1. 1
Pervin, L.A. & John, O.P. (2003). La
scienza della personalità. Raffaello
Cortina Editore, Milano.
2. 2
Psicologia della personalità
Studio delle persone nella loro interezza e
complessità come insiemi organizzati di processi
psicologici
Il modo in cui questi aspetti interagiscono
determina l’unicità dell’individuo
3. 3
Psicologia della personalità e senso
comune
Psicologia della personalità tentativo di dare risposte
scientifiche a domande comuni della vita quotidiana:
- perché siamo come siamo
- come sono gli altri
Differenze:
-modo di strutturare le domande
-metodi di ricerca
4. 4
Studio della personalità e psicologie
Psicologia della personalità
Psicologia generale Psicologia clinica
Studio delle persone come individui e nella loro complessità:
- aspetti comuni tra gli individui (universalismo)
- differenze individuali
5. 5
Definizione di personalità
La personalità rappresenta le caratteristiche costanti della
persona che sono alla base di modelli coerenti di sentire,
pensare e comportarsi
Ricerca scientifica scoprire e spiegare le regolarità in
pensieri, sentimenti e comportamenti
6. 6
La teoria della personalità
Una teoria della personalità deve rispondere a 3 domande
fondamentali:
- chi è la persona (caratteristiche)
- come è diventata ciò che è (forze genetiche e ambientali)
-perché agisce in un certo modo (aspetti motivazionali)
Ogni teoria studia questi elementi fondamentali, e si differenzia
dalle altre per il modo in cui li descrive e spiega
7. 7
Ogni teoria deve comprendere 5
aspetti…
La struttura: le unità di base della personalità
Il processo: gli aspetti dinamici della personalità
Lo sviluppo: come ciascuno si sviluppa verso ciò che é
La psicopatologia : caratteristiche e cause dei disturbi della
personalità
Il cambiamento: come le persone cambiano o resistono al
cambiamento nel corso del tempo
8. 8
LA STRUTTURA
Riguarda gli aspetti più stabili e costanti della
personalità
Le teorie utilizzano diversi concetti strutturali:
Risposta, Abitudine, Tratto, Tipo
Tratto= es. allegro
Tipo= es. estroverso
QUANTE componenti strutturali?
Teorie di struttura semplici e complesse
COME SI ORGANIZZANO le componenti strutturali?
Gerarchie di struttura
9. 9
IL PROCESSO
Le teorie utilizzano diversi concetti dinamici e motivazionali oer
spiegare il comportamento
QUALI categorie di motivazione ?
EDONISTICHE o di piacere
DI CRESCITA o autorealizzazione
COGNITIVE
(v. Pervin, 1996)
Non sono mutualmente esclusive, anche se in ogni teoria della
personalità assumono importanza diversa
10. 10
Motivazioni EDONISTICHE
2 modelli principali:
1- Riduzione della tensione
PUSH (Pitchfork)
i bisogni fisiologici creano tensioni interne che gli individui tentano
di ridurre soddisfacendole (es. fame)
Pulsioni= stati interni di tensione che dirigono le persone verso la
loro riduzione (v. Freud)
Piacere= soddisfacimento del bisogno
2- Incentivo
PULL (Carrot)
Il comportamento è motivato dal desiderio di raggiungere un
obiettivo (es. ricchezza, fama)
Piacere= conseguimento della meta
Kelly, 1958
11. 11
Motivazioni DI CRESCITA
Il comportamento è motivato dalla tendenza dell’organismo a
crescere ed autoaffermarsi
La tensione alla realizzazione del proprio potenziale si verifica anche
a costo di un aumento della tensione
Livello ottimale di tensione: se troppo poco noia, se troppo stress
ESEMPIO: motivazione alla competenza, ossia la tendenza a
comportarsi in modo da interagire in modo efficace con
l’ambiente(White, 1959)
12. 12
Motivazioni COGNITIVE
Il comportamento dell’individuo è motivato dallo sforzo di
comprendere e prevedere gli eventi
Forza di base: bisogno di coerenza e di conoscenza
Coerenza e prevedibilità sono più importanti di dolore e disagio
•Swann (1992): meglio un evento spiacevole se ritenuto coerente e
prevedibile
13. 13
Crescita e sviluppo
Quali fattori determinano la personalità:
Controversia natura – cultura
innatismo empirismo
Cause genetiche – ambientali
14. 14
Cause genetiche
Cause genetiche importanti in approcci di tipo innatistico ed
evoluzionistico
I fattori genetici hanno importanza diversa a seconda delle
caratteristiche di personalità considerate:
+ importanti temperamento, intelligenza
- importanti valori, ideali, credenze
15. 15
Caratteristiche dell’individuo che riguardano l’umore
complessivo o la qualità emotiva
Aspetto innato della personalità
Hamer e Copeland, 1998
È qualcosa di abbastanza stabile (…) la sua comparsa
nell’infanzia è influenzata da fattori biologici ereditari
Temperamento
16. 16
Differenze nei bambini
Differenze dovute al temperamento: livello di attività e di ritrosia
Bambino inibito: tende all’isolamento, angoscia per stimoli non
familiari, ricerca il conforto dei genitori, ha un maggior numero di
paure e fobie
Bambino disinibito: cerca situazioni nuove, reagisce con
spontaneità, sorride spesso, attivo
Ricerca longitudinale (4, 14, 21 mesi, 4 anni e mezzo, 8 anni) con
presentazione di stimoli, osservazione e misure fisiologiche
La maggior parte dei bimbi classificati come inibiti o disinibiti a 4
mesi, lo restavano in età successive
MA qualche cambiamento
Kagan, 1994 e 1999
17. 17
Molti modelli di comportamento sono dovuti alla nostra eredità
evoluzionista e sono associati a geni che condividiamo con altre
specie (Buss, 1991, 1995)
Vengono selezionati i meccanismi psicologici che hanno maggiore
valore adattivo, cioè + efficaci per la sopravvivenza
Caratteristiche e comportamenti specie-specifici:
- alcuni modelli sociali (partner sessuale, ruoli genitoriali, altruismo)
- emozioni primarie (rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto)
Emozioni primarie: innate, informazione codificata nei geni
Prove: presenti in tutte le culture e in molte specie animali
(Izard, 1991; Ekman, 1992, 1993)
Psicologia evoluzionista
18. 18
Quindi…
I fattori genetici riguardano sia aspetti che sono unici
nell’individuo (es. uno speciale talento) sia aspetti che sono simili
(legati all’eredità biologica)
19. 19
CAUSE AMBIENTALI
Fattori ambientali grande importanza negli approcci
comportamentisti e cognitivo-sociali
Tra le cause ambientali sono importanti:
-la cultura di appartenenza
-La classe sociale
-La famiglia
-I coetanei
20. 20
Cultura
Ogni cultura ha propri modelli di comportamenti, rituali e credenze
Diventare consapevole delle influenze culturali è possibile quando
si entra in contatto con una diversa cultura
Immigrazione e multiculturalità
Influenza della cultura su molti aspetti:
-definizione di bisogni e modi per soddisfarli
-sperimentare ed esprimere emozioni
-rapporti interpersonali
-ciò che attiva le nostre emozioni
-definizione di normale e malato
(Kitayama, Markus, 1994; Tsai)
21. 21
Classe sociale
I fattori relativi alla classe sociale influenzano:
status individuale, ruoli ricoperti, obblighi sociali, privilegi goduti
L’importanza della classe sociale varia a seconda delle culture
(es. maggiore o minore mobilità sociale)
22. 22
Famiglia
I modelli di comportamento dei genitori influenzano la personalità
del bambino in almeno 3 modi fondamentali:
- con il loro comportamento creano un clima che provoca
una certa reazione nel bambino (es. Frustrazione
aggressività)
- fungono da modelli di identificazione (rispetto al ruolo)
- ricompensano e puniscono i comportamenti in modo
selettivo (v. comportamentismo)
Ma fino a che punto sono importanti le influenze familiari?
Perché nella stessa famiglia i figli sono così diversi?
23. 23
Limiti dell’influenza familiare
Genetisti comportamentali: studiano la relazione tra somiglianza
genetica e caratteristiche della personalità
Fratelli che crescono nella stessa famiglia non condividono lo
stesso ambiente (importanza dell’ambiente esterno)
I fattori genetici contano + delle esperienze familiari
Es. bimbi aggressivi o passivi suscitano atteggiamenti diversi
(Plomin et al., 1990)
Critiche: l’ambiente familiare influenza lo stile delle relazioni
affettive (Waller, Shaver, 1994)
24. 24
Coetanei
Il gruppo dei coetanei spiega gli effetti dell’ambiente sulla
personalità
Quindi: fratelli di una stessa famiglia sono diversi perché fuori casa
fanno esperienze diverse (Harris, 1995)
Gruppo di coetanei:
- fa socializzare l’individuo
- propone nuove regole di comportamento
- fa condividere esperienze importanti
In breve: famiglia importante per il primo sviluppo, coetanei in
seguito
25. 25
Interazione tra geni e ambiente
Gam m a direazioni: l’ereditarietà fissa un certo numero di
possibili risultati tra i quali l’ambiente determina l’esito finale dello
sviluppo (Gottesmann, 1963)
Simile al concetto di differenziazione in biologia: inizialmente le
cellule sono totipotenti poi diversificano le loro funzioni
Ma il processo è + complesso: non causa-effetto ma interazione
continua geni-ambiente
Es. differenze costituzionali suscitano risposte diverse
26. 26
In sintesi…
La personalità è il frutto dell’interazione di molto fattori:
genetici, culturali, sociali, familiari
L’ereditarietà fissa dei limiti alle possibile caratteristiche
della personalità, in questi limiti le forze ambientali
determinano le caratteristiche sviluppate
27. 27
La psicopatologia
Una teoria della personalità vede includere:
-una spiegazione della psicopatologia, cioè i disturbi della
personalità
- proporre modi per intervenire e modificare il disturbo
(es. psicoterapie)
28. 28
Problemi importanti nella teoria della
personalità
* la propria concezione della persona
* importanza attribuita a cause esterne e a quelle interne nella
genesi dei comportamenti
* coerenza della personalità nelle varie situazioni
* ruolo di passato, presente e futuro sul comportamento
*gli organizzatori del comportamento e il concetto di sè
29. 29
Concezioni filosofiche della
persona
• Concezione razionale (ragione e scelta)
• Concezione irrazionale (istinti)
• Concezione meccanicistica (stimoli-risposte)
• Organismo che si autorealizza
• Concezione computazionale (elaboratore di
informazioni)
30. 30
Cause esterne o interne
La personalità è determinata da fattori interni all’organismo o da
avvenimenti nell’ambiente?
Gli estremi:
Freud siamo determinati da forze interne inconsce
Skinner siamo determinati dagli eventi esterni
Attualmente: controversia persona-situazione
E’ la personalità (gli aspetti più stabili e durevoli) o la situazione a
determinare il comportamento ?
Mischel, 1968: interazione reciproca tra persona-situazione
Oggi: interazionismo
31. 31
La coerenza
La personalità è sempre uguale o cambia?
* Coerenza nelle situazioni
Es. vita professionale, vita familiare
* Coerenza nel tempo
Continuità o discontinuità tra infanzia e età adulta
Problemi:
-Cambiano solo alcuni aspetti della personalità e altri
immutati?
-Una persona può sembrare diversa nelle situazioni ma la
personalità sottostante è la stessa
-Come si definisce ciò che è coerente? (es. aggressività
canalizzata nello sport)
32. 32
Il concetto di sè
Il comportamento esprime un modello, integrazione, organizzazione.
Come spieghiamo questo aspetto integrato?
Ricorso al concetto di sé
Punto: dare una definizione chiara di sé che ne consenta lo studio
sistematico
Allport, 1958
33. 33
Stati di coscienza e inconscio
Fino a che punto siamo consapevoli della nostra vita mentale?
Esistono stati variabili di coscienza: consapevoli di alcuni aspetti,
meno di altri
Problema importante sia per la misurazione della personalità che per
la teoria
Concetto freudiano di inconscio: rifiutato da molte teorie
34. 34
Cognizione, affetti e comportamento
Personalità= cognizione (processi di pensiero)
affetti (emozioni, sentimenti)
comportamento manifesto
Che relazione esiste tra i 3 elementi?
Qual è il più importante?
Es. comportamentismo, teorie cognitive
35. 35
Passato, presente, futuro
Siamo modellati soprattutto dalle nostre esperienze passate o dalle
nostre aspettative per il futuro?
Psicoanalisi= influenza determinante del passato (prima infanzia)
Teorie cognitive= importanza di piani per il futuro
Punto: in che modo i 2 aspetti influenza il presente
36. 36
Valutazione delle teorie
Somiglianza tra vita quotidiana e scienza della personalità MA
differenze importanti
La scienza esige:
-Definizione chiara ed esplicita delle teorie
-Raccolta sistematica di dati
-Verifica o falsificazione dei risultati
-Replicabilità dei risultati
Le teorie scientifiche si valutano rispetto:
- alla quantità di dati che riescono a spiegare in modo semplice
(comprensività e parsimonia)
-Capacità di prevedere e spiegare eventi (rilevanza euristica)
37. 37
Comprensività
Una buona teoria spiega un’ampia gamma di fenomeni e consente di
prevedere in modo preciso alcuni eventi
Punto: non onnicomprensività ma capacità di spiegare fenomeni
centrali per il comportamento
Ampiezza di banda: repertorio di fenomeni che la teoria riesce a
spiegare
Fedeltà: specificità e chiarezza con cui la teoria spiega alcuni
fenomeni
38. 38
Parsimonia
Una teoria dovrebbe spiegare diversi fenomeni in modo semplice,
coerente, non contraddittorio, evitando concetti confusi o poco
chiari
Rasoio d’Occam: criterio scientifico generale per cui si scelgono le
spiegazioni più semplici ed esaustive e si evitano quelle più
specifiche ma complicate
39. 39
Rilevanza euristica
Una teoria ha rilevanza euristica se conduce a nuove ipotesi che
possono essere confermate
Hall e Lindzey (1978): traduzione empirica ossia capacità di
definire variabili e concetti in modo che ci sia accordo sul loro
significato e sulla loro misurabilità
Una teoria deve poter essere falsificata o confermata
Se non specifica i casi che la falsifica non è una teoria scientifica
40. 40
Su quali dati si basa la ricerca in
psicologia della personalità
Approcci metodologici fondamentali per studiare la personalità:
-Studi di casi
-Ricerca tramite questionari
-Esperimenti di laboratorio
41. 41
Dati LOTS
4 categorie di dati usate nella ricerca (Block, 1993):
L- dati: informazioni sulla persona ottenute da resoconti
biografici o informazioni sugli eventi di vita (life)
es. registri scolastici
O- dati: informazioni da parte di osservatori esterni come
amici, parenti o soggetti addestrati (observer)
es. classificazioni di personalità
T- dati: evidenze che provengono da esperimenti di
laboratorio o da procedure standardizzate (test)
S- dati: resoconti soggettivi da parte degli stessi soggetti
(self report)
es. questionari auto-valutativi
42. 42
Problemi relativi alla raccolta dei dati
Fino a che punto le misure ottenute dai diversi tipi di dati
concordano tra di loro?
es. Dati-S e dati-T le auto-valutazioni date nei questionari
spesso non sono coerenti con risultati di laboratorio
dati-S giudizi su situazioni generali
dati-T situazioni specifiche
dati-S e dati-O relazione tra auto-classificazione e
classificazione da parte di altri: la coerenza dipende dal tipo di
attributo classificato (es. affettuoso, socievole, aperto)
43. 43
Concordanza/discordanza
dati-S e dati-O relazione tra auto-classificazione e
classificazione da parte di altri: per alcuni autori buona
concordanza, per altri distorsioni
•la coerenza dipende dal tipo di attributo classificato
- Distorsioni per autopercezione, specialmente con giudizi “di
valore”(es. affettuoso)
-Alcuni aspetti + facili da classificare di altri (es. socievolezza vs
nevroticismo)
-Alcuni individui sono + “leggibili” di altri
44. 44
Quale tipo di dati è migliore degli
altri?
I 4 tipi di dati sono utili per scopi diversi
es. esperienza soggettiva vs prestazione in un compito
Ideale: inserire in unico protocollo di ricerca l’intero LOTS
MA difficoltà oggettive
45. 45
Obiettivi della ricerca: attendibilità
• Attendibilità: riguarda stabilità, certezza e replicabilità dei dati
• Criterio: i risultati devono poter essere replicati da alti
ricercatori
• Minacce all’attendibilità:
-soggetto influenza di fattori transitori (es. umore,
atteggiamento)
-sperimentatore variazioni nelle istruzioni, misurazione,
interpretazione
46. 46
Obiettivi della ricerca: validità
•Validità: capacità di uno strumento di misurare veramente i
fenomeni che ci interessano
•Es. nevroticismo: come provare che un test lo misura realmente
•Problema: a volte misure di uno stesso fenomeno non concordano
Criterio: scegliere la misura + attendibile, utile e significativa
47. 47
L’etica della ricerca
“Lo psicologo porta vanti la ricerca con rispetto e preoccupazione
per la dignità e il benessere delle persone implicate”
Punto: responsabilità etica dei ricercatori nei confronti dei
soggetti e della psicologia come scienza
Es. Milgram, 1965: obbedienza all’autorità
Zimbardo, 1973: ambiente carcerario
-Interpretazione dei dati: valori e pregiudizi
48. 48
Tre approcci di ricerca
• Ricerca clinica e studio dei casi singoli
• Questionari di personalità e ricerca
correlazionale
• Ricerca sperimentale e di laboratorio
49. 49
Ricerca clinica e studio dei casi
Studio intensivo degli individui e osservazioni in profondità
Es. studio dello stress e dell’impotenza (mancanza di controllo)
May, 1950: incertezza e impotenza
Incertezza paura dell’ignoto mancanza di controllo
Es. Grinkel e Spiegel (1945), Men under stress
Ricerca basata su interviste e terapie a piloti della II guerra
mondiale
Impossibilità di prevedere il pericolo tensione e allerta
protrarsi: stress e perdita di controllo
Fatica operazionale: angoscia, depressione, reattività
psicosomatica
50. 50
Vantaggi e svantaggi
Vantaggi
Buona validità esterna e fattibilità: studio del comportamento
nel mondo reale
-complessità della personalità
-interazione individuo-ambiente
-fenomeni specifici
coglie specifiche differenze individuali
Svantaggi
Limitata attendibilità e validità interna
Debolezza dei resoconti verbali (mancanza di accesso a certi
fenomeni, distorsioni e inferenze)
51. 51
Ricerca sperimentale e di laboratorio
Manipolazione delle variabili per verificarne gli effetti sul
comportamento possibilità di stabilire relazioni causali se
allora
Es. ricerca sull’impotenza appresa (Seligman, 1975)
I fase: cani sottoposti a shock, non c’è via d’uscita
II fase: via d’uscita, accettazione passiva
Quindi: apprendono che non si può fare nulla per evitare lo shock
(mancanza di controllo) generalizzano
52. 52
Impotenza appresa
Ricerca di Hiroto (1974) con soggetti umani
Stimolo: forte rumore
I fase, 3 condizioni: possibilità di fermarlo (a), impossibilità (b), no
rumore (c)
II fase: stessi soggetti, si può evitare il rumore
Gruppo b: passivo, latenza > di a e c
Quindi: esperienze di impotenza tendono a generalizzarsi perché si
apprende che i risultati non sono influenzati dal proprio
comportamento
Effetti: passività e depressione
Proposta terapeutica: proporre esperienze controllabili (es. Beck, 1991)
53. 53
Vantaggi e svantaggi
Vantaggi
Manipolazione di variabili specifiche in condizioni controllate.
Oggettività dei dati registrati
Rapporti causa-effetto
Svantaggi
Limiti di validità esterna artificiosità, scarsa rilevanza
Possibile influenza di variabili spurie:
- bias legati a caratteristiche della domanda
- alle aspettative dello sperimentatore
54. 54
Vantaggi
Ampiezza dei fenomeni studiati, associazioni e regolarità
Svantaggi
Associazioni e non rapporti causa-effetto
Limiti di attendibilità e validità dei questionari
-acquiescenza
-desiderabilità sociale
Ricerca correlazionale e questionari
Consente di studiare in campioni numerosi fenomeni complessi
non riproducibili in laboratorio
Logica: una caratteristica influenza altri aspetti?
Ricerca di associazioni tra variabili non causalità
55. 55
Impotenza appresa e locus of control
Ricerca di Hiroto (1974): manipolazione sperimentale + questionario
Differenze individuali nella passività/reattività?
Locus of control: aspettativa rispetto alle cause che determinano premi
e punizioni (Rotter, 1966)
Locus of control interno gli eventi dipendono da me
Locus of control esterno gli eventi dipendono da altro
(caso,s/fortuna)
Internal-External Scale (I-E): questionario auto-valutativo
Soggetti con l.c. esterno: + passivi e lenti a reagire di altri
Coerenza dati-S e dati-T
57. 57
Attribuzioni causali
Come spiegare i diversi effetti dopo l’esposizione a stimoli
incontrollabili?
Riformulazione di Abramson, Seligman e altri (1978; 1980)
L’esito dipende dalla causa a cui la persona attribuisce l’evento
Causa: interna – esterna
specifica – globale
stabile – instabile
Attribuzioni interne, globali e stabili depressione
Attributional Style Questionnaire (ASQ)
Basato su scenari e possibili attribuzioni
Tratti cognitivi (critiche a se stessi) concomitanti a depressione
60. 60
Stile esplicativo o attribuzione causale
Cosa sappiamo:
1- impotenza appresa diffusa negli umani e in altre specie
2- persone caratterizzate da stile esplicativo tipico
3- stile esplicativo ha effetti su motivazione, emozione,
comportamento
4- sintomi dell’impotenza appresa associati a quelli della depressione
5- terapia cognitiva può migliorare lo stile esplicativo
6- impotenza appresa e stile esplicativo pessimista associati a salute
instabile
(v. Peterson, 1991)
61. PSICOANALISI
1- metodo d’indagine dei processi psichici
2- tecnica terapeutica
3- teoria generale della conoscenza (arte, politica, antropologia,
psicologia etc.)
Quindi nella psicoanalisi si possono distinguere tre livelli:
1) un metodo di indagine consistente nel rivelare il significato
inconscio di discorsi, azioni, produzioni immaginarie (sogni,
fantasie, deliri)
2) un metodo di cura fondato su tale indagine e sull’interpretazione
delle difese, del transfert e del desiderio;
3) un complesso sistematizzato di teorie psicologiche e
psicopatologiche (Laplanche, Pontalis, 1967)
63. La formazione
Influsso della teoria darwiniana spiegazione “biologica”
contrapposta a speculazioni metafisiche
Claus, zoologo, anatomia comparata
Influsso del Gruppo di Berlino
Allievi di Müller: scienza basata sul linguaggio e le teorie della fisica
Uomo come organismo governato da forze fisiche
Naturalismo, meccanicismo, razionalismo
64. La formazione
Freud allievo di:
- Brücke, fisiologia del sistema nervoso periferico sistema dinamico
- Meynert, psichiatra, sistema nervoso centrale
- Aderiva alla fisiologia
- Influsso di Herbart preminenza della psicologia, importanza
dell’inconscio
Fine ‘800: crisi dei modelli naturalistici: fisiologia e neurofisiologia
insufficienti a spiegare i processi psichici
Freud: processi psicopatologici (isteria) non si manifestano in
alterazioni organiche
spiegazione psicologica
65. Charcot e Breuer
Freud e Charcot
1885, Freud alla Salpetrière
Origine psichica dell’isteria:
causata da traumi psichici che si manifestano in sintomi organici
ipnosi come cura
Critica di Freud: l’ipnosi cura i sintomi non le cause
Freud e Breuer (1886 – 1894)
“Studi sull’isteria”, 1895
Metodo catartico: stato ipnotico, invito a rivivere esperienze
dolorose
- Sintomi isterici sostituti di processi normali
- Collegamento simbolico tra sintomi e ricordi traumatici rimossi
Distacco da Breuer e inizio della psicoanalisi
66. Inizio della psicoanalisi
Distacco da Breuer
Elementi psichici patologici:
- si contrappongono alla coscienza
- provocano una difesa
- legati alla sessualità
- legati all’infanzia
conflitto
La persona viene concepita come un sistema di energia,
spinta da istinti e aggressivi equilibrio= fine del sistema
Conflitto tra principio di piacere e principio di realtà
67. L’inconscio
Inconscio come base della vita psichica
-Mondo dotato di senso che si esprime in simboli di mascheramento
-Luogo che conserva pensieri, desideri, fantasie rimosse dalla
coscienza perché inaccettabili
-Vissuto di cui non si ha consapevolezza ma che influenza la nostra
condotta
68. L’inconscio
Come si manifesta l’inconscio
- Sintomi nevrotici
- Sogni, lapsus, atti mancati, sviste, smarrimenti etc.
Continuità normalità – patologia
“Psicopatologia della vita quotidiana” 1901
“L’interpretazione dei sogni”, 1899
69. Il sogno: la via regia dell’inconscio
Appagamento allucinatorio di un desiderio
Ritiro percettivo del sonno, allentamento della censura predominanza stimoli interni
i sogni “realizzano” desideri inconsci rimossi
desideri inconsci legati alla sessualità
Desiderio inconscio
Pensieri latenti legati ai diversi brani del sogno preconsci
Formazione del sogno
desideri rimossi durante la veglia in contatto con i “resti diurni”
“lavoro onirico” maschera le pulsioni censura
elaborazione primaria e secondaria
Caratteristiche del sogno
rifacimento visivo
condensazione
spostamento
ordinamento
Processi
primari
Sistematizzazione in una
struttura narrativa Processi
secondari
70. Analisi del sogno e simboli onirici
Analisi dei sogni
Associazioni libere: abbandono atteggiamento critico, nessi tra parole
rivelatori dei “pensieri latenti”
Interpretazione del sogno dalla “facciata” al desiderio latente
costruzione del passato rimosso
“tratta il sogno come una specie di scrittura segreta in cui ogni
segno viene tradotto, secondo una chiave prestabilita, in un altro
segno di significato conosciuto. “
Simboli onirici
Si basano sulla cultura
Riguardano arte, letteratura, mito, favole etc.
Es. re e regina = padre e madre
Jung carattere universale dei simboli onirici
71. Teoria della sessualità
“Tre saggi sulla teoria sessuale ”, 1905
Sessualità infantile “perversa e polimorfa”
Si organizza attorno alle “fonti” del piacere
Fase orale, anale, fallica
Sessualità non inibita perversioni adulte
Sessualità eccessivamente inibita nevrosi
72. Teoria della sessualità
Libido energia psicofisica di natura sessuale
Pulsione “rappresentanza psichica di una fonte di stimolo in
continuo flusso” (1905)
Complesso di Edipo
Attorno al terzo anno
Amore per il genitore di sesso opposto e rivalità con quello dello stesso
sesso
Padre: simbolo del divieto dell’incesto legge, morale
Autoconservazione e introiezione della legge
73. Le fasi di sviluppo
Fase orale (0–2 aa) : predominio della zona erogena orale; attività: orale (suzione e nutrimento).
Fase anale(2-3 aa) : predominio della zona erogena anale; attività/passività: l’attività
Riguarda la pulsione di appropriazione attraverso la muscolatura anale; la passività coincide con
l’erotismo anale, con le feci che stimolano la zona erogena; il piacere è dato dalle funzioni di ritenzione-
evacuazione delle feci.
Fissazioni e deviazioni nelle due organizzazioni causano nevrosi o perversioni
Su queste organizzazioni si modellano le prime relazioni oggettuali che permarranno anche nelle fasi successive
dello sviluppo.
Fase fallica (4-5 aa): predominio della zona genitale, attività, esibizione
“per entrambi i sessi c’è un solo genitale degno di essere preso in considerazione, quello maschile” concetto
fortemente criticato
(Organizzazione genitale infantile, 1923).
Acme del complesso edipico, struttura relazionale che riorganizza le esperienze pulsionali precedenti (scelta
oggettuale, identificazione sessuale, confronto con un’istanza normativa – il “padre”).
Rimozione Amnesia infantile
fase di latenza (6-8 aa)
fase genitale (pubertà)
74. Pulsione
“Per “pulsione”, noi innanzitutto non possiamo intendere
nient’altro che la rappresentanza psichica di una fonte di
stimolo in continuo flusso, endosomatica…La pulsione è così
uno dei concetti che stanno al limite tra lo psichico e il
corporeo” S.Freud, 1905
Caratteristiche:
fonte zona corporea dove compare l’eccitazione, processo fisio-
psichico
meta soddisfazione
oggetto elemento attraverso cui si ricerca il soddisfacimento
Pulsioni di autoconservazione bisogno
Pulsioni sessuali desiderio
Pulsioni di morte desideri distruttivi
75. Libido
Libido quantità finita di energia psico-fisica,
natura sessuale, può essere sublimata
Rappresentazione aspetto ideativo della pulsione
Nucleo dell’inconscio rappresentanti pulsionali che aspirano a
scaricare il proprio investimento
76. Prove sperimentali?
Anni ’60 e ’70: studi sulla percezione inconscia o percezione subliminale
Percepiamo qualcosa senza saperlo e questo influenza il nostro comportamento
Es. disegno di rami intrecciati a) a forma di anatra
b) no sense
Presentati a 2 gruppi, successivamente gruppo a) tende a disegnare esempi riferiti all’anatra
(Eagle et al., 1966)
Studi sulla attivazione psicodinamica subliminale (Silverman, 1976, 1982)
Logica: stimoli minacciosi o rassicuranti presentati subliminalmente influenzano il comportamento?
Es. a) stimoli che intensificano il conflitto (è sbagliato voler bene al mio papà)
b) stimoli rassicuranti (è giusto voler bene al mio papà) presentati a ragazze delle superiori.
Stimoli a) compromettono ricordo di stimoli successivi nei soggetti + conflittuali per la sessualità
Es. disturbi del comportamento alimentare e senso di abbandono (Patton, 1992)
a) Mamma mi lascia soggetti con disturbo mangiano + craker
b) Mamma lo presta
77. Metapsicologia
Sistematizzazione formale della psicoanalisi
L’inconscio,1915
Oggetto di studio psiche
Metodo d’indagine analisi (osservazione intensiva dei casi
singoli)
Scopo della psicoanalisi:
scoprire i meccanismi inconsci profondi
ricostruire il loro senso
Analogia psicoanalisi – archeologia
Teoria della stratificazione
78. Tre coordinate dell’apparato psichico
La metapsicologia suddivide in 3 coordinate l’apparato psichico:
Dinamica
Economica
Topica
79. La dinamica e il modello del conflitto
Aspetto dinamico
Conflitto tra opposte istanze:
Mondo interno – mondo esterno
Piacere – dispiacere
Attivo – passivo
“Come sapete, l’intera teoria psicoanalitica è fondata in effetti
sulla percezione della resistenza che il paziente ci oppone quando
tentiamo di rendergli cosciente il suo inconscio.”
Freud, 1932
Fondamento rimozione
Sintomo spia dell’esistenza di un conflitto
80. Coordinata economica
Le rappresentazioni psichiche delle pulsioni hanno un
investimento energetico mantenere basso l’ammontare
energetico e ridurre la tensione
-Interno – esterno è tutto dentro l’individuo
-Motivazioni edonistiche: eliminare o ridurre la tensione
81. Le topiche e gli aspetti strutturali
Seconda topicaPrima topica
Consci
o
Inconsci
o
Superio aspetto
morale e
ideale
Io principio di realtà,
mediazione
Es fonte dell’energia
pulsionale
Consci
o
Preconsci
o
Barriere di
resistenza
82. PRIMA TOPICA
PreconscioPreconscio
Il preconscio contiene rappresentazioni inconsce che possono accedere alla coscienza trasformate, dopo aver
superato la seconda censura (tra Preconscio e Conscio).
ConscioConscio
La Coscienza è definita un organo di senso per la percezione delle qualità psichiche (Freud,1899, p.560).
Riceve informazioni sia dal mondo esterno sia da quello interno.
Funzione specifica della Coscienza è l’attenzione ai processi ideativi, ha un ruolo importante nei processi difensivi e
nel processo terapeutico.
InconscioInconscio
83. SECONDA TOPICA
Es piacere
- serbatoio della libido; sede delle pulsioni di vita (Eros) e delle pulsioni di morte (Thanatos)
- totalmente inconscio.
- la fonte dell’energia pulsionale.
-Opera secondo il principio di piacere, è illogico e immorale, tutto e subito
- gratificazione reale = immaginaria
Io realtà
- modula i desideri dell’Es secondo le esigenze della realtà e della coscienza morale
-blocca, sposta o scarica gradualmente l’energia dell’Es
- separa realtà e fantasia
- tollera tensione, frustrazione, dilazione e cambiamento
- logico, razionale, mediatore
Super-Io dovere e perfezione
nasce dalla risoluzione del complesso edipico: introiezione dell’autorità paterna
-Ideale dell’Io e coscienza morale, punizione e senso di colpa
- controllo del comportamento secondo le regole sociali
84. Il processo
Prima concettualizzazione
Pulsioni sessuali e di autoconservazione (dell’Io)
Seconda concettualizzazione
Pulsioni di vita e pulsioni di morte
Eros
Thanatos
Pulsioni sessuali + autoconservazione Pulsioni aggressive di distruzione, di appropriazione
Aggressività al servizio delle pulsioni sessuali:
1. rivolta all’esterno = sadismo
2. all’interno = masochismo
Al di là del principio di piacere, 1920 e L’Io e l’Es, 1922).
85. La dinamica e l’angoscia
Interazione tra la scarica e l’inibizione degli istinti o pulsioni: base della dinamica psicoanalitica
investimento energetico energia per inibire
Le pulsioni possono essere:
- bloccate
- modificate o spostate
- espresse direttamemte
Stessa pulsione gratificazioni diverse, dunque diversi comportamenti
Stesso comportamento cause diverse
Angoscia libera fluttuazione non collegata a un oggetto esterno
1) Risultato di impulsi sessuali non scaricati
2) Segnale di pericolo incombente per l’Io
Deriva dalla spinta istintuale dell’Es e la minaccia della punizione del Superio
86. I meccanismi di difesa
Sono i processi utilizzati per difendersi dall’angoscia
Il termine difesa descrive l’opposizione dell’Io contro rappresentazioni e affetti penosi o insopportabilil’opposizione dell’Io contro rappresentazioni e affetti penosi o insopportabili
Freud, “Neuropsicosi da difesa”, 1894
Anna Freud, “L‘Io e i meccanismi di difesa“, 1936
Ruolo centrale dell‘Ionei meccanismi di difesa, come mediatore tra Es e Superio e
Spostamento: trasferimento dell’intensità di una rappresentazione ad altre rappresentazioni neutre,
collegate alla prima da una catena associativa.
Identificazione: un soggetto assimila un aspetto o proprietà di un’altra persona e si modella si di essa
Sublimazione: La pulsione è deviata verso una nuova meta non sessuale
Proiezione: espulsione da sé di contenuti (erotici o aggressivi) e attribuzione ad altro
Introiezione: assunzione in sé di contenuti propri di un’altra persona
Negazione: della realtà o di un impulso (v. Halpern, 1977)
Isolamento: negazione dell’emozione accompagnata all’impulso o pensiero o atto
intellettualizzazione
annullamento (di un impulso con un altro)
Formazione reattiva: si esprime l’opposto di un impulso inaccettabile
Rimozione: allontanamento dalla coscienza di impulsi inaccettabili
Davis e Schwartz, 1987: repressors ricordano meno emozioni negative
87. Fasi di sviluppo e tipi di personalità
I primi 5 anni hanno un’importanza fondamentale per lo sviluppo della personalità
Se eccessiva o ridotta gratificazione regressione e fissazione
Livello di frustrazione ottimale
Personalità orale
Interessate solo a se stessi, interessate agli altri solo per i loro bisogni egoistici (chiedere
nutrimento),
Richieste aggressive o imploranti
Caratteristiche: esigente, impaziente, invidioso, goloso, rabbioso, depresso (vuoto), sfiduciato,
pessimista.
Personalità anale
Determinata da processi fisici e relazioni interpersonali legate a controllo degli sfinteri
Triade anale ordine e pulizia, parsimonia e avarizia, ostinazione
Personalità fallica
Fissazione parziale a stadio edipico
Per l’uomo, mostrare la sua virilità essere grande, esibizionista
Per la donna (personalità isterica) seduttiva e civettuola, per attirare l’interesse del maschio (padre)
88. Erikson e la Psicologia dell’Io
Psicologia dell’Io importanza di successivi stadi di sviluppo
Erikson sviluppo in termini anche psicosociali
Es.: stadio orale= s/fiducia nei rapporti sociali
stadio anale= autonomia o vergogna
stadio fallico= successo, competizione
Stadi di latenza e genitale sviluppo senso di rinascita o inferiorità, identità stabile o dispersione
Compito dell’adolescenza senso dell’identità dell’Io stabile
Marcia ( 1994), ricerca sulla formazione dell’identità:
- identità stabile
- identità differita
- preclusione d’identità
- identità dispersiva
89. Dal conflitto all’Io al Sè
Modello freudiano Io implicato nel conflitto
Anna Freud Io= ruolo di mediazione e di difesa
Psicologia dell’Io ruolo centrale dell’Io, zona libera da
conflitti,
processi cognitivi
(Hartmann, Erikson)
conflitto
difetto
Psicopatologi
a
90. Psicopatologia: conflitto e difesa
Diverse patologie modalità regressive di gratificazioni sessuali e aggressive
Perché?
Conflitto tra pulsione e sentimento dell’Io di angoscia per cui gratificando (scarica) la pulsione ci si espone a un
pericolo attivazione dei meccanismi di difesa
Conflitto tra Es e Io sintomo
Ruolo del Superio come censura morale
Arresto del percorso evolutivo dovuto al conflitto tra pulsione e angoscia che porta a rigidi meccanismi di difesa
riattivazione di paure precedenti dell’infanzia
Come cambiare? ripetizione corretta di esperienze conflittuali in analisi
centralità del TRANSFERT
91. Revisione del narcisismoRevisione del narcisismo
Introduzione al narcisismo (1914)
Narcisismo primario
L’Io, serbatoio della libido, investe come oggetto
se stesso (libido dell’Io o libido narcisistica).
Narcisismo secondario
L’Io ritira la libido dai suoi investimenti oggettuali:
a) su se stesso = psicosi; b) sugli oggetti della
fantasia = nevrosi.
L’Io e l’Es (1922)
Narcisismo primario
1)Nell’Es, inizialmente, è ammassata tutta la
libido, la cui fonte è nelle zone erogene.
2) L’Es, serbatoio della libido, proietta parte della
libido negli investimenti oggettuali erotici.
Narcisismo secondario
• L’Io, sottrae libido oggettuale all’Es e si pone
a questo come oggetto d’amore. La libido
viene desessualizzata,
• sublimata
92. L’EdipoL’Edipo
• 1905 – Freud parla di fantasie incestuose (del maschio per la madre; della femmina per il
padre) nella pubertà, soggette ad essere ripudiate per la barriera (sociale) contro l’incesto.
Qui compaiono già i concetti di complesso di castrazione e di invidia del pene.
• 1914 – I processi che saranno attribuiti successivamente all’Edipo, non ancora indicato
così, vengono individuati nell’età fra i tre ed i cinque anni.
• In Introduzione alla psicoanalisi – Prima serie di lezioni (1915-1917), Freud descrive il
complesso di Edipo ed individua in esso il nucleo delle nevrosi. (lezione ventunesima,
Sviluppo della libido e organizzazioni della sessualità). Tuttavia non correla ancora la
risoluzione dell’Edipo con il complesso di castrazione. Il superamento dell’Edipo viene
ancora collocato nella pubertà, quando il risveglio della sessualità, dopo la latenza, ha
riattivato le antiche fantasie incestuose.
• 1922 – In L’Io e l’Es, Freud descrive la forma completa dell’Edipo (positivo e negativo).
Attribuisce la sua dissoluzione all’angoscia di castrazione, che origina la rimozione ad
opera della libido genitale narcisistica. Con la seconda topica entra in scena il Super-Io
come istanza proibitrice. La sequenza è quindi: desideri edipici - angoscia di castrazione -
rimozione - latenza con la formazione del Super-Io – identificazione con il padre.
93. Processo terapeutico
• Concetto di transfert & controtrasfert
• Fattori
Terapeutici
• Esperienza emotiva correttiva
(Alexander & French, 1946)
Test proiettivi Rorschach e TAT
Minore intensità del conflitto originario
Terapeuta ≠ genitori
Io più maturo per affrontare il conflitto
94. Sviluppi della psicoanalisi
1910 – Fondazione dell’Associazione Psicoanalitica Internazionale
- Freud prende le distanze dai suoi collaboratori: A. Adler e C.G. Jung che elaboreranno propri sistemi
teorici
(vedi S. Freud, 1914. Storia del movimento psicoanalitico)
Si distaccano anche W. Reich, O. Rank e S. Ferenczi.
Anni 40 – Scissione tra le scuole di A. Freud e M. Klein, all’interno della Società Psicoanalitica Britannica.
Nascita del Middle Group.
Hartmann dà vita alla Psicologia dell’Io, che ipotizza l’esistenza di una sfera libera dai conflitti ed
intravede, quindi, la necessità di considerare anche gli aspetti cognitivi del funzionamento psichico. In
uno scritto del 1945, Hartmann e Kris sostengono l’importanza delle ipotesi genetiche accanto a quelle
dinamiche e l’opportunità di osservare il bambino in situazioni di normalità.
Anni 50 – Nascita del metodo dell’osservazione diretta.
A. Freud (1950) e R. Spitz (1950-1965) effettuano degli studi sul rapporto madre-bambino
Anni 60 – Nasce un altro filone di ricerca: la infant research, in due direzioni: a) con l’utilizzo della baby
observation nel contesto teorico originario elaborato da M. Klein e secondo la metodologia messa a punto
in quegli anni da M. Harris (modello Tavistock): b) con l’osservazione naturalistica nel contesto degli studi
etologici di J. Bowlby e della sua teoria dell’attaccamento.
Anni 70 – Fiorire degli studi dell’interazione bambino-ambiente e dello sviluppo delle competenze
cognitivo-affettive.
96. •Estensione del pensiero freudiano nella direzione di una maggiore
accentazione delle dimensione sociale
•Ebbe un discreto successo negli anni 30-60, ma poi ci fu un misconoscimento
della sua opera anche se è stato un precorritore di molti concetti della
psicologia clinica e soprattutto sociale (causa del poco rigore metodologico
tipico degli psicoanalisti sociali) questione della personalità tra organismo e
ambiente.
•Eccessiva fiducia del soggetto di prendere coscienza dei propri conflitti e di
regolare un proprio progetto di vita
•1898 – Medicina sociale – malattie professionali dei sarti – funzione sociale ed
educativa del medico (medicina e socialismo)
97. Distacco da Freud
1911 – Anno in cui Adler si distacca dal movimento
psicoanalitico, anche se il dissenso su alcune questione già si
era delineato precedentemente
1912 – pubblicazione del “temperamento nervoso” distacco
ufficiale, inaugura la Società di Psicologia Individuale
Già nel 1907 – “Studio sull’inferiorità d’organo” nozione portante
del sistema teorico adleriano
98. Senso di inferiorità
Condizione infantile senso di inferiorità rispetto alle figure
parentali spinta di ogni uomo al cambiamento “volontà di
potere” & aspirazione alla superiorità
Inferiorità psicologica in connessione con i fattori sociali che
l’individuo coniuga in maniera personale ( temperamento
nervoso)
Nevrosi
Appartiene all’individuo che porta con sé un profondo senso
di inferiorità (infanzia penosa) che fa ricorso a comportamenti
che risultano distanti da una adeguata adesione alla realtà
Opere di approfondimento
1920 – prassi e teoria della psicologia
individuale – Manifestazioni
psicopatologiche1927 – conoscenza dell’uomo – pilastri
della psicologia individuale
99. SENIMENTO DI COMUNITÀ
Elemento costitutivo della personalità e della vita e come
elemento esplicativo di tutta la teoria adleriana
•Elemento primo:
Il sentimento del sociale è una prerogativa innata, basilare
della personalità, non limitato alla famiglia ed al gruppo di
origine , ma esteso all’umanità nella sua totalità
•Elemento ultimo:
È l’ideale regolativo della natura umana nelle sue molteplici
espressioni
100. Principi della vita psichica
•Principio dell’unità:
Totalità della psiche e del corpo e si sottolinea che la psiche non è
riconducibile al corpo
•Principio del dinamismo:
Concezione teleologica il comportamento è sempre orientato verso una
meta
•Principio dell’influenza cosmica:
L’individuo è sempre collegato con la realtà naturale e con il cosmo
•Principio della naturale strutturazione delle parti in un’unica totalità:
L’organizzazione della vita psichica e l’organizzazione di un tutto integrato e
coerente con le mete personali
•Principio dell’azione-reazione
tra l’individuo e ambiente vi è una dialettica costante tra la personalità e la
realtà
101. Stile di vita
È propriamente il nucleo e l’elemento distintivo della personalità;
origina dall’infanzia e rappresenta il precipitato di tutte
l’esperienze significative dell’individuo
Se creativoSe creativo
tendenza all’autorealizzazione presente in ogni uomo, che sottende latendenza all’autorealizzazione presente in ogni uomo, che sottende la
condotta , indirizza le scelte, dà coerenza alla personalità, mira a fonderecondotta , indirizza le scelte, dà coerenza alla personalità, mira a fondere
in una sintesi armonica l’aspirazione alla libertà individuale con lein una sintesi armonica l’aspirazione alla libertà individuale con le
esigenze della vita socialeesigenze della vita sociale
NEVROSI & PSICOSINEVROSI & PSICOSI
Disarmonia tra individuo-ambiente e persona-realtà
Quanto più profonda e radicale è l’insoddisfazione della persona nelle
situazioni interpersonali, tanto più si fa ricorso a “compensazioni
fantasmatiche” e ad una esacerbazione del senso di superiorità che
lasciano come unica via d’uscita “il ritiro dalla realtà” cui si associa tutta
una serie di manifestazioni patologiche
102. Aggressività come “meta fittizia” risposta alla frustrazione
(non pulsione originaria)
PSICOTERAPIAPSICOTERAPIA
Riconciliare il paziente con i suoi veri obiettivi al fine di
recuperare uno “stile di vita” adeguato alle sue effettive
necessità
Facendo appello alla consapevolezza dell’individuo si mira
ad una ridefinizione delle sue mete (eccessivo ottimismo)
104. Elaborazione freudiana:
Un atteggiamento razional-positivistico volto a coagulare al
suo interno modelli culturali con una solida matrice
naturalistica
Elaborazione junghiana:
Schiude i confini all’attività razionale e vi erige alle radice
un’esigenza idealistica che ha la finalità di rendere
intelligibile anche il dato apparentemente non comprensibile
o comunque non immediatamente sostenuto da una
razionalità inequivocabile
Jung come il pioniere di una visione dello psichico
•Contrasto sulla concezione della sessualità
•Importanza dei concetti di incoscio collettivo, teoria
energetica, simbolismo, processo di individuazione
Sistemi teorici differenti Psicologia Analitica
105. COMPLESSO
Concetto centrale nella Psicologia Analitica prima definita “psicologia
dei complessi”
Periodo di attività all’ospedale Burgholzi, con l’influenze degli indirizzi
associazionisti, Jung porta avanti la sperimentazione su soggetti
somministrando loro una lista di parole selezionate alle quali il
soggetto veniva invitato a rispondere. Egli osservò un tempo di latenza
ascrivibile ad un complesso emotivo sottostante (relativamente o
totalmente incoscio) definito COMPLESSO
Stato di minorazione ma anche motore che spinge al raggiungimento
di determinate mete Nucleo centrale della vita psichica che non
deve mancare, altrimenti “l’attività psichica cadrebbe in un fatale
letargo”
Per chiarire l’origine del complesso vanno individuate quelle
esperienze conflittuali e situazioni di conflitto dove la personalità e
impotente con qualsiasi atteggiamento difensivo
Forme tipiche dei complessi presenti nelle esperienze infantili,
soprattutto quelle connesse al rapporto originario con i genitori, luogo
di “attivazione primario” del conflitto
106. Libido
Nelle opere, Simboli della trasformazione (1912)
& Energetica psichica 1928:
Jung avanza una concezione della libido che è in aperto contrasto
con l’elaborazione freudiana
Libido energia vitale
Direzione
Progressione adattamento all’esigenze
dell’ambiente
Regressione regressione verso i contenuti
dell’inconscio
Non in senso di evoluzione e di involuzione ma come “momenti”
(sistole e diastole)
107. Personalità
Psiche come una totalità che è inconscia e conscia allo
stesso momento – entità contrastanti
Coscienza individuale distinta da quella collettiva
Coscienza legata strettamente all’io e con esso stabilisce un
rapporto di reciproca interazione
L’IO,IO, come precipitato di esperienze fondamentali, una
funzione della personalità volta ad esperire il mondo esterno
e quello psichico
L’io strettamente legato al “processo di Individuazione”
L’inconscio :
Personale: trama dei vissuti e degli avvenimenti propri
complessi
Collettivo: carattere universale e riguarda tutta l’umanità
108. Archetipi
Immagini primordiali, ossia possibilità di umana
rappresentazione – quindi si eredita non la
rappresentazione , ma la possibilità di rappresentare
1947 “riflessioni teoriche sull’essenza della psiche “ Jung
distingue le rappresentazioni archetipiche dall’archetipo in sé
L’archetipo si manifesta con configurazioni che rimandano ad
una forma fondamentale irrapresentabile e afferrabile solo
approssimativamente – Fattore Psicoide che appartiene alla
parte invisibile, ultravioletta dello spettro fisico
Esperienza archetipica fortemente legata al simbolosimbolo che
svolge una funzione importante di mediazione
trasformatori di energia psichica da quella originaria ad una
diversa
Simbolo vivo finché pregno di significato, se no si trasforma
in segno ( semiotica ) Jung VS Freud
109. Orientamenti psicologiciOrientamenti psicologici
due atteggiamenti fondamentali e rappresentano le duedue atteggiamenti fondamentali e rappresentano le due
polarità su cui si articola la tipologia Junghianapolarità su cui si articola la tipologia Junghiana
Introversione
Dirige la libido su se stesso
l’oggetto esterno viene
mantenuto ai margini di ogni
tipo di prospettiva e quando
si confronta con l’esterno si
trova in un mondo che non
sente come suo
Egli vive il mondo interiore
come la cosa più piacevole
Estroversione
Prevalenza dell’oggetto sul
soggetto e riflette la
disponibilità della libido a
nutrirsi degli eventi esterni e
porsi in sintonia con
l’esigenze della collettività
Il tipo estroverso vive negli
altri e con gli altri, mentre il
rapporto con se stesso
assume aspetti inquietanti,
quindi meglio coprirli con il
frastuono delle attività
Processo di compensazione il dominante nel conscio non domina
nell’incoscio
110. Processo di individuazione
Persona relazione dell’io con il mondo esterno (maschera)
Patologico : l’identificazione dell’Io sulla Persona
Individuazione Attuazione o realizzazione del proprio Sé (a stadi)
Scoperta della propria autenticità (figure
archetipiche)
• Ombra
• Animus e anima
• Magna Mater e Vecchio Saggio (Personalità mana)
• Sé – sintesi tra incoscio e coscienza funzione trascendentefunzione trascendente
111. Freud
Appagamento sostitutivo di
un desiderio rimosso
Jung
Carattere compensatorio e
prospettico (contenuti futuri)
Sogno
Metodo Junghiano
Amplificazione
Contenuto manifesto (solo)
Interpretazione
Oggettiva: carattere individuale del sogno
Soggettiva: immagini simboliche dei caratteri
collettivi
Riferimento all’oggetto: segno come tale
Riferimento al soggetto: interpretazione
113. Concetti fondamentali
-colloquio clinico per la somministrazione
del reattivo psicodiagnostico (Rapaport,
1945)
-Gestalt
-concetto di proiezione
-meccanismi di difesa
114. Che differenza c’è tra un colloquio
terapeutico ed uno di valutazione?
Il colloquio terapeutico richiede modelli
attuativi legati alle varie scuole di
psicoterapia
Il colloquio iniziale, o di valutazione,
possiede quattro scopi principali che
emergono già a partire dalla prima seduta
115. A. in primo luogo si stabilisce il
rapporto fra psicologo e utente,
rapporto di fondamentale importanza,
poiché tramite la relazione si effettua il
lavoro sia di diagnosi, che di terapia, o
di abilitazione e sostegno, se il
programma di lavoro non richiede un
vero e proprio trattamento
psicoterapeutico.
116. B. si ottengono delle informazioni
sulla storia di vita del paziente,
i suoi interessi, la sua attività, ecc.
117. C. a sua volta il clinico informa
l’utente dei suoi programmi e delle
tecniche che intende applicare.
118. D. si stimola nell’utente il desiderio di
cambiamento, rinforzando la sua richiesta e la
volontà di superamento delle sue
problematiche, motivo della consultazione.
119. Durante il colloquio iniziale
il lavoro del clinico si rivolge sempre al
tempo attuale, cercando però di aiutare
l’utente a compiere collegamenti con la sua
vita passata e quindi ad elaborare le
esperienze effettuate.
120. È vero che le esperienze non possono essere
modificate, né cancellate, ma sicuramente si
può comprendere meglio la loro portata,
analizzarle in profondità, cogliere il loro senso,
valutare le scelte di vita che hanno reso
possibile certi eventi, e quelle che hanno
impedito il compimento di altri eventi
121. I primi 5 minuti!
Il clinico gli presenta l’ambiente e lo invita
ad accomodarsi, prima di iniziare il dialogo
con una generica domanda del tipo "cosa
l’ha portata qui" o “come posso aiutarla” o
“cosa posso fare per lei".
In tal modo l’utente può iniziare il suo
racconto, facendo ricorso al proprio stile di
comunicazione. Altri utenti invece dopo
poche parole entrano in un mutacismo
ostinato, rispondono solo a richieste ben
precise.
122. -C’è chi inizia un lungo discorso,
cercando di narrare "la sua storia" a
partire dalle origini; e allora
occorrono anche alcune sedute prima
di ottenere un quadro definitivo della
situazione, e talora, nonostante
questo, il problema non è stato
sufficientemente focalizzato.
123. -ci sono persone che si perdono nei
dettagli e perdono loro stessi la
complessità del problema.
Forse risiede in questa incapacità di
focalizzare le questioni, una gran parte
del problema stesso?
124. Si deve fare in moda da fare
abbandonare il silenzio ostinato;
Bisogna creare una “alleanza”
125. obiettivi conoscitivi che il clinico tenta
di mettere in luce mediante il colloquio
sono:
a) i disturbi o i sintomi attuali che
l’utente manifesta. Quali sono i motivi
che hanno spinto l’utente a cercare
aiuto? In che modo formula la richiesta
d’aiuto? Quali sono le sue attuali
condizioni di vita?
126. b) Si sono verificati degli eventi
particolarmente significativi negli ultimi
tempi che hanno spinto l’utente a motivarlo
nella ricerca dello psicologo?
127. c) Che persona ha davanti? Quali modelli di vita
condivide? Quali sono i suoi punti forti e quelli
deboli, nel carattere? Come si presentano le sue
difese, gli affetti, soprattutto in relazione alla
natura del problema che egli porta? Ci sono
esperienze precoci che possono aver influito
pesantemente sul carattere e sulla personalità
del soggetto?
128. d) Sono presente problemi organici che
possono influire significativamente? Esiste la
necessità di attivare una consultazione medica,
prima di procedere al lavoro psicologico?
129. Gestalt: Fenomeno è ciò che mi
appare e che non corrisponde alla
realtà fisica
130. Il fenomeno può
realizzarsi su una
inversione figura-
sfondo bensì una
ristrutturazione
della
configurazione
anche semantica.
Il tutto è più della
somme delle parti
131. Il Test di Appercezione Tematica (T.A.T.) di
Murray (1935)
Il T.A.T. di Murray è una
prova proiettiva che
si basa sulla invenzione
di storie a partire da una
serie di immagini
132. Nel processo narrativo, ognuno di
noi trasferisce aspetti della propria
esperienza di vita ed esprime anche
elementi inconsci.
133. Il T.A.T., inoltre, offre una buona base
per creare delle immagini simboliche,
evocate da disegni dal contenuto
ambiguo, volutamente sfumati ed
enigmatici.
134. Qual è la consegna?
La richiesta dello psicologo consiste
nell’inventare una storia per ciascuna delle
immagini proposte.
135. Murray: "si tratta di un metodo che
permette di rilevare alcune delle particolari
emozioni dominanti, dei sentimenti, dei
complessi e dei conflitti della personalità.
Un suo particolare valore consiste nel fatto
che […] possono venir esteriorizzate
tendenze rimosse o inibite che il soggetto
non è incline a riconoscere perché sono
inconsce".
136. Somministrazione
La prova viene espletata in due sedute,
durante le quali vengono somministrate
dieci tavole che riproducono altrettante
immagini, per un totale di 20.
137. Esistono immagini che vengono
utilizzate universalmente, altre invece
destinate a gruppi di età differenziati
(bambini e ragazzi, o adulti); un’altra
diversificazione è legata al sesso.
Osserviamo tavole considerate valide
per maschi e femmine e tavole per soli
maschi o sole femmine.
138. Schema di descrizione delle due serie
di immagini
La valutazione del materiale può
essere effettuata utilizzando diverse
procedure metodologiche.
139. Murray propone di analizzare
innanzitutto gli impulsi e le tendenze del
protagonista. Lo psicologo deve quindi
compiere il massimo sforzo
nell’individuare un protagonista della
storia e studiare i sentimenti e le forze
che sostengono la sua azione.
140. Esso rappresenta la motivazione ad
agire.
Murray stesso elenca:
la sottomissione, il desiderio di
successo, l’aggressività,
la dominazione, la protezione,
la passività, il sesso,
il bisogno di aiuto
141. Un altro elemento importante di
valutazione sono le forze che esercitano
la loro influenza sul protagonista.
Fra queste riportiamo:
la socievolezza, l’aggressività,
la tendenza al dominio, la mancanza e
la perdita
142. Secondo il metodo di E. Stern invece le storie
vengono interpretate sulla base della seguente
tabella:
Rapporto tra immagine e la storia; Legami dei
vari elementi tra loro; Atteggiamento razionale;
Atteggiamento emotivo; Protagonisti
143. Situazione; Conclusione (della storia);
Famiglia; Amore - Matrimonio – Sesso;
Lavoro e attività professionali;
Relazioni sociali
Eventuali altri problemi
144. Dalla elaborazione dei contenuti
delle storie si giunge a una diagnosi
psicologica molto ricca sul piano
qualitativo, interessante soprattutto
per intraprendere un lavoro di tipo
analitico.
145. Sul piano formale, quantitativo, invece il
test offre molte meno garanzie di
affidabilità.
Per questo motivo il suo utilizzo in campo
clinico è sempre abbinato ad un’altra
prova, spesso il Rorschach.
146. I soggetti si riconoscono nella figura
illustrata e sviluppano una storia che
è la loro storia
147.
148. Procedura
Registrazione del tempo
1.Misurazione dal momento della
presentazione della figura fino all’inizio
della narrazione della storia;
2.Segnalazione comportamento del
paziente alla somminstrazione
(irrequietezza, ansia, sbadigli,
atteggiamenti incongruenti ecc.)
149. Risposte
1.Le risposte complete del paziente devono
essere registrate insieme alle osservazioni
comportamentali;
2.Il proposito generale è quello di valutare il
contento verbale ma anche l’interazione con
le figure;
150. Inchiesta
1.l’esaminatore nota alcuni aspetti della
storia;
2.È possibile intervenire per rendere espliciti
dei contenuti forse attenuati o rimossi:
“Come finisce?” o “Cosa accade poi?”
3. Si possono sottoporre nuovamente le
figure al fine di chiarirne degli aspetti (alla
fine di tutte o preferibilmente al termine di
ogni singola somministrazione degli
stimoli)
152. Table 11.1 Bellak TAT and CAT analysis sheet
1. Main Theme: (diagnostic level: if descriptive and
interpretive levels are desired, use a
scratch sheet or page 5)
2. Main hero: age sex vocation abilities
interests traits body image
adequacy (.,.,.... ) and/or self-image
3. Main needs and drives of hero:
a) behavioral needs of hero (as in story):
implying:
b) figures, objects, or circumstances introduced:
implyng need for or to:
c) figures, objects, or circumstanced omitted:
implyng need for or to:
154. -Sintesi di più di 10 anni di lavoro
-modalità di indagine: raccogliere risposte
spontanee a macchie di inchiostro ambigue-
casuali
-le macchie furono ottenute versando gocce di
inchiostro su n foglio di carta, che, ripiegato,
formava una struttura simmetrica
155. Perché queste macchie?
-contenuto evocatore specifico
-elicitazione di un’ampia gamma di possibili risposte
-le tavole permettevano, secondo Rorschach, di indagare un’area specifica della personalità
156. Quante ne scelse?
10 5 nere con varie gradazioni di grigio;
2 nere e rosse;
3 di vari colori pastello
Come utilizzava Rorschach il suo reattivo?
Siglando le risposte 30 siglature + 15 indici
157. I clinici cominciano ad interessarsi allo strumento e alle sue potenzialità
Chi se ne è occupato?
In Italia: Carlo Rizzo, fondando la Scuola Romana Rorschach
Passi Tognazzo adottando un metodo di siglatura vicino a quello del creatore
Nel mondo
Zulliger Z test
Klopfer aggiunse altri indici e siglature
Bohm studiando e rielaborando indici
Friedmann, Loosli-Usteri, Morgenthaler introduzione nuovi elementi
158. Quanti metodi ci sono?
In Italia SRR e Metodo Svizzero-italiano: Passi-Tognazzo
Ora si sta facendo largo il metodo nordamericano
The Comprehensive System di J. J. Exner
Prenderemo in considerazione il
Metodo della SRR e il Comprehensive System di J. J. Exner
163. Prima del Rorschach sono stati effettuati molti
tets o giochi con le cosidette Macchie di
inchiostro.
Per es.: da Vinci e Botticelli erano interessati a
capire come le persone interpretassero disegni
ambigui. Questo tema era centrale per Binet e
Henri (1895) e Whipple (1910)
164. Herman Rorschach probabilmente ebbe l’idea di
costruire un test riflettendo al popolare gioco
conosciuto con il nome di Blotto
(klecksographie; di fine ‘800). Il nostro notò che
alcuni bambini giocando fornivano differenti e
caratterizzanti risposte: si chiedeva ai giocatori di
fornire risposte creative davanti a macchie di
inchiostro
Comunque, H. Rorschach sviluppò il primo
estensivo sistema basato sull’esperienza
empirica per misurare ed interpretare le risposte
ad verso le tavole.
166. -Sintesi di più di 10 anni di lavoro
-le macchie furono ottenute versando gocce
di inchiostro su fogli di carta, che, ripiegati,
formavano una struttura simmetrica
Perché queste macchie?
-contenuto evocatore specifico
-elicitazione di un’ampia gamma
di possibili risposte
167. Rorschach le portò all’Editore Bircher,
che non disposto a pubblicare un numero
maggiore di 10, lo costrinse a fare una
accurata selezione
Nel processo di stampa avvenne una
alterazione: le macchie si connotarono di
aspetti chiaroscurali non originari
168. Come aveva concepito il suo strumento
di indagine
-somministrazione
-raccolta risposte spontanee a macchie
di inchiostro ambigue-casuali
169. siglatura a. Modi di Comprensione
(localizzazione)
b. Modo di Determinante
c. Modo di Contenuto
d. Modo di Frequenza
Come utilizzava Rorschach il suo reattivo?
Siglando le risposte 30 siglature + 15 indici
170. le tavole permettono, secondo Rorschach, di
indagare un’area specifica della personalità
Secondo Weiner “…è una tecnica che
valuta la struttura di personalità, con
particolare enfasi rivolta ai modi con
cui ci si costruisce l’esperienza e ai
significati assegnati alle proprie
esperienze percettive…”
(Thematic imagery; Weiner, 1994)
171. Il lavoro di Rorschach viene continuato subito
dopo da 3 colleghi:
Emil Oberholzer, George Roeurer e Walter
Morgenthaler
Approccio principale adottato sviluppare le
techiche della macchia, in particolare notare le
risposte caratteristiche di differenti tipi di
popolazione
172. Scopo delle norme inizialidifferenziare tra
popolazioni normali e cliniche: schizophrenici,
persone con disabilità intellettuali, normali,
artisti, studenti ecc.
Rorschach voleva stabilire criteri di
discriminazioni basati su differenti gruppi ed
era solo minimamente interessato
all’interpretazione simbolica dei contenuti
173. Come è stato studiato il test?
S. J. Beck (1937) adesione alle
caratteristiche originali di Rorschach
B. Klopfer (1937) adesione alla
fenomenologia della personalità
sviluppate da Freud e Jung
174. Altri sistemi: Piotrowski, Hertz e Rapaport
Reppresentano un compromesso tra I
metodi di Beck e Klopfer
altri metodi?
Approccio Francese (K. Chabren)
Contenutistico, simbolico e fortemente
psicoanalitico
-Poco strutturato
-pochi indici
175. Approccio Sud-americano
Simile alla scuola italiana ma meno
attenzione agli indici
In Italia?
Metodo Svizzero-italiano Passi-Tognazzo
-si attiene a indici originari
177. • Tutti i metodi adottano una siglatura per
poter passare dalla fase della raccolta
delle risposte alla fase della
psicodiagnostica
• Ma è un test proiettivo?
178. • Il primo test proiettivo è stato il
Thematic Apperception Test
(Morgan & Murray, 1935);
• Il primo a introdurre il concetto di “ipotesi
proiettiva” e di “metodi proiettivi” è stato
Frank (1939)
179. Come viene concepito il Rorschach
secondo tutti questi sistemi?
-diversi modi di concepire il test
-diverse siglature adottate
-diversi modi di interpretare la stessa
siglatura
-diverso peso dato all’interpretazione
contenutistica
-Eclettismo: addizionale vs selettivo
180.
181. SRR
• Indici centrali statistici
• Maggiore attenzione a
aspetti qualitativi per
abbondanza di indici
C.S.-Exner
• Standardizzato,
attendibile e valido
• Ricerca scientifica
estesa
• Attendibilità test-
retest
• Interscorer-reliability
183. SRR
• Il soggetto cambia
posizione a seconda
delle fasi di
somministrazione a
cui è sottoposto
C.S.-Exner
• Il soggetto
preferibilmente
assume una sola
posizione
Posizione del soggetto
184. SRR
“adesso le farò
vedere delle figure
una di seguito
all’altra lei mi dovrà
dire quello che ci
vede, quello a cui
potrebbe
assomigliare…”
C.S.-Exner
“…ora le mostrerò una
serie di macchie di
inchiostro e desidero
che lei mi dica che
cosa potrebbero
essere…mi dica solo
ciò che vede…”
Cos’è il Rorschach per questi 2 sistemi?
un utile indicatore: la consegna
189. SRR
numerosi indici per dettagliare
localizzazione, determinanti e
manifestazioni particolari
C.S.-Exner
limitato numero di indici
localizzazioni, determinanti multiple,
siglature speciali
Raccolta delle risposte
192. SRR
rilettura e precisa
puntualizzazione
degli elementi
scaturiti.
necessità di
ottenere molti
chiarimenti grazie al
numero di indici da
soddisfare
C.S.-Exner
rilettura precisa.
poco margine per
approfondimento delle
caratteristiche di ciò
che è stato percepito.
Inchiesta
Rilettura delle associazioni fornite
193. SRR
“…mi aiuterà a
vederlo come lo
vede lei”
L’esaminatore
interviene a
puntualizzare gli
elementi
C.S.-Exner
“non sono sicuro di
vederlo come fa lei”
L’esaminatore ripete la
parola dubbia detta dal
paziente
“ha detto graziosa?”
Inchiesta
Esempi
194. Siglatura
• Circa 350 indici a
disposizione che
permettono di
raccogliere qualsiasi
elemento
• Numero ridotto indici.
Solo indici che
correlano ed hanno
un reliability elevata
Elaborazione dei dati
• Specchio dei computi • Sommario strutturale
195. SRR
Area cognitiva
qualitativa e
quantitativa;
Area affettiva
Analisi qualitativa
risposte
Conclusioni
C.S.-Exner
Interpretazione
strutturale
Sequenza siglature
Analisi risposte
Analisi inchiesta
Conclusioni
Relazione
196. Carl Rogers (1902-1987)
• Autorealizzazione scopo individuale
• Posizione fenomenologicacampo delle percezioni
consce ed inconsce
• Contrario alla visione freudiana dell’uomo
Ma quali dati fenomenologici?
osservazioni cliniche e terapia intesa come mezzo
per ”lasciarsi andare”
197. La teoria della personalità
• Sé conscio in quanto percepito
come sentimento di consapevolezza, di
coesione, di unitarietà.
• Il Sé: rappresentazione che abbiamo di
noi stessi
• Tecnica Q test delle carte
198. considera la salute mentale come
la progressione normale della vita
e la malattia mentale (e altri
problemi umani) come distorsioni
della "tendenza attualizzante".
199. tendenza fondamentale dell'organismo,
nella sua totalità, ad attualizzare le
proprie potenzialità sia sul piano
ontogenetico che su quello filogenetico
Funzionamento positivo necessità di
un contesto di relazioni umane positive,
favorevoli alla conservazione e alla
rivalutazione dell'Io e si rivolge alla
completa autonomia
200. Il concetto di tendenza attualizzante coinvolge tutte
le motivazioni, tensioni, bisogni or i tentativi di
ridurli; e la tendenza a ricercare piacere (Rogers,
1959)
Maddi (1996): “pressione biologica ad attuare il
modello genetico“. Ogni persona ha un
fondamentale mandato a realizzare il proprio
potenziale
201. L’unità strutturale secondo Rogers
Il SE’ : un modello organizzato di
percezioni, che si riferisce a
quelle parti del campo
fenomenico viste dall’individuo
come Io, me, sé.
Il Sé non è un’entità che controlla il
comportamento dell’individuo.
Il Sé in generale ha accesso alla coscienza
202. Il Sé ideale è il concetto di sé che una
persona vorrebbe avere.
Comprende le percezioni e i significati
che rientrano potenzialmente nell’area del
sé e che sono apprezzati dall’individuo.
203. Il bisogno di raggiungere la realizzazione di sè espone
ad una percezione selettiva dell’esperienza.
Ma quali esperienze vengono percepite come distorte?
Le esperienze in accordo con quelle condizioni sono
percepite e simbolizzate consapevolmente;
Mentre quelle che non lo sono vengono distorte o
negate alla consapevolezza
204. Questo pattern conduce alla "incongruenza“ tra il
Sè come percepito e la reale esperienza
dell’organismoesordendo in confusione, tensione,
and comportamenti non adattivi (Rogers, 1959).
Questa forma di straniamento è tipica. Difatti, le
esperienze possono essere percepite come
minacciose inconsapevolmente essa può
risultare in ansia.
205. Come misurare il concetto di Sé?
LA TECNICA Q (Stephenson, 1953):
Somministrazione di carte (circa 100) che contengono
affermazioni riguardo varie caratteristiche di
personalità.
Al soggetto viene richiesto di disporre le carte da quelle
più a quelle meno congeniali. Un ulteriore elemento lo si
può ricavare dalla valutazione di corrispondenza tra Sé e
Sé ideale
Adjective Checklist e differenziale semantico
Punteggio da 1 a 7 su scale definite da aggettivi in opposizione
(buono-cattivo, forte-debole), riferito al “sé” o al “sé ideale”)
206. Uso della tecnica Q in Block e Robins (1993)
Il livello di autostima (definito come il grado di somiglianza tra il sé
percepito e il sé ideale) nei maschi cresce dall’adolescenza all’età
adulta, laddove diminuisce nelle femmine
Nei maschi, il livello di autostima appare fortemente correlato a
caratteristiche quali la capacità di controllo del rapporto con gli
altri, laddove nelle femmine si correla alla disposizione a relazioni
interpersonali intimi.
Il Sé ideale coglie realmente aspetti relativi alla
realizzazione personale oppure risente delle aspettative
sociali?
207. Critiche alle tecniche di rilevazione del sé
•Non colgono i fattori inconsci
•Sono soggetti a distorsioni difensive
•Non valutano le incongruenza
208. Il “processo” secondo Rogers
Gli individui tendono al progresso. Il loro scopo è
l’AUTOREALIZZAZIONE, essendo “organismi
esperimentanti”.
Ciò implica la crescita da entità semplice ad entità
più complessa.
Le pulsioni non rappresentano un elemento
rilevante di motivazione.
209. Come si misura l’autorealizzazione?
Index of Self-Actualisation (Jones e Crandall, 1986)
•Scale di 15 items relative a dimensioni quali
l’indipendenza, l’autostima, l’autoaccettazione, la fiducia
nei rapporti interpersonali.
•I punteggi dallo strumento appaiono direttamente
correlati a quelli rilevati da altre misure in studi
sull’autostima e sull’indipendenza
Scala di Crescita Personale (Ryff, 1995)
210. La coerenza del Sé (Lecky, 1945)
L’organismo cerca sempre di conservare la propria
struttura, anche se le sue scelte e comportamenti
possono perciò risultare poco convenienti
Secondo Rogers, le modalità di comportamento
adottate dall’organismo sono coerenti con il
concetto del Sé.
Congruenza tra Sé ed esperienza
Le persone cercano di rendere congruente ciò che
esperiscono con il proprio concetto di Sé.
211. La discrepanza tra il Sé percepito e un’esperienza reale
costituisce un’incongruenza.
Le esperienze incongruenti possono arrivare alla coscienza
oppure, se sono sentite come minacciose, possono essere
avvertite prima che giungano alla coscienza (subcezione).
La risposta all’incongruenza può essere l’attuazione di
meccanismi difensivi
DISTORSIONE
NEGAZIONE
Affinità col pensiero freudiano? Affinità col cognitivismo?
212. Ricerche sulla congruenza (1)
CHODORKOFF, 1954
La soglia di riconoscimento (latenza) delle parole minacciose
è più elevata di quelle neutre.
CARTWRIGHT, 1956
Gli aggettivi più vicini a quelli con cui si autodefinivano i
soggetti erano ricordati meglio, e questo fenomeno era
particolarmente presente nei soggetti con problemi
psicologici.
SUINN et al., 1962
Ricordo più accurato, relativamente agli aggettivi usati da
altre persone per descrivere, per gli aggettivi coerenti col sé.
213. Ricerche sulla congruenza (2)
Aaronson e Mattee, 1968
Gli individui si comportano in modo
CONGRUENTE con il proprio concetto di sé.
Markus, 1983
Le persone si comportano in modo tale da indurre gli
altri a confermare la propria percezione di sé.
L’ESEMPIO DEL DISTURBO
ANTISOCIALE DI PERSONALITA’
214. DWECK
I bambini, nella fondamentale distinzione fra bontà e
cattiveria del Sé, si distinguono in bimbi con una
teoria di “stabilità” del tratto e in altri con una visione
“incrementale”
215. La condizione umana ideale è radicata nel "fully
functioning person" persone aperte all’esperienza in
grado di rafforzare il proprio organismo, sentimenti
to live a richer life: "the good life" (Rogers, 1961).
"The good life is a process” non è modo d’essere è una
direzione, una destinazione (Rogers, 1961, p.186).
La speranza delle persone è ottenere un Sè congruo
(Rogers, 1959).
216. Persone non-adattate al polo opposto del
pieno funzionamento individuale
Persona non-adattata adotta meccanismi di
difesa, vive passivamente la sua vita secondo
schemi precostituiti; si sente manipolato
piuttosto che libero ed è estremamente
conforme e poco creativo (Maddi, 1996).
217. La persona che vive in modo pienamente funzionale la
propria vita non adotta meccanismi di difesa, aperto
all’esperienza, è una persona creativa ed in grado di vivere
"the good life".
La speranza di esperire caratteristiche del buon
adattamento sono state supportate da molti studi (Coan,
1972; cited in Maddi, 1996).
Ryckmann (1993) alcuni studi mostrato che persone
non-difensive accettano gli altri (Maddi,1996); inoltre,
dimostrazioni riportate da Maddi (1996) indicano che il
sapersi accettare predispone ad accettare di più gli altri
218. Carl Rogers (1902-1987)
• Posizione fenomenologicacampo delle percezioni
consce ed inconsce
• Autorealizzazione scopo individuale
• Contrario alla visione freudiana dell’uomo
Ma quali dati fenomenologici?
osservazioni cliniche e terapia intesa come mezzo per
”lasciarsi andare”
219. La teoria della personalità
• Sé conscio in quanto percepito come
sentimento di consapevolezza, di coesione,
di unitarietà.
• Il Sé: rappresentazione che abbiamo di noi
stessi
220. Salute mentale e malattia
Considera la salute mentale come la
progressione normale della vita e la malattia
mentale (e altri problemi umani) come
distorsioni della "tendenza attualizzante".
221. Tendenza fondamentale dell'organismo, nella sua
totalità, ad attualizzare le proprie potenzialità sia sul
piano ontogenetico che su quello filogenetico
Funzionamento positivo necessità di un contesto
di relazioni umane positive, favorevoli alla
conservazione e alla rivalutazione dell'Io e si
rivolge alla completa autonomia
Funzionamento positivo
222. Il concetto di tendenza attualizzante coinvolge tutte le motivazioni,
tensioni, bisogni o i tentativi di ridurli; e la tendenza a ricercare
piacere (Rogers, 1959)
Maddi (1996): “pressione biologica ad attuare il modello
genetico“. Ogni persona ha un fondamentale mandato a realizzare
il proprio potenziale
Tendenza attualizzante
223. Il SE’ : un modello organizzato di
percezioni, che si riferisce a quelle
parti del campo fenomenico viste
dall’individuo come Io, me, sé.
Il Sé non è un’entità che controlla il comportamento
dell’individuo.
Il Sé è un modello organizzato e coerente di percezioni
Il Sé in generale ha accesso alla coscienza
L’unità strutturale secondo Rogers
224. Il Sé ideale è il concetto di sé che una persona
vorrebbe avere.
Comprende le percezioni e i significati che
rientrano potenzialmente nell’area del sé e che
sono apprezzati dall’individuo.
Sé e Sé ideale
225. LA TECNICA Q (Stephenson, 1953):
Somministrazione di carte (circa 100) che contengono
affermazioni riguardo varie caratteristiche di personalità.
Al soggetto viene richiesto di disporre le carte da quelle più a
quelle meno congeniali. Un ulteriore elemento lo si può ricavare
dalla valutazione di corrispondenza tra Sé e Sé ideale
Adjective Checklist e differenziale semantico
Punteggio da 1 a 7 su scale definite da aggettivi in opposizione
(buono-cattivo, forte-debole), riferito al “sé” o al “sé ideale”)
Misure del Sè
226. Uso della tecnica Q in Block e Robins (1993)
Il livello di autostima (definito come il grado di somiglianza tra il sé
percepito e il sé ideale) nei maschi cresce dall’adolescenza all’età
adulta, laddove diminuisce nelle femmine
Nei maschi, il livello di autostima appare fortemente correlato a
caratteristiche quali la capacità di controllo del rapporto con gli
altri, laddove nelle femmine si correla alla disposizione a relazioni
interpersonali intimi.
Il Sé ideale coglie realmente aspetti relativi alla
realizzazione personale oppure risente delle aspettative
sociali?
227. Critiche alle tecniche di rilevazione del sé
•Non colgono i fattori inconsci
•Sono soggetti a distorsioni difensive
•Non valutano le incongruenza
228. Gli individui tendono al progresso.
Il loro scopo è l’AUTOREALIZZAZIONE, essendo “organismi
esperimentanti”.
Ciò implica la crescita da entità semplice ad entità più complessa,
da dipendente a indipendente, da rigida a flessibile.
Le pulsioni non rappresentano un elemento rilevante di
motivazione.
Il processo: l’autorealizzazione
229. Index of Self-Actualisation (Jones e Crandall, 1986)
•Scale di 15 items relative a dimensioni quali
l’indipendenza, l’autostima, l’autoaccettazione, la fiducia
nei rapporti interpersonali.
•I punteggi dallo strumento appaiono direttamente
correlati a quelli rilevati da altre misure in studi
sull’autostima e sull’indipendenza
Scala di Crescita Personale (Ryff, 1995)
Come si misura l’autorealizzazione?
230. La coerenza del Sé (Lecky, 1945)
L’organismo cerca sempre di conservare la propria struttura, anche
se le sue scelte e comportamenti possono perciò risultare poco
convenienti
Secondo Rogers, le modalità di comportamento adottate
dall’organismo sono coerenti con il concetto del Sé.
Congruenza tra Sé ed esperienza
Le persone cercano di rendere congruente ciò che esperiscono con
il proprio concetto di Sé.
Coerenza del Sé e congruenza
231. Il bisogno di raggiungere la realizzazione di Sè espone ad
una percezione selettiva dell’esperienza.
Ma quali esperienze vengono percepite come distorte?
Le esperienze in accordo con il proprio Sè sono percepite e
simbolizzate consapevolmente;
quelle che non lo sono vengono distorte o negate alla
consapevolezza
Sé e percezione selettiva
232. Questo pattern conduce alla "incongruenza“ tra il Sè
come percepito e la reale esperienza dell’organismo
esordendo in confusione, tensione, e comportamenti
non adattivi (Rogers, 1959).
Le esperienze possono essere percepite come
minacciose inconsapevolmente può produrre ansia.
233. La discrepanza tra il Sé percepito e un’esperienza reale costituisce
un’incongruenza.
Le esperienze incongruenti possono arrivare alla coscienza oppure,
se sono sentite come minacciose, possono essere avvertite prima
che giungano alla coscienza (subcezione).
La risposta all’incongruenza può essere l’attuazione di meccanismi
difensivi
DISTORSIONE
NEGAZIONE
Affinità col pensiero freudiano? Affinità col cognitivismo?
Incongruenza
234. CHODORKOFF, 1954
La soglia di riconoscimento (latenza) delle parole minacciose è
più elevata di quelle neutre.
CARTWRIGHT, 1956
Gli aggettivi più vicini a quelli con cui si autodefinivano i
soggetti erano ricordati meglio, e questo fenomeno era
particolarmente presente nei soggetti con problemi psicologici.
SUINN et al., 1962
Ricordo più accurato, relativamente agli aggettivi usati da altre
persone per descrivere, per gli aggettivi coerenti col sé.
Ricerche sulla congruenza (1)
235. Aaronson e Mattee, 1968
Gli individui si comportano in modo
CONGRUENTE con il proprio concetto di sé.
Markus, 1983
Le persone si comportano in modo tale da indurre gli
altri a confermare la propria percezione di sé.
L’ESEMPIO DEL DISTURBO
ANTISOCIALE DI PERSONALITA’
Ricerche sulla congruenza (2)
236. DWECK, 1991, 1995
I bambini, nella fondamentale distinzione fra bontà e
cattiveria del Sé, si distinguono in bimbi con una teoria di
“stabilità” del tratto (immodificabilità) e in altri con una
visione “incrementale” (modificabilità)
Teorie del Sé influenzano comportamento (es. reazione
all’insuccesso)
237. La condizione umana ideale è radicata nel "fully
functioning person" persone aperte all’esperienza in
grado di rafforzare il proprio organismo, I propri
sentimenti vivere una vita più ricca: "the good life"
(Rogers, 1961).
"The good life is a process” non è modo d’essere è una
direzione, una destinazione (Rogers, 1961, p.186).
La speranza delle persone è ottenere un Sè congruo
(Rogers, 1959).
Applicazioni cliniche
238. Persone non-adattate al polo opposto del pieno funzionamento
individuale
Persona non-adattata adotta meccanismi di difesa, vive
passivamente la sua vita secondo schemi precostituiti; si sente
manipolato piuttosto che libero ed è estremamente conforme e
poco creativo (Maddi, 1996).
Patologia
239. Sviluppo sano della personalità
CONGRUENZA TRA SE’ e ESPERIENZA, TRA
PARTI DI SE’
MANCANZA DI DIFESE
Sviluppo nevrotico
DIVARIO TRA SE’ ED ESPERIENZA
DIVARIO TRA PARTI DI SE’ (SE’ – SE’
IDEALE)
Normalità e nevrosi
241. Depressione: indotta dalla forte discrepanza fra Sé e Sé ideale
(Higgins et al., 1986)
Paura e angoscia: derivano dalla discrepanza fra Sé e “ought
self” (il Sé del dovere)
Sé ideale e “ought self” possono non coincidere
Elemento cruciale per lo sviluppo nevrotico: vicinanza fra Sé e
Sé “temuto”
(Ogilvie, 1987)
Lo sviluppo delle teorie di Rogers
243. Il cambiamento
Il cambiamento si verifica se il terapeuta è in grado di offrire:
-Una relazione “congruente” e genuina
- considerazione positiva incondizionata
- comprensione empatica
244. HEINE (1950)
L’importanza dei fattori legati all’atmosfera terapeutica è
riconosciuta ed espressa dai pazienti che sperimentano un
cambiamento terapeutico, indipendentemente
dall’orientamento teorico del terapeuta
v. Peterfreund
FIEDLER (1950)
I terapeuti esperti hanno una migliore capacità di comprendere il
paziente, di comunicare con lui, di mantenervi una relazione,
indipendentemente dall’orientamento teorico
I fattori del processo terapeutico
245. KURT GOLDSTEIN
Neurologo americano specializzato nello studio e nel
trattamento delle lesioni cerebrali
Funzionamento flessibile vs. funzionamento rigido
Pianificazione vs. funzionamento meccanico
Capacità di gestire il futuro vs. tendenza a considerare solo il presente
Capacità di adattamento anche per i pazienti più disturbati
Natura globale del funzionamento umano, dovuta alla spinta
verso l’autorealizzazione
Tuttavia:
Movimento del potenziale umano (1)
246. ABRAHAM MASLOW
•Impulso universale verso la crescita, che elimina una
concezione pessimistica dell’uomo
•La psicopatologia è il frutto di distorsioni e ostacoli alla piena
realizzazione del potenziale di crescita
•Distinzione fra bisogni fisiologici e psicologici: proposta di
una GERARCHIA dei bisogni
•Ricerche su personaggi importanti che si autorealizzano
Movimento del potenziale umano (1)
247. La scala dei bisogni di Maslow
fisiologici
sicurezza
appartenenza
stima
autorealizzazione
248. Esistenzialismo come radice filosofica profonda del movimento del
potenziale umano
Esistenzialismo RELIGIOSO, ATEO, ANTIRELIGIOSO
Quesiti e concezioni fondamentali riguardano l’essere umano e i
suoi requisiti essenziali: la libertà di scelta, la responsabilità, la
coscienza di esistere e di essere mortali.
Alcuni filosofi ed artisti esistenzialisti: Soren Kierkegaard, Jean
Paul Sartre, Albert Camus
Esistenzialismo
250. La persona che vive in modo pienamente funzionale la
propria vita non adotta meccanismi di difesa, aperto
all’esperienza, è una persona creativa ed in grado di vivere
"the good life".
La speranza di esperire caratteristiche del buon
adattamento sono state supportate da molti studi (Coan,
1972; cited in Maddi, 1996).
Ryckmann (1993) alcuni studi mostrato che persone
non-difensive accettano gli altri (Maddi,1996); inoltre,
dimostrazioni riportate da Maddi (1996) indicano che il
sapersi accettare predispone ad accettare di più gli altri
251. I tratti di personalità
Modelli stabili e coerenti del modo di sentire,
pensare, comportarsi
Tante definizioni, punto comune: predisposizioni a
rispondere in modi particolari
Es. persona gentile
Comportamento prodotto di un meccanismo
interno stabile: tratto
253. Gordon Allport (1897-1967)
• Le unità strutturali della personalità sono i tratti: contro il
meccanicismo della psicoanalisi
• I tratti sono disposizioni generali che spiegano la regolarità del
funzionamento individuale nelle situazioni e nel tempo
• I tratti sono differenti dagli stati e dalle attività
• Sono identificati da 3 proprietà: frequenza, intensità e gamma di
situazioni
• Si differenziano da aspetti della personalità temporanei
• I tratti si dividono in: cardinali (disposizioni pervasive ed egemoni),
centrali (gamma ristretta di situazioni) e disposizioni secondarie
(meno generalizzabili)
Tratto necessario per spiegare coerenza del comportamento
Situazione necessaria per spiegare la variabilità del comportamento
254. Allport e l’autonomia funzionale
• AUTONOMIA FUNZIONALE
Le motivazioni dell’adulto si autonomizzano rispetto alla
spinta infantile di riduzione della tensione
La psicologia dell’adulto è del tutto indipendente da quella
del bambino che è stato
“ciò che era estrinseco e strumentale diventa intrinseco e
stimolante… Non è più l’infanzia ma la maturità a
guidare le scelte) (Allport, 1961)
255. Gordon Allport (3)
• Psicologia dell’individuo
• Visione olistica vs. visione monistica
• Ricerca idiografica e confronti individuali
• Nessuna ricerca su tratti specifici
• Comportamento molti tratti, tratti si esprimono
nella scelta delle situazioni
256. Hans Eysenck (1916-1997)
Attenzione ai presupposti scientifici:
- misure adeguate dei tratti
- formulare teorie verificabili e confutabili
- basi biologiche dei tratti
-Tecnica statistica di base: analisi fattoriale
257. Hans Eysenck 1: analisi fattoriale
• Esistono strutture naturali della personalità, tratti, e l’analisi fattoriale è la base
metodologica e statistica per misurarli e classificarli
• Permette di raggruppare insiemi o “clusters” di particolari items che sono
collegati
• Alcune variabili (risposte ai test) “covariano”, ossia si modificano o appaiono
e scompaiono insieme
• Se covariano accomunati da un fattore latente sottostante che riguarda un
aspetto generale e stabile della personalità (tratto)
• Dimensioni di base che costituiscono il fondamento dei tratti: superfattori
Es: socievolezza, attività, vitalità estroversione
• Superfattore dimensione con estremo in basso (es. introversione) e uno in
alto (es. estroversione)
• Classificazione lungo il continuum
258. Hans Eysenck
Individuò tre grandi dimensioni di base:
ESTROVERSIONE - INTROVERSIONE
NEVROTICISMO (emotivamente stabile/instabile)
PSICOTICISMO (introdotto più tardi)
Sono misurate con questionari ad hoc
259. Le 2 dimensioni della personalità e i
4 tipi di temperamento x i Greci
260. Struttura gerarchica del nevroticismo (N)
N
ansioso depresso teso
timidoirrazionale cupo emotivo
sensi di colpa
bassa
autostima
Eysenck, 1990
261. Struttura gerarchica dello psicoticismo (P)
P
aggressivo impulsivo
non empaticoantisociale creativo testardo
egocentrico impersonale
Eysenck, 1990
freddo
262. Questionari
Maudsley Personality Inventory
Eysenck Personality Inventory
1. In genere prendi l’iniziativa per fare nuove amicizie? ___ ___
2. Ti passano in testa tante di quelle idee che non riesci
a dormire? ___ ___
3. Tendi a rimanere nello sfondo delle situazioni sociali? ___ ___
4. Tendi a essere lunatico? ___ ___
5. Ti piace davvero molto il cibo buono? ___ ___
6. Quando ti senti annoiato, ti viene voglia
di parlare con un amico? ___ ___
7. In genere tieni le tue cose per te e ti confidi soltanto
con un amico molto intimo? ___ ___
8. Spesso prendi delle decisioni troppo rapide? ___ ___
Sì No
263. Differenze associate a estroversi (E)
vs. introversi (I)
• I + sensibili al dolore e alla fatica
• Eccitazione peggiora la prestazione di I, migliora quella di E
• I + attenti ma meno veloci di E
• I migliore rendimento scolastico, E + frequenti ritiri accademici, I
+ ritiri per ragioni psichiatriche
• E lavori + interazionali e innovativi, I lavori + solitari e di routine
• E humour + aggressivo e sessuale, I + intellettuale
• E + attivi sessualmente
• E + suggestionabili
264. Basi biologiche
Variazioni della dimensione estroversione-introversione riflettono
differenze nel funzionamento neurofisiologico
I + facilmente stimolati dagli eventi, + impatto proibizioni sociali
per cui: + repressi e inibiti
Nell’apprendimento: I + influenzati da punizioni, E da ricompense
Diversi indici di funzionamento biologico (EEG, ECG, ghiandole
endocrine)
v. Lemon drop test e produzione di saliva
Origini: sia ereditarie che ambientali
Studi su gemelli: familiarità dei tratti (Plomin, 1994)
Studi transculturali: presenza costante della dimensione
Eysenck: i tratti di personalità sono spiegati per due terzi da una
componente genetica
265. Nevroticismo e psicoticismo
• Alto nevroticismo: labilità emotiva accompagnata da
frequenti ansie, sia esperite psichicamente che somatizzate
• Anche per i nevrotici, ipotesi di una base biologica
ereditariamente trasmessa nel funzionamento del sistema
nervoso
Meccanismo di base: troppo rapida risposta allo stress e
decremento + lento della risposta al cessato pericolo
Psicoticismo: dimensione poco conosciuta, ipotesi di forte
associazione con mascolinità
266. Teoria della personalità di Eysenck: legata a patologia e
modificazione del comportameto
Sintomi: derivano dalle caratteristiche di base della
personalità
Pazienti nevrotici: base biologica + esperienze inducono
forti reazioni emotive a stimoli paurosi
Per cui: elevato punteggio di nevroticismo e basso
punteggio di estroversione
Pazienti antisociali e criminali: punteggio alto di
nevroticismo, estroversione e psicoticismo
Eysenck, 1982
Patologia e cambiamento