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Salute e
Prestazione



   Salute & Prestazione   1
Riferimenti
•   Nota a cura di Gianni Marchetto (ex operaio FIAT Torino, ex
    funzionario FIOM alla Mirafiori)

•   Cell. 327.4261845 – 011.2078531

•   E-mail marchetto.gianni@gmail.com

•   Blog http://associazioneesperienzamappegrezze.blogspot.com/

•   http://www.facebook.com/marchetto.gianni

•   Per maggiori informazioni guardare la nota
    Salute e Prestazione

                          Salute & Prestazione                    2
Salute e Prestazione
• A proposito di
  Pomigliano;

• La filosofia del WCM
  (World Class
  Manufacturing) e il
  sistema Ergo-Uas;


                   Salute & Prestazione   3
Cosa dicono di se
  i giapponesi




     Salute & Prestazione   4
La filosofia del WCM (e dei giapponesi)
La fabbrica a 6 zeri:

•     Zero stock;
•     Zero difetti;
•     Zero conflitti;
•     Zero tempi morti;
•     Zero tempi di
      attesa;
•     Zero cartacce;

                     Salute & Prestazione     5
Il modello giapponese

“un sistema che
tenta di strizzare
acqua da un
asciugamano
asciutto”

              Salute & Prestazione   6
Le mansioni degli operai
Ogni mansione operaia si può dividere in perdita e
   lavoro:

•   Perdita: i movimenti superflui e ripetitivi che
    devono essere eliminati immediatamente. Per
    es., l’attesa o l’arresto dei sub-assemblaggi;
•   Lavoro: di 2 tipi, il lavoro che non aggiunge
    valore e quello che produce valore aggiunto.


                    Salute & Prestazione              7
Perdita e Lavoro
                                               Funzioni assolutamente non richieste nel
                                                  corso dei lavori:
Lavoro netto
                                               •   Tempi morti;
                                               •   Trasporto senza motivo;
                                               •   Riserve di prodotti intermedi;
                         Spreco                •   Passaggi di mano;
                                               •   Trasporti in posti diversi dalla
                                                   destinazione.
          Movimenti
          dell’operaio

                                               Non aggiunge valore, ma deve essere fatto
     Lavoro proficuo                              nelle attuali condizioni di lavoro:

                                               •   Camminare per prendere i pezzi;
Lavoro non proficuo                            •   Aprire i pacchi delle merci dell’indotto;
                                               •   Rimuovere parti in piccole quantità da
                              Salute & Prestazione grandi piattaforme;                  8
                                                • Schiacciare bottoni già in posizione.
Cosa dicono di se i giapponesi
      il Kayzen e la misura della produttività
•   La produttività è una misura e non una
    realtà, sarebbe come sentire freddo in
    una stanza e cercarne la ragione
    guardando il termometro.
•   Quel che conta è lo sforzo compiuto
    per migliorare la situazione, come
    mettere altra legna sul fuoco o
    controllare la caldaia.
•   Le parole chiave sono sforzi e
    miglioramento.
•   È ora di liberarsi dall’incantesimo della
    produttività e del controllo della
    qualità per darsi da fare e impegnarsi
    nei miglioramenti.
                                     Salute & Prestazione   9
Cosa dicono di se i giapponesi
    il controllo qualità come qualità delle persone
•   Quando si parla di qualità si tende a pensare in
    termini di qualità del prodotto.
•   Nulla di più lontano dalla verità: la
    preoccupazione principale è più importante è la
    qualità delle persone.
•   I tre elementi costitutivi dell’attività
    imprenditoriale sono:

    1. Gli impianti (hardware);
    2. I programmi (software);
    3. L’elemento umano (humanware);

    Prima di considerare impianti e programmi, è
    necessario collocare al giusto posto l’elemento
    umano.
                                     Salute & Prestazione   10
L’altra faccia del Giappone




         Salute & Prestazione   11
L’altra faccia del Giappone:
                        la cultura del riso
•   Il retropiano di questo modello socioeconomico e
    culturale ha radici storiche remote: una società
    fino a non pochi decenni fa, chiusa ai commerci
    con l’Occidente, con una struttura feudale nella
    quale la cultura del riso esigeva il lavoro
    collettivo delle famiglie del villaggio contadino, la
    mobilità territoriale era bassissima, il signore
    feudale otteneva ubbidienza governando in modo
    paternalisticamente responsabile.

•   Il passaggio alla tecnologia e al mercato della
    società industriale è avvenuto mantenendo
    l’identità di questa cultura e il suo spirito di
    solidarietà nazionale.


                                     Salute & Prestazione   12
L’altra faccia del Giappone:
                   una sconfitta operaia
• Tutto nasce da una sconfitta operaia nel 1950
  alla Tojota Motor Company, con il licenziamento
  di 2.146 operai.

• Chi resta scambia il proprio impegno per il
  lavoro a vita.

• Il sindacato è rigorosamente aziendale.

• L’iscrizione obbligatoria per gli operai assunti a
  vita.

• Altri lavoratori (assunti in via precaria) ne sono
  esclusi.                        Salute & Prestazione   13
L’altra faccia del Giappone:
                     il mercato del lavoro
Si divide in 3 fasce:

•   1° “il mercato della lealtà”, ca. il 30% del totale,
    collocato nelle grandi imprese a vita, spesso
    con l’assunzione dei figli, casa, sanità,
    pensione fornite direttamente dall’impresa.

•   2° “il secondo mercato”, più marginale e meno
    garantito, costituito dalla massa impiegata
    nelle piccole imprese, pari ad un altro 30% in
    prevalenza donne.

•   3° “il mercato mercenario”, un altro 30%
    costretto al lavoro marginale, privo di ogni
    garanzia e stabilità.


                                   Salute & Prestazione    14
L’altra faccia del Giappone:
                          il salario
• Solo un terzo è costituito dalla paga base, mentre i
  restanti due terzi sono rispettivamente composti
  dai premi di produzione e dallo straordinario.
• Il salario è fortemente differenziato, legato ad un
  concetto “corporativo” come la “fedeltà”.
• Esso non dipende dalla mansione, ma dalla storia
  del lavoratore in quell’azienda.
• Ogni anno a primavera ognuno viene valutato dal
  proprio superiore diretto, e ottiene una variazione
  di salario oscillante entro una fascia che va da
  +15% a -15%, sulla base di determinati criteri:
  assenteismo, grado di collaborazione, idee di
  miglioramento, disciplina, ecc.


                                 Salute & Prestazione    15
L’altra faccia del Giappone:
                        orari e salute
• La realtà che ci viene dal Giappone, oltre
  agli indubbi successi ottenuti, ci dice
  anche:

• Di 300-400 ore di lavoro in più all’anno;

• Di 2 settimane di ferie annue, di cui una
  usata per rimediare alle assenze per
  malattia, con il governo che fa campagna
  di persuasione perché i lavoratori usino le
  ferie;

• E un qualche migliaio di morti all’anno
  dovuti al “superlavoro”.
                                 Salute & Prestazione   16
Dal Giappone all’Italia




       Salute & Prestazione   17
Dal Taylorismo al Kayzen: in Italia
•   Il metodo giapponese del Kayzen = miglioramento continuo, nella cultura occidentale si
    può presentare come uno strappo alle regole;
•   Per es. della regola del 133 di rendimento, derivante dagli studi della Medicina del Lavoro
    sul metabolismo basale, la quale ci dice che il massimo che una persona può dare senza
    nocumento alla salute, sta nel divario tra 3 (a riposo) a 4 (in attività e incentivato) = 1/3 in
    più;
•   Per cui se in 60 minuti, ad economia (= con il mio ritmo, senza incentivazione) posso fare
    per es. 60 pezzi, in maniera incentivata (= col ritmo imposto) posso fare 1/3 in più (= 80
    pezzi);
•   Per cui se un minuto in termini sessagesimali lo facciamo uguale ad un minuto
    centesimale, 1/3 in più è uguale a 133 (ecco spiegato il famoso 133 di rendimento);
•   Per circa 20-25 anni siamo andati in cerca con la contrattazione (= validazione
    consensuale) della persona concreta al posto dell’uomo medio;
•   Anche i giapponesi pare abbiano la loro persona concreta = l’uomo combattente – talmente
    integrato nella logica aziendale che valida il proprio taglio dei tempi.

                                        Salute & Prestazione                                   18
I limiti di questa elaborazione
1.   Si prende in considerazione solo l’aspetto fisiologico,
     attraverso la misurazione dello sforzo muscolare (approccio
     al solo dispendio energetico, misurabile). Manca ogni
     rifermento all’uomo psicologico e al “carico mentale”
     inteso come sovraccarico, non misurabile se non dalla
     validazione consensuale;

2.   A riferimento vi è “l’uomo medio”, inesistente, vedi la
     critica al Taylorismo formulata nel 1943 (!) da Cesare
     Musatti allora Responsabile del Centro di Psicologia della
     Olivetti, contro la “sacralità” del prelevamento dei tempi di
     lavoro da parte dei cronometristi;

                          Salute & Prestazione                   19
Quale ipotesi di persona in Italia
Periodo          La selezione               La situazione          Le conseguenze
                                                                       (esempi)
Anni ’60    Con la piena                L’uomo medio senza la    Nei diretti i sani, negli
            occupazione                 contrattazione           indiretti gli inidonei
Anni ’70    Con l’inizio della crisi    L’uomo concreto con la   Le linee dedicate con la
                                        contrattazione           contrattazione
Anni ’80    Con la crisi                I robot, senza la        Cassino
                                        contrattazione
Anni ‘90    Con un esercito di          L’uomo combattente con   Melfi = 3 turni, 164 di
            riserva (in più precario)   il Kayzen                rendimento, dai 20 ai 45
                                                                 anni

     E alla FIAT di Pomigliano, di Mirafiori, nel 2011,
                      quale &persona?
                        Salute Prestazione            20
Situazioni a confronto

                a Torino nel 1974                                          A Melfi nel 1994
Una selezione di 1 su 2-3, puramente a carattere          Una selezione di 1 su 8-10, a carattere fisiologico ma
fisiologico = non importa che tu sappia pensare           anche psicologico: devi saper pensare, però in maniera
(modello Taylorista = chi pensa e chi esegue);            omogenea alla fabbrica integrata, snella;
Selezionato per fare i 2 turni di 40 ore su 5 giorni la   Selezionato per fare 3 turni per 7 ore e 35’ al giorno, per
settimana;                                                6 giorni la settimane (almeno per alcune settimane al
                                                          mese):
Selezionato per lavorare a 133 di rendimento con 40       Selezionato per lavorare (nella stalla modello), a 164 di
minuti di pausa giornaliera (tutti pagati dalla FIAT);    rendimento, con 20’ pagati dalla FIAT e 20’ pagati dal
                                                          lavoratore;
Selezionato da giovane per lavorare in linea              Nella ipotesi della “lean production”, della fabbrica
(nell’ipotesi taylorista dell’uomo medio), da             snella, l’uomo medio e i posti conseguenti non
vecchio/inidoneo in preparazione, ecc.                    esistono più, e si afferma l’uomo combattente;
Se la salute ti accompagna, assieme alle fortune della   Con quanto descritto sopra si rivela una nuova ipotesi
tua azienda, puoi aspirare di andare in pensione verso i di uomo che va dai 20 ai 45-50 anni, dopo di che…
60 anni;


       E alla FIAT di Pomigliano, di Mirafiori, nel 2011,
                        quale &persona?
                          Salute Prestazione            21
Cos’è una saturazione
•   Di seguito un grafico di una esemplificazione del concetto di “saturazione” in una attività di lavoro
    a turni (come appunto la quasi totalità dei lavoratori della Mirafiori):

    |<--------------------tempo di presenza in officina – alle linee – 450’ = 100%------------------------>|

    |<--------T.A. = tempo attivo a ritmo 133 ------------- >|<--- F.R. --->|< ---F.F.--- >|< ---Pausa--->|

•   T.A. – Tempi Attivi, sono i tempi di pura attività dell’operaio dedicati alla trasformazione e/o
    assiemaggio del prodotto, ovviamente sono i tempi che vengono prelevati dal cronometrista e
    successivamente “normalizzati” e maggiorati.
•   F.R. – Fattori di Riposo, sono le parti di tempo (dall’1 al 25%) da assegnare al lavoratore per
    recuperare la fatica tra un ciclo e l’altro, onde consentirgli di continuare a lavorare per tutto il
    turno, senza nocumento alla salute.
•   F.F. – Fattori Fisiologici, è la quantità di tempo concessa al lavoratore per i suoi bisogni
    fisiologici durante il turno di lavoro – la FIAT (compreso il suo indotto) usa uno stesso criterio per
    uomini e donne assegna un 4% di maggiorazioni, mentre per quasi tutti i manuali di “cronotecnica”
    è assegnata una differenza tra uomini e donne: il 4% per gli uomini, fino al 7% per le donne;
•   Pause – sono la quantità di tempo (è una variabile) concessa al lavoratore per allontanarsi dal
    ciclo di lavoro per cause riconducibili alla fatica derivante dal “vincolo” e/o dalle condizioni di
    nocività.

                                                                              Accordo FIAT 5 agosto 1971
                                            Salute & Prestazione                                      22
La situazione dopo il diktat a Pomigliano

•   L’accordo 71’ a prescindere dai pastrocchi successivi sancisce questo
    livello di saturazione massima ricordando che la pausa di 40’ è goduta
    ma nel conteggio si ferma al 38,25.




•   Il nuovo livello di saturazione sarà del 93,33 % pari a 420’ con 30’ di
    pausa collettiva. Se però parte delle pause collettive confluissero nei
    fattori di riposo il livello di saturazione si incrementerebbe.

•   In questi 420 primi, non essendoci più riferimenti ai tempi attivi massimi
    assegnabili (84-86-87-88% del 1971) l’unico riferimento sarà il tempo totale
    dato dal tempo attivo (MTM-UAS) + i fattori di riposo che possono coprire
    ma non superare detta soglia.

                                Salute & Prestazione                           23
Bilanciamento delle attività

•   Per bilanciamento si intende l’elencazione di tutte le attività dell’UTE o dell’intero circuito
    dove i tempi totali di tutti i lavoratori sono elencati e nessuno di questi può superare il
    massimale identificabile con il tempo ciclo. (420 pezzi in 420 minuti = 1 minuto di tempo
    ciclo) dove nel minuto confluiscono i tempi attivi MTM-UAS + i Fattori di riposo assegnati.




                                        Salute & Prestazione                                   24
Bilanciamento delle attività
•   I Tempi attivi non superano i massimali stabiliti in tutte le stazioni
•   I Fattori di Riposo rimangono nell'intervallo dei Fattori di Riposo Limite, Staz. n° 1-2-4-5-6-7-8-9
•   I Fattori di Riposo Reali possono superare quello Limite, ma la somma dei T.A. più i F.R. reali non
    superano il Tempo Totale Massimo assegnabile individualmente (staz. n° 3).
•   Le parti in giallo sono le oggettive e difficilmente eliminabili - mancate saturazioni per imperfetto
    bilanciamento
•   Questa complicata operazione è la chiave di volta per avviare l’analisi di merito sui carichi di lavoro
    più problematici non è chiaramente esplicitata nel documento che, soprattutto in relazione ai fattori
    di riposo riveste una importanza fondamentale.

Il rendimento MTM-UAS

•   Essendo un MTM puro il rendimento che loro chiamano 100 (addetto ben allenato, sano, che
    conosce il lavoro e lo esercita a rendimento costante senza stancarsi) è in realtà di circa 144,9. Detto
    valore è la risultanza di calcoli Fiat (coefficiente di correzione) effettuati per adeguare i tempi MTM al
    TMC-1 con rendimento 133 o al più semplice rapporto Bedaux 60/80 (80 minuti di lavoro in 60 minuti
    di tempo).

•   A riprova (pag. 11 Cartella dati UAS) la spiegazione dei tempi unitari espressi in TMU non sono altro
    che i tempi MTM puri a rendimento 144,9. Ergo c’è un incremento di 11,57% di sfruttamento

                                               Salute & Prestazione                                         25
Salute & Prestazione   26
Diritti di informazione
•   Sono poverissimi come da tradizione, si limita ai soliti cicli di lavorazione
    (descrizione succinta e numeretti non consegnati ma a disposizione dal
    capo UTE) e non essendoci più (causa accordi separati) i comitati cottimo
    l’intera partita dovrà essere gestita dai membri della sicurezza e/o dai
    componenti fabbrica integrata.

Il rischio Polonia

•   Lo definisco un rischio perché a prescindere da ristrutturazioni e parziali
    modifiche al ciclo, l’o.d.l. ed i tempi soprattutto dei diretti saranno gli stessi
    oggi esistenti in Polonia e nessuno ne sa niente (TMC-2 ???).
•   E’ impossibile anche per la Fiat rifare ex novo l’intero conteggio dei carichi
    avendolo già formalmente o informalmente definiti, ne consegue che come
    minimo si lavorerà alla polacca o peggio.


                                  Salute & Prestazione                               27
Il diagramma dell’apprendimento
    CONCENTRAZIONE                       ATTIVITA’                         PAUSA


•   Detto che questa sintetizzata sopra è la sequenza di qualsiasi attività umana, è
    evidente che la stessa sequenza sarà diversa da lavoro a lavoro:

     – Nel lavoro ripetitivo e/o monotono: con il sottoimpiego mentale;
     – Nel lavoro a “rischio”: con tutti gli organi di senso all’erta;
     – Nel lavoro complesso: con il sovraccarico mentale;

•   Se è vero che nelle attività diciamo più “stupide”, l’individuo tende a renderle
    automatiche per liberare il cervello a cose per lui molto più ricche, ciò significa che la
    “sofferenza” per la polifunzionalità (lo spostarsi continuamente da un lavoro stupido
    ad un altro stupido) è motivata dal fatto di non potere continuamente “programmarsi”
    per attività tutte “stupide” (vale qui l’analogia con il computer, però l’uomo, non
    essendo una macchina..): “entro dentro alla saturazione psichica, ne ho abbastanza!”

                                     Salute & Prestazione                                   28
Modalità di acquisizione di
     specializzazioni di carattere motorio
•     I lavori monotoni - ripetitivi
      richiedono un alto grado di:

1.    Pronta e accurata
      regolazione della
      contrazione muscolare;
2.    Coordinamento dei
      movimenti di ogni singolo
      muscolo;
3.    Precisione dei movimenti;
4.    Concentrazione;
                                                        da “Il lavoro a misura
5.    Controllo visivo;                              dell’uomo” di E. Grandjean
                              Salute & Prestazione                                29
Apprendimento
   Nel periodo di addestramento a una
   operazione monotona - ripetitiva si
   possono distinguere due fasi:

• L’apprendimento dei movimenti;
• L’adattamento degli organi
  impiegati;

• In pratica, specializzarsi significa
  creare degli automatismi che
  sostituiscono il controllo cosciente.
  Vedi ad es. la pratica della scrittura, il
  camminare, il guidare un’auto, ecc.
                                 Salute & Prestazione   30
La noia

L’esperienza insegna che le sensazioni di noia insorgono:
• Nei lavori ripetitivi di lunga durata poco impegnativi,
    ma che tuttavia non permettono all’operaio di non
    pensare al lavoro;
• Nei lavori prolungati e monotoni di ispezione che
    richiedono però una vigilanza continua;

Le probabilità di essere soggetti alla noia è maggiore per:
• Le persone affaticate;
• Chi lavora di notte;
• Le persone dotate di alto grado di istruzione, cultura e
    capacità;
• Le persone attive che desiderano un lavoro
    impegnativo;

Inversamente saranno più resistenti alla noia:
• Le persone riposate;
• Coloro che imparano una attività (lo stare al volante,
    per es. non è monotono per chi impara a guidare);
• Coloro che sono convinti di avere un lavoro adeguato
    alle proprie capacità.

                                           Salute & Prestazione   31
Aspetti medico-biologici della noia

• Già N. Wiener, padre della cibernetica (la
  moderna informatica) nel 1949 diceva:
• contro "la utilizzazione inumana degli
  esseri umani... che è una degradazione
  della condizione umana legare un uomo ad
  un remo come sorgente di energia (il
  riferimento è al mondo antico, schiavistico),
  ma è altrettanto degradante segregarlo in
  una fabbrica e assegnarlo a un compito
  meramente meccanico che richieda meno di
  un milionesimo delle sue facoltà
  cerebrali".
          Per attività del tutto stupide che impegnano un minuto di
          cadenza alle linee di montaggio della Panda, è tutto dire...
                               Salute & Prestazione                      32
Aspetti medico-biologici della noia

•   Quasi tutti gli organi del corpo umano hanno
    l'importanza caratteristica biologica di essere in
    grado di reagire agli sforzi aumentando la propria
    prestazione.
•   E ciò vale non soltanto per i muscoli, il cuore, i
    polmoni, ma anche per il cervello.
•   Se, al contrario non vengono esercitati, gli
    organi si atrofizzano. Basta pensare alla rottura di
    un arto. L'arresto dello sviluppo o addirittura una
    regressione può insorgere sia su un piano fisico
    che mentale.
•   Il rapporto fra carico e reazione biologiche si può
    cosi riassumere a grandi linee:

•   II sottoimpiego porta all'atrofia;
•   II sovraccarico logora;
•   La giusta quantità di carichi
    produce uno sviluppo salutare;
                                        Salute & Prestazione   33
Aspetti medico-biologici della noia

•   II lavoro monotono, da un punto di vista
    medico, è frequentemente accompagnato da
    segni di danni alla salute mentale, come:
    stati d'ansia, frustrazione, aggressività,
    irritabilità, tendenza alla depressione. Per
    quanto riguarda il problema della noia due
    sono i risultati particolarmente interessanti:

• gli operai che lavorano ad una linea
  di montaggio sono, rispetto agli
  altri, raramente 'contenti' e molto
  spesso 'annoiati';

• ansia, depressione, irritabilità e
  disturbi psicosomatici sono qui più
  frequenti;

                                      Salute & Prestazione   34
Saturazione psichica

•   Moti studiosi fanno distinzione fra noia
    propriamente detta e le sue conseguenze,
    che sono chiamate saturazione psichica;

•   Con questo termine si intende uno stato di
    irritazione e avversione per l’attività che è
    provocata dalla noia.

•   L’individuo sente che ne ha abbastanza.

•   Si tratta di uno stato di conflitto fra il
    senso del dovere nei confronti del lavoro e
    il desiderio di sottrarvisi, che sottopone
    l’individuo a una maggiore tensione
    interna.

                                 Salute & Prestazione   35
Lo Stress:
la curva della funzionalità umana

            Soglia                     Diminuiscono le
                                     prestazioni lavorative

                                                Deterioramento
                                                   mentale
                     Efficienza

                                                    Deterioramento
                                                         fisico




                      Stimolazione
                                                 Esaurimento e
                                                    malattie

             Salute & Prestazione                             36
PRESSIONE
• E' il termine usato per
  indicare la reazione ad una
  situazione che si percepisce
  di poter affrontare con
  successo e che ha l'effetto di
  provocare l'entusiasmo per
  una nuova sfida, un risultato
  positivo e la soddisfazione
  data dalla buona salute.

                    Salute & Prestazione   37
STRESS
•   E’ il termine usato per indicare la reazione a una
    situazione che si percepisce di non poter affrontare
    con successo e che ha come conseguenza un
    indesiderato deterioramento fisico, mentale ed emotivo.
•   Se si osserva la "curva della funzionalità umana", si
    vedrà come la stimolazione; la PRESSIONE o lo
    STRESS influenzino l'efficienza a seconda della loro
    intensità.
•   In questo grafico bisogna notare 4 punti principali. Il
    primo è che la mancanza di stimolazione o di
    pressione non migliora la prestazione.
•   Così come al contrario quando si è oltre la soglia la
    prestazione diminuisce fino a portare al deterioramento
    fisico, mentale e all'esaurimento e alle malattie
    psicosomatiche.

                               Salute & Prestazione           38
Gli effetti a lungo
                   termine dello stress
                                 Fisici
Respirazione                             Postura
* iperventilazione                       * cattiva respirazione
* disturbi della vista                   * rischio di danni alla schiena
* dolori al petto                        * dolori al collo
* affaticamento muscolare
Consapevolezza                           Sistema immunitario
(postura + respirazione)                 * influenza
* cattiva digestione - cibo              * artrite
* possibilità di ulcere                  * pressione sanguigna
                                         * invecchiamento
                                         * rischio di malattie
Ingrassamento/dimagrimento
                              Salute & Prestazione                         39
Gli effetti a lungo
                 termine dello stress
                                 Emotivi
•   rifiuto                              •     depressione, apatia
•   rabbia e irritazione                 •     facilità alle lacrime
•   infelicità                           •     allontanamento dalle amicizie
•   isolamento                           •     paranoia
•   perdita della capacità di
    amare/voler bene

                       Comportamentali
•   indolenza                             •      uso di stimolanti
•   lunghe pause                          •      attenzione ossessiva all'orologio
•   lunghe permanenze in ufficio          •      memoria
•   insonnia                              •      impotenza
•   perdita della libido                  •      aspetto disordinato
•   consolazioni: cibo, denaro,Salute & Prestazione
                                alcool                                           40
Lavori monotoni e ripetitivi
    alla luce di diverse scienze



    Dal punto di vista                        Conseguenze probabili
•    della medicina                  •     Riduzione dell'attività mentale e fisica
•    della fisiologia del lavoro     •     Noia - rischi di errori e incidenti
•    della psicologia del lavoro     •     Minore soddisfazione nel lavoro
•    dell'etica                      •     Mancato sviluppo di potenzialità umane
•    della scienza del lavoro        •     Maggior assenteismo – maggior difficoltà
                                           nel trovare il personale che svolga il lavoro


                                   Salute & Prestazione                               41
Produttività del lavoro
concetti e misurazioni = fonte FIAT




            Salute & Prestazione      42
Produttività del lavoro
concetti e misurazioni = fonte FIAT




            Salute & Prestazione      43
Produttività del lavoro
concetti e misurazioni = fonte FIAT




            Salute & Prestazione      44
Le cause favorenti
      la Produttività (del lavoro)

       Durata                                                         Intensità



                               PRODUTTIVITA’



 Innovazione                                                       Professionalità

+ durata, + intensità = più sfruttamento          + innovazione, + professionalità = si può fare
                                    Salute & Prestazione                                      45
Gli “antichi” strumenti del
     controllo operaio

•   La Dispensa sull’ambiente di lavoro;
•   Il questionario di Gruppo;
•   Il questionario individuale;
•   Una ipotesi di controllo;


                  Salute & Prestazione     46
L’ambiente di lavoro




1.   L’ambiente ieri, oggi, domani;                        3.   Le soluzioni sindacali;
2.   I 4 gruppi di fattori di rischio;                     4.
                                         Salute & Prestazione   Il benzolo e la silice;   47
                                                                                          47
Salute & Prestazione   48
4° la fatica diversa da quella fisica
          Salute & Prestazione          49
Salute & Prestazione   50
Salute & Prestazione   51
Salute & Prestazione   52
Salute & Prestazione   53
Questionario di Gruppo
                       Il Gruppo Omogeneo di lavorazione analizza
                       Le fasi del processo produttivo in cui opera
Organizzazione         I fattori nocivi presenti secondo lo schema dei 4 gruppi di fattori
  del lavoro
                                 1° gruppo          2° gruppo          3° gruppo           4° gruppo
               Le             Temperatura         Polveri            Lavoro fisico     Posizioni
             cause            Umidità             Liquidi                              disagevoli
                              Ventilazione        Fumi                                 Ritmi – carichi
                              Rumore              Gas                                  Monotonia
                              Illuminazione       Vapori                               Ripetitività
                              Cubatura e          Radiazioni                           Responsabilità
                              spazio              Vibrazioni                           Turni
               Gli
             effetti
                                               Gli effetti sulla salute che ne derivano
                                           Infortuni                          Disturbi e malattie

                  Propone - Rivendica                                 Rilevazione dei dati ambientali
                  Modifiche delle condizioni                                  Visite ed esami
                  di lavoro da richiedereall’azienda

                                              Salute & Prestazione                                   54
Questionario di Gruppo
Dopo la compilazione del            L’analisi fatta dal
Questionario di Gruppo                 Gruppo su:

                                                         viene portata a conoscenza del
Il Rappresentante dei                                     Responsabile per la Prevenzione e la
Lavoratori per la Sicurezza                               Protezione dell’Azienda e del Medico
                                                          Competente.
più gli RSU, assumono le        Organizzazione
proposte - rivendicazioni         del lavoro             Da questo confronto e sulla base delle
scaturite dai Questionari di                              reciproche informazioni si compila la:
Gruppo e seguono ogni
fase del confronto -                                  SCHEDA RIEPILOGATIVA
vertenza - normale                Le cause
                                                         che riassume l’analisi dei Gruppi
gestione della Legge 626 -
                                                          Omogenei;
garantendo la continuità di                              in base ad essa individua i RISCHI
partecipazione dei Gruppi                                 cui presumibilmente il gruppo è
interessati e avendo cura di      Gli effetti             esposto;
inserire l’iniziativa                                    in base ad essi formula precise e
nell’ambito della                                         dettagliate richieste di rilevazioni
                                                          ambientali, di VISITE ED ESAMI di
contrattazione generale.
                                                          laboratorio.


                               Salute & Prestazione                                                55
IDENTIFICAZIONE DEL POSTO DI LAVORO

        Organizzazione del lavoro
Reparto ____________________________________                               Giudizio di gravità                      EFFETTI                 Proposte di soluzione
N° addetti ____ Uomini ___ Donne____Precari ____
         Mansione______________________
                                                                 Segna con un + poco rischio, ++ molto,            sulla salute            ____________________________
                                                                            +++ eccessivo
            Tempo ciclo in m’/ore ______                                                                                                   ____________________________
Posto di lavoro (è il 2x2 = descrivi la postazione di                                                                                      ____________________________
lavoro)                                                           CAUSE (dai 4 gruppi di fattori di rischio)     Sonnolenza,               ____________________________
____________________________________________                                                                     insonnia, ansia, mal      ____________________________
____________________________________________                                                                     di testa, vertigini,
                                                             1° gruppo                                                                     ____________________________
CQF – Cosa fai (descrivi le operazioni che si                                                                    giramenti di testa,       ____________________________
svolgono durante la giornata nel posto di lavoro)            Luminosità ____ Temperatura ____ Rumore ___         disturbi all’udito,       ____________________________
____________________________________________                 Ventilazione___ Cubatura-spazio, mq ___ mc __       agli occhi, tosse,        ____________________________
____________________________________________                                                                     catarro, difficoltà       ____________________________
____________________________________________                                                                     nell’orinare, crampi      ____________________________
La situazione locale (differenza tra due posti di lavoro     2° gruppo                                           muscolari (es.            ____________________________
uguali) ______________________________________               Vibrazioni____ Radiazioni___ Rad. Ionizzanti ___    “tendiniti”), pruriti e   ____________________________
____________________________________________                 Gas, polveri, fumi, liquidi _____ quali? ________   macchie sulla pelle,      ____________________________
                                                             _________________________________________           palpitazioni,             ____________________________
                                                                                                                 bronchiti, gastrite,      ____________________________
                                                                                                                 ulcera, silicosi,         ____________________________
                                                             3° gruppo                                           asbestosi, TBC,           ____________________________
           Disegna la piantina del reparto                                                                       caviglie gonfie,
                                                             Sforzo fisico _____ quanti Kg/ora/turno _______                               ____________________________
                                                                                                                 infortuni, “stress”,      ____________________________
                                                                                                                 mal di schiena            ____________________________
                                                                                                                 Altro                     ____________________________
                                                             4° gruppo                                           __________________        ____________________________
                                                             Turni ____ Posizioni disagevoli ____ Ritmi ___      __________________        ____________________________
                                                             Responsabilità ____ Ansia ____ Ripetitività ____    __________________        ____________________________
                                                             Monotonia ____                                      __________________        ____________________________
                                                                                                                 __________________        ____________________________
                                                                                                                 __________________        ____________________________
                                                             Pause insufficienti            SI NO                __________________        ____________________________
                                                             Lascio il lavoro senza venire sostituito SI NO      __________________        ____________________________
                                                             Lavoro continuativo ai VDT SI NO                    __________________        ____________________________
                                                                                                                 __________________        ____________________________
                                                             Uso dei DPI SI NO Quali ___________                 __________________        ____________________________
                                                             _______________________________________
           Indicare le macchine             Indica il tuo                 Salute & Prestazione                                                              56
               o gli impianti              posto di lavoro
Due modelli a confronto: in Giappone alla Tojota

Taiichi Ohno

•   Alla base della partecipazione dei lavoratori,
    secondo le idee originali di Taiichi Ohno,
    l’ingegnere che negli anni 50 progettò il Toyota
    Production System, vi è il principio del Jidoka
    (traducibile con “autonomazione”), cioè
    l’automazione con un “tocco umano”: un sistema
    che attribuisce larga autonomia al lavoratore il
    quale, se si accorge che qualcosa non va nella
    produzione, può fermarla senza chiedere pareri
    o permessi. Solo così, infatti, si salvaguarda
    sempre la qualità del prodotto.
•   C'è un detto Giapponese: "// controllo di qualità
    inizia e finisce con l'addestramento".
    L'addestramento deve essere continuo per l'alta
    direzione, per i quadri, per gli operai.
•   155 giorni nella vita = 10 ore/mese

                                 Salute & Prestazione   57
Due modelli a confronto: in Italia alla FIAT
Una procedura kafkiana

•   Il principio dell’autonomazione non ha avuto sinora larga applicazione fuori del
    Giappone: nelle fabbriche occidentali fermare la produzione richiede l’intervento di livelli
    decisionali ben sopra l’operaio. Nella fabbrica che si candida a diventare eccellenza
    produttiva mondiale vi dovrebbe essere, per i lavoratori, la possibilità di migliorare
    l’organizzazione del lavoro, partecipando alla progettazione del sistema ergonomico della
    fabbrica.
•   Dire la propria sul lavoro è un elemento di controllo, che permette di adeguare le
    mansioni alle persone. Ma la fabbrica Wcm “made in Torino” cerca l’esatto contrario,
    deve adeguare le persone al lavoro. È qui, in fin dei conti, che la proposta della Fiat si
    scopre smaccatamente taylor-fordista. Ai lavoratori, infatti, i tempi standard vengono
    imposti dall’esterno, sulla base di una ricostruzione delle mansioni e dei movimenti
    effettuati dalla direzione con sofisticati metodi informatici.
•   L’unica partecipazione che viene lasciata agli operai consiste nella possibilità di avanzare
    un reclamo quando i tempi assegnati sono troppo stretti. Ma la procedura da seguire
    (descritta a pag. 19 dell’allegato tecnico all’accordo) pare kafkiana: il lavoratore deve
    dapprima lamentarsi con il proprio responsabile, il quale, se decide di prendere in
    considerazione la protesta, la passa all’ente preposto allo studio dei tempi, che eseguirà,
    entro sette giorni, un controllo dell’operazione contestata, comunicando il risultato per
    via gerarchica.
•   Se la risposta non soddisfa l’operaio, questi può avanzare una nuova protesta, questa
    volta scritta, tramite un rappresentante della Rsu. Anche in tal caso si avrà una risposta
    scritta. Se anche questa seconda volta l’esito è negativo, allora il malcapitato potrà
    appellarsi ad una speciale commissione che deve decidere in cinque giorni.

                                                 Salute & Prestazione                              58
LA TABELLA DEI
FATTORI DI RIPOSO
IN USO ALLA FIAT




 Manualetto         i carichi di lavoro   59
ALTRE ELABORAZIONI PROVENIENTI
        DAL MONDO SCIENTIFICO
                       I tempi di lavoro e i coefficienti di riposo
    I coefficienti maggiorativi per effetto stancante (F.F. e F.R.) si basano sui principi di
    fisiologia applicata al lavoro umano.
    Gli elementi di cui si tiene conto per determinare i coefficienti di riposo sono:

A) Fattore Fisiologico (necessità personali)
B) Posizione
C) Movimenti
D) Sforzo muscolare
E) Attenzione
F) Sforzo mentale
G) Monotonia
H) Ambiente
I) Illuminazione
L) Rumorosità
M) Temperatura

•   per ciascuno dei quali, a seconda del livello, corrisponde un valore.

Manualetto                            i carichi di lavoro                                 60
TABELLA ALTRA




 Manualetto     i carichi di lavoro   61
Una ipotesi di proposta
  Per le linee di montaggio




         Salute & Prestazione   62
Quale controllo operaio
              sulla produzione ??
•   In parecchie fabbriche (compresa la FIAT) sono in bella vista dei "display
    luminosi" che riportano (visibili a tutti) da un lato la produzione richiesta e
    dall'altro quella realizzata. In molti casi, la produzione realizzata è sempre
    minore di quella richiesta o impostata, fa sentire (psicologicamente)
    "sempre in debito" i lavoratori che ogni tanto osservano il display luminoso.
•   Richiesta: per ogni linea di produzione un TABELLONE ELETTRONICO
    che mette in mostra la produzione richiesta (quantità e specialità) e
    l’organico necessario. Sempre in tempo reale.




Manualetto                         i carichi di lavoro                            63

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Salute e prestazione

  • 1. Salute e Prestazione Salute & Prestazione 1
  • 2. Riferimenti • Nota a cura di Gianni Marchetto (ex operaio FIAT Torino, ex funzionario FIOM alla Mirafiori) • Cell. 327.4261845 – 011.2078531 • E-mail marchetto.gianni@gmail.com • Blog http://associazioneesperienzamappegrezze.blogspot.com/ • http://www.facebook.com/marchetto.gianni • Per maggiori informazioni guardare la nota Salute e Prestazione Salute & Prestazione 2
  • 3. Salute e Prestazione • A proposito di Pomigliano; • La filosofia del WCM (World Class Manufacturing) e il sistema Ergo-Uas; Salute & Prestazione 3
  • 4. Cosa dicono di se i giapponesi Salute & Prestazione 4
  • 5. La filosofia del WCM (e dei giapponesi) La fabbrica a 6 zeri: • Zero stock; • Zero difetti; • Zero conflitti; • Zero tempi morti; • Zero tempi di attesa; • Zero cartacce; Salute & Prestazione 5
  • 6. Il modello giapponese “un sistema che tenta di strizzare acqua da un asciugamano asciutto” Salute & Prestazione 6
  • 7. Le mansioni degli operai Ogni mansione operaia si può dividere in perdita e lavoro: • Perdita: i movimenti superflui e ripetitivi che devono essere eliminati immediatamente. Per es., l’attesa o l’arresto dei sub-assemblaggi; • Lavoro: di 2 tipi, il lavoro che non aggiunge valore e quello che produce valore aggiunto. Salute & Prestazione 7
  • 8. Perdita e Lavoro Funzioni assolutamente non richieste nel corso dei lavori: Lavoro netto • Tempi morti; • Trasporto senza motivo; • Riserve di prodotti intermedi; Spreco • Passaggi di mano; • Trasporti in posti diversi dalla destinazione. Movimenti dell’operaio Non aggiunge valore, ma deve essere fatto Lavoro proficuo nelle attuali condizioni di lavoro: • Camminare per prendere i pezzi; Lavoro non proficuo • Aprire i pacchi delle merci dell’indotto; • Rimuovere parti in piccole quantità da Salute & Prestazione grandi piattaforme; 8 • Schiacciare bottoni già in posizione.
  • 9. Cosa dicono di se i giapponesi il Kayzen e la misura della produttività • La produttività è una misura e non una realtà, sarebbe come sentire freddo in una stanza e cercarne la ragione guardando il termometro. • Quel che conta è lo sforzo compiuto per migliorare la situazione, come mettere altra legna sul fuoco o controllare la caldaia. • Le parole chiave sono sforzi e miglioramento. • È ora di liberarsi dall’incantesimo della produttività e del controllo della qualità per darsi da fare e impegnarsi nei miglioramenti. Salute & Prestazione 9
  • 10. Cosa dicono di se i giapponesi il controllo qualità come qualità delle persone • Quando si parla di qualità si tende a pensare in termini di qualità del prodotto. • Nulla di più lontano dalla verità: la preoccupazione principale è più importante è la qualità delle persone. • I tre elementi costitutivi dell’attività imprenditoriale sono: 1. Gli impianti (hardware); 2. I programmi (software); 3. L’elemento umano (humanware); Prima di considerare impianti e programmi, è necessario collocare al giusto posto l’elemento umano. Salute & Prestazione 10
  • 11. L’altra faccia del Giappone Salute & Prestazione 11
  • 12. L’altra faccia del Giappone: la cultura del riso • Il retropiano di questo modello socioeconomico e culturale ha radici storiche remote: una società fino a non pochi decenni fa, chiusa ai commerci con l’Occidente, con una struttura feudale nella quale la cultura del riso esigeva il lavoro collettivo delle famiglie del villaggio contadino, la mobilità territoriale era bassissima, il signore feudale otteneva ubbidienza governando in modo paternalisticamente responsabile. • Il passaggio alla tecnologia e al mercato della società industriale è avvenuto mantenendo l’identità di questa cultura e il suo spirito di solidarietà nazionale. Salute & Prestazione 12
  • 13. L’altra faccia del Giappone: una sconfitta operaia • Tutto nasce da una sconfitta operaia nel 1950 alla Tojota Motor Company, con il licenziamento di 2.146 operai. • Chi resta scambia il proprio impegno per il lavoro a vita. • Il sindacato è rigorosamente aziendale. • L’iscrizione obbligatoria per gli operai assunti a vita. • Altri lavoratori (assunti in via precaria) ne sono esclusi. Salute & Prestazione 13
  • 14. L’altra faccia del Giappone: il mercato del lavoro Si divide in 3 fasce: • 1° “il mercato della lealtà”, ca. il 30% del totale, collocato nelle grandi imprese a vita, spesso con l’assunzione dei figli, casa, sanità, pensione fornite direttamente dall’impresa. • 2° “il secondo mercato”, più marginale e meno garantito, costituito dalla massa impiegata nelle piccole imprese, pari ad un altro 30% in prevalenza donne. • 3° “il mercato mercenario”, un altro 30% costretto al lavoro marginale, privo di ogni garanzia e stabilità. Salute & Prestazione 14
  • 15. L’altra faccia del Giappone: il salario • Solo un terzo è costituito dalla paga base, mentre i restanti due terzi sono rispettivamente composti dai premi di produzione e dallo straordinario. • Il salario è fortemente differenziato, legato ad un concetto “corporativo” come la “fedeltà”. • Esso non dipende dalla mansione, ma dalla storia del lavoratore in quell’azienda. • Ogni anno a primavera ognuno viene valutato dal proprio superiore diretto, e ottiene una variazione di salario oscillante entro una fascia che va da +15% a -15%, sulla base di determinati criteri: assenteismo, grado di collaborazione, idee di miglioramento, disciplina, ecc. Salute & Prestazione 15
  • 16. L’altra faccia del Giappone: orari e salute • La realtà che ci viene dal Giappone, oltre agli indubbi successi ottenuti, ci dice anche: • Di 300-400 ore di lavoro in più all’anno; • Di 2 settimane di ferie annue, di cui una usata per rimediare alle assenze per malattia, con il governo che fa campagna di persuasione perché i lavoratori usino le ferie; • E un qualche migliaio di morti all’anno dovuti al “superlavoro”. Salute & Prestazione 16
  • 17. Dal Giappone all’Italia Salute & Prestazione 17
  • 18. Dal Taylorismo al Kayzen: in Italia • Il metodo giapponese del Kayzen = miglioramento continuo, nella cultura occidentale si può presentare come uno strappo alle regole; • Per es. della regola del 133 di rendimento, derivante dagli studi della Medicina del Lavoro sul metabolismo basale, la quale ci dice che il massimo che una persona può dare senza nocumento alla salute, sta nel divario tra 3 (a riposo) a 4 (in attività e incentivato) = 1/3 in più; • Per cui se in 60 minuti, ad economia (= con il mio ritmo, senza incentivazione) posso fare per es. 60 pezzi, in maniera incentivata (= col ritmo imposto) posso fare 1/3 in più (= 80 pezzi); • Per cui se un minuto in termini sessagesimali lo facciamo uguale ad un minuto centesimale, 1/3 in più è uguale a 133 (ecco spiegato il famoso 133 di rendimento); • Per circa 20-25 anni siamo andati in cerca con la contrattazione (= validazione consensuale) della persona concreta al posto dell’uomo medio; • Anche i giapponesi pare abbiano la loro persona concreta = l’uomo combattente – talmente integrato nella logica aziendale che valida il proprio taglio dei tempi. Salute & Prestazione 18
  • 19. I limiti di questa elaborazione 1. Si prende in considerazione solo l’aspetto fisiologico, attraverso la misurazione dello sforzo muscolare (approccio al solo dispendio energetico, misurabile). Manca ogni rifermento all’uomo psicologico e al “carico mentale” inteso come sovraccarico, non misurabile se non dalla validazione consensuale; 2. A riferimento vi è “l’uomo medio”, inesistente, vedi la critica al Taylorismo formulata nel 1943 (!) da Cesare Musatti allora Responsabile del Centro di Psicologia della Olivetti, contro la “sacralità” del prelevamento dei tempi di lavoro da parte dei cronometristi; Salute & Prestazione 19
  • 20. Quale ipotesi di persona in Italia Periodo La selezione La situazione Le conseguenze (esempi) Anni ’60 Con la piena L’uomo medio senza la Nei diretti i sani, negli occupazione contrattazione indiretti gli inidonei Anni ’70 Con l’inizio della crisi L’uomo concreto con la Le linee dedicate con la contrattazione contrattazione Anni ’80 Con la crisi I robot, senza la Cassino contrattazione Anni ‘90 Con un esercito di L’uomo combattente con Melfi = 3 turni, 164 di riserva (in più precario) il Kayzen rendimento, dai 20 ai 45 anni E alla FIAT di Pomigliano, di Mirafiori, nel 2011, quale &persona? Salute Prestazione 20
  • 21. Situazioni a confronto a Torino nel 1974 A Melfi nel 1994 Una selezione di 1 su 2-3, puramente a carattere Una selezione di 1 su 8-10, a carattere fisiologico ma fisiologico = non importa che tu sappia pensare anche psicologico: devi saper pensare, però in maniera (modello Taylorista = chi pensa e chi esegue); omogenea alla fabbrica integrata, snella; Selezionato per fare i 2 turni di 40 ore su 5 giorni la Selezionato per fare 3 turni per 7 ore e 35’ al giorno, per settimana; 6 giorni la settimane (almeno per alcune settimane al mese): Selezionato per lavorare a 133 di rendimento con 40 Selezionato per lavorare (nella stalla modello), a 164 di minuti di pausa giornaliera (tutti pagati dalla FIAT); rendimento, con 20’ pagati dalla FIAT e 20’ pagati dal lavoratore; Selezionato da giovane per lavorare in linea Nella ipotesi della “lean production”, della fabbrica (nell’ipotesi taylorista dell’uomo medio), da snella, l’uomo medio e i posti conseguenti non vecchio/inidoneo in preparazione, ecc. esistono più, e si afferma l’uomo combattente; Se la salute ti accompagna, assieme alle fortune della Con quanto descritto sopra si rivela una nuova ipotesi tua azienda, puoi aspirare di andare in pensione verso i di uomo che va dai 20 ai 45-50 anni, dopo di che… 60 anni; E alla FIAT di Pomigliano, di Mirafiori, nel 2011, quale &persona? Salute Prestazione 21
  • 22. Cos’è una saturazione • Di seguito un grafico di una esemplificazione del concetto di “saturazione” in una attività di lavoro a turni (come appunto la quasi totalità dei lavoratori della Mirafiori): |<--------------------tempo di presenza in officina – alle linee – 450’ = 100%------------------------>| |<--------T.A. = tempo attivo a ritmo 133 ------------- >|<--- F.R. --->|< ---F.F.--- >|< ---Pausa--->| • T.A. – Tempi Attivi, sono i tempi di pura attività dell’operaio dedicati alla trasformazione e/o assiemaggio del prodotto, ovviamente sono i tempi che vengono prelevati dal cronometrista e successivamente “normalizzati” e maggiorati. • F.R. – Fattori di Riposo, sono le parti di tempo (dall’1 al 25%) da assegnare al lavoratore per recuperare la fatica tra un ciclo e l’altro, onde consentirgli di continuare a lavorare per tutto il turno, senza nocumento alla salute. • F.F. – Fattori Fisiologici, è la quantità di tempo concessa al lavoratore per i suoi bisogni fisiologici durante il turno di lavoro – la FIAT (compreso il suo indotto) usa uno stesso criterio per uomini e donne assegna un 4% di maggiorazioni, mentre per quasi tutti i manuali di “cronotecnica” è assegnata una differenza tra uomini e donne: il 4% per gli uomini, fino al 7% per le donne; • Pause – sono la quantità di tempo (è una variabile) concessa al lavoratore per allontanarsi dal ciclo di lavoro per cause riconducibili alla fatica derivante dal “vincolo” e/o dalle condizioni di nocività. Accordo FIAT 5 agosto 1971 Salute & Prestazione 22
  • 23. La situazione dopo il diktat a Pomigliano • L’accordo 71’ a prescindere dai pastrocchi successivi sancisce questo livello di saturazione massima ricordando che la pausa di 40’ è goduta ma nel conteggio si ferma al 38,25. • Il nuovo livello di saturazione sarà del 93,33 % pari a 420’ con 30’ di pausa collettiva. Se però parte delle pause collettive confluissero nei fattori di riposo il livello di saturazione si incrementerebbe. • In questi 420 primi, non essendoci più riferimenti ai tempi attivi massimi assegnabili (84-86-87-88% del 1971) l’unico riferimento sarà il tempo totale dato dal tempo attivo (MTM-UAS) + i fattori di riposo che possono coprire ma non superare detta soglia. Salute & Prestazione 23
  • 24. Bilanciamento delle attività • Per bilanciamento si intende l’elencazione di tutte le attività dell’UTE o dell’intero circuito dove i tempi totali di tutti i lavoratori sono elencati e nessuno di questi può superare il massimale identificabile con il tempo ciclo. (420 pezzi in 420 minuti = 1 minuto di tempo ciclo) dove nel minuto confluiscono i tempi attivi MTM-UAS + i Fattori di riposo assegnati. Salute & Prestazione 24
  • 25. Bilanciamento delle attività • I Tempi attivi non superano i massimali stabiliti in tutte le stazioni • I Fattori di Riposo rimangono nell'intervallo dei Fattori di Riposo Limite, Staz. n° 1-2-4-5-6-7-8-9 • I Fattori di Riposo Reali possono superare quello Limite, ma la somma dei T.A. più i F.R. reali non superano il Tempo Totale Massimo assegnabile individualmente (staz. n° 3). • Le parti in giallo sono le oggettive e difficilmente eliminabili - mancate saturazioni per imperfetto bilanciamento • Questa complicata operazione è la chiave di volta per avviare l’analisi di merito sui carichi di lavoro più problematici non è chiaramente esplicitata nel documento che, soprattutto in relazione ai fattori di riposo riveste una importanza fondamentale. Il rendimento MTM-UAS • Essendo un MTM puro il rendimento che loro chiamano 100 (addetto ben allenato, sano, che conosce il lavoro e lo esercita a rendimento costante senza stancarsi) è in realtà di circa 144,9. Detto valore è la risultanza di calcoli Fiat (coefficiente di correzione) effettuati per adeguare i tempi MTM al TMC-1 con rendimento 133 o al più semplice rapporto Bedaux 60/80 (80 minuti di lavoro in 60 minuti di tempo). • A riprova (pag. 11 Cartella dati UAS) la spiegazione dei tempi unitari espressi in TMU non sono altro che i tempi MTM puri a rendimento 144,9. Ergo c’è un incremento di 11,57% di sfruttamento Salute & Prestazione 25
  • 27. Diritti di informazione • Sono poverissimi come da tradizione, si limita ai soliti cicli di lavorazione (descrizione succinta e numeretti non consegnati ma a disposizione dal capo UTE) e non essendoci più (causa accordi separati) i comitati cottimo l’intera partita dovrà essere gestita dai membri della sicurezza e/o dai componenti fabbrica integrata. Il rischio Polonia • Lo definisco un rischio perché a prescindere da ristrutturazioni e parziali modifiche al ciclo, l’o.d.l. ed i tempi soprattutto dei diretti saranno gli stessi oggi esistenti in Polonia e nessuno ne sa niente (TMC-2 ???). • E’ impossibile anche per la Fiat rifare ex novo l’intero conteggio dei carichi avendolo già formalmente o informalmente definiti, ne consegue che come minimo si lavorerà alla polacca o peggio. Salute & Prestazione 27
  • 28. Il diagramma dell’apprendimento CONCENTRAZIONE ATTIVITA’ PAUSA • Detto che questa sintetizzata sopra è la sequenza di qualsiasi attività umana, è evidente che la stessa sequenza sarà diversa da lavoro a lavoro: – Nel lavoro ripetitivo e/o monotono: con il sottoimpiego mentale; – Nel lavoro a “rischio”: con tutti gli organi di senso all’erta; – Nel lavoro complesso: con il sovraccarico mentale; • Se è vero che nelle attività diciamo più “stupide”, l’individuo tende a renderle automatiche per liberare il cervello a cose per lui molto più ricche, ciò significa che la “sofferenza” per la polifunzionalità (lo spostarsi continuamente da un lavoro stupido ad un altro stupido) è motivata dal fatto di non potere continuamente “programmarsi” per attività tutte “stupide” (vale qui l’analogia con il computer, però l’uomo, non essendo una macchina..): “entro dentro alla saturazione psichica, ne ho abbastanza!” Salute & Prestazione 28
  • 29. Modalità di acquisizione di specializzazioni di carattere motorio • I lavori monotoni - ripetitivi richiedono un alto grado di: 1. Pronta e accurata regolazione della contrazione muscolare; 2. Coordinamento dei movimenti di ogni singolo muscolo; 3. Precisione dei movimenti; 4. Concentrazione; da “Il lavoro a misura 5. Controllo visivo; dell’uomo” di E. Grandjean Salute & Prestazione 29
  • 30. Apprendimento Nel periodo di addestramento a una operazione monotona - ripetitiva si possono distinguere due fasi: • L’apprendimento dei movimenti; • L’adattamento degli organi impiegati; • In pratica, specializzarsi significa creare degli automatismi che sostituiscono il controllo cosciente. Vedi ad es. la pratica della scrittura, il camminare, il guidare un’auto, ecc. Salute & Prestazione 30
  • 31. La noia L’esperienza insegna che le sensazioni di noia insorgono: • Nei lavori ripetitivi di lunga durata poco impegnativi, ma che tuttavia non permettono all’operaio di non pensare al lavoro; • Nei lavori prolungati e monotoni di ispezione che richiedono però una vigilanza continua; Le probabilità di essere soggetti alla noia è maggiore per: • Le persone affaticate; • Chi lavora di notte; • Le persone dotate di alto grado di istruzione, cultura e capacità; • Le persone attive che desiderano un lavoro impegnativo; Inversamente saranno più resistenti alla noia: • Le persone riposate; • Coloro che imparano una attività (lo stare al volante, per es. non è monotono per chi impara a guidare); • Coloro che sono convinti di avere un lavoro adeguato alle proprie capacità. Salute & Prestazione 31
  • 32. Aspetti medico-biologici della noia • Già N. Wiener, padre della cibernetica (la moderna informatica) nel 1949 diceva: • contro "la utilizzazione inumana degli esseri umani... che è una degradazione della condizione umana legare un uomo ad un remo come sorgente di energia (il riferimento è al mondo antico, schiavistico), ma è altrettanto degradante segregarlo in una fabbrica e assegnarlo a un compito meramente meccanico che richieda meno di un milionesimo delle sue facoltà cerebrali". Per attività del tutto stupide che impegnano un minuto di cadenza alle linee di montaggio della Panda, è tutto dire... Salute & Prestazione 32
  • 33. Aspetti medico-biologici della noia • Quasi tutti gli organi del corpo umano hanno l'importanza caratteristica biologica di essere in grado di reagire agli sforzi aumentando la propria prestazione. • E ciò vale non soltanto per i muscoli, il cuore, i polmoni, ma anche per il cervello. • Se, al contrario non vengono esercitati, gli organi si atrofizzano. Basta pensare alla rottura di un arto. L'arresto dello sviluppo o addirittura una regressione può insorgere sia su un piano fisico che mentale. • Il rapporto fra carico e reazione biologiche si può cosi riassumere a grandi linee: • II sottoimpiego porta all'atrofia; • II sovraccarico logora; • La giusta quantità di carichi produce uno sviluppo salutare; Salute & Prestazione 33
  • 34. Aspetti medico-biologici della noia • II lavoro monotono, da un punto di vista medico, è frequentemente accompagnato da segni di danni alla salute mentale, come: stati d'ansia, frustrazione, aggressività, irritabilità, tendenza alla depressione. Per quanto riguarda il problema della noia due sono i risultati particolarmente interessanti: • gli operai che lavorano ad una linea di montaggio sono, rispetto agli altri, raramente 'contenti' e molto spesso 'annoiati'; • ansia, depressione, irritabilità e disturbi psicosomatici sono qui più frequenti; Salute & Prestazione 34
  • 35. Saturazione psichica • Moti studiosi fanno distinzione fra noia propriamente detta e le sue conseguenze, che sono chiamate saturazione psichica; • Con questo termine si intende uno stato di irritazione e avversione per l’attività che è provocata dalla noia. • L’individuo sente che ne ha abbastanza. • Si tratta di uno stato di conflitto fra il senso del dovere nei confronti del lavoro e il desiderio di sottrarvisi, che sottopone l’individuo a una maggiore tensione interna. Salute & Prestazione 35
  • 36. Lo Stress: la curva della funzionalità umana Soglia Diminuiscono le prestazioni lavorative Deterioramento mentale Efficienza Deterioramento fisico Stimolazione Esaurimento e malattie Salute & Prestazione 36
  • 37. PRESSIONE • E' il termine usato per indicare la reazione ad una situazione che si percepisce di poter affrontare con successo e che ha l'effetto di provocare l'entusiasmo per una nuova sfida, un risultato positivo e la soddisfazione data dalla buona salute. Salute & Prestazione 37
  • 38. STRESS • E’ il termine usato per indicare la reazione a una situazione che si percepisce di non poter affrontare con successo e che ha come conseguenza un indesiderato deterioramento fisico, mentale ed emotivo. • Se si osserva la "curva della funzionalità umana", si vedrà come la stimolazione; la PRESSIONE o lo STRESS influenzino l'efficienza a seconda della loro intensità. • In questo grafico bisogna notare 4 punti principali. Il primo è che la mancanza di stimolazione o di pressione non migliora la prestazione. • Così come al contrario quando si è oltre la soglia la prestazione diminuisce fino a portare al deterioramento fisico, mentale e all'esaurimento e alle malattie psicosomatiche. Salute & Prestazione 38
  • 39. Gli effetti a lungo termine dello stress Fisici Respirazione Postura * iperventilazione * cattiva respirazione * disturbi della vista * rischio di danni alla schiena * dolori al petto * dolori al collo * affaticamento muscolare Consapevolezza Sistema immunitario (postura + respirazione) * influenza * cattiva digestione - cibo * artrite * possibilità di ulcere * pressione sanguigna * invecchiamento * rischio di malattie Ingrassamento/dimagrimento Salute & Prestazione 39
  • 40. Gli effetti a lungo termine dello stress Emotivi • rifiuto • depressione, apatia • rabbia e irritazione • facilità alle lacrime • infelicità • allontanamento dalle amicizie • isolamento • paranoia • perdita della capacità di amare/voler bene Comportamentali • indolenza • uso di stimolanti • lunghe pause • attenzione ossessiva all'orologio • lunghe permanenze in ufficio • memoria • insonnia • impotenza • perdita della libido • aspetto disordinato • consolazioni: cibo, denaro,Salute & Prestazione alcool 40
  • 41. Lavori monotoni e ripetitivi alla luce di diverse scienze Dal punto di vista Conseguenze probabili • della medicina • Riduzione dell'attività mentale e fisica • della fisiologia del lavoro • Noia - rischi di errori e incidenti • della psicologia del lavoro • Minore soddisfazione nel lavoro • dell'etica • Mancato sviluppo di potenzialità umane • della scienza del lavoro • Maggior assenteismo – maggior difficoltà nel trovare il personale che svolga il lavoro Salute & Prestazione 41
  • 42. Produttività del lavoro concetti e misurazioni = fonte FIAT Salute & Prestazione 42
  • 43. Produttività del lavoro concetti e misurazioni = fonte FIAT Salute & Prestazione 43
  • 44. Produttività del lavoro concetti e misurazioni = fonte FIAT Salute & Prestazione 44
  • 45. Le cause favorenti la Produttività (del lavoro) Durata Intensità PRODUTTIVITA’ Innovazione Professionalità + durata, + intensità = più sfruttamento + innovazione, + professionalità = si può fare Salute & Prestazione 45
  • 46. Gli “antichi” strumenti del controllo operaio • La Dispensa sull’ambiente di lavoro; • Il questionario di Gruppo; • Il questionario individuale; • Una ipotesi di controllo; Salute & Prestazione 46
  • 47. L’ambiente di lavoro 1. L’ambiente ieri, oggi, domani; 3. Le soluzioni sindacali; 2. I 4 gruppi di fattori di rischio; 4. Salute & Prestazione Il benzolo e la silice; 47 47
  • 49. 4° la fatica diversa da quella fisica Salute & Prestazione 49
  • 54. Questionario di Gruppo Il Gruppo Omogeneo di lavorazione analizza Le fasi del processo produttivo in cui opera Organizzazione I fattori nocivi presenti secondo lo schema dei 4 gruppi di fattori del lavoro 1° gruppo 2° gruppo 3° gruppo 4° gruppo Le Temperatura Polveri Lavoro fisico Posizioni cause Umidità Liquidi disagevoli Ventilazione Fumi Ritmi – carichi Rumore Gas Monotonia Illuminazione Vapori Ripetitività Cubatura e Radiazioni Responsabilità spazio Vibrazioni Turni Gli effetti Gli effetti sulla salute che ne derivano Infortuni Disturbi e malattie Propone - Rivendica Rilevazione dei dati ambientali Modifiche delle condizioni Visite ed esami di lavoro da richiedereall’azienda Salute & Prestazione 54
  • 55. Questionario di Gruppo Dopo la compilazione del L’analisi fatta dal Questionario di Gruppo Gruppo su:  viene portata a conoscenza del Il Rappresentante dei Responsabile per la Prevenzione e la Lavoratori per la Sicurezza Protezione dell’Azienda e del Medico Competente. più gli RSU, assumono le Organizzazione proposte - rivendicazioni del lavoro  Da questo confronto e sulla base delle scaturite dai Questionari di reciproche informazioni si compila la: Gruppo e seguono ogni fase del confronto - SCHEDA RIEPILOGATIVA vertenza - normale Le cause  che riassume l’analisi dei Gruppi gestione della Legge 626 - Omogenei; garantendo la continuità di  in base ad essa individua i RISCHI partecipazione dei Gruppi cui presumibilmente il gruppo è interessati e avendo cura di Gli effetti esposto; inserire l’iniziativa  in base ad essi formula precise e nell’ambito della dettagliate richieste di rilevazioni ambientali, di VISITE ED ESAMI di contrattazione generale. laboratorio. Salute & Prestazione 55
  • 56. IDENTIFICAZIONE DEL POSTO DI LAVORO Organizzazione del lavoro Reparto ____________________________________ Giudizio di gravità EFFETTI Proposte di soluzione N° addetti ____ Uomini ___ Donne____Precari ____ Mansione______________________ Segna con un + poco rischio, ++ molto, sulla salute ____________________________ +++ eccessivo Tempo ciclo in m’/ore ______ ____________________________ Posto di lavoro (è il 2x2 = descrivi la postazione di ____________________________ lavoro) CAUSE (dai 4 gruppi di fattori di rischio) Sonnolenza, ____________________________ ____________________________________________ insonnia, ansia, mal ____________________________ ____________________________________________ di testa, vertigini, 1° gruppo ____________________________ CQF – Cosa fai (descrivi le operazioni che si giramenti di testa, ____________________________ svolgono durante la giornata nel posto di lavoro) Luminosità ____ Temperatura ____ Rumore ___ disturbi all’udito, ____________________________ ____________________________________________ Ventilazione___ Cubatura-spazio, mq ___ mc __ agli occhi, tosse, ____________________________ ____________________________________________ catarro, difficoltà ____________________________ ____________________________________________ nell’orinare, crampi ____________________________ La situazione locale (differenza tra due posti di lavoro 2° gruppo muscolari (es. ____________________________ uguali) ______________________________________ Vibrazioni____ Radiazioni___ Rad. Ionizzanti ___ “tendiniti”), pruriti e ____________________________ ____________________________________________ Gas, polveri, fumi, liquidi _____ quali? ________ macchie sulla pelle, ____________________________ _________________________________________ palpitazioni, ____________________________ bronchiti, gastrite, ____________________________ ulcera, silicosi, ____________________________ 3° gruppo asbestosi, TBC, ____________________________ Disegna la piantina del reparto caviglie gonfie, Sforzo fisico _____ quanti Kg/ora/turno _______ ____________________________ infortuni, “stress”, ____________________________ mal di schiena ____________________________ Altro ____________________________ 4° gruppo __________________ ____________________________ Turni ____ Posizioni disagevoli ____ Ritmi ___ __________________ ____________________________ Responsabilità ____ Ansia ____ Ripetitività ____ __________________ ____________________________ Monotonia ____ __________________ ____________________________ __________________ ____________________________ __________________ ____________________________ Pause insufficienti SI NO __________________ ____________________________ Lascio il lavoro senza venire sostituito SI NO __________________ ____________________________ Lavoro continuativo ai VDT SI NO __________________ ____________________________ __________________ ____________________________ Uso dei DPI SI NO Quali ___________ __________________ ____________________________ _______________________________________ Indicare le macchine Indica il tuo Salute & Prestazione 56 o gli impianti posto di lavoro
  • 57. Due modelli a confronto: in Giappone alla Tojota Taiichi Ohno • Alla base della partecipazione dei lavoratori, secondo le idee originali di Taiichi Ohno, l’ingegnere che negli anni 50 progettò il Toyota Production System, vi è il principio del Jidoka (traducibile con “autonomazione”), cioè l’automazione con un “tocco umano”: un sistema che attribuisce larga autonomia al lavoratore il quale, se si accorge che qualcosa non va nella produzione, può fermarla senza chiedere pareri o permessi. Solo così, infatti, si salvaguarda sempre la qualità del prodotto. • C'è un detto Giapponese: "// controllo di qualità inizia e finisce con l'addestramento". L'addestramento deve essere continuo per l'alta direzione, per i quadri, per gli operai. • 155 giorni nella vita = 10 ore/mese Salute & Prestazione 57
  • 58. Due modelli a confronto: in Italia alla FIAT Una procedura kafkiana • Il principio dell’autonomazione non ha avuto sinora larga applicazione fuori del Giappone: nelle fabbriche occidentali fermare la produzione richiede l’intervento di livelli decisionali ben sopra l’operaio. Nella fabbrica che si candida a diventare eccellenza produttiva mondiale vi dovrebbe essere, per i lavoratori, la possibilità di migliorare l’organizzazione del lavoro, partecipando alla progettazione del sistema ergonomico della fabbrica. • Dire la propria sul lavoro è un elemento di controllo, che permette di adeguare le mansioni alle persone. Ma la fabbrica Wcm “made in Torino” cerca l’esatto contrario, deve adeguare le persone al lavoro. È qui, in fin dei conti, che la proposta della Fiat si scopre smaccatamente taylor-fordista. Ai lavoratori, infatti, i tempi standard vengono imposti dall’esterno, sulla base di una ricostruzione delle mansioni e dei movimenti effettuati dalla direzione con sofisticati metodi informatici. • L’unica partecipazione che viene lasciata agli operai consiste nella possibilità di avanzare un reclamo quando i tempi assegnati sono troppo stretti. Ma la procedura da seguire (descritta a pag. 19 dell’allegato tecnico all’accordo) pare kafkiana: il lavoratore deve dapprima lamentarsi con il proprio responsabile, il quale, se decide di prendere in considerazione la protesta, la passa all’ente preposto allo studio dei tempi, che eseguirà, entro sette giorni, un controllo dell’operazione contestata, comunicando il risultato per via gerarchica. • Se la risposta non soddisfa l’operaio, questi può avanzare una nuova protesta, questa volta scritta, tramite un rappresentante della Rsu. Anche in tal caso si avrà una risposta scritta. Se anche questa seconda volta l’esito è negativo, allora il malcapitato potrà appellarsi ad una speciale commissione che deve decidere in cinque giorni. Salute & Prestazione 58
  • 59. LA TABELLA DEI FATTORI DI RIPOSO IN USO ALLA FIAT Manualetto i carichi di lavoro 59
  • 60. ALTRE ELABORAZIONI PROVENIENTI DAL MONDO SCIENTIFICO I tempi di lavoro e i coefficienti di riposo I coefficienti maggiorativi per effetto stancante (F.F. e F.R.) si basano sui principi di fisiologia applicata al lavoro umano. Gli elementi di cui si tiene conto per determinare i coefficienti di riposo sono: A) Fattore Fisiologico (necessità personali) B) Posizione C) Movimenti D) Sforzo muscolare E) Attenzione F) Sforzo mentale G) Monotonia H) Ambiente I) Illuminazione L) Rumorosità M) Temperatura • per ciascuno dei quali, a seconda del livello, corrisponde un valore. Manualetto i carichi di lavoro 60
  • 61. TABELLA ALTRA Manualetto i carichi di lavoro 61
  • 62. Una ipotesi di proposta Per le linee di montaggio Salute & Prestazione 62
  • 63. Quale controllo operaio sulla produzione ?? • In parecchie fabbriche (compresa la FIAT) sono in bella vista dei "display luminosi" che riportano (visibili a tutti) da un lato la produzione richiesta e dall'altro quella realizzata. In molti casi, la produzione realizzata è sempre minore di quella richiesta o impostata, fa sentire (psicologicamente) "sempre in debito" i lavoratori che ogni tanto osservano il display luminoso. • Richiesta: per ogni linea di produzione un TABELLONE ELETTRONICO che mette in mostra la produzione richiesta (quantità e specialità) e l’organico necessario. Sempre in tempo reale. Manualetto i carichi di lavoro 63