Come comunicare nell'era digitale Le strategia vincenti saranno sempre più quelle capaci di coinvolgere attivamente il destinatario nel processo di comunicazione.

1. Da megafono a interfaccia maieutica
Il pubblicitario che sopravviverà nell’era digitale

3. Perché ci interfacciamo di continuo?

4. noi amiamo interfacciarci

5. i nostri organi di senso sono interfacce

6. in ogni momento condividiamo informazioni con altre entità

7. L’impossibilità di interfacciarci ci rende pazzi

8. L’impossibilità di interfacciarci ci rende pazzi

9. chi non si interfaccia muore

10. siamo sempre stati interconnessi

11. alcuni ricordano...

12. ...la rete di relazioni tra ogni essere

13. ogni canto aborigeno è un tratto della rete che unisce tutti

14. Per Platone le idee sono tutte nell’iperuranio
e a tutti accessibili

15. per Jung un bacino psichico universale contiene tutte le
forme e simboli.

16. Eventi che concentrano l’attenzione del mondo
“influenzano” i random number generators

17. Il sito dello scienziato Radin ha raccolto un picco di
premonizioni...

18. ...e visioni legate ad aerei prima dell’11 settembre.

19. Il secolo dell’incomunicabilità si è chiuso con questi regali

20. come cambia il lavoro del comunicatore

21. megafono, postino, e...?

22. Il nemico N. 1 resta lo stesso
la rimozione lascia ricordare 5-7 messaggi al giorno

23. il postino dissimula il suo scopo

24. il megafono punta sul volume di voce

25. 100% succo di banana

27. il postino invita a un ultimo passo verso il messaggio

28. il megafono cerca solo di essere ascoltato

41. il postino attiva e motiva alla ricezione con il “gioco”

42. tutti gli esseri viventi giocano, persino le formiche.

43. amiamo interfacciarci attraverso il gioco

44. ovunque e a qualunque età

45. il gioco stimola il consumatore
a diventare parte attiva nel processo di comunicazione

50. una persona ti rivela di più attraverso un’ora di gioco
che in un anno di conversazione
(Platone)

51. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

52. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

53. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

54. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

55. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

56. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

57. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

58. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

59. il consumatore capirà meglio quello che siamo in un minuto di gioco che
in mesi di comunicazione “megafono”

60. il gioco è la forma più naturale di dialogo tra due entità
persino il sesso diventa noioso senza gioco.

61. “ho sposato Roger perché mi fa ridere”
(Jessica Rabbit)

62. Nell’era digitale il “pubblicitario” deve essere interfaccia tra due entità,
marca e consumatore, entrambi in grado di comunicare. Un’interfaccia
capace di far venire alla luce (maieutiké - levatrice) i valori comuni su cui
impostare la relazione.

63. Non basta più un megafono
per gridare nelle piazze i nomi dei prodotti.
(Tim Delaney)

64. Non basta più un megafono
per gridare nelle piazze i nomi dei prodotti.
(Tim Delaney)

65. Non basta più un megafono
per gridare nelle piazze i nomi dei prodotti.
(Tim Delaney)

66. Usciamo dal nostro ambito
aumentare le interfacce
aumenta le probabilità di sopravvivenza

67. Poiché l’europeo non conosce il proprio inconscio
non capisce l’Oriente
e vi proietta tutto ciò che teme e disprezza. (Jung)

68. La possibilità per chiunque di arricchire la propria identità
connettendosi a tantissime altre, è una grande opportunità.

69. anche per Joice il contatto con l’altro arricchisce l’identità

70. Checché se ne dica in giro
idee e parole possono cambiare il mondo