UNA DEFINIZIONE
La scuola italiana sceglie di adottare
la prospettiva interculturale - ovvero la
promozione del dialogo e del
confronto tra le culture - per tutti gli
alunni e a tutti i livelli… Si tratta di
assumere        la      diversità  come
paradigma dell’identità stessa della
scuola     nel       pluralismo,   come
occasione per aprire l’intero sistema a
tutte le differenze (di provenienza,
genere,      livello     sociale,  storia
scolastica).
(“La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli
alunni stranieri” MPI ottobre 2007)
GLI OBIETTIVI
• Prendere coscienza della complessità ma anche
  della relatività dei punti di vista ed essere capaci
  di cambiare il proprio
• Sviluppare una personalità aperta, rispettosa,
  pronta al cambiamento
• Diventare capaci di riflettere su di sé sugli
  stereotipi e sui pregiudizi
• Rafforzare la propria identità non in
  contrapposizione ma in comunicazione con gli altri
• Convivere costruttivamente con il diverso in una
  prospettiva di dialogo e di arricchimento reciproco
TRE DIRETTRICI DETERMINANTI
PER UNA EDUCAZIONE
INTERCULTURALE

              ACCOGLIERE
              CONOSCERE
              COSTRUIRE
TRE DIRETTRICI DETERMINANTI
PER UNA EDUCAZIONE
INTERCULTURALE

               ACCOGLIERE
               è la preoccupazione e la cura
               progettuale di singoli docenti,
               di team, di istituti, volta
               a intervenire sui disagi
               psicologici del bambino
               straniero, oppure, sulle sue
               difficoltà di adattamento e
               riequilibrio soprattutto
               linguistico-comunicativo
TRE DIRETTRICI DETERMINANTI
PER UNA EDUCAZIONE
INTERCULTURALE

               CONOSCERE
               è lo spazio dell’apprendimento,
               rivolto ad alunni stranieri
               e italiani, attraverso le singole
               discipline, per conoscere
               e valorizzare le diverse culture
TRE DIRETTRICI DETERMINANTI
PER UNA EDUCAZIONE
INTERCULTURALE

              COSTRUIRE
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              scolastiche (e non) aventi lo
              scopo di indurre non solo
              l’acquisizione ma quasi
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              concreti che concorrono alla
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              interculturale
              (Duccio Demetrio)
ACCOGLIERE

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personalizzato (DPR N° 394/99)
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CONOSCERE

gli ”impliciti culturali” cioè quei
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si tratta di ascoltare la voce, di interrogare
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L’insegnamento della storia deve riconoscere gli
apporti e i valori autonomi delle diverse culture e
liberarsi da rigide impostazioni a carattere
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(C M n°73 del 2 marzo1994)

L’approccio interculturale nell’insegnamento della
storia è fondamentale per la comprensione della
pluralità culturale delle società europee.
(Antonio Perotti)

Una società maschilista crea una storia al maschile,
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                                    ei
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COSTRUIRE

un modo diverso di incontrare
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cose e gli eventi dalla sua prospettiva
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o il docente è interculturale o non lo è,
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di mediazione.
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transizione da una cultura all’altra quanto
la sintesi tra culture allo scopo di creare
momenti pedagogici capaci di andare oltre
le reciproche differenze
(Demetrio)
una diversa prospettiva
dell’apprendimento

che deve essere innanzitutto capacità di
negoziare nuovi significati e quindi di
trasformare le nostre identità, trasformare
la nostra capacità di partecipare al mondo
cambiando ciò che noi siamo.
Nessuno ha già valori a cui altri aderiscono,
ma tutti (autoctoni e neo arrivati)
si dirigono verso una meta
rispetto alla quale tutti sono stranieri
(Tosolini)
una scuola capace di valorizzare
le diverse culture di appartenenza
L’obbiettivo primario dell’educazione
interculturale si delinea come promozione
delle capacità di convivenza costruttiva in
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rispetto del diverso, ma anche il
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nella quotidiana ricerca di dialogo, di
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…La scuola sta fornendo il suo contributo
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multietnica ma soprattutto inter-etnica.
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non si ignorano , ma piuttosto si cercano,
si misurano, si confondono anche
(Demetrio)
BIBLIOGRAFIA
D. Demetrio, G. Favaro,
BAMBINI STRANIERI A SCUOLA, La Nuova Italia Editrice, (1997)

G. Favaro, M. Napoli (a cura di),
RAGAZZI E RAGAZZE NELLA MIGRAZIONE, Guerini e Associati Milano, (2004)

G Favaro, M. Napoli (a cura di),
COME UN PESCE FUOR D’ACQUA, Guerini e Associati Milano, (2002)

Graziella Favaro,
IL MONDO IN CLASSE, Nicola Milano Editore, (2000)

Marianella Sclavi,
ARTE DI ASCOLATARE E MONDI POSSIBILI, Bruno Mondadori (2003)

QUADERNI DELL’INTERCULTURALITA’, Editrice Missionaria Italiana:
  Alessandra Pitaro, DIDATTICA INTERCULTURALE DELLA GEOGRAFIA, (1997)
  Nanni, C. Economi, DIDATTICA INTERCULTURALE DELLA STORIA, (1997)
  Gabriele Bevilacqua, DIDATTICA INTERCULTURALE DELL’ARTE, (2001)

AA. VV. CONFLITTI A SCUOLA: PROBLEMA O ESPERIENZA EDUCATIVA? Supplementi di ANIMAZIONE SOCIALE, Gruppo
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Aluisi Tosolini,
L’INSEGNANTE INEVITABILMENTE INTERCULTURALE, da ANIMAZIONE SOCIALE Mensile per gli operatori sociali, Gruppo
Abele Periodici (2010)

Graziella Favaro,
IN CERCA DI FUTURO, Adolescenti stranieri e prove di integrazione a scuola, da ANIMAZIONE SOCIALE Mensile per gli
operatori sociali, Gruppo Abele Periodici (2010)

Federica Zanetti,
PEDAGOGIA INTERCULTURALE. CULTURE E INCONTRO TRA CULTURE in
www.unirsm.sm/masterdisagio3/AreaRiservata/zanetti/mod1zanetti.pdf

Marina Medi,
PER UN’EDUCAZIONE INTERCULTURALE NELLA SCUOLA, in
www.tantetinte.it
SITOGRAFIA

www.centrocome.it
www.ismu.org
www.assluisaberardi.it
www.casadelleculture.net
www.bdp.it/intercultura
www.cem.coop
NORMATIVA
DIRETTIVA CEE 77/486 del luglio 1982
(in merito ai diritti e alle modalità di inserimento scolastico dei figli di lavoratori migranti)

C.M. N. 301 DELL’8/9/1989
INSERIMENTO DEGLI STRANIERI NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO: PROMOZIONE E
COORDINAMENTO DELLE INIZIATIVE PER L’ESERCIZIO ALLO STUDIO

C.M. N. 205 del 26/7/1990
LA SCUOLA DELL’OBBLIGO E GLI ALUNNI STRANIERI. L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE

C.M. N. 73 del 2/3/1994
IL DIALOGO INTERCULTURALE E LA CONVIVENZA DEMOCRATICA

D.P.R.N° 394 del 31/8/1999
REGOLAMENTO RECANTE N.DI A. DEL T. U. DELLE DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA
DISCIPLINA DELL’IMMIGRAZIONE

C.M. N. 24 del 1/3/2006
LINEE GUIDA PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Documento:
LA VIA ITALIANA PER LA SCUOLA INTERCULTURALE E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI
STRANIERI.
Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale.
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Educazione interculturale

  • 1. educarsi al PLURALISMO
  • 2. EDUCAZIONE INTERCULTURALE: UNA DEFINIZIONE
  • 3. La scuola italiana sceglie di adottare la prospettiva interculturale - ovvero la promozione del dialogo e del confronto tra le culture - per tutti gli alunni e a tutti i livelli… Si tratta di assumere la diversità come paradigma dell’identità stessa della scuola nel pluralismo, come occasione per aprire l’intero sistema a tutte le differenze (di provenienza, genere, livello sociale, storia scolastica). (“La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri” MPI ottobre 2007)
  • 4. GLI OBIETTIVI • Prendere coscienza della complessità ma anche della relatività dei punti di vista ed essere capaci di cambiare il proprio • Sviluppare una personalità aperta, rispettosa, pronta al cambiamento • Diventare capaci di riflettere su di sé sugli stereotipi e sui pregiudizi • Rafforzare la propria identità non in contrapposizione ma in comunicazione con gli altri • Convivere costruttivamente con il diverso in una prospettiva di dialogo e di arricchimento reciproco
  • 5. TRE DIRETTRICI DETERMINANTI PER UNA EDUCAZIONE INTERCULTURALE ACCOGLIERE CONOSCERE COSTRUIRE
  • 6. TRE DIRETTRICI DETERMINANTI PER UNA EDUCAZIONE INTERCULTURALE ACCOGLIERE è la preoccupazione e la cura progettuale di singoli docenti, di team, di istituti, volta a intervenire sui disagi psicologici del bambino straniero, oppure, sulle sue difficoltà di adattamento e riequilibrio soprattutto linguistico-comunicativo
  • 7. TRE DIRETTRICI DETERMINANTI PER UNA EDUCAZIONE INTERCULTURALE CONOSCERE è lo spazio dell’apprendimento, rivolto ad alunni stranieri e italiani, attraverso le singole discipline, per conoscere e valorizzare le diverse culture
  • 8. TRE DIRETTRICI DETERMINANTI PER UNA EDUCAZIONE INTERCULTURALE COSTRUIRE è l’insieme di iniziative scolastiche (e non) aventi lo scopo di indurre non solo l’acquisizione ma quasi la quotidiana abitudine all’interiorizzazione di punti di vista, valori, comportamenti concreti che concorrono alla creazione di una mentalità interculturale (Duccio Demetrio)
  • 9. ACCOGLIERE occuparsi degli aspetti burocratici ed organizzativi comunicazioni con le famiglie nella loro lingua, informare circa le normative, aiutare nella compilazione di atti e documenti…
  • 10. collaborare con i mediatori culturali persone preferibilmente di origine straniera che possono quindi svolgere compiti di accoglienza nei confronti degli allievi neo arrivati e delle famiglie, di mediazione nei confronti degli insegnanti informando, compiti di traduzione di avvisi e documenti, compiti relativi a proposte di percorsi didattici
  • 11. predisporre una fase di alfabetizzazione laboratorio di facilitazione linguistica in cui gli alunni stranieri possano imparare l’italiano per comunicare subito e poter esprimere le proprie esigenze, richiamare l’attenzione, inserirsi nella vita della classe, capire le richieste…
  • 12. organizzare laboratori linguistici perché gli alunni imparino la lingua dello studio è un percorso difficile che richiede momenti di insegnamento individualizzato, dispositivi di facilitazione continui e mirati da parte di insegnanti ed eventuali operatori esterni
  • 13. elaborare il piano educativo personalizzato (DPR N° 394/99)
  • 14. creare un clima positivo all’interno della classe di ascolto, apertura, collaborazione, rispetto
  • 15. CONOSCERE gli ”impliciti culturali” cioè quei messaggi non-detti, regole, comportamenti, valori, modi di fare che vengono percepiti in modo differente da un gruppo o dall’altro e che possono stare alla base dei malintesi e delle difficoltà comunicative interetniche
  • 16. i sistemi scolastici, i riferimenti linguistici, i percorsi didattici dei vari paesi di origine
  • 17. la cultura di altri paesi: modi di vita,usanze, organizzazione sociale, abitudini alimentari, racconti, storie, tradizioni raccolte anche attraverso le testimonianze dirette
  • 18. nuovi percorsi per studiare la geografia che è inevitabilmente interdisciplinare perché raccorda le sfere delle discipline sociali e delle discipline naturali e conduce ad affrontare problematiche quali lo sviluppo, il sottosviluppo, le migrazioni, l’utilizzazione del suolo, la biodiversità, il confronto tra sistemi amministrativi e giudiziari…
  • 19. nuovi percorsi per studiare la storia si tratta di ascoltare la voce, di interrogare la memoria, di guardare alla realtà di cui si parla anche dal punto di vista dell’altro.
  • 20. L’insegnamento della storia deve riconoscere gli apporti e i valori autonomi delle diverse culture e liberarsi da rigide impostazioni a carattere etnocentrico o eurocentrico (C M n°73 del 2 marzo1994) L’approccio interculturale nell’insegnamento della storia è fondamentale per la comprensione della pluralità culturale delle società europee. (Antonio Perotti) Una società maschilista crea una storia al maschile, una società eurocentrica crea una storia senza l’altro. E’ inevitabile che sia così: questo però vuol dire anche che se la voce degli altri torna a parlare, allora è possibile sperare in un’altra storia. (Antonio Nanni)
  • 21. nuovi percorsi di letteratura, di arte, di musica che vadano a intercettare la ricchezza espressiva che in questi ambiti ogni popolo ha comunicato
  • 22. il pluralismo religioso che caratterizza le nostre società e le convinzioni ei comportamenti degli individui
  • 23. COSTRUIRE un modo diverso di incontrare l’altro che permette di comprendere atteggiamenti che sembrano incomprensibili
  • 24. Se vuoi comprendere quello che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva (Sette regole dell’arte di ascoltare, Marianella Sclavi)
  • 25. la capacità di affrontare e risolvere i conflitti che esistono inevitabili, attivando processi di confronto che portino alla comprensione e al dialogo
  • 26. una figura di docente interculturale o il docente è interculturale o non lo è, ogni processo educativo è sempre un processo di mediazione.
  • 27. L’insegnante favorisce non tanto la transizione da una cultura all’altra quanto la sintesi tra culture allo scopo di creare momenti pedagogici capaci di andare oltre le reciproche differenze (Demetrio)
  • 28. una diversa prospettiva dell’apprendimento che deve essere innanzitutto capacità di negoziare nuovi significati e quindi di trasformare le nostre identità, trasformare la nostra capacità di partecipare al mondo cambiando ciò che noi siamo.
  • 29. Nessuno ha già valori a cui altri aderiscono, ma tutti (autoctoni e neo arrivati) si dirigono verso una meta rispetto alla quale tutti sono stranieri (Tosolini)
  • 30. una scuola capace di valorizzare le diverse culture di appartenenza
  • 31. L’obbiettivo primario dell’educazione interculturale si delinea come promozione delle capacità di convivenza costruttiva in un tessuto culturale e sociale multiforme. Essa comporta non solo l’accettazione e il rispetto del diverso, ma anche il riconoscimento della sua identità culturale, nella quotidiana ricerca di dialogo, di comprensione e di collaborazione, in una prospettiva di reciproco arricchimento (C M 205 del 1990)
  • 32. Per concludere …La scuola sta fornendo il suo contributo alla realizzazione di una società non solo multietnica ma soprattutto inter-etnica. Dove le differenze non si respingono, non confliggono in permanenza, non si ignorano , ma piuttosto si cercano, si misurano, si confondono anche (Demetrio)
  • 33. BIBLIOGRAFIA D. Demetrio, G. Favaro, BAMBINI STRANIERI A SCUOLA, La Nuova Italia Editrice, (1997) G. Favaro, M. Napoli (a cura di), RAGAZZI E RAGAZZE NELLA MIGRAZIONE, Guerini e Associati Milano, (2004) G Favaro, M. Napoli (a cura di), COME UN PESCE FUOR D’ACQUA, Guerini e Associati Milano, (2002) Graziella Favaro, IL MONDO IN CLASSE, Nicola Milano Editore, (2000) Marianella Sclavi, ARTE DI ASCOLATARE E MONDI POSSIBILI, Bruno Mondadori (2003) QUADERNI DELL’INTERCULTURALITA’, Editrice Missionaria Italiana: Alessandra Pitaro, DIDATTICA INTERCULTURALE DELLA GEOGRAFIA, (1997) Nanni, C. Economi, DIDATTICA INTERCULTURALE DELLA STORIA, (1997) Gabriele Bevilacqua, DIDATTICA INTERCULTURALE DELL’ARTE, (2001) AA. VV. CONFLITTI A SCUOLA: PROBLEMA O ESPERIENZA EDUCATIVA? Supplementi di ANIMAZIONE SOCIALE, Gruppo Abele Periodici (2009) Aluisi Tosolini, L’INSEGNANTE INEVITABILMENTE INTERCULTURALE, da ANIMAZIONE SOCIALE Mensile per gli operatori sociali, Gruppo Abele Periodici (2010) Graziella Favaro, IN CERCA DI FUTURO, Adolescenti stranieri e prove di integrazione a scuola, da ANIMAZIONE SOCIALE Mensile per gli operatori sociali, Gruppo Abele Periodici (2010) Federica Zanetti, PEDAGOGIA INTERCULTURALE. CULTURE E INCONTRO TRA CULTURE in www.unirsm.sm/masterdisagio3/AreaRiservata/zanetti/mod1zanetti.pdf Marina Medi, PER UN’EDUCAZIONE INTERCULTURALE NELLA SCUOLA, in www.tantetinte.it
  • 35. NORMATIVA DIRETTIVA CEE 77/486 del luglio 1982 (in merito ai diritti e alle modalità di inserimento scolastico dei figli di lavoratori migranti) C.M. N. 301 DELL’8/9/1989 INSERIMENTO DEGLI STRANIERI NELLA SCUOLA DELL’OBBLIGO: PROMOZIONE E COORDINAMENTO DELLE INIZIATIVE PER L’ESERCIZIO ALLO STUDIO C.M. N. 205 del 26/7/1990 LA SCUOLA DELL’OBBLIGO E GLI ALUNNI STRANIERI. L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE C.M. N. 73 del 2/3/1994 IL DIALOGO INTERCULTURALE E LA CONVIVENZA DEMOCRATICA D.P.R.N° 394 del 31/8/1999 REGOLAMENTO RECANTE N.DI A. DEL T. U. DELLE DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DELL’IMMIGRAZIONE C.M. N. 24 del 1/3/2006 LINEE GUIDA PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI Documento: LA VIA ITALIANA PER LA SCUOLA INTERCULTURALE E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI. Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale. Ottobre 2007. MPI
  • 36. educarsi al PLURALISMO