Il lavoro ai tempi di facebook e twitter intervista per napoli città sociale
1. Il lavoro ai tempi di facebook e twitter
Lunedì, 10 Dicembre 2012 13:51 | |
Il social recruiting per uscire dalla crisi.
Cercare lavoro, estendere la propria rete professionale è una
materia difficile al sud e la crisi, se possibile, ha complicato le cose. Eppure, un aiuto arriva dalla
rete: l’utilizzo - corretto - dei social network può essere il punto di forza del proprio lavoro. Ne
parliamo con la dottoressa Cristina Felice Civitillo, giovane napoletana esperta nella tematica.
Una formazione in gestione delle risorse umane e in supporto alla gestione di progetti complessi, la
Civitillo si è occupata anche di viral marketing, social network e social media strategy. Cominciamo
con un interrogativo attualissimo: che i social media abbiano un impatto forte sulla vita delle
persone è noto, ma come influiscono nel mondo del lavoro?
Sempre più aziende stanno cogliendo l’opportunità di integrare gli strumenti di comunicazione
istituzionale con i canali social (Facebook, Twitter, Youtube, LinkedIn…) in modo da creare un
maggior dialogo con i potenziali clienti, parallelamente hanno scoperto che possono adoperare
questi canali per offrire maggiori informazioni sul modo in cui lavorano. Molti recruiter hanno
iniziato a monitorare la presenza dei candidati sui social media e in genere su internet, per scoprire
qualcosa di più su chi sono, sugli interessi personali. Grazie a Internet è possibile riuscire a
verificare delle informazioni sul candidato e capire la veridicità di ciò che il curriculum racconta.
Dal punto di vista dei lavoratori, invece: quali sono i passi da compiere in rete per avvicinare
ed attrarre le aziende con cui si vorrebbe collaborare?
Il primo consiglio è costruirsi una buona reputazione digitale ad esempio creando un blog dove
divulgare i successi nel proprio campo che diventi un luogo di scambio con gli altri professionisti.
Secondo: fare RETE con le persone “like-minded”, offrire aiuto e competenze prima di chiedere
qualcosa. Terzo: essere un INNOVATTORE, interessarsi alle novità in circolazione, rielaborare le
idee, offrire visioni personalizzate, uniche. Infine, instaurare un dialogo con le aziende, seguire i
profili istituzionali, partecipare ai contest e commentare le attività. Insistendo su questa strada,
costruendo con costanza e creatività il proprio brand prima o poi si entrerà nel radar delle aziende.
Il social recruiting permette, dunque, ad azienda e lavoratore di entrare in contatto diretto:
quali sono gli aspetti positivi? Quali quelli negativi?
Il recruiter si troverà di nuovo di fronte ad una persona, con la sua storia, le sue passioni, la sua
vivacità intellettuale, la sua creatività e non solo un formale curriculum vitae. Poche persone che
attualmente sono alla ricerca di lavoro, hanno compreso l’enorme potenzialità di utilizzare i social
2. media per farsi notare. Immaginate un giovane grafico che stia cercando un’agenzia di
comunicazione che lo assuma, perché non caricare il suo portfolio su Pinterest e condividerlo con
accattivanti tweet? Oppure perché non condividere le sue letture e la sua visione della
comunicazione attraverso dei post su Facebook?
Sotto il profilo delle negatività, ancora troppe persone ignorano la persistenza del web: tutto ciò che
può esser conosciuto, sarà noto, anche foto e informazioni personali inappropriate che magari
abbiamo caricato per goliardia o che ci hanno attribuito gli amici con un tag. Secondo un’indagine i
responsabili del personale ricercano per il 41% informazioni riguardo l’uso di alcol e droghe varie,
per il 29% scarse capacità comunicative e per il 21% indizi di sospetto comportamento criminoso.
Quindi il buonsenso dovrebbe guidare il nostro comportamento nella piazza telematica
La rete dei social network influenza anche il modo in cui le persone svolgono la loro
professione?
La filosofia social favorisce la connessione e la collaborazione tra i professionisti, solo chi ne
percepisce i principi fondamentali riuscirà a ricavare un valore aggiunto per la propria crescita
professionale e costruire un forte personal brand. Ad esempio LinkedIn offre la possibilità di
comunicare alla propria rete che si sta cercando un lavoro, che si è ricevuto un riconoscimento, o si
è acquisita una nuova competenza, così come si ha l’opportunità di provare il proprio valore
attraverso le segnalazioni di colleghi / superiori o la partecipazione attiva ai Gruppi di discussione
tematici.
Per approfondire la discussione, venerdì 14 dicembre, l’Università Suor Orsola Benincasa presenta
il convegno: “Vedere Oltre. Dalla crisi al progetto: il contributo delle risorse umane”. Si comincia
alle 10,30 con il Welcome address del Rettore Università Suor Orsola Benincasa, Lucio
D’Alessandro e il saluto del Presidente Nazionale AIDP - Associazione Italiana per la Direzione del
Personale Filippo Abramo, e si va avanti sino al pomeriggio. Diversi i temi affrontati: si va da
nuove idee per superare la crisi alle pratiche concrete da mettere in atto. La dottoressa Felice
Civitillo si occuperà di social media strategy per le organizzazioni.
In allegato il volantino del convegno.
Raffaella R. Ferré