Escursus delle origini della Dieta Mediterranea, partendo dagli studi di Ancel Keys, condotti a Nicotera negli anni '50, fino alla sua valorizzazione come modello di sostenbilità ambientale, culturale, sociale ed economico
2. Stretta relazione con la cultura greco-romana , identificabile meglio
con la Magna Grecia dell’VIII secolo .
Le antiche abitudini alimentari greco-romane sono molto aderenti al
sistema alimentare denominato Dieta Mediterranea, così come
venne formulata dal suo primo mentore, Ancel Keys, nel 1957
Dieta Mediterranea: è costituita da interconnessioni, osservazioni ed
esperimenti avvenuti nel corso di secoli e di cui furono protagonisti
pescatori, colonialisti, pastori, artisti, schiavi, navigatori,
commercianti, in costante movimento nel Bacino del Mediterraneo,
che, navigando da una costa all’altra, portarono la loro cultura in
nuove terre, creando nuova conoscenza
• La Dieta Mediterranea è quindi il riflesso di una cultura orale che è
stata trasmessa attraverso centinaia di generazioni.
2
LE ORIGINI DELLA DIETA
MEDITERRANEA
3. 3
L’originaria parola greca ‘diaita’ è traducibile come ‘dieta’, ma
essa non si riferisce solo ad un determinato regime alimentare,
quanto piuttosto ad un bilanciato stile di vita
Ancel Keys, precursore della fisiologia della nutrizione,
scoprì in effetti che a Creta i pastori risentivano di un rischio
cardiovascolare molto basso. La sua ricerca , in effetti,
condusse a comprendere ed a provare come le abitudini
nutrizionali giochino un ruolo essenziale nel mantenere sane le
funzioni cardiache.
In effetti, per 180 giorni, ogni anno, i pastori cretesi si
astenevano dal consumare carne rossa, formaggio e uova,
attenendosi così alle prescrizioni alimentari della religione
ortodossa
4. Ancel Keys fondò nel 1949 il Laboratorio di Igiene presso
l’Università del Minnesota.
Il merito di Keys fu quello di provare empiricamente la stretta
relazione che esiste tra accumulo e dispendio di energia e
metabolismo a riposo .
Attraverso questa indagine, Ancel Keys potè identificare la
concatenazione di eventi fisiologici che portano inzialmente
all’obesità e successivamente ad una serie di patologie
croniche degenerative
4
IL MERITO DI ANCEL KEYS
5. I test condotti da Ancel Keys tra gli anni 40 e gli anni 70 hanno
dimostrato che la giusta combinazione di cibo permette al
nostro corpo di acquisire componenti antiossidanti, che giocano
un ruolo decisivo nel controllo delle malattie degenerative
croniche (Morbo di Alzheimer, per esempio) e nella prevenzione
dei disturbi metabolici (obesità)
Un corretto modello alimentare deve quindi prevedere, secondo
Keys, che:
il 12-15% dell’energia deve provenire dalle proteine,
tra il 25 ed il 30% proviene dai lipidi
la parte rimanente dai carboidrati5
I TEST SCIENTIFICI
6. Al fine di provare le sue teorie, Keys partì da un semplice
confronto: il numero di decessi per patologie
cardiovascolari in uomini tra i 50 ed i 60 anni, negli USA era
praticamente quasi doppio rispetto alla stessa campione
dei Paesi del Mediterraneo del Sud. Come mai?
Fu così, che Ancel Keys, nel 1957, creò un equipe di medici
avente lo scopo di verificare e confrontare i dati inerenti
l’assunzione di cibo in alcune località del Mediterraneo in
cui fosse ancora molto forte una cultura alimentare basata
su pesca ed agricoltura e che non subisse contaminazioni
di usi alimentari non propri: Pioppi (Cilento), Nicotera
(Calabria), Heraclion (Creta).
6
THE SEVEN COUNTRIES STUDY
7. Le Nazioni, coinvolte nel progetto, oltre all’Italia e Creta,
furono:
Grecia e Jugoslavia (Mediterraneo):
Giappone, Finlandia, Paesi Bassi e USA (Non Mediterraneo)
7
SEVEN COUNTRIES STUDY(2)
8. OLIO D’OLIVA
CEREALI
VERDURE
LEGUMI
FRUTTA
SPEZIE ED AROMI
PESCE
Formaggio
Vino
Uova
Carne rossa
8
LE PIETRE MILIARI DELLA DIETA
MEDITERRANEA
11. I risultati furono i seguenti, nelle coorti italiane/mediterranee:
L’assunzione di cereali (soprattutto pane) era molto alta;
Verdure, legumi e pesce erano alternati giornalmente e non
consumati come primo e/o secondo piatto (piatto unico)
Vino rosso – 1 bicchiere a pasto
Formaggio e carne rossa: una volta alla settimana
I RISULTATI:
I casi di attacco cardiaco erano molto bassi ed erano quasi
totalmente sconosciute le malattie legate al metabolismo
11
I RISULTATI
12. EAT WELL, STAY WELL (‘mangia bene, stai bene’) è il titolo del
volume nel quale viene riassunto il lavoro di Ancel Keys
inerente il ‘Seven Countries Study’
Nella prefazione, egli evidenzia subito che alti dosaggi di
colesterolo e di grassi nel sangue sono i più temibili
responsabili di problemi cardiaci, ma che questi possono essere
prevenuti adottando una dieta salutare
In particolare, Keys intende convincere che l’adozione della
Dieta Mediterranea da lui consigliata non è mai un sacrificio,
bensì una grande ricchezza di sapori variegati e gustosi
12
EAT WELL, STAY WELL
13. -combinazione di prodotti locali
-metodi di cottura locali
-varietà di prodotti stagionali
-esercizio fisico
-clima favorevole
- piacere della socializzazione
-celebrazioni delle tradizioni
-condivisione del cibo e dell’ospitalità13
LA DIETA MEDITERRANEA E’
UN MODELLO DI VITA,
non un sacrificio!
Perchè costituita da elementi che dovrebbero sempre appartenere al vivere quotidiano
15. MAI fu creato dal Dr. Fidanza ed il Dr. Alberti (Università Tor Vergata,
Roma), allo scopo di determinare come un qualsiasi cibo o prodotto si
allinei o no ai canoni della Dieta Mediterranea:
% di energia derivante dal consumo di dolci e
prodotti animali
MAI= -----------------------------------------------------------------------------
% di energia derivante dal consumo di carboidrati e
da protettivi
15
INDICE DI ADEGUATEZZA
MEDITERRANEA (MAI)
16. Carboidrati: pane, cereali, legumi, patate
Protettivi: verdure, frutta, pesce, vino rosso ed olio d’oliva
Prodotti animali: latte, formaggio, carne uova, grassi animali
Dolci: biscotti, torte, zucchero e bevande zuccherate
Più basso è il risultato, maggiore è l’aderenza alla dieta mediterranea
Sfortunatamente, in anni recenti anche i Paesi del Bacino del
Mediterraneo hanno subito l’effetto della globalizzazione e dell’adozione
di abitudini alimentari che favoriscono il consumo di molti grassi animali.
Queste abitudini errate sono la principale causa delle cosiddette ‘malattie
del benessere’
16
MEDITERRANEAN ADEQUACY INDEX
(MAI)
17. Troppe calorie, provenienti da zuccheri raffinati e carboidrati
Troppe proteine, provenienti dalla carne
Troppi grassi saturi, provenienti da grassi animali
Carenza di legumi, di fruttafresca /verdure
Poco pesce
Scarsa attenzione alla qualità del cibo
Vita sedentaria
Inquinamento
RISULTATI: Obesità, alte percentuali di colesterolo, patologie
cardiache, demenza, diabete
17
La dieta ‘comune’ nel mondo
occidentale
18. La dieta del Mondo Occidentale si basa su comportamenti pro-
infiammatori, che hanno determinato un aumento drastico di
malattie neurodegenerative
Questo comporta un corrispondente aumento di costi
familiari , sociali e medici, a causa della costante esigenza di
assistenza verso coloro che, sebbene malati, possono godere
di un’aspettativa di vita piuttosto lunga
UN FALSO CONCETTO DI BENESSERE
a18
19. Cercate di seguire gli insegnamenti della Dieta Mediterranea
Mantenete un orario per i Vs. pasti: non mangiate in qualsiasi
momento in cui abbiate fame!
Fate esercizio fisico, almeno trenta minuti al giorno
Ogni volta che potete, cercate di non usare auto o ascensore,
ma le Vostre gambe!
Non fumate
Bevete vino rosso, ma con moderazione!
State sempre attenti al Vostro peso
19
MODERAZIONE!
20. Mangiate fibre e pane integrale. Evitate dolci e farine molto
raffinate.
5 porzioni giornaliere di frutta e/o verdura
Moderate il consumo di latte intero o di carne rossa
Usate olio extravergine di oliva sia per friggere che per condire
Sostituite la carne con pesce e legumi
Bevete acqua ed evitate bevande gassose
Preferite sempre cibo di stagione e fresco
Abbassate le temperature di cottura più che potete20
PRENDETEVI CURA DI VOI STESSI
21. *Nel 2010 la Dieta Mediterranea è stata inclusa nella lista del
Patrimonio Intangibile dell’Umanità UNESCO. E’ riconosciuta
come eccezionale ed universale in termini di contributo culturale,
storico e sociale all’umanità.
*E’ un sistema complesso di conoscenze e di pratiche trasmessi
da generazione a generazione, il che alimenta il dialogo
interculturale.
*Italia, Spagna, Grecia e Marocco hanno il compito di mettere in
campo energie volte a salvaguardare ed a trasmettere i contenuti
e la consapevolezza della Dieta Mediterranea.21
UNESCO
23. La D.M., per la sua profonda valenza culturale, poggia su alcuni
elementi cardini, che stanno alla radice della vita umana, del
benessere e del vivere sociale:
- Rispetto verso il territorio e consapevolezza che i prodotti per
la propria sopravvivenza originano qui, in cicli stagionali
rispettosi dello scorrere del tempo.
- Rispetto del tempo: è l’ingrediente principale per ogni ricetta
ben riuscita;
- Apertura alla biodiversità ed all’introiezione del nuovo : le
tradizioni gastronomiche si trasmettono con varianti ed
aggiunte, nuove manipolazioni da madre in figlia, da nonna a
nipote. Il piacere del rinnovamento è essenziale (I)23
LA METAFORA DELLA D.M.
24. 24
- il piacere della convivialità.
Plutarco affermava ‘ci si siede non per mangiare, bensì per
mangiare insieme’ . Lo stare insieme, preparando e condividendo
il cibo, la tavola, le parole…
Il celebrare insieme ricorrenze o traguardi, il socializzare,
permette di rendersi sensibili all’altro, alle sue esigenze, alla
possibilità di raggiungere scopi ed obiettivi condivisibili, ognuno
in base alle proprie peculiarità ed energie.
- Il rispetto verso l’ambiente: vivere la D.M. significare non
sprecare pressochè nulla, perché le quantità di cibo sono giuste
per il nostro fabbisogno, pochi scarti e scarsi consumi energetici.
25. - Il benessere fisico e psichico: con la D.M. abbiamo il necessario
per vivere e per star bene. Il nostro corpo non necessita
esagerazioni né eccessi. L’attività fisica quotidiana ma non
stressante è sinonimo di buona salute.
- Moderazione con il prossimo e rispetto delle regole condivise,
quindi
MODERAZIONE E RISPETTO sono le parole d’ordine della
Dieta Mediterranea
25