10. I modelli di lettura I modelli di lettura
l Il modello dell’accesso fonologico, che ha dato luogo al metodo fonematico, basato
sulla decifrazione accurata della parola scritta
l Il modello dell’accesso diretto che ha dato luogo al metodo globale, basato sulla lettura
di intere parole molto contestualizzate e presentate con frequenza.
l LIMITI DEL MODELLO FONEMATICO:
Sovraccarico della memoria a breve termine. Eccessiva dipendenza
dall’oralizzazione. Tendenza a privilegiare la parte strettamente linguistica del
processo di lettura; cioè la trasformazione delle stringhe di segni in stringhe di suoni.
l LIMITI DEL MODELLO GLOBALE:
Deve essere accompagnato da una forte motivazione alla lettura. Richiede un
retroterra di conoscenze lessicali e sintattiche. Non si presta ad una dissociazione degli
aspetti psico (legati alla comprensione) da quelli linguistici (legati alla trasformazione
del segno) Rischio di approssimazione nella comprensione del testo. Rischi di
un’eccessiva tendenza ad indovinare.
l Nell’insegnamento scolastico il metodo più diffuso è quello fonematico e del resto è
quello che meglio si adatta alle caratteristiche fonografiche della lingua italiana.
l Ciascuno dei due metodi sviluppa uno degli aspetti del processo di lettura e ciò che
manca in entrambi è una corretta considerazione dei diversi meccanismi implicati in
esso.
20. Percorsi di Percorsi di simbolizzazione simbolizzazione
l Percorso della lettura:
l Lettura di tracce e impronte
interpretazione di simboli nella sezione
interpretazione dei simboli più
convenzionali(etichette e simbologia negli
elettrodomestici ecc)
gioco del supermercato e lettura per
anticipazione dei contenitori
riconoscimento di parole usate in sezione
lettura per anticipazione di libri solo disegnati
presenti in sezione
ascolto della lettura dell’adulto
23. Attività di completamento: il Attività di completamento: il cloze cloze
l Uno strumento che si puo’ cominciare ad
utilizzare molto presto, con l’ introduzione delle
frasi e’ il completamento delle lacune:
l CLOZE
l Le lacune del testo infatti svolgono un ruolo
importante nel sollecitare il bambino a mantenere
sempre attivo il processo di anticipazione e la
strategia di coordinazione e di verifica del
significato.
37. CHE COSA FARE? CHE COSA FARE?
l Procedere con gradualità (presentazione inizialmente solo dello
stampato maiuscolo,….)
l Utilizzare differenti mediatori didattici
l Fare uso di organizzatori grafici della conoscenza (mappe,
schemi, tabelle…)
l Favorire l’impiego di strategie individuali (ascolto, lettura,
comprensione, produzione scritta, calcolo, studio, memoria,
attenzione,…)
l Curare la continuità educativa in verticale e in orizzontale
l Evitare di far leggere a voce alta (promuovere il piacere di
condividere un testo letto)
l Evitare la scrittura veloce sotto dettatura
l Evitare lo studio della lingua straniera scritta
l Non richiedere lo studio a memoria delle tabelline
l Sollecitare l’uso di strumenti compensativi e dispensativi
l Favorire l’uso del computer