1. ....................tr@nsontologi@
.......................sublime.........
..................... si è in presenza dell'arkè o transpriorità o
transingolarità della sublatione sublime . Si delinea una gestell o
struttura sublime della sublatione, o impianto dell'evento o la sublime
ontopologia sul sentiero di una analitica dell'esserci o dasein-
analytik assentemente presente in kant, per interpretare l'analitica
della transbellezza e l'analitica del sublime. Si approderà nella
sinuosa transontologia del sublime o sublyme quale bellezza-sublime
plotiniana o sublime-nella-bellezza heideggeriana, già assentemente
compresenti nella prioritaria ermeneutica del sublime longiniana o
burkeiana. Si offrirà dispieganza delle contemplanze del sublime
nella classicità, quale sublime della transmathesis o pitagorico o
platonico, o svelatenza di anassimandro sia nell'apeiron sia
nell'archè, quale sublime dei quanta infiniti o del senza-fine e del
senza-limiti o transapeiron: presente assentemente nell'analitica kantiana
quale sublime matematico o gegenstand sublime, ovvero quale evento
sublime della transcendenza, presente solo nell'evidenza ideale della
transpurezza sublime, quale sublatione eccelsa e nobile magnanimità o
magnitudine kolossale , sempre al di là e sempre al di sopra o
sempre oltre il sensibile e del percepibile, quasi fosse l'alterezza
sublime proustiana o l'archegete della sublime ontopologia sublime. Lì
c'è l'archegeta transvisione della sublatione sublime in
transcendenza, sia pure solo nell'esserci pensante che contempli la
transcendenza dei fenomeni ideali o l'invisibile o l'ideale sublime.
L'apeiron dei quanta però non è mai irreversibile, già per l'archegete
della ontopologia sublime Schelling c'è sempre un senza fine o
infinitezza, o una infinità d'imago nell'esserci o abissalità senza
fondale ove c'è l'eventuanza o si dà diafanè la transvedenza del
sublime, quale klinamen o ab-scissa dell'archè o dell'eventurarsi
sublime della sublatione o svelatenza o transingolarità o
transereignis o transvedenza della splendenza sublime. A quella
transvisione quantica si aggiunse nel corso del tempo una dinamica del
sublime interpretata dal pensiero della dynamis aristotelica, quale
sublatione in concordanza o dispieganza o enucleanza o coniuganza
kategorica del dynon o phyon eraklitiano, quale eventuanza dell'
abissale abnegarsi dell'esserci disubissato o che si transpieghi
nell'evidenziarsi svelatenza senza fine, quale risplendenza sublime o
transplendenza sublime o tramontanza o splendenza sublime o
splendezza: qui la transpurezza è transkatarsi o depurarsi o
abnegarsi, e la sua transfenomenica o transmorfia suscita quel
sentimento o quella sublatione o transtensione o quella intermittenza
che tanta fortuna avrà nel pensiero di Burke e di Kant, tanto da
evidenziarsi in diafanè o transfenomeno del sublime o noumeno del
sublime, ovvero il sublime fenomenico e il sublime noumenico nella
transcendenza quale sublatione dell'esserci.
La sublime aritmetica o geometria o matematica innata nelle stelle, è
inerente nel kosmos o è sublime kosmesi la più bella tra le forme
o varietà o manifolds attraverso le quali l'idea, la transmonade
essenziale di bellezza può essere visibile o lì si colga l'idea di
bellezza, nella sua purezza quale transcendenza della sublatione dell'
essere: lì un attimo di bellezza è un attimo d'esistenza. In quell' istante
c'è l'eventuanza che c'è in tutta l'eternità. L'essenza della bellezza è
l'essenza dell'idea, o è la sua completezza senza dolore o angoscia:
è la bellezza della forma visibile o percepibile quale Essenza. Ma tale
elevatezza della bellezza, o sublatione è la trascendenza dell'
essere, o la sublazione del dasein quale sublazione della simmetria
delle forme della bellezza o la sublatione della bellezza della
forma, o la sublatione della bellezza stessa. Qui c'è la completa
armonia o transarmonia afenomenica in sublatione, quale purezza
dell'immaginarsi sublatione della bellezza, o la sua contemplanza
quale arte della sublatione nella bellezza. Quella bellezza che si dà
dalla perfetta sublatione è il sublime che trascenda se stesso, o che
trascenda la bellezza che così trascenda se stessa, o è l'EREIGNIS del
2. sublime o dispieganza dell' Essere eventuanza dell'Ereignis sublime.
Ereignis, o evento della transcendenza della sublatione dell'essere, è il
pensiero sublime che si pensi sublime pensiero dell'essere sublime, o
originale eventuanza dell' essere sublime. Il pensiero sublime è l'
originale pensiero dell'essere archegeta perchè è il pensiero dell'evento
sublime dell'essere abissale o eventuanza dall'Abgrund, o l'eventuarsi
dalla verità abissale del sublime ecstatico dell' essere sublime. La
verità dell'essere sublime è l' Ereignis sublime abissale, quale
sublime Ereignis abissale della verità dell' Essere o sublatione sublime
dell' Essere o Lichtung del sublime, o Essere in cui risplende il sublime.
L'Essere sublime è dispieganza nello spazio-tempo della sublatione sublime
dell'eventuanza. La verità dell'essere sublime eventuanza è l' Ereignis,
ed è l' Essere sublime che transpieghi la verità dell' Essere sublime
come evenienza o transpieganza dell' essere. La morte non è un evento che
ponga fine al Dasein, così il sublime: è sempre presente nel Dasein-
sublatione, come possibilità di impossibilità o transpieganza del suo
essere sublime. La morte è sublime nulla, l'altro-che-entità, il non
ente, il niente o l'abneganza sublime o l' Ereignis sublime, o
transaletheia sublime dell' Ereignis o EREIGNIS della svelatezza del
sublime, quale eventuanza sublime a fondamento della verità ecstatica. La
perfetta sublatione del sublime, quale eventuanza in elevatezza
transexcelsa della transpieganza dell'Essere. L'infinito quantico,
infinitamente grande o infinitamente piccolo, è di per sé l'infinita
sublatione dell'eventuanza sublime. L'infinitamente grande e l'infinitamente
piccolo sono l'eventuarsi della sublime sublatione infinita Quantica di per
sé connessa o quantica sublatione, o quantica infinita sublatione
sublime della transpieganza. Quell'essere sublatione quantica infinita è
in se stessa sublime eventuanza in excstasi, o è l'auto-sublatione
quantica, l'al di là sublime della sublatione transinfinita: la
transublazione del sublime nell'eventuanza della transverità. La sua
qualità è il suo essere-per-sé o il suo eventuarsi sublime o
transublatione della transinfinitezza non più al di fuori di essa, ma in sé
quale essersi o transpiegarsi o eventuanza in excstasi: il suo essere
al di là e al di sopra, o sempre nell'oltre transpieganza
dell'eventuarsi essere quantica infinita è la sublatione di se stessa, quale
estetica bellezza ideale. Così il suo essere al di là di se stessa o al di
sopra o nell'oltre transpieganza è sublime come oltre-bellezza ideale,
o essere-per-sé sublime eventuanza della transublatione transinfinita.
LONGINUS nel suo sublime vago e superlativo eventuò la filosofia
ecstatica del sublimarsi o la sublatione estatica sublime soprannaturale
e sconvolgente, o il mostrarsi asimmetrico della transpieganza
dell'eventuanza. John Donne transpiegò Sublimi idee nella bellezza
celeste e nobile metafisica subliming, o sublimation dell'eventuanza
sublime. Pery-Hypsous o Peri Hupsous transvelò l' ekstasis dell'essere
sublime o l'eventuanza dell'ekstasy quale sublatione della bellezza
classica, o al di là della bellezza ideale. Per l'archegete della
ontopologia sublime LONGINUS è la naufraganza, o il Peri Hupsous quale
sublime transpieganza della naufraganza. Peri Hupsous è la sublatione sublime
dell'eventuanza della transpieganza transinfinita. LONGINUS , il sublime
archegete LONGINUS transvelò nell'arte l'eventuarsi della transpieganza
della bellezza estetica che non doveva essere per coercizione anche
regolare, razionale, ordinata, misurata e armoniosa, ma abnegarsi
nell'eventuanza sublime. LONGINUS ispirò la sublatione sublime che si
transveli al di là e al di sopra, o oltre le regole della bellezza
ideale canonica. LONGINUS consentì l'eventuarsi della sublatione
estatica nella transpieganza Sublime, quale pensiero poetante di
Sappho, l'archegeta Saffo è sempre là nella sublatione estatica
subissata dall'eventuanza dell'abnegarsi sublime. LONGINUS l'archegete
del sublime transpiegò la potenza dinamica sublime nella poesia:
l'annichilirsi o l'annullarsi o l'annietarsi o l'abnegarsi nella
naufraganza diluviana o nella tempesta oceanica, o per sublime sublatione
essersi subissati nelle tempeste vulcaniche. LONGINUS svelò
l'eventuanza della luna sublime o la sublatione sublime dei phaenomena
nei cieli astrali o infernali, non solo come una forma superlativa della
3. bellezza, ma come una nuova e sublime transpieganza estetica, o
bellissima eventuanza del sublime. Sublimity o Sublimità è la sublime
poesia dell'archegete Saffo, come bellezza sublime che transpieghi
l'aldilà della bellezza, quale estasi della sublatione sublime o
Sublime transpoiesis dell'eventuanza.
Profonda solitudine dell'archegete è l'abnegarsi sublime, ma in modo che
susciti terrore in sè: è la differenza tra sublimità e bellezza, un
equilibrio instabile o transtabile, è il muoversi transinfinito
dell'essersi in dispieganza, o dell'essere dell'ente dinamico o
l'eventuarsi sublime della sublatione nella transpieganza: il piacere della
bellezza è sublimato nell'eventuanza dell'aldilà o dell'oltre quale
sublime bellezza in estasi sublime, o sublatione estatica che attrae e
transpiega, in compresenza della paura o timore o terrore o
angoscia. Il sublime è la più forte emozione, o la più sublime o
l'excelsa, che la transmente sia in grado di sentire, la più potente di tutte
le passioni o la potenza dinamica o la volontà di potenza o
l'omnipotenza o la transpotenza, è l'intensità transinfinita della
sublatione o alterezza sublime dell'eventuanza.LONGINUS transvelò la
sublimità e la situò nella poesia, inventò l'aldilà della bellezza
quale dispieganza della sublatione sublime estatica, sia pure intrisa
di orrore soprannaturale sublime, quale Analitica del Sublime prioritaria
o fondamentale, nel senso del fondersi e transpiegarsi della sublatione
sublime nella bellezza ideale.
La dispieganza dell'eventuanza sublime quale Dasein si esprime nel
sentimento dell'angoscia o sublatione diseventuale o abnegarsi, o
annegarsi o annularsi o annichilirsi. Il Dasein sublime in excstasi
invece è la sublatione sublime dell'eventuanza, o Ereignis sublime
Ontologico della transpieganza dell' Essere e mostrarsi sublime, o è
il transmostrarsi sublime dell'Essere nella sua transverità sublime o Essere
l'eventuarsi sublime dell' Essere o è l'Essere-in-eventuanza, Dasein
sublime, oltre che essere l'eventuarsi dell' essere sublime quale mistero
dell' essere. Essere sublime in Dasein sublime quale sublatione
dell'eventuanza dell' essere evento e disevento dell' Essere in sé, o
dell'Essere che si mostri o si dimostri nel sublime. Essere transpieganza
del Dasein sublime o sublatione del Dasein della verità dell'essere. La
verità dell'essere è la transpieganza dell'essere transinfinito nel
Dasein sublime, o Ereignis sublime della sublatione del Dasein dell' essere
sublime Ereignis. Dasein è il sublime dell'essere, o è il sublime della
verità dell'essere. Dasein transvede la verità sublime dell'essere sublime,
quale aletheia sublime dell' Essere. Essersi sublimanza nel Dasein che
consenta all'Essere sublime la transpieganza transinfinita nel Dasein, o
Essere EREIGNIS sublime del sublime Dasein dell'Essere transpieganza nel
DASEIN sublime. Nel rivelarsi sublime, Dasein dell'Essere, c'è l'eventuanza
del Dasein sublime dell' Essere transinfinito, o Essere evento transinfinito
dell' Essere excstasi della verità dell' Essere sublime Dasein. L' Essere
sublime è e sarà per sempre il mistero per il Dasein, giacchè mai
l'eventuarsi dell'essere nel Dasein si transpiegherà quale Ideale, o
transpurezza della katarsi o vivenza dei e nei sensi o nell'
intuizione di forme dell' essere fenomenale, o nell'idealismo
trascendentale. La sublimità trascende la stessa ragione o il nous o
la noumenica, è sublime sublatione della terribile e caotica dispieganza
dell'esserci sublime. Così l'immenso oceano o mare agitati da tempeste sublimi
si svelano quale dynamica sublime della transinfinita matematica sublime
della topologia dell'essere sublime o transmathesis sublime, o quale
Idea sublime dell' Infinito sublime o tranfinitezza o transapeiron
dell'essere sublime. Hölderlin è l'archegete sublime dell'ontopologia
sublime transpoiesis excstatica dell'imago sublime Kaspar D. Friedrich ,
o Kaspar D. Friedrich è l'archegete dell'Ereignis Sublime quale evento
della dispieganza dell'esserci Sublime sublatione del sublime matematico,
al di là dell'idea di infinito, quale transinfinitezza dell'essere
transphysis sublime o transmathesis sublime. L'inizio del sublime, o
l'eclissi della bellezza ideale, si eventuò nell' Essere della
transphysis o Physis sublime dell' aletheia della transphysis: l'archegete
dell'ontopologia sublime Kaspar D.Friedrich transvelò la physis excstatica
4. dell'essere eventuanza della Physis quale Essere-physis-sublime, o Aletheia
sublime della physis. L' Essere la transphysis è l'eventuarsi dell'essere nel
sublime imago dell'archegete Kaspar D. Friedric, quale Dasein sublime o
Poiesis sublime dell' essere Physis sublime, o transpoiesis della
sublatione della physis quale immensità dell' essere. L' imago sublime
della transphysis dell'archegete Kaspar D. Friedrich è il sublime dinamico,
quale eventuarsi della matematica sublime o sublime transmathesis o
topologia dell'essere sublime. Nel sublime archegete Kaspar D. Friedrich
si transpiega la profonda e transfinita libertà dell'essersi in
sublatione sublime. Per l'archegete Kaspar D. Friedrich il sublime è
trascendenza ontologica quale sublatione del razionale o del nous o della
noumenica, o essere superiore dell'ideale quale transontologia
dell'essere sublime. Schelling e Hölderlin e Kaspar David Friedrich sono
gli archegeta dell'imago sublime o la dispieganza della sublimità della
transphysis sublime in sublatione trascendente Sublime. Kaspar D.Friedrich
transvelò l'abissale transvisione del sublime nella transphysis o nella
transmathesis sublime quale topologia sublime dell'esserci, quale
transinfinitezza abissale sempre di fronte, gegenstand-imago-sublime,
e sempre aldilà, oltre in trascendenza o in sublatione sublime
excstatica. Il sublime archegete Kaspar D.Friedrich è l'estatica sublatione
dell'essersi infinito transvisionario che contempli direttamente il
disvelarsi della transverità sublime, quale sublime transpurezza
katartika o rivelazione sublime dell'imago sublime. Nel corso della
transtemporalità sublime È stato fondamentale il mito dell'imago Sublime di
Kaspar D.Friedrich, o la sua iconomorfia sublime quale modello
apocalittico sublime in estetica sublime. Nella sublime imago
dell'archegete Kaspar D.Friedrich l'annientarsi o l'annichilirsi o
l'abnegarsi di sé svelò il sublime dinamico, o la sublime transmathesis
sublime della matematica sublime dell'essersi sempre di fronte con l'imago
sublime transinfinitezza, con la transtabilità in pericolo sublime, simile
al sublime delle imago sublimi delle vestigia, asimmetrie nella simmetria,
decostruite dalla instabilità della transpazialità transinfinita in
exkstasis. L'excstasi della sublime imago dell'archegete Kaspar D.Friedrich
è instabile, o meglio è transtabile quale stabilirsi dell'evento
dell'imago dell'essere sublime,
quale transinfinita matematica sublime, o transmathesis sublime
dell'essersi transphysis sintagmatica sublime. E' l'excstatica sublimità
dell'imago sublime immaginaria di Kaspar D.Friedrich in excstatica
sublatione sublime transvisiva della transpazialità, o Transvisione
della transcendenza sublime della sublatione excstatica dell'essersi, o
estetica della transcendenza dell'essere sublime o estensione estetica
della bellezza sublime. La bellezza per Kaspar D.Friedrich è La bellezza
sublime dell’imago sublime dell'essere senza fine, senza confine e senza
transtelos, è transevidenza In-fondata e imago abissale, excstasi della
bellezza sublime che si dà nel mondo, c’è nell'essersi sublime bellezza o
estetica excstatica della transinfinitezza. La sublime bellezza è l’estetica
che si svelò in imago dell'archegete Kaspar D.Friedrich quale bellezza
sublime che si dà in dispieganza della verità sublime: il sublime è
l' evento della verità dell'essersi imago sublime. Il luogo transcendenza è
l'imago sublime dell'archegete Kaspar D.Friedrich, quale sublatione
topologica dell'essere sublime o transpazialità transinfinita sempre
oltre o aldilà delle ontologie regionali dell’etica, dell’estetica
fenomenica o epistemica, perchè il Gegenstand si svela sempre quale
transphysis sublime. La transpazialità della verità in Kaspar D.Friedrich
è l' Abgrund dell' imago sublime in sublatione transcendentale, quale
verità della transcendenza sublime, la quale precede e rende possibile ogni
altra verità fenomenica o epistemica o empirica o noumenica. Qui c'è
il mostrarsi della Verità sublime, quale estetica excstatica della sublime
imago dell'archegete Kaspar D.Friedrich o singolarità davanti-alla-sguardo,
o senso dell’essere come evento priorità prima del fenomeno o Essere
sublime dell'eventuanza. Pareyson disvelò l’intenzionalità estetica del
sublime enigmatico quale Bellezza sublime della esteticità nulla,
quasi fosse l'analisi
topologico-transcendentale dell’esteticità sublime o sublazione superiore
5. della conoscenza epistemica. È l' esteticità sublime dell'archegete Kaspar
D.Friedrich che si dà nell'imago fondersi abissale quale esteticità che
si sottrae o si annulla, si nega o è l'abnegarsi transpaziale e
transtemporale della transcendenza fenomenica, per eventuarsi poi in
sublime imago dell' essersi eventuale. Kaspar D.Friedrich libera la natura o
la transphysis nell’esteticità della bellezza sublime o È la bellezza che si
rimette in gioco nel sublime, o è il sublime che si dà quale
sublatione della bellezza ideale al di là della epistemica o fenomenica
o noumenica. Hölderlin è l'archegete sublime dell'eventuanza estetica in
excstasi: per Kaspar D.Friedrich, o per l'archegete Hölderlin, non esiste
più la frattura o la differenza ontologica tra poesia e pensiero, o tra
essersi e transphysis sublime o imago sublime e transmathesis sublime.
Hölderlin svelò il Gegenstand sublime che ci
sta di-fronte quale imago sublime: il Gegen-stand sublime della
sublatione che ci sta di-fronte è l'eventuarsi del sublime Gegen-stand
dell'eventuanza sublime dell'essersi, sempre al di là del categorico o
della vivenza o della mondità o mondanità o della bellezza ideale o
della Fenomenica estetica o noumenica.
Nell’evidenza della bellezza si dà La
fenomenicità del fenomeno della bellezza, ma il sublime Kaspar D.Friedrich
eccede quella transevidenza per essere la transvedenza della sublime
sublatione excstatica dell'essersi libertà nella bellezza sublime o
eccedenza della libertà nel sublime, o l’eccedenza excstatica sublime
dell'imago sublime. La transpazialità sublime di Kaspar D.Friedrich è
la struttura ontologica dell'eventuarsi del sublime nelL’esteticità,
o nella razionalità dell’estetico o dell'epistemica o della fenomenica o
noumenica bellezza. La bellezza sublime di Kaspar D.Friedrich è il senso che
si dà in sublatione, è l’intenzionalità sublime dell'eventuanza
dell’essere-nel-mondo: la bellezza sublime non è più solo fenomeno o
noumeno, ma si dà quale imago sublime dell'Ereignis sublime
dell'essersi. Si dà quale bellezza sublime dell'eventuarsi dell'essere .
L’esteticità dell'imago sublime dell'archegete Kaspar D. è l’eccedenza
excelsa della Bellezza quale imago sublime per eccellenza dell'essersi.
Nietzsche criticò il disinteresse kantiano e difense la bellezza ideale.
L’accusa a Kant è rivolta al suo quietismo della volontà, o fiacchezza, o
agli ideali della conoscenza fenomenica. Per Heidegger il disinteresse non è
indifferenza o una sospensione della volontà, Schopenhauer, al contrario è il
più alto sforzo dell' essenza: è nel disinteresse che emerge e si dà la
relatività con il gegenstand sublime. La bellezza è l’apparire nella
luce del fenomeno dell' apparenza è l’essere-il-piacere o l'esserci-del-
piacere o l'essersi-piacere, non l'abnegarsi, non la sua privatezza, non la
sua sussunzione funzionale o subornazione a uno scopo o a una utilità,
nemmeno però l'abnegarsi nella noumenica. Il piacere estetico trova se stesso
solo nell'essersi. Il piacere è se stesso quando non è di nessuno: solo così
può essere di ogni esserci . Nel piacere estetico ogni essersi è libera
singolarità, o singolarità in perenne transcendenza sublime. La singolarità
dell'archegete Kaspar D. Friedrich è l'imago dell'essersi sublime o
singolarità del sublime, o lo stabilirsi dell'eventuanza del sublime
nell’essere come nella transphysis dynamis o nella transmathesis
transinfinita estetica excstatica. La dimensione del disinteresse è il
luogo dell' evento sublime, dell' apparenza libera o del mostrarsi dell'
essere sublime. La bellezza sublime quale non-ente, niente, nulla, o
evento sublime dell'essere in eccedenza o sublatione sublime sempre al
di là della natura calcolata, o della sua
matematizzante fenomenica ideale o noumenica. Il senza-interesse è una
forma dell'icona del lasciar-essere l'eventuarsi del sublime, o lì c’è
il mostrarsi o
il manifestarsi dell'abnegarsi dell’essere sublime. Il “luogo” della bellezza
sublime e la sua origine si dà nell'epigenesi dell'archegete Kaspar D.
Friedrich quale evento della bellezza sublime o imago sublime del consenso,
evento del senso dell'Essere sublime o La transEVIDENZA o transvedenza
sublime estetica excstatika. La bellezza sublime è la forma
dell'eventuarsi dell'essersi purezza dell’evento sublime, o incompletezza
della bellezza ideale o libertà dell’evento del sublime nella bellezza
6. fenomenica, categoriale, noumenica, quale Gegenstand sublime o singolarità
o transmonade sublime. L’esteticità dell'imago dell'archegete Kaspar D.
Friedrich é la sublime libertà dell’evento sublime della sublatione
sublime nella bellezza. L’evento sublime nella bellezza è la purezza
dell'imago dell'archegete Kaspar D. Friedrich: è la vaga erranza e
naufraganza nel mondo, è la singolarità sublime dell'evento nella bellezza,
è il nulla o l'abnegarsi dell'essersi. La potenza dynamis sublime
intensità dell’evento senza fine, senza transtelos, senza translogos, è la
libertà sublime dalla cronotopia e dalla kronologia della mondità o della
mondanità. L’evento sublime è la differenza ontologica dal fenomeno o
noumeno del sublime. La sublime bellezza dell'imago dell'archegete Kaspar D.
Friedrich è l’al di là del fenomeno e del noumeno, è l’al di là della
temporalità, transinstabile equilibrio del nulla sublime senza fine e
senza perché, o solo epigenesi dell'Ereignis sublime Singolarità. La
sublime bellezza si dà nella singolarità o nella transcordanza, quale
concordanza dell’evidenza del sublime nella bellezza.
La bellezza sublime è il mostrarsi dell'evento dell'essersi quale evento
del sublime nella bellezza estetica, o singolarità sublime nella
bellezza quale enigma dell'essersi: esteticità della imago della
singolarità sublime.
La singolarità sublime si dà nella bellezza quale evento dell'essersi
senza fine, senza nulla, senza tempo. È fondamento
dell' eterno ritorno del sublime nella bellezza.
La sua singolarità a-temporale non rappresenta più nulla, è solo se
stessa, pura apparenza o evento della singolarità sublime: aldilà del
fenomeno della purezza o noumeno. È la singolarità
che eventua se stessa, fonda la sublimità dell'evento dell'essere. Qui è la
singolarità sublime a gettarsi o abnegarsi nella dispieganza dell' eidos,
o evidenziarsi o mostrarsi nella bellezza ideale. L’eidos dell'imago
sublime dell'archegete Kaspar D. Friedrich, o della singolarità iconica
Kaspar D. Friedrich è La sublime bellezza che si eventua aldilà della
purezza fenomenica o noumenica, quale evento sublime di-fronte, o Gegen-
stand-sublime infondatezza. Nella Recherche Proust disvelò il pensiero poetante
della bellezza sublime:
È l’essersi-com-presi dal sublime nella bellezza o dell' essere sublime che
c'è o si eventua dal nulla, così che è la bellezza sublime a pensarsi e a
farci pensare.
La bellezza ideale Platonica svelò la sua essenza nell’apparire, nell’essere
la più
apparente o apparenza ideale, evidenza della purezza, invece l'archegete
del sublime Proust dis-velò La verità sublime nella bellezza, aldilà
dell'adeguatezza ideale. La verità sublime
non è più la Platonica visione ideale, o la fenomenica o noumenica
purezza
ma la singolarità dell'evento sublime nella bellezza: l’essere è l'evento
sublime nella sua singolarità o alterezza o sublatione sublime. Kaspar D.
Friedrich E' IL PENSIERO DELl'icona sublime nelLA BELLEZZA non più
ideale, ma singolarità dell'evento della dissonanza nella consonanza, quale
transonanza sublime, o discordanza nella concordanza quale
transcordanza sublime. Rimbaud è l'archegete sublime della singolarità
sublime della transpoiesis
o Silesius con la sua bellezza sublime che si dà senza perchè,
quale Gegenstand sublime dell'eventuanza, o Proust con lo stile come
visione sublime: l'alterezza o la sublazione sublime Proustiana svelò
l'evidenza dolorosa, quale verità sublime inedita che dischiude l'evento
sublime dell'esserci: e adesso, guardate! Ed ecco che il mondo, il quale non è
stato creato una volta per tutte, ma lo è ogniqualvolta sorge un nuovo evento
sublime ci appare nella sua differenza ontologica perfettamente sublime.È
proprio la sublime differenza che crea l’evidenza della verità sublime,
capace di vedere e sentire più profondamente le differenze:la sublime bellezza
dello stile è il segnale che il pensiero si elevi, che abbia scoperto e
stabilito i nessi tra eventi sublimi e fenomeni sublimi e noumeni sublimi
che la contingenza lasciò separati. Una imago o una icona o un quadro di
Kaspar D. Friedrich è nella sublime bellezza un evento sublime del pensiero
7. poetante: tra il transvisibile sublime il pensare sublime c'è l'evento
sublime dell'essere luce del pensiero, la luce si pensa o si eventua nel
pensiero poetante dell'esserci. L’immagine dell'imago dell'archegete
Kaspar D. Friedrich non è una simulazione del mondo sensibile o simulazione
dell’idea Platonica, è Essa stessa un’idea sublime o l'idea del sublime
quale estetica excstatica, o meglio il pensiero della sublazione sublime
oltre la categorialità fenomenica o noumenica o epistemica. Nel colore
sublime di Kaspar D. Friedrich c’è il pensiero sublime. La pittura sublime
di Kaspar D. Friedrich, per l'archegete dell'ontopologia sublime Proust, non
solo pensa, ma è l'eventuanza dell'essere sublime. Nel sublime gli
infiniti vortici viventi abitano il caos, l' invisibile, l'indicibile. Il
pensiero sublime abita il colore o abita il suono quale translogos estetico
exstatico, i colori pensano, i profumi raccontano mondi e idee, il colore
pensa da sé. L’esserci sublime dell'archegete Kaspar D. Friedrich non è
altro che il suo essere evento sublime, o della sublatione creata dal
sublime. La sublime imago di Kaspar D. Friedrich si dà come evento sublime
del sublime. È la singolarità sublime che crea se stessa ed è la verità
della singolarità sublime, quale estetica estatica dell’evento sublime o
il rivelarsi o mostrarsi o abnegarsi o manifestarsi dell'Estetica della
Transcendenza sublime. La bellezza sublime ha sempre avuto una relatività
con la verità, Platone ne svelò la visibilità o luminosità o splendezza.
Platone Ideò La bellezza della verità nell’apparenza. L’adaequatio di res e
intellectus, nella bellezza, è un’intuizione eidetica libera della presenza
fenomenica o noumenica. La bellezza sublime è invece sempre eccedente, è
l'excstasi della sublatione nel suo esserci. La bellezza sublime è nel luogo
in cui non ha luogo nulla, nulla che non sia l’aver-luogo del luogo stesso, una
figura che si configura e si costella, quando sono sospesi significato,
causalità,cronologia e intenzionalità. La bellezza sublime è il Gegen-stand
della transpazialità: un difronte o rivelarsi senza Grund, o senza fondo
o senza fondatezza. Per l'archegete Kaspar D. Friedrich la sublime bellezza
è l’eccedenza excstatica dell'eventuanza. Non è mai una semplice presenza
ideale, o fenomenica o noumenica o epistemica. Kaspar D. Friedrich è
l’evento sublime della singolarità del sublime, o la Differenza
ontologica del pensiero sublime poetante, è l'Essere sublime. L'essere
Differenza è l'evento dell'ontopologia sublime. Più nel profondo è l’Essere
sublime che si dà, quale eventuanza sublime. C’è un’apertura, una
fessura, una piega ontologica che lascia dispiegare l’essere sublime. In
tali eventi sublimi l’essere è la stessa Differenza. L’essere è l’essere
dell'eventuarsi del sublime. Il sublime è l’aldilà ontologico dell’eventuanza
dell'essersi. Nello spazio sublime dell'archegete dell'ontopologia sublime
Kaspar D. Friedrich La bellezza è il ‘caos’ ed è singolarità: o meglio è
il kaosmos nella transingolarità o l'indeterminatezza quale transapeiron
nell'archè prioritaria, o caos nell’assenza del fondamento o nella
singolarità della bellezza sublime della transphysis come l’al di là di ogni
principio del piacere. La singolarità sublime Si dà e si immagina senza alcun
modello, esprime l'evento sublime Kaspar D. Friedrich nelle singolarità e
nelle differenze, dispiega la curvatura della sublatione sublime dell'ab-
Grund excstatico, ove c'è la dispieganza degli eventi sublimi. Kaspar
D. Friedrich è la singolarità dell’evento sublime nella bellezza, la
singolarità della differenza dell'eventuanza. The Sublime Is Kaspar D.
Friedrich. Ma nessuno si è mai chiesto del perchè esista una musa
della bellezza e non ci sia una transmusa dell'eventuarsi del
sublime. Forse il pensiero dell'archegete Plotino viene in sublata
svelatenza: già Sul sublime-nella-bellezza o sublime-in-svelatezza e
sublatione Plotino iniziò con il rifiutare la tradizionale classicità della
bellezza come armonia e proporzione, e sostenenne che quella pare riferirsi o
situarsi esclusivamente alla simmetria. Al contrario, la bellezza risiede
innanzi tutto negli oggetti e nelle qualità , in quanto ogni allontanarsi
dalla transmonade verso la molteplicità equivale a un perdersi in
perfezione. Epigenesi della bellezza-sublime è l’imprimersi di una forma o
l'evidenziarsi dell’idea pervasa da sublazione spirituale soprasensibile o
sopraelevatezza transexcelsa o svelatenza del sublime-nella-bellezza.
Plotino ripresentò la tematica dell' anagogica della bellezza Platonica,
là ove l'eterno ritorno dell’anima verso la transfera delle idee si evidenzi
8. con la contemplanza e sublanza, rivolta a forme di bellezza spirituali e
immateriali o sublazioni ideali. Platone situò la contemplanza della
bellezza in sé, divina e monade quale forma della bellezza o dell'
evidenziarsi transvisibile nell'ideale dalla transmente, quale
armonia invisibile o armonizzarsi o transonanza musicale o musica
della natura stessa o svelatenza o sublatione della physis o essere
estatico-nel-mondo dell'essere. L'evidenziarsi del fenomeno musicale
ontologico, coniugato alla struttura temporale del suono, o alle specificità
estetiche, e recettive o al percepirsi dimensionale dell’ascolto è il
gettarsi dell'interesse o il mettersi in luce o il costituirsi dei nessi che
coniugano le categorie concettuali tradizionalmente impiegate dalla
fenomenologia della musica in sublationi estetiche del suono sublime. La
musica o un suono? Cosa c'è in risonanza o ci sia nell'eventuarsi in
transonanza? I possibili eventi o interpretazioni? All’origine, la musica
pare risolversi tutta nella filosofia, come modello dell’attività del
relazionarsi o dell' armonizzarsi dei suoni dall'acuto al grave,
all’intonazione del modello scalare: il filosofo è già musicista, come narrò
Platone Fedone nel sogno fa già musica altissima o sublatione sublime. Nel
Sofista la filosofia è musica, perché evidenzia le modalità dell'accordarsi
e dispiegarsi nella completezza. Musica e filosofia sono l’interpretazione
pitagorica dei paradigmi di relatività del fondarsi, al di là del
relazionarsi mondano ma quale sublime sublatione. Filosofo e musicista
sono una destinanza nell’oblio: hanno una vocazione per la musica ma si
dedicano alla filosofia o viceversa. Sono persi o presi in una
naufraganza che sfugge: le relazioni fra musica e filosofia si svelano
nell'eventuarsi della transpoiesis sublime, o nel crearsi della
sublatione estetica estatica. Lì la filosofia è musica o la musica è il
mondo che canta, e la musica è il sublimarsi nella filosofia, ma con
profonda asimmetria sublime. Quel situarsi sublime in sublatione estatica
è l'eventuarsi di una tragicità immanente, quasi una destinanza che
ancora è in attesa di una risposta che non si è data e non si darà
mai. Problematica o interpretazione che viene in luce o è l'eventuarsi
della musica sublime all’interno della bellezza estetica della musica
stessa, Quale transonanza excstatica della sublatione musicale o il
sollevarsi sublime della biforcazione tragica, nella quale il filosofo vede
scissa la transmonade musicale o dell'INDETERMINAtezza Sublime della
transonanza o transvisibilità ideale poetante. Lì c'è l'evento sublime che
si eventua in trascendenza ontologica, o la transontologia sublime dell'
Essere Kaspar D. F. è l'evento che dispiega la verità sublime ed è il
fondamento del sublime o
autosvelamento dell'essere che è senza fine. Kaspar D. Friedrich è la
struttura ontologica della sublatione sublime, è ontologicamente inseparabile
dal sublime perché è l'essere eventuanza del sublime dell'essere.
L'immagine ontologica dell'essere sublime è l'archegete Kaspar D. Friedrich
che si eventua nell'imago sublime ontologicamente, secondo il sublime
dell'essere o l'eventuarsi dell'essersi. L'accadere della verità sublime
è l'evento dell'essere sublime, è l'evento che si eventua, è l'increspatura
dell'onda, l'abisso di cui non si può mai trovare il fond-o-amento: c'è
l'archegete Kaspar D. Friedrich Dietro l'immagine del sublime o nell'abisso
del non-fondamento sublime o la stabilità strutturale dell'archegete
dell'ontopologia sublime René Thom!
L'ì c' è un continuo abnegarsi nell'abisso del non-fondamento, la vertigine
del sublime, Niente sublime, destinanza sublime insensata, atroce,
inafferrabile, Vuota abissalità della sublatione sublime vertigine
dell'Abisso. Il darsi sublime ed abissale del suono, al di là della bellezza
musicale quale sublazione estatica del sublime nella transonanza sfugge
ad ogni semplificazione logica, ed è irriducibile ad una sistemica formale o
adeguatezza ideale. Gli aspetti udibili, quali ritmo, forma, densità o
rarefazione di eventi sonori, sono la morfologia del suono estetico-musicale
in evidenza spaziale ideale o eventuarsi ontologica, quale opera
eventuale transpoietica, mistica e fisica, tattile e riflessiva in evidenza
o un eventuarsi sublime dell'indeterminata sublatione. La fenomenica
è il mostrarsi del sonoro quale purezza del suono. Un suono non possiede
nulla, nè ha il suo essere nel fenomeno sonoro. La struttura ontologica
9. della musica è la transonanza sublime dell'eventuarsi dell'essere o la
transarmonia sublime, lì c’è una strutturarsi dell'eventuarsi della
transtemporalità. L’indeterminatezza sublime si eventua nelle consonanza
dell' altezza, durata, timbro, intensità per eventuare dissonanze o
transonanze quale s-fondatezza dell’eventuarsi excstatico dell'estetica
della bellezza musicale, o l’idea della bellezza o la fine dell’estetica o
l’essenza estetica, o il suo essere-per-i-sensi o estetica del fenomeno
creativo. La composizione musicale quale evento sublime è l'eventuarsi
della decostruzione della transmathesis sublime:
matematica sublime dell'excstatica estetica
mistica di eventi della verità. Gli eventi sonori sublimi o cromodinamici
sublimi
della transtemporalità musicale sono la disvelanza del sublime nella
bellezza , o è l’eventuarsi del sublime essere dispieganza della
singolarità. La transtemporalità nella musica sublime è la transonanza
sublime dell'eventuarsi o abnegarsi, sistole e diastole, dell'essersi,
è transpazialità o insorgenza di fenomeni o noumeni, è immanenza di
presenza e assenza, o eventi sublimi assentemente presenti o presentemente
assenti, oltre la simmetrica bellezza ideale; è il vuoto abissale sublime
che accoglie l’eventualità del mostrarsi, o il manifestarsi transpazio-
temporale dell’evento transpoetanza. La bellezza sublime risiede nelle
composizioni timbriche in assenza di strutture di referenza; nell’accadere
discontinuo di suoni e silenzi sublimi; nell’emergenza delle transonorità dalla
risonanza o dissonanza creata dagli eventi transarmonici. Il tempo musicale
della bellezza ideale si disvela così quale misura vuota, come se fosse
bolla fullerenica o transmonade che scoppia sulla superficie del silenzio: il
centro attorno a cui gravitano tutte le forze, le diramazioni, le infinite
possibilità, è sublime silenzio. Il silenzio è transcentro abissale
immobile, é spinta ad agire, impulso, motore immobile della dynamis sublime,
quale eventuanza della transmathesis sublime: il silenzio sublime è il
fondamento abissale, principio o priorità della musica sublime, il suono
sublime esiste, si manifesta, si espande e si esaurisce è il mostrarsi della
dinamica sublime o cromodinamica sublime.
La dinamica sublime del mostrarsi ed abnegarsi dell'evento musicale, o
manifestarsi del fenomeno o noumeno sonoro è l'eventuarsi dell' essere e non
è altro che il sublime. Il suono sublime ha una eccedenza excstatica che
non si lascia imbrigliare nelle simmetrie matematiche: l’evento della
transonanza sublime è la dispieganza degli eventi sonori sublimi
misteriosi, il suono si eventua in latenze cromodinamiche che consentono
all'esserci di ascoltarsi, di scoprirsi, di incontrare se stesso, attraverso le
dispieganze che il suono dell’evento sonoro sublima aldilà della parola, della
semantica di referenza. La musica è Il dispiegarsi della transtemporalità
dell'evento dell'essersi sublime, o struttura ontologica transarmonica
della temporalità sublime. Il tempo della musica sublime è la temporalità
musicale dell'eventuarsi ed abnegarsi dell'essersi sublime: la musica
sublime è la disvelanza della bellezza al di fuori della purezza o
transvisibilità, quale sublime bellezza che vola lontano dall’ideale
apparenza fenomenica o noumenica per eventuarsi in excstatica catarsi
sublime, o l’idea di un sublime musicale o transfonico. La sublazione
sublime o transexcelsa dell'archegete Leibniz si svela invece nell'
essere della transmonade o archemonade quale intenzionalità ontologica-
metafisica. Leibniz ideò l'epigenesi: nulla c'è senza il sublime
matematico, o nulla c'è senza il sublime nella bellezza o il
sublime nella transmonade. La sublatione transexcelsa si eventua già
nella transmonade o archemonade quali singolarità o punto
métaphysique, o sublation dei metafisici punti prioritari dell'essere
delle transentità. Qualsiasi transentità che è di per sé è costituito come
transmonade. Leibniz svelò la sublatione excelsa della transelevatezza del
sublime nella bellezza, non c'è bellezza senza sublime e non c'è
sublime senza bellezza, anzi solo il nulla è senza sublime bellezza.
Il sublime è già nella bellezza, giacchè la sublatione si eventua nella
transmonade afenomenica quale transexcelsa transinfinita nell'archemonade,
o transapeiron sublatione nella sigolarità sublime della bellezza, non
dopo o nel futuro nè post, ma sempre nella priorità transinfinitezza
10. della sua essenza. Il fenomeno della sublazione dinamica si transevidenzia,
quale ideale della bellezza sublime, solo dopo essere già stato
sublatione della transmonade sublime. Leibniz ci dà la svelatenza della
sublatione o sublazione o essere eventuanza sublata, quale essere
sublime o sublimanza che si sottrae sublime o è l'abnegarsi in
transinfinita sublazione, o transublazione transexcelsa o sublanza o
transublanza o elevazione o sollevamento o transelevatezza, che possano
essere più facilmente comprensibili in termini di sublimanza, una sublime
sublatione della transvisione estetica: la sublazione è la sublimanza
della bellezza, la sublazione leibniziana è la sublimanza della
transmonade, è la sublimanza dell'esserci, la sublimanza del dasein, è
la sublimanza dell'intenzionalità sublime nella bellezza estetica, è la
transexcelsa sublimanza dell'eventuanza dell'essere.
L' up-sollevamento o Aufhebung è solo la sublation ideale dell'
entità o superentità o ontica, giammai la sublazione exstatica della
sublimanza ontologica dell'eventuanza dell'essere. Dopo l'idea della natura
attiva, come slancio della sublazione sublime nella bellezza
transestetica, l'archegete dell'ontopologia sublime Leibniz svelò anche la
sublatione dinamica o dynamis sublation del sublime dinamico, lì lo
slancio è la gettanza della sublimanza o della sublazione dell'essere.
Quella è la caratteristica fondamentale della transmonade in sublazione,
quale struttura ontologica dello slancio della sublimanza. Se si interpreta
l'essenza della sublatione quale transmonade in sublimanza quale
slancio dell' essere sublime, quale transperfezione o transcompletezza
della transmonade sublime l'intenzionalità sarà la sublazione
excstatica o la gettanza della sublatione o lo slancio sublation
del sublime. Leibniz pensò anche la sublatione fenomenica o noumenica o
epistemica o ontica, ma la sublazione ontologica del Dasein, la
costituzione dell'esserci quale essere sublime in sublimanza svelò
all'archegete dell'ontopologia Leibniz il modello per la comprensione della
sublation-monadology: una transmonade sublime indivisibile e completa,
paragonabile alla dasein-sublation. Quell' idea di essere una metafisica
sublation in sublatione metafisica o transcendenza quale transublatione
o in transublimanza è la struttura fondamentale della transmonade sublime,
o l'idea di essere transublation senza limiti o sublatione
dell'infinito o del transapeiron o del transfinito quale
transinfinitezza della transublimanza del Dasein sublime, quale idea
della sublatione dell' essere o essere inteso come Dasein estatica del
sublime o Dasein-sublation-Leibniziana ontologica del sublime nella
bellezza. La transmonade ontologica è lo slancio della
sublation-dasein e non deve essere intesa come una speciale forza dello
spirito, ma in una modalità ontologicamente strutturale: la monade non è
anima, al contrario l'anima è una possibile morfogenesi della monade. La
dinamica della sublatione non è un evento occasionale ma è,
essenzialmente, La struttura ontologica estatica della dynamis-
sublation. Anche per l'archegete Plotino la transvisione della bellezza
sensibile è fondamentale nella katarsi e ascesi e purezza : L’anima
purificata diventa transforma, una ragione, si fa tutta incorporea,
intellettuale ed appartiene interamente al divino, ov’è la fonte della bellezza
e del sublime-nella-bellezza, la bellezza-sublime dell’anima consiste nel
rassomigliare al dio o nella svelatezza della transmorfia divina, poiché
da lì deriva la bellezza-sublime e la natura essenziale dell' essere.
Transvisione di svelatenza delle immagini della vera fonte della bellezza-
sublime in sé, la bellezza-sublime a tutte le transentità la dà rimanendo
in sé, senza ricevere nulla in sé.
Platone non aveva condannato l’arte mimetica, mimetike techne , ma solo quella
che imiti il sensibile e non il modello intelligibile, o l’idea. Plotino
sostiene che l’ arte si sviluppi da un’idea presente nella transmente capace
di imprimere o transformare: l’arte non è più così imitatio
dell’ingannevole mondo delle apparenze sensibili, né subordinata alla
contemplanze di un’essenza metafisica e sovraindividuale, bensì è in sè
un’idea di bellezza sublime, o è la svelatenza del sublime-nella-bellezza:
una tesi Plotiniana destinata alle poetiche della sublatione platonica ,
per la transvedenza o svelatenza del transmito di Kalypso la
11. disvelatezza della sublatione sublime-nella-bellezza, quale transbellezza
in transestasy transtabile, diafanè, fluttuante sublazione, phyon o
dynon o transmorfia o transplendenza sublime o splendezza sublime in
sublatione transdelirante assentemente presente, o che si sveli solo
nell'infinito o nella transinfinitezza o nel senza-fine o nell'abisso
del senza-entità della transvedenza o che aleggi sempre entousiasta ,
nella sublatione sempre ab-scissa dell'essere-sublyme in transublimanza
o transexcelsa alterezza, quale svelatenza della bellezza-sublime o
sublime-nella-bellezza, o come disvelò Proklos la sublimanza quale
elevatezza o sublatione sublime della bellezza. Proclo o l'archegete
dell'ontopologia sublime Proklos per primo ideò la sublimanza quale
sublatione o alterezza della bellezza ideale, quale excstasi
excelsa della bellezza nel sublime o sublime nella bellezza, in un
sistema ancora ontotheologico ma che disvelò la sublazione sublime.
La trascendenza della sublazione transestetica è l' infinito sublime,
o transapeiron nell'archè, o trascendenza sublatione del dasein o
struttura ontotheo-logica del sublime: Sublazione sublime dell'
essere Divina khora o il nulla sublime al di là dell' essere bellezza
ideale, o il vuoto abissale quale nulla sublazione del nulla, quale
transpazialità in sublatione sublime o Divinità che c'è ma sempre
al di sopra o come l'al di là nel mezzo del dasein, o essere
sublime sublatione nella bellezza ideale. La trascendenza della sublation-
dasein transeleva, dà la transelevatezza dell'alterezza dell' essere, quale
Dasein-sublation sublime sempre al di là e al di sopra della bellezza
ideale platonica o kantiana, per essere sempre una sublatione mistica
che trascenda l'estetica del cielo e della terra, o del kosmo
quale armonia kosmetica. Proklos ideò la purezza della sublatione
cosmica quale trascendenza del dasein sublime quale trascendenza
della sublazione, o transublatione sublime sempre aldilà dei
modelli ideali della bellezza Platonica, o quale decostruzione della
mistica Platonica o della visione estetica dionisiaca. Proklos svelò
l'idea del sublime quale trascendenza dell'alterezza o della
sublazione mistica, per disvelarsi nella transfera cosmica, e
transformare anche la Divina bellezza, una tesi incredibile o inaudita
per un neo Platonico. Lì il sublime è sublatione come un grande
Daimon, che l'archegete Proklos immagina come una cosmica sublatione
dell'universo sublime.
La Trascendenza della sublatione è la transinfinitezza anche
nella profondità dell'essere abissale, o transinfinito sublime del
dasein-sublation , in una discendente spirale per essere l'essere di per
sé sublime sublatione che soggiorni nella bellezza ideale. Il Sublime
è in grado di tornare in se stesso, è sublatione transinfinitezza per
l'archegete Proklos, e se ritorna in se stesso è perfetto da sé,
soggiorna in sè o nella bellezza ideale, è l'essere in sublazione dell'
essere nel non-essere o nell'essere dell'entità o nel niente o nel
nulla. Essere la sublatione sublime dell'Essere: così parlò però
per prima Kalypso. Il transmito del sublime iniziò con la
transvedenza della sublatione sublime, quando tutti fuggirono dalla
distruzione o dalla katastrophè. Solo l'eroe della naufragranza
svoltò altrove, quale prima katastrophè sublime, verso il transmito
della Nympha Kalypso, la dea della bellezza sublime diafanè in
sublatione o la singolarità primigenia della transmusa del sublime.
Gli dèi della bellezza Olimpica o la dea della lucentezza o della
splendezza, desolati, disvelano la destinanza della naufraganza in un
isola boscosa quale ombelico di tutti i mari. Una dea sublime abita o
soggiorna nella transradura sublime figlia di Atlas, il mago o padre
della magia o dei miraggi sublimi. E' la transmusa della
transvedenza abissale che abita le profondità dell'isola di Ogigia, è
la Nympha del sublime o la Nympha Kalypso, è la dea dell' essere
sublime o Kalypso distesa nel mare sublime, con brezze ariose, oltre
l'oceano sconfinato, superiore, immersa nel mare e nella transonanza dei
gabbiani, sulle violette increspature dell'oceano. Là la Nympha Nello
spazio della transradura sublime interna accoglie l'eroe della
naufraganza, lei stessa la dea sublime, cantando con una bella voce,
12. una sublime armonia afenomenica o transonanza o transcordanza, alla sua
transvedenza, diafanè, transvisibile in una navetta dorata. L'ingresso è
diafanè malvarosa in transvedenza e profuma di cipresso, sotto gli
archi delle cave c'è una vasta distesa, o sublatione della
transpazialità, di giardini di vite: qui ha avuto inizio la vicenda o il
transmito della sublatione sublime, come le acque cristalline e violette
in diafanè, lì nella meraviglia per la transvedenza dell'essere sublime.
Kalypso la sublime dea si svelò quale sublatione faccia a faccia in
nobile alterezza, quasi estranea all' eroe della naufraganza, ma dentro
la singolarità quale sublazione transinfinita nell'archè: seduta
sulla riva o sulla transradura transpaziale abissale in transplendenza e
sublatione e pianse nel suo cuore con lacrime, sospiri, dolori,
doglianze. Kalypso la sublatione del sublime in transonanza e
transcordanza con l'ermeneuta Hermes, seduto in sedia lucente, iniziò a
interrogare o interpretate la dea della sublatione sublime: Quale è
la missione qui, Hermes, dio della bacchetta dorata? Lei è la dea della
sublime accoglienza o coniuganza sublime che consenta alle desideranze
delle sublationi sublimi con ambrosia, mescolata con nettare di
malvarosa. Kalypso la dea sublime della sublatione al Dio ermeneuta
Così si svelò: La dea Kalypso della sublatione sublime transradura
transpaziale abissale Ogigia, mondità sublime e subliminare e luogo di
vento e onda che transconcorda in transonanza. Dea sublime, notte-
tempo, dopo aver trascorso il giorno seduta sulla spiaggia rocciosa
sublime, e soggiornato in transcordanza con uno spargimento di
lacrime e angosce e doglianze in contemplanza transvedenza così parlò
Kalypso: Ascolti infelice eroe della naufraganza. Venga qui e prenda
gli strumenti di bronzo, tagli e costruisca in elevatezza, in modo tale
che si possa procedere nel nebbioso oceano. Io stessa le darò vestiti da
indossare e invierò un giusto vento che le consenta la sublatione sano e
salvo la salvezza, grazie alla sublime divinità. Le sue parole finì,
così parlò la sublatione sublime ed uscì rapida in volo: Dea della
sublatione sublime o dell'abisso sublime, così sconcertante e così
pericolosa. Sublimi parole della sublatione o così parlò Kalypso dal
sorriso sublime e carezzevole più solenne e più temibile e più beata
degli dèi, in seno nelle insenature abissali sublimi transinfinite
della divinità della sublime Dea Kalypso, mentre le sue ancelle
transversavano nettare e ambrosia. Kalypso la dea sublime della
sublatione parlò così. Allora, la mente è saldamente fissata nell'eterna
sublatione del ritorno? Và eroe della naufraganza e la gioia sublime
sia lì, al di là nella sublime sublatione. Così parlò Kalypso la
transmusa della sublatione sublime e affondò il sole e le tenebre, quindi
il piacere l'un l'altra con le Nymphe in lungo mantello argentato,
grazioso e delicato: un bel giro d'oro in cingoli sulla sua vita e una
sciarpa scivolò sulla sua testa. Poi transformò la mente dell'eroe della
naufraganza per la partenza. Lei gli donò una grande ascia di bronzo,
facile da esercitare, con doppia lama, bella e lucida, transportò di gran
lunga alberi ad alto fusto in piedi lì, torreggianti in abete bianco,
pronti per restare a galla facilmente in transequilibrio transtabile.
Kalypso diafanè sorgeva nella transplendenza, tornata ad essere la dea
dell'eterno ritorno del sublime, iniziò ad abbattere alberi. Quindi la dea
del sublime attraversò le transtringhe e li connesse in
transcordanza o in esattezza, in una armonia invisibile di coniuganze
sublimi transvisibili. Nel frattempo la dea del sublime transportò
frammenti di veli per le vele della navetta dell'eterno ritorno
sublime e la chiamò Lady Kalypso; bagnò e rivestì in dolci indumenti
profumati l'eroe della naufraganza e a bordo gettò un' altra e più
grande fragranza per un giusto vento caldo e gentile! Che cosa sarà di
me? Così parlò Kalypso: che cos'è che si dà nel giorno sublime?
che cos'è che si dà nel tempo sublime? che cos'è che dà i sogni sublimi?
che cos'è che dà l'universo sublime? che cos'è che dà la notte sublime?
che cos'è che dà le stelle sublimi? che cos'è che dà alle pupille il
sublime? che cos'è che dà il sublime? che cos'è che dà il mito del
sublime? che cos'è che dà il silenzio sublime? che cos'è che dà l'anima
sublime? l'essere sublime? essere assentemente presente nel sublime o
13. essere presentemente assente nel sublime? La transvedenza diafana
dell'essere sublime dell'essere o essere il sublime dell'essere o
essere sublime in essere? Tenera è la morte sublime, tenera è la
morte quando s'annuncia con le stelle sublimi, quasi fossero pupille
volanti del sublime. Oh quanti giorni ancora e poi il nulla sublime?
Si vedranno le pupille sublimi nella notte sublime, quando saliranno
al cielo quali stelle, oh le regalo il nulla sublime, perchè si
possa colmare d'infiniti baci, mah i sogni che aleggiano la morte
sono già giunti in punta di piedi, prima della fine dei tempi,
quando la follia approda al mattino, prima che la luna sublime eclissi
e il sole canti le lodi al cielo. Oh arriverò a sognare il vuoto
sublime, pieno di sublime, denso di sublime? Ah essere più
imprevedibile delle onde, più libera dei sogni, più lontana delle
galassie, quale essenza errante nell'universo del tempo sublime, ah
l'abisso sublime dei sogni ove ogni luce narra la transinfinità
sublime, quale essenza che possiede in sé l'indeterminatezza del
sublime. Nell'anno della morte e della creatività venne la dea del
sublime per l'ultima volta, nei secoli, tra un secolo, così parlò
Kalypso, avrà un quarto d'ora ancora soltanto e così nei secoli che
seguiranno: saranno transinfiniti quarti lunari sublimi per
transinfiniti secoli sublimi. Venne dalla bianca neve per la
naufraganza nel mare del sublime, ove è inebriante naufragare, per
l'ultima volta, nel secolo di un tempo sublime al tramonto, quale
splendenza sublime o quale archè dell'essere sublime o quale nuova
inizialità dell'esserci sublime, sì ma con chi? Poiesis sublime o
transpoiesis, come la dea del sublime nel deserto, come la dea nel
nulla sublime si svelò nella transplendenza, solo di sé ma non disse
nulla disvelò la sua misterica bellezza sublime. Ah solo un tempo
sublime ci dà la vivenza sublime, mentre gli universi si giocano
l'esistenza. Ah a volte la sera sublime viene d'incanto, senza la
transvedenza mondana, senza pace, senza terrore, senza volare. Si
ascolta la transonanza del sublime con il senso dell'attesa delle
parole dell'incanto, che fu sublime, in un epochè di dasein e di
morte. Lì si sogna la dea degli eventi sublimi, senza averla mai
vista, nè udito il fascino della sua transphonè, ma la si sogna
così come è in transvedenza: sublime, altera, fin al punto
d'infilzare i cuori con la luce dei suoi occhi e lasciare alla deriva
gli esseri della speranza. Sublime l'accolse morente, dopo la
battaglia e l'incontrò di notte alla luce degli incanti sublimi:canti?
Le chiese. Mai, rispose. Ah le stelle , non sono mai lì per
rispondere ai sogni sublimi dell'essere. Ah perchè c'è la
transvedenza stellare? Perchè c'è la transvedenza nel mondo? Perchè
d'improvviso, d'incanto, senza attendere né preghiere nè desideri? perchè
quando la luce scompare e le ali della notte paiono avvolgere ogni
orizzonte, ogni evento, ogni tempesta, solo allora la stella del
creato lancia al mondo la sua seducenza sublime e fa volare i sogni
nella transmente senza luce nè splendore? perchè l'altera si disvela
verso sera, quando ogni speranza del giorno è nulla e induce a pensieri
disperati e disperanti? perchè la stella è indifferente ai giorni a
alle notti e all'essere e alla morte? E appare solo quando la sua
intenzionalità lo desideri? Ah essere accolti nel genio sublime della sua
essenza e con sorpresa,
quasi fosse una guerra lampo: alle domande rispose con un sorriso
sublime e indicibile: chi credi che decida? La dea del sublime da
sola, giacchè è inizialità dell'erranza sublime: gli eventi sublimi
sono già nella transmente, perchè transinfinita e sempre oltre gli
altri genii. Ah volare oltre l'orizzonte per assistere all'evento
del sublime, ma la notte dissipa le sue ombre e le ali non
spuntano al calar del sole, forse sarà per un'altra sera, quando
l'atmosfera brillerà di nuovo con la luce sublime e l'incanto svelerà
all'essere i misteri sublimi del mondo, solo allora la dea del sublime
accoglierà la desideranza, perchè solo allora la dea sublime desidererà
salvarci. Oh già l'universo imbruna e aldilà del tempo scelto dagli
eventi i venti secolari trascorrono, col senso del sublime nulla:
14. prima? Chissà? Poi? Ci sarà? Forse la sua transvedenza diafana lascerà
credere d'essere lì per il nulla ed invece è con la testa nei suoi
pensieri e con la transmente nei pensieri della divinità sublime, con
il corpo nei desideri e con la transmente nei pensieri del nulla
sublime, del niente sublime ma mente sapendo di mentire, senza venire
al mondo, senza essere presente all'essere quale sublime transpoiesis
in estasi sublime, quale splendenza in estasi tra i sentieri che si
biforcano, l'invisibile presenza della divinità sublime s'eleva e
indica la via della sublime destinanza, aldilà sublime o
là nelle colline tra il mare e il cielo, lì la dea del sublime
offrirà i suoi doni all'essere che lasciò la sua vita agli inferi,
per svelare il sorriso della seducenza sublime, che riempì la
transmente, ogni attimo, dal fuggente al mai giunto in prossimità degli
eventi sublimi. Non c'è più la desideranza: è la flebile luce che
s'offre alla assurda essenza del bruciare per esistere. Ah l'estasi
sublime è svanita nel nulla, nel niente si vive una sola volta, la
prossima non ci sarà: né in cielo, né nel creato dell'evidenza ideale.
Ah l'estasi sublime che si lascia consumare piano, quasi fosse
prelibata delizia della notte sublime, la quale arriva in punta di
piedi e mai lascerà l'essere silente, con i suoi occhi splendendi più
delle stelle vicine o che brillano in lontananza siderale. Si desidera
allora aprire la porta ed uscire dall'incubo che assale ogni orizzonte
e lascia solo il nulla, quale unica consolazione della sera che arriva
prima del brillio stellare e si lascia andare alla deriva: non si gioca
più con la sorte, né si ascolta più la voce delle illusioni, si
ignora l'assenza assoluta, si mitiga il vuoto con il vento dell'evidenza
ideale, si lascia alle lusinghe il tempo necessario per sparire. Da
lontano si sogna le estati senza estasi, senza parole per parlare al
cuore più profondo degli universi e si chiede a chi lì vi abiti, per
quale ragione la luce abbia abbandonato la sua essenza estatica ed
ora opprima quale ferita della transmente? Ah come è sublime amare
quando si pensa al suicidio al mare, ah il tempo dell'esserci può
essere letale. Lì lunghi anni son trascorsi d'incanto sublime solo
per attenuare il risveglio: la sera sublime richiama le sue stelle e
la luce raccoglie le sue ultime transvisioni, per sparire e
riposare, ah dove andare? Se chi si vuol raggiungere ama il sublime
errare? Altrove? Là ove la voce non risuona mai nell'udito della
transonanza? E i transensi si perdono tra transinfinite varietà come
fiori senza profumi e lumi con la forma delle ombre sublimi? Addio ai
pensieri che giocano solo con le illusioni e lasciano all'incanto il
sublime: tanti anni luce saranno mitiche immagini sublimi? ah il profumo
della partenza è sublime o è intenso come quello del suo arrivo.
Sublime giacchè si sogna d'essere aldilà dei paradisi perduti per
delirare con il peccato e il senso dell'essere sublime, in un mondo
sublime che parlerà alla sera sublime e alla luna? Mai si saprà.
Con i raggi di luce sublime, unico regalo della dea della desideranza
sublime, la transmente naufraga nel tempo sublime: nell'essenza
dell'essere sublime, quale abisso ob-scuro sublime che scava dentro
l'exsistenza per colmare il niente sublime. Ah l'abisso sublime che
s'insinua denso d'oscurità, abitato dalla dea del sublime più atroce,
quale assenza assoluta dello s-guardo astrale o della transvedenza,
che male, ora, ma non vale, presto sarà diverso, lì nell'universo
sublime che non c'è più, nè mai più ci sarà, chissà? Lì la sera
sublime del dì della transonanza si ascoltano i passi della
transcordanza sulla catastrofe sublime, con i pensieri del corpo più
dolce dei sogni: solo lì tra la luna che s'imbruna e la sera sublime
del dì dell'evento sublime della splendezza, lì sorgerà quella luce
sublime che incanta anche la notte più buia e più tersa dell'anno
sublime: chi sparirà per primo? Forse chi apparirà tra un mito e un
sogno? O chi lancerà un sussurro più profondo d'un abisso sublime? Oh
la vertigine sublime dell'assenza com-prende i transensi e l'essere
sublime vacilla sull'orlo della voragine transinfinita e guarda il
nulla sublime abissale attante in deriva dell'universo: là ove è perso
ogni transenso e il sublime regna con l'assoluto. Ah ci fosse almeno
15. il tempo per osservare la fine dell'essere nella profondità sublime
abissale dell' essenza sublime con quella leggerezza che invita al
disincanto sublime , oggi non si sarebbe più qui a tremare per il
niente che s'inabissa nell'essenza dell'essere e lo riempie di sublime,
con la densità che rende estatica anche la bellezza terribile del
sublime: perchè la catastrofe sublime che tutto divora ora dimora nel
nulla sublime abissale. Lì là in fondo nell'abissale icona
dell'essenza del sublime o transvedenza diafana del sublime, là
nell'abissale catastrofe sublime in diafanè nell'essenza dell'essere
sublime abita sovrana. Ah l'angoscia sublime che pervade l'essere
sublime, quando il nulla precipita nell'abissalità e naufraga con
l'estasi sublime. Là lì si abita nel vuoto sublime catastrofico
che inabissa il transenso del niente sublime, il sommerso che inabissa
l'immerso sublime: è la catastrofe della transmorfia sublime che
capovolge l'essere e lascia prevalere il niente sublime. E' una
piccola increspatura che dà l'entusiasmo al nulla sublime, nella
transvedenza in luce diafana inabissando l'essenza della storia e il
transenso della storia, quale storia del transenso del sublime
nulla. Lì là ove abitano coloro che son morti per la dea del
sublime. Lì non c'è paradiso, né inferno, né limbo, né purgatorio
si abita il luogo del sublime in fiore: non è un luogo sacro
giacchè la dea del sublime li ha sacrificati, è una transtopia
d'attesa della divinità sublime o una transpazialità abissale sublime:
si è abbandonati lì per sempre e non si desidera l'eterno ritorno
nel mondo , né si aspira ad un altro mondo. La transvivenza
continua lì tra il colore e i profumi della dea del sublime che li
circonda con l'unica consolazione possibile: essere sublimi nella transtopia
sublime dell'essere sublime o nella transpazialità abissale sublime?
Perchè la dea del sublime li cura come se fossero in estasi abissale
sublime? Fiori sublimi tra fiori sublimi? Ah lì l'assenza invade la
transmente e la riempie di presenze simili all'assenza o al nulla
sublime. A niente giova pensare quale sarà la destinanza, in una
esistenza ove al nulla succeda il nulla, senza posa, né timore che al
transenso del niente prevalga una ipotetica salvezza. A cosa pensare
quando nulla è possibile per sedurre l'essere sublime? E' meglio
chiudere la transmente per precludere qualsiasi desideranza per placare i
dolori del senso del nulla sublime. Ancora un attimo e tutto
scomparirà e i ricordi saranno abitati dalle presenze fantasma parlanti
la lingua dei morti. Si spera d'accedere subito alle prossime stagioni,
senza attendere eventi che preannuncino già incontri nefasti. Alle volte
è possibile ascoltare la transonanza della voce sublime e lontana, ma
il transenso dei desideri è sempre rivolto verso altre stelle con la
transmente ancora densa di transcordanza di pensieri inutili e si decide
di lasciare a chi sappia meglio abitare il mondo, la gloria, la
destinanza. Mai più si sognerà l'essenza degli sguardi, mai più
s'ascolterà la transonanza della voce che chiama, perchè da sé non si
sente troppo desiderata, mai più il vuoto denso d'essenze sarà abitato dalla
luce generata dal nulla sublime abissale: ah dea del sublime, ah dee
perchè avete abbandonato l'esserci? Lì l'incanto c'è quando la
splendenza sublime si sveli e s'elelevi più bella delle meraviglie del
mondo, ignari del
perchè si lascia partire un soffio di desideranza che increspa ed
aleggia, d'improvviso l'immensità vacilla, barcolla, danza all'interno del
sublime transequilibrio ed ancora di più la transonanza incanta, quasi
ci fosse una transintenzionalità con il soffio della transvivenza: quasi
volesse danzare tra le onde sublimi in transcordanza. Ah mai
illusione balenò all'orizzonte più terribile e sublime: d'incanto così
all'improvviso ci fu la transmorfia sublime degli eventi: d'impeto
ammainò e riversò la sua essenza sublime nelle acque agitate e
tempestose: un immenso fragore s'udì in tutti i luoghi del globo e la
dea del sublime inabissò tracimando con moti ondosi altisonanti mai
visti, né uditi in transonanza transudita: quel che fu la più
transtabile che si conoscesse s-pro-fondò negli abissi con la sua
sublime transvivenza glaciale. Ah la catastrofe sublime: un soffio può
16. far capovolgere le immensità più eccelse, tanto da generare l'attante
della transmorfia sublime che farà naufragare l'esserci: è il soffio
dell'essere sublime che genera la catastrofe sublime per mutarsi in
essere abissale sublime. Ah il soffio di desideranza dell'essere sublime
si dà quale catastrofe sublime, prossimità del naufragare, quale
destinanza dell'essere per la morte sublime. Alla presenza dell'essenza
sublime della transonanza dell'incanto, al balenare del miraggio
sublime immenso e transinfinito l'essere sublime è in diafana
transvedenza quale estasi sublime, quale respiro che sente la
vicinanza del sublime, ma quel soffio farà vacillare l'immensa la
sublime e transinfinita esistenza glaciale. L'equilibrio fondante la
transtabilità dell'esistenza dell'essere sublime si svelerà oscillante e
transonante. Una transonanza transinfinitesima genera l'abisso sublime
ove l'essere sublime naufragherà: dall'incanto sublime alla morte
sublime: dal miraggio sublime al naufragio sublime. Ah l'abisso
sublime che si disvela nella sua ellittica curvatura sublime: si vive
solo la superfice del mondo trafitti dal raggio del nulla sublime ed è
subito morte sublime, l'essere sublime è solo sulla transvarietà
transferica trafitto dal raggio abissale sublime ed è subito sublime
abissale in diafana aldilà. La dea sublime distese le sue intime
essenze mentre disvelò al transtempo il suo essere nuda al mondo.
Ahah essere in nuce, ah essere in luce: lunghi anni sulle ali
dell'estate sono state le sole volte in cui la vita sorse senza
dinieghi né divieti. Ah le ore grandi come un secolo, ah le cose
piccole come galassie, si svelarono diafane in transvedenza animate come
nuvole d'un giorno assolato e solo, scorto dietro l'angolo della morte
sublime. Lì la sorte verrà ancora a spiegare la transmente, mentre
le nubi lanciano al mondo ombre colme d'attesa e di tormenti. Si
transente già la gioia che s'avvicina a passi lenti. Ma menti? Ah le
montagne viola o lillà, la notte sublime lì là in prossimità della
mondità con la velocità della destinanza, più rapida d'un uccello da
preda, prenda, prenda, predante la preda fuggitiva lì là, che al
fine si dà, giacchè non ce la fa. Si farà ancora in tempo a spengere
le luci prima del sonno dell'attesa e del riposo: denso di sogni ed incubi
e vuoti di mente. Lì è ancora giorno e il sole tarda a tralasciare,
sarà ancora preda della nostalgia della bella estate che si svela alla
sera sublime con l'abito delle stelle fisse, mobili, cangianti ma senza
tanti allori per piangere e per sognare: con la sorte oltre la morte
sublime. Avrò ancora sogni da vendere e gioie da acquistare, ma non
so più se c'è la diafana tranvedenza o se la luce segua ancora il
destino dei viventi o la nostalgia dei morti. Proverò ad essere
una tranvedenza con la sera dietro le spalle e la notte sublime e buia
quale transvivenza, ma sarà una nube nera come l'incanto della morte
sublime ad avvisare le ultime speranze con il fascino del nulla sublime.
Ahah udrò ancora il sole cantarmi le melodie dell'armonia afenomenica
della transonanza in diafana tranvedenza che lascia al mondo il mistero
dell'evento sublime, ma all'ultima ora la destinanza sublime sorprenderà
con la fantasia dei fiori e la luna da sola apparirà all'orizzonte
degli eventi sublimi: lascerà sognare senza fare del male: con la follia
sublime negli occhi: ah come è vuota la notte sublime senza i sogni
del transdicibile. Ora son trascorsi millenni luce e dell'attimo del
cosmo e dell'universo non c'è traccia: nulla, né del destino, né della
transvivenza così densa, così tersa, così casta, così vicina al nulla
sublime e senza fasti. Qui correrò ancora un'altra volta per
raggiungerla con le ali del destino sublime e l'ultimo raggio che
provenga dall'aldilà sublime e insegua senza sosta una luce sublime e
misteriosa e senza transenso, poi mi volterò ancora una volta per
vedere gli occhi di chi decise la sorte del mondo, prima che sia
fuori per sempre e transenta il transaudibile con la musica della
transonanza o la la transcordanza sulle note del nulla sublime, o con
i sogni sublimi abitati dagli occhi dell'essere sublime: lei è sublime,
è la risonanza della transonanza in transcordanza, amante del disordine,
in lei c'è la leggerezza ma anche la tristezza d'una nuvola a
primavera, lei è sublime amante della transvedenza, in lei c'è la luce
17. ma anche il buio atroce d'una nebbia subliminare, lei è sublime nemica
delle tenebre: è caotica come il sole, ma le piace il perielio sublime
di venere, non saprei bene se le piace la nostalgia della pace o
l'ira della vittima che tace, ma sublime lei è e sarà, non mi
sogni più, ho le labbra grosse da attraversare, la sera o al
mattino: non fa differenza, tanto ci sarà sempre chi avrà gli occhi
per ridere e lo sguardo finto metallo. Ogni sera al tramonto alzi
gli occhi al cielo e pensi: quando era sublime la mia giornata,
tant'è che non riuscivo mai a sapere quando il lunedì venisse, c'è,
ci sono? Sì, sì, ancora un altro poco ed andrò a dormire, sognerò gli
occhi tristi della sera e la luna sublime mi farà compagnia, col
raggio blu dell'estate e col raggio rosa dell'autunno, ma non mi sogni
più, non farà bene sostare sulle piazze di notte e cantare come i
grilli dei conventi e le sere passate ad urlare: dio, dio, non
molestare gli organi e i letti e le strane passioni dei gatti. AH
gli occhi di metallo lucido li ho visti una domenica pomeriggio in
vitro, in vetro, dietro le vetrate virtuali, ma non mi sogni mai
più, o i sogni sublimi non ci lasceranno più. Sublime è il
tramonto dei sogni: è il tramonto sublime dei sogni. Fra un poco
verrà la sera ed uscirai di qui libero come gli uccelli del mare
che vanno a pescare di notte il sangue blu, ma non ci sarà più.
Adoro ancora la sera restare a guardare la notte sublime e più buia,
con le stelle annoiate d'essere fisse e il creato che è lì che attende i
desideri dei nostri sogni sublimi. Ancora una volta e tutto sarà
scomparso sulla faccia della terra: non c'è più pioggia, non c'è più
luce, non c'è più un dio che produca un miracolo stanco o appena più
in linea con l'orizzonte e l'universo, ah mi sentii persa tra le
sublimi transcordanze come una gru a primavera, ma c'era il sole e
c'era il mare e a me veniva voglia di cantare le nenie da bambina,
quando l'età incrina e la soglia tra la vita e la morte torna a
vacillare. E' la transonanza sublime. Ancora un solo attimo e poi si
potrà morire: mi guardò per l'ultima volta con gli occhi più lucenti
della transfera del circolo polare artico , ma non si smosse dalla
destinanza. Subì ancora una volta la sorte avversa: aveva un diadema
con la veste più vaporosa della serata, di quelle che quando
ballano fanno vacillare il mondo e il cuore, e si inizia a tremare
come se si fosse sottozero all'equatore. Oh la musica era bella sì,
ma si cantava da folli, si suonava la transonanza dell'infanzia
maledetta e le vesti che volavano sublimi e senza senso, ma
quella notte sublime non si lasciò alla sorte il privilegio di fare le
scarpe. Capii all'improvviso che il tempo della giovinezza era pallido
e il tempo del sorriso già dietro le spalle dei vecchi platani d'un
giardino verde e rosa, blu e glicine, sublime lillà, lì là quando
sorgerà ancora il tempo della pazienza fuggitiva e secolare, quando la
sorte guarirà gli incubi che accompagnano la luce del giorno. Quando
verrà? Ora che non ci sarò più? Oh spinga, spinga forte: la
navetta dovrà tremare con la forza d'urto delle corazze e la
bellezza sublime degli sguardi di fanciulle prima che per loro sia
già sera o notte sublime e fonda: addio, addio, affondi pure
negli abissi sublimi del tempo, tanto non ci sarà mai
più chi le darà la luce sublime dell'inverno a sole spento, oh
mare, mare non mi lasciare di notte a naufragare, con le stelle
della notte sublime che guardano le volte del creato tutte le volte
che il loro sorriso si volge al passato, oh non gridi invano, tanto
gli astri sono tutti folli, oggi ti dicono che potrai trovare i
tuoi sogni nel cassetto, domani nel letto e un altro giorno ancora non
si sa dove o si speri o si spara. Oh attenda pure un altro anno,
tanto dovrà arrivare ancora con lingue piene di vento e la chioma
nera e china e bianca, come l'alba sublime, ah ci sono giorni in
cui la sera non arrivi mai e il tramonto duri il transtempo
transinfinito che serve per morire, nascere e rivivere in altri luoghi,
in altri mari, in altri mondi o in altri universi sublimi, senza
sentirsi persi, né tremanti di gioia o di paura, ma solo vuoti, soli,
come il sole nella transradura abissale della foresta sublime e
18. nera, nel cuore del continente più antico d'ansie e di timori sublimi,
come quando pare che non ci sia più niente da fare per restare
ancora in vita. No, non mi sogni più con la gioia sublime del
cuore e il sorriso perso per strada mentre si cercavano le viole.
Non è ancora giunto il transtempo in cui la notte sublime avrà lasciato
le sue spoglie alle stelle e vestirà la corolla con i fiori roridi di
pianto. No , non mi sento stanca: è solo il soffio della vita che
accompagna la notte sublime con il dolore della morte sublime e al
mattino fugge via, con la velocità dei sogni sublimi. E' sveglio?
sono le otto del mattino e la sua sorte sta partendo, non so più dove andare
ed ho una gran voglia di morire, ma fra poco sognerò di entrare in quella luce
che fin allora mi uccise tutti i sogni a occhi chiusi e a occhi aperti. Ma,
la prego, non apra, perchè è la morte che attende con l'arma bianca e nera
vicino al mare, oh no, no, non so soffrire, ma fra poco morirò e mai più la
rivedrò, la sogno sempre, sempre, oh come è dolce il tempo, oh come è forte il
vento, ma fermare non si può e dove andrà, non lo so, ma non si volti mai,
non si giri e ri-giri mai, giammai vorrò che i suoi sogni siano spenti come i
miei, non si fermi più. Sento già suonare. Quella porta è già aperta e il sole
del transinfinito già splende in altomare, mi vien voglia di gridare, ma la
mia voce non suona più, le mani e i piedi sono immobili, come il respiro, il
mio povero cuore non mi batte e ri-batte più ed il mitico corpo già si sente
giù, giù, giù fin nell'abisso, da dove non non si sale più su, sussù non
lasci, non lasci, ma non si fermi, continui almeno lei a sognare, ad occhi
chiusi o ad occhi aperti, tanto per sognare il sublime non serve guardare.
Oh mi spinge oltre quel tempo della vita mortale, lì ove le onde
fuggitive e stanche varcano le soglie dei sogni e sostano un istante
transinfinito per contemplare le bellezze sublimi lunari o lunatiche? Oh
si lasci guardare, è bella solo come il sole all'alba, che non guardo
mai, perchè mi piace di più sognare il sole tramontante, con i suoi
raggi sublimi ultraviolentiviola che volano da qui a lì senza il timore
delle distanze o degli ostacoli o delle remore o dei dinieghi . Lei ci
ri-penserà, si dà? si darà ? si sottrae, si kripta, si dekrypta, si
vela e si disvela, è la verità bellezza, la legge dura della
dolcezza del sublime, un nobile fenomeno della seducenza astrale, le
stelle son lì solo per farsi con-templare, guai a chi pro-getti la
prossimità, ikaro-docet? così la finirà di farsi del male da soli? così
parlò Kalypso prima del diluvio universale, niente male, aldilà delle
stelle e non solo quelle, ma di sola bellezza non si salva il mondo. Oh
non è così? Oh è dolce come il mare salato, ma di dolcezza si vive
una sola volta. Oh si regali un sogno sublime abissale o vuoto come
la grazia pregnante dell'universo denso d'incubi e di orrorose tragicità. Oh
faccia sognare il sublime della transplendenza per irradiare
l'intermittenza aurorale del miraggio boreale quale brillanza astrale, ma
di luci soffuse e terse si può anche perire o svenire, o sbranare
dall'eroina versus semidei.Ohh, oh si lasci affondare: è sublime come le
stelle, ma quelle non se ne stanno lì a guardare: son fisse, mai
fesse, ma fissate, replicanti, in armonia afenomenica transonante la
medesima melodia armoniosa e tediosa mormorante: domani, domani? sì, domani,
potrà annegare o volare, o morire o soffrire, ma non lasciare, non
lasci mai più, le stelle amano essere viste a distanza siderale, guai
a toccare il fondale universale, si può s-pro-fondare nell'abisso
sublime, senza mai più tornare tra l'aurora e l'infinito o
transinfinito: è finito? è già tutto irreversibile abissale? Oohh non
lasciare, anzi si lasci attraversare senza fiatare, come già si
lasciano oltrepassare i suoi occhi dalle intermittenze delle desideranze,
che danze! E' finita: con il sorriso sornione della perfida albione,
appena baciata dalla fortuna bendata, anzi cieca come la sua anima dis-
animata, che corre e fugge via, per non tornare mai alla deriva, strane
onde fuggenti, saranno le superonde della stranezza sublimi che spezzano
e frantumano la transpazialità -transtemporale, ma così difficili da
catturare dai miti sublimi? Quanti quanti ancora? Chissà, è
l'indeterminatezza sublime della stranezza, bellezza, che spro-
fondatezza. Ora e mai più non ha più senso ascoltare le voci degli abissi
sublimi della memoria dei ricordi diafani, non ha più senso alleviare con il
19. miele eterno l'eterno ritorno, sì ma dove? Si è soli con la
desideranza della morte sublime, ah si inveisce ogni volta , quando appare il
sublime ed abissale sguardo, non ha più senso spendere le lacrime della
noia senza ascoltare la voce dell'aurora: che sale saliente ogni volta che
l'esserci sublime muore. Ora ho anche io lasciato alle luci della
notte sublime il vago sopore dell'anima morente, in mente, ah verrà la
morte ed avrà gli occhi dell'eternità sublime. Si ascolta sempre la
voce dell'anima: in silenzio: senza il clamore dell'eternità sublime. No
non ci sono più sogni da vendere, nè vendette da sognare, nè ricordi
sublimi da regalare a chi viene e và soltanto per mostrare il volto del bene o
il volto del male o ambedue anfibologici, la sapienza consiglia di
sorridere, sempre, o per lo più ogni tanto: almeno quando la presenza della
transvivenza sfiora il fiore del tramonto sublime: chi rimpiangerà mai più i
giorni lontani dell'infinito ritorno del sublime? In un giorno di maggio ci fu
l'inizio della fine: una sola volta vidi volare la luce dell'eternità , quando
la sera svelò lo sguardo della morte sublime, con gli occhi sublimi della
divinità: non c'è più quella sera rischiarata dalla voce luminosa della
tempesta sublime e perciò perfetta, non c'è più tempo per sognare una
luce antica e amica che ri-veli il transenso dell'essere e, o, la deriva
dell'infinito transinfinito ritorno che mai, se mai, verrà senza arrivi e senza
partenza, ma solo una vaga presenza, come la luce sublime dei suoi occhi di là
, dall'abysso infinito che mai lascerà, libero d'essere simile ai sogni
pensati nel buio della notte sublime. Non ha più senso ascoltare il colore dei
suoi occhi, se la sera la noia assale ed invade la memoria sognante, nel vuoto
spazio della notte sublime c'è il nulla sublime che canta con la voce
della seducenza astrale in transonanza: solo la transcordanza della morte
ci può salvare, nel vuoto eterno del nulla sublime, una sola transonanza
che canti: una canzone in transcordanza: su, sussù, non tremi, le stelle
non stanno lì solo a guardare, la dea del sublime non ci ha abbandonato abita
lì là in un campo di ogigia, la xhorà del sublime, lillà in un campo di
ogigia la xhorà sublime abita Kalypso la sublime dea della diafanè,
lì là ove la dea si getta in transplendenza in un campo, in una
transradura fiorita di lillà , di ogigia la transpazialità abissale del
sublime, lì scende in campo insieme all'eroe della naufraganza, là in
una transradura luminosa in transplendezza di ogigia, la xhorà lillà.
L'essere sublime si getta sul campo di ogigia la xhoràlillà, lì là la
ricamata seducenza della dea del sublime si svela e disvela nella
transcordanza sublime che seduce la dea Kalypso-lillà , in una transradura
sublime fiorente di ogigia la sublime xhoràlillà, lì là ove l'essenza
della dea sublime si getta, si dà , sì, sissì, la rugiadosa transradura
sanguigna, ruggiosa, brillosa, luminosa, transplendente, seduce lì la dea del
sublime in un campo di ogigia la xhoràlillà, lì là si disvela l'aletheia
sublime, la verità sublime si svela in una transradura di lillà , l' essenza
della dea sublime si svela sul campo, si dà in campo lì là, sì in quella
divina transradura sublime il padre o la madre sono figli dell'essere
sublime, o sono figli di se stessi, la madre è figlia dell'essere sublime,
o la madre è figlia di sè, così come iddio è figlio di se stesso o il dio è
figlio dell'essere o la dea madre è figlia di se stessa o la madredea
madreperlacea è figlia dell'essere sublime: la natura della dea sublime è
figlia dell'essere
sublime, la physis sublime della divina è figlia di sè e si dà da sè ,
sì, si svela da sè , si getta da sè, si pro-getta da sè in un campo di lillà ,
si fonda da sè in una transradura radiosa in transplendenza diafana di ogigia
xhoràlillà lì là. Ah essere figli della transradura sublime vuota, sgombra,
libera, disertata,annullata, annichilita, svuotata, diradata, diafana in eterna
diradanza e transplendenza, figli della transpregnanza sublime della
divina splendenza, figli della sua desideranza sublime, figli della sua
ontogenesi o dell'essere sublime transpregnante che si dà da sè o dà sè
o dà la transpregnanza all'essere sublime. Ah la fanciulla
transpregnante dell'essere sublime che dà luce e dà alla luce figli dell'essere
sublime pregnante, o dell'essere sublime in estasi sublime in un campo di
ogigia la xhoràlillà, lì là solo la dea del sublime ci può creare.
Ah essere disvelanza sublime della transmonade vuota in exstasy
sublime, quale deliranza che danza nella diradanza sublime dell'aletheia
20. dell'essere sublime, senza il nulla, senza altri dei, né altri eroi,
né entità o superentità, solo il suo evento sublime che si dà: viene
in sogno l'evento sublime della dea sublime che si dà nella diradanza
che danza con l'imago dell'eternità transvedenza. Viene in sogno con la
luce dell'eterno ritorno della transvedenza, all'alba di un altro
giorno sublime con solo un ultimo desiderio nei pensieri, ma non
viene mai in mente, né oggi né mai. Lì i sogni si svelano con lo
sguardo della diafana transplendenza del sublime nella bellezza, o
dell'essere sublime nella bellezza dell'ente ideale, o con la
luccicanza sublime dell'exystenza senza presenza, o solo con l'assenza
sublime, mentre sussurra sempre ai transensi di svelare solo l'imago
della diafana transvedenza: tanto per la ricerca del tempo
dell'eventuale ritorno c'è sempre innanzi l'infinitezza o la sublime
transinfinitezza. Ho solo un sogno da raccontare, ma non lo svenderò
per qualche virtù virtuale, ho troppi sensi nascosti e silenti e
inauditi e indicibili: forse un giorno aleggerà nella mondità la sua
eterna presenza, ma è già sera, è già troppo tardi per credere ancora
alle fabule con o senza dormienti, senza sogni. Una sola volta, se mai
ci sarà, forse verrà la dea del sublime con in seno un sogno senza
senno, insensato, ma non ci sarà più il tempo per sognare l'imago
imaginaria degli eventi, giacchè non c'è più il tempo imaginario
dell'imago eventuale. A nulla pensa il nulla sublime che sogna o
immagini l'evento sublime del suo infinito ritorno dall'abisso animato,
ove la luccicanza dell'evento sublime si dà, senza nulla chiedere,
sino al terminale dei nostri sogni insonni salienti abyssali, come
una kuspyde sublime imaginaria che attrae il chiasma eventuale, ahhh
l'evento sublime dell'essere chiasmale, sublime interattanza
dell'interagenza kuspydale, ewentuanza sublime, l'essere sublime s'eventua
da sè, senza la legge che non c'è, senza il translogos che non
c'era, senza il dio che mai ci sarà. Ah l'essere sublime
s'eventua aldilà del dio che non c'è più, ah l'essere sublime si
dà luce da sé, senza il dio del bene e del male che non c'è
mai più, ah l'essere sublime s'eventua aldilà del bene e del male
che non c'è più. L'essere della sublimanza si dà alla luce da
sé, aldilà del dio dell'eterno ritorno che non c'è mai più. Ah
l'essere sublime si dà luce e si darà alla luce aldilà del tempo
che non c'è, aldilà del tempo dell'eterno ritorno che non ci sarà
mai più. Madre sublime della sublymanza, oh eventuanza sublyme nei
suoi occhi c'è l'essenza della nostra morte eterna, non saprei come
e senza un perchè, né saprei come mai la notte sublime si nascose
nel letto delle nuvole e si rivelò all'alba con il raggio di luce
sublyme di un tempo che fu e che sarà: oh quante volte gli
occhi hanno visto l'invisibile sublyme senza scorgere la disvelanza
sublyme dell'essere? A chi si rivolga il tempo quando pensi alla
destinanza e giochi con le sorti degli universi? La dea sublyme
non gioca mai con la mondità, ma soffia le sue auree sublymi nei
pensieri delle stelle che mai guardano a ieri, ma illuminano i
sentieri della destinanza sublyme dell'essere. Madre della sublymanza
ed eterna eventuanza che guardi e contempli senza parole e getti
e lanci i segni degli ewenti sublymi della destinanza senza
deklyni, come il volgersi dell'eventuarsi astrale degli immensi ed
infiniti universi, né replicante o klonante come le stagioni del
cuore della natura, o le intermittenze sublymi della notte o
del giorno in disperanza disanimata della destinanza della sublatione
sublyme. Ma solo lì la singolarità sublyme dell'evento dà alla
luce la destinanza dell'excstasy sublyminare che dagli abyssi sublymi
sorge, si dà in risplendenza, si ewentui quali luci della vivenza
sublyme delle aurore senza più le scorie di ieri e senza più le
pre-visioni del domani: oh madre sublyme della destinanza dia
all'essere l'ewentuanza o l'invisibile sogno sublyme, affinchè
l'esserci possa raggiungere le lontananze sublymi delle luci boreali
e naufraghi nel sublymynare abysso degli ewenti waghi, ewanescenti ma
pregnanti di miraggi della desideranza sublyme. AH ascoltai la
sera sublime con i pensieri rivolti verso le veglie ed ora si è qui