Corso di urban design 2012 2013 germana de michelis
1. NABA_Corso di Urban Design _a.a. 2012-2013
Docente: prof. Germana De Michelis
Agopuntura urbana (1) Nata dalle teorie dell'architetto e sociologo finlandese Marco Casagrande,
Wikipedia
Micro interventi per una città intelligente
Noi siamo lo spazio che occupiamo! Spazio o pensiero, pensiero o spazio...ma noi siamo prima spazio o prima pensiero? Siamo lo spazio che
occupiamo o il pensiero che speculiamo? Siamo "esseri pensanti" o "esseri occupanti"? Lo spazio fisico che ci appartiene, casa o ufficio, ci
classifica all'interno della società, lo spazio pubblico definisce la comunità. L'architettura materializza la ricchezza dell'uomo!
(www.archilovers.com)
Oggi più di metà della popolazione vive in città. Sono le nostre città a determinare la crisi ambientale.
L’architettura e la pianificazione urbana sono strumenti fondamentali per la salvaguardia del nostro futuro,
costituiscono dei possibili mezzi per la creazione di ambienti “sostenibili” e stimolanti.
Spazi più verdi, più sociali, più connessi: Smart city.
Si è assistito, dagli anni ’90 a oggi, a mega interventi di riqualificazione e sviluppo, pubblici e privati, ma non è
detto che sia l’unica strada da percorrere. Sono molteplici gli esempi che puntano su interventi micro, puntuali,
che possono generare anche un avvicinamento degli abitanti al proprio contesto, alimentando lo spirito di
cittadinanza fondamentale per ristabilire armonia tra uomo e ambiente.
Piccoli interventi che possano rendere più accessibili i servizi, gli spazi più sicuri e l’ambiente più tutelato, con
un approccio di comunità.
Negli ultimi decenni il dominio pubblico, lo spazio per e della gente, è stato negletto, eroso, questo ha
innescato una perdita di vitalità degli spazi urbani, un affievolimento della responsabilità comune, lasciando
spazio a paura e politiche di controllo.
In un momento come questo, le Amministrazioni spesso non riescono a sostenere, e neanche a pensare, mega
interventi; è più efficace e realistico pensare alla città come un organismo vivente, con micro funzioni da
ottimizzare per rendere più efficace il sistema nel suo complesso, proprio la visione dell’agopuntura nei
confronti del corpo umano.
La tecnologia è fondamentale per questo approccio!
Negli anni ’90 si pensava che la ‘rete’ potesse uccidere le città, in verità da allora il numero di persone che
preferiscono vivere in aree urbane è aumentato costantemente.
2. Si può affermare che le reti hanno rafforzato gli elementi di centralità esistenti. La tecnologia ci solleva
dall’essere in un luogo fisico, senza necessariamente allontanarci, crea una scelta. La qualità della vita è per
gran parte determinata dai luoghi fisici, che le nuove tecnologie non hanno fatto sparire, ma che stanno
profondamente e intimamente modificando: i bit della rete si fondono con gli atomi del mondo materiale. Città
connesse, infrastrutture (che costruiscono delle piccole comunità) efficienti, reti di trasporto, di
comunicazione, di servizio. Le App urbane e molteplici progetti sperimentali puntano alla raccolta dati,
domande che si possono trasformare in risposte, finalizzate alla valorizzazione dell’esistente.
Ma torniamo agli interventi puntuali, all’Agopuntura, una teoria riconducibile all’ecologismo urbano, che
combina la progettazione urbana alla pratica di medicina cinese. Si paragona la città a un organismo vivente, a
un macrorganismo, individuando aree che necessitano di riqualificazione, tramite progetti sostenibili capaci di
apportare benessere all’intero organismo e in grado di coinvolgere la comunità.
La città è un organismo complesso nel quale la sovrapposizione dei flussi, dei livelli, la morfologia e gli usi,
determinano le azioni del cittadino, così come lo sviluppo della città stessa.
Urban Design è un corso che si misura proprio con questa complessità. Con la dimensione urbana in tutti i suoi
aspetti, fisici e immateriali, osservando il contesto, leggendone gli elementi costitutivi. È un corso che vuole
individuare e indagare le potenzialità, spesso nascoste, da valorizzare: i piccoli luoghi, abbandonati, resti di altri
progetti, di dubbia proprietà e pertinenza, spazi da reinventare, superfici inerti che rappresentano occasioni di
progetto per nuove e differenti possibili appropriazioni.
La città, che il corso di Urban Design assume come ambito di indagine e di progetto, non è solo fatta di volumi
e superfici da ridisegnare ma anche di persone da considerare nel processo progettuale come destinatari,
utenti, cittadini e soggetti attivi, e del paesaggio di cui la città è una parte viva.
L’attenzione al rapporto uomo e ambiente sarà la base delle riflessioni progettuali. Progettare confrontandosi
con la città e i suoi spazi disponibili e in attesa di nuovi significati, sarà l’occasione per definire micro-
interventi che non solo trasformino lo spazio fisico e tridimensionale, ma che siano in grado di costruire
nuova consapevolezza intorno a temi che stanno rivelando la loro urgenza: consapevolezza ambientale, natura
e costruito, impegno individuale verso la propria città, valorizzare l’esistente, ...
3. Istruzioni
Il corso vuole affrontare il progetto dalla fase di analisi alla stesura dell’idea, utilizzando tutti gli strumenti
necessari, nel tentativo di sviluppare al meglio una capacità di lettura del contesto, di archiviazione degli input
raccolti, di analisi di progetti esistenti e nella formulazione e presentazione di un personale contributo. Lo
studente verrà stimolato a prendere consapevolezza della complessità del processo che porta un’idea a
diventare progetto, e a capire quali potrebbero essere gli strumenti per gestirla.
Il corso prevede tre Missioni , alla fine dei quali ci saranno momenti di riflessione collettiva:
• Missione 1_ La città di tutti (individuale)
Esci a Milano, compi la prima missione ‘impossessandoti’ degli spazi pubblici urbani. Come? Fai foto,
video, schizzi, connetiti, connetili, cerca di cogliere la loro essenza, le loro potenzialità espresse o no.
Se preferisci datti un tema: la città verde, la città d’acqua, i rifiuti nella città, la città seduta,…….
• Missione 2_Occhio ai progetti (in gruppi composti da max tre studenti)
Analisi di casi studio (in parte proposti dal docente e in parte individuati dagli studenti), finalizzata a
strutturare, individuare e supportare la formulazione di un idea di progetto.
• Missione 3_Micro interventi per una città intelligente (in gruppi composti da max tre
studenti)
Il progetto. Gli studenti indagheranno alcuni piccoli luoghi per formulare la loro proposta di
Agopuntura urbana (da sviluppare da gennaio a fine corso).
L’ambito di intervento è la città di Milano.
Metodologia
Il corso si svolgerà in forma di laboratorio con lezioni frontali specifiche che seguiranno le fasi del lavoro. Gli
studenti sono invitati a frequentare i luoghi d’indagine ogni volta che lo riterranno opportuno. A parte una
prima esercitazione individuale (Missione 1), il lavoro sarà svolto in piccoli gruppi composti da massimo tre
studenti. Contribuiranno ad arricchire il percorso formativo ospiti esterni.
Missione finale: esame
Gli elaborati, prodotti alla fine di ogni fase di analisi e progetto (Missione), verranno presentati seguendo i
formati indicati dal docente (sia stampati che in formato pdf) e presentati all’interno del corso in forma di
presentazione multimediale; costituiranno materiale d’esame insieme alla lettura e analisi critica di alcuni testi
segnalati in bibliografia (che verrà consegnata durante il corso) o proposti dallo studente. All’esame lo
studente presenterà il suo progetto come riflessione dell’intero percorso formativo. L’ultima lezione prima
delle vacanze natalizie sarà organizzata in condivisione con il corso parallelo di Urban Design (prof.sse
Antonella Bruzzese, Maddalena De Ferrari), in forma di workshop.