SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 31
Psicologia delle disabilità
Disabilità mentale
Roberta Camba
Sezione di Psicologia, Dip. di Scienze Antropologiche, Università di Genova
mail: robertacamba@tiscali.it
camba@nous.unige.it
Studi sull’intelligenza
Le teorie fattoriali, diffusesi durante la prima metà del secolo,
pur diverse tra loro, avevano in comune la ricerca di un
numero limitato di capacità mentali di base
Spearman: a) un fattore generale, presente in tutte le prestazioni intellettuali;
b) un insieme di fattori specifici, ciascuno dei quali è rilevante solo per un
certo compito
Turstone: prescinde dalla definizione di un fattore generale e descrive un
certo numero di fattori o abilità mentali primarie relativamente
indipendenti
Baroff (1986) e Lindsey (1990) includono nella definizione di
intelligenza (*): ragionamento, comprensione, acquisizione di
conoscenze, imparare e trarre vantaggio dall’esperienza, adattarsi a
situazioni diverse, motivazione alla riuscita, rapidità di risposta
L’intelligenza secondo Sternberg
 L’intelligenza è un costrutto multidimensionale:
alcuni aspetti (saggezza, talento …) trovano
spesso pieno dispiegamento solo in età avanzata
 Esistono elementi di continuità nello sviluppo
cognitivo dalla nascita alla vecchiaia (capacità di
far fronte alle novità, di risolvere problemi, di
adattarsi all’ambiente
 Nel definire e valutare l’intelligenza hanno
importanza diversi aspetti: il momento storico, il
contesto e il punto di vista di chi osserva hanno
un’influenza
Comportamenti riconducibili
all’intelligenza
• Abilità di imparare e di trarre vantaggio
dall’esperienza acquisendo conoscenze
• Abilità di ragionamento; capacità di
inferire relazioni fra eventi
• Abilità ad adattarsi a condizioni mutevoli
• Motivazione a portare a termine un
compito, volontà di raggiungere risultati.
Definizione di ritardo mentale
(American Association on Mental Retardation - Aamr, 1983)
Criteri
• Livello di funzionamento intellettivo generale (QI)
significativamente sotto la media
• Concomitante incapacità o difficoltà di adattamento
• Un’insorgenza in età evolutiva, entro i 18 anni
Riferimento alla multidimensionalità limitato
Nuova Definizione (Aamr, 1992)
Elementi di attenzione
 La valutazione deve tener conto anche delle differenze culturali e
linguistiche che possono influenzare la prestazione e la correttezza del
procedimento diagnostico (capacità del soggetto)
 I limiti del comportamento adattivo sono relativi a specifici contesti e
connessi all’età del soggetto. Essi possono coesistere con punti di
forza in altre capacità (ambienti di vita)
 Con un supporto adeguato il funzionamento vitale della persona con
deficit intellettivo è suscettibile di miglioramenti (funzionamento
reale)
Lo sforzo diagnostico si sposta dalla valutazione del livello di ritardo
(lieve, moderato, severo, profondo) a quella dell’intensità dei supporti
necessari (intermittente, limitata, estesa, pervasiva)
Per effettuare diagnosi di ritardo mentale, le abilità
intellettive inferiori alla media devono coesistere con
limitazioni in due o più delle seguenti aree di abilità
adattive:
 Comunicazione
 Cura di se stessi
 Abilità domestiche
 Abilità sociali
 Capacità di utilizzare le risorse della comunità
 Autonomia
 Abilità nel provvedere alla propria salute e sicurezza
 Abilità accademico-scolastiche
 Abilità relative alla gestione del tempo libero
 Abilità lavorative
Aree di abilità adattive
Critiche alla nuova definizione
Mancanza di precisione
• Livelli di quoziente intellettivo indicati come demarcazione tra la
normalità e la patologia (punteggio tra 70 e 75)
• Attendibilità delle misure del comportamento adattivo
• Regole per determinare l’intensità del supporto necessario
Prospettive teoriche sul ritardo mentale
1) Differenze qualitative tra un bambino con insufficienza mentale e uno
normodotato (vischiosità del pensiero quale caratteristica tipica
dell’insufficienza mentale)  Studio di deficit relativi a settori
specifici
2) Lo sviluppo di tali individui è più lento ma non sostanzialmente diverso
da quello degli individui “normodotati”
Handicap mentale versus Ritardo mentale
Ritardo mentale (Masi e Stella,1995)
Il ritardo mentale è la via finale comune di diversi
processi patologici che coinvolgono il SNC
È una condizione clinica complessa, caratterizzata
dalla presenza di un deficit cognitivo, ma anche
da una distorsione complessiva, più o meno
massiccia, della personalità dell’individuo e delle
sue capacità di adattamento
Le aree di funzionamento possono essere più o
meno sviluppate, ma difficilmente si riscontrano
aree di normalità
L’incidenza e le cause
(American Psychiatric Association, 1994)
E’ un disturbo molto frequente: l’incidenza varia a seconda delle
statistiche dall’1 al 3%
Le cause sono ancora sconosciute in circa il 30% dei disturbi gravi
e nel 50% dei ritardi lievi
• 30-40% dei casi resta senza una precisa definizione eziologica
• 5% e riconducibile ad anomalie di natura genetica
• 30% ad alterazioni prenatali (vita intrauterina)
• 10% alterazioni perinatali (momento del parto come, ad esempio,
sofferenze del nascituro per grave prematurità)
• 5% alterazioni postnatali (traumi o incidenti vascolari a danno
dell’encefalo)
• 15-20% fattori psicosociali (deprivazione sociale, ecc.)
N.B.: Le percentuali suddette subiscono continui cambiamenti a causa del
continuo progredire delle conoscenze in campo biologico, medico e
genetico.
Cause del ritardo mentale 1
TIPOLOGIE Esempi delle
principali forme
Caratteristiche e frequenza
(Lindsey, 1990)
Possibilità di diagnosi e/o
intervento precoce
Anomalie dei cromosomi
non sessuali (autosomi)
Sindrome di Down
(trisomia 21)
Trisomia 18
Trisomia 13
Presenza di un cromosoma
21 in più: 1 su 600 nati vivi
Presenza di un cromosoma
18 in più: 1 su 7000 nati vivi
Presenza di un cromosoma
13 in più: 1 su 5000 nati vivi
Individuabili durante la
gravidanza (da undicesima
a dodicesima settimana)
tramite amniocentesi
(prelievo ed analisi del
liquido amniotico) o
biopsia della placenta (1°
trimestre di gravidanza)
ALTERAZIONI
CROMOSOMICHE
Anomalie dei cromosomi
sessuali. Il ritardo
mentale è
occasionalmente
presente, di solito in
forma lieve
Sindrome di
Klinefelter (XXY)
Sindrome di Turner
X fragile
Maschi con un cromosoma X
in più: 1 su 600 nati vivi
Femmine con un solo
cromosoma X: 1 su 2000 nati
vivi
Cromosoma X
configurazione anomala: 1 su
1000 nati vivi
Individuabili durante la
gravidanza tramite
amniocentesi per alcune
sindromi.
Trattamenti ormonali
durante l’adolescenza
EREDITARIETÀ
DOMINANTE
Condizioni causate da un
gene dominante presente
in uno dei genitori, che
può essere affetto
lievemente (espressività
variabile). Rischio di
una nascita su 2
Sclerosi tuberosa Malattia associata con
anormalità della pelle e del
sistema nervoso: 1 su
2/300000 individui. Ritardo
mentale in circa 2/3 dei casi;
aumenta con l'età.
Cause del ritardo mentale 2
TIPOLOGIE Esempi delle
principali forme
Caratteristiche e frequenza
(Lindsey, 1990)
Possibilità di diagnosi e/o
intervento precoce
EREDITARIETA'
RECESSIVA
Disfunzioni del
metabolismo. I
genitori sono entrambi
portatori ,
generalmente non
affetti. Il rischio è di
una nascita su 4
(abbinamento di una
coppia di geni
recessivi)
Fenilchetonuria
Sindrome di
Hurler
Ritardo mentale causato da un
livello eccessivo di
fenilanalina (amminoacido): 1
su 11500 individui
Sintomi fisici (es. nanismo),
sensoriali (cecità) e ritardo
mentale a causa di accumulo
nelle cellule di
mucopolisaccaridi
Individuabile nei portatori
Individuabile nel neonato
Ritardo mentale evitato o ridotto con
una dieta dalle prime settimane di
vita
Individuabile durante la gravidanza
tramite amniocentesi. Individuabile
nei portatori
EZIOLOGIA
MULTIPLA
Malformazioni: forme
primarie, genetiche,
talvolta associate ad
altre anomalie
congenite; forme
secondarie,
conseguenti a malattie
postnatali
Microcefalia
Macrocefalia
Cranio e cervello
eccessivamente piccoli
(circonferenza cranica minore
di 3 deviazioni standard sotto
la media. Spesso ritardo
mentale
Testa eccessivamente grande
per eccesso di liquido
cerebrale (idrocefalo: 1 su
1000) o per eccessiva
grandezza del cervello
(megacefalo, molto raro)
Riconoscibile alla nascita in base alle
cartteristiche della testa
Individuabile tramite CT scan.In
alcuni casi di di idrocefalo possibile
il trattamento chirurgico
malattie endocrine Ipotiroidismo
congenito
Produzione insufficiente di
ormone tiroxina. Ritardo
mentale: 1 su 6000 nati vivi
Individuabile nei primi mesi.
Trattamento precoce con tirossina
evita o riduce il ritardo mentale
CAUSE BIOLOGICHE NON GENETICHE (Baroff, 1986)
RISCHI
PRENATALI
RISCHI
PERINATALI
RISCHI
POSTNATALI
 Infezioni in gravidanza (es:
rosolia toxoplasmosi,
cytomegalovirus)
 Cause immunologiche:
incompatibilità del sangue
materno e fetale (es.:
incompatibilità Rh)
 Assunzione materna di
farmaci teratogeni, droghe e
alcool
 Agenti fisici: irradiazioni in
gravidanza
 Malnutrizione in gravidanza
 Problemi cronici di salute
materna (es.: diabete)
 Nascita premature
 Sofferenza alla
nascita: asfissia o
ipossiemia
 Infezioni da
herpes genitale
materno
 Trauma cranico
durante il parto
 Infezioni (es: encefalite,
meningite)
 Trauma cerebrale
 Veleni o tossine
ambientali
 Anossia
 Carenza ormonale
(Ipotiroidismo
endemico, in aree
geografiche con carenza
di iodio)
 Malnutrizione
Incidenza di cause
Biologiche non genetiche: non è facilmente quantificabile. Infatti non
sempre è possibile stabilire un rapporto di causa ed effetto fra tali
fattori di rischio e il manifestarsi di un deficit intellettivo. Influenze
genetiche ed ambientali non possono essere escluse a priori.
Ambientali: E’ ancora più difficile stabilire l’incidenza di tali cause.
L’importanza del riconoscimento del ruolo dell’ambiente in quanto
mette in crisi l’idea che il grado di deficit sia immutabile, facendo
largo al concetto che l’intelligenza è modificabile attraverso
l’intervento educativo e riabilitativo.
Teoria dei due gruppi: sostiene l’esistenza di due gruppi di soggetti con
ritardo, distinguibili in base all’eziologia prevalentemente organica o
ambientale
La diagnosi
Importante che sia corretta e funzionale al tipo di
intervento e per questo concorrono più tipi di
valutazione:
 Diagnosi medica
 Diagnosi psicometrica e psicologica
 Valutazione clinica
La diagnosi psicometrica e psicologica
Ricorso a test standardizzati che valutano il
Quoziente intellettivo (QI)
per il riconoscimento e la quantificazione del ritardo
(es. le scale Wechsler)
Significativamente compromessi quegli individui il cui QI è due o
più deviazioni standard sotto la media della popolazione
(Media = 100, Deviazione standard = 15  70 è generalmente il
livello sotto il quale si parla di deficit intellettivo)
Valutazione dell’intelligenza
Punteggi di QI Livelli di ritardo Incidenza rispetto
alla popolazione
con ritardo
55-69
Lieve
85% circa
40-54 Moderato 10% circa
25-39 Grave 3/4% circa
0-24 profondo 1/2% circa
Valutazione dell’intelligenza
Quoziente di sviluppo nei primi anni di vita
Quoziente intellettivo dall’età prescolare
1) Età mentale/ età cronologica x100 (Età mentale: l’età equivalente a
quella dei soggetti normali di cui la persona sottoposta al test eguaglia il
rendimento)
2) Quoziente di deviazione
sulla base dello scarto fra la prestazione di un individuo e quella della media dei
suoi coetanei
QI verbale
QI di performance
Proposta di effettuare una valutazione nella primissima infanzia misurando
modalità di elaborazione dell’informazione maggiormente predittive dello
sviluppo cognitivo successivo (abituazione e risposta alla novità)
Limiti della valutazione tramite QI
 I tradizionali strumenti di valutazione psicometrica non si prestano
all’analisi qualitativa di singole funzioni.
 Il QI tende ad uniformare le prestazioni cognitive di persone con
ritardo mentale, sottostimando le differenze qualitative presenti tra
soggetti con QI simile.
 Il Quoziente di intelligenza è espressione di ciò che l’individuo non sa
fare, e poco dice delle capacità residue o meglio delle potenzialità di
ciascuna persona.
N.B.: Strumenti di valutazione neuropsicologica, specificamente creati
per l’analisi funzionale delle diverse componenti in cui il sistema
cognitivo è articolato, danno insostituibili informazioni per
l’elaborazione di adeguati modelli interpretativi del ritardo mentale.
Valutazione clinica
 Utile completamento della valutazione medica e psicometrica
 Situa la prestazione del bambino in relazione alla progressione
stadiale proposta da Piaget
 Strumento utile a una diagnosi dinamica del funzionamento mentale
 Per effettuarla si usano il colloquio clinico e le prove piagettiane
alfine di stabilire che modalità di ragionamento vengono usate nel
risolvere particolari problemi (es. prove di conservazione dei liquidi)
 Fornisce informazioni a carattere qualitativo sull’organizzazione del
pensiero ed è importante per capire in che misura l’individuo ha
accesso al pensiero simbolico e quanto è ancorato ai dati percettivi
nella soluzione di problemi
Caratteristiche di pensiero frequenti
nelle persone con ritardo mentale (1)
1) Concretezza: incapacità di raggiungere il pensiero astratto e
quindi in termini piagettiani, impossibilità a superare lo stadio delle
operazioni concrete e in molti casi permanenza, per la maggior parte
delle attività mentali, a uno stadio preoperatorio. L’individuo rimane
dunque centrato su una sola dimensione del problema, incapace di
rappresentarsi mentalmente un’azione ed il suo opposto
(irreversibilità del pensiero; es. conservazione del numero)
2) Rigidità: ostacola l’estensione di una conoscenza a situazioni
diverse da quella di acquisizione. E’ l’incapacità di adattarsi alla
mutabilità del reale. L’adattamento all’ambiente è elemento essenziale
nella definizione dell’intelligenza da parte dei teorici dell’intelligenza
(come Sternberg) come dello sviluppo (es.: Piaget)
Caratteristiche di pensiero frequenti
nelle persone con ritardo mentale (2)
3) Difficoltà nel capire categorie concettuali
4) Difficoltà nel generalizzare gli apprendimenti
5) Minor disponibilità ad utilizzare strategie
6) Pianificazione limitata (capacità di previsione)
7) Scarse capacità immaginative e creative
8) Mancanza di capacità critica
9) Suggestionabilità
Studio dei singoli processi cognitivi
Senza negare il peso del deficit sull’assetto globale della persona, si preferisce
attualmente indirizzare la ricerca allo studio di settori più specifici, riguardanti le
singole fasi di codifica, acquisizione, ritenzione e recupero dell’informazione,
all’interno dei quali valutare carenze e punti di forza dei singoli processi cognitivi.
Percezione: maggiore lentezza e imprecisione. E’ improntata al sincretismo, ossia
all’incapacità a collegare e integrare diversi dati percettivi in unità strutturate, a
cogliere le diverse parti di una configurazione nonché i rapporti tra le parti e il
tutto.
Attenzione e concentrazione: numero di risposte corrette significativamente minore
in un compito di attenzione visiva presentato al computer e maggiore tempo di
reazione. I tempi di reazione aumentano in proporzione alla diminuzione del QI.
Memoria: minore capacità di organizzare il materiale da ricordare, soprattutto verbale
organizzato su base semantica, sia al momento dell’immagazzinamento che del
recupero. Relativamente alla memoria a breve termine sembra che i deficit siano
legati all’uso della strategia di reiterazione.
Atteggiamento metacognitivo
Una prospettiva emergente sul ritardo mentale prende in considerazione
non soltanto la singola strategia deficitaria ma il più generale
atteggiamento metacognitivo che sarebbe causa delle lacune nella
generalizzazione dell’uso delle singole strategie
Abilità fondamentali che caratterizzano la metacognizione
(Brown,1987)
Predizione: potersi rappresentare mentalmente cosa avverrà applicando
una certa procedura per la soluzione di un compito
Progettazione: individuare e organizzare la procedura più idonea per il
conseguimento del risultato
Monitoraggio: saper controllare l’andamento di un processo cognitivo
Verifica e valutazione del risultato: che presuppone anche la capacità di
correggere eventuali errori
Abilità comunicativo-linguistiche
 Nel ritardo mentale lieve e moderato esse vengono acquisite di norma nel
periodo prescolare, mentre nei casi di ritardo mentale grave
l’apprendimento risulterebbe incerto e più tardivo (periodo scolastico)
 Estrema diversità delle abilità comunicative in bambini e adulti gravemente
ritardati (aree più compromesse nello sviluppo linguistico dei Down sono
quella fonologica e in parte morfologica mentre in quella lessicale e
sintattica si osserva una competenza maggiore
 Sia le abilità di comprensione che quelle di espressione si evolvono con un
ritardo più o meno marcato
 Si riscontra povertà lessicale, estrema semplicità e/o scorrettezza nella
struttura sintattica, difficoltà a livello pragmatico (sia nell’uso adeguato
rispetto ai contesti che nel fare presupposizioni corrette circa le conoscenze
e le aspettative dell’interlocutore)
 Particolarmente compromesso può essere anche l’aspetto fonologico, in
concomitanza a difficoltà articolatorie legate a compromissione
dell’apparato vocale o a difficoltà nell’organizzazione dei movimenti
Apprendimenti scolastici
Maggiori cadute della prestazione:
 utilizzo delle procedure apprese per la soluzione di semplici
problemi (es. esecuzione di addizioni e sottrazioni)
 conquista delle autonomie sociali (cura e igiene personale,
autonomia in brevi spostamenti e nella scelta delle attività
ricreative)
Competenze non oggetto di istruzione scolastica esplicita:
 uso funzionale della lettura
 lettura dell’orologio
 uso del denaro
Sviluppo sociale e della personalità
Il confronto tra due ricerche finalizzate a trovare caratteristiche comuni di
personalità in individui con deficit intellettivo ha portato ad evidenziare
che l’unica caratteristica riscontrata come prevalente in entrambi gli
studi è la ripetitività (nessuno dei comportamenti era tipico di tutta la
popolazione ma riguardava al massimo poco più della metà di essa)
I problemi di personalità sono spesso connessi alla gravità del deficit
intellettivo. Nell’insufficienza mentale profonda e severa si incontrano
spesso alterazioni relazionali massicce quali:
 isolamento o vero ritiro affettivo
 frequenti stereotipie sotto forma di dondolamenti
 scariche aggressive o grande impulsività (in particolare, in caso di
disagio o di frustrazione, automutilazioni più o meno gravi)
 espressione emotiva povera e primitiva
L’intervento
 La presa in carico va rivolta tanto alla
dimensione strettamente cognitive quanto allo
sviluppo globale della personalità e in
particolare alla socializzazione
 Partire da una valutazione centrata non solo sui
deficit ma soprattutto sulle potenzialità di
superamento considerando l’individuo come
portatore di una individualità propria
 Qualunque intervento deve partire da una
valutazione di costi e benefici
Approccio comportamentale
Applicato per l’insegnamento di abilità e competenze in vari
settori (cognitivo, sociale, delle autonomie personali), il
miglioramento dei comportamenti adattivi e la riduzione dei
comportamenti devianti
Assunti di base
 Gli interventi si fondano sistematicamente su dati empirici,
che riguardano sia l’analisi del compito che la valutazione di
potenzialità e deficit dell’individuo
 Tali interventi sono rivolti al comportamento osservabile e
alle condizioni ambientali che contribuiscono a mantenerlo o
a modificarlo
 Il comportamento è a sua volta guidato dalle sue
conseguenze (sistema di rinforzi positivi e negativi)
Riabilitazione della metacognizione
Studi sul ruolo della metacognizione si propongono di comprendere quale
livello di conoscenza del proprio funzionamento mentale possiede
l’individuo e come utilizza tale conoscenza nell’affrontare compiti di
vario tipo (mettendo in atto strategie e processi di controllo)
Dalla constatazione che il deficit è nella capacità di usare strategie e di
generalizzare le competenze acquisite
Quindi si tratta di spostare l’impegno dall’insegnamento di singole abilità
che spesso vengono dimenticate molto rapidamente a un insegnamento
di strategie, finalizzato al loro mantenimento nel tempo e alla loro
applicazione pratica
La natura del ritardo mentale:
problemi aperti
Mancanza di un modello interpretativo univoco che
consenta di comprendere perché i soggetti con ritardo
sono meno intelligenti degli altri, anche a causa:
– della difficoltà a stabilire corrispondenze attendibili tra
determinate localizzazioni e la compromissione cognitiva
generalizzata propria del ritardo mentale
– delle incertezze ancora presenti circa il significato dell’atto
cognitivo intelligente
Natura quantitativa versus qualitativa delle differenze fra
persone con e senza deficit
Valutazione dell’intelligenza come sistema integrato
versus attenzione ai singoli processi microcognitivi

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1
imartini
 
Lezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzioneLezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzione
imartini
 
Apprendimento (lucidi)
Apprendimento (lucidi)Apprendimento (lucidi)
Apprendimento (lucidi)
elisa
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Portale Autismo
 
7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza
iva martini
 
4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget 4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget
imartini
 
autismo e comunicazione
 autismo e comunicazione autismo e comunicazione
autismo e comunicazione
imartini
 
Schon apprendimento riflessivo
Schon apprendimento riflessivoSchon apprendimento riflessivo
Schon apprendimento riflessivo
Fabio Cremascoli
 
Modulo 3 apprendim e memoria
Modulo 3 apprendim e memoriaModulo 3 apprendim e memoria
Modulo 3 apprendim e memoria
imartini
 
Griglia sul gruppo comportamento n
Griglia sul gruppo comportamento nGriglia sul gruppo comportamento n
Griglia sul gruppo comportamento n
imartini
 
Francesco benso
Francesco bensoFrancesco benso
Francesco benso
imartini
 
Intelligenza e creatività
Intelligenza e creativitàIntelligenza e creatività
Intelligenza e creatività
imartini
 
La creatività
La creativitàLa creatività
La creatività
mariolina
 

Mais procurados (20)

Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1
 
Lezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzioneLezione 4 attenzione
Lezione 4 attenzione
 
Apprendimento (lucidi)
Apprendimento (lucidi)Apprendimento (lucidi)
Apprendimento (lucidi)
 
Problem solving
Problem solvingProblem solving
Problem solving
 
Attenzione
AttenzioneAttenzione
Attenzione
 
Adhd
AdhdAdhd
Adhd
 
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti auti...
 
7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza7. l empatia_nell_adolescenza
7. l empatia_nell_adolescenza
 
Lezione4
Lezione4 Lezione4
Lezione4
 
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDLa sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHD
 
4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget 4 vygotskij e piaget
4 vygotskij e piaget
 
autismo e comunicazione
 autismo e comunicazione autismo e comunicazione
autismo e comunicazione
 
Tesi completa autismo
Tesi completa autismoTesi completa autismo
Tesi completa autismo
 
Adhd 25.
Adhd 25.Adhd 25.
Adhd 25.
 
Schon apprendimento riflessivo
Schon apprendimento riflessivoSchon apprendimento riflessivo
Schon apprendimento riflessivo
 
Modulo 3 apprendim e memoria
Modulo 3 apprendim e memoriaModulo 3 apprendim e memoria
Modulo 3 apprendim e memoria
 
Griglia sul gruppo comportamento n
Griglia sul gruppo comportamento nGriglia sul gruppo comportamento n
Griglia sul gruppo comportamento n
 
Francesco benso
Francesco bensoFrancesco benso
Francesco benso
 
Intelligenza e creatività
Intelligenza e creativitàIntelligenza e creatività
Intelligenza e creatività
 
La creatività
La creativitàLa creatività
La creatività
 

Destaque

Il ritardo mentale
Il ritardo mentaleIl ritardo mentale
Il ritardo mentale
imartini
 
201110140933592 rm
201110140933592 rm201110140933592 rm
201110140933592 rm
iva martini
 
s. williams
 s. williams s. williams
s. williams
imartini
 
Metacognitivo griglia
Metacognitivo grigliaMetacognitivo griglia
Metacognitivo griglia
imartini
 
Ritardo mentale
Ritardo mentale Ritardo mentale
Ritardo mentale
imartini
 
Ritardo mentale
Ritardo mentale Ritardo mentale
Ritardo mentale
imartini
 
Prima dispensa 2007 08 prassie
Prima dispensa 2007 08 prassiePrima dispensa 2007 08 prassie
Prima dispensa 2007 08 prassie
iva martini
 
IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...
IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...
IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...
stolfaanna
 
I reati contro la famiglia
I reati contro la famigliaI reati contro la famiglia
I reati contro la famiglia
Dirittofamiglia
 
Convegno di presentazione criminologia & scienze forensi
Convegno di presentazione criminologia & scienze forensiConvegno di presentazione criminologia & scienze forensi
Convegno di presentazione criminologia & scienze forensi
Dirittofamiglia
 
5 pdm materiale di approfondimento
5 pdm materiale di approfondimento5 pdm materiale di approfondimento
5 pdm materiale di approfondimento
imartini
 
Tecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazione
luciopooh
 

Destaque (20)

Il ritardo mentale
Il ritardo mentaleIl ritardo mentale
Il ritardo mentale
 
201110140933592 rm
201110140933592 rm201110140933592 rm
201110140933592 rm
 
s. williams
 s. williams s. williams
s. williams
 
Metacognitivo griglia
Metacognitivo grigliaMetacognitivo griglia
Metacognitivo griglia
 
Ritardo mentale
Ritardo mentale Ritardo mentale
Ritardo mentale
 
Ritardo mentale
Ritardo mentale Ritardo mentale
Ritardo mentale
 
Prima dispensa 2007 08 prassie
Prima dispensa 2007 08 prassiePrima dispensa 2007 08 prassie
Prima dispensa 2007 08 prassie
 
Gli accertamenti tecnico-forensi dei corpi senza nome
Gli accertamenti tecnico-forensi dei corpi senza nomeGli accertamenti tecnico-forensi dei corpi senza nome
Gli accertamenti tecnico-forensi dei corpi senza nome
 
IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...
IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...
IL CUSCINO DELLA VERITA' E DELLA MENZOGNA - presentazione power point del gru...
 
I reati contro la famiglia
I reati contro la famigliaI reati contro la famiglia
I reati contro la famiglia
 
Convegno di presentazione criminologia & scienze forensi
Convegno di presentazione criminologia & scienze forensiConvegno di presentazione criminologia & scienze forensi
Convegno di presentazione criminologia & scienze forensi
 
Le bugie
Le bugieLe bugie
Le bugie
 
Modulo 3
Modulo 3Modulo 3
Modulo 3
 
Entomologia forense
Entomologia forenseEntomologia forense
Entomologia forense
 
O
OO
O
 
#Cinema2day: la Sentiment Analysis realizzata da Estrogeni
#Cinema2day: la Sentiment Analysis realizzata da Estrogeni#Cinema2day: la Sentiment Analysis realizzata da Estrogeni
#Cinema2day: la Sentiment Analysis realizzata da Estrogeni
 
5 pdm materiale di approfondimento
5 pdm materiale di approfondimento5 pdm materiale di approfondimento
5 pdm materiale di approfondimento
 
Analisi del sentiment di #Cinema2Day - gennaio 2017
Analisi del sentiment di #Cinema2Day - gennaio 2017Analisi del sentiment di #Cinema2Day - gennaio 2017
Analisi del sentiment di #Cinema2Day - gennaio 2017
 
Tecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazioneTecniche di comunicazione
Tecniche di comunicazione
 
Progetto Sportello Unico Disabilità - 2b - La disabilità intellettiva come ra...
Progetto Sportello Unico Disabilità - 2b - La disabilità intellettiva come ra...Progetto Sportello Unico Disabilità - 2b - La disabilità intellettiva come ra...
Progetto Sportello Unico Disabilità - 2b - La disabilità intellettiva come ra...
 

Semelhante a Ritardo mentale v

Ritardo%20mentale completo
Ritardo%20mentale completoRitardo%20mentale completo
Ritardo%20mentale completo
imartini
 
Diapositive Down 1
Diapositive Down 1Diapositive Down 1
Diapositive Down 1
mariavivo
 
201110140933592 rm
201110140933592 rm201110140933592 rm
201110140933592 rm
iva martini
 
I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico
Portale Autismo
 
Trevisiol phd ok
Trevisiol phd okTrevisiol phd ok
Trevisiol phd ok
imartini
 
Appunti npi
Appunti npiAppunti npi
Appunti npi
giosiele
 
Rivisto sindrome di_down_aspetti_genetici v
Rivisto sindrome di_down_aspetti_genetici vRivisto sindrome di_down_aspetti_genetici v
Rivisto sindrome di_down_aspetti_genetici v
imartini
 
Lezione autismo
Lezione autismoLezione autismo
Lezione autismo
imartini
 
Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1
mariavivo
 
Ritardo mentale fisioterapia 1
Ritardo mentale fisioterapia 1Ritardo mentale fisioterapia 1
Ritardo mentale fisioterapia 1
imartini
 
469 189..pers
469 189..pers469 189..pers
469 189..pers
imartini
 

Semelhante a Ritardo mentale v (20)

Ritardo%20mentale completo
Ritardo%20mentale completoRitardo%20mentale completo
Ritardo%20mentale completo
 
Ritardo Mentale
Ritardo MentaleRitardo Mentale
Ritardo Mentale
 
Ritardo mentale
Ritardo mentaleRitardo mentale
Ritardo mentale
 
Diapositive Down 1
Diapositive Down 1Diapositive Down 1
Diapositive Down 1
 
Paola visconti n
Paola visconti nPaola visconti n
Paola visconti n
 
Invecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
Invecchiamento sano vs Invecchiamento PatologicoInvecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
Invecchiamento sano vs Invecchiamento Patologico
 
201110140933592 rm
201110140933592 rm201110140933592 rm
201110140933592 rm
 
I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico
 
7 epidemiologia della depressione
7 epidemiologia della depressione7 epidemiologia della depressione
7 epidemiologia della depressione
 
Trevisiol phd ok
Trevisiol phd okTrevisiol phd ok
Trevisiol phd ok
 
Appunti npi
Appunti npiAppunti npi
Appunti npi
 
Rivisto sindrome di_down_aspetti_genetici v
Rivisto sindrome di_down_aspetti_genetici vRivisto sindrome di_down_aspetti_genetici v
Rivisto sindrome di_down_aspetti_genetici v
 
Lezione autismo
Lezione autismoLezione autismo
Lezione autismo
 
Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1
 
Ppt giulia irem
Ppt giulia iremPpt giulia irem
Ppt giulia irem
 
Ppt giulia irem
Ppt giulia iremPpt giulia irem
Ppt giulia irem
 
Ritardo mentale fisioterapia 1
Ritardo mentale fisioterapia 1Ritardo mentale fisioterapia 1
Ritardo mentale fisioterapia 1
 
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenzaDemenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
Demenze: prevenzione, riabilitazione. assistenza
 
Distrubo di conversione
Distrubo di conversioneDistrubo di conversione
Distrubo di conversione
 
469 189..pers
469 189..pers469 189..pers
469 189..pers
 

Mais de imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

Ritardo mentale v

  • 1. Psicologia delle disabilità Disabilità mentale Roberta Camba Sezione di Psicologia, Dip. di Scienze Antropologiche, Università di Genova mail: robertacamba@tiscali.it camba@nous.unige.it
  • 2. Studi sull’intelligenza Le teorie fattoriali, diffusesi durante la prima metà del secolo, pur diverse tra loro, avevano in comune la ricerca di un numero limitato di capacità mentali di base Spearman: a) un fattore generale, presente in tutte le prestazioni intellettuali; b) un insieme di fattori specifici, ciascuno dei quali è rilevante solo per un certo compito Turstone: prescinde dalla definizione di un fattore generale e descrive un certo numero di fattori o abilità mentali primarie relativamente indipendenti Baroff (1986) e Lindsey (1990) includono nella definizione di intelligenza (*): ragionamento, comprensione, acquisizione di conoscenze, imparare e trarre vantaggio dall’esperienza, adattarsi a situazioni diverse, motivazione alla riuscita, rapidità di risposta
  • 3. L’intelligenza secondo Sternberg  L’intelligenza è un costrutto multidimensionale: alcuni aspetti (saggezza, talento …) trovano spesso pieno dispiegamento solo in età avanzata  Esistono elementi di continuità nello sviluppo cognitivo dalla nascita alla vecchiaia (capacità di far fronte alle novità, di risolvere problemi, di adattarsi all’ambiente  Nel definire e valutare l’intelligenza hanno importanza diversi aspetti: il momento storico, il contesto e il punto di vista di chi osserva hanno un’influenza
  • 4. Comportamenti riconducibili all’intelligenza • Abilità di imparare e di trarre vantaggio dall’esperienza acquisendo conoscenze • Abilità di ragionamento; capacità di inferire relazioni fra eventi • Abilità ad adattarsi a condizioni mutevoli • Motivazione a portare a termine un compito, volontà di raggiungere risultati.
  • 5. Definizione di ritardo mentale (American Association on Mental Retardation - Aamr, 1983) Criteri • Livello di funzionamento intellettivo generale (QI) significativamente sotto la media • Concomitante incapacità o difficoltà di adattamento • Un’insorgenza in età evolutiva, entro i 18 anni Riferimento alla multidimensionalità limitato
  • 6. Nuova Definizione (Aamr, 1992) Elementi di attenzione  La valutazione deve tener conto anche delle differenze culturali e linguistiche che possono influenzare la prestazione e la correttezza del procedimento diagnostico (capacità del soggetto)  I limiti del comportamento adattivo sono relativi a specifici contesti e connessi all’età del soggetto. Essi possono coesistere con punti di forza in altre capacità (ambienti di vita)  Con un supporto adeguato il funzionamento vitale della persona con deficit intellettivo è suscettibile di miglioramenti (funzionamento reale) Lo sforzo diagnostico si sposta dalla valutazione del livello di ritardo (lieve, moderato, severo, profondo) a quella dell’intensità dei supporti necessari (intermittente, limitata, estesa, pervasiva)
  • 7. Per effettuare diagnosi di ritardo mentale, le abilità intellettive inferiori alla media devono coesistere con limitazioni in due o più delle seguenti aree di abilità adattive:  Comunicazione  Cura di se stessi  Abilità domestiche  Abilità sociali  Capacità di utilizzare le risorse della comunità  Autonomia  Abilità nel provvedere alla propria salute e sicurezza  Abilità accademico-scolastiche  Abilità relative alla gestione del tempo libero  Abilità lavorative Aree di abilità adattive
  • 8. Critiche alla nuova definizione Mancanza di precisione • Livelli di quoziente intellettivo indicati come demarcazione tra la normalità e la patologia (punteggio tra 70 e 75) • Attendibilità delle misure del comportamento adattivo • Regole per determinare l’intensità del supporto necessario Prospettive teoriche sul ritardo mentale 1) Differenze qualitative tra un bambino con insufficienza mentale e uno normodotato (vischiosità del pensiero quale caratteristica tipica dell’insufficienza mentale)  Studio di deficit relativi a settori specifici 2) Lo sviluppo di tali individui è più lento ma non sostanzialmente diverso da quello degli individui “normodotati” Handicap mentale versus Ritardo mentale
  • 9. Ritardo mentale (Masi e Stella,1995) Il ritardo mentale è la via finale comune di diversi processi patologici che coinvolgono il SNC È una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un deficit cognitivo, ma anche da una distorsione complessiva, più o meno massiccia, della personalità dell’individuo e delle sue capacità di adattamento Le aree di funzionamento possono essere più o meno sviluppate, ma difficilmente si riscontrano aree di normalità
  • 10. L’incidenza e le cause (American Psychiatric Association, 1994) E’ un disturbo molto frequente: l’incidenza varia a seconda delle statistiche dall’1 al 3% Le cause sono ancora sconosciute in circa il 30% dei disturbi gravi e nel 50% dei ritardi lievi • 30-40% dei casi resta senza una precisa definizione eziologica • 5% e riconducibile ad anomalie di natura genetica • 30% ad alterazioni prenatali (vita intrauterina) • 10% alterazioni perinatali (momento del parto come, ad esempio, sofferenze del nascituro per grave prematurità) • 5% alterazioni postnatali (traumi o incidenti vascolari a danno dell’encefalo) • 15-20% fattori psicosociali (deprivazione sociale, ecc.) N.B.: Le percentuali suddette subiscono continui cambiamenti a causa del continuo progredire delle conoscenze in campo biologico, medico e genetico.
  • 11. Cause del ritardo mentale 1 TIPOLOGIE Esempi delle principali forme Caratteristiche e frequenza (Lindsey, 1990) Possibilità di diagnosi e/o intervento precoce Anomalie dei cromosomi non sessuali (autosomi) Sindrome di Down (trisomia 21) Trisomia 18 Trisomia 13 Presenza di un cromosoma 21 in più: 1 su 600 nati vivi Presenza di un cromosoma 18 in più: 1 su 7000 nati vivi Presenza di un cromosoma 13 in più: 1 su 5000 nati vivi Individuabili durante la gravidanza (da undicesima a dodicesima settimana) tramite amniocentesi (prelievo ed analisi del liquido amniotico) o biopsia della placenta (1° trimestre di gravidanza) ALTERAZIONI CROMOSOMICHE Anomalie dei cromosomi sessuali. Il ritardo mentale è occasionalmente presente, di solito in forma lieve Sindrome di Klinefelter (XXY) Sindrome di Turner X fragile Maschi con un cromosoma X in più: 1 su 600 nati vivi Femmine con un solo cromosoma X: 1 su 2000 nati vivi Cromosoma X configurazione anomala: 1 su 1000 nati vivi Individuabili durante la gravidanza tramite amniocentesi per alcune sindromi. Trattamenti ormonali durante l’adolescenza EREDITARIETÀ DOMINANTE Condizioni causate da un gene dominante presente in uno dei genitori, che può essere affetto lievemente (espressività variabile). Rischio di una nascita su 2 Sclerosi tuberosa Malattia associata con anormalità della pelle e del sistema nervoso: 1 su 2/300000 individui. Ritardo mentale in circa 2/3 dei casi; aumenta con l'età.
  • 12. Cause del ritardo mentale 2 TIPOLOGIE Esempi delle principali forme Caratteristiche e frequenza (Lindsey, 1990) Possibilità di diagnosi e/o intervento precoce EREDITARIETA' RECESSIVA Disfunzioni del metabolismo. I genitori sono entrambi portatori , generalmente non affetti. Il rischio è di una nascita su 4 (abbinamento di una coppia di geni recessivi) Fenilchetonuria Sindrome di Hurler Ritardo mentale causato da un livello eccessivo di fenilanalina (amminoacido): 1 su 11500 individui Sintomi fisici (es. nanismo), sensoriali (cecità) e ritardo mentale a causa di accumulo nelle cellule di mucopolisaccaridi Individuabile nei portatori Individuabile nel neonato Ritardo mentale evitato o ridotto con una dieta dalle prime settimane di vita Individuabile durante la gravidanza tramite amniocentesi. Individuabile nei portatori EZIOLOGIA MULTIPLA Malformazioni: forme primarie, genetiche, talvolta associate ad altre anomalie congenite; forme secondarie, conseguenti a malattie postnatali Microcefalia Macrocefalia Cranio e cervello eccessivamente piccoli (circonferenza cranica minore di 3 deviazioni standard sotto la media. Spesso ritardo mentale Testa eccessivamente grande per eccesso di liquido cerebrale (idrocefalo: 1 su 1000) o per eccessiva grandezza del cervello (megacefalo, molto raro) Riconoscibile alla nascita in base alle cartteristiche della testa Individuabile tramite CT scan.In alcuni casi di di idrocefalo possibile il trattamento chirurgico malattie endocrine Ipotiroidismo congenito Produzione insufficiente di ormone tiroxina. Ritardo mentale: 1 su 6000 nati vivi Individuabile nei primi mesi. Trattamento precoce con tirossina evita o riduce il ritardo mentale
  • 13. CAUSE BIOLOGICHE NON GENETICHE (Baroff, 1986) RISCHI PRENATALI RISCHI PERINATALI RISCHI POSTNATALI  Infezioni in gravidanza (es: rosolia toxoplasmosi, cytomegalovirus)  Cause immunologiche: incompatibilità del sangue materno e fetale (es.: incompatibilità Rh)  Assunzione materna di farmaci teratogeni, droghe e alcool  Agenti fisici: irradiazioni in gravidanza  Malnutrizione in gravidanza  Problemi cronici di salute materna (es.: diabete)  Nascita premature  Sofferenza alla nascita: asfissia o ipossiemia  Infezioni da herpes genitale materno  Trauma cranico durante il parto  Infezioni (es: encefalite, meningite)  Trauma cerebrale  Veleni o tossine ambientali  Anossia  Carenza ormonale (Ipotiroidismo endemico, in aree geografiche con carenza di iodio)  Malnutrizione
  • 14. Incidenza di cause Biologiche non genetiche: non è facilmente quantificabile. Infatti non sempre è possibile stabilire un rapporto di causa ed effetto fra tali fattori di rischio e il manifestarsi di un deficit intellettivo. Influenze genetiche ed ambientali non possono essere escluse a priori. Ambientali: E’ ancora più difficile stabilire l’incidenza di tali cause. L’importanza del riconoscimento del ruolo dell’ambiente in quanto mette in crisi l’idea che il grado di deficit sia immutabile, facendo largo al concetto che l’intelligenza è modificabile attraverso l’intervento educativo e riabilitativo. Teoria dei due gruppi: sostiene l’esistenza di due gruppi di soggetti con ritardo, distinguibili in base all’eziologia prevalentemente organica o ambientale
  • 15. La diagnosi Importante che sia corretta e funzionale al tipo di intervento e per questo concorrono più tipi di valutazione:  Diagnosi medica  Diagnosi psicometrica e psicologica  Valutazione clinica
  • 16. La diagnosi psicometrica e psicologica Ricorso a test standardizzati che valutano il Quoziente intellettivo (QI) per il riconoscimento e la quantificazione del ritardo (es. le scale Wechsler) Significativamente compromessi quegli individui il cui QI è due o più deviazioni standard sotto la media della popolazione (Media = 100, Deviazione standard = 15  70 è generalmente il livello sotto il quale si parla di deficit intellettivo)
  • 17. Valutazione dell’intelligenza Punteggi di QI Livelli di ritardo Incidenza rispetto alla popolazione con ritardo 55-69 Lieve 85% circa 40-54 Moderato 10% circa 25-39 Grave 3/4% circa 0-24 profondo 1/2% circa
  • 18. Valutazione dell’intelligenza Quoziente di sviluppo nei primi anni di vita Quoziente intellettivo dall’età prescolare 1) Età mentale/ età cronologica x100 (Età mentale: l’età equivalente a quella dei soggetti normali di cui la persona sottoposta al test eguaglia il rendimento) 2) Quoziente di deviazione sulla base dello scarto fra la prestazione di un individuo e quella della media dei suoi coetanei QI verbale QI di performance Proposta di effettuare una valutazione nella primissima infanzia misurando modalità di elaborazione dell’informazione maggiormente predittive dello sviluppo cognitivo successivo (abituazione e risposta alla novità)
  • 19. Limiti della valutazione tramite QI  I tradizionali strumenti di valutazione psicometrica non si prestano all’analisi qualitativa di singole funzioni.  Il QI tende ad uniformare le prestazioni cognitive di persone con ritardo mentale, sottostimando le differenze qualitative presenti tra soggetti con QI simile.  Il Quoziente di intelligenza è espressione di ciò che l’individuo non sa fare, e poco dice delle capacità residue o meglio delle potenzialità di ciascuna persona. N.B.: Strumenti di valutazione neuropsicologica, specificamente creati per l’analisi funzionale delle diverse componenti in cui il sistema cognitivo è articolato, danno insostituibili informazioni per l’elaborazione di adeguati modelli interpretativi del ritardo mentale.
  • 20. Valutazione clinica  Utile completamento della valutazione medica e psicometrica  Situa la prestazione del bambino in relazione alla progressione stadiale proposta da Piaget  Strumento utile a una diagnosi dinamica del funzionamento mentale  Per effettuarla si usano il colloquio clinico e le prove piagettiane alfine di stabilire che modalità di ragionamento vengono usate nel risolvere particolari problemi (es. prove di conservazione dei liquidi)  Fornisce informazioni a carattere qualitativo sull’organizzazione del pensiero ed è importante per capire in che misura l’individuo ha accesso al pensiero simbolico e quanto è ancorato ai dati percettivi nella soluzione di problemi
  • 21. Caratteristiche di pensiero frequenti nelle persone con ritardo mentale (1) 1) Concretezza: incapacità di raggiungere il pensiero astratto e quindi in termini piagettiani, impossibilità a superare lo stadio delle operazioni concrete e in molti casi permanenza, per la maggior parte delle attività mentali, a uno stadio preoperatorio. L’individuo rimane dunque centrato su una sola dimensione del problema, incapace di rappresentarsi mentalmente un’azione ed il suo opposto (irreversibilità del pensiero; es. conservazione del numero) 2) Rigidità: ostacola l’estensione di una conoscenza a situazioni diverse da quella di acquisizione. E’ l’incapacità di adattarsi alla mutabilità del reale. L’adattamento all’ambiente è elemento essenziale nella definizione dell’intelligenza da parte dei teorici dell’intelligenza (come Sternberg) come dello sviluppo (es.: Piaget)
  • 22. Caratteristiche di pensiero frequenti nelle persone con ritardo mentale (2) 3) Difficoltà nel capire categorie concettuali 4) Difficoltà nel generalizzare gli apprendimenti 5) Minor disponibilità ad utilizzare strategie 6) Pianificazione limitata (capacità di previsione) 7) Scarse capacità immaginative e creative 8) Mancanza di capacità critica 9) Suggestionabilità
  • 23. Studio dei singoli processi cognitivi Senza negare il peso del deficit sull’assetto globale della persona, si preferisce attualmente indirizzare la ricerca allo studio di settori più specifici, riguardanti le singole fasi di codifica, acquisizione, ritenzione e recupero dell’informazione, all’interno dei quali valutare carenze e punti di forza dei singoli processi cognitivi. Percezione: maggiore lentezza e imprecisione. E’ improntata al sincretismo, ossia all’incapacità a collegare e integrare diversi dati percettivi in unità strutturate, a cogliere le diverse parti di una configurazione nonché i rapporti tra le parti e il tutto. Attenzione e concentrazione: numero di risposte corrette significativamente minore in un compito di attenzione visiva presentato al computer e maggiore tempo di reazione. I tempi di reazione aumentano in proporzione alla diminuzione del QI. Memoria: minore capacità di organizzare il materiale da ricordare, soprattutto verbale organizzato su base semantica, sia al momento dell’immagazzinamento che del recupero. Relativamente alla memoria a breve termine sembra che i deficit siano legati all’uso della strategia di reiterazione.
  • 24. Atteggiamento metacognitivo Una prospettiva emergente sul ritardo mentale prende in considerazione non soltanto la singola strategia deficitaria ma il più generale atteggiamento metacognitivo che sarebbe causa delle lacune nella generalizzazione dell’uso delle singole strategie Abilità fondamentali che caratterizzano la metacognizione (Brown,1987) Predizione: potersi rappresentare mentalmente cosa avverrà applicando una certa procedura per la soluzione di un compito Progettazione: individuare e organizzare la procedura più idonea per il conseguimento del risultato Monitoraggio: saper controllare l’andamento di un processo cognitivo Verifica e valutazione del risultato: che presuppone anche la capacità di correggere eventuali errori
  • 25. Abilità comunicativo-linguistiche  Nel ritardo mentale lieve e moderato esse vengono acquisite di norma nel periodo prescolare, mentre nei casi di ritardo mentale grave l’apprendimento risulterebbe incerto e più tardivo (periodo scolastico)  Estrema diversità delle abilità comunicative in bambini e adulti gravemente ritardati (aree più compromesse nello sviluppo linguistico dei Down sono quella fonologica e in parte morfologica mentre in quella lessicale e sintattica si osserva una competenza maggiore  Sia le abilità di comprensione che quelle di espressione si evolvono con un ritardo più o meno marcato  Si riscontra povertà lessicale, estrema semplicità e/o scorrettezza nella struttura sintattica, difficoltà a livello pragmatico (sia nell’uso adeguato rispetto ai contesti che nel fare presupposizioni corrette circa le conoscenze e le aspettative dell’interlocutore)  Particolarmente compromesso può essere anche l’aspetto fonologico, in concomitanza a difficoltà articolatorie legate a compromissione dell’apparato vocale o a difficoltà nell’organizzazione dei movimenti
  • 26. Apprendimenti scolastici Maggiori cadute della prestazione:  utilizzo delle procedure apprese per la soluzione di semplici problemi (es. esecuzione di addizioni e sottrazioni)  conquista delle autonomie sociali (cura e igiene personale, autonomia in brevi spostamenti e nella scelta delle attività ricreative) Competenze non oggetto di istruzione scolastica esplicita:  uso funzionale della lettura  lettura dell’orologio  uso del denaro
  • 27. Sviluppo sociale e della personalità Il confronto tra due ricerche finalizzate a trovare caratteristiche comuni di personalità in individui con deficit intellettivo ha portato ad evidenziare che l’unica caratteristica riscontrata come prevalente in entrambi gli studi è la ripetitività (nessuno dei comportamenti era tipico di tutta la popolazione ma riguardava al massimo poco più della metà di essa) I problemi di personalità sono spesso connessi alla gravità del deficit intellettivo. Nell’insufficienza mentale profonda e severa si incontrano spesso alterazioni relazionali massicce quali:  isolamento o vero ritiro affettivo  frequenti stereotipie sotto forma di dondolamenti  scariche aggressive o grande impulsività (in particolare, in caso di disagio o di frustrazione, automutilazioni più o meno gravi)  espressione emotiva povera e primitiva
  • 28. L’intervento  La presa in carico va rivolta tanto alla dimensione strettamente cognitive quanto allo sviluppo globale della personalità e in particolare alla socializzazione  Partire da una valutazione centrata non solo sui deficit ma soprattutto sulle potenzialità di superamento considerando l’individuo come portatore di una individualità propria  Qualunque intervento deve partire da una valutazione di costi e benefici
  • 29. Approccio comportamentale Applicato per l’insegnamento di abilità e competenze in vari settori (cognitivo, sociale, delle autonomie personali), il miglioramento dei comportamenti adattivi e la riduzione dei comportamenti devianti Assunti di base  Gli interventi si fondano sistematicamente su dati empirici, che riguardano sia l’analisi del compito che la valutazione di potenzialità e deficit dell’individuo  Tali interventi sono rivolti al comportamento osservabile e alle condizioni ambientali che contribuiscono a mantenerlo o a modificarlo  Il comportamento è a sua volta guidato dalle sue conseguenze (sistema di rinforzi positivi e negativi)
  • 30. Riabilitazione della metacognizione Studi sul ruolo della metacognizione si propongono di comprendere quale livello di conoscenza del proprio funzionamento mentale possiede l’individuo e come utilizza tale conoscenza nell’affrontare compiti di vario tipo (mettendo in atto strategie e processi di controllo) Dalla constatazione che il deficit è nella capacità di usare strategie e di generalizzare le competenze acquisite Quindi si tratta di spostare l’impegno dall’insegnamento di singole abilità che spesso vengono dimenticate molto rapidamente a un insegnamento di strategie, finalizzato al loro mantenimento nel tempo e alla loro applicazione pratica
  • 31. La natura del ritardo mentale: problemi aperti Mancanza di un modello interpretativo univoco che consenta di comprendere perché i soggetti con ritardo sono meno intelligenti degli altri, anche a causa: – della difficoltà a stabilire corrispondenze attendibili tra determinate localizzazioni e la compromissione cognitiva generalizzata propria del ritardo mentale – delle incertezze ancora presenti circa il significato dell’atto cognitivo intelligente Natura quantitativa versus qualitativa delle differenze fra persone con e senza deficit Valutazione dell’intelligenza come sistema integrato versus attenzione ai singoli processi microcognitivi