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Dopo la diagnosi: abilitare,
riabilitare, compensare
La dislessia nella scuola secondaria
Corso di formazione per insegnanti I.Magistrale e I.T.G.
Mantova, 3 Marzo 2008
Laura Bertezzolo
Logopedista
Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza - Az. Ospedaliera “C.Poma” di Mantova
DSA: percorsi e strumenti
Nella relazione si analizzeranno i
percorsi riabilitativi nei DSA.
Metteremo in risalto i principi
metodologici utili nel delineare questi
percorsi.
All’interno del nostro Servizio, nella
pratica clinica, incontriamo bambini e
ragazzi con DSA.
Nonostante la stessa definizione
diagnostica, si rilevano:
• variabilità del profilo inter-individuale
• variabilità del profilo intra-individuale
( cambia l’espressività del disturbo in
funzione dell’età )
segue
……
L’équipe clinica, dopo aver posto la
diagnosi nosografica, deve tenere conto di
questa variabilità per individuare il tipo di
presa in carico e gli idonei percorsi
terapeutici.
È comunque opportuna una “presa in
carico”, cioè “un processo integrato e
continuativo per garantire il governo
coordinato degli interventi utili a ridurre il
disturbo, favorire l’inserimento scolastico,
sociale e lavorativo” (I° Conferenza Nazionale delle
politiche dell’Handicap – 1999-Roma)
Il “lessico” della presa in carico
dalle Linee Guida sulla Riabilitazione del Ministero della Sanità 1998
Riabilitazione: processo di soluzione dei
problemi e di educazione nel corso del quale
si porta una persona a raggiungere il migliore
livello di vita sul piano fisico, funzionale,
sociale ed emozionale, con la minor
restrizione possibile delle scelte operative.
Intervento: azioni e modalità integrate e
coordinate utili ad affrontare il disturbo e a
modificarne la prognosi.
Trattamento: l’insieme delle azioni
dirette ad aumentare l’efficienza di un
processo alterato. È gestito da un
professionista sanitario, ha caratteristiche
di specificità sia per gli obiettivi a cui si
indirizza sia per le caratteristiche
metodologiche e di erogazione.
Abilitazione: insieme degli interventi volti
a favorire l’acquisizione ed il normale
sviluppo e potenziamento di una funzione.
Riferita ai disturbi di apprendimento può
essere intesa sia come interventi clinici che
pedagogici.
Strumenti compensativi: strumenti che
tendono a ristabilire un equilibrio
funzionale
I criteri per la presa in carico e l’avvio di un
progetto riabilitativo devono considerare:
• L’età del soggetto / la gravità del disturbo
specifico
•La comorbilità, cioè la contemporanea o
concomitante presenza di più disturbi in assenza di
una relazione di tipo causale. Sia altri disturbi
specifici ( disortografia, discalculia,…) sia altre
patologie ( disturbo della coordinazione motoria,
ADHD, psicopatologia,…)
• grado di impairment, cioè l’impatto che il
disturbo ha sull’andamento del soggetto nel
contesto scolastico e sulle attività quotidiane
Nel progetto riabilitativo si definiscono gli
interventi necessari ad affrontare il disturbo
ed a modificare in senso positivo la prognosi
Nel caso del DSA fra gli interventi
possibili c’è quello riabilitativo e,
spesso, si tratta di un intervento
logopedico
Il progetto riabilitativo
• Definisce:
le aree e le modalità dell’intervento
(trattamento diretto, indiretto attraverso la
famiglia, la scuola, il doposcuola/tutor,…)
• Individua:
- obiettivi generali del trattamento ( abilitare
una funzione, aumentare l’efficienza di una
funzione, compensare una funzione deficitaria)
- obiettivi specifici del trattamento ( es.
aumentare la velocità di lettura, diminuire il
numero degli errori ortografici)
PROGETTO RIABILITATIVO
INTERVENTO AMBULATORIALE INTERVENTO IN FAMIGLIA
Trattamento
Ad es. training al tachistoscopio
per aumentare velocità
di lettura
Trattamento
Ad es. training visuo-percettivo
Per migliorare
discriminazione b / d
Ad es. aumentare il numero
di letture effettuate
dal genitore ed ascoltate dal
ragazzo
Ad es. adozione
di una strategia
di studio efficace
È una questione solo lessicale? NO
Non si deve confondere il metodo di
trattamento con la metodologia
dell’intervento.
Il DSA è un disturbo complesso in cui la
scelta di un trattamento ( X Y )
non è da sola condizione di garanzia per il
raggiungimento del risultato complessivo
Caratteristiche del trattamento
- Basato su un modello teorico esplicito
- Basato su evidenze scientifiche che dimostrino l’efficacia
- Il miglioramento dato dal trattamento deve essere
maggiore alla evoluzione naturale
- Precoce
- Basato sul profilo funzionale emerso dalla valutazione del soggetto
- Va monitorato, va verificato l’outcome
I principi su cui fondare le scelte riabilitative:
interventi e trattamenti
- Le Linee Guide sulla Riabilitazione del
Ministero della Sanità del 1998: principi
generali
- Linee Guida della Consensus
Conference del 2006: indicazioni specifiche
per il DSA
Consensus conference
Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della
consensus conference Milano, 26-1-2007
(Pag. 19)
Abilitazione
L’abilitazione è l’insieme degli interventi volti a
favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e
potenziamento di una funzione. Riferita ai disturbi
di apprendimento (difficoltà di lettura, scrittura e
calcolo) può essere intesa sia come un insieme di
interventi di carattere clinico che pedagogico in
senso lato.
Consensus conference
Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della
consensus conference Milano, 26-1-2007
( pag.22)
Strumenti compensativi
Fanno parte dell’abilitazione. Sulla base della
diagnosi, della presa in carico e del progetto
riabilitativo si decideranno quando e come usare
gli strumenti compensativi
Scopi dell’intervento
Dipendono da qual è il problema considerato e da
come lo si vuole affrontare
1) Eliminare il problema soggiacente per
portare il ragazzo al normale
apprendimento
Scopo spesso poco realistico perché il
disturbo non è rimediabile
Scopi dell’intervento
(segue)
2) Modificare il disordine, migliorando
specifici aspetti della funzione e
insegnando specifici comportamenti.
La funzione diventa più efficiente
Scopi dell’intervento
(segue)
3) Insegnare strategie di compenso
Dotare di strumenti che permettano di
funzionare meglio nonostante il deficit
Scopi dell’intervento
(segue)
4) Cambiare o modificare l’ambiente, che
diventa il focus dell’intervento stesso.
Si ottimizzano le potenzialità di
utilizzo.
Spesso questo scopo si combina con
uno o più degli altri tre.
DIDATTICA ABILITAZIONE
sinergia ma distinzione
Obiettivi diversi
Raggiungere gli obiettivi Aumentare l’efficienza dei
curricolari possibili adottando processi di lettura e delle
le opportune strategie funzioni cognitive correlate,
didattiche e adottando finalizzandole al miglior uso
strumenti compensativi comunicativo e sociale
Contesti diversi
in classe individuale
o piccolo gruppo
La scelta dei contenuti dell’intervento
L’intervento e il/i trattamenti tengono conto del profilo
emerso dalla valutazione diagnostica (soprattutto di
quella funzionale)
Il profilo ci dice quali sono i punti di forza e di debolezza
per:
FUNZIONI IMPLICATE:
- Lettura: velocità, correttezza, comprensione
- Scrittura: ortografia, grafia
- Calcolo: sistema del numero, calcolo
segue
……
ABILITA’ SOTTOCOMPONENTI E CORRELATE
- Linguistiche
- Percettive
- Prassiche
- Visuo-motorie
- Mnestiche
- Attentive
segue
……
FATTORI AMBIENTALI, EMOTIVI E
RELAZIONALI
- La Scuola
- La Famiglia
- I Coetanei
E la motivazione?
La voglia di imparare e la curiosità si
riducono precocemente di fronte alle
difficoltà e alla fatica nell’apprendere
la lettura.
Si crea molto presto uno sfasamento
tra le potenzialità del soggetto/piacere
funzionale/fatica e tempi lunghi
nell’acquisire e mantenere la
strumentalità necessaria.
Più della metà dei soggetti con DSA
sviluppa un problema emotivo.
Per molti di essi è chiaramente di tipo
reattivo, si manifesta solo rispetto alle
richieste scolastiche e si riduce
spontaneamente al ridursi del DSA
( Penge 2006 )
Considerando che, come già definito, il disturbo specifico di
apprendimento ha a che vedere con le cose che acquisiamo in
maniera esplicita nel contesto scolastico: leggere, scrivere
eseguire calcoli, ecc., paradossalmente si deve considerare
che la dislessia è una “malattia scolastica” (E. Adorno- Dirigente
Scolastico della Regione Veneto)
Ma …..per affrontarla è necessario agire in modo sinergico
SCUOLA
SANITA’ FAMIGLIA
Scuola
L’insegnante può essere la prima persona che si accorge del
problema, per la discrepanza tra potenzialità intellettive
adeguate e notevoli difficoltà nella letto-scrittura
L’insegnante indirizza i genitori ad un corretto iter diagnostico
• adattare opportune strategie didattiche
• valorizzare le capacità integre
• armonizzare il lavoro didattico con quello riabilitativo
• una competenza deficitaria deve essere comunque finalizzata
al suo massimo uso sociale
• evitare che un problema settoriale influisca negativamente
sugli altri apprendimenti, sulla motivazione e sull’autostima
Il ragazzo che fatica ad imparare non è un ragazzo
che non vuole: è un ragazzo che non può
La Didattica deve modificarsi di fronte ad un ragazzo
che non può
Come la Didattica si deve modificare è una sfida che
coinvolge e richiede lo sforzo comune di scuola,
famiglia e sanità
Nell’ambiente educativo non è giusto dare a
tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di
cui ha bisogno
La dislessia evolutiva dopo la scuola primaria:
perché tanti problemi?
L’evoluzione del ragazzo con dislessia sembra
paradossale: la lettura migliora ma i problemi
scolastici aumentano:
-perché con il procedere della scolarizzazione la
lettura è sempre più importante per fissare i
contenuti delle varie discipline
-Perché le modalità di verifica adattate dalla
scuola implicano maggiormente la lettura
Dislessia “compensata”
(caratteristiche neuropsicologiche)
-E’ in grado di leggere con discreta fluenza
(> 2,5 sill/sec) che permette, pur con fatica,
la comprensione autonoma
- legge stimoli significativi senza
commettere errori ( compenso lessicale)
- gli errori compaiono negli stimoli a bassa
frequenza (non parole, lessici specialistici,
ecc.)
-Permane deficit di automatizzazione
(prontezza nella risposta)
segue
Dislessia “compensata”
(conseguenze funzionali)
- affaticabilità in tutti i compiti che
richiedono lettura
- difficoltà di comprensione e di studio
- difficoltà con la lettura delle lingue
straniere
- difficoltà nelle prove a tempo
- difficoltà con le prove con risposte a
scelta multipla
- bassa autostima
segue
….. A proposito della comprensione
Nella dislessia la comprensione della
lettura:
• non è compromessa in modo primario
• dipende in parte dall’abilità di decodifica
• ( l’eccessiva lentezza influisce )
• dipende in parte dalle abilità linguistiche
e metalinguistiche
• varia con l’età
Dislessia “persistente”
- lettura molto stentata, lenta ( < 2 sill/sec)
- lettura scorretta inaccurata ( -2 ds)
- impossibilità di studiare senza aiuto
- rifiuto della scolarizzazione
- disturbi emotivi e di socializzazione
Lo studio del dislessico
Tendenza a leggere solo una volta
Utilizzo quasi esclusivo della via lessicale
Tendenza a “riparare” le incongruenze senza
ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura
Difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale
( parole-chiave, sintesi,..)
“Ingredienti” minimi per l’integrazione
- Flessibilità e individualizzazione delle
fasi di apprendimento
- Integrazione fra didattica e
rieducazione (diretta e indiretta)
- Accessibilità agli strumenti di
conoscenza
- Clima relazionale
…….gli strumenti devono essere accessibili
cioè…..sul banco!
- PC per la scrittura dei testi (utilizzo
di facilitatori per il successo nella
scrittura: predizione ortografica,
correzione ortografica)
- PC per utilizzo di strumenti di
facilitazione per la lettura e per lo
studio (power-point, ecc.)
Compito in classe con il PC sul banco
Circolare MIUR
Ufficio IV prot. N 4099/A/4 del 05.10.2004
La SCUOLA ha a disposizione questa
Circolare che, oltre a definire il disturbo e
le sue manifestazioni, indica una serie di
strumenti Compensativi e Dispensativi che
i docenti utilizzino al fine di offrire risposte
positive al diritto allo studio e
all’apprendimento dei soggetti con DSA
segue
Oltre questa Circolare, molte altre Note Ministeriali
offrono indicazioni, ne citiamo una recente circa gli
Esami di Stato:
Con la C.M. 46711 MPI, oltre a sottolineare
l’importanza delle misure compensative già
raccomandate nella nota 5-10-2004 n°
4099/A/4 e nell’O.M. per l’esame di Stato n°
26 del 17-03-2007, vuole richiamare
particolarmente l’attenzione sulle prove orali
come misure compensative dovute nei
confronti delle corrispondenti prove scritte
effettuate nelle lingue non native sia moderne
che antiche.
…..ma nella Scuola Secondaria i ragazzi
come vivono il loro DSA e l’uso degli
strumenti compensativi……
Iacopo, II Istituto Tecnico
Che strategia usi per compensare il DSA?
Nulla….
La calcolatrice?
Solo in fisica, lì è obbligatoria, in matematica non si può
A casa la usi?
No, preferisco fare i calcoli a mano
La videoscrittura?
Si, in laboratorio di informatica, li sono bravo
E per la lettura come fai?
Tipo?
Studiare storia, scienze, italiano….
Sto attento in classe e vado benissimo, non ho bisogno di
leggere
Biancardi, 2007
Lucia, I Socio Pedagogico
Che strategia usi per compensare il DSA?
In inglese uso il P.C., guardo i libri delle medie per
trovare le parole.
In matematica faccio esercizi aggiuntivi
Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extra scolastico?
No. I miei genitori volevano qualcuno, ma io ho
rifiutato, non ne ho bisogno
Biancardi, 2007
Sara, I Istituto Alberghiero
Che strategie usi per compensare il DSA?
Ripetere molto a casa le materie da studiare. A
scuola uso la calcolatrice. Anche gli altri la
usano. Nelle verifiche loro non possono e io si,
siamo d’accordo che faccio finta di non farmi
vedere dalla Prof.
La Prof. quando ho bisogno di studiare mi fa
al PC o cassette audio i riassunti delle pagine.
Le interrogazioni sono programmate a me
sempre, per gli altri a volte. E’ la Prof. a
dirmelo in privato, gli altri compagni non lo
sanno
Biancardi, 2007
Giulia, I Liceo Linguistico
Che strategie usi per compensare il DSA?
C’è una persona che legge al posto mio, ci metterei troppo tempo e
poi continuo a sbagliare le parole e non capisco niente.
A casa uso la calcolatrice, ma a scuola il Prof. non la vuole; quando
faccio radici cubiche non riesco
La Prof. di Italiano mi interroga anche chiamandomi fuori e fa
interrogazioni programmate.
Poi nessuno mi fa leggere ad alta voce in classe, ma niente altro.
Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extrascolastico?
Non a studiare, ma a leggere. Solo mi leggono a voce alta, poi gli
schemi li faccio io, come mi ha insegnato Francesca ( Tutor ) e poi
ripato con li schemi davanti
Biancardi, 2007
STRUMENTI COMPENSATIVI ESSENZIALI
Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei
vari caratteri
tavola pitagorica
tabella delle misure, tabella delle forme
geometriche
calcolatrice
registratore
computer con programmi di video-scrittura
con correttore ortografico e sintesi vocale
STRUMENTI DISPENSATIVI
Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura
veloce sotto dettatura, uso del vocabolario,
studio mnemonico delle tabelline
Eventuale dispensa ove necessario dello studio
della lingua straniera in forma scritta.
Programmazione i tempi più lunghi per prove
scritte e per lo studio a casa.
Organizzazione di interrogazioni programmate
Valutazione delle prove scritte e orali con
modalità che tengano conto del contenuto e non della
forma.
A cosa servono gli strumenti compensativi e/o dispensativi
- Migliorano motivazione e sicurezza
- Personalizzano l’apprendimento
- Forniscono un feed-back immediato
- Formano un ambiente di apprendimento attivo
- Registrano i progressi
- Rafforzano i punti deboli
- Facilitano il lavoro scritto
- Aiutano la pianificazione e l’organizzazione
del lavoro
- Consentono di differenziare senza
discriminare
NODI CRITICI
per l’utilizzo degli strumenti compensativi
di natura
Teorico/applicativa
Di natura
Emotivo/ambientale
1 2
in particolare, per i testi in sintesi vocale e/o per i libri
parlati
Le informazioni in input (via ascolto)
possono essere controllate e revisionate come avviene
per le informazioni scritte?
Ci sono delle differenze:
1
Traccia grafica
Canale visivo
Permanente
il testo è più facilmente
“sezionabile”
Ruolo della spaziatura
e della punteggiatura
Traccia acustica
Canale uditivo
Degradabile
Il testo è un continuum
Ruolo delle pause e dell’intonazione
Focalizzare/ evidenziare
la singola parola o il paragrafo ha la
stessa efficacia?
Ci sono modi per rendere meno laborioso il
procedimento di predisposizione del testo
scritto alla sintesi vocale?
SONO QUESITI APERTI
Molto spesso la scuola fa fatica a modificare
schemi consolidati e ad adottare strategie
nuove e maggiormente flessibili
Molto spesso i ragazzi dislessici rifiutano le
opportunità compensative e dispensative.
“ E’ meglio passare per somari che per dislessici”
(G. Stella-convegno AID Assisi 2006)
2
tendenza all’isolamento
strategie di difesa
IL RAGAZZO DISLESSICO
Evitamento
(cerco di non farlo)
Aggiramento
(lo fa qualcuno al posto mio)
Resistenza passiva
Cosa è importante per il ragazzo
APPROCCIO INTEGRATO ALL’INTERNO DELL’EQUIPE
CHE HA IN CARICO IL RAGAZZO
Conoscere esattamente la natura del suo
problema
Sapere che il disturbo è indipendente dalla
sua volontà
Promuovere stili attribuzionali che
accrescano la motivazione intrinseca
all’apprendimento
Cosa è importante: per la Scuola (insegnanti-compagni)
per la Famiglia
Informare e sensibilizzare sulla natura del
problema: esperienze-laboratorio a scuola per far
sperimentare difficoltà e soluzioni e creare alleanze
terapeutiche
• favorire la relazione con i compagni
• apprendimento cooperativo
• opportunità extrascolastiche
• promuovere l’utilizzo di strumenti
compensativi
Soprattutto quando c’è qualche difficoltà diventa importante creare
e mantenere la
motivazione alla lettura
ascolto di testi letti dai familiari
( lettura “gratuita” – D.Pennac)
frequenza alla biblioteca
spedizione e lettura di cartoline, e-mail agli amici, uso dei post-it,
ricerca su Internet
(familiarizzare con il P.C. e cercare sul Web)
ascolto e lettura di libri parlati (un esempio)
lettura di testi adattati
Ascolto e lettura in parallelo
Studi di efficacia della lettura accompagnata
dall’ascolto registrato del testo (Leij e van Daal ’87 ,
Conte e Humphreys ’89)
Fasi:
1) ascolto del brano una o due volte
2) ascolto seguendo il testo
3) ascolto leggendo il testo
4)lettura autonoma
L’ascolto del brano offre facilitazione nel recupero delle
corrispondenze fonologiche delle informazioni date dai
grafemi.
IN FASE DI STABILIZZAZIONE
DEL DISTURBO
 Automatizzare il processo di decodifica
 Favorire i meccanismi di accesso al significato:
implementare la capacità di fare ipotesi su “ciò che
leggerò” aumentando la capacità di utilizzo di tutti gli indici
disponibili : il titolo mi orienta sull’argomento, le immagini
mi aiutano nel reperimento lessicale
 Insegnare strategie di autocorrezione degli errori:
nella lettura attenzione alle incongruenze semantiche e
sintattiche, nella scrittura utilizzo del conflitto cognitivo, tecnica
del “gambero”…
 Pianificare la scrittura della frase e del testo
IN FASE DI STABILIZZAZIONE
DEL DISTURBO
Oltre all’importanza di comunicare al
ragazzo la natura del suo problema è
necessario condividere il progetto
riabilitativo con lui e la sua famiglia.
UN DISTURBO CONDIVISIBILE E’
MENO PERICOLOSO DI UN
DISTURBO INNOMINABILE
Introdurre e implementare l’uso di strumenti
compensativi/dispensativi
- con il computer: migliorare e velocizzare l’uso della
tastiera (spesso la lentezza d’uso diventa motivo di
abbandono dello strumento)
- uso della correzione automatica – correttore ortografico
- uso del T9 (previo allenamento con compiti di decisione
ortografica)
……….
…...e ancora
Mantenere la motivazione alla lettura/scrittura:
 libri parlati
 testi adattati (anche quelli in commercio)
 e-mail, cartoline e lettere, uso di internet
 incoraggiare l’imitazione di un modello
“appetibile”, ad esempio un compagno
 ed anche i compagni possono predisporre delle
cose per lui
IN FASE AVANZATA- DISTURBO STABILIZZATO
 Riduzione dell’interferenza della decodifica sul
controllo dei contenuti
 Strategie di comprensione del testo
 Strategie di programmazione del testo scritto
 Strategie di studio ( le mappe concettuali )
 Potenziamento ed uso autonomo degli strumenti
compensativi e dispensativi ( utilizzo dei dispositivi
di sintesi vocale per facilitare lo studio disciplinare,
uso del registratore o mp3 o predisposizione di
Audio-libri)
LA RICERCA DELL’EQUILIBRIO
Va ricercato e mantenuto un buon equilibrio
fra l’aumento dell’efficienza della funzione
( ad es. di decodifica) e livelli accettabili di motivazione
da parte del bambino o del ragazzo .
LA LETTURA SODDISFA UN PIACERE DI TIPO COGNITIVO
Nell’intervento vanno considerate le istanze di tipo comunicativo,
cioè la possibilità di utilizzare al massimo le competenze disponibili
per le esigenze della vita quotidiana
….. Quindi: in fase avanzata del disturbo stabilizzato
E’ indispensabile mantenere la motivazione alla
lettura/scrittura, usare libri parlati, uso di
dispositivi di transcodifica con sintesi vocale
(es.Carlo nelle varie versioni, Surpermappe,…),
e-mail, frequentazione di siti blog , uso di
internet, T9 , studio ed esame orale per il
patentino
 Riduzione dell’impairment
 Riduzione del rischio cognitivo
lo studio disciplinare viene effettuato quasi esclusivamente attraverso
la lettura
 Prevenzione del rischio psicopatologico e sociale . Fattori di rischio:
gravità
segnalazione tardiva
discontinuità o settorialità nella presa in carico terapeutica
peso e ruolo del DSA nelle interazioni familiari e sociali
STRUMENTI COMPENSATIVI
Non più marcatori di diversità
ma… opportunità
qualcosa che nasce e si diffonde per aiutare
una minoranza di persone con difficoltà ha migliorato
la qualità della vita di tutti perché
ci ha fatto scoprire nuove possibilità
La precocità dell’inserimento di misure compensative induce
familiarità
( nel ragazzo, nella classe)
e promuove cambiamenti socio-ambientali
funzionali.
Alcuni cambiamenti riguardano tutti i ragazzi
Uso diffuso dell’informatica
sembra cambiare la modalità dei meccanismi automatici di
percezione: più sintetica, immediata e intuitivi.
Le strategie di memorizzazione visiva vengono maggiormente
utilizzate
Visual Thinking-cognizione visiva
Vademecum DSA
DISTURBI SPECIFICI EVOLUTIVI DI APPRENDIMENTO
• LETTURA
DISLESSIA E DEFICIT DI DECODIFICA
• SCRITTURA
DISORTOGRAFIA: DEFICIT DI CIFRATURA DI NATURA
LINGUISTICA
DISGRAFIA: DEFICIT NELLA REALIZZAZIONE GRAFICA DI
NATURA MOTORIA
• CALCOLO
PROCEDURE ESECUTIVE: LETTURA, SCRITTURA,
INCOLONNAMENTO DEI NUMERI
COGNIZIONE NUMERICA: SUBITIZING, MECCANISMI DI
QUANTIFICAZIONE, COMPARAZIONE, SERIAZIONE
CALCOLO: RECUPERO DEI FATTI NUMERICI, ALGORITMI DEL
CALCOLO SCRITTO
LETTURA LENTA E SCORRETTA – COMPRENSIONE DEL TESTO
• EVITARE DI FAR LEGGERE A VOCE ALTA
• EVITARE L’USO DEL CORSIVO E SUA LETTURA
• INCENTIVARE L’UTILIZZO DEL COMPUTER CON SINTESI
VOCALE,DI TESTI REGISTRATI, DI DIZIONARI DIGITALIZZATI
• SINTETIZZARE I CONCETTI CON L’USO DI MAPPE CONCETTUALI
• LEGGERE LE CONSEGNE E/O FORNIRE SUPPORTO DIGITALIZZATO
• RIDURRE IL NUMERO DEGLI ESERCIZI, SENZA MODIFICARE GLI
OBIETTIVI
• PRIVILEGIARE LE VERIFICHE ORALI CONSENTENDO L’USO DELLE
MAPPE CONCETTUALI
DIFFICOLTA’ NEI PROCESSI DI AUTOMATIZZAZIONE:
• EVITARE DI FAR PRENDERE APPUNTI, RICOPIARE TESTI O
ESPRESSIONI MATEMATICHE
• FORNIRE APPUNTI SU SUPPORTO DIGITALIZZATO
• CONSENTIRE L’USO DEL MP3 PER REGISTRARE LE SPIEGAZIONI
• EVITARE LA SCRITTURA SOTTO DETTATURA
• INCENTIVARE LE PROVE ORALI PER LE LINGUE STRANIERE
DIFFICOLTA’ NEL RICORDARE LE CATEGORIZZAZZIONI, I NOMI
DEI TEMPI VERBALI, DELLE STRUTTURE GRAMMATICALI
ITALIANE E STRANIERE, DEI COMPLEMENTI ( PROCESSI DI
AUTOMATIZZAZIONE)
• FAVORIRE L’USO DI SCHEMI
• PRIVILEGIARE L’USO CONCRETO DELLE FORME GRAMMATICALI
• NON UTILIZZARE LE DOMANDE A SCELTA MULTIPLA PER LE
VERIFICHE ( V-F, INTEGRAZIONE ORALE )
DISCALCULIA, DIFFICOLTA’ NEL MEMORIZZARE TAV.
PITAGORICA, FORMULE, SEQUENZE E PROCEDURE ( ES. FORME
GRAMMATICALI E LEL RECUPERARE RAPIDAMENTE NELLA
MEMORIA NOZIONI GIA’ ACQUISITE E COMPRESE) DIFFICOLTA’ E
LENTEZZA NELLE INTERROGAZIONI
• INCENTIVARE L’UTILIZZO DI MAPPE SCHEMI DURANTE
L’INTERROGAZIONE, ANCHE DIGITALIZZATI. QUESTE
INDICAZIONI SONO PREVISTE ANCHE PER L’ESAME DI STATO, IL
CANDIDATO HA L’OPPORTUNITA’ DI RECUPERARE LE
INFORMAZIONI (LESSICO SPECIALISTICO)
• EVITARE LA RICHIESTA DI STUDIO MNEMONICO E NOZIONISTICO
IN GENERE PER LE DIFFICOLTA’ NEL RICORGARE NOMI, TERMINI
TECNICI E DEFINIZIONI ( ES.MATERIE SCENTIFICHE, DIRITTO, …)
• CONSENTIRE L’USO DI CALCOLATRICE, TAVOLE – TABELLE –
FORMULARI DELLE VARIE DISCIPLINE SCIENTIFICHE DURANTE
LE VERIFICHE, PROVE ORALI PER L’INTERROGAZIONI
DIFFICOLTA’ NELL’ESPRESSIONE DELLA LINGUA SCRITTA
DISORTIGRAFIA E DISGRAFIA
• FAVORIRE L’USO DI SCHEMI TESTUALI
• FAVORIRE L’USO DI PROGRAMMI DI VIDEO-SCRITTURA CON
CORRETTORE ORTOGRAFICO PER L’ITALIANO E LE LINGUE
STRANIERE
SCARSA RESISTENZA E LUNGHEZZA DEI TEMPI DI RECUPERO
• FISSARE INTERROGAZIONI E COMPITI PROGRAMMATI, NON
SPOSTARE LE DATE
• EVITARE LA SOVRAPPOSIZIONE DI COMPITI E DI
INTERROGAZIONI DELLE VARIE DISCIPLINE
• FLESSIBILITA’ NELLA RICHIESTA DEI COMPITI A CASA
• INSTAURARE PRODUTTIVO RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA-TUTOR
• CONTROLLO DELLA GESTIONE DEL DIARIO
DIFFICOLTA’ NELLE LINGUE STRANIERE
• PRIVILEGIARE LA FORMA ORALE
Mappe concettuali
Rappresentazione grafica di concetti
espressi in forma sintetica parole-concetti
all’interno di una forma geometrica nodo
collegati tra loro da linee frecce
che esplicitano la relazione
attraverso parole- legame
Un grazie ai….
nostri giovani lettori
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Dsa

  • 1. Dopo la diagnosi: abilitare, riabilitare, compensare La dislessia nella scuola secondaria Corso di formazione per insegnanti I.Magistrale e I.T.G. Mantova, 3 Marzo 2008 Laura Bertezzolo Logopedista Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza - Az. Ospedaliera “C.Poma” di Mantova
  • 2. DSA: percorsi e strumenti Nella relazione si analizzeranno i percorsi riabilitativi nei DSA. Metteremo in risalto i principi metodologici utili nel delineare questi percorsi.
  • 3. All’interno del nostro Servizio, nella pratica clinica, incontriamo bambini e ragazzi con DSA. Nonostante la stessa definizione diagnostica, si rilevano: • variabilità del profilo inter-individuale • variabilità del profilo intra-individuale ( cambia l’espressività del disturbo in funzione dell’età ) segue
  • 4. …… L’équipe clinica, dopo aver posto la diagnosi nosografica, deve tenere conto di questa variabilità per individuare il tipo di presa in carico e gli idonei percorsi terapeutici. È comunque opportuna una “presa in carico”, cioè “un processo integrato e continuativo per garantire il governo coordinato degli interventi utili a ridurre il disturbo, favorire l’inserimento scolastico, sociale e lavorativo” (I° Conferenza Nazionale delle politiche dell’Handicap – 1999-Roma)
  • 5. Il “lessico” della presa in carico dalle Linee Guida sulla Riabilitazione del Ministero della Sanità 1998 Riabilitazione: processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il migliore livello di vita sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte operative.
  • 6. Intervento: azioni e modalità integrate e coordinate utili ad affrontare il disturbo e a modificarne la prognosi. Trattamento: l’insieme delle azioni dirette ad aumentare l’efficienza di un processo alterato. È gestito da un professionista sanitario, ha caratteristiche di specificità sia per gli obiettivi a cui si indirizza sia per le caratteristiche metodologiche e di erogazione.
  • 7. Abilitazione: insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e potenziamento di una funzione. Riferita ai disturbi di apprendimento può essere intesa sia come interventi clinici che pedagogici. Strumenti compensativi: strumenti che tendono a ristabilire un equilibrio funzionale
  • 8. I criteri per la presa in carico e l’avvio di un progetto riabilitativo devono considerare: • L’età del soggetto / la gravità del disturbo specifico •La comorbilità, cioè la contemporanea o concomitante presenza di più disturbi in assenza di una relazione di tipo causale. Sia altri disturbi specifici ( disortografia, discalculia,…) sia altre patologie ( disturbo della coordinazione motoria, ADHD, psicopatologia,…) • grado di impairment, cioè l’impatto che il disturbo ha sull’andamento del soggetto nel contesto scolastico e sulle attività quotidiane
  • 9. Nel progetto riabilitativo si definiscono gli interventi necessari ad affrontare il disturbo ed a modificare in senso positivo la prognosi Nel caso del DSA fra gli interventi possibili c’è quello riabilitativo e, spesso, si tratta di un intervento logopedico
  • 10. Il progetto riabilitativo • Definisce: le aree e le modalità dell’intervento (trattamento diretto, indiretto attraverso la famiglia, la scuola, il doposcuola/tutor,…) • Individua: - obiettivi generali del trattamento ( abilitare una funzione, aumentare l’efficienza di una funzione, compensare una funzione deficitaria) - obiettivi specifici del trattamento ( es. aumentare la velocità di lettura, diminuire il numero degli errori ortografici)
  • 11. PROGETTO RIABILITATIVO INTERVENTO AMBULATORIALE INTERVENTO IN FAMIGLIA Trattamento Ad es. training al tachistoscopio per aumentare velocità di lettura Trattamento Ad es. training visuo-percettivo Per migliorare discriminazione b / d Ad es. aumentare il numero di letture effettuate dal genitore ed ascoltate dal ragazzo Ad es. adozione di una strategia di studio efficace
  • 12. È una questione solo lessicale? NO Non si deve confondere il metodo di trattamento con la metodologia dell’intervento. Il DSA è un disturbo complesso in cui la scelta di un trattamento ( X Y ) non è da sola condizione di garanzia per il raggiungimento del risultato complessivo
  • 13. Caratteristiche del trattamento - Basato su un modello teorico esplicito - Basato su evidenze scientifiche che dimostrino l’efficacia - Il miglioramento dato dal trattamento deve essere maggiore alla evoluzione naturale - Precoce - Basato sul profilo funzionale emerso dalla valutazione del soggetto - Va monitorato, va verificato l’outcome
  • 14. I principi su cui fondare le scelte riabilitative: interventi e trattamenti - Le Linee Guide sulla Riabilitazione del Ministero della Sanità del 1998: principi generali - Linee Guida della Consensus Conference del 2006: indicazioni specifiche per il DSA
  • 15. Consensus conference Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della consensus conference Milano, 26-1-2007 (Pag. 19) Abilitazione L’abilitazione è l’insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e potenziamento di una funzione. Riferita ai disturbi di apprendimento (difficoltà di lettura, scrittura e calcolo) può essere intesa sia come un insieme di interventi di carattere clinico che pedagogico in senso lato.
  • 16. Consensus conference Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della consensus conference Milano, 26-1-2007 ( pag.22) Strumenti compensativi Fanno parte dell’abilitazione. Sulla base della diagnosi, della presa in carico e del progetto riabilitativo si decideranno quando e come usare gli strumenti compensativi
  • 17. Scopi dell’intervento Dipendono da qual è il problema considerato e da come lo si vuole affrontare 1) Eliminare il problema soggiacente per portare il ragazzo al normale apprendimento Scopo spesso poco realistico perché il disturbo non è rimediabile
  • 18. Scopi dell’intervento (segue) 2) Modificare il disordine, migliorando specifici aspetti della funzione e insegnando specifici comportamenti. La funzione diventa più efficiente
  • 19. Scopi dell’intervento (segue) 3) Insegnare strategie di compenso Dotare di strumenti che permettano di funzionare meglio nonostante il deficit
  • 20. Scopi dell’intervento (segue) 4) Cambiare o modificare l’ambiente, che diventa il focus dell’intervento stesso. Si ottimizzano le potenzialità di utilizzo. Spesso questo scopo si combina con uno o più degli altri tre.
  • 21. DIDATTICA ABILITAZIONE sinergia ma distinzione Obiettivi diversi Raggiungere gli obiettivi Aumentare l’efficienza dei curricolari possibili adottando processi di lettura e delle le opportune strategie funzioni cognitive correlate, didattiche e adottando finalizzandole al miglior uso strumenti compensativi comunicativo e sociale Contesti diversi in classe individuale o piccolo gruppo
  • 22. La scelta dei contenuti dell’intervento L’intervento e il/i trattamenti tengono conto del profilo emerso dalla valutazione diagnostica (soprattutto di quella funzionale) Il profilo ci dice quali sono i punti di forza e di debolezza per: FUNZIONI IMPLICATE: - Lettura: velocità, correttezza, comprensione - Scrittura: ortografia, grafia - Calcolo: sistema del numero, calcolo segue
  • 23. …… ABILITA’ SOTTOCOMPONENTI E CORRELATE - Linguistiche - Percettive - Prassiche - Visuo-motorie - Mnestiche - Attentive segue
  • 24. …… FATTORI AMBIENTALI, EMOTIVI E RELAZIONALI - La Scuola - La Famiglia - I Coetanei
  • 25. E la motivazione? La voglia di imparare e la curiosità si riducono precocemente di fronte alle difficoltà e alla fatica nell’apprendere la lettura. Si crea molto presto uno sfasamento tra le potenzialità del soggetto/piacere funzionale/fatica e tempi lunghi nell’acquisire e mantenere la strumentalità necessaria.
  • 26. Più della metà dei soggetti con DSA sviluppa un problema emotivo. Per molti di essi è chiaramente di tipo reattivo, si manifesta solo rispetto alle richieste scolastiche e si riduce spontaneamente al ridursi del DSA ( Penge 2006 )
  • 27. Considerando che, come già definito, il disturbo specifico di apprendimento ha a che vedere con le cose che acquisiamo in maniera esplicita nel contesto scolastico: leggere, scrivere eseguire calcoli, ecc., paradossalmente si deve considerare che la dislessia è una “malattia scolastica” (E. Adorno- Dirigente Scolastico della Regione Veneto) Ma …..per affrontarla è necessario agire in modo sinergico SCUOLA SANITA’ FAMIGLIA
  • 28. Scuola L’insegnante può essere la prima persona che si accorge del problema, per la discrepanza tra potenzialità intellettive adeguate e notevoli difficoltà nella letto-scrittura L’insegnante indirizza i genitori ad un corretto iter diagnostico • adattare opportune strategie didattiche • valorizzare le capacità integre • armonizzare il lavoro didattico con quello riabilitativo • una competenza deficitaria deve essere comunque finalizzata al suo massimo uso sociale • evitare che un problema settoriale influisca negativamente sugli altri apprendimenti, sulla motivazione e sull’autostima
  • 29. Il ragazzo che fatica ad imparare non è un ragazzo che non vuole: è un ragazzo che non può La Didattica deve modificarsi di fronte ad un ragazzo che non può Come la Didattica si deve modificare è una sfida che coinvolge e richiede lo sforzo comune di scuola, famiglia e sanità Nell’ambiente educativo non è giusto dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno
  • 30. La dislessia evolutiva dopo la scuola primaria: perché tanti problemi? L’evoluzione del ragazzo con dislessia sembra paradossale: la lettura migliora ma i problemi scolastici aumentano: -perché con il procedere della scolarizzazione la lettura è sempre più importante per fissare i contenuti delle varie discipline -Perché le modalità di verifica adattate dalla scuola implicano maggiormente la lettura
  • 31.
  • 32. Dislessia “compensata” (caratteristiche neuropsicologiche) -E’ in grado di leggere con discreta fluenza (> 2,5 sill/sec) che permette, pur con fatica, la comprensione autonoma - legge stimoli significativi senza commettere errori ( compenso lessicale) - gli errori compaiono negli stimoli a bassa frequenza (non parole, lessici specialistici, ecc.) -Permane deficit di automatizzazione (prontezza nella risposta) segue
  • 33. Dislessia “compensata” (conseguenze funzionali) - affaticabilità in tutti i compiti che richiedono lettura - difficoltà di comprensione e di studio - difficoltà con la lettura delle lingue straniere - difficoltà nelle prove a tempo - difficoltà con le prove con risposte a scelta multipla - bassa autostima segue
  • 34. ….. A proposito della comprensione Nella dislessia la comprensione della lettura: • non è compromessa in modo primario • dipende in parte dall’abilità di decodifica • ( l’eccessiva lentezza influisce ) • dipende in parte dalle abilità linguistiche e metalinguistiche • varia con l’età
  • 35. Dislessia “persistente” - lettura molto stentata, lenta ( < 2 sill/sec) - lettura scorretta inaccurata ( -2 ds) - impossibilità di studiare senza aiuto - rifiuto della scolarizzazione - disturbi emotivi e di socializzazione
  • 36. Lo studio del dislessico Tendenza a leggere solo una volta Utilizzo quasi esclusivo della via lessicale Tendenza a “riparare” le incongruenze senza ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura Difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale ( parole-chiave, sintesi,..)
  • 37. “Ingredienti” minimi per l’integrazione - Flessibilità e individualizzazione delle fasi di apprendimento - Integrazione fra didattica e rieducazione (diretta e indiretta) - Accessibilità agli strumenti di conoscenza - Clima relazionale
  • 38. …….gli strumenti devono essere accessibili cioè…..sul banco! - PC per la scrittura dei testi (utilizzo di facilitatori per il successo nella scrittura: predizione ortografica, correzione ortografica) - PC per utilizzo di strumenti di facilitazione per la lettura e per lo studio (power-point, ecc.)
  • 39.
  • 40.
  • 41. Compito in classe con il PC sul banco
  • 42. Circolare MIUR Ufficio IV prot. N 4099/A/4 del 05.10.2004 La SCUOLA ha a disposizione questa Circolare che, oltre a definire il disturbo e le sue manifestazioni, indica una serie di strumenti Compensativi e Dispensativi che i docenti utilizzino al fine di offrire risposte positive al diritto allo studio e all’apprendimento dei soggetti con DSA segue
  • 43. Oltre questa Circolare, molte altre Note Ministeriali offrono indicazioni, ne citiamo una recente circa gli Esami di Stato: Con la C.M. 46711 MPI, oltre a sottolineare l’importanza delle misure compensative già raccomandate nella nota 5-10-2004 n° 4099/A/4 e nell’O.M. per l’esame di Stato n° 26 del 17-03-2007, vuole richiamare particolarmente l’attenzione sulle prove orali come misure compensative dovute nei confronti delle corrispondenti prove scritte effettuate nelle lingue non native sia moderne che antiche.
  • 44. …..ma nella Scuola Secondaria i ragazzi come vivono il loro DSA e l’uso degli strumenti compensativi……
  • 45. Iacopo, II Istituto Tecnico Che strategia usi per compensare il DSA? Nulla…. La calcolatrice? Solo in fisica, lì è obbligatoria, in matematica non si può A casa la usi? No, preferisco fare i calcoli a mano La videoscrittura? Si, in laboratorio di informatica, li sono bravo E per la lettura come fai? Tipo? Studiare storia, scienze, italiano…. Sto attento in classe e vado benissimo, non ho bisogno di leggere Biancardi, 2007
  • 46. Lucia, I Socio Pedagogico Che strategia usi per compensare il DSA? In inglese uso il P.C., guardo i libri delle medie per trovare le parole. In matematica faccio esercizi aggiuntivi Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extra scolastico? No. I miei genitori volevano qualcuno, ma io ho rifiutato, non ne ho bisogno Biancardi, 2007
  • 47. Sara, I Istituto Alberghiero Che strategie usi per compensare il DSA? Ripetere molto a casa le materie da studiare. A scuola uso la calcolatrice. Anche gli altri la usano. Nelle verifiche loro non possono e io si, siamo d’accordo che faccio finta di non farmi vedere dalla Prof. La Prof. quando ho bisogno di studiare mi fa al PC o cassette audio i riassunti delle pagine. Le interrogazioni sono programmate a me sempre, per gli altri a volte. E’ la Prof. a dirmelo in privato, gli altri compagni non lo sanno Biancardi, 2007
  • 48. Giulia, I Liceo Linguistico Che strategie usi per compensare il DSA? C’è una persona che legge al posto mio, ci metterei troppo tempo e poi continuo a sbagliare le parole e non capisco niente. A casa uso la calcolatrice, ma a scuola il Prof. non la vuole; quando faccio radici cubiche non riesco La Prof. di Italiano mi interroga anche chiamandomi fuori e fa interrogazioni programmate. Poi nessuno mi fa leggere ad alta voce in classe, ma niente altro. Qualcuno ti aiuta a studiare nell’extrascolastico? Non a studiare, ma a leggere. Solo mi leggono a voce alta, poi gli schemi li faccio io, come mi ha insegnato Francesca ( Tutor ) e poi ripato con li schemi davanti Biancardi, 2007
  • 49. STRUMENTI COMPENSATIVI ESSENZIALI Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri tavola pitagorica tabella delle misure, tabella delle forme geometriche calcolatrice registratore computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale
  • 50. STRUMENTI DISPENSATIVI Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline Eventuale dispensa ove necessario dello studio della lingua straniera in forma scritta. Programmazione i tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa. Organizzazione di interrogazioni programmate Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma.
  • 51. A cosa servono gli strumenti compensativi e/o dispensativi - Migliorano motivazione e sicurezza - Personalizzano l’apprendimento - Forniscono un feed-back immediato - Formano un ambiente di apprendimento attivo - Registrano i progressi - Rafforzano i punti deboli - Facilitano il lavoro scritto - Aiutano la pianificazione e l’organizzazione del lavoro - Consentono di differenziare senza discriminare
  • 52. NODI CRITICI per l’utilizzo degli strumenti compensativi di natura Teorico/applicativa Di natura Emotivo/ambientale 1 2
  • 53. in particolare, per i testi in sintesi vocale e/o per i libri parlati Le informazioni in input (via ascolto) possono essere controllate e revisionate come avviene per le informazioni scritte? Ci sono delle differenze: 1 Traccia grafica Canale visivo Permanente il testo è più facilmente “sezionabile” Ruolo della spaziatura e della punteggiatura Traccia acustica Canale uditivo Degradabile Il testo è un continuum Ruolo delle pause e dell’intonazione
  • 54. Focalizzare/ evidenziare la singola parola o il paragrafo ha la stessa efficacia? Ci sono modi per rendere meno laborioso il procedimento di predisposizione del testo scritto alla sintesi vocale? SONO QUESITI APERTI
  • 55. Molto spesso la scuola fa fatica a modificare schemi consolidati e ad adottare strategie nuove e maggiormente flessibili Molto spesso i ragazzi dislessici rifiutano le opportunità compensative e dispensative. “ E’ meglio passare per somari che per dislessici” (G. Stella-convegno AID Assisi 2006) 2
  • 56. tendenza all’isolamento strategie di difesa IL RAGAZZO DISLESSICO Evitamento (cerco di non farlo) Aggiramento (lo fa qualcuno al posto mio) Resistenza passiva
  • 57. Cosa è importante per il ragazzo APPROCCIO INTEGRATO ALL’INTERNO DELL’EQUIPE CHE HA IN CARICO IL RAGAZZO Conoscere esattamente la natura del suo problema Sapere che il disturbo è indipendente dalla sua volontà Promuovere stili attribuzionali che accrescano la motivazione intrinseca all’apprendimento
  • 58. Cosa è importante: per la Scuola (insegnanti-compagni) per la Famiglia Informare e sensibilizzare sulla natura del problema: esperienze-laboratorio a scuola per far sperimentare difficoltà e soluzioni e creare alleanze terapeutiche • favorire la relazione con i compagni • apprendimento cooperativo • opportunità extrascolastiche • promuovere l’utilizzo di strumenti compensativi
  • 59. Soprattutto quando c’è qualche difficoltà diventa importante creare e mantenere la motivazione alla lettura ascolto di testi letti dai familiari ( lettura “gratuita” – D.Pennac) frequenza alla biblioteca spedizione e lettura di cartoline, e-mail agli amici, uso dei post-it, ricerca su Internet (familiarizzare con il P.C. e cercare sul Web) ascolto e lettura di libri parlati (un esempio) lettura di testi adattati
  • 60. Ascolto e lettura in parallelo Studi di efficacia della lettura accompagnata dall’ascolto registrato del testo (Leij e van Daal ’87 , Conte e Humphreys ’89) Fasi: 1) ascolto del brano una o due volte 2) ascolto seguendo il testo 3) ascolto leggendo il testo 4)lettura autonoma L’ascolto del brano offre facilitazione nel recupero delle corrispondenze fonologiche delle informazioni date dai grafemi.
  • 61. IN FASE DI STABILIZZAZIONE DEL DISTURBO  Automatizzare il processo di decodifica  Favorire i meccanismi di accesso al significato: implementare la capacità di fare ipotesi su “ciò che leggerò” aumentando la capacità di utilizzo di tutti gli indici disponibili : il titolo mi orienta sull’argomento, le immagini mi aiutano nel reperimento lessicale  Insegnare strategie di autocorrezione degli errori: nella lettura attenzione alle incongruenze semantiche e sintattiche, nella scrittura utilizzo del conflitto cognitivo, tecnica del “gambero”…  Pianificare la scrittura della frase e del testo
  • 62. IN FASE DI STABILIZZAZIONE DEL DISTURBO Oltre all’importanza di comunicare al ragazzo la natura del suo problema è necessario condividere il progetto riabilitativo con lui e la sua famiglia. UN DISTURBO CONDIVISIBILE E’ MENO PERICOLOSO DI UN DISTURBO INNOMINABILE
  • 63. Introdurre e implementare l’uso di strumenti compensativi/dispensativi - con il computer: migliorare e velocizzare l’uso della tastiera (spesso la lentezza d’uso diventa motivo di abbandono dello strumento) - uso della correzione automatica – correttore ortografico - uso del T9 (previo allenamento con compiti di decisione ortografica) ……….
  • 64. …...e ancora Mantenere la motivazione alla lettura/scrittura:  libri parlati  testi adattati (anche quelli in commercio)  e-mail, cartoline e lettere, uso di internet  incoraggiare l’imitazione di un modello “appetibile”, ad esempio un compagno  ed anche i compagni possono predisporre delle cose per lui
  • 65. IN FASE AVANZATA- DISTURBO STABILIZZATO  Riduzione dell’interferenza della decodifica sul controllo dei contenuti  Strategie di comprensione del testo  Strategie di programmazione del testo scritto  Strategie di studio ( le mappe concettuali )  Potenziamento ed uso autonomo degli strumenti compensativi e dispensativi ( utilizzo dei dispositivi di sintesi vocale per facilitare lo studio disciplinare, uso del registratore o mp3 o predisposizione di Audio-libri)
  • 66. LA RICERCA DELL’EQUILIBRIO Va ricercato e mantenuto un buon equilibrio fra l’aumento dell’efficienza della funzione ( ad es. di decodifica) e livelli accettabili di motivazione da parte del bambino o del ragazzo . LA LETTURA SODDISFA UN PIACERE DI TIPO COGNITIVO Nell’intervento vanno considerate le istanze di tipo comunicativo, cioè la possibilità di utilizzare al massimo le competenze disponibili per le esigenze della vita quotidiana
  • 67. ….. Quindi: in fase avanzata del disturbo stabilizzato E’ indispensabile mantenere la motivazione alla lettura/scrittura, usare libri parlati, uso di dispositivi di transcodifica con sintesi vocale (es.Carlo nelle varie versioni, Surpermappe,…), e-mail, frequentazione di siti blog , uso di internet, T9 , studio ed esame orale per il patentino  Riduzione dell’impairment  Riduzione del rischio cognitivo lo studio disciplinare viene effettuato quasi esclusivamente attraverso la lettura  Prevenzione del rischio psicopatologico e sociale . Fattori di rischio: gravità segnalazione tardiva discontinuità o settorialità nella presa in carico terapeutica peso e ruolo del DSA nelle interazioni familiari e sociali
  • 68. STRUMENTI COMPENSATIVI Non più marcatori di diversità ma… opportunità qualcosa che nasce e si diffonde per aiutare una minoranza di persone con difficoltà ha migliorato la qualità della vita di tutti perché ci ha fatto scoprire nuove possibilità
  • 69. La precocità dell’inserimento di misure compensative induce familiarità ( nel ragazzo, nella classe) e promuove cambiamenti socio-ambientali funzionali. Alcuni cambiamenti riguardano tutti i ragazzi Uso diffuso dell’informatica sembra cambiare la modalità dei meccanismi automatici di percezione: più sintetica, immediata e intuitivi. Le strategie di memorizzazione visiva vengono maggiormente utilizzate Visual Thinking-cognizione visiva
  • 71. DISTURBI SPECIFICI EVOLUTIVI DI APPRENDIMENTO • LETTURA DISLESSIA E DEFICIT DI DECODIFICA • SCRITTURA DISORTOGRAFIA: DEFICIT DI CIFRATURA DI NATURA LINGUISTICA DISGRAFIA: DEFICIT NELLA REALIZZAZIONE GRAFICA DI NATURA MOTORIA • CALCOLO PROCEDURE ESECUTIVE: LETTURA, SCRITTURA, INCOLONNAMENTO DEI NUMERI COGNIZIONE NUMERICA: SUBITIZING, MECCANISMI DI QUANTIFICAZIONE, COMPARAZIONE, SERIAZIONE CALCOLO: RECUPERO DEI FATTI NUMERICI, ALGORITMI DEL CALCOLO SCRITTO
  • 72. LETTURA LENTA E SCORRETTA – COMPRENSIONE DEL TESTO • EVITARE DI FAR LEGGERE A VOCE ALTA • EVITARE L’USO DEL CORSIVO E SUA LETTURA • INCENTIVARE L’UTILIZZO DEL COMPUTER CON SINTESI VOCALE,DI TESTI REGISTRATI, DI DIZIONARI DIGITALIZZATI • SINTETIZZARE I CONCETTI CON L’USO DI MAPPE CONCETTUALI • LEGGERE LE CONSEGNE E/O FORNIRE SUPPORTO DIGITALIZZATO • RIDURRE IL NUMERO DEGLI ESERCIZI, SENZA MODIFICARE GLI OBIETTIVI • PRIVILEGIARE LE VERIFICHE ORALI CONSENTENDO L’USO DELLE MAPPE CONCETTUALI
  • 73. DIFFICOLTA’ NEI PROCESSI DI AUTOMATIZZAZIONE: • EVITARE DI FAR PRENDERE APPUNTI, RICOPIARE TESTI O ESPRESSIONI MATEMATICHE • FORNIRE APPUNTI SU SUPPORTO DIGITALIZZATO • CONSENTIRE L’USO DEL MP3 PER REGISTRARE LE SPIEGAZIONI • EVITARE LA SCRITTURA SOTTO DETTATURA • INCENTIVARE LE PROVE ORALI PER LE LINGUE STRANIERE
  • 74. DIFFICOLTA’ NEL RICORDARE LE CATEGORIZZAZZIONI, I NOMI DEI TEMPI VERBALI, DELLE STRUTTURE GRAMMATICALI ITALIANE E STRANIERE, DEI COMPLEMENTI ( PROCESSI DI AUTOMATIZZAZIONE) • FAVORIRE L’USO DI SCHEMI • PRIVILEGIARE L’USO CONCRETO DELLE FORME GRAMMATICALI • NON UTILIZZARE LE DOMANDE A SCELTA MULTIPLA PER LE VERIFICHE ( V-F, INTEGRAZIONE ORALE )
  • 75. DISCALCULIA, DIFFICOLTA’ NEL MEMORIZZARE TAV. PITAGORICA, FORMULE, SEQUENZE E PROCEDURE ( ES. FORME GRAMMATICALI E LEL RECUPERARE RAPIDAMENTE NELLA MEMORIA NOZIONI GIA’ ACQUISITE E COMPRESE) DIFFICOLTA’ E LENTEZZA NELLE INTERROGAZIONI • INCENTIVARE L’UTILIZZO DI MAPPE SCHEMI DURANTE L’INTERROGAZIONE, ANCHE DIGITALIZZATI. QUESTE INDICAZIONI SONO PREVISTE ANCHE PER L’ESAME DI STATO, IL CANDIDATO HA L’OPPORTUNITA’ DI RECUPERARE LE INFORMAZIONI (LESSICO SPECIALISTICO) • EVITARE LA RICHIESTA DI STUDIO MNEMONICO E NOZIONISTICO IN GENERE PER LE DIFFICOLTA’ NEL RICORGARE NOMI, TERMINI TECNICI E DEFINIZIONI ( ES.MATERIE SCENTIFICHE, DIRITTO, …) • CONSENTIRE L’USO DI CALCOLATRICE, TAVOLE – TABELLE – FORMULARI DELLE VARIE DISCIPLINE SCIENTIFICHE DURANTE LE VERIFICHE, PROVE ORALI PER L’INTERROGAZIONI
  • 76. DIFFICOLTA’ NELL’ESPRESSIONE DELLA LINGUA SCRITTA DISORTIGRAFIA E DISGRAFIA • FAVORIRE L’USO DI SCHEMI TESTUALI • FAVORIRE L’USO DI PROGRAMMI DI VIDEO-SCRITTURA CON CORRETTORE ORTOGRAFICO PER L’ITALIANO E LE LINGUE STRANIERE
  • 77. SCARSA RESISTENZA E LUNGHEZZA DEI TEMPI DI RECUPERO • FISSARE INTERROGAZIONI E COMPITI PROGRAMMATI, NON SPOSTARE LE DATE • EVITARE LA SOVRAPPOSIZIONE DI COMPITI E DI INTERROGAZIONI DELLE VARIE DISCIPLINE • FLESSIBILITA’ NELLA RICHIESTA DEI COMPITI A CASA • INSTAURARE PRODUTTIVO RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA-TUTOR • CONTROLLO DELLA GESTIONE DEL DIARIO DIFFICOLTA’ NELLE LINGUE STRANIERE • PRIVILEGIARE LA FORMA ORALE
  • 78. Mappe concettuali Rappresentazione grafica di concetti espressi in forma sintetica parole-concetti all’interno di una forma geometrica nodo collegati tra loro da linee frecce che esplicitano la relazione attraverso parole- legame
  • 79. Un grazie ai…. nostri giovani lettori e scrittori