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Indice
1. Schema stadi e schematismi del disegno
2. Disegni in evoluzione
3. Analisi grafica e spaziale
4. I colori nei disegni
5. La figura umana: evoluzione
6. La figura umana: caratteristiche
7. La figura umana: aspetti analitici
8. La famiglia e la famiglia di animali
9. L’albero
10. La casa dei sogni e la casa della realtà
 
1. STADIO MOTORIO: fino a 2 anni
PRODUZIONE DI SCARABOCCHI 
MODALITA’: scarica energetica
 
2. STADIO PERCETTIVO: da 2 anni a 2 anni e mezzo
PRODUZIONE DI SCARABOCCHI
MODALITA’: Controllo oculo-manuale, guida la propria mano
SIGNIFICATO: inizio di interpretazione
 
3. STADIO RAPPRESENTATIVO:  a 3 anni circa
DALLO SCARABOCCHIO AI PRIMI DISEGNI
MODALITA’: c’è intenzionalità 
Esegue linee spezzate (stacca la mano poi riprende in un altro punto)
Esprime sensazioni interiori
Descrive ad alta voce
Premessa per la scrittura
SIGNIFICATO: stadio raggiunto con la chiusura del cerchio
 
4. STADIO SOCIALE COMUNICATIVO: dai 4 anni in poi
FASE FIGURATIVA (passaggio definitivo)
MODALITA’: Disegna ciò che sa (fino a 6-7 anni)
DISEGNO FOTOGRAFICO (dagli 8 anni)
MODALITA’: disegna ciò che vede
1. TRACCIATI
Elementi semplici costituiti da punti e linee
2. DIAGRAMMI
Segnali legati l’uno all’altro
3. COMBINAZIONI
Somme di più diagrammi
4. AGGREGATI
Somme complesse di segni semplici
5. IMMAGINI
Disegno figurativo
Stadio motorio – 17 mesi. La bambina non presenta nessun disagio. Disegno armonico, con linee verso
l’alto prevalentemente curve.
Stadio motorio – 2 anni (Maschietto, ha una sorellina di 8 mesi). Tracciati in evoluzione verso diagrammi.
Stadio motorio-percettivo: - 2 anni e 2 mesi. Tracciati. Qualche tentativo di diagramma.
Stadio percettivo-rappresentativo: 2 anni e 8 mesi. Diagrammi e combinazioni. Il passaggio al disegno
rappresentativo è vicino.
Tracciati: anni 2 e 3 mesi.
Diagrammi: quasi 3 anni.
Regressione a tracciati e solo inizio diagrammi: 3 anni , causa nascita fratellino. Non chiude più il cerchio.
Aggregati e disegno rappresentativo:
4 anni.
LA COLLOCAZIONE NELLO SPAZIO
LO SCHEMA SPAZIALE SIMBOLICO
SPAZIO COMPLETAMENTE RIEMPITO 
SPAZIO ARMONICO, RIEMPITO ADEGUATAMENTE ma con baricentro delle figure piegato verso
sinistra (timori verso gli altri, verso le novità, timidezza).
SPAZIO RIEMPITO ma con aggressività: anni 2 e mezzo. Ha un fratellino di 6 mesi. Aggressività (rosso,
nero, tratti nervosi).
SPAZIO RIEMPITO
ADEGUATAMENTE (per due terzi del
foglio). Bambina di 7 anni.
SPAZIO LASCIATO VUOTO A DESTRA: paura, inibizioni, timore del nuovo e del futuro.
SPAZIO SCARSAMENTE RIEMPITO IN ALTO E A DESTRA: inibizioni, insicurezza, potenzialità non
utilizzate per timore e sfiducia in se stesso.
SPAZIO OCCUPATO SOLO NELLA
PARTE BASSA: concretezza, scarsi
entusiasmi, obiettivi realistici, manualità.
Sensazione di sentirsi schiacciato, meno
capace.
SPAZIO OCCUPATO SOLO NELLA PARTE BASSA. Bambina di 7 anni. Nella norma fino a 6-7 anni.
SPAZIO OCCUPATO SOLO NELLA PARTE BASSA CENTRALE. Lascia ampi margini a sinistra, a destra
e in alto. Non sa sfruttare le esperienze del suo passato (eccessivo margine a sinistra), teme di mettersi in
gioco (ampio margine destro) e non osa perseguire obiettivi per timore di non essere in grado (margine in
alto).
SPAZIO
COMPLETAMENTE
RIEMPITO: Bambino anni
9. Situazione positiva.
TRATTI VELOCI E NERVOSI (impulsività, velocità nell’azione) MA LA FIGURA E’ RIVOLTA VERSO
SINISTRA (tende a rifugiarsi nella sicurezza, scarso coraggio): bambino anni 7.
TRATTI COMPRESSI, RIGIDI, TRATTENUTI: bambino anni 7. E’ una armonia di facciata, il tratto è
stentato nel procedere e rivela scarsa spontaneità.
LINEE APPUNTITE, DISEGNO
SCHIACCIATO VERSO IL BASSO:
aggressività compressa, a volte prorompente.
Si sente oppresso dall’ambiente.
LINEE RETTE, TRONCATE. MANCANZA DI LINEE CURVE. La figura è collocata in basso, il disegno
non è completato, appare “sporco”, disordinato. L’insieme denota uno stato di malessere.
TRATTO PUNTIFORME: normale a 2 anni, patologico in seguito.
LINEE AMPIE, PREMUTE E CON ANGOLI: bambino di 2 anni e 8 mesi. Si trova nell’età oppositiva
“del no”. Le linee denotano le sue reazioni decise e talvolta aggressive.
LINEE DELL’INSICUREZZA E DELLA
COLLERA: la pressione è debole ma con
improvvisi ispessimenti dei tratti. Di tanto in
tanto subentrano degli angoli, come se
improvvisi scatti di nervosismo disturbino il
soggetto.
LINEE DELL’ANSIETA’: presentano numerosi angoli, l’insieme è poco armonico, il colore rosso è
prevalente. Denotano uno stato di agitazione e di ansia in un bambino di 2 anni e mezzo, che si nasconde se
gli altri bimbi gli si avvicinano.
LINEE IN EQUILIBRIO: il gesto è curvo e segue un andamento fluido e tondeggiante concentrico. La
collocazione dello scarabocchio è centrale, occupando quasi tutto lo spazio. I colori sono vari e
comprendono la gamma dei toni caldi (rosso, giallo) e freddi (blu, viola). Il bambino ha 3 anni e non ha
particolari problemi.
LE LINEE DEL MALESSERE E DELLA COSTRIZIONE: oltre ad occupare la parte sinistra del foglio
(timori e paure) la ragnatela con elementi ripetuti e stereotipati denota il timore di perdere il controllo e
scarsa spontaneità. Il soggetto ha 7 anni.
LA PRESSIONE FORTE, SENSORIALE E AGGRESSIVA: bambina di 3 anni definita “ribelle”. La
pressione delle linee è molto marcata e denota eccessiva aggressività, evidentemente per errori educativi.
LA SENSIBILITA’: bambina di 8 anni. I
colori soffusi e lievi, le linee precise e sicure
senza eccessi denotano la calma di una
bambina sensibile e sufficientemente sicura di
sé. Il disegno è ben centrato e occupa tutto lo
spazio.
L’EMOTIVO: il disegno è stato tracciato direttamente coi colori, che hanno tonalità vivaci e immediate. Il
tracciato è impulsivo, denota un temperamento più emotivo che razionale.
ARMONIA ED EQUILIBRIO: bambina di 8 anni. Il disegno denota equilibrio sia a livello spaziale che
grafico e di colore.
TRISTEZZA E ANSIA: l’autore ha 6 anni. Il disegno appare “sporco” nei tratti, denota scarsa chiarezza
(tratti angolosi, marrone nella parte sinistra). I colori rosso-nero contrapposti fanno ipotizzare conflittualità
affettiva.
FIGURA DI PICCOLE DIMENSIONI: inferiori ai due terzi del foglio, schiacciata in basso.
FIGURA DI DIMENSIONI INFERIORI ALLA MEDIA: per compensazione al senso di inferiorità traccia
il torace molto ampio, le spalle larghe, segnali di forza e aggressività.
FIGURE DI DIMENSIONI NORMALI: circa due terzi dell’altezza del foglio.
BLU: bambina di 4 anni. Fondo
completamente blu con macchie nere.
Esprime un bisogno di calma e di affetto. Il
nero suscita inquietudine, probabili tensioni.
BLU DI BASE COMPENSATO DA ROSA E ROSSO: bambina di 5 anni e mezzo. Il disegno è abbastanza
equilibrato, pur con la preponderanza del blu. I toni caldi sono, in questo caso, equilibratori.
IPERATTIVITA’ NEL ROSSO: bambino di 6
anni. Il colore prevalente è il rosso-fucsia,
insieme al giallo denota uno stato di ansia e
forte eccitabilità.
CERCA LA CALMA NEL BLU: l’autore ha 5 anni. Il tratto veloce e impulsivo del rosso e viola cerca - nella
parte colorata di blu - di soddisfare il proprio bisogno di calma e di quiete.
VIOLA E LA SENSIBILITA’: è raro il fondo viola quasi completo in una bimba di soli 3 anni. Denota
sensibilità e bisogno di sentirsi accettata.
MARRONE: la bimba ha 4 anni e la prevalenza di marrone indica il suo bisogno di sentirsi bene, anche a
livello corporeo. Il marrone è molto usato da bambini malati.
COLORI TENUI, DELICATEZZA: 9 anni l’autrice del disegno, denota delicatezza di sentimenti, eccessiva
sensibilità verso gli altri, timidezza nei rapporti sociali.
ROSSO-VERDE: tensione, bilanciata dall’energia del rosso e l’equilibrio del verde. Il bambino ha 5 anni ed è
precoce a livello cognitivo.
VARIETA’ DI COLORI, EQUILIBRIO: bambina di 6 anni. Vivacità emotiva sempre contenuta, buona
osservazione. La molteplicità di toni usati indica equilibrio, la razionalità ordinata dell’insieme una vivacità
intellettiva superiore alla sua età cronologica.
ESEMPIO DI LOCALIZZAZIONE DEL COLORE: il corpo GRIGIO e NERO indica contrarietà,
atteggiamento di ribellione, ma anche un possibile mascheramento emotivo.
3 anni: il bambino chiude il cerchio . La figura è l’uomo “girino”, costituito da una grande testa. Qualche
mese dopo vengono aggiunti gli arti direttamente attaccati alla testa.
Altro esempio di figura umana a 3 anni circa.
4 anni: la figura evolve, presente il collo e
l’allungamento delle gambe attaccate al collo, non
più alla testa.
4 anni: presenza del tronco, al quale vengono
attaccate gambe e braccia.
4 anni e 6 mesi: ulteriore evoluzione, nella figura appaiono le mani, le dita, i piedi, le orecchie. Qualche
differenziazione di colori.
6 anni: bambina di prima elementare. Le braccia e le gambe sono a tratto doppio.
6 anni: bambina di prima elementare. La sua figura è evoluta a livello grafico, ma denota braccia troppo
corte (problemi nella manualità e/o di espressione dell’affettività).
7 anni, si aggiungono dei particolari e migliora lo spirito di osservazione oltre che lo schema mentale
dell’IO, pressoché completo. Gli occhi sono più elaborati con ciglia, pupille e sguardo, fiocchi sui capelli,
scarpe, guance, abito ricamato e particolari del paesaggio.
8 anni: la bocca è evidenziata e le ciglia sono presenti. L’abito è colorato e i piedi sono di profilo, segnale di
evoluzione cognitiva.
10 anni: la figura è più aderente alle dimensioni
reali. La testa è completa dei particolari, il viso ha
una espressione. L’autrice ha aggiunto i gioielli
(collana e orecchini).
Identificazione regressiva IL BEBE’: autrice
di 9 anni. Scegliendo di disegnare la cuginetta
neonata esprime gelosia e un grande desiderio
di attenzione. E’ una svalorizzazione di sé.
Svalorizzazione di sé: L’autrice ha 9 anni e si cancella, subito dopo essersi disegnata per optare verso la
figura del fratello minore di 4 anni e mezzo. Il fatto che abbia scritto l’età ben visibile e abbia tracciato un
viso di grandi dimensioni indica una identificazione regressiva per gelosia.
Età di identificazione come fuga dalla realtà: L’autore ha 8 anni e si proietta in una figura di 29. L’età
adulta e la figura fantasiosa dimostrano una fuga da un presente che, per ragioni da indagare, il bambino sta
rifiutando.
Età di identificazione come fuga dal
presente: bambino di 9 anni disegna figura
di 20 anni.
Fuga dal presente in bambina di 9 anni: identificazione con una trentenne.
Identificazione come fuga nel futuro e nella fantasia: bambina di 8 anni disegna una figura inesistente
appartenente al mondo fantastico.
Identificazione nel burlone: il clown ha 20 anni. L’autrice ne ha 9. E’ frequente la ricerca della figura
“maschera” come quella dell’allegria forzata del pagliaccio, nei casi di situazioni reali poco accettate.
La figura “maschera” del cow boy: frequente come identificazione di fuga nei maschi. In questo caso in
dica una fuga ancora maggiore, per la definizione di Peter Pan.
Identificazione realistica con la sorella maggiore: l’autrice ha 9 anni, il disegno denota il desiderio di essere
al posto della sorella, molto ammirata, soprattutto a livello intellettivo (Testa di grandi dimensioni). Più che
una fuga, si tratta di un modello.
Figura con testa di grandi dimensioni:
l’attenzione per la testa, elemento prevalente
della figura, indica una preoccupazione per la
propria componente cognitiva.
Figura con arti molto lunghi: iniziativa, voglia di fare.
Figura di dimensioni eccessivamente piccole: l’autore ha 9 anni, la figura mostra una identificazione
materna. L’esiguità delle dimensioni denota grande insicurezza.
Figura di grandi dimensioni con tratti di
aggressività: autore di 7 anni. I tratti aggressivi
sono costituiti dalle spalle larghe, la posizione
delle braccia, i denti visibili, gli occhiali e i
guanti neri, l’aspetto “forte” spesso maschera
l’opposto nella realtà. Evidente la fuga dall’età
reale nel futuro (desiderio di gratificazione
immediata in una realtà problematica).
Figure asimmetriche: il baricentro di ambedue le figure è spostato, uno verso sinistra (lato regressivo di
rifugio nella sicurezza), l’altro verso destra con ritorno successivo a sinistra. Autrice di 4 anni.
Figura di profilo e fuga nel futuro: autore di 8 anni.
Figura di profilo e fuga nel futuro: autrice di
9 anni.
Figura frontale e piedi divaricati: sicurezza.
Figura frontale con tratti aggressivi
(teschio sul berretto, sigaretta), fuga
nell’età adulta e piedi molto grandi: falsa
sicurezza, bisogno di assumere un
atteggiamento “schermo” per coprire
l’insicurezza.
Posizione inibitoria: braccia attaccate al
corpo, mani a manopola (sensazione di
incapacità nell’influenzare la realtà),
atteggiamento statico, piedi che non
appoggiano per terra, bisogno di controllo
difensivo. Autrice di 7 anni.
Posizione evoluta: l’atteggiamento è di movimento, dovuto alle braccia sui fianchi, piuttosto rare nei
disegni. Autrice di 7 anni.
Braccia appena staccate dal corpo: posizione ideale, disponibilità affettiva. Autrice di 5 anni.
Braccia in alto: atteggiamento aggressivo, richiesta insistente di attenzione.
Braccia orizzontali: posizione primitiva, dovrebbe scomparire con l’età. L’autrice ha 7 anni.
Le cancellature: oltre ad aver cancellato la prima figura di identificazione (negazione di sé) l’autore esegue
una figura di piccole dimensioni, si proietta in una figura “di copertura” non realistica, sfugge all’età reale,
non colora il disegno. L’insieme denota insicurezza, sfiducia di sé, indecisione, senso di inferiorità.
Tracciato squadrato con angoli e ripetizioni stereotipate: i dettagli sono di tipo ossessivo, il tratto è rigido
e angoloso. Denotano il bisogno di mantenere la realtà sotto controllo, come probabile fuga dall’ansia.
Tracciato lieve: l’autrice ha 7 anni, si identifica in modo leggermente regressivo (insicurezza, sfiducia), il
tracciato è lieve, caratterizzato da colori tenui.
Realismo del colore: si realizza intorno ai 7 anni. L’autore frequenta infatti la seconda elementare.
Colore dominante NERO: esempio di scarso
realismo, aggressività evidente.
La testa piccola: autore di 7 anni. La testa molto piccola rispetto al corpo indica senso di inferiorità. Le
braccia orizzontali denotano primitività, confermata dalla fila di bottoni (simbiosi, dipendenza eccessiva da
una figura parentale).
Esempio di testa eccessivamente piccola in
disegno di bambino di 7 anni: fuga dall’età
reale, ricerca di forza e sicurezza (torace
esageratamente largo, spalle larghe, mani
grandi).
Testa primitiva, manca la tonalità emotiva:
Fuga dalla realtà anche riguardo al fattore
“età”.Pupazzo inanimato, occhi vuoti, forti
inibizioni.
Testa grande, decerebrata, occhi con sola
pupilla: limite cognitivo, visione limitata
della realtà.
Presenza orecchie: autore 7 anni, ipersensibilità alla critica, timore della disapprovazione sociale. L’età
adulta della figura dimostra una fuga dalla realtà, l’incertezza del tratto e le cancellature difficoltà di
identificazione.
Bocca sorridente: autrice 7 anni. La bocca è a tratto unico, piuttosto primitiva, denota passività, dipendenza.
Bocca in evidenza, circolare: la mancanza degli occhi porta tutta l’attenzione sulla bocca. Probabile avidità
orale.
Collo in evidenza: anche una collana può servire a metterlo in evidenza, l’autrice ha 7 anni. Dimostra la sua
difficoltà a gestire gli impulsi, il timore di perdere il controllo emozionale.
Collo allungato: atteggiamenti poco spontanei,
distacco tra ragione ed emozioni.
Braccia moncherini: le braccia cortissime rispetto al corpo denotano una paura patologica a esprimere il lato
affettivo e le emozioni. Equivale all’albero con la forte strozzatura nel tronco e , in parte, al collo molto
sottile.
Albero con forte strozzatura nel tronco: difficoltà a mediare le emozioni, blocco emotivo.
Torace ampio: forza fisica reale o per compensazione di stato d’inferiorità.
Piedi non appoggiati, scarso contatto con la linea di terra: insicurezza. (Fuga dall’età reale).
Mani nella norma: autrice di 8 anni.
Mani a manopola: difficoltà pratiche, talvolta sensazione di incapacità a manipolare la realtà in modo
proficuo e gratificante. Fuga dall’età reale. Autore di 7 anni.
Narcisismo del vestiario: è un finto estroverso
che cerca soprattutto l’approvazione sociale.
Autrice di 8 anni. Fuga dall’età reale.
Bolla protettiva: può trattarsi, come in questa
figura, di un velo o di una qualsiasi linea utile a
contenere la figura stessa, che denota bisogno
difensivo di proteggersi, di creare una barriera
difensiva tra sé e gli altri, vissuti come
minacciosi a livello emozionale.
Lunga fila di bottoni: oltre i 6-7 anni denota una dipendenza eccessiva da una figura parentale, spesso un
rapporto simbiotico che ostacola l’autonomia. L’autrice ha 9 anni, si colloca nel lato sinistro, a conferma della
sua insicurezza.
Svalorizzazione di sé. L’autrice ha 10 anni. La famiglia “qualunque” confrontata con la famiglia di animali
mostra un tentativo di identificazione con un topolino, evidente desiderio inconscio di prendere il posto del
fratello minore, ma l’aggettivazione è negativa. Situazione conflittuale. (Fig. 1 e 2)
Figura 1
Figura 2
Angoscia elevata, contrasto di identificazione. L’autore afferma di voler essere Rocky (desiderio di essere
forte e considerato), ma nella famiglia si disegna molto piccolo (inferiorità) rivolto al lato sinistro del foglio
(bisogno di sicurezza), con aggettivi negativi. Conflittuale anche la figura paterna, in quanto ambivalente.
(Fig. 3 e 4)
Figura 3
Figura 4
Autosvalutazione: l’autore si disegna e poi si cancella. La famiglia “ideale” è costituita perciò solo dalla
coppia di genitori, percepita come privilegiata, la sola ad essere degna di rappresentazione. (Fig. 5)
Figura 5
Narcisismo: l’autore si disegna, nella famiglia di animali, più grande del padre e si colloca nel lato
destro.La scelta del leone e la dimensione mostrano l’atteggiamento di sfida del bambino, che ha 10 anni. Dal
disegno della famiglia si deduce notevole carica aggressiva, la posizione del protagonista a destra, mentre il
padre è confinato nel lato opposto: la lontananza mostra il conflitto. (Fig. 6 e 7)
Figura 6
Figura 7
Massima autosvalutazione: il bambino non fa nemmeno un tentativo per disegnarsi. Rimane solo la coppia
parentale. Anche nella famiglia di animali l’autore non rappresenta se stesso. (Fig. 8 e 9)
Figura 8
Figura 9
Negazione della minaccia: In questo disegno l’autore non disegna la sorellina, vissuta con forte gelosia e
come elemento di minaccia. La soluzione ideale è quella di liberarsi della minaccia, cosa che nel disegno
rivela uno stato conflittuale che richiede soluzione. Infatti nella famiglia di animali la sorella è percepita come
uno scorpione “cattivo, insolente, impiccione”. (Fig. 1 e 2)
Figura 1
Figura 2
Negazione delle sorelle, svalutate : nel disegno della famiglia ideale il protagonista , di 9 anni, assume il
ruolo del fratello maggiore (vi si identifica) mentre elimina le sorelle, che invece la richiesta obbliga a
rappresentare nella famiglia reale, quella di animali. (Fig. 3 e 4)
Figura 3
Figura 4
Famiglia sognata e famiglia reale : in questi due disegni le famiglie – quella ideale e quella reale – sono
completamente diverse. La prima è legata al principio di piacere (i genitori sono sostituti dagli zii). Inoltre
l’autrice che ha 9 anni si identifica con la sorella maggiore, mettendo in atto una identificazione con la
rivale. Il senso di inferiorità appare evidente nella identificazione “animale” (più piccola e appartata).
(Fig. 5 e 6)
Figura 5
Figura 6
Allontana la sorellina: questo fratello maggiore rivela la sua gelosia nei confronti della sorellina,
allontanandola dalla madre e collocando se stesso accanto a lei.
Una famiglia dove si comunica: ecco un esempio di famiglia capace di comunicare, percepita dall’autrice,
che è la figlia maggiore, in modo aperto e positivo. La bambina ha 10 anni e ha concesso alla sorellina il posto
privilegiato in mezzo ai genitori, senza negarsi il rapporto con loro.
Situazione edipica in pre-adolescente: il tentativo dell’autrice (con le mani alzate) di allontanare la madre
avviene sia volgendone lo sguardo in direzione opposta, sia identificandosi col padre tramite l’abbigliamento
simile. La fila di bottoni sulla giacca del padre indica che in questo periodo la ragazzina (11 anni) sta
cercando un rapporto più stretto con lui, frapponendosi come può tra padre e madre.
Affettività positiva: il figlio si colloca in mezzo ai genitori. La situazione è ideale, la famiglia è a tavola in
atteggiamento di apertura e condivisione.
Narcisismo aggressivo, genitori poco adeguati: Il protagonista è il “leone” al centro, in posizione di
superiorità, confermata dalle dimensioni maggiori rispetto ai genitori, che, collocati di lato e molto piccoli,
sono vissuti in modo del tutto inadeguato dal figlio.
Un papà svalorizzato: è probabile che sia un padre assente per lavoro, che abbia delegato alla madre ogni
responsabilità familiare, questa “formichina” disegnata dal figlio, che non riconosce in lui una presenza
importante.
Genitori litigiosi e aggressività gelosa verso il genitore del medesimo sesso: si stanno separando questi
genitori litigiosi, che scatenano forte aggressività nel figlio, portato, a causa della difficile situazione, ad
assumere un ruolo che non gli compete, quello di difensore della mamma “gatta”.
Ogni elemento della famiglia è stato isolato da tutti gli altri. L’autore sembra volerli tenere a distanza,
mentre colloca se stesso a destra, è l’unico a non essere racchiuso in una cornice.
Non c’è padre nella realtà del bambino, anche se lo disegna: l’isolamento con cui il protagonista vive i
rapporti familiari è patologico, indica difficoltà di comunicazione, schematismo e controllo eccessivo. Le
figure di schiena mostrano l’incapacità ad essere spontaneo. Il reticolato non consente al gruppo familiare di
mettersi in relazione.
Isolamento a coppie: questa famiglia è percepita a coppie (maschile e femminile)dalla piccola autrice di 9
anni. La televisione e il computer sono l’opposto della comunicazione.
Isolamento senza madre: in questa famiglia la mancanza della madre è evidente, mentre padre e figlio sono
di schiena di fronte alla tv, in atteggiamento poco comunicativo. Il neonato è appartato rispetto agli altri. Non
c’è un vero gruppo familiare. L’insicurezza dell’autore nel trovare una propria collocazione si osserva nella
figura cancellata.
Isolamento in famiglia: nei due disegni ogni componente familiare è isolato da sbarre e fa qualcosa per
proprio conto. Questa tipologia di disegno di famiglia è statisticamente in aumento.
Tronco più grosso della chioma – collocazione a sinistra. Anni 8. Vive nel presente.
Tronco sottile (età più avanzata) – rami troncati (aggressività trattenuta)
Dimensioni adeguate per l’età del tronco rispetto alla chioma (anni 9)
Atteggiamento di chiusura: chioma doppiamente
racchiusa, eccessivamente difesa
Atteggiamento di chiusura, foro nel tronco (probabile problema emotivo)
Chioma sproporzionata rispetto al tronco:
presunzione, alti ideali ma poco realismo per
raggiungerli
Chioma sproporzionata e “a sacco”: denota molta fantasia ma scarsa concretezza e tenacia
Esempio di chioma a sacco: mancanza di iniziativa, pigrizia
Chioma accentuata verso destra: presunzione, coscienza esagerata di sé, vanità, superficialità
Chioma proporzionata rispetto al tronco, ad
arcate: buone maniere e gentilezza
Chioma esageratamente piccola: l’autrice ha 7 anni, vive ancora nel presente, difficoltà a programmarsi
attività e tempi
Il foro nel tronco: indice di un trauma, di un blocco emotivo non ancora superato
Tronco a bordi paralleli (visione infantile del mondo), normale fino a 10-11 anni.
Tronco con la base, presenza di frutti, equilibrio fra tronco e chioma.
Tronco saldato (forma primitiva)
Rami appuntiti racchiusi dalla chioma: aggressività controllata. Tronco esile: scarsa sicurezza di base.
Tronco con base allargata a sinistra, collocazione a sinistra: timidezza, inibizioni
Tronco rovesciato (base più stretta della parte
superiore): insicurezza di base
A linee interrotte: impulsività, nervosismo,
impazienza
Antropomorfismo: il burlone. Il soggetto sa mascherare i suoi stati d’animo negativi con una formazione
reattiva
La casa diroccata : L’autore ha 10 anni, colpisce la casa diroccata idealizzata come casa dei suoi sogni.
Questo bambino ha in realtà una situazione familiare che può far pensare simbolicamente a una “casa
diroccata”. Non c’è un padre presente, lui e i fratelli sono figli di padri diversi, la madre è sola a crescerli e ha
notevoli problemi economici, oltre che psicologici.
La casa reale del bambino precedente è gialla, ben definita geometricamente, ma ha un aspetto più triste
della precedente, che, anche se diroccata, è colorata con diverse tonalità.
Famiglia di animali: lo stesso bambino ha
disegnato la famiglia di animali con molte
cancellature, il disegno si presenta sporco e poco
chiaro. Così si vive il piccolo autore, le sue
incertezze sono confermate da questo disegno
oltre che dalla casa non finita, diroccata appunto.
Una casa animata e una casa vuota: la differenza fra la casa dei sogni e quella vera è evidente. La prima è
abitata e le persone interagiscono fra loro, la seconda è vuota e non è colorata. (Fig. 1 e 2)
Figura 1
Figura 2
Una casa viola abitata e un freddo prospetto geometrico: anche queste due case parlano da sé, la prima ha
la famigliola riunita su balcone, la seconda sembra una piantina di un geometra. Il colore viola della casa dei
sogni comunica sensibilità, il desiderio di far piacere ai genitori in modo da averli più presenti. (Fig.3 e 4)
Figura 3
Figura 4
L’albero dello stesso bambino ne conferma la
malinconia, è spoglio e invernale, occupa solo la
parte bassa del foglio.
Stralci di vita e una piantina anonima: sono numerose le case che rivelano vitalità e animazione a livello
ideale, ma solitudine a livello di realtà. Anche questa bambina, 9 anni, conferma le due versioni contrastanti.
(Fig. 5 e 6)
Figura 5
Figura 6
Due case simili: Ecco una conferma di una situazione positiva: il bambino sovrappone la casa dei sogni e
quella reale. Conferma la sua soddisfazione consapevolmente nella breve nota sotto al secondo disegno.
(Fig. 7 e 8)
Figura 7
Figura 8
Una casa con tanta luce: L’arcobaleno racchiude l’intera gamma di colori e sopra è collocata la casa dei
sogni. Viene definita “magica”. E’ evidente il bisogno di rifugiarsi nel mondo fantastico di questa bimba di 10
anni, che rappresenta la casa reale con la solita piantina anonima. (Fig. 9 e 10)
Figura 9
Figura 10
La famiglia a tavola sta insieme, nella realtà la casa appare chiusa, sembra disabitata. L’autrice afferma
che, nel mondo dei sogni, passerebbe con loro la giornata, andando in giro. (Fig. 11 e 12)
Figura 11
Figura 12
Una villa grande e vivace: è definita così la casa dei sogni di questa bambina di 10 anni, che la riempie coi
suoi familiari sorridenti e dalle braccia aperte in segno di disponibilità. Afferma, che cambierebbe la casa
reale: ha avuto difficoltà a disegnarla e solo dopo averne cancellata una. Si noti l’essenzialità della seconda
casa e la mancanza di persone. (Fig. 13 e 14)
Figura 13
Figura 14

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  • 1. Diritti riservati. Copyright Franco Angeli 2005. Vietato noleggio e duplicazione. Proiezione riservata al solo utilizzo privato.
  • 2. Indice 1. Schema stadi e schematismi del disegno 2. Disegni in evoluzione 3. Analisi grafica e spaziale 4. I colori nei disegni 5. La figura umana: evoluzione 6. La figura umana: caratteristiche 7. La figura umana: aspetti analitici 8. La famiglia e la famiglia di animali 9. L’albero 10. La casa dei sogni e la casa della realtà
  • 3.
  • 4.   1. STADIO MOTORIO: fino a 2 anni PRODUZIONE DI SCARABOCCHI  MODALITA’: scarica energetica   2. STADIO PERCETTIVO: da 2 anni a 2 anni e mezzo PRODUZIONE DI SCARABOCCHI MODALITA’: Controllo oculo-manuale, guida la propria mano SIGNIFICATO: inizio di interpretazione   3. STADIO RAPPRESENTATIVO:  a 3 anni circa DALLO SCARABOCCHIO AI PRIMI DISEGNI MODALITA’: c’è intenzionalità  Esegue linee spezzate (stacca la mano poi riprende in un altro punto) Esprime sensazioni interiori Descrive ad alta voce Premessa per la scrittura SIGNIFICATO: stadio raggiunto con la chiusura del cerchio   4. STADIO SOCIALE COMUNICATIVO: dai 4 anni in poi FASE FIGURATIVA (passaggio definitivo) MODALITA’: Disegna ciò che sa (fino a 6-7 anni) DISEGNO FOTOGRAFICO (dagli 8 anni) MODALITA’: disegna ciò che vede
  • 5.
  • 6. 1. TRACCIATI Elementi semplici costituiti da punti e linee 2. DIAGRAMMI Segnali legati l’uno all’altro 3. COMBINAZIONI Somme di più diagrammi 4. AGGREGATI Somme complesse di segni semplici 5. IMMAGINI Disegno figurativo
  • 7.
  • 8. Stadio motorio – 17 mesi. La bambina non presenta nessun disagio. Disegno armonico, con linee verso l’alto prevalentemente curve.
  • 9. Stadio motorio – 2 anni (Maschietto, ha una sorellina di 8 mesi). Tracciati in evoluzione verso diagrammi.
  • 10. Stadio motorio-percettivo: - 2 anni e 2 mesi. Tracciati. Qualche tentativo di diagramma.
  • 11. Stadio percettivo-rappresentativo: 2 anni e 8 mesi. Diagrammi e combinazioni. Il passaggio al disegno rappresentativo è vicino.
  • 12. Tracciati: anni 2 e 3 mesi.
  • 14. Regressione a tracciati e solo inizio diagrammi: 3 anni , causa nascita fratellino. Non chiude più il cerchio.
  • 15. Aggregati e disegno rappresentativo: 4 anni.
  • 16.
  • 18. LO SCHEMA SPAZIALE SIMBOLICO
  • 20. SPAZIO ARMONICO, RIEMPITO ADEGUATAMENTE ma con baricentro delle figure piegato verso sinistra (timori verso gli altri, verso le novità, timidezza).
  • 21. SPAZIO RIEMPITO ma con aggressività: anni 2 e mezzo. Ha un fratellino di 6 mesi. Aggressività (rosso, nero, tratti nervosi).
  • 22. SPAZIO RIEMPITO ADEGUATAMENTE (per due terzi del foglio). Bambina di 7 anni.
  • 23. SPAZIO LASCIATO VUOTO A DESTRA: paura, inibizioni, timore del nuovo e del futuro.
  • 24. SPAZIO SCARSAMENTE RIEMPITO IN ALTO E A DESTRA: inibizioni, insicurezza, potenzialità non utilizzate per timore e sfiducia in se stesso.
  • 25. SPAZIO OCCUPATO SOLO NELLA PARTE BASSA: concretezza, scarsi entusiasmi, obiettivi realistici, manualità. Sensazione di sentirsi schiacciato, meno capace.
  • 26. SPAZIO OCCUPATO SOLO NELLA PARTE BASSA. Bambina di 7 anni. Nella norma fino a 6-7 anni.
  • 27. SPAZIO OCCUPATO SOLO NELLA PARTE BASSA CENTRALE. Lascia ampi margini a sinistra, a destra e in alto. Non sa sfruttare le esperienze del suo passato (eccessivo margine a sinistra), teme di mettersi in gioco (ampio margine destro) e non osa perseguire obiettivi per timore di non essere in grado (margine in alto).
  • 29. TRATTI VELOCI E NERVOSI (impulsività, velocità nell’azione) MA LA FIGURA E’ RIVOLTA VERSO SINISTRA (tende a rifugiarsi nella sicurezza, scarso coraggio): bambino anni 7.
  • 30. TRATTI COMPRESSI, RIGIDI, TRATTENUTI: bambino anni 7. E’ una armonia di facciata, il tratto è stentato nel procedere e rivela scarsa spontaneità.
  • 31. LINEE APPUNTITE, DISEGNO SCHIACCIATO VERSO IL BASSO: aggressività compressa, a volte prorompente. Si sente oppresso dall’ambiente.
  • 32. LINEE RETTE, TRONCATE. MANCANZA DI LINEE CURVE. La figura è collocata in basso, il disegno non è completato, appare “sporco”, disordinato. L’insieme denota uno stato di malessere.
  • 33. TRATTO PUNTIFORME: normale a 2 anni, patologico in seguito.
  • 34. LINEE AMPIE, PREMUTE E CON ANGOLI: bambino di 2 anni e 8 mesi. Si trova nell’età oppositiva “del no”. Le linee denotano le sue reazioni decise e talvolta aggressive.
  • 35. LINEE DELL’INSICUREZZA E DELLA COLLERA: la pressione è debole ma con improvvisi ispessimenti dei tratti. Di tanto in tanto subentrano degli angoli, come se improvvisi scatti di nervosismo disturbino il soggetto.
  • 36. LINEE DELL’ANSIETA’: presentano numerosi angoli, l’insieme è poco armonico, il colore rosso è prevalente. Denotano uno stato di agitazione e di ansia in un bambino di 2 anni e mezzo, che si nasconde se gli altri bimbi gli si avvicinano.
  • 37. LINEE IN EQUILIBRIO: il gesto è curvo e segue un andamento fluido e tondeggiante concentrico. La collocazione dello scarabocchio è centrale, occupando quasi tutto lo spazio. I colori sono vari e comprendono la gamma dei toni caldi (rosso, giallo) e freddi (blu, viola). Il bambino ha 3 anni e non ha particolari problemi.
  • 38. LE LINEE DEL MALESSERE E DELLA COSTRIZIONE: oltre ad occupare la parte sinistra del foglio (timori e paure) la ragnatela con elementi ripetuti e stereotipati denota il timore di perdere il controllo e scarsa spontaneità. Il soggetto ha 7 anni.
  • 39. LA PRESSIONE FORTE, SENSORIALE E AGGRESSIVA: bambina di 3 anni definita “ribelle”. La pressione delle linee è molto marcata e denota eccessiva aggressività, evidentemente per errori educativi.
  • 40. LA SENSIBILITA’: bambina di 8 anni. I colori soffusi e lievi, le linee precise e sicure senza eccessi denotano la calma di una bambina sensibile e sufficientemente sicura di sé. Il disegno è ben centrato e occupa tutto lo spazio.
  • 41. L’EMOTIVO: il disegno è stato tracciato direttamente coi colori, che hanno tonalità vivaci e immediate. Il tracciato è impulsivo, denota un temperamento più emotivo che razionale.
  • 42. ARMONIA ED EQUILIBRIO: bambina di 8 anni. Il disegno denota equilibrio sia a livello spaziale che grafico e di colore.
  • 43. TRISTEZZA E ANSIA: l’autore ha 6 anni. Il disegno appare “sporco” nei tratti, denota scarsa chiarezza (tratti angolosi, marrone nella parte sinistra). I colori rosso-nero contrapposti fanno ipotizzare conflittualità affettiva.
  • 44. FIGURA DI PICCOLE DIMENSIONI: inferiori ai due terzi del foglio, schiacciata in basso.
  • 45. FIGURA DI DIMENSIONI INFERIORI ALLA MEDIA: per compensazione al senso di inferiorità traccia il torace molto ampio, le spalle larghe, segnali di forza e aggressività.
  • 46. FIGURE DI DIMENSIONI NORMALI: circa due terzi dell’altezza del foglio.
  • 47.
  • 48. BLU: bambina di 4 anni. Fondo completamente blu con macchie nere. Esprime un bisogno di calma e di affetto. Il nero suscita inquietudine, probabili tensioni.
  • 49. BLU DI BASE COMPENSATO DA ROSA E ROSSO: bambina di 5 anni e mezzo. Il disegno è abbastanza equilibrato, pur con la preponderanza del blu. I toni caldi sono, in questo caso, equilibratori.
  • 50. IPERATTIVITA’ NEL ROSSO: bambino di 6 anni. Il colore prevalente è il rosso-fucsia, insieme al giallo denota uno stato di ansia e forte eccitabilità.
  • 51. CERCA LA CALMA NEL BLU: l’autore ha 5 anni. Il tratto veloce e impulsivo del rosso e viola cerca - nella parte colorata di blu - di soddisfare il proprio bisogno di calma e di quiete.
  • 52. VIOLA E LA SENSIBILITA’: è raro il fondo viola quasi completo in una bimba di soli 3 anni. Denota sensibilità e bisogno di sentirsi accettata.
  • 53. MARRONE: la bimba ha 4 anni e la prevalenza di marrone indica il suo bisogno di sentirsi bene, anche a livello corporeo. Il marrone è molto usato da bambini malati.
  • 54. COLORI TENUI, DELICATEZZA: 9 anni l’autrice del disegno, denota delicatezza di sentimenti, eccessiva sensibilità verso gli altri, timidezza nei rapporti sociali.
  • 55. ROSSO-VERDE: tensione, bilanciata dall’energia del rosso e l’equilibrio del verde. Il bambino ha 5 anni ed è precoce a livello cognitivo.
  • 56. VARIETA’ DI COLORI, EQUILIBRIO: bambina di 6 anni. Vivacità emotiva sempre contenuta, buona osservazione. La molteplicità di toni usati indica equilibrio, la razionalità ordinata dell’insieme una vivacità intellettiva superiore alla sua età cronologica.
  • 57. ESEMPIO DI LOCALIZZAZIONE DEL COLORE: il corpo GRIGIO e NERO indica contrarietà, atteggiamento di ribellione, ma anche un possibile mascheramento emotivo.
  • 58.
  • 59. 3 anni: il bambino chiude il cerchio . La figura è l’uomo “girino”, costituito da una grande testa. Qualche mese dopo vengono aggiunti gli arti direttamente attaccati alla testa.
  • 60. Altro esempio di figura umana a 3 anni circa.
  • 61. 4 anni: la figura evolve, presente il collo e l’allungamento delle gambe attaccate al collo, non più alla testa.
  • 62. 4 anni: presenza del tronco, al quale vengono attaccate gambe e braccia.
  • 63. 4 anni e 6 mesi: ulteriore evoluzione, nella figura appaiono le mani, le dita, i piedi, le orecchie. Qualche differenziazione di colori.
  • 64. 6 anni: bambina di prima elementare. Le braccia e le gambe sono a tratto doppio.
  • 65. 6 anni: bambina di prima elementare. La sua figura è evoluta a livello grafico, ma denota braccia troppo corte (problemi nella manualità e/o di espressione dell’affettività).
  • 66. 7 anni, si aggiungono dei particolari e migliora lo spirito di osservazione oltre che lo schema mentale dell’IO, pressoché completo. Gli occhi sono più elaborati con ciglia, pupille e sguardo, fiocchi sui capelli, scarpe, guance, abito ricamato e particolari del paesaggio.
  • 67. 8 anni: la bocca è evidenziata e le ciglia sono presenti. L’abito è colorato e i piedi sono di profilo, segnale di evoluzione cognitiva.
  • 68. 10 anni: la figura è più aderente alle dimensioni reali. La testa è completa dei particolari, il viso ha una espressione. L’autrice ha aggiunto i gioielli (collana e orecchini).
  • 69.
  • 70.
  • 71. Identificazione regressiva IL BEBE’: autrice di 9 anni. Scegliendo di disegnare la cuginetta neonata esprime gelosia e un grande desiderio di attenzione. E’ una svalorizzazione di sé.
  • 72. Svalorizzazione di sé: L’autrice ha 9 anni e si cancella, subito dopo essersi disegnata per optare verso la figura del fratello minore di 4 anni e mezzo. Il fatto che abbia scritto l’età ben visibile e abbia tracciato un viso di grandi dimensioni indica una identificazione regressiva per gelosia.
  • 73. Età di identificazione come fuga dalla realtà: L’autore ha 8 anni e si proietta in una figura di 29. L’età adulta e la figura fantasiosa dimostrano una fuga da un presente che, per ragioni da indagare, il bambino sta rifiutando.
  • 74. Età di identificazione come fuga dal presente: bambino di 9 anni disegna figura di 20 anni.
  • 75. Fuga dal presente in bambina di 9 anni: identificazione con una trentenne.
  • 76. Identificazione come fuga nel futuro e nella fantasia: bambina di 8 anni disegna una figura inesistente appartenente al mondo fantastico.
  • 77. Identificazione nel burlone: il clown ha 20 anni. L’autrice ne ha 9. E’ frequente la ricerca della figura “maschera” come quella dell’allegria forzata del pagliaccio, nei casi di situazioni reali poco accettate.
  • 78. La figura “maschera” del cow boy: frequente come identificazione di fuga nei maschi. In questo caso in dica una fuga ancora maggiore, per la definizione di Peter Pan.
  • 79. Identificazione realistica con la sorella maggiore: l’autrice ha 9 anni, il disegno denota il desiderio di essere al posto della sorella, molto ammirata, soprattutto a livello intellettivo (Testa di grandi dimensioni). Più che una fuga, si tratta di un modello.
  • 80.
  • 81. Figura con testa di grandi dimensioni: l’attenzione per la testa, elemento prevalente della figura, indica una preoccupazione per la propria componente cognitiva.
  • 82. Figura con arti molto lunghi: iniziativa, voglia di fare.
  • 83. Figura di dimensioni eccessivamente piccole: l’autore ha 9 anni, la figura mostra una identificazione materna. L’esiguità delle dimensioni denota grande insicurezza.
  • 84. Figura di grandi dimensioni con tratti di aggressività: autore di 7 anni. I tratti aggressivi sono costituiti dalle spalle larghe, la posizione delle braccia, i denti visibili, gli occhiali e i guanti neri, l’aspetto “forte” spesso maschera l’opposto nella realtà. Evidente la fuga dall’età reale nel futuro (desiderio di gratificazione immediata in una realtà problematica).
  • 85. Figure asimmetriche: il baricentro di ambedue le figure è spostato, uno verso sinistra (lato regressivo di rifugio nella sicurezza), l’altro verso destra con ritorno successivo a sinistra. Autrice di 4 anni.
  • 86.
  • 87. Figura di profilo e fuga nel futuro: autore di 8 anni.
  • 88. Figura di profilo e fuga nel futuro: autrice di 9 anni.
  • 89. Figura frontale e piedi divaricati: sicurezza.
  • 90. Figura frontale con tratti aggressivi (teschio sul berretto, sigaretta), fuga nell’età adulta e piedi molto grandi: falsa sicurezza, bisogno di assumere un atteggiamento “schermo” per coprire l’insicurezza.
  • 91. Posizione inibitoria: braccia attaccate al corpo, mani a manopola (sensazione di incapacità nell’influenzare la realtà), atteggiamento statico, piedi che non appoggiano per terra, bisogno di controllo difensivo. Autrice di 7 anni.
  • 92. Posizione evoluta: l’atteggiamento è di movimento, dovuto alle braccia sui fianchi, piuttosto rare nei disegni. Autrice di 7 anni.
  • 93. Braccia appena staccate dal corpo: posizione ideale, disponibilità affettiva. Autrice di 5 anni.
  • 94. Braccia in alto: atteggiamento aggressivo, richiesta insistente di attenzione.
  • 95. Braccia orizzontali: posizione primitiva, dovrebbe scomparire con l’età. L’autrice ha 7 anni.
  • 96.
  • 97. Le cancellature: oltre ad aver cancellato la prima figura di identificazione (negazione di sé) l’autore esegue una figura di piccole dimensioni, si proietta in una figura “di copertura” non realistica, sfugge all’età reale, non colora il disegno. L’insieme denota insicurezza, sfiducia di sé, indecisione, senso di inferiorità.
  • 98. Tracciato squadrato con angoli e ripetizioni stereotipate: i dettagli sono di tipo ossessivo, il tratto è rigido e angoloso. Denotano il bisogno di mantenere la realtà sotto controllo, come probabile fuga dall’ansia.
  • 99. Tracciato lieve: l’autrice ha 7 anni, si identifica in modo leggermente regressivo (insicurezza, sfiducia), il tracciato è lieve, caratterizzato da colori tenui.
  • 100.
  • 101. Realismo del colore: si realizza intorno ai 7 anni. L’autore frequenta infatti la seconda elementare.
  • 102. Colore dominante NERO: esempio di scarso realismo, aggressività evidente.
  • 103.
  • 104. La testa piccola: autore di 7 anni. La testa molto piccola rispetto al corpo indica senso di inferiorità. Le braccia orizzontali denotano primitività, confermata dalla fila di bottoni (simbiosi, dipendenza eccessiva da una figura parentale).
  • 105. Esempio di testa eccessivamente piccola in disegno di bambino di 7 anni: fuga dall’età reale, ricerca di forza e sicurezza (torace esageratamente largo, spalle larghe, mani grandi).
  • 106. Testa primitiva, manca la tonalità emotiva: Fuga dalla realtà anche riguardo al fattore “età”.Pupazzo inanimato, occhi vuoti, forti inibizioni.
  • 107. Testa grande, decerebrata, occhi con sola pupilla: limite cognitivo, visione limitata della realtà.
  • 108. Presenza orecchie: autore 7 anni, ipersensibilità alla critica, timore della disapprovazione sociale. L’età adulta della figura dimostra una fuga dalla realtà, l’incertezza del tratto e le cancellature difficoltà di identificazione.
  • 109. Bocca sorridente: autrice 7 anni. La bocca è a tratto unico, piuttosto primitiva, denota passività, dipendenza.
  • 110. Bocca in evidenza, circolare: la mancanza degli occhi porta tutta l’attenzione sulla bocca. Probabile avidità orale.
  • 111. Collo in evidenza: anche una collana può servire a metterlo in evidenza, l’autrice ha 7 anni. Dimostra la sua difficoltà a gestire gli impulsi, il timore di perdere il controllo emozionale.
  • 112. Collo allungato: atteggiamenti poco spontanei, distacco tra ragione ed emozioni.
  • 113. Braccia moncherini: le braccia cortissime rispetto al corpo denotano una paura patologica a esprimere il lato affettivo e le emozioni. Equivale all’albero con la forte strozzatura nel tronco e , in parte, al collo molto sottile.
  • 114. Albero con forte strozzatura nel tronco: difficoltà a mediare le emozioni, blocco emotivo.
  • 115. Torace ampio: forza fisica reale o per compensazione di stato d’inferiorità.
  • 116. Piedi non appoggiati, scarso contatto con la linea di terra: insicurezza. (Fuga dall’età reale).
  • 117. Mani nella norma: autrice di 8 anni.
  • 118. Mani a manopola: difficoltà pratiche, talvolta sensazione di incapacità a manipolare la realtà in modo proficuo e gratificante. Fuga dall’età reale. Autore di 7 anni.
  • 119. Narcisismo del vestiario: è un finto estroverso che cerca soprattutto l’approvazione sociale. Autrice di 8 anni. Fuga dall’età reale.
  • 120. Bolla protettiva: può trattarsi, come in questa figura, di un velo o di una qualsiasi linea utile a contenere la figura stessa, che denota bisogno difensivo di proteggersi, di creare una barriera difensiva tra sé e gli altri, vissuti come minacciosi a livello emozionale.
  • 121. Lunga fila di bottoni: oltre i 6-7 anni denota una dipendenza eccessiva da una figura parentale, spesso un rapporto simbiotico che ostacola l’autonomia. L’autrice ha 9 anni, si colloca nel lato sinistro, a conferma della sua insicurezza.
  • 122.
  • 123. Svalorizzazione di sé. L’autrice ha 10 anni. La famiglia “qualunque” confrontata con la famiglia di animali mostra un tentativo di identificazione con un topolino, evidente desiderio inconscio di prendere il posto del fratello minore, ma l’aggettivazione è negativa. Situazione conflittuale. (Fig. 1 e 2)
  • 126. Angoscia elevata, contrasto di identificazione. L’autore afferma di voler essere Rocky (desiderio di essere forte e considerato), ma nella famiglia si disegna molto piccolo (inferiorità) rivolto al lato sinistro del foglio (bisogno di sicurezza), con aggettivi negativi. Conflittuale anche la figura paterna, in quanto ambivalente. (Fig. 3 e 4)
  • 129. Autosvalutazione: l’autore si disegna e poi si cancella. La famiglia “ideale” è costituita perciò solo dalla coppia di genitori, percepita come privilegiata, la sola ad essere degna di rappresentazione. (Fig. 5)
  • 131. Narcisismo: l’autore si disegna, nella famiglia di animali, più grande del padre e si colloca nel lato destro.La scelta del leone e la dimensione mostrano l’atteggiamento di sfida del bambino, che ha 10 anni. Dal disegno della famiglia si deduce notevole carica aggressiva, la posizione del protagonista a destra, mentre il padre è confinato nel lato opposto: la lontananza mostra il conflitto. (Fig. 6 e 7)
  • 134. Massima autosvalutazione: il bambino non fa nemmeno un tentativo per disegnarsi. Rimane solo la coppia parentale. Anche nella famiglia di animali l’autore non rappresenta se stesso. (Fig. 8 e 9)
  • 137.
  • 138. Negazione della minaccia: In questo disegno l’autore non disegna la sorellina, vissuta con forte gelosia e come elemento di minaccia. La soluzione ideale è quella di liberarsi della minaccia, cosa che nel disegno rivela uno stato conflittuale che richiede soluzione. Infatti nella famiglia di animali la sorella è percepita come uno scorpione “cattivo, insolente, impiccione”. (Fig. 1 e 2)
  • 141. Negazione delle sorelle, svalutate : nel disegno della famiglia ideale il protagonista , di 9 anni, assume il ruolo del fratello maggiore (vi si identifica) mentre elimina le sorelle, che invece la richiesta obbliga a rappresentare nella famiglia reale, quella di animali. (Fig. 3 e 4)
  • 144. Famiglia sognata e famiglia reale : in questi due disegni le famiglie – quella ideale e quella reale – sono completamente diverse. La prima è legata al principio di piacere (i genitori sono sostituti dagli zii). Inoltre l’autrice che ha 9 anni si identifica con la sorella maggiore, mettendo in atto una identificazione con la rivale. Il senso di inferiorità appare evidente nella identificazione “animale” (più piccola e appartata). (Fig. 5 e 6)
  • 147. Allontana la sorellina: questo fratello maggiore rivela la sua gelosia nei confronti della sorellina, allontanandola dalla madre e collocando se stesso accanto a lei.
  • 148.
  • 149.
  • 150. Una famiglia dove si comunica: ecco un esempio di famiglia capace di comunicare, percepita dall’autrice, che è la figlia maggiore, in modo aperto e positivo. La bambina ha 10 anni e ha concesso alla sorellina il posto privilegiato in mezzo ai genitori, senza negarsi il rapporto con loro.
  • 151.
  • 152. Situazione edipica in pre-adolescente: il tentativo dell’autrice (con le mani alzate) di allontanare la madre avviene sia volgendone lo sguardo in direzione opposta, sia identificandosi col padre tramite l’abbigliamento simile. La fila di bottoni sulla giacca del padre indica che in questo periodo la ragazzina (11 anni) sta cercando un rapporto più stretto con lui, frapponendosi come può tra padre e madre.
  • 153.
  • 154. Affettività positiva: il figlio si colloca in mezzo ai genitori. La situazione è ideale, la famiglia è a tavola in atteggiamento di apertura e condivisione.
  • 155.
  • 156. Narcisismo aggressivo, genitori poco adeguati: Il protagonista è il “leone” al centro, in posizione di superiorità, confermata dalle dimensioni maggiori rispetto ai genitori, che, collocati di lato e molto piccoli, sono vissuti in modo del tutto inadeguato dal figlio.
  • 157.
  • 158. Un papà svalorizzato: è probabile che sia un padre assente per lavoro, che abbia delegato alla madre ogni responsabilità familiare, questa “formichina” disegnata dal figlio, che non riconosce in lui una presenza importante.
  • 159.
  • 160. Genitori litigiosi e aggressività gelosa verso il genitore del medesimo sesso: si stanno separando questi genitori litigiosi, che scatenano forte aggressività nel figlio, portato, a causa della difficile situazione, ad assumere un ruolo che non gli compete, quello di difensore della mamma “gatta”.
  • 161.
  • 162.
  • 163. Ogni elemento della famiglia è stato isolato da tutti gli altri. L’autore sembra volerli tenere a distanza, mentre colloca se stesso a destra, è l’unico a non essere racchiuso in una cornice.
  • 164.
  • 165. Non c’è padre nella realtà del bambino, anche se lo disegna: l’isolamento con cui il protagonista vive i rapporti familiari è patologico, indica difficoltà di comunicazione, schematismo e controllo eccessivo. Le figure di schiena mostrano l’incapacità ad essere spontaneo. Il reticolato non consente al gruppo familiare di mettersi in relazione.
  • 166.
  • 167. Isolamento a coppie: questa famiglia è percepita a coppie (maschile e femminile)dalla piccola autrice di 9 anni. La televisione e il computer sono l’opposto della comunicazione.
  • 168.
  • 169. Isolamento senza madre: in questa famiglia la mancanza della madre è evidente, mentre padre e figlio sono di schiena di fronte alla tv, in atteggiamento poco comunicativo. Il neonato è appartato rispetto agli altri. Non c’è un vero gruppo familiare. L’insicurezza dell’autore nel trovare una propria collocazione si osserva nella figura cancellata.
  • 170.
  • 171. Isolamento in famiglia: nei due disegni ogni componente familiare è isolato da sbarre e fa qualcosa per proprio conto. Questa tipologia di disegno di famiglia è statisticamente in aumento.
  • 172.
  • 173.
  • 174.
  • 175. Tronco più grosso della chioma – collocazione a sinistra. Anni 8. Vive nel presente.
  • 176. Tronco sottile (età più avanzata) – rami troncati (aggressività trattenuta)
  • 177. Dimensioni adeguate per l’età del tronco rispetto alla chioma (anni 9)
  • 178. Atteggiamento di chiusura: chioma doppiamente racchiusa, eccessivamente difesa
  • 179. Atteggiamento di chiusura, foro nel tronco (probabile problema emotivo)
  • 180. Chioma sproporzionata rispetto al tronco: presunzione, alti ideali ma poco realismo per raggiungerli
  • 181. Chioma sproporzionata e “a sacco”: denota molta fantasia ma scarsa concretezza e tenacia
  • 182. Esempio di chioma a sacco: mancanza di iniziativa, pigrizia
  • 183. Chioma accentuata verso destra: presunzione, coscienza esagerata di sé, vanità, superficialità
  • 184. Chioma proporzionata rispetto al tronco, ad arcate: buone maniere e gentilezza
  • 185. Chioma esageratamente piccola: l’autrice ha 7 anni, vive ancora nel presente, difficoltà a programmarsi attività e tempi
  • 186. Il foro nel tronco: indice di un trauma, di un blocco emotivo non ancora superato
  • 187. Tronco a bordi paralleli (visione infantile del mondo), normale fino a 10-11 anni.
  • 188. Tronco con la base, presenza di frutti, equilibrio fra tronco e chioma.
  • 189. Tronco saldato (forma primitiva)
  • 190. Rami appuntiti racchiusi dalla chioma: aggressività controllata. Tronco esile: scarsa sicurezza di base.
  • 191. Tronco con base allargata a sinistra, collocazione a sinistra: timidezza, inibizioni
  • 192. Tronco rovesciato (base più stretta della parte superiore): insicurezza di base
  • 193. A linee interrotte: impulsività, nervosismo, impazienza
  • 194. Antropomorfismo: il burlone. Il soggetto sa mascherare i suoi stati d’animo negativi con una formazione reattiva
  • 195.
  • 196. La casa diroccata : L’autore ha 10 anni, colpisce la casa diroccata idealizzata come casa dei suoi sogni. Questo bambino ha in realtà una situazione familiare che può far pensare simbolicamente a una “casa diroccata”. Non c’è un padre presente, lui e i fratelli sono figli di padri diversi, la madre è sola a crescerli e ha notevoli problemi economici, oltre che psicologici.
  • 197. La casa reale del bambino precedente è gialla, ben definita geometricamente, ma ha un aspetto più triste della precedente, che, anche se diroccata, è colorata con diverse tonalità.
  • 198. Famiglia di animali: lo stesso bambino ha disegnato la famiglia di animali con molte cancellature, il disegno si presenta sporco e poco chiaro. Così si vive il piccolo autore, le sue incertezze sono confermate da questo disegno oltre che dalla casa non finita, diroccata appunto.
  • 199. Una casa animata e una casa vuota: la differenza fra la casa dei sogni e quella vera è evidente. La prima è abitata e le persone interagiscono fra loro, la seconda è vuota e non è colorata. (Fig. 1 e 2)
  • 202. Una casa viola abitata e un freddo prospetto geometrico: anche queste due case parlano da sé, la prima ha la famigliola riunita su balcone, la seconda sembra una piantina di un geometra. Il colore viola della casa dei sogni comunica sensibilità, il desiderio di far piacere ai genitori in modo da averli più presenti. (Fig.3 e 4)
  • 205. L’albero dello stesso bambino ne conferma la malinconia, è spoglio e invernale, occupa solo la parte bassa del foglio.
  • 206. Stralci di vita e una piantina anonima: sono numerose le case che rivelano vitalità e animazione a livello ideale, ma solitudine a livello di realtà. Anche questa bambina, 9 anni, conferma le due versioni contrastanti. (Fig. 5 e 6)
  • 209. Due case simili: Ecco una conferma di una situazione positiva: il bambino sovrappone la casa dei sogni e quella reale. Conferma la sua soddisfazione consapevolmente nella breve nota sotto al secondo disegno. (Fig. 7 e 8)
  • 212. Una casa con tanta luce: L’arcobaleno racchiude l’intera gamma di colori e sopra è collocata la casa dei sogni. Viene definita “magica”. E’ evidente il bisogno di rifugiarsi nel mondo fantastico di questa bimba di 10 anni, che rappresenta la casa reale con la solita piantina anonima. (Fig. 9 e 10)
  • 215. La famiglia a tavola sta insieme, nella realtà la casa appare chiusa, sembra disabitata. L’autrice afferma che, nel mondo dei sogni, passerebbe con loro la giornata, andando in giro. (Fig. 11 e 12)
  • 218. Una villa grande e vivace: è definita così la casa dei sogni di questa bambina di 10 anni, che la riempie coi suoi familiari sorridenti e dalle braccia aperte in segno di disponibilità. Afferma, che cambierebbe la casa reale: ha avuto difficoltà a disegnarla e solo dopo averne cancellata una. Si noti l’essenzialità della seconda casa e la mancanza di persone. (Fig. 13 e 14)