1. Seymour Papert e i micromondi
Seymour Papert, matematico sudafricano, ha lavorato
a Ginevra con il grande psicologo Jean Piaget. Poi è
andato negli Stati Uniti dove con Marvin Minsky ha fondato il laboratorio di Intelligenza Artificiale del Mit ed
inventato il linguaggio Logo. Papert afferma che i bambini possono diventare piccoli matematici se si parte
dal gioco per arrivare nei micromondi, universi cognitivi finiti dotati di pochi oggetti simbolici e poche regole per manipolarli,
costruiti in modo che i bambini possano esplorarli fino in fondo.
Informatica della mente: cioe?
Un termine introdotto da G. Lariccia per indicare l’
informatica che si può capire ed imparare anche a
prescindere dal computer, per esempio attraverso il
gioco e la matematica ricreativa. Dopo esserne divenuti padroni, l’ informatica della mente consente di
dominare i computer piuttosto che esserne dominati.
Seymour Papert, inventore del linguaggio Logo, ha
definito “costruzionismo” la filosofia educativa per
cui l’ apprendimento migliore si ha quando si impegnano i bambini in progetti realistici che li portano a costruire oggetti e
strutture complesse. Un obiettivo sensato, ad esempio, è quello di proporre
ai bambini di imparare a costruire i loro
giochi. Un altro è quello di imparare a
raccontare e rappresentare con dei disegni le danze che imparano. E finalmente,
l’ ultimo grido è quello di di creare dei
cartoni animati (stop motion) con dei
pupazzi che eseguono le danze che loro
hanno appena imparato.
info-capranica-infanzia.wikispaces.com
Romolo Bozzo e Giovanni Lariccia
BAMBINI E AUTOMI
(tra giochi, codici e computer)
Un’ introduzione all’ informatica della mente
per i bambini della scuola dell’ infanzia di Capranica
Info Capranica: chi come cosa?
Info Capranica è una iniziativa che si articola in quattro progetti che
partono da un’ unica proposta educativa di G. Lariccia associata alla
cosiddetta Informatica della mente. G. Lariccia insegna Didattica della
matematica alla Università Cattolica di Milano e Didattica dell’ informatica presso l’ Università Lumsa di Roma. Romolo Bozzo, già dirigente delle
scuole dell’ obbligo capranichesi e provveditore agli studi di Viterbo, ha
aderito con entusiasmo al progetto, raffinandolo e portandovi tutto il
patrimonio di esperienza e conoscenza del mondo della scuola e del territorio capranichese. Segnaliamo il fatto che progetti come questi sono
stati già proposti ed attuati in diverse città italiane.
Capranica, 22 ottobre 2013
2. Matematica felice
La matematica felice è una delle attività che fanno parte della informatica della mente. Si parte da alcuni giochi matematici antichissimi che si
possono giocare sia con dei pezzi di legno, sia sull’ iPad che sul computer. Praticando questi giochi e riflettendo, insieme agli animatori, su
quello che imparano e su come lo imparano, i bambini cominciano ad
amare la matematica che non sarà mai più un incubo per loro.
Giocare con l’ iPad per capire come si impara
Abbiamo provato e riprovato diversi giochi sull’ iPad con diverse classi
di bambini in varie scuole italiane tra Roma, Bari e Milano, di età compresa tra i 4 e i 5 anni. I bambini si sono divertiti ma hanno anche giocato con molto impegno, da soli o in piccoli gruppi di due o tre ed hanno
dimostrato di saper imparare e di saper raccontare le loro esperienze.
Il movimento e le danze popolari
Comunicare con i marziani!
“I marziani mi sono apparsi in sogno dicendo che vogliono comunicare
con noi bambini. Dobbiamo imparare a comunicare con i marziani. I
quali non usano parole, ma azioni oppure oggetti”. Tra le azioni ci sono
i ritmi: binari (tic tac), ternari (din don dan) e così via. Tra gli oggetti ci
sono i blocchi logici, usati come se fossero banconote, per scambiare,
conservare, rappresentare oggetti di qualsiasi tipo. Arriviamo così sulla
soglia dei concetti di codice, informazione, azione simbolica, procedura
Piccoli matematici crescono!
Con il nostro metodo i bambini imparano ad amare la matematica,
anzi si convincono di essere dei piccoli matematici per il solo fatto di
praticarla con gusto e con passione e solitamente non smettono più di
amarla e cercarla, in tutte le sue forme, anche quando crescono!
I neuroscienziati ci dicono che la matematica nasce dalla percezione e
dalla consapevolezza dei movimenti del nostro corpo. Così noi abbiamo
usato i giochi logici introdotti in aula per creare delle coreografie di tipo
matematico: danze popolari in cui i bambini vengono invitati a muoversi
con un linguaggio di tipo informatico, dicendo che devono imparare a
seguire le regole come fanno “gli automi” o “i marziani”!
Dal gioco alla metacognizione
Nella scuola dell’ infanzia gli incontri cominciano con una performance
del conduttore. Seguono attività con dei materiali concreti e/o con il
corpo, quindi attività individuali svolte con un iPad. La classe continua
con la rappresentazione ed il racconto dell’ esperienza vissutae questo
si chiama metacognizione in quanto i bambini impararano ad imparare!