In questa presentazione analizzo le principali obiezioni fatte dalle PMI quando viene loro proposto di adottare soluzioni Open Source, i "comportamenti a rischio" che possono far fallire i progetti di migrazione all'Open Source e generare sfiducia verso di esse, ma anche quali sono i vantaggi per le imprese che riescono ad adottare con successo soluzioni Open Source.
2. La tecnologia come strumento di risparmio
L'innovazione tecnologica rappresenta sempre più
un elemento fondamentale nel determinare la
capacità competitiva delle imprese, anche se di
piccole dimensioni.
Risulta infatti sempre più evidente come le nuove
tecnologie rappresentino uno strumento
importante per fronteggiare in maniera efficace le
pressioni concorrenziali a cui le imprese vengono
sottoposte dai mercati.
Ma come le tecnologie sono utili alle imprese?
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3. La tecnologia come strumento di risparmio
Alcuni modi sono i seguenti:
• Rendere più rapido ed economico l'accesso alle
informazioni
• Facilitare la comunicazione, sia interna sia esterna,
verso clienti e/o fornitori
• Abbattere le barriere geografiche e temporali
• Semplificare ed ottimizzare le procedure legate
alle diverse funzioni aziendali
• Favorire il flusso di informazioni e la coesione tra le
funzioni aziendali
Ma soprattutto la tecnologia è un'efficace strumento
che consente di risparmiare.www.gianlucavaglio.net
4. Soluzioni Open Source in Azienda
Le imprese italiane si trovano quotidianamente in condizioni
che le costringono ad operare contenendo la spesa e
perseguendo la massima efficienza negli investimenti.
Le soluzioni IT basate su software Open Source hanno
raggiunto da tempo la maturità e la qualità tecnologica
necessarie per competere con successo con i migliori sistemi
proprietari. Sono soluzioni che garantiscono mediamente
minori spese di avvio (la licenza può essere acquisita senza
costo) e nel caso delle soluzioni più diffuse la massima libertà
nella scelta del fornitore.
Ecco perché sono in continua crescita le aziende, anche di
grandi dimensioni, che adottano soluzioni Open Source. Anche
la Pubblica Amministrazione considera da tempo con un occhio
di riguardo l'adozione di soluzioni Open Source.
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5. Obiezioni all’Open Source
Nel considerare l’adozione di software Open Source
emergono spesso da parte di chi deve prendere la
decisione finale le seguenti obiezioni:
• È gratis, quindi di scarsa qualità.
• È difficile cambiare le abitudini degli utenti.
• Chi mi fornisce l’assistenza?
• Il marchio del produttore è una garanzia.
• C’è troppa offerta e scarsa documentazione.
Analizziamole una per volta.
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6. Risposta alla prima obiezione
È gratis, quindi di scarsa qualità.
Il fatto che il software Open Source possa essere ottenuto
gratuitamente e la difficoltà a comprendere un modello di
business non basato sulla vendita di licenze sono all’origine del
falso pregiudizio che la sua qualità possa essere scarsa.
I fatti dimostrano invece che nella maggioranza dei casi la
qualità del software Open Source è all’altezza di quello
proprietario, quando non superiore.
Benché questa obiezione sia meno diffusa che in passato, non
è così raro che qualcuno vi si appelli.
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7. Risposta alla seconda obiezione
È difficile cambiare le abitudini degli utenti.
Questa obiezione si sente molto spesso ma in realtà nasconde
semplicemente una resistenza generale al cambiamento.
Anche se non è semplice cambiare le abitudini di lavoro,
bisogna dire che questo problema non riguarda
esclusivamente il software Open Source. La stessa
considerazione vale per qualsiasi cambiamento di software
(proprietario o meno), talvolta anche tra una release e l’altra
dello stesso software.
Tra l’altro le abitudini di lavoro possono cambiare anche per
esigenze organizzative o per altri motivi, senza contare che
talvolta gli utenti si adattano al nuovo meglio di quanto si
pensi.
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8. Risposta alla terza obiezione
Chi mi fornisce l’assistenza?
Questo è uno dei motivi che principalmente frena l’adozione di
soluzioni Open Source in azienda.
In effetti rivolgersi alla community e ai forum di discussione
richiede competenze tecniche che l’azienda può non avere.
Diversi progetti Open Source sono portati avanti da aziende
che offrono supporto e servizi professionali così come avviene
per il software proprietario.
Anche quando il progetto non è portato avanti da un’azienda,
per la maggior parte dei progetti attivi esistono consulenti e
aziende che mettono a disposizione le loro competenze per
fornire un supporto tecnico adeguato.
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9. Risposta alla quarta obiezione
Il marchio del produttore è una garanzia.
Una obiezione, spesso non direttamente confessata, è
rappresentata dal fatto di dover abbandonare un marchio noto
per affidarsi ad un fornitore anonimo.
Questa la dice lunga sugli effetti della pubblicità e mette in
luce la mancanza di coraggio e talvolta anche di competenze
nella valutazione di un software da parte di responsabili IT che
vedono nel marchio noto un alibi per le loro scelte.
In altre parole, se il responsabile IT sceglie un prodotto di un
fornitore blasonato e qualcosa va storto, può sempre dire di
non aver fatto una scelta avventata in quanto si era rivolto al
top dei produttori.
Ma cosa dire se si sceglie un prodotto anonimo e viene fuori
qualche problema?
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10. Risposta alla quinta obiezione
C’è troppa offerta e scarsa documentazione.
Effettivamente molto spesso esistono più soluzioni Open
Source per la stessa tipologia di software quindi è facile
disorientarsi di fronte a numerose soluzioni alternative.
Inoltre, spesso le community che gestiscono il progetto non
badano troppo al marketing preferendo concentrarsi sugli
aspetti tecnici.
Ma ciò era vero più nel passato che non oggi.
Sono diversi i software Open Source che vengono gestiti in
un’ottica più di prodotto che di progetto.
In ogni caso, fare affidamento su un consulente per colmare le
lacune informative di un progetto Open Source spesso è molto
più utile di mille brochure.
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11. Comportamenti a rischio
In realtà, più che di rischi legati al software in sè si
deve parlare di “comportamenti a rischio” che
possono far naufragare un progetto di migrazione
verso il modello Open Source:
• Mancanza di un’attenta analisi.
• Fare a meno di intermediari IT.
Analizziamoli una per volta.
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12. Mancanza di un’attenta analisi
Prima di adottare un qualsiasi software è opportuno fare
un’attenta analisi delle proprie esigenze ed una comparazione
tra i prodotti candidati.
La valutazione di un software proprietario spesso è guidata da
una figura commerciale (quindi non sempre del tutto
obiettiva). Nel caso di software Open Source la valutazione
spesso viene fatta in maniera autonoma concentrandosi più sul
risparmio che sulle caratteristiche.
In mancanza di una corretta valutazione delle proprie necessità
si rischia di trovarsi ad adottare un software che dopo qualche
tempo potrebbe creare qualche problema.
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13. Fare a meno di intermediari IT
Una delle caratteristiche del software Open Source è la sua
facilità di reperimento. E’ facile scaricarlo da Internet e
metterlo subito alla prova senza registrazioni, senza richiedere
chiavi di attivazione o roba del genere.
Questo potrebbe far pensare a prima vista che un’azienda può
fare a meno di intermediari (consulenti) e gestire da sé le
problematiche di installazione, configurazione ed anche
eventualmente di sviluppo. Anche la risoluzione di problemi
può essere fatta interagendo autonomamente sui forum.
Questo è fattibile, a patto di averne le competenze. In caso
contrario, l’apparente semplicità iniziale potrebbe trasformarsi
in un incubo e generare quindi sfiducia nei confronti dell’Open
Source.
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14. I vantaggi dell’Open Source
• Nessun costo di licenza: a prescindere dal numero
di PC utilizzati
• Riutilizzo dei computer obsoleti
• Continuità di utilizzo (il codice sorgente sarà
sempre a disposizione)
• Assoluto controllo dei propri dati
• Sicurezza (il codice sorgente è liberamente
accessibile)
• Indipendenza dal fornitore
• Integrazione con qualunque sistema informatico
• Rilascio rapido degli aggiornamenti
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15. Rivolgersi ad un consulente
tecnologico
Adottare all'interno della propria azienda soluzioni
Open Source consente di risparmiare innovando.
Ma trovare la soluzione più adatta alle proprie
esigenze e obiettivi richiede di avere delle
competenze che non sempre è facile reperire
internamente e avvalersi di società di consulenza
esterne a volte rischia di ridurre notevolmente i
margini di risparmio.
Per questo motivo può convenire rivolgersi ad un
Consulente tecnologico.
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16. La figura del consulente tecnologico è quella di un
professionista che raccoglie in sé diverse
competenze e riesce a combinarle fra loro in
modo da proporre la soluzione più efficace.
Il suo compito è quello di comprendere il contesto
in cui si troverà ad operare ed insieme ai
responsabili dell'impresa individuare la strategia
più corretta da seguire per raggiungere gli
obiettivi prefissati.
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Consulente tecnologico
17. Perché rivolgersi a un consulente tecnologico
• E' più economico di una società di consulenza, la quale
tende a proporre progetti su cui coinvolgere il maggior
numero di suoi professionisti
• Viene coinvolto solo per il tempo necessario e solo
sulle attività che non si possono o non si vogliono
seguire direttamente
• Consente di non distogliere l'attenzione dell'impresa
dal core business
• Si tiene costantemente aggiornato sui nuovi trend
tecnologici
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18. Grazie per la Vostra attenzione
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