2. Una delle tecnologie abilitanti
Tra le tecnologie abilitanti l’industria 4.0, un ruolo importante è
rivestito dall’intelligenza artificiale e dalla robotica collaborativa,
tecnologie in grado di ridisegnare i paradigmi di produzione in diversi
settori e di modificare il rapporto tra uomo e macchina così come è
stato inteso tradizionalmente.
3. Verso industria 5.0
I cobot sono una leva per un’industria che si avvia verso la fase 5.0
della propria evoluzione, con notevoli cambiamenti sulla società e
nuovi scenari di applicazione di tali innovazioni.
L’era dell’industria 5.0 sarà quella della “Collaborative Industry”, ossia
un modello di impresa caratterizzato dalla cooperazione tra macchine
ed esseri umani, con il fine ultimo di dare un valore aggiunto alla
produzione creando prodotti personalizzati che rispettino le esigenze
dei consumatori.
4. Ambienti ostili
Fino ad ora i robot sono stati principalmente
impiegati in ambito industriale per tutte
quelle operazioni usuranti o negli ambienti
ostili in cui potesse sostituire l’uomo, si pensi
alle operazioni di saldatura, verniciatura, di
manipolazione di carichi ripetitivi o usuranti.
L’impiego principale è da sempre stato nei
settori tradizionali industriali quali il settore
automobilistico, elettronico, della manifattura
e della lavorazione dei metalli.
5. Non solo automobili
Il 2006 è stato il primo anno in cui il maggior numero di robot è stato
impiegato fuori dal ramo dell’industria automobilistica, andando oltre il
driver iniziale delle 3D che avevo favorito lo sviluppo della robotica
industriale, ovvero ridurre o eliminare i lavori “ripetitivi, pericolosi e
sporchi”, dall’inglese “Dull, Dangerous and Dirty”.
6. Chi utilizza maggiormente i robot
l’Italia rimane uno dei paesi principali utilizzatori di robot. Si deve
considerare che nella classifica mondiale dei paesi utilizzatori di robot
guidata dalla Cina con poco più di 140,000 unità per anno, l’Italia è
posizionata in sesta posizione con 11,000 unità per anno, dietro
Giappone, Stati Uniti, Corea e Germania.
7. Cosa si intende per robotica collaborativa
Con “robotica collaborativa” ci si riferisce a quei sistemi robotici di
nuova generazione che sono in grado di interagire fisicamente in
sicurezza con l’uomo e di condividerne lo spazio, non rimanendo
pertanto più confinati in una “gabbia” che separa lo spazio dell’uomo
da quello del robot
8. Uomo e robot lavorano insieme
Nell’interazione fisica uomo-robot (PhHRI ovvero Physical Human-
Robot Interaction) gli aspetti della percezione dell’ambiente e la
previsione dell’intenzione umana rappresentano un requisito
fondamentale che deve possedere il robot collaborativo per poter
coesistere e collaborare in sicurezza con l’uomo.
9. Cobot e machine learning
La collaborazione uomo-robot nello spazio condiviso è infatti un
potente abilitatore per il trasferimento di capacità tra esseri umani e
robot, dal momento che diventa possibile la programmazione del robot
attraverso la dimostrazione guidata del compito da eseguire e la
manipolazione fisica del robot.
Lavori recenti hanno mostrato i progressi e le
prospettive di presentare le istruzioni per mezzo di
robot fisicamente collaborativi utilizzando approcci
di insegnamento enattivo, più simili a quello
umano.
10. Cobot ed intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale riguarda la creazione di macchine intelligenti in
grado di lavorare e reagire come gli essere umani.
Più i cobot acquisiscono capacità per riuscire a interpretare il mondo
che li circonda e decidere quale azione intraprendere, più risultano
facili da gestire.
Gli utenti non sono tenuti a conoscere
software o linguaggi di programmazione,
ma è sufficiente che mostrino al robot
che cosa deve fare.
11. La manutenzione predittiva
Grazie alle tecnologie di visione artificiale rafforzate dall’Intelligenza
Artificiale, la categoria dei cobot per ispezione e manutenzione, sono in
grado di potenziare il paradigma della manutenzione predittiva,
ovvero un tipo di manutenzione che prevede ed anticipa il guasto,
attraverso la misura con sistemi di sensori di parametri fisici di sistema
e di modelli matematici che consentono di identificare il tempo residuo
prima del guasto.