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13 Settembre 2016
Sanità digitale
La Puglia si confronta con le altre Regioni:
esperienze ed evoluzioni
La sfida del digitale: stato dell’arte
Marco Paparella
Senior Advisor dell’Osservatorio
Innovazione Digitale in Sanità
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
L’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, che sta avviando il suo 10° anno di attività,
analizza e promuove il ruolo delle nuove tecnologie digitali a supporto del miglioramento e
dell’innovazione del Sistema Sanitario
Mission
Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità:
mission e obiettivi
Obiettivo1
Sviluppare analisi e ricerche che aiutino i decision maker della Sanità (la Direzione
Strategica e i CIO delle strutture sanitarie, le Regioni e le Istituzioni che operano nel settore
sanitario, ecc.) nello sviluppo dell’innovazione basata sulle tecnologie digitali
Obiettivo2 Creare cultura, comunicare e diffondere la conoscenza sui temi dell’innovazione digitale
nella Sanità nelle istituzioni, aziende sanitarie e cittadini
Obiettivo3
Creare occasioni di incontro e di confronto tra domanda e offerta di tecnologie digitali in
un contesto pre-competitivo, promuovendo una migliore collaborazione fra i diversi attori
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Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità:
principali deliverables
Report
Convegni e
workshop
Premio Innovazione
Digitale in Sanità
Change
management
Articoli su
Stampa
Community
Advisory Board
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IlLa Sanità Digitale secondo i cittadini
Il contesto della Sanità
Il
L’innovazione digitale in Sanità:
la situazione in Italia
Indice dei contenuti
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I problemi strutturali del SSN
L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle
cronicità faranno aumentare la spesa sanitaria reale, a
carico della collettività
La spesa sanitaria italiana è già tra le più basse d’Europa.
Qualsiasi ulteriore taglio della spesa è destinato a scontrarsi
con notevoli ripercussioni sociali ed economiche
La qualità del Sistema Sanitario italiano è in declino e ciò
rischia di minare il senso di sicurezza e fiducia da parte dei
cittadini e l’attrattività stessa del nostro Paese
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Il ruolo dell’innovazione digitale in Sanità
“L’eHealth rappresenta una leva strategica che può
contribuire fattivamente a conciliare la qualità del servizio con
il controllo della spesa”
“Una delle priorità del 2016 è l'attuazione del Patto della
Sanità digitale. Con la Sanità digitale le aziende potranno
scambiarsi velocemente i dati e dialogare tra loro, questo oltre
a farci risparmiare migliorerà l'efficienza del sistema”Beatrice Lorenzin
Ministro della Sanità
Yoram Gutgeld
Commissario
alla Spending Review
“In Sanità, più che parlare di sprechi bisogna parlare di
possibilità di lavorare in modo più efficiente e recuperare
risorse. In questo la digitalizzazione può darci un aiuto
importante”
“Per la prima volta, abbiamo previsto nella Legge di
Stabilità di quest’anno di attuare un piano nazionale di
investimenti nelle tecnologie digitali, che interessa non
solo la Sanità ma anche le altre aree della PA”
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Direzione Generale della
Digitalizzazione, del Sistema
Informativo Sanitario e della Statistica
Le priorità del Ministero della Salute
Piano Nazionale
delle Cronicità
Patto per la Sanità
Digitale
Direzione Generale della
Programmazione Sanitaria
Progetto «Sanità digitale e Telemedicina come
leva per la sfida alla cronicità»
• ripensare le modalità di governance ed
erogazione dei Servizi per la cronicità grazie
alle opportunità delle soluzioni ICT
• promuovere la convergenza di indirizzi e policy
europee, anche in ottica di cure
transfrontaliere, con la programmazione di
risorse strutturali dedicate (PON Governance)
Progetto coerente con l’eHealth Action Plan e
l’European Innovation Partnership in Active
and HealthyAgeing, adottati dalla Commissione
Europea
INVIATO IN CONFERENZA STATO-REGIONI A
LUGLIO 2016
Piano strategico per l’innovazione digitale nel
SSN, inserito all’interno del Patto per Salute.
APPROVATO IN CONFERENZA STATO-
REGIONI A LUGLIO 2016
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
IlLa Sanità Digitale secondo i cittadini
Il contesto della Sanità
Il
L’innovazione digitale in Sanità:
la situazione in Italia
Indice dei contenuti
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Ministero
della Salute
18 mln €
MMG
70 mln €
La composizione della spesa per la Sanità digitale
Regioni
320 mln €
Strutture
sanitarie
930 mln €
Stima su
dati 2015
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
SpesaICTcomplessiva:1,34mld€
Ministero
della Salute
18 mln €
MMG
70 mln €
La composizione della spesa per la Sanità digitale
Regioni
320 mln €
Strutture
sanitarie
930 mln €
Stima su
dati 2015
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Stima su
dati 2015
SpesaICTcomplessiva:1,34mld€
Strutture
sanitarie
930 mln €
Ministero
della Salute
18 mln €
MMG
70 mln €
Regioni
320 mln €
Andamento della spesa per la Sanità digitale
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SpesaICTcomplessiva:1,3mld€SpesaICTcomplessiva:1,34mld€
Stima su
dati 2015
Andamento della spesa per la Sanità digitale
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2015
1,34 mld €1,3 mld €
2011
1,23 mld €
2012
– 5%
– 5%
1,17 mld €
2013
+17%
2014
1,37 mld €
Anno
Evoluzione della spesa per la Sanità digitale
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Paper based
hospital
Pathology
focused
hospital
Mobile
hospital Virtual
hospital
Smart
hospital
Traditional
infrastructure
Basic virtual
infrastructure
Cloud and
mobile enabled
Unified digital
workspace
Smart
workspace
Paper based
administration
Electronic
documents
Digital
workflow Digital
services
Digital
governance
Omnichannel
relationship
Real time
interactionOnline
services
Call center
support
Physical
desk
Walled
systems
Connected
islands Extended
healthcare setting
Integrated
Care
Social
Integration
Traditional
Healthcare
System
Smart
Healthcare
System
Ambiti di innovazione: l’eHealth Journey
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Paper based
hospital
Pathology
focused
hospital
Mobile
hospital Virtual
hospital
Smart
hospital
Traditional
infrastructure
Basic virtual
infrastructure
Cloud and
mobile enabled
Unified digital
workspace
Smart
workspace
Paper based
administration
Electronic
documents
Digital
workflow Digital
services
Digital
governance
Omnichannel
relationship
Real time
interactionOnline
services
Call center
support
Physical
desk
Walled
systems
Connected
islands Extended
healthcare setting
Integrated
Care
Social
Integration
Traditional
Healthcare
System
Smart
Healthcare
System
Ambiti di innovazione: l’eHealth Journey
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eHealt Journey: Ambito Amministrativo
Gestione amm.va e
delle RU
39 mln
Business
Intelligence
16 mln
Gestione documentale
e conservazione
24 mln
Spesa 2015
79 milioni spesi nel 2015 (+11% rispetto al 2014)
Paper Based
Administration
Electronic
Documents
Digital
Workflow
Digital
Services
Digital
Governance
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70% I workflow di processo sono supportati in
modo integrato per i principali ambiti
amministrativi (es. ciclo attivo, ciclo
passivo, gestione economica del personale).
Sono presenti alcuni servizi al personale e
ai partner di filiera.
Sono presenti sistemi di Business
Intelligence, con funzionalità per la
creazione di reportistica a supporto delle
decisioni, la definizione di cruscotti di
indicatori e il relativo monitoraggio
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eHealt Journey: Ambito Clinico-Sanitario
Cartella Clinica
Elettronica
64 mln
Gestionali di
reparto
18 mln
Clinical
Governance
13 mln
121 milioni spesi nel 2015 (-7% rispetto al 2014)
Gest. informatizzata
farmaci
26 mln
Spesa 2015
Paper Based
Hospital
Pathology
Focused
Hospital
Mobile
Hospital
Virtual
Hospital
Smart
Hospital
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70% È presente un buon livello di digitalizzazione dei
processi clinico-sanitari, grazie
all’implementazione di una Cartella Clinica
Elettronica aziendale con funzionalità
avanzate (es. diario medico, gestione
informatizzata della farmaco-terapia, ecc.) e a
sistemi per l’identificazione automatica del
paziente, degli operatori e dei trattamenti.
Inoltre, alcune funzionalità della Cartella Clinica
Elettronica (tipicamente quelle fruite a bordo
letto) presentano un supporto mobile
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Nella struttura sono state avviate le prime
sperimentazioni di Shared Service o soluzioni in
Cloud (es. posta elettronica) e di virtualizzazione
dei client (VDI), sono presenti soluzioni evolute di
sicurezza logica. È, inoltre, presente
un’infrastruttura per la gestione di dispositivi
mobili e una rete Wi-Fi all’interno della struttura
eHealt Journey: Infrastruttura di comunicazione e
collaborazione
Disaster Recovery e
continuità operativa
48 mln
Spesa 2015
75 milioni spesi nel 2015 (+29% rispetto al 2014)
Cloud Computing
18 mln
Mobile Hospital
9 mln
Tradictional
Infrastructure
Basic Virtual
Infrastructure
Cloud &
Mobile
Enabled
Unified Digital
Workspace
Smart
Workspace
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
eHealt Journey: Relazione con il cittadino
Sistemi di Front-end
61 mln
Spesa 2015
80 milioni spesi nel 2015 (+43% rispetto al 2014)
Servizi digitali al cittadino
19 mln
Physical Desk
Call Center
Support
Online
Services
Real Time
Interaction
Omnichannel
Relationship
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70% Il sito internet offre alcuni servizi online, tra cui la
possibilità di scaricare documenti clinici e/o il
pagamento di esami e visite. Presso la struttura è
presente almeno un sistema per la gestione
dell’attesa nelle seguenti aree: Pronto Soccorso,
Servizi ambulatoriali, Centro Prelievi. Inoltre, i
cittadini possono effettuare il pagamento delle
prestazioni attraverso l’utilizzo di casse
automatiche
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
eHealt Journey: Integrazione socio-sanitaria con il
territorio
Medicina sul territorio
e assist. domiciliare
20 mln
Spesa 2015
61 milioni spesi nel 2015 (+2% rispetto al 2014)
Telemedicina
13 mln
Sistemi di integrazione
con sistemi reg. (FSE)
23 mln
Soluzioni per
l’assistenza sociale
5 mln
Walled
System
Connected
Islands
Extended
Healthcare
Setting
Integrated
care
Social
integration
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
La struttura ha avviato progetti di sperimentazione
nell’ambito della Telemedicina, sviluppando, ad
esempio, soluzioni di Teleconsulto specialistico.
Sono presenti sistemi e flussi informatici integrati
almeno per una rete di patologia sovra-aziendale
(es. oncologia, malattie rare, ecc.)
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Emanazione
DPCM per
sviluppo FSE
3 settembre 2015
Realizzazione
infrastruttura
nazionale per
l’interoperabilità
dei FSE
31 dicembre 2015
Presentazione
piani da parte
delle Regioni
30 giugno 2014
Fascicolo Sanitario Elettronico
Emanazione
Linee Guida su
FSE
31 marzo 2014
2014
Alcune azioni prioritarie realizzate nell’ambito della
Sanità digitale
* Fonte: AgID
Implementazione
FSE regionali
30 giugno 2015
2015 2016
Settembre 2016*
FSE attivo
FSE in fase di
implementazione
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Dematerializzazione cartelle cliniche e referti
Alcune azioni prioritarie realizzate nell’ambito della
Sanità digitale
40%
Referti
dematerializzati
completamente
16%
Referti
consegnati
online
9%
Cartelle cliniche
dematerializzate
completamente
Stima su
dati 2015
+33% rispetto
a 2012
+23% rispetto
a 2012
+50% rispetto
a 2012
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Prenotazioni e pagamenti online
Alcune azioni prioritarie realizzate nell’ambito della
Sanità digitale
12%
Prenotazioni online
8%
Pagamenti online
Stima su
dati 2015
+71% rispetto
a 2012
+33% rispetto
a 2012
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
IlLa Sanità Digitale secondo i cittadini
Il contesto della Sanità
Il
L’innovazione digitale in Sanità:
la situazione in Italia
Indice dei contenuti
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5%
8%
23%
32%
18%
10%
57%
66%
Ricetta elettronica
FSEHa cercato
informazioni a
riguardo
So di cosa si
tratta
Ne ho sentito
parlare
Campione:
1.000 cittadini
Ha usufruito del
servizio
La Sanità digitale per i cittadini:
FSE e ricetta elettronica
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Ricevere consigli, materiale audio/visivo e di
formazione riguardo al proprio stato di salute
Ricevere un consulto da parte dei Medici Specialisti
Pagare le prestazioni sanitarie
Comunicare con il proprio Medico di Base
Ricevere promemoria per controlli medici periodici
Accedere e consultare i propri documenti clinici
Prenotare le prestazioni sanitarie
Accedere a informazioni sulle strutture sanitarie
Campione:
1.000 cittadini
I servizi online per i cittadini
+30%
+85%
+240%
+220%
+88%
+180%
+233%
+200%
20%
13%
8%
5%
5%
5%
3%
3%
26%
24%
15%
17%
16%
14%
10%
9%
30%
33%
35%
32%
34%
29%
33%
29%
Utilizzo 2014 Utilizzo 2015 Interesse 2015
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Campione:
1.000 cittadini
1%
7%
9%
10%
11%
17%
19%
16%
15%
20%
Sonno
Calorie
Allenamenti
Passi
Battiti
Utilizzo Non utilizzo, ma sono interessato
Le App sono spesso associate a strumenti wearable,
in particolare, a braccialetto e orologio
Le App per il monitoraggio dello stile di vita
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
7%
12%
53%
70%
83%
29%
13%
9%
5%
6%
Skype
Social Network
Whatsapp
SMS
E-mail
Utilizzo Non utilizzo, ma sono interessato
Gli strumenti di interazione tra MMG e pazienti
Campione:
656 MMG
Scambio efficace di dati, immagini e
informazioni tanto da evitare la visita
Aumento del carico di lavoro e
implicazioni medico-legali
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Creare le condizioni perché il crescente
interesse dei cittadini verso i servizi online
si traduca in un loro utilizzo
Governare l’entusiasmo rispetto al monitoraggio
degli stili di vita attraverso tecnologie digitali,
discutendo di protezione del dato, sua
affidabilità e sua interpretazione
Strutturare le modalità emergenti
di interazione tra MMG e pazienti
per semplificare l’attività
e creare valore per i pazienti
Le sfide per il futuro
La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net
Questa è la sfida che
abbiamo di fronte: lunga e
a tratti difficoltosa … ma
senza dubbio affascinante
13 Settembre 2016
Sanità digitale
La Puglia si confronta con le altre Regioni:
esperienze ed evoluzioni
La sfida del digitale: stato dell’arte
Marco Paparella
Senior Advisor dell’Osservatorio
Innovazione Digitale in Sanità

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Marco Paparella - Bari 13/09/2016

  • 1. 13 Settembre 2016 Sanità digitale La Puglia si confronta con le altre Regioni: esperienze ed evoluzioni La sfida del digitale: stato dell’arte Marco Paparella Senior Advisor dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità
  • 2. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net L’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, che sta avviando il suo 10° anno di attività, analizza e promuove il ruolo delle nuove tecnologie digitali a supporto del miglioramento e dell’innovazione del Sistema Sanitario Mission Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità: mission e obiettivi Obiettivo1 Sviluppare analisi e ricerche che aiutino i decision maker della Sanità (la Direzione Strategica e i CIO delle strutture sanitarie, le Regioni e le Istituzioni che operano nel settore sanitario, ecc.) nello sviluppo dell’innovazione basata sulle tecnologie digitali Obiettivo2 Creare cultura, comunicare e diffondere la conoscenza sui temi dell’innovazione digitale nella Sanità nelle istituzioni, aziende sanitarie e cittadini Obiettivo3 Creare occasioni di incontro e di confronto tra domanda e offerta di tecnologie digitali in un contesto pre-competitivo, promuovendo una migliore collaborazione fra i diversi attori
  • 3. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità: principali deliverables Report Convegni e workshop Premio Innovazione Digitale in Sanità Change management Articoli su Stampa Community Advisory Board
  • 4. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net IlLa Sanità Digitale secondo i cittadini Il contesto della Sanità Il L’innovazione digitale in Sanità: la situazione in Italia Indice dei contenuti
  • 5. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net I problemi strutturali del SSN L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle cronicità faranno aumentare la spesa sanitaria reale, a carico della collettività La spesa sanitaria italiana è già tra le più basse d’Europa. Qualsiasi ulteriore taglio della spesa è destinato a scontrarsi con notevoli ripercussioni sociali ed economiche La qualità del Sistema Sanitario italiano è in declino e ciò rischia di minare il senso di sicurezza e fiducia da parte dei cittadini e l’attrattività stessa del nostro Paese
  • 6. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Il ruolo dell’innovazione digitale in Sanità “L’eHealth rappresenta una leva strategica che può contribuire fattivamente a conciliare la qualità del servizio con il controllo della spesa” “Una delle priorità del 2016 è l'attuazione del Patto della Sanità digitale. Con la Sanità digitale le aziende potranno scambiarsi velocemente i dati e dialogare tra loro, questo oltre a farci risparmiare migliorerà l'efficienza del sistema”Beatrice Lorenzin Ministro della Sanità Yoram Gutgeld Commissario alla Spending Review “In Sanità, più che parlare di sprechi bisogna parlare di possibilità di lavorare in modo più efficiente e recuperare risorse. In questo la digitalizzazione può darci un aiuto importante” “Per la prima volta, abbiamo previsto nella Legge di Stabilità di quest’anno di attuare un piano nazionale di investimenti nelle tecnologie digitali, che interessa non solo la Sanità ma anche le altre aree della PA”
  • 7. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Direzione Generale della Digitalizzazione, del Sistema Informativo Sanitario e della Statistica Le priorità del Ministero della Salute Piano Nazionale delle Cronicità Patto per la Sanità Digitale Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Progetto «Sanità digitale e Telemedicina come leva per la sfida alla cronicità» • ripensare le modalità di governance ed erogazione dei Servizi per la cronicità grazie alle opportunità delle soluzioni ICT • promuovere la convergenza di indirizzi e policy europee, anche in ottica di cure transfrontaliere, con la programmazione di risorse strutturali dedicate (PON Governance) Progetto coerente con l’eHealth Action Plan e l’European Innovation Partnership in Active and HealthyAgeing, adottati dalla Commissione Europea INVIATO IN CONFERENZA STATO-REGIONI A LUGLIO 2016 Piano strategico per l’innovazione digitale nel SSN, inserito all’interno del Patto per Salute. APPROVATO IN CONFERENZA STATO- REGIONI A LUGLIO 2016
  • 8. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net IlLa Sanità Digitale secondo i cittadini Il contesto della Sanità Il L’innovazione digitale in Sanità: la situazione in Italia Indice dei contenuti
  • 9. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Ministero della Salute 18 mln € MMG 70 mln € La composizione della spesa per la Sanità digitale Regioni 320 mln € Strutture sanitarie 930 mln € Stima su dati 2015
  • 10. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net SpesaICTcomplessiva:1,34mld€ Ministero della Salute 18 mln € MMG 70 mln € La composizione della spesa per la Sanità digitale Regioni 320 mln € Strutture sanitarie 930 mln € Stima su dati 2015
  • 11. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Stima su dati 2015 SpesaICTcomplessiva:1,34mld€ Strutture sanitarie 930 mln € Ministero della Salute 18 mln € MMG 70 mln € Regioni 320 mln € Andamento della spesa per la Sanità digitale
  • 12. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net SpesaICTcomplessiva:1,3mld€SpesaICTcomplessiva:1,34mld€ Stima su dati 2015 Andamento della spesa per la Sanità digitale
  • 13. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net 2015 1,34 mld €1,3 mld € 2011 1,23 mld € 2012 – 5% – 5% 1,17 mld € 2013 +17% 2014 1,37 mld € Anno Evoluzione della spesa per la Sanità digitale
  • 14. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Paper based hospital Pathology focused hospital Mobile hospital Virtual hospital Smart hospital Traditional infrastructure Basic virtual infrastructure Cloud and mobile enabled Unified digital workspace Smart workspace Paper based administration Electronic documents Digital workflow Digital services Digital governance Omnichannel relationship Real time interactionOnline services Call center support Physical desk Walled systems Connected islands Extended healthcare setting Integrated Care Social Integration Traditional Healthcare System Smart Healthcare System Ambiti di innovazione: l’eHealth Journey
  • 15. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Paper based hospital Pathology focused hospital Mobile hospital Virtual hospital Smart hospital Traditional infrastructure Basic virtual infrastructure Cloud and mobile enabled Unified digital workspace Smart workspace Paper based administration Electronic documents Digital workflow Digital services Digital governance Omnichannel relationship Real time interactionOnline services Call center support Physical desk Walled systems Connected islands Extended healthcare setting Integrated Care Social Integration Traditional Healthcare System Smart Healthcare System Ambiti di innovazione: l’eHealth Journey
  • 16. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net eHealt Journey: Ambito Amministrativo Gestione amm.va e delle RU 39 mln Business Intelligence 16 mln Gestione documentale e conservazione 24 mln Spesa 2015 79 milioni spesi nel 2015 (+11% rispetto al 2014) Paper Based Administration Electronic Documents Digital Workflow Digital Services Digital Governance 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% I workflow di processo sono supportati in modo integrato per i principali ambiti amministrativi (es. ciclo attivo, ciclo passivo, gestione economica del personale). Sono presenti alcuni servizi al personale e ai partner di filiera. Sono presenti sistemi di Business Intelligence, con funzionalità per la creazione di reportistica a supporto delle decisioni, la definizione di cruscotti di indicatori e il relativo monitoraggio
  • 17. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net eHealt Journey: Ambito Clinico-Sanitario Cartella Clinica Elettronica 64 mln Gestionali di reparto 18 mln Clinical Governance 13 mln 121 milioni spesi nel 2015 (-7% rispetto al 2014) Gest. informatizzata farmaci 26 mln Spesa 2015 Paper Based Hospital Pathology Focused Hospital Mobile Hospital Virtual Hospital Smart Hospital 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% È presente un buon livello di digitalizzazione dei processi clinico-sanitari, grazie all’implementazione di una Cartella Clinica Elettronica aziendale con funzionalità avanzate (es. diario medico, gestione informatizzata della farmaco-terapia, ecc.) e a sistemi per l’identificazione automatica del paziente, degli operatori e dei trattamenti. Inoltre, alcune funzionalità della Cartella Clinica Elettronica (tipicamente quelle fruite a bordo letto) presentano un supporto mobile
  • 18. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Nella struttura sono state avviate le prime sperimentazioni di Shared Service o soluzioni in Cloud (es. posta elettronica) e di virtualizzazione dei client (VDI), sono presenti soluzioni evolute di sicurezza logica. È, inoltre, presente un’infrastruttura per la gestione di dispositivi mobili e una rete Wi-Fi all’interno della struttura eHealt Journey: Infrastruttura di comunicazione e collaborazione Disaster Recovery e continuità operativa 48 mln Spesa 2015 75 milioni spesi nel 2015 (+29% rispetto al 2014) Cloud Computing 18 mln Mobile Hospital 9 mln Tradictional Infrastructure Basic Virtual Infrastructure Cloud & Mobile Enabled Unified Digital Workspace Smart Workspace 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
  • 19. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net eHealt Journey: Relazione con il cittadino Sistemi di Front-end 61 mln Spesa 2015 80 milioni spesi nel 2015 (+43% rispetto al 2014) Servizi digitali al cittadino 19 mln Physical Desk Call Center Support Online Services Real Time Interaction Omnichannel Relationship 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Il sito internet offre alcuni servizi online, tra cui la possibilità di scaricare documenti clinici e/o il pagamento di esami e visite. Presso la struttura è presente almeno un sistema per la gestione dell’attesa nelle seguenti aree: Pronto Soccorso, Servizi ambulatoriali, Centro Prelievi. Inoltre, i cittadini possono effettuare il pagamento delle prestazioni attraverso l’utilizzo di casse automatiche
  • 20. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net eHealt Journey: Integrazione socio-sanitaria con il territorio Medicina sul territorio e assist. domiciliare 20 mln Spesa 2015 61 milioni spesi nel 2015 (+2% rispetto al 2014) Telemedicina 13 mln Sistemi di integrazione con sistemi reg. (FSE) 23 mln Soluzioni per l’assistenza sociale 5 mln Walled System Connected Islands Extended Healthcare Setting Integrated care Social integration 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% La struttura ha avviato progetti di sperimentazione nell’ambito della Telemedicina, sviluppando, ad esempio, soluzioni di Teleconsulto specialistico. Sono presenti sistemi e flussi informatici integrati almeno per una rete di patologia sovra-aziendale (es. oncologia, malattie rare, ecc.)
  • 21. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Emanazione DPCM per sviluppo FSE 3 settembre 2015 Realizzazione infrastruttura nazionale per l’interoperabilità dei FSE 31 dicembre 2015 Presentazione piani da parte delle Regioni 30 giugno 2014 Fascicolo Sanitario Elettronico Emanazione Linee Guida su FSE 31 marzo 2014 2014 Alcune azioni prioritarie realizzate nell’ambito della Sanità digitale * Fonte: AgID Implementazione FSE regionali 30 giugno 2015 2015 2016 Settembre 2016* FSE attivo FSE in fase di implementazione
  • 22. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Dematerializzazione cartelle cliniche e referti Alcune azioni prioritarie realizzate nell’ambito della Sanità digitale 40% Referti dematerializzati completamente 16% Referti consegnati online 9% Cartelle cliniche dematerializzate completamente Stima su dati 2015 +33% rispetto a 2012 +23% rispetto a 2012 +50% rispetto a 2012
  • 23. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Prenotazioni e pagamenti online Alcune azioni prioritarie realizzate nell’ambito della Sanità digitale 12% Prenotazioni online 8% Pagamenti online Stima su dati 2015 +71% rispetto a 2012 +33% rispetto a 2012
  • 24. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net IlLa Sanità Digitale secondo i cittadini Il contesto della Sanità Il L’innovazione digitale in Sanità: la situazione in Italia Indice dei contenuti
  • 25. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net 5% 8% 23% 32% 18% 10% 57% 66% Ricetta elettronica FSEHa cercato informazioni a riguardo So di cosa si tratta Ne ho sentito parlare Campione: 1.000 cittadini Ha usufruito del servizio La Sanità digitale per i cittadini: FSE e ricetta elettronica
  • 26. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Ricevere consigli, materiale audio/visivo e di formazione riguardo al proprio stato di salute Ricevere un consulto da parte dei Medici Specialisti Pagare le prestazioni sanitarie Comunicare con il proprio Medico di Base Ricevere promemoria per controlli medici periodici Accedere e consultare i propri documenti clinici Prenotare le prestazioni sanitarie Accedere a informazioni sulle strutture sanitarie Campione: 1.000 cittadini I servizi online per i cittadini +30% +85% +240% +220% +88% +180% +233% +200% 20% 13% 8% 5% 5% 5% 3% 3% 26% 24% 15% 17% 16% 14% 10% 9% 30% 33% 35% 32% 34% 29% 33% 29% Utilizzo 2014 Utilizzo 2015 Interesse 2015
  • 27. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Campione: 1.000 cittadini 1% 7% 9% 10% 11% 17% 19% 16% 15% 20% Sonno Calorie Allenamenti Passi Battiti Utilizzo Non utilizzo, ma sono interessato Le App sono spesso associate a strumenti wearable, in particolare, a braccialetto e orologio Le App per il monitoraggio dello stile di vita
  • 28. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net 7% 12% 53% 70% 83% 29% 13% 9% 5% 6% Skype Social Network Whatsapp SMS E-mail Utilizzo Non utilizzo, ma sono interessato Gli strumenti di interazione tra MMG e pazienti Campione: 656 MMG Scambio efficace di dati, immagini e informazioni tanto da evitare la visita Aumento del carico di lavoro e implicazioni medico-legali
  • 29. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Creare le condizioni perché il crescente interesse dei cittadini verso i servizi online si traduca in un loro utilizzo Governare l’entusiasmo rispetto al monitoraggio degli stili di vita attraverso tecnologie digitali, discutendo di protezione del dato, sua affidabilità e sua interpretazione Strutturare le modalità emergenti di interazione tra MMG e pazienti per semplificare l’attività e creare valore per i pazienti Le sfide per il futuro
  • 30. La sfida del digitale: stato dell’arte – Marco Paparella 13 Settembre 2016 www.osservatori.net Questa è la sfida che abbiamo di fronte: lunga e a tratti difficoltosa … ma senza dubbio affascinante
  • 31. 13 Settembre 2016 Sanità digitale La Puglia si confronta con le altre Regioni: esperienze ed evoluzioni La sfida del digitale: stato dell’arte Marco Paparella Senior Advisor dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità

Notas do Editor

  1. I deliverable sono molteplici, oltre ai report, ai convegni e ai Workshop, facciamo un’intensa opera di divulgazione che ha portato nell’ultimo anno a oltre 170 uscite stampa che hanno ripreso i risultati degli osservatori, ed anche promosso le best practice identificate e valutate attraverso il «Premio Innovazione Digitale in Sanità» arrivato alla sua sesta edizione, una community digitale ed una sempre più intensa attività di advisory e accompagnamento di regioni e aziende sanitarie
  2. Qualsiasi tentativo di dare una risposta, così come qualsiasi dibattito serio sull’adeguatezza della spesa e sulle politiche di innovazione nella Sanità, dovrebbe partire da un'onesta e coraggiosa lettura dei problemi strutturali che minano la sostenibilità del nostro sistema. Quali che siano le politiche di finanza pubblica, la spesa sanitaria reale, quella cioè a carico della collettività nel suo insieme, è destinata a crescere a causa dell’invecchiamento della popolazione e della necessità di gestire le cronicità: l’Italia è, infatti, il Paese più vecchio in Europa con il 21,4% dei cittadini over 65 e il 6,4% over 80, e si posiziona al secondo posto nel mondo, preceduto solo dal Giappone. Si prevede che nel 2080 gli anziani sopra i 65 anni saranno il 31,3% della popolazione, mentre gli ultraottantenni raggiungeranno quota 13,3%. Inoltre, l’aspettativa di vita in buona salute all’età di 65 anni in Italia è tra le più basse nei paesi OCSE, con 7 anni senza disabilità per le donne e circa 8 anni per gli uomini. Abbiamo una spesa sanitaria che è già tra le più basse d’Europa, qualsiasi ulteriore taglio lineare della spesa è destinato a scontrarsi con notevoli ripercussioni sociali ed economiche: l’Italia spende 3.077 USD PPP per abitante contro i 3.453 della media Europea e i 4.819 della Germania. In questo contesto tagliare la spesa sanitaria pubblica vuol dire semplicemente scaricare sulle famiglie ulteriori oneri, pregiudicando equità e stabilità sociale del Paese. La qualità del nostro Sistema Sanitario italiano è in declino ad un livello che già oggi rischia di minare il senso di sicurezza e fiducia da parte dei cittadini e in ultima analisi l’attrattività stessa del nostro Paese: secondo l’ultimo Rapporto Euro Health Consumer Index dal 2010 al 2015 l’Italia è passata dal 15° al 22° posto delle 34 Nazioni censite a livello Europeo, siamo in particolare tra i peggiori Paesi europei per l’accessibilità ai servizi e i tempi di attesa, per gestione dei pazienti anziani sul territorio e per possibilità di offrire cure di nuova generazione. Inoltre, dal “Bilancio di sostenibilità del Welfare italiano” si evince come nel 41,7% dei nuclei familiari, almeno una persona rinunci alle prestazioni sanitarie a causa delle lunghe liste d'attesa e dei costi elevati. Nel 2015 per la prima volta il Rapporto Osservasalute denuncia una riduzione della speranza di vita rispetto al 2014. Mantenendoci con una metafora nel tema della sanità dovremmo avere l’onestà di dirci che il nostro sistema sanitario, benché non sia quel ricettacolo di sprechi, scandali e corruzione che a volte dai media si deduce è oggettivamente un sistema malato, che non va ulteriormente indebolito, ma ha bisogno di urgenti interventi di innovazione. Innovazione che deve essere al tempo stesso istituzionale, organizzativa e tecnologica. L’urgenza di questi interventi dovrebbe derivare dal riconoscimento dell’importanza della posta in gioco. Perché la Sanità non è soltanto un servizio fondamentale per i cittadini, ma anche un settore economico fondamentale in grado di influenzare lo sviluppo del sistema Paese. La white economy, ossia la filiera delle attività rivolte alla salute che comprendono l’indotto a monte e a valle ha ormai raggiunto un valore di 290 miliardi di euro, corrispondente al 9,4% del PIL nazionale e impiega 3,8 milioni, pari al 16,5% degli occupati del Paese. Il sistema sanitario, meriterebbe di essere urgentemente tutelato e sviluppato con politiche industriali, fiscali, educative e di innovazione adeguate. 2 5 Secondo il recente Rapporto Osservasalute 2015, nel 2015 per gli uomini la speranza di vita è stata 80,1 anni, e 84,7 anni per le donne (nel 2014 era pari a 80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne). Nel 2014, la speranza di vita alla nascita era maggiore e pari a 80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne. L’andamento ha riguardato tutte le regioni.  La spesa per la prevenzione ammonta in Italia a circa 4,9 miliardi di euro e rappresenta il 4,2% della spesa sanitaria pubblica, contro una percentuale prevista dal Piano Sanitario Nazionale del 5%. Sono poche le regioni che raggiungono tale livello e a livello nazionale mancano “all’appello” 930 milioni di euro da dedicare alla prevenzione. La Prevenzione è uno dei settori che fino ad oggi ha subito di più le politiche di razionamento: infatti, è facile tagliare gli investimenti alle politiche di prevenzione che, come si sa, danno spesso il loro ritorno a distanza di anni
  3. Ma c’è questa piena consapevolezza negli attori del sistema o la frammentazione istituzionale di cui è afflitto il nostro sistema porta ancora visioni miope di cui non vuol vedere l’emergenza o scarica su altri la responsabilità di intervenire? Partiamo dal livello centrale, il 2016 è nato sotto buoni auspici. Il Ministro della Sanità e persino il commissario del governo alla spending review hanno dichiarato che la Sanità Italiana non va più tagliata ma piuttosto riqualificata e questo rilancio può e deve avvenire attraverso il digitale. 1 6
  4. In quest’anno di ricerca dell’Osservatorio abbiamo fatto evolvere il modello eHealth Journey creato nei due anni precedenti, inserendo delle metriche di misurazione dello stato di evoluzione dell’innovazione digitale nella singola azienda sanitaria e tarando i percorsi di evoluzione rispetto allo stato di maturità che abbiamo rilevato nel campione di aziende sanitarie che ha partecipato all’Osservatorio. Abbiamo quindi ottenuto l’eHealth Journey 2.0, che mantiene le stesse logiche di strutturazione dei percorsi di evoluzione tra un modello tradizionale di sanità (Traditional Healthcare System) e un modello che utilizza a pieno le opportunità dell’innovazione digitale (Smart Healthcare System). I percorsi si differenziano su cinque ambiti: amministrativo, clinico-sanitario, infrastruttura di comunicazione e collaborazione, relazione con il cittadino e integrazione socio-sanitaria con il territorio. Su questi percorsi, che spesso abbiamo utilizzato anche negli anni scorsi nei nostri Advisory Board per posizionare casi di eccellenza e best practice, abbiamo potuto quest’anno misurare in modo più preciso il posizionamento medio rilevato nelle aziende sanitarie del campione. Come vedete la maturità media è più elevata per l’ambito amministrativo e più limitata nell’integrazione socio-sanitaria con il territorio. Oltre al valore medio è interessante però comprendere la distribuzione delle aziende nei vari stadi di evoluzione …
  5. La rappresentazione grafica che ora vediamo colloca su ogni ramo dell’eHealth Journey, oltre al posizionamento medio, anche il primo e terzo quartile rilevato nel campione. Emergono delle distribuzioni abbastanza concentrate, che ora analizziamo per ogni ambito specifico …
  6. L’ambito amministrativo, oltre ad avere il valor medio più avanzato, ha anche un primo gruppo di poche realtà che raggiungono lo stadio più evoluto di «Digital Governance» (7%). Il caso medio si posiziona però al termine dello stadio «Digital Workflow» dove le soluzioni digitali supportano i principali flussi di processo amministrativo (as. Ciclo attivo e passivo), alcuni servizi al personale (ad esempio la gestione di ferie e permessi online) e funzionalità di business intelligence focalizzati su report e cruscotti di indicatori. Una buona quota di aziende del campione – il 42% - è già nello stadio dei «Digital Services» dove i servizi digitali al personale ed ai partner di filiera (fornitori, professionisti clinici, …) sono più evoluti. In questo ambito gli investimenti ICT sono aumentati rispetto al 2014, raggiungendo i 79 milioni di euro costituiti dai sistemi amministrativi e di gestione delle risorse umane, dalla gestione documentale e conservazione e di business intelligence. Per la gestione documentale e conservazione è interessante notare che quasi il 60% del campione prevede incrementi di spesa per il 2016 (è dal 2014 c’è già stato un aumento del 36%).
  7. Nell’ambito clinico-sanitario invece la situazione del campione è centrata sul terzo stadio, di «Mobile Hospital»: quasi il 50% delle aziende del campione ha completato la fase di «Pathology Focused Hospital» e sta entrando in una fase di sviluppo dove la Cartella Clinica Elettronica aziendale inizia ad avere delle funzionalità avanzate (diario o gestione terapia) con supporto anche in mobilità al letto del paziente. Questo è l’unico altro ambito che inizia a rilevare un piccolo gruppo di casi aziendali che raggiungono lo stadio di Smart Hospital (7%). Per le applicazioni clinico-sanitarie sono stati rilevati gli investimenti più alti, che raggiungono 121 milioni di euro, pur in lieve calo rispetto all’anno precedente (-7%). Il peso economico principale è quello della Cartella Clinica Elettronica, che con 64 milioni di euro si conferma come l’ambito a maggiore investimento nelle aziende sanitarie nel 2015, in aumento del 10% rispetto al 2014 e con una ulteriore crescita per il 2016 prevista dal 43% delle aziende.
  8. Per l’infrastruttura di comunicazione e collaborazione iniziano a diffondersi i casi che raggiungono lo stadio «Cloud & Mobile Enabled», dove mappiamo le prime sperimentazione di Shared Services e Cloud. Quasi il 40% delle aziende del campione di collocano in questo stadio, ed un reale sviluppo dei servizi condivisi a livello sovra-aziendale sarà la vera sfida nei prossimi anni per far aumentare la maturità di questo ambito e congiuntamente di quelli in cui si declinano i singoli Shared Services. La componente di investimento più elevata in questo ambito è quella del Disaster recovery e continuità operativa – per 48 milioni – che spinge l’investimento sull’intero ambito a raggiungere i 75 milioni di euro, con una crescita quali del 30% rispetto al 2014.
  9. La gestione della relazione con il cittadino è storicamente l’ambito con investimenti più contenuti e nella rilevazione dell’anno scorso il livello di maturità evolutiva ero uno dei più elevati. Nella nuova rilevazione il campione non evolve rispetto all’anno precedente, rimanendo in uno stadio di completamento del «Call center support» e di avvio degli «Online Services» con focalizzazione sui servizi via web per ritiro referti e pagamento di esami e visite. Solo un 15% dei casi riesce a raggiungere l’avvio dello stadio di Real Time Interaction. L’investimento per quest’ambito però cresce significativamente, di oltre il 40%, raggiungendo gli 80 milioni con un peso prevalente dei sistemi digitali di front end. Per i Servizi digitali al cittadino l’investimento è ancora relativamente limitato, anche se il 40% dei CIO prevedono che cresca nel 2016 e vedremo tra poco dei risultati interessanti in termini di tassi di conoscenza ed utilizzo di questi servizi da parte dei cittadini.
  10. Infine l’Integrazione socio-sanitaria con il territorio si conferma l’ambito più arretrato, con quasi il 70% del campione collocato della fase delle «Connected Islands» caratterizzata da sperimentazioni di telemedicina (soprattutto tele-consulto e tele-salute/tele-monitoraggio) e presenza di reti di patologia sovra-aziendali. Pochi casi raggiungono gli stadi più evoluti e nessuno ha un supporto integrato anche dei servizi sociali sul territorio. Gli investimenti in questo ambito sono stabili, con un importo complessivo di 61 milioni di euro, pur con la rilevanza relativa della componente di spesa legata ai sistemi di integrazione con i sistemi regionali, quali il Fascicolo Sanitario Elettronico, che come abbiamo visto negli interventi precedenti è una delle priorità a livello regionale e nazionale. Inoltre la rilevanza di questi ambiti di investimento non è prioritaria per le direzioni strategiche aziendali, in diminuzione rispetto a quanto rilevato l’anno scorso (molto rilevanti solo per circa il 20% dei Direttori). Lascio ora la parola al collega Emanuele Lettieri per l’analisi del punto di vista dei cittadini e dei medici di medicina generale sull’innovazione digitale in sanità
  11. Partendo da FSE. Come avevamo già messo in luce lo scorso anno, il Governo ha posta grossa enfasi sullo sviluppo del FSE, come principale progetto di sanità digitale. Forte impulso è stato dato dall’emanazione, il 31 marzo 2014, delle “Linee guida per la presentazione dei piani di progetto regionali per la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico”, sulla base delle quali, entro la fine di giugno 2014, le Regioni hanno presentato i propri piani di implementazione del Fascicolo. Da quel momento le Regioni, che avrebbero dovuto attivare i propri FSE entro giugno 2015, si sono però trovate in una situazione di stand-by, in attesa del DPCM per lo sviluppo dei FSE. DPCM che è stato finalmente emanato il 3 settembre 2015, pubblicato in gazzetta ufficiale l’11 novembre 2015 ed entrato in vigore il 26 novembre. Da quel momento diverse Regioni hanno effettivamente fatto passi avanti nell’attivazione dei proprio FSE. Il 31 dicembre l’Agenzia per l’Italia Digitale e il Ministero della Salute hanno presentato il primo rilascio dell’infrastruttura per l’interoperabilità del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) a livello nazionale. Da quel momento, le Regioni, per collegarsi all’infrastruttura, devono manifestare l’adesione al piano di test coordinando con Agid i test di avvio. Ad oggi le regioni che hanno effettuato i test per l’interoperabilità sono 9. Secondo gli ultimi dati di AgID, sono solo 7 le Regioni che hanno un FSE già attivo e operativo, mentre 10 sono quelle che hanno un FSE in corso di implementazione. 9 regioni hanno invece fatto i test per l’interoperabilità de FSE.
  12. Il terzo ambito di digitalizzazione riguarda la dematerializzazione dei referti e delle cartelle cliniche. Come sappiamo la dematerializzazione dei documenti porta con sè una serie di benefici, in particolare sulla riduzione dei costi delle risorse fisiche (archivi, documenti, ecc.) e sulla semplificazione dei processi. Secondo le stime effettuate dall’Osservatorio, i referti completamente dematerializzati hanno rappresentato nel 2015 circa il 40% del totale dei referti prodotti dalle aziende sanitarie, in aumento rispetto al dato stimato nel 2012 che era pari al 30%. Grazie alla dematerializzazione dei referti, nel 2015 i referti consegnati via web al cittadino sono stati il 16% del totale dei referti, dato in crescita rispetto a quanto rilevato nel 2012 (13%). In questo caso i benefici non riguardano solo l’azienda, che può evitare di stampare e imbustare i referti, ma anche per il cittadino, che può evitare di recarsi presso la struttura. Infine, le cartelle cliniche completamente dematerializzate hanno rappresentato nel 2015 il 9% del totale di cartelle prodotte dalle aziende, con un incremento del 50% rispetto a quanto rilevato nel 2012 (6%). Anche in questo caso sono evidenti i benefici in termini di riduzione dei costi di stampa, ma anche di semplificazione nel reperimento delle informazioni sul paziente.
  13. Infine, abbiamo analizzato il livello di diffusione dei servizi di prenotazione e pagamento online. Nel 2015 la quota di prenotazioni online rispetto al totale delle prenotazioni effettuate dai cittadini è stata pari al 12%, in aumento rispetto al dato stimato nel 2012 (7%). In aumento anche la quota di pagamenti online, che nel 2012 era pari al 6% e nel 2015 passa all’8%. Sulla base di quanto emerso dal monitoraggio, si può affermare che le azioni prese per stimolare la digitalizzazione hanno effettivamente dato i primi frutti, soprattutto nei casi in cui ci sono obblighi di legge, come nel caso della ricetta elettronica. Non si può non rilevare, tuttavia, come la velocità di attuazione dei piani di digitalizzazione della Sanità – soprattutto lato aziende sanitarie che avrebbero dovuto avviare progetti di dematerializzazione e di offerta di servizi digitali - sia tuttora modesta.
  14. Abbiamo quindi chiesto alle Direzioni strategiche delle aziende quali sono le azioni che sono necessarie per sviluppare l’innovazione digitale, anche a fronte delle barriere identificate che sono principalmente le limitate risorse economiche e le resistenze al cambiamento. La principale azione che il 64% delle Direzioni si aspetta dal Governo è il sostegno nell’accesso ai finanziamenti (nazionali e internazionali), a cui segue la definizione di standard (53%) e la semplificazione delle normative sulla gestione della privacy (52%). A livello regionale, le Direzioni aziendali si aspettano, in primo luogo, che vengano messe a disposizione risorse economiche (67%). Ritengono, inoltre, che le Regioni debbano definire obiettivi comuni e convergenti (39%) e linee guida a livello regionale (39%) che forniscano una direzione e un indirizzo chiaro alle aziende, spesso spaesate di fronte alla necessità di implementare soluzioni digitali. Infine, le Direzioni sono consapevoli che uno dei principali fattori trainanti per lo sviluppo dell’innovazione digitale in azienda sia la cultura digitale del personale (56%) e la comprensione delle implicazioni che le soluzioni digitali hanno sull’organizzazione. È quindi opportuno dare il via ad attività di sensibilizzazione che mettano in luce i benefici derivanti dall’innovazione digitale, accompagnate da attività di formazione per l’acquisizione di competenze digitali da parte del personale aziendale. Vediamo ora quali sono le reciproche aspettative da parte del livello nazionale e regionale, per poi giungere alle conclusioni di questa prima parte.
  15. Che possiamo dire dunque? Luci ed ombre. Se guardiamo agli investimenti vediamo una sostanziale stabilità rispetto al 2014 in cui c’era stato un incremento ma continuiamo a investire in sanità digitale un mezzo o un terzo dei paesi a noi comparabili. Se guardiamo allo stato di attuazione delle priorità definite dal piano crescita digitale troviamo una situazione a macchia di leopardo con alcune regioni che seguono le indicazioni e procedono, anche se a velocità diverse e con modelli parzialmente diversi, sulla via delle priorità indicate ed altre che sembrano ancora sostanzialmente ferme. Certamente non la risposta radicale e di sistema che ci si aspetterebbe a fronte di una presa di coscienza radicale dell’urgenza e rilevanza della posta in gioco. Resta quella frammentazione e mancanza di corretta integrazione tra gli attori che porta, anche a fronte di una consapevolezza e di una conoscenza della direzione verso cui andare, a percorrere questa strada con modalità e velocità diversa, quasi presupponendo che sei il problema stia da qualche altra parte o che ad altri spetti risolverlo. 2 14
  16. Ognuno che le sue più o meno giustificate aspettative di contributo da parte di altri. Il livello centrale che, nei limiti oggettivi delle proprie risorse e delle competenze che gli sono assegnate, ritiene che, una volta definiti, nei tempi e modi possibili, obiettivi e priorità le regioni, a cui il nostro sistema assegna gran parte della responsabilità in materia sanitaria, debbano declinare coerentemente questi obiettivi in piani coerenti. Le regioni dal canto loro che lamentano difficoltà e ritardi nell’accesso ai finanziamenti e chiedono che vengano diminuiti i vincoli normativi. Dall’altra parte definiti piani e sviluppati servizi condivisi si aspettano che le strutture sanitarie siano in grado di portare a casa i benefici nell’ambito dei tempi e delle risorse loro assegnate. Le aziende da ultimo, da cui alla fine dipende il reale uso delle risorse, si vedono limitate nella gestione dei progetti non solo dal razionamento delle risorse umane e finanziarie, ma anche da vincoli normativi e burocratici, da mancanza di continuità nella gestione manageriale. 2 16
  17. Occorre cambiare passo. Acquisire piena consapevolezza dei rispettivi ruoli e responsabilità. Governo, Ministero e AGiD, di una responsabilità sostanziale nell’assicurare unitarietà ad un sistema patologicamente frammentato e disomogeneo, che rischia di lasciar dietro importanti pezzi del paese e di essere incapace di intercettare e spendere adeguatamente risorse rilevanti disponibili a livello europeo. La regioni che se vogliono continuare a ricoprire il ruolo di attore fondamentale nella gestione del sistema, devono agire in modo non isolato, ma presentarsi come sistema coordinandosi tra di loro, accettando e contribuendo a definire standard comuni, avviando riforme strutturali che innovino il sistema dal punto di vista organizzativo e tecnologico assieme. Infine le aziende a cui spetta l’attuazione dei piani e la gestione dei processi di cambiamento. Aziende che devono comprendere i benefici a livello di sistema di una diversa organizzazione della cura, portare avanti al loro interno, pur nei limiti di risorse disponibili oggettivamente limitate, un cambiamento anche culturale importante. Solo quando tutti gli attori del Sistema Sanitario saranno in grado di ricoprire in modo responsabile e coerente il proprio ruolo, dandosi obiettivi precisi e ambiziosi, la Sanità digitale potrà diventare finalmente realtà. 2 18
  18. Come le organizzazioni sanitarie stanno consolidando la propria maturità in tema di Sanità Digitale, così anche i cittadini stanno prendendo sempre più confidenza con i servizi e le opportunità che la Sanità Digitale offre loro. A questo proposito, come di consueto, il punto di vista del cittadino è stato esplorato attraverso un’indagine estensiva condotta con Doxapharma che ha coinvolto un panel di 1,000 cittadini rappresentativo della popolazione italiana. L’accettazione e la fruizione dei servizi «digitali» passa attraverso la conoscenza dei servizi, la loro comprensione per arrivare all’utilizzo. Il punto di partenza non può che essere su due priorità del Governo in merito alla Sanità Digitale, la ricetta elettronica e il fascicolo sanitario elettronico. I dati raccolti mostrano chiaramente che la ricetta elettronica è l’ambito maggiormente conosciuto dai cittadini italiani. Ciò è principalmente dovuto alle recenti azioni di comunicazione sulla stampa nazionale relative alla validità della ricetta elettronica su tutto il territorio nazionale (dal 1° marzo 2016) e al processo di progressiva dematerializzazione delle ricette rosse. Rispetto ai dati rilevati nel 2015, raddoppia la percentuale di cittadini che hanno sentito parlare del Fascicolo Sanitario Elettronico (da 16% a 32%): anche su questo fronte, nel corso del 2015, è stata posta grossa enfasi su questo tema da parte del Governo, che ha portato all’emanazione del decreto attuativo a settembre Sia per la ricetta elettronica che per il FSE l’averne consapevolezza così come l’utilizzo non registrano differenze marcate dovute all’età o dal soffrire da una o più patologie croniche, segno di una diffusione uniforme tra la popolazione
  19. Rispetto ai dati rilevati nel 2015, si riscontra un forte aumento nell’utilizzo e nell’interesse verso tutti i servizi online. La percentuale di utilizzo cresce per la popolazione con età compresa tra i 35 e i 54 anni, una fascia della popolazione che, da un lato, inizia ad avere la necessità di accedere ai servizi sanitari e, dall’altro, è abituata all’utilizzo di internet nella vita quotidiana. Al primo posto, in termini di utilizzo, si conferma l’accesso alle informazioni sulle strutture sanitarie (es. reparti, orari, medici, ecc.): si tratta di un servizio informativo di base, che ad oggi, è offerto dalla quasi totalità delle aziende sanitarie. Si registra, inoltre, un buon livello di utilizzo dei servizi di prenotazione online di esami e visite, con un aumento rilevante rispetto ai dati del 2015 (+85%). Ciò è anche reso possibile da un incremento dell’offerta di servizi da parte di aziende sanitarie e Regioni. Il 50% dei cittadini italiani dichiara di aver utilizzato almeno un servizio online, mentre il 18% dichiara di averne utilizzati 4 o più servizi. Per i servizi online quali consultazione di informazioni, prenotazione di visite, consultate i propri documenti online i titolo di studio spiega differenze nell’uso, l’interpretazione di questo risultato è più legato alle abitudini quotidiane, legate alla tipologia di lavoro, più che alla scolarizzazione; tale interpretazione è coerente anche alla considerazione che per i servizi online relativi alla comunicazione con i professionisti sanitari o al pagamento delle prestazioni sanitarie, il titolo di studio non è più significativo, segno che sono attività più in linea con l’evoluzione degli usi e costumi su internet
  20. Nonostante l’interesse mostrato verso le App per monitorare il sonno, solo l’1% dei cittadini intervistati le utilizza. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che spesso l’App non è sufficiente e occorre acquistare altri dispositivi wearable (spesso costosi) che consentono di monitorare il sonno (es. braccialetto e orologio). In generale si osserva un utilizzo maggiore delle app per il monitoraggio dello stile di vita nella fascia della popolazione con un’età compresa tra i 15 e 24 anni, mentre la percezione di rilevanza è sulla fascia 35-54… bisogno non soddisfatto completamente,
  21. Solo 11% MMG ritiene che i propri pazienti dovrebbero monitorare il proprio stile di vita attraverso strumenti digitali. Tra le motivazioni sicuramente i dubbi relative da un lato all’affidabilità dei dati raccolti, dall’altro sulla loro interpretazione, per finire con l’assenza di evidenza sulla capacità di queste soluzioni di incidere sugli endpoint primari Chi è più interessato a raccogliere dati e scambiarlo col medico curante nutre anche una fiducia maggiore verso il medico.
  22. L’interazione tra MMG e pazienti sfrutta le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Interessante è l’utilizzo di WhatsApp, da tenere monitorato nel tempo. La facilità e diffusione di WhatsApp sugli smartphone spiega la differenza netta rispetto a Skype. Da comprendere, attraverso valutazioni quantitative, il contributo di WhatsApp in termini di efficacia ed efficienza nella relazione medico-paziente. Chi utilizza WhatsApp ci vede efficacia e creazione di fiducia nonchè risparmio di tempo; chi non lo usa teme un incremento del carico di lavoro.
  23. Questa è la strada che abbiamo di fronte. Certamente lunga e a tratti difficoltosa, con possibili insidie sparse lungo il cammino. Ma altrettanto indubbiamente una strada affascinante e che ci renderà enormemente soddisfatti una volta che l’avremo intrapresa e, infine, completata