SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 42
Baixar para ler offline
DIDATTICA DELLA
MATEMATICA
3° Lezione
MODULO 2
Il Numero
NOTA BENE INIZIALE
Molti brani della presente lezione sono presi dal
testo consigliato « Lo sviluppo della conoscenza
numerica» di Lucangeli, Iannitti, Vettore.
L’acquisizione del numero
Per decenni è prevalsa l’ipotesi del celebre psicologo
svizzero Jean Piaget (1896-1980) secondo cui la
competenza numerica dipende dalle strutture
dell’intelligenza generale.
Più precisamente, l’autore ritiene che l’idea di
numerosità non possa emergere prima dei 6-7 anni,
poiché costruita sullo sviluppo di capacità tipiche del
pensiero operatorio, quali la conservazione della
quantità e l’astrazione dalle proprietà percettive.
Conservazione della quantità
È la capacità di astrarsi da indizi superficiali quali la forma o la densità dello
spazio occupato dagli oggetti di più insiemi per stabilire relazioni di confronto
di tipo quantitativo.
Esempio: si parte da due bicchieri A e B che hanno la stessa acqua, poi si
versa l'acqua del bicchiere B in un terzo contenitore molto più alto e stretto
(C¹) o molto più largo e basso (C²); si chiede al bambino se nei bicchieri A e
C¹/C² c'è la stessa quantità d'acqua.
Astrazione dalle proprietà percettive
Saper valutare la dimensione numerica di un insieme, senza lasciarsi confondere
dai caratteri fisici degli oggetti dell’insieme.
Esempio: confrontare un insieme con due elefanti e uno con tre ciliegie; chiedere
al bambino: quali sono di più?
Gli studi di Piaget hanno influenzato i programmi per la scuola
dell’infanzia
Nel 1958 sono definiti gli "Orientamenti per la Scuola Materna" (D.P.d.R. 11
giugno 1958, n. 784). A. Moro, ministro della Pubblica Istruzione
Compaiono i seguenti temi:
-Educazione religiosa
-Vita morale e sociale
-Educazione fisica e igienica
-Educazione intellettuale
-Educazione linguistica
-Disegno libero
-Canto corale
-Giuoco e lavoro
Nel tema Educazione intellettuale compare solo un cenno sull’aspetto delle
quantità: molti, pochi, uno, prime quantità numeriche
Nel 1969 sono promulgati, con il D.P.R. 10 settembre 1969, n. 647, gli
"Orientamenti dell'attività educativa" M. Ferrari Aggradi,
ministro della Pubblica Istruzione.
Anche in essi non compare alcun tema che si riferisca esplicitamente al numero.
Ecco infatti l’elenco dei temi:
- Educazione religiosa;
- Educazione affettiva, morale e sociale;
- Gioco ed attività costruttive e di vita pratica;
- Educazione intellettuale;
- Educazione linguistica;
- Libera espressione grafico pittorica e plastica;
- Educazione musicale;
- Educazione fisica;
- Educazione sanitaria.
L’intelligenza numerica preverbale
A partire dagli anni ottanta numerosi studi hanno
permesso di concludere che fin dalla nascita il bambino è
in grado di discriminare il numero di oggetti di insiemi
presentati visivamente.
Il bambino cioè ha come innata la capacità di discriminare
la numerosità di un insieme, cioè quella che in
matematica viene chiamata cardinalità.
Perché numerosità e non quantità? Per evitare
confusione, infatti la quantità è stimabile anche senza
numeri, come ad esempio quando si deve stabilire in
quale contenitore c’è maggiore quantità di liquido.
Nel libro «Da dove viene la matematica» di George Lakoff e
Rafael E.Nunez vengono dettagliate le abilità numeriche con cui i
bambini vengono alla luce e descritti i relativi esperimenti.
Descrizione degli esperimenti
• Alcune diapositive vengono proiettate su uno schermo
davanti a bambini in braccio alle loro madri.
• Si monitora il tempo che il bambino guarda ciascuna
diapositiva, prima di distogliere lo sguardo. Questo
comportamento è chiamato tecnicamente
assuefazione.
• Se le diapositive presentano una stessa situazione (ad
es. due punti più o meno distanti) il bambino smette di
fissare, riiniziando immediatamente quando si
presenta una situazione diversa (ad es. tre punti)
In tale modo si è rilevato che i neonati riconoscono la
numerosità
Descrizione degli esperimenti
Per quanto riguarda le operazioni di addizione e sottrazione i
bambini vengono testati utilizzando il paradigma della violazione
dell’aspettativa; un esperimento è il seguente:
• Un pupazzo viene posto sulla scena
• Si copre la scena con uno schermo e si pone, in modo
evidente al bambino, un altro pupazzo dietro lo schermo, poi
lo schermo viene tolto.
• Se il bambino vede due pupazzi distoglie subito lo sguardo, se
c’è un solo pupazzo guarda la scena per un tempo più lungo.
• Analogamente accade se si parte da due pupazzi e se ne toglie
uno
Subitizing
• Un bambino appena nato non sa determinare il numero di
elementi di un insieme, ma sa discriminare la numerosità.
• Come può un neonato categorizzare il mondo in termini di
numerosità? È un processo di percezione visiva chiamato
subitizing o immediatizzazione, che consente di determinare
la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo
immediato, senza contare; il numero massimo di oggetti
percepibili in questo modo sembra essere di quattro circa.
PROVATE
Quanti sono?
Il modulo numerico
Il neuropsicologo Brian Butterworth (che nel 1999 scrisse un
saggio dal titolo "The Mathematical Brain«,in Italia edito dalla
Rizzoli con il titolo "Intelligenza matematica. Vincere la paura dei
numeri scoprendo le doti innate della mente") è un sostenitore
della tesi innatista del ‘cervello matematico’.
Egli ritiene infatti che i nostri cervelli possiedano dei circuiti
specializzati per categorizzare il mondo in termini di
numerosità; secondo la sua tesi le capacità numeriche
costituiscono un ‘modulo cognitivo’ in cui le abilità
matematiche sono geneticamente codificate e presenti fin
dalla nascita.
Le differenze individuali, che riguardano capacità più
avanzate, insorgono successivamente e sono riconducibili agli
strumenti concettuali forniti.
Grazie quindi alle scoperte sopra esposte , è stata
definitivamente superata la credenza che l’acquisizione
dei concetti numerici si verifichi tardi nello sviluppo del
bambino; si ritiene comunque che prima dei sei anni la
rappresentazione di numerosità sia facilmente sviata da
indizi percettivi.
Tutto ciò ha prodotto un cambiamento negli
orientamenti per la scuola dell’infanzia.
Nelle indicazioni curricolari del 1991, tra i campi di
esperienza educativa compare : Lo spazio, l’ordine, la
misura.
Orientamenti 1991
Sotto tale voce leggiamo:
Intorno a tre anni il bambino esprime le prime intuizioni numeriche,
come valutazioni approssimate della quantità nel contare gli oggetti,
nel confrontare le quantità e le grandezze direttamente, mentre trova
difficoltà ad ordinarle serialmente. Incomincia inoltre ad avvertire,
esprimendole linguisticamente, alcune collocazioni spaziali e a
riconoscere alcune proprietà comuni degli oggetti.
Verso i sei anni -operando con oggetti, disegni, persone, ecc.- è in
grado di contarli, di valutarne la quantità e di eseguirne operazioni
sempre sul piano concreto, di ordinare più oggetti per grandezza,
lunghezza e altezza, di classificarli per forma e colore, di localizzare le
persone nello spazio, di rappresentare dei percorsi e di eseguirli anche
su semplice consegna verbale.
Orientamenti 1991
E ancora:
La scuola materna svolge la sua azione in due fondamentali direzioni:
- raggruppare, ordinare, contare, misurare: ricorso a modi più o meno sistematici di
confrontare e ordinare, in rapporto a diverse proprietà, grandezze ed eventi; uso di
oggetti o sequenze o simboli per la registrazione; impiego diretto di alcuni semplici
strumenti di misura; quantificazioni, numerazioni, confronti;
- localizzare: ricorso a modi, spontanei o guidati, di esplorare il proprio ambiente,
viverlo, percorrerlo, occuparlo, osservarlo, rappresentarlo; ricorso a parole,
costruzioni, modelli, schemi, disegni; costruzione di sistemi di riferimenti che aiutano il
bambino a guardare la realtà da più punti di vista, coordinandoli gradualmente fra
loro.
E' anche opportuno sviluppare la capacità di porre in relazione, come: formulare
previsioni e prime ipotesi; individuare, costruire ed utilizzare relazioni e classificazioni;
costruire corrispondenze e rapporti di complementazione, unione, intersezione ed
inclusioni tra classi; riconoscere invarianti; utilizzare strumenti di rappresentazione;
operare riflessioni e spiegazione su numeri, sistemi di riferimento, modalità di
rappresentazione e così via. A ciò si aggiunge l'opportunità di sviluppare le capacità di
progettare e inventare, come: la creazione di progetti e forme, derivati dalla realtà o
del tutto nuovi, di oggetti e spazi dell'ambiente; l'ideazione di storie; la realizzazione di
giochi con regole più o meno formalizzate e condivise; le rappresentazioni spontanee
o ricavate da quelle in uso e così via.
Fino ai giorni nostri: indicazioni
nazionali del 2012
Sotto la voce ‘La conoscenza del mondo’ compare esplicitamente:
Numero e spazio
• La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella
vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di
oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime fondamentali competenze
sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del
togliere e dell’aggiungere. Si avviano così alla conoscenza del numero e
della struttura delle prime operazioni, suddividono in parti i materiali e
realizzano elementari attività di misura. Gradualmente, avviando i primi
processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i
risultati delle loro esperienze.
• Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più
idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici
come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti
tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le
proprietà (ad esempio, riconoscendo nel “quadrato” una proprietà
dell’oggetto e non l’oggetto stesso).
• Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di
vario tipo.
Traguardi per lo sviluppo della competenza
(nella scuola dell’infanzia)
• Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri
diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità;
utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando
strumenti alla sua portata.
• Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della
settimana.
• Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa
potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.
• Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i
numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni
di lunghezze, pesi, e altre quantità.
• Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando
termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.;
segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
Lo sviluppo dell’abilità di conteggio
• Si può dire che l’inizio esplicito della matematica con i
bambini sia costituito dal contare.
• L’esperienza numerica del bambino è all’inizio un’esperienza
linguistica; la parola-numero non rappresenta subito una
quantità o un’etichetta da associare ad un oggetto (esempio)
• Le parole (uno, due, tre….) e le dita sono i grandi strumenti
del bambino per rispondere alle prime domande sui numeri.
• Solo successivamente i numeri verranno espressi anche in
simboli: 1, 2, ….
• E comunque imparare a contare rappresenta il primo
collegamento tra la competenza numerica innata e quella
acquisita dall’interazione con l’ambiente di appartenenza.
COMPONENTI DEL CONTARE
1) Avere a disposizione una buona raccolta di etichette
( numerali)
Si possono distinguere tre livelli evolutivi:
• La sequenza dei numeri è usata come stringa di parole.
• Si distinguono le parole, ma la sequenza viene prodotta solo in avanti a partire da
uno.
• La sequenza è bidirezionale, producibile a partire da un numero qualsiasi della
serie, ordinata in modo stabile.
2) Eseguire il confronto secondo un processo iterativo
Ciascuna parola-numero , selezionata con un ordine corretto, va collegata a uno e un
solo oggetto dell’insieme; è il concetto di corrispondenza biunivoca, che compare
molto presto nell’esperienza del bambino, che già a due anni è in grado di mettere, ad
esempio, ogni tazza sul suo piattino
COMPONENTI DEL CONTARE
3) Identificare la parola che esprime il risultato
dell’operazione eseguita
Si intende con questo riconoscere il valore cardinale dell’ultimo numero pronunciato.
Il bambino deve capire che l’ultima parola-numero pronunciata nel conteggio
corrisponde alla numerosità dell’insieme contato; i bambini di 3-4 anni possono farlo
come imitazione dell’adulto, senza avere però avere reale comprensione del ruolo di
tale parola.
Spesso a questa età i bambini pensano che le parole-numero siano come etichette da
attaccare agli oggetti; se ad uno di essi assegna cinque, il cinque identifica
esattamente quell’oggetto e non può rappresentare altro.
Dal punto di vista evolutivo il valore cardinale delle parole-numero viene acquisito
verso i 5 anni.
ERRORI NEL CONTARE
1)Incertezza sulle parole numerali
2)Non è chiaro che l’ultima parola è il
risultato del conteggio
3)Errori nel processo di ripartizione
4)Errori nell’etichettamento
5)Errori nel coordinamento ritmico tra
ripartizione ed etichettamento
I cinque principi di Gelman e Gallistel (1979)
L’acquisizione dell’abilità di conteggio verbale è guidata dalla
conoscenza innata di alcuni principi basati sulla competenza numerica
non verbale; si ipotizza cioè l’esistenza di una struttura innata che
orienta i comportamenti gli apprendimenti e consente di apprendere
a contare. I principi sono i seguenti:
• Il principio di iniettività
• Il principio dell’ordine stabile
• Il principio di cardinalità
• Il principio di astrazione
• Il principio di irrilevanza dell’ordine
La padronanza dei principi della conta comincia, in genere dai 2-3 anni
e si completa intorno ai 5. Il principio cardinale viene acquisito per
ultimo.
La teoria di Karen Fuson
La Fuson sottolinea i contesti diversi in cui le parole
numero sono utilizzate ed è necessario sottolineare
che non sempre tali contesti si riferiscono alla
numerosità; solo attraverso ripetuti esercizi e per
imitazione il bambino gradualmente comprende il
senso del contare e connette tra loro i diversi
significati. Da ciò si evince il ruolo cruciale
dell’interazione con l’ambiente.
Esaminiamo i contesti
Karen Fuson: i contesti
• il contesto cardinale, in cui la parola-numero fa riferimento all’intera
collezione di elementi discreti e dice di quanti elementi è costituita;
• il contesto ordinale, dove la parola-numero fa riferimento ad un elemento
collocato all’interno di una serie ordinata di elementi discreti e indica
quale posizione vi occupa;
• il contesto di misura, dove la parola-numero è in relazione ad una
grandezza continua e indica quante unità di misura sono necessarie per
“riempire” la grandezza;
• il contesto sequenza, in cui l’enunciazione è condotta senza riferire le
parole-numero a oggetti o altro (le parole-numero sono usate in modo
simile alle lettere nella recita dell’alfabeto);
• il contesto conta, dove l’enunciazione è condotta con riferimento a oggetti
posti in corrispondenza uno a uno con le parole-numero;
• il contesto simbolico, in cui la parola-numero è intesa come oggetto di
scrittura o di lettura;
• il contesto non numerico, in cui la parola-numero è usata come etichetta,
identificando un attributo in un oggetto.
Karen Fuson: modello di sviluppo numerico
La Fuson propone un modello di sviluppo numerico che descrive l’evoluzione
del bambino nell’acquisizione delle parole-numero legate a tre contesti d’uso:
a) contesto di sequenza, che comprende due momenti. Nel primo c’è
l’apprendimento della recita corretta della sequenza standard, che
impegna il bambino nel distinguere nel linguaggio le parole non-numero
dalle parole-numero apprendendo così l’ordine corretto di quest’ultimi.
Nel secondo momento vi è l’elaborazione della parte di sequenza che
consiste nello sviluppo di nuove abilità;
b) contesto di conta, in cui il bambino stabilisce corrette corrispondenze
termine a termine tra oggetti e parole-numero;
c) contesto cardinale in cui il bambino comprende che nel pronunciare la
conta, nel toccare o indicare gli elementi, l’ultima parola corrisponde al
numero di elementi contati.
Lettura e scrittura dei numeri
• La lettura precede la scrittura ed evolve gradualmente, ma il
riconoscimento del simbolo scritto non implica necessariamente
l’acquisizione della corretta rappresentazione della quantità
corrispondente (semantica del numero)
• L’acquisizione del numero scritto richiede la competenza
simbolica, che viene conquistata dal bambino con due processi
basilari:
- la produzione di significanti individuali(simboli), di tipo
personale, stabiliti dal singolo soggetto
- La produzione di significanti collettivi (segni)connessi al
significato da una convenzione sociale e perciò esterni al
soggetto
La notazione numerica
Tra i ricercatori non è ravvisabile una convergenza su quale sia il
percorso attraverso il quale il bambino conquista la competenza
nel numero scritto e il rapporto corretto tra numero scritto e suo
significato.
Si possono comunque distinguere quattro categorie di
rappresentazione grafica della quantità, che rendono evidente
una evoluzione
1) idiosincratica: notazioni incomprensibili per un osservatore esterno
2) pittografica : si riproducono figurativamente gli oggetti della collezione
3) iconica: segni grafici posti in corrispondenza biunivoca con gli oggetti
4) simbolica: formata da numeri arabici
La notazione numerica
…e tre tipologie di notazione numerica:
1) Notazione con grado informativo nullo (per un
osservatore esterno, ma portatore di significati per il
bambino)
2) Notazione basata sulla corrispondenza
biunivoca
3) Notazione convenzionale
Difficoltà
• Un problema che incontrano i bambini nel loro
approccio iniziale al numero scritto è legato alla
difficoltà di collegare il simbolo aritmetico
convenzionale con il suo significato in termini
quantitativi .
• È pertanto indispensabile guidare il bambino, già
nei suoi primi approcci con la matematica scritta,
alla comprensione profonda del significato dei
simboli aritmetici per evitare che si instauri un
utilizzo rigido dei simboli.
Le schede che
seguono sono tratte
dal testo
Lezione
Lezione
Lezione
Lezione
Lezione
Lezione

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Scuola dell'infanzia
Scuola dell'infanziaScuola dell'infanzia
Scuola dell'infanziaManuelavalle1
 
A custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematiche
A custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematicheA custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematiche
A custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematicheimartini
 
Valutazione scuola infanzia
Valutazione scuola infanziaValutazione scuola infanzia
Valutazione scuola infanziaiva martini
 
I discorsi e le parole
I discorsi e le parole I discorsi e le parole
I discorsi e le parole claudia pizzo
 
Disegno bordegari
Disegno   bordegariDisegno   bordegari
Disegno bordegariimartini
 
Analisi del disegno
Analisi del disegnoAnalisi del disegno
Analisi del disegnoimartini
 
4 Potenziare Le Abilità Visuospaziali
4  Potenziare Le Abilità Visuospaziali4  Potenziare Le Abilità Visuospaziali
4 Potenziare Le Abilità Visuospazialitodeschinimarta
 
Progetto grafo-motorio c
Progetto grafo-motorio cProgetto grafo-motorio c
Progetto grafo-motorio cimartini
 
Ripartizione
RipartizioneRipartizione
Ripartizioneimartini
 
Matematica prescolare 1
Matematica prescolare 1Matematica prescolare 1
Matematica prescolare 1imartini
 
Griglia numero
Griglia numero Griglia numero
Griglia numero imartini
 
Matematica sito aprile 1
Matematica sito aprile 1Matematica sito aprile 1
Matematica sito aprile 1imartini
 
Tiriticco51 all1
Tiriticco51 all1Tiriticco51 all1
Tiriticco51 all1imartini
 
disegno e gioco
disegno e giocodisegno e gioco
disegno e giocoimartini
 

Mais procurados (18)

Scuola dell'infanzia
Scuola dell'infanziaScuola dell'infanzia
Scuola dell'infanzia
 
A custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematiche
A custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematicheA custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematiche
A custode-parlare-e-contare-lo-sviluppo-delle-abilita-logico-matematiche
 
Valutazione scuola infanzia
Valutazione scuola infanziaValutazione scuola infanzia
Valutazione scuola infanzia
 
La Fiaba
La FiabaLa Fiaba
La Fiaba
 
I discorsi e le parole
I discorsi e le parole I discorsi e le parole
I discorsi e le parole
 
Disegno bordegari
Disegno   bordegariDisegno   bordegari
Disegno bordegari
 
Analisi del disegno
Analisi del disegnoAnalisi del disegno
Analisi del disegno
 
4 Potenziare Le Abilità Visuospaziali
4  Potenziare Le Abilità Visuospaziali4  Potenziare Le Abilità Visuospaziali
4 Potenziare Le Abilità Visuospaziali
 
Progetto grafo-motorio c
Progetto grafo-motorio cProgetto grafo-motorio c
Progetto grafo-motorio c
 
Ripartizione
RipartizioneRipartizione
Ripartizione
 
Dm 7
Dm 7Dm 7
Dm 7
 
Concorso Docenti 2012 - Scuola dell'infanzia
Concorso Docenti 2012 - Scuola dell'infanziaConcorso Docenti 2012 - Scuola dell'infanzia
Concorso Docenti 2012 - Scuola dell'infanzia
 
Matematica prescolare 1
Matematica prescolare 1Matematica prescolare 1
Matematica prescolare 1
 
Griglia numero
Griglia numero Griglia numero
Griglia numero
 
Matematica sito aprile 1
Matematica sito aprile 1Matematica sito aprile 1
Matematica sito aprile 1
 
Tiriticco51 all1
Tiriticco51 all1Tiriticco51 all1
Tiriticco51 all1
 
Bortolato
BortolatoBortolato
Bortolato
 
disegno e gioco
disegno e giocodisegno e gioco
disegno e gioco
 

Semelhante a Lezione

matematica
matematicamatematica
matematicaimartini
 
Bin 4 6 erickson
Bin 4 6 ericksonBin 4 6 erickson
Bin 4 6 ericksoniva martini
 
01 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-2
01 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-201 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-2
01 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-2imartini
 
Intervista simulata-a-piaget
Intervista simulata-a-piagetIntervista simulata-a-piaget
Intervista simulata-a-piagetimartini
 
-tesina-ruolo
-tesina-ruolo-tesina-ruolo
-tesina-ruoloimartini
 
Copia di dissegno importante
Copia di dissegno importanteCopia di dissegno importante
Copia di dissegno importanteiva martini
 
Curricolo disegno griglia
Curricolo disegno grigliaCurricolo disegno griglia
Curricolo disegno grigliaiva martini
 
Capacità precoci e apprendimento della matematica
Capacità precoci e apprendimento della matematicaCapacità precoci e apprendimento della matematica
Capacità precoci e apprendimento della matematicaimartini
 
Ripartizione numero
Ripartizione numeroRipartizione numero
Ripartizione numeroimartini
 
Griglia numero
Griglia numero Griglia numero
Griglia numero imartini
 
Intelligenza numerica v
Intelligenza numerica vIntelligenza numerica v
Intelligenza numerica vimartini
 
Corso conoscenza numerica dott.ssa biancon
Corso conoscenza numerica  dott.ssa bianconCorso conoscenza numerica  dott.ssa biancon
Corso conoscenza numerica dott.ssa bianconimartini
 
Griglia logico matematica b
Griglia logico matematica bGriglia logico matematica b
Griglia logico matematica bimartini
 
4 stradali (2)
4 stradali (2)4 stradali (2)
4 stradali (2)imartini
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradaliimartini
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradaliimartini
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradaliimartini
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradaliimartini
 

Semelhante a Lezione (20)

matematica
matematicamatematica
matematica
 
Bin 4 6 erickson
Bin 4 6 ericksonBin 4 6 erickson
Bin 4 6 erickson
 
01 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-2
01 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-201 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-2
01 1-lintelligenza-numerica-nella-scuola-dellinfanzia-2
 
Intervista simulata-a-piaget
Intervista simulata-a-piagetIntervista simulata-a-piaget
Intervista simulata-a-piaget
 
-tesina-ruolo
-tesina-ruolo-tesina-ruolo
-tesina-ruolo
 
Copia di dissegno importante
Copia di dissegno importanteCopia di dissegno importante
Copia di dissegno importante
 
Curricolo disegno griglia
Curricolo disegno grigliaCurricolo disegno griglia
Curricolo disegno griglia
 
Capacità precoci e apprendimento della matematica
Capacità precoci e apprendimento della matematicaCapacità precoci e apprendimento della matematica
Capacità precoci e apprendimento della matematica
 
Ripartizione numero
Ripartizione numeroRipartizione numero
Ripartizione numero
 
Griglia numero
Griglia numero Griglia numero
Griglia numero
 
Intelligenza numerica v
Intelligenza numerica vIntelligenza numerica v
Intelligenza numerica v
 
Corso conoscenza numerica dott.ssa biancon
Corso conoscenza numerica  dott.ssa bianconCorso conoscenza numerica  dott.ssa biancon
Corso conoscenza numerica dott.ssa biancon
 
Griglia logico matematica b
Griglia logico matematica bGriglia logico matematica b
Griglia logico matematica b
 
Ricerca-azione matematico
Ricerca-azione matematicoRicerca-azione matematico
Ricerca-azione matematico
 
4 stradali (2)
4 stradali (2)4 stradali (2)
4 stradali (2)
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradali
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradali
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradali
 
Stradali
StradaliStradali
Stradali
 
4 stradali
4 stradali4 stradali
4 stradali
 

Mais de imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervelloimartini
 

Mais de imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 
Slide musica-cervello
Slide musica-cervelloSlide musica-cervello
Slide musica-cervello
 

Lezione

  • 3. NOTA BENE INIZIALE Molti brani della presente lezione sono presi dal testo consigliato « Lo sviluppo della conoscenza numerica» di Lucangeli, Iannitti, Vettore.
  • 4. L’acquisizione del numero Per decenni è prevalsa l’ipotesi del celebre psicologo svizzero Jean Piaget (1896-1980) secondo cui la competenza numerica dipende dalle strutture dell’intelligenza generale. Più precisamente, l’autore ritiene che l’idea di numerosità non possa emergere prima dei 6-7 anni, poiché costruita sullo sviluppo di capacità tipiche del pensiero operatorio, quali la conservazione della quantità e l’astrazione dalle proprietà percettive.
  • 5. Conservazione della quantità È la capacità di astrarsi da indizi superficiali quali la forma o la densità dello spazio occupato dagli oggetti di più insiemi per stabilire relazioni di confronto di tipo quantitativo. Esempio: si parte da due bicchieri A e B che hanno la stessa acqua, poi si versa l'acqua del bicchiere B in un terzo contenitore molto più alto e stretto (C¹) o molto più largo e basso (C²); si chiede al bambino se nei bicchieri A e C¹/C² c'è la stessa quantità d'acqua. Astrazione dalle proprietà percettive Saper valutare la dimensione numerica di un insieme, senza lasciarsi confondere dai caratteri fisici degli oggetti dell’insieme. Esempio: confrontare un insieme con due elefanti e uno con tre ciliegie; chiedere al bambino: quali sono di più?
  • 6.
  • 7. Gli studi di Piaget hanno influenzato i programmi per la scuola dell’infanzia Nel 1958 sono definiti gli "Orientamenti per la Scuola Materna" (D.P.d.R. 11 giugno 1958, n. 784). A. Moro, ministro della Pubblica Istruzione Compaiono i seguenti temi: -Educazione religiosa -Vita morale e sociale -Educazione fisica e igienica -Educazione intellettuale -Educazione linguistica -Disegno libero -Canto corale -Giuoco e lavoro Nel tema Educazione intellettuale compare solo un cenno sull’aspetto delle quantità: molti, pochi, uno, prime quantità numeriche
  • 8. Nel 1969 sono promulgati, con il D.P.R. 10 settembre 1969, n. 647, gli "Orientamenti dell'attività educativa" M. Ferrari Aggradi, ministro della Pubblica Istruzione. Anche in essi non compare alcun tema che si riferisca esplicitamente al numero. Ecco infatti l’elenco dei temi: - Educazione religiosa; - Educazione affettiva, morale e sociale; - Gioco ed attività costruttive e di vita pratica; - Educazione intellettuale; - Educazione linguistica; - Libera espressione grafico pittorica e plastica; - Educazione musicale; - Educazione fisica; - Educazione sanitaria.
  • 9. L’intelligenza numerica preverbale A partire dagli anni ottanta numerosi studi hanno permesso di concludere che fin dalla nascita il bambino è in grado di discriminare il numero di oggetti di insiemi presentati visivamente. Il bambino cioè ha come innata la capacità di discriminare la numerosità di un insieme, cioè quella che in matematica viene chiamata cardinalità. Perché numerosità e non quantità? Per evitare confusione, infatti la quantità è stimabile anche senza numeri, come ad esempio quando si deve stabilire in quale contenitore c’è maggiore quantità di liquido.
  • 10. Nel libro «Da dove viene la matematica» di George Lakoff e Rafael E.Nunez vengono dettagliate le abilità numeriche con cui i bambini vengono alla luce e descritti i relativi esperimenti.
  • 11. Descrizione degli esperimenti • Alcune diapositive vengono proiettate su uno schermo davanti a bambini in braccio alle loro madri. • Si monitora il tempo che il bambino guarda ciascuna diapositiva, prima di distogliere lo sguardo. Questo comportamento è chiamato tecnicamente assuefazione. • Se le diapositive presentano una stessa situazione (ad es. due punti più o meno distanti) il bambino smette di fissare, riiniziando immediatamente quando si presenta una situazione diversa (ad es. tre punti) In tale modo si è rilevato che i neonati riconoscono la numerosità
  • 12. Descrizione degli esperimenti Per quanto riguarda le operazioni di addizione e sottrazione i bambini vengono testati utilizzando il paradigma della violazione dell’aspettativa; un esperimento è il seguente: • Un pupazzo viene posto sulla scena • Si copre la scena con uno schermo e si pone, in modo evidente al bambino, un altro pupazzo dietro lo schermo, poi lo schermo viene tolto. • Se il bambino vede due pupazzi distoglie subito lo sguardo, se c’è un solo pupazzo guarda la scena per un tempo più lungo. • Analogamente accade se si parte da due pupazzi e se ne toglie uno
  • 13.
  • 14. Subitizing • Un bambino appena nato non sa determinare il numero di elementi di un insieme, ma sa discriminare la numerosità. • Come può un neonato categorizzare il mondo in termini di numerosità? È un processo di percezione visiva chiamato subitizing o immediatizzazione, che consente di determinare la numerosità di un insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza contare; il numero massimo di oggetti percepibili in questo modo sembra essere di quattro circa. PROVATE
  • 16. Il modulo numerico Il neuropsicologo Brian Butterworth (che nel 1999 scrisse un saggio dal titolo "The Mathematical Brain«,in Italia edito dalla Rizzoli con il titolo "Intelligenza matematica. Vincere la paura dei numeri scoprendo le doti innate della mente") è un sostenitore della tesi innatista del ‘cervello matematico’. Egli ritiene infatti che i nostri cervelli possiedano dei circuiti specializzati per categorizzare il mondo in termini di numerosità; secondo la sua tesi le capacità numeriche costituiscono un ‘modulo cognitivo’ in cui le abilità matematiche sono geneticamente codificate e presenti fin dalla nascita. Le differenze individuali, che riguardano capacità più avanzate, insorgono successivamente e sono riconducibili agli strumenti concettuali forniti.
  • 17. Grazie quindi alle scoperte sopra esposte , è stata definitivamente superata la credenza che l’acquisizione dei concetti numerici si verifichi tardi nello sviluppo del bambino; si ritiene comunque che prima dei sei anni la rappresentazione di numerosità sia facilmente sviata da indizi percettivi. Tutto ciò ha prodotto un cambiamento negli orientamenti per la scuola dell’infanzia. Nelle indicazioni curricolari del 1991, tra i campi di esperienza educativa compare : Lo spazio, l’ordine, la misura.
  • 18. Orientamenti 1991 Sotto tale voce leggiamo: Intorno a tre anni il bambino esprime le prime intuizioni numeriche, come valutazioni approssimate della quantità nel contare gli oggetti, nel confrontare le quantità e le grandezze direttamente, mentre trova difficoltà ad ordinarle serialmente. Incomincia inoltre ad avvertire, esprimendole linguisticamente, alcune collocazioni spaziali e a riconoscere alcune proprietà comuni degli oggetti. Verso i sei anni -operando con oggetti, disegni, persone, ecc.- è in grado di contarli, di valutarne la quantità e di eseguirne operazioni sempre sul piano concreto, di ordinare più oggetti per grandezza, lunghezza e altezza, di classificarli per forma e colore, di localizzare le persone nello spazio, di rappresentare dei percorsi e di eseguirli anche su semplice consegna verbale.
  • 19. Orientamenti 1991 E ancora: La scuola materna svolge la sua azione in due fondamentali direzioni: - raggruppare, ordinare, contare, misurare: ricorso a modi più o meno sistematici di confrontare e ordinare, in rapporto a diverse proprietà, grandezze ed eventi; uso di oggetti o sequenze o simboli per la registrazione; impiego diretto di alcuni semplici strumenti di misura; quantificazioni, numerazioni, confronti; - localizzare: ricorso a modi, spontanei o guidati, di esplorare il proprio ambiente, viverlo, percorrerlo, occuparlo, osservarlo, rappresentarlo; ricorso a parole, costruzioni, modelli, schemi, disegni; costruzione di sistemi di riferimenti che aiutano il bambino a guardare la realtà da più punti di vista, coordinandoli gradualmente fra loro. E' anche opportuno sviluppare la capacità di porre in relazione, come: formulare previsioni e prime ipotesi; individuare, costruire ed utilizzare relazioni e classificazioni; costruire corrispondenze e rapporti di complementazione, unione, intersezione ed inclusioni tra classi; riconoscere invarianti; utilizzare strumenti di rappresentazione; operare riflessioni e spiegazione su numeri, sistemi di riferimento, modalità di rappresentazione e così via. A ciò si aggiunge l'opportunità di sviluppare le capacità di progettare e inventare, come: la creazione di progetti e forme, derivati dalla realtà o del tutto nuovi, di oggetti e spazi dell'ambiente; l'ideazione di storie; la realizzazione di giochi con regole più o meno formalizzate e condivise; le rappresentazioni spontanee o ricavate da quelle in uso e così via.
  • 20. Fino ai giorni nostri: indicazioni nazionali del 2012 Sotto la voce ‘La conoscenza del mondo’ compare esplicitamente: Numero e spazio • La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dell’aggiungere. Si avviano così alla conoscenza del numero e della struttura delle prime operazioni, suddividono in parti i materiali e realizzano elementari attività di misura. Gradualmente, avviando i primi processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati delle loro esperienze. • Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà (ad esempio, riconoscendo nel “quadrato” una proprietà dell’oggetto e non l’oggetto stesso). • Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di vario tipo.
  • 21. Traguardi per lo sviluppo della competenza (nella scuola dell’infanzia) • Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. • Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. • Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. • Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. • Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
  • 22. Lo sviluppo dell’abilità di conteggio • Si può dire che l’inizio esplicito della matematica con i bambini sia costituito dal contare. • L’esperienza numerica del bambino è all’inizio un’esperienza linguistica; la parola-numero non rappresenta subito una quantità o un’etichetta da associare ad un oggetto (esempio) • Le parole (uno, due, tre….) e le dita sono i grandi strumenti del bambino per rispondere alle prime domande sui numeri. • Solo successivamente i numeri verranno espressi anche in simboli: 1, 2, …. • E comunque imparare a contare rappresenta il primo collegamento tra la competenza numerica innata e quella acquisita dall’interazione con l’ambiente di appartenenza.
  • 23. COMPONENTI DEL CONTARE 1) Avere a disposizione una buona raccolta di etichette ( numerali) Si possono distinguere tre livelli evolutivi: • La sequenza dei numeri è usata come stringa di parole. • Si distinguono le parole, ma la sequenza viene prodotta solo in avanti a partire da uno. • La sequenza è bidirezionale, producibile a partire da un numero qualsiasi della serie, ordinata in modo stabile. 2) Eseguire il confronto secondo un processo iterativo Ciascuna parola-numero , selezionata con un ordine corretto, va collegata a uno e un solo oggetto dell’insieme; è il concetto di corrispondenza biunivoca, che compare molto presto nell’esperienza del bambino, che già a due anni è in grado di mettere, ad esempio, ogni tazza sul suo piattino
  • 24. COMPONENTI DEL CONTARE 3) Identificare la parola che esprime il risultato dell’operazione eseguita Si intende con questo riconoscere il valore cardinale dell’ultimo numero pronunciato. Il bambino deve capire che l’ultima parola-numero pronunciata nel conteggio corrisponde alla numerosità dell’insieme contato; i bambini di 3-4 anni possono farlo come imitazione dell’adulto, senza avere però avere reale comprensione del ruolo di tale parola. Spesso a questa età i bambini pensano che le parole-numero siano come etichette da attaccare agli oggetti; se ad uno di essi assegna cinque, il cinque identifica esattamente quell’oggetto e non può rappresentare altro. Dal punto di vista evolutivo il valore cardinale delle parole-numero viene acquisito verso i 5 anni.
  • 25. ERRORI NEL CONTARE 1)Incertezza sulle parole numerali 2)Non è chiaro che l’ultima parola è il risultato del conteggio 3)Errori nel processo di ripartizione 4)Errori nell’etichettamento 5)Errori nel coordinamento ritmico tra ripartizione ed etichettamento
  • 26. I cinque principi di Gelman e Gallistel (1979) L’acquisizione dell’abilità di conteggio verbale è guidata dalla conoscenza innata di alcuni principi basati sulla competenza numerica non verbale; si ipotizza cioè l’esistenza di una struttura innata che orienta i comportamenti gli apprendimenti e consente di apprendere a contare. I principi sono i seguenti: • Il principio di iniettività • Il principio dell’ordine stabile • Il principio di cardinalità • Il principio di astrazione • Il principio di irrilevanza dell’ordine La padronanza dei principi della conta comincia, in genere dai 2-3 anni e si completa intorno ai 5. Il principio cardinale viene acquisito per ultimo.
  • 27. La teoria di Karen Fuson La Fuson sottolinea i contesti diversi in cui le parole numero sono utilizzate ed è necessario sottolineare che non sempre tali contesti si riferiscono alla numerosità; solo attraverso ripetuti esercizi e per imitazione il bambino gradualmente comprende il senso del contare e connette tra loro i diversi significati. Da ciò si evince il ruolo cruciale dell’interazione con l’ambiente. Esaminiamo i contesti
  • 28. Karen Fuson: i contesti • il contesto cardinale, in cui la parola-numero fa riferimento all’intera collezione di elementi discreti e dice di quanti elementi è costituita; • il contesto ordinale, dove la parola-numero fa riferimento ad un elemento collocato all’interno di una serie ordinata di elementi discreti e indica quale posizione vi occupa; • il contesto di misura, dove la parola-numero è in relazione ad una grandezza continua e indica quante unità di misura sono necessarie per “riempire” la grandezza; • il contesto sequenza, in cui l’enunciazione è condotta senza riferire le parole-numero a oggetti o altro (le parole-numero sono usate in modo simile alle lettere nella recita dell’alfabeto); • il contesto conta, dove l’enunciazione è condotta con riferimento a oggetti posti in corrispondenza uno a uno con le parole-numero; • il contesto simbolico, in cui la parola-numero è intesa come oggetto di scrittura o di lettura; • il contesto non numerico, in cui la parola-numero è usata come etichetta, identificando un attributo in un oggetto.
  • 29. Karen Fuson: modello di sviluppo numerico La Fuson propone un modello di sviluppo numerico che descrive l’evoluzione del bambino nell’acquisizione delle parole-numero legate a tre contesti d’uso: a) contesto di sequenza, che comprende due momenti. Nel primo c’è l’apprendimento della recita corretta della sequenza standard, che impegna il bambino nel distinguere nel linguaggio le parole non-numero dalle parole-numero apprendendo così l’ordine corretto di quest’ultimi. Nel secondo momento vi è l’elaborazione della parte di sequenza che consiste nello sviluppo di nuove abilità; b) contesto di conta, in cui il bambino stabilisce corrette corrispondenze termine a termine tra oggetti e parole-numero; c) contesto cardinale in cui il bambino comprende che nel pronunciare la conta, nel toccare o indicare gli elementi, l’ultima parola corrisponde al numero di elementi contati.
  • 30. Lettura e scrittura dei numeri • La lettura precede la scrittura ed evolve gradualmente, ma il riconoscimento del simbolo scritto non implica necessariamente l’acquisizione della corretta rappresentazione della quantità corrispondente (semantica del numero) • L’acquisizione del numero scritto richiede la competenza simbolica, che viene conquistata dal bambino con due processi basilari: - la produzione di significanti individuali(simboli), di tipo personale, stabiliti dal singolo soggetto - La produzione di significanti collettivi (segni)connessi al significato da una convenzione sociale e perciò esterni al soggetto
  • 31. La notazione numerica Tra i ricercatori non è ravvisabile una convergenza su quale sia il percorso attraverso il quale il bambino conquista la competenza nel numero scritto e il rapporto corretto tra numero scritto e suo significato. Si possono comunque distinguere quattro categorie di rappresentazione grafica della quantità, che rendono evidente una evoluzione 1) idiosincratica: notazioni incomprensibili per un osservatore esterno 2) pittografica : si riproducono figurativamente gli oggetti della collezione 3) iconica: segni grafici posti in corrispondenza biunivoca con gli oggetti 4) simbolica: formata da numeri arabici
  • 32.
  • 33. La notazione numerica …e tre tipologie di notazione numerica: 1) Notazione con grado informativo nullo (per un osservatore esterno, ma portatore di significati per il bambino) 2) Notazione basata sulla corrispondenza biunivoca 3) Notazione convenzionale
  • 34.
  • 35. Difficoltà • Un problema che incontrano i bambini nel loro approccio iniziale al numero scritto è legato alla difficoltà di collegare il simbolo aritmetico convenzionale con il suo significato in termini quantitativi . • È pertanto indispensabile guidare il bambino, già nei suoi primi approcci con la matematica scritta, alla comprensione profonda del significato dei simboli aritmetici per evitare che si instauri un utilizzo rigido dei simboli.
  • 36. Le schede che seguono sono tratte dal testo