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Il periodico di informazione sulla Sanità Integrativa
HEALTH
luglio/agosto 2015 - N°8
può il “coaching” influire davvero sul nostro benessere
oppure è solo una pratica tesa al mero sviluppo della
performance in campo manageriale/business o sportivo?
Rimettersi in forma, dalla
dieta autunnale ai consigli
per smettere di fumare
salute
bambini
casa artù
in evidenza
Prevenzione odontoiatrica
in età evolutiva
MBA contribuisce alla
ristrutturazione di una villa
per il riutilizzo sociale
Nessuna distinzione per numero di componenti della famiglia
Nessuna distinzione di età
Sussidi per Single o Nucleo famigliare
Detraibilità fiscale (Art. 15 TUIR)
Nessuna disdetta all’associato
Durata del rapporto associativo illimitata
Soci e non “numeri”
perché abbiamo scelto mba?
rimborso interventi
home test
alta diagnostica
assistenza rimborso ticket
conservazione cellule staminali
visite specialistichesussidi per tutti check up
MBA si pone come “supplemento” alle carenze, ad oggi evidenti, del Servizio Sanitario
Nazionale.
L’innovazione dei Sussidi che mette a disposizione dei propri associati identifica da
sempre MBA come una vera “Sanità Integrativa” volta a migliorare la qualità di vita
degli aderenti.
Società Generale di Mutuo Soccorso Basis Assistance
Tel. +39 06 90198060 - Fax +39 06 61568364
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Health Online
periodico bimestrale di
informazione sulla Sanità
Integrativa
Anno 2° - luglio/agosto 2015 - N°8
Direttore responsabile
Ing. Roberto Anzanello
Comitato di redazione
Alessandro Brigato
Manuela Fabbretti
Nicoletta Mele
Fabio Vitale
Redazione e produzione
Fabio Vitale
Direzione e Proprietà
HHG S.p.A.
Via di Santa Cornelia, 9
00060 - Formello (RM)
info@healthonline.it
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte può essere
riprodotta in alcun modo senza
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editoriale. Articoli, notizie e
recensioni firmati o siglati
esprimono soltanto l’opinione
dell’autore e comportano di
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sua responsabilità diretta.
Registrazione del Tribunale
Civile di Roma
N° 29 del 10 Marzo 2014
ImPaginazione e grafica
Giulia Riganelli
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HEALTH
In relazione ai preannunciati ulteriori “tagli” previsti dal governo
per la spesa sanitaria in questo periodo estivo è tutto un fiorire
di articoli, pareri, lagnanze od interpretazioni ove ognuno si
sente investito della responsabilità di intervenire su tema cosi
importante per i cittadini italiani.
Questo però non fa altro, a nostro avviso, che alimentare una
serie di dubbi, falsi problemi o interpretazioni parziali della realtà,
mentre Health On Line, come sempre, privilegia la chiarezza ed i
dati di fatto ed anche nell’affrontare questo tema di importanza
nazionale intende attenersi a questa filosofia professionale.
Innanzitutto, in primo luogo, ribadendo la Salute è un diritto
inalienabile di ogni cittadino come peraltro definito dalla
nostra Costituzione.
In secondo luogo sottolineando che gli interventi governativi
finalizzati a ridurre i molti sprechi esistenti e dimostrati in campo
sanitario non possono che essere accolti con interesse ed
anche sollievo.
In terzo luogo evidenziando, come abbiamo già fatto diverse
volte, che, il costante invecchiamento della popolazione,
l’ampliamento dei campi di intervento medico, lo sviluppo
delle tecnologie sanitarie ed il dovere morale del diritto
alle cure, non consentono in termini economici reali, pur
recuperati gli sprechi, livelli di intervento contributivo statale
tali da garantire ad ogni cittadino “tutte le cure possibili”.
Ne consegue che il diritto alla salute di ciascuno di noi deve
necessariamente essere mediato con l’implementazione di
percorsi virtuosi sostenibili.
In ambito sanitario il nostro paese è sempre stato un esempio
per tutto il mondo ed è opportuno sottolineare come, anche in
questi anni di turbolenza politica e di crisi economica, i governi
che si sono succeduti hanno acclarato, in modo contiguo e
trasversale, un modello di assistenza sanitaria integrato che
rappresenta l’unica soluzione percorribile e che costituisce
un sistema che dovrà necessariamente essere perseguito da
moltissime altre nazioni.
Infatti, interpretando correttamente le previsioni
econometriche sull’evoluzione dell’assistenza sanitaria nel
nostro paese sono stati istituiti per tempo i Fondi Sanitari e
sono state ampliate le possibilità di intervento delle Società
Generali di Mutuo Soccorso, creando di fatto un sistema
sanitario avanzato basato su tre pilastri.
Un primo pilastro rappresentato dalla sanità pubblica che
deve destinare la maggior parte delle risorse all’assistenza
sanitaria dei livelli di reddito più bassi, un secondo pilastro
fondato sulla mutualità che, tramite Fondi Sanitari e Società di
Mutuo Soccorso, consente a tutti i cittadini in modo collettivo,
aziendale od anche individuale di godere di prestazioni di
copertura sanitari a costo contenuto con significativi vantaggi
fiscali ed un terzo pilastro che permette a coloro che lo
desiderano di usufruire a proprie spese anche di coperture
sanitarie fornite in modo privatistico.
E’ quindi un dato di fatto che nel nostro paese è già stato
legislativamente definito un nuovo modello di assistenza
sanitaria futuristico e coerente con l’utilizzo delle limitate
risorse a disposizione ove chi sostiene il contrario non può farlo
che per interesse di parte e/o per dietrologia politica e/o per
cercare di acquisire vantaggi economici quando invece è
sufficiente applicare norme e leggi esistenti.
Lo Stato con l’assistenza sanitaria pubblica si deve occupare
delle fasce più deboli della popolazioni in termini sia reddituali
che sociali, le aziende ed i lavoratori (come peraltro in
moltissimi casi stanno facendo) possono utilizzare il modello
di assistenza sanitaria mutualistico rappresentato dai Fondi
Sanitari e dalle Società Generali di Mutuo Soccorso, chiunque
può poi integrare eventualmente e volontariamente le proprie
coperture sanitarie rivolgendosi al mercato delle coperture
sanitarie fornite in forma privatistica.
Ognuno di noi deve essere consapevole che già oggi può
godere di un modello di assistenza sanitario integrato tra
intervento statale, mutualità sociale, prestazioni private per
adattarlo alle proprie specifiche esigenze.
Non necessita altro, non servono leggi e norme “suggerite” da
lobby che difendono solo interessi privatistici, non servono nuovi
modelli di assistenza sanitaria “invocati” da chi ha compreso
solo adesso, dopo che per anni si è disinteressato del problema,
che la sanità può essere un business economicamente
interessante, non servono interventi organizzativi “reclamati”
da chi vuole trarre dei vantaggi da un valore così sentito da
tutti quale è la Salute.
Il nostro paese, come è sempre stato, è ancora all’avanguardia
nel modello di assistenza sanitaria avendo circoscritto
l’intervento pubblico e avendo dato spazio al modello
mutualistico, quindi non perdiamo altro tempo a discutere
del problema ma attuiamo le soluzioni esistenti percorrendo
con determinazione il percorso già definito per tutelare, come
sancito dalla nostra Costituzione, il nostro diritto alla Salute.
A cura di Roberto Anzanello
editoriale
Discutere del problema o attuare la soluzione?
14
Smettere di fumare:
intervista al Dottor Maurizio Costantini
8
11
18
20
22
27
24
Una dieta
per l’autunno
Colesterolo:
come tenerlo sotto controllo
Raro ma vero!
Ti presento: la sclerodermia
Al via la nuova ricerca finanziata dall’airc per
combattere il Mieloma Multiplo
Casa Artù: MBA contribuisce alla ristrutturazione di
una villa per il riutilizzo sociale
Sanità pubblica, integrativa e digitale
per favorire la tutela della salute dei cittadini
Coaching
& benessere
in evidenza
30
I giudici di Palazzo Spada
legittimano l’antesignana MBA
34
Le società di mutuo soccorso:
tesi di laurea di Tommaso Pazienza
39
42
44
32
36
Igiene orale tra i banchi di scuola:
al via la “prevenzione odontoiatrica
in età evolutiva”
Sindrome premestruale:
come combatterla?
Italia: è stato scoperto come prevenire
l’infezione da Citomegalovirus in gravidanza
Expo Milano:
Progetto Assistenza ospita Coopsalute
Psoas o muscolo dell’anima:
quali sono i benefici per la salute?
46
Le ricette
della salute
Una quotidiana attività fisica riduce il rischio di
ammalarsi di diverse malattie, tra cui diabete,
ipertensione, malattie cardiache e diversi tumori. Inoltre
riduce l’ansia, i disturbi legati agli stati emotivi e
migliora l’umore.
Una buona postura e una corretta
respirazione sono elementi determinanti
nella salute psichica. Rieducazione posturale e
respiratoria sono parti integranti di un programma di
rieducazione mentale.
Un bicchiere d’acqua la mattina stimola la
peristalsi intestinale e la disintossicazione
dell’organismo, inoltre è utile a trattare disturbi molto
comuni, come ad esempio mal di testa, dolori mestruali,
gastrite, colesterolo alto, stitichezza.
Health tips
Sapevi che...
Studi scientifici
dimostrerebbero
l’efficacia della
Capsaicina, principio
attivo del peperoncino,
sulla prevenzione
e riduzione delle
masse tumorali,
in particolar modo
alla prostata. Inoltre
il peperoncino
favorisce la
circolazione
sanguigna, rende
elastici i capillari
ed è un efficace
vasodilatatore
Schiacciare
un pisolino
di 20’ dopo il
caffè assicura
il massimo
dell’energia.
Nelle popolazioni che consumano
molto latte l’incidenza di
osteoporosi è maggiore.
Il limone
rafforza il
sistema
immunitario: è
ricco di vitamina
C e di potassio,
che stimolano le
funzioni cerebrali
e nervose.
Il potassio
aiuta anche il
controllo della
pressione
arteriosa.
I Capperi
contengono
quercitina, un
antiossidante naturale
che rafforza
e protegge
il sistema
cardiocircolatorio,
contrastando varici,
emorroidi e gotta
Tre fette di melone contengono
il 100% del fabbisogno
giornaliero di vitamina A e vitamina
C, potenti antiossidanti.
8
Una dieta
per l’autunno
a cura di
Lucrezia Anzanello
La stagione estiva, si sa, crea enormi aspettative circa
il nostro aspetto fisico. Ecco allora che sul finire della
Primavera i più accorti iniziano a sottoporsi a diete ferree in
vista della prova costume.
Ci sono i sostenitori della Dukan che per mesi si cibano solo
di bresaola e salmone, i seguaci della dieta a zona che
sono costretti a pesare tutto ciò
che mettono nel piatto per avere
la completa armonia tra proteine,
carboidrati e grassi, i “dissociati” che
seguendo le regole dell’’inventore
Albert Antoine soddisfano il proprio
appetito consumando solo una
tipologia di cibo al giorno (es.
lunedì pesce, martedì latticini e così
via) o, ancora, ci sono coloro che
si lasciano appassionare dalle diete
del momento: dieta del limone,
dieta tisanoreica, dieta Atkins, dieta del PH, la dieta raw e,
ovviamente la dieta del fai da te.
Ma quali tra queste tipologie di alimentazione è davvero
efficace per perdere i chili in più? La risposta è nessuna.
Seguendo queste diete, infatti, l’unico effetto evidente
è quello di sottoporre il nostro corpo ad uno squilibrio
importante cosicché i chili persi durante la dieta verranno
poi facilmente riassunti al primo gelato con la panna
montata che riterremo giusto concederci dopo tante
sofferenze alimentari.
L’approccio d’altronde è errato già dal principio.
Se volessimo indagare circa il significato del termine “dieta”
potremmo osservare come nella lingua greca “δίαιτα”
assumeva il significato di modo di
vivere e, ancora oggi, nella lingua
italiana il termine è utilizzato per
significare un regime alimentare
laddove in alcun modo si accenna
alla sussistenza di privazioni.
Dalla sola analisi etimologica si
evince quindi il fatto che la dieta
non debba essere intesa come un
periodo transitorio in cui si rinuncia a
determinati cibi a favore di altri con
l’obiettivo di dimagrire bensì come un modus vivendi.
Mangiare con la consapevolezza di nutrire correttamente
il proprio corpo è il primo passo per una buona salute.
Se trascorriamo settimane a mangiare solamente pollo e
tacchino perché la nostra dieta chetogenica ce lo prescrive
avremo come unico risultato quello di uno scompenso
delle nostre funzionalità organiche che verrà aggravato
8
9
quando, una volta persi i chili in eccesso, ritorneremo a
mangiare biscotti, gelati e fritti senza remore.
Comportarsi così equivale a non aver rispetto e cura del
proprio corpo.
Seguire una dieta significa, invece, avere costantemente
cura del proprio corpo introducendo solo quelli alimenti
che sono benefici per le attività dei nostri organi.
In merito, il nostro essere italiani ci aiuta e non poco.
La dieta mediterranea rientra, infatti, tra i patrimoni UNESCO
proprio per la sua capacità di porsi quale modello nutritivo
corretto e adatto al corpo umano.
Sul punto è bene, però, fare una precisazione.
Analizzando l’anatomia e fisiologia umana in relazione
agli esseri viventi carnivori si possono notare significative
differenze (es. lunghezza dell’intestino, attività del fegato,
sviluppo dei muscoli facciali) da cui emerge il fatto che
l’essere umano non rientra nella specie dei carnivori.
Aciòsiaggiungacheoriginariamenteladietamediterranea
non prevedeva il consumo di carne. Sino al 1400, difatti, la
carne difficilmente raggiungeva la tavola degli italiani.
Non solo. Se si prende in considerazione la longevità delle
popolazioni mondiali, si può facilmente vedere come la
popolazione maggiormente longeva – rappresentata dai
giapponesi – faccia un uso decisamente limitato della
carne privilegiando cereali, verdura e frutta.
Quanto sopra esposto non concerne mere circostanze
fortuite, ma è alla base di una tesi sempre più dimostrata
anche scientificamente circa la dannosità della carne per
il nostro organismo.
Non è un caso che uno dei maggiori esperti di tumore
in Italia, Umberto Veronesi, si dichiari vegetariano da
tempo. Questo il suo breve commento circa la relazione
tra alimentazione vegetariana e vantaggi per la salute:
“Quando ingeriamo una quantità eccessiva di calorie
sotto forma di proteine, grassi e zuccheri, queste vengono
convertite in molecole di trigliceridi e accumulate nel
tessuto adiposo come depositi di riserva.
È proprio qui, nel grasso corporeo, che più facilmente si
accumulano le sostanze dannose presenti nell’ambiente.
Ecco perché esiste una correlazione tra diete ricche di
grassi saturi (provenienti da fonti animali) e alcuni tumori.
Frutta e verdura invece, oltre a contaminarci molto meno
degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze come
vitamine,antiossidantieinibitoridellacancerogenesi(come
i flavonoidi gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare
gli agenti cancerogeni, di “diluirne” la formazione e di
ridurre la proliferazione delle cellule malate.
Non solo quindi possiamo consumarne in abbondanza,
ma dobbiamo anzi farlo quotidianamente per assicurarci
un’adeguata protezione”.
In conclusione, nutrirsi secondo i canoni della dieta
mediterranea (intesa come regime alimentare perenne) è la
soluzione per tutti coloro che oltre a volere un corpo magro e
in forma desiderano anche un corpo sano che si adegui senza
traumi al passare degli anni e garantisca una vita duratura.
Addio quindi a tutte le diete squilibrate e benvenuto ad un
autunno “mediterraneo-vegetariano”.
La dieta mediterranea
rientra, infatti, tra i patrimoni
UNESCO proprio per la sua
capacità di porsi quale modello
nutritivo corretto e adatto al
corpo umano
A.NA.PRO.M.Associazione Nazionale Promotori Mutualistici
A.NA.PRO.M. è un’associazione professionale che tutela e
promuove gli interessi professionali, morali
ed economici dei Promotori Mutualistici.
Grazie ad un Team di professionisti esperti nel settore svolge
una vera attività di Formazione ed informazione a tutti gli iscritti
e provvede, inoltre, allo studio ed
alla collaborazione, anche con altri enti o associazioni,
per la risoluzione di problemi di ordine tecnico, economico,
finanziario, amministrativo, fiscale, sociale, giuridico e
legislativo, riguardanti l’esercizio.
A.NA.PRO.M. inoltre diffonde tra il pubblico una migliore
coscienza e conoscenza del mondo delle Società di
Mutuo Soccorso anche attraverso gli organi di informazione e
promuove servizi ed attività di assistenza agli iscritti.
“La promozione della salute
è il processo che mette in grado le persone
di aumentare il controllo sulla propria salute e
migliorarla.”
Carta di Ottawa - Ontario 1986
www.anaprom.it
11
a cura di
Erminia Iacomi Colesterolo: come
tenerlo sotto controllo
Il colesterolo rappresenta uno dei vocaboli medici tra i più
familiari attualmente.
Si tratta di una molecola prodotta parzialmente
dall’organismo dell’uomo e parzialmente assorbita
con la dieta. È fondamentale per il regolare e corretto
funzionamento del nostro organismo. Costituisce le
membrane cellulari, contribuisce alla produzione di ormoni
della crescita e partecipa alla produzione dei grassi.
Per queste ragioni tale sostanza grassa è importante per
il nostro corpo, ma al tempo stesso in grado di diventare
dannosa se presente in elevate quantità nel sangue.
Tecnicamente, il grasso ingerito viene assorbito nell’intestino
per poi giungere al fegato; da qui il grasso deve essere
distribuito al resto del corpo così da poter essere usato per
la produzione di energia o depositato nelle cellule adipose.
Il fegato trasforma il grasso in colesterolo e trigliceridi che
vengono poi assemblati in strutture note come lipoproteine
e distribuiti alle cellule adipose attraverso il circolo
sanguigno. Vi sono tre tipi di lipoproteine, quelle a densità
molto bassa (o VLDL), quelle a bassa densità (o LDL) ed
infine quelle ad alta densità (o HDL).
Problemi possono insorgere nel momento in cui delle
cellule speciali catturano le LDL riversandone il grasso
contenuto sulle pareti dei vasi sanguigni dando origine ad
un fenomeno chiamato aterosclerosi. Il colesterolo in tal
modo depositato conduce ad un restringimento dei vasi
e ciò può condurre ad attacchi cardiaci e ictus. Questo
è il principale motivo per cui l’LDL è conosciuto come
colesterolo cattivo.
Le lipoproteine HDL al contrario hanno il compito di
raccogliere il colesterolo cattivo e ricondurlo al fegato,
perciò noto come colesterolo buono.
Potrebbe essere utile sottolineare inoltre che, poiché il
colesterolo è prodotto nel fegato, esso è presente solo in
prodotti animali e non in quelli vegetali.
A proposito delle cause del colesterolo alto, esso tende
ad essere ereditario, anche se tuttavia la ragione
primaria degli alti livelli di colesterolo è rappresentata
da un’alimentazione ricca di cibo contenente grassi e
colesterolo.
Alcune persone, inoltre, soffrono di problemi medici che
possono influire notevolmente sui livelli di colesterolo, come
ad esempio diabete, obesità, malattie genetiche o una
ghiandola tiroidea che non assolve al suo normale compito.
Anche lo stress può aumentare i livelli di colesterolo, o
direttamente, o indirettamente attraverso cibi grassi e a
base di snack.
I grassi che mangiamo non sono sempre gli stessi, quelli
solidi a temperatura ambiente, come il grasso bianco
che si trova nella carne animale o nel burro, sono i “grassi
saturi”. I grassi liquidi a temperatura ambiente, come l’olio
d’oliva o l’olio vegetale, sono noti come “grassi insaturi”.
È stato oggetto di riscontri e dimostrazioni concrete che
a fronte di una maggior assunzione di grassi derivanti
da prodotti animali, più alto diventa il livello
di colesterolo nel sangue. Studi hanno
constatato che mangiare grassi saturi
aumenta i livelli di LDL e peggiora i
problemi legati al colesterolo.
Mangiare grassi insaturi
determina effetti
opposti.
11
12
Spesso nessuna manifestazione esplicita appare collegata
al colesterolo alto, dato che purtroppo alti livelli di tale
sostanza non causano sintomi evidenti, nonostante
espongano il paziente ad infarti e ad ictus.
L’unica soluzione per accorgersi di queste situazioni ad alto
rischio è quella di sottoporsi con una certa regolarità ad
esami del sangue.
I risultati dell’esame del colesterolo sono riportati come
colesterolo totale, LDL, HDL.
Recenti ricerche e linee guida mostrano
che i livelli di LDL dovrebbero essere
inferiori a 100 mg/dl. È considerato
“vicino o sopra il valore ottimale” tra
100 e 129, “al limite superiore” tra 130
e 159, “alto” tra 160 e 189 e molto alto
sopra a 190. I livelli di colesterolo totale
dovrebbero essere inferiori a 190. Per le
persone con malattia cardiaca o ad
alto rischio di malattia cardiaca, il livello
dovrebbe essere inferiore a 160.
Altri importanti elementi di rischio per la malattia cardiaca
comprendono fumo, ipertensione, obesità, diabete,
menopausa precoce, problemi cardiaci familiari, e l’età(
45 anni o più per l’uomo e 55 o più per la donna).
Quali le possibili cure e terapie?
Attraverso i giusti cambiamenti dello stile di vita è
possibile ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
Cambiamenti nelle abitudini quotidiane soprattutto in
caso di colesterolo alto sono sempre consigliabili, sia che
si tratti di un’ipercolesterolemia primitiva (quindi a base
genetica) o secondaria, e che risulti già compensata
farmacologicamente oppure no; i farmaci per abbassare
il colesterolo fungono da terapie definitive, pertanto,
è necessario che il miglioramento dello stile di vita sia
antecedente alla decisione medica di intraprendere una
cura farmacologica.
Innanzitutto i livelli di colesterolo dovrebbero essere
soggetti a controllo ogni 1 o 2 anni per gli adulti sani.
Laddove i livelli dovessero risultare
troppo alti, starà al medico proporre un
possibile trattamento adeguato.
Dopo il trattamento sono solitamente
realizzati test per il colesterolo così da
accertare il giusto funzionamento della
cura: la miglior strada da percorrere in
simili circostanze è mangiare meno cibi
contenenti grassi e colesterolo così da
riuscire a ridurre il grasso corporeo ma
senza diminuire la massa muscolare.
Perdere peso, tenere sotto stretta
osservazione il diabete e correggere i problemi alla tiroide
sono anch’esse soluzioni importanti da considerare per
ridurre i livelli di colesterolo.
In poche parole, il miglior cambiamento dell’alimentazione
per abbassare il colesterolo alto è costituito dalla
sostituzione delle carni grasse conservate e dei formaggi
grassi con piccole porzioni di frutta secca, utilizzo di olio
extravergine d’oliva o di arachide o di soia per condire,
preferibilmente del pesce azzurro, utilizzo di carni magre
13
e prevalentemente bianche senza pelle, consumo di 2
porzioni di frutta fresca e 2 porzioni di verdura fresca al
giorno e, se graditi, utilizzo di alimenti dietetici con stanoli
e fitosteroli.
Non più del 30% delle calorie totali giornaliere deve provenire
dai grassi. Ciò corrisponde a circa 66 grammi di grasso per
un adulto. Per esempio un hamburger contiene 21 grammi
di grasso.
Non più dell’8-10% delle calorie totali giornaliere dovrebbe
provenire dai grassi saturi. Ciò
corrisponde a circa 18 grammi di
grasso per un adulto.
Non più di 300 mg di colesterolo
dovrebbero essere consumati
giornalmente. Per esempio, poiché
un uovo contiene 300 mg di
colesterolo, ciò vuol dire che non
può essere mangiato più di un uovo
al giorno, altrimenti viene ingerito
altro colesterolo.
Non più di 2400 mg di sodio
dovrebbero essere ingeriti in un
giorno.
Importantissima inoltre l’attività
motoria, che oltre a favorire il dimagrimento, induce un
aumento significativo delle HDL. Previa visita medico
sportiva, cambiare lo stile di vita iniziando a praticare sport
è un comportamento auspicabile. Anche una riduzione
delle porzioni alcoliche è utile a tal scopo, il vino rosso
(ricco di antiossidanti) favorisce l’innalzamento delle
HDL migliorando la colesterolemia. Dunque si consiglia
di cambiare il proprio stile di vita consumando la dose
raccomandata di vino pari a 1-2 bicchieri al dì, poiché
l’eccesso comporterebbe l’aggravamento dello stato di
salute complessivo e l’aumento del rischio di morte.
Nel caso in cui queste opzioni di trattamento non fossero
sufficienti, potrebbero essere necessari i farmaci.
L’azione dei farmaci ad oggi più comuni ed efficaci si
fonda sul rallentamento della velocità di sintesi delle
LDL ed accelerazione della distruzione delle LDL nel
fegato. Questi farmaci sono chiamati statine e includono
farmaci come la Atorvastatina e
Simvastatina. Gli effetti collaterali
delle statine sono solitamente
ben sopportati e comprendono
disturbi allo stomaco, costipazione
e crampi muscolari. difficilmente
il prelievo di sangue mostra lievi
segni di epatotossicità (danni al
fegato) durante l’assunzione di
statine, questo non è di solito un
problema importante e regredisce
con la cessazione dell’assunzione
del farmaco.
Un altro effetto collaterale
estremamente raro è il danno ai
nervi o ai muscoli. I pazienti che
notano intorpidimento, debolezza o colorazione bruna
delle urine dovrebbero riportare questi sintomi al loro
medico.
L’acido nicotinico, anche noto come niacina o vitamina
B, può ridurre i livelli di LDL e aumentare i livelli di HDL.
Deve però essere assunto in dosi molto alte e solo sotto la
supervisione di un medico.
14
Smettere di fumare:
intervista al Dottor
Maurizio Costantini
a cura di
Alessandro Brigato
é ormai risaputo che il vizio del fumo rappresenta una delle
realtà che maggiormente colpisce la popolazione mondiale.
Finora sono stati diversi gli escamotage per tentare di
discostarsi definitivamente da questa cattiva abitudine,
dalla chewing-gum alla sigaretta elettronica, ma ci sono
stati realmente riscontri positivi a seguito dei vari tentativi?
Ne abbiamo parlato con il Dottor Maurizio Costantini,
psicologo e psicoterapeuta che si occupa, da oltre dieci
anni, del problema del tabagismo.
Qual è la situazione in Italia riguardo al tabagismo?
“Purtroppo il 23% della popolazione italiana con più di 14
anni è dipendente dal fumo, un problema che comporta
più di 80mila morti l’anno, per non parlare delle persone
malate. Un grande problema umano e sanitario.
Il mercato cerca di essere sempre più sofisticato, cercando
di modificare il sapore delle sigarette o realizzando prodotti
come la sigaretta elettronica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta rafforzando la
lotta contro il fumo, cercando di mettere al bando l’uso
di sostanze aromatiche nelle sigarette, alcune delle quali
sembrano aumentare la dipendenza. L’OMS sta anche
denunciando l’inutilità delle sigarette elettroniche, poiché
sembra che non aiutino a smettere di fumare. Non solo,
non si sarebbe neppure più certi che siano innocue.
Mi sembra ci siano pareri discordanti in merito. Oggi si cerca
di attirare l’attenzione sulla sigaretta con nuovi sistemi,
alcuni dei quali molto più sofisticati di quelli precedenti.”
E a livello Europeo?
“Circa 700.00 europei muoiono ogni anno per cause
legate al fumo. Il 70% dei fumatori in Europa inizia prima dei
18 anni e il 94% prima dei 25 anni.
Secondo l’OMS, il fumo è “la prima causa al mondo di
morte evitabile”. Ogni anno uccide 5 milioni di persone
in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e
respiratorie. Un numero destinato ad arrivare a 10 milioni
entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci.
Sono cifre impressionanti, occorrono interventi di
prevenzione a partire dai giovanissimi coinvolgendo le
scuole e il mondo dell’associazionismo giovanile.
La recente direttiva sui prodotti del tabacco, è senz’altro
una conquista per la salute pubblica dell’UE. Ad esempio
il divieto sugli aromi che mascherano il cattivo sapore del
tabacco è particolarmente importante, così come evitare
l’aspetto attraente dei pacchetti di sigarette.
S’inizia a fumare in genere da giovanissimi, bisognerebbe
dunque partire da lì, dall’adolescenza e molto si potrebbe
fare per aumentare la consapevolezza sui danni del fumo.”
Che cosa accade, dal punto di vista della dipendenza, in
chi inizia a fumare?
“Dal punto di vista fisico si crea una vera e propria
dipendenza legata alla nicotina, una sostanza alcaloide
presente nel tabacco. Una volta inalata viene assorbita
nel flusso sanguigno raggiungendo il cervello in pochi
secondi aumentando i livelli di dopamina e la produzione
di endorfine.
Ma dopo il rilascio di queste sostanze si crea un effetto
‘deprimente’, contrario al precedente, che spingerà poi il
fumatore a cercare nuovamente la sigaretta per tornare
alla sensazione iniziale, ed è soprattutto così che s’innesca
la dipendenza.”
16
Quali sono i vantaggi nello smettere di fumare?
“è incredibile come già dopo soli venti minuti che
non si fuma si hanno i primi vantaggi a livello della
frequenza cardiaca e della temperatura corporea,
dopo otto ore si riduce il rischio d’infarto e migliora
l’ossigenazione del sangue, un anno dopo aver
smesso di fumare il rischio di malattia cardiaca
(infarto) si riduce della metà.
I vantaggi dunque sono tantissimi, a vari livelli:
respiratorio, cardiovascolare, del sistema nervoso,
ma anche a livello della sessualità e della fertilità. Ad
esempio alcune ricerche dimostrano come il fumo
possa ridurre il numero di spermatozoi vitali, mentre
nelle donne si riduce il numero degli ovociti in grado
di essere fecondati. Smettendo di fumare aumenta
dunque la possibilità di avere una gravidanza.
Ma ci sono importanti vantaggi anche dal punto
di vista psicologico. Nella mia esperienza, avendo
liberato centinaia di fumatori dalla dipendenza, ho
potuto costatare come ci sia un miglioramento a
livello dell’autostima. Chi smette di fumare rafforza
la sua autostima e migliora il suo umore.
In effetti la sigaretta, nel tempo, può indurre a uno
stato di tipo depressivo, poiché diminuisce l’energia
fisica, e anche le paure per le malattie possono
indurre a uno stato di tensione e angoscia.
Liberarsi da tutto ciò vuol dire riprendere in mano la
propria vita, cambiando stile di vita.
Dopo aver smesso di fumare, molti fumatori, non solo
stanno meglio fisicamente e psicologicamente, ma
spesso iniziano a occuparsi di più di se stessi, è una
grande soddisfazione poter costatare tutto ciò.”
Quali sono i metodi per liberarsi dalla dipendenza?
“In ambito farmaceutico esistono trattamenti sostitutivi
come cerotti, gomme da masticare e altri prodotti a base
di nicotina. Alcuni medici prescrivono antidepressivi, due
in particolare sono approvati a questo scopo, farmaci che
riducono i sintomi dell’astinenza da nicotina e/o riducono il
desiderio della sigaretta.
C’èchiutilizzametodinaturali,comel’utilizzodierbeeprodotti
dell’erboristeria, oppure tecniche come l’agopuntura e simili.
I centri antifumo poi, come quelli legati all’Associazione
per la ricerca sul cancro offrono corsi e consulenze.”
Qualèilsuoapproccioperliberareifumatoridalladipendenza?
“Si tratta di un unico intervento, rivolto a piccoli gruppi
di fumatori, della durata di un pomeriggio, attraverso il
quale si cerca di confutare le false credenze di chi fuma,
fornendo strumenti semplici ed efficaci per liberarsi per
sempre dalla dipendenza.
Si tratta di un metodo semplice ma che ha ottimi risultati.”
Sorprende un po’ che sia possibile smettere in modo così rapido...
“Il motivo è semplice e provo a spiegarlo: sono stato
anch’io un fumatore e ogni volta che provavo a smettere,
nonostante la forza di volontà, non riuscivo, al massimo
qualche giorno o qualche settimana.
Quando poi ricevetti le informazioni di un grande
divulgatore - Allen Carr (che purtroppo ci ha lasciati ormai
da diversi anni) -, tutto mi sembrò più chiaro: mi raccontavo
cose sul fumo che altro non erano che false credenze.
Analizzandopiùafondoilproblemacapiicheladipendenza
da tabacco è di natura soprattutto psicologica, iniziai
così ad approfondire lo studio sulla dipendenza e sulle
motivazioni che costringono il fumatore a un ‘rituale
ossessivo’ che lo obbliga a fare ciò che non vorrebbe fare,
fumare appunto!
Molte di queste ricerche conducono spesso a unico punto:
le ‘false credenze’ che ogni fumatore si porta dietro.
Se non c’è chiaro il vero motivo per cui rimaniamo
dipendenti da qualcosa, sarà difficile liberarsene.”
I fumatori accettano di buon grado di partecipare?
“In genere sì, quando si rendono conto che sono dentro una
trappola non vedono l’ora di uscirne fuori. Il training antifumo
che propongo non ha nulla di magico. Si tratta di seguire delle
semplici indicazioni , di arrivare con un mimino di curiosità nei
confronti del seminario e tutto il resto viene da sé.”
ComemotivareifumatoriaparteciparealTrainingantifumo?
“Credo che la maggior parte dei fumatori vorrebbe
smettere di fumare. L’ostacolo maggiore nel provare a
smettere di fumare è la preoccupazione di stare senza la
sigaretta, soprattutto nei primi tempi. E’ questa paura che
spesso fa perdere un’occasione preziosa al fumatore.
Smettere definitivamente di fumare è possibile. Lo hanno
già fatto milioni di persone nel mondo. Credo però sia più
facile se si è aiutati.
I vantaggi dello smettere di fumare sono straordinari, chi ha
smesso racconta com’è migliorata la loro vita, del recupero
dell’energia vitale. Come ho già detto, tra i vantaggi non
c’è solo la salute ma anche il piacere di ritrovare uno stato
di benessere psicofisico oggi sempre più ricercato.”
Museo del Mutuo Soccorso MBA
Via di Santa Cornelia, 9 | 00060 | Formello (RM)
Aperto dal lunedì al venerdì solo su appuntamento contattando il numero +39 331 6893067
Il Museo del Mutuo Soccorso di MBA è
il "forziere della storia della mutualità
italiana".
Al suo interno sono raccolti documenti,
medaglie, gagliardetti, vessilli, statuti,
regolamenti, cartoline di un pezzo
dell'Italia che va dal 1840 fino al periodo
fascista.
Il museo ripercorre i passi salienti di questi
ultimi 150 anni di storia sociale.
Tra i reperti più rari, documenti dove risulta
socio onorario Giuseppe Garibaldi, ma
anche statuti e regolamenti ante Regio
Decreto.
è presente all'interno anche il testo
integrale, originale del Regio Decreto n.
3818 del 15 aprile 1886, stampato dalla
regia tipografia, oltre a una bandiera di
Mutua emigrata con lo scudo Sabaudo
rovesciato in segno di protesta.
18
Raro ma vero!
Ti presento: la Sclerodermia
a cura di
Cristiana Ficoneri
Per alcuni neanche una patologia rara: sono infatti solo
due, Piemonte e Toscana, le regioni italiane che sulla scia
internazionale riconoscono la Sclerodermia come tale,
nonostante questa patologia colpisca oggi in Italia circa
20000 persone (1) con 1000 nuovi casi all’anno.
Non rientrando nel Registro delle Malattie Rare i malati
godono di un’esenzione per patologia cronica che dà
diritto solo ad alcune delle prestazioni diagnostiche e
terapeutiche necessarie, ma non possono usufruire della
disponibilità e gratuità dei farmaci (classe C) o di dispositivi e
sostanze che sarebbero utili per il trattamento sintomatico.
Perchè il trattamento è solo sintomatico. Non si conosce
ancora una cura definitiva. E nonostante l’impegno di
una ricerca che non gode neanche dei benefici della
defiscalizzazione, le cause di questa patologia sono a
tutt’oggi sconosciute.
Si sa però che non è ereditaria (anche se si manifesta in
famiglie dove sono presenti altre malattie autoimmuni),
che le infezioni virali a volte svolgono un ruolo eziologico e
che lo stress può agire da detonatore.
La Sclerodermia, è una malattia reumatica infiammatoria di
tipo autoimmune, che colpisce prevalentemente le donne tra
i 30 e i 50 anni. Come suggerisce il termine (dal greco “pelle
dura”), riguarda il tessuto connettivo, un tessuto di sostegno
praticamente ubiquitario che si riscontra nel derma, nei
legamenti, nei nervi, nelle cartilagini, nelle ossa, nell’adipe....
L’organismo colpito sviluppa alterazioni a livello vascolare
(le arterie di piccolo e medio calibro mostrano un lume piu
stretto e un flusso sanguigno diminuito verso organi e tessuti),
alterazioni del sistema immunitario (iperattivazione della
risposta infiammatoria soprattutto verso proteine del proprio
corpo) e fibrotiche (una produzione eccessiva di collagene
che induce “fibrosi” cioè un indurimento dei tessuti).
Già questo ci fa capire che la malattia potrà interessare
organietessutiingradovariabileeinfattiesistonotresottotipi
principali di Sclerodermia: la Sclerodermia Localizzata, la
Sclerodermia Sistemica (o Sclerosi Sistemica) che a sua
volta può essere Limitata o Diffusa e la Sclerodermia sine
scleroderma.
La prima coinvolge principalmente la cute, ispessendola
e indurendola secondo varie modalità, a volte
accompagnandosi ad altri disturbi che raramente possono
coinvolgere anche gli organi interni. In linea di massima
però le manifestazioni cutanee tendono a regredire col
tempo e l’aspettativa di vita non è compromessa.
La quarta forma, più difficile da diagnosticare, attacca
solo gli organi interni ma non la cute.
La Sclerosi Sistemica invece è una malattia di non sempre
facile identificazione, variabile nelle sue manifestazioni
individuali, che peggiora la qualità della vita del malato
perchè può compromettere cuore, polmoni, reni, apparato
gastroenterico, muscoli. Nel sottotipo Limitato possono
presentarsi ispessimento cutaneo delle dita delle mani o
dei piedi, dita gonfie, accumuli di calcio sottocutaneo,
ulcere digitali, alterazione della motilità dell’esofago,
fenomeno di Raynaud, positività a determinati anticorpi,
teleangectasie (capillari dilatati).
Questi pazienti possono essere predisposti all’instaurarsi nel
tempo, di una forma di Cirrosi Biliare e in modo più o meno
subdolo, dell’ Ipertensione Polmonare.
La variante Diffusa è anche la più temibile in quanto si
manifesta con un ispessimento cutaneo esteso a tutto
il corpo, progredisce più o meno rapidamente e può
danneggiare gli organi interni, con conseguenze molto
gravi quando l’interessamento è cardiaco o renale fino ad
un vero e proprio pericolo di vita.
In entrambe le varianti possono essere presenti un
interessamento dei muscoli e dei tendini, dell’apparato
gastroenterico in toto, del sistema nervoso periferico (tunnel
carpale, neuropatie), del cavo orale e delle mucose in
genere (sindrome sicca).
E’ però importante capire che il decorso della malattia
è assolutamente individuale e le terapie per prevenire e
trattare le complicanze esistono. Per usufruirne occorre
però una diagnosi tempestiva. A questo scopo nel 2013
i criteri di classificazione della Sclerosi Sistemica sono
stati aggiornati (vedi box) dall’American College of
Rheumatology (ACR) e dalla European League against
rheumatism (EULAR).
Il sintomo più comune che deve far riflettere è il fenomeno
di Raynaud, un vasospasmo alle mani che alle basse
temperature può creare insensibilità, dolore e alterata
colorazione delle dita, dal bianco al viola.
Se questo sintomo si associa agli altri criteri, una
videocapillaroscopia può essere effettuata per mostrare
le eventuali alterazioni dei capillari, caratteristiche della
malattia. La ricerca degli anticorpi specifici potrà indirizzare
Ispessimento cutaneo
delle dita di di entrambe le
mani prossimale alle MCF
(criterio sufficiente)
Criteri ACR/Eular 2013 per la diagnosi della sclerosi sistemica
9
Ispessimento cutaneo
delle dita (consiedrare il
punteggio più alto)
2
4
Dita gonfie
Sclerodattilia delle dita
(Distale alle MCF, ma prossimale alle IFP)
Lesioni digitali (consiedrare
il punteggio più alto)
2
3
Ulcere ischemiche digitali
Cicatrici digitali esito di ischemia
Teleangectasie 2
Anormalità
capillaroscopiche dei
capillari del letto ungueale
2
Ipertensione arteriosa
polmonare e/o malattia
interstiziale polmonare
(punteggio massimo 2)
2
2
Ipertensione arteriosa polmonare
malattia interstiziale polmonare
Fenomeno di Raynaund 3
Autoanticorpi Ssc-correlati
(anticentromero, anti Slc-
70, anti RNA polimerasi III)
(punteggio massimo 3)
3Anticentromero
Anti Slc-70
Anti RNA polimerasi III
Il punteggio totale è determinato dalla somma del massimo punteggio in ogni categoria.
Pazienti con un punteggio totale > 9 sono classificati con Sclerosi Sistemica definita
da Van Der Hoogen F et al, Ann Rheum Dis 2013 (Nov); 72:1747-55
19
verso il sottotipo Limitato o Diffuso e qui comincia il vero e
proprio percorso del malato.
Le principali Associazioni italiane di pazienti affetti da
Sclerodermia (Lega Italiana Sclerosi sistemica, GILS, AILS,
ASSMAF, AS.MA.RA.. ) svolgono un ruolo insostituibile per il
loro impegno nel richiederne il riconoscimento come malatti
rara e nel campo della diffusione delle conoscenze relative.
Un’indagine promossa dalle associazioni AILS e GILS nel
2014 (1) ha riportato la difficoltà di molti pazienti a capire chi
dovesse essere lo specialista di riferimento (dermatologo,
reumatologo, immunologo?) e ad ottenere un tempestivo
e corretto inquadramento.Nomadismo diagnostico l’hanno
ribattezzato. Patologia relativamente
nuova (in realtà si conosce dalla fine
del 1700), sovrapposizione con altri
quadri diagnostici, manifestazioni
soggettive: questi elementi non
sono certo d’aiuto per una diagnosi
rapida e i blog, a onor del vero
non solo italiani, sono pieni delle
rimostranze di pazienti misconosciuti
che si sentono profondamente soli.
Sempre la stessa indagine ha
messo in luce che le informazioni
date ai pazienti fin dalle prime
visite non sono sufficientemente
esaustive. L’informazione è parcellizzata e somministrata col
contagocce, a distanza di mesi, magari quando va bene
con molta umanità. Come dire: lo spauracchio di Internet
aleggia sui professionisti della Sanità ma poi sono in pochi a
raccontarti la malattia e non rimane che la tastiera.
Per fortuna occhi e strutture esperte esistono. Sui siti delle
associazioni(2)sono riportatigliindirizzideicentriclinicididiagnosi
e cura distribuiti lungo la penisola cui è possibile rivolgersi.
Quando una persona inizia il suo percorso di Sclerodermico
reagisce ovviamente secondo il suo carattere, con più o
meno forza di fronte al prospettarsi di ...una valanga di guai.
Porta con sè il peso di non essere totalmente riconosciuto,
la sua paura, la sua stanchezza fisica intermittente, la sua
sensazione di star perdendo progressivamente terreno ma
anche la sua voglia di reagire. Alcuni quadri del pittore
svizzero Paul Klee affetto da questa malattia (il giorno della
sua morte si celebra la Giornata Mondiale della Sclerodermia)
esemplificano bene una serie di questi stati d’animo.
La famiglia del malato di Sclerodermia può non essere
preparata di fronte ad una imminente invalidità, i suoi
amici possono classificarlo come ipocondriaco, sul posto di
lavoro non sempre capiranno come una persona che va in
ufficio regolarmente truccata e pettinata abbia iniziato a
perdere colpi. Lei stessa non capisce
perchè il day hospital, le medicine
o alcune visite specialistiche in altre
regioni siano in esenzione e nella sua
no .
In certi periodi si sottoporrà ad un
fuoco di fila di visite di tutti i tipi,
spesso pagando di tasca sua: la
malattia è sistemica e democratica,
dal dentista al chirurgo vascolare
non privilegia nessuno.
E nei casi più gravi oltre alle terapie
farmacologiche si affaccerà
l’esigenza di una terapia riabilitativa
o particolari presidi come un girello o una sedia a rotelle,
o l’ossigeno terapia o di un’assistenza infermieristica
domiciliare dopo l’ intervento per le ulcere digitali.
Magari sarebbero necessarie anche terapie di sostegno
psicologico per sé o per i familiari, ma la salute della psiche
si sa è un livello di lusso che spesso non ci consentiamo. Una
cosa è certa: il peso di questa come altre malattie simili, va
sostenuto in tanti; la scelta di medici di fiducia e competenti,
l’appoggio di altri malati attraverso le associazioni dedicate
distribuite su tutto il territorio italiano, la circolazione delle
informazioni corrette e la sensibilizzazione delle istituzioni
sono il presupposto essenziale per concretizzare il diritto
alla cura contro una patologia non meno vera che rara!
Bibliografia:
1)Sclerodermia: 1 paziente su 2 soffre di ulcere digitali. Da oggi c’è una speranza in più - Autore: Redazione OMAR 17 Marzo 2014 www.osservatoriomalattie rare.it
2) Lega Italiana Sclerosi Sistemica :http://sclerosistemica.info/ - Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia (AILS) :www.ails.it - Gruppo italiano per la lotta alla Sclerodermia (GILS):
www.sclerodermia.net - Associazione Malattia Rara Sclerodermia ed altre malattie rare Elisabetta Giuffrè (AS.MA.RA):www.asmaraonlus.org - Associazione per lo Studio della Sclerosi
Sistemica e delle Malattie Fibrosanti (ASSMAF):http://www.assmaf-onlus.org
20
a cura di
Alessia Elem
È il secondo tumore del sangue maggiormente diffuso
dopo il linfoma di non-Hodgkin, colpisce le plasmacellule
localizzate nel midollo osseo, insorge maggiormente dopo
i 65 anni di età (anche se non si conoscono le cause si è
assistito negli ultimi anni ad un aumento dei casi correlato
all’avanzare dell’età e solo l’1% delle persone al di sotto
dei 40 anni) e stando ai dati, in Italia, in media, vengono
diagnosticati ogni anno 9,5 nuovi casi ogni 100.000 uomini
e 8,1 nuovi casi ogni 100.000 donne. È il Mieloma Multiplo.
Questa neoplasia rappresenta un’alterazione delle
plasmacellule, cellule molto importanti del sistema
immunitario perché il loro ruolo è quello di generare e
rilasciare anticorpi per combattere le infezioni, ma in alcuni
casi la loro crescita incontrollata può dare origine al tumore.
Nonostante alcuni pazienti con mieloma multiplo non
presentino alcun sintomo, ci sono dei segnali che indicano
la presenza della malattia quali: dolori localizzati al livello
del cranio, della schiena e delle anche.
In generale però i segnali che caratterizzano il mieloma
multiplo sono aspecifici e possono essere “confusi” con
altre patologie non consentendo così di effettuare la
diagnosi precoce.
Ad esempio, una maggiore frequenza di fratture ossee
causate proprio all’interferenza delle immunoglobuline
difettose con la sintesi di osteoclasti, indispensabile per
mantenere integre le ossa, può essere un altro campanello
di allarme per diagnosticare il tumore, come anche
l’astenia e debolezza, causate da una scarsa produzione di
globuli rossi nel midollo osseo, ecchimosi e sanguinamenti,
dovuti alla minore produzione di piastrine nel midollo
colpito dal tumore (trompocitopenia), l’insufficienza renale
e neuropatie, associate ad alti livelli di calcio nel sangue
per la distruzione delle cellule ossee, con conseguente
manifestazione di debolezza e confusione mentale.
Una prima diagnosi che può far insorgere il dubbio che un
paziente è affetto dal tumore è l’elettroforesi delle proteine
sieriche, cioè un’analisi del sangue attraverso la quale è
possibile individuare gli elevati livelli di immunoglobulina
nel sangue, ma per una completa e sicura diagnosi sono
indispensabili anche altri esami del sangue quali il dosaggio
di paraproteina, emoglobina, piastrine, globuli bianchi,
albumina, calcio, acido urico, ecc), l’esame delle urine
ed in ultimo, ma non per ordine di importanza, degli esami
radiologici (Rx, RMN, TAC, PET).
Successivamente si procede con la biopsia del midollo
osseo che è considerato un esame fondamentale per
diagnosticare la malattia e consiste nel prelievo di un
campione di osso tramite una siringa (aspirato midollare).
Una volta stabilita la presenza della neoplasia si procede
con la chemioterapia che negli ultimi anni è stata
confermata come terapia efficace contribuendo così a
prolungare la sopravvivenza media.
Anche l’introduzione di alcuni farmaci non chemioterapici,
ma altamente efficaci, ha migliorato consistentemente le
aspettative e qualità di vita dei pazienti con questa malattia,
la cui sopravvivenza media è oggi compresa in un range
variabile da 7 anni ad oltre 10 anni dopo la diagnosi.
Inoltre, la scoperta della presenza nel midollo osseo di
cellule staminali che possono dare origine a un nuovo
Al via la nuova ricerca finanziata
dall’airc per combattere il
Mieloma Multiplo
21
midollo ha contributo alla cura del tumore tant’è che per
poter trattare i pazienti con alte dosi di chemioterapia,
proprio per eliminare le cellule tumorali, è necessario poter
ricostituire il sistema linfoide del paziente.
Questo tipo di operazione può essere effettuato tramite il
trapianto di cellule staminali del sistema linfoide infuse nel
paziente 24 ore dopo il trattamento chemioterapico: si
procede con il prelievo delle cellule staminali o dal sangue
del paziente stesso o dal midollo osseo di un donatore
esterno e utilizzate per un vero e proprio trapianto nella
persona malata: nel primo caso si parla di trapianto
autologo (o autotrapianto), mentre nel secondo caso di
trapianto allogenico (o allotrapianto).
Non esistono fattori di rischio riconosciuti come responsabili
dell’insorgere della malattia motivo per il quale non è
possibile attuare delle azioni di prevenzione, è comunque
consigliabile avere sotto controllo il peso corporeo
ed evitare l’esposizione a sostanze cancerogene che
potrebbero aumentare il rischio.
Il mieloma multiplo risulta essere una malattia molto
aggressiva perché è caratterizzata da numerose alterazioni
genetiche che mutano nel tempo e resistente anche alle
più efficaci e avanzate terapie rendendo molto difficile per
il medico colpire le cellule tumorali.
La malattia presenta così un decorso caratterizzato da
fasi di remissione alle quali si alternano fasi di progressione,
fino ad arrivare ad una fase terminale di refrattarietà a
qualunque terapia.
Questo fenomeno ha, fino adesso, ostacolato il
raggiungimento della guarigione del mieloma multiplo
e per cercare la soluzione al problema è partito un
progetto di ricerca guidato dal professor Michele Cavo,
direttore dell’Unità operativa di Ematologia del Policlinico
Sant’Orsola Malpighi di Bologna:
“L’obiettivo del progetto di ricerca– ha detto il professor
Cavo – è di studiare l’evoluzione clonale del mieloma
multiplo in un contesto clinico controllato: questo ci
consentirà di capire in quale modo e con quale sequenza
i nuovi farmaci possano essere utilizzati per colpire
selettivamente particolari cloni di cellule neoplastiche
con specifiche alterazioni genomiche – e quindi di
personalizzare la terapia – ed al contempo evitare la
selezione di altri cloni ad essi resistenti”.
Il progetto ha una durata triennale ed è stato reso
possibile grazie ad un “investigator grant” finanziato
dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
(AIRC) che ogni anno seleziona e supporta i progetti
scientificamente più qualificati.
Che cos’è l’Investigator Grant? Abbiamo contattato
l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC)
la quale, secondo quanto riportato anche sul proprio sito
internet, da un lato informa la collettività sui corretti stili
di vita e le novità diagnostiche e terapeutiche in campo
oncologico e dall’altro sostiene i progressi della ricerca
grazie a dei finanziamenti destinati a progetti come per
questo avviato dal Policlinico Sant’Orsola Malpighi di
Bologna. Uno degli obiettivi principali dell’Associazione è
quello di far crescere una nuova generazione di scienziati
che si dedicano alla ricerca oncologica nel nostro Paese,
finanziando loro un percorso che prevede esperienze
formative presso grandi istituti di ricerca, prima in Italia e
poi all’estero, per confrontarsi con la migliore ricerca sul
cancro nel mondo.
La vera forza degli investimenti è poi quella di creare le
condizioni in Italia per incoraggiarne il rientro, con bandi
studiati ad hoc (Borse di studio Marie Curie e Start Up),
perché mettano a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite.
Gli scienziati di maggior valore sono poi sostenuti attraverso
programmi di respiro pluriennale (Investigator Grant e
Programmi speciali), che offrono loro un sostegno sicuro
e costante, supportando il lungo procedere che porta ai
grandi risultati scientifici. Nello specifico, l’Investigator Grant
è un insieme di progetti guidati da ricercatori affermati
e selezionati attraverso il peer review per rilevanzA,
l’innovatività, fattibilità nei tre anni e potenziale impatto
positivo sui pazienti.
L’importanza del progresso della ricerca è fondamentale per
garantire e promuovere sempre di più la salute del cittadino.
22
Innovazione, Dinamismo e Qualità: questi sono gli
aggettivi che rappresentano al meglio e in sintesi
l’attività di Mutua Basis Assistance, la prima Società di
Mutuo Soccorso Italiana per numero di associati.
Nel panorama della Sanità Integrativa, Mba si colloca
come un valido strumento di integrazione alle mancanze
del Sistema Sanitario Nazionale al fine di migliorare la
qualità della vita degli associati.
E’ da sempre impegnata a garantire un corretto e
veloce accesso alle informazioni
ed alla diagnosi precoce e si è
sempre distinta per l’innovazione
dei sussidi creati per rispondere
alle esigenze della collettività.
“La salute è il primo dovere della
vita” concetto molto caro a Mba
che fa della prevenzione uno dei
pilastri fondamentali sul quale si
basa il suo operato.
Ma non solo, Mutua Basis
Assistance è anche sensibile e
attenta a iniziative per il sociale:
“aiuto e sostengo” per le fasce
sociali più deboli sono i suoi valori
indissolubili.
In linea con questi valori, insieme
a “Libera. Associazioni, nomi e
numeri contro le mafie” e Banca
Etica, è infatti, partner, grazie alla donazione di 30 mila
euro, dell’iniziativa per la ristrutturazione nella zona
di Formello, Comune a Nord di Roma, di un immobile
sottratto alle mafie e assegnato alle cooperativa
“Sinergie” aderente a Legacoop Lazio e destinato al
riutilizzo sociale.
La ex Villa Sandra, oggi ribattezzata “Casa Artù”, con tutti
i confort tipici di un immobile lussuoso, si compone di 29
vani, e si trova nella prestigiosa località Castel De Ceveri,
e sarà gestita dalla Cooperativa sociale “Sinergie” per il
riutilizzo sociale.
La cooperativa Sinergie, sta
lavorando per ospitare all’interno
della struttura 8 minori in difficoltà
seguiti da educatori professionali e
operatori socio-sanitari.
Nel progetto è prevista anche
un’iniziativa di agricoltura sociale,
denominata “l’orto di Artù” cioè
l’orto della cucina della casa
famiglia che verrà realizzato
grazie all’inserimento di pazienti
psichiatrici dell’Asl locale.
La villa, è stata sottratta alla
‘ndrangheta calabrese nel corso
del maxisequestro da 20 milioni di
euro che coinvolse anche lo storico
Caffè Chigi di Roma e alcuni beni
nei quartieri romani Coppedé e
Parioli ed è stata affidata alla
Cooperativa Sinergie, ancora
prima dell’ultima condanna in Cassazione, grazie alla
buona prassi di questo progetto di riutilizzo sociale
avvenuto, per la prima volta in Italia, durante la fase di
sequestro.
Casa Artù: MBA contribuisce
alla ristrutturazione di una
villa per il riutilizzo sociale
a cura di
Nicoletta Mele
CARDEA
CASSA MUTUA
La forza di un sistema mutualistico è determinata dalla consapevolezza che la
contribuzione di ogni singolo Socio produrrà un vantaggio comune a tutti, senza
arricchire soggetti terzi che si limitano a calcolare il rischio e, di fatto, a scommettere
sulla nostra salute, peraltro a fine di lucro.
Una mutua che tutela,
una mutua che previene,
una mutua che unisce!
www.cassamutuacardea.org
info@cassamutuacardea.org
22
23
E’ stato, inoltre, ratificato un Protocollo d’intesa firmato
dal Tribunale di Roma, dalla Regione, dal Comune di
Roma, dall’associazione Libera, dalle cooperative e da
varie associazioni di categoria e di rappresentanza.
A luglio del 2013 l’Amministrazione giudiziaria del bene per
conto del Tribunale ha assegnato la villa alla Cooperativa
Sinergie la quale ha provveduto, in collaborazione
con l’Associazione Libera, ad una prima ristrutturazione
avvalendosi dell’aiuto di un campo di lavoro.
All’iniziativa hanno partecipato ragazzi tra i 18 e i 20 anni
che in una settimana hanno svolto attività lavorative al
mattino (soprattuto pulizie esterne perché per la zona
interna deteriorata da infiltrazioni c’è stata la necessità
di interventi da parte di professionisti nel settore) e
formazione al pomeriggio grazie a degli incontri tenuti
da Legacoop Lazio, dalla Guardia Forestale, da Banca
Etica e da Libera.
Abbiamo contattato per Health Online il presidente
della cooperativa Sinergie, Marco Carducci, entusiasta
dei risultati raggiunti.
“Per noi è un progetto importante perché ci permette
di realizzare la prima casa famiglia del territorio e anche
per il fatto che siamo la prima cooperativa in Italia ad
avere avuto il riutilizzo di un bene confiscato alle mafie,
durante la fase di sequestro, senza aspettare, quindi, i 6
anni previsti per l’iter giudiziario tradizionale.
In sostanza, ci siamo ritrovati ad essere attori, insieme a
Mutua Basis Assistance e Banca Etica di un caso unico
che ha dato l’esempio di un veloce iter burocratico ”.
La legge n.109/96 prevede infatti il riutilizzo sociale per i
beni sottratti alle mafie dopo la fine del processo.
“L’ultima condanna in Cassazione è arrivata lo scorso
anno - ha terminato Carducci - quando ci sarà
l’assegnazione dell’immobile al Comune di Formello
vedremo come proseguire i lavori di manutenzione e
l’avvio della casa famiglia.
Uno dei problemi principali è quello di reperire i fondi per
la ristrutturazione ma grazie al contributo di Mutua Basis
Assistance abbiamo potuto ristrutturare il pavimento di
un terrazzo di 100 metri quadrati”.
Un sostegno quello di MBA che ha contribuito a realizzare
un progetto, un sogno, per persone e bambini che
presto avranno una casa visto che il Comune di Formello
i primi di luglio di quest’anno ha ottenuto, dall’Agenzia
nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità
organizzata, l’assegnazione definitiva di Villa Sandra.
fonte Repubblica.it
fonte Repubblica.it
fonte Cinquequotidiano.it
fonte Cinquequotidiano.it
24
a cura di
Alessandro LoRussoCoaching
& benessere
Può il Coaching influire sul Benessere delle persone o è solo
una pratica tesa al mero sviluppo della performance in
campo manageriale/business o sportivo?
Il Coaching (o allenamento mentale) è una pratica che
allena a trasformare il potenziale insito in ogni individuo e
team in una concreta performance eccellente.
Sono varie le leve attraverso le quali si può raggiungere
questo risultato.
Nel coaching “Transazionale” il Coach allena il
Coachee ad una più accurata lettura del contesto,
ad una accresciuta capacità di capire ed influenzare
positivamente i propri interlocutori, a rimuovere vecchie
abitudini e convinzioni limitanti che mentre nel passato
personale hanno avuto una loro utilità, nel presente
agiscono come un freno a mano tirato, limitando il
Coachee nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Si può
dire, quindi che, nel Coaching “Transazionale” l’effetto
dell’allenamento di Coaching porti ad una accresciuta
soddisfazione per i migliori risultati personali, lavorativi,
sportivi, ecc conseguiti e ad una forte riduzione dello
stress dovuto a letture errate del proprio contesto
operativo, migliore comprensione e capacità di
influenzare i propri interlocutori, minori problemi generati
non da fatti oggettivi esogeni ma dal proprio modo di
vedere e dare un personale significato ai fatti stessi.
Noi, infatti, non abbiamo praticamente mai un controllo
totale sui fatti che ci accadono ma abbiamo, altresì
la possibilità (ed il dovere verso noi stessi e gli altri) di
controllare ed efficientare al 100% le nostre reazioni ai fatti
che ci accadono, solo che il più delle volte distratti dallo
sterile tentativo di controllare i fatti non alleniamo la nostra
capacità di controllare ed efficientare nella maniera
ottimale e positiva le nostre reazioni ai fatti stessi ed invece
di generare reazioni positive e costruttive generiamo
reazioni inefficaci, limitanti e distruttive che assumono la
forma, talvolta, di veri e propri autosabotaggi.
Come recita un vecchio detto indiano:
“Dammi la pazienza di accettare quello che non posso
cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso
cambiare e la saggezza di distinguere tra i due.”
Nel Coaching “Trasformazionale”, invece, quella che viene
allenata è la nostra capacità di vedere le cose con occhi
nuovi, di diventare una persona più saggia, più allineata
con i propri valori matrice, più in connessione con la sua
natura profonda, liberandosi delle sovrastrutture riduttive
auto o etero imposte.
25
L’effetto del Coaching, in questo caso, è quello di
trasformare il bruco in farfalla: alla fine del percorso di
coaching saremo una persona diversa, migliore, più vera,
più felice e più performante.
La felicità/gioia deriva, infatti, dall’aver compreso la
propria matrice valoriale profonda e dal vivere una vita
che sia in linea con essa.
Pablo Picasso usava dire: “Il senso della vita è quello di
trovare il vostro dono, lo scopo
della vita è quello di donarlo al
Mondo”.
Può questo influire sul benessere
del Coachee (e del Coach)?
Eccome se può!
Il Prof A.Maslow ci ha insegnato
che i bisogni umani sono
organizzati in scala gerarchica
tra loro: è necessario soddisfare
i bisogni primari fisiologici e
di sicurezza, per poter poi
soddisfare i bisogni relazionali di
appartenenza e stima ed, infine i bisogni di autorealizzazione
(raggiungimento del proprio pieno potenziale).
Fino a qualche decennio fa poteva appagare
accontentarsi di un lavoro sicuro (esistevano ancora) e poi
magari cercare di realizzare le proprie attitudini ed i propri
talenti negli hobby, al di fuori del lavoro.
Oggi questa strategia non paga
più, il mondo è divenuto troppo
veloce, troppo complesso,
troppo globale, troppo
imprevedibile.
Oggi, per navigare con successo
questa magmatica e sempre più
complessa modernità liquida (cft
Baumann), l’unica bussola che
abbiamo a disposizione, come
manager, imprenditori, sportivi,
genitori, ecc è proprio lo scoprire
ed allinearsi alla propria matrice
valoriale per andare alla ricerca
della nostra “isola del tesoro” di
autorealizzazione personale e di
gruppo.
C.Castaneda ci esorta a
chiederci “Questa strada che
percorri ha un cuore per te”?
In altre parole, ogni strada,
ogni traiettoria esistenziale
che scegliamo (o che non
scegliendo ci facciamo capitare
addosso) se ci permette di
vivere e praticare i nostri valori/
talenti è un passo verso la nostra
autorealizzazione, se non ci
permette di farlo è un passo che
ci allontana dalla nostra autorealizzazione.
L’autorealizzazione produce gioia e la gioia benessere
inteso come vivere una vita che senti “tua” che non
cambieresti con nessun altra e che ti permette di vivere i
tuoi valori ed i tuoi talenti.
In altre parole perché sprecare i propri giorni a vivere una
vita di serie B (ho i soldi ma non vivo i miei valori) o di serie
C (non vivo i miei valori ed i miei
talenti e non ho neanche i soldi),
quando con l’aiuto del mio
coraggio, della mia saggezza
e l’allenamento del mio Coach
che li stimola entrambi posso
andare verso una vita di serie A
(vivo i miei valori, i miei talenti e
ne sono ripagato spiritualmente
e materialmente).
Accontentarsi di una vita di serie
C è autolesionismo=malessere,
di serie B è mancanza di
pensiero laterale=stress,
puntare ad una vita di serie A è saggezza=gioia=benessere.
E’ difficile, certo, ma richiede solo il coraggio di mettersi
in discussione ed è molto più saggio che sprecare i propri
preziosi ed irripetibili giorni nel vano conseguimento
di obiettivi e valori non veramente “tuoi” e che,
inesorabilmente ti procureranno malessere invece che
benessere.
in evidenza
Chi è
I 3 pilastri della sanità
Struttura e servizi
Winsalute nasce dalla volontà di avviare un Service Provider indipendente sul
mercato dell’assistenza sanitaria integrativa, che potesse offrire i propri servizi nei
rami malattia e infortuni a tutti i clienti del Gruppo e a terzi nell’attività di gestione
di tutti gli adempimenti amministrativi e liquidativi.
Attualmente si attesta come un punto di riferimento nel panorama dei Servizi di
Assistenza volti al settore della Sanità Integrativa, gestisce oltre 280.000 sinistri
annui garantendo 1.440.000 assistenze annue.
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27
a cura di
Nicoletta Mele Sanità pubblica, integrativa e
digitale per favorire la tutela della
salute dei cittadini
Il nostro Paese è considerato tra i più longevi d’Europa
grazie anche ai progressi della scienza e della tecnologia
che hanno come obiettivo principale quello di coniugare
longevità e buona salute.
Secondo le stime del 2011, la vita media in Italia è pari a
79,4 anni per gli uomini e a 84,5 per le donne, con valori
leggermente più bassi nel Mezzogiorno (rispettivamente
78,8 e 83,9 anni). Di pari passo sono aumentati anche i
bisogni dei cittadini, con il settore sanitario che occupa
uno dei primi posti della classifica.
Il Sistema Sanitario Nazionale, però, non riesce più a
garantire prestazioni e servizi, questo ha determinato una
maggiore tendenza verso il settore privato. Quali sono
le cause? I tagli dei posti letto, le lunghe liste d’attesa,
l’aumento dei ticket e quindi, per compensare la riduzione
dell’offerta pubblica, si sta assistendo ad un progressivo
aumento della spesa privata.
Se si prende in esame il periodo che va dal 2000 al 2013,
emerge che c’è stata una riduzione dei posti letto negli
ospedali pari al 24% (circa 71.233) e se ne prevedono altri,
circa 3.000 nei prossimi anni.
Questa situazione ha causato la chiusura, negli ultimi 10 anni
di strutture pubbliche (1 su 4) e un aumento di quelle private
che sono passate da una percentuale del 41% al 47%.
La tendenza di rivolgersi al privato è dovuta anche
all’annoso problema delle lunghe liste di attesa nel
pubblico che, secondo l’indagine Censis, è arrivata a
quota 33 miliardi.
Nello specifico: i cittadini pagano con le proprie finanze
circa il 57% delle visite specialistiche (per intero il 92% delle
visite odontoiatriche, il 64,5% quelle ostetrico-ginecologiche
e il 57,1% dietologiche) quasi il 21% degli accertamenti
diagnostici e il 5% dei ricoveri. A questo si aggiunge una
riduzione dell’assistenza sul territorio a causa del blocco del
turnover del personale sanitario, ormai attivo dal 2009, che
ha frenato il ricambio generazionale.
L’unico settore in crescita, dal 2001 al 2012 è stata
l’assistenza domiciliare che è passata da 270 mila assistiti
a 633mila.
Il Ministero della Salute al fine di potenziare il sistema di
cure primarie senza doversi rivolgere agli ospedali, ha
realizzato sul territorio nazionale delle strutture chiamate
Case della Salute che hanno, tra gli obiettivi principali,
27
28
quello di garantire la continuità assistenziale e terapeutica
h24, 7 giorni su 7 e assicurare un punto unico di accesso
dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della
domanda.
Ad oggi però, risultano essere poche, in totale 123 strutture
(quasi la metà in Toscana) e non riescono a coprire le
esigenze di tutto il Paese in maniera uniforme.
Quali sono le conseguenze per
i cittadini che sono i fruitori finali
dei servizi?
Come già detto, il cittadino
paga di tasca propria la maggior
parte delle visite specialistiche,
esami, pronto soccorso e
l’acquisto dei farmaci (nel 2014
la spesa è arrivata a quota 3
miliardi di euro). Proprio per
quest’ultima voce, il ticket sui
farmaci, secondo la Corte dei
Conti, nel 2008 valeva 650 mln di euro e nel 2014 è più che
raddoppiato raggiungendo 1,5 mld.
La sanità sta virando verso la privatizzazione? Dai dati
sembrerebbe di sì anche se,
nonostante le difficoltà, ci sono
strutture ospedaliere pubbliche di
eccellenza di livello mondiale.
La domanda è: come agire? Quali
potrebbero essere le misure da
mettere in campo per salvaguardare
la salute dei cittadini e garantire
le prestazioni e servizi con costi
accessibili a tutti?
Stacrescendosemprepiùlanecessità
di creare accanto al sistema
sanitario pubblico, che comunque
va salvaguardato, un sistema che
sia in grado di migliorarlo sotto il
profilo dell’efficacia e dell’efficienza
attraverso una sinergia tra pubblico
e il privato.
Una collaborazione tra sanità
pubblica e sanità integrativa,
potrebbe essere oggi, nelle
condizioni in cui verte il settore
sanitario, una soluzione per favorire
al meglio la tutela della salute dei
cittadini. Questo perché il rischio
maggiore potrebbe essere quello
che, per preservare a tutti i costi
il servizio sanitario pubblico, si
andrebbe a creare nel tempo, una
realtà che vedrebbe una sanità
divisa per classi sociali.
Da non sottovalutare e dimenticare
poi l’importante ruolo della
tecnologia che ha coinvolto anche
il settore sanitario con la nascita della telemedicina e dei
prodotti e-health.
Latelemedicinastadiventandoparteintegrantedellanuova
dimensione di sanità e possiede tutte le caratteristiche e
presupposti per svilupparsi, in quanto si possono realizzare
modelli di assistenza e cura innovativi grazie ai quali è
possibile interagire con i pazienti direttamente da casa.
Ad oggi, però la telemedicina
non riesce a decollare perché
ci sono dei vincoli dettati da
una realtà ancora troppo
“tradizionale”.
Anche in questo caso la
sinergia tra Sanità pubblica e
quella integrativa potrebbe
rappresentare la chiave di
volta per arrivare, finalmente,
a un concetto di salute più
ampio che associa l’assenza di
malattie allo stato di benessere
e di stili di vita dell’individuo e della sua famiglia.
E non solo. In un contesto di questo tipo un ruolo
fondamentale lo assume la sanità digitale che va ad
29
incontrarsi con la crescita del numero di servizi di welfare
aziendale, ovvero l’insieme di benefits e servizi forniti
dall’azienda ai propri dipendenti al fine di migliorarne la
vita privata e lavorativa e tra questi, uno dei più gettonati,
con una percentuale pari al 46%,
è rappresentato dalle coperture
sanitarie integrative che risultano
essereunvalidoaiutoalportafoglio
della famiglia.
A conferma che le Mutue e i Fondi
sanitari possono rappresentare
il secondo pilastro della sanità
italiana è una recente indagine
realizzata dal Campus Bio-Medico
di Roma secondo la quale al 2014,
sono 7 milioni gli italiani iscritti a una
Cassa o a un Fondo integrativo
(già nel 2007 secondo un’indagine
del Censis, aveva preso in esame il periodo 1999- 2007 è
emerso un aumento del +2,3 % del numero degli iscritti a
fondi sanitari).
Sul territorio nazionale sono operanti 290 fondi integrativi
che raccolgono contributi per più di 2 miliardi ed erogano
prestazioni per un valore quasi analogo, pari circa all’8%
della spesa sostenuta privatamente dagli assistiti, godendo
della stessa tecnologia, ovvero apparecchiature mediche
d’avanguardia e qualità della
struttura.
In una realtà come questa, le
maggiori potenzialità di crescita
riguardano proprio i sussidi
sanitari e la telemedicina, con
tecnologiche all’avanguardia
che possono sostituire una buona
parte dei servizi degli ospedali con
una riduzione dei costi.
Negli anni, la Sanità integrativa
è riuscita a imporsi e a costruirsi
un’importante posizione nel
rapporto tra cittadini e servizi sanitari con il fine di proteggere
e sviluppare la promozione della salute.
Insomma, il Sistema Sanitario Nazionale ha speranza di
uscire dal tunnel solo se si riuscisse a raggiungere una
sinergia tra la sanità pubblica, integrativa e digitale.
30
Con ricorso al T.A.R. Lazio, la Società Generale di
Mutuo Soccorso Basis Assistance aveva impugnato
il provvedimento con il quale era stata esclusa dalla
procedura di gara per l’aggiudicazione del servizio di
assistenza sanitaria integrativa per il personale dell’Agenzia
del demanio per mancanza del requisito economico –
finanziario richiesto, consistente nell’ “aver raccolto, nel
triennio 2010-2013 premi nel ramo assicurativo malattia,
per un importo non inferiore complessivamente ad €
1.500.000,00”.
MBA denunciava la violazione del principio di buon
andamento della P.A., della disciplina di gara, del favor
partecipations, l’eccesso di potere e la violazione del
principio di proporzionalità, insomma di tutti quei canoni
che avrebbero dovuto ispirare l’operato della Stazione
Appaltante. Non a caso, la disciplina di gara, diversamente
dal provvedimento di esclusione, avrebbe consentito agli
Enti assistenziali di partecipare autonomamente.
Ilrequisitodellaraccoltapreminoninferioread€1.500.000,00
sarebbe stato riferibile esclusivamente alle Compagnie
di Assicurazione e/o si sarebbe dovuto interpretare in
senso “atecnico”, riferibile anche ai “contributi”, rivolto
ad accertare, compatibilmente con la natura giuridica
dell’offerente, se quest’ultimo avesse raccolto somme
superiori a quelle indicate nel bando, nel ramo afferente il
servizio oggetto di gara.
Le disposizioni integranti la lex di gara, mentre imponevano
alle Compagnie assicurative di partecipare in A.T.I. o
avvalendosi degli Enti assistenziali, non obbligavano
quest’ultimi a una partecipazione congiunta con una
Società di Assicurazioni.
Proprio per questo MBA sosteneva che, a fronte di clausole
non univoche del bando, si sarebbe dovuto propendere
per l’interpretazione che avrebbe potuto assicurare la
massima partecipazione alla selezione.
La terza sezione del T.A.R. Lazio – Roma, disattendendo
irragionevolmente tutte le aspettative, con la sentenza
n. 6244/2014 ha rigettato il ricorso di MBA rilevando che
la lex specialis, nella parte in cui richiedeva i requisiti
economico – finanziari, induceva gli aspiranti concorrenti
a ritenere necessaria la contemporanea presenza,
nel soggetto partecipante, sia degli Enti assistenziali
che delle Compagnie di Assicurazione, tanto vero che
l’espressione “raccolta premi” non poteva non riferirsi,
inequivocabilmente, all’attività propria delle Compagnie
di assicurazione.
Ma MBA non si è rassegnata e appellandosi al Consiglio
di Stato ha dedotto, con dovizia di argomenti, l’ingiustizia
della sentenza del T.A.R.
E così, il Collegio giudicante di Palazzo Spada, muovendo
dal presupposto secondo cui l’art. 7 del disciplinare di
a cura di
Andrea MicacchiI giudici di Palazzo Spada
legittimano l’antesignana MBA
30
31
gara stabiliva che la partecipazione era consentita non
solo agli Enti assistenziali, quali soggetti che avrebbero
dovuto eseguire le prestazioni contrattuali, ma anche alle
Compagnie di Assicurazione, con la condizione che si
fossero avvalse di un Ente assistenziale per tutta la durata
del contratto, ha, con sagacia, osservato che il requisito
economico – finanziario di “aver raccolto premi nel ramo
assicurativo malattia” se si fosse dovuto intendere in
senso letterale (escludendo ogni altra forma di fatturato
conseguito nel settore
oggetto di gara), allora si
sarebbe dovuto esprimere
nel bando con la stessa
chiarezzaconcuierastata
prescritta alle Compagnie
di Assicurazione
la condizione di
partecipazione in
associazione (o con
avvalimento) di un Ente
assistenziale.
Pertanto, la lex specialis,
letta nel significato seguito
dall’Amministrazione, era manifestamente illogica, alla
luce del fatto che l’art. 7 del disciplinare aveva un unico
significato semantico: mentre le Compagnie assicurative
potevano partecipare solo se raggruppate o avvalendosi
degli Enti assistenziali, non diceva altrettanto chiaramente
che questi ultimi avrebbero potuto partecipare solo se
raggruppati o avvalendosi di Compagnie assicurative, in
coerenza, d’altra parte, con l’oggetto dell’appalto.
Se è vero, poi, che lo scopo dei requisiti di gara dovrebbe
essere quello di assicurare la Stazione Appaltante sulla
capacità imprenditoriale di gestire un servizio di pari entità
a quello che si intende appaltare, a fortiori “appare illogica
una disposizione del bando (come pure un’interpretazione
sistematica della lex di gara) che porti all’esclusione
della società appellante (n.d.r. MBA), ente mutualistico
assistenziale che possiede senza dubbio la capacità
tecnica in relazione al servizio oggetto di affidamento e che
la propria idoneità finanziaria ha dimostrato producendo
la documentazione afferente allo svolgimento di servizi
analoghi per un congruo
importo.”
Nondimeno, il Collegio
giudicante ha statuito
che la capacità di
erogare i sussidi richiesti
si rinviene anche in capo
alle società di mutuo
soccorso che raccolgono
“contributi”, anziché
“premi”, risultando,
pertanto, così altrettanto
dotate di capitali, e
per giunta potendo
usufruire di agevolazioni fiscali non estese alle Compagnie
assicurative.
Con la sentenza n. 1898 del 14 aprile 2015, la quarta
sezione del Consiglio di Stato ha così riformato la scellerata
pronuncia del T.A.R. e ha statuito la legittimità della
partecipazione autonoma delle S.M.S., senza vincoli di
sorta con le Compagnie di Assicurazione, alle procedure
di gara bandite dalla P.A. per le prestazioni assistenziali di
sanità integrativa.
32
Expo Milano: Progetto
Assistenza ospita Coopsalute
a cura di
Fabio Vitale
L’11 luglio 2015 presso Cascina Triulza in Expo Milano si è
svolto il meeting nazionale di Progetto Assistenza.
Progetto Assistenza è la rete in franchising di agenzie,
specializzata nei servizi alla persona, che fornisce risposte
qualificate, in tutto il territorio nazionale, a favore di anziani,
disabili e, in generale, persone con problematiche legate
alla salute.
TragliospitidelmeetingerapresenteancheCoopsaluteche,
per voce del presidente Marcocci, ha illustrato l’attività della
propria Centrale Salute in forma cooperativa, descrivendo
le articolazioni della sanità integrativa a domicilio.
A seguito del meeting abbiamo avuto il piacere di
intervistare Marco Marcocci che ci ha fornito un’ulteriore
approfondimento sul mondo di Coopsalute.
Dott. Marcocci, il meeting ha sollevato diverse
problematiche relative al servizio di assistenza pubblico,
una realtà che ormai ci riguarda in prima persona.
Dal suo intervento è emersa la volontà di far fronte a queste
problematiche grazie all’offerta innovativa di Coopsalute,
in che modo?
“Il meeting è stato, per noi, un’importante occasione di
confronto, una cornice di grande valore che ha rafforzato
ancora una volta la convinzione che Coopsalute stia
andando nella direzione giusta: l’aumentato divario tra le
risorse disponibili e la crescita della richiesta di prestazioni
e trattamenti da parte dei cittadini, ha ridimensionato la
capacità del servizio pubblico di rispondere alle reali
attese di benessere e salute sociale e sta continuando a
lasciare spazi enormi di domanda di salute non risposta.
Coopsalute ha l’obiettivo di colmare tali lacune e ha come
Direzione
operativa ed
organizzazione
Back Office
Consulenza mirata
per costituzione
o restyling
societario
Assistenza soci
dedicata ad hoc
con numero verde e
personale dedicato
Health Service
Provider con 1560
strutture sanitarie
sul territorio
Marketing
e strategie di
comunicazione
ai soci
Organizzazione
di convegni
nazionali
di settore
Formazione
personale interno
ed incaricati
al contatto
con i soci
Social Media
Strategist per una
comunicazione
al passo con i tempi
Consulenza
per compliance
e policy interna
Consulenza
giuridica
e fiscale
Operation
per la gestione dei
regolamenti
applicativi
Assistenza,
realizzazione
piattaforme,
siti web ed
aree intranet
Dati, studi
e ricerche
sul mondo
della Sanità
Integrativa
Ansi, Associazione Nazionale Sanità Integrativa,
nasce dalla volontà di alcuni primari fondi sanitari
di creare non solo un’associazione di categoria
“indipendente”,maancheuninterlocutorequalificato
che si renda portavoce attivo tra Istituzioni, Sistema
Sanitario Nazionale e Fondi Sanitari Integrativi.
ANSI vuole diventare il soggetto capace di
tutelare, aggregare e sostenere le diverse forme
mutualistiche operanti in Italia, che garantiscono
la salute di circa ¼ della popolazione italiana.
“Auspichiamoilbenessereelasalutepertuttii
cittadini,comedirittofondamentaledell’uomo
epatrimoniosocialedellacollettività”
www.sanitaintegrativa.org
segreteria@sanitaintegrativa.com
punto di forza quello di avvalersi di una capillare rete di
professionisti del settore e disporre di una vasta gamma di
servizi, mediante la collaborazione con Cooperative Sociali,
Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza Sanitaria,
Associazioni di Categoria, Compagnie di Assicurazione.”
Nello specifico, di cosa si occupa Coopsalute?
“Coopsalute è una cooperativa che offre servizi sanitari e
sociali, a carattere domiciliare e non, volti al miglioramento
delle condizioni della vita della persona che si trova
a fronteggiare particolari necessità legate alla salute.
Rappresenta il punto di incontro tra la domanda e l’offerta
di prestazioni e servizi socio-sanitari-assistenziali con
l’obiettivo di fornire prestazioni sempre innovative e attuali,
garantendo un supporto H24 e una copertura sull’intero
territorio nazionale ad ogni assistito.”
A quale mercato si propone?
“Coopsalute intende mettersi al servizio del 1°, 2° e 3° pilastro
dell’assistenza sanitaria e complementare divenendo il
principale punto di riferimento nel panorama dei Servizi di
Assistenza.”
Come è possibile avvalersi dei servizi offerti da Coopsalute?
“Attraverso la nostra Centrale Salute che risponde al
numero verde 800598635, attiva 24 ore su 24, in grado di
offrire una copertura di servizi su tutto il territorio nazionale,
grazie ad un Network capillare di oltre 300 strutture.”
In che modo Coopsalute è entrata a far parte della realtà
di Progetto Assistenza?
“Con Progetto Assistenza è nata una partnership di grandi
prospettive: la diffusione territoriale e la qualità offerta da
Progetto Assistenza sono gli elementi qualificanti di cui
Coopsalute può beneficiare per completare in maniera
ideale la propria gamma di servizi su tutto il territorio
nazionale nell’ambito della sanità integrativa.”
Durante il dibattito forte è stato il richiamo all’importanza
dei servizi domiciliari: essere curati a casa, di più e meglio
per qualità e quantità, rappresenta oggi un bisogno
reale per moltissime persone, è la più grande aspirazione
di queste migliaia di cittadini con malattie di lunga,
lunghissima, durata.
Curare a casa, di più, conviene anche all’amministrazione
pubblica e ai contribuenti, perché a parità di bisogno e
di risultato può essere spesso più efficace e meno costoso
che in ospedale o in residenza.
“Essere curati a casa può assicurare, rispetto ad altri luoghi
di cura, una più pronta ripresa”: questa la conclusione
dell’intervento che il Dott. Marcocci, presidente di
Coopsalute, e il Dott. Sergio Mungo, neuropsichiatra della
Casa della Salute di Busalla (Genova), hanno riportato
alla fine del meeting e che rappresenterà sempre di più la
filosofia prioritaria di Coopsalute nell’organizzazione delle
risposte alla domanda di salute ancora inevasa.
3434
Le società di mutuo
soccorso: tesi di laurea di
Tommaso Pazienza
a cura di
Carmina Santillo
“II nuovo Boom del Mutuo Soccorso” è così che viene
definita la Mutua Basis Assistance in una tesi di laurea
triennale, discussa negli ultimi mesi all’università di Bologna.
L’autore dell’elaborato, dal titolo “Società di mutuo
soccorso: complementarietà al Sistema Nazionale e
implicazione sul welfare”, nonché promotore mutualistico
di MBA, ha affrontato la tematica della Sanità Pubblica,
della Sanità Privata e delle Società di Mutuo Soccorso nel
paese Italiano, evidenziandone le carenze e i vantaggi
e sottolineando l’importanza di dover creare una
combinazione delle tre figure affinché si possa raggiungere
un sistema sanitario ottimale.
Ma un sistema sanitario ottimale, ad oggi, non esiste.
Riusciremo a raggiungerlo? Lo abbiamo chiesto
direttamente a lui, Tommaso Pazienza.
“Un sistema sanitario ottimale non esiste e non solo in Italia.
Ad oggi esistono solo sistemi sanitari migliori di altri.
Lasanitàpubblicaitaliana,percarità,nonèdacondannare
totalmente, esistono davvero molti sistemi peggiori del
nostro. L’Italia ha tutte le carte in regola per poter essere
tra le eccellenze e non solo nel sistema sanitario.
Il problema serio è che, fin quando le classi politiche
che si susseguono, preferiranno darsi battaglia anziché
cooperare in maniera sostanziale nelle scelte che
riguardano il benessere sociale, allora il nostro sistema è
destinato a collassare.
Il mio suggerimento, o meglio il mio auspicio, è di continuare
a promuovere la sanità integrativa tramite le società di
Mutuo Soccorso e, magari tra qualche anno, questa figura
eccezionale diverrà emblema della sanità nazionale”.
Delle tre figure lei sostiene che “la terza appare essere un
eccellenteelementointerminidibenessereindividualeesociale”.
È una dicitura forte e diretta. Soggettivamente, da italiano,
quali vantaggi pensa possa offrire una mutua rispetto alle
compagnie assicurative e rispetto alla sanità pubblica?
“In primis una mutua non persegue la logica del profitto, non
si costituisce sotto forma di società per azioni e non implica
nessuna distinzione tra i potenziali soci, scongiurando
dunque, in questo modo, le cause che determinano il
fallimento del mercato assicurativo. Si badi bene che se
una compagnia di assicurazione è fortemente incentivata
a stracciare un contratto stipulato con l’assicurato, se i
costi che essa sostiene sono esorbitanti, in una mutua non
può esserci nessuna disdetta dell’associato; le compagnie
di assicurazione hanno come primo obiettivo quello di
assicurare se stesse e i propri azionisti e dopo, forse, la
parte debole.. In secundis, una mutua offre vantaggi
notevoli rispetto alla sanità pubblica in termini di servizi
quantitativamente e qualitativamente offerti.
Una persona spende mediamente € 1.600 all’anno per
la tutela della propria salute, ma con risultati indesiderati.
Con circa la stessa cifra, egli potrebbe ottenere prestazioni
di cui ha bisogno in tempi molto più brevi e potrebbe
addirittura scegliere autonomamente la struttura sanitaria
a cui rivolgersi. Con lo stesso pacchetto inoltre egli
potrebbe ricevere moltissimi altri servizi che il Sistema
Sanitario Nazionale non è in grado di offrire”.
Che cosa lo ha spinto ad elaborare una tesi di laurea
sulle Società di Mutuo Soccorso? La scelta verso questo
argomento è legata alla sua carriera di promotore
mutualistico in MBA o viceversa?
“Quando ho cominciato a pensare all’argomento della
mia tesi di laurea, ero già orientato verso una qualunque
questione all’interno della scienza della finanza.
La scelta, poi, si è riversata sul sistema sanitario, attribuendo
enfasi alle società di Mutuo Soccorso, quando mi hanno
proposto di partecipare ad un evento in cui si sarebbe
discusso di sanità integrativa, il Victory: è stata sicuramente
la forza persuasiva di questo corso che mi ha acceso
la lampadina e ha dato l’input verso l’analisi di questo
particolare settore. Sono diventato Promotore Mutualistico
a partire da marzo di quest’anno e il mio elaborato prende
spunto proprio dall’attività avviata in MBA.
Ho deciso di concentrarmi sulla questione perché sono
convinto che solo un perfetto mix di teoria e pratica possa
portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
35
Fin da subito mi sono chiesto: ora sono un promotore
mutualistico, ma di che cosa parlo alla gente se non ho
mezzi a sufficienza per poter essere chiaro? Allora ho
deciso di affrontare minuziosamente gli aspetti del sistema
sanitario per poter condurre nuovi potenziali soci verso
scenari il più possibile privi di ostacoli concettuali.
Essere congiuntamente un Promotore Mutualistico e un
neo-laureato, con uno studio così approfondito della
tematica, potrebbe rappresentare un grande supporto
per capire realmente la situazione
sanitaria italiana e l’importanza
delle società di mutuo soccorso:
personalmente, cosa faresti per la
sanità italiana?
Piuttosto che rispondere a cosa
farei per la sanità italiana, preferirei
rispondere a cosa NON farei.
Un paese come il nostro, sottoposto
a stringenti vincoli di finanza pubblica
imposto dal Patto di Stabilità e
Crescita, sta continuando il suo
processo di spending review e, a tal
proposito, sta riducendo sempre di più le risorse destinate
alla sanità pubblica, già afflitta da numerosi problemi.
È agghiacciante pensare, anche solo per un secondo, che il
mancato rispetto di parametri economici sfoci sulla riduzione
di risorse destinate alla salute, quando il diritto alla salute è
un diritto di cittadinanza riconosciuto a qualunque soggetto.
È vero che, nonostante il taglio delle risorse, la sanità
pubblica mi permette di effettuare esami clinici e
diagnostici, ma è pur vero che vi è un razionamento delle
risorse basato sulle liste d’attesa, dove di attesa deve
essercene davvero tanta!
Inoltrenumerosiservizierogati sonospessoqualitativamente
non ottimali, a differenza di quanto accade nel settore
privato, in cui i servizi sono eccellenti, ma allo stesso tempo
i costi sono proibitivi!”.
Che contributo aggiuntivo darebbe alle mutue e
soprattutto a MBA per rafforzare il suo ruolo?
“La salute è un dovere oltre che un diritto ed è per questo
che le mutue dalla metà del XIX secolo si sono inserite nel
panorama sanitario.
Il verificarsi di un evento aleatorio
come la malattia, produce
inevitabilmente una riduzione
temporanea o permanente del
reddito del singolo individuo e qui
le prime Società Operaie di Mutuo
Soccorso sono intervenute per poter
assistere gli associati nei momenti di
difficoltà.
Anche oggi le Mutue, tra cui MBA, si
propongono di tutelare gli individui
erogando trattamenti e prestazioni
socio-sanitarie, stipulando convenzioni con strutture
sanitarie pubbliche e private”.
“Ad oggi le mutue - conclude Tommaso - hanno bisogno
di essere maggiormente sponsorizzate e chi può dar lustro
alla mutualità se non i promotori sparsi su tutto il territorio
nazionale?..MBA ha imboccato la strada giusta, puntando
su 4 pilastri principali: PREVENZIONE, SALUTE, ASSITENZA e
SOSTEGNO. Il suo ruolo si rafforzerà, irrobustendo sempre
più i 4 capisaldi alla base.
Occorre far capire alla gente che il mutuo soccorso è nato
dalle persone e agisce esclusivamente nel loro interesse”.
36
Psoas o muscolo dell’anima:
quali sono i benefici
per la salute?
a cura di
Alessia Elem
Quanti muscoli ha il corpo umano?
Sono 752 e di questi 327 sono quelli scheletrici che
determinano la funzione motoria, perché sono attaccati
alle ossa. Questo numero va però raddoppiato dal
momento che ciascuno di essi è presente in entrambi i
lati del corpo.
Nel nostro organismo c’è un muscolo, lo Psoas, che
canalizza l’energia e permette di creare un supporto
solido ed equilibrato al centro del nostro bacino. La
paternità del suo particolare nome va al famoso
terapeuta yoga Danielle Olson.
Anche se poco conosciuto, lo Psoas è l’unico che
collega la colonna vertebrale alle gambe.
Si tratta di un muscolo lungo situato nella parte
anteriore dell’anca e ha una funzione molto
importante perché, oltre a influire sulla postura e
quindi sull’equilibrio, è anche determinante per il
funzionamento dell’addome e del respiro perché
è collegato al diaframma.
Non solo. Sulla base di alcuni recenti studi, è
emerso che influisce sul nostro stato emotivo
tanto che viene anche chiamato “muscolo
dell’anima”. Questo perché è connesso al
sistema nervoso centrale e di conseguenza,
quando è contratto e non permette di
raggiungere una respirazione completa e
profonda, invia continui segnali a quest’ultimo
condizionando così il nostro stato psicologico
che sarà più portato a episodi di ansia e paura.
Ha una funzione
molto importante
perché, oltre a influire
sulla postura e quindi
sull’equilibrio, è anche
determinante per
il funzionamento
dell’addome e
del respiro nonchè
influisce sul nostro stato
emotivo
36
37
Nella società moderna in cui l’ansia e lo stress
condizionano fortemente il nostro quotidiano, il problema
è proprio quello di mantenere allenato questo muscolo
molto importante per il nostro benessere psico-fisico.
Secondo gli esperti, quando lo Psaos è contratto
possiamo andare incontro a dei rischi per la salute
quali: dolori alla schiena, degenerazione dell’anca,
al ginocchio, problemi alle spalle, per le donne anche
mestruazioni dolorose, problemi digestivi e disfunzioni
respiratorie.
Allora, perché è fondamentale che questo muscolo sia
libero da tensioni?
Perché è in grado di migliorare la qualità della nostra
vita rendendoci più vitali e creativi in quanto dona un
miglioramento della postura e degli organi addominali e
una respirazione e ritmo cardiaco più equilibrato.
In che modo possiamo migliorare lo stato di salute del
muscolo Psoas?
Ecco alcuni suggerimenti di Bill Hartman, strenght coach
di Indianapolis:
“Mettersi in posizione supina e portare un ginocchio
al petto, tenendo l’altra gamba tesa. Se lo Psoas è di
lunghezza normale, la gamba allungata poggerà a
terra. Se invece sta sollevata dal suolo, significa che il
muscolo si è irrigidito o accorciato e il solo modo che
hai per rafforzare questo muscolo indebolito è portare in
alto il ginocchio oltre i 90 gradi.”
L’American College of Sports Medicine consiglia
l’esecuzione di almeno una serie di otto a dieci ripetizioni
di esercizi che prendono di mira il gruppo muscolare
specifico.
Gli esercizi di stretching sono molto importanti e da
eseguire anche più volte al giorno perché consentono
allo Psaos di tornare alla sua lunghezza naturale e a ridurre
il dolore e senso di oppressione alla schiena e ai fianchi.
Avete capito? Siete pronti a rafforzare il muscolo
dell’anima? Un buon consiglio per tutti: eseguire gli
esercizi suggeriti con regolarità in modo tale che sarà più
semplice ritrovare un giusto equilibrio tra mente e corpo,
“alla faccia” dello stress che condiziona le nostre giornate!
Siediti con le ginocchia
piegate su una panca, a
un’altezza di circa 15-25 cm.
Mantenendo una postura
corretta e gli addominali
contratti, sfrutta le anche
per sollevare lentamente
un ginocchio più in alto
dell’anca. Se ti pieghi in
avanti o all’indietro,
non esegui l’esercizio
correttamente. Mantieni la
posizione per 5 secondi, poi
torna a quella di partenza.
Porta a termine 3 serie di
5 ripetizioni per gamba.
Inoltre, per allentare un po’
della tensione che potresti
avvertire, usa il tuo pollice
per fare pressione sul
flessore dell’anca. Lo trovi
lateralmente, un po’ più in
basso dell’ombelico.
gli esercizi di
bill hartman
La collana di e-book gratuiti di MBA
L’importanza
della prevenzione
n.1
La collana di e-book gratuiti di MBA
L’importanzadella prevenzione
n.2
Nasce la prima collana
di e-book gratuiti su
“L’importanza della
prevenzione” una selezione dei
contenuti che hanno riscontrato
maggior successo sui canali
mediatici di MBA, Mutua Basis
Assistance.
L’idea nasce dalla volontà di radicare
nella memoria dei lettori alcuni principi
cardine su cui è essenziale si fondi l’idea
stessa di “salute” con l’obiettivo di riversare
i propri contenuti in materia su tutto il
territorio nazionale e non esclusivamente
a chi è già socio della Mutua.
Se non volete perdere i primi due libri in uscita inviate
una mail a info@mbamutua.org
Endometriosi:
malattia diffusa
ma poco conosciuta
Salute a Tavola:le ricette per
prevenire il tumore,intervista allachef GiovannaGuidetti
n.1
n.2
MEDITAZIONE:
UNA PREVENZIONE
AD AMPIO SPETTRO
39
a cura di
Nicoletta Mele Igiene orale tra i banchi di
scuola: al via la “prevenzione
odontoiatrica in età evolutiva”
I denti sani sono un bene prezioso per garantire una buona
salute orale importante per la qualità della vita, ma da
una ricerca svedese è emerso che soltanto il 10% della
popolazione esegue una corretta igiene dentale.
La maggior parte delle persone lava i denti solo alla sera,
contro un “minimo sindacale” di almeno 2 volte al giorno: al
mattino dopo colazione e prima di andare a letto.
Secondo le linee guida del Ministero della Salute sull’igiene
orale, bisognerebbe in realtà lavare i denti dopo ogni pasto
utilizzando uno spazzolino a testina medio-piccola in setole
di durezza media, che consente di arrivare bene in tutte le
zone della bocca.
Secondo un’inchiesta mondiale sulle malattie (gli scienziati
hanno analizzato quasi 36mila cartelle cliniche, provenienti
da 188 diversi paesi e relative al periodo 1990-2013)
presentata sull’ultimo numero della rivista medica Lancet è
risultato che il 95% degli abitanti del pianeta ha problemi
di salute e la malattia più diffusa al mondo è la carie (2,4
miliardi di persone).
Una corretta igiene dentale è importante per la tutela della
nostra salute, motivo per il quale è fondamentale che sin
da bambini vengano seguite delle regole e apprese delle
abitudini proprio per prevenire delle malattie.
Le Linee guida nazionali approvate dal Ministero della Salute
danno indicazioni rilevanti al riguardo anche perché, sulla
base di alcuni dati, rispetto a qualche anno fa, risulta che
c’è stato un aumento del 15% di bambini affetti da carie. Ne
sono vittime 120 mila bambini di 4 anni che, con i 250 mila
ragazzini di 12 anni, sono le fasce della popolazione più a
rischio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità Europea ha un
obiettivo, sulla base delle linee guida dell’OMS che ha
ideato un programma di salute orale rivolto principalmente
a bambini e anziani: entro il 2020 niente carie per il 90% dei
bambini di 5-6 anni.
I principi di prevenzione della salute dentale devono essere
insegnati ai bambini, ma qual è il modo più semplice per
sensibilizzarli ad una corretta igiene dentale?
Mutua Basis Assistance, Società di Mutuo Soccorso, che
fa della prevenzione uno dei pilastri fondamentali sul
quale fonda la sua attività mutualistica, ha sposato un
progetto per la tutela della salute dentale dei più piccoli
al fine di prevenire la carie ed altre malattie correlate alla
trascuratezza di un’educazione igienico- sanitaria.
A tal proposito, Mba ha intervistato la dottoressa Claudia
Fatale, Odontoiatra e specialista in Ortodonzia che con il
suo team composto dalle igieniste, Marzia Vona, Nadia
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Health Online - 8

  • 1. Il periodico di informazione sulla Sanità Integrativa HEALTH luglio/agosto 2015 - N°8 può il “coaching” influire davvero sul nostro benessere oppure è solo una pratica tesa al mero sviluppo della performance in campo manageriale/business o sportivo? Rimettersi in forma, dalla dieta autunnale ai consigli per smettere di fumare salute bambini casa artù in evidenza Prevenzione odontoiatrica in età evolutiva MBA contribuisce alla ristrutturazione di una villa per il riutilizzo sociale
  • 2. Nessuna distinzione per numero di componenti della famiglia Nessuna distinzione di età Sussidi per Single o Nucleo famigliare Detraibilità fiscale (Art. 15 TUIR) Nessuna disdetta all’associato Durata del rapporto associativo illimitata Soci e non “numeri” perché abbiamo scelto mba? rimborso interventi home test alta diagnostica assistenza rimborso ticket conservazione cellule staminali visite specialistichesussidi per tutti check up MBA si pone come “supplemento” alle carenze, ad oggi evidenti, del Servizio Sanitario Nazionale. L’innovazione dei Sussidi che mette a disposizione dei propri associati identifica da sempre MBA come una vera “Sanità Integrativa” volta a migliorare la qualità di vita degli aderenti. Società Generale di Mutuo Soccorso Basis Assistance Tel. +39 06 90198060 - Fax +39 06 61568364 www.mbamutua.org - info@mbamutua.org
  • 3. Health Online periodico bimestrale di informazione sulla Sanità Integrativa Anno 2° - luglio/agosto 2015 - N°8 Direttore responsabile Ing. Roberto Anzanello Comitato di redazione Alessandro Brigato Manuela Fabbretti Nicoletta Mele Fabio Vitale Redazione e produzione Fabio Vitale Direzione e Proprietà HHG S.p.A. Via di Santa Cornelia, 9 00060 - Formello (RM) info@healthonline.it Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza permesso scritto del direttore editoriale. Articoli, notizie e recensioni firmati o siglati esprimono soltanto l’opinione dell’autore e comportano di conseguenza esclusivamente la sua responsabilità diretta. Registrazione del Tribunale Civile di Roma N° 29 del 10 Marzo 2014 ImPaginazione e grafica Giulia Riganelli Tiratura 88.743 copie Visita anche il sito www.healthonline.it potrai scaricare la versione digitale di questo numero e di quelli precedenti! E se non vuoi perderti neanche una delle prossime uscite contattaci via email a info@healthonline.it e richiedi l’abbonamento gratuito alla rivista, sarà nostra premura inviarti via web ogni uscita! Per la tua pubblicità su Health Online contatta mkt@healthonline.it HEALTH
  • 4. In relazione ai preannunciati ulteriori “tagli” previsti dal governo per la spesa sanitaria in questo periodo estivo è tutto un fiorire di articoli, pareri, lagnanze od interpretazioni ove ognuno si sente investito della responsabilità di intervenire su tema cosi importante per i cittadini italiani. Questo però non fa altro, a nostro avviso, che alimentare una serie di dubbi, falsi problemi o interpretazioni parziali della realtà, mentre Health On Line, come sempre, privilegia la chiarezza ed i dati di fatto ed anche nell’affrontare questo tema di importanza nazionale intende attenersi a questa filosofia professionale. Innanzitutto, in primo luogo, ribadendo la Salute è un diritto inalienabile di ogni cittadino come peraltro definito dalla nostra Costituzione. In secondo luogo sottolineando che gli interventi governativi finalizzati a ridurre i molti sprechi esistenti e dimostrati in campo sanitario non possono che essere accolti con interesse ed anche sollievo. In terzo luogo evidenziando, come abbiamo già fatto diverse volte, che, il costante invecchiamento della popolazione, l’ampliamento dei campi di intervento medico, lo sviluppo delle tecnologie sanitarie ed il dovere morale del diritto alle cure, non consentono in termini economici reali, pur recuperati gli sprechi, livelli di intervento contributivo statale tali da garantire ad ogni cittadino “tutte le cure possibili”. Ne consegue che il diritto alla salute di ciascuno di noi deve necessariamente essere mediato con l’implementazione di percorsi virtuosi sostenibili. In ambito sanitario il nostro paese è sempre stato un esempio per tutto il mondo ed è opportuno sottolineare come, anche in questi anni di turbolenza politica e di crisi economica, i governi che si sono succeduti hanno acclarato, in modo contiguo e trasversale, un modello di assistenza sanitaria integrato che rappresenta l’unica soluzione percorribile e che costituisce un sistema che dovrà necessariamente essere perseguito da moltissime altre nazioni. Infatti, interpretando correttamente le previsioni econometriche sull’evoluzione dell’assistenza sanitaria nel nostro paese sono stati istituiti per tempo i Fondi Sanitari e sono state ampliate le possibilità di intervento delle Società Generali di Mutuo Soccorso, creando di fatto un sistema sanitario avanzato basato su tre pilastri. Un primo pilastro rappresentato dalla sanità pubblica che deve destinare la maggior parte delle risorse all’assistenza sanitaria dei livelli di reddito più bassi, un secondo pilastro fondato sulla mutualità che, tramite Fondi Sanitari e Società di Mutuo Soccorso, consente a tutti i cittadini in modo collettivo, aziendale od anche individuale di godere di prestazioni di copertura sanitari a costo contenuto con significativi vantaggi fiscali ed un terzo pilastro che permette a coloro che lo desiderano di usufruire a proprie spese anche di coperture sanitarie fornite in modo privatistico. E’ quindi un dato di fatto che nel nostro paese è già stato legislativamente definito un nuovo modello di assistenza sanitaria futuristico e coerente con l’utilizzo delle limitate risorse a disposizione ove chi sostiene il contrario non può farlo che per interesse di parte e/o per dietrologia politica e/o per cercare di acquisire vantaggi economici quando invece è sufficiente applicare norme e leggi esistenti. Lo Stato con l’assistenza sanitaria pubblica si deve occupare delle fasce più deboli della popolazioni in termini sia reddituali che sociali, le aziende ed i lavoratori (come peraltro in moltissimi casi stanno facendo) possono utilizzare il modello di assistenza sanitaria mutualistico rappresentato dai Fondi Sanitari e dalle Società Generali di Mutuo Soccorso, chiunque può poi integrare eventualmente e volontariamente le proprie coperture sanitarie rivolgendosi al mercato delle coperture sanitarie fornite in forma privatistica. Ognuno di noi deve essere consapevole che già oggi può godere di un modello di assistenza sanitario integrato tra intervento statale, mutualità sociale, prestazioni private per adattarlo alle proprie specifiche esigenze. Non necessita altro, non servono leggi e norme “suggerite” da lobby che difendono solo interessi privatistici, non servono nuovi modelli di assistenza sanitaria “invocati” da chi ha compreso solo adesso, dopo che per anni si è disinteressato del problema, che la sanità può essere un business economicamente interessante, non servono interventi organizzativi “reclamati” da chi vuole trarre dei vantaggi da un valore così sentito da tutti quale è la Salute. Il nostro paese, come è sempre stato, è ancora all’avanguardia nel modello di assistenza sanitaria avendo circoscritto l’intervento pubblico e avendo dato spazio al modello mutualistico, quindi non perdiamo altro tempo a discutere del problema ma attuiamo le soluzioni esistenti percorrendo con determinazione il percorso già definito per tutelare, come sancito dalla nostra Costituzione, il nostro diritto alla Salute. A cura di Roberto Anzanello editoriale Discutere del problema o attuare la soluzione?
  • 5. 14 Smettere di fumare: intervista al Dottor Maurizio Costantini 8 11 18 20 22 27 24 Una dieta per l’autunno Colesterolo: come tenerlo sotto controllo Raro ma vero! Ti presento: la sclerodermia Al via la nuova ricerca finanziata dall’airc per combattere il Mieloma Multiplo Casa Artù: MBA contribuisce alla ristrutturazione di una villa per il riutilizzo sociale Sanità pubblica, integrativa e digitale per favorire la tutela della salute dei cittadini Coaching & benessere in evidenza 30 I giudici di Palazzo Spada legittimano l’antesignana MBA
  • 6. 34 Le società di mutuo soccorso: tesi di laurea di Tommaso Pazienza 39 42 44 32 36 Igiene orale tra i banchi di scuola: al via la “prevenzione odontoiatrica in età evolutiva” Sindrome premestruale: come combatterla? Italia: è stato scoperto come prevenire l’infezione da Citomegalovirus in gravidanza Expo Milano: Progetto Assistenza ospita Coopsalute Psoas o muscolo dell’anima: quali sono i benefici per la salute? 46 Le ricette della salute
  • 7. Una quotidiana attività fisica riduce il rischio di ammalarsi di diverse malattie, tra cui diabete, ipertensione, malattie cardiache e diversi tumori. Inoltre riduce l’ansia, i disturbi legati agli stati emotivi e migliora l’umore. Una buona postura e una corretta respirazione sono elementi determinanti nella salute psichica. Rieducazione posturale e respiratoria sono parti integranti di un programma di rieducazione mentale. Un bicchiere d’acqua la mattina stimola la peristalsi intestinale e la disintossicazione dell’organismo, inoltre è utile a trattare disturbi molto comuni, come ad esempio mal di testa, dolori mestruali, gastrite, colesterolo alto, stitichezza. Health tips Sapevi che... Studi scientifici dimostrerebbero l’efficacia della Capsaicina, principio attivo del peperoncino, sulla prevenzione e riduzione delle masse tumorali, in particolar modo alla prostata. Inoltre il peperoncino favorisce la circolazione sanguigna, rende elastici i capillari ed è un efficace vasodilatatore Schiacciare un pisolino di 20’ dopo il caffè assicura il massimo dell’energia. Nelle popolazioni che consumano molto latte l’incidenza di osteoporosi è maggiore. Il limone rafforza il sistema immunitario: è ricco di vitamina C e di potassio, che stimolano le funzioni cerebrali e nervose. Il potassio aiuta anche il controllo della pressione arteriosa. I Capperi contengono quercitina, un antiossidante naturale che rafforza e protegge il sistema cardiocircolatorio, contrastando varici, emorroidi e gotta Tre fette di melone contengono il 100% del fabbisogno giornaliero di vitamina A e vitamina C, potenti antiossidanti.
  • 8. 8 Una dieta per l’autunno a cura di Lucrezia Anzanello La stagione estiva, si sa, crea enormi aspettative circa il nostro aspetto fisico. Ecco allora che sul finire della Primavera i più accorti iniziano a sottoporsi a diete ferree in vista della prova costume. Ci sono i sostenitori della Dukan che per mesi si cibano solo di bresaola e salmone, i seguaci della dieta a zona che sono costretti a pesare tutto ciò che mettono nel piatto per avere la completa armonia tra proteine, carboidrati e grassi, i “dissociati” che seguendo le regole dell’’inventore Albert Antoine soddisfano il proprio appetito consumando solo una tipologia di cibo al giorno (es. lunedì pesce, martedì latticini e così via) o, ancora, ci sono coloro che si lasciano appassionare dalle diete del momento: dieta del limone, dieta tisanoreica, dieta Atkins, dieta del PH, la dieta raw e, ovviamente la dieta del fai da te. Ma quali tra queste tipologie di alimentazione è davvero efficace per perdere i chili in più? La risposta è nessuna. Seguendo queste diete, infatti, l’unico effetto evidente è quello di sottoporre il nostro corpo ad uno squilibrio importante cosicché i chili persi durante la dieta verranno poi facilmente riassunti al primo gelato con la panna montata che riterremo giusto concederci dopo tante sofferenze alimentari. L’approccio d’altronde è errato già dal principio. Se volessimo indagare circa il significato del termine “dieta” potremmo osservare come nella lingua greca “δίαιτα” assumeva il significato di modo di vivere e, ancora oggi, nella lingua italiana il termine è utilizzato per significare un regime alimentare laddove in alcun modo si accenna alla sussistenza di privazioni. Dalla sola analisi etimologica si evince quindi il fatto che la dieta non debba essere intesa come un periodo transitorio in cui si rinuncia a determinati cibi a favore di altri con l’obiettivo di dimagrire bensì come un modus vivendi. Mangiare con la consapevolezza di nutrire correttamente il proprio corpo è il primo passo per una buona salute. Se trascorriamo settimane a mangiare solamente pollo e tacchino perché la nostra dieta chetogenica ce lo prescrive avremo come unico risultato quello di uno scompenso delle nostre funzionalità organiche che verrà aggravato 8
  • 9. 9 quando, una volta persi i chili in eccesso, ritorneremo a mangiare biscotti, gelati e fritti senza remore. Comportarsi così equivale a non aver rispetto e cura del proprio corpo. Seguire una dieta significa, invece, avere costantemente cura del proprio corpo introducendo solo quelli alimenti che sono benefici per le attività dei nostri organi. In merito, il nostro essere italiani ci aiuta e non poco. La dieta mediterranea rientra, infatti, tra i patrimoni UNESCO proprio per la sua capacità di porsi quale modello nutritivo corretto e adatto al corpo umano. Sul punto è bene, però, fare una precisazione. Analizzando l’anatomia e fisiologia umana in relazione agli esseri viventi carnivori si possono notare significative differenze (es. lunghezza dell’intestino, attività del fegato, sviluppo dei muscoli facciali) da cui emerge il fatto che l’essere umano non rientra nella specie dei carnivori. Aciòsiaggiungacheoriginariamenteladietamediterranea non prevedeva il consumo di carne. Sino al 1400, difatti, la carne difficilmente raggiungeva la tavola degli italiani. Non solo. Se si prende in considerazione la longevità delle popolazioni mondiali, si può facilmente vedere come la popolazione maggiormente longeva – rappresentata dai giapponesi – faccia un uso decisamente limitato della carne privilegiando cereali, verdura e frutta. Quanto sopra esposto non concerne mere circostanze fortuite, ma è alla base di una tesi sempre più dimostrata anche scientificamente circa la dannosità della carne per il nostro organismo. Non è un caso che uno dei maggiori esperti di tumore in Italia, Umberto Veronesi, si dichiari vegetariano da tempo. Questo il suo breve commento circa la relazione tra alimentazione vegetariana e vantaggi per la salute: “Quando ingeriamo una quantità eccessiva di calorie sotto forma di proteine, grassi e zuccheri, queste vengono convertite in molecole di trigliceridi e accumulate nel tessuto adiposo come depositi di riserva. È proprio qui, nel grasso corporeo, che più facilmente si accumulano le sostanze dannose presenti nell’ambiente. Ecco perché esiste una correlazione tra diete ricche di grassi saturi (provenienti da fonti animali) e alcuni tumori. Frutta e verdura invece, oltre a contaminarci molto meno degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze come vitamine,antiossidantieinibitoridellacancerogenesi(come i flavonoidi gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare gli agenti cancerogeni, di “diluirne” la formazione e di ridurre la proliferazione delle cellule malate. Non solo quindi possiamo consumarne in abbondanza, ma dobbiamo anzi farlo quotidianamente per assicurarci un’adeguata protezione”. In conclusione, nutrirsi secondo i canoni della dieta mediterranea (intesa come regime alimentare perenne) è la soluzione per tutti coloro che oltre a volere un corpo magro e in forma desiderano anche un corpo sano che si adegui senza traumi al passare degli anni e garantisca una vita duratura. Addio quindi a tutte le diete squilibrate e benvenuto ad un autunno “mediterraneo-vegetariano”. La dieta mediterranea rientra, infatti, tra i patrimoni UNESCO proprio per la sua capacità di porsi quale modello nutritivo corretto e adatto al corpo umano
  • 10. A.NA.PRO.M.Associazione Nazionale Promotori Mutualistici A.NA.PRO.M. è un’associazione professionale che tutela e promuove gli interessi professionali, morali ed economici dei Promotori Mutualistici. Grazie ad un Team di professionisti esperti nel settore svolge una vera attività di Formazione ed informazione a tutti gli iscritti e provvede, inoltre, allo studio ed alla collaborazione, anche con altri enti o associazioni, per la risoluzione di problemi di ordine tecnico, economico, finanziario, amministrativo, fiscale, sociale, giuridico e legislativo, riguardanti l’esercizio. A.NA.PRO.M. inoltre diffonde tra il pubblico una migliore coscienza e conoscenza del mondo delle Società di Mutuo Soccorso anche attraverso gli organi di informazione e promuove servizi ed attività di assistenza agli iscritti. “La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e migliorarla.” Carta di Ottawa - Ontario 1986 www.anaprom.it
  • 11. 11 a cura di Erminia Iacomi Colesterolo: come tenerlo sotto controllo Il colesterolo rappresenta uno dei vocaboli medici tra i più familiari attualmente. Si tratta di una molecola prodotta parzialmente dall’organismo dell’uomo e parzialmente assorbita con la dieta. È fondamentale per il regolare e corretto funzionamento del nostro organismo. Costituisce le membrane cellulari, contribuisce alla produzione di ormoni della crescita e partecipa alla produzione dei grassi. Per queste ragioni tale sostanza grassa è importante per il nostro corpo, ma al tempo stesso in grado di diventare dannosa se presente in elevate quantità nel sangue. Tecnicamente, il grasso ingerito viene assorbito nell’intestino per poi giungere al fegato; da qui il grasso deve essere distribuito al resto del corpo così da poter essere usato per la produzione di energia o depositato nelle cellule adipose. Il fegato trasforma il grasso in colesterolo e trigliceridi che vengono poi assemblati in strutture note come lipoproteine e distribuiti alle cellule adipose attraverso il circolo sanguigno. Vi sono tre tipi di lipoproteine, quelle a densità molto bassa (o VLDL), quelle a bassa densità (o LDL) ed infine quelle ad alta densità (o HDL). Problemi possono insorgere nel momento in cui delle cellule speciali catturano le LDL riversandone il grasso contenuto sulle pareti dei vasi sanguigni dando origine ad un fenomeno chiamato aterosclerosi. Il colesterolo in tal modo depositato conduce ad un restringimento dei vasi e ciò può condurre ad attacchi cardiaci e ictus. Questo è il principale motivo per cui l’LDL è conosciuto come colesterolo cattivo. Le lipoproteine HDL al contrario hanno il compito di raccogliere il colesterolo cattivo e ricondurlo al fegato, perciò noto come colesterolo buono. Potrebbe essere utile sottolineare inoltre che, poiché il colesterolo è prodotto nel fegato, esso è presente solo in prodotti animali e non in quelli vegetali. A proposito delle cause del colesterolo alto, esso tende ad essere ereditario, anche se tuttavia la ragione primaria degli alti livelli di colesterolo è rappresentata da un’alimentazione ricca di cibo contenente grassi e colesterolo. Alcune persone, inoltre, soffrono di problemi medici che possono influire notevolmente sui livelli di colesterolo, come ad esempio diabete, obesità, malattie genetiche o una ghiandola tiroidea che non assolve al suo normale compito. Anche lo stress può aumentare i livelli di colesterolo, o direttamente, o indirettamente attraverso cibi grassi e a base di snack. I grassi che mangiamo non sono sempre gli stessi, quelli solidi a temperatura ambiente, come il grasso bianco che si trova nella carne animale o nel burro, sono i “grassi saturi”. I grassi liquidi a temperatura ambiente, come l’olio d’oliva o l’olio vegetale, sono noti come “grassi insaturi”. È stato oggetto di riscontri e dimostrazioni concrete che a fronte di una maggior assunzione di grassi derivanti da prodotti animali, più alto diventa il livello di colesterolo nel sangue. Studi hanno constatato che mangiare grassi saturi aumenta i livelli di LDL e peggiora i problemi legati al colesterolo. Mangiare grassi insaturi determina effetti opposti. 11
  • 12. 12 Spesso nessuna manifestazione esplicita appare collegata al colesterolo alto, dato che purtroppo alti livelli di tale sostanza non causano sintomi evidenti, nonostante espongano il paziente ad infarti e ad ictus. L’unica soluzione per accorgersi di queste situazioni ad alto rischio è quella di sottoporsi con una certa regolarità ad esami del sangue. I risultati dell’esame del colesterolo sono riportati come colesterolo totale, LDL, HDL. Recenti ricerche e linee guida mostrano che i livelli di LDL dovrebbero essere inferiori a 100 mg/dl. È considerato “vicino o sopra il valore ottimale” tra 100 e 129, “al limite superiore” tra 130 e 159, “alto” tra 160 e 189 e molto alto sopra a 190. I livelli di colesterolo totale dovrebbero essere inferiori a 190. Per le persone con malattia cardiaca o ad alto rischio di malattia cardiaca, il livello dovrebbe essere inferiore a 160. Altri importanti elementi di rischio per la malattia cardiaca comprendono fumo, ipertensione, obesità, diabete, menopausa precoce, problemi cardiaci familiari, e l’età( 45 anni o più per l’uomo e 55 o più per la donna). Quali le possibili cure e terapie? Attraverso i giusti cambiamenti dello stile di vita è possibile ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Cambiamenti nelle abitudini quotidiane soprattutto in caso di colesterolo alto sono sempre consigliabili, sia che si tratti di un’ipercolesterolemia primitiva (quindi a base genetica) o secondaria, e che risulti già compensata farmacologicamente oppure no; i farmaci per abbassare il colesterolo fungono da terapie definitive, pertanto, è necessario che il miglioramento dello stile di vita sia antecedente alla decisione medica di intraprendere una cura farmacologica. Innanzitutto i livelli di colesterolo dovrebbero essere soggetti a controllo ogni 1 o 2 anni per gli adulti sani. Laddove i livelli dovessero risultare troppo alti, starà al medico proporre un possibile trattamento adeguato. Dopo il trattamento sono solitamente realizzati test per il colesterolo così da accertare il giusto funzionamento della cura: la miglior strada da percorrere in simili circostanze è mangiare meno cibi contenenti grassi e colesterolo così da riuscire a ridurre il grasso corporeo ma senza diminuire la massa muscolare. Perdere peso, tenere sotto stretta osservazione il diabete e correggere i problemi alla tiroide sono anch’esse soluzioni importanti da considerare per ridurre i livelli di colesterolo. In poche parole, il miglior cambiamento dell’alimentazione per abbassare il colesterolo alto è costituito dalla sostituzione delle carni grasse conservate e dei formaggi grassi con piccole porzioni di frutta secca, utilizzo di olio extravergine d’oliva o di arachide o di soia per condire, preferibilmente del pesce azzurro, utilizzo di carni magre
  • 13. 13 e prevalentemente bianche senza pelle, consumo di 2 porzioni di frutta fresca e 2 porzioni di verdura fresca al giorno e, se graditi, utilizzo di alimenti dietetici con stanoli e fitosteroli. Non più del 30% delle calorie totali giornaliere deve provenire dai grassi. Ciò corrisponde a circa 66 grammi di grasso per un adulto. Per esempio un hamburger contiene 21 grammi di grasso. Non più dell’8-10% delle calorie totali giornaliere dovrebbe provenire dai grassi saturi. Ciò corrisponde a circa 18 grammi di grasso per un adulto. Non più di 300 mg di colesterolo dovrebbero essere consumati giornalmente. Per esempio, poiché un uovo contiene 300 mg di colesterolo, ciò vuol dire che non può essere mangiato più di un uovo al giorno, altrimenti viene ingerito altro colesterolo. Non più di 2400 mg di sodio dovrebbero essere ingeriti in un giorno. Importantissima inoltre l’attività motoria, che oltre a favorire il dimagrimento, induce un aumento significativo delle HDL. Previa visita medico sportiva, cambiare lo stile di vita iniziando a praticare sport è un comportamento auspicabile. Anche una riduzione delle porzioni alcoliche è utile a tal scopo, il vino rosso (ricco di antiossidanti) favorisce l’innalzamento delle HDL migliorando la colesterolemia. Dunque si consiglia di cambiare il proprio stile di vita consumando la dose raccomandata di vino pari a 1-2 bicchieri al dì, poiché l’eccesso comporterebbe l’aggravamento dello stato di salute complessivo e l’aumento del rischio di morte. Nel caso in cui queste opzioni di trattamento non fossero sufficienti, potrebbero essere necessari i farmaci. L’azione dei farmaci ad oggi più comuni ed efficaci si fonda sul rallentamento della velocità di sintesi delle LDL ed accelerazione della distruzione delle LDL nel fegato. Questi farmaci sono chiamati statine e includono farmaci come la Atorvastatina e Simvastatina. Gli effetti collaterali delle statine sono solitamente ben sopportati e comprendono disturbi allo stomaco, costipazione e crampi muscolari. difficilmente il prelievo di sangue mostra lievi segni di epatotossicità (danni al fegato) durante l’assunzione di statine, questo non è di solito un problema importante e regredisce con la cessazione dell’assunzione del farmaco. Un altro effetto collaterale estremamente raro è il danno ai nervi o ai muscoli. I pazienti che notano intorpidimento, debolezza o colorazione bruna delle urine dovrebbero riportare questi sintomi al loro medico. L’acido nicotinico, anche noto come niacina o vitamina B, può ridurre i livelli di LDL e aumentare i livelli di HDL. Deve però essere assunto in dosi molto alte e solo sotto la supervisione di un medico.
  • 14. 14 Smettere di fumare: intervista al Dottor Maurizio Costantini a cura di Alessandro Brigato é ormai risaputo che il vizio del fumo rappresenta una delle realtà che maggiormente colpisce la popolazione mondiale. Finora sono stati diversi gli escamotage per tentare di discostarsi definitivamente da questa cattiva abitudine, dalla chewing-gum alla sigaretta elettronica, ma ci sono stati realmente riscontri positivi a seguito dei vari tentativi? Ne abbiamo parlato con il Dottor Maurizio Costantini, psicologo e psicoterapeuta che si occupa, da oltre dieci anni, del problema del tabagismo. Qual è la situazione in Italia riguardo al tabagismo? “Purtroppo il 23% della popolazione italiana con più di 14 anni è dipendente dal fumo, un problema che comporta più di 80mila morti l’anno, per non parlare delle persone malate. Un grande problema umano e sanitario. Il mercato cerca di essere sempre più sofisticato, cercando di modificare il sapore delle sigarette o realizzando prodotti come la sigaretta elettronica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta rafforzando la lotta contro il fumo, cercando di mettere al bando l’uso di sostanze aromatiche nelle sigarette, alcune delle quali sembrano aumentare la dipendenza. L’OMS sta anche denunciando l’inutilità delle sigarette elettroniche, poiché sembra che non aiutino a smettere di fumare. Non solo, non si sarebbe neppure più certi che siano innocue. Mi sembra ci siano pareri discordanti in merito. Oggi si cerca di attirare l’attenzione sulla sigaretta con nuovi sistemi, alcuni dei quali molto più sofisticati di quelli precedenti.” E a livello Europeo? “Circa 700.00 europei muoiono ogni anno per cause legate al fumo. Il 70% dei fumatori in Europa inizia prima dei 18 anni e il 94% prima dei 25 anni. Secondo l’OMS, il fumo è “la prima causa al mondo di morte evitabile”. Ogni anno uccide 5 milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Un numero destinato ad arrivare a 10 milioni entro il 2030, se non saranno adottate misure efficaci. Sono cifre impressionanti, occorrono interventi di prevenzione a partire dai giovanissimi coinvolgendo le scuole e il mondo dell’associazionismo giovanile. La recente direttiva sui prodotti del tabacco, è senz’altro una conquista per la salute pubblica dell’UE. Ad esempio il divieto sugli aromi che mascherano il cattivo sapore del tabacco è particolarmente importante, così come evitare l’aspetto attraente dei pacchetti di sigarette. S’inizia a fumare in genere da giovanissimi, bisognerebbe dunque partire da lì, dall’adolescenza e molto si potrebbe fare per aumentare la consapevolezza sui danni del fumo.” Che cosa accade, dal punto di vista della dipendenza, in chi inizia a fumare? “Dal punto di vista fisico si crea una vera e propria dipendenza legata alla nicotina, una sostanza alcaloide presente nel tabacco. Una volta inalata viene assorbita nel flusso sanguigno raggiungendo il cervello in pochi secondi aumentando i livelli di dopamina e la produzione di endorfine. Ma dopo il rilascio di queste sostanze si crea un effetto ‘deprimente’, contrario al precedente, che spingerà poi il fumatore a cercare nuovamente la sigaretta per tornare alla sensazione iniziale, ed è soprattutto così che s’innesca la dipendenza.”
  • 15.
  • 16. 16 Quali sono i vantaggi nello smettere di fumare? “è incredibile come già dopo soli venti minuti che non si fuma si hanno i primi vantaggi a livello della frequenza cardiaca e della temperatura corporea, dopo otto ore si riduce il rischio d’infarto e migliora l’ossigenazione del sangue, un anno dopo aver smesso di fumare il rischio di malattia cardiaca (infarto) si riduce della metà. I vantaggi dunque sono tantissimi, a vari livelli: respiratorio, cardiovascolare, del sistema nervoso, ma anche a livello della sessualità e della fertilità. Ad esempio alcune ricerche dimostrano come il fumo possa ridurre il numero di spermatozoi vitali, mentre nelle donne si riduce il numero degli ovociti in grado di essere fecondati. Smettendo di fumare aumenta dunque la possibilità di avere una gravidanza. Ma ci sono importanti vantaggi anche dal punto di vista psicologico. Nella mia esperienza, avendo liberato centinaia di fumatori dalla dipendenza, ho potuto costatare come ci sia un miglioramento a livello dell’autostima. Chi smette di fumare rafforza la sua autostima e migliora il suo umore. In effetti la sigaretta, nel tempo, può indurre a uno stato di tipo depressivo, poiché diminuisce l’energia fisica, e anche le paure per le malattie possono indurre a uno stato di tensione e angoscia. Liberarsi da tutto ciò vuol dire riprendere in mano la propria vita, cambiando stile di vita. Dopo aver smesso di fumare, molti fumatori, non solo stanno meglio fisicamente e psicologicamente, ma spesso iniziano a occuparsi di più di se stessi, è una grande soddisfazione poter costatare tutto ciò.” Quali sono i metodi per liberarsi dalla dipendenza? “In ambito farmaceutico esistono trattamenti sostitutivi come cerotti, gomme da masticare e altri prodotti a base di nicotina. Alcuni medici prescrivono antidepressivi, due in particolare sono approvati a questo scopo, farmaci che riducono i sintomi dell’astinenza da nicotina e/o riducono il desiderio della sigaretta. C’èchiutilizzametodinaturali,comel’utilizzodierbeeprodotti dell’erboristeria, oppure tecniche come l’agopuntura e simili. I centri antifumo poi, come quelli legati all’Associazione per la ricerca sul cancro offrono corsi e consulenze.” Qualèilsuoapproccioperliberareifumatoridalladipendenza? “Si tratta di un unico intervento, rivolto a piccoli gruppi di fumatori, della durata di un pomeriggio, attraverso il quale si cerca di confutare le false credenze di chi fuma, fornendo strumenti semplici ed efficaci per liberarsi per sempre dalla dipendenza. Si tratta di un metodo semplice ma che ha ottimi risultati.” Sorprende un po’ che sia possibile smettere in modo così rapido... “Il motivo è semplice e provo a spiegarlo: sono stato anch’io un fumatore e ogni volta che provavo a smettere, nonostante la forza di volontà, non riuscivo, al massimo qualche giorno o qualche settimana. Quando poi ricevetti le informazioni di un grande divulgatore - Allen Carr (che purtroppo ci ha lasciati ormai da diversi anni) -, tutto mi sembrò più chiaro: mi raccontavo cose sul fumo che altro non erano che false credenze. Analizzandopiùafondoilproblemacapiicheladipendenza da tabacco è di natura soprattutto psicologica, iniziai così ad approfondire lo studio sulla dipendenza e sulle motivazioni che costringono il fumatore a un ‘rituale ossessivo’ che lo obbliga a fare ciò che non vorrebbe fare, fumare appunto! Molte di queste ricerche conducono spesso a unico punto: le ‘false credenze’ che ogni fumatore si porta dietro. Se non c’è chiaro il vero motivo per cui rimaniamo dipendenti da qualcosa, sarà difficile liberarsene.” I fumatori accettano di buon grado di partecipare? “In genere sì, quando si rendono conto che sono dentro una trappola non vedono l’ora di uscirne fuori. Il training antifumo che propongo non ha nulla di magico. Si tratta di seguire delle semplici indicazioni , di arrivare con un mimino di curiosità nei confronti del seminario e tutto il resto viene da sé.” ComemotivareifumatoriaparteciparealTrainingantifumo? “Credo che la maggior parte dei fumatori vorrebbe smettere di fumare. L’ostacolo maggiore nel provare a smettere di fumare è la preoccupazione di stare senza la sigaretta, soprattutto nei primi tempi. E’ questa paura che spesso fa perdere un’occasione preziosa al fumatore. Smettere definitivamente di fumare è possibile. Lo hanno già fatto milioni di persone nel mondo. Credo però sia più facile se si è aiutati. I vantaggi dello smettere di fumare sono straordinari, chi ha smesso racconta com’è migliorata la loro vita, del recupero dell’energia vitale. Come ho già detto, tra i vantaggi non c’è solo la salute ma anche il piacere di ritrovare uno stato di benessere psicofisico oggi sempre più ricercato.”
  • 17. Museo del Mutuo Soccorso MBA Via di Santa Cornelia, 9 | 00060 | Formello (RM) Aperto dal lunedì al venerdì solo su appuntamento contattando il numero +39 331 6893067 Il Museo del Mutuo Soccorso di MBA è il "forziere della storia della mutualità italiana". Al suo interno sono raccolti documenti, medaglie, gagliardetti, vessilli, statuti, regolamenti, cartoline di un pezzo dell'Italia che va dal 1840 fino al periodo fascista. Il museo ripercorre i passi salienti di questi ultimi 150 anni di storia sociale. Tra i reperti più rari, documenti dove risulta socio onorario Giuseppe Garibaldi, ma anche statuti e regolamenti ante Regio Decreto. è presente all'interno anche il testo integrale, originale del Regio Decreto n. 3818 del 15 aprile 1886, stampato dalla regia tipografia, oltre a una bandiera di Mutua emigrata con lo scudo Sabaudo rovesciato in segno di protesta.
  • 18. 18 Raro ma vero! Ti presento: la Sclerodermia a cura di Cristiana Ficoneri Per alcuni neanche una patologia rara: sono infatti solo due, Piemonte e Toscana, le regioni italiane che sulla scia internazionale riconoscono la Sclerodermia come tale, nonostante questa patologia colpisca oggi in Italia circa 20000 persone (1) con 1000 nuovi casi all’anno. Non rientrando nel Registro delle Malattie Rare i malati godono di un’esenzione per patologia cronica che dà diritto solo ad alcune delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche necessarie, ma non possono usufruire della disponibilità e gratuità dei farmaci (classe C) o di dispositivi e sostanze che sarebbero utili per il trattamento sintomatico. Perchè il trattamento è solo sintomatico. Non si conosce ancora una cura definitiva. E nonostante l’impegno di una ricerca che non gode neanche dei benefici della defiscalizzazione, le cause di questa patologia sono a tutt’oggi sconosciute. Si sa però che non è ereditaria (anche se si manifesta in famiglie dove sono presenti altre malattie autoimmuni), che le infezioni virali a volte svolgono un ruolo eziologico e che lo stress può agire da detonatore. La Sclerodermia, è una malattia reumatica infiammatoria di tipo autoimmune, che colpisce prevalentemente le donne tra i 30 e i 50 anni. Come suggerisce il termine (dal greco “pelle dura”), riguarda il tessuto connettivo, un tessuto di sostegno praticamente ubiquitario che si riscontra nel derma, nei legamenti, nei nervi, nelle cartilagini, nelle ossa, nell’adipe.... L’organismo colpito sviluppa alterazioni a livello vascolare (le arterie di piccolo e medio calibro mostrano un lume piu stretto e un flusso sanguigno diminuito verso organi e tessuti), alterazioni del sistema immunitario (iperattivazione della risposta infiammatoria soprattutto verso proteine del proprio corpo) e fibrotiche (una produzione eccessiva di collagene che induce “fibrosi” cioè un indurimento dei tessuti). Già questo ci fa capire che la malattia potrà interessare organietessutiingradovariabileeinfattiesistonotresottotipi principali di Sclerodermia: la Sclerodermia Localizzata, la Sclerodermia Sistemica (o Sclerosi Sistemica) che a sua volta può essere Limitata o Diffusa e la Sclerodermia sine scleroderma. La prima coinvolge principalmente la cute, ispessendola e indurendola secondo varie modalità, a volte accompagnandosi ad altri disturbi che raramente possono coinvolgere anche gli organi interni. In linea di massima però le manifestazioni cutanee tendono a regredire col tempo e l’aspettativa di vita non è compromessa. La quarta forma, più difficile da diagnosticare, attacca solo gli organi interni ma non la cute. La Sclerosi Sistemica invece è una malattia di non sempre facile identificazione, variabile nelle sue manifestazioni individuali, che peggiora la qualità della vita del malato perchè può compromettere cuore, polmoni, reni, apparato gastroenterico, muscoli. Nel sottotipo Limitato possono presentarsi ispessimento cutaneo delle dita delle mani o dei piedi, dita gonfie, accumuli di calcio sottocutaneo, ulcere digitali, alterazione della motilità dell’esofago, fenomeno di Raynaud, positività a determinati anticorpi, teleangectasie (capillari dilatati). Questi pazienti possono essere predisposti all’instaurarsi nel tempo, di una forma di Cirrosi Biliare e in modo più o meno subdolo, dell’ Ipertensione Polmonare. La variante Diffusa è anche la più temibile in quanto si manifesta con un ispessimento cutaneo esteso a tutto il corpo, progredisce più o meno rapidamente e può danneggiare gli organi interni, con conseguenze molto gravi quando l’interessamento è cardiaco o renale fino ad un vero e proprio pericolo di vita. In entrambe le varianti possono essere presenti un interessamento dei muscoli e dei tendini, dell’apparato gastroenterico in toto, del sistema nervoso periferico (tunnel carpale, neuropatie), del cavo orale e delle mucose in genere (sindrome sicca). E’ però importante capire che il decorso della malattia è assolutamente individuale e le terapie per prevenire e trattare le complicanze esistono. Per usufruirne occorre però una diagnosi tempestiva. A questo scopo nel 2013 i criteri di classificazione della Sclerosi Sistemica sono stati aggiornati (vedi box) dall’American College of Rheumatology (ACR) e dalla European League against rheumatism (EULAR). Il sintomo più comune che deve far riflettere è il fenomeno di Raynaud, un vasospasmo alle mani che alle basse temperature può creare insensibilità, dolore e alterata colorazione delle dita, dal bianco al viola. Se questo sintomo si associa agli altri criteri, una videocapillaroscopia può essere effettuata per mostrare le eventuali alterazioni dei capillari, caratteristiche della malattia. La ricerca degli anticorpi specifici potrà indirizzare Ispessimento cutaneo delle dita di di entrambe le mani prossimale alle MCF (criterio sufficiente) Criteri ACR/Eular 2013 per la diagnosi della sclerosi sistemica 9 Ispessimento cutaneo delle dita (consiedrare il punteggio più alto) 2 4 Dita gonfie Sclerodattilia delle dita (Distale alle MCF, ma prossimale alle IFP) Lesioni digitali (consiedrare il punteggio più alto) 2 3 Ulcere ischemiche digitali Cicatrici digitali esito di ischemia Teleangectasie 2 Anormalità capillaroscopiche dei capillari del letto ungueale 2 Ipertensione arteriosa polmonare e/o malattia interstiziale polmonare (punteggio massimo 2) 2 2 Ipertensione arteriosa polmonare malattia interstiziale polmonare Fenomeno di Raynaund 3 Autoanticorpi Ssc-correlati (anticentromero, anti Slc- 70, anti RNA polimerasi III) (punteggio massimo 3) 3Anticentromero Anti Slc-70 Anti RNA polimerasi III Il punteggio totale è determinato dalla somma del massimo punteggio in ogni categoria. Pazienti con un punteggio totale > 9 sono classificati con Sclerosi Sistemica definita da Van Der Hoogen F et al, Ann Rheum Dis 2013 (Nov); 72:1747-55
  • 19. 19 verso il sottotipo Limitato o Diffuso e qui comincia il vero e proprio percorso del malato. Le principali Associazioni italiane di pazienti affetti da Sclerodermia (Lega Italiana Sclerosi sistemica, GILS, AILS, ASSMAF, AS.MA.RA.. ) svolgono un ruolo insostituibile per il loro impegno nel richiederne il riconoscimento come malatti rara e nel campo della diffusione delle conoscenze relative. Un’indagine promossa dalle associazioni AILS e GILS nel 2014 (1) ha riportato la difficoltà di molti pazienti a capire chi dovesse essere lo specialista di riferimento (dermatologo, reumatologo, immunologo?) e ad ottenere un tempestivo e corretto inquadramento.Nomadismo diagnostico l’hanno ribattezzato. Patologia relativamente nuova (in realtà si conosce dalla fine del 1700), sovrapposizione con altri quadri diagnostici, manifestazioni soggettive: questi elementi non sono certo d’aiuto per una diagnosi rapida e i blog, a onor del vero non solo italiani, sono pieni delle rimostranze di pazienti misconosciuti che si sentono profondamente soli. Sempre la stessa indagine ha messo in luce che le informazioni date ai pazienti fin dalle prime visite non sono sufficientemente esaustive. L’informazione è parcellizzata e somministrata col contagocce, a distanza di mesi, magari quando va bene con molta umanità. Come dire: lo spauracchio di Internet aleggia sui professionisti della Sanità ma poi sono in pochi a raccontarti la malattia e non rimane che la tastiera. Per fortuna occhi e strutture esperte esistono. Sui siti delle associazioni(2)sono riportatigliindirizzideicentriclinicididiagnosi e cura distribuiti lungo la penisola cui è possibile rivolgersi. Quando una persona inizia il suo percorso di Sclerodermico reagisce ovviamente secondo il suo carattere, con più o meno forza di fronte al prospettarsi di ...una valanga di guai. Porta con sè il peso di non essere totalmente riconosciuto, la sua paura, la sua stanchezza fisica intermittente, la sua sensazione di star perdendo progressivamente terreno ma anche la sua voglia di reagire. Alcuni quadri del pittore svizzero Paul Klee affetto da questa malattia (il giorno della sua morte si celebra la Giornata Mondiale della Sclerodermia) esemplificano bene una serie di questi stati d’animo. La famiglia del malato di Sclerodermia può non essere preparata di fronte ad una imminente invalidità, i suoi amici possono classificarlo come ipocondriaco, sul posto di lavoro non sempre capiranno come una persona che va in ufficio regolarmente truccata e pettinata abbia iniziato a perdere colpi. Lei stessa non capisce perchè il day hospital, le medicine o alcune visite specialistiche in altre regioni siano in esenzione e nella sua no . In certi periodi si sottoporrà ad un fuoco di fila di visite di tutti i tipi, spesso pagando di tasca sua: la malattia è sistemica e democratica, dal dentista al chirurgo vascolare non privilegia nessuno. E nei casi più gravi oltre alle terapie farmacologiche si affaccerà l’esigenza di una terapia riabilitativa o particolari presidi come un girello o una sedia a rotelle, o l’ossigeno terapia o di un’assistenza infermieristica domiciliare dopo l’ intervento per le ulcere digitali. Magari sarebbero necessarie anche terapie di sostegno psicologico per sé o per i familiari, ma la salute della psiche si sa è un livello di lusso che spesso non ci consentiamo. Una cosa è certa: il peso di questa come altre malattie simili, va sostenuto in tanti; la scelta di medici di fiducia e competenti, l’appoggio di altri malati attraverso le associazioni dedicate distribuite su tutto il territorio italiano, la circolazione delle informazioni corrette e la sensibilizzazione delle istituzioni sono il presupposto essenziale per concretizzare il diritto alla cura contro una patologia non meno vera che rara! Bibliografia: 1)Sclerodermia: 1 paziente su 2 soffre di ulcere digitali. Da oggi c’è una speranza in più - Autore: Redazione OMAR 17 Marzo 2014 www.osservatoriomalattie rare.it 2) Lega Italiana Sclerosi Sistemica :http://sclerosistemica.info/ - Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia (AILS) :www.ails.it - Gruppo italiano per la lotta alla Sclerodermia (GILS): www.sclerodermia.net - Associazione Malattia Rara Sclerodermia ed altre malattie rare Elisabetta Giuffrè (AS.MA.RA):www.asmaraonlus.org - Associazione per lo Studio della Sclerosi Sistemica e delle Malattie Fibrosanti (ASSMAF):http://www.assmaf-onlus.org
  • 20. 20 a cura di Alessia Elem È il secondo tumore del sangue maggiormente diffuso dopo il linfoma di non-Hodgkin, colpisce le plasmacellule localizzate nel midollo osseo, insorge maggiormente dopo i 65 anni di età (anche se non si conoscono le cause si è assistito negli ultimi anni ad un aumento dei casi correlato all’avanzare dell’età e solo l’1% delle persone al di sotto dei 40 anni) e stando ai dati, in Italia, in media, vengono diagnosticati ogni anno 9,5 nuovi casi ogni 100.000 uomini e 8,1 nuovi casi ogni 100.000 donne. È il Mieloma Multiplo. Questa neoplasia rappresenta un’alterazione delle plasmacellule, cellule molto importanti del sistema immunitario perché il loro ruolo è quello di generare e rilasciare anticorpi per combattere le infezioni, ma in alcuni casi la loro crescita incontrollata può dare origine al tumore. Nonostante alcuni pazienti con mieloma multiplo non presentino alcun sintomo, ci sono dei segnali che indicano la presenza della malattia quali: dolori localizzati al livello del cranio, della schiena e delle anche. In generale però i segnali che caratterizzano il mieloma multiplo sono aspecifici e possono essere “confusi” con altre patologie non consentendo così di effettuare la diagnosi precoce. Ad esempio, una maggiore frequenza di fratture ossee causate proprio all’interferenza delle immunoglobuline difettose con la sintesi di osteoclasti, indispensabile per mantenere integre le ossa, può essere un altro campanello di allarme per diagnosticare il tumore, come anche l’astenia e debolezza, causate da una scarsa produzione di globuli rossi nel midollo osseo, ecchimosi e sanguinamenti, dovuti alla minore produzione di piastrine nel midollo colpito dal tumore (trompocitopenia), l’insufficienza renale e neuropatie, associate ad alti livelli di calcio nel sangue per la distruzione delle cellule ossee, con conseguente manifestazione di debolezza e confusione mentale. Una prima diagnosi che può far insorgere il dubbio che un paziente è affetto dal tumore è l’elettroforesi delle proteine sieriche, cioè un’analisi del sangue attraverso la quale è possibile individuare gli elevati livelli di immunoglobulina nel sangue, ma per una completa e sicura diagnosi sono indispensabili anche altri esami del sangue quali il dosaggio di paraproteina, emoglobina, piastrine, globuli bianchi, albumina, calcio, acido urico, ecc), l’esame delle urine ed in ultimo, ma non per ordine di importanza, degli esami radiologici (Rx, RMN, TAC, PET). Successivamente si procede con la biopsia del midollo osseo che è considerato un esame fondamentale per diagnosticare la malattia e consiste nel prelievo di un campione di osso tramite una siringa (aspirato midollare). Una volta stabilita la presenza della neoplasia si procede con la chemioterapia che negli ultimi anni è stata confermata come terapia efficace contribuendo così a prolungare la sopravvivenza media. Anche l’introduzione di alcuni farmaci non chemioterapici, ma altamente efficaci, ha migliorato consistentemente le aspettative e qualità di vita dei pazienti con questa malattia, la cui sopravvivenza media è oggi compresa in un range variabile da 7 anni ad oltre 10 anni dopo la diagnosi. Inoltre, la scoperta della presenza nel midollo osseo di cellule staminali che possono dare origine a un nuovo Al via la nuova ricerca finanziata dall’airc per combattere il Mieloma Multiplo
  • 21. 21 midollo ha contributo alla cura del tumore tant’è che per poter trattare i pazienti con alte dosi di chemioterapia, proprio per eliminare le cellule tumorali, è necessario poter ricostituire il sistema linfoide del paziente. Questo tipo di operazione può essere effettuato tramite il trapianto di cellule staminali del sistema linfoide infuse nel paziente 24 ore dopo il trattamento chemioterapico: si procede con il prelievo delle cellule staminali o dal sangue del paziente stesso o dal midollo osseo di un donatore esterno e utilizzate per un vero e proprio trapianto nella persona malata: nel primo caso si parla di trapianto autologo (o autotrapianto), mentre nel secondo caso di trapianto allogenico (o allotrapianto). Non esistono fattori di rischio riconosciuti come responsabili dell’insorgere della malattia motivo per il quale non è possibile attuare delle azioni di prevenzione, è comunque consigliabile avere sotto controllo il peso corporeo ed evitare l’esposizione a sostanze cancerogene che potrebbero aumentare il rischio. Il mieloma multiplo risulta essere una malattia molto aggressiva perché è caratterizzata da numerose alterazioni genetiche che mutano nel tempo e resistente anche alle più efficaci e avanzate terapie rendendo molto difficile per il medico colpire le cellule tumorali. La malattia presenta così un decorso caratterizzato da fasi di remissione alle quali si alternano fasi di progressione, fino ad arrivare ad una fase terminale di refrattarietà a qualunque terapia. Questo fenomeno ha, fino adesso, ostacolato il raggiungimento della guarigione del mieloma multiplo e per cercare la soluzione al problema è partito un progetto di ricerca guidato dal professor Michele Cavo, direttore dell’Unità operativa di Ematologia del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna: “L’obiettivo del progetto di ricerca– ha detto il professor Cavo – è di studiare l’evoluzione clonale del mieloma multiplo in un contesto clinico controllato: questo ci consentirà di capire in quale modo e con quale sequenza i nuovi farmaci possano essere utilizzati per colpire selettivamente particolari cloni di cellule neoplastiche con specifiche alterazioni genomiche – e quindi di personalizzare la terapia – ed al contempo evitare la selezione di altri cloni ad essi resistenti”. Il progetto ha una durata triennale ed è stato reso possibile grazie ad un “investigator grant” finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) che ogni anno seleziona e supporta i progetti scientificamente più qualificati. Che cos’è l’Investigator Grant? Abbiamo contattato l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) la quale, secondo quanto riportato anche sul proprio sito internet, da un lato informa la collettività sui corretti stili di vita e le novità diagnostiche e terapeutiche in campo oncologico e dall’altro sostiene i progressi della ricerca grazie a dei finanziamenti destinati a progetti come per questo avviato dal Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Uno degli obiettivi principali dell’Associazione è quello di far crescere una nuova generazione di scienziati che si dedicano alla ricerca oncologica nel nostro Paese, finanziando loro un percorso che prevede esperienze formative presso grandi istituti di ricerca, prima in Italia e poi all’estero, per confrontarsi con la migliore ricerca sul cancro nel mondo. La vera forza degli investimenti è poi quella di creare le condizioni in Italia per incoraggiarne il rientro, con bandi studiati ad hoc (Borse di studio Marie Curie e Start Up), perché mettano a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite. Gli scienziati di maggior valore sono poi sostenuti attraverso programmi di respiro pluriennale (Investigator Grant e Programmi speciali), che offrono loro un sostegno sicuro e costante, supportando il lungo procedere che porta ai grandi risultati scientifici. Nello specifico, l’Investigator Grant è un insieme di progetti guidati da ricercatori affermati e selezionati attraverso il peer review per rilevanzA, l’innovatività, fattibilità nei tre anni e potenziale impatto positivo sui pazienti. L’importanza del progresso della ricerca è fondamentale per garantire e promuovere sempre di più la salute del cittadino.
  • 22. 22 Innovazione, Dinamismo e Qualità: questi sono gli aggettivi che rappresentano al meglio e in sintesi l’attività di Mutua Basis Assistance, la prima Società di Mutuo Soccorso Italiana per numero di associati. Nel panorama della Sanità Integrativa, Mba si colloca come un valido strumento di integrazione alle mancanze del Sistema Sanitario Nazionale al fine di migliorare la qualità della vita degli associati. E’ da sempre impegnata a garantire un corretto e veloce accesso alle informazioni ed alla diagnosi precoce e si è sempre distinta per l’innovazione dei sussidi creati per rispondere alle esigenze della collettività. “La salute è il primo dovere della vita” concetto molto caro a Mba che fa della prevenzione uno dei pilastri fondamentali sul quale si basa il suo operato. Ma non solo, Mutua Basis Assistance è anche sensibile e attenta a iniziative per il sociale: “aiuto e sostengo” per le fasce sociali più deboli sono i suoi valori indissolubili. In linea con questi valori, insieme a “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e Banca Etica, è infatti, partner, grazie alla donazione di 30 mila euro, dell’iniziativa per la ristrutturazione nella zona di Formello, Comune a Nord di Roma, di un immobile sottratto alle mafie e assegnato alle cooperativa “Sinergie” aderente a Legacoop Lazio e destinato al riutilizzo sociale. La ex Villa Sandra, oggi ribattezzata “Casa Artù”, con tutti i confort tipici di un immobile lussuoso, si compone di 29 vani, e si trova nella prestigiosa località Castel De Ceveri, e sarà gestita dalla Cooperativa sociale “Sinergie” per il riutilizzo sociale. La cooperativa Sinergie, sta lavorando per ospitare all’interno della struttura 8 minori in difficoltà seguiti da educatori professionali e operatori socio-sanitari. Nel progetto è prevista anche un’iniziativa di agricoltura sociale, denominata “l’orto di Artù” cioè l’orto della cucina della casa famiglia che verrà realizzato grazie all’inserimento di pazienti psichiatrici dell’Asl locale. La villa, è stata sottratta alla ‘ndrangheta calabrese nel corso del maxisequestro da 20 milioni di euro che coinvolse anche lo storico Caffè Chigi di Roma e alcuni beni nei quartieri romani Coppedé e Parioli ed è stata affidata alla Cooperativa Sinergie, ancora prima dell’ultima condanna in Cassazione, grazie alla buona prassi di questo progetto di riutilizzo sociale avvenuto, per la prima volta in Italia, durante la fase di sequestro. Casa Artù: MBA contribuisce alla ristrutturazione di una villa per il riutilizzo sociale a cura di Nicoletta Mele CARDEA CASSA MUTUA La forza di un sistema mutualistico è determinata dalla consapevolezza che la contribuzione di ogni singolo Socio produrrà un vantaggio comune a tutti, senza arricchire soggetti terzi che si limitano a calcolare il rischio e, di fatto, a scommettere sulla nostra salute, peraltro a fine di lucro. Una mutua che tutela, una mutua che previene, una mutua che unisce! www.cassamutuacardea.org info@cassamutuacardea.org 22
  • 23. 23 E’ stato, inoltre, ratificato un Protocollo d’intesa firmato dal Tribunale di Roma, dalla Regione, dal Comune di Roma, dall’associazione Libera, dalle cooperative e da varie associazioni di categoria e di rappresentanza. A luglio del 2013 l’Amministrazione giudiziaria del bene per conto del Tribunale ha assegnato la villa alla Cooperativa Sinergie la quale ha provveduto, in collaborazione con l’Associazione Libera, ad una prima ristrutturazione avvalendosi dell’aiuto di un campo di lavoro. All’iniziativa hanno partecipato ragazzi tra i 18 e i 20 anni che in una settimana hanno svolto attività lavorative al mattino (soprattuto pulizie esterne perché per la zona interna deteriorata da infiltrazioni c’è stata la necessità di interventi da parte di professionisti nel settore) e formazione al pomeriggio grazie a degli incontri tenuti da Legacoop Lazio, dalla Guardia Forestale, da Banca Etica e da Libera. Abbiamo contattato per Health Online il presidente della cooperativa Sinergie, Marco Carducci, entusiasta dei risultati raggiunti. “Per noi è un progetto importante perché ci permette di realizzare la prima casa famiglia del territorio e anche per il fatto che siamo la prima cooperativa in Italia ad avere avuto il riutilizzo di un bene confiscato alle mafie, durante la fase di sequestro, senza aspettare, quindi, i 6 anni previsti per l’iter giudiziario tradizionale. In sostanza, ci siamo ritrovati ad essere attori, insieme a Mutua Basis Assistance e Banca Etica di un caso unico che ha dato l’esempio di un veloce iter burocratico ”. La legge n.109/96 prevede infatti il riutilizzo sociale per i beni sottratti alle mafie dopo la fine del processo. “L’ultima condanna in Cassazione è arrivata lo scorso anno - ha terminato Carducci - quando ci sarà l’assegnazione dell’immobile al Comune di Formello vedremo come proseguire i lavori di manutenzione e l’avvio della casa famiglia. Uno dei problemi principali è quello di reperire i fondi per la ristrutturazione ma grazie al contributo di Mutua Basis Assistance abbiamo potuto ristrutturare il pavimento di un terrazzo di 100 metri quadrati”. Un sostegno quello di MBA che ha contribuito a realizzare un progetto, un sogno, per persone e bambini che presto avranno una casa visto che il Comune di Formello i primi di luglio di quest’anno ha ottenuto, dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’assegnazione definitiva di Villa Sandra. fonte Repubblica.it fonte Repubblica.it fonte Cinquequotidiano.it fonte Cinquequotidiano.it
  • 24. 24 a cura di Alessandro LoRussoCoaching & benessere Può il Coaching influire sul Benessere delle persone o è solo una pratica tesa al mero sviluppo della performance in campo manageriale/business o sportivo? Il Coaching (o allenamento mentale) è una pratica che allena a trasformare il potenziale insito in ogni individuo e team in una concreta performance eccellente. Sono varie le leve attraverso le quali si può raggiungere questo risultato. Nel coaching “Transazionale” il Coach allena il Coachee ad una più accurata lettura del contesto, ad una accresciuta capacità di capire ed influenzare positivamente i propri interlocutori, a rimuovere vecchie abitudini e convinzioni limitanti che mentre nel passato personale hanno avuto una loro utilità, nel presente agiscono come un freno a mano tirato, limitando il Coachee nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Si può dire, quindi che, nel Coaching “Transazionale” l’effetto dell’allenamento di Coaching porti ad una accresciuta soddisfazione per i migliori risultati personali, lavorativi, sportivi, ecc conseguiti e ad una forte riduzione dello stress dovuto a letture errate del proprio contesto operativo, migliore comprensione e capacità di influenzare i propri interlocutori, minori problemi generati non da fatti oggettivi esogeni ma dal proprio modo di vedere e dare un personale significato ai fatti stessi. Noi, infatti, non abbiamo praticamente mai un controllo totale sui fatti che ci accadono ma abbiamo, altresì la possibilità (ed il dovere verso noi stessi e gli altri) di controllare ed efficientare al 100% le nostre reazioni ai fatti che ci accadono, solo che il più delle volte distratti dallo sterile tentativo di controllare i fatti non alleniamo la nostra capacità di controllare ed efficientare nella maniera ottimale e positiva le nostre reazioni ai fatti stessi ed invece di generare reazioni positive e costruttive generiamo reazioni inefficaci, limitanti e distruttive che assumono la forma, talvolta, di veri e propri autosabotaggi. Come recita un vecchio detto indiano: “Dammi la pazienza di accettare quello che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso cambiare e la saggezza di distinguere tra i due.” Nel Coaching “Trasformazionale”, invece, quella che viene allenata è la nostra capacità di vedere le cose con occhi nuovi, di diventare una persona più saggia, più allineata con i propri valori matrice, più in connessione con la sua natura profonda, liberandosi delle sovrastrutture riduttive auto o etero imposte.
  • 25. 25 L’effetto del Coaching, in questo caso, è quello di trasformare il bruco in farfalla: alla fine del percorso di coaching saremo una persona diversa, migliore, più vera, più felice e più performante. La felicità/gioia deriva, infatti, dall’aver compreso la propria matrice valoriale profonda e dal vivere una vita che sia in linea con essa. Pablo Picasso usava dire: “Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono, lo scopo della vita è quello di donarlo al Mondo”. Può questo influire sul benessere del Coachee (e del Coach)? Eccome se può! Il Prof A.Maslow ci ha insegnato che i bisogni umani sono organizzati in scala gerarchica tra loro: è necessario soddisfare i bisogni primari fisiologici e di sicurezza, per poter poi soddisfare i bisogni relazionali di appartenenza e stima ed, infine i bisogni di autorealizzazione (raggiungimento del proprio pieno potenziale). Fino a qualche decennio fa poteva appagare accontentarsi di un lavoro sicuro (esistevano ancora) e poi magari cercare di realizzare le proprie attitudini ed i propri talenti negli hobby, al di fuori del lavoro. Oggi questa strategia non paga più, il mondo è divenuto troppo veloce, troppo complesso, troppo globale, troppo imprevedibile. Oggi, per navigare con successo questa magmatica e sempre più complessa modernità liquida (cft Baumann), l’unica bussola che abbiamo a disposizione, come manager, imprenditori, sportivi, genitori, ecc è proprio lo scoprire ed allinearsi alla propria matrice valoriale per andare alla ricerca della nostra “isola del tesoro” di autorealizzazione personale e di gruppo. C.Castaneda ci esorta a chiederci “Questa strada che percorri ha un cuore per te”? In altre parole, ogni strada, ogni traiettoria esistenziale che scegliamo (o che non scegliendo ci facciamo capitare addosso) se ci permette di vivere e praticare i nostri valori/ talenti è un passo verso la nostra autorealizzazione, se non ci permette di farlo è un passo che ci allontana dalla nostra autorealizzazione. L’autorealizzazione produce gioia e la gioia benessere inteso come vivere una vita che senti “tua” che non cambieresti con nessun altra e che ti permette di vivere i tuoi valori ed i tuoi talenti. In altre parole perché sprecare i propri giorni a vivere una vita di serie B (ho i soldi ma non vivo i miei valori) o di serie C (non vivo i miei valori ed i miei talenti e non ho neanche i soldi), quando con l’aiuto del mio coraggio, della mia saggezza e l’allenamento del mio Coach che li stimola entrambi posso andare verso una vita di serie A (vivo i miei valori, i miei talenti e ne sono ripagato spiritualmente e materialmente). Accontentarsi di una vita di serie C è autolesionismo=malessere, di serie B è mancanza di pensiero laterale=stress, puntare ad una vita di serie A è saggezza=gioia=benessere. E’ difficile, certo, ma richiede solo il coraggio di mettersi in discussione ed è molto più saggio che sprecare i propri preziosi ed irripetibili giorni nel vano conseguimento di obiettivi e valori non veramente “tuoi” e che, inesorabilmente ti procureranno malessere invece che benessere. in evidenza
  • 26. Chi è I 3 pilastri della sanità Struttura e servizi Winsalute nasce dalla volontà di avviare un Service Provider indipendente sul mercato dell’assistenza sanitaria integrativa, che potesse offrire i propri servizi nei rami malattia e infortuni a tutti i clienti del Gruppo e a terzi nell’attività di gestione di tutti gli adempimenti amministrativi e liquidativi. Attualmente si attesta come un punto di riferimento nel panorama dei Servizi di Assistenza volti al settore della Sanità Integrativa, gestisce oltre 280.000 sinistri annui garantendo 1.440.000 assistenze annue. GestioneCentrale salute Network - 2 call center - Servizio SMS - Servizio CHAT - Network senza eguali in Italia - Scanner professionali Winsalute S.p.A. +39 06 90198081 (dall’estero) www.winsalute.it info@winsalute.it 800 598 291 Numero Verde 800 511 311
  • 27. 27 a cura di Nicoletta Mele Sanità pubblica, integrativa e digitale per favorire la tutela della salute dei cittadini Il nostro Paese è considerato tra i più longevi d’Europa grazie anche ai progressi della scienza e della tecnologia che hanno come obiettivo principale quello di coniugare longevità e buona salute. Secondo le stime del 2011, la vita media in Italia è pari a 79,4 anni per gli uomini e a 84,5 per le donne, con valori leggermente più bassi nel Mezzogiorno (rispettivamente 78,8 e 83,9 anni). Di pari passo sono aumentati anche i bisogni dei cittadini, con il settore sanitario che occupa uno dei primi posti della classifica. Il Sistema Sanitario Nazionale, però, non riesce più a garantire prestazioni e servizi, questo ha determinato una maggiore tendenza verso il settore privato. Quali sono le cause? I tagli dei posti letto, le lunghe liste d’attesa, l’aumento dei ticket e quindi, per compensare la riduzione dell’offerta pubblica, si sta assistendo ad un progressivo aumento della spesa privata. Se si prende in esame il periodo che va dal 2000 al 2013, emerge che c’è stata una riduzione dei posti letto negli ospedali pari al 24% (circa 71.233) e se ne prevedono altri, circa 3.000 nei prossimi anni. Questa situazione ha causato la chiusura, negli ultimi 10 anni di strutture pubbliche (1 su 4) e un aumento di quelle private che sono passate da una percentuale del 41% al 47%. La tendenza di rivolgersi al privato è dovuta anche all’annoso problema delle lunghe liste di attesa nel pubblico che, secondo l’indagine Censis, è arrivata a quota 33 miliardi. Nello specifico: i cittadini pagano con le proprie finanze circa il 57% delle visite specialistiche (per intero il 92% delle visite odontoiatriche, il 64,5% quelle ostetrico-ginecologiche e il 57,1% dietologiche) quasi il 21% degli accertamenti diagnostici e il 5% dei ricoveri. A questo si aggiunge una riduzione dell’assistenza sul territorio a causa del blocco del turnover del personale sanitario, ormai attivo dal 2009, che ha frenato il ricambio generazionale. L’unico settore in crescita, dal 2001 al 2012 è stata l’assistenza domiciliare che è passata da 270 mila assistiti a 633mila. Il Ministero della Salute al fine di potenziare il sistema di cure primarie senza doversi rivolgere agli ospedali, ha realizzato sul territorio nazionale delle strutture chiamate Case della Salute che hanno, tra gli obiettivi principali, 27
  • 28. 28 quello di garantire la continuità assistenziale e terapeutica h24, 7 giorni su 7 e assicurare un punto unico di accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda. Ad oggi però, risultano essere poche, in totale 123 strutture (quasi la metà in Toscana) e non riescono a coprire le esigenze di tutto il Paese in maniera uniforme. Quali sono le conseguenze per i cittadini che sono i fruitori finali dei servizi? Come già detto, il cittadino paga di tasca propria la maggior parte delle visite specialistiche, esami, pronto soccorso e l’acquisto dei farmaci (nel 2014 la spesa è arrivata a quota 3 miliardi di euro). Proprio per quest’ultima voce, il ticket sui farmaci, secondo la Corte dei Conti, nel 2008 valeva 650 mln di euro e nel 2014 è più che raddoppiato raggiungendo 1,5 mld. La sanità sta virando verso la privatizzazione? Dai dati sembrerebbe di sì anche se, nonostante le difficoltà, ci sono strutture ospedaliere pubbliche di eccellenza di livello mondiale. La domanda è: come agire? Quali potrebbero essere le misure da mettere in campo per salvaguardare la salute dei cittadini e garantire le prestazioni e servizi con costi accessibili a tutti? Stacrescendosemprepiùlanecessità di creare accanto al sistema sanitario pubblico, che comunque va salvaguardato, un sistema che sia in grado di migliorarlo sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza attraverso una sinergia tra pubblico e il privato. Una collaborazione tra sanità pubblica e sanità integrativa, potrebbe essere oggi, nelle condizioni in cui verte il settore sanitario, una soluzione per favorire al meglio la tutela della salute dei cittadini. Questo perché il rischio maggiore potrebbe essere quello che, per preservare a tutti i costi il servizio sanitario pubblico, si andrebbe a creare nel tempo, una realtà che vedrebbe una sanità divisa per classi sociali. Da non sottovalutare e dimenticare poi l’importante ruolo della tecnologia che ha coinvolto anche il settore sanitario con la nascita della telemedicina e dei prodotti e-health. Latelemedicinastadiventandoparteintegrantedellanuova dimensione di sanità e possiede tutte le caratteristiche e presupposti per svilupparsi, in quanto si possono realizzare modelli di assistenza e cura innovativi grazie ai quali è possibile interagire con i pazienti direttamente da casa. Ad oggi, però la telemedicina non riesce a decollare perché ci sono dei vincoli dettati da una realtà ancora troppo “tradizionale”. Anche in questo caso la sinergia tra Sanità pubblica e quella integrativa potrebbe rappresentare la chiave di volta per arrivare, finalmente, a un concetto di salute più ampio che associa l’assenza di malattie allo stato di benessere e di stili di vita dell’individuo e della sua famiglia. E non solo. In un contesto di questo tipo un ruolo fondamentale lo assume la sanità digitale che va ad
  • 29. 29 incontrarsi con la crescita del numero di servizi di welfare aziendale, ovvero l’insieme di benefits e servizi forniti dall’azienda ai propri dipendenti al fine di migliorarne la vita privata e lavorativa e tra questi, uno dei più gettonati, con una percentuale pari al 46%, è rappresentato dalle coperture sanitarie integrative che risultano essereunvalidoaiutoalportafoglio della famiglia. A conferma che le Mutue e i Fondi sanitari possono rappresentare il secondo pilastro della sanità italiana è una recente indagine realizzata dal Campus Bio-Medico di Roma secondo la quale al 2014, sono 7 milioni gli italiani iscritti a una Cassa o a un Fondo integrativo (già nel 2007 secondo un’indagine del Censis, aveva preso in esame il periodo 1999- 2007 è emerso un aumento del +2,3 % del numero degli iscritti a fondi sanitari). Sul territorio nazionale sono operanti 290 fondi integrativi che raccolgono contributi per più di 2 miliardi ed erogano prestazioni per un valore quasi analogo, pari circa all’8% della spesa sostenuta privatamente dagli assistiti, godendo della stessa tecnologia, ovvero apparecchiature mediche d’avanguardia e qualità della struttura. In una realtà come questa, le maggiori potenzialità di crescita riguardano proprio i sussidi sanitari e la telemedicina, con tecnologiche all’avanguardia che possono sostituire una buona parte dei servizi degli ospedali con una riduzione dei costi. Negli anni, la Sanità integrativa è riuscita a imporsi e a costruirsi un’importante posizione nel rapporto tra cittadini e servizi sanitari con il fine di proteggere e sviluppare la promozione della salute. Insomma, il Sistema Sanitario Nazionale ha speranza di uscire dal tunnel solo se si riuscisse a raggiungere una sinergia tra la sanità pubblica, integrativa e digitale.
  • 30. 30 Con ricorso al T.A.R. Lazio, la Società Generale di Mutuo Soccorso Basis Assistance aveva impugnato il provvedimento con il quale era stata esclusa dalla procedura di gara per l’aggiudicazione del servizio di assistenza sanitaria integrativa per il personale dell’Agenzia del demanio per mancanza del requisito economico – finanziario richiesto, consistente nell’ “aver raccolto, nel triennio 2010-2013 premi nel ramo assicurativo malattia, per un importo non inferiore complessivamente ad € 1.500.000,00”. MBA denunciava la violazione del principio di buon andamento della P.A., della disciplina di gara, del favor partecipations, l’eccesso di potere e la violazione del principio di proporzionalità, insomma di tutti quei canoni che avrebbero dovuto ispirare l’operato della Stazione Appaltante. Non a caso, la disciplina di gara, diversamente dal provvedimento di esclusione, avrebbe consentito agli Enti assistenziali di partecipare autonomamente. Ilrequisitodellaraccoltapreminoninferioread€1.500.000,00 sarebbe stato riferibile esclusivamente alle Compagnie di Assicurazione e/o si sarebbe dovuto interpretare in senso “atecnico”, riferibile anche ai “contributi”, rivolto ad accertare, compatibilmente con la natura giuridica dell’offerente, se quest’ultimo avesse raccolto somme superiori a quelle indicate nel bando, nel ramo afferente il servizio oggetto di gara. Le disposizioni integranti la lex di gara, mentre imponevano alle Compagnie assicurative di partecipare in A.T.I. o avvalendosi degli Enti assistenziali, non obbligavano quest’ultimi a una partecipazione congiunta con una Società di Assicurazioni. Proprio per questo MBA sosteneva che, a fronte di clausole non univoche del bando, si sarebbe dovuto propendere per l’interpretazione che avrebbe potuto assicurare la massima partecipazione alla selezione. La terza sezione del T.A.R. Lazio – Roma, disattendendo irragionevolmente tutte le aspettative, con la sentenza n. 6244/2014 ha rigettato il ricorso di MBA rilevando che la lex specialis, nella parte in cui richiedeva i requisiti economico – finanziari, induceva gli aspiranti concorrenti a ritenere necessaria la contemporanea presenza, nel soggetto partecipante, sia degli Enti assistenziali che delle Compagnie di Assicurazione, tanto vero che l’espressione “raccolta premi” non poteva non riferirsi, inequivocabilmente, all’attività propria delle Compagnie di assicurazione. Ma MBA non si è rassegnata e appellandosi al Consiglio di Stato ha dedotto, con dovizia di argomenti, l’ingiustizia della sentenza del T.A.R. E così, il Collegio giudicante di Palazzo Spada, muovendo dal presupposto secondo cui l’art. 7 del disciplinare di a cura di Andrea MicacchiI giudici di Palazzo Spada legittimano l’antesignana MBA 30
  • 31. 31 gara stabiliva che la partecipazione era consentita non solo agli Enti assistenziali, quali soggetti che avrebbero dovuto eseguire le prestazioni contrattuali, ma anche alle Compagnie di Assicurazione, con la condizione che si fossero avvalse di un Ente assistenziale per tutta la durata del contratto, ha, con sagacia, osservato che il requisito economico – finanziario di “aver raccolto premi nel ramo assicurativo malattia” se si fosse dovuto intendere in senso letterale (escludendo ogni altra forma di fatturato conseguito nel settore oggetto di gara), allora si sarebbe dovuto esprimere nel bando con la stessa chiarezzaconcuierastata prescritta alle Compagnie di Assicurazione la condizione di partecipazione in associazione (o con avvalimento) di un Ente assistenziale. Pertanto, la lex specialis, letta nel significato seguito dall’Amministrazione, era manifestamente illogica, alla luce del fatto che l’art. 7 del disciplinare aveva un unico significato semantico: mentre le Compagnie assicurative potevano partecipare solo se raggruppate o avvalendosi degli Enti assistenziali, non diceva altrettanto chiaramente che questi ultimi avrebbero potuto partecipare solo se raggruppati o avvalendosi di Compagnie assicurative, in coerenza, d’altra parte, con l’oggetto dell’appalto. Se è vero, poi, che lo scopo dei requisiti di gara dovrebbe essere quello di assicurare la Stazione Appaltante sulla capacità imprenditoriale di gestire un servizio di pari entità a quello che si intende appaltare, a fortiori “appare illogica una disposizione del bando (come pure un’interpretazione sistematica della lex di gara) che porti all’esclusione della società appellante (n.d.r. MBA), ente mutualistico assistenziale che possiede senza dubbio la capacità tecnica in relazione al servizio oggetto di affidamento e che la propria idoneità finanziaria ha dimostrato producendo la documentazione afferente allo svolgimento di servizi analoghi per un congruo importo.” Nondimeno, il Collegio giudicante ha statuito che la capacità di erogare i sussidi richiesti si rinviene anche in capo alle società di mutuo soccorso che raccolgono “contributi”, anziché “premi”, risultando, pertanto, così altrettanto dotate di capitali, e per giunta potendo usufruire di agevolazioni fiscali non estese alle Compagnie assicurative. Con la sentenza n. 1898 del 14 aprile 2015, la quarta sezione del Consiglio di Stato ha così riformato la scellerata pronuncia del T.A.R. e ha statuito la legittimità della partecipazione autonoma delle S.M.S., senza vincoli di sorta con le Compagnie di Assicurazione, alle procedure di gara bandite dalla P.A. per le prestazioni assistenziali di sanità integrativa.
  • 32. 32 Expo Milano: Progetto Assistenza ospita Coopsalute a cura di Fabio Vitale L’11 luglio 2015 presso Cascina Triulza in Expo Milano si è svolto il meeting nazionale di Progetto Assistenza. Progetto Assistenza è la rete in franchising di agenzie, specializzata nei servizi alla persona, che fornisce risposte qualificate, in tutto il territorio nazionale, a favore di anziani, disabili e, in generale, persone con problematiche legate alla salute. TragliospitidelmeetingerapresenteancheCoopsaluteche, per voce del presidente Marcocci, ha illustrato l’attività della propria Centrale Salute in forma cooperativa, descrivendo le articolazioni della sanità integrativa a domicilio. A seguito del meeting abbiamo avuto il piacere di intervistare Marco Marcocci che ci ha fornito un’ulteriore approfondimento sul mondo di Coopsalute. Dott. Marcocci, il meeting ha sollevato diverse problematiche relative al servizio di assistenza pubblico, una realtà che ormai ci riguarda in prima persona. Dal suo intervento è emersa la volontà di far fronte a queste problematiche grazie all’offerta innovativa di Coopsalute, in che modo? “Il meeting è stato, per noi, un’importante occasione di confronto, una cornice di grande valore che ha rafforzato ancora una volta la convinzione che Coopsalute stia andando nella direzione giusta: l’aumentato divario tra le risorse disponibili e la crescita della richiesta di prestazioni e trattamenti da parte dei cittadini, ha ridimensionato la capacità del servizio pubblico di rispondere alle reali attese di benessere e salute sociale e sta continuando a lasciare spazi enormi di domanda di salute non risposta. Coopsalute ha l’obiettivo di colmare tali lacune e ha come
  • 33. Direzione operativa ed organizzazione Back Office Consulenza mirata per costituzione o restyling societario Assistenza soci dedicata ad hoc con numero verde e personale dedicato Health Service Provider con 1560 strutture sanitarie sul territorio Marketing e strategie di comunicazione ai soci Organizzazione di convegni nazionali di settore Formazione personale interno ed incaricati al contatto con i soci Social Media Strategist per una comunicazione al passo con i tempi Consulenza per compliance e policy interna Consulenza giuridica e fiscale Operation per la gestione dei regolamenti applicativi Assistenza, realizzazione piattaforme, siti web ed aree intranet Dati, studi e ricerche sul mondo della Sanità Integrativa Ansi, Associazione Nazionale Sanità Integrativa, nasce dalla volontà di alcuni primari fondi sanitari di creare non solo un’associazione di categoria “indipendente”,maancheuninterlocutorequalificato che si renda portavoce attivo tra Istituzioni, Sistema Sanitario Nazionale e Fondi Sanitari Integrativi. ANSI vuole diventare il soggetto capace di tutelare, aggregare e sostenere le diverse forme mutualistiche operanti in Italia, che garantiscono la salute di circa ¼ della popolazione italiana. “Auspichiamoilbenessereelasalutepertuttii cittadini,comedirittofondamentaledell’uomo epatrimoniosocialedellacollettività” www.sanitaintegrativa.org segreteria@sanitaintegrativa.com punto di forza quello di avvalersi di una capillare rete di professionisti del settore e disporre di una vasta gamma di servizi, mediante la collaborazione con Cooperative Sociali, Società di Mutuo Soccorso, Casse di Assistenza Sanitaria, Associazioni di Categoria, Compagnie di Assicurazione.” Nello specifico, di cosa si occupa Coopsalute? “Coopsalute è una cooperativa che offre servizi sanitari e sociali, a carattere domiciliare e non, volti al miglioramento delle condizioni della vita della persona che si trova a fronteggiare particolari necessità legate alla salute. Rappresenta il punto di incontro tra la domanda e l’offerta di prestazioni e servizi socio-sanitari-assistenziali con l’obiettivo di fornire prestazioni sempre innovative e attuali, garantendo un supporto H24 e una copertura sull’intero territorio nazionale ad ogni assistito.” A quale mercato si propone? “Coopsalute intende mettersi al servizio del 1°, 2° e 3° pilastro dell’assistenza sanitaria e complementare divenendo il principale punto di riferimento nel panorama dei Servizi di Assistenza.” Come è possibile avvalersi dei servizi offerti da Coopsalute? “Attraverso la nostra Centrale Salute che risponde al numero verde 800598635, attiva 24 ore su 24, in grado di offrire una copertura di servizi su tutto il territorio nazionale, grazie ad un Network capillare di oltre 300 strutture.” In che modo Coopsalute è entrata a far parte della realtà di Progetto Assistenza? “Con Progetto Assistenza è nata una partnership di grandi prospettive: la diffusione territoriale e la qualità offerta da Progetto Assistenza sono gli elementi qualificanti di cui Coopsalute può beneficiare per completare in maniera ideale la propria gamma di servizi su tutto il territorio nazionale nell’ambito della sanità integrativa.” Durante il dibattito forte è stato il richiamo all’importanza dei servizi domiciliari: essere curati a casa, di più e meglio per qualità e quantità, rappresenta oggi un bisogno reale per moltissime persone, è la più grande aspirazione di queste migliaia di cittadini con malattie di lunga, lunghissima, durata. Curare a casa, di più, conviene anche all’amministrazione pubblica e ai contribuenti, perché a parità di bisogno e di risultato può essere spesso più efficace e meno costoso che in ospedale o in residenza. “Essere curati a casa può assicurare, rispetto ad altri luoghi di cura, una più pronta ripresa”: questa la conclusione dell’intervento che il Dott. Marcocci, presidente di Coopsalute, e il Dott. Sergio Mungo, neuropsichiatra della Casa della Salute di Busalla (Genova), hanno riportato alla fine del meeting e che rappresenterà sempre di più la filosofia prioritaria di Coopsalute nell’organizzazione delle risposte alla domanda di salute ancora inevasa.
  • 34. 3434 Le società di mutuo soccorso: tesi di laurea di Tommaso Pazienza a cura di Carmina Santillo “II nuovo Boom del Mutuo Soccorso” è così che viene definita la Mutua Basis Assistance in una tesi di laurea triennale, discussa negli ultimi mesi all’università di Bologna. L’autore dell’elaborato, dal titolo “Società di mutuo soccorso: complementarietà al Sistema Nazionale e implicazione sul welfare”, nonché promotore mutualistico di MBA, ha affrontato la tematica della Sanità Pubblica, della Sanità Privata e delle Società di Mutuo Soccorso nel paese Italiano, evidenziandone le carenze e i vantaggi e sottolineando l’importanza di dover creare una combinazione delle tre figure affinché si possa raggiungere un sistema sanitario ottimale. Ma un sistema sanitario ottimale, ad oggi, non esiste. Riusciremo a raggiungerlo? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui, Tommaso Pazienza. “Un sistema sanitario ottimale non esiste e non solo in Italia. Ad oggi esistono solo sistemi sanitari migliori di altri. Lasanitàpubblicaitaliana,percarità,nonèdacondannare totalmente, esistono davvero molti sistemi peggiori del nostro. L’Italia ha tutte le carte in regola per poter essere tra le eccellenze e non solo nel sistema sanitario. Il problema serio è che, fin quando le classi politiche che si susseguono, preferiranno darsi battaglia anziché cooperare in maniera sostanziale nelle scelte che riguardano il benessere sociale, allora il nostro sistema è destinato a collassare. Il mio suggerimento, o meglio il mio auspicio, è di continuare a promuovere la sanità integrativa tramite le società di Mutuo Soccorso e, magari tra qualche anno, questa figura eccezionale diverrà emblema della sanità nazionale”. Delle tre figure lei sostiene che “la terza appare essere un eccellenteelementointerminidibenessereindividualeesociale”. È una dicitura forte e diretta. Soggettivamente, da italiano, quali vantaggi pensa possa offrire una mutua rispetto alle compagnie assicurative e rispetto alla sanità pubblica? “In primis una mutua non persegue la logica del profitto, non si costituisce sotto forma di società per azioni e non implica nessuna distinzione tra i potenziali soci, scongiurando dunque, in questo modo, le cause che determinano il fallimento del mercato assicurativo. Si badi bene che se una compagnia di assicurazione è fortemente incentivata a stracciare un contratto stipulato con l’assicurato, se i costi che essa sostiene sono esorbitanti, in una mutua non può esserci nessuna disdetta dell’associato; le compagnie di assicurazione hanno come primo obiettivo quello di assicurare se stesse e i propri azionisti e dopo, forse, la parte debole.. In secundis, una mutua offre vantaggi notevoli rispetto alla sanità pubblica in termini di servizi quantitativamente e qualitativamente offerti. Una persona spende mediamente € 1.600 all’anno per la tutela della propria salute, ma con risultati indesiderati. Con circa la stessa cifra, egli potrebbe ottenere prestazioni di cui ha bisogno in tempi molto più brevi e potrebbe addirittura scegliere autonomamente la struttura sanitaria a cui rivolgersi. Con lo stesso pacchetto inoltre egli potrebbe ricevere moltissimi altri servizi che il Sistema Sanitario Nazionale non è in grado di offrire”. Che cosa lo ha spinto ad elaborare una tesi di laurea sulle Società di Mutuo Soccorso? La scelta verso questo argomento è legata alla sua carriera di promotore mutualistico in MBA o viceversa? “Quando ho cominciato a pensare all’argomento della mia tesi di laurea, ero già orientato verso una qualunque questione all’interno della scienza della finanza. La scelta, poi, si è riversata sul sistema sanitario, attribuendo enfasi alle società di Mutuo Soccorso, quando mi hanno proposto di partecipare ad un evento in cui si sarebbe discusso di sanità integrativa, il Victory: è stata sicuramente la forza persuasiva di questo corso che mi ha acceso la lampadina e ha dato l’input verso l’analisi di questo particolare settore. Sono diventato Promotore Mutualistico a partire da marzo di quest’anno e il mio elaborato prende spunto proprio dall’attività avviata in MBA. Ho deciso di concentrarmi sulla questione perché sono convinto che solo un perfetto mix di teoria e pratica possa portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
  • 35. 35 Fin da subito mi sono chiesto: ora sono un promotore mutualistico, ma di che cosa parlo alla gente se non ho mezzi a sufficienza per poter essere chiaro? Allora ho deciso di affrontare minuziosamente gli aspetti del sistema sanitario per poter condurre nuovi potenziali soci verso scenari il più possibile privi di ostacoli concettuali. Essere congiuntamente un Promotore Mutualistico e un neo-laureato, con uno studio così approfondito della tematica, potrebbe rappresentare un grande supporto per capire realmente la situazione sanitaria italiana e l’importanza delle società di mutuo soccorso: personalmente, cosa faresti per la sanità italiana? Piuttosto che rispondere a cosa farei per la sanità italiana, preferirei rispondere a cosa NON farei. Un paese come il nostro, sottoposto a stringenti vincoli di finanza pubblica imposto dal Patto di Stabilità e Crescita, sta continuando il suo processo di spending review e, a tal proposito, sta riducendo sempre di più le risorse destinate alla sanità pubblica, già afflitta da numerosi problemi. È agghiacciante pensare, anche solo per un secondo, che il mancato rispetto di parametri economici sfoci sulla riduzione di risorse destinate alla salute, quando il diritto alla salute è un diritto di cittadinanza riconosciuto a qualunque soggetto. È vero che, nonostante il taglio delle risorse, la sanità pubblica mi permette di effettuare esami clinici e diagnostici, ma è pur vero che vi è un razionamento delle risorse basato sulle liste d’attesa, dove di attesa deve essercene davvero tanta! Inoltrenumerosiservizierogati sonospessoqualitativamente non ottimali, a differenza di quanto accade nel settore privato, in cui i servizi sono eccellenti, ma allo stesso tempo i costi sono proibitivi!”. Che contributo aggiuntivo darebbe alle mutue e soprattutto a MBA per rafforzare il suo ruolo? “La salute è un dovere oltre che un diritto ed è per questo che le mutue dalla metà del XIX secolo si sono inserite nel panorama sanitario. Il verificarsi di un evento aleatorio come la malattia, produce inevitabilmente una riduzione temporanea o permanente del reddito del singolo individuo e qui le prime Società Operaie di Mutuo Soccorso sono intervenute per poter assistere gli associati nei momenti di difficoltà. Anche oggi le Mutue, tra cui MBA, si propongono di tutelare gli individui erogando trattamenti e prestazioni socio-sanitarie, stipulando convenzioni con strutture sanitarie pubbliche e private”. “Ad oggi le mutue - conclude Tommaso - hanno bisogno di essere maggiormente sponsorizzate e chi può dar lustro alla mutualità se non i promotori sparsi su tutto il territorio nazionale?..MBA ha imboccato la strada giusta, puntando su 4 pilastri principali: PREVENZIONE, SALUTE, ASSITENZA e SOSTEGNO. Il suo ruolo si rafforzerà, irrobustendo sempre più i 4 capisaldi alla base. Occorre far capire alla gente che il mutuo soccorso è nato dalle persone e agisce esclusivamente nel loro interesse”.
  • 36. 36 Psoas o muscolo dell’anima: quali sono i benefici per la salute? a cura di Alessia Elem Quanti muscoli ha il corpo umano? Sono 752 e di questi 327 sono quelli scheletrici che determinano la funzione motoria, perché sono attaccati alle ossa. Questo numero va però raddoppiato dal momento che ciascuno di essi è presente in entrambi i lati del corpo. Nel nostro organismo c’è un muscolo, lo Psoas, che canalizza l’energia e permette di creare un supporto solido ed equilibrato al centro del nostro bacino. La paternità del suo particolare nome va al famoso terapeuta yoga Danielle Olson. Anche se poco conosciuto, lo Psoas è l’unico che collega la colonna vertebrale alle gambe. Si tratta di un muscolo lungo situato nella parte anteriore dell’anca e ha una funzione molto importante perché, oltre a influire sulla postura e quindi sull’equilibrio, è anche determinante per il funzionamento dell’addome e del respiro perché è collegato al diaframma. Non solo. Sulla base di alcuni recenti studi, è emerso che influisce sul nostro stato emotivo tanto che viene anche chiamato “muscolo dell’anima”. Questo perché è connesso al sistema nervoso centrale e di conseguenza, quando è contratto e non permette di raggiungere una respirazione completa e profonda, invia continui segnali a quest’ultimo condizionando così il nostro stato psicologico che sarà più portato a episodi di ansia e paura. Ha una funzione molto importante perché, oltre a influire sulla postura e quindi sull’equilibrio, è anche determinante per il funzionamento dell’addome e del respiro nonchè influisce sul nostro stato emotivo 36
  • 37. 37 Nella società moderna in cui l’ansia e lo stress condizionano fortemente il nostro quotidiano, il problema è proprio quello di mantenere allenato questo muscolo molto importante per il nostro benessere psico-fisico. Secondo gli esperti, quando lo Psaos è contratto possiamo andare incontro a dei rischi per la salute quali: dolori alla schiena, degenerazione dell’anca, al ginocchio, problemi alle spalle, per le donne anche mestruazioni dolorose, problemi digestivi e disfunzioni respiratorie. Allora, perché è fondamentale che questo muscolo sia libero da tensioni? Perché è in grado di migliorare la qualità della nostra vita rendendoci più vitali e creativi in quanto dona un miglioramento della postura e degli organi addominali e una respirazione e ritmo cardiaco più equilibrato. In che modo possiamo migliorare lo stato di salute del muscolo Psoas? Ecco alcuni suggerimenti di Bill Hartman, strenght coach di Indianapolis: “Mettersi in posizione supina e portare un ginocchio al petto, tenendo l’altra gamba tesa. Se lo Psoas è di lunghezza normale, la gamba allungata poggerà a terra. Se invece sta sollevata dal suolo, significa che il muscolo si è irrigidito o accorciato e il solo modo che hai per rafforzare questo muscolo indebolito è portare in alto il ginocchio oltre i 90 gradi.” L’American College of Sports Medicine consiglia l’esecuzione di almeno una serie di otto a dieci ripetizioni di esercizi che prendono di mira il gruppo muscolare specifico. Gli esercizi di stretching sono molto importanti e da eseguire anche più volte al giorno perché consentono allo Psaos di tornare alla sua lunghezza naturale e a ridurre il dolore e senso di oppressione alla schiena e ai fianchi. Avete capito? Siete pronti a rafforzare il muscolo dell’anima? Un buon consiglio per tutti: eseguire gli esercizi suggeriti con regolarità in modo tale che sarà più semplice ritrovare un giusto equilibrio tra mente e corpo, “alla faccia” dello stress che condiziona le nostre giornate! Siediti con le ginocchia piegate su una panca, a un’altezza di circa 15-25 cm. Mantenendo una postura corretta e gli addominali contratti, sfrutta le anche per sollevare lentamente un ginocchio più in alto dell’anca. Se ti pieghi in avanti o all’indietro, non esegui l’esercizio correttamente. Mantieni la posizione per 5 secondi, poi torna a quella di partenza. Porta a termine 3 serie di 5 ripetizioni per gamba. Inoltre, per allentare un po’ della tensione che potresti avvertire, usa il tuo pollice per fare pressione sul flessore dell’anca. Lo trovi lateralmente, un po’ più in basso dell’ombelico. gli esercizi di bill hartman
  • 38. La collana di e-book gratuiti di MBA L’importanza della prevenzione n.1 La collana di e-book gratuiti di MBA L’importanzadella prevenzione n.2 Nasce la prima collana di e-book gratuiti su “L’importanza della prevenzione” una selezione dei contenuti che hanno riscontrato maggior successo sui canali mediatici di MBA, Mutua Basis Assistance. L’idea nasce dalla volontà di radicare nella memoria dei lettori alcuni principi cardine su cui è essenziale si fondi l’idea stessa di “salute” con l’obiettivo di riversare i propri contenuti in materia su tutto il territorio nazionale e non esclusivamente a chi è già socio della Mutua. Se non volete perdere i primi due libri in uscita inviate una mail a info@mbamutua.org Endometriosi: malattia diffusa ma poco conosciuta Salute a Tavola:le ricette per prevenire il tumore,intervista allachef GiovannaGuidetti n.1 n.2 MEDITAZIONE: UNA PREVENZIONE AD AMPIO SPETTRO
  • 39. 39 a cura di Nicoletta Mele Igiene orale tra i banchi di scuola: al via la “prevenzione odontoiatrica in età evolutiva” I denti sani sono un bene prezioso per garantire una buona salute orale importante per la qualità della vita, ma da una ricerca svedese è emerso che soltanto il 10% della popolazione esegue una corretta igiene dentale. La maggior parte delle persone lava i denti solo alla sera, contro un “minimo sindacale” di almeno 2 volte al giorno: al mattino dopo colazione e prima di andare a letto. Secondo le linee guida del Ministero della Salute sull’igiene orale, bisognerebbe in realtà lavare i denti dopo ogni pasto utilizzando uno spazzolino a testina medio-piccola in setole di durezza media, che consente di arrivare bene in tutte le zone della bocca. Secondo un’inchiesta mondiale sulle malattie (gli scienziati hanno analizzato quasi 36mila cartelle cliniche, provenienti da 188 diversi paesi e relative al periodo 1990-2013) presentata sull’ultimo numero della rivista medica Lancet è risultato che il 95% degli abitanti del pianeta ha problemi di salute e la malattia più diffusa al mondo è la carie (2,4 miliardi di persone). Una corretta igiene dentale è importante per la tutela della nostra salute, motivo per il quale è fondamentale che sin da bambini vengano seguite delle regole e apprese delle abitudini proprio per prevenire delle malattie. Le Linee guida nazionali approvate dal Ministero della Salute danno indicazioni rilevanti al riguardo anche perché, sulla base di alcuni dati, rispetto a qualche anno fa, risulta che c’è stato un aumento del 15% di bambini affetti da carie. Ne sono vittime 120 mila bambini di 4 anni che, con i 250 mila ragazzini di 12 anni, sono le fasce della popolazione più a rischio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità Europea ha un obiettivo, sulla base delle linee guida dell’OMS che ha ideato un programma di salute orale rivolto principalmente a bambini e anziani: entro il 2020 niente carie per il 90% dei bambini di 5-6 anni. I principi di prevenzione della salute dentale devono essere insegnati ai bambini, ma qual è il modo più semplice per sensibilizzarli ad una corretta igiene dentale? Mutua Basis Assistance, Società di Mutuo Soccorso, che fa della prevenzione uno dei pilastri fondamentali sul quale fonda la sua attività mutualistica, ha sposato un progetto per la tutela della salute dentale dei più piccoli al fine di prevenire la carie ed altre malattie correlate alla trascuratezza di un’educazione igienico- sanitaria. A tal proposito, Mba ha intervistato la dottoressa Claudia Fatale, Odontoiatra e specialista in Ortodonzia che con il suo team composto dalle igieniste, Marzia Vona, Nadia