SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 72
Baixar para ler offline
Conoscere e gestire leConoscere e gestire le
proprie emozioniproprie emozioni
nella relazione con ilnella relazione con il
pazientepazientepazientepaziente
Michela Rimondini
Department of Medicine and Public Health,
Section of Psychiatry and Clinical Psychology
Service of Psychosomatics and Clinical Psychology
University of Verona, Italy
Cosa succede durante ilCosa succede durante il
colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?
Modalità relazionale
del paziente
Tipo di patologia
presentata
Eventi di vita del
paziente
Eventi di vita
Soddisfazione
lavorativa
Altro
Rapporti sociali
(famiglia/amici/colleghi)
paziente
Fiducia nella propria
abilità professionale
Benessere
fisico e psicologicoAspettative e teorie
•• AttivazioneAttivazione cognitivacognitiva
• Attenzione (per raccogliere le informazioni)
• Memoria (per recuperare le nozioni e le
conoscenze di cui si dispone, ecc..)
• Pensiero (per processare le informazioni raccolte e
integrarle con le conoscenze/esperienze apprese)
• Linguaggio (per comunicare con il paziente )• Linguaggio (per comunicare con il paziente )
•• Attivazione emotivaAttivazione emotiva
•• Attivazione prassica/manualeAttivazione prassica/manuale
I SISTEMI MOTIVAZIONALII SISTEMI MOTIVAZIONALI
INTERPERSONALIINTERPERSONALI
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
I Sistemi Motivazionali InterpersonaliI Sistemi Motivazionali Interpersonali
(Liotti, 2001)(Liotti, 2001)
•Sono disposizioni innate universalmente
presenti negli esseri umani
•Sono i principi organizzatori delle interazioni
sociali, ovvero rappresentano insiemi di regole
interne che guidano il comportamento del
soggetto
•Sono orientati ad una meta
•Sono attivati da specifici segnali
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTOIL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO
“ cerca protezione, trova qualcuno che si“ cerca protezione, trova qualcuno che si
prenda cura di te!”prenda cura di te!”
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTOIL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO
META DEL SISTEMA:
conseguimento della vicinanza protettiva di una persona, possibilmente
disponibile a fornire conforto e protezione.
VALORE BIOLOGICO:
le popolazioni in cui gli individui rimangono vicini e sanno chiedere aiuto
(per la difesa ed il sostentamento) hanno migliori probabilità di
sopravvivenza.
È ATTIVATO DA:
1. fatica, dolore fisico e/o emozionale, solitudine;
2. generale percezione di essere vulnerabile a pericoli ambientali, o di non
poter soddisfare da soli i bisogni necessari alla sopravvivenza (alimentarsi,
proteggersi dal clima sfavorevole, dormire).
È DISATTIVATO DA:
1. conseguimento della vicinanza protettiva ad una persona
2. protratta impossibilità di conseguire la meta (diventa distacco
emozionale, forma patogena).
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTOIL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTO
“ proteggi, prenditi cura, aiuta la persona che“ proteggi, prenditi cura, aiuta la persona che
ti appare più fragile e debole di te!”ti appare più fragile e debole di te!”
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTOIL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTO
META DEL SISTEMA:
Offrire vicinanza protettiva, tutelare il soggetto più debole
VALORE BIOLOGICO:
Favorire le possibilità di difesa e sostentamento degli altri individui della
propria popolazione.
È ATTIVATO DA:
1) segnali di richiesta di protezione provenienti da un conspecifico1) segnali di richiesta di protezione provenienti da un conspecifico
(attaccamento);
2). Percezione di difficoltà, fragilità di un conspecifico
È DISATTIVATO DA:
1) segnali di sollievo e sicurezza provenienti dal conspecifico
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA ANTAGONISTAIL SISTEMA ANTAGONISTA
“ Difenditi, lotta, aggredisci o fuggi dalla“ Difenditi, lotta, aggredisci o fuggi dalla
minaccia di pericolo che hai davanti! Proteggiminaccia di pericolo che hai davanti! Proteggi
le tue risorse in quanto limitate!”le tue risorse in quanto limitate!”
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA ANTAGONISTAIL SISTEMA ANTAGONISTA
META DEL SISTEMA:
Definire il rango di dominanza e sottomissione, proteggere le proprie risorse
VALORE BIOLOGICO:
in un gruppo con ranghi sociali definiti e mantenuti nel tempo i litigi e le lotte
sono meno frequenti l’efficienza generale del gruppo è superiore e quindi la
sua sopravvivenza
È ATTIVATO DA:È ATTIVATO DA:
1) percezione che una risorsa è limitata;
2) segnali mimici di sfida provenienti da un conspecifico (o interpretati come
tali)
È DISATTIVATO DA:
1. segnali di resa e sottomissione da parte dell’antagonista;
2. attivazione di altro sistema motivazionale (ad es. trasformazione
dell’agonismo in cooperazione o accudimento).
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA COOPERATIVOIL SISTEMA COOPERATIVO
“ unisciti a qualcuno se questo può favorire la“ unisciti a qualcuno se questo può favorire la
possibilità di raggiungere un obiettivo importante opossibilità di raggiungere un obiettivo importante o
non rischi di perdere le tue risorse primarie!”non rischi di perdere le tue risorse primarie!”
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA COOPERATIVOIL SISTEMA COOPERATIVO
META DEL SISTEMA:
Raggiungere un obiettivo comune e condiviso
VALORE BIOLOGICO:
Talvolta la collaborazione tra conspecifici permette una efficienza superiore
rispetto all’impegno scoordinato dei singoli
È ATTIVATO DA:
1) percezione di un obiettivo comune1) percezione di un obiettivo comune
2) segnali di non minaccia agonistica (sorriso)
È DISATTIVATO DA:
1) euforia o rilassamento per il conseguimento dell’obiettivo
2) attivazione di altri sistemi motivazionali (es. agonistico)
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA SESSUALEIL SISTEMA SESSUALE
“ cerca un compagno per unirti con esso, se“ cerca un compagno per unirti con esso, se
funziona mantieni nel tempo questo legame !”funziona mantieni nel tempo questo legame !”
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
IL SISTEMA SESSUALEIL SISTEMA SESSUALE
META DEL SISTEMA:
Raggiungimento del piacere sessuale
VALORE BIOLOGICO:
Assicura la prosecuzione della specie
È ATTIVATO DA:
1) livelli periodicamente variabili di ormoni;
2) segnali comportamentali (seduzione) provenienti da un conspecifico;
3) stimolazioni senoriali (immagini, fotografie , profumi, etc.)3) stimolazioni senoriali (immagini, fotografie , profumi, etc.)
È DISATTIVATO DA:
1. raggiungimento dell’orgasmo
2. attivazione di altri sistemi motivazionali in forme incompatibili con la
sessualità
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
SISTEMI MOTIVAZIONALI NORMALMENTESISTEMI MOTIVAZIONALI NORMALMENTE
ATTIVI NELLA RELAZIONE MEDICOATTIVI NELLA RELAZIONE MEDICO--
PAZIENTEPAZIENTE
MEDICOMEDICO PAZIENTEPAZIENTE
SM ACCUDIMENTO
SM COOPERATIVO
SM ATTACCAMENTO
SM COOPERATIVO
SM SESSUALE
SM ANTAGONISTA
Le funzioni delle emozioni …
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
Emozioni e sistemiEmozioni e sistemi
motivazionalimotivazionali
• ci danno informazioni su come stiamo nelle diverse
situazioni
• ci orientano/muovono all’azione
• danno informazione agli altri sulle nostre intenzioni
• danno informazione sugli altri nelle nostre intenzioni
• danno il senso alle cose
Emozioni e sistemiEmozioni e sistemi
motivazionalimotivazionali
Emozioni che
segnalano ostacoli
Emozioni dentro al
SM
SM accudimento
Ansiosa sollecitudine
Compassione
Colpa
Tenerezza protettiva
Gioia
SM attaccamento Paura (da separazione) Fiducia
I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
SM attaccamento Paura (da separazione)
Collera (protesta)
Tristezza (da perdita)
Disperazione
Distacco emozionale
Fiducia
Conforto
Gioia
Sicurezza
SM antagonista Paura (da giudizio)
Vergogna
Umiliazione
Tristezza (da sconfitta)
Invidia
Collera (da sfida)
Trionfo
Potenza
Orgoglio
Disprezzo
Superiorità
SM cooperativo Colpa
Rimorso
Isolamento
Sfiducia
Odio
Empatia
Lealtà reciproca
Condivisione
Fiducia
Gioia
Se non gestiteSe non gestite
appropriatamente in cheappropriatamente in che
modo le emozioni possonomodo le emozioni possono
condizionare la praticacondizionare la praticacondizionare la praticacondizionare la pratica
medica?medica?
•• Potenziale compromissione della qualità dellePotenziale compromissione della qualità delle
informazioni raccolte e forniteinformazioni raccolte e fornite diagnosi meno
accurata, trattamento meno efficace e prognosi
meno positiva
•• Deficit nella relazione terapeuticaDeficit nella relazione terapeutica riduzioneriduzione•• Deficit nella relazione terapeuticaDeficit nella relazione terapeutica riduzioneriduzione
soddisfazione/collaborazione del pazientesoddisfazione/collaborazione del paziente
•• Benessere psicologico del medicoBenessere psicologico del medico BURNOUT!BURNOUT!
Alcuni esempi di gestioneAlcuni esempi di gestione
inappropriata delle proprieinappropriata delle proprie
emozioni…emozioni…emozioni…emozioni…
I MECCANISMI DI DIFESAI MECCANISMI DI DIFESA
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
i meccanismi di difesa sono fenomenifenomeni psicologicipsicologici
protettiviprotettivi per lo più inconsci deputati al mantenimentomantenimento
didi unun equilibrioequilibrio intrapsichicointrapsichico attraverso la riduzioneriduzione
didi conflitticonflitti interniinterni eded esterniesterni.. RegolanoRegolano l’autostimal’autostima ee
modulanomodulano l’angoscial’angoscia
Sono evolutivamenteevolutivamente necessari e possono essere
considerati come delle strategiestrategie didi copingcoping.
Tutti abbiamo delle difesedifese preferenzialipreferenziali che
corrispondono al nostronostro modomodo abitualeabituale didi confrontarciconfrontarci
concon lele situazionisituazioni problematicheproblematiche.
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE
• I meccanismi di difesa divengono
disfunzionalidisfunzionali quando applicati:
• Pervasivamente• Pervasivamente
• Rigidamente
• Indistintamente
MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, ESERCITA UNA
FORMA DI AGGRESSIVITA' CELATA, CHE NON SI ESPRIME CON UN
ATTEGGIAMENTO DI APERTO CONTRASTO, BENSI' CON COMPORTAMENTI
CHE PRODUCONO UN DANNO INDIRETTO (NON COLLABORAZIONE,
RILUTTANZA NELL'ESEGUIRE LE RICHIESTE ALTRUI, SCARSA
DISPONIBILITA’CC…).
ESEMPIO:
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI
ESEMPIO:
Un medico sottoposto ad uno stress eccessivo
o ad aspettative irrealistiche da parte di
pazienti o colleghi, che invece che verbalizzare
o affrontare questo disagio in modo aperto e
assertivo metta in atto (anche
inconsapevolmente) degli atteggiamenti
celatamente ostili o non collaborativi. Es.
essere sistematicamente in ritardo, non fornire
indicazioni chiare a pazienti o colleghi,
utilizzare terminologie complesse o troppo
tecniche, ecc…
MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, NEGA L'ESISTENZA
DI UNA EMOZIONE, EVENTO O STATO D’ANIMO NEGATIVO.
ESEMPIO:
Estreme minimizzazioni o
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI
Estreme minimizzazioni o
banalizzazione della condizione
psicopatologica/vissuto emotivo
di un paziente (es. bhè, ma cosa
si abbatte per una mastectomia,
pensi che in questo modo le
salviamo la vita!)
MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, PER DIFENDERE LA
PROPRIA AUTOSTIMA E' PORTATO A NEGARE I PROPRI LIMITI E A SENTIRSI
POTENZIALMENTE IN GRADO DI RAGGIUNGERE QUALSIASI OBIETTIVO.
ESEMPIO:
Un medico che:
-Non sia in grado di rivedere le sue
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI
-Non sia in grado di rivedere le sue
scelte terapeutiche alla luce di fallimenti
- Assuma atteggiamenti superbi o usi
termini volutamente tecnici e
specializzati nel parlare col paziente al
fine di sottolineare la propria superiorità.
- sia incapace di delegare ad altri le
responsabilità confidando nella loro
capacità
- sia incapace di condividere fallimenti e
successi con i colleghi
MECCANISMO IN CUI IL SOGGETTO SI SOFFERMA NEL DESCRIVERE UN
EVENTO TRAUMATICO SOLO SUL PIANO COGNITIVO, L’EMOZIONE NON E’
RIMOSSA O NEGATA, MA VIENE IGNORATA IL PIÙ POSSIBILE. IL SOGGETTO
DISCUTE, ASTRATTIZZA, RIFLETTE SUL PROBLEMA MA NON SI PERMETTE
DI VIVERLO EMOTIVAMENTE PERCHÉ CIÒ LO FAREBBE STARE TROPPO IN
ANSIA.
ESEMPIO:
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI
Un medico che raccontando del decesso
di un proprio paziente non faccia
trasparire il minimo trasporto emotivo per
l’evento (es. rammarico, cordoglio,
colpa, rabbia, impotenza, ecc…)
MECCANISMO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO SOSTITUISCE ALLA REALE
MOTIVAZIONE CHE LO HA SPINTO A TENERE UN CERTO
COMPORTAMENTO UNA MOTIVAZIONE PIÙ ACCETTABILE.
ESEMPIO:
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI
Un medico che nel giustificare la sua
decisione di non informare mai i pazienti
della loro diagnosi quando infausta o
invalidante, appongano come
giustificazione il fare questo per il bene
del paziente (senza ammettere mai che
invece a volte tale scelta è più rivolta a
tutelare se stessi nell’affrontare una
situazione emotivamente stressante).
MECCANISMO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO RIPONE ASPETTATIVE
IRREALISTICHE IN SE’, NEI COLLEGHI E NELLA STRUTTURA DOVE OPERA
AL FINE DI SOSTENERE LA PROPRIA AUTOSTIMA E SENSO DI EFFICACIA.
SPESSO QUESTO MECCANISMO E’ SEGUITO DAL PROCESSO OPPOSTO DI
SVALUTAZIONE.
ESEMPIO:
I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI
Un medico che non accetti di non poter
aiutare tutti i malati bisognosi di aiuto, o
che non riesca a tollerare le disfunzioni
che inevitabilmente troverà nell’ambiente
di lavoro in cui è inserito ad operare.
Quando una reazioneQuando una reazione
emotiva negativa transitoriaemotiva negativa transitoria
si trasforma in disagiosi trasforma in disagiosi trasforma in disagiosi trasforma in disagio
emotivo?emotivo?
BURN OUTBURN OUT
DEFINIZIONEDEFINIZIONE
•“Progressiva perdita di idealismo, energia, motivazione ed interesse
come risultato delle condizioni di lavoro” (Edelwich & Brodsky, 1980)
•“Disturbo caratterizzato da esaurimento fisico, sentimenti d’impotenza
e disperazione, svuotamento emotivo, e dallo sviluppo di un concetto di
sé negativo e di atteggiamenti negativi verso il lavoro, la vita e gli
altri(…) un senso d’afflizione, scontentezza e fallimento nella ricerca di
un ideale” (Pines, Aronson & Kafry, 1981)
BURN OUTBURN OUT -- definizionedefinizione
un ideale” (Pines, Aronson & Kafry, 1981)
•
•“Risposta ad uno stress emotivo cronico con tre componenti:
A. esaurimento fisico o emotivo
B. diminuita produttività sul lavoro
C. spersonalizzazione” (Perlman & Hartman, 1982)
•Maslach (1982) definisce il burn out come una sindrome caratterizzata
da esaurimento emozionale, depersonalizzazione e riduzione delle
capacità personali, che può presentarsi nei soggetti che per professione
si occupano delle persone (helping professions).
•Il termine anglosassone burn-out, traducibile in italiano con
“bruciato, esaurito, scoppiato”, esprime con un’efficace metafora il
bruciarsi dell’operatore e il suo cedimento psico-fisico rispetto alle
difficoltà della sua attività professionale (Pellegrino, 2000).
•La pratica clinica, sebbene procuri molte gratificazioni e
soddisfazioni, presenta notevoli aspetti stressanti con conseguenze
DEFINIZIONEDEFINIZIONE
BURN OUTBURN OUT -- definizionedefinizione
soddisfazioni, presenta notevoli aspetti stressanti con conseguenze
potenzialmente negative per la salute e il benessere dei medici
(McCranie e Brandsma, 1988).
•Il medico affetto da disturbi psichici rimane spesso un paziente
solitario, con scarsi riferimenti privati e nessuno nel settore
istituzionale, bloccato nelle sue richieste di aiuto dalla paura del
giudizio altrui (Di Sciascio e Calò 2000).
caratteristiche demografichecaratteristiche demografiche
soggetti di età superiore ai 30-40 anni, non sposati e con livello
culturale più elevato
FATTORI INDIVIDUALIFATTORI INDIVIDUALI
BURN OUTBURN OUT -- fattorifattori
tratti psicosomaticitratti psicosomatici
soggetti che affrontano le difficoltà in maniera passiva e con
atteggiamenti difensivi oppure soggetti nel cui tratto caratterialeatteggiamenti difensivi oppure soggetti nel cui tratto caratteriale
predominano ansia, ostilità, depressione, vulnerabilità
attitudine verso il lavoroattitudine verso il lavoro
le persone che lavorano molto e duramente, perché hanno grosse
aspettative nella loro professione, sia per la possibilità di successo e
guadagno sia perché vogliono rendere il loro lavoro sempre
entusiasmante e soddisfacente
FATTORI SOCIO ORGANIZZATIVIFATTORI SOCIO ORGANIZZATIVI
struttura
RUOLI
lavorativi
•CONFLITTI (sovraccarico,
incompatibilità, non consenso)
AMBIGUITA’/INCERTEZZA
SENTIMENTO DI INADEGUATEZZA
NEL RAPPORTO PERSONA-RUOLO
• COMPITI POCO INTERESSANTI,
R
I
D
U
Z
I
O
N
S
T
A
G
N
A
Z
I
O
N
A
P
A
T
I
A
D
E
B
U
R
BURN OUTBURN OUT -- fattorifattori
struttura
COMPITI
struttura
di
POTERE
• COMPITI POCO INTERESSANTI,
MONOTONI
•NON E’ PERMESSA UNA CRESCITA
PROFESSIONALE
•NON VIENE FORNITO FEED-BACK
SULLA RIUSCITA
• SCARSA AUTONOMIA
•SCARSA POSSIBILITA’ DI
PARTECIPARE ALLE DECISIONI
N
E
E
N
T
U
S
I
A
S
M
O
N
E
F
R
U
S
T
A
Z
I
O
N
E
E
M
O
T
I
V
A
Z
I
O
N
E
R
N
O
U
T
Sintomi individuali
•Aumentata pressione arteriosa
•Umore depresso
•Abuso d’alcool
•Irritabilità
•Dolori toracici
•insonnia
•disturbi gastrointestinali
•senso d’impotenza
•negativismo
•isolamento
•senso di colpa
•paranoia
•rigidità di pensiero
•scarsa fiducia in sé
•scarsa empatia e disponibilità
MalattieMalattie individuoindividuo
•Maggiore vulnerabilità
Per malattie:
•Patologie coronarie
•Patologie gastrointestinali
•Malattie mentali
•Dolori
BURN OUTBURN OUT -- sintomisintomi
•scarsa empatia e disponibilità
all’ascolto
•cinismo
•apatia
Sintomi dell’organizzazione
•Difficoltà a livello dell’organizzazione
•Assenteismus
•Alti turnover
•Scarso controllo di qualità
• Ritardi frequenti
•chiusura al dialogo
•tendenza ad evitare contatti telefonici
•tendenza a rinviare gli appuntamenti
•scarsa creatività
•uso di procedure stereotipate
Malattie organizzazioneMalattie organizzazione
•Scioperi
•Incidenti frequenti e gravi
•Perdita di clienti
CATEGORIE A RISCHIO DI BURNCATEGORIE A RISCHIO DI BURN--OUTOUT
PROFESSIONIPROFESSIONI SOCIOSOCIO--SANITARIESANITARIE
• medici
•infermieri
•ass. sociali
•psicologi
PROFESSIONIPROFESSIONI EDUCATIVEEDUCATIVE DIDATTICHEDIDATTICHE
• insegnanti
BURN OUTBURN OUT -- epidemiologiaepidemiologia
• insegnanti
•educatori/operatori
ALTREALTRE PROFESSIONIPROFESSIONI
• poliziotti
•amministratori e dirigenti
•sacerdoti e parroci
•controllori di volo
•Operai catena di montaggio
BURN OUTBURN OUT –– lettureletture
BURN OUTBURN OUT –– lettureletture
Come riconoscere e gestireCome riconoscere e gestire
appropriatamente le proprieappropriatamente le proprie
emozioni?emozioni?emozioni?emozioni?
•• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
•• Well beingWell being
•• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
•• Eventuale supporto da parte di altriEventuale supporto da parte di altri
colleghi per “casi difficili”colleghi per “casi difficili”
•• Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni propriericonoscimento delle emozioni proprie
e del pazientee del paziente Studio e praticaStudio e pratica
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
Poiché il medico utilizza anche sé stesso comePoiché il medico utilizza anche sé stesso come
strumento per formulare la diagnosi e ilstrumento per formulare la diagnosi e il
trattamentotrattamento, è essenziale che sia, è essenziale che sia consapevoleconsapevole
del proprio funzionamentodel proprio funzionamento. (Novack, 1997). (Novack, 1997)
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
L’autoconsapevolezza può essere definitaL’autoconsapevolezza può essere definita
come lacome la conoscenza del modo in cui laconoscenza del modo in cui la
persona sta esperendo la realtà e di comepersona sta esperendo la realtà e di come
tale evento condizioni la sua relazione con iltale evento condizioni la sua relazione con il
pazientepaziente.. (Novack, 1997)(Novack, 1997)
PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPAREPRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE
L’AUTOCONSAPEVOLEZZAL’AUTOCONSAPEVOLEZZA
• punti di forza e debolezza a livello psicologico e relazionale e loro
influenza nelle interazioni con i pazienti
• Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle
interazioni con i pazienti
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
• Tratti di personalità e loro effetto sulla relazione con gli altri (es.
ricerca approvazione, tendenza al controllo, ecc…)
• Credenze e teorie personali sulla vita, malattia, medicina, salute,
cura..
• Influenza delle variabili socio/demografiche (genere, cultura, livello
economico, grado d’istruzione)
• Differenza tra simpatia ed empatia
Emozioni e sistemi motivazionaliEmozioni e sistemi motivazionali
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di baseRiconoscimento dei propri vissuti emotivi di base
e nel corso delle interazioni con i pazientie nel corso delle interazioni con i pazienti
Emozioni che
segnalano ostacoli
Emozioni dentro al
SM
SM accudimento
Ansiosa sollecitudine
Compassione
Colpa
Tenerezza protettiva
Gioia
SM attaccamento Paura (da separazione) FiduciaSM attaccamento Paura (da separazione)
Collera (protesta)
Tristezza (da perdita)
Disperazione
Distacco emozionale
Fiducia
Conforto
Gioia
Sicurezza
SM antagonista Paura (da giudizio)
Vergogna
Umiliazione
Tristezza (da sconfitta)
Invidia
Collera (da sfida)
Trionfo
Potenza
Orgoglio
Disprezzo
Superiorità
SM cooperativo Colpa
Rimorso
Isolamento
Sfiducia
Odio
Empatia
Lealtà reciproca
Condivisione
Fiducia
Gioia
PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPAREPRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE
L’AUTOCONSAPEVOLEZZAL’AUTOCONSAPEVOLEZZA
• punti di forza e debolezza a livello psicologico e relazionale e loro
influenza nelle interazioni con i pazienti
• Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle
interazioni con i pazienti
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
• Tratti di personalità e loro effetto sulla relazione con gli altri (es.
ricerca approvazione, tendenza al controllo, ecc…)
• Credenze e teorie personali sulla vita, malattia, medicina, salute,
cura..
• Influenza delle variabili socio/demografiche (genere, cultura, livello
economico, grado d’istruzione)
• Differenza tra simpatia ed empatia
L’aumento della consapevolezza e ilL’aumento della consapevolezza e il
benessere personale attraverso labenessere personale attraverso la
MINDFULNESSMINDFULNESS
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
e Well beinge Well being
definizione
Consapevolezza che emerge dal prestareprestare attenzioneattenzione
allo svolgersi dell’esperienzadell’esperienza momentomomento perper momentomomento:
a) con intenzioneintenzione
b) nel presentepresente
c) non giudicantegiudicante
Segal, 2002
L’aumento della consapevolezza e ilL’aumento della consapevolezza e il
benessere personale attraverso labenessere personale attraverso la
MINDFULNESSMINDFULNESS
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
e Well beinge Well being
In ambito clinico la mindfulness ambisce a ridurre il disagio
psicologico, rendendo il soggetto maggiormente consapevolepsicologico, rendendo il soggetto maggiormente consapevole
dei propri pensieri, azioni, emozioni, sensazioni corporee e
motivazioni; nell’ottica di un’accettaizione dell’esperienza che ci
è dato vivere in quel preciso momento.
Gli interventi terapeutici mindfulness-based riguardano
principalmente la Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e
la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), sviluppata da
Jon Kabat-Zinn nel 1979 presso il Medical Center della University
of Massachusetts.
MINDFULNESSMINDFULNESS
AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
e Well beinge Well being
Well beingWell being
Well beingWell being
9 strategie per “stare bene” nella professione di medico9 strategie per “stare bene” nella professione di medico
Society for Professional WellSociety for Professional Well--Being, 1993Being, 1993
1. Essere in contatto con se stessi
2. Essere qualcosa d’altro oltre che medico
3. Prendersi cura del proprio corpo3. Prendersi cura del proprio corpo
4. Volersi bene
5. Essere flessibili
6. Creare e coltivare relazioni soddisfacenti con le altre persone
7. Ascoltare e comunicare
8. Non farsi spaventare dal cambiamento
9. Coltivare il senso dell’umorismo
•• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
•• Well beingWell being
•• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza
•• Eventuale supporto da parte di altriEventuale supporto da parte di altri
colleghi per “casi difficili”colleghi per “casi difficili”
•• Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni propriericonoscimento delle emozioni proprie
e del pazientee del paziente Studio e praticaStudio e pratica
Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni delriconoscimento delle emozioni del
pazientepaziente
CORSO PSICOLOGIACORSO PSICOLOGIA
MEDICAMEDICA
Professionisti capaci di riconoscere eProfessionisti capaci di riconoscere e
gestiregestire appropriatamenteappropriatamente le emozioni delle emozioni del
paziente, per proteggere quest’ultimo epaziente, per proteggere quest’ultimo e sese
stessistessi dal disagio emotivodal disagio emotivo
MEDICAMEDICA
EmpatiaEmpatia
definizionedefinizione
Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente
Capacità di immedesimarsi nell’altra
persona sino a coglierne i pensieri e gli stati
Capacità di immedesimarsi nell’altra
persona sino a coglierne i pensieri e gli stati
d’animo.
(Galimberti,1994)
EmpatiaEmpatia
Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente
L’empatia può essere intesa come la capacità di
collocarsi alla giusta distanza dal paziente,
raggiungendo quel difficile equilibrio tra l’essere
troppo distanti e quindi distaccati o troppo vicini e
conseguentemente troppo coinvolti
Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio
Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente
Realizzato da dr.ssa Giulietta Capacchione
http://psicocafe.blogosfere.it/
Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio
Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente
Riepilogando..
•I neuroni specchio sono cellule localizzate in diverse aree del sistema
nervoso cheche sisi attivanoattivano siasia nelnel momentomomento inin cuicui vieneviene didi fattofatto
compiutacompiuta unauna certacerta azioneazione cheche quandoquando osserviamoosserviamo altrialtri
compierlacompierla.
•Quindi la semplice osservazione di un’azione che viene compiuta da•Quindi la semplice osservazione di un’azione che viene compiuta da
altri, evoca nel cervello di colui che osserva una “rappresentazionerappresentazione
motoriamotoria interna”interna”..
•I neuroni specchio non si attivano solamente quando si osservano
azioni ma anche quando si assiste a manifestazioni di emozioni
altrui da cui ne consegue che:
Quotidianamente “gligli altrialtri entranoentrano inin noinoi ee noinoi neglinegli altrialtri” attivando
quelle cellule che sono quindi alla base della comprensione
pragmatica, esperienziale degli stati emotivi altrui, delle loro
intenzioni, del loro modo di agire.
Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio
Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e
riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente
Riepilogando..
Emozione vissuta in prima persona
o osservata
Attivazione dello stesso
substrato neuronalesubstrato neuronale
DOPPIO MODELLO DI ATTIVAZIONEDOPPIO MODELLO DI ATTIVAZIONE
DELLA STESSA REGIONE DI CERVELLODELLA STESSA REGIONE DI CERVELLO
La simulazione interna di un’emozione potrebbe portare
alla comprensione dell’emozione altrui
I MECCANISMI DEI NEURONI A SPECCHIO
RAPPRESENTANO LA BASE NEUROBIOLOGICA DELL’
INTERSOGGETTIVITA’ PRIMARIA E SECONDARIA
“L’EMBODIED SIMULATION”L’EMBODIED SIMULATION”
DESCRIZIONE SENSORIA DEGLI STIMOLI OSSERVATI
+
RAPPRESENTAZIONE INTERNA DEGLI S.O.
NELL’OSSERVATORE
MECCANISMO FUNZIONALE BASICO DEL NOSTRO
CERVELLO
CHE CI PERMETTE UN INTUITO ESPERIENZIALEINTUITO ESPERIENZIALE
Interessante in teoria... ma in
pratica non serve molto piùmolto più
tempotempo per formarsi cometempotempo per formarsi come
medici in questo modo e per
relazionarsi successivamente
al paziente secondo il
modello “patient centred”?
VANTAGGI E SVANTAGGIVANTAGGI E SVANTAGGI
BREVE TERMINEBREVE TERMINE LUNGO TERMINELUNGO TERMINE
TERMINETERMINE
•• FaticaFatica
•• MaggioreMaggiore impegnoimpegno
•• MaggiorMaggior stressstress
•• MaggiorMaggior tempotempo dada
investireinvestire
•• ProtezioneProtezione daldal burnburn outout
•• MaggioreMaggiore collaborazionecollaborazione
deidei pazientipazienti
•• MaggioreMaggiore
professionalitàprofessionalità
•• RisparmioRisparmio didi tempotempo
Ma cercando veramente di
centrarsi sul vissuto delcentrarsi sul vissuto del
paziente e sul nostro non
rischiamo di immedesimarciimmedesimarci
troppo e soffriretroppo e soffrire?
Non confondere empatia conNon confondere empatia con
Simpatia!Simpatia!
SimpatiaSimpatia EmpatiaEmpatia
Ma cercando veramente di
centrarsi sul vissuto delcentrarsi sul vissuto del
paziente e sul nostro non
rischiamo di voler fare un po’
gli psicologi improvvisatipsicologi improvvisati?
Gestire le emozioni delGestire le emozioni del
paziente NON significa…paziente NON significa…
…fare il…fare il
confidente!confidente!
…fare lo…fare lo
psicologo!psicologo!
Io concordo su tutto quello
che è stato detto, però mi
sembra difficilissimo dadifficilissimo dasembra difficilissimo dadifficilissimo da
imparareimparare, io mi sento di
dover fare ancora tanta
strada…
Contemplazione Determinazione
Precontemplazione
Conclusione
Gli stadi del cambiamentoGli stadi del cambiamento
Prochaska & Di Clemente 1992Prochaska & Di Clemente 1992
autoconsapevolezza
Mantenimento
AzioneRicaduta
Conclusione
prematura
Cambiamento
consolidato
Pratica!
…e quindi…e quindi
BUON PERCORSO!BUON PERCORSO!

Mais conteúdo relacionado

Semelhante a Psicologia medica rimondini 2009 2010

Parlare in pubblico senza stress
Parlare in pubblico senza stressParlare in pubblico senza stress
Parlare in pubblico senza stressAnna Maria Carbone
 
Dolore cronico: una visione unitaria
Dolore cronico: una visione unitariaDolore cronico: una visione unitaria
Dolore cronico: una visione unitariaElena Lo Sterzo
 
Comunicazione mmg
Comunicazione mmgComunicazione mmg
Comunicazione mmgiva martini
 
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbaleCorso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbalePaolo Savoldi
 
Terapia sistemica individuale(w&e) def
Terapia sistemica individuale(w&e) defTerapia sistemica individuale(w&e) def
Terapia sistemica individuale(w&e) defWalter Colesso, Ph.D
 
Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...
Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...
Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...State of Mind
 
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15RosaDelDeserto
 
Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...
Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...
Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...Lorenzo Capello
 
Estensione rimedi IMO in clinica olismologica
Estensione rimedi IMO in clinica olismologicaEstensione rimedi IMO in clinica olismologica
Estensione rimedi IMO in clinica olismologicaLorenzo Capello
 
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronico
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronicoCorso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronico
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronicoElena Lo Sterzo
 
Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”
 Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”   Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”
Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto” Drughe .it
 
Master psicom 27 02 definitivo
Master psicom 27 02  definitivoMaster psicom 27 02  definitivo
Master psicom 27 02 definitivoFabrizio Dell'Orto
 
Allegati53406
Allegati53406Allegati53406
Allegati53406imartini
 
Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...
Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...
Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...Doc. Laura Prosdocimo
 
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesiLuciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesiFino alla Fine
 
Alimentazione «biologica» e prevenzione delle malattie
Alimentazione «biologica» e prevenzione delle malattieAlimentazione «biologica» e prevenzione delle malattie
Alimentazione «biologica» e prevenzione delle malattieLorenzo Capello
 

Semelhante a Psicologia medica rimondini 2009 2010 (20)

Parlare in pubblico senza stress
Parlare in pubblico senza stressParlare in pubblico senza stress
Parlare in pubblico senza stress
 
Dolore cronico: una visione unitaria
Dolore cronico: una visione unitariaDolore cronico: una visione unitaria
Dolore cronico: una visione unitaria
 
Dispense
DispenseDispense
Dispense
 
Stress lavoro correlato
Stress lavoro correlato Stress lavoro correlato
Stress lavoro correlato
 
Comunicazione mmg
Comunicazione mmgComunicazione mmg
Comunicazione mmg
 
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbaleCorso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
 
Terapia sistemica individuale(w&e) def
Terapia sistemica individuale(w&e) defTerapia sistemica individuale(w&e) def
Terapia sistemica individuale(w&e) def
 
Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...
Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...
Lezione Magistrale - Dott.ssa Sandra Sassaroli LIBET nello sviluppo personale...
 
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
 
Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...
Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...
Basi biofisiche per la scelta mirata dei farmaci fitoterapici | 29 settembre ...
 
Estensione rimedi IMO in clinica olismologica
Estensione rimedi IMO in clinica olismologicaEstensione rimedi IMO in clinica olismologica
Estensione rimedi IMO in clinica olismologica
 
Introduzione
IntroduzioneIntroduzione
Introduzione
 
Introduzione
IntroduzioneIntroduzione
Introduzione
 
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronico
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronicoCorso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronico
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronico
 
Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”
 Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”   Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”
Sindrome da Burnout nelle professioni “d’aiuto”
 
Master psicom 27 02 definitivo
Master psicom 27 02  definitivoMaster psicom 27 02  definitivo
Master psicom 27 02 definitivo
 
Allegati53406
Allegati53406Allegati53406
Allegati53406
 
Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...
Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...
Convegno “APP & GAME Il benessere dei giovani verso comunità media-educative”...
 
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesiLuciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
Luciano Orsi: comunicare la fine tra speranza e verità ottobre 2013 sintesi
 
Alimentazione «biologica» e prevenzione delle malattie
Alimentazione «biologica» e prevenzione delle malattieAlimentazione «biologica» e prevenzione delle malattie
Alimentazione «biologica» e prevenzione delle malattie
 

Mais de imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

Mais de imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

Psicologia medica rimondini 2009 2010

  • 1. Conoscere e gestire leConoscere e gestire le proprie emozioniproprie emozioni nella relazione con ilnella relazione con il pazientepazientepazientepaziente Michela Rimondini Department of Medicine and Public Health, Section of Psychiatry and Clinical Psychology Service of Psychosomatics and Clinical Psychology University of Verona, Italy
  • 2. Cosa succede durante ilCosa succede durante il colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?
  • 3. Modalità relazionale del paziente Tipo di patologia presentata Eventi di vita del paziente Eventi di vita Soddisfazione lavorativa Altro Rapporti sociali (famiglia/amici/colleghi) paziente Fiducia nella propria abilità professionale Benessere fisico e psicologicoAspettative e teorie
  • 4. •• AttivazioneAttivazione cognitivacognitiva • Attenzione (per raccogliere le informazioni) • Memoria (per recuperare le nozioni e le conoscenze di cui si dispone, ecc..) • Pensiero (per processare le informazioni raccolte e integrarle con le conoscenze/esperienze apprese) • Linguaggio (per comunicare con il paziente )• Linguaggio (per comunicare con il paziente ) •• Attivazione emotivaAttivazione emotiva •• Attivazione prassica/manualeAttivazione prassica/manuale
  • 5. I SISTEMI MOTIVAZIONALII SISTEMI MOTIVAZIONALI INTERPERSONALIINTERPERSONALI
  • 6. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE I Sistemi Motivazionali InterpersonaliI Sistemi Motivazionali Interpersonali (Liotti, 2001)(Liotti, 2001) •Sono disposizioni innate universalmente presenti negli esseri umani •Sono i principi organizzatori delle interazioni sociali, ovvero rappresentano insiemi di regole interne che guidano il comportamento del soggetto •Sono orientati ad una meta •Sono attivati da specifici segnali
  • 7. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTOIL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO “ cerca protezione, trova qualcuno che si“ cerca protezione, trova qualcuno che si prenda cura di te!”prenda cura di te!”
  • 8. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTOIL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO META DEL SISTEMA: conseguimento della vicinanza protettiva di una persona, possibilmente disponibile a fornire conforto e protezione. VALORE BIOLOGICO: le popolazioni in cui gli individui rimangono vicini e sanno chiedere aiuto (per la difesa ed il sostentamento) hanno migliori probabilità di sopravvivenza. È ATTIVATO DA: 1. fatica, dolore fisico e/o emozionale, solitudine; 2. generale percezione di essere vulnerabile a pericoli ambientali, o di non poter soddisfare da soli i bisogni necessari alla sopravvivenza (alimentarsi, proteggersi dal clima sfavorevole, dormire). È DISATTIVATO DA: 1. conseguimento della vicinanza protettiva ad una persona 2. protratta impossibilità di conseguire la meta (diventa distacco emozionale, forma patogena).
  • 9. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTOIL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTO “ proteggi, prenditi cura, aiuta la persona che“ proteggi, prenditi cura, aiuta la persona che ti appare più fragile e debole di te!”ti appare più fragile e debole di te!”
  • 10. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTOIL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTO META DEL SISTEMA: Offrire vicinanza protettiva, tutelare il soggetto più debole VALORE BIOLOGICO: Favorire le possibilità di difesa e sostentamento degli altri individui della propria popolazione. È ATTIVATO DA: 1) segnali di richiesta di protezione provenienti da un conspecifico1) segnali di richiesta di protezione provenienti da un conspecifico (attaccamento); 2). Percezione di difficoltà, fragilità di un conspecifico È DISATTIVATO DA: 1) segnali di sollievo e sicurezza provenienti dal conspecifico
  • 11. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA ANTAGONISTAIL SISTEMA ANTAGONISTA “ Difenditi, lotta, aggredisci o fuggi dalla“ Difenditi, lotta, aggredisci o fuggi dalla minaccia di pericolo che hai davanti! Proteggiminaccia di pericolo che hai davanti! Proteggi le tue risorse in quanto limitate!”le tue risorse in quanto limitate!”
  • 12. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA ANTAGONISTAIL SISTEMA ANTAGONISTA META DEL SISTEMA: Definire il rango di dominanza e sottomissione, proteggere le proprie risorse VALORE BIOLOGICO: in un gruppo con ranghi sociali definiti e mantenuti nel tempo i litigi e le lotte sono meno frequenti l’efficienza generale del gruppo è superiore e quindi la sua sopravvivenza È ATTIVATO DA:È ATTIVATO DA: 1) percezione che una risorsa è limitata; 2) segnali mimici di sfida provenienti da un conspecifico (o interpretati come tali) È DISATTIVATO DA: 1. segnali di resa e sottomissione da parte dell’antagonista; 2. attivazione di altro sistema motivazionale (ad es. trasformazione dell’agonismo in cooperazione o accudimento).
  • 13. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA COOPERATIVOIL SISTEMA COOPERATIVO “ unisciti a qualcuno se questo può favorire la“ unisciti a qualcuno se questo può favorire la possibilità di raggiungere un obiettivo importante opossibilità di raggiungere un obiettivo importante o non rischi di perdere le tue risorse primarie!”non rischi di perdere le tue risorse primarie!”
  • 14. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA COOPERATIVOIL SISTEMA COOPERATIVO META DEL SISTEMA: Raggiungere un obiettivo comune e condiviso VALORE BIOLOGICO: Talvolta la collaborazione tra conspecifici permette una efficienza superiore rispetto all’impegno scoordinato dei singoli È ATTIVATO DA: 1) percezione di un obiettivo comune1) percezione di un obiettivo comune 2) segnali di non minaccia agonistica (sorriso) È DISATTIVATO DA: 1) euforia o rilassamento per il conseguimento dell’obiettivo 2) attivazione di altri sistemi motivazionali (es. agonistico)
  • 15. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA SESSUALEIL SISTEMA SESSUALE “ cerca un compagno per unirti con esso, se“ cerca un compagno per unirti con esso, se funziona mantieni nel tempo questo legame !”funziona mantieni nel tempo questo legame !”
  • 16. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE IL SISTEMA SESSUALEIL SISTEMA SESSUALE META DEL SISTEMA: Raggiungimento del piacere sessuale VALORE BIOLOGICO: Assicura la prosecuzione della specie È ATTIVATO DA: 1) livelli periodicamente variabili di ormoni; 2) segnali comportamentali (seduzione) provenienti da un conspecifico; 3) stimolazioni senoriali (immagini, fotografie , profumi, etc.)3) stimolazioni senoriali (immagini, fotografie , profumi, etc.) È DISATTIVATO DA: 1. raggiungimento dell’orgasmo 2. attivazione di altri sistemi motivazionali in forme incompatibili con la sessualità
  • 17. I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE SISTEMI MOTIVAZIONALI NORMALMENTESISTEMI MOTIVAZIONALI NORMALMENTE ATTIVI NELLA RELAZIONE MEDICOATTIVI NELLA RELAZIONE MEDICO-- PAZIENTEPAZIENTE MEDICOMEDICO PAZIENTEPAZIENTE SM ACCUDIMENTO SM COOPERATIVO SM ATTACCAMENTO SM COOPERATIVO SM SESSUALE SM ANTAGONISTA
  • 18. Le funzioni delle emozioni … I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE Emozioni e sistemiEmozioni e sistemi motivazionalimotivazionali • ci danno informazioni su come stiamo nelle diverse situazioni • ci orientano/muovono all’azione • danno informazione agli altri sulle nostre intenzioni • danno informazione sugli altri nelle nostre intenzioni • danno il senso alle cose
  • 19. Emozioni e sistemiEmozioni e sistemi motivazionalimotivazionali Emozioni che segnalano ostacoli Emozioni dentro al SM SM accudimento Ansiosa sollecitudine Compassione Colpa Tenerezza protettiva Gioia SM attaccamento Paura (da separazione) Fiducia I sistemi motivazionaliI sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE SM attaccamento Paura (da separazione) Collera (protesta) Tristezza (da perdita) Disperazione Distacco emozionale Fiducia Conforto Gioia Sicurezza SM antagonista Paura (da giudizio) Vergogna Umiliazione Tristezza (da sconfitta) Invidia Collera (da sfida) Trionfo Potenza Orgoglio Disprezzo Superiorità SM cooperativo Colpa Rimorso Isolamento Sfiducia Odio Empatia Lealtà reciproca Condivisione Fiducia Gioia
  • 20. Se non gestiteSe non gestite appropriatamente in cheappropriatamente in che modo le emozioni possonomodo le emozioni possono condizionare la praticacondizionare la praticacondizionare la praticacondizionare la pratica medica?medica?
  • 21. •• Potenziale compromissione della qualità dellePotenziale compromissione della qualità delle informazioni raccolte e forniteinformazioni raccolte e fornite diagnosi meno accurata, trattamento meno efficace e prognosi meno positiva •• Deficit nella relazione terapeuticaDeficit nella relazione terapeutica riduzioneriduzione•• Deficit nella relazione terapeuticaDeficit nella relazione terapeutica riduzioneriduzione soddisfazione/collaborazione del pazientesoddisfazione/collaborazione del paziente •• Benessere psicologico del medicoBenessere psicologico del medico BURNOUT!BURNOUT!
  • 22. Alcuni esempi di gestioneAlcuni esempi di gestione inappropriata delle proprieinappropriata delle proprie emozioni…emozioni…emozioni…emozioni…
  • 23. I MECCANISMI DI DIFESAI MECCANISMI DI DIFESA
  • 24. I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE i meccanismi di difesa sono fenomenifenomeni psicologicipsicologici protettiviprotettivi per lo più inconsci deputati al mantenimentomantenimento didi unun equilibrioequilibrio intrapsichicointrapsichico attraverso la riduzioneriduzione didi conflitticonflitti interniinterni eded esterniesterni.. RegolanoRegolano l’autostimal’autostima ee modulanomodulano l’angoscial’angoscia Sono evolutivamenteevolutivamente necessari e possono essere considerati come delle strategiestrategie didi copingcoping. Tutti abbiamo delle difesedifese preferenzialipreferenziali che corrispondono al nostronostro modomodo abitualeabituale didi confrontarciconfrontarci concon lele situazionisituazioni problematicheproblematiche.
  • 25. I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE • I meccanismi di difesa divengono disfunzionalidisfunzionali quando applicati: • Pervasivamente• Pervasivamente • Rigidamente • Indistintamente
  • 26. MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, ESERCITA UNA FORMA DI AGGRESSIVITA' CELATA, CHE NON SI ESPRIME CON UN ATTEGGIAMENTO DI APERTO CONTRASTO, BENSI' CON COMPORTAMENTI CHE PRODUCONO UN DANNO INDIRETTO (NON COLLABORAZIONE, RILUTTANZA NELL'ESEGUIRE LE RICHIESTE ALTRUI, SCARSA DISPONIBILITA’CC…). ESEMPIO: I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI ESEMPIO: Un medico sottoposto ad uno stress eccessivo o ad aspettative irrealistiche da parte di pazienti o colleghi, che invece che verbalizzare o affrontare questo disagio in modo aperto e assertivo metta in atto (anche inconsapevolmente) degli atteggiamenti celatamente ostili o non collaborativi. Es. essere sistematicamente in ritardo, non fornire indicazioni chiare a pazienti o colleghi, utilizzare terminologie complesse o troppo tecniche, ecc…
  • 27. MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, NEGA L'ESISTENZA DI UNA EMOZIONE, EVENTO O STATO D’ANIMO NEGATIVO. ESEMPIO: Estreme minimizzazioni o I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI Estreme minimizzazioni o banalizzazione della condizione psicopatologica/vissuto emotivo di un paziente (es. bhè, ma cosa si abbatte per una mastectomia, pensi che in questo modo le salviamo la vita!)
  • 28. MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, PER DIFENDERE LA PROPRIA AUTOSTIMA E' PORTATO A NEGARE I PROPRI LIMITI E A SENTIRSI POTENZIALMENTE IN GRADO DI RAGGIUNGERE QUALSIASI OBIETTIVO. ESEMPIO: Un medico che: -Non sia in grado di rivedere le sue I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI -Non sia in grado di rivedere le sue scelte terapeutiche alla luce di fallimenti - Assuma atteggiamenti superbi o usi termini volutamente tecnici e specializzati nel parlare col paziente al fine di sottolineare la propria superiorità. - sia incapace di delegare ad altri le responsabilità confidando nella loro capacità - sia incapace di condividere fallimenti e successi con i colleghi
  • 29. MECCANISMO IN CUI IL SOGGETTO SI SOFFERMA NEL DESCRIVERE UN EVENTO TRAUMATICO SOLO SUL PIANO COGNITIVO, L’EMOZIONE NON E’ RIMOSSA O NEGATA, MA VIENE IGNORATA IL PIÙ POSSIBILE. IL SOGGETTO DISCUTE, ASTRATTIZZA, RIFLETTE SUL PROBLEMA MA NON SI PERMETTE DI VIVERLO EMOTIVAMENTE PERCHÉ CIÒ LO FAREBBE STARE TROPPO IN ANSIA. ESEMPIO: I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI Un medico che raccontando del decesso di un proprio paziente non faccia trasparire il minimo trasporto emotivo per l’evento (es. rammarico, cordoglio, colpa, rabbia, impotenza, ecc…)
  • 30. MECCANISMO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO SOSTITUISCE ALLA REALE MOTIVAZIONE CHE LO HA SPINTO A TENERE UN CERTO COMPORTAMENTO UNA MOTIVAZIONE PIÙ ACCETTABILE. ESEMPIO: I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI Un medico che nel giustificare la sua decisione di non informare mai i pazienti della loro diagnosi quando infausta o invalidante, appongano come giustificazione il fare questo per il bene del paziente (senza ammettere mai che invece a volte tale scelta è più rivolta a tutelare se stessi nell’affrontare una situazione emotivamente stressante).
  • 31. MECCANISMO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO RIPONE ASPETTATIVE IRREALISTICHE IN SE’, NEI COLLEGHI E NELLA STRUTTURA DOVE OPERA AL FINE DI SOSTENERE LA PROPRIA AUTOSTIMA E SENSO DI EFFICACIA. SPESSO QUESTO MECCANISMO E’ SEGUITO DAL PROCESSO OPPOSTO DI SVALUTAZIONE. ESEMPIO: I meccanismi di difesaI meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI Un medico che non accetti di non poter aiutare tutti i malati bisognosi di aiuto, o che non riesca a tollerare le disfunzioni che inevitabilmente troverà nell’ambiente di lavoro in cui è inserito ad operare.
  • 32. Quando una reazioneQuando una reazione emotiva negativa transitoriaemotiva negativa transitoria si trasforma in disagiosi trasforma in disagiosi trasforma in disagiosi trasforma in disagio emotivo?emotivo?
  • 34. DEFINIZIONEDEFINIZIONE •“Progressiva perdita di idealismo, energia, motivazione ed interesse come risultato delle condizioni di lavoro” (Edelwich & Brodsky, 1980) •“Disturbo caratterizzato da esaurimento fisico, sentimenti d’impotenza e disperazione, svuotamento emotivo, e dallo sviluppo di un concetto di sé negativo e di atteggiamenti negativi verso il lavoro, la vita e gli altri(…) un senso d’afflizione, scontentezza e fallimento nella ricerca di un ideale” (Pines, Aronson & Kafry, 1981) BURN OUTBURN OUT -- definizionedefinizione un ideale” (Pines, Aronson & Kafry, 1981) • •“Risposta ad uno stress emotivo cronico con tre componenti: A. esaurimento fisico o emotivo B. diminuita produttività sul lavoro C. spersonalizzazione” (Perlman & Hartman, 1982) •Maslach (1982) definisce il burn out come una sindrome caratterizzata da esaurimento emozionale, depersonalizzazione e riduzione delle capacità personali, che può presentarsi nei soggetti che per professione si occupano delle persone (helping professions).
  • 35. •Il termine anglosassone burn-out, traducibile in italiano con “bruciato, esaurito, scoppiato”, esprime con un’efficace metafora il bruciarsi dell’operatore e il suo cedimento psico-fisico rispetto alle difficoltà della sua attività professionale (Pellegrino, 2000). •La pratica clinica, sebbene procuri molte gratificazioni e soddisfazioni, presenta notevoli aspetti stressanti con conseguenze DEFINIZIONEDEFINIZIONE BURN OUTBURN OUT -- definizionedefinizione soddisfazioni, presenta notevoli aspetti stressanti con conseguenze potenzialmente negative per la salute e il benessere dei medici (McCranie e Brandsma, 1988). •Il medico affetto da disturbi psichici rimane spesso un paziente solitario, con scarsi riferimenti privati e nessuno nel settore istituzionale, bloccato nelle sue richieste di aiuto dalla paura del giudizio altrui (Di Sciascio e Calò 2000).
  • 36. caratteristiche demografichecaratteristiche demografiche soggetti di età superiore ai 30-40 anni, non sposati e con livello culturale più elevato FATTORI INDIVIDUALIFATTORI INDIVIDUALI BURN OUTBURN OUT -- fattorifattori tratti psicosomaticitratti psicosomatici soggetti che affrontano le difficoltà in maniera passiva e con atteggiamenti difensivi oppure soggetti nel cui tratto caratterialeatteggiamenti difensivi oppure soggetti nel cui tratto caratteriale predominano ansia, ostilità, depressione, vulnerabilità attitudine verso il lavoroattitudine verso il lavoro le persone che lavorano molto e duramente, perché hanno grosse aspettative nella loro professione, sia per la possibilità di successo e guadagno sia perché vogliono rendere il loro lavoro sempre entusiasmante e soddisfacente
  • 37. FATTORI SOCIO ORGANIZZATIVIFATTORI SOCIO ORGANIZZATIVI struttura RUOLI lavorativi •CONFLITTI (sovraccarico, incompatibilità, non consenso) AMBIGUITA’/INCERTEZZA SENTIMENTO DI INADEGUATEZZA NEL RAPPORTO PERSONA-RUOLO • COMPITI POCO INTERESSANTI, R I D U Z I O N S T A G N A Z I O N A P A T I A D E B U R BURN OUTBURN OUT -- fattorifattori struttura COMPITI struttura di POTERE • COMPITI POCO INTERESSANTI, MONOTONI •NON E’ PERMESSA UNA CRESCITA PROFESSIONALE •NON VIENE FORNITO FEED-BACK SULLA RIUSCITA • SCARSA AUTONOMIA •SCARSA POSSIBILITA’ DI PARTECIPARE ALLE DECISIONI N E E N T U S I A S M O N E F R U S T A Z I O N E E M O T I V A Z I O N E R N O U T
  • 38. Sintomi individuali •Aumentata pressione arteriosa •Umore depresso •Abuso d’alcool •Irritabilità •Dolori toracici •insonnia •disturbi gastrointestinali •senso d’impotenza •negativismo •isolamento •senso di colpa •paranoia •rigidità di pensiero •scarsa fiducia in sé •scarsa empatia e disponibilità MalattieMalattie individuoindividuo •Maggiore vulnerabilità Per malattie: •Patologie coronarie •Patologie gastrointestinali •Malattie mentali •Dolori BURN OUTBURN OUT -- sintomisintomi •scarsa empatia e disponibilità all’ascolto •cinismo •apatia Sintomi dell’organizzazione •Difficoltà a livello dell’organizzazione •Assenteismus •Alti turnover •Scarso controllo di qualità • Ritardi frequenti •chiusura al dialogo •tendenza ad evitare contatti telefonici •tendenza a rinviare gli appuntamenti •scarsa creatività •uso di procedure stereotipate Malattie organizzazioneMalattie organizzazione •Scioperi •Incidenti frequenti e gravi •Perdita di clienti
  • 39. CATEGORIE A RISCHIO DI BURNCATEGORIE A RISCHIO DI BURN--OUTOUT PROFESSIONIPROFESSIONI SOCIOSOCIO--SANITARIESANITARIE • medici •infermieri •ass. sociali •psicologi PROFESSIONIPROFESSIONI EDUCATIVEEDUCATIVE DIDATTICHEDIDATTICHE • insegnanti BURN OUTBURN OUT -- epidemiologiaepidemiologia • insegnanti •educatori/operatori ALTREALTRE PROFESSIONIPROFESSIONI • poliziotti •amministratori e dirigenti •sacerdoti e parroci •controllori di volo •Operai catena di montaggio
  • 40. BURN OUTBURN OUT –– lettureletture
  • 41. BURN OUTBURN OUT –– lettureletture
  • 42.
  • 43.
  • 44. Come riconoscere e gestireCome riconoscere e gestire appropriatamente le proprieappropriatamente le proprie emozioni?emozioni?emozioni?emozioni?
  • 45. •• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza •• Well beingWell being •• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza •• Eventuale supporto da parte di altriEventuale supporto da parte di altri colleghi per “casi difficili”colleghi per “casi difficili” •• Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni propriericonoscimento delle emozioni proprie e del pazientee del paziente Studio e praticaStudio e pratica
  • 46. AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza Poiché il medico utilizza anche sé stesso comePoiché il medico utilizza anche sé stesso come strumento per formulare la diagnosi e ilstrumento per formulare la diagnosi e il trattamentotrattamento, è essenziale che sia, è essenziale che sia consapevoleconsapevole del proprio funzionamentodel proprio funzionamento. (Novack, 1997). (Novack, 1997) AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza L’autoconsapevolezza può essere definitaL’autoconsapevolezza può essere definita come lacome la conoscenza del modo in cui laconoscenza del modo in cui la persona sta esperendo la realtà e di comepersona sta esperendo la realtà e di come tale evento condizioni la sua relazione con iltale evento condizioni la sua relazione con il pazientepaziente.. (Novack, 1997)(Novack, 1997)
  • 47. PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPAREPRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE L’AUTOCONSAPEVOLEZZAL’AUTOCONSAPEVOLEZZA • punti di forza e debolezza a livello psicologico e relazionale e loro influenza nelle interazioni con i pazienti • Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle interazioni con i pazienti AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza • Tratti di personalità e loro effetto sulla relazione con gli altri (es. ricerca approvazione, tendenza al controllo, ecc…) • Credenze e teorie personali sulla vita, malattia, medicina, salute, cura.. • Influenza delle variabili socio/demografiche (genere, cultura, livello economico, grado d’istruzione) • Differenza tra simpatia ed empatia
  • 48. Emozioni e sistemi motivazionaliEmozioni e sistemi motivazionali AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di baseRiconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle interazioni con i pazientie nel corso delle interazioni con i pazienti Emozioni che segnalano ostacoli Emozioni dentro al SM SM accudimento Ansiosa sollecitudine Compassione Colpa Tenerezza protettiva Gioia SM attaccamento Paura (da separazione) FiduciaSM attaccamento Paura (da separazione) Collera (protesta) Tristezza (da perdita) Disperazione Distacco emozionale Fiducia Conforto Gioia Sicurezza SM antagonista Paura (da giudizio) Vergogna Umiliazione Tristezza (da sconfitta) Invidia Collera (da sfida) Trionfo Potenza Orgoglio Disprezzo Superiorità SM cooperativo Colpa Rimorso Isolamento Sfiducia Odio Empatia Lealtà reciproca Condivisione Fiducia Gioia
  • 49. PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPAREPRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE L’AUTOCONSAPEVOLEZZAL’AUTOCONSAPEVOLEZZA • punti di forza e debolezza a livello psicologico e relazionale e loro influenza nelle interazioni con i pazienti • Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle interazioni con i pazienti AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza • Tratti di personalità e loro effetto sulla relazione con gli altri (es. ricerca approvazione, tendenza al controllo, ecc…) • Credenze e teorie personali sulla vita, malattia, medicina, salute, cura.. • Influenza delle variabili socio/demografiche (genere, cultura, livello economico, grado d’istruzione) • Differenza tra simpatia ed empatia
  • 50. L’aumento della consapevolezza e ilL’aumento della consapevolezza e il benessere personale attraverso labenessere personale attraverso la MINDFULNESSMINDFULNESS AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza e Well beinge Well being definizione Consapevolezza che emerge dal prestareprestare attenzioneattenzione allo svolgersi dell’esperienzadell’esperienza momentomomento perper momentomomento: a) con intenzioneintenzione b) nel presentepresente c) non giudicantegiudicante Segal, 2002
  • 51. L’aumento della consapevolezza e ilL’aumento della consapevolezza e il benessere personale attraverso labenessere personale attraverso la MINDFULNESSMINDFULNESS AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza e Well beinge Well being In ambito clinico la mindfulness ambisce a ridurre il disagio psicologico, rendendo il soggetto maggiormente consapevolepsicologico, rendendo il soggetto maggiormente consapevole dei propri pensieri, azioni, emozioni, sensazioni corporee e motivazioni; nell’ottica di un’accettaizione dell’esperienza che ci è dato vivere in quel preciso momento. Gli interventi terapeutici mindfulness-based riguardano principalmente la Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), sviluppata da Jon Kabat-Zinn nel 1979 presso il Medical Center della University of Massachusetts.
  • 53. Well beingWell being Well beingWell being 9 strategie per “stare bene” nella professione di medico9 strategie per “stare bene” nella professione di medico Society for Professional WellSociety for Professional Well--Being, 1993Being, 1993 1. Essere in contatto con se stessi 2. Essere qualcosa d’altro oltre che medico 3. Prendersi cura del proprio corpo3. Prendersi cura del proprio corpo 4. Volersi bene 5. Essere flessibili 6. Creare e coltivare relazioni soddisfacenti con le altre persone 7. Ascoltare e comunicare 8. Non farsi spaventare dal cambiamento 9. Coltivare il senso dell’umorismo
  • 54.
  • 55. •• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza •• Well beingWell being •• AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza •• Eventuale supporto da parte di altriEventuale supporto da parte di altri colleghi per “casi difficili”colleghi per “casi difficili” •• Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni propriericonoscimento delle emozioni proprie e del pazientee del paziente Studio e praticaStudio e pratica
  • 56. Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni delriconoscimento delle emozioni del pazientepaziente CORSO PSICOLOGIACORSO PSICOLOGIA MEDICAMEDICA Professionisti capaci di riconoscere eProfessionisti capaci di riconoscere e gestiregestire appropriatamenteappropriatamente le emozioni delle emozioni del paziente, per proteggere quest’ultimo epaziente, per proteggere quest’ultimo e sese stessistessi dal disagio emotivodal disagio emotivo MEDICAMEDICA
  • 57. EmpatiaEmpatia definizionedefinizione Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente Capacità di immedesimarsi nell’altra persona sino a coglierne i pensieri e gli stati Capacità di immedesimarsi nell’altra persona sino a coglierne i pensieri e gli stati d’animo. (Galimberti,1994)
  • 58. EmpatiaEmpatia Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente L’empatia può essere intesa come la capacità di collocarsi alla giusta distanza dal paziente, raggiungendo quel difficile equilibrio tra l’essere troppo distanti e quindi distaccati o troppo vicini e conseguentemente troppo coinvolti
  • 59. Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente Realizzato da dr.ssa Giulietta Capacchione http://psicocafe.blogosfere.it/
  • 60. Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente Riepilogando.. •I neuroni specchio sono cellule localizzate in diverse aree del sistema nervoso cheche sisi attivanoattivano siasia nelnel momentomomento inin cuicui vieneviene didi fattofatto compiutacompiuta unauna certacerta azioneazione cheche quandoquando osserviamoosserviamo altrialtri compierlacompierla. •Quindi la semplice osservazione di un’azione che viene compiuta da•Quindi la semplice osservazione di un’azione che viene compiuta da altri, evoca nel cervello di colui che osserva una “rappresentazionerappresentazione motoriamotoria interna”interna”.. •I neuroni specchio non si attivano solamente quando si osservano azioni ma anche quando si assiste a manifestazioni di emozioni altrui da cui ne consegue che: Quotidianamente “gligli altrialtri entranoentrano inin noinoi ee noinoi neglinegli altrialtri” attivando quelle cellule che sono quindi alla base della comprensione pragmatica, esperienziale degli stati emotivi altrui, delle loro intenzioni, del loro modo di agire.
  • 61. Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio Uso di tecniche di gestione eUso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente Riepilogando.. Emozione vissuta in prima persona o osservata Attivazione dello stesso substrato neuronalesubstrato neuronale DOPPIO MODELLO DI ATTIVAZIONEDOPPIO MODELLO DI ATTIVAZIONE DELLA STESSA REGIONE DI CERVELLODELLA STESSA REGIONE DI CERVELLO La simulazione interna di un’emozione potrebbe portare alla comprensione dell’emozione altrui
  • 62. I MECCANISMI DEI NEURONI A SPECCHIO RAPPRESENTANO LA BASE NEUROBIOLOGICA DELL’ INTERSOGGETTIVITA’ PRIMARIA E SECONDARIA “L’EMBODIED SIMULATION”L’EMBODIED SIMULATION” DESCRIZIONE SENSORIA DEGLI STIMOLI OSSERVATI + RAPPRESENTAZIONE INTERNA DEGLI S.O. NELL’OSSERVATORE MECCANISMO FUNZIONALE BASICO DEL NOSTRO CERVELLO CHE CI PERMETTE UN INTUITO ESPERIENZIALEINTUITO ESPERIENZIALE
  • 63.
  • 64. Interessante in teoria... ma in pratica non serve molto piùmolto più tempotempo per formarsi cometempotempo per formarsi come medici in questo modo e per relazionarsi successivamente al paziente secondo il modello “patient centred”?
  • 65. VANTAGGI E SVANTAGGIVANTAGGI E SVANTAGGI BREVE TERMINEBREVE TERMINE LUNGO TERMINELUNGO TERMINE TERMINETERMINE •• FaticaFatica •• MaggioreMaggiore impegnoimpegno •• MaggiorMaggior stressstress •• MaggiorMaggior tempotempo dada investireinvestire •• ProtezioneProtezione daldal burnburn outout •• MaggioreMaggiore collaborazionecollaborazione deidei pazientipazienti •• MaggioreMaggiore professionalitàprofessionalità •• RisparmioRisparmio didi tempotempo
  • 66. Ma cercando veramente di centrarsi sul vissuto delcentrarsi sul vissuto del paziente e sul nostro non rischiamo di immedesimarciimmedesimarci troppo e soffriretroppo e soffrire?
  • 67. Non confondere empatia conNon confondere empatia con Simpatia!Simpatia! SimpatiaSimpatia EmpatiaEmpatia
  • 68. Ma cercando veramente di centrarsi sul vissuto delcentrarsi sul vissuto del paziente e sul nostro non rischiamo di voler fare un po’ gli psicologi improvvisatipsicologi improvvisati?
  • 69. Gestire le emozioni delGestire le emozioni del paziente NON significa…paziente NON significa… …fare il…fare il confidente!confidente! …fare lo…fare lo psicologo!psicologo!
  • 70. Io concordo su tutto quello che è stato detto, però mi sembra difficilissimo dadifficilissimo dasembra difficilissimo dadifficilissimo da imparareimparare, io mi sento di dover fare ancora tanta strada…
  • 71. Contemplazione Determinazione Precontemplazione Conclusione Gli stadi del cambiamentoGli stadi del cambiamento Prochaska & Di Clemente 1992Prochaska & Di Clemente 1992 autoconsapevolezza Mantenimento AzioneRicaduta Conclusione prematura Cambiamento consolidato Pratica!
  • 72. …e quindi…e quindi BUON PERCORSO!BUON PERCORSO!