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La poesia del cuore della Bhagavad Gita
Bhagavadgītā
il canto del beato Signore
CITAZIONI
“Quando i dubbi mi ossessionano, quando le delusioni mi
guardano in faccia, e non vedo uno spiraglio di speranza
all’orizzonte, mi rivolgo alla Bhagavad-gita per trovare un
verso che mi conforti; e immediatamente nel mezzo del
dolore schiacciante inizio a sorridere. Coloro che meditano
sulla Gita riceveranno ogni giorno rinnovata gioia e nuovi
concetti.”
Mahatma Gandhi
“Quando lessi la Bhagavad-Gita e riflettei su come
Dio creò questo Universo tutto il resto mi è sembrato
così superfluo”.
Albert Einstein
“Da una conoscenza chiara della Bhagavad-Gita tutti
gli obiettivi dell’esistenza umana vengono
soddisfatti. La Bhagavad-Gita è la quintessenza
manifesta di tutti gli insegnamenti delle scritture
vediche”.
Adi Sankara
ARGOMENTI
1. INTRODUZIONE alla GITA
a.> cos’è,
b.> la storia narrata,
c.> interpretazione,
d.> il testo (letture)
e.> estratto video dal Mahabharata
2. LA GITA nel SAHAJ MARG
a.> principali concetti della Gita
b.> lo yoga dalla Gita al SM
c.> la devozione, rapporto maestro / abhyasi
d.> citazioni di Babuji sulla Gita
e.> citazioni di Charji sulla Gita (letture)
1.a > COS’è LA GITA
TESTO SACRO dell’induismo, è
il cuore dell’imponente poema
epico Mahābhārata
(la grande storia dei Bharata)
attribuito al Vyasa, 400 a.C.
composta da 18 libri (parva)
quasi 100.000 strofe (sloka)
la Bhagavadgītā è
inserita nel VI libro
(Bhisma parva) ha 18
canti e 700 versi, che
corrispondono ai capitoli
dal 25esimo al 42esimo
2.b > LA STORIA narrata
Attraverso i 18 canti della Bhagavad Gītā,
Lord KRISHNA - incarnazione di DIO -
ed identificabile con l'Ātman, ovvero
il proprio Sé più profondo ed immortale
indica ad Arjuna le tecniche mistiche
YOGA per liberarsi definitivamente dal
ciclo delle nascite e delle morti (saṃsāra)
ed ottenere la liberazione (mokṣa).
Narra dell’ eroe guerriero ARJUNA - uno dei
fratelli PANDAVA - poco prima dell’inizio della
BATTAGLIA di KURUKSETRA che durerà 18
giorni, durante la quale si troverà a dover
combattere e uccidere i membri della sua famiglia,
parenti, mentori e amici, appartenenti alla fazione
dei malvagi Kaurava. Di fronte a questa
prospettiva drammatica, Arjuna si lascia prendere
dallo sconforto e rifiuta di combattere…
1.c > INTERPRETAZIONI
Testo talmente importante che ha
avuto innumerevoli
interpretazioni, traduzioni e
commentatori illustri:
Shankara 788-820
Ramanuja 1017-1137
Ramakrishba 1836-1886
Vivekananda 1863-1902
Sivananda 1854-1934
Gandhi,1869-1948
Yogananda 1893-1952
Chidbhavananda 1889-1985
Ranganathananda 1908-2005
e molti altri…
Cap. 1: Arjuna Vishada Yoga, o la Via del Dolore di Arjuna
Cap. 2: Samkhya Yoga, o la Via della Conoscenza speculativa
Cap. 3: Karma Yoga, o la Via dell'Azione
Cap. 4: Jnana Yoga, o la Via della Saggezza Divina
Cap. 5: Karma-Sannyasa Yoga, o la Via della Rinuncia ai frutti dell'Azione
Cap. 6: Dhyana Yoga, o la Via della Meditazione
Cap. 7: Jnana-Vijnana Yoga, o la via della Conoscenza dell'Assoluto
Cap. 8: Akshara-Brahma Yoga, o la Via dell'Assoluto imperituro Brahaman
Cap. 9: Rajavidya-Rajaguhya Yoga, o la Via della regale Scienza e del regale
Segreto
Cap. 10: Vibhuti Yoga, o la Via delle Manifestazioni divine
Cap. 11: Vishvarupa Darshana Yoga, o la Via della Visione della Forma Universale
Cap. 12: Bhakti Yoga, o la Via dell’amorosa Devozione
Cap. 13: Kshetra-Kshetrajna Vibhaga Yoga, o la Via della Distinzione tra il Campo
e il Conoscitore del Campo
Cap. 14: Guna-Traya Vibhaga Yoga, o la Via della Distinzione fra i tre Guna
Cap. 15: Purushottama Yoga, o la Via della Persona Suprema
Cap. 16: Daivasura-Sampad Vibhaga yoga, o la Via della Distinzione tra le Qualità
Divine e demoniache
Cap. 17: Shraddha-Traya Vibhaga Yoga, o la via della Distinzione fra i tre tipi di
Fede
Cap. 18: Moksha-Sannyasa Yoga, o la Via della Liberazione attraverso la Rinuncia
1.d > IL TESTO
Il Beato Signore disse:
3. Oh eroe senza macchia, come già ti ho detto, in
questo mondo esiste una duplice vocazione che si può
seguire: la via filosofica del coltivare la conoscenza e la
via pratica dello yoga dell’azione.
4. Non è con l’astenersi dal compiere ogni agire
che l’uomo può liberarsi dai legami dell’azione e
dalle loro conseguenze. E nemmeno la semplice
rinuncia ai suoi frutti può innalzare l’uomo alla
perfezione.
5. In effetti mai nessuno, neanche per un istante, può
rimanere completamente inattivo. Ognuno è costretto
ad agire sotto l’influenza dei Guna, i fattori che
costituiscono la natura.
6. Se un uomo rimane seduto immobile, tenendo a
freno gli organi dell’azione, ma la sua mente è ancora
legata agli oggetti dei sensi, egli inganna se stesso ed è
un simulatore.
7. Oh Arjuna, al contrario si distingue chi è
padrone dei sensi e della mente, e s’impegna nel
karma yoga, usando gli organi dei sensi senza
attaccamento.
8. Compi dunque le azioni che ti competono per
dovere e secondo la tua natura, perché l’agire è
meglio del non agire. La tua vita corporale stessa
non si potrebbe mantenere senza che tu compia
delle azioni.
III canto
Karma yoga
La via dell’azione (43 sloka)
Il Beato Signore disse:
5. Sono innumerevoli le mie nascite passate e anche le
tue, solo che Io le conosco tutte e tu no, oh Arjuna.
6. Sebbene Io sia non nato e inalterabile, e benché sia il
Signore di tutti gli esseri, usando la mia natura
trascendentale, Io mi manifesto grazie alla mia Maya.
7. Ogni volta che nel mondo si verifica un declino
dell’Eterna Legge Divina, o Dharma, e una crescita
dell’empietà, Io manifesto Me stesso.
8. Per la protezione dei giusti, per la rovina dei malvagi
e per ristabilire i principi dell’Eterna Legge Divina, Io
mi manifesto di era in era.
40. Chi non possiede né la conoscenza né la fede, e
nel cuore ha solo il dubbio, sicuramente si smarrirà.
Né questo mondo né l’altro e neppure la felicità
sono disponibili per chi si abbandona al dubbio.
41. Colui che ha rinunciato ai frutti dell’azione
attraverso lo yoga, che ha reciso i suoi dubbi con la
conoscenza, e padroneggia la consapevolezza del
Sè, non potrà mai essere incatenato dall’azione.
42. Recidi dunque con la spada della conoscenza
questo dubbio sorto nel tuo cuore a causa
dell’ignoranza. Prendi rifugio in questo yoga e
alzati per combattere, oh discendente di Bharata.
IV canto
Jnana yoga
La via della saggezza divina (42 sloka)
Arjuna disse:
1. Tra quelli che con devozione stabilmente Ti
onorano, e quelli che Ti onorano venerando
l’inalterabile Immanifesto, chi dei due è il più
esperto nello yoga?
Il Beato Signore disse:
2. Coloro che sono unificati nell’assorbire la loro mente
in Me, e che mi adorano costantemente animati da
un’eccelsa fede, secondo la mia considerazione sono i
migliori tra gli yogi.
3.4. Tuttavia anche coloro che onorano l’imperituro
Immanifesto, che è onnipresente, inconcepibile,
immobile ed eterno, essendo padroni dei sensi,
equanimi e desiderosi del bene di tutte le creature,
accedono senz’altro anch’essi a Me.
5. Però è più arduo il sentiero di coloro il cui cuore
è proteso al non Manifesto, perché una meta
impersonale è più difficile da concepire per quanti
hanno un corpo e una coscienza legata alle forme.
6.7. Oh figlio di Pritha, ma tutti quelli che sono
assorti in Me e a Me offrono le loro azioni,
meditando su di Me con fermezza e adorandomi,
senza dubbio Io li trarrò in salvo molto molto presto
dall’oceano delle morti e delle rinascite.
XII canto
Bhakty yoga
Lo via dell’amorosa devozione (20 sloka)
1.e > video tratto dal «Mahabharata» di Peter Brook, 1989
FACCIAMO
UNA PICCOLA PAUSA
20’
2.a > principali CONCETTI
> VITA UMANA e AZIONE
> SISTEMA FILOSOFICO
- shankya/advaita
- dualismo/non dualità
- rapporto DIO/UOMO
> TRIMARGA e YOGA
> LA VITA UMANA e l’AZIONE
Simbolicamente
Kurukshetra
rappresenta
LA VITA UMANA
< IL CAMPO DELL’AZIONE >
Kuru > FARE deriva dalla radice Kri (fare)
Kshetra > significa CAMPO
> SISTEMA FILOSOFICO
• La Gita accoglie, con alcune distinzioni, il
pensiero metafisico SANKHYA che
sostiene una dottrina cosmogonica
dualistica in cui sono presenti due
principi:
> il PURUSHA è la natura spirituale, il
principio immutabile, il Sé, lo spirito,
pura coscienza
> la PRAKRITI cioè la natura materiale, la
realtà superficiale ed esteriore, il non-Sé
primordiale è costituita da 3 qualità o guna
che, secondo la loro mescolanza e
proporzione, danno luogo al mondo
manifesto.
• SATTVA la leggerezza, la bontà e la
luminosità,
• RAJAS il movimento, la passione e la
collera,
• TAMAS la pesantezza, l'ottusità e
l'oscurità.
> DUALISMO/NON DUALITA’
• La Bhagavad Gita, va oltre la filosofia
SANKHYA, in quanto se pur accetta in
senso assoluto la realtà di entrambi i
principi (PURUSHA e PRAKRITI), questi
vengono però considerati non come due
cause originarie ma sono
DUE MATRICI SUBORDINATE A DIO.
• Nella Gita è presente anche il sistema
filosofico dell’ ADVAITA "non dualità",
fondato sull’ASSOLUTA IDENTITA’ tra il
principio fondamentale dell'universo
(brahman) e il sé individuale (atman).
• La disciplina in grado di annullare
l'attività della mente è lo YOGA che
permette il silenzio della mente per
comprendere la sostanziale verità che
TUTTO CIO’ CHE ESISTE E’ UNA SOLA
UNITA’.
> RAPPORTO DIO e UOMO
> TRIMARGA
La Gita riduce le varie tecniche dello Yoga in
tre principali vie di liberazione:
> AZIONE o karma yoga, la via di colui che,
sapendo che è Dio che agisce in ogni
cosa, affida a Lui ogni sua azione e la
compie senza attaccamento ai frutti
> CONOSCENZA o jnana yoga il
raggiungimento finale che tutto è
Brahman, conoscenza però che non è
raggiunta con il solo sforzo intellettuale
bensì attraverso la Grazia di una
Rivelazione, manifestazione della Forma
suprema di Krishna il Signore supremo;
> DEVOZIONE o bhakti yoga è l'essenza
più intima della Gita, permette di
raggiungere la liberazione nella
consapevolezza che non con le sole
azioni o con l'intelletto è raggiunto il
Signore Supremo ma con il totale,
incondizionato, assoluto abbandono a Lui
solo.
2b. > LO YOGA dalla GITA al SM
Sebbene il Sahaj Marg sia
essenzialmente un sistema di Raja
Yoga, la sua pratica è stata concepita
in modo tale che l'abhyasi progredisce
con l'aiuto del potere trasmesso da un
Maestro adeguato.
Il risultato è una completa integrazione
della propria personalità.
Nel SM avviene una SINTESI tra i 3
principali rami dello yoga:
 KARMA (dovere o azione)
 JNANA (conoscenza o saggezza)
 BHAKTI (amore e devozione)
LA GITA AFFRONTA LE PRINCIPALI RAMIFICAZIONI DELLO YOGA
lL SAHAJ MARG E' UN SISTEMA OLISTICO CHE LE INTEGRA
Babuji scrive che alcune persone si
avvicinano attraverso la pratica del
karma (azione), altre attraverso
bhakti (devozione) e altre ancora le
accantonano entrambe e procedono
attraverso jnana (conoscenza).
In effetti, comunque, i rami di karma,
upasana (pratica devozionale) e jnana
non sono essenzialmente diversi l'uno
dall'altro, ma sono piuttosto
strettamente correlati e coesistono
insieme.
Nel Sahaj Marg vengono presi in
considerazione contemporaneamente
in modo più efficace, creando
automaticamente lo stato di Viveka
(discriminazione) e Vairagya (rinuncia)
nel vero senso.
> L’ APPROCCIO INTEGRATO del SM
2.c > MAESTRO ABHYASI
• Secondo Babuji nell'insegnamento del Sahaj Marg iniziamo da Dhyana, il settimo
gradino dell'Ashtanga Yoga, fissando la mente su un punto per praticare la
meditazione. Gli stadi precedenti non vengono trattati separatamente, ma sono
automaticamente ricondotti all'interno della pratica man mano che si prosegue con
la meditazione. Così, grazie a questi mezzi, risparmiamo molto tempo e lavoro.
(CVI,p. 100, 101).
• I successivi altri stadi dello yoga, stabiliti nel sistema di Patanjali, vengono tutti
inclusi nel processo unico quotidiano con il sistema del Sahaj Marg e vengono
attraversati dall'abhyasi senza soffermarsi separatamente su ognuno di essi.
Questo è possibile solo grazie all'aiuto della Pranahuti (del Maestro) (CW II, p.99).
LA GITA nel SAHAJ MARG
CHARIJI descrive il fortunato incontro
con il filosofo Radhakrishnan che lo
avvicinò allo studio della BG mentre
era studente al Science College di
Benares. La lezione sulla Gita era una
volta al mese e gli studenti …
https://www.sahajmarg.org/publications/research-articles/the-heart-s-adventure
All’età di 9 anni BABUJI iniziò a
manifestare una sete di realtà, si
sentiva confuso e perplesso come un
annegato… si mise a leggere la BG
ma non trovò il conforto che cercava.
Allora chiese….
https://www.sahajmarg.org/literature/featured-articles/the-candle_is_lit/
early-life-of-babuji
2d. > citazioni - BABUJI
YATRA, V1
page 344
Nella Gita una delle descrizioni che
Dio da di se stesso è che Egli è
un filo che passa attraverso una
collana di perle e le tiene unite in
modo che non cadano!
“Gli esseri umani o le famiglie di
esseri umani hanno bisogno di
qualcosa che le leghi l’una
all’altra in modo da formare
insieme un’enorme collana da
mettere intorno al collo di Dio,
se questo è possibile.
In accordo con le parole del
Maestro, tutto questo può
essere fatto solo con AMORE.
YATRA, V1
page 350 - Babuji in Danimarca aveva visto da una finestra in sovraimpressione la sua casa di
Shahjahanpur e aveva chiamato Chariji per fargli provare l’esperienza ma lui era impegnato
con gli abhyasi… Il Maestro diede la spiegazione dell’evento a Chariji quando fecero ritorno
a Madras… una mattina Babuji gli disse:
“Ti ricordi quell’esperienza di cui ti ho parlato in cui potevo vedere due cose
simultaneamente? Oggi ho trovato la spiegazione. Nella Gita, Krishna dona a Sanjaya
la visione divina in modo che possa vedere lontano e descrivere tutto ciò che accade
sul campo di battaglia di Kurukshetra. Questo è quello che ha fatto Krishna. L’altra
scena o visione è trasmessa agli occhi come fosse un film separato. Quindi ci sono
due film, uno naturalmente davanti agli occhi mentre il secondo è la figura o l’evento
che vediamo a distanza. Non si tratta dell’apertura di un occhio speciale o di
qualcosa del genere.
Sai, questa è un’esperienza totalmente nuova che mi è stata data dalla Grazia di Lalaji in
Danimarca.
2e. > citazioni - CHARIJI
PRINCIPLES, V1
pages 171-172
Le parole della Gita ci insegnano ad
elevarci al di sopra delle coppie di opposti.
In che cosa consiste veramente
l’insegnamento della Gita? Si dice “Non
cercare la felicità perché il dolore la
seguirà, non cercare la ricchezza perché
sarà seguita dalla povertà .. “ ecc…
Ma nel SM non si chiede all’abhyasi questo tipo
di rinuncia assoluta, il Maestro non ci chiede di
abbandonare ogni cosa ma di sviluppare
L’ATTACCAMENTO AL NON ATTACCAMENTO
NON COME RINUNCIA
MA COME NATURALE CONDIZIONE
che arriva naturalmente e automaticamente da
una vita di giusti valori e proponimenti.
PRINCIPLES, V10
page 13
Secondo quanto detto dal mio
Maestro, il primo passo è la
liberazione, liberarsi dall’idea e
dalla sensazione che “solo
quando sono nel corpo sono vivo
e quando abbandono il corpo
sono morto? Chi muore
veramente? La Gita dice, le
Upanishad dicono che la vita è
immortale, una volta che qualcosa
esiste non può cessare
d’essere. Non è come una camicia
strappata che l’uomo cambia per
gettarla via e mettersi una nuova.
Eppure noi abbiamo ancora
questa ridicola idea che con la
morte cessiamo di esistere.
Di conseguenza abbiamo tutti dei
rituali in grado di assicurarci
un’esistenza dopo la morte, come
se l’anima avesse bisogno di un
sostegno da parte nostra.”
PRINCIPLES, V10
page 164
Il bisogno fondamentale è che ci deve
essere amore dietro ogni cosa, devozione
dietro ogni cosa. Nella G è descritto
benissimo. “Colui che offre sia foglie,
fiori, frutta o acqua con devozione”.
Queste cose le dimentichiamo perché
dove c’è amore non c’è bisogno di doni.
page 195
Nel SM, la vita non è altro che
un’opportunità per l’anima, che ha
accumulato samskara nell’esistenza
precedente, di fare la scelta di ritornare,
scegliere un ambiente adatto, scegliere
una famiglia adatta, per smaltire i
samskara e raggiungere la liberazione.
Questo è il motivo per cui, nella saggezza
antica, questo mondo era chiamato Karma
Bhoomi (il piano dell’Azione) e nella Gita
si dice che persino Brahma e Visnu
devono ritornare qui. Essi sono solo dei
funzionari temporanei.
PRINCIPLES, V10
page 200
Le mente è l’origine di ogni cosa.
Il mio Maestro mi ripeteva:
“la mente è il tuo nemico ma la
mente è anche un’amica”.
Bisogna regolare la mente per
esserle amico, rimuoverne gli
effetti, vanasa, pulire i samskara.
Gestire la mente ora è qualcosa in
cui tu sei un maestro; non lasciarti
gestire da lei. Rovescia l’equazione
e capirai che la mente è il miglior
strumento di evoluzione mai creato.
Per questa ragione il Raja Yoga è lo
yoga più elevato.
Quando fu chiesto a Krishna “Cosa
devo fare?” egli rispose “ Lo yoga ti
può solo dare un suggerimento. È il
regolatore del sistema.” Nel
capitolo nono della Gita.
PRINCIPLES, V10
page 222
... Come Arjuna disse nel primo
capitolo della Gita:
“Il mio arco mi cadde di mano e
sentii la mia pelle bruciare”.
Il nostro Maestro racconta una sua
esperienza personale… descrive di
essersi sentito nello stesso stato
durante una prova di chimica, quando
davanti al foglio bianco non riusciva a
rispondere ad una sola risposta….
Egli riuscì a consegnare il compito
solo grazie all’aiuto del suo insegnante
che gli diede una pacca sulla spalla …
fu solo grazie al conforto ricevuto da
quel gesto che riuscì a continuare…
PRINCIPLES, V10
page 233
Cercalo anche come una goccia in te stesso,
come un atomo in te stesso, come una flebile
fiamma in te stesso, perché se inizi da Dio,
dalla manifestazione cosmica dell’ultimo,
come fece Arjuna nella Gita - è scritto - egli
era solo terribilmente impaurito, non riusciva
ad guardare in faccia la personalità cosmica
che era talmente gentile nel manifestare se
stessa e gli diceva: “Arjuna tu stai vedendo
quello che i migliori non hanno visto, i deva
non hanno visto e anche i più alti rishi non
hanno visto. A te solo sto mostrando tutto
questo” E Arjuna riuscì solo a dire “Ti prego
ritorna alla tua forma originale, io sono
terrificato da questo” Dio nella sua forma
cosmica non ci è di alcuna utilità. E come
mangiare del cibo. Non si può addentare più
di quanto sia possibile masticare altrimenti si
soffoca. Non si può essere più ricchi di
quanto ci sia concesso dalla vita. Si può
morire anche di troppa ricchezza.
PERCEPTOR GUIDE, V3
page 17
Come detto nella Gita: “Colui che mi vede in ogni cosa e vede tutto in me non sarà
mai da me abbandonato né mai mi lascerà.” Se cerchi l’eterna connessione con il
maestro, non è di nessuna utilità cercare solo di servirlo nella sua persona fisica,
imbrogliarlo, mentirgli ed essere degli ipocriti con lui”. “No, no, Babuji nessuno è
come te nell’universo” Egli rispondeva “ Si, io sono li, ovunque tu mi cerchi; ma
tu mi hai mai cercato da qualche parte se non nella mia sedia? Allora perché non
lo fai?
….VEDI OVUNQUE IL TUO MAESTRO…..
WHAT IS SAHAJ MARG, V1
pages 107-108
“LA GITA, il famoso testo, che non è esattamente un testo religioso come
affermano gli occidentali, ma è un testo che riguarda la vita umana,
l’ evoluzione umana, dove si rappresenta un piccolo dramma”.
pages 121-122
“RECITARE ANCHE UN SOLO VERSO DELLA GITA EQUIVALE A MOLTI ATTI
MERITEVOLI”
VI RINGRAZIO
reference
GITA (Bhagavad ) (see also scripture(s), shastras)
• Preceptor Guide, V3 : 17P
• Principles, V1 : 142, 153
• Principles, V10 : 13, 16, 18, 23, 27-28, 105, 136, 145, 153-154, 164, 195, 200, 216, 222, 233
• Principles, V3 : 5, 67-71, 86-87, 90-91, 95, 132, 147, 190
• Principles, V4 : 3, 15, 17, 33, 62, 95, 106
• Principles, V5 : 51, 111, 129, 170, 180-181, 213, 218
• Principles, V6 : 10, 19-20, 23, 26, 30, 74, 138, 145, 149-150, 155, 161-162, 166, 170, 180, 185,
213
• Principles, V7 : 6, 25-26, 30, 63, 113, 116, 149, 165, 170, 180-181, 193, 216
• Principles, V8 : 43, 100, 104, 108, 115, 122, 131, 142,151, 153-156, 158, 178, 180-181, 221
• Principles, V9 : 6, 22, 24, 31, 219
• Religion & Spirituality : 8-93
• What is S M, Ed. 1 : 107-108, 121-122, 317
• What is S M, Ed. 2 : 98-99, 111, 233
• Yatra, V1 : 344, 350
fonti web
• http://www.sriramchandra.org/Books/BP2/BP2chap_0.htm
• http://www.sahajmarg.org/literature/glossary
• http://www.istitutoyogafirenze.com/Articoli/moltitudine_dello_yoga/bhagavad_gita.htm
• http://books.google.it/books
?id=-hZMkMC5M8gC&pg=PA56&dq=dualismo+della+gita&hl=en&sa=X&ei=3RxeVIHzEMn1aq-3gPAN
f=false
• Notes from: BHAGAWAD GITA as viewed by Swami Vivekananda
http://bodhisatvavivek.blogspot.it/2011/04/bhagwad-gita-as-viewed-by-swami.html
• La Bhagavad gita di Vyasa Sante http://www.labhagavadgita.it/la-bhagavadgita/
Video
http://youtu.be/_B4Z1PB97KY?list=PLB6D851FFCF7F946F
https://www.youtube.com/watch?v=_B4Z1PB97KY&list=PLB6D851FFCF7F946F&index=6 l
testi
Versione italiana
•Sri Aurobindo, Lo yoga della Bhagavad gita, Roma 1999, ed Mediterranee
•Anthony Elenjimittam, La filosofia yoga di Patanjali, Assisi 2005, ed Sat Cit Ananda
•Anna Marie Esnoul, Bhagavadgita, Milano 1996 ed Adelphi
•A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, La bhagavad gita così com’è, 1997 ed The Bhaktivedanta Book Trust
•Paramahansa Yogananda, Lo yoga della Bhagavad gita, Roma 1997, ed Astrolabio
Versione inglese
•Swami Chidphavananda, commentary Bhagavad Gita Hardcover , August 19, 2008
•Swami Ranganathananda, Universal Message of the Bhagavad Gita: An Exposition of the Gita in the Light of Modern
Thought and Modern Needs, Vol. 3 and Modern Needs, Vol. 3 Hardcover – December 1, 2001
•Svami Vivekananda, Bhagavad Gita As Viewed by Swami Vivekananda Paperback – November 1, 2009

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Gita def.

  • 1. La poesia del cuore della Bhagavad Gita
  • 3. CITAZIONI “Quando i dubbi mi ossessionano, quando le delusioni mi guardano in faccia, e non vedo uno spiraglio di speranza all’orizzonte, mi rivolgo alla Bhagavad-gita per trovare un verso che mi conforti; e immediatamente nel mezzo del dolore schiacciante inizio a sorridere. Coloro che meditano sulla Gita riceveranno ogni giorno rinnovata gioia e nuovi concetti.” Mahatma Gandhi “Quando lessi la Bhagavad-Gita e riflettei su come Dio creò questo Universo tutto il resto mi è sembrato così superfluo”. Albert Einstein “Da una conoscenza chiara della Bhagavad-Gita tutti gli obiettivi dell’esistenza umana vengono soddisfatti. La Bhagavad-Gita è la quintessenza manifesta di tutti gli insegnamenti delle scritture vediche”. Adi Sankara
  • 4. ARGOMENTI 1. INTRODUZIONE alla GITA a.> cos’è, b.> la storia narrata, c.> interpretazione, d.> il testo (letture) e.> estratto video dal Mahabharata 2. LA GITA nel SAHAJ MARG a.> principali concetti della Gita b.> lo yoga dalla Gita al SM c.> la devozione, rapporto maestro / abhyasi d.> citazioni di Babuji sulla Gita e.> citazioni di Charji sulla Gita (letture)
  • 5. 1.a > COS’è LA GITA TESTO SACRO dell’induismo, è il cuore dell’imponente poema epico Mahābhārata (la grande storia dei Bharata) attribuito al Vyasa, 400 a.C. composta da 18 libri (parva) quasi 100.000 strofe (sloka) la Bhagavadgītā è inserita nel VI libro (Bhisma parva) ha 18 canti e 700 versi, che corrispondono ai capitoli dal 25esimo al 42esimo
  • 6. 2.b > LA STORIA narrata Attraverso i 18 canti della Bhagavad Gītā, Lord KRISHNA - incarnazione di DIO - ed identificabile con l'Ātman, ovvero il proprio Sé più profondo ed immortale indica ad Arjuna le tecniche mistiche YOGA per liberarsi definitivamente dal ciclo delle nascite e delle morti (saṃsāra) ed ottenere la liberazione (mokṣa). Narra dell’ eroe guerriero ARJUNA - uno dei fratelli PANDAVA - poco prima dell’inizio della BATTAGLIA di KURUKSETRA che durerà 18 giorni, durante la quale si troverà a dover combattere e uccidere i membri della sua famiglia, parenti, mentori e amici, appartenenti alla fazione dei malvagi Kaurava. Di fronte a questa prospettiva drammatica, Arjuna si lascia prendere dallo sconforto e rifiuta di combattere…
  • 7.
  • 8.
  • 9.
  • 10. 1.c > INTERPRETAZIONI Testo talmente importante che ha avuto innumerevoli interpretazioni, traduzioni e commentatori illustri: Shankara 788-820 Ramanuja 1017-1137 Ramakrishba 1836-1886 Vivekananda 1863-1902 Sivananda 1854-1934 Gandhi,1869-1948 Yogananda 1893-1952 Chidbhavananda 1889-1985 Ranganathananda 1908-2005 e molti altri…
  • 11.
  • 12. Cap. 1: Arjuna Vishada Yoga, o la Via del Dolore di Arjuna Cap. 2: Samkhya Yoga, o la Via della Conoscenza speculativa Cap. 3: Karma Yoga, o la Via dell'Azione Cap. 4: Jnana Yoga, o la Via della Saggezza Divina Cap. 5: Karma-Sannyasa Yoga, o la Via della Rinuncia ai frutti dell'Azione Cap. 6: Dhyana Yoga, o la Via della Meditazione Cap. 7: Jnana-Vijnana Yoga, o la via della Conoscenza dell'Assoluto Cap. 8: Akshara-Brahma Yoga, o la Via dell'Assoluto imperituro Brahaman Cap. 9: Rajavidya-Rajaguhya Yoga, o la Via della regale Scienza e del regale Segreto Cap. 10: Vibhuti Yoga, o la Via delle Manifestazioni divine Cap. 11: Vishvarupa Darshana Yoga, o la Via della Visione della Forma Universale Cap. 12: Bhakti Yoga, o la Via dell’amorosa Devozione Cap. 13: Kshetra-Kshetrajna Vibhaga Yoga, o la Via della Distinzione tra il Campo e il Conoscitore del Campo Cap. 14: Guna-Traya Vibhaga Yoga, o la Via della Distinzione fra i tre Guna Cap. 15: Purushottama Yoga, o la Via della Persona Suprema Cap. 16: Daivasura-Sampad Vibhaga yoga, o la Via della Distinzione tra le Qualità Divine e demoniache Cap. 17: Shraddha-Traya Vibhaga Yoga, o la via della Distinzione fra i tre tipi di Fede Cap. 18: Moksha-Sannyasa Yoga, o la Via della Liberazione attraverso la Rinuncia 1.d > IL TESTO
  • 13. Il Beato Signore disse: 3. Oh eroe senza macchia, come già ti ho detto, in questo mondo esiste una duplice vocazione che si può seguire: la via filosofica del coltivare la conoscenza e la via pratica dello yoga dell’azione. 4. Non è con l’astenersi dal compiere ogni agire che l’uomo può liberarsi dai legami dell’azione e dalle loro conseguenze. E nemmeno la semplice rinuncia ai suoi frutti può innalzare l’uomo alla perfezione. 5. In effetti mai nessuno, neanche per un istante, può rimanere completamente inattivo. Ognuno è costretto ad agire sotto l’influenza dei Guna, i fattori che costituiscono la natura. 6. Se un uomo rimane seduto immobile, tenendo a freno gli organi dell’azione, ma la sua mente è ancora legata agli oggetti dei sensi, egli inganna se stesso ed è un simulatore. 7. Oh Arjuna, al contrario si distingue chi è padrone dei sensi e della mente, e s’impegna nel karma yoga, usando gli organi dei sensi senza attaccamento. 8. Compi dunque le azioni che ti competono per dovere e secondo la tua natura, perché l’agire è meglio del non agire. La tua vita corporale stessa non si potrebbe mantenere senza che tu compia delle azioni. III canto Karma yoga La via dell’azione (43 sloka)
  • 14. Il Beato Signore disse: 5. Sono innumerevoli le mie nascite passate e anche le tue, solo che Io le conosco tutte e tu no, oh Arjuna. 6. Sebbene Io sia non nato e inalterabile, e benché sia il Signore di tutti gli esseri, usando la mia natura trascendentale, Io mi manifesto grazie alla mia Maya. 7. Ogni volta che nel mondo si verifica un declino dell’Eterna Legge Divina, o Dharma, e una crescita dell’empietà, Io manifesto Me stesso. 8. Per la protezione dei giusti, per la rovina dei malvagi e per ristabilire i principi dell’Eterna Legge Divina, Io mi manifesto di era in era. 40. Chi non possiede né la conoscenza né la fede, e nel cuore ha solo il dubbio, sicuramente si smarrirà. Né questo mondo né l’altro e neppure la felicità sono disponibili per chi si abbandona al dubbio. 41. Colui che ha rinunciato ai frutti dell’azione attraverso lo yoga, che ha reciso i suoi dubbi con la conoscenza, e padroneggia la consapevolezza del Sè, non potrà mai essere incatenato dall’azione. 42. Recidi dunque con la spada della conoscenza questo dubbio sorto nel tuo cuore a causa dell’ignoranza. Prendi rifugio in questo yoga e alzati per combattere, oh discendente di Bharata. IV canto Jnana yoga La via della saggezza divina (42 sloka)
  • 15. Arjuna disse: 1. Tra quelli che con devozione stabilmente Ti onorano, e quelli che Ti onorano venerando l’inalterabile Immanifesto, chi dei due è il più esperto nello yoga? Il Beato Signore disse: 2. Coloro che sono unificati nell’assorbire la loro mente in Me, e che mi adorano costantemente animati da un’eccelsa fede, secondo la mia considerazione sono i migliori tra gli yogi. 3.4. Tuttavia anche coloro che onorano l’imperituro Immanifesto, che è onnipresente, inconcepibile, immobile ed eterno, essendo padroni dei sensi, equanimi e desiderosi del bene di tutte le creature, accedono senz’altro anch’essi a Me. 5. Però è più arduo il sentiero di coloro il cui cuore è proteso al non Manifesto, perché una meta impersonale è più difficile da concepire per quanti hanno un corpo e una coscienza legata alle forme. 6.7. Oh figlio di Pritha, ma tutti quelli che sono assorti in Me e a Me offrono le loro azioni, meditando su di Me con fermezza e adorandomi, senza dubbio Io li trarrò in salvo molto molto presto dall’oceano delle morti e delle rinascite. XII canto Bhakty yoga Lo via dell’amorosa devozione (20 sloka)
  • 16. 1.e > video tratto dal «Mahabharata» di Peter Brook, 1989
  • 17.
  • 19. 2.a > principali CONCETTI > VITA UMANA e AZIONE > SISTEMA FILOSOFICO - shankya/advaita - dualismo/non dualità - rapporto DIO/UOMO > TRIMARGA e YOGA
  • 20. > LA VITA UMANA e l’AZIONE Simbolicamente Kurukshetra rappresenta LA VITA UMANA < IL CAMPO DELL’AZIONE > Kuru > FARE deriva dalla radice Kri (fare) Kshetra > significa CAMPO
  • 21. > SISTEMA FILOSOFICO • La Gita accoglie, con alcune distinzioni, il pensiero metafisico SANKHYA che sostiene una dottrina cosmogonica dualistica in cui sono presenti due principi: > il PURUSHA è la natura spirituale, il principio immutabile, il Sé, lo spirito, pura coscienza > la PRAKRITI cioè la natura materiale, la realtà superficiale ed esteriore, il non-Sé primordiale è costituita da 3 qualità o guna che, secondo la loro mescolanza e proporzione, danno luogo al mondo manifesto. • SATTVA la leggerezza, la bontà e la luminosità, • RAJAS il movimento, la passione e la collera, • TAMAS la pesantezza, l'ottusità e l'oscurità.
  • 22. > DUALISMO/NON DUALITA’ • La Bhagavad Gita, va oltre la filosofia SANKHYA, in quanto se pur accetta in senso assoluto la realtà di entrambi i principi (PURUSHA e PRAKRITI), questi vengono però considerati non come due cause originarie ma sono DUE MATRICI SUBORDINATE A DIO. • Nella Gita è presente anche il sistema filosofico dell’ ADVAITA "non dualità", fondato sull’ASSOLUTA IDENTITA’ tra il principio fondamentale dell'universo (brahman) e il sé individuale (atman). • La disciplina in grado di annullare l'attività della mente è lo YOGA che permette il silenzio della mente per comprendere la sostanziale verità che TUTTO CIO’ CHE ESISTE E’ UNA SOLA UNITA’.
  • 23. > RAPPORTO DIO e UOMO
  • 24. > TRIMARGA La Gita riduce le varie tecniche dello Yoga in tre principali vie di liberazione: > AZIONE o karma yoga, la via di colui che, sapendo che è Dio che agisce in ogni cosa, affida a Lui ogni sua azione e la compie senza attaccamento ai frutti > CONOSCENZA o jnana yoga il raggiungimento finale che tutto è Brahman, conoscenza però che non è raggiunta con il solo sforzo intellettuale bensì attraverso la Grazia di una Rivelazione, manifestazione della Forma suprema di Krishna il Signore supremo; > DEVOZIONE o bhakti yoga è l'essenza più intima della Gita, permette di raggiungere la liberazione nella consapevolezza che non con le sole azioni o con l'intelletto è raggiunto il Signore Supremo ma con il totale, incondizionato, assoluto abbandono a Lui solo.
  • 25. 2b. > LO YOGA dalla GITA al SM Sebbene il Sahaj Marg sia essenzialmente un sistema di Raja Yoga, la sua pratica è stata concepita in modo tale che l'abhyasi progredisce con l'aiuto del potere trasmesso da un Maestro adeguato. Il risultato è una completa integrazione della propria personalità. Nel SM avviene una SINTESI tra i 3 principali rami dello yoga:  KARMA (dovere o azione)  JNANA (conoscenza o saggezza)  BHAKTI (amore e devozione) LA GITA AFFRONTA LE PRINCIPALI RAMIFICAZIONI DELLO YOGA lL SAHAJ MARG E' UN SISTEMA OLISTICO CHE LE INTEGRA
  • 26. Babuji scrive che alcune persone si avvicinano attraverso la pratica del karma (azione), altre attraverso bhakti (devozione) e altre ancora le accantonano entrambe e procedono attraverso jnana (conoscenza). In effetti, comunque, i rami di karma, upasana (pratica devozionale) e jnana non sono essenzialmente diversi l'uno dall'altro, ma sono piuttosto strettamente correlati e coesistono insieme. Nel Sahaj Marg vengono presi in considerazione contemporaneamente in modo più efficace, creando automaticamente lo stato di Viveka (discriminazione) e Vairagya (rinuncia) nel vero senso. > L’ APPROCCIO INTEGRATO del SM
  • 27. 2.c > MAESTRO ABHYASI • Secondo Babuji nell'insegnamento del Sahaj Marg iniziamo da Dhyana, il settimo gradino dell'Ashtanga Yoga, fissando la mente su un punto per praticare la meditazione. Gli stadi precedenti non vengono trattati separatamente, ma sono automaticamente ricondotti all'interno della pratica man mano che si prosegue con la meditazione. Così, grazie a questi mezzi, risparmiamo molto tempo e lavoro. (CVI,p. 100, 101). • I successivi altri stadi dello yoga, stabiliti nel sistema di Patanjali, vengono tutti inclusi nel processo unico quotidiano con il sistema del Sahaj Marg e vengono attraversati dall'abhyasi senza soffermarsi separatamente su ognuno di essi. Questo è possibile solo grazie all'aiuto della Pranahuti (del Maestro) (CW II, p.99).
  • 28. LA GITA nel SAHAJ MARG CHARIJI descrive il fortunato incontro con il filosofo Radhakrishnan che lo avvicinò allo studio della BG mentre era studente al Science College di Benares. La lezione sulla Gita era una volta al mese e gli studenti … https://www.sahajmarg.org/publications/research-articles/the-heart-s-adventure All’età di 9 anni BABUJI iniziò a manifestare una sete di realtà, si sentiva confuso e perplesso come un annegato… si mise a leggere la BG ma non trovò il conforto che cercava. Allora chiese…. https://www.sahajmarg.org/literature/featured-articles/the-candle_is_lit/ early-life-of-babuji
  • 29. 2d. > citazioni - BABUJI YATRA, V1 page 344 Nella Gita una delle descrizioni che Dio da di se stesso è che Egli è un filo che passa attraverso una collana di perle e le tiene unite in modo che non cadano! “Gli esseri umani o le famiglie di esseri umani hanno bisogno di qualcosa che le leghi l’una all’altra in modo da formare insieme un’enorme collana da mettere intorno al collo di Dio, se questo è possibile. In accordo con le parole del Maestro, tutto questo può essere fatto solo con AMORE.
  • 30. YATRA, V1 page 350 - Babuji in Danimarca aveva visto da una finestra in sovraimpressione la sua casa di Shahjahanpur e aveva chiamato Chariji per fargli provare l’esperienza ma lui era impegnato con gli abhyasi… Il Maestro diede la spiegazione dell’evento a Chariji quando fecero ritorno a Madras… una mattina Babuji gli disse: “Ti ricordi quell’esperienza di cui ti ho parlato in cui potevo vedere due cose simultaneamente? Oggi ho trovato la spiegazione. Nella Gita, Krishna dona a Sanjaya la visione divina in modo che possa vedere lontano e descrivere tutto ciò che accade sul campo di battaglia di Kurukshetra. Questo è quello che ha fatto Krishna. L’altra scena o visione è trasmessa agli occhi come fosse un film separato. Quindi ci sono due film, uno naturalmente davanti agli occhi mentre il secondo è la figura o l’evento che vediamo a distanza. Non si tratta dell’apertura di un occhio speciale o di qualcosa del genere. Sai, questa è un’esperienza totalmente nuova che mi è stata data dalla Grazia di Lalaji in Danimarca.
  • 31. 2e. > citazioni - CHARIJI PRINCIPLES, V1 pages 171-172 Le parole della Gita ci insegnano ad elevarci al di sopra delle coppie di opposti. In che cosa consiste veramente l’insegnamento della Gita? Si dice “Non cercare la felicità perché il dolore la seguirà, non cercare la ricchezza perché sarà seguita dalla povertà .. “ ecc… Ma nel SM non si chiede all’abhyasi questo tipo di rinuncia assoluta, il Maestro non ci chiede di abbandonare ogni cosa ma di sviluppare L’ATTACCAMENTO AL NON ATTACCAMENTO NON COME RINUNCIA MA COME NATURALE CONDIZIONE che arriva naturalmente e automaticamente da una vita di giusti valori e proponimenti.
  • 32. PRINCIPLES, V10 page 13 Secondo quanto detto dal mio Maestro, il primo passo è la liberazione, liberarsi dall’idea e dalla sensazione che “solo quando sono nel corpo sono vivo e quando abbandono il corpo sono morto? Chi muore veramente? La Gita dice, le Upanishad dicono che la vita è immortale, una volta che qualcosa esiste non può cessare d’essere. Non è come una camicia strappata che l’uomo cambia per gettarla via e mettersi una nuova. Eppure noi abbiamo ancora questa ridicola idea che con la morte cessiamo di esistere. Di conseguenza abbiamo tutti dei rituali in grado di assicurarci un’esistenza dopo la morte, come se l’anima avesse bisogno di un sostegno da parte nostra.”
  • 33. PRINCIPLES, V10 page 164 Il bisogno fondamentale è che ci deve essere amore dietro ogni cosa, devozione dietro ogni cosa. Nella G è descritto benissimo. “Colui che offre sia foglie, fiori, frutta o acqua con devozione”. Queste cose le dimentichiamo perché dove c’è amore non c’è bisogno di doni. page 195 Nel SM, la vita non è altro che un’opportunità per l’anima, che ha accumulato samskara nell’esistenza precedente, di fare la scelta di ritornare, scegliere un ambiente adatto, scegliere una famiglia adatta, per smaltire i samskara e raggiungere la liberazione. Questo è il motivo per cui, nella saggezza antica, questo mondo era chiamato Karma Bhoomi (il piano dell’Azione) e nella Gita si dice che persino Brahma e Visnu devono ritornare qui. Essi sono solo dei funzionari temporanei.
  • 34. PRINCIPLES, V10 page 200 Le mente è l’origine di ogni cosa. Il mio Maestro mi ripeteva: “la mente è il tuo nemico ma la mente è anche un’amica”. Bisogna regolare la mente per esserle amico, rimuoverne gli effetti, vanasa, pulire i samskara. Gestire la mente ora è qualcosa in cui tu sei un maestro; non lasciarti gestire da lei. Rovescia l’equazione e capirai che la mente è il miglior strumento di evoluzione mai creato. Per questa ragione il Raja Yoga è lo yoga più elevato. Quando fu chiesto a Krishna “Cosa devo fare?” egli rispose “ Lo yoga ti può solo dare un suggerimento. È il regolatore del sistema.” Nel capitolo nono della Gita.
  • 35. PRINCIPLES, V10 page 222 ... Come Arjuna disse nel primo capitolo della Gita: “Il mio arco mi cadde di mano e sentii la mia pelle bruciare”. Il nostro Maestro racconta una sua esperienza personale… descrive di essersi sentito nello stesso stato durante una prova di chimica, quando davanti al foglio bianco non riusciva a rispondere ad una sola risposta…. Egli riuscì a consegnare il compito solo grazie all’aiuto del suo insegnante che gli diede una pacca sulla spalla … fu solo grazie al conforto ricevuto da quel gesto che riuscì a continuare…
  • 36. PRINCIPLES, V10 page 233 Cercalo anche come una goccia in te stesso, come un atomo in te stesso, come una flebile fiamma in te stesso, perché se inizi da Dio, dalla manifestazione cosmica dell’ultimo, come fece Arjuna nella Gita - è scritto - egli era solo terribilmente impaurito, non riusciva ad guardare in faccia la personalità cosmica che era talmente gentile nel manifestare se stessa e gli diceva: “Arjuna tu stai vedendo quello che i migliori non hanno visto, i deva non hanno visto e anche i più alti rishi non hanno visto. A te solo sto mostrando tutto questo” E Arjuna riuscì solo a dire “Ti prego ritorna alla tua forma originale, io sono terrificato da questo” Dio nella sua forma cosmica non ci è di alcuna utilità. E come mangiare del cibo. Non si può addentare più di quanto sia possibile masticare altrimenti si soffoca. Non si può essere più ricchi di quanto ci sia concesso dalla vita. Si può morire anche di troppa ricchezza.
  • 37. PERCEPTOR GUIDE, V3 page 17 Come detto nella Gita: “Colui che mi vede in ogni cosa e vede tutto in me non sarà mai da me abbandonato né mai mi lascerà.” Se cerchi l’eterna connessione con il maestro, non è di nessuna utilità cercare solo di servirlo nella sua persona fisica, imbrogliarlo, mentirgli ed essere degli ipocriti con lui”. “No, no, Babuji nessuno è come te nell’universo” Egli rispondeva “ Si, io sono li, ovunque tu mi cerchi; ma tu mi hai mai cercato da qualche parte se non nella mia sedia? Allora perché non lo fai? ….VEDI OVUNQUE IL TUO MAESTRO…..
  • 38. WHAT IS SAHAJ MARG, V1 pages 107-108 “LA GITA, il famoso testo, che non è esattamente un testo religioso come affermano gli occidentali, ma è un testo che riguarda la vita umana, l’ evoluzione umana, dove si rappresenta un piccolo dramma”. pages 121-122 “RECITARE ANCHE UN SOLO VERSO DELLA GITA EQUIVALE A MOLTI ATTI MERITEVOLI”
  • 40. reference GITA (Bhagavad ) (see also scripture(s), shastras) • Preceptor Guide, V3 : 17P • Principles, V1 : 142, 153 • Principles, V10 : 13, 16, 18, 23, 27-28, 105, 136, 145, 153-154, 164, 195, 200, 216, 222, 233 • Principles, V3 : 5, 67-71, 86-87, 90-91, 95, 132, 147, 190 • Principles, V4 : 3, 15, 17, 33, 62, 95, 106 • Principles, V5 : 51, 111, 129, 170, 180-181, 213, 218 • Principles, V6 : 10, 19-20, 23, 26, 30, 74, 138, 145, 149-150, 155, 161-162, 166, 170, 180, 185, 213 • Principles, V7 : 6, 25-26, 30, 63, 113, 116, 149, 165, 170, 180-181, 193, 216 • Principles, V8 : 43, 100, 104, 108, 115, 122, 131, 142,151, 153-156, 158, 178, 180-181, 221 • Principles, V9 : 6, 22, 24, 31, 219 • Religion & Spirituality : 8-93 • What is S M, Ed. 1 : 107-108, 121-122, 317 • What is S M, Ed. 2 : 98-99, 111, 233 • Yatra, V1 : 344, 350
  • 41. fonti web • http://www.sriramchandra.org/Books/BP2/BP2chap_0.htm • http://www.sahajmarg.org/literature/glossary • http://www.istitutoyogafirenze.com/Articoli/moltitudine_dello_yoga/bhagavad_gita.htm • http://books.google.it/books ?id=-hZMkMC5M8gC&pg=PA56&dq=dualismo+della+gita&hl=en&sa=X&ei=3RxeVIHzEMn1aq-3gPAN f=false • Notes from: BHAGAWAD GITA as viewed by Swami Vivekananda http://bodhisatvavivek.blogspot.it/2011/04/bhagwad-gita-as-viewed-by-swami.html • La Bhagavad gita di Vyasa Sante http://www.labhagavadgita.it/la-bhagavadgita/ Video http://youtu.be/_B4Z1PB97KY?list=PLB6D851FFCF7F946F https://www.youtube.com/watch?v=_B4Z1PB97KY&list=PLB6D851FFCF7F946F&index=6 l
  • 42. testi Versione italiana •Sri Aurobindo, Lo yoga della Bhagavad gita, Roma 1999, ed Mediterranee •Anthony Elenjimittam, La filosofia yoga di Patanjali, Assisi 2005, ed Sat Cit Ananda •Anna Marie Esnoul, Bhagavadgita, Milano 1996 ed Adelphi •A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, La bhagavad gita così com’è, 1997 ed The Bhaktivedanta Book Trust •Paramahansa Yogananda, Lo yoga della Bhagavad gita, Roma 1997, ed Astrolabio Versione inglese •Swami Chidphavananda, commentary Bhagavad Gita Hardcover , August 19, 2008 •Swami Ranganathananda, Universal Message of the Bhagavad Gita: An Exposition of the Gita in the Light of Modern Thought and Modern Needs, Vol. 3 and Modern Needs, Vol. 3 Hardcover – December 1, 2001 •Svami Vivekananda, Bhagavad Gita As Viewed by Swami Vivekananda Paperback – November 1, 2009

Notas do Editor

  1. Ringraziamenti… onorata ma cmq abbandonata al maestro che sa quanto chi si accinge a questo compito spesso non sa veramente quello che dice… ---- controllare la durata di ogni slide - circa 2’ ----
  2. LA GITA BAGAVAD …. SENTITE IL SUONO … IL CANTO DEL BEATO L’idea è quella di narrare una storia per farvi innamorare della storia e fare come con i bimbi che dopo il primo racconto hanno voglia di sentirla e rileggerla mille volte…. LA GITA E’ UN TESTO POETICO CHE PARLA AL CUORE… MI FARO’ AIUTARE DA IMMAGINI E MUSICHE anche per farvi entrare in modo sensibile nell’estetica e la bellezza poetica di un’altra tradizione … IL TESTO E’ SCRITTO IN SANSCRITO - antica lingua indoeuropea che potremmo paragonare al nostro latino e al greco antico e il suono che ascolte è un flauto bansuri
  3. Esistono molte citazioni ne ho prese 3 per voi per farvi entrare nell’importanza di questo teto….SANKARA filosofo indiano (788 - 820 dc), il capostipite del sistema Vedānta (sistema filosofico fondato sui veda) della corrente ADVAITA (non duale) e fu considerato il più importante filosofo e riformatore dell&amp;apos;induismo.
  4. Il nostro incontro è totalmente divulgativo ed è diviso in due parti, faremo una pausa alla fine dellla prima parte
  5. la datazione va per gli studiosi sorbona da 400 ac al 400 bc per gli indu dal 700 al 300 ac DEFINITO IL VANGELO DELL’INDIA UN TESTO sapienziale fondamentale ma non religioso - IL POEMA DELL’ETERNO DIALOGO DELL’UOMO CON DIO - 18 libri - 18 canti della gita - 18 giorni di battaglia -18 legioni
  6. Il poema ha una struttura molto complessa, raccoglie numerose storie e leggende che costituiscono buona parte del ricco patrimonio mitologico indiano mentre la trama centrale narra di una saga familiare. LA BATTAGLIA PER IL MANTENIMENTO DEL DHARMA “CIO’ CHE TIENE UNITO”, “ciò che sostiene”; dunque la NORMA trascendente, la Legge divina universale quale fondamento ed espressione stessa di quell’Ordine cosmico nell’Equilibrio stabile e imperturbabile del quale si compensano e si risolvono tutti gli apparenti squilibri, disordini o disarmonie parziali.
  7. Nel sesto libro del Mahabharata sono presentati i due eserciti, schierati l&amp;apos;uno di fronte all&amp;apos;altro sul campo di battaglia di Kurukshetra…. pronti alla battaglia…. Kurukshetra rappresenta l&amp;apos;incessante battaglia nella mente tra il bene e il male, che si conclude soltanto con la liberazione finale. Krishna stesso chiarisce la natura allegorica del suo eterno dialogo con Arjuna dicendo: questo corpo è il campo di battaglia…. NELL’ESSERE IN QUANTO UMANO AVVIENE LA VERA BATTAGLIA risiede in questa sua divisione tra anima e natura corporea DIO/NATURA o meglio DIO/ UOMO, MENTE/CORPO, SOGGETTIVO/OGGETTIVO, TRASCENDENTE/IMMANENTE http://www.istitutoyogafirenze.com/Articoli/moltitudine_dello_yoga/bhagavad_gita.html
  8. I protagonisti del poema sono Arjuna - CANDIDO CHIARO AUREO - l&amp;apos;eroe e condottiero dei Pandava e Krishna, il principe avatara, incarnazione del dio Vishnu. Arjuna, dopo tredici anni d&amp;apos;esilio, torna in patria per ricevere parte del territorio che gli spetta di diritto, ma Duryodhana, dei Kaurava, famiglia consanguinea dei Pandava, rifiuta di accordargli tale diritto. Dopo vari tentativi di mediazione, non resta che un terribile scontro armato. KRISHNA SI OFFRE DI ESSERE LA SUA AURIGA
  9. Dopo una lunga analisi sui concetti di anima, religione, dharma e su altri concetti che formano il fondamento della filosofia indiana, ad Arjuna viene spiegata l&amp;apos;importanza dell’AZIONE SENZA ATTACCAMENTO, all&amp;apos;unione con Dio attraverso l&amp;apos;amore come unico mezzo per raggiungere la mokṣa LA LIBERAZIONE.
  10. La Bhagavad Gītā è considerata l&amp;apos;essenza di tutta la spiritualità vedica indiana, poichè essa racchiude il senso delle 108 Upanisad (900 al 300 sc), le quali a loro volta costituiscono un condensato dei 4 Veda (2200 ac) che sono i TESTI SACRI DELL’INDUISMO, è detta anche GITAPANISHAD IN ESSA SI FONDONO I DUE POLI DELLA RICERCA SOGGETTIVA UMANA: monismo e dualismo. NON CI ADDENTRETREMO NELL’ INTERPRETARE DELLE STROFE e nei molteplici commentari USEREMO UNA TRADUZIONE ITALIANA DEL TESTO di Vyasa Sante molto semplice Le traduzioni inglesi di VIVEKANANDA di Chidbhavananda e Rangananathannanda erano le predilette DAL NOSTRO MAESTRO che però non esistono in italiano e io non ho il coraggio di tradurre un testo di questa importanza…..
  11. LA GITA E’ SOLO IL PRELUDIO ALLA BATTAGLIA LA SUA STORIA NARRA DI QUELLO CHE CONSENTE AD ARJUNA DI DECIDERE DI ENTRARE IN CAMPO E COMBATTERE. CON KRISHNA COME NOCCHIERO ARJUNA NON PUO’ TIRARSI INDIETRO
  12. La gita è scritta in forma di dialogo e per l’esattezza è un dialogo narrato da una terza persona. SANJAYA racconta la Bhagavad Gita e quello che accade sul campo di battaglia al re cieco Dhritharashtra (il padre dei Kaurava).
  13. Lettura di SUSANNA confermata
  14. Lettura di JASNA confermata
  15. Lettura di GIULIA confermata
  16. Impossibile affrontare tutti i temi della GITA mi limiterò quindi ad alcuni concetti… FUSIONE DI SCUOLE FILOSOFICHE DIVERSE SHANKYA, ADVAITA, YOGA nella GITA TUTTO TROVA SPAZIO IN UNA PERFETTA ARMONIA
  17. LA GITA CI INTRODUCE IMMEDIATAMENTE NEL TEMA DEL KARMA YOGA Ciò che importa non è l&amp;apos;azione ne l&amp;apos;inazione, ma il dominio di sé nel non ricercare frutto, ricompensa o vantaggio alcuno dall&amp;apos;azione. La suprema saggezza non è l&amp;apos;azione, ma il distacco dall&amp;apos;azione. L&amp;apos;agire disinteressato è il sacrificio più puro; colui che segue la via spirituale della LIBERTA’ NELL’AZIONE, raggiunge una perfezione più alta.(II, 47 -50) Vivekananda sottolinea che nella Gita ci sono 2 importanti messaggi:1. ARMONIA tra idee differenti2. agire senza desiderio – NON ATTACCAMENTO
  18. NELLA GITA YOGA E SANKYA NON SONO 2 SISTEMI DISCORDANTI MA HANNO UN MEDESIMO PRINCIPIO E SCOPO anche se partono da un metodo diverso pag. 56 libro Lo yoga della BG da http://www.sriaurobindoyoga.it/yoga_6_lo_yoga_della_bhagavad_gita.htm Secondo questo sistema filosofico, l&amp;apos;intera realtà scaturisce dalla relazione fra due principi onnipervadenti ed eterni: quello pluralistico dei puruṣa e quello evoluzionistico della prakṛiti, la materia. I puruṣa sono gli spiriti delle individualità umane, le monadi spirituali, che sono di numero infinito. Tali puri spiriti, i puruṣa, sono spettatori passivi e testimoni silenziosi delle evoluzioni della prakṛti (la &amp;quot;materia&amp;quot; o &amp;quot;natura&amp;quot;) da http://it.wikipedia.org/wiki/Sāṃkhya I restanti 23 principi, in ordine dal più sottile al più grosso, sono evoluzioni di prakṛti. Questi sono, a livello psichico: (3) intelletto (buddhi); (4) senso dell’ Io (ahaṅkāra); (5) mente come senso interno (manas). Seguono i sensi: (6) udito; (7) tatto; (8) vista; (9) gusto; (10) olfatto. Seguono le facoltà di azione: (11) parola; (12) prensione (pāṇi, letteralmente ォmanoサ); (13) mozione (pāda, letteralmente ォpiedeサ); (14) escrezione; da http://www.treccani.it/enciclopedia/samkhya_(Dizionario_di_filosofia)/
  19. l monismo esprime il concetto filosofico (in particolare metafisico) o teologico della sostanziale UNITA DELL’ESSERE (Essere un tutt&amp;apos;uno). viene postulata l&amp;apos;esistenza di un unico principio ontologico, essenza, sostanza o energia divina in questo universo e in altre dimensioni metafisiche. Un caso particolare del monismo è l&amp;apos;olismo fisico tipico delle filosofia orientali come il Vedanta. Le concezioni monistiche dell&amp;apos;essere non negano la molteplicità, ma la considerano manifestazione &amp;quot;non sostanziale&amp;quot; di un unico essere che ne è origine e fine. http://it.wikipedia.org/wiki/Monismo Per molti studiosi la gita non è fatta per essere legata a strette dottrine filosofiche ma è una porta aperta… non può essere usata per dispute dialettiche perché è un superamento continuo verso l’ascesi… pag 7 del testo italiano Lo yoga della BG) MONISMO e NON - DUALISMO La conoscenza metafisica della realtà può essere realizzata in pratica se si attuano discipline ed esercizi che possono coinvolgere ed indirizzare la mente verso una concentrazione spirituale usando lo YOGA- gioco e unione. Il fine dello jaina-yoga è quello di conoscere sia la realtà della creazione a livello filosofico metafisico, sia le profondità dello spirito umano, per prendere coscienza della divinità che risiede all&amp;apos;interno d&amp;apos;ogni essere vivente è immortale.
  20. NELLA GITA LE INDIVIDUALITA’ ESISTONO E SONO IMMORTALI NELLA FORMA DIVINA perché sono all’interno di essa UOMO COME &amp;gt; frammento di DIO &amp;quot;Non per Veda, per i sacrifici e gli studi, non per le elemosine, non per i riti, non per le dure penitenze, posso io esser visto in tale forma qui nel mondo degli uomini (...) ma per la devozione diretta a me solo, o Arjuna: per essa io posso essere così conosciuto, veduto secondo realtà e penetrato, o Arjuna. Colui le cui azioni sono fatte per me, il cui supremo bene son io, colui che è a me devoto, privo di attaccamento, privo di odio verso i vari esseri, costui entra in me, Arjuna&amp;quot; (BG XII). da Svami Sivananda Introduzione pag 25 IL NON DUALISMO E’ LA PIU ALTA REALIZZAZIONE
  21. In realtà come abbiamo visto ogni capitolo parla di una via di liberazione NELLA GITA SI LASCIA AL LETTORE LA SCELTA DI DECIDERE QUALE SIA LA VIA Più CONSONA PER OGNI ESSERE UMANO Cap. 1: Arjuna Vishada Yoga, o la Via del Dolore di Arjuna Cap. 2: Samkhya Yoga, o la Via del Samkhya, ovvero la ricerca Dio per il bisogno di vincere e distruggere il dolore Cap. 3: Karma Yoga, o la Via dell&amp;apos;Azione Cap. 4: Jnana Yoga, o la Via della Saggezza Divina Cap. 5: Karma-Sannyasa Yoga, o la Via della Rinuncia ai frutti dell&amp;apos;Azione Cap. 6: Dhyana Yoga, o la Via della Meditazione Cap. 7: Jnana-Vijnana Yoga, o la via della conoscenza dell&amp;apos;Assoluto Cap. 8: Akshara-Brahma Yoga, o la Via dell&amp;apos;Assoluto imperituro Cap. 9: Rajavidya-Rajaguhya Yoga, o la Via della regale Scienza e del regale Segreto Cap. 10: Vibhuti Yoga, o la Via delle Manifestazioni divina Cap. 11: Vishvarupa Darshana Yoga, o la Via della Visione della Forma Universale Cap. 12: Bhakti Yoga, o la Via della Devozione Cap. 13: Kshetra-Kshetrajna Vibhaga Yoga, o la Via della Distinzione tra il Campo e il Conoscitore del Campo Cap. 14: Guna-Traya Vibhaga Yoga, o la Via della Distinzione fra i tre Guna Cap. 15: Purushottama Yoga, o la Via della Persona Suprema Cap. 16: Daivasura-Sampad Vibhaga yoga, o la Via della Distinzione tra le Qualità Divine el demoniache Cap. 17: Shraddha-Traya Vibhaga Yoga, o la via della Distinzione fra i tre tipi di Fede Cap. 18: Moksha-Sannyasa Yoga, o la Via della Liberazione attraverso la Rinuncia
  22. OLISTICO da olos (tutto) una visione filosofica dove tutte le parti sono integrate in una ARMONIA con il tutto RAJA YOGA è un nome diverso per definire l’ashtanga yoga, l’antico sistema usato sai santi nella realizzazione del Sé. L’hatha yoga è invece la PREPARAZIONE FISICA per i livelli più alti di raja yoga che sono la meditazione il samadhi. Il SM è considerato una forma modificata di Raja yoga di cui la meditazione diventa subito il primo passo (pag 438 Combined Works of Chariji)
  23. Come da scheda in perceptors guide vol III RICORDO COSTANTE &amp;gt; FANNO PARTE DEL BHAKTY YOGA MEDITAZIONE, CLEANING, PREGHIERA E 10 MASSIMe &amp;gt; KARMA YOGA LETTURA, OSSERVARE LA CONDIZIONE, SCRITTURA DEL DIARIO , PROGRESSIVA CONOSCENZA JNANA YOGA
  24. Patanjali (II sec a.c.) 8 gradini dell’ASHTANGA YOGA Primi 4 passi Hatha yoga Secondi 4 passi Raja yoga Gli Yoga Sutra di Patanjali rappresentano il testo base sullo Yoga, risalgono ad un periodo compreso tra il 200 a.C. e il 200 d.C. e costituiscono lo Yoga Integrale- definito Ashtanga Yoga (lo yoga degli otto passi: yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana e samadhi) o Raja Yoga (lo yoga regale, lo yoga superiore meditativo che corrisponde agli ultimi 4 gradini e postula i 4 gradini precedenti dell’ Hatha Yoga) vedi testo padre ELENJI sulla filosofia yoga di patanjali
  25. VI CONSIGLIO DI LEGGERE QUESTE PAGINE ON LINE nella quali i maestri descrivono la loro esperienza con la GITA…. in sintesi potremmo dire BABUJI non trovò nei testi la vera consolazione ma…. CHARIJI invece appena conclusi gli studi comperò una copia della GITA e si mise a leggere un capitolo al giorno per 18 giorni e poi riprendeva il ciclo un’altra volta per molto tempo e in seguito racconta che fu grazie alla bibliografia della Gita che iniziò a leggere e studiare le Upanishad e gli insegnamenti fondamentali del Dharma.
  26. AMORE
  27. LA GRAZIA DEL GURU Sanjaya nelle Gita racconta a Dirtharstra quello che accadeva sul campo di battaglia
  28. DUALISMO
  29. IMMORTALITA’ lettura per MAURIZIO confermato
  30. AMORE E IMMORTALITA’
  31. MENTE lettura per KATIA confermato
  32. L’AIUTO DEL MAESTRO
  33. MANIFESTAZIONE DIVINA lettura per MARINA
  34. DEVOZIONE