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Greenactions - opportunità di innovazione                                                                  Pagina 1 di 4




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                       LA GREEN ECONOMY: LE AZIENDE SONO QUELLE CHE CI CREDONO DI PIU'
                       I nostri lettori sono abituati a leggere notizie e resoconti che arrivano dai paesi
                       anglosassoni, soprattutto gli Stati Uniti. Ciò dipende dalla maggiore disponibilità di
                       notizie in rete provenienti da questi mercati€€e dalla scelta di "posizionamento" del
                       nostro prodotto (sulle notizie di fonte italiana, che però€non dimentichiamo,
                       saremmo€€meno originali!). Nessuna sorpresa quindi se passiamo a dare qualche
     Mario Iesari€di
     GreenActions      informazione tratta dalla recente pubblicazione della 4° edizione del State of Green
                       Business Report.€Il documento fa annualmente il €punto sui trend verdi in atto nella
                       business community statunitense. Secondo gli estensori (www.greenbiz.com) in questi
                       anni di crisi si è affievolito l’interesse dei€ consumatori americani€ mentre tutto sommato
                       le note€migliori vengono proprio dalle aziende, in particolare dalle grandi corporation.
                       Fra i trend positivi vengono segnalati i miglioramenti dell’efficienza energetica,
                       l’incremento di domanda per spazi uffici certificati€green, i miglioramenti nel packaging
                       e la riduzione dei consumi di carta. Vengono segnalati anche fenomeni€negativi come la
                       crescita di€rifiuti elettronici€nonostante i migliori risultati nel riciclaggio (la causa è la
                       rapida obsolescenza di mercato dei prodotti), l'aumento della carbon intesity (la quantità
                       di CO2 emesse per unità di PIL) dopo anni di declino e il mancato sviluppo
                       dell’agricoltura organica.€Dove noi Italiani siamo€certamente messi meglio! Per quanto
                       riguarda la newsletter di oggi un’ occhiata in particolare al primo e all’ultimo articolo
                       che ci danno due spunti su temi ancora poco trattati. Il primo riguarda i€progetti per
                       rendere il “capitale naturale” ed i suoi servizi un asset valutabile anche nei piani di
                       business aziendali. L’ultimo, FreeCycle@Work ci da uno spunto per considerare che
                       l’impegno aziendale in tema ambientale può assumere moltissime forme coinvolgendo in
                       prima persona l’ambiente di lavoro ed i collaboratori. Buona lettura.



                       BUSINESS: LA CONSERVAZIONE DEL CAPITALE NATURALE DIVENTA UN OBIETTIVO
                       AZIENDALE
                       Dow Chemical ha annunciato a fine gennaio la sua collaborazione con
                       l’organizzazione The Nature Conservancy (www.nature.org) per promuovere
                       la€valorizzazione dei servizi dell'ecososistema, i benifici che€deriviamo dalla
                       natura, nei processi e nelle strategie aziendali.
                       L’azienda ha deciso di investire 10 milioni di dollari nei prossimi 5 anni per lavorare con
                       l’organizzazione ambientalista alla comprensione scientifica ed economica delle relazioni
                       esistenti fra il suo business e gli ecosistemi. Secondo il portavoce di The Nature
                       Conservancy si tratta del primo caso di implementazione di un progetto così ampio per
                       introdurre la valorizzazione del capitale naturale (la terra€fertile, l'acqua e l'aria pulita€,
                       la biodiversità) €nei processi di business. Il primo passo riguarda la validazione dei
                       modelli economici che permettano di considerare i servizi della natura all’interno delle
                       decisioni di business. Nel lungo periodo l’obiettivo è di favorire la conservazione della
                       natura grazie agli stessi meccanismi di mercato. Il progetto di Dow coinvolgerà tre suoi
                       stabilimenti dove con un team di scienziati€ lavorerà per cercare di quantificare i
                       vantaggi derivanti dalle aree naturali circostanti, come ad esempio la foresta per
                       assicurare la fornitura di acqua pulita o le aree umide e le scogliere per prevenire i danni
                       delle tempeste. Ma quello che più interessa i protagonisti di questo accordo è la
                       diffusione nelle comunite scientifiche e del business delle competenze che saranno
                       acquisite nei 5 anni del progetto.€




http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167                                                             23/02/2011
Greenactions - opportunità di innovazione                                                              Pagina 2 di 4




                    MARKETING: FA DISCUTERE ECOAD, IL MARCHIO PER GLI SPOT DELLE AZIENDE
                    ATTENTE ALL'AMBIENTE
                    Il network multimediale americano CBS ha lanciato un nuovo marchio, chiamato
                    “Ecoad”, che€sara presente €negli spot delle aziende che si sono impegnate a
                    finanziare iniziative ambientali a livello locale. Spot trasmessi ovviamente dai suoi
                    canali. Molte aziende leader hanno aderito con entusiasmo al progetto, ma non
                    mancano però i sospetti di greenwashing.
                    CBS ha lanciato il progetto Ecoad in collaborazione con EcoMedia, agenzia di
                    comunicazione di proprietà dello stesso network. Per ottenere che il marchio con la
                    foglia verde venga inserito all’interno dei suoi spot, ogni azienda sponsor accetta che
                    parte dell’investimento effettuato per la campagna pubblicitaria venga devoluto per
                    finanziare progetti ambientali e sociali come l’installazione di pannelli solari e le
                    iniziative rivolte ad incrementare l'efficenza energetica di scuole ed altri edifici pubblici.
                    Molte sono le aziende che hanno già aderito con soddisfazione al progetto, tra queste:
                    Chevrolet, PG&E, Sun Power, Avidia Bank e Boston Scientific. Sull'idea di CBS si sono però
                    levate anche€delle perplessità.€Qualcuno€si preoccupa€della nascita€dell’ennesimo
                    marchio “verde” che potrà aumentare la confusione del consumatore. Altri€puntano
                    l'attenzione sulla mancanza di trasparenza nel processo€di assegnazione del marchio.
                    €Tutto avverrà a giudizio della sola CBS ed i criteri non verranno resi noti ne' condivisi!
                    Per farvi un’idea andate al sito: http://ecoad.cbs.com/index.php. E’ possibile vedere
                    anche uno spot sull’iniziativa.


                    SANITA': ON LINE LA PRIMA GUIDA PER GLI OSPEDALI IMPEGNATI NEL MIGLIORAMENTO
                    DELL'EFFICIENZA ENERGETICA
                    Tre gruppi membri dell’AHA, l’American Hospital Association, hanno realizzato la
                    prima Sustainability Roadmap per gli ospedali. Si tratta di un sito pensato per
                    supportare ed indirizzare i gestori di strutture sanitarie che desiderano definire e
                    raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica.
                    Il progetto ha portato alla realizzazione del sito €www.sustainabilityroadmap.org€;
                    navigando al suo interno è possibile trovare materiale di riferimento, esempi di piani
                    d’azione, strumenti per la determinazione di obiettivi e strumenti di monitoraggio,
                    nonché suggerimenti su come le strutture sanitarie possono adottare iniziative specifiche
                    per migliorare i loro sforzi di sostenibilità e ridurre il loro impatto ambientale. Il gruppo
                    di associazioni creatrici della “roadmap” ha inoltre concordato un piano di azione per
                    arrivare all'obiettivo di struttura ospedaliera ad impatto zero, che diventa vincolante per
                    gli ospedali aderenti all'iniziativa. Anche in Europa appaiono i primi segnali di attenzione
                    al tema della sostenibilità nel settore sanitario. In Germania nasce il progetto “Green
                    Hospital” ad opera di Bayer e di Asklepios Group, uno dei principali operatori privati
                    nella sanità tedesca. Obiettivi dell’iniziativa: incremento dell’efficienza energetica,
                    anche attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, rinnovamento degli edifici con
                    l’implementazione di soluzioni che favoriscano la sostenibilità e nello stesso tempo il
                    comfort dei pazienti. Ed in Italia a che punto siamo?


                    ECODESIGN: PALLET DI PLASTICA O DI LEGNO. QUAL E' LA SOLUZIONE PIU'
                    SOSTENIBILE?
                    E’ battaglia aperta tra i produttori di pallet di plastica e di legno americani. Le
                    associazioni che rappresentano€ le parti in causa€promuovono con forza i vantaggi
                    ambientali dei loro prodotti, non tralasciando di sottolineare i presunti punti di
                    debolezza dei diretti concorrenti. L'argomento ci darà modo di approfondire, nelle
                    prossime edizioni della nostra newsletter, le modalità di utilizzo del Life Cycle
                    Assessment.
                    Secondo la National Wooden Pallet Association, i prodotti in legno sono la soluzione più
                    economica e sostenibile perché sono biodegradabili, riutilizzabili e perché vengono
                    realizzati con scarti di legname che altrimenti sarebbero destinati alla discarica. D’altro
                    canto, iGPS, che rappresenta i produttori di pallet di plastica, afferma che essi sono
                    economici, leggeri ma nello stesso tempo resistenti, ed ugualmente ecologici in quanto
                    in caso di rottura la plastica può essere fusa e quindi riutilizzata. Secondo quanto
                    riportato sul sito della stessa iGPS inoltre, i pallet in legno per via della porosità del
                    materiale possono diventare terreno fertile per lo sviluppo di batteri molto pericolosi
                    quali Salmonella.€Lo scontro si è ulteriormente€acceso con la richiesta dei produttori di
                    pallet in legno€alla FDA (Food and Drug Administration) affinché si attivi per identificare i
                    pallet in plastica che contengono decaBDE (Decabromodifeniletere) in quanto questa
                    sostanza è pericolosa se entra in contatto con gli alimenti. Come risposta la iGPS ha
                    chiesto a sua volta un’indagine formale sulle pratiche commerciali ingannevoli da parte
                    dell’industria dei pallet in legno. Per approfondire le argomentazioni dell’una e dell’altra
                    parte potete visitare i siti: www.igps.net e www.palletcentral.com.




http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167                                                         23/02/2011
Greenactions - opportunità di innovazione                                                                                   Pagina 3 di 4



                    SOCIAL RESPONSIBILITY: L'AZIENDA DIVENTA UNA COMMUNITY€PER LO SCAMBIO ED IL
                    RIUSO
                    L’esperienza di Intuit€ è stata presentata al recente State of Green Business Forum
                    di San Francisco. La collaborazione fra l’azienda di servizi on line e FreeCycle ha
                    dato vita ad una case history che può essere ripresa ed imitata da molte aziende e
                    alla realizzazione di una nuova piattaforma software, Freecycle@ Work che aiuterà
                    lo sviluppo delle community per il riuso degli oggetti.
                    Alcune informazioni per comprendere il contesto. Intuit è una società che sviluppa
                    software per applicazioni di business on line in particolare per le piccole e media
                    aziende. FreeCycle invece è una organizzazione no profit che sta promuovendo la
                    costituzione di community per lo scambio di oggetti€ usati.€Attualmente il network di
                    Freecycle è composto da quasi 5 mila gruppi e più di 8 milioni di persone. I gruppi sono
                    costituiti a livello di comunità cittadina e la consegna degli oggetti avviene di persona. I
                    gruppi sono diffusi in tutto il mondo e ne esistono anche in Italia. A mettere insieme le
                    due esperienze ci ha pensato€un manager di Intuit che già partecipava ad una community
                    di FreeCycle. Cosa di meglio della prossimità dell’ambiente di lavoro per creare€il tipo di
                    relazione che permette di cedere gratuitamente€oggetti che sono stati parte della nostra
                    vita, €anche se ora non servono di più? E tutto viene facilitato da un ottimo database
                    online come Quickbase che facilità la gestione dei processi di scambio. Il risultato è che
                    ora sono già più di 1500 le aziende che usano Freecycle@Work per promuovere il riuso in
                    ufficio.    Per     saperne    di    più   visita   http://quickbase.intuit.com/freecycle,
                    www.freecycle.org/.


                      VUOI COMUNICARE I VANTAGGI AMBIENTALI DEI TUOI PRODOTTI IN€MANIERA
                      VINCENTE ?€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€
                      Noi di Greenactions siamo in grado di realizzare lo strumento più idoneo:€la
                      Dichiarazione Ambientale di Prodotto. Misura, Conosci€e Comunica i vantaggi
                      competitivi ambientali dei tuoi prodotti in modo€chiaro, completo ed inattaccabile.
                      Contattaci !



                    "CARBON NEUTRAL" SINONIMO DI GREENWASHING?
                    Questa è la domanda che ha dato vita ad un interessante dibattito all’interno del gruppo
                    di discussione GREEN di Linkedin (il network di manager e professionisti). La discussione
                    è partita proprio dal recente caso di FIJI (brand di pregiata acqua minerale, la cui storia
                    abbiamo raccontato nella settimana scorsa) che è sotto giudizio per l’affermazione
                    pubblicitaria di essere "carbon negative". Quale è€ la sintesi di questa discussione?
                    Diciamo che tutti gli intervenuti sono contrari ad un utilizzo disinvolto della
                    compensazione delle emissioni e delle comunicazioni pubblicitarie conseguenti. Incisiva
                    la definizione, riferita a comportamenti come quelli di FIJI , per cui “non si può
                    contemporaneamente vendere il problema (la bottiglietta di plastica) e la soluzione (la
                    compensazione)”. Da qui in poi le posizioni si allontanano. Da una parte chi ritiene che
                    sia possibile e giusto comunicare la propria posizione "carbon neutral" come risultato di
                    un lavoro che ha fatto€PRIMA il possibile per ridurre l’impatto ambientale del proprio
                    prodotto e€POI compensa le emissioni restanti con un progetto credibile, misurabile e
                    trasparente. Dall’altra chi ritiene€sbagliato alla radice il progetto di comunicazione
                    €(“non si può pagare qualcuno per essere virtuosi”) e spinge per un approccio che certo
                    non esclude€ iniziative di social responsability ma non le considera€in grado di
                    compensare automaticamente€gli€altri effetti dell'attività€aziendale. Per sintetizzare
                    viene proposta la definizione di “carbon conscious” al posto di quella di “carbon
                    neutral”.
                    Fate click qui per leggere la discussione e...a voi il giudizio!



                    CONFERENZA DELL'INDUSTRIA SOLARE€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€
                    Roma, 24-25 Febbraio 2011
                    Appuntamento a Roma il 24 e 25 febbraio con la Conferenza dell’Industria Solare – Italia
                    2011 per aggiornarsi sulle novità del mercato in uno dei più importanti incontri di
                    settore. Il programma promette una carrellata di presentazioni di informazioni
                    strategiche di esperti del settore: Rete elettrica, Conto Energia, smart grid, linee guida,
                    costruzione e design, finanziamento e aspetti legislativi, detrazioni fiscali, il solare in
                    edilizia, qualità e certificazioni. Per ulteriori informazioni: www.solarpraxis.de


                    CONVEGNO "PER UNA FILIERA SOSTENIBILE: IL PUNTO DI VISTA DI IMPRESE E
                    CONSUMATORI"€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ €€€€€ Milano, 3
                    Marzo€2011
                    Il 3 marzo, a Milano, Fondazione Sodalitas presenta in anteprima i risultati della Ricerca




http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167                                                                               23/02/2011
Greenactions - opportunità di innovazione                                                                  Pagina 4 di 4



                        “Per una Filiera Sostenibile: il punto di vista di imprese e consumatori”, realizzata in
                        collaborazione con GfK Eurisko. Obiettivo dell’indagine è comprendere come la
                        sostenibilità venga integrata dalle aziende nella gestione della filiera, e come la
                        sostenibilità della filiera impatti sulle decisioni di acquisto dei consumatori. la Ricerca ha
                        toccato un campione di 500 consumatori e 183 imprese rappresentative del mercato
                        italiano.Per maggiori informazioni e per scaricare il programma della giornata:
                        http://www.sodalitas.it €




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News Ga33 22 02 2011

  • 1. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 1 di 4 newsletter: 22 febbraio 2011 LA GREEN ECONOMY: LE AZIENDE SONO QUELLE CHE CI CREDONO DI PIU' I nostri lettori sono abituati a leggere notizie e resoconti che arrivano dai paesi anglosassoni, soprattutto gli Stati Uniti. Ciò dipende dalla maggiore disponibilità di notizie in rete provenienti da questi mercati€€e dalla scelta di "posizionamento" del nostro prodotto (sulle notizie di fonte italiana, che però€non dimentichiamo, saremmo€€meno originali!). Nessuna sorpresa quindi se passiamo a dare qualche Mario Iesari€di GreenActions informazione tratta dalla recente pubblicazione della 4° edizione del State of Green Business Report.€Il documento fa annualmente il €punto sui trend verdi in atto nella business community statunitense. Secondo gli estensori (www.greenbiz.com) in questi anni di crisi si è affievolito l’interesse dei€ consumatori americani€ mentre tutto sommato le note€migliori vengono proprio dalle aziende, in particolare dalle grandi corporation. Fra i trend positivi vengono segnalati i miglioramenti dell’efficienza energetica, l’incremento di domanda per spazi uffici certificati€green, i miglioramenti nel packaging e la riduzione dei consumi di carta. Vengono segnalati anche fenomeni€negativi come la crescita di€rifiuti elettronici€nonostante i migliori risultati nel riciclaggio (la causa è la rapida obsolescenza di mercato dei prodotti), l'aumento della carbon intesity (la quantità di CO2 emesse per unità di PIL) dopo anni di declino e il mancato sviluppo dell’agricoltura organica.€Dove noi Italiani siamo€certamente messi meglio! Per quanto riguarda la newsletter di oggi un’ occhiata in particolare al primo e all’ultimo articolo che ci danno due spunti su temi ancora poco trattati. Il primo riguarda i€progetti per rendere il “capitale naturale” ed i suoi servizi un asset valutabile anche nei piani di business aziendali. L’ultimo, FreeCycle@Work ci da uno spunto per considerare che l’impegno aziendale in tema ambientale può assumere moltissime forme coinvolgendo in prima persona l’ambiente di lavoro ed i collaboratori. Buona lettura. BUSINESS: LA CONSERVAZIONE DEL CAPITALE NATURALE DIVENTA UN OBIETTIVO AZIENDALE Dow Chemical ha annunciato a fine gennaio la sua collaborazione con l’organizzazione The Nature Conservancy (www.nature.org) per promuovere la€valorizzazione dei servizi dell'ecososistema, i benifici che€deriviamo dalla natura, nei processi e nelle strategie aziendali. L’azienda ha deciso di investire 10 milioni di dollari nei prossimi 5 anni per lavorare con l’organizzazione ambientalista alla comprensione scientifica ed economica delle relazioni esistenti fra il suo business e gli ecosistemi. Secondo il portavoce di The Nature Conservancy si tratta del primo caso di implementazione di un progetto così ampio per introdurre la valorizzazione del capitale naturale (la terra€fertile, l'acqua e l'aria pulita€, la biodiversità) €nei processi di business. Il primo passo riguarda la validazione dei modelli economici che permettano di considerare i servizi della natura all’interno delle decisioni di business. Nel lungo periodo l’obiettivo è di favorire la conservazione della natura grazie agli stessi meccanismi di mercato. Il progetto di Dow coinvolgerà tre suoi stabilimenti dove con un team di scienziati€ lavorerà per cercare di quantificare i vantaggi derivanti dalle aree naturali circostanti, come ad esempio la foresta per assicurare la fornitura di acqua pulita o le aree umide e le scogliere per prevenire i danni delle tempeste. Ma quello che più interessa i protagonisti di questo accordo è la diffusione nelle comunite scientifiche e del business delle competenze che saranno acquisite nei 5 anni del progetto.€ http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011
  • 2. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 2 di 4 MARKETING: FA DISCUTERE ECOAD, IL MARCHIO PER GLI SPOT DELLE AZIENDE ATTENTE ALL'AMBIENTE Il network multimediale americano CBS ha lanciato un nuovo marchio, chiamato “Ecoad”, che€sara presente €negli spot delle aziende che si sono impegnate a finanziare iniziative ambientali a livello locale. Spot trasmessi ovviamente dai suoi canali. Molte aziende leader hanno aderito con entusiasmo al progetto, ma non mancano però i sospetti di greenwashing. CBS ha lanciato il progetto Ecoad in collaborazione con EcoMedia, agenzia di comunicazione di proprietà dello stesso network. Per ottenere che il marchio con la foglia verde venga inserito all’interno dei suoi spot, ogni azienda sponsor accetta che parte dell’investimento effettuato per la campagna pubblicitaria venga devoluto per finanziare progetti ambientali e sociali come l’installazione di pannelli solari e le iniziative rivolte ad incrementare l'efficenza energetica di scuole ed altri edifici pubblici. Molte sono le aziende che hanno già aderito con soddisfazione al progetto, tra queste: Chevrolet, PG&E, Sun Power, Avidia Bank e Boston Scientific. Sull'idea di CBS si sono però levate anche€delle perplessità.€Qualcuno€si preoccupa€della nascita€dell’ennesimo marchio “verde” che potrà aumentare la confusione del consumatore. Altri€puntano l'attenzione sulla mancanza di trasparenza nel processo€di assegnazione del marchio. €Tutto avverrà a giudizio della sola CBS ed i criteri non verranno resi noti ne' condivisi! Per farvi un’idea andate al sito: http://ecoad.cbs.com/index.php. E’ possibile vedere anche uno spot sull’iniziativa. SANITA': ON LINE LA PRIMA GUIDA PER GLI OSPEDALI IMPEGNATI NEL MIGLIORAMENTO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA Tre gruppi membri dell’AHA, l’American Hospital Association, hanno realizzato la prima Sustainability Roadmap per gli ospedali. Si tratta di un sito pensato per supportare ed indirizzare i gestori di strutture sanitarie che desiderano definire e raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il progetto ha portato alla realizzazione del sito €www.sustainabilityroadmap.org€; navigando al suo interno è possibile trovare materiale di riferimento, esempi di piani d’azione, strumenti per la determinazione di obiettivi e strumenti di monitoraggio, nonché suggerimenti su come le strutture sanitarie possono adottare iniziative specifiche per migliorare i loro sforzi di sostenibilità e ridurre il loro impatto ambientale. Il gruppo di associazioni creatrici della “roadmap” ha inoltre concordato un piano di azione per arrivare all'obiettivo di struttura ospedaliera ad impatto zero, che diventa vincolante per gli ospedali aderenti all'iniziativa. Anche in Europa appaiono i primi segnali di attenzione al tema della sostenibilità nel settore sanitario. In Germania nasce il progetto “Green Hospital” ad opera di Bayer e di Asklepios Group, uno dei principali operatori privati nella sanità tedesca. Obiettivi dell’iniziativa: incremento dell’efficienza energetica, anche attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, rinnovamento degli edifici con l’implementazione di soluzioni che favoriscano la sostenibilità e nello stesso tempo il comfort dei pazienti. Ed in Italia a che punto siamo? ECODESIGN: PALLET DI PLASTICA O DI LEGNO. QUAL E' LA SOLUZIONE PIU' SOSTENIBILE? E’ battaglia aperta tra i produttori di pallet di plastica e di legno americani. Le associazioni che rappresentano€ le parti in causa€promuovono con forza i vantaggi ambientali dei loro prodotti, non tralasciando di sottolineare i presunti punti di debolezza dei diretti concorrenti. L'argomento ci darà modo di approfondire, nelle prossime edizioni della nostra newsletter, le modalità di utilizzo del Life Cycle Assessment. Secondo la National Wooden Pallet Association, i prodotti in legno sono la soluzione più economica e sostenibile perché sono biodegradabili, riutilizzabili e perché vengono realizzati con scarti di legname che altrimenti sarebbero destinati alla discarica. D’altro canto, iGPS, che rappresenta i produttori di pallet di plastica, afferma che essi sono economici, leggeri ma nello stesso tempo resistenti, ed ugualmente ecologici in quanto in caso di rottura la plastica può essere fusa e quindi riutilizzata. Secondo quanto riportato sul sito della stessa iGPS inoltre, i pallet in legno per via della porosità del materiale possono diventare terreno fertile per lo sviluppo di batteri molto pericolosi quali Salmonella.€Lo scontro si è ulteriormente€acceso con la richiesta dei produttori di pallet in legno€alla FDA (Food and Drug Administration) affinché si attivi per identificare i pallet in plastica che contengono decaBDE (Decabromodifeniletere) in quanto questa sostanza è pericolosa se entra in contatto con gli alimenti. Come risposta la iGPS ha chiesto a sua volta un’indagine formale sulle pratiche commerciali ingannevoli da parte dell’industria dei pallet in legno. Per approfondire le argomentazioni dell’una e dell’altra parte potete visitare i siti: www.igps.net e www.palletcentral.com. http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011
  • 3. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 3 di 4 SOCIAL RESPONSIBILITY: L'AZIENDA DIVENTA UNA COMMUNITY€PER LO SCAMBIO ED IL RIUSO L’esperienza di Intuit€ è stata presentata al recente State of Green Business Forum di San Francisco. La collaborazione fra l’azienda di servizi on line e FreeCycle ha dato vita ad una case history che può essere ripresa ed imitata da molte aziende e alla realizzazione di una nuova piattaforma software, Freecycle@ Work che aiuterà lo sviluppo delle community per il riuso degli oggetti. Alcune informazioni per comprendere il contesto. Intuit è una società che sviluppa software per applicazioni di business on line in particolare per le piccole e media aziende. FreeCycle invece è una organizzazione no profit che sta promuovendo la costituzione di community per lo scambio di oggetti€ usati.€Attualmente il network di Freecycle è composto da quasi 5 mila gruppi e più di 8 milioni di persone. I gruppi sono costituiti a livello di comunità cittadina e la consegna degli oggetti avviene di persona. I gruppi sono diffusi in tutto il mondo e ne esistono anche in Italia. A mettere insieme le due esperienze ci ha pensato€un manager di Intuit che già partecipava ad una community di FreeCycle. Cosa di meglio della prossimità dell’ambiente di lavoro per creare€il tipo di relazione che permette di cedere gratuitamente€oggetti che sono stati parte della nostra vita, €anche se ora non servono di più? E tutto viene facilitato da un ottimo database online come Quickbase che facilità la gestione dei processi di scambio. Il risultato è che ora sono già più di 1500 le aziende che usano Freecycle@Work per promuovere il riuso in ufficio. Per saperne di più visita http://quickbase.intuit.com/freecycle, www.freecycle.org/. VUOI COMUNICARE I VANTAGGI AMBIENTALI DEI TUOI PRODOTTI IN€MANIERA VINCENTE ?€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ Noi di Greenactions siamo in grado di realizzare lo strumento più idoneo:€la Dichiarazione Ambientale di Prodotto. Misura, Conosci€e Comunica i vantaggi competitivi ambientali dei tuoi prodotti in modo€chiaro, completo ed inattaccabile. Contattaci ! "CARBON NEUTRAL" SINONIMO DI GREENWASHING? Questa è la domanda che ha dato vita ad un interessante dibattito all’interno del gruppo di discussione GREEN di Linkedin (il network di manager e professionisti). La discussione è partita proprio dal recente caso di FIJI (brand di pregiata acqua minerale, la cui storia abbiamo raccontato nella settimana scorsa) che è sotto giudizio per l’affermazione pubblicitaria di essere "carbon negative". Quale è€ la sintesi di questa discussione? Diciamo che tutti gli intervenuti sono contrari ad un utilizzo disinvolto della compensazione delle emissioni e delle comunicazioni pubblicitarie conseguenti. Incisiva la definizione, riferita a comportamenti come quelli di FIJI , per cui “non si può contemporaneamente vendere il problema (la bottiglietta di plastica) e la soluzione (la compensazione)”. Da qui in poi le posizioni si allontanano. Da una parte chi ritiene che sia possibile e giusto comunicare la propria posizione "carbon neutral" come risultato di un lavoro che ha fatto€PRIMA il possibile per ridurre l’impatto ambientale del proprio prodotto e€POI compensa le emissioni restanti con un progetto credibile, misurabile e trasparente. Dall’altra chi ritiene€sbagliato alla radice il progetto di comunicazione €(“non si può pagare qualcuno per essere virtuosi”) e spinge per un approccio che certo non esclude€ iniziative di social responsability ma non le considera€in grado di compensare automaticamente€gli€altri effetti dell'attività€aziendale. Per sintetizzare viene proposta la definizione di “carbon conscious” al posto di quella di “carbon neutral”. Fate click qui per leggere la discussione e...a voi il giudizio! CONFERENZA DELL'INDUSTRIA SOLARE€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ Roma, 24-25 Febbraio 2011 Appuntamento a Roma il 24 e 25 febbraio con la Conferenza dell’Industria Solare – Italia 2011 per aggiornarsi sulle novità del mercato in uno dei più importanti incontri di settore. Il programma promette una carrellata di presentazioni di informazioni strategiche di esperti del settore: Rete elettrica, Conto Energia, smart grid, linee guida, costruzione e design, finanziamento e aspetti legislativi, detrazioni fiscali, il solare in edilizia, qualità e certificazioni. Per ulteriori informazioni: www.solarpraxis.de CONVEGNO "PER UNA FILIERA SOSTENIBILE: IL PUNTO DI VISTA DI IMPRESE E CONSUMATORI"€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ €€€€€ Milano, 3 Marzo€2011 Il 3 marzo, a Milano, Fondazione Sodalitas presenta in anteprima i risultati della Ricerca http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011
  • 4. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 4 di 4 “Per una Filiera Sostenibile: il punto di vista di imprese e consumatori”, realizzata in collaborazione con GfK Eurisko. Obiettivo dell’indagine è comprendere come la sostenibilità venga integrata dalle aziende nella gestione della filiera, e come la sostenibilità della filiera impatti sulle decisioni di acquisto dei consumatori. la Ricerca ha toccato un campione di 500 consumatori e 183 imprese rappresentative del mercato italiano.Per maggiori informazioni e per scaricare il programma della giornata: http://www.sodalitas.it € GREENACTIONS Via Silone, 35 - Macerata Phone: 3351302303_www.greenactions.it_ info@greenactions.it Per scaricare le precedenti edizioni delle nostre newsletter clicca qui Per iscriversi alla newsletter o per iscrivere un tuo amico clicca qui Se non vuoi più ricevere questa newsletter invia una mail a: unsubscribe@greenactions.it http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011