1. Lo sviluppo psicomotorio del
bambino:
… e alla fine si impara a
scrivere!
Caterina Stroili
caterina.stroili@gmail.com
Terapista della Neuropsicomotriciità
dell’Età Evolutiva
2. La vita psichica di un individuo inizia già nel periodo intrauterino
grazie alle percezioni e sensazioni corporee che il feto vive nel
grembo materno.
Il corpo ed il movimento sono le dimensioni esperienziali che stanno
alla base della formazione del pensiero.
ma….
…il cervello non completa il proprio sviluppo durante la gestazione ,
molte delle sue caratteristiche psicofisiche vengono acquisite dopo la
nascita.
infatti…infatti…
…nei primi anni di vita del bambino il cervello attraversa importanti
processi maturativi.
L'infanzia è una fase di grande plasticità biologica che favorisce la
progressiva acquisizione di competenze psicomotorie, emozionali e
cognitive, competenze che sono anche influenzate dall'ambiente in cui
il bambino cresce.
3.
4. Durante la crescita il bambino modifica il proprio
comportamento sulla base dell‘ESPERIENZE mentre si
consolidano e si perfezionano le capacità percettive degli
stimoli visivi, dei suoni, dei sapori, l’acquisizione della postura
eretta e la capacità di camminare, la capacità di comunicare con
le espressioni del viso, i gesti e il linguaggio.
Gli studi psicologici dell'età evolutiva dedicati alla comparsa di
queste competenze hanno delineato un profilo di sviluppo che
descrive a grandi linee le età alle quali ci si attende che un
bambino acquisisca specifiche funzioni.
5. Da 3 a 4 anni
Relazionale
Imita gli adulti e i compagni di gioco
Mostra di affezionarsi ai suoi compagni di gioco
Riesce a fare giochi con il cambio di turno
Comprende il concetto di mio/suo
Esprime affetto apertamente e anche una grande varietà di
emozioni
A partire dai tre anni si separa con facilità dai genitori
Motorio
Si arrampica con agilità
Sale e scende le scale alternando i piedi (un piede per ogni
scalino)
Corre con facilità
Pedala sul triciclo
Si sporge senza cadere
6. da 3 a 4 anni
Cognizione e Linguaggio
Riesce a fare funzionare giocattoli meccanici
Gioca a ‘fare finta’ con bambole, animali, e persone
Completa puzzle di tre quattro pezzi
Comprende il concetto ‘due’
Riesce a seguire dei comandi composti
Riconosce e identifica tutti gli oggetti e immagini più comuni
Comprende la maggior parte delle affermazioni
Comprende la disposizione nello spazio (sopra, sotto, dentro)
Usa frasi con 4-5 parole
Riesce a dire il proprio nome, sesso e età
Usa frasi con 4-5 parole
Riesce a dire il proprio nome, sesso e età
Usa i pronomi (io, tu, noi, loro) e alcuni plurali
Gli estranei capiscono la maggior parte di quello che dice
Capacità manuali
Disegna linee verticali, orizzontali e curvilinee con matite e
pastelli
Gira le pagine di un blocco una alla volta
Costruisce torri con più di 6 blocchi
Tiene la matita nella posizione corretta
7. Da 4 a 5 anni
Relazionale
Si interessa a nuove esperienze
Fa attività in cooperazione con altri bambini
Gioca a mamma e papà
Ha una sempre maggiore inventiva nei giochi di immaginazione
Sa vestire e svestire
Sa negoziare soluzioni nei conflitti
Vede nelle immagini non familiari dei mostri
Si concepisce come persona completa, fatta di corpo, mente e
sentimentisentimenti
A volte non sa distinguere la realtà dalla fantasia
Motorio
Salta su un piede e può rimanervi fermo per più di cinque secondi
Sale e scende le scale senza aiuto
Calcia la palla in avanti
Tira la palla con forza
Acchiappa quasi sempre le palle di rimbalzo
Si sposta in avanti e indietro con facilità
8. da 4 a 5 anni
Cognizione e Linguaggio
Chiama correttamente i diversi colori
Capisce il concetto ‘contare’ e conosce diversi numeri
Inizia ad avere un certo senso del tempo
Riesce a raccontare parte di una storia
Capisce il concetto di ‘stesso’ e ‘differente’
Intraprende giochi di fantasia
Possiede qualche regola grammaticale
Usa affermazioni di circa sei paroleUsa affermazioni di circa sei parole
Gli estranei riescono a capire piuttosto bene cosa dice
Racconta storie
Capacità manuali
Riesce a copiare dei quadrati e a disegnare cerchi
Disegna persone con 2-4 parti del corpo
Usa le forbici
Inizia a copiare qualche lettera maiuscola
9. Da 5 a 6 anni
Relazionale
Desidera accontentare gli amici
Desidera assomigliare agli amici
Accetta con più facilità le regole
Si diverte a cantare, ballare e recitare
Mostra maggiore indipendenza (può ad esempio andare da
solo a trovare il vicino)
Sa distinguere il genere
Distingue la fantasia dalla realtàDistingue la fantasia dalla realtà
Alcune volte è esigente, altre esageratamente cooperativo
Motorio
Riesce a stare su di un piede per più di dieci secondi
Salta, fa le capriole
Sa andare in altalena e arrampicarsi
Può essere capace a saltare la corda
10. da 5 a 6 anni
Cognizione e Linguaggio
Conta 10 o più oggetti
Nomina correttamente almeno quattro colori
Comprende meglio il concetto del tempo
Conosce le cose che appartengono alla vita quotidiana (soldi,
cibo, elettrodomestici)
Ricorda parti di una storia
Usa il tempo futuro
Racconta storie lunghe
Usa il tempo futuro
Racconta storie lunghe
Dice il suo nome e l’indirizzo
Capacità manuali
Copia triangoli e altre forme
Disegna persone con il loro corpo
Si veste e si sveste senza aiuto
Usa forchetta, cucchiaio e qualche volta il coltello
11. Soprattutto nel primo decennio di vita, il linguaggio con cui il
bambino esprime se stesso non è tanto quello verbale, ma
è proprio quello del corpo, del movimento e dell’azione
che si concretizza nel gioco.
12. L’IMPORTANZA DELL’AUTONOMIA
Un bambino autonomo non è solo frutto della generica buona
educazione fornita dai suoi genitori, ma di strategie
educative costruite nel tempo, sin da quando è piccolo.
I genitori spesso pensano che il bambino ha bisogno di tutto e
per questo intervengono continuamente sostituendosi a lui in
ogni situazione che potrebbe far fare esperienza di capacità
di autonomia.
13. Abituarlo pian piano a reggere il suo biberon, pretendere che regga il
cucchiaio per mangiare da solo il prima possibile, mangiare rimanendo
seduto a tavola, togliere il passeggino quando ormai cammina evitando
di portarlo ancora alla scuola materna senza usare le sue gambe,…
sono solo alcune azioni che, da sapienti genitori, si possono
intraprendere per evitare di sostituirsi ai figli.
Il messaggio che si deve dare sin da piccoli deve essere chiaro:
“mi fido di te!”
I genitori invece spesso sono comodi nel sostituirsi al proprio figlio
perché “non c'è tempo”.
I bambini per sviluppare abilità di pensiero efficaci ed autonome,
hanno bisogno da subito di sentirsi in grado di occuparsi della propria
persona, senza supporti inutili.
In questo modo si svilupperanno in futuro abilità di problem-
solving, capacità di trovare le più diverse alternative per gestire e
non subire le situazioni.
14. Le azioni mirate sull'autonomia del bambino
dentro la CASA
Le azioni mirate sull'autonomia del bambino
dentro la CASA
sono il primo gradino per generare
menti attive ed autonome a SCUOLA.
15. L’EDUCAZIONE DEI BAMBINI
INSEGNANTI/GENITORI
Spesso genitori e insegnanti hanno un’idea diversa di bambino: per
i primi, il proprio figlio è sempre piccolo, non è in grado di …,
i secondi condividono l’idea di bambino competente.
Questa disparità di vedute determina
una discontinuità scuola - famiglia
e dunque stili educativi discordanti,e dunque stili educativi discordanti,
producendo risonanze assai negative a livello educativo dei bambini,
i quali, giustamente, approfittano delle ambivalenze e delle
ambiguità degli adulti a proprio vantaggio.
L’effetto diretto e immediato è quello di una loro crescita
sostanzialmente “immatura”
e di uno sviluppo ostacolato della loro autonomia.
16. Mentre insegnanti e educatrici sono consapevoli delle
implicazioni connesse alla sopraddetta diversità degli stili
educativi e cercano di comportarsi di conseguenza,
a volte i genitori non lo sembrano e anche se ritengono
l’autonomia un obiettivo importante,
spesso lo ritengono “più a parole che a fatti”.
Tutto ciò mette implicitamente in luceTutto ciò mette implicitamente in luce
la necessità di
un bisogno formativo da parte dei genitori
che può partire da un
costante dialogo genitori/l’insegnante.
17. DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO:
LA DISGRAFIA
disfunzione delle aree corticali che dovrebbero assicurare
l’automatizzazione del processo di scrittura che non avviene o si
sviluppa in modo incompleto o con grande difficoltà (nonostante
l’adeguatezza degli stimoli e nonostante l’esercizio)
Troppi bambini in Italia non imparano a scrivere in modoTroppi bambini in Italia non imparano a scrivere in modo
adeguato, pur essendo in assenza di deficit o di patologie
Quasi tutti i bambini in fase di iniziale apprendimento
scolastico, escludendo i casi patologici, possono imparare
a scrivere senza particolari difficoltà esecutive
18. SCRIVERE non significa COPIARE graficamente
o DISEGNARE le lettere
SCRIVERE non è soltanto una “QUESTIONE” DI MANUALITA’
La qualità della traccia grafica è la dimostrazione del livello motorio:
DELL’ORGANIZZAZIONE
GRAFO-MOTORIO-PERCETTIVA ED ESECUTIVA
19. Ridurre al minimo l’incidenza della disgrafia
attraverso l’allenamento e il potenziamento
dei prerequisiti della scrittura.dei prerequisiti della scrittura.
L’insegnante non deve “testare” i propri alunni sottoponendoli a
una serie di prove ma deve osservarli durante il gioco e lo
svolgimento delle varie attività .
20. Nell’ultimo anno, la conquista graduale delle abilità di simbolizzazione
permette di proporre eserci-gioco che favoriscono lo sviluppo di
competenze necessarie a un successivo approccio alla lettura e alla
scrittura.
competenze necessarie a un successivo approccio alla lettura e alla
scrittura.
Tali attività devono essere proposte all’interno di un clima sereno,
tenendo conto dei limitati tempi di attenzione dei bambini e senza
togliere spazio ai momenti di gioco libero, di ricerca e sperimentazione
spontanea.
21. GENERALI:
- equilibrio,
- controllo posturale,
- Lateralizzazione
SPECIFICI:SPECIFICI:
- coordinazione dinamica dell’arto superiore,
- coordinazione oculo-manuale globale e fine,
- motricità fine,
- orientamento ed organizzazione spazio temporale,
- percezione e analisi visiva,
- memoria a breve e lungo termine,
- abilità fonologiche, metafonologiche e linguistiche
22. AUTOMATIZZAZIONE E
INTEGRAZIONE DEI PREREQUISITI
ACQUISIZIONE CORRETTA DEL PROCESSO DI SCRITTURA
=
PRASSIA COMPLESSAPRASSIA COMPLESSA
PRASSIA: sequenza di movimenti di un atto volontario
e finalizzato che richiede una progettazione
mentale e una rappresentazione simbolica
23. Conoscenza e percezione del proprio corpo
Finalizzare la motricità
Coordinare i movimentiCoordinare i movimenti
Dissociare i movimenti
Abilità con palla
Equilibrio statico e dinamico
24. In piedi a occhi chiusi contare fino a 10 cercando di rimanere
immobili (aumentare i secondi)
In piedi, occhi chiusi, braccia avanti contare fino a 10
Restare in equilibrio su un piede solo per 5/8 secondi
Rimanere fermi in punta di piedi per 10 sec
25. Marciare sul posto oscillando le braccia
Correre sul posto
Saltare a piedi uniti, Saltare alternando piedi uniti e divaricati
Ruotare velocemente su se stessi e fermarsi a un segnale
Camminare velocemente tra 2 file di birilli,
Camminare all’indietro tra 2 file di birilli
Camminare sulle punte, sui talloni, a gambe tese,…
Camminare facendo finta di essere giganti, di essere nanetti, di avere
fretta, di trascinare qualcosa di pesante, facendo rumore,
silenziosamente,…
26. GIOCHI CON LA PALLA:
Lanciare la palla in alto e riprenderla
Lanciare la palla in alto e riprenderla dopo aver battuto le mani
Lanciare la palla in basso e riprenderla dopo un ribalzo
Lanciare la palla contro il muro e riprenderla al volo e dopo un
rimbalzo
…..
28. Camminare lentamente/ velocemente
Rotolare lentamente/ velocemente
Saltellare lentamente/ velocementeSaltellare lentamente/ velocemente
Battere le mani lentamente/velocemente
Battere i piedi lentamente/velocemente
29. Camminare fingendo di essere pesante come un elefante
Camminare facendo finta di trascinare qualcosa di pesante
Camminare facendo finta di essere leggeri come farfalleCamminare facendo finta di essere leggeri come farfalle
Appoggiare pesantemente la mano
Appoggiare delicatamente la mano
30. Compiere il maggior numero di movimenti possibile con il corpo e
fermarsi a un segnale
Rimanere immobili il più a lungo possibile e a un segnale stabilito
riprendere il movimentoriprendere il movimento
Compiere movimenti solo con …. e lasciare il resto del corpo immobile
(gioco del cemento che sale)
31. RIPRODUZIONE SU FOGLIO DEI MOVIMENTI SPERIMENTATI
MOTORIAMENTE
Elaborazione grafica del fatto fisico: la scrittura, il disegno, la
rappresentazione del gesto compiuto.
33. Presa di coscienza e utilizzo differenziato del braccio
al fine di attivare la manualità fine,
integrando e automatizzando i movimenti in modo:
rapido,rapido,
armonico,
fluido
finalizzato.
34. FRA I 5 E GLI 8 ANNI:
progressivo affinamento della grande progressione (movimenti
della spalla, braccio, avambraccio, gomito) e della piccola
progressione (movim. polso, mano e dita)
passaggio da un movimento rigido e a scattopassaggio da un movimento rigido e a scatto
a un movimento coordinato e fluido
Scrivere senza dispendio di energie cognitive
35. _Attività_
Movimenti delle braccia:
rami in movimento
Mani sulle spalle:Mani sulle spalle:
flettere ed estendere verso l’alto
flettere ed estendere gli avambracci in fuori
flettere ed stendere gli avambracci in avanti
foglie al vento:
prono/supinazione dell’avambraccio.
36. _Attività_
Movimenti delle mani:
Salutare: muovere il polso da destra a sinistra con dita estese
ma non rigide
Palleggiare: muovere il polso dall’alto al basso
Mescolare: roteare il polso
(Potenziare prevalentemente la mano dominante, o comunque
quella usata per disegnare e scrivere)
37. Capacità coordinativa specifica
di controllo e regolazione dei movimenti dell’arto superiore
e della mano,
movimenti continuativamente controllati della vista
38. Tra i 2 e i 3 anni si assiste a un progressivo aumento
del controllo del gesto grafico e
della coordinazione oculo-manuale
L’occhio che seguiva la mano che scarabocchiava ora la guida nella
produzione grafica
41. Capacità di dissociare e coordinare i movimenti delle dita in
maniera fluida ed organizzata
INSEGNAMO A CONOSCERE LE MANI E LE DITA!
E’ fondamentale imparare a dissociare il movimento di tutte le
dita e anche il movimento combinato dell’anulare e mignolo (lato
ulnare) da quello combinato di pollice, incide e medio (lato
radiale).
42.
43. _Attività_
GESTI SEMPLICI E COMPLESSI:
Avvicinare e allontanare le dita tese
Aprire e chiudere i pugni sia con pollice all’interno e dopo all’esterno
Mostrare singolarmente ogni dito mantenendo gli altri 4 flessi
Gesto della “pistola”
Numero 3 (con pollice, indice e medio)Numero 3 (con pollice, indice e medio)
Gesto del “rombo”
Gesto della “vittoria”
Gesto delle “corna”, corna che si scontrano
Gesto della “cornetta telefonica”
Gesto delle “ali”
ecc
50. Regolazione della forza muscolare
Dissociazione dei movimenti delle dita
Allenamento coordinazione oculo-manualeAllenamento coordinazione oculo-manuale
51. Linee dritte
Linee spezzate
Forme quadrate e rettangolari
Forme triangolari
Cerchio
Forme curvilinee
ATTENZIONE ALLA POSIZIONE DEL BRACCIO
52. Evoluzione della prensione a pugno palmare a quella a pugno
digitale fino alla prensione corretta detta
“PRENSIONE A TRE DITA DINAMICA”:
polpastrello del pollice e dell’indice e lato radiale del medio, a 2-
3 cm dalla punta, parte superiore della penna inclinata a destra
per i destrimani e viceversa per i mancini.per i destrimani e viceversa per i mancini.
inizio prensione a 3 dita intorno ai 4 anni
53. Altri tipi di prensione:
Prensione a 3 dita statica (anulare e mignolo si uniscono al medio
in un blocco statico)in un blocco statico)
Prensione a 3 dita con appoggio sull’anulare (se il bambino riesce
a renderla dinamica è funzionale)
Prensione a 4 dita con appoggio sul mignolo
54.
55.
56. La prensione non è un fattore statico!
Varia con l’esperienza acquisita e la maturazione della capacità
motorie.
Piena maturità della prensione avviene intorno ai 10-11 anni
Ma … una volta acquisita una certa velocità di scrittura e un po’ di
automatismo è molto difficile modificarla ….
57. Anche se ….
non sempre si riscontra una relazione diretta tra prensione e difficoltà
di scrittura
E’ PREFERIBILE MODIFICARE LA PRENSIONE QUANDO E’
PRESENTE ECCESSIVA TENSIONE O RIGIDITA’ DELLA MANOPRESENTE ECCESSIVA TENSIONE O RIGIDITA’ DELLA MANO
EVITARE CRAMPI, DOLORI E AFFATICABILITA’ QUANDO SCRIVE
O DISENGNA O COLORA
58. - Utilizzo di gommini correttivi (impugnafacile)
- Penna gel (miglior controllo del tratto)
- Matite triangolari a mina morbida- Matite triangolari a mina morbida
- Evitare stilografica e penne biro
- Matita di durezza media
E’ molto meglio non dover correggere un’impugnatura ma
IMPOSTARLA DA SUBITO NEL MODO CORRETTO!
59. 1) esecuzione di un gesto: “IL NUMERO TRE” con la mano di scrittura.
Questo gesto permette di acquisire la posizione base di partenza
corretta:corretta:
Pollice, indice e medio completamente distesi
Anulare e mignolo flessi sul palmo della mano
60. 2) Depositare la matita nella “VALLE INCANTATA” valle tra
pollice ed indice e facciamo scivolare la matita in questa valle
come se suonassimo il “VIOLINO”.
Questo esercizio di sfregamento è importantissimo per far
apprendere attraverso il senso propriocettivo la corretta,
posizione di scorrimento della matita nell’atto della
apprendere attraverso il senso propriocettivo la corretta,
posizione di scorrimento della matita nell’atto della
scrittura/disegno.
61. 3) Chiudere le tre dita pollice, indice e medio come “LE FAUCI DI
UN LEONE” in modo armonico e dolce ponendo la punta dei
polpastrelli sulle tre facce del matitone e scivolare lentamente
verso la punta della matita fino ad arrivare a “DUE DITA DALLA
PUNTA”.
62. 4)Esercizio di coordinazione delle tre dita nella presa della perlina:
partendo dall'alto mimare con le tre dita indice, pollice e medio
la bocca del leone che ruggisce, aprendo e chiudendo la bocca
andando a prendere con una chiusura finale “delicata e
controllata” i piccoli da spostare (ex. le perline).
Porre attenzione alla flessione di tutte e 3 le falangi! Se le ditaPorre attenzione alla flessione di tutte e 3 le falangi! Se le dita
sono estese è la bocca di una “papera” e non un “leone”!
63. ATTENZIONE:
Limitare (ma non eliminare!!) l’utilizzo dei pennelli grossi nella
materna:materna:
danno molta soddisfazione al bambino ma sono troppo grandi e
pesanti e i bambini per sorreggerli usano contemporaneamente
molte dita esercitando quindi prensioni poco funzionali.
65. Se i prerequisiti grosso-motori e fino-motori della scrittura
sono ben automatizzati, lo svolgimento di schede
con foglio-matita sui pregrafismi sarà sicuramente menocon foglio-matita sui pregrafismi sarà sicuramente meno
difficoltosa.
66. Per un corretto svolgimento delle attività pregrafiche bisogna porre
attenzione:
- IMPUGNATURA del mezzo grafico
- PRESSIONE della matita sul foglio
- Scorrimento FLUIDO della matita sul foglio
- Scorrimento CONTINUO della matita sul tracciato
- Mantenimento della DIMESIONE delle icone
- Rispetto dei margini e dello spazio-foglio da utilizzare
67. Montagne: linee oblique e attenzione alle punte!
Colline: attenzione non ci devono essere punte!
Onde: attenzione non ci devono essere punte!
Riccioli: attenzione alla dimensione del ricciolo
Spirali: (dall’interno verso l’esterno e viceversa)
Cerchi (attenzione al punto di partenza!)
Non presentare tutti i movimenti contemporaneamente
Inizialmente esercitarne uno per volta variando ampiezza e
altezza del movimento
68. La presentazione dei tre codici di scrittura
contemporaneamente è fonte di grande confusione per i bambini
che spesso finiscono per mescolarli.
Spesso le difficoltà di letto-scrittura affondano le loro radiciSpesso le difficoltà di letto-scrittura affondano le loro radici
nelle difficoltà fonologiche ma anche in difficoltà visuo-
percettive.
Per poter procedere con sicurezza e rapidità nella decodifica
nella lettura sono fondamentali le abilità percettive
69. LO STAMPATELLO MAIUSCOLO
È una carattere di scrittura separato,
si presta alla segmentazione fonetica utilizzata all’inizio
dell’apprendimento della lettura.
Le lettere occupano tutte lo stesso spazio, hanno
sagome uguali per cui la valutazione percettiva
necessaria al loro riconoscimento è semplice.
71. Le difficoltà di lettura si presentano generalmente con il
passaggio agli altri caratteri per i quali sono richieste valutazioni
percettive di altezza, lunghezza, destra/sinistra, sopra/sotto, e
presentano, inoltre, differenze notevoli nella forma dello spazio
occupato.
Nel corsivo e nello stampatello minuscolo le sagome sono
pressoché le stesse, anche i caratteri distintivi sono simili
(anche se un po’ meno evidenti nello stampatello minuscolo: d/b )(anche se un po’ meno evidenti nello stampatello minuscolo: d/b )
QUINDI E’ PREFERIBILE PRESENTARE IL CORSIVO PRIMA
DELLO STAMPATELLO MINUSCOLO IN QUANTO IL PRIMO
HA TRATTI DISTINTIVI PIU’ EVIDENTI
72. IN PRIMA ELEMENTARE SI CONSIGLIA DI:
Adeguare il metodo di insegnamento ai bambini che appaiono più
immaturi in quanto difficilmente si può prevedere quali di questi
manifesteranno difficoltà specifiche.
Presentare lo stampatello maiuscolo facendo attenzione alla
costruzione delle lettere (punto di partenza e direzione) e fornendo
modelli sempre uguali (le personalizzazioni della scrittura avverranno
comunque ma negli anni successivi).
Continuare ad allenare i pregrafismi anche sotto forma di cornicette
e attività con pennelli portando l’attenzione all’impugnatura del mezzo
grafico, alla fluidità del gesto e alla pressione della matita sul foglio.
Presentare il corsivo verso la fine dell’anno scolastico,
preferibilmente utilizzando la matita e non la penna facendo
attenzione al movimento grafico e alle indicazioni spaziali.
73. Presentare lo stampatello minuscolo in
seconda elementare
ricordandosi che:
NON E’ INDISPENSABILE
SAPER SCRIVERE
IN STAMPATELLLO MINUSCOLO
PER POTERLO LEGGERE!PER POTERLO LEGGERE!
(stessa cosa vale per il corsivo!!)
74. STAMPATELLO MINUSCOLO
Alcuni bambini con difficoltà specifiche troveranno minori
difficoltà con questo carattere e potranno sceglierlo come
modalità di scrittura, in particolare se si valuta che la difficoltà
di utilizzo del corsivo implica rallentamenti anche negli altri
apprendimenti scolastici e quindi si decide di abbandonalo come
carattere di scrittura.
apprendimenti scolastici e quindi si decide di abbandonalo come
carattere di scrittura.
75. Passaggio da una scrittura con lettere spazialmente separate e
caratterizzate da pochi tratti distintivi a lettere che richiedono
la gestione di un sistema grafico fluido.la gestione di un sistema grafico fluido.
76.
77. Presentazione di lettere non nell’ordine alfabetico
ma raggruppate in “famiglie” di movimenti affini e graduali
per facilitare la memorizzazione diper facilitare la memorizzazione di
schemi motori corretti.
78. Al punto di inizio e di fine dei tratti grafici
Alla direzione e alla modalità di esecuzione dei movimenti
Alla proporzione tra le parti delle lettere
All’inclinazione delle lettere
Al rispetto delle righe, dei margini e degli spazi tra lettere e parole
79.
80.
81. Osservazione del gesto compiuto dall’insegnante
Descrizione
Ripasso alla lavagnaRipasso alla lavagna
Memorizzazione del gesto
(esecuzione ad occhi chiusi)
Esecuzione autonoma, senza modello
82. Altri punti d’inizio allungano il percorso da compiere
Possono portare ad alterare la forma
83. b, o, v terminano in alto, creando difficoltà di collegamento
84.
85. LETTERE CHE TOCCANO IL CIELO
(b – d – h – l – t)
LETTERE CHE STANNO NEL PRATO
(a- c- e – i – m – n – o – r – s – u – v – z)
LETTERE CHE TOCCANO LA TERRA
(g – p – q)
LETTERE CHE TOCCANO IL CIELO E LA TERRA
(f)
91. Distinguere gli aspetti modificabili da quelli che non
lo sono
Modificare ciò che è trasformabile
Accettare ciò che non lo è, senza colpevolizzare o
penalizzare il bambino
92.
93. ATTIVITA’ PROPOSTE:
- Giochi con palla (attenzione al lancio e alla presa, ai movimenti delle
braccia e delle dita)
- Birilli (attenzione alla direzione e forza del lancio)
- Percorsi psicomotori e loro riproduzione grafica (ex veloce/lento,
curve/angoli…)
- Giochi di equilibrio e coordinazione motoria (ex salti)
- Giochi di coordinazione con le braccia- Giochi di coordinazione con le braccia
- Giochi di dissociazione dei movimenti delle dita: (gesti simbolici, punta
pollice-punta dita, ritagliare, impastare)
- Abilità visuo-spaziali (puzzle, riconoscimento visivo,…)
- Pregrafismi (fatti bene!)
- Impostazione della corretta prensione della matita
94. Osservare il gruppo classe per fascia di età
(ex b.ni in fila facciamo noi degli scambi di lanci con la palla…)
Valutare quali sono gli ambiti in cui emergono maggiori difficoltà
Proporre le attività di allenamento dei prerequisiti motoriProporre le attività di allenamento dei prerequisiti motori
quotidianamente con particolare attenzione alla ripetizione dei
prerequisiti carenti
Spiegare verbalmente anche il gioco motorio più semplice
scomponendolo in sequenze semplici e consecutive
95. Rifiuto attività grafica
Ritardo acquisizione autonomie
Confusione preferenza mano
Disordine spazialeDisordine spaziale
Disorganizzazione posturale
Impugnatura rigida, non funzionale
Incoordinazione motoria (impaccio motorio)
Se le difficoltà sono serie è bene invitare la famiglia a
consultare già un servizio abilitativo
96. SOVENTE I BAMBINI EVITANO I GIOCHI E LE ATTIVITA’ IN
CUI SI SENTONO PIU’ IN DIFFICOLTA’.
E’ COMPITO DI NOI ADULTI RENDERE UN
“ESERCIZIO” UN GIOCO PIACEVOLE E “ACCESSIBILE” A TUTTI,“ESERCIZIO” UN GIOCO PIACEVOLE E “ACCESSIBILE” A TUTTI,
“TARANDO” E PRESENTANDO IL GIOCO IN BASE ALLE
CARATTERISTICHE DEI “NOSTRI BAMBINI”.
97. Se le difficoltà persistono e non si modificano nonostante l’esercizio
e la ripetizione e la qualità grafica dei disegni è scarsa in riferimento
all’età, presentare il problema alla famiglia e consigliare una
valutazione da specialisti ricordando che:
INTERVENIRE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NEL
PRIMO ANNO DELLA SCUOLA ELEMENTARE
PERMETTE UN RECUPERO MIGLIORE DELLE
DIFFICOLTA’ GRAFICHE.
98. Continuità educativa con la Scuola dell’Infanzia
Prove d’ingresso per conoscere le condizioni di partenza di ogni
bambino
Se necessario, programmare un periodo di training motorio eSe necessario, programmare un periodo di training motorio e
percettivo
Dedicare tempo al pregrafismo: tracciati di base ben
automatizzati prima di affrontare il corsivo
99. Fantuzzi P., Tagliazucchi S. (2009), Laboratorio Grafo-motorio.
Percorso didattico e riabilitativo della scrittura, Trento, Erickson
Blason L., Borean M., Bravar L., Zoia S. (2004), Il corsivo dalla a alla z.
Un metodo per insegnare i movimenti della scrittura, Trento, Erickson
Cornoldi C. (a cura di, 2007),Difficoltà e disturbi dell’apprendimento,
Bologna, Il Mulino
Cornoldi C. et al. (1997), Abilità visuospaziali. Intervento sulle difficoltàCornoldi C. et al. (1997), Abilità visuospaziali. Intervento sulle difficoltà
non verbali di apprendimento, Trento, Erickson
Pratelli M. (1995), “Disgrafia e recupero delle difficoltà grafomotorie,
Trento, Erickson
Wille A.M., Ambrosini C. (2005), Manuale di terapia psicomotoria
dell’età evolutiva, Napoli, Cuzzolin
Sabbadini L. (2005), La disprassia in età evolutiva: criteri di valutazione
ed intervento, Milano, Springer
Sabbadini G. (a cura di, 1995), Manuale di neuropsicologia dell’età
evolutiva, Bologna, Zanichelli