2. 1959 Festival di Cannes Orfeo Negro (Camus) Palma d’oro I quattrocento colpi (Truffaut) Premio Migliore Regia Cinema come rivelazione del reale NO alle regole codificate dello spettacolo tradizionale NO agli studi e ai teatri di posa NO alla dittatura degli sceneggiatori NO al “cinema dei papà” Cinema non come spettacolo affabulatorio Cinema come scrittura, linguaggio fatti di nuove strutture estetiche Regista come AUTORE (Poetica, visione del mondo) No all’industria, no ai compromessi con la produzione Astruc: Caméra-stylo (la leggerezza del mezzo che offre una nuova utilizzazione del cinema)
3. Cahiersdu Cinéma e la Politiquesdesauteurs Bazin, Astruc, Kast Truffaut, Chabrol, Rivette, Godard, Rohmer Critica militante come anticamera della regia Critica faziosa e schierata (i GIOVANI TURCHI) Hawks, Rossellini, Welles, Bresson, Hitchcock, Renoir, Dreyer… No analisi storica o politica I registi raccontano i propri problemi, le proprie quotidianità, la loro realtà Cinema in PRIMA PERSONA, CINEMA CONFESSIONE Godard: “LO SPLENDORE DEL VERO”
4. Doppio livello narrativo MEMORIAATTUALITA’ Cinema come autobiografia, analisi dei propri sentimenti e idee Il passato si impone sul presente e lo determina Ma è il presente che deve essere analizzato CINEMA MEMORIALE La nouvelle vague come ambito non unitario di poetiche Tensioni comuni WuMing 1: “nebulosa” per raggruppare questa massa informe, instabile, in cui numerosi autori “condividono segmenti di poetiche, brandelli di mappe mentali e un desiderio feroce che ogni volta li porta agli archivi, o per strada, o dove archivi e strada coincidono”. Basterebbe sostituire “archivi” con “cineteche”
5. ALAIN RESNAIS Documentarista all’inizio 1959 Hiroshima MonAmour Scandalo: argomento + linguaggio La memoria rilegge il presente “Tu non hai visto niente a Hiroshima.” L’anno scorso a Marienbad Piani temporali multipli, incastri narrativi e di montaggio Ancora il labirinto del passato e del presente 1968 Je t’aime, je t’aimeViaggio casuale nella memoria… … 1977 Providence Viaggio mentale e della memoria di uno scrittore … 1993 Smoking / No smoking Alternative narrative…
6. F. TRUFFAUT Il cinema come strumento della sincerità e dell’immediatezza Lo spettatore deve trovare un contatto umano con il regista sul terreno comune dei sentimenti Cinema autobiografico, intimo, diaristico Verità anche diretta, brutale, non mediata Le scene sono connesse apparentemente senza una logica che non sia quella dell’affiorare del ricordo e della sensazione In ogni film personaggi minori e principali rispecchiano le passioni, i gusti, le tensioni dell’autore – CINEMA COME MONDO PERSONALE ANTOINE DOINEL (Jean-PierreLéaud) I quattrocento colpi Baci rubati 1968 Non drammatizziamo… è solo questione di corna 1970 L’amore fugge 1978 + episodio di L’amore a vent’anni 1962
7. Grande libertà interiore Problemi di coscienza Insofferenza nei confronti delle gabbie della società La materia drammatica èla materia esistenziale L’ultimo metrò La signora della porta accanto Finalmente domenica Cinema della coscienza e cinema dello spettacolo Grande potere economico e politico all’interno del cinema francese Ha sostituito i padri che aveva ucciso?
8. J.L. GODARD Fino all’ultimo respiro La narrazione appare tradizionale (con il portagonista come doppio ironico del regista) ma Godard lavora criticando i principi del capitalismo occidentale e , soprattutto, LE FORME DELLA RAPPRESENTAZIONE CINEMATOGRAFICA DELLA REALTA’ Lo scardinamento avviene sul montaggio Da quel momento in avanti Godard impone al suo cinema un’accelerazione sperimentale inarrestabile Citazione, autocitazione Modulo pubblicitario Frantumazione in quadri (i 12 frammenti di Questa è la mia vita) 1968: Cinema senza regista, cinema come opera collettiva – sparizione della FIRMA Film-saggio : narrazione frantumata, documentarismo, pezzi sfaldati