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La Lomellina è una parte della Pianura Padana nella zona sud-occidentale
della Lombardia tra il Sesia ad ovest, il Po ad ovest e a sud, il Ticino ad est
e le Colline Novaresi a nord.Comprende 57 comuni (214.494 ab) tra cui
Vigevano è il centro più importante. Il suo nome deriva dal comune di
Lomello. Infatti i popoli antichi della pianura padana si raccoglievano
attorno ai fiumi, principali vie di comunicazione in assenza di strade, Gli
antichi Romani potenziarono la rete stradale a nord del Po, verso le Gallie,
così la Lomellina fu attraversata da un'importante strada che da Pavia,
attraverso Duriae (Dorno), Laumellum (Lomello) e Cuttiae (Cozzo), portava
verso Torino e le Alpi .Un vero cambiamento si ebbe solo nel primo
Medioevo, a seguito dello straordinario aumento di importanza di Pavia,
divenuta capitale dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi in Italia.I boschi,
che ricoprivano la pianura in epoca preistorica si conservarono a lungo:
ancora in epoca rinascimentale la zona aveva ampie foreste, assai rinomate
per la caccia, che facevano della Lomellina il luogo prediletto per gli svaghi
dei Signori di Milano.Per questo motivo, ancora oggi, è possibile vedere i
numerosi castelli che sorgono in ogni piccolo paese della zona.
CHI SIAMO? Un po’ della nostra storia
Castello d’Agogna
Cozzo
Frascarolo
Lomello
Sartirana
Velezzo
DOVE SIAMO?
La Lomellina è un piccolo triangolo di terra
situata tra i fiumi Po, Ticino e Sesia. Siamo
vicinissimi al Piemonte, infatti alcune parole del
nostro dialetto sono molto simili a quelle del
dialetto piemontese, a due passi dalle province
di Vercelli, Alessandria e Novara. Siamo vicini
anche alla Liguria, il Passo del Brallo divide la
provincia di Pavia dalla provincia di Genova.
Dall'autostrada Torino/Milano bisogna uscire a
Gropello Cairoli e proseguire per Mortara...il
cuore della Lomellina! Ma per vedere qualcosa
di veramente bello è necessario proseguire fino
a Vigevano, sulla statale che collega Mortara a
Pavia. Fermarsi ad osservare la bellissima
Piazza Ducale con la fortezza del Bramante: in
questa piazza vengono spesso registrati spot
televisivi, è stato registrato anche un famoso
film con Alberto Sordi dal titolo "Il maestro di
Vigevano".
Castello di
Vigevano
Piazza Ducale
Col termine garzaia si intende il luogo
in cui nidificano collettivamente le
specie di Aironi (fam. Ardeidi) con
abitudini coloniali. Diverse specie di
Ardeidi, infatti, prediligono costruire
i nidi molto vicini, anche sullo stesso
albero od arbusto a distanza di pochi
metri dal nido limitrofo. La garzaia si
trova spesso all'interno di un'area
limitata e difficilmente accessibile,
generalmente costituita da un bosco
umido con terreno paludoso o da un
arbusteto di saliconi o da un canneto.
 
Le garzaie della Lomellina sono a :
Zeme (Garzaia di Sant'Alessandro),
Calpenchio (Garzaia di Celpenchio),
Breme (Garzaia della Cascina Rinalda),
Tutte visibili nel sito della Provincia di
Pavia alla voce "Riserve naturali"
http://www.provincia.pv.it
Garzaia
Airone
cenerino
Airone bianco
Fontanili
 
I nostri nonni raccontano...
 
Si chiamano "fontanili "le sorgenti sotterranee che servono per l’irrigazione
dei campi.I fontanili sono fiancheggiati da una rigogliosa vegetazione
spontanea, che diventa un rifugio sicuro per varie specie di uccelli.I
contadini usavano dissetarsi con l’acqua dei fontanili, fresca e buona,
usando il “barlet”, tipico contenitore di legno a forma di barilotto, che
veniva lasciato parzialmente immerso nell’acqua per mantenere il contenuto
sempre fresco.
 
I campi interamente allagati si chiamavano "marcite", perchè era
consuetudine lasciare l'ultimo taglio a marcire durante l'inverno
Quali altre coltivazioni ci sono in Lomellina?
Oltre al riso, ma in minima parte, si coltivano altri cereali come il mais,
il grano, l’orzo e le leguminose.
Abbiamo intervistato i nostri papà
agricoltori
Come si sviluppa la coltivazione del riso nel corso dell’anno?
A marzo si preparano i terreni: si ara (qualcuno lo fa già a novembre),
si livella con uno speciale raggio laser che rende il terreno molto piatto
e senza rilievi. Si procede quindi con la concimazione, sia con prodotti
chimici che organici. Ad aprile si riempiono le risaie di acqua con un
sistema di piccoli canali e chiuse, quindi si semina, sia con il sistema
tradizionale, cioè nell’acqua, sia all’asciutto con il sistema moderno. A
giugno si fanno i trattamenti contro le erbacce infestanti e le malattie
usando prodotti adeguati; si concima per nutrirlo e farlo crescere
bene.
Come si coltivava il riso quando non c’erano i macchinari di adesso?
Un tempo il lavoro di aratura era svolto dall’aratro trainato dai buoi o dai
cavalli e si concimava il terreno con il letame. Si seminava il riso in un piccolo
campo pieno d’acqua chiamato vivaio e le mondine procedevano a mano con il
trapianto delle piantine e successivamente l’eliminazione delle erbe
infestanti.
Le mondine erano donne molto forti e grandi lavoratrici che arrivavano nelle
nostre cascine anche da altre parti d’Italia. Lavoravano duramente tutto il
giorno stando nell’acqua, indossavano calze spesse per proteggere le gambe
dalle zanzare e dalle sanguisughe, sempre con la schiena piegata.
La mietitura veniva svolta dagli uomini a mano con l’ausilio della falce, si
facevano i covoni, cioè grossi mazzi di riso,che si portavano nelle aie dove
venivano battuti con grossi bastoni per staccare i chicchi di riso dalla pianta.
Si lasciava essiccare al sole e si setacciava per staccare la pellicina dai
chicchi, si conservava nei sacchi di iuta.
Alcune immagini
Quali trattamenti particolari sono necessari per la crescita del
riso?
Un trattamento particolare, che non si presenta nella coltivazione
di altri cereali è il controllo dei livelli dell’acqua. Nelle risaie l’acqua
funge da termoregolatore (cioè ne regola la temperatura) per le
piantine di riso.Nelle risaie l’acqua deve avere sempre la stessa
temperatura (né troppo caldo, né troppo freddo) e sempre lo
stesso livello (né troppo alto, né troppo basso). Le persone che
controllano il livello dell’acqua nelle risaie si chiamano campari e il
loro lavoro è molto importante.
Cenni storici sulla coltivazione del riso.
Il riso è una pianta molto antica. Circa 1200 anni fa alcuni pastori dell’Asia
del sud scoprirono una pianta con dei chicchi molto saporiti ed iniziarono a
coltivarlo. Alessandro Magno lo portò in Italia e arrivò nelle nostre zone
solo nel 1400.
Quali animali vivono nell’ambiente delle risaie?
Nelle rogge che portano l’acqua nelle risaie vivono trote e carpe,
rane, nutrie e innocue bisce. Mentre nell’ambiente circostante ci sono
aironi bianchi e cenerini, anatre, gallinelle d’acqua, beccaccini,
guardabuoi e altri animali amanti dell’acqua.
Anatre
Aironi
bianchi
Aironi bianchi
Rana lomellina
Guardabuoi
Anatra
L'animale più famoso e fastidioso è senza dubbio la zanzara! Per
fortuna c'è solo in estate! E' un insetto più piccolo di una mosca,
che punge e succhia il sangue delle persone perchè ne ha
bisogno per scaldare le uova che poi si schiuderanno e
nasceranno altre zanzarine. Durante le sere d'estate è
impossibile passeggiare e giocare all’aperto se non coperti di un
repellente che le manda via...a succhiare qualcun altro!
Quale emozione si prova quando il riso è maturo?
E’ un po’ come veder crescere un figlio. La trebbiatura è il momento più
appagante, perché possiamo finalmente raccogliere i frutti di un anno di
lavoro e preoccupazioni.
Abbiamo intervistato i nostri papà che
lavorano in riseria
• Molte persone lavorano nelle riserie di Valle e Lomello.
• Gli agricoltori vendono il loro riso alle riserie che lo lavorano fino ad ottenere il
prodotto che vediamo sulle nostre tavole, attraverso un processo molto importante:
•  
• SBRAMATURA --------- Pulitura del chicco con l’eliminazione della lolla (pellicina che
riveste il chicco di riso)
• SBIANCATURA---------- Si toglie dal riso il colore marrone e si rende bianchissimo
con l’eliminazione di tutte le impurità.
• SPAZZOLATURA-------- Si leviga il chicco di riso.
• BRILLANTATURA------- Il chicco di riso viene lucidato.
• CONFEZIONAMENTO--- Il riso viene confezionato in scatole o sacchetti sottovuoto,
che si possono acquistare sia nei negozi alimentari che nei supermercati.
L’interno di una riseria
La varietà di riso
• Le varietà di riso sono molte, dipendono dalla forma e dalla dimensione
dei chicchi.
• Eccone alcune: Roma, Arborio, Originario, Ribe, Baldo, Vialone Nano
e Carnaroli (usato soprattutto nei ristoranti perchè tiene la cottura).
• Con il riso si possono ottenere altri prodotti, per esempio la farina
(ottima per cucinare dolci molto leggeri, latte (usato soprattutto nelle
diete e per i neonati) e la pasta.
•  
• Il riso della Lomellina e i suoi prodotti affini sono venduti in tutta Italia
e all’estero.
Varietà di riso
Nel mondo si stima che ci siano più di
3 mila varietà di riso: fortunatamente
non ce le troviamo tutte al
supermercato, ma alcune si trovano
molto facilmente e se sappiamo
scegliere quella giusta per la nostra
ricetta il risultato sarà migliore.Tra
tutti i tipi di riso quelle che più
comunemente troviamo sugli scaffali
dei nostri supermercati sono il riso
arborio, carnaroli e vialone nano, a
cui però di recente si aggiungono
sempre più frequentemente tipologie
esotiche.Per il riso in brodo è meglio
utilizzare chicchi lisci e compatti,
generalmente definite dal produttore
come semifino; il superfino invece è
adatto per i risotti
Per i risotti evitate il riso parboiled cos
Arborio
: riso a chicco grosso, il più diffuso in Italia. Ha una buona resistenza alla cottu
Carnaroli: considerato il re tra i risi e per questo molto amato dagli chef. Infatti
Baldo: ha una struttra compatta anche se è superfino; va bene per minestre, ins
Origninario: riso a grana tonda, il più comune. Va bene per minestre e minestro
arancini, dolci.
Padano: è un riso semifino adatto soprattutto per minestre e
zuppe.
Vialone nano: primo e più diffuso riso di qualità pregiata. Adatto
soprattutto per la preparazione di risotti con le verdure, come
zucca e asparagi.
Per le varietà esotiche le più diffuse in Italia sono:
Basmati: originario dell’India e del Pakistan ha un chicco lungo e
affusolato. Meglio se cotto a vapore e ideale come contorno a
secondi di carne e pesce.
Venere: noto anche come riso nero, per il suo colore inconfondibile.
Ricco di fibre e minerali, ha un profumo e un sapore delizioso anche
se semplicemente bollito. Adatto come contorno, soprattutto per il
pesce.
Patna: originario della Thailandia è diffuso soprattutto nella ersione
parboiled. Dopo la cattura resta ben sgranato e soffice, per questo è
adatto per la cottura nel forno e nelle insalate.
Le centrali biomassa
Negli ultimi anni in Lomellina sono sorte molte centrali biomassa per la
produzione di energia rinnovabile. Si bruciano: legno, mais, tuberi, rifiuti
organici di provenienza locale (filiera corta). Ciò permette di produrre
energia elettrica rinnovabile e venderla sul mercato, evitando
l'immissione di anidride carbonica o sostanze tossiche nell'aria. Molti
agricoltori della Lomellina hanno costruito questi grandi impianti sui loro
terreni, rendendo la nostra aria più respirabile.
I pannelli fotovoltaici
Un modulo fotovoltaico  è composto da celle fotovoltaiche, in grado di
convertire l'energia solare in energia elettrica che entra nelle nostre case e
fa funzionare gli elettrodomestici della mamma, ci riscalda e ci da l'acqua
calda. In Lomellina ci sono molti impianti fotovoltaici, soprattutto sui tetti
delle cascine.
Risotto allo zafferano
• E’ uno dei piatti tipici della tradizione culinaria
lombarda, ed è spesso confuso con il "risotto
alla milanese" o come lo chiamano i milanesi
di una volta "risòtt giald", che presenta delle
piccole ma sostanziali differenze, come
l'assenza del vino e l'aggiunta di midollo di
bue.
Nel Nord d’Italia il risotto allo zafferano è sicuramente il più diffuso e
preferito da giovani e buongustai, in quanto semplice da preparare,
gustoso, leggero e colorato.
Per preparare il risotto allo zafferano cominciate tritando finemente
la cipolla, dopodichè fate sciogliere, a fuoco lento, 80 gr di burro facendo
attenzione che non frigga, quindi aggiungete la cipolla tritata finemente e
fatela imbiondire mescolando continuamente con un cucchiaio di legno .
Unite il riso e fatelo tostare facendogli assorbire bene il burro dopodichè
alzate il fuoco e bagnate il riso prima con il vino che lascerete evaporare,
e poi con 2 mestoli di brodo bollente mescolate sempre e, quando questo
sarà quasi assorbito, aggiungetene altri 2 mestoli
Questa operazione dovrà essere ripetuta fino alla completa cottura . A metà
cottura, sciogliete lo zafferano in poco brodo e versatelo nel riso facendolo
amalgamare bene. Una volta che il riso ha raggiunto la cottura desiderata va
tolto dal fuoco e mantecato con il grana grattugiato e con il resto del burro
Prima di servirlo, è meglio lasciare riposare il risotto allo zafferano per
qualche istante in modo che possa insaporirsi. Spargete i pistilli
di zafferano sul risotto per decorare i piatti di portata
http://it.wikipedia.org/wiki/Zafferano
 
Biscotti con farina di riso
 
Ingredienti per 100 biscotti:
gr 400  farina di riso - gr 150 burro - gr 
120 zucchero - 2 uova - la scorza di un 
limone grattuggiata - un pizzico di sale.
In  una  ciotola  sbattete  le  uova  con  lo 
zucchero, aggiungete il burro a pezzetti 
e mescolate, quindi unite sale e scorza 
di  limone  grattuggiata.  Aggiungere  la 
farina e continuate a mescolare, mettere 
l'impasto  su  un  piano  infarinato  e 
lavorate con le mani fino ad ottenere un 
impasto  liscio  e  morbido.  Dividere 
l'impasto in 8 parti e formare dei cilindri 
di  circa  10  cm  di  lunghezza  con  un 
diametro  di  circa  2  cm,  avvolgerli  nella 
pellicola  trasparente  e  lasciarli  riposare 
per  circa  1/2  ora  in  frigorifero.  Passate 
ogni  cilindro  su  zucchero  e  cacao 
mescolati in modo che si impregni bene 
la  superficie  e  tagliare  ogni  cilindro  in 
pezzetti di circa 1 cm. Sistemarli su una 
teglia  imburrata  e  infornare  in  forno 
caldo a 180° per circa 15 minuti.
Torta di riso
Per questa torta di riso, che è molto semplice 
ma gustosa, esistono varianti che prevedono 
l’aggiunta  di  amaretti  e  liquore. 
IngredientiBurro gr 80 – Cannella 2 stecche – 
Latte 750 ml – Limoni 1 – Pinoli gr 50 – Riso 
tipo Roma gr 250 – Rum q.b. – Sale 2 gr – 
Uova 3 – Uvetta gr 50 – Zucchero 180 grPer 
preparare la torta di riso cominciate mettendo 
l’uvetta in ammollo con il rum e accendete il 
forno  a  180°.  In  un  tegame  versate  il latte, 
aggiungete  le  stecche  di cannella e  50  gr 
di zucchero; quando il latte arriverà a bollore, 
unite  il riso ed  eliminate  le  stecche 
di cannella dopo  aver  fatto  insaporire 
il riso del  suo  aroma.  Lasciate  quindi 
sobbollire il riso a fuoco basso fino a che non 
avrà  assorbito  tutto  il latte e  avrà  una 
consistenza  simile  ad  un  risotto  asciutto 
Versate il riso in un contenitore largo e basso 
per farlo raffreddare. 
  Nel  frattempo,  in  una  ciotola,  sbattete  le uova assieme  al  restante zucchero 
quindi unite l’uvetta sgocciolata, il succo di limone il burro fuso, 35 gr di pinoli e 
mezzo  cucchiaino  di cannella  in  polvere.  Aggiungete  nella  ciotola  il riso ormai 
freddo  e  amalgamate  per  bene  gli  ingredienti.  Imburrate  e  cospargete  di 
pangrattato  una  teglia  dal  fondo  estraibile  del  diametro  di  cm  24  e  versate 
all’interno il composto precedentemente ottenuto; cospargete la superficie della 
torta  di riso con  lo zucchero e  i  restanti pinoli,  quindi  infornate  a  180°  in  forno 
statico  per  circa  60  minuti.  La  torta  di riso deve  risultare  piuttosto  dorata  in 
superficie.  Trascorso  il  tempo  indicato,  estraete  la  torta  di riso  dal  forno  e 
adagiatela  su  di  una  gratella  senza  estrarla  dallo  stampo:  quando  la  torta 
di riso sarà  diventata  fredda,  passate  la  lama  di  un  coltellino  lungo  tutto  il 
perimetro della tortiera per staccarla dai bordi; sganciate i bordi dal fondo dello 
stampo ed estraete la torta, poggiandola su di un piatto. La torta di riso è pronta 
Lumache in umido
 Ingredienti: 1 Kg di lumache - 1 cipolla – 1 spicchio di aglio – un mazzetto
di prezzemolo – 3 pomodori pelati – Farina di mais – burro – olio
extravergine- sale – lardo q.b. Immergete le lumache in acqua bollente,
cuocetele per una decina di minuti, quindi scolatele e toglietele dal
guscio. Pulite togliendo l'intestino, lavatele più volte con acqua ed aceto e
sfregatele con farina gialla, sale ed aceto. Lavatele nuovamente con
acqua ed aceto ed asciugatele una per una con uno strofinaccio oppure
lasciatele sgocciolare in uno scolapasta. Preparate un battuto di cipolla e
fatelo soffriggere in abbondante burro ed olio aggiungendo anche dei
pezzetti di lardo, poi rosolatevi le lumache ed unite un battuto di aglio,
prezzemolo e dei pomodori pelati.Bagnate con qualche mestolo di acqua
calda il tutto e lasciate infine cuocere per circa 1,5 h, aggiungendo il sale
prima di portare in tavola
Oca arrosto
In  100  g  di  burro  e  50  g  di  lardo  rosolare 
un'oca di 1000 g di peso, condita con sale e 
pepe  all'interno  e  all'esterno  e  legata. 
Bagnarla  con  un  bicchierino  di  acquavite  e 
un  bicchiere  di  vino  bianco  secco,  farli 
sfumare,  abbassare  al minimo la fiamma e 
mettere  il  coperchio. Cuocere l'oca  per 
un'ora, rigirandola e bagnandola col fondo di 
cottura. Togliere l'oca dal tegame, tagliarla e 
tenerla al caldo. Nel fondo di cottura stufare 
800  g  di  cavolo  rosso  affettato  sottile, 
aggiustare di sale e servire con l'oca.
Ingredienti per 4 persone
100  gr  di  burro - 50  gr  di  lardo  -  1  oca da 
1000gr  -  sale  -  pepe  -  1  bicchierino  di 
acquavite  -  Per  servire:  gr  800  di  cavolo 
rosso
Con l'arrosto avanzato si può preparare un 
ottimo ragù oppure un ripieno speciale per i 
ravioli.
Le rane
 
Il  popolo  lomellino  ha  dei  gusti 
alimentari un po' particolari! Siamo 
in pochi a mangiare...le rane!
 
Molti anni fa le nostre risaie erano 
piene di rane verdi e piccole, la mia 
nonna  mi  ha  raccontato  che  da 
piccola  andava  a  prenderle  con 
una bacchetta di legno , le metteva 
in una sacca e poi a casa le puliva.
Sono  buonissime  fritte,  in  umido 
con  la  polenta,  in  frittata  e  nel 
risotto
Feste e tradizioni
Ogni anno a settembre a Mortara si celebra 
la Sagra del salame d'oca. Il giorno di festa 
è  pieno  di  tanti  eventi  importanti,  come  la 
sfilata  storica  con  i  costumi  dell'epoca  di 
Ludovico il Moro e la partita a scacchi con 
le pedine viventi. La vera protagonista della 
giornata  è  l'oca  lomellina,  con  il  suo  collo 
bianco e maestoso, la sua regalità e la sua 
personale  attenzione  a  tutto  quello  che  la 
circonda,  consapevole  di  essere  per  un 
giorno la regina della festa!
Se  passate  dalle  nostre  parti  a  settembre,  quando  il  riso  comincia  ad 
imbiondire e a colorare l'aria di arancione, fate un salto a Mortara, nel cuore 
della  nostra  bella  Lomellina,  incontrerete  tante  persone  interessanti,  che 
amano  la  loro  terra  e  si  danno  da  fare  per  renderla  speciale,  vedrete  il  riso 
e...le nostre oche bianche!
Da  questo  link  è  possibile  accedere  ad  un  video  interessante  per  iniziare  a 
conoscere la Lomellina:
 
 http://youtu.be/A1ra8TIZtfU
 
  Un  breve  ma  intenso  viaggio  attraverso  il  pianeggiante  territorio  di  questa 
affascinante terra tra il fiume Sesia, il Po e il Ticino.

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Lomellina e dintorni

  • 1.
  • 2. La Lomellina è una parte della Pianura Padana nella zona sud-occidentale della Lombardia tra il Sesia ad ovest, il Po ad ovest e a sud, il Ticino ad est e le Colline Novaresi a nord.Comprende 57 comuni (214.494 ab) tra cui Vigevano è il centro più importante. Il suo nome deriva dal comune di Lomello. Infatti i popoli antichi della pianura padana si raccoglievano attorno ai fiumi, principali vie di comunicazione in assenza di strade, Gli antichi Romani potenziarono la rete stradale a nord del Po, verso le Gallie, così la Lomellina fu attraversata da un'importante strada che da Pavia, attraverso Duriae (Dorno), Laumellum (Lomello) e Cuttiae (Cozzo), portava verso Torino e le Alpi .Un vero cambiamento si ebbe solo nel primo Medioevo, a seguito dello straordinario aumento di importanza di Pavia, divenuta capitale dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi in Italia.I boschi, che ricoprivano la pianura in epoca preistorica si conservarono a lungo: ancora in epoca rinascimentale la zona aveva ampie foreste, assai rinomate per la caccia, che facevano della Lomellina il luogo prediletto per gli svaghi dei Signori di Milano.Per questo motivo, ancora oggi, è possibile vedere i numerosi castelli che sorgono in ogni piccolo paese della zona. CHI SIAMO? Un po’ della nostra storia
  • 8. La Lomellina è un piccolo triangolo di terra situata tra i fiumi Po, Ticino e Sesia. Siamo vicinissimi al Piemonte, infatti alcune parole del nostro dialetto sono molto simili a quelle del dialetto piemontese, a due passi dalle province di Vercelli, Alessandria e Novara. Siamo vicini anche alla Liguria, il Passo del Brallo divide la provincia di Pavia dalla provincia di Genova. Dall'autostrada Torino/Milano bisogna uscire a Gropello Cairoli e proseguire per Mortara...il cuore della Lomellina! Ma per vedere qualcosa di veramente bello è necessario proseguire fino a Vigevano, sulla statale che collega Mortara a Pavia. Fermarsi ad osservare la bellissima Piazza Ducale con la fortezza del Bramante: in questa piazza vengono spesso registrati spot televisivi, è stato registrato anche un famoso film con Alberto Sordi dal titolo "Il maestro di Vigevano".
  • 10. Col termine garzaia si intende il luogo in cui nidificano collettivamente le specie di Aironi (fam. Ardeidi) con abitudini coloniali. Diverse specie di Ardeidi, infatti, prediligono costruire i nidi molto vicini, anche sullo stesso albero od arbusto a distanza di pochi metri dal nido limitrofo. La garzaia si trova spesso all'interno di un'area limitata e difficilmente accessibile, generalmente costituita da un bosco umido con terreno paludoso o da un arbusteto di saliconi o da un canneto.   Le garzaie della Lomellina sono a : Zeme (Garzaia di Sant'Alessandro), Calpenchio (Garzaia di Celpenchio), Breme (Garzaia della Cascina Rinalda), Tutte visibili nel sito della Provincia di Pavia alla voce "Riserve naturali" http://www.provincia.pv.it Garzaia Airone cenerino Airone bianco
  • 11. Fontanili   I nostri nonni raccontano...   Si chiamano "fontanili "le sorgenti sotterranee che servono per l’irrigazione dei campi.I fontanili sono fiancheggiati da una rigogliosa vegetazione spontanea, che diventa un rifugio sicuro per varie specie di uccelli.I contadini usavano dissetarsi con l’acqua dei fontanili, fresca e buona, usando il “barlet”, tipico contenitore di legno a forma di barilotto, che veniva lasciato parzialmente immerso nell’acqua per mantenere il contenuto sempre fresco.   I campi interamente allagati si chiamavano "marcite", perchè era consuetudine lasciare l'ultimo taglio a marcire durante l'inverno
  • 12. Quali altre coltivazioni ci sono in Lomellina? Oltre al riso, ma in minima parte, si coltivano altri cereali come il mais, il grano, l’orzo e le leguminose. Abbiamo intervistato i nostri papà agricoltori
  • 13. Come si sviluppa la coltivazione del riso nel corso dell’anno? A marzo si preparano i terreni: si ara (qualcuno lo fa già a novembre), si livella con uno speciale raggio laser che rende il terreno molto piatto e senza rilievi. Si procede quindi con la concimazione, sia con prodotti chimici che organici. Ad aprile si riempiono le risaie di acqua con un sistema di piccoli canali e chiuse, quindi si semina, sia con il sistema tradizionale, cioè nell’acqua, sia all’asciutto con il sistema moderno. A giugno si fanno i trattamenti contro le erbacce infestanti e le malattie usando prodotti adeguati; si concima per nutrirlo e farlo crescere bene.
  • 14. Come si coltivava il riso quando non c’erano i macchinari di adesso? Un tempo il lavoro di aratura era svolto dall’aratro trainato dai buoi o dai cavalli e si concimava il terreno con il letame. Si seminava il riso in un piccolo campo pieno d’acqua chiamato vivaio e le mondine procedevano a mano con il trapianto delle piantine e successivamente l’eliminazione delle erbe infestanti. Le mondine erano donne molto forti e grandi lavoratrici che arrivavano nelle nostre cascine anche da altre parti d’Italia. Lavoravano duramente tutto il giorno stando nell’acqua, indossavano calze spesse per proteggere le gambe dalle zanzare e dalle sanguisughe, sempre con la schiena piegata. La mietitura veniva svolta dagli uomini a mano con l’ausilio della falce, si facevano i covoni, cioè grossi mazzi di riso,che si portavano nelle aie dove venivano battuti con grossi bastoni per staccare i chicchi di riso dalla pianta. Si lasciava essiccare al sole e si setacciava per staccare la pellicina dai chicchi, si conservava nei sacchi di iuta. Alcune immagini
  • 15.
  • 16. Quali trattamenti particolari sono necessari per la crescita del riso? Un trattamento particolare, che non si presenta nella coltivazione di altri cereali è il controllo dei livelli dell’acqua. Nelle risaie l’acqua funge da termoregolatore (cioè ne regola la temperatura) per le piantine di riso.Nelle risaie l’acqua deve avere sempre la stessa temperatura (né troppo caldo, né troppo freddo) e sempre lo stesso livello (né troppo alto, né troppo basso). Le persone che controllano il livello dell’acqua nelle risaie si chiamano campari e il loro lavoro è molto importante.
  • 17. Cenni storici sulla coltivazione del riso. Il riso è una pianta molto antica. Circa 1200 anni fa alcuni pastori dell’Asia del sud scoprirono una pianta con dei chicchi molto saporiti ed iniziarono a coltivarlo. Alessandro Magno lo portò in Italia e arrivò nelle nostre zone solo nel 1400.
  • 18.
  • 19. Quali animali vivono nell’ambiente delle risaie? Nelle rogge che portano l’acqua nelle risaie vivono trote e carpe, rane, nutrie e innocue bisce. Mentre nell’ambiente circostante ci sono aironi bianchi e cenerini, anatre, gallinelle d’acqua, beccaccini, guardabuoi e altri animali amanti dell’acqua. Anatre Aironi bianchi Aironi bianchi
  • 21. L'animale più famoso e fastidioso è senza dubbio la zanzara! Per fortuna c'è solo in estate! E' un insetto più piccolo di una mosca, che punge e succhia il sangue delle persone perchè ne ha bisogno per scaldare le uova che poi si schiuderanno e nasceranno altre zanzarine. Durante le sere d'estate è impossibile passeggiare e giocare all’aperto se non coperti di un repellente che le manda via...a succhiare qualcun altro!
  • 22. Quale emozione si prova quando il riso è maturo? E’ un po’ come veder crescere un figlio. La trebbiatura è il momento più appagante, perché possiamo finalmente raccogliere i frutti di un anno di lavoro e preoccupazioni.
  • 23. Abbiamo intervistato i nostri papà che lavorano in riseria • Molte persone lavorano nelle riserie di Valle e Lomello. • Gli agricoltori vendono il loro riso alle riserie che lo lavorano fino ad ottenere il prodotto che vediamo sulle nostre tavole, attraverso un processo molto importante: •   • SBRAMATURA --------- Pulitura del chicco con l’eliminazione della lolla (pellicina che riveste il chicco di riso) • SBIANCATURA---------- Si toglie dal riso il colore marrone e si rende bianchissimo con l’eliminazione di tutte le impurità. • SPAZZOLATURA-------- Si leviga il chicco di riso. • BRILLANTATURA------- Il chicco di riso viene lucidato. • CONFEZIONAMENTO--- Il riso viene confezionato in scatole o sacchetti sottovuoto, che si possono acquistare sia nei negozi alimentari che nei supermercati.
  • 25. La varietà di riso • Le varietà di riso sono molte, dipendono dalla forma e dalla dimensione dei chicchi. • Eccone alcune: Roma, Arborio, Originario, Ribe, Baldo, Vialone Nano e Carnaroli (usato soprattutto nei ristoranti perchè tiene la cottura). • Con il riso si possono ottenere altri prodotti, per esempio la farina (ottima per cucinare dolci molto leggeri, latte (usato soprattutto nelle diete e per i neonati) e la pasta. •   • Il riso della Lomellina e i suoi prodotti affini sono venduti in tutta Italia e all’estero.
  • 26. Varietà di riso Nel mondo si stima che ci siano più di 3 mila varietà di riso: fortunatamente non ce le troviamo tutte al supermercato, ma alcune si trovano molto facilmente e se sappiamo scegliere quella giusta per la nostra ricetta il risultato sarà migliore.Tra tutti i tipi di riso quelle che più comunemente troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati sono il riso arborio, carnaroli e vialone nano, a cui però di recente si aggiungono sempre più frequentemente tipologie esotiche.Per il riso in brodo è meglio utilizzare chicchi lisci e compatti, generalmente definite dal produttore come semifino; il superfino invece è adatto per i risotti Per i risotti evitate il riso parboiled cos
  • 27. Arborio : riso a chicco grosso, il più diffuso in Italia. Ha una buona resistenza alla cottu Carnaroli: considerato il re tra i risi e per questo molto amato dagli chef. Infatti Baldo: ha una struttra compatta anche se è superfino; va bene per minestre, ins Origninario: riso a grana tonda, il più comune. Va bene per minestre e minestro arancini, dolci. Padano: è un riso semifino adatto soprattutto per minestre e zuppe. Vialone nano: primo e più diffuso riso di qualità pregiata. Adatto soprattutto per la preparazione di risotti con le verdure, come zucca e asparagi.
  • 28. Per le varietà esotiche le più diffuse in Italia sono: Basmati: originario dell’India e del Pakistan ha un chicco lungo e affusolato. Meglio se cotto a vapore e ideale come contorno a secondi di carne e pesce. Venere: noto anche come riso nero, per il suo colore inconfondibile. Ricco di fibre e minerali, ha un profumo e un sapore delizioso anche se semplicemente bollito. Adatto come contorno, soprattutto per il pesce. Patna: originario della Thailandia è diffuso soprattutto nella ersione parboiled. Dopo la cattura resta ben sgranato e soffice, per questo è adatto per la cottura nel forno e nelle insalate.
  • 29. Le centrali biomassa Negli ultimi anni in Lomellina sono sorte molte centrali biomassa per la produzione di energia rinnovabile. Si bruciano: legno, mais, tuberi, rifiuti organici di provenienza locale (filiera corta). Ciò permette di produrre energia elettrica rinnovabile e venderla sul mercato, evitando l'immissione di anidride carbonica o sostanze tossiche nell'aria. Molti agricoltori della Lomellina hanno costruito questi grandi impianti sui loro terreni, rendendo la nostra aria più respirabile.
  • 30. I pannelli fotovoltaici Un modulo fotovoltaico  è composto da celle fotovoltaiche, in grado di convertire l'energia solare in energia elettrica che entra nelle nostre case e fa funzionare gli elettrodomestici della mamma, ci riscalda e ci da l'acqua calda. In Lomellina ci sono molti impianti fotovoltaici, soprattutto sui tetti delle cascine.
  • 31.
  • 32. Risotto allo zafferano • E’ uno dei piatti tipici della tradizione culinaria lombarda, ed è spesso confuso con il "risotto alla milanese" o come lo chiamano i milanesi di una volta "risòtt giald", che presenta delle piccole ma sostanziali differenze, come l'assenza del vino e l'aggiunta di midollo di bue. Nel Nord d’Italia il risotto allo zafferano è sicuramente il più diffuso e preferito da giovani e buongustai, in quanto semplice da preparare, gustoso, leggero e colorato. Per preparare il risotto allo zafferano cominciate tritando finemente la cipolla, dopodichè fate sciogliere, a fuoco lento, 80 gr di burro facendo attenzione che non frigga, quindi aggiungete la cipolla tritata finemente e fatela imbiondire mescolando continuamente con un cucchiaio di legno . Unite il riso e fatelo tostare facendogli assorbire bene il burro dopodichè alzate il fuoco e bagnate il riso prima con il vino che lascerete evaporare, e poi con 2 mestoli di brodo bollente mescolate sempre e, quando questo sarà quasi assorbito, aggiungetene altri 2 mestoli
  • 33. Questa operazione dovrà essere ripetuta fino alla completa cottura . A metà cottura, sciogliete lo zafferano in poco brodo e versatelo nel riso facendolo amalgamare bene. Una volta che il riso ha raggiunto la cottura desiderata va tolto dal fuoco e mantecato con il grana grattugiato e con il resto del burro Prima di servirlo, è meglio lasciare riposare il risotto allo zafferano per qualche istante in modo che possa insaporirsi. Spargete i pistilli di zafferano sul risotto per decorare i piatti di portata http://it.wikipedia.org/wiki/Zafferano
  • 34.   Biscotti con farina di riso   Ingredienti per 100 biscotti: gr 400  farina di riso - gr 150 burro - gr  120 zucchero - 2 uova - la scorza di un  limone grattuggiata - un pizzico di sale. In  una  ciotola  sbattete  le  uova  con  lo  zucchero, aggiungete il burro a pezzetti  e mescolate, quindi unite sale e scorza  di  limone  grattuggiata.  Aggiungere  la  farina e continuate a mescolare, mettere  l'impasto  su  un  piano  infarinato  e  lavorate con le mani fino ad ottenere un  impasto  liscio  e  morbido.  Dividere  l'impasto in 8 parti e formare dei cilindri  di  circa  10  cm  di  lunghezza  con  un  diametro  di  circa  2  cm,  avvolgerli  nella  pellicola  trasparente  e  lasciarli  riposare  per  circa  1/2  ora  in  frigorifero.  Passate  ogni  cilindro  su  zucchero  e  cacao  mescolati in modo che si impregni bene  la  superficie  e  tagliare  ogni  cilindro  in  pezzetti di circa 1 cm. Sistemarli su una  teglia  imburrata  e  infornare  in  forno  caldo a 180° per circa 15 minuti.
  • 35. Torta di riso Per questa torta di riso, che è molto semplice  ma gustosa, esistono varianti che prevedono  l’aggiunta  di  amaretti  e  liquore.  IngredientiBurro gr 80 – Cannella 2 stecche –  Latte 750 ml – Limoni 1 – Pinoli gr 50 – Riso  tipo Roma gr 250 – Rum q.b. – Sale 2 gr –  Uova 3 – Uvetta gr 50 – Zucchero 180 grPer  preparare la torta di riso cominciate mettendo  l’uvetta in ammollo con il rum e accendete il  forno  a  180°.  In  un  tegame  versate  il latte,  aggiungete  le  stecche  di cannella e  50  gr  di zucchero; quando il latte arriverà a bollore,  unite  il riso ed  eliminate  le  stecche  di cannella dopo  aver  fatto  insaporire  il riso del  suo  aroma.  Lasciate  quindi  sobbollire il riso a fuoco basso fino a che non  avrà  assorbito  tutto  il latte e  avrà  una  consistenza  simile  ad  un  risotto  asciutto  Versate il riso in un contenitore largo e basso  per farlo raffreddare. 
  • 36.   Nel  frattempo,  in  una  ciotola,  sbattete  le uova assieme  al  restante zucchero  quindi unite l’uvetta sgocciolata, il succo di limone il burro fuso, 35 gr di pinoli e  mezzo  cucchiaino  di cannella  in  polvere.  Aggiungete  nella  ciotola  il riso ormai  freddo  e  amalgamate  per  bene  gli  ingredienti.  Imburrate  e  cospargete  di  pangrattato  una  teglia  dal  fondo  estraibile  del  diametro  di  cm  24  e  versate  all’interno il composto precedentemente ottenuto; cospargete la superficie della  torta  di riso con  lo zucchero e  i  restanti pinoli,  quindi  infornate  a  180°  in  forno  statico  per  circa  60  minuti.  La  torta  di riso deve  risultare  piuttosto  dorata  in  superficie.  Trascorso  il  tempo  indicato,  estraete  la  torta  di riso  dal  forno  e  adagiatela  su  di  una  gratella  senza  estrarla  dallo  stampo:  quando  la  torta  di riso sarà  diventata  fredda,  passate  la  lama  di  un  coltellino  lungo  tutto  il  perimetro della tortiera per staccarla dai bordi; sganciate i bordi dal fondo dello  stampo ed estraete la torta, poggiandola su di un piatto. La torta di riso è pronta 
  • 38.  Ingredienti: 1 Kg di lumache - 1 cipolla – 1 spicchio di aglio – un mazzetto di prezzemolo – 3 pomodori pelati – Farina di mais – burro – olio extravergine- sale – lardo q.b. Immergete le lumache in acqua bollente, cuocetele per una decina di minuti, quindi scolatele e toglietele dal guscio. Pulite togliendo l'intestino, lavatele più volte con acqua ed aceto e sfregatele con farina gialla, sale ed aceto. Lavatele nuovamente con acqua ed aceto ed asciugatele una per una con uno strofinaccio oppure lasciatele sgocciolare in uno scolapasta. Preparate un battuto di cipolla e fatelo soffriggere in abbondante burro ed olio aggiungendo anche dei pezzetti di lardo, poi rosolatevi le lumache ed unite un battuto di aglio, prezzemolo e dei pomodori pelati.Bagnate con qualche mestolo di acqua calda il tutto e lasciate infine cuocere per circa 1,5 h, aggiungendo il sale prima di portare in tavola
  • 39. Oca arrosto In  100  g  di  burro  e  50  g  di  lardo  rosolare  un'oca di 1000 g di peso, condita con sale e  pepe  all'interno  e  all'esterno  e  legata.  Bagnarla  con  un  bicchierino  di  acquavite  e  un  bicchiere  di  vino  bianco  secco,  farli  sfumare,  abbassare  al minimo la fiamma e  mettere  il  coperchio. Cuocere l'oca  per  un'ora, rigirandola e bagnandola col fondo di  cottura. Togliere l'oca dal tegame, tagliarla e  tenerla al caldo. Nel fondo di cottura stufare  800  g  di  cavolo  rosso  affettato  sottile,  aggiustare di sale e servire con l'oca. Ingredienti per 4 persone 100  gr  di  burro - 50  gr  di  lardo  -  1  oca da  1000gr  -  sale  -  pepe  -  1  bicchierino  di  acquavite  -  Per  servire:  gr  800  di  cavolo  rosso Con l'arrosto avanzato si può preparare un  ottimo ragù oppure un ripieno speciale per i  ravioli.
  • 40. Le rane   Il  popolo  lomellino  ha  dei  gusti  alimentari un po' particolari! Siamo  in pochi a mangiare...le rane!   Molti anni fa le nostre risaie erano  piene di rane verdi e piccole, la mia  nonna  mi  ha  raccontato  che  da  piccola  andava  a  prenderle  con  una bacchetta di legno , le metteva  in una sacca e poi a casa le puliva. Sono  buonissime  fritte,  in  umido  con  la  polenta,  in  frittata  e  nel  risotto
  • 41. Feste e tradizioni Ogni anno a settembre a Mortara si celebra  la Sagra del salame d'oca. Il giorno di festa  è  pieno  di  tanti  eventi  importanti,  come  la  sfilata  storica  con  i  costumi  dell'epoca  di  Ludovico il Moro e la partita a scacchi con  le pedine viventi. La vera protagonista della  giornata  è  l'oca  lomellina,  con  il  suo  collo  bianco e maestoso, la sua regalità e la sua  personale  attenzione  a  tutto  quello  che  la  circonda,  consapevole  di  essere  per  un  giorno la regina della festa!
  • 42. Se  passate  dalle  nostre  parti  a  settembre,  quando  il  riso  comincia  ad  imbiondire e a colorare l'aria di arancione, fate un salto a Mortara, nel cuore  della  nostra  bella  Lomellina,  incontrerete  tante  persone  interessanti,  che  amano  la  loro  terra  e  si  danno  da  fare  per  renderla  speciale,  vedrete  il  riso  e...le nostre oche bianche! Da  questo  link  è  possibile  accedere  ad  un  video  interessante  per  iniziare  a  conoscere la Lomellina:    http://youtu.be/A1ra8TIZtfU     Un  breve  ma  intenso  viaggio  attraverso  il  pianeggiante  territorio  di  questa  affascinante terra tra il fiume Sesia, il Po e il Ticino.