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DISPNEA
Definizione:

consiste in un sintomo molto soggettivo tipico di

disfunzione cardio-polmonare con consapevolezza di mancanza di
respiro. Si tratta di un quadro di respiro difficoltoso, spesso
irregolare nel ritmo, accelerato o rallentato di frequenza.
Interessa i muscoli accessori sia in inspirazione che in espirazione.
Non vi è sempre relazione diretta tra livello di O2 e sensazione di
dispnea: pazienti ipossici possono non lamentare dispnea mentre
altri con valori di PaO2 normali possono lamentarla.
DISPNEA
Cronica:

Acuta:

 Ostruzione acuta delle vie aeree 
 Polmonite

 Sindrome da distress respiratorio

 PNX (pneumotorace)

 IMA (infarto miocardico acuto)

BPCO
Valvulopatie
Scompenso cardiaco
Anemie

 Rottura valvola mitrale

 IR (insufficienza renale)

 EPA (edema polmonare acuto)

 Disfunzione neuromuscolare
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA
1.

Vie aeree superiori

corpi estranei, stenosi, tumori, reazioni allergiche, tracheomalacia
2.

Polmoni e basse vie aeree

asma, ipertensione, polmonite, ARDS, BPCO, tumori,
versamento pleurico, EPA.
3.

Ematologiche e metaboliche

tireotossicosi, sepsi, febbre, anemia
4.

Psicologiche

astinenza, iperventilazione, attacchi di panico, ansia e depressione
5.

Cardiache

ischemia, scompenso, aritmia, valvulopatia
6.

Neuromuscolari

miastenia, miopatie, neuropatie, sindrome di Guillain-Barré
MECCANISMO FISIOPATOLOGICO
Fase ventilatoria: insieme di processi
che determinano il trasporto e il
passaggio dei gas lungo le vie
respiratorie, la loro distribuzione e il
loro mescolamento;
Fase di scambio: fenomeni di
passaggio dell’O2 e della CO2
attraverso la membrana alveolocapillare;
Fase di trasporto dei gas che rende
possibile lo scambio e per la quale è
indispensabile una corretta perfusione
ematica del letto polmonare.
EQUILIBRIO ACIDO-BASE
ACCERTAMENTO
 ANAMNESI
 ESAME OBIETTIVO
 PARAMETRI VITALI
SCALE DI VALUTAZIONE
 Scala MRC consiste in una scala che permette di orientarci in base alla
gravità.
 Scala VAS valuta il dolore.
 Scala IADL valuta le attività di vita quotidiana come fare il bagno, vestirsi,
toilette, spostarsi, continenza di feci ed urine, alimentazione
 Scala di BORG valutazione della dispnea durante l’esercizio.
 Scala NYHA valuta il grado di dispnea, suddivisa in 4 classi:
1.Assenza di dispnea a riposo e sotto-sforzo
2.Dispnea solo sotto-sforzo intenso
3.Dispnea con lievi sforzi
4.Dispnea a riposo
INDAGINI DIAGNOSTICHE
PRIORITARIE
 RX STANDARD DEL TORACE
 TAC TORACE
 RMN TORACE
 SCINTIGRAFIA
PERFUSIONALE
 SCINTIGRAFIA VENTILATORIA
 ANGIOGRAFIA
 ESAMI EMATICI
INDAGINI ENDOSCOPICHE
Scopo diagnostico e Scopo terapeutico

 TORACENTESI
 CULTURA DELL’ESCREATO
 SPIROMETRIA
 TEST DI BRONCODILATAZIONE
 TEST DI PROVOCAZIONE
BRONCHIALE
 L’EMOGASANALISI ARTERIOSA
 CRITERI EMOGASANALITICI
 LA PULSOSSIMETRIA
VOLUMI RESPIRATORI
PRINCIPI SCIENTIFICI PER UNA
CORRETTA RESPIRAZIONE
Preparazione dell’ambiente e
microclima:
 stanza del paziente deve essere
ben pulita
 Occorre arieggiare spesso
l’ambiente
 temperatura ideale sarà di giorno
tra 18° e 21° C e di notte tra i 15°
e i 18° C
 È necessario mantenere ben
umidificato l’ambiente con appositi
dispositivi
 È importante evitare la presenza
di più persone nella stanza.

Preparazione ed educazione
del paziente:
 mobilizzazione precoce per
evitare: ipossiemia, embolia,
stasi venosa
 drenaggio posturale
 smettere di fumare
 tosse efficace
 nell’idratazione e
umidificazione:
 os, ev, aerosol
OSSIGENO TERAPIA
DEFINIZIONE Somministrazione di ossigeno al fine di
permettere il miglioramento del livello della PaO2 nel
sangue arterioso correggendo in tal modo l’ipossiemia
(PaO2 >/= 60 mmHg), prevenendo la sofferenza tissutale
attraverso l’utilizzo di appositi dispositivi.
OSSIGENO TERAPIA
COMPLICANZE


Tossicità del farmaco



Secchezza delle mucose



DISPOSITIVI


Occhialini nasali

Nausea, vomito e Vertigini



Sondino naso-faringeo



Dolore retrosternale



Maschera facciale semplice



Confusione mentale



Venitimask con sistema venturi (alto flusso)



Riduzione dell’attività mucociliare





Riduzione dell’attività macrofagica

Maschera facciale con reservoir (possibilità
di eseguire l’alto flusso)



Genesi di atelectasie



Tende facciali



Vasodilatazione polmonare
Vasocostrizione sistemica





Cappe ad ossigeno



Riduzione dell’eritropoiesi



Tende a ossigeno



Riduzione della portata cardiaca



Isolette neonatali e croupette



Confusione mentale



Dispositivi per ventilazione meccanica



Cefalea



Nel neonato fibroplasia retrolenticolare



Nel BPCO riduzione o arresto della ventilazione
OSSIGENO TERAPIA
POSSIBILI MANIFESTAZIONI DI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA:
 Dispnea: inspiratoria, espiratoria o mista
 Posizione ortopnoica
 Fame d’aria
 Cianosi ( Hb desaturata > 5 g/dl)
 Agitazione,ansia, paura: sudore, tachicardia, pallore, ipertensione
 Coinvolgimento dei muscoli accessori
 Alitamento delle pinne nasali
 Sibili inspiratori
 Difficoltà nelle attività quotidiane
 Confusione mentale
 Rientro del giugulo
ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE

Consiste nell’aspirazione meccanica delle
secrezioni tracheobronchiali che si
trovano nell’albero respiratorio, in modo
particolare nel tratto tracheobronchiale. Le
vie utilizzate sono la via orale, la via
nasale e le protesi respiratorie come tubo
endotracheale e tracheotomia.
ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE
INDICAZIONI:
 Le secrezioni sono visibili nelle vie
respiratorie
 All’auscultazione toracica si
percepiscono gorgoglii, ronchi,
diminuzione del murmure vescicolare
 Sospetto di aspirazione di materiale
gastrico

COMPLICANZE:
 Infezioni
 lesioni mucosa con sanguinamenti


lesioni per eccessiva forza aspirativa
( non superiore a 150 mmHg
nell’adulto),

 broncospasmo o laringospasmo

 Incremento del lavoro respiratorio

 turbe cardiache ed emodinamiche
causate da stimolazione vagale

 Variazione dei parametri
emogasanalitici

 tachicardie fibrillazioni o aritmie,

 Agitazione del paziente

 ipossia
 stimolazione del vomito.
ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE
PRINCIPI SCIENTIFICI
 Utilizzare sondini in PVC trasparenti, di diametro dai 12 ai 18 gaus
 Aspirazioni non superiore a 10-15 secondi
 Non introdurre il sondino in fase aspirativa
 Misurare la lunghezza del sondino che deve essere introdotto, dal lobo
dell’orecchio alla punta del naso a quattro dita sotto il giugulo
 Il calibro si decide nel caso di protesi respiratorie non superando la metà del
calibro della protesi
 Nell’aspirazione delle secrezioni attraverso le vie naturali si rispetta al bassa
carica microbica, per l’aspirazione tramite protesi ventilatorie è necessario
garantire l’asepsi
 Eseguire una corretta igiene del cavo orale e delle narici per evitare la
migrazione di agenti patogeni nelle basse vie aeree
 Iperossigenare il paziente prima di eseguire la manovra per ridurre le
complicanze dell’ipossia, ponendo attenzione ai pazienti BPCO
 Lubrificazione con lubrificante idrosolubile
 Lavaggio del circuito con acqua bidistillata sterile
ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE
CONTROLLO DEL PAZIENTE


Prima, durante e dopo la procedure
devono essere controllati i seguenti
parametri:

CONTROINDICAZIONI
 Vie nasali occluse o facile epistassi
 Epiglottite



Rumori respiratori



Colore della cute

 Trauma recente alla testa, alla faccia o
al collo



Schema e frequenza respiratoria



Frequenza cardiaca

 Disturbi della coagulazione



Saturimetria



Pressione intracranica se possibile e
se necessario



Pressione arteriosa



Colore, consistenza e quantità delle
secrezioni



Presenza di sanguinamento o traumi



Tosse, Laringospasmo

 Laringospasmo, broncospasmo
 Irritazione delle vie aeree
 Infezioni delle vie aeree superiori
 Intervento chirurgico recente alla
trachea con anastomosi alta
 Prime ore dopo un infarto miocardico
TRACHEOSTOMIA
Procedura chirurgica eseguita in anestesia locale o
generale per posizionare in trachea, a livello dei primi
anelli tracheali un a cannula da lasciare per più giorni per
consentire una comunicazione diretta tra vie aeree
inferiori e ambiente si crea così, uno stoma artificiale
abboccando la parete anteriore della trachea ai piani
cutanei. La tracheostomia non è solo un dispositivo di
ventilazione ma anche una modificazione dell’assetto
anatomico della persona e della fisiologia.
TRACHEOSTOMIA
GESTIONE ED EDUCAZIONE
 Sostituzione della cannula
 Alimentazione
 Tosse
 Rimozione della cannula tracheostomica
 Strumenti per parlare
 Educazione del paziente per la prevenzione delle
complicanze
SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI
ATTRAVERSO LA VIA INALATORIA
Nebulizzatori per aerosol terapia
Aerosol pre-dosati
Istillazioni nasali
TERAPIA FARMACOLOGICA
 DECONGESTIONANTI
SIMPATICOMIMETICI
 ANTISTAMINICI
 Per trattare le malattie delle
vie aeree inferiori:
 BRONCODILATATORI
 gli

agonisti
adrenergici

 le metilxantine
 gli anticolinergici

beta-

 ESPETTORANTI
 MUCOLITICI
 CORTICOSTEROIDI
 ANTITOSSIGENI
 ANTINFIAMMATORI
RESPIRATORI
 ANTILEUCOTRIENI
 IMMUNOMODULATORI
 In caso di crisi d'asma sono
usate le BENZODIAZEPINE
 I DIURETICI
 I GLICOSIDI DIGITALICI
Dispnea

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Dispnea

  • 1. DISPNEA Definizione: consiste in un sintomo molto soggettivo tipico di disfunzione cardio-polmonare con consapevolezza di mancanza di respiro. Si tratta di un quadro di respiro difficoltoso, spesso irregolare nel ritmo, accelerato o rallentato di frequenza. Interessa i muscoli accessori sia in inspirazione che in espirazione. Non vi è sempre relazione diretta tra livello di O2 e sensazione di dispnea: pazienti ipossici possono non lamentare dispnea mentre altri con valori di PaO2 normali possono lamentarla.
  • 2. DISPNEA Cronica: Acuta:  Ostruzione acuta delle vie aeree   Polmonite   Sindrome da distress respiratorio   PNX (pneumotorace)   IMA (infarto miocardico acuto) BPCO Valvulopatie Scompenso cardiaco Anemie  Rottura valvola mitrale  IR (insufficienza renale)  EPA (edema polmonare acuto)  Disfunzione neuromuscolare
  • 3. CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA 1. Vie aeree superiori corpi estranei, stenosi, tumori, reazioni allergiche, tracheomalacia 2. Polmoni e basse vie aeree asma, ipertensione, polmonite, ARDS, BPCO, tumori, versamento pleurico, EPA. 3. Ematologiche e metaboliche tireotossicosi, sepsi, febbre, anemia 4. Psicologiche astinenza, iperventilazione, attacchi di panico, ansia e depressione 5. Cardiache ischemia, scompenso, aritmia, valvulopatia 6. Neuromuscolari miastenia, miopatie, neuropatie, sindrome di Guillain-Barré
  • 4. MECCANISMO FISIOPATOLOGICO Fase ventilatoria: insieme di processi che determinano il trasporto e il passaggio dei gas lungo le vie respiratorie, la loro distribuzione e il loro mescolamento; Fase di scambio: fenomeni di passaggio dell’O2 e della CO2 attraverso la membrana alveolocapillare; Fase di trasporto dei gas che rende possibile lo scambio e per la quale è indispensabile una corretta perfusione ematica del letto polmonare.
  • 6. ACCERTAMENTO  ANAMNESI  ESAME OBIETTIVO  PARAMETRI VITALI
  • 7. SCALE DI VALUTAZIONE  Scala MRC consiste in una scala che permette di orientarci in base alla gravità.  Scala VAS valuta il dolore.  Scala IADL valuta le attività di vita quotidiana come fare il bagno, vestirsi, toilette, spostarsi, continenza di feci ed urine, alimentazione  Scala di BORG valutazione della dispnea durante l’esercizio.  Scala NYHA valuta il grado di dispnea, suddivisa in 4 classi: 1.Assenza di dispnea a riposo e sotto-sforzo 2.Dispnea solo sotto-sforzo intenso 3.Dispnea con lievi sforzi 4.Dispnea a riposo
  • 8. INDAGINI DIAGNOSTICHE PRIORITARIE  RX STANDARD DEL TORACE  TAC TORACE  RMN TORACE  SCINTIGRAFIA PERFUSIONALE  SCINTIGRAFIA VENTILATORIA  ANGIOGRAFIA  ESAMI EMATICI
  • 9. INDAGINI ENDOSCOPICHE Scopo diagnostico e Scopo terapeutico  TORACENTESI  CULTURA DELL’ESCREATO  SPIROMETRIA  TEST DI BRONCODILATAZIONE  TEST DI PROVOCAZIONE BRONCHIALE  L’EMOGASANALISI ARTERIOSA  CRITERI EMOGASANALITICI  LA PULSOSSIMETRIA
  • 11. PRINCIPI SCIENTIFICI PER UNA CORRETTA RESPIRAZIONE Preparazione dell’ambiente e microclima:  stanza del paziente deve essere ben pulita  Occorre arieggiare spesso l’ambiente  temperatura ideale sarà di giorno tra 18° e 21° C e di notte tra i 15° e i 18° C  È necessario mantenere ben umidificato l’ambiente con appositi dispositivi  È importante evitare la presenza di più persone nella stanza. Preparazione ed educazione del paziente:  mobilizzazione precoce per evitare: ipossiemia, embolia, stasi venosa  drenaggio posturale  smettere di fumare  tosse efficace  nell’idratazione e umidificazione:  os, ev, aerosol
  • 12. OSSIGENO TERAPIA DEFINIZIONE Somministrazione di ossigeno al fine di permettere il miglioramento del livello della PaO2 nel sangue arterioso correggendo in tal modo l’ipossiemia (PaO2 >/= 60 mmHg), prevenendo la sofferenza tissutale attraverso l’utilizzo di appositi dispositivi.
  • 13. OSSIGENO TERAPIA COMPLICANZE  Tossicità del farmaco  Secchezza delle mucose  DISPOSITIVI  Occhialini nasali Nausea, vomito e Vertigini  Sondino naso-faringeo  Dolore retrosternale  Maschera facciale semplice  Confusione mentale  Venitimask con sistema venturi (alto flusso)  Riduzione dell’attività mucociliare   Riduzione dell’attività macrofagica Maschera facciale con reservoir (possibilità di eseguire l’alto flusso)  Genesi di atelectasie  Tende facciali  Vasodilatazione polmonare Vasocostrizione sistemica   Cappe ad ossigeno  Riduzione dell’eritropoiesi  Tende a ossigeno  Riduzione della portata cardiaca  Isolette neonatali e croupette  Confusione mentale  Dispositivi per ventilazione meccanica  Cefalea  Nel neonato fibroplasia retrolenticolare  Nel BPCO riduzione o arresto della ventilazione
  • 14. OSSIGENO TERAPIA POSSIBILI MANIFESTAZIONI DI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA:  Dispnea: inspiratoria, espiratoria o mista  Posizione ortopnoica  Fame d’aria  Cianosi ( Hb desaturata > 5 g/dl)  Agitazione,ansia, paura: sudore, tachicardia, pallore, ipertensione  Coinvolgimento dei muscoli accessori  Alitamento delle pinne nasali  Sibili inspiratori  Difficoltà nelle attività quotidiane  Confusione mentale  Rientro del giugulo
  • 15. ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE Consiste nell’aspirazione meccanica delle secrezioni tracheobronchiali che si trovano nell’albero respiratorio, in modo particolare nel tratto tracheobronchiale. Le vie utilizzate sono la via orale, la via nasale e le protesi respiratorie come tubo endotracheale e tracheotomia.
  • 16. ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE INDICAZIONI:  Le secrezioni sono visibili nelle vie respiratorie  All’auscultazione toracica si percepiscono gorgoglii, ronchi, diminuzione del murmure vescicolare  Sospetto di aspirazione di materiale gastrico COMPLICANZE:  Infezioni  lesioni mucosa con sanguinamenti  lesioni per eccessiva forza aspirativa ( non superiore a 150 mmHg nell’adulto),  broncospasmo o laringospasmo  Incremento del lavoro respiratorio  turbe cardiache ed emodinamiche causate da stimolazione vagale  Variazione dei parametri emogasanalitici  tachicardie fibrillazioni o aritmie,  Agitazione del paziente  ipossia  stimolazione del vomito.
  • 17. ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE PRINCIPI SCIENTIFICI  Utilizzare sondini in PVC trasparenti, di diametro dai 12 ai 18 gaus  Aspirazioni non superiore a 10-15 secondi  Non introdurre il sondino in fase aspirativa  Misurare la lunghezza del sondino che deve essere introdotto, dal lobo dell’orecchio alla punta del naso a quattro dita sotto il giugulo  Il calibro si decide nel caso di protesi respiratorie non superando la metà del calibro della protesi  Nell’aspirazione delle secrezioni attraverso le vie naturali si rispetta al bassa carica microbica, per l’aspirazione tramite protesi ventilatorie è necessario garantire l’asepsi  Eseguire una corretta igiene del cavo orale e delle narici per evitare la migrazione di agenti patogeni nelle basse vie aeree  Iperossigenare il paziente prima di eseguire la manovra per ridurre le complicanze dell’ipossia, ponendo attenzione ai pazienti BPCO  Lubrificazione con lubrificante idrosolubile  Lavaggio del circuito con acqua bidistillata sterile
  • 18. ASPIRAZIONE TRACHEO-BRONCHIALE CONTROLLO DEL PAZIENTE  Prima, durante e dopo la procedure devono essere controllati i seguenti parametri: CONTROINDICAZIONI  Vie nasali occluse o facile epistassi  Epiglottite  Rumori respiratori  Colore della cute  Trauma recente alla testa, alla faccia o al collo  Schema e frequenza respiratoria  Frequenza cardiaca  Disturbi della coagulazione  Saturimetria  Pressione intracranica se possibile e se necessario  Pressione arteriosa  Colore, consistenza e quantità delle secrezioni  Presenza di sanguinamento o traumi  Tosse, Laringospasmo  Laringospasmo, broncospasmo  Irritazione delle vie aeree  Infezioni delle vie aeree superiori  Intervento chirurgico recente alla trachea con anastomosi alta  Prime ore dopo un infarto miocardico
  • 19. TRACHEOSTOMIA Procedura chirurgica eseguita in anestesia locale o generale per posizionare in trachea, a livello dei primi anelli tracheali un a cannula da lasciare per più giorni per consentire una comunicazione diretta tra vie aeree inferiori e ambiente si crea così, uno stoma artificiale abboccando la parete anteriore della trachea ai piani cutanei. La tracheostomia non è solo un dispositivo di ventilazione ma anche una modificazione dell’assetto anatomico della persona e della fisiologia.
  • 20. TRACHEOSTOMIA GESTIONE ED EDUCAZIONE  Sostituzione della cannula  Alimentazione  Tosse  Rimozione della cannula tracheostomica  Strumenti per parlare  Educazione del paziente per la prevenzione delle complicanze
  • 21. SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI ATTRAVERSO LA VIA INALATORIA Nebulizzatori per aerosol terapia Aerosol pre-dosati Istillazioni nasali
  • 22. TERAPIA FARMACOLOGICA  DECONGESTIONANTI SIMPATICOMIMETICI  ANTISTAMINICI  Per trattare le malattie delle vie aeree inferiori:  BRONCODILATATORI  gli agonisti adrenergici  le metilxantine  gli anticolinergici beta-  ESPETTORANTI  MUCOLITICI  CORTICOSTEROIDI  ANTITOSSIGENI  ANTINFIAMMATORI RESPIRATORI  ANTILEUCOTRIENI  IMMUNOMODULATORI  In caso di crisi d'asma sono usate le BENZODIAZEPINE  I DIURETICI  I GLICOSIDI DIGITALICI

Notas do Editor

  1. {}