2. Contenuto del corso
I° modulo: cenni storici relativi al nascere della
psicologia dello sviluppo; i nodi teorici attuali, i
metodi e gli strumenti.
II° modulo : lo sviluppo della conoscenza e del
linguaggio.
III° modulo : lo sviluppo delle emozioni,
dell’affettività e della socialità. Alcuni contributi sul
fenomeno del bullismo
4. TESTI
Fonzi A. (a cura di)(2001) Manuale di Psicologia
dello Sviluppo. Giunti
Schaffer R. (2006) I concetti fondamentali della
Psicologia dello Sviluppo. Raffaello Cortina
Editore
Fonzi A. (a cura di) ( 1999) Il gioco crudele.
Giunti
5. ESAME
Prove scritte in itinere alla fine di ogni
modulo.
Esame scritto con possibilità di esame
orale per coloro che non hanno fatto le
prove in itinere o non hanno raggiunto la
sufficienza in tali prove.
8. Cenni storici -La psicologia dello sviluppo:
una disciplina recente
Nella seconda metà dell’800 predomina
la convinzione che sia facile
conoscere l’infanzia e
l’adolescenza, in quanto tutti gli adulti
hanno avuto esperienza diretta di quei
periodi di vita e perché genitori ed insegnanti
hanno modo di osservare figli e allievi
durante la crescita.
9. Cenni storici : La psicologia dello sviluppo una
disciplina recente
In tale periodo alcuni autori si pongono il seguente interrogativo:
Il mondo mentale del bambino è uguale
a quello dell’adulto o nelle varie età
presenta caratteristiche specifiche?
10. Il contributo di Stanley Hall
Il primo a tentare una risposta a tale
interrogativo fu G. Stanley Hall (1844 –
1924).
Intuisce la specificità della psicologia
infantile
11. Stanley Hall conduce una serie di ricerche
su vari aspetti del funzionamento psichico
del bambino (atteggiamenti verso il mondo animato e inanimato,
gioco, attività cognitiva e affettiva ) (1890 – 1920)
“Pegagogical Seminary” e propone una
nuova teoria sull’adolescenza come “ nuova
nascita” ”Adolescence” (1904).
Merito: apre un nuovo campo di indagine sul
bambino “continente inesplorato”
Criticità: il metodo indiretto non garantisce
l’attendibilità dei dati.
13. Il contributo di Galton
Il lavoro continua: nuovi interrogativi
Galton (1822-1911), studioso inglese, a partire dai suoi
lavori sulle differenze individuali
pose un nuovo problema
“Quale influenza hanno i fattori
ereditari e ambientali nella
formazione della personalità?”
14. Nuovi metodi di ricerca
Studio delle differenze riscontrabili tra
gemelli monozigoti allevati separatamente
Galton.
Metodo retrospettivo S. Freud
Osservazione indiretta C. Buhler ( analisi delle
fiabe dei Grimm) G. Kerschensteiner ( studio del
disegno infantile)
15. Ulteriori progressi
L’adozione dell’osservazione diretta diario
Meriti:
l’osservazione permetteva di
ottenere un notevole numero di
informazioni sullo sviluppo psicologico del
bambino.
Criticità: i dati riguardano pochi soggetti (i
propri figli) e quindi non sono
generalizzabili.
16. Gli studi sperimentali
L’
osservazione consiste nella descrizione dei
comportamenti e del loro sviluppo, ma non
consente di spiegarne le cause.
Per
cogliere i rapporti di causa-effetto si
utilizza il metodo sperimentale, che permette di
fornire una spiegazione dei fenomeni mettendo
in evidenza i rapporti tra la presenza di certe
condizioni (variabili indipendenti – che possono
essere controllate e manipolate) e il prodursi di
un effetto (variabile dipendente).
17. Si fa strada una nuova immagine di
bambino:
Già
alla nascita possiede capacità
essenziali per la sopravvivenza,
assume presto un atteggiamento
esplorativo verso il mondo ed è
capace di elaborare precocemente
informazioni.
Soggetto ATTIVO!
18. Domande:
Chi è il pioniere della psicologia dello sviluppo?
Da quali problematiche parte?
Quale problema pone Galton? E quale metodo usa per affrontare la
questione che ha posto?
Delinea lo sviluppo dei metodi di ricerca usati dai primi studiosi
della psicologia infantile
Quali sono i meriti e i limiti dell’osservazione dei diaristi?
Metodo osservativo e metodo sperimentale a confronto: descrivi
brevemente le specificità di ciascuno.
19. La psicologia dello sviluppo
La psicologia dello sviluppo descrive
come il funzionamento mentale cambia
nel tempo e spiega come avvengono tali
cambiamenti.
21. Alcuni protagonisti:
il loro contributo alla psicologia
dello sviluppo
J. Piaget (1896 -1980) sviluppo cognitivo e del linguaggio,
rappresentazione del mondo, giudizio morale .
L. S. Vygotskij (1896 -1934) sviluppo cognitivo e del linguaggio,
J. Bowlby (1907- 1990) genesi e sviluppo delle relazioni affettive e
ruolo delle emozioni
22. JEAN PIAGET (1896 – 1980)
Aree: sviluppo cognitivo e dell’intelligenza, del
linguaggio, imitazione e gioco, costruzione del reale
, giudizio morale.
Approccio teorico: interazionista costruttivista; lo
sviluppo cognitivo, inteso come cambiamento
qualitativo, avviene per stadi.
Metodo: colloquio clinico e metodo critico
Retroterra culturale:
BIOLOGIA intelligenza come capacità di risolvere
i problemi e strumento adattivo per eccellenza
Filosofia (kant) categorie mentali (oggetto, spazio,
tempo e causa. La mente è la sede in cui si sviluppa e si costruisce una
dimensione ideale metaindividuale e metastorica delle conoscenze)
23. Le domande
L’intelligenza
è potenzialmente presente e poi si
dispiega con la crescita? innatismo
è
il prodotto dell’accumularsi di molteplici
esperienze?ambientalismo
è
il risultato di una particolare interazione
dell’organismo con l’ambiente?
interazionismo, costruttivismo
24. J. Piaget terza prospettiva
Invarianti funzionali: processi che spiegano il cambiamento
Equilibrazione: ricerca continua dell’equilibrio
tra individuo e ambiente, il quale si rompe per
ricostruirsi ad un livello più alto, tramite
meccanismi quali l’assimilazione e
l’accomodamento.
Assimilazione: processo di acquisizione dei
dati dell’esperienza sulla base schemi mentali.
Accomodamento:
processo di
modificazione di tali schemi quando
l’esperienza non si adatta ad essi.
25. Come
viene descritto il cambiamento?
Concezione stadiale
Stadio sensomotorio (0-2 anni)
Stadio preoperatorio (dai 2 ai 7 anni)
Stadio delle operazioni concrete (dai 7
agli 11 anni)
Stadio delle operazioni formali (a partire
dagli 11-12 anni).
26. Domande:
Piaget –
Qual è la sua prospettiva teorica per spiegare lo sviluppo
cognitivo?
Quali concetti usa per spiegare lo sviluppo cognitivo? Perchè
si chiamano così? Quali sono? (Cfr. Schaffer, pag. 116 e Manuale
Fonzi)
Cosa significa concezione stadiale?
Indicare gli stadi di sviluppo; su quale base sono classificati
gli stadi?
Concetto di stadio, criteri per l’identificazione, critiche (Cfr.
Schaffer, pag. 14 e Manuale Fonzi)
27. LEV S. VYGOTSKIJ (1896 – 1934)
Aree Pensiero, linguaggio, pedagogia
Approccio teorico storico culturale spiega lo sviluppo psichico
umano indicando nelle relazioni sociali il luogo dove si generano le strutture e le
funzioni psichiche che non sono universali. Le differenze a tale riguardo
dipendono dalle caratteristiche del contesto (epoca storica, cultura, mezzi di
produzione ecc.)
Metodo: osservazione e sperimentazione
Retroterra culturale
Prese parte alla rivoluzione bolscevica
(1917) e aderì alla concezione marxista
28. Il punto di vista teorico
Rifiuta la concezione dei processi psichici come una concatenazione
di riflessi e processi elementari (cfr. Comportamentismo americano e
riflessologia russa) in quanto si perde di vista la caratteristica
fondamentale della vita psichica: elaborazione cosciente dei processi
cognitivi.
nella ricerca in psicologia è
centrale il problema della coscienza non
in senso introspezionistico e soggettivo ma
come proprietà della mente umana che
consiste nella capacità di appropriarsi di
contenuti di pensiero e forme di
comunicazione in un determinato contesto
sociale e culturale. ( Congresso di psiconeurologia a S. Pietroburgo, 1925,
Sostiene che
“La coscienza come problema della psicologia del comportamento”).
29. Contributo alla psicologia dello sviluppo
Primato del “sociale” sull’ “ideale” le
ricerche condotte (studi in contesti diversi sul pensiero e linguaggio
e sulle architetture cognitive) le strutture e le funzioni
psichiche tipiche della specie umana sono
strettamente dipendenti dalla rete di fattori
sociali e culturali entro cui cresce l’individuo.
Attraverso il processo di interiorizzazione i
contenuti e le dinamiche di tale rete
interpersonale e culturale diventano
patrimonio mentale.
30. Dall’ intermentale all’intramentale
Lo sviluppo cognitivo non avviene
spontaneamente né può essere spiegato
con l’interazione tra il bambino e l’ambiente
fisico. Esso avviene attraverso processi di
condivisione sociale.
L’adulto agisce da maestro e il bambino da
apprendista.
Tale interazione è dinamica, l’uno deve
adattarsi all’altro e il bambino ha un ruolo
attivo.
31. Il concetto di ZSP
Area di sviluppo prossimo (ZSP) differenza
tra la prestazione cognitiva fornita operando
da solo e la prestazione data quando opera
con un altro di livello superiore.
32. Il concetto di ZSP
Il concetto ha una duplice funzione:
esplicativa dello sviluppo cognitivo,
valutativa dello sviluppo non ciò che il
bambino sa fare da solo ma ciò che il bambino
sa fare insieme agli altri è indicativo del suo
sviluppo. Nella ZSP si trovano i “boccioli” e non
i “frutti” . I primi hanno un valore diagnostico
maggiore rispetto ai secondi.
33. Gli strumenti culturali
Attraverso
le interazione sociali il
bambino non solo costruisce le sue
competenze cognitive ma entra anche
in contatto con la cultura di cui si
assicura la continuità.
Come avviene tale processo?
Vygostkij usa il concetto di strumenti
culturali
34. Strumenti culturali
“I mezzi psicologici e tecnologici perfezionati
nel corso della storia di ogni società allo
scopo di sostenere e ampliare la nostra
comprensione del mondo.”
Mezzi psicologici il linguaggio, la scrittura, i
sistemi di calcolo e le teorie scientifiche.
Mezzi tecnologici orologi , calendari ,
calcolatrici e computer.
35. Piaget e Vygotskij
a confronto
La genesi dei processi mentali
Architetture mentali
Costruttivismo
36. Genesi dei processi cognitivi
Piaget dall’intramentale all’intermentale
Lo sviluppo precede l’apprendimento
Vygotskijdall’intermentale all’intramentale
L’apprendimento precede lo sviluppo
37. Architetture mentali
Piaget e Vygotskij a confronto.
Piaget architetture mentali universali,
metaindividuali e metastoriche.
VygotskijContesti storici e culturali
diversi generano specifiche architetture
mentali
38. Esercitazioni
I concetti cardine per gli approfondimenti
sul testo di Schaffer
Stadio
Invarianti funzionali
Zona di sviluppo prossimale
Costruttivismo
39. Domande
Cosa significa che Vygotskij teorizza il primato del sociale
sull’ideale?
Cosa si intende per ZSP? Come può essere utilizzato tale
concetto?
Quali sono i riferimenti filosofici di Vygotskij?
Di quali tipi di strumenti parla e a che cosa servono?
40. JOHN BOWLBY (1907 – 1990)
Aree:
sviluppo affettivo e sociale,
psicopatologia.
Approccio teorico: teoria
dell’attaccamento.
Metodo: osservazione e
sperimentazione
Retroterra culturale: psichiatra, aderisce
alla psicoanalisi, se ne distacca e si
avvicina poi all’etologia e alle teorie
evoluzionistiche.
41. Il retroterra culturale
La psicoanalisi le prime relazioni infantili e
il loro ruolo nello sviluppo della personalità
L’esperienza psichiatrica deprivazione
affettiva e disturbi della personalità
L’etologia l’imprinting, la dotazione innata
e il ruolo adattivo, l’esperienza reale e non
fantasmatica.
42. La teoria dell’attaccamento
consente di indagare lo sviluppo delle prime
relazioni affettive e il ruolo delle emozioni in
tale processo
enfatizza l’importanza dei primi legami affettivi
per l’acquisizione della competenza sociale e
dell’adattamento all’ambiente.
offre un nuovo punto di vista per l’eziologia dei
disturbi mentali e della condotta.
Permette di analizzare sotto una luce nuova i
rapporti tra fattori affettivi, cognitivi e sociali
durante tutto il ciclo di vita.
43. Le sue opere fondamentali
“Attachment” (1969) “L’attaccamento alla madre”
la predisposizione a stabilire un legame è geneticamente determinata
“Separation” (1973) “La separazione dalla madre”
la separazione innesca ansietà e rabbia
“Loss” (1980) “ La perdita della madre”
La perdita come evento traumatico
44.
Con il termine attaccamento Bowlby si riferiva ad un
“pattern comportamentale che si basa sull’elicitare, o
cercare, cure da parte di un qualcuno che si sente meno in
grado di affrontare il mondo rispetto a qualcun altro cui
indirizza le sue richieste”.
Motivazione primaria - L’essere umano è predisposto a
stabilire un legame di attaccamento con la persona che si
prende cura di lui (monotropismo). Tale predisposizione è
geneticamente determinata e filogeneticamente trasmessa
in quanto funzionale alla sopravvivenza dell’individuo e
della specie.
45.
Modelli operativi interni (Internal working models).
Progressivamente, grazie all’esperienze che il
bambino fa con il caregiver, vengono a formarsi
rappresentazioni di sé e del partner. Tali
rappresentazioni sono suscettibili di trasformazioni
sulla base delle esperienze successive.
Le rappresentazioni interne fungono da filtro
nell’elaborazione dell’informazione proveniente
dall’esterno, e influenzano il comportamento del
soggetto e le relazioni che costruirà.
46. Rapporto tra affetti, cognizioni e comportamento: una
visione circolare.
Le esperienze affettive modelli
operativi interni le capacità di
elaborazione l’informazione che
il comportamento sociale e le
relazioni affettive
47. Approfondimenti e domande
Definisci il concetto di attaccamento
A cosa si riferisce il concetto di motivazione primaria
Definisci il concetto di modelli operativi interni e indica la
loro funzione.
Quali concetti prende dall’etologia?