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che studia con mezzi derivanti dallache studia con mezzi derivanti dalla
ricerca scientifica i correlati neuronaliricerca scientifica i correlati neuronali
del comportamento umanodel comportamento umano
NeuropsicologiaNeuropsicologia
Neurologia
Neuroanatomia
Neurochimica
NeurofisiologiaLinguistica
Intelligenza artificiale
Psicologia
La Neuropsicologia si divide inLa Neuropsicologia si divide in:
• Neuropsicologia Sperimentale: si occupa dello
studio del funzionamento cerebrale utilizzando
modelli animali
• Neuropsicologia Cognitiva: si occupa del
funzionamento del cervello normale
• Neuropsicologia Clinica: studia le alterazioni
comportamentali causate da processi patologici
• Riabilitazione Neuropsicologica: sulla base delle
conoscenze derivanti dalle altre branche
propone trattamenti non farmacologici per i
deficit cognitivi e comportamentali causati da
lesioni cerebrali
Le aree di ricerca
• Lo studio delle basi neurali delle funzioni mentali:
vengono utilizzati i metodi della correlazione anatomo-
clinica, sviluppato a a partire dalla prima metà
dell’ottocento, ed i più recenti metodi di neuroimaging
funzionale ed attivazione (Neuropsicologia clinica)
• Lo studio della funzione mentale in quanto tale:
l’esame di pazienti con disturbi cognitivi specifici può
essere utile per spiegare le proprietà funzionali
dell’attività mentale, anche indipendentemente dai suoi
correlati neurali (Neuropsicologia Cognitiva)
L’associazione fra un disordine comportamentale
specifico, cioè l’alterazione di una particolare funzione,
e la lesione di una regione cerebrale consente l’inferenza
che la base neurale di quella funzione è localizzata
in quell’area.
…localizzare la lesione che distrugge una data
funzione e localizzare la funzione non è la stessa cosa.
Correlazione anatomo-clinicaCorrelazione anatomo-clinica
Ma…
• La lesione di una determinata area può causare
quel dato disturbo in quanto altera il
funzionamento di un circuito di cui fa parte
(correlazione non con l’area, ma con l’intero
circuito compromesso dal danno focale – studi di
neuroimaging - diaschisi)
• Possibile ruolo di compenso di altre aree cerebrali
vicarianti (2 possibili modalità: processo uguale
eventualmente ridotto nelll’efficienza o processo
diverso ma con risultati simili; importanza del
tempo di osservazione del soggetto)
ProblemiProblemi
Variabili influenzanti l’espressione delVariabili influenzanti l’espressione del
danno cerebraledanno cerebrale
• caratteristiche della lesione (sede, effetti a
distanza, natura della lesione, presenza di altre
lesioni attuali o pregresse)
• tempo (modalità di insorgenza e tempo di
osservazione)
• specializzazione emisferica e variabilità anatomica
• caratteristiche del paziente (età, sesso, stato
premorboso, eventuale uso di sostanze psicoattive,
variabili socio-culturali)
• tecnologie utilizzate
Metodi di attivazione cerebrale
La logica alla base è quella della correlazione anatomo-
clinica, in questo caso però si correla l’aumento di
attività cerebrale locale con l’esecuzione di un
determinato compito da parte del soggetto.
Queste procedure sono state utilizzate anche in soggetti
normali. E’ emersa un’elevata specializzazione
funzionale cerebrale; va tuttavia sottolineato come se
un’area non si attiva durante un determinato compito
questo non esclude completamente che quella area sia
coinvolta in quella determinata funzione.
EMISFERO SINISTRO
•Processi verbali, scrittura e lettura, ideazione
verbale
•Codifica i dati in simboli verbali
•I dati sono organizzati secondo il principio
della similarità concettuale (es. arancia e
mela uguali in quanto frutti)
•Analitico
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EMISFERO DESTRO
•Informazioni visuo-spaziali e visuo-percettive
•Riconoscimento tattile e visivo di forme
•Copia e disegno
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•I dati sono organizzati secondo il principio della
similarità strutturale (es. arancia e mela uguali in
quanto rotondi)
•Sintetico
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Specializzazione emisfericaSpecializzazione emisferica
- Ciascun emisfero è “specializzato” per
determinate funzioni, ma può in caso di necessità
assumere competenze originariamente non proprie
(plasticità neuronale).
- La specializzazione emisferica è già presente alla
nascita, si completa entro la prima decade di vita.
- Mancini: linguaggio 60% circa localizzato
nell’emisfero sn, 20% dx, 20% bilat.
- Probabili differenze fra maschi e femmine
nell’organizzazione funzionale.
Relazione fra specializzazione
emisferica e preferenza manuale
• Soggetti destrimani: in circa il 97% dei
casi l’emisfero sn. è specializzato per le
funzioni linguistiche
• Soggetti mancini (circa il 10% della
popolazione generale):nel 61% le funzioni
linguistiche sono localizzate a sn, nel
19% a dx, nel 20% è presente una
rappresentazione bilaterale.
LE FUNZIONI COGNITIVE
• Con il termine “funzioni cognitive” ci si riferisce
alle attività mentali coinvolte nell’acquisizione,
immagazzinamento, recupero ed utilizzo delle
conoscenze.
• Tale attività richiede l’integrazione di una
grande varietà di processi mentali che
comprende percezione, memoria,
immaginazione, linguaggio, capacità di
ragionamento, di risolvere problemi e di
prendere decisioni (Smith et al., 2002).
Classificazione delle funzioni cognitiveClassificazione delle funzioni cognitive
• Funzioni strumentali
- funzioni recettive (percezione sensoriale, gnosie)
- memoria
- capacità logico-astrattive
- funzioni espressive (linguaggio, prassie, abilità
visuo-costruttive)
• Funzioni esecutive
insieme di funzioni cognitive, finalistiche, coscienti e strategiche,
che controllano e coordinano l’attività delle funzioni strumentali
• Variabili che influenzano l’attività mentale: stato di
allerta, velocità di risposta motoria
• Variabili affettive/emozionali, personalità
Funzioni associate con il lobo occipitale
• Sensazione visiva primaria
• Percezione visiva (contorni, grandezza,
orientamento, profondità, colore,
luminosità, movimento)
• Lettura
• Connotazione semantica di oggetti
• Riconoscimento di facce
Funzioni associate con il lobo parietale
Anteriore
- percezioni somato-sensitive e tattili
- schema corporeo
- riconoscimento visivo di oggetti
Posteriore
- linguaggio
- orientamento spaziale ed attenzione
- Calcolo e abilità costruttive
- Memoria a breve termine
- Movimento intenzionale
- Integrazione di stimoli sensoriali
Funzioni associate con il lobo frontale
Corteccia motoria e premotoria
- controllo motorio (I° e II° livello)
- fluenza verbale e spelling
Corteccia prefrontale
- controllo motorio (III° livello)
- adattabilità nei pattern di risposta
- programmazione e pianificazione
- problem solving
- movimenti oculari volontari
- giudizio percettivo
- memoria a breve termine
Area di Broca
- afasia di espressione
Corteccia orbitale
- personalità
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Funzioni associate con il lobo
temporale
Sistema uditivo
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ATTENZIONE
• SISTEMA LIMBICO (motivazione)
• FORMAZIONE RETICOLARE (stato di
all’erta)
• LOBO PARIETALE (organizzazione
spaziale e mappa sensoriale interna)
• AREE ASSOCIATIVE SENSORIALI
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ATTENZIONE
Funzione generale che focalizza e indirizza l’attività
mentale chiaramente cosciente
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l’attenzione su una fonte o canale contenente
informazioni relativamnete “deboli” in presenza di
distrattori “forti” (possibile ruolo-specifico del lobo
frontale sn)
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contemporaneamente
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Scopi ed indicazioni della valutazione
neuropsicologica
• Identificare deficit cognitivi
• Determinare e seguire il decorso di una
malattia
• Valutare gli effetti di trattamenti
• Valutare i disturbi dell’apprendimento
• Valutare gli effetti di sostanze
neurotossiche
• Valutazione a fini medico-legali
Test di concentrazione
-digit span
-sequenza automatiche
-test di Corsi
-test di cancellazione
Test di mantenimento
- contare all’indietro
- generazione di parole
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semplici
Test di resistenza all’interferenza
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-Trail making
-digit symbol
-test di Stroop
-go/nogo
-tempi di reazione a scelta e complessi
Presupposti per costruire un buon testPresupposti per costruire un buon test
• Validità: il test misura effettivamente ciò che si vuol
misurare e deve avere validi presupposti teorici
• Obiettività: il giudizio deve essere indipendente
dall’esaminatore
• Attendibilità: il test deve essere indipendente da fattori
casuali e variabili di disturbo
• Validazione nei soggetti normali
• Sensibilità: % di soggetti diagnosticati correttamente come
patologici
• Specificità: % di soggetti identificati correttamente come
normali
SOMMINISTRAZIONE DI TEST TARATI E
STANDARDIZZATI (disponibili da circa 30
anni)
SOMMINISTRAZIONE DI TEST TARATI E
STANDARDIZZATI (disponibili da circa 30
anni)
Vengono utilizzati per conferire maggiore efficacia, validità e
comparabilità nella rilevazione del deficit.
Taratura e Validità: Il test deve essere somministrato ad un
congruo numero di individui normali che rappresentano il
campione di standardizzazione con cui confrontare il punteggio
di un singolo paziente.
Standardizzazione: Uniformità delle procedure di
somministrazione e fissazione di norme da seguire nella
determinazione dei punteggi riportabili ai test stessi.
Vengono utilizzati per conferire maggiore efficacia, validità e
comparabilità nella rilevazione del deficit.
Taratura e Validità: Il test deve essere somministrato ad un
congruo numero di individui normali che rappresentano il
campione di standardizzazione con cui confrontare il punteggio
di un singolo paziente.
Standardizzazione: Uniformità delle procedure di
somministrazione e fissazione di norme da seguire nella
determinazione dei punteggi riportabili ai test stessi.
Consentono di fornire un giudizio di normalità/patologicità di un
individuo e di cogliere specifici profili di impairment cognitivo.
Consentono di fornire un giudizio di normalità/patologicità di un
individuo e di cogliere specifici profili di impairment cognitivo.
Variabili incidenti nella valutazione neuropsicologica
COMPLETAMENTE
ACCURATA
COMPLETAMENTE
INACCURATA
Dovute all’esaminatore
•Modalità di
somministrazione;
•Condizioni psico-fisiche
dell’esaminatore;
•Motivazione ridotta
(bournout).
Dovute all’esaminando
•Età;
•Stato emotivo (es.ansia,
depressione…);
•Motivazione ridotta;
•Bassa o assente
scolarità;
•Italiano come ΙΙ lingua;
•Eccessiva faticabilità;
•Deficit sensoriali e motori;
•Simulazione;
•Dissimulazione;
•Disordini psichiatrici;
•Effetti acuti di sostanze;
•Patologie internistiche;
•Disturbo
dell’apprendimento
cognitivo (ritardo
mentale).
Dovute al Setting
• Distrazioni ambientali;
• Telefono che squilla;
• Pz. che entrano ed escono.
UNA VALUTAZIONE
NEUROPSICOLOGICA BEN ESEGUITA:
UNA VALUTAZIONE
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costituisce una estensione e raffinamento dell’esame
neurologico;
partecipa al processo diagnostico e nosografico delle disfunzioni
cerebrali;
fornisce indicazioni prognostiche;
fornisce indicazioni riguardo il follow-up di pazienti;
fornisce indicazioni sulla veridicità dei sintomi cognitivi-
comportamentali a fini medico-legali;
produce dati per la ricerca neurologica in cui sono implicate
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TEST NEUROPSICOLOGICI DI
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Negli ultimi 30 anni, a scopi pratici, sono state elaborate
svariate minibatterie di test in grado di scandagliare
rapidamente e in modo obiettivo diversi ambiti cognitivi e
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La rapidità di somministrazione;
Non prevedere particolari abilità da parte dell’esaminatore;
L’impiego in molte situazioni cliniche;
Il basso costo economico;
Reperibilità di dati normativi per molti di questi strumenti.
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  • 1. LLaa neuropsicologianeuropsicologia è quella disciplinaè quella disciplina che studia con mezzi derivanti dallache studia con mezzi derivanti dalla ricerca scientifica i correlati neuronaliricerca scientifica i correlati neuronali del comportamento umanodel comportamento umano
  • 3.
  • 4. La Neuropsicologia si divide inLa Neuropsicologia si divide in: • Neuropsicologia Sperimentale: si occupa dello studio del funzionamento cerebrale utilizzando modelli animali • Neuropsicologia Cognitiva: si occupa del funzionamento del cervello normale • Neuropsicologia Clinica: studia le alterazioni comportamentali causate da processi patologici • Riabilitazione Neuropsicologica: sulla base delle conoscenze derivanti dalle altre branche propone trattamenti non farmacologici per i deficit cognitivi e comportamentali causati da lesioni cerebrali
  • 5. Le aree di ricerca • Lo studio delle basi neurali delle funzioni mentali: vengono utilizzati i metodi della correlazione anatomo- clinica, sviluppato a a partire dalla prima metà dell’ottocento, ed i più recenti metodi di neuroimaging funzionale ed attivazione (Neuropsicologia clinica) • Lo studio della funzione mentale in quanto tale: l’esame di pazienti con disturbi cognitivi specifici può essere utile per spiegare le proprietà funzionali dell’attività mentale, anche indipendentemente dai suoi correlati neurali (Neuropsicologia Cognitiva)
  • 6. L’associazione fra un disordine comportamentale specifico, cioè l’alterazione di una particolare funzione, e la lesione di una regione cerebrale consente l’inferenza che la base neurale di quella funzione è localizzata in quell’area. …localizzare la lesione che distrugge una data funzione e localizzare la funzione non è la stessa cosa. Correlazione anatomo-clinicaCorrelazione anatomo-clinica Ma…
  • 7. • La lesione di una determinata area può causare quel dato disturbo in quanto altera il funzionamento di un circuito di cui fa parte (correlazione non con l’area, ma con l’intero circuito compromesso dal danno focale – studi di neuroimaging - diaschisi) • Possibile ruolo di compenso di altre aree cerebrali vicarianti (2 possibili modalità: processo uguale eventualmente ridotto nelll’efficienza o processo diverso ma con risultati simili; importanza del tempo di osservazione del soggetto) ProblemiProblemi
  • 8. Variabili influenzanti l’espressione delVariabili influenzanti l’espressione del danno cerebraledanno cerebrale • caratteristiche della lesione (sede, effetti a distanza, natura della lesione, presenza di altre lesioni attuali o pregresse) • tempo (modalità di insorgenza e tempo di osservazione) • specializzazione emisferica e variabilità anatomica • caratteristiche del paziente (età, sesso, stato premorboso, eventuale uso di sostanze psicoattive, variabili socio-culturali) • tecnologie utilizzate
  • 9. Metodi di attivazione cerebrale La logica alla base è quella della correlazione anatomo- clinica, in questo caso però si correla l’aumento di attività cerebrale locale con l’esecuzione di un determinato compito da parte del soggetto. Queste procedure sono state utilizzate anche in soggetti normali. E’ emersa un’elevata specializzazione funzionale cerebrale; va tuttavia sottolineato come se un’area non si attiva durante un determinato compito questo non esclude completamente che quella area sia coinvolta in quella determinata funzione.
  • 10. EMISFERO SINISTRO •Processi verbali, scrittura e lettura, ideazione verbale •Codifica i dati in simboli verbali •I dati sono organizzati secondo il principio della similarità concettuale (es. arancia e mela uguali in quanto frutti) •Analitico •Ragione come logica formale
  • 11. EMISFERO DESTRO •Informazioni visuo-spaziali e visuo-percettive •Riconoscimento tattile e visivo di forme •Copia e disegno •Abilità musicale innata •I dati sono organizzati secondo il principio della similarità strutturale (es. arancia e mela uguali in quanto rotondi) •Sintetico •Intuitivo
  • 12. Specializzazione emisfericaSpecializzazione emisferica - Ciascun emisfero è “specializzato” per determinate funzioni, ma può in caso di necessità assumere competenze originariamente non proprie (plasticità neuronale). - La specializzazione emisferica è già presente alla nascita, si completa entro la prima decade di vita. - Mancini: linguaggio 60% circa localizzato nell’emisfero sn, 20% dx, 20% bilat. - Probabili differenze fra maschi e femmine nell’organizzazione funzionale.
  • 13. Relazione fra specializzazione emisferica e preferenza manuale • Soggetti destrimani: in circa il 97% dei casi l’emisfero sn. è specializzato per le funzioni linguistiche • Soggetti mancini (circa il 10% della popolazione generale):nel 61% le funzioni linguistiche sono localizzate a sn, nel 19% a dx, nel 20% è presente una rappresentazione bilaterale.
  • 14. LE FUNZIONI COGNITIVE • Con il termine “funzioni cognitive” ci si riferisce alle attività mentali coinvolte nell’acquisizione, immagazzinamento, recupero ed utilizzo delle conoscenze. • Tale attività richiede l’integrazione di una grande varietà di processi mentali che comprende percezione, memoria, immaginazione, linguaggio, capacità di ragionamento, di risolvere problemi e di prendere decisioni (Smith et al., 2002).
  • 15. Classificazione delle funzioni cognitiveClassificazione delle funzioni cognitive • Funzioni strumentali - funzioni recettive (percezione sensoriale, gnosie) - memoria - capacità logico-astrattive - funzioni espressive (linguaggio, prassie, abilità visuo-costruttive) • Funzioni esecutive insieme di funzioni cognitive, finalistiche, coscienti e strategiche, che controllano e coordinano l’attività delle funzioni strumentali • Variabili che influenzano l’attività mentale: stato di allerta, velocità di risposta motoria • Variabili affettive/emozionali, personalità
  • 16. Funzioni associate con il lobo occipitale • Sensazione visiva primaria • Percezione visiva (contorni, grandezza, orientamento, profondità, colore, luminosità, movimento) • Lettura • Connotazione semantica di oggetti • Riconoscimento di facce
  • 17. Funzioni associate con il lobo parietale Anteriore - percezioni somato-sensitive e tattili - schema corporeo - riconoscimento visivo di oggetti Posteriore - linguaggio - orientamento spaziale ed attenzione - Calcolo e abilità costruttive - Memoria a breve termine - Movimento intenzionale - Integrazione di stimoli sensoriali
  • 18. Funzioni associate con il lobo frontale Corteccia motoria e premotoria - controllo motorio (I° e II° livello) - fluenza verbale e spelling Corteccia prefrontale - controllo motorio (III° livello) - adattabilità nei pattern di risposta - programmazione e pianificazione - problem solving - movimenti oculari volontari - giudizio percettivo - memoria a breve termine Area di Broca - afasia di espressione Corteccia orbitale - personalità - comportamento sociale
  • 19. Funzioni associate con il lobo temporale Sistema uditivo - ricezione, percezione e comprensione di stimoli uditivi - abilità musicali Sistema visivo - integrazione delle esperienze visive - percezione di facce Linguaggio - ricezione e comprensione del linguaggio parlato e scritto Attenzione Integrazione sensoriale Memoria - sindrome emisferica - memoria verbale a lungo termine (emisfero sn) - Memoria spaziale alungo tremine (emisfero dx) Personalità - comportamento sociale - emozioni
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  • 23. ATTENZIONE • SISTEMA LIMBICO (motivazione) • FORMAZIONE RETICOLARE (stato di all’erta) • LOBO PARIETALE (organizzazione spaziale e mappa sensoriale interna) • AREE ASSOCIATIVE SENSORIALI (talamo, orientamento verso gli stimoli) • LOBO FRONTALE (regola strategie)
  • 24. ATTENZIONE Funzione generale che focalizza e indirizza l’attività mentale chiaramente cosciente - focale o selettiva: capacità di concentrare l’attenzione su una fonte o canale contenente informazioni relativamnete “deboli” in presenza di distrattori “forti” (possibile ruolo-specifico del lobo frontale sn) - divisa: capacità di prestare attenzione a più compiti contemporaneamente - sostenuta: attenzione protratta nel tempo (possibile ruolo dell’emisfero dx)
  • 25. Scopi ed indicazioni della valutazione neuropsicologica • Identificare deficit cognitivi • Determinare e seguire il decorso di una malattia • Valutare gli effetti di trattamenti • Valutare i disturbi dell’apprendimento • Valutare gli effetti di sostanze neurotossiche • Valutazione a fini medico-legali
  • 26. Test di concentrazione -digit span -sequenza automatiche -test di Corsi -test di cancellazione Test di mantenimento - contare all’indietro - generazione di parole - tempi di reazione semplici Test di resistenza all’interferenza (inibizione di risposte, set shift) -Trail making -digit symbol -test di Stroop -go/nogo -tempi di reazione a scelta e complessi
  • 27. Presupposti per costruire un buon testPresupposti per costruire un buon test • Validità: il test misura effettivamente ciò che si vuol misurare e deve avere validi presupposti teorici • Obiettività: il giudizio deve essere indipendente dall’esaminatore • Attendibilità: il test deve essere indipendente da fattori casuali e variabili di disturbo • Validazione nei soggetti normali • Sensibilità: % di soggetti diagnosticati correttamente come patologici • Specificità: % di soggetti identificati correttamente come normali
  • 28. SOMMINISTRAZIONE DI TEST TARATI E STANDARDIZZATI (disponibili da circa 30 anni) SOMMINISTRAZIONE DI TEST TARATI E STANDARDIZZATI (disponibili da circa 30 anni) Vengono utilizzati per conferire maggiore efficacia, validità e comparabilità nella rilevazione del deficit. Taratura e Validità: Il test deve essere somministrato ad un congruo numero di individui normali che rappresentano il campione di standardizzazione con cui confrontare il punteggio di un singolo paziente. Standardizzazione: Uniformità delle procedure di somministrazione e fissazione di norme da seguire nella determinazione dei punteggi riportabili ai test stessi. Vengono utilizzati per conferire maggiore efficacia, validità e comparabilità nella rilevazione del deficit. Taratura e Validità: Il test deve essere somministrato ad un congruo numero di individui normali che rappresentano il campione di standardizzazione con cui confrontare il punteggio di un singolo paziente. Standardizzazione: Uniformità delle procedure di somministrazione e fissazione di norme da seguire nella determinazione dei punteggi riportabili ai test stessi. Consentono di fornire un giudizio di normalità/patologicità di un individuo e di cogliere specifici profili di impairment cognitivo. Consentono di fornire un giudizio di normalità/patologicità di un individuo e di cogliere specifici profili di impairment cognitivo.
  • 29. Variabili incidenti nella valutazione neuropsicologica COMPLETAMENTE ACCURATA COMPLETAMENTE INACCURATA Dovute all’esaminatore •Modalità di somministrazione; •Condizioni psico-fisiche dell’esaminatore; •Motivazione ridotta (bournout). Dovute all’esaminando •Età; •Stato emotivo (es.ansia, depressione…); •Motivazione ridotta; •Bassa o assente scolarità; •Italiano come ΙΙ lingua; •Eccessiva faticabilità; •Deficit sensoriali e motori; •Simulazione; •Dissimulazione; •Disordini psichiatrici; •Effetti acuti di sostanze; •Patologie internistiche; •Disturbo dell’apprendimento cognitivo (ritardo mentale). Dovute al Setting • Distrazioni ambientali; • Telefono che squilla; • Pz. che entrano ed escono.
  • 30. UNA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA BEN ESEGUITA: UNA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA BEN ESEGUITA: costituisce una estensione e raffinamento dell’esame neurologico; partecipa al processo diagnostico e nosografico delle disfunzioni cerebrali; fornisce indicazioni prognostiche; fornisce indicazioni riguardo il follow-up di pazienti; fornisce indicazioni sulla veridicità dei sintomi cognitivi- comportamentali a fini medico-legali; produce dati per la ricerca neurologica in cui sono implicate variabili cognitivo-comportamentali. costituisce una estensione e raffinamento dell’esame neurologico; partecipa al processo diagnostico e nosografico delle disfunzioni cerebrali; fornisce indicazioni prognostiche; fornisce indicazioni riguardo il follow-up di pazienti; fornisce indicazioni sulla veridicità dei sintomi cognitivi- comportamentali a fini medico-legali; produce dati per la ricerca neurologica in cui sono implicate variabili cognitivo-comportamentali.
  • 31. TEST NEUROPSICOLOGICI DI SCREENING TEST NEUROPSICOLOGICI DI SCREENING Negli ultimi 30 anni, a scopi pratici, sono state elaborate svariate minibatterie di test in grado di scandagliare rapidamente e in modo obiettivo diversi ambiti cognitivi e comportamentali. Caratteristiche di questi strumenti sono: Negli ultimi 30 anni, a scopi pratici, sono state elaborate svariate minibatterie di test in grado di scandagliare rapidamente e in modo obiettivo diversi ambiti cognitivi e comportamentali. Caratteristiche di questi strumenti sono: La rapidità di somministrazione; Non prevedere particolari abilità da parte dell’esaminatore; L’impiego in molte situazioni cliniche; Il basso costo economico; Reperibilità di dati normativi per molti di questi strumenti. La rapidità di somministrazione; Non prevedere particolari abilità da parte dell’esaminatore; L’impiego in molte situazioni cliniche; Il basso costo economico; Reperibilità di dati normativi per molti di questi strumenti.
  • 32. BATTERIE NEUROPSICOLOGICHEBATTERIE NEUROPSICOLOGICHE BATTERIE PRECOSTITUITE Complessi di test o subtest mirati alla raccolta di un punteggio complessivo BATTERIE PRECOSTITUITE Complessi di test o subtest mirati alla raccolta di un punteggio complessivo BATTERIE FLESSIBILI Test valutanti differenti domini cognitivi, scelti arbitrariamente dal neuropsicologo BATTERIE FLESSIBILI Test valutanti differenti domini cognitivi, scelti arbitrariamente dal neuropsicologo

Notas do Editor

  1. Le funzioni esecutive sono capacità metacognitive che controllano le funzioni corticali strumentali necessarie per l’esecuzione di azioni finalistiche. Esse possono essere sinteticamente definite come l’insieme dei processi mentali messi in atto nell’intervallo tra uno stimolo esogeno o endogeno e la risposta.
  2. Il comportamento finalistico e flessibile richiede l’attivazione di alcuni componenti (“ subservients ”) , in complessa interazione tra di loro: ideazione, iniziativa e mantenimento delle azioni - processi di inibizione e di controllo delle interferenze proattive e retroattive - memoria di lavoro (distribuzione delle risorse attentive e il tenere a mente le informazioni importanti per il compito) - memoria prospettica (il ricordare di ricordare) - introspezione circa la correttezza delle azioni e le sue conseguenze sull’ambiente.
  3. SOS MOMMI è una descrizione metaforica da una prospettiva evolutiva. Le funzioni esecutive dell’adolescente maturano dal momento in cui il ruolo dei genitori nella programmazione delle attività del vivere quotidiano diminuisce , ma solo per il presente. La memoria prospettica, altra componente fondamentale delle funzioni esecutive, diventa efficiente solo quando le altre funzione esecutive saranno in grado di integrare informazioni vecchie con nuove, necessario per programmare il futuro.