1. I
DISCORSI
E
LE
PAROLE
Comunicazione,
lingua
e
cultura
MAPPA
CONCETTUALE
LABORATORIO
“Il
teatro
delle
parole”
Ascolto
Verbalizzazione
Prerequisiti
Letto-‐scrittura
Sequenze
temporali
Comunicazione
Verbale
e
non
Comprensione
Pagine
autobiografiche
2. Proposta Stimolo
Ascolto del racconto,
conoscenza del personaggio mediatore
“Il ragno Luigi”
Luigi
era
un
bel
ragnetto
che
se
ne
stava
tutto
il
giorno
sopra
al
suo
albero
di
ciliegie
a
tessere
la
tela.
Quando
aveva
finito
di
tessere
la
tela,
si
metteva
comodo
ed
aspettava
che
qualche
preda
vi
si
impigliasse.
Un
bel
giorno,
mentre
sonnecchiava
sulla
sua
amaca
sentì
un
bzzz
avvicinarsi
e
subito
dopo
una
vocetta
arrogante
che
diceva:
“Ma
chi
è
che
ha
messo
questa
tela
proprio
qua
in
mezzo?”
“Sono
stato
io”
rispose
il
ragno
Luigi
strofinandosi
le
zampette
soddisfatto,
mentre
avanzava
sul
ramo
di
ciliegio.
“E
ti
sembra
una
buona
idea?”
continuò
quella
che
si
rivelò
essere
una
grossa
mosca
antipatica
“Liberami
subito!
Hai
capito!?”
continuò.
“Visto
che
sei
così
maleducata”
disse
avvicinandosi
sempre
più
il
ragno
Luigi
“ti
mangerò
in
un
sol
boccone,
senza
pensarci
due
volte”
e
così
fece.
3. Con
la
pancia
piena
tornò
a
sonnecchiare
sulla
sua
amaca
fino
a
quando
il
cielo
iniziò
a
tingersi
di
rosa
ed
il
sole
a
tramontare
all’orizzonte.
Fu
proprio
allora
che
il
ragno
sentì
un
lamento:
“Aiuto!
Aiuto!”.
Una
piccola
ape
era
rimasta
incollata
alla
tela.
“Cosa
strilli
mia
cara?
Il
tuo
destino
è
ormai
segnato”
le
disse
il
ragno
Luigi
avvicinandosi.
“Ti
prego,
sono
l’ape
Pina,
sii
buono,
liberami!
Le
mie
sorelle
mi
stanno
aspettando,
ho
con
me
due
secchi
pieni
di
nettare
che
devo
portare
all’alveare
perché
venga
trasformato
in
miele”
“E
tu
cosa
mi
darai
in
cambio?”
“Ti
prometto
che
domani
ti
porterò
un
vasetto
del
miglior
miele
e
anche
un
po’
di
pappa
reale
per
rinforzarti
e
della
propoli
nel
caso
ti
venisse
mal
di
gola,
ma
ti
prego
abbi
pietà
di
me…”
Un
po’
perché
aveva
ancora
la
pancia
piena,
un
po’
perché
si
era
impietosito
alle
parole
gentili
della
piccola
ape,
il
ragno
Luigi
si
avvicinò
a
grandi
passi
all’ape
tremante
e
d’impeto…
la
liberò.
“Grazie,
grazie!”
gli
disse
l’ape
Pina
volando
via
mentre
il
ragno
Luigi
le
urlava:
“Ricorda
la
tua
promessa!”
Ma
cosa
accadde?
Una
volta
tornata
a
casa
la
piccola
ape
si
dimenticò
completamente
della
brutta
avventura
che
aveva
vissuto
e
anche
della
parola
data
al
ragno.
4. Passarono
i
giorni
e
le
settimane,
ma
Luigi
sapeva
che
prima
o
poi
l’ape
Pina
sarebbe
ripassata
da
quelle
parti
e
infatti,
un
bel
giorno,
verso
sera,
mentre
se
ne
stava
sotto
alle
fronde
del
suo
bel
albero
di
ciliegie,
il
ragno
sentì
avvicinarsi
un
ronzìo
e
siccome
l’ape
Pina
era
molto
distratta,
si
impigliò
ancora
una
volta
nella
ragnatela.
“Aiuto!
Aiuto!
Liberatemi!”
gridò,
mentre
il
ragno
Luigi
si
avvicinava
piano
piano
assaporando
il
piacere
di
una
bella
cenetta.
“Ma
guarda
chi
si
vede”
le
sussurrò
“Ragno
Luigi,
ti
prego
liberami!
Le
mie
compagne
mi
stanno
aspettando!”
“Questa
scena
non
mi
è
nuova…
Non
ti
sei
dimenticata
qualcosa
per
caso?”
“Hai
ragione,
ti
avevo
fatto
una
promessa…
se
mi
libererai,
stavolta
non
me
ne
dimenticherò”
“Perché
dovrei
fidarmi
di
te?”
le
chiese
il
ragno
“E’
vero,
non
merito
nessuna
fiducia…
ma
ora
ho
capito
la
lezione,
ti
porterò
miele,
pappa
reale
e
propoli
per
tutta
la
vita
se
salverai
la
mia”
disse
singhiozzando
la
piccola
ape
disperata.
Ancora
una
volta
il
ragno
Luigi,
che
in
fondo
aveva
un
cuore
tenero,
fu
mosso
a
compassione
e,
di
nuovo,
la
liberò.
“Bada
bene”
le
gridò
mentre
Pina
volava
via
“è
l’ultima
volta!
Se
non
manterrai
la
parola
data,
alla
prossima
occasione
ne
pagherai
le
conseguenze!”.
Ma
la
piccola
ape
aveva
capito
la
lezione:
gli
impegni
vanno
mantenuti;
e
così
il
giorno
dopo
tornò
dal
ragno
magnanimo
carica
dei
doni
promessi.
Fine
7. Identità di Luigi il ragno
VERBI
Cosa fa?
• Lavora sempre alla ragnatela
• Va avanti e indietro e la cuce
• Ha ascoltato il discorso dell’ape
• Ha ascoltato il suo cuore
• Fa le ragnatele
• Cammina
• Cattura l’ape Pina
• Si arrampica
• Cerca un posto sull’albero delle ciliegie
• Si dondola
• Ha liberato l’ape
• Ha staccato con le zampe la ragnatela
• Ha aspettato tanto tempo la pappa
reale e il miele
• Sgrida l’ape
• La libera nuovamente
• Ha aspettato ancora una volta
• Sente il ronzio
AGGETTIVI
Com’è?
• Testa rotonda
• Otto zampe
• Nero con zampe e collo rotondi
• E’ rosso, forse ha il naso
• E’ grigio e bianco con le punte
• Ha la ragnatela, ha gli occhi
• E’ bravo, gentile e buono
• E’ attento al discorso dell’ape
• Non è egoista
• Ha il cuore
• E’ anche peloso
• E’ felice, arrabbiato
• E’ deluso e triste
8. Identità dell’ape Pina
AGGETTIVI
Com’è?
• Brava
• Bella
• Distratta
• Smemorina
• Monella
• Carina
• Gentile
• Nera e gialla
• Ha il naso
• Quattro zampe
• Due ali
• Piccola
• Incollata, immobile
• Triste e felice
VERBI
Cosa fa?
• Vola
• Succhia
• Va nella sua casetta
• Si dimentica il miele per il
ragno
• Piange
• Va dalle sorelle
• Ringrazia
Poi alla fine erano tutti felici e contenti
9. Il gioco della Ragnatela:
Il punto di vista di chi sta al centro
e di chi sta alla periferia.
11. LETTURA
DEL
MITO
“Tantissimo
tempo
fa,
in
una
città,
chiamata
Atene,
arrivò
un
giovane
coraggioso
e
forte,
che
si
chiamava
Teseo.
Il
ragazzo
raccontava
a
tutti
le
sue
avventure,
descrivendo
mostri
orribili,
che
aveva
sconfitto.
Il
re
di
Atene,
Egeo
lo
invitò
nel
suo
castello
per
festeggiare
il
suo
arrivo.
Subito,
i
servitori
e
le
ancelle,
lo
circondarono,
offrendogli
cibo
e
vino,
era
proprio
una
grande
festa.
Teseo
era
proprio
un
eroe;
il
giorno
seguente
incontrò
una
ragazza
che
stava
filando
la
lana,
all’ombra
di
un
albero.
La
ragazza
che
si
chiamava
Arianna,
raccontò
a
Teseo
che
nascosto
in
un
labirinto
viveva
il
minotauro,
un
mostro
metà
uomo
e
metà
toro.
Questo
mostro
ogni
giorno
voleva
mangiare
i
giovani
della
città.
Arianna
piangendo
chiese
a
Teseo
se
volesse
eliminare
il
minotauro:
“Ho
sentito
che
sei
molto
coraggioso
e
di
certo
riuscirai
ad
uccidere
la
bestia,
ma
avrai
bisogno
del
mio
aiuto”.
Il
giovane
si
fece
convincere
dalla
bella
ragazza
e
le
chiese:
“Cosa
devo
fare
?”
La
ragazza
continuò
dicendo:
“Io
ti
aiuto
ma
tu
mi
devi
promettere
che
mi
sposerai”.
Teseo
promise
e
chiese
che
cosa
doveva
fare……
12.
Seguendo
i
consigli
di
Arianna,
legò
un
capo
del
filo
all'entrata
dell'edificio
e,
man
mano
che
procedeva,
srotolava
il
gomitolo
che
teneva
ben
stretto
nella
mano
sinistra.
Il
filo
d'oro
luccicava
nei
corridoi
silenziosi
e
bui.
Il
giovane
eroe
avanzava,
sicuro
di
ritrovare
senza
fatica
la
via
d'uscita.
Giunto
nel
mezzo
del
Labirinto,
vide
il
mostro:
un
uomo
con
la
testa
e
il
collo
di
toro
e
con
le
fauci
enormi
e
spalancate.
Il
Minotauro
si
lanciò
subito
contro
di
lui,
Teseo
agilissimo
si
spostò:
la
lotta
fu
furiosa
ma
alla
fine
l'eroe
lo
colpì.
Il
mostro
emise
un
lungo
gemito,
poi
si
abbatté
pesantemente
al
suolo
colpito
a
morte.
I
giovinetti
prigionieri
guardarono
con
riconoscenza
Teseo,
ed
insieme,
guidati
dal
luccichio
del
filo
di
Arianna,
ritrovarono
l'uscita.
Liberi
e
vittoriosi
si
recarono
al
porto
e
salirono
a
bordo
della
nave.
Sul
ponte
della
nave
intrecciarono
danze,
fecero
sentire
i
loro
allegri
canti.
FINE
14.
Spettacolo teatrale
A turno i bambini, interpretano i personaggi:
Teseo, Arianna, Minotauro, Re Egeo.
Documentazione attività: disegno, ritaglio dei personaggi
applicati su delle cannucce, da poter muovere
in un piccolo teatro (foglio A4).
15.
16. Proposta stimolo
Il ragno Luigi ci propone giochi linguistici
Problem-solving: giochi sparsi nella ragnatela…
Trovare le strategie e le modalità, per un corretto svolgimento, degli stessi.
Labirinto
che
17.
18.
19. Le
trascrizioni
sono
fedeli
al
linguaggio
utilizzato
dai
bambini
per
spiegare
i
giochi.
25. Le
trascrizioni
sono
fedeli
al
linguaggio
utilizzato
dai
bambini.
26. Le
trascrizioni
sono
fedeli
al
linguaggio
utilizzato
dai
bambini.
LE
RISPOSTE
DEL
QUESTIONARIO
TROVATO
NELLA
CASETTA
DELLO
SCOIATTOLO
MATEMI’.
•
Andiamo
con
il
pulmino,
guidato
da
Alberto
o
da
Bortolo.
Facciamo
una
strada,
la
Biblioteca
è
a
Vestone;
partiamo
da
Levrange,
arriviamo
al
Mulino,
lo
superiamo.
Ci
sono
anche
delle
curve,
il
pulmino
frena,
rallenta,
poi
va
velocissimo
in
Biblioteca.
Scendiamo
e
andiamo
sul
marciapiede,
poi
ci
sono
tanti
gradini
e
c’è
il
cartello
del
Cinema
e
della
Biblioteca.
•
In
Biblioteca
si
leggono
i
libri,
se
ne
sceglie
uno
e
poi
si
va
dalla
Manuela,
lei
scrive
sul
suo
registro
il
prestito
e
mette
il
libro
nella
bustina.
Noi
in
Biblioteca,
guardiamo,
scegliamo,
leggiamo,
ascoltiamo
la
Manuela
che
ci
fa
vedere
dei
libri
nuovi,
diversi
dagli
altri.
•
La
bibliotecaria
ci
legge
i
libri,
è
brava
e
gentile,
ci
aspetta;
lei
aspetta
anche
altri
bambini,
altre
maestre,
altri
genitori.
•
La
bibliotecaria
Manuela
ci
dice
di
ascoltare,
seduti
sul
tappeto,
di
trattare
bene
i
libri:
non
si
rompono,
non
si
buttano.
Ci
dice
di
scegliere
un
libro,
di
guardarlo,
di
tenere
la
voce
bassa
senza
disturbare.
•
I
libri,
presi
in
prestito,
li
portiamo
a
scuola,
finito
di
riposare,
il
pomeriggio,
li
portiamo
a
casa.
Si
leggono
con
la
mamma
o
con
il
papà,
facciamo
il
disegno,
da
soli,
come
siamo
capaci.
Portiamo
il
libro
e
il
disegno
a
scuola.
•
I
libri
li
possiamo
tenere
5
giorni,
da
mercoledì
a
mercoledì,
cioè
7
giorni.
•
Si,
le
maestre
possono
scegliere
i
libri,
a
volte,
per
i
bambini.
Abbiamo
messo
questa
nuova
regola.
Le
maestre
possono
chiedere
in
prestito
dei
libri
per
la
scuola.
•
La
bustina
diventa
un
contenitore
per
il
libro
che
parte
dalla
biblioteca,
arriva
a
scuola,
parte
e
va
a
casa;
poi
parte
da
casa,
arriva
a
scuola,
parte
e
arriva
di
nuovo
in
biblioteca.
La
busta
si
tiene
bene
durante
il
viaggio.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36.
I BAMBINI E LE BAMBINE DELLA
SCUOLA DELL’ INFANZIA DI LEVRANGE
PERTICA BASSA
A.S. 2012/2013