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Angela Martini
VALUTARE GLI
APPRENDIMENTI:
IL PROBLEMA DEGLI
STANDARD
Angela Martini
Agenzia Scuola – Nucleo del Veneto
Angela Martini
PROCESSI CHE SPINGONO VERSO UN RINNOVATO
INTERESSE PER LA VALUTAZIONE IN EUROPA E IN ITALIA
costruzione dell’Europa ed esigenza di giungere, in
prospettiva, ad un reciproco riconoscimento dei titoli di
studio e delle qualificazioni professionali
affermazione delle indagini comparative internazionali
sui risultati scolastici e, in particolare, dell’OCSE-PISA
come strumento di “benchmarking”
avviamento in Italia di un sistema nazionale di
valutazione
progressivo svuotamento, sempre nel nostro paese,
del valore legale dei titoli di studio
Angela Martini
VOTI E PRESTAZIONI “OGGETTIVE” IN MATEMATICA
(PISA 2003) NEL VENETO E IN ITALIA
465
487
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580
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4 o meno 5 6 7 8 o più
Voto
Punteggiodimatematica
Veneto
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Angela Martini
VOTI E PRESTAZIONI “OGGETTIVE” IN MATEMATICA
(PISA 2003) NEL VENETO NEI DIVERSI TIPI D’ISTRUZIONE
503
590
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514
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561
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350
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550
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4 o meno 5 6 7 8 o più
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Angela Martini
VOTI E PRESTAZIONI “OGGETTIVE” IN MATEMATICA
(PISA 2003) PER GENERE
Angela Martini
PASSAGGIO DA POLITICHE DELLA SCUOLA FONDATE
SUGLI INPUT A POLITICHE FONDATE SUGLI OUTPUT
Grande espansione dei sistemi d’istruzione nel secondo dopoguerra non
accompagnata da una tenuta sul piano qualitativo specie negli ultimi decenni
Sostanziale stabilità dei punteggi NAEP negli USA fra il 1970 e il 1999 a fronte
di un forte aumento della spesa per l'istruzione
Caduta dei punteggi SAT negli USA, dalla metà degli anni '60 fino alla fine degli
anni '70, con una successiva ripresa che non compensa però il calo precedente
soprattutto per quanto riguarda le competenze linguistiche
Caduta della produttività della scuola in tutti i paesi industrializzati fra il 1970 e il
1995, evidenziata dagli esiti delle comparazioni internazionali sull’apprendimento
matematico e scientifico
Constatazione dell’esistenza di un debole rapporto fra spesa per alunno e
rendimento scolastico nei paesi sviluppati
Angela Martini
AMBITI DELLA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA
1. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI:
valuta i risultati dell'apprendimento degli alunni in tutte o alcune materie
chiave in momenti salienti del percorso scolastico a scopo di monitoraggio
e/o di certificazione delle competenze raggiunte
2. VALUTAZIONE DEL PERSONALE:
valuta gli insegnanti e i dirigenti nell'esercizio della loro attività professionale
3. VALUTAZIONE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI:
valuta la qualità dell'istruzione fornita dalle singole scuole, dall'interno e/o
dall'esterno, a scopo di “rendicontazione” (accountability)
4. VALUTAZIONE DI SISTEMA:
valuta l’andamento e l’evoluzione del sistema scolastico nel suo insieme e/o
nelle sue articolazioni territoriali, rispetto ai risultati degli studenti e ad altre
variabili ritenute rilevanti (indicatori), con lo scopo di prendere decisioni
sugli interventi da intraprendere e/o di verificare gli esiti delle riforme
dell’istruzione e delle politiche della formazione messe in atto
Angela Martini
LA VALUTAZIONE IN ITALIA
Creazione dell’INVALSI (D.L.vo n. 258/1999) e istituzione del Servizio Nazionale
di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (D.L.vo
n.286/2004)
Obiettivo:
valutare l’efficacia e l’efficienza del sistema educativo di istruzione e
formazione, inquadrando la valutazione nel contesto internazionale.
Compiti:
attua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità
degli studenti e sulla qualità dell’offerta formativa
predispone e gestisce le prove a carattere nazionale per l’esame di
stato conclusivo dei cicli d’istruzione
svolge attività di ricerca nell’ambito delle proprie finalità istituzionali
studia le cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica
cura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e
internazionale
svolge attività di e supporto e assistenza tecnica
svolge attività di formazione del personale docente e dirigente
Angela Martini
LA VALUTAZIONE IN INGHILTERRA
1.VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
La valutazione, a scopo certificativo, degli alunni è effettuata mediante esami nazionali
esterni condotti da centri specializzati al termine della scuola secondaria obbligatoria
(esami di ) e dell‘istruzione secondaria, generale o tecnico-professionale (esami di
level e prove di ). Nel corso del precedente itinerario scolastico
il passaggio da un anno al successivo è automatico.
2.VALUTAZIONE DI SISTEMA
Verifica, a cura dell' , dei livelli di apprendimento degli alunni di tutte le scuole
pubbliche o private sovvenzionate, mediante prove standardizzate di profitto in Inglese,
Matematica e Scienze al termine di ciascuno dei quattro Key Stages in cui il curricolo
nazionale è scandito, a 7, 11 e 14 anni (la fine del quarto Key Stage coincide col termine
dell'istruzione obbligatoria: 16 anni). I risultati sono rapportati al tipo di scuola e alle
caratteristiche della popolazione scolastica reclutata.
3.VALUTAZIONE DELLE SCUOLE
Compilazione annuale di graduatorie pubbliche (league tables) coi risultati scuola per
scuola dei test standardizzati e degli esami nazionali
Ispezione periodica di ogni scuola da parte di una squadra di ispettori dipendenti
dall'OFSTED con redazione di un rapporto pubblico finale.
Angela Martini
LA VALUTAZIONE IN FRANCIA
1.VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI:
•Orientamento vincolante, dato dal preside, per il passaggio dal Collège al Lycée.
•Nel corso del precedente itinerario scolastico la decisione di trattenere gli alunni o farli
proseguire è presa, alla fine di ciascun ciclo, dagli insegnanti di classe, sentita la
famiglia.
•Esami nazionali di stato al termine del Collège ( ) e del Lycée ( ).
2.VALUTAZIONE DI SISTEMA:
•Pubblicazione di indicatori dell'istruzione ( ; ! " )
•Verifica mediante prove oggettive gestite dalla DPD dei livelli di apprendimento in
Francese e Matematica:
-al 2° anno delle elementari e al primo anno del Collège su tutti gli alunni con finalità
pedagogica
-alla fine della scuola elementare e del Collège su campione statistico con finalità di
monitoraggio del sistema ed elaborazione dei dati a livello nazionale e regionale.
3.AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE:
Indicatori #$ (Indicateurs de Pilotage des Etablissements du Secondaire):
1. Indicatori di popolazione
2. Indicatori di risorse e mezzi
3. Indicatori di risultati
Angela Martini
IL PROBLEMA DEGLI STANDARD
STANDARD: modello, campione, tipo, misura, norma;
grado/livello di eccellenza.
L’elemento comune a tutte le definizioni è l’idea di
“termine di confronto”
In ambito educativo uno standard può esser definito in
generale come un punto determinato su una scala (cut off
point) che permette di classificare i soggetti in due categorie
fondamentali, coloro che raggiungono - almeno al livello
minimo richiesto - lo standard, e coloro che non lo
raggiungono.
Angela Martini
ARBITRARIETÀ DEGLI STANDARD
Qualunque metodo di definizione di standard implica assunzioni
e giudizi (sia di tipo etico-filosofico-politico che di tipo tecnico-
metodologico) ed è quindi arbitrario.
Due significati di arbitrario, negativo e positivo:
1) scelta casuale e priva di motivazioni chiaramente esplicitate
2) scelta consapevole ed esplicita di criteri e metodi di giudizio
Angela Martini
DEFINIRE GLI STANDARD
Quattro domande fondamentali ( progetto NSP):
1)Che cosa gli studenti dovrebbero conoscere ed essere in
grado di fare nelle varie materie scolastiche nei momenti-chiave di
transizione dell’itinerario formativo?
2)A quale genere di prestazioni si deve far riferimento per
dimostrare e accertare le competenze?
3)Quale è il livello di prestazione che può esser ritenuto
come accettabile?
4)Quale percentuale di studenti raggiunge il livello previsto
di accettabilità?
Angela Martini
TIPI DI STANDARD
STANDARD CRITERIALI:
Test di profitto (achievement) “riferiti a un criterio”
STANDARD NORMATIVI:
Test di profitto “normativi”
STANDARD DI CAPACITÀ RIFERITI AD UNA SCALA OGGETTIVA
Test di profitto “IRT”
STANDARD DI PRESTAZIONE (NSP):
-riferimento ad una definizione di contenuti
-descrizione di prestazioni
-criteri di accertamento e giudizio delle prestazioni
-esempi di lavoro-tipo che possano fungere da termini di confronto, accompagnati
da commenti esplicativi
Angela Martini
STANDARD CRITERIALI E STANDARD NORMATIVI
La valutazione del risultato di un soggetto sottoposto a test è
un’operazione di inferenza che collega la prestazione al test ad una
caratteristica stabile del soggetto in base ad un criterio.
Nei test “normativi” il criterio è costituito dalle prestazioni dei
soggetti del gruppo su cui il test è stato standardizzato, in quanto
rappresentativo della popolazione per la quale il test è stato
predisposto.
Nei test “criteriali” il criterio è dato da un livello di prestazione
stabilito in termini assoluti, senza riferimento alla prestazione di
altri soggetti.
Angela Martini
COSA SONO LE “NORME” DI UN TEST
Le “norme” di un test sono i punteggi tipici ottenuti nel test dai
soggetti del campione rappresentativo della popolazione per
cui il test è stato costruito.
Hanno la funzione di consentire la valutazione di singoli
soggetti o gruppi in rapporto agli standard che esse
rappresentano (media e relativi scostamenti al di sopra e al di
sotto della media) .
Angela Martini
GLI STANDARD NEI TEST IRT: MAPPA DEGLI ITEM PISA DI
MATEMATICA RESI DI DOMINIO PUBBLICO
Angela Martini
IL CURRICOLO NAZIONALE IN INGHILTERRA
Il curricolo nazionale si applica agli alunni dell’istruzione obbligatoria nelle scuole
pubbliche. Esso è organizzato sulla base di quattro stadi fondamentali (key-stages):
Età degli alunni Anni
1° stadio 5 – 7 1 – 2
2° stadio 7 – 11 3 – 6
3° stadio 11 – 14 7 – 9
4° stadio 14 – 16 10 – 11
Le materie incluse nel curricolo nazionale ad ogni stadio sono le seguenti:
1° e 2° stadio:Inglese, Matematica, Scienze, Tecnologia, Storia, Geografia, Arte,
Musica ed Educazione fisica
3° stadio: Come sopra, più una Lingua straniera moderna
4° stadio:Inglese, Matematica, Scienze, Tecnologia, una Lingua straniera
moderna, Educazione fisica
Angela Martini
GLI STANDARD DI PRESTAZIONE IN INGHILTERRA
Per ogni materia e per ogni stadio, i programmi di studio stabiliscono che cosa
agli alunni debba essere insegnato e gli obiettivi di profitto stabiliscono gli
standards attesi nella prestazione degli alunni.
Al termine degli stadi 1, 2 e 3, per tutte le materie eccetto Arte, Musica e
Educazione fisica, gli standards di prestazione degli alunni sono definiti in otto
descrizioni di livello di difficoltà crescente, con una descrizione addizionale oltre
l’ottavo livello per aiutare gli insegnanti a distinguere le prestazioni eccezionali.
Per Arte, Musica e Educazione fisica, descrizioni delle finalità di ogni stadio
definiscono lo standard di prestazione atteso per la maggioranza degli alunni al
termine di ciascuno di essi. Sono fornite anche descrizioni di prestazioni
eccezionali in Arte e in Musica alla fine dello stadio 3 e in Educazione fisica alla
fine dello stadio 4.
Al 4° stadio, gli esami pubblici sono le modalità principali di verifica dei risultati
raggiunti nel curricolo nazionale, secondo nuovi programmi (syllabus) di esame
dal cui superamento dipende il rilascio del GCSE.
Angela Martini
PUÒ UNA SCUOLA DEFINIRE PROPRI STANDARD?
La valutazione non può esser disgiunta dalla politica generale della scuola e
dalla programmazione didattica collegiale
Gli standard di prestazione dovrebbero esser definiti a livello di dipartimento,
tenendo presenti le 4 domande viste in precedenza
Il lavoro di definizione di standard è un lavoro impegnativo che non può esser
risolto in breve tempo e richiede il concorso di tutti gli insegnanti di un
dipartimento e una regia complessiva a livello d’istituto
Per evitare l’autoreferenzialità, gli standard dovrebbero tener conto anche di
criteri esterni, come quelli che possono esser forniti da prove nazionali o
internazionali

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  • 1. Angela Martini VALUTARE GLI APPRENDIMENTI: IL PROBLEMA DEGLI STANDARD Angela Martini Agenzia Scuola – Nucleo del Veneto
  • 2. Angela Martini PROCESSI CHE SPINGONO VERSO UN RINNOVATO INTERESSE PER LA VALUTAZIONE IN EUROPA E IN ITALIA costruzione dell’Europa ed esigenza di giungere, in prospettiva, ad un reciproco riconoscimento dei titoli di studio e delle qualificazioni professionali affermazione delle indagini comparative internazionali sui risultati scolastici e, in particolare, dell’OCSE-PISA come strumento di “benchmarking” avviamento in Italia di un sistema nazionale di valutazione progressivo svuotamento, sempre nel nostro paese, del valore legale dei titoli di studio
  • 3. Angela Martini VOTI E PRESTAZIONI “OGGETTIVE” IN MATEMATICA (PISA 2003) NEL VENETO E IN ITALIA 465 487 509 541 555 420 444 465 492 525 400 420 440 460 480 500 520 540 560 580 600 4 o meno 5 6 7 8 o più Voto Punteggiodimatematica Veneto Italia
  • 4. Angela Martini VOTI E PRESTAZIONI “OGGETTIVE” IN MATEMATICA (PISA 2003) NEL VENETO NEI DIVERSI TIPI D’ISTRUZIONE 503 590 502 514 556 561 426 462 484 494 561 517 541 494 436 350 400 450 500 550 600 650 4 o meno 5 6 7 8 o più Voto Punteggiodimatematica Licei Istituti Tecnici Istituti Professionali
  • 5. Angela Martini VOTI E PRESTAZIONI “OGGETTIVE” IN MATEMATICA (PISA 2003) PER GENERE
  • 6. Angela Martini PASSAGGIO DA POLITICHE DELLA SCUOLA FONDATE SUGLI INPUT A POLITICHE FONDATE SUGLI OUTPUT Grande espansione dei sistemi d’istruzione nel secondo dopoguerra non accompagnata da una tenuta sul piano qualitativo specie negli ultimi decenni Sostanziale stabilità dei punteggi NAEP negli USA fra il 1970 e il 1999 a fronte di un forte aumento della spesa per l'istruzione Caduta dei punteggi SAT negli USA, dalla metà degli anni '60 fino alla fine degli anni '70, con una successiva ripresa che non compensa però il calo precedente soprattutto per quanto riguarda le competenze linguistiche Caduta della produttività della scuola in tutti i paesi industrializzati fra il 1970 e il 1995, evidenziata dagli esiti delle comparazioni internazionali sull’apprendimento matematico e scientifico Constatazione dell’esistenza di un debole rapporto fra spesa per alunno e rendimento scolastico nei paesi sviluppati
  • 7. Angela Martini AMBITI DELLA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA 1. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI: valuta i risultati dell'apprendimento degli alunni in tutte o alcune materie chiave in momenti salienti del percorso scolastico a scopo di monitoraggio e/o di certificazione delle competenze raggiunte 2. VALUTAZIONE DEL PERSONALE: valuta gli insegnanti e i dirigenti nell'esercizio della loro attività professionale 3. VALUTAZIONE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI: valuta la qualità dell'istruzione fornita dalle singole scuole, dall'interno e/o dall'esterno, a scopo di “rendicontazione” (accountability) 4. VALUTAZIONE DI SISTEMA: valuta l’andamento e l’evoluzione del sistema scolastico nel suo insieme e/o nelle sue articolazioni territoriali, rispetto ai risultati degli studenti e ad altre variabili ritenute rilevanti (indicatori), con lo scopo di prendere decisioni sugli interventi da intraprendere e/o di verificare gli esiti delle riforme dell’istruzione e delle politiche della formazione messe in atto
  • 8. Angela Martini LA VALUTAZIONE IN ITALIA Creazione dell’INVALSI (D.L.vo n. 258/1999) e istituzione del Servizio Nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (D.L.vo n.286/2004) Obiettivo: valutare l’efficacia e l’efficienza del sistema educativo di istruzione e formazione, inquadrando la valutazione nel contesto internazionale. Compiti: attua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità dell’offerta formativa predispone e gestisce le prove a carattere nazionale per l’esame di stato conclusivo dei cicli d’istruzione svolge attività di ricerca nell’ambito delle proprie finalità istituzionali studia le cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica cura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale svolge attività di e supporto e assistenza tecnica svolge attività di formazione del personale docente e dirigente
  • 9. Angela Martini LA VALUTAZIONE IN INGHILTERRA 1.VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI La valutazione, a scopo certificativo, degli alunni è effettuata mediante esami nazionali esterni condotti da centri specializzati al termine della scuola secondaria obbligatoria (esami di ) e dell‘istruzione secondaria, generale o tecnico-professionale (esami di level e prove di ). Nel corso del precedente itinerario scolastico il passaggio da un anno al successivo è automatico. 2.VALUTAZIONE DI SISTEMA Verifica, a cura dell' , dei livelli di apprendimento degli alunni di tutte le scuole pubbliche o private sovvenzionate, mediante prove standardizzate di profitto in Inglese, Matematica e Scienze al termine di ciascuno dei quattro Key Stages in cui il curricolo nazionale è scandito, a 7, 11 e 14 anni (la fine del quarto Key Stage coincide col termine dell'istruzione obbligatoria: 16 anni). I risultati sono rapportati al tipo di scuola e alle caratteristiche della popolazione scolastica reclutata. 3.VALUTAZIONE DELLE SCUOLE Compilazione annuale di graduatorie pubbliche (league tables) coi risultati scuola per scuola dei test standardizzati e degli esami nazionali Ispezione periodica di ogni scuola da parte di una squadra di ispettori dipendenti dall'OFSTED con redazione di un rapporto pubblico finale.
  • 10. Angela Martini LA VALUTAZIONE IN FRANCIA 1.VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI: •Orientamento vincolante, dato dal preside, per il passaggio dal Collège al Lycée. •Nel corso del precedente itinerario scolastico la decisione di trattenere gli alunni o farli proseguire è presa, alla fine di ciascun ciclo, dagli insegnanti di classe, sentita la famiglia. •Esami nazionali di stato al termine del Collège ( ) e del Lycée ( ). 2.VALUTAZIONE DI SISTEMA: •Pubblicazione di indicatori dell'istruzione ( ; ! " ) •Verifica mediante prove oggettive gestite dalla DPD dei livelli di apprendimento in Francese e Matematica: -al 2° anno delle elementari e al primo anno del Collège su tutti gli alunni con finalità pedagogica -alla fine della scuola elementare e del Collège su campione statistico con finalità di monitoraggio del sistema ed elaborazione dei dati a livello nazionale e regionale. 3.AUTOVALUTAZIONE DELLE SCUOLE: Indicatori #$ (Indicateurs de Pilotage des Etablissements du Secondaire): 1. Indicatori di popolazione 2. Indicatori di risorse e mezzi 3. Indicatori di risultati
  • 11. Angela Martini IL PROBLEMA DEGLI STANDARD STANDARD: modello, campione, tipo, misura, norma; grado/livello di eccellenza. L’elemento comune a tutte le definizioni è l’idea di “termine di confronto” In ambito educativo uno standard può esser definito in generale come un punto determinato su una scala (cut off point) che permette di classificare i soggetti in due categorie fondamentali, coloro che raggiungono - almeno al livello minimo richiesto - lo standard, e coloro che non lo raggiungono.
  • 12. Angela Martini ARBITRARIETÀ DEGLI STANDARD Qualunque metodo di definizione di standard implica assunzioni e giudizi (sia di tipo etico-filosofico-politico che di tipo tecnico- metodologico) ed è quindi arbitrario. Due significati di arbitrario, negativo e positivo: 1) scelta casuale e priva di motivazioni chiaramente esplicitate 2) scelta consapevole ed esplicita di criteri e metodi di giudizio
  • 13. Angela Martini DEFINIRE GLI STANDARD Quattro domande fondamentali ( progetto NSP): 1)Che cosa gli studenti dovrebbero conoscere ed essere in grado di fare nelle varie materie scolastiche nei momenti-chiave di transizione dell’itinerario formativo? 2)A quale genere di prestazioni si deve far riferimento per dimostrare e accertare le competenze? 3)Quale è il livello di prestazione che può esser ritenuto come accettabile? 4)Quale percentuale di studenti raggiunge il livello previsto di accettabilità?
  • 14. Angela Martini TIPI DI STANDARD STANDARD CRITERIALI: Test di profitto (achievement) “riferiti a un criterio” STANDARD NORMATIVI: Test di profitto “normativi” STANDARD DI CAPACITÀ RIFERITI AD UNA SCALA OGGETTIVA Test di profitto “IRT” STANDARD DI PRESTAZIONE (NSP): -riferimento ad una definizione di contenuti -descrizione di prestazioni -criteri di accertamento e giudizio delle prestazioni -esempi di lavoro-tipo che possano fungere da termini di confronto, accompagnati da commenti esplicativi
  • 15. Angela Martini STANDARD CRITERIALI E STANDARD NORMATIVI La valutazione del risultato di un soggetto sottoposto a test è un’operazione di inferenza che collega la prestazione al test ad una caratteristica stabile del soggetto in base ad un criterio. Nei test “normativi” il criterio è costituito dalle prestazioni dei soggetti del gruppo su cui il test è stato standardizzato, in quanto rappresentativo della popolazione per la quale il test è stato predisposto. Nei test “criteriali” il criterio è dato da un livello di prestazione stabilito in termini assoluti, senza riferimento alla prestazione di altri soggetti.
  • 16. Angela Martini COSA SONO LE “NORME” DI UN TEST Le “norme” di un test sono i punteggi tipici ottenuti nel test dai soggetti del campione rappresentativo della popolazione per cui il test è stato costruito. Hanno la funzione di consentire la valutazione di singoli soggetti o gruppi in rapporto agli standard che esse rappresentano (media e relativi scostamenti al di sopra e al di sotto della media) .
  • 17. Angela Martini GLI STANDARD NEI TEST IRT: MAPPA DEGLI ITEM PISA DI MATEMATICA RESI DI DOMINIO PUBBLICO
  • 18. Angela Martini IL CURRICOLO NAZIONALE IN INGHILTERRA Il curricolo nazionale si applica agli alunni dell’istruzione obbligatoria nelle scuole pubbliche. Esso è organizzato sulla base di quattro stadi fondamentali (key-stages): Età degli alunni Anni 1° stadio 5 – 7 1 – 2 2° stadio 7 – 11 3 – 6 3° stadio 11 – 14 7 – 9 4° stadio 14 – 16 10 – 11 Le materie incluse nel curricolo nazionale ad ogni stadio sono le seguenti: 1° e 2° stadio:Inglese, Matematica, Scienze, Tecnologia, Storia, Geografia, Arte, Musica ed Educazione fisica 3° stadio: Come sopra, più una Lingua straniera moderna 4° stadio:Inglese, Matematica, Scienze, Tecnologia, una Lingua straniera moderna, Educazione fisica
  • 19. Angela Martini GLI STANDARD DI PRESTAZIONE IN INGHILTERRA Per ogni materia e per ogni stadio, i programmi di studio stabiliscono che cosa agli alunni debba essere insegnato e gli obiettivi di profitto stabiliscono gli standards attesi nella prestazione degli alunni. Al termine degli stadi 1, 2 e 3, per tutte le materie eccetto Arte, Musica e Educazione fisica, gli standards di prestazione degli alunni sono definiti in otto descrizioni di livello di difficoltà crescente, con una descrizione addizionale oltre l’ottavo livello per aiutare gli insegnanti a distinguere le prestazioni eccezionali. Per Arte, Musica e Educazione fisica, descrizioni delle finalità di ogni stadio definiscono lo standard di prestazione atteso per la maggioranza degli alunni al termine di ciascuno di essi. Sono fornite anche descrizioni di prestazioni eccezionali in Arte e in Musica alla fine dello stadio 3 e in Educazione fisica alla fine dello stadio 4. Al 4° stadio, gli esami pubblici sono le modalità principali di verifica dei risultati raggiunti nel curricolo nazionale, secondo nuovi programmi (syllabus) di esame dal cui superamento dipende il rilascio del GCSE.
  • 20. Angela Martini PUÒ UNA SCUOLA DEFINIRE PROPRI STANDARD? La valutazione non può esser disgiunta dalla politica generale della scuola e dalla programmazione didattica collegiale Gli standard di prestazione dovrebbero esser definiti a livello di dipartimento, tenendo presenti le 4 domande viste in precedenza Il lavoro di definizione di standard è un lavoro impegnativo che non può esser risolto in breve tempo e richiede il concorso di tutti gli insegnanti di un dipartimento e una regia complessiva a livello d’istituto Per evitare l’autoreferenzialità, gli standard dovrebbero tener conto anche di criteri esterni, come quelli che possono esser forniti da prove nazionali o internazionali