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Il bambino fra i 3 e i 6 anni ottobre '12

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Il bambino fra i 3 e i 6 anni ottobre '12

  1. 1. IL BAMBINO TRA i 3 e i 6 ANNI Ottobre 2012 . Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  2. 2. CONOSCERE lo SVILUPPO TIPICO Per effettuare una programmazione didattica che - stimoli l’acquisizione delle competenze tipiche delle varie età - fornisca i prerequisiti per i successivi apprendimenti della scuola primaria Per intervenire precocemente ed in maniera idonea in caso di difficoltà dello sviluppo Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  3. 3. Cos’è necessario osservare? • Sviluppo psicomotorio • Sviluppo cognitivo • Capacità relazionali e di socializzazione Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  4. 4. Lo sviluppo motorio Fra i 3 e i 6 anni il bambino: • Ha ormai raggiunto le competenze motorie di base. • Continua ad evolvere quanto ad equilibrio e coordinazione globale e fine. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  5. 5. Lo sviluppo motorio tipico Motricità globale • 3 ANNI: cammina sulla punta dei piedi dopo esemplificazione,alterna i piedi salendo le scale, tenta di stare in equilibrio su un piede. • 4 ANNI: riesce a stare su un piede per alcuni secondi (2”), fa 6-7 saltelli di seguito o un ampio salto correndo o da fermo. Esibisce la propria motricità. • 5-6 ANNI:salta una corda a piedi uniti a 20 cm da terra, saltella su un piede e alternando i piedi, sta in equilibrio su un piede per più tempo (8”), scende con disinvoltura le scale, sta a piedi uniti sulle punte per 10”. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  6. 6. Coordinazione oculo-manuale e prassie ideomotorie • 3 anni: costruisce una torre di 10 cubi, inserisce le 3 forme anche con rotazione della tavoletta dopo vari tentativi, tiene la matita come l’adulto. • 4 anni: infila grosse perle, piega un pezzo di carta in 3 modi diversi(vert.,orizz.,diag.), segue un tracciato grafico dopo esemplificazione rispettando la direzione. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  7. 7. Prassie ideomotorie • A 5 anni: fa un nodo semplice, usa le forbici seguendo una linea spezzata, infila le perle, travasa perline con un cucchiaino, sa avvitare e svitare, avvolge un nastro, fa incastri piani. • A 6 anni: sa usare le forbici per ritagliare un quadrato, usa lo scotch, esegue incastri con diversi orientamenti. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  8. 8. PRASSIE VIDEOCOSTRUTTIVE • A 5 -6 anni: • Riproduce su copia modelli con cubi e bastoncini • Riproduce su copia graficamente modelli grafici Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  9. 9. PRASSIE della VITA QUOTIDIANA A 5- 6 anni • Si veste e si sveste (abbigliamento semplice, giacca) • Usa forchetta e coltello quasi bene • Sa pettinarsi abbastanza bene • Si lava faccia e mani • Conosce il suo indirizzo ( 3 informazioni). Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  10. 10. LO SCHEMA CORPOREO • A 3 anni: percepisce il corpo nella sua globalità con le principali posture ed andature. • A 4 anni: su comando verbale tocca almeno 10 delle parti principali del corpo. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  11. 11. LO SCHEMA CORPOREO • A 5 anni:denomina su di sé, su un altro o su un’immagine le principali parti del corpo e molti particolari fini ( es. mento, guancia, fronte). • Imita gesti e posture • Disegna la figura umana completa, chiara la distinzione fra maschio e femmina • A 6 anni : aumenta il numero dei particolari fini che denomina. Comincia a conoscere destra e sinistra su di sé. • Nel disegno i particolari vengono meglio rappresentati. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  12. 12. L’ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA • A 3 anni: comincia l’associazione dei colori fondamentali e delle forme. • A 4 anni: associa colori anche derivati e comincia la denominazione di colori e forme. • A 5 anni:denomina esattamente i colori e comincia ad utilizzarli appropriatamente nel disegno.Riconosce forme geometriche semplici e le rappresenta graficamente. Seriazione di 5 elementi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  13. 13. L’ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA • A 6 anni: • Denomina tutti i colori e li usa appropriatamente nel disegno. • Rappresenta graficamente figure geometriche semplici • E’ capace di seriare 6 elementi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  14. 14. L’Org. Spazio-temporale • Il bambino conosce gradualmente lo spazio secondo precise tappe: • in riferimento al proprio corpo • conoscendo i rapporti topologici degli oggetti fra loro ( dentro-fuori, soprasotto,davanti- dietro, vicino-lontano) • conoscendo lo spazio rappresentato Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  15. 15. L’organizzazione spaziale • A 3-4 anni : sa copiare figure geometriche, non già rispettando angoli e dati, ma riproducendo i rapporti topologici che li contraddistinguono (vicinanza , separazione, inclusione di una figura nell’altra). • Dopo i 4 anni: differenzia le diverse figure geometriche sulla base delle dimensioni relative dei lati e degli angoli. • Comincia a conoscere e rispettare i rapporti euclidei ( distanza reale fra i vari punti di una figura) e persino prospettici. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  16. 16. L’ORGANIZZAZIONE SPAZIALE • A 5 anni: • • • • • Cammina e corre evitando gli ostacoli Sa collocarsi spazialmente rispetto ad un oggetto Sa collocare spazialmente gli oggetti fra loro Riconosce su illustrazioni rapporti spaziali Discrimina lunghezza, altezza, grandezza diversa fra 2-3 oggetti • Memory di 6 pezzi • Puzzle semplici Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  17. 17. L’organizzazione spaziale • A 6 anni: • Cammina e corre seguendo un ritmo spontaneo o richiesto • Sa fermarsi ad un segnale • La nozione di spazio diventa più ampia. Descrive luoghi familiari • Nozioni topologiche: c’è la rappresentazione grafica • Memory di 8 pezzi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  18. 18. L’ORGANIZZAZIONE TEMPORALE • • • • • • • • A 4 anni: Esegue 2 azioni in successione Ha il concetto di prima-dopo A 5 anni: Usa adeguatamente i termini “ adesso, prima, dopo” A 6 anni: Conosce i giorni della settimana Conosce il significato di “ieri, oggi, domani” Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  19. 19. IL LINGUAGGIO • • • • Le principali tappe dello sviluppo del linguaggio. Dalla nascita ai 2-3 mesi: utilizza il pianto differenziandolo sempre di più. Dai 4 mesi ai 6/7 mesi: vocalizza, inizia la lallazione. Dagli 8 ai 12 mesi: la lallazione si arricchisce, utilizza i suoni onomatopeici. Dai 12 ai 18 mesi: compaiono le prime parole, comincia ad utilizzare la parola-frase. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  20. 20. • Dai 18 ai 24 mesi: con 2-3 parole forma le prime frasi contratte. • Dai 2 ai 3 anni: struttura la frase semplice e l’arricchisce, differenzia singolare e plurale, usa gli aggettivi. • Dai 3 ai 4 anni utilizza la frase completa. • Dai 4 ai 6 anni: la frase è completa, corretta e sempre più ricca nei modi di espressione. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  21. 21. Il LINGUAGGIO fra i 5 e i 6 anni • Il bambino utilizza una frase completa,corretta e sempre più ricca. • Comincia ad avere una buona consapevolezza fonologica. • Sa raccontare una storia. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  22. 22. CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA • Capacità di percepire/riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato. • Saper operare delle trasformazioni con gli stessi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  23. 23. Consapevolezza fonologica • • • • A 5 anni: Divide la parola in sillabe Riconosce un maggior numero di fonemi Identifica alcune lettere nella scrittura Sente le rime e le riproduce. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  24. 24. Consapevolezza fonologica • • • • 5-6 anni: Tra più parole o immagini trova quelle che iniziano con la stessa sillaba Identifica e pronuncia la sillaba o il suono iniziale di una parola Conta il numero di sillabe e fonemi di una parola semplice Opera la fusione di due fonemi per formare una sillaba (a circa 6 anni). Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  25. 25. LA NARRAZIONE • Non è possibile osservare questa abilità prima dei 3 anni quando il racconto non è però ancora una vera narrazione: è rispettato l’ordine temporale, ma all’interno di sequenze di brevi frasi non sono esplicitati i luoghi, il modo in cui avvengono le relazioni e i personaggi che le svolgono. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  26. 26. La narrazione • Intorno ai 4 anni i bambini sembrano capire che una storia è interessante perché al suo interno il protagonista deve fronteggiare e risolvere una situazione problematica ma non sono ancora in grado di esprimere i suoi stati interni. • A 5 anni i bambini sono finalmente in grado di raccontare le sequenze di azioni esplicitando lo scopo cui sono dirette e costruiscono storie complesse e coerenti Permette di valutare oltre agli aspetti specificatamente linguistici, anche aspetti più complessi come la coerenza narrativa e il livello di informazioni che è necessario trasmettere. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  27. 27. IL DISEGNO • Più che un’abilità unitaria è un SISTEMA COMPLESSO che implica abilità motorie, immaginazione,memoria,significati, percezione, rappresentazioni affettive. • Il deficit di una di queste abilità può dare un deficit nell’abilità grafica. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  28. 28. IL DISEGNO A 3 anni: il bambino disegna forme poco riconoscibili ma che denomina (intenzionalità rappresentativa).Copia il cerchio e la croce. Inizia a rappresentare la figura umana. KELLOG (1960): Fase dei DIAGRAMMI (circa 3 anni):mette insieme più figure (es. sole). COMBINAZIONE di DIAGRAMMI (3-4anni) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  29. 29. IL DISEGNO KELLOG (1960) Fase PITTORICA ( 4 anni): cerca di dare un significato a quello che ha disegnato. DISEGNI COMPLESSI ( 4-5 anni):inizia la capacità di elaborare disegni complessi che indicano pensieri, sentimenti, preoccupazioni. Le dimensioni e la collocazione sul foglio ci dicono cosa per il bambino è più importante . Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  30. 30. IL DISEGNO PIAGET (1947): ipotizza che il disegno corrisponda allo sviluppo dei rapporti spaziali 2 anni: inizia a rappresentare immagini mentali di oggetti ed eventi ( simbolismo). Raffigura solo il suo punto di vista ( egocentrismo). 4 anni: inizia a rappresentare i rapporti topologici fra le parti di una figura 4-7 anni: il bambino rappresenta rapporti spaziali che rimangono invariati anche con lo spostamento o la rotazione delle figure. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  31. 31. IL DISEGNO LUQUET (1964): REALISMO MANCATO (3-5 anni): Il bambino decide cosa vuole rappresentare ma spesso produce disegni per lui insoddisfacenti ( difficoltà nel tracciare contorni accurati, trascura particolari importanti o li colloca in posti sbagliati), riformula così le intenzioni man mano che il disegno procede. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  32. 32. IL DISEGNO LUQUET(1964): REALISMO INTELLETTUALE (5 - 7/8 anni) Il bambino esegue disegni somiglianti alla realtà ma disegna le cose non come le vede ma come le conosce. Non si preoccupa della prospettiva. Rappresenta elementi che nella realtà non si dovrebbero vedere ( es. casa con oggetti interni ad essa). Può rappresentare più momenti di una storia. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  33. 33. Lo sviluppo intellettivo • Piaget: lo sviluppo mentale è un processo attivo e dinamico e la condotta intelligente è espressione della ricerca di un equilibrio funzionale fra l’individuo e l’ambiente. • Ha suddiviso lo sviluppo cognitivo del b. in 5 fasi • Fase senso-motoria • Fase pre-concettuale • Fase del pensiero intuitivo • Fase delle operazioni concrete • Fase delle operazioni formali Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  34. 34. Lo sviluppo intellettivo • Fase pre-concettuale: va dai 2 ai 4 anni. L’atteggiamento fondamentale del bambino è ancora di tipo egocentrico in quanto non conosce alternative alla realtà che personalmente sperimenta. Crede che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi desideri e pensieri senza sforzarsi di farsi capire. • Il linguaggio diventa molto importante perché impara ad associare alcune parole ad oggetti e azioni. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  35. 35. Lo sviluppo intellettivo • • • Per lui tutto è gioco: addirittura ripete in forma di gioco le azioni reali che sperimenta (ad es. per lui è un gioco vestirsi e svestirsi). Imita, anche se in maniera generica, tutte le persone che gli sono vicine: le idealizza perché sa che si prendono cura di lui. Impara a comportarsi come gli adulti vogliono, prima ancora di aver compreso il concetto di obbedienza. Non è neppure capace di relazionare i concetti di tempo, spazio, causa. Il suo ragionamento non è né deduttivo (dal generale al particolare), né induttivo (dal particolare al generale), ma transduttivo o analogico (dal particolare al particolare) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  36. 36. Lo sviluppo intellettivo • Fase del pensiero intuitivo: va dai 4 ai 7 anni. • Aumenta la partecipazione e la socializzazione nella vita quotidiana, ciò lo obbliga a rivedere conoscenze precedenti mediante processi cognitivi di generalizzazione. • Il pensiero non è reversibile: riproduce mentalmente un avvenimento nell’unica direzione in cui l’avvenimento si è verificato. Non comprende l’invarianza della quantità al mutare delle condizioni percettive. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  37. 37. Lo sviluppo emotivo • PROCESSO di SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE: a 3 anni il b. dovrebbe aver raggiunto la prima importante tappa di tale processo . Comincia a percepirsi come individuo separato dalla figura della madre con caratteristiche e desideri propri. • SVILUPPO dell’AUTONOMIA: la maturità emotiva raggiunta permette al bambino di affrontare nuove importanti autonomie come quelle legate all’ingresso nella scuola dell’infanzia. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  38. 38. La socializzazione • SOCIALIZZAZIONE: con l’ingresso alla scuola dell’infanzia inizia il primo contatto in autonomia con il mondo extrafamiliare e l’interazione col gruppo dei pari. • Il bambino sviluppa gradualmente la sua capacità di cooperazione e di collaborazione con i coetanei. • Apprende gradualmente a controllare i propri impulsi e a regolare il suo comportamento secondo norme condivise. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  39. 39. La socializzazione • INTERAZIONE nel GRUPPO: è graduale e si sviluppa dai 2 ai 6 anni. il gruppo di gioco è formato da pochi bambini (3-4), gradualmente si accettano più soluzioni pur di non rimanere soli. Nel gruppo il b. esprime le sue capacità, la sua affettività, si confronta con gli altri, assume le sue reponsabilità, assume un ruolo sociale. Il gruppo assume un carattere normativo e disciplinare: apprende certi comportamenti e inibisce alcuni impulsi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  40. 40. Sviluppo atipico • L’osservazione attenta del bambino nei vari momenti di vita nella scuola dell’infanzia permette di cogliere l’atipicità di comportamenti e apprendimenti. Ciò consente di: --- avviare stimolazioni adeguate al superamento del problema --- in caso di persistenza o particolare gravità delle atipie chiedere una consultazione specialistica. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  41. 41. Il ritardo psicomotorio e intellettivo • RITARDO PSICOMOTORIO: è una modalità generica con cui si segnala il ritardo delle principali competenze psicomotorie (motricità,linguaggio, schema corporeo, org. percettiva, spazio-temporale, grafica ecc.). • Tale definizione viene usata soprattutto nei bambini più piccoli dove lo sviluppo delle competenze cognitive è più difficilmente valutabile. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  42. 42. Il ritardo psicomotorio e intellettivo • RITARDO INTELLETTIVO ( o mentale): è una condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, caratterizzato soprattutto da compromissione delle abilità che si manifestano durante il periodo evolutivo e che contribuiscono al livello globale di intelligenza , cioè quelle cognitive, linguistiche, motorie e sociali (ICD 10). • E’ una definizione che prende in considerazione, nella valutazione dello sviluppo, competenze psicomotorie ma anche competenze più stettamente cognitive ( attenzione, memoria, astrazione, logica, capacità di apprendimento) e sociali. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  43. 43. I disturbi del linguaggio • Difficoltà fonetiche e fonologiche ( anomalie nella pronuncia dei suoni,sostituzioni, omissioni ecc.). Difficoltà nella strutturazione della frase. Difficoltà nel racconto. Linguaggio bizzarro ( ecolalie, inversioni dei pronomi ecc.) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  44. 44. I disturbi del linguaggio • • • • Deficit nella comprensione: Difficoltà di comprensione della frase Vocabolario recettivo carente Difficoltà nella comprensione del racconto. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  45. 45. I disturbi del comportamento 1- Difficoltà di adattamento al nuovo ambiente ed ansie di separazione: devono preoccupare quando si prolungano oltre il normale periodo di adattamento o si dimostrano particolarmente gravi. Possono accompagnarsi a somatizzazioni. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  46. 46. I disturbi del comportamento 2 -Tendenza all’isolamento ed al gioco solitario: possono non preoccupare durante l’adattamento diventano invece un elemento significativo in fasi successive o se il bambino non risponde agli stimoli a socializzare. • Importante in questo caso valutare le capacità comunicative del soggetto (verbali e non) e l’interesse per il gioco e l’ambiente. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  47. 47. I disturbi del comportamento • • • • Particolarmente preoccupante è la coesistenza fra i seguenti sintomi: Difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, Presenza di stereotipie e ritualità eccessiva Comportamenti bizzarri Crisi di angoscia immotivata Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  48. 48. I disturbi del comportamento • Aggressività eccessiva,litigiosità,irritabilità indicative di disagio nella relazione con l’altro. • Difficoltà a rispettare le regole sociali e a cooperare. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  49. 49. Deficit dell’attenzione e iperattività • DEFICIT DELL’ATTENZIONE: Il bambino passa frequentemente da un’attività all’altra: non vengono portati a termine giochi e attività che richiedono un impegno cognitivo. • Se prolungato nel tempo può determinare ritardo nell’apprendimento. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  50. 50. Deficit dell’attenzione e iperattività • IPERATTIVITA’: notevole irrequietezza con movimento eccessivo e comportamenti come chiaccherare e far rumore esageratamente. • L’attività è eccessiva rispetto a quanto ci si attende in quella situazione da bambini della stessa età e di buona intelligenza. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  51. 51. Iperattività • I bambini iperattivi sono spesso imprudenti ed impulsivi, facili agli incidenti. • Le infrazioni sono dovute a mancanza di riflessione piuttosto che a deliberata disobbedienza. • I rapporti con gli adulti sono spesso disinibiti e con i coetanei sono talvolta difficoltosi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile
  52. 52. Eziologia dei disturbi comportamentali • I disturbi comportamentali segnalati possono avere varie eziologie • Per la diagnosi differenziale è necessaria una valutazione effettuata da uno specialista a cui inviare il bambino in caso di persistenza e/o gravità dei sintomi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra infantile

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