Tubi Adige s.r.l. pubblica il catalogo dedicato ai manufatti prefabbricati in cemento per la depurazione delle acque reflue. Tutti i prodotti sono garantiti e certificati secondo lenormative vigenti.
2. L’ AZIENDA
La ditta Tubi Adige è nata nel 1974 producendo solo blocchi in cemento.
Successivamente ha ampliato la gamma dei propri prodotti con tubi, pozzetti, fosse biolo-
giche, fosse imhoff, degrassatori, coperchi, cordoli stradali, bocche da lupo, manufatti per
l’irrigazione e materiale generico per l’edilizia.
Si è passati, nel tempo, da una produzione familiare ad una industriale.
Oggi la fabbrica si estende su una superficie di 7000 mq di cui 1500 coperti con una pro-
duzione di 80 tipi di manufatti differenti.
Nel 2010, la ditta, ha avviato la produzione, nella sede in località Quaiara, di un nuovo pro-
dotto monoblocco in cemento armato per la depurazione di acque reflue sia domestiche
sia di prima pioggia e per la depurazione di fabbricati civili e industriali.
Con questo nuovo investimento, si riusciranno a produrre 200 tipi di vasche differenti:
TRATTAMENTI PRIMARI
- vasca biologica tipo imhoff (anche per aree sensibili);
- degrassatore;
- dissabbiatore;
- vasca settica (normale, bicamerale e tricamerale);
TRATTAMENTI SECONDARI
- filtro percolatore anaerobico (e per Emilia Romagna);
- filtro percolatore aerobico;
- impianto a fanghi attivi a basso carico e ad ossidazione totale;
DEOLIATORE:
- deoliatore gravitazionale;
- deoliatore con filtro a coalescenza fino a portate di 75 lt.s.;
IMPIANTI DI PRIMA PIOGGIA
- in accumulo con deoliatore gravitazionale e con filtro a coalescenza;
- in continuo con filtro a coalescenza;
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO
- per acque nere con singola pompa e con doppia pompa;
SERBATOI
- da lt 1000 a lt 13.000;
STAZIONE DI IRRIGAZIONE
- automatica e manuale da lt 1000 a lt 13.000.
Tutti i MANUFATTI sono progettati e costruiti conformemente alle normative tecniche vi-
genti ed i processi produttivi sono controllati e operano in regime di qualità assicurando
standard quantitativi e qualitativi elevati. Le verifiche sul prodotto finito e le prove di labora-
torio sui manufatti e sui campioni di CALCESTRUZZO garantiscono al cliente finale prodotti
altamente qualificati.
Le ottimizzazioni della produzione coadiuvata da una efficiente gestione degli ordini e delle
spedizioni, assicura disponibilità quasi sempre immediata di materiale in cantiere.
Il nostro ufficio provvede a fornire preventivi veloci ed è a Vostra completa disposizione per
qualsiasi consulenza tecnica.
I prodotti sono tutti certificati CE dal nostro laboratorio di appoggio:
RICERT – Monte di Malo – Vicenza
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3. S.r.l.
TRATTAMENTO ACQUE ° DEPURAZIONE ° SUB - IRRIGAZIONE
S.S. 11 n. 46/G - Località Crocioni - 37012 BUSSOLENGO (VR)
tel. 045 6766265 - fax 045 6700030 - cell. 392 9899079
info@tubiadige.it
C.F. e P.IVA: 03271190237
www.tubiadige.it
4.
5.
6. Fossa imhoff
Le Imhoff Tubi Adige Srl, sono costituite da un contenitore monoblocco in calcestruzzo
autocompattante.
Il dimensionamento delle vasche Imhoff di questo tipo viene pensato per soddisfare diver-
se esigenze di depurazione.
Per accedere alla pubblica fognatura i limiti della Tabella 3 del D.Lgs 152/99 vengono
solitamente rispettati mediante un trattamento di equalizzazione e decantazione. In questi
casi è adeguato un tempo di ritenzione nel comparto di sedimentazione di 2-3 ore sulla
portata media. Per i nuclei abitativi isolati è possibile lo scarico sul suolo secondo i criteri
di dimensionamento stabiliti dal Decreto Legislativo n° 152 del 11/05/1999, dalla delibera
C.D.M. del 04/02/1977 e dalle linee guida Arpa Emilia Romagna di cui al DGR 1053/2003
e successive integrazioni.
In particolare, per le fosse Imhoff, sono richiesti tempi di sedimentazione di 4-6 ore calco-
lati sulla portata di punta, con volumi medi di 40-50 l/ab e capacità minima di 250 lt. Per il
comparto di digestione vengono fissati volumi 100-120 lt pro-capite in caso di due estra-
zioni di fango l’anno e 180-200 lt in caso di una estrazione.
Le fosse imhoff sono costituite da due scomparti sovrapposti e idraulicamente comuni-
canti. Nel comparto superiore i solidi sedimentabili raggiungono, per gravità, il fondo del
sedimentatore, che ha una opportuna inclinazione, per consentire il passaggio dei fanghi
nel comparto inferiore dove avviene la digestione. Questo tipo di impianto sfrutta l’azione
combinata di un trattamento meccanico di sedimentazione e di un trattamento biologico di
digestione anaerobica fredda.
USO E MANUTENZIONE
Date le caratteristiche di progetto delle Imhoff Tubi Adige (dimensionate per garantire l’ac-
cumulo di fanghi primari per un periodo di 6-8 mesi di esercizio dell’impianto), in relazione
ai carichi alimentati nella fossa, sono da prevedersi almeno 1-2 ispezioni l’anno da parte di
personale specializzato ed eventuali operazioni di spurgo.
Per garantire il perfetto funzionamento della fossa Imhoff, a monte, deve sempre essere
presente un impianto di degrassatura.
Con la rimozione del corpo di fondo, occorre effettuare anche la pulizia delle superfici in-
terne della vasca ed eliminare il materiale che ostruisce le condotte di ingresso e di uscita
del refluo, nonché la bocca di uscita del sedimentatore.
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8. Fosse settiche tricamerali
Le fosse settiche costituiscono un affidabile dispositivo per il trattamento primario dei reflui,si
tratta di sistemi di depurazione passivi,molto stabili,semplici e poco costosi;vengono uti-
lizzate soprattutto nel settore della depurazione di scarichi civili di piccole comunità. La
conformazione della vasca obbliga i liquami ad attraversare la massa liquida in essa con-
tenuta, il rallentamento del flusso consente la separazione dei solidi sedimentabili e delle
sostanze con peso specifico inferiore a quello dell’acqua,inoltre,nella vasca, si innesca un
processo di fermentazione anaerobica,con conseguente solubilizzazione e sintesi di una
parte dei solidi sospesi. In questo modo dalla vasca esce un effluente condizionato, cioè
con una limitata concentrazione di solidi, trasformati prevalentemente in solidi disciolti e
colloidali.
Le fosse settiche tricamerali non sono altro che vasche di calma in cui si realizzano:
-la separazione dei solidi sedimentabili, dei materiali grossolani, delle sabbie degli oli e dei
grassi presenti nelle acque reflue;
-la riduzione per decomposizione di una frazione delle sostanze organiche accumulate;
-l’accumulo e lo stoccaggio prolungato dei materiali separati.
La compartizzazione, cioè la suddivisione in più camere, influisce in modo significativo
sull’efficienza di abbattimento; con questa configurazione, gran parte dei solidi sospesi si
accumula nel primo comparto e difficilmente riesce a passare nelle camere successive.
La compartimentazione si dimostra particolarmente efficace, quando si vogliono raggiun-
gere elevati livelli di depurazione, in particolare nell’abbattimento dei solidi sospesi.
I volumi delle fosse settiche vengono dimensionati in base alla normativa europea UNI EN
12566.
USO E MANUTENZIONE
Un eccessivo accumulo di materiale putrescibile sul fondo della vasca può provocare
fenomeni di digestione anaerobica incontrollata che,causano eccessive produzioni di bio-
gas e sviluppo di cattivi odori; inoltre la riduzione del volume disponibile nel comparto di
digestione e l’eccessiva produzione di bolle di gas concorrono alla risalita del materiale
decantato con il peggioramento della qualità dell’effluente trattato. Per questo in relazione
ai carichi alimentati nella fossa sono da prevedersi da 1 a 4 ispezioni l’anno ed eventuali
operazioni di rimozione della crosta superficiale e spurgo dei fanghi accumulati. Con la
rimozione del corpo di fondo occorre effettuare anche la pulizia delle superfici interne della
vasca ed eliminare il materiale che potrebbe ostruire i tronchetti di ingresso ed uscita del
refluo. Talvolta viene consigliato di non rimuovere tutto il fango depositato, ma di lasciarne
una piccola quantità pari a circa 1/10 di quello depositato nella fossa; tale procedimento
accelera l’ avviamento dei processi.
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10. Impianti di sub-irrigazione
DISPOSIZIONI TECNICO COSTRUTTIVE
La condotta disperdente è realizzata preferibilmente in elementi tubolari continui in PEAD
del diametro di 110-125 mm e con fessure , praticate inferiormente e perpendicolarmente
all’asse del tubo, distanziate 10-20 cm e larghe da 5 a 10 mm . La condotta disperdente
deve avere una pendenza compresa fra lo 0,2% e 0,5%. Essa viene posta in trincea di
adeguata profondità, non inferiore a 60 cm e non superiore a 80 cm, con larghezza alla
base di almeno 40cm. Il fondo della trincea per almeno 30 cm è occupato da un letto di
pietrisco di tipo lavato della pezzatura 40/70. La condotta disperdente viene collocata al
centro del letto di pietrisco.
La parte superiore della massa ghiaiosa prima di essere coperta con il terreno di scavo,
deve essere protetta con uno strato di materiale adeguato che impedisca l’intasamento del
terreno sovrastante ma nel contempo garantisca l’areazione del sistema drenante. Materia-
le particolarmente idoneo allo scopo risulta il cosiddetto “tessuto non tessuto”.
A lavoro finito la sommità della trincea deve risultare rilevata rispetto al terreno adiacente in
modo da evitare la formazione di avvallamenti e quindi di linee di compluvio e penetrazione
delle acque meteoriche nella rete drenante.
La condotta disperdente può essere:
1) UNICA
2) RAMIFICATA
3) SU PIU’ LINEE IN PARALLELO.
In quest’ultimo caso le tubazioni vanno disposte a distanza non inferiore a 2 metri fra i ri-
spettivi assi. Distanze maggiori, ove possibile, sono comunque più favorevole all’efficienza
di funzionamento.
Se il terreno ha notevole pendenza l’adozione di uno scarico di sub-irrigazione deve essere
attentamente valutata in relazione al possibile manifestarsi di fenomeni franosi connessi
alle caratteristiche geomorfologiche e geotecniche dei terreni interessati. In ogni caso non
è conveniente applicare questa soluzione in terreni con pendenze superiori al 15% onde
evitare possibili fenomeni di emergenza del liquame distribuito nelle quote più basse.
Lo sviluppo della condotta deve comunque seguire l’andamento delle curve di livello in
modo da non superare le pendenze idonee sopra riportate della condotta disperdente. Per
ragioni igieniche e funzionali le trincee con condotte disperdenti devono essere collocate
lontano da fabbricati, aree pavimentate o sistemate in modo da impedire il passaggio
dell’aria nel terreno.
A tale riguardo si possono indicare le seguenti distanze minime che è opportuno rispet-
tare in presenza di falda acquifera,la distanza tra il fondo della trincea disperdente e il
livello massimo della falda stessa non deve essere inferiore a 1 metro (allegato V della
delibera del C.I. del 04/02/77).
A tal fine per livello massimo della falda deve intendersi la quota, rispetto al piano di cam-
pagna, raggiunta dalla tavola d’acqua nelle condizioni di massima morbida.
Lo sviluppo della condotta disperdente è variabile, per ogni utente servito, in ragione del
tipo di terreno disponibile. A tale riguardo si riporta come riferimento la tabella qui sotto,
come desunta dall’allegato V della Delibera del comitato interministeriale del 04/02/77.
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11. Impianti di sub-irrigazione
Composizione del terreno Sviluppo condotta disperdente
Sabbia sottile o materiale di riporto 2 m / ab.
Sabbia grossa e pietrisco 3 m / ab.
Sabbia sottile con argilla 5 m / ab.
Argilla con un po’ di sabbia 10 m / ab.
Argilla compatta Non adatto
Impianto di sub irrigazione a normativa europea UNI EN 12566 la trincea va dimensionata
in base a 2 mq per A/E se in presenza di filtro batterio percolatore
L’efficacia della condotta disperdente è influenzata dal tipo di terreno sottostante, contat-
tare uno studio di geologia per valutarne sia l’efficacia sia i mq A/E della condotta stessa
Foto uso dimostrativo
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12. Impianti di fitodepurazione
CARATTERISTICHE TECNICHE
I sistemi di trattamento di fitodepurazione a flusso sommerso orizzontale per scarichi civili
della Tubi Adige S.r.l. vengono realizzati con vassoi in polietilene con superficie di 10 mq
ciascuno con altezza del letto di 95 centimetri completi di tubazione ingresso e uscita di
100 mm , stampati in monoblocco per garantire la massima tenuta idraulica.
I vassoi una volta riempiti con materiale inerte ,consentono lo scorrimento dei fluidi in sen-
so orizzontale e in condizione di saturazione continua (reattori plug-flow), in questo modo
le acque da trattare sono mantenute costantemente a contatto con le macrofite radicate
emergenti protagoniste della depurazione.
Il flusso d’acqua è mantenuto pochi centimetri al di sotto della superficie del terreno da uno
speciale dispositivo idraulico,in questo modo si crea un ambiente prevalentemente anossi-
co, ricco tuttavia di micrositi aerobici sulle radici delle piante. Questa varietà di condizioni
di potenziale redox (ossido-riduzione) rendono il sistema estremamente elastico, versatile
ed efficiente a fronte di diverse tipologie di refluo da trattare e di variazioni del carico in-
quinante. Durante il passaggio dei liquami attraverso il materiale di riempimento e le radici
delle piante (che costituiscono un sistema di biomassa adesa)la materia organica viene
decomposta dall’azione batterica e l’azoto viene denitrificato , mentre il fosforo ed i metalli
pesanti vengono fissati per absorbimento sul materiale di riempimento. I sistemi a flusso
sommerso orizzontale assicurano anche una maggiore protezione termica dei liquami nella
stagione invernale, specie nel caso si possano prevedere frequenti periodi di copertura
nevosa.
USO E MANUTENZIONE
La scelta di sistemi di trattamento adeguati al tipo di liquame da depurare è fondamentale
per garantire il funzionamento e la durata dell’impianto di fitodepurazione, infatti occorre
che venga rimossa la maggior parte dei solidi contenuti nel refluo, a questo scopo sono
indicate sia le fosse settiche tricamerali che le fosse imhoff ,Tubi Adige S.r.l. .Per un buon
funzionamento dei sistemi di fitodepurazione è necessario garantire il corretto manteni-
mento dei trattamenti primari e controllare il deposito di materiale solido che può provocare
ostruzione nei sistemi di distribuzione e/o accumuli nel terreno di crescita della vegetazio-
ne. In fase di posa occorre posizionare i vassoi in modo da garantire il minimo afflusso di
acque meteoriche all’interno dei manufatti, creando sponde e riducendo il ruscellamento
favorendo lo sviluppo di un manto erboso in prossimità dei vassoi. Sono da prevedersi in-
terventi trimestrali di ispezione per verificare l’assenza di intasamenti nei pozzetti di ingres-
so e uscita e per eliminare le piante infestanti che, durante i periodi di avvio dell’impianto
potrebbero impedire la crescita delle piante scelte per la depurazione del refluo.
Annualmente o con i cicli di svuotamento dei fanghi primari è da prevedersi una pulizia
delle condotte disperdenti utilizzando lance di lavaggio in pressione.
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13. Impianti di fitodepurazione
Impianto di fitodepurazione costruito e dimensionato rispettando la normativa europea UNI
EN 12566 dimensionato per servire 40 A/E
Utilizzando un filtro batterico percolatore si riesce a diminuire di 2/3 l’utilizzo dei vassoi.
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14. Degrassatore
I detersivi, i grassi e le alte temperature contenute nei liquami domestici ostacolano il fun-
zio-namento degli impianti di trattamento atti a ricevere tali reflui in quanto inibiscono i
processi di sedimentazione e proliferazione batterica.
E’ utile predisporre, quindi, una rete di fognatura solo per scarichi di acque bianche usate
(scarico del secchiaio, lavandini, lavatrice, lavastoviglie e scarichi di acque dei bagni, va-
sca, doccia, lavandino e bidet) separandoli dalle acque nere dei WC.
Il degrassatore è una vasca di calma in cui avviene la separazione, per flottazione (risalita)
delle sostanze a peso specifico inferiore a quello dell’acqua; la riduzione della velocità del
fluido consente anche la sedimentazione di una parte dei solidi sospesi che si depositano
sul fondo della vasca.
Essendo, il processo di separazione influenzato sensibilmente dalla temperatura, la sepa-
razione è pienamente soddisfacente purché la temperatura non salga troppo oltre il punto
di fusione dei grassi, valutabile intorno a 20°C.
Il rendimento di rimozione dei materiali galleggianti è tanto più alto quanto maggiore è il
tempo di residenza delle acque di rifiuto nel degrassatore, questo deve comunque risul-
tare superiore a 3 minuti relativamente alla portata di punta. I degrassatori sono dimensio-
nati, in base alla norma UNI-EN 1825-1, e garantiscono un tempo di detenzione del refluo
di almeno 4 minuti per la portata di punta (Qmax) considerando il solo volume disponibile,
cioè quello non occupato da grassi e sedimenti pesanti. Questo garantisce tempi di resi-
denza valutati sulla portata media giornaliera superiori a 15 min.
L’impianto, correttamente mantenuto, consente di trattare il liquame in conformità con
quanto indicato dal decreto legislativo n° 150/06.
USO E MANUTENZIONE
Per evitare un calo del rendimento dell’impianto dovuto agli accumuli che sottraggono
volume utile al passaggio dell’acqua e per evitare accumulo di fanghi putrescibili (e conse-
guenti emissioni maleodoranti), è importante prevedere interventi di spurgo per la rimozio-
ne del cappello superficiale e dei sedimenti di fondo, nonché delle pellicole che aderisco-
no alla superficie della vasca, facendo particolare attenzione ai sedimenti che potrebbero
ostruire le sezioni di ingresso ed uscita del liquame.
La frequenza degli intervalli dipende dal carico di grassi, oli e solidi sedimentabili, presenti
nell’effluente; si consiglia l’ispezione della camera di separazione ogni 2-3 mesi.
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15. Degrassatore
Per uso domestico e per attività produttive
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI PER USO DOMESTICO E PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE
SERIE Ø h A.E. A.E. Macelli Ristorante Albergo Mensa Autogrill Prezzo
(mm) (mm) ITALIA EM. ROM. (kg carne/g) (coperti/g) (coperti/g) (coperti/g) (coperti/g) €
DEG15_20 1500 2000 100 43 306 474 504 1008 1719 € 1.974,00
DEG15_25 1500 2500 130 61 397 615 653 1307 2227 € 2.184,00
DEG15_30 1500 3000 155 79 474 736 781 1563 2664 € 2.574,00
DEG20_20 2000 2000 168 89 514 797 847 1694 2888 € 2.934,00
DEG20_25 2000 2500 183 102 559 867 921 1842 3140 € 3.534,00
DEG20_30 2000 3000 237 164 726 1126 1196 2392 4078 € 3.774,00
DEG25_20 2340 2000 206 125 629 976 1037 2074 3534 € 3.954,00
DEG25_25 2340 2500 242 171 740 1148 1220 2439 4158 € 4.284,00
DEG25_30 2340 3000 260 200 795 1233 1310 2620 4465 € 4.554,00
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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16. Impianto a fanghi attivi
Gran parte dei rifiuti delle attività umane, siano esse domestiche o produttive, sono in
forma acquosa. Questi scarichi liquidi devono essere depurati dal loro carico inquinante
prima di essere riversati nell’ambiente.
Gli impianti a fanghi attivi sono sistemi di trattamento secondario che sfruttano l’azione di
colonie batteriche che, rimanendo in sospensione nel liquame, consumano il materiale or-
ganico biodegradabile utilizzandolo come nutrimento per ottenere l’energia necessaria ed
il materiale occorrente per la sintesi di nuove cellule.
Questo tipo di depurazione consiste nella riproduzione di fenomeni biochimici naturali e
la tecnica relativa consiste nel produrre, in tempi e spazi concentrati, quello che avviene
normalmente in natura, dove le sostanze di rifiuto vengono degradate da opportuni micror-
ganismi demolitori, che le trasformano in composti minerali i quali rientrano a far parte dei
cicli naturali essendo assimilabili dagli organismi vegetali.
Nei sistemi a fanghi attivati si riproduce, quindi, il processo di trasformazione delle sostan-
ze organiche che avviene naturalmente nei corsi d’acqua, nel mare e nei laghi; in un terre-
no naturale, anche se molto poroso e ben drenato, e nei corsi d’acqua e similari, la quantità
di aria disponibile per la massa batterica che elabora e trasforma la materia organica, è
relativamente scarsa invece i suddetti sistemi sono realizzati in modo da rendere possibile,
mediante afflusso di ossigeno, un elevato sviluppo di microrganismi aerobi capaci di com-
piere la detta trasformazione in uno spazio assai minore e in un tempo ridotto.
Negli impianti a fanghi attivi si sviluppano elevatissime concentrazioni di batteri di tipo ae-
robico in grado cioè di assorbire l’ossigeno disciolto nell’acqua per consumare il materiale
biodegradabile. Per garantire la concentrazione di ossigeno necessaria per lo sviluppo
delle reazioni biologiche viene utilizzato un sistema di aerazione mediante diffusori som-
mersi che dal fondo della vasca disperdono un flusso d’aria a bolle fini, questo garantisce
anche un’adeguata miscelazione per mantenere in sospensione le elevate concentrazioni
di solidi presenti in vasca.
USO E MANUTENZIONE
Per evitare uno scarico eccessivamente torbido, si consiglia un’ispezione dell’impianto con
cadenza annuale ed eventuali operazioni di estrazione del fango di supero. Tali operazioni
vengono di norma svolte in concomitanza con i trattamenti di ispezione e spurgo della
fossa Imhoff. La pulizia verrà svolta estraendo una parte dei fanghi di supero, prestando
attenzione nella rimozione degli accumuli, nelle condotte di ingresso ed uscita e operando
la pulizia dei diffusori d’aria per prevenire eventuali intasamenti. Si ricorda anche che, per
un corretto funzionamento dell’impianto a fanghi attivi a basso carico è necessario preve-
dere un trattamento di degrassatura e decantazione in fossa Imhoff o simile a monte del
reattore stesso; occorre mantenere l’aerazione continuamente accesa durante i periodi di
utilizzo dell’impianto e occorre prestare attenzione a sversamenti consistenti di disinfettan-
ti, candeggina, acidi o basi forti che possono inattivare la biomassa. L’impianto impiega
10-15 giorni per andare a regime (i tempi possono essere ridotti inserendo gli attivatori di
biomassa direttamente nello scarico).
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17. Impianto a fanghi attivi
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI PER USO DOMESTICO E PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE
SERIE DIAMETRO ALTEZZA A.E. PREZZO
(mm) (mm) €
IFOT15_15 1500 1500 7 € 2.319,00
IFOT15_20 1500 2000 10 € 2.409,00
IFOT15_25 1500 2500 13 € 2.619,00
IFOT15_30 1500 3000 16 € 3.279,00
IFOT20_15 2000 1500 13 € 3.279,00
IFOT20_20 2000 2000 19 € 3.639,00
IFOT20_25 2000 2500 23 € 4.239,00
IFOT 20_30 2000 3000 29 € 4.589,00
IFOT25_15 2340 1500 17 € 4.569,00
IFOT25_20 2340 2000 25 € 4.769,00
IFOT25_25 2340 2500 33 € 5.099,00
IFOT25_30 2340 3000 39 € 5.369,00
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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18. Filtri percolatori
Gli impianti a filtro percolatore vengono utilizzati per scarichi di origine civile che non reca-
pitano in pubblica fognatura.
Il processo depurativo è di tipo biologico e si basa sull’azione depurativa esercitata dalla
flora batterica che si sviluppa su opportuni corpi di riempimento ad elevata superficie spe-
cifica di cui sono riempiti i manufatti.
I corpi che costituiscono il volume filtrante sono realizzati in polipropilene, pensati per ga-
rantire una elevata superficie disponibile all’attecchimento dei microrganismi batterici; in
particolare le sfere utilizzate offrono una superificie per unità di volume filtrante di 140m² /
m³, molto superiore ai tradizionali riempimenti lapidei, con un volume di vuoti superiore al
90%; con questa soluzione vengono minimizzati i rischi di intasamento del letto e si ga-
rantisce anche una migliore circolazione dell’aria attraverso il letto filtrante del percolatore
aerobico.
I microrganismi che si nutrono della sostanza organica contenuta nei liquami in ingresso
possono essere di tipo anaerobico o aerobico.
Questi impianti possono essere corredati da pre-trattamenti che consentono di migliorare
l’efficienza depurativa complessiva, in funzione del tipo di scarico e delle particolari carat-
teristiche del recapito finale.
Gli impianti a filtro percolatore sono particolarmente adatti per piccole e medie comunità in
quanto consentono i seguenti vantaggi:
- Semplificazione del tipo di trattamento, con conseguente riduzione del numero
di elementi costitutivi dell’impianto e quindi dell’investimento necessario;
- Ottenimento di uno standard depurativo elevato e buona costanza delle caratteri
stiche dell’effluente;
- Produzione di fanghi di supero di buona stabilità biologica ed in modesta quantità;
- Semplicità di gestione e di manutenzione;
- Nessun consumo elettrico;
- Spese di gestione minime limitate alla periodica pulizia dell’impianto;
USO E MANUTENZIONE
Con l’andar del tempo lo sviluppo delle pellicole sui corpi di riempimento può sporcare
eccessivamente il filtro, con il rischio di fughe di solidi con l’effluente trattato.
Per evitare lo svilupparsi di uno scarico eccessivamente torbido, spesso causato dallo
viluppo delle pellicole sui corpi di riempimento, si consiglia un’ispezione del filtro associa-
to ad eventuali operazioni di pulizia almeno 1-2 volte l’anno, anche in relazione ai carichi
alimentati nel filtro.
Tali operazioni vengono di norma svolte in concomitanza con i trattamenti di ispezione e
spurgo della fossa Imhoff.
La pulizia verrà svolta attraverso un energico lavaggio del letto filtrante ed eventualmente
in controcorrente, prestando attenzione nella rimozione degli accumuli nelle condotte di
ingresso e di uscita.
Si ricorda anche che per un corretto funzionamento del filtro percolatore è necessario
prevedere un trattamento di decantazione in fossa Imhoff o simile a monte del filtro stesso.
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20. Deoliatore
I deoliatori vengono utilizzati come trattamento delle acque contenenti oli provenienti da
utenze civili, industriali o artigianali (garage, piazzali, parcheggi, officine meccaniche, zone
di lavaggio mezzi, ecc….), prima del recapito in pubblica fognatura o a monte di un idoneo
impianto di depurazione (filtrazione in pressione, chimico-fisico, ecc..).
La separazione degli oli è un processo fisico di rimozione di tutte le sostanze che hanno
peso specifico inferiore a quello del refluo. La loro rimozione risulta necessaria prima del
rilascio per i danni che provocano alla flora ed alla fauna, nonché per i negativi effetti este-
tici e maleodoranti che producono se scaricati in corpo idrico superficiale.
I deoliatori sono vasche di calma dotate di un comparto interno in cui si dà modo agli oli
di flottare secondo meccanismi fisici di separazione liquido-liquido; le sostanze separate
rimangono intrappolate nel comparto interno, mentre i reflui depurati passano nel bacino
principale attraverso l’apposita apertura sul fondo del comparto interno stesso, raggiun-
gendo così l’uscita.
I deoliatori sono particolarmente adatti per piccole e medie comunità, in quanto consento-
no i seguenti vantaggi:
- semplificazione del tipo di trattamento, con conseguente riduzione del numero di
elementi costitutivi dell’impianto e quindi dell’investimento necessario.
- semplicità di gestione e di manutenzione.
- consumi elettrici nulli.
Nel caso di stazioni di servizio, di lavaggio di autoveicoli e di piazzali di sosta, oli e grassi
sono essenzialmente di tipo minerale, non biodegradabili neppure in tempi lunghi, per-
tanto sono ancora più negative le conseguenze di una immissione di queste sostanze in
fognatura, non solo per i rischi di intasamento della fognatura, ma anche perché non pos-
sono essere minimamente degradate nel successivo processo di depurazione.
Le vasche di disoleatura statica vengono dimensionate con tempi di ritenzione, riferiti alla
massima portata scaricata, di almeno 15 minuti.
I nostri disoleatori a gravità sono definiti di classe II secondo la UNI-En 858-1 e sono co-
stituiti da una zona di sedimentazione in cui avviene la separazione del liquido leggero
(massa volumica non superiore a 0.95 g/cm³) e degli inerti: fanghi e limo.
Per ciascun modello è prevista una capacità di accumulo dei liquidi leggeri.
Il dimensionamento dei disoleatori si basa sulla definizione della portata nominale, cioè
la massima portata trattabile secondo le specifiche di progetto; tale valore viene definito
per consentire un adeguato tempo di ritenzione del refluo trattato e sulla base di prove di
rendimento effettuate su miscela di acque e gasolio. Il dimensionamento dei separatori di
liquidi leggeri deve tenere conto della natura e della portata di acqua piovana che potreb-
be raggiungere l’impianto, della massa volumica del liquido leggero e della presenza di
sostanze che potrebbero impedire la separazione (per esempio detergenti).
La portata di progetto viene calcolata per liquidi leggeri con densità inferiore a 0.85g/
cm³(gasolio, benzina), in assenza di sostanze detergenti e per le sole acque di dilavamen-
to superficiale.
19
21. Deoliatore
USO E MANUTENZIONE
Questi manufatti possono esser seguiti da pre e post-trattamenti che consentono di miglio-
rare l’efficienza depurativa complessiva, in funzione del tipo di scarico e delle particolari
caratteristiche del recapito finale.
Per evitare fughe di solidi e di oli minerali che potrebbero compromettere la qualità dell’ef-
fluente scaricato, è consigliabile prevedere frequenti operazioni di ispezione nonché rimo-
zione degli inquinanti accumulati, ogni 6-8 mesi.
Contemporaneamente alle operazioni di ispezione si provvederà ad eseguire l’estrazione
dell’eventuale supporto di spugna del filtro a coalescenza (dove esso è previsto) con ener-
gico lavaggio dello stesso.
Gli interventi saranno più frequenti se l’impianto è a servizio di autofficine, di aree di stoc-
caggio oli o di autolavaggi.
Per quanto riguarda i disoleatori a gravità si consiglia di associare(qualora si ritenesse
necessario) alle operazioni di ispezione anche la rimozione dei sedimenti a fondo vasca;
il periodo di esercizio dell’impianto è comunque fortemente dipendente dalla frequenza
degli eventi meteorici brevi ed intensi interessanti l’area nella quale il manufatto è installato,
per cui in relazione ai carichi alimentati nel manufatto sono da prevedersi inizialmente (ov-
vero nella prima fase di funzionamento del manufatto) almeno 5-6 ispezioni l’anno da parte
di personale specializzato con associate eventuali operazioni di rimozione dei sedimenti.
In tal modo si potrà individuare, per i successivi anni di funzionamento del manufatto, la
frequenza ottimale delle operazioni di ispezione e di eventuale rimozione dei sedimenti.
I depositi verranno estratti da personale specializzato e sottoposti a trattamento adeguato.
20
22. Deoliatore
Con filtro a coalescenza - classe I
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI PER SUPERFICI COPERTE E SCOPERTE
SUP. COPERTE SUP. SCOPERTE PREZZO
sup. sup.
SERIE Ø h Dim. Nom. scolante posti auto scolante posti auto €
(mm) (mm) lt/sec m² n° m² n°
DE15_20_F1.5 1500 2000 1:05 700 56 280 22 € 3.690,00
DE15_20_F2 1500 2000 2 933 75 373 30 € 3.870,00
DE15_20_F3 1500 2000 3 1399 112 560 45 € 4.050,00
DE15_20_F4 1500 2000 4 1866 149 746 60 € 4.710,00
DE15_20_F10 1500 2000 10 4664 373 1866 149 € 5.400,00
DE15_20_F15 1500 2000 15 6996 560 2799 224 € 6.150,00
DE20_20_F20 2000 2000 20 9328 746 3731 299 € 7.410,00
DE25_25_F30 2500 2500 30 13993 1119 5597 448 € 13.530,00
DE25_25_F40 2500 2500 40 18657 1493 7463 597 € 16.170,00
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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23. Deoliatore
Gravitazionale - classe II
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI PER SUPERFICI COPERTE E SCOPERTE
SUP. COPERTE SUP. SCOPERTE
sup. sup.
SERIE Ø h Dim. Nom. scolante posti auto scolante posti auto PREZZO
(mm) (mm) Lt/sec m² n° m² n° €
DE15_20 1500 2000 2:05 1119 90 448 36 € 2.184,00
DE15_25 1500 2500 3:24 1451 116 580 46 € 2.397,00
DE15_30 1500 3000 0,192 1773 142 709 57 € 2.625,00
DE20_20 2000 2000 4:41 1975 158 790 63 € 2.601,00
DE20_25 2000 2500 0,261 2579 206 1032 83 € 3.750,00
DE20_30 2000 3000 0,315 3107 249 1243 99 € 3.099,00
DE25_20 2340 2000 6:02 2696 216 1078 86 € 4.650,00
DE25_25 2340 2500 0,344 3470 278 1388 111 € 4.980,00
DE25_30 2340 3000 9:05 4254 340 1701 136 € 5.250,00
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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24. Dissabbiatore
Nel liquame sono presenti quantità spesso notevoli di materiali inerti prevalentemente inor-
ganici, che vengono genericamente chiamati sabbie, anche se la sabbia vera e propria
costituisce solo una parte di questo tipo di detriti.
Nella tecnica della depurazione infatti, il termine sabbie non sta ad indicare soltanto le
sabbie silicee, di granulometria variabile, ma viene spesso inteso come quell’insieme di
componenti inerti pesanti, che si trovano nel liquame.
La maggiore quantità di sabbia perviene all’impianto di depurazione in tempi di pioggia e
questo anche perché le reti fognarie sono usualmente a bassa pendenza, e quindi a bassa
velocità, ed i sedimenti vengono trascinati quando la portata aumenta.
Un dissabbiatore ideale dovrebbe sedimentare tutte ed esclusivamente le sabbie, qua-
lunque sia la granulometria. Occorre evitare di sedimentare i materiali organici poiché la
presenza di materiali putrescibili nelle sabbie rimosse le renderebbe inutilizzabili o non
direttamente smaltibili a meno di sottoporle ad un accurato lavaggio.
Nei dissabbiatori , anche se ben dimensionati, è sempre comunque presente, nelle sabbie,
una quantità, anche se modesta, di materia organica.
Per ottenere la separazione delle sabbie occorre che si realizzino le condizioni fisiche che
permettono di sfruttare il fenomeno secondo cui le particelle di materiale inerte possiedono
una velocità di sedimentazione diversa, e precisamente maggiore, di quella che compete
alle particelle sedimentabili di materiale organico.
USO E MANUTENZIONE
I dissabbiatori Tubi Adige sono pensate per garantire l’accumulo di sedimenti per un pe-
riodo di 6 mesi di esercizio dell’impianto; tale periodo è comunque fortemente dipendente
dalla frequenza degli eventi meteorici brevi ed intensi interessanti l’area nella quale il ma-
nufatto è installato.
In relazione ai carichi alimentati nel manufatto sono da quindi da prevedersi inizialmente
(ovvero nella prima fase di funzionamento del manufatto) almeno 5-6 ispezioni l’anno da
parte di personale specializzato con associate eventuali operazioni di rimozione dei sedi-
menti; in tal modo si potrà individuare, per i successivi anni di funzionamento del manufatto,
la frequenza ottimale delle operazioni di ispezione e di eventuale rimozione dei sedimenti.
Con la rimozione del corpo di fondo occorre anche eliminare l’eventuale materiale che
ostruisce le condotte di ingresso e di uscita.
Si ricorda che un buon funzionamento del manufatto dissabbiatore garantisce l’efficienza
dell’eventuale disoleatore con filtro a coalescenza posto a valle del dissabbiatore stesso.
23
25. Dissabbiatore
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI PER SUPERFICI COPERTE
DIM. NOM. sup.
SERIE Ø h q.tà max scolante posti auto PREZZO
(mm) (mm) lt/sec m² n° €
DIS15_20 1500 2000 12:44 2322 186 € 1.974,00
DIS15_25 1500 2500 16:13 3008 241 € 2.184,00
DIS15_30 1500 3000 0,848 3695 296 € 2.574,00
DIS20_20 2000 2000 21:47 4005 320 € 2.934,00
DIS20_25 2000 2500 28:01:00 5226 418 € 3.534,00
DIS20_30 2000 3000 33.90 6325 506 € 3.774,00
DIS25_20 2340 2000 29:39:00 5483 439 € 3.954,00
DIS25_25 2340 2500 37:45:00 6987 559 € 4.284,00
DIS25_30 2340 3000 46:41:00 8659 693 € 4.554,00
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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26. Impianto prima pioggia
La materia del trattamento delle acque di dilavamento di superfici impermeabili viene re-
golamentata dal D. Lgs 152/06 secondo il quale:
“1. Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni, previo pare
re del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, disciplinano e attuano:
a)Le forme di controllo degli scarichi di acque meteoriche di dilavamento prove
nienti da reti fognarie separate;
b) I casi in cui può essere richiesto che le immissioni delle acque meteroriche di
dilavamento effettuate tramite altre condotte separate, siano sottoposte a particola
ri prescrizioni, ivi compresa l’eventuale autorizzazione.
2. Le regioni disciplinano altresì i casi in cui può essere richiesto che le acque di
prima pioggia e di lavaggio di aree esterne siano convogliate e opportunamente
trattate in impianti di depurazione per particolari condizioni nelle quali, in relazione
alle attività svolte vi sia il rischio di dilavamento da superfici impermeabili scoperte
di sostanze pericolose o di sostanze che creino pregiudizio per il raggiungimento
degli obiettivi di qualità per i corpi idrici”.
L’impianto di Prima Pioggia viene impiegato per separare e poi smaltire le acque di prima
pioggia da quelle successive. Viene considerata prima pioggia quella corrispondente ad
un volume pari a 5 mm di precipitazione distribuiti uniformemente sulla superficie scolante
per gli eventi meteorici che distanziano almeno 48 ore l’uno dall’altro (un galleggiante chiu-
de l’entrata della 2° pioggia)
Gli impianti di prima pioggia vengono impiegati a servizio generalmente di superfici imper-
meabilizzate, di piazzali industriali, aree intermodali, porti e aeroporti, strade, tangenziali
e autostrade.
Tali impianti sono installati al fine di:
- Favorire lo smaltimento in locale delle acque in loco mediante infiltrazione nel ter
reno, trattando le acque prima di cederle nelle falde per il reintegro;
- Evitare il sovraccarico delle fognature nei momenti di pioggia, contenendo le ac
que per evitare disfunzioni al depuratore;
La gestione delle acque di prima pioggia è uno degli obiettivi primari ai fini della tutela dei
corpi idrici ricettori. Tali acque costituiscono il veicolo attraverso cui un significativo carico
inquinante costituito da un miscuglio eterogeneo di sostanze disciolte, colloidali e sospe-
se, comprendente metalli, composti organici ed inorganici, viene scaricato nei corpi idrici
ricettori nel corso di rapidi transitori.
Le acque di prima pioggia necessitano pertanto di opportuni trattamenti al fine di assicura-
re la salvaguardia degli ecosistemi acquatici conformemente agli obiettivi di qualità fissati
dalle Direttive Europee 2000/60/CEE (direttiva quadro nel settore delle risorse idriche) e
91/271/CEE (concernente il trattamento delle acque reflue urbane).
In ambito urbano le sorgenti che causano l’alterazione della qualità delle acque meteori-
che di dilavamento possono essere distinte in sorgenti diffuse sul territorio (rete stradale,
parcheggi, etc.) e sorgenti puntuali come nodi infrastrutturali e piazzali di siti produttivi,
nelle quali la tipologia di carico inquinante è fortemente vincolata alla specifica attività
svolta. Per quanto concerne le sorgenti diffuse, come documentato in letteratura, sono sta-
te condotte numerose campagne di monitoraggio per la caratterizzazione delle acque di
prima pioggia volte alla determinazione sia del processo di formazione ed accumulo delle
sostanze inquinanti sia alla successiva fase di trasporto all’interno del sistema di drenag-
gio di tipo unitario e separato.
L’impianto Tubi Adige comprende un pozzetto scolmatore, un sistema di accumulo con
25
27. Impianto prima pioggia
valvola di chiusura automatica e pompa sommersa temporizzata, un sistema di trattamento
di dissabbiatura e disoleatura dimensionato secondo normativa UNI-EN858-1 e conforme
alle richieste del D.lgs 152/06.
Una volta riempita la vasca di accumulo, le successive piogge, definite secondarie e, teo-
ricamente, non inquinate, confluiranno direttamente nel corpo recettore grazie al pozzetto
scolmatore posizionato a monte della vasca stessa.
L’acqua inquinata stoccata viene quindi rilanciata da una pompa sommersa che si attiva
mediante quadro elettrico che regola lo svuotamento dell’accumulo in modo che dopo
48/72 ore dall’evento di pioggia il sistema sia pronto per un nuovo ciclo di funzionamento.
L’impianto di trattamento è costituito da un deoliatore gravitazionale nel caso il refluo finale
sia recapitato in pubblica fognatura oppure un deoliatore con filtro a coalescenza con a
monte dello stesso un dissabbiatore accuratamente dimensionato per lo scarico nel sotto-
suolo o in corso idrico superficiale.
IMPIEGO
Separazione di oli minerali, idrocarburi e inerti per:
- parcheggi auto, box e saloni espositivi
- Stazioni di servizio
- Stazioni di lavaggio
- Autofficine e imprese di demolizione
NORMATIVA
L’art. 113 del Decreto Legislativo 03 Aprile 2006 n° 152 parte III (Disposizioni sulla tutela
delle acque dall’inquinamento) afferma che le acque vanno disciplinate. Le direttive co-
munitarie n° 91/271/CEE (Trattamento delle acque reflue urbane), e n° 91/676/CEE (Acque
meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia), entrambe recepite dallo stato italia-
no, affermano:
“.......ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni, previo parere del
Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, disciplinano e attuano:
a) le forme di controllo degli scarichi di acque meteoriche di dilavamento provenienti da
reti fognarie separate;
b) ……, ecc.”.
USO E MANUTENZIONE
per evitare fenomeni di mal funzionamento della pompa, di intasamento e riduzioni di se-
zione delle condotte, e comunque di funzionamento ostacolato dell’impianto di prima piog-
gia cui la vasca è associata, è consigliabile prevedere frequenti operazioni di ispezione sia
nel manufatto vasca che nei pozzetti scolmatori, nonché rimozione dei sedimenti sul fondo
nonché dell’eventuale materiale grossolano accumulato (foglie, rametti o altro), ogni 6 mesi
di esercizio dell’impianto; tale periodo è comunque fortemente dipendente dalla frequenza
degli eventi meteorici brevi ed intensi interessanti l’area nella quale il manufatto è installato.
In relazione ai carichi alimentati nel manufatto sono da quindi da prevedersi inizialmente
(ovvero nella prima fase di funzionamento del manufatto) almeno 5-6 ispezioni l’anno da
parte di personale specializzato con associate eventuali operazioni di rimozione dei sedi-
menti; in tal modo si potrà individuare, per i successivi anni di funzionamento del manufatto,
la frequenza ottimale delle operazioni di ispezione e di eventuale rimozione dei sedimenti.
L’ispezione è a carico dei proprietari e, ogni volta che necessita, devono provvedere alla
pulizia.
26
28. Impianto prima pioggia
IN CONTINUO
Con deoliatori filtro a coalescenza classe I
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI SUPERFICI SCOPERTE
SERIE POZZETTI DISSABBIATORI DEOLIATORI DIAM. TUBI DIM. NOMINALI SUP. SCOLANTE posti auto
SCOLMATORI A COALESCENZA (mm) Lt/sec SCOPERTA (m²) n.
IPP_CONT_1.5 79x79cm DIS15_20 DE15_20_F1.5 125 1:05 280 22
IPP_CONT_2.00 79x79cm DIS15_25 DE15_20_F2 125 2:00 373 30
IPP_CONT_3.00 79x79cm DIS15_30 DE15_20_F3 125 3:00 560 45
IPP_CONT_4.00 79x79cm DIS20_20 DE15_20_F4 125 4:00 746 60
IPP_CONT_10.00 79x79cm DIS20_25 DE15_20_F10 160 10:00 1866 149
IPP_CONT_15.00 79x79cm DIS20_30 DE15_20_F15 200 15:00 2799 224
IPP_CONT_20.00 79x79cm DIS25_20 DE20_20_F20 200 20:00 3731 299
IPP_CONT_30.00 106x106cm DIS25_25 DE25_25_F30 250 30:00:00 5597 448
IPP_CONT_40.00 106x106cm DIS25_30 DE25_25_F40 300 40:00:00 7463 597
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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29. Impianto prima pioggia
IN ACCUMULO
Con deoliatori ravitazionali classe II
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI PER SUPERFICI SCOPERTE
DIAM. DIM. SUP. posti
SERIE POZZETTI VASCA DEOLIATORI TUBI NOMINALI SCOLANTE auto
PRIMA SCOPERTA
SCOLMATORI PIOGGIA GRAV. (mm) Lt/sec (m²²) n.°
IPP_ACC_2.5 79x79cm VPP15_20 DE15_20 125 2:05 466 37
IPP_ACC_3.24 79x79cm VPP15_20 DE15_25 125 3:24 604 48
IPP_ACC_3.96 79x79cm VPP15_25 DE15_30 125 0,192 739 59
IPP_ACC_4.41 79x79cm VPP15_30 DE20_20 125 4:41 823 66
IPP_ACC_5.76 79x79cm VPP20_20 DE20_25 125 0,261 1075 86
IPP_ACC_6.94 79x79cm VPP20_25 DE20_30 160 0,315 1295 104
IPP_ACC_6.02 79x79cm VPP20_25 DE25_20 160:00:00 6:02 1123 90
IPP_ACC_7.75 79x79cm VPP25_20 DE25_25 160 0,344 1446 116
IPP_ACC_9.5 79x79cm VPP25_25 DE25_30 160 9:05 1772 142
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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30. Cisterna per irrigazione
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO
Le cisterne contenimento acqua sono realizzate per soddisfare le più svariate esigenze di
stoccaggio di acqua piovana e non solo.
L’acqua è vita e noi vi aiutiamo a conservarla secondo le vostre esigenze.
Le nostre vasche hanno le caratteristiche ideali per poter accumulare elevati volumi di
liquidi senza problemi.
USO E MANUTENZIONE
Per evitare fenomeni di mal funzionamento della pompa, di intasamento e riduzioni di se-
zione delle condotte, e comunque di funzionamento ostacolato dell’impianto di prima piog-
gia cui la vasca è associata, è consigliabile prevedere frequenti operazioni di ispezione sia
nel manufatto vasca che nei pozzetti scolmatori, nonché rimozione dei sedimenti sul fondo
nonché dell’eventuale materiale grossolano accumulato (foglie, rametti o altro), ogni 6 mesi
di esercizio dell’impianto; tale periodo è comunque fortemente dipendente dalla frequenza
degli eventi meteorici brevi ed intensi interessanti l’area nella quale il manufatto è installato.
In relazione ai carichi alimentati nel manufatto sono quindi da prevedersi inizialmente (ov-
vero nella prima fase di funzionamento del manufatto) almeno 5-6 ispezioni l’anno da parte
di personale specializzato con associate eventuali operazioni di rimozione dei sedimenti;
in tal modo si potrà individuare, per i successivi anni di funzionamento del manufatto, la
frequenza ottimale delle operazioni di ispezione e di eventuale rimozione dei sedimenti.
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31. Cisterna per irrigazione
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO - VASCHE PER IMP. PRIMA PIOGGIA
Con pompa o doppia pompa
Foto uso dimostrativo
DATI TECNICI
SERIE DIAMETRO ALTEZZA VOLUME UTILE PREZZO
(mm) (mm) (lt) €
VPP15_20 1500 2000 3031 € 1.974,00
VPP15_25 1500 2500 3914 € 2.184,00
VPP15_30 1500 3000 4798 € 2.574,00
VPP20_20 2000 2000 5388 € 2.934,00
VPP20_25 2000 2500 6849 € 3.534,00
VPP20_30 2000 3000 8419 € 3.774,00
VPP25_30 2340 2000 7225 € 3.954,00
VPP25_25 2340 2500 9375 € 4.284,00
VPP25_30 2340 3000 11525 € 4.554,00
Per misure diverse da quelle sovraesposte contattare i nostri uffici: 045 - 6766265
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32. Impianti di autolavaggio
IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE DI SCARICO PER AUTOLAVAGGI STANDARD
Impianto di Depurazione Acqua di scarico per Autolavaggio Tubi Adige S.r.l., rispettante il
D.L. 152/99 Tab. 3 e dalla vigente normativa CE.
Il filtraggio è eseguito con sistema Chimico-Fisico,tramite n° 2 Filtri,il primo con letto a
Quarzite,ed il secondo con letto a Carboni Attivi. IL nostro studio tecnico specializzato se-
guendo la metodologia indicata dalla normativa, studierà ogni singolo impianto. I passaggi
dell’acqua di scarico dalla prima vasca alla fine del ciclo di depurazione sono effettuati
secondo le disposizioni del DIN 1999,ciò permette che la stessa acqua sia scaricata in
fognatura. Per quanto riguarda gli olii e i fanghi , prodotti dall’impianto, la vasca per la
raccolta fanghi (Vasca A)e componenti oleose (Vasca B) è dimensionata per trattenere tali
residui prodotti nell’arco di un anno.
Il sistema di depurazione standard è composto da :
a) N° 1 vasca per la raccolta delle sabbie (Vasca A).
b) N° 1 vasca per la raccolta degli oli (vasca B).
c) N° 1 vasca per le acque da trattare compresa di pompa (Vasca C).
d) N° 1 Filtro (D) in materiale antiacido, con letti al Quarsilic di varie granulometrie,
la portata massima di esercizio è di ……… mc/h .
e) N° 1 Filtro (E) in materiale a Carboni Attivi di Kg……….. in unica granulometria
molto piccola.
La portata massima di esercizio è di ……. mc/h ,limitatore di portata in uscita.
Impianto di Depurazione acqua di scarico secondo
DIN 1999, D.L. 152/99 e normativa CEE
31
33. Modalità di posa in opera
Valida per tutti i prodotti monoblocco Tubi Adige
Predisporre la buca a sezione approssimativamente circolare mantenendo attorno al ma-
nufatto uno spazio di circa 40-50 cm medi; il fondo della buca dovrà essere il più possibile
piano e regolare, dato che su esso verrà depositato un letto di sabbia di circa 15-20 cm
utile a far poggiare il manufatto su una base uniforme perfettamente in piano.
La pendenza delle pareti dello scavo dovrà essere il più possibile elevata (la situazione
ottimale si ottiene installando il manufatto in scavo a parete verticale) tenendo conto delle
caratteristiche del terreno (angolo d’attrito) e dei parametri di stabilità delle pareti stesse; si
rammenta che tali operazioni dovranno essere eseguite in rigida osservanza delle norme
di cui al DL 494/96 e successive modifiche.
Più la pendenza della parete dista dalla verticale più si consiglia di avvicinare il piede della
parete al bordo inferiore del manufatto, in modo tale da ottenere i sopra citati 40-50 cm
medi (mediati sull’altezza dello scavo) di spazio attorno al manufatto soggetti a successivo
riempimento.
Dopo aver connesso e collaudato i vari allacciamenti, accertandosi che guarnizioni, tubi, e
tutte le parti diverse dal polietilene presenti nel serbatoio, siano idonee al liquido contenuto
e assicurandosi che lo sfiato sia libero per evitare locali fenomeni di depressione nel ser-
batoio (che potrebbero dar luogo a perdite di carico, nei casi più sfavorevoli) si provvede
ad eseguire il rinfianco tra manufatto e parete scavo con materiale stabilizzato a granulo-
metria ben assortita successivamente bagnato e adeguatamente costipato; si consiglia
di eseguire le operazioni di bagnatura e costipamento ogni 50 cm (spessore verticale) di
rinfianco posato in opera.
Per manufatti in previsione sottoposti a carichi di prima categoria si consiglia di integra-
re con calce lo spessore verticale di rinfianco compreso tra –1,50 m e –1,00 m rispetto
all’estradosso coperchio, con successiva bagnatura e costipamento dello strato stesso.
Successivamente si provvede al riempimento d’acqua e all’attivazione del serbatoio, con
ricoprimento finale del manufatto in terreno vegetale (coperchio non carrabile) o con pac-
chetto stradale (coperchio carrabile).
32
34. Pesi vasche
Ø h peso vasca peso coperchio
1.500 1.500 kg 1.800 kg 1.200
1.500 2.000 kg 2.300 kg 1.200
1.500 2.500 kg 2.800 kg 1.200
1.500 3.000 kg 3.300 kg 1.200
2.000 1.500 kg 2.850 kg 1.800
2.000 2.000 kg 3.500 kg 1.800
2.000 2.500 kg 4.150 kg 1.800
2.000 3.000 kg 4.850 kg 1.800
2.340 1.500 kg 3.930 kg 2.700
2.340 2.000 kg 4.710 kg 2.700
2.340 2.500 kg 5.250 kg 2.700
2.340 3.000 kg 5.980 kg 2.700
33
35. Monolitici
SERVIZIO DI CONTROLLO VIA SMS DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
La ditta Tubi Adige ha studiato la messa a punto di un sistema di controllo remoto via sms
di tutti gli impianti elettrici (installato a richiesta).
Tale servizio prevede l’invio di un messaggio di allarme/avviso direttamente sul cellulare
dell’utente segnalando eventuali anomalie del sistema.
Il controllo remoto permette, al personale addetto, di intervenire sull’impianto anche a di-
stanza (comprese le regolazioni), evitando così spiacevoli allagamenti maleodoranti ed
inquinanti.
L’intervento a distanza permette di contenere i costi.
Per un miglior funzionamento degli impianti la ditta Tubi Adige consiglia, comunque, di
effettuare la pulizia dell’impianto, con personale specializzato, almeno 2 volte l’anno.
Il cliente, inoltre, potrà in qualunque momento richiedere una supervisione degli impianti
da parte del personale Tubi Adige (da preventivare).
Per l’installazione di detti impianti, il nostro ufficio è a Vostra disposizione per ulteriori chia-
rimenti.
34
41. Foto
Capacità fino a 13.000 litri
Fori a misura Pesi massimi 60 quintali
Facilità di interro
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42. Ulteriori prodotti
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO
Tutti i nostri MANUFATTI sono progettati e costruiti conformemente alle normative tecniche
vigenti ed i processi produttivi sono controllati e operano in regime di qualità assicurando
standard quantitativi e qualitativi elevati. Le verifiche sul prodotto finito e le prove di labo-
ratorio sui manufatti e sui campioni di calcestruzzo garantiscono al cliente finale prodotti di
qualità. Le ottimizzazioni della produzione coadiuvata da una efficiente gestione degli ordi-
ni e delle spedizioni assicura disponibilità quasi sempre immediata di materiale in cantiere.
Il nostro ufficio provvederà a fornire preventivi veloci ed è a Vostra completa disposizione
per qualsiasi consulenza tecnica.
- Bocche di lupo
- Anelli
- Cordoli stradali e canali grigliati
- Plinti illuminazione
- Coperchi
- Pozzetti prolunghe e coperchi
- Pozzetto di cacciata
- Tubi in cemento
- Manufatti per l’irrigazione
- Cameretta monolitica
- Mat. per edilizia
- Servizi
Le dimensioni e le caratteristiche degli articoli a catalogo, sono indicative.
L’Azienda si riserva la facoltà di apportare modifiche e/o migliorie agli impianti in qualsiasi
momento, senza alcun obbligo di preavviso.
Per tutti i materiali in vendita è disponibile un proprio servizio di trasporto sia in cantiere
che a domicilio.
Su richiesta, il trasporto può comprendere anche lo scarico diretto c/gru.
I prodotti sono tutti certificati CE dal nostro laboratorio di appoggio: RICERT – Monte di
Malo – Vicenza
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43. Per ulteriori informazioni vi consigliamo di visitare il nostro sito internet
www.tubiadige.it
S.r.l.
TRATTAMENTO ACQUE ° DEPURAZIONE ° SUB - IRRIGAZIONE
S.S. 11 n. 46/G - Località Crocioni - 37012 BUSSOLENGO (VR)
tel. 045 6766265 - fax 045 6700030 - cell. 392 9899079
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