Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
4. Le 8 competenze chiave
1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione in lingue straniere
3. Competenza matematica e le competenze di
base in campo scientifico e tecnologico
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Senso di iniziativa e di imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturali
5. Migranti e Nativi Digitali
• Il passaggio dalla società delle conoscenze alla
società delle competenze stimola un progressivo
superamento della didattica di tipo trasmissivo a
verso esperienze di apprendimento di tipo
collaborativo ed esperienziale.
• Questa migrazione rende necessario il
ripensamento degli ambienti (analogici e digitali)
in cui il gruppo in formazione agisce.
• In questo contesto si inserisce la validità degli
approcci didattici basati sul cooperative learning.
7. Diversificazione ed Esplorazione
• Nel laboratorio l’insegnante predispone contesti
operativi e comunicativo-relazionali; crea le condizioni
che consentono ai singoli allievi di riscoprire,
reinventare, ricostruire i concetti, nel rispetto dei livelli
di sviluppo e di apprendimento, degli stili e dei ritmi
personali.
• E ciò non può essere effettuato attraverso la lezione
collettiva, ma attraverso la costituzione di gruppi che
operino in laboratori di apprendimento diversificati per
praticare e rielaborare i contenuti disciplinari, avendo
anche lo spazio per esplorare strategie alternative a
quelle proposte dall’insegnante.
8. Caratteristiche epistemologiche del
laboratorio #1
• Personalizzazione. Innanzitutto la personalizzazione
degli obiettivi formativi sulla base delle esigenze
formative dei singoli alunni e la personalizzazione dei
percorsi di apprendimento (unità di apprendimento)
sulla base dei livelli di sviluppo e di apprendimento,
oltre che degli stili e dei ritmi di apprendimento, degli
interessi, delle motivazioni e delle predilezioni dei
singoli alunni.
• Operatività. Nei laboratori si attuano i principi
metodologico-didattici del learning by doing
(apprendere attraverso il fare, è il modello
dell’epistemologia operativa) e quindi del problem
solving e del cooperative learning.
9. Caratteristiche epistemologiche del
laboratorio #2
• Prima di essere “ambiente”, il laboratorio è uno “spazio
mentale attrezzato”, una forma mentis, un modo di interagire
con la realtà per comprenderla e/o per cambiarla.
• L'attività proposta, nel laboratorio formativo, si deve prestare
ad una manipolazione concreta. Un’attività puramente
verbale, senza il passaggio al trattamento reale, non è
sufficiente.
• L'attività non deve avere una soluzione unica. Il laboratorio
non è il luogo dell'esercitazione meccanica, dei passi obbligati.
Lo “spazio mentale attrezzato” richiede non una risposta
giusta, un'unica soluzione, ma più risposte e più soluzioni, tutte
a vario titolo plausibili.
10. Caratteristiche epistemologiche del
laboratorio #3
• Le attività devono possedere valenze metaforiche
(come-così) Operare in laboratorio significa fare
riferimento (ripensare) ad esperienze lontane ed
eterogenee, e contemporaneamente costruire, su quel
pensiero, nuove esperienze.
• Come quella volta così oggi …
• Le attività devono coinvolgere il rapporto che ciascuno
ha con il sapere, il laboratorio supera la perenne
divisione tra teoria e pratica, tra principi e applicazioni,
individuando il sapere come conoscenza in azione.
11. Caratteristiche didattiche del
laboratorio #1
• L’obiettivo non è quanto si deve conoscere in ordine alle
discipline teoriche, ma in che modo le discipline possono
costruire la competenza nell’allievo
• Luogo di costruzione della conoscenza. E’ necessario
trovare efficaci collegamenti tra contenuti disciplinari e le
esperienze diversificate degli allievi.
• Avventura conoscitiva: nell’insegnamento-apprendimento
l’insegnante e l’allievo si costituiscono entrambi come quel
viaggiatore, il cui viaggio e la cui scommessa è il percorso
formativo.
12. Caratteristiche didattiche del
laboratorio #2
• Metacognizione: perché il laboratorio didattico mira ad
un processo di apprendimento che non incida solamente
sulle abilità di base o acquisite, ma anche sulle modalità
della loro comprensione ed utilizzazione. L’approccio
metacognitivo è una modalità di intervento polivalente e
trasversale all’interno del processo di apprendimento.
• Approccio cooperativo: il laboratorio è l’ambiente in cui
si concretizza un nuovo modello di
insegnamento/apprendimento fondato sulle interazioni
fra gli attori del processo formativo. In laboratorio
l’enfasi va posta sul rapporto tra esperienza individuale e
ricostruzione culturale affinché le teorie servano per
rispondere ai perché emersi dall’esplorazione.
14. Collaborare (cum + laborare)
(lavorare insieme)
• Affinché vi sia collaborazione o cooperazione, devono
essere presenti i seguenti elementi.
1. Positiva interdipendenza. I membri del gruppo fanno
affidamento gli uni sugli altri per raggiungere lo scopo.
Se qualcuno nel gruppo non fa la propria parte, anche
gli altri ne subiscono le conseguenze. I soggetti devono
sentire responsabili del loro personale apprendimento e
dell'apprendimento degli altri membri del gruppo .
2. Responsabilità individuale. Tutti i soggetti di un gruppo
devono rendere conto sia della propria parte di lavoro
sia di quanto hanno appreso. Ogni studente, nelle
verifiche, dovrà dimostrare personalmente quanto ha
imparato.
15. 3. Interazione faccia a faccia. Parte del lavoro di gruppo
può essere divisa e svolta individualmente, ma è
comunque necessario lavorare in modo interattivo,
verificando gli uni con gli altri la catena del
ragionamento, le conclusioni, le difficoltà e fornendosi il
feedback. In questo modo si ottiene anche un altro
vantaggio: i soggetti si insegnano a vicenda (peer
education, peer review).
4. Uso appropriato delle abilità nella collaborazione.
Incoraggiare e aiutare a sviluppare la fiducia nelle
proprie capacità, la leadership, la comunicazione, il
prendere delle decisioni e il difenderle, la gestione dei
conflitti nei rapporti interpersonali.
5. Valutazione del lavoro. Periodicamente si valutano
l'efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo,
e individuano i cambiamenti necessari per migliorarne
l'efficienza.
16. Vantaggi
• Migliori risultati degli studenti: tutti i lavorano più a lungo sul
compito e con risultati migliori, migliorando la motivazione
intrinseca e sviluppando maggiori capacità di ragionamento e
di pensiero critico;
• Relazioni più positive tra gli studenti: i soggetti sono
coscienti dell’importanza dell’apporto di ciascuno al lavoro
comune e sviluppano pertanto il rispetto reciproco e lo spirito
di squadra;
• Maggiore benessere psicologico: gli studenti sviluppano un
maggiore senso di autoefficacia e di autostima, sopportano
meglio le difficoltà e lo stress. Gli insegnanti fanno un passo
di lato e diventano coordinatori di gruppi di lavoro,
alleggerendosi dalla fatica del “tiro alla fune” per attirare la
loro attenzione durante una lezione frontale tradizionale.
17. Diversità e Similitudine
• Non esiste un'unica versione di cooperative
learning, ma molte posizioni interpretate da
diversi autori.
• I principali riferimenti teorici dei metodi di
Cooperative Learning ruotano attorno a tre
principali prospettive: motivazionali, sociali e
cognitive.
• Il filo rosso che le unisce è la scomposizione di
una complessità in sotto problemi e la successiva
ricomposizione delle soluzioni individuate da
diversi gruppi.
18. Cooperare è come realizzare un puzzle
• Ogni studente ha un compito che contribuisce a
un obiettivo complessivo di gruppo.
• Ogni gruppo ha un compito che contribuisce
all’obiettivo complessivo della classe.
• L'insegnante accerta la competenza del gruppo
e dei singoli sull'argomento complessivo.
19. Perché si collabora o si scollabora ?
• Anni di ricerche hanno rivelato che la variabile
più determinante per l'acquisizione di
competenze cooperative è il CONTESTO.
• Tutti noi possiamo essere estremamente
cooperativi o competitivi, a seconda del tipo
di situazione in cui siamo inseriti.
• Quindi la sfida per gli insegnanti è quella di
trovare quali situazioni o contesti di classe
favoriscono un comportamento sociale.
20. Azioni generali
• Predisporre l'aula ed i materiali didattici
• Specificare gli obiettivi
• Scomporre il problema in sotto problemi
• Creare i gruppi di lavoro e assegnare i ruoli per
promuovere l'interdipendenza
• Strutturare le responsabilità individuali e la
cooperazione fra i gruppi
• Specificare i comportamenti desiderati ed i criteri per il
successo
• Insegnare le abilità di collaborazione e le modalità di
feedback
• Monitorare i gruppi e fornire assistenza al compito
• Valutare sia il prodotto finale che il processo creativo
21. Tipologie di Gruppo
• Cooperativo
– “Affondiamo o nuotiamo insieme”
• Competitivo
– “Se tu vinci, io perdo/se io vinco, tu perdi“
• Individualistico
– "Siamo tutti qui, soli/ognuno lavora per sé"
22. Forma Cooperativa
• Gruppi composti da tre-cinque persone;
sistemazione dell'aula circolare in modo che i
componenti possano condividere i materiali,
guardarsi negli occhi, parlare a voce bassa; ad ogni
gruppo è affidata una copia del materiale in modo
che i componenti lavorino insieme; spiegazione
chiara del compito rispetto a : obiettivi, contenuti,
attività, criteri di valutazione, consapevolezza degli
studenti nel sentirsi corresponsabili della riuscita del
compito; suddivisione dei ruoli: una persona prende
nota di ciò che viene detto, una legge l'elaborato
finale, un'altra controlla il lavoro rispetto alle regole
date.
23. Forma Individualistica
• Ogni ragazzo lavora da solo; la sistemazione
dell'aula è secondo banchi distanti tra di loro,
distribuiti lungo il perimetro della classe;
spiegazione chiara del compito rispetto a :
contenuti, attività, obiettivi richiesti ad ogni
singolo componente, consapevolezza che il
lavoro svolto da ciascuno non ha relazioni con
quello dei compagni.
24. Forma Competitiva
• Formazione dei gruppi in seguito ad una graduatoria che va
dai più bravi ai meno bravi: gli studenti sono sistemati in
gruppi eterogenei in modo che in ognuno ve ne sia uno che
compete con compagni di uguali capacità provenienti da
altri gruppi; la gara si svolge tra componenti con uguali
capacità appartenenti a gruppi diversi, in modo che la
valutazione finale si ottiene dalla somma dei punteggi
conseguiti da tutti i membri appartenenti ai gruppi iniziali;
spiegazione chiara del compito rispetto a : lavoro in gruppo
e lavoro per la prova di competizione; Consapevolezza che
l'altro gruppo è un rivale da superare per cui se ogni
persona riuscirà ad esser la migliore in ciascun gruppo
competitivo, anche il gruppo cooperativo di appartenenza
risulterà il migliore perchè i punteggi conseguiti saranno
sommati tra di loro.