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•Come riconoscere precocemente quali, tra i
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PRAGMATICA
essendo
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sistema fonologico.
Lo sviluppo fonologico
Lo sviluppo fonologico
La stabilizzazione del sistema fonologico si ha
tra i 4 e i 6 anni, quando viene completato
l’inventario fonetico e si risolvono le
semplificazioni fonologiche. La scomparsa
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ordinata e comune ai bambini con sviluppo
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gradualmente verso i modelli di pronuncia
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In collaborazione con i pediatri
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logopedista dell’ASL
I bambini a rischio verranno sottoposti a follow-up dagli
operatori dell’UONPIA (corsia preferenziale)
In caso di sospetto problema di linguaggio è il pediatra a
comunicare alla famiglia l’esito dello screening e a dare
le indicazioni per il percorso successivo
Lo screening del linguaggio
per i bambini stranieri
Sarà somministrato un
protocollo ad hoc da parte
di una logopedista durante
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della Scuola dell’Infanzia
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Tardivi ?
In età compresa tra i 2 e i 4 anni si usa il termine Late Talkers
( = Parlatori Tardivi), dopo i 4 anni si parla di Disturbo
Specifico di Linguaggio (DSL).
Late Bloomers (Ritardi
transitori) = bambini che
entro i 4 anni hanno un
esito positivo
DSL (Disturbo Specifico
di Linguaggio)=
bambini che continuano a
manifestare il disturbo di
linguaggio dopo i 4 anni.
Da E..Mariani, M. Pieretti - Como 2009
BAMBINI STRANIERI
SCUOLA DELL’INFANZIA
Bilingui precoci apprendono L2 entro gli 8
anni. Non presentano nessun accento
straniero. Hanno sviluppato la capacità di
segmentare l’eloquio come i parlanti nativi
della L2: riconoscono i tracciati acustici, li
sanno convertire in rappresentazioni
fonologiche e riprodurle in modo adeguato.
Lessico
quali parole
insegnare?
•uso comune
•alta frequenza
•utilizzabili in contesti
d’uso molto diversi
•parole di cui non
si fa un alto uso, che
però sono strategiche
per vivere in
situazione
comunicativa (per
esempio “aceto”)
Morfo-sintassi
prevede un percorso
lungo e faticoso. Il
bambino inizialmente
prenderà come
riferimento
morfosintattico
la propria lingua, per cui
all’inizio si avrà un uso
di parole italiane
applicate
ad una struttura che è
propria della L1 e solo
progressivamente si
arriverà ad una
padronanza dei diversi
aspetti morfosintattici
della L2.
Fonologia
La pronuncia è fondamentale:
•il non riuscire a percepire,
discriminare o produrre certi
suoni, provoca grosse
difficoltà nella
comunicazione;
•sviluppare la componente
fonetica diventa
fondamentale per favorire
una produzione linguistica
comprensibile;
•lavorare sulla componente
fonetica permette inoltre di
arrivare ad una produzione
scritta corretta
BAMBINI STRANIERI
Esercitare l’orecchio a
percepire (ricezione fonetica)
Esercitare la bocca a produrre
(produzione fonetica)
Pronuncia e intonazione
BAMBINI STRANIERI
Quando segnalarli?
Le capacità ricettive durante l’apprendimento di una lingua si
sviluppano sempre più precocemente di quelle produttive
Esiste un periodo la FASE DEL SILENZIO in cui il bambino
capisce e acquisisce la lingua, ma non è in grado di produrla
L’esposizione alla L2
deve essere da almeno
un anno
Deve aver fatto un
percorso di prima
alfabetizzazione
Spesso si verifica una frequenza irregolare alla scuola dovuta a
frequenti ritorni al Paese di origine e a una scarsa esposizione
linguistica.
Il mediatore culturale
È una risorsa preziosa per orientarsi correttamente rispetto alle competenze
pregresse dell’allievo;
È importante nel rapporto insegnante/allievo (soprattutto per consentire la
comunicazione nelle prime interazioni);
Facilita la comunicazione tra famiglia e scuola, al fine di acquisire le informazioni
fondamentali sull’allievo;
Analizza, assieme al corpo docente, la documentazione scolastica che le
famiglie migranti forniscono alla scuola;
Fornisce informazioni generali sul Paese d’origine,sul sistema scolastico di
provenienza e sulla L1 dell’allievo.
“Le abilità metafonologiche si sono rilevate un
ottimo predittore di successive difficoltà
nell’apprendimento della letto-scrittura”
(STELLA, La valutazione della
dislessia,2003)
“Capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i
fonemi che compongono le parole del linguaggio
parlato, operando adeguate trasformazioni con gli
stessi”
(Bortolini, 1995)
COMPETENZA
METAFONOLOGICA
GLOBALE ANALITICA
livelli caratteristiche esempi età
globale
Si riferisce alla conoscenza di
sequenze ritmiche e melodiche,
alla sensibilità per la struttura
sonora della parola
•Segmenta-
zione e sintesi
sillabica
•Sillaba
iniziale
•Rime
4-5
anni
anali-
tico Si riferisce alla segmentazione in
fonemi. Si basa su raffinate
capacità di segmentazione
manipolazioni dei singoli fonemi
•Fonema iniz.
•Segmenta-
zione
fonemica
•Sintesi
fonemica
Sco
-
lare
LIVELLI DI COMPETENZA METAFONOLOGICA
COMPETENZA
METAFONOLOGICA
Tale competenza non si sviluppa
spontaneamente, ma solo in seguito a stimoli
adeguati. È una competenza che si acquisisce
gradualmente, per cui nel b. si manifesta
inizialmente con la capacità di suddividere unità
che si presentano percettivamente indivise
segmentazione sillabica e fonetica,
successivamente il b. riesce a isolare il primo
suono ( sillabico e fonetico). Si tratta di abilità
che aiutano i b. a imparare a leggere e a
scrivere, ma che nello stesso tempo migliorano
durante l’apprendimento della letto-scrittura
STRUMENTI DI VALUTAZIONE
CMF VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
METAFONOLOGICHE (Marotta – Trasciani – Vicari. Ed.
Erickson)
Segmentazione
Fusione
Classificazione in base al suono iniziale
Riconoscimento rime
Discriminazione di coppie minime di
parole e di non parole.
INTERVENTO
METAFONOLOGICO
Le competenze metafonologiche sono evocabili tramite
un intervento linguistico semplice e didatticamente efficace.
SEGMENTARE LE PAROLE
RICOMPORRE LE PAROLE
CLASSIFICARE LE PAROLE PER LUNGHEZZA
IDENTIFICARE IL SUONO INIZIALE O
FINALE DELLA PAROLA
RICONOSCERE LE RIME
INTERVENTO
METAFONOLOGICO:
QUANDO?
ULTIMO ANNO DELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA
(METAFONOLOGIA GLOBALE -
SILLABA)
PRIMO ANNO DELLA
SCUOLA PRIMARIA
(METAFONOLOGIAANALITICA -
FONEMA)
INTERVENTO
METAFONOLOGICO:
PER QUANTO TEMPO?
10 MINUTI TUTTI I GIORNI
OPPURE
30 MINUTI 2–3 VOLTE LA SETTIMANA
ABILITA’
GRAFO-MOTORIA
Insegnanti e clinici riconoscono un aumento del numero
di bambini e adolescenti con scritture disgrafiche.
La scrittura a mano non è una materia curricolare
chiaramente definita dai programmi ministeriali;
Minor esperienza nell’uso delle mani;
Richiesta precoce di scrivere senza un adeguato
training motorio.
Perché questa incidenza così
elevata?
Se il bambino non impara a tracciare correttamente le
lettere finirà per automatizzare dei movimenti poco o
per nulla efficaci.
Non sono solo problematiche estetiche.
La scrittura è una competenza trasversale a tutte le
materie scolastiche.
Un comportamento motorio errato o non efficiente,
una volta acquisito e divenuto stabile,è molto difficile da
correggere o da eliminare: le difficoltà si cronicizzano.
L’apprendimento e l’automatizzazione di schemi motori
efficienti permettono un maggior investimento
dell’attenzione negli aspetti cognitivi e linguistici della
scrittura.
ABILITÀ GRAFO-MOTORIA
La scrittura è un’abilità motoria “Dominio Specifica”
altamente specializzata: i movimenti usati per scrivere
sono specifici all’attività di scrittura e non possono
essere generalizzati da altri pattern di movimenti.
Ecco perché è necessario occuparsi in modo specifico
della meccanica della scrittura.
È pertanto importante porre attenzione
L’apprendimento di una competenza motoria dipende
dalla ripetizione di una sequenza o pattern
di movimenti e dalla sua memorizzazione (memoria
motoria )!
(J.K. Brown e R.A. Minns in: A Neurodevelopmental Approach to Specific Learning
Disabilities, Cambridge University Press, 2004)
ABILITÀ GRAFO-MOTORIA
alla realizzazione del tratto grafico
all’impugnatura
alla fluidità del segno
al controllo dello schema motorio corretto per l’esecuzione
dei grafemi
alla pressione sul foglio
all’orientamento nello spazio grafico
alla direzionalità convenzionale
Scegliere gli strumenti e i materiali adatti
Predisporre l’ambiente in base a criteri ergonomici
e posturali ottimali
• Rapporto tra altezza del banco e della sedia;
• Posizione ed inclinazione del capo/ luce e visibilità;
• Posizione del tronco e controllo della seduta;
• Stabilità prossimale: posizione della spalla;
• Posizione dell’avambraccio/gomito;
• Uso della mano scrivente e non scrivente;
• Area di lavoro sgombra.
Accorgimenti a favore dei bambini mancini
• Posizionare i bambini mancini a sinistra dei destrimani;
• tenere il quaderno a sinistra della linea mediana e inclinarlo in
base alle proprie esigenze (senza contorcere il corpo);
• usare matite morbide, inchiostri ad asciugatura rapida, penne che
non scavano nella carta;
• assicurarsi che il bambino riesca a vedere oltre la sua mano e che
non si faccia ombra con essa (se necessario, usare piano inclinato);
• la penna dovrebbe essere tenuta lontano dalla punta (soprattutto
il pollice), per migliorare il controllo visivo;
• evitare una prensione ad uncino, (mantenersi sotto la riga);
• attenzione alle direzionali;
• usare strumenti adatti ai mancini (penne, forbici, righelli ecc.).
L’insieme di ipotesi, relative alla lingua scritta, che
il bambino elabora in età prescolare. L’evoluzione di
queste ipotesi è indispensabile all’apprendimento del
codice scritto.
Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
Differenza
disegno-
scrittura
Il significante è legato al
significato: la scrittura ha le
caratteristiche quantitative
dell’oggetto referente
Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
• Prima le parole possono
essere tutte uguali
• Poi parole diverse si scrivono in modo diverso
Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
Da “Lettura e scrittura nella Scuola
Materna – Theorema libri
parole uguali si scrivono in modo uguale
Si tratta di una
scrittura
PRECONVENZIONALE
dove i segni grafici
sono scritti a caso,
senza tener conto del
loro valore
convenzionale
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34
SCRITTURA PRESILLABICA (PRECONVENZIONALE)
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Referenti.1.

  • 1.
  • 2. •Come riconoscere precocemente quali, tra i bambini che parlano in ritardo, manifesteranno un disturbo del linguaggio? • E tra questi, quali avranno difficoltà ad apprendere il linguaggio scritto? • Quali bambini segnalare e quando? IL PROBLEMA DELLA ETÀ PRESCOLARE
  • 3. • La lingua non si apprende, ma si acquisisce, perché disponiamo di una facoltà biologica di percepire, selezionare,registrare ed elaborare l’input linguistico. Questa facoltà si sviluppa a condizione che: • Non ci siano danni organici. • Vi sia esposizione all’input. IL LINGUAGGIO è la capacità di utilizzare un codice per esprimere, comunicare e rappresentare le idee sul mondo, attraverso un sistema convenzionale di segni arbitrari (G. Stella) FONOLOGIA LESSICO MORFO-SINTASSI PRAGMATICA
  • 4. essendo influenzato dalle caratteristiche articolatorie e percettive dei suoni, avviene secondo una scansione definita. Tuttavia vi è una grande variabilità individuale, che porta a preferenze diverse e più o meno stabili per i suoni da produrre, ad un’organizzazione personale del proprio sistema fonologico. Lo sviluppo fonologico
  • 5. Lo sviluppo fonologico La stabilizzazione del sistema fonologico si ha tra i 4 e i 6 anni, quando viene completato l’inventario fonetico e si risolvono le semplificazioni fonologiche. La scomparsa degli errori segue una sequenza abbastanza ordinata e comune ai bambini con sviluppo tipico del linguaggio, i quali progrediscono gradualmente verso i modelli di pronuncia della lingua adulta. Tra 1,6 e i 4,0 anni, si registra un notevole incremento dello sviluppo fonemico.
  • 6. Lo screening del linguaggio In tutta la provincia per i bambini di età compresa tra i 27 e 30 mesi In collaborazione con i pediatri Compilazione di un questionario( Il Primo Vocabolario del Bambino = PVB) da parte delle famiglie italiane I questionari vengono letti e interpretati da una logopedista dell’ASL I bambini a rischio verranno sottoposti a follow-up dagli operatori dell’UONPIA (corsia preferenziale) In caso di sospetto problema di linguaggio è il pediatra a comunicare alla famiglia l’esito dello screening e a dare le indicazioni per il percorso successivo
  • 7. Lo screening del linguaggio per i bambini stranieri Sarà somministrato un protocollo ad hoc da parte di una logopedista durante la frequenza del II anno della Scuola dell’Infanzia
  • 8. Come evolvono i Parlatori Tardivi ? In età compresa tra i 2 e i 4 anni si usa il termine Late Talkers ( = Parlatori Tardivi), dopo i 4 anni si parla di Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL). Late Bloomers (Ritardi transitori) = bambini che entro i 4 anni hanno un esito positivo DSL (Disturbo Specifico di Linguaggio)= bambini che continuano a manifestare il disturbo di linguaggio dopo i 4 anni.
  • 9. Da E..Mariani, M. Pieretti - Como 2009
  • 10. BAMBINI STRANIERI SCUOLA DELL’INFANZIA Bilingui precoci apprendono L2 entro gli 8 anni. Non presentano nessun accento straniero. Hanno sviluppato la capacità di segmentare l’eloquio come i parlanti nativi della L2: riconoscono i tracciati acustici, li sanno convertire in rappresentazioni fonologiche e riprodurle in modo adeguato.
  • 11. Lessico quali parole insegnare? •uso comune •alta frequenza •utilizzabili in contesti d’uso molto diversi •parole di cui non si fa un alto uso, che però sono strategiche per vivere in situazione comunicativa (per esempio “aceto”) Morfo-sintassi prevede un percorso lungo e faticoso. Il bambino inizialmente prenderà come riferimento morfosintattico la propria lingua, per cui all’inizio si avrà un uso di parole italiane applicate ad una struttura che è propria della L1 e solo progressivamente si arriverà ad una padronanza dei diversi aspetti morfosintattici della L2. Fonologia La pronuncia è fondamentale: •il non riuscire a percepire, discriminare o produrre certi suoni, provoca grosse difficoltà nella comunicazione; •sviluppare la componente fonetica diventa fondamentale per favorire una produzione linguistica comprensibile; •lavorare sulla componente fonetica permette inoltre di arrivare ad una produzione scritta corretta BAMBINI STRANIERI
  • 12. Esercitare l’orecchio a percepire (ricezione fonetica) Esercitare la bocca a produrre (produzione fonetica) Pronuncia e intonazione
  • 13.
  • 14. BAMBINI STRANIERI Quando segnalarli? Le capacità ricettive durante l’apprendimento di una lingua si sviluppano sempre più precocemente di quelle produttive Esiste un periodo la FASE DEL SILENZIO in cui il bambino capisce e acquisisce la lingua, ma non è in grado di produrla L’esposizione alla L2 deve essere da almeno un anno Deve aver fatto un percorso di prima alfabetizzazione Spesso si verifica una frequenza irregolare alla scuola dovuta a frequenti ritorni al Paese di origine e a una scarsa esposizione linguistica.
  • 15. Il mediatore culturale È una risorsa preziosa per orientarsi correttamente rispetto alle competenze pregresse dell’allievo; È importante nel rapporto insegnante/allievo (soprattutto per consentire la comunicazione nelle prime interazioni); Facilita la comunicazione tra famiglia e scuola, al fine di acquisire le informazioni fondamentali sull’allievo; Analizza, assieme al corpo docente, la documentazione scolastica che le famiglie migranti forniscono alla scuola; Fornisce informazioni generali sul Paese d’origine,sul sistema scolastico di provenienza e sulla L1 dell’allievo.
  • 16. “Le abilità metafonologiche si sono rilevate un ottimo predittore di successive difficoltà nell’apprendimento della letto-scrittura” (STELLA, La valutazione della dislessia,2003) “Capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni con gli stessi” (Bortolini, 1995)
  • 18. livelli caratteristiche esempi età globale Si riferisce alla conoscenza di sequenze ritmiche e melodiche, alla sensibilità per la struttura sonora della parola •Segmenta- zione e sintesi sillabica •Sillaba iniziale •Rime 4-5 anni anali- tico Si riferisce alla segmentazione in fonemi. Si basa su raffinate capacità di segmentazione manipolazioni dei singoli fonemi •Fonema iniz. •Segmenta- zione fonemica •Sintesi fonemica Sco - lare LIVELLI DI COMPETENZA METAFONOLOGICA
  • 19. COMPETENZA METAFONOLOGICA Tale competenza non si sviluppa spontaneamente, ma solo in seguito a stimoli adeguati. È una competenza che si acquisisce gradualmente, per cui nel b. si manifesta inizialmente con la capacità di suddividere unità che si presentano percettivamente indivise segmentazione sillabica e fonetica, successivamente il b. riesce a isolare il primo suono ( sillabico e fonetico). Si tratta di abilità che aiutano i b. a imparare a leggere e a scrivere, ma che nello stesso tempo migliorano durante l’apprendimento della letto-scrittura
  • 20. STRUMENTI DI VALUTAZIONE CMF VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE METAFONOLOGICHE (Marotta – Trasciani – Vicari. Ed. Erickson) Segmentazione Fusione Classificazione in base al suono iniziale Riconoscimento rime Discriminazione di coppie minime di parole e di non parole.
  • 21. INTERVENTO METAFONOLOGICO Le competenze metafonologiche sono evocabili tramite un intervento linguistico semplice e didatticamente efficace. SEGMENTARE LE PAROLE RICOMPORRE LE PAROLE CLASSIFICARE LE PAROLE PER LUNGHEZZA IDENTIFICARE IL SUONO INIZIALE O FINALE DELLA PAROLA RICONOSCERE LE RIME
  • 22. INTERVENTO METAFONOLOGICO: QUANDO? ULTIMO ANNO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA (METAFONOLOGIA GLOBALE - SILLABA) PRIMO ANNO DELLA SCUOLA PRIMARIA (METAFONOLOGIAANALITICA - FONEMA)
  • 23. INTERVENTO METAFONOLOGICO: PER QUANTO TEMPO? 10 MINUTI TUTTI I GIORNI OPPURE 30 MINUTI 2–3 VOLTE LA SETTIMANA
  • 24. ABILITA’ GRAFO-MOTORIA Insegnanti e clinici riconoscono un aumento del numero di bambini e adolescenti con scritture disgrafiche. La scrittura a mano non è una materia curricolare chiaramente definita dai programmi ministeriali; Minor esperienza nell’uso delle mani; Richiesta precoce di scrivere senza un adeguato training motorio. Perché questa incidenza così elevata?
  • 25. Se il bambino non impara a tracciare correttamente le lettere finirà per automatizzare dei movimenti poco o per nulla efficaci. Non sono solo problematiche estetiche. La scrittura è una competenza trasversale a tutte le materie scolastiche. Un comportamento motorio errato o non efficiente, una volta acquisito e divenuto stabile,è molto difficile da correggere o da eliminare: le difficoltà si cronicizzano. L’apprendimento e l’automatizzazione di schemi motori efficienti permettono un maggior investimento dell’attenzione negli aspetti cognitivi e linguistici della scrittura. ABILITÀ GRAFO-MOTORIA
  • 26. La scrittura è un’abilità motoria “Dominio Specifica” altamente specializzata: i movimenti usati per scrivere sono specifici all’attività di scrittura e non possono essere generalizzati da altri pattern di movimenti. Ecco perché è necessario occuparsi in modo specifico della meccanica della scrittura. È pertanto importante porre attenzione L’apprendimento di una competenza motoria dipende dalla ripetizione di una sequenza o pattern di movimenti e dalla sua memorizzazione (memoria motoria )! (J.K. Brown e R.A. Minns in: A Neurodevelopmental Approach to Specific Learning Disabilities, Cambridge University Press, 2004) ABILITÀ GRAFO-MOTORIA
  • 27. alla realizzazione del tratto grafico all’impugnatura alla fluidità del segno al controllo dello schema motorio corretto per l’esecuzione dei grafemi alla pressione sul foglio all’orientamento nello spazio grafico alla direzionalità convenzionale
  • 28. Scegliere gli strumenti e i materiali adatti Predisporre l’ambiente in base a criteri ergonomici e posturali ottimali • Rapporto tra altezza del banco e della sedia; • Posizione ed inclinazione del capo/ luce e visibilità; • Posizione del tronco e controllo della seduta; • Stabilità prossimale: posizione della spalla; • Posizione dell’avambraccio/gomito; • Uso della mano scrivente e non scrivente; • Area di lavoro sgombra.
  • 29. Accorgimenti a favore dei bambini mancini • Posizionare i bambini mancini a sinistra dei destrimani; • tenere il quaderno a sinistra della linea mediana e inclinarlo in base alle proprie esigenze (senza contorcere il corpo); • usare matite morbide, inchiostri ad asciugatura rapida, penne che non scavano nella carta; • assicurarsi che il bambino riesca a vedere oltre la sua mano e che non si faccia ombra con essa (se necessario, usare piano inclinato); • la penna dovrebbe essere tenuta lontano dalla punta (soprattutto il pollice), per migliorare il controllo visivo; • evitare una prensione ad uncino, (mantenersi sotto la riga); • attenzione alle direzionali; • usare strumenti adatti ai mancini (penne, forbici, righelli ecc.).
  • 30. L’insieme di ipotesi, relative alla lingua scritta, che il bambino elabora in età prescolare. L’evoluzione di queste ipotesi è indispensabile all’apprendimento del codice scritto. Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
  • 31. Differenza disegno- scrittura Il significante è legato al significato: la scrittura ha le caratteristiche quantitative dell’oggetto referente Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
  • 32. • Prima le parole possono essere tutte uguali • Poi parole diverse si scrivono in modo diverso Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
  • 33. parole uguali si scrivono in modo uguale Si tratta di una scrittura PRECONVENZIONALE dove i segni grafici sono scritti a caso, senza tener conto del loro valore convenzionale Da “Lettura e scrittura nella Scuola Materna – Theorema libri
  • 35. Da “Gatta ci cova” – Arnoldo Mondadori Scuola
  • 36. Da “Gatta ci cova” – Arnoldo Mondadori Scuola
  • 37. LE ANATRE DELLA LISA SONO BRAVE Da “Gatta ci cova” – Arnoldo Mondadori Scuola
  • 38. ULTIMO ANNO SCUOLA INFANZIA valutare: Linguaggio ( già dagli anni precedenti) teoria psicolinguistica competenza metafonologica competenze grafo-motorie