1. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 1 di 4
newsletter: 22 febbraio 2011
LA GREEN ECONOMY: LE AZIENDE SONO QUELLE CHE CI CREDONO DI PIU'
I nostri lettori sono abituati a leggere notizie e resoconti che arrivano dai paesi
anglosassoni, soprattutto gli Stati Uniti. Ciò dipende dalla maggiore disponibilità di
notizie in rete provenienti da questi mercati€€e dalla scelta di "posizionamento" del
nostro prodotto (sulle notizie di fonte italiana, che però€non dimentichiamo,
saremmo€€meno originali!). Nessuna sorpresa quindi se passiamo a dare qualche
Mario Iesari€di
GreenActions informazione tratta dalla recente pubblicazione della 4° edizione del State of Green
Business Report.€Il documento fa annualmente il €punto sui trend verdi in atto nella
business community statunitense. Secondo gli estensori (www.greenbiz.com) in questi
anni di crisi si è affievolito l’interesse dei€ consumatori americani€ mentre tutto sommato
le note€migliori vengono proprio dalle aziende, in particolare dalle grandi corporation.
Fra i trend positivi vengono segnalati i miglioramenti dell’efficienza energetica,
l’incremento di domanda per spazi uffici certificati€green, i miglioramenti nel packaging
e la riduzione dei consumi di carta. Vengono segnalati anche fenomeni€negativi come la
crescita di€rifiuti elettronici€nonostante i migliori risultati nel riciclaggio (la causa è la
rapida obsolescenza di mercato dei prodotti), l'aumento della carbon intesity (la quantità
di CO2 emesse per unità di PIL) dopo anni di declino e il mancato sviluppo
dell’agricoltura organica.€Dove noi Italiani siamo€certamente messi meglio! Per quanto
riguarda la newsletter di oggi un’ occhiata in particolare al primo e all’ultimo articolo
che ci danno due spunti su temi ancora poco trattati. Il primo riguarda i€progetti per
rendere il “capitale naturale” ed i suoi servizi un asset valutabile anche nei piani di
business aziendali. L’ultimo, FreeCycle@Work ci da uno spunto per considerare che
l’impegno aziendale in tema ambientale può assumere moltissime forme coinvolgendo in
prima persona l’ambiente di lavoro ed i collaboratori. Buona lettura.
BUSINESS: LA CONSERVAZIONE DEL CAPITALE NATURALE DIVENTA UN OBIETTIVO
AZIENDALE
Dow Chemical ha annunciato a fine gennaio la sua collaborazione con
l’organizzazione The Nature Conservancy (www.nature.org) per promuovere
la€valorizzazione dei servizi dell'ecososistema, i benifici che€deriviamo dalla
natura, nei processi e nelle strategie aziendali.
L’azienda ha deciso di investire 10 milioni di dollari nei prossimi 5 anni per lavorare con
l’organizzazione ambientalista alla comprensione scientifica ed economica delle relazioni
esistenti fra il suo business e gli ecosistemi. Secondo il portavoce di The Nature
Conservancy si tratta del primo caso di implementazione di un progetto così ampio per
introdurre la valorizzazione del capitale naturale (la terra€fertile, l'acqua e l'aria pulita€,
la biodiversità) €nei processi di business. Il primo passo riguarda la validazione dei
modelli economici che permettano di considerare i servizi della natura all’interno delle
decisioni di business. Nel lungo periodo l’obiettivo è di favorire la conservazione della
natura grazie agli stessi meccanismi di mercato. Il progetto di Dow coinvolgerà tre suoi
stabilimenti dove con un team di scienziati€ lavorerà per cercare di quantificare i
vantaggi derivanti dalle aree naturali circostanti, come ad esempio la foresta per
assicurare la fornitura di acqua pulita o le aree umide e le scogliere per prevenire i danni
delle tempeste. Ma quello che più interessa i protagonisti di questo accordo è la
diffusione nelle comunite scientifiche e del business delle competenze che saranno
acquisite nei 5 anni del progetto.€
http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011
2. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 2 di 4
MARKETING: FA DISCUTERE ECOAD, IL MARCHIO PER GLI SPOT DELLE AZIENDE
ATTENTE ALL'AMBIENTE
Il network multimediale americano CBS ha lanciato un nuovo marchio, chiamato
“Ecoad”, che€sara presente €negli spot delle aziende che si sono impegnate a
finanziare iniziative ambientali a livello locale. Spot trasmessi ovviamente dai suoi
canali. Molte aziende leader hanno aderito con entusiasmo al progetto, ma non
mancano però i sospetti di greenwashing.
CBS ha lanciato il progetto Ecoad in collaborazione con EcoMedia, agenzia di
comunicazione di proprietà dello stesso network. Per ottenere che il marchio con la
foglia verde venga inserito all’interno dei suoi spot, ogni azienda sponsor accetta che
parte dell’investimento effettuato per la campagna pubblicitaria venga devoluto per
finanziare progetti ambientali e sociali come l’installazione di pannelli solari e le
iniziative rivolte ad incrementare l'efficenza energetica di scuole ed altri edifici pubblici.
Molte sono le aziende che hanno già aderito con soddisfazione al progetto, tra queste:
Chevrolet, PG&E, Sun Power, Avidia Bank e Boston Scientific. Sull'idea di CBS si sono però
levate anche€delle perplessità.€Qualcuno€si preoccupa€della nascita€dell’ennesimo
marchio “verde” che potrà aumentare la confusione del consumatore. Altri€puntano
l'attenzione sulla mancanza di trasparenza nel processo€di assegnazione del marchio.
€Tutto avverrà a giudizio della sola CBS ed i criteri non verranno resi noti ne' condivisi!
Per farvi un’idea andate al sito: http://ecoad.cbs.com/index.php. E’ possibile vedere
anche uno spot sull’iniziativa.
SANITA': ON LINE LA PRIMA GUIDA PER GLI OSPEDALI IMPEGNATI NEL MIGLIORAMENTO
DELL'EFFICIENZA ENERGETICA
Tre gruppi membri dell’AHA, l’American Hospital Association, hanno realizzato la
prima Sustainability Roadmap per gli ospedali. Si tratta di un sito pensato per
supportare ed indirizzare i gestori di strutture sanitarie che desiderano definire e
raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica.
Il progetto ha portato alla realizzazione del sito €www.sustainabilityroadmap.org€;
navigando al suo interno è possibile trovare materiale di riferimento, esempi di piani
d’azione, strumenti per la determinazione di obiettivi e strumenti di monitoraggio,
nonché suggerimenti su come le strutture sanitarie possono adottare iniziative specifiche
per migliorare i loro sforzi di sostenibilità e ridurre il loro impatto ambientale. Il gruppo
di associazioni creatrici della “roadmap” ha inoltre concordato un piano di azione per
arrivare all'obiettivo di struttura ospedaliera ad impatto zero, che diventa vincolante per
gli ospedali aderenti all'iniziativa. Anche in Europa appaiono i primi segnali di attenzione
al tema della sostenibilità nel settore sanitario. In Germania nasce il progetto “Green
Hospital” ad opera di Bayer e di Asklepios Group, uno dei principali operatori privati
nella sanità tedesca. Obiettivi dell’iniziativa: incremento dell’efficienza energetica,
anche attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, rinnovamento degli edifici con
l’implementazione di soluzioni che favoriscano la sostenibilità e nello stesso tempo il
comfort dei pazienti. Ed in Italia a che punto siamo?
ECODESIGN: PALLET DI PLASTICA O DI LEGNO. QUAL E' LA SOLUZIONE PIU'
SOSTENIBILE?
E’ battaglia aperta tra i produttori di pallet di plastica e di legno americani. Le
associazioni che rappresentano€ le parti in causa€promuovono con forza i vantaggi
ambientali dei loro prodotti, non tralasciando di sottolineare i presunti punti di
debolezza dei diretti concorrenti. L'argomento ci darà modo di approfondire, nelle
prossime edizioni della nostra newsletter, le modalità di utilizzo del Life Cycle
Assessment.
Secondo la National Wooden Pallet Association, i prodotti in legno sono la soluzione più
economica e sostenibile perché sono biodegradabili, riutilizzabili e perché vengono
realizzati con scarti di legname che altrimenti sarebbero destinati alla discarica. D’altro
canto, iGPS, che rappresenta i produttori di pallet di plastica, afferma che essi sono
economici, leggeri ma nello stesso tempo resistenti, ed ugualmente ecologici in quanto
in caso di rottura la plastica può essere fusa e quindi riutilizzata. Secondo quanto
riportato sul sito della stessa iGPS inoltre, i pallet in legno per via della porosità del
materiale possono diventare terreno fertile per lo sviluppo di batteri molto pericolosi
quali Salmonella.€Lo scontro si è ulteriormente€acceso con la richiesta dei produttori di
pallet in legno€alla FDA (Food and Drug Administration) affinché si attivi per identificare i
pallet in plastica che contengono decaBDE (Decabromodifeniletere) in quanto questa
sostanza è pericolosa se entra in contatto con gli alimenti. Come risposta la iGPS ha
chiesto a sua volta un’indagine formale sulle pratiche commerciali ingannevoli da parte
dell’industria dei pallet in legno. Per approfondire le argomentazioni dell’una e dell’altra
parte potete visitare i siti: www.igps.net e www.palletcentral.com.
http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011
3. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 3 di 4
SOCIAL RESPONSIBILITY: L'AZIENDA DIVENTA UNA COMMUNITY€PER LO SCAMBIO ED IL
RIUSO
L’esperienza di Intuit€ è stata presentata al recente State of Green Business Forum
di San Francisco. La collaborazione fra l’azienda di servizi on line e FreeCycle ha
dato vita ad una case history che può essere ripresa ed imitata da molte aziende e
alla realizzazione di una nuova piattaforma software, Freecycle@ Work che aiuterà
lo sviluppo delle community per il riuso degli oggetti.
Alcune informazioni per comprendere il contesto. Intuit è una società che sviluppa
software per applicazioni di business on line in particolare per le piccole e media
aziende. FreeCycle invece è una organizzazione no profit che sta promuovendo la
costituzione di community per lo scambio di oggetti€ usati.€Attualmente il network di
Freecycle è composto da quasi 5 mila gruppi e più di 8 milioni di persone. I gruppi sono
costituiti a livello di comunità cittadina e la consegna degli oggetti avviene di persona. I
gruppi sono diffusi in tutto il mondo e ne esistono anche in Italia. A mettere insieme le
due esperienze ci ha pensato€un manager di Intuit che già partecipava ad una community
di FreeCycle. Cosa di meglio della prossimità dell’ambiente di lavoro per creare€il tipo di
relazione che permette di cedere gratuitamente€oggetti che sono stati parte della nostra
vita, €anche se ora non servono di più? E tutto viene facilitato da un ottimo database
online come Quickbase che facilità la gestione dei processi di scambio. Il risultato è che
ora sono già più di 1500 le aziende che usano Freecycle@Work per promuovere il riuso in
ufficio. Per saperne di più visita http://quickbase.intuit.com/freecycle,
www.freecycle.org/.
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"CARBON NEUTRAL" SINONIMO DI GREENWASHING?
Questa è la domanda che ha dato vita ad un interessante dibattito all’interno del gruppo
di discussione GREEN di Linkedin (il network di manager e professionisti). La discussione
è partita proprio dal recente caso di FIJI (brand di pregiata acqua minerale, la cui storia
abbiamo raccontato nella settimana scorsa) che è sotto giudizio per l’affermazione
pubblicitaria di essere "carbon negative". Quale è€ la sintesi di questa discussione?
Diciamo che tutti gli intervenuti sono contrari ad un utilizzo disinvolto della
compensazione delle emissioni e delle comunicazioni pubblicitarie conseguenti. Incisiva
la definizione, riferita a comportamenti come quelli di FIJI , per cui “non si può
contemporaneamente vendere il problema (la bottiglietta di plastica) e la soluzione (la
compensazione)”. Da qui in poi le posizioni si allontanano. Da una parte chi ritiene che
sia possibile e giusto comunicare la propria posizione "carbon neutral" come risultato di
un lavoro che ha fatto€PRIMA il possibile per ridurre l’impatto ambientale del proprio
prodotto e€POI compensa le emissioni restanti con un progetto credibile, misurabile e
trasparente. Dall’altra chi ritiene€sbagliato alla radice il progetto di comunicazione
€(“non si può pagare qualcuno per essere virtuosi”) e spinge per un approccio che certo
non esclude€ iniziative di social responsability ma non le considera€in grado di
compensare automaticamente€gli€altri effetti dell'attività€aziendale. Per sintetizzare
viene proposta la definizione di “carbon conscious” al posto di quella di “carbon
neutral”.
Fate click qui per leggere la discussione e...a voi il giudizio!
CONFERENZA DELL'INDUSTRIA SOLARE€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€
Roma, 24-25 Febbraio 2011
Appuntamento a Roma il 24 e 25 febbraio con la Conferenza dell’Industria Solare – Italia
2011 per aggiornarsi sulle novità del mercato in uno dei più importanti incontri di
settore. Il programma promette una carrellata di presentazioni di informazioni
strategiche di esperti del settore: Rete elettrica, Conto Energia, smart grid, linee guida,
costruzione e design, finanziamento e aspetti legislativi, detrazioni fiscali, il solare in
edilizia, qualità e certificazioni. Per ulteriori informazioni: www.solarpraxis.de
CONVEGNO "PER UNA FILIERA SOSTENIBILE: IL PUNTO DI VISTA DI IMPRESE E
CONSUMATORI"€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€ €€€€€ Milano, 3
Marzo€2011
Il 3 marzo, a Milano, Fondazione Sodalitas presenta in anteprima i risultati della Ricerca
http://www.greenactions.it/viewdoc.asp?co_id=167 23/02/2011
4. Greenactions - opportunità di innovazione Pagina 4 di 4
“Per una Filiera Sostenibile: il punto di vista di imprese e consumatori”, realizzata in
collaborazione con GfK Eurisko. Obiettivo dell’indagine è comprendere come la
sostenibilità venga integrata dalle aziende nella gestione della filiera, e come la
sostenibilità della filiera impatti sulle decisioni di acquisto dei consumatori. la Ricerca ha
toccato un campione di 500 consumatori e 183 imprese rappresentative del mercato
italiano.Per maggiori informazioni e per scaricare il programma della giornata:
http://www.sodalitas.it €
GREENACTIONS Via Silone, 35 - Macerata
Phone: 3351302303_www.greenactions.it_ info@greenactions.it
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