1. Esame di Psicologia Sociale e
Psicologia Cognitiva
Cattedra prof.ssa Giovanna Leone
Bevilacqua
Beda
2. STRUTTURA DEL PROGETTO
Attenzione
Apprendimento
Memoria
Linguaggio
Vita quotidiana
Atteggiamenti
Distorsione cognitiva (nella percezione dell altro)
Comunicazione
Analisi psicologica dei Mass-Media
Studio degli effetti dei Mass-Media
Bevilacqua
Beda
3. ATTENZIONE SPAZIALE
Posto di fronte all enorme quantità di stimoli che l ambiente offre, il soggetto è in grado di
selezionare uno che occupa una determinata posizione nello spazio.
Normalmente vi è coincidenza fra la direzione dello sguardo e la direzione dello sguardo nel
selezionare una determinata posizione nello spazio.
ORIENTAMENTO
VOLONTARIO AUTOMATICO
- Non può essere interrotto
Il soggetto dirige la propria
attenzione verso un - Non dipende dalle probabilità
che il bersaglio su cui si dirige
determinato bersaglio in
l attenzione sia quello giusto
maniera consapevole e
controllata. - Non è soggetto a interferenza da
parte di un altro compito
4. ATTENZIONE SELETTIVA
L attenzione del soggetto non riguarda soltanto la posizione di uno stimolo nello spazio, ma
concerne tutte le proprietà degli oggetti e degli eventi: colore, forma, dimensione, suoni…
L attenzione selettiva comporta una serie di competenze fra loro connesse:
INTEGRAZIONE FILTRAGGIO RICERCA FACILITAZIONE ENUMERAZIONE
Meccanismo di Il soggetto è in
Intesa come la capacità rielaborazione in base grado di precisare il
di mettere in relazione La capacità di E definita come la
al quale l elaborazione numero di immagini
diversi aspetti e ignorare le capacità di
informazione non precedente delle target all interno di
caratteristiche dello individuare un una serie spaziale in
rilevanti per informazioni
stimolo in funzione oggetto presente nel maniera automatica
selezionare solo quelle influenza
della sua complessità. campo visivo. l elaborazione delle o attraverso
richieste e pertinenti.
informazioni un operazione di
successive. conteggio.
5. ATTENZIONE SELETTIVA
EFFETTI
SIMON STROOP NAVON
Il soggetto collocato davanti a 6 Il soggetto è collocato di fronte Al soggetto vengono
riquadri, 3 a destra e 3 a sinistra alla parole rosso verde giallo e presentate lettere grandi
nei quali appaiono in maniera blu che possono essere composte da lettere piccole.
casuale un quadrato o un collocate in uno sfondo del Quando il soggetto, posto di
rettangolo, deve premere il medesimo colore. Il soggetto è fronte a stimoli incongruenti,
pulsante di sinistra quando invitato a pronunciare a voce è invitato a prestare attenzione
appare il quadrato e quello di
alta il nome del colore dello alle lettere locali , la presenza
destra quando appare il
rettangolo. E stato verificato che sfondo. Da questo esperimento di una lettera incongruente a
i tempi di reazione sono più si è osservato che i tempi di livello globale produce un
rapidi quando la posizione dello reazione sono significatamente netto rallentamento nei suoi
stimolo e la posizione della ridotti per gli stimoli tempi di risposta.
risposta coincidono. congruenti. (verde-verde)
6. APPRENDIMENTO
ESPERIMENTO DI PAVLOV SUI RIFLESSI CONDIZIONATI
Un cane viene legato in una stanza insonorizzata; ponendo del cibo nella bocca del cane il flusso di salivazione aumenta.
IL CIBO = STIMOLO INCONDIZIONATO ( SI )
LA SALIVAZIONE = RISPOSTA INCONDIZIONATA ( RI )
In un secondo momento cominciò a far seguire al suono della campanella la presentazione del cibo.
LA CAMPANELLA = STIMOLO CONDIZIONATO ( SC )
L AUMENTO DELLA SALIVAZIONE = RISPOSTA CONDIZIONATA ( RC )
1° Livello: AQUISIZIONE = SC + SI
2° Livello: ESTINZIONE = SC ( viene presentato da solo e si ha una graduale scomparsa di RI )
3° Livello: RECUPERO SPONTANEO = SC RC ( viene presentato da solo il giorno dopo)
4° Livello: RIAQUISIZIONE = SC + SI (il riapprendimento è molto rapido)
Il recupero spontaneo e il riapprendimento dimostrano che è difficile eliminare completamente gli effetti
del condizionamento.
7. MODELLAGGIO
ESPERIMENTO DI SKINNER SULL APPRENDIMENTO PER PROVE ED ERRORI
Skinner riprese gli studi di Thorndike, che accertò che le risposte corrette tendono ad essere ripetute e quelle
errate ad essere abbondonate: DIMINUISCE COSI IL TEMPO DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI.
Skinner riprese l impostazione pavloviana introducendo la distinzione tra:
RISPONDENTI COMPORTAMENTI OPERANTI
Comportamenti non derivati da
Comportamenti derivati da riflessi innati ma emessi
riflessi innati o appresi tramite spontaneamente dall organismo.
il condizionamento pavloviano. I c.o. aumentano o diminuiscono in
funzione del rinforzo ( positivo o
negativo).
Skinner modellava via via l organismo che giungeva all apprendimento della risposta corretta per
approssimazioni successive.
Skinner pensava che il modellaggio fosse uno strumento tanto potente e universale da poter progettare, sulla carta,
una società utopica, priva assolutamente di conflitti, grazie al modellaggio completo e armonico di tutti gli attori.
8. MODELLO MULTIPROCESSO
MODELLO DI ATKINSON E SHIFFRIN [1977]
Il modello AS è un modello input-output nel senso che descrive la sequenza di passaggi delle
informazione, che provenendo dal mondo esterno, vengono via via elaborate passando nei magazzini della
memorie.
LE COMPONENTI PRINCIPALI SONO:
REITERAZIONE
MEMORIA MEMORIA
REGISTRO BREVE LUNGO
SESORIALE TERMINE TERMINE
INFORMAZIONE PERDUTA INFORMAZIONE PERDUTA
PER DEADIMENTO O PER DEADIMENTO O
INTERFERENZA INTERFERENZA
9. REGISTRO SENSORIALE
ESPERIMENTO DI SPERLING [1960]
Ai soggetti veniva presentata, per soli 50 millisecondi, una matrice 3x3 contenente 9 lettere. Il compito dei
soggetti consisteva nel nominare quante più lettere potevano. I soggetti dicevano di averle viste tutte e 9
ma riuscivano a nominarne solo 4/5.
L ipotesi di Sperling fu che i soggetti non riuscivano a conservarle a lungo nel registro sensoriale per poi
ripeterle tutte.
Per controllare tale ipotesi egli ideò il
PROCEDIMENTO A RESOCONTO PARZIALE:
I soggetti venivano istruiti in modo tale da poter accoppiare la riga superiore della marice con uno stimolo
sonoro alto, quella intermedia con uno stimolo sonoro medio, e quella inferiore con un stimolo sonoro basso.
Se il segnale sonoro veniva emesso dopo la presentazione visiva, e se grazie ad esso, il soggetto riusciva a
nominare tutta la riga segnalata, si dimostrava che tutte e 9 le lettere erano state registrate. Sperling misurò
così il livello del resoconto, cioè quante lettere venivano ricordate in base al ritardo del segnale sonoro:
- QUANDO IL SEGNALE SONORO ERA IMMEDIATO SI RICORDAVANO TUTTE E 3 LE LETTERE -
SE IL RITARDO ERA DI 300 MILLISECONDI I SOGGETTI NOMINAVANO IN MEDIA 2 LETTERE -
SE IL RITARDO ERA +1 SECONDO IL RISULTATO E LO STESSO CHE CON L ASSENZA SONORA
10. MEMORIA A BREVE TERMINE
MILLER [1956] E BADDELEY [1992]
Questa memoria conserva le informazioni per circa mezzo minuto ed ha una capacità limitata.
Gia Ebbinghaus alla fine del 800 si era accorto che, dopo una sola ripetizione non si riuscivano a
ricordare più di 6/7 sillabe senza senso.
7 + 2
_ MEMORIA DI LAVORO
MILLER coniò il termine magico numero 7 più o BADDELEY ha dimostrato che la MBT non è un
meno 2 per indicare la quantità di unità di sistema unitario, bensì un sistema complesso , da lui
informazione diverse che si possono ricordare dopo chiamato memoria del lavoro. Il termine deriva dal
una singola presentazione e in assenza di ripetizioni. fatto che è nello spazio limitato di questa memoria che
lavorano i processi di pensiero.
Si deve parlare di unità di informazione perché è
possibile creare delle unità complesse imparando La ML si articola in 2 sottosistemi: -
CIRCUITO FONOLOGICO: è adibito all elaborazione
delle tecniche di raggruppamento: per esempio
l arrocco negli scacchi. e al mantenimento dell informazione verbale e
acustica. - CIRCUITO VISIVO SPAZIALE: è
adibito invece a quello visivo e spaziale.
11. MEMORIA A LUNGO TERMINE
La memoria a lungo termine si avvicina alla nozione di memoria ingenua.
Nel modello di Atkinson e Shiffrin nulla poteva essere contenuto nel
magazzino della MLT se prima non era passato nella MBT.
La probabilità di passare nella MLT dalla MBT era in funzione della
reiterazione delle informazioni nella MBT.
E stato dimostrato che non è la semplice ripetizione ad aumentare la
probabilità di passaggio alla MLT, bensì l elaborazione e l integrazione del
materiale in strutture organizzate, gia presenti nella MLT.
Ad esempio: esperimento di Mandler [1967] sui 4 gruppi di soggetti
sperimentali con istruzioni diverse.
12. LA MEMORIA AUTOBIAGRAFICA NELLE FASI DEL CICLO VITALE
Il tempo, più che l individuo, e il vero protagonista della memoria autobiografica.
Il tempo della memoria autobiografica agisce su tre registri differenti, tra loro connessi.
Il primo tempo delle memoria autobiografica è IL TEMPO DELLA VITA PERSONALE. Le fasi della vita non sono dunque
tutte uguali, rispetto allo scorrere del tempo. Anche se è intuitivo che i ricordi più recenti sono più accessibili di altri,
alcuni periodi della vita, anche vecchi nel tempo, tendono ad essere ricordati con maggiore frequenza e più
accessibilità. Al contrario i ricordi del bambino riferiti al periodo in cui non sa parlare sono condannati a sparire
nell oblio.
Il secondo tempo della vita autobiografica è IL TEMPO DELLA VITA FAMILIARE, composto dalle prospettive delle
diverse generazioni che, sia pure contemporanee, vivono in ambienti di pensiero diversi. Per questo in contesti diversi
dall abituale (bimbo in vacanza dai nonni) si avvertirà la novità di un nuovo contesto culturale e ci si familiarizza con
un passato vivo, diverso dall aridità dei libri di storia. In questo modo il gioco delle generazioni ci aiuta a inserire la
nostra memoria individuale in un quadro sociale, dalla durata molto più ampia della nostra vita personale.
Il terzo tempo della memoria autobiografica e IL TEMPO DELLA VITA SOCIALE in cui la memoria
individuale si adatta all ambiente storico e culturale della propria epoca.
13. LO SCHEMA DI BARTLETT
Egli vedeva la memoria non come la capacità di immagazzinare dati passati ma come uno sforzo di
ricostruzione che, partendo dagli interessi e dalle conoscenze presenti del soggetto, tenda a ricostruire a
posteriori il significato del ricordo.
La memoria è uno sforzo verso il significato : appare inutile cercare di controllare quanto un ricordo sia la
copia più o meno fedele del passato mentre, al contrario, si dovrebbe sollecitare il soggetto a ricostruire gli
stimoli originariamente presentati, osservando le attività rielaborative tramite cui il loro significato
può essere ricostruito nel presente.
Nelle sue procedure di ricerca sottoponeva dei soggetti ad alcuni stimoli: stimoli significativi; in seguito
chiedeva di riprodurre ripetutamente questi stimoli, così come la loro memoria li ricostruiva in momenti
successivi. Intendeva in tal modo ripetere l attività della memoria permanente, che si presentava come uno
sforzo incessante di riportare il significato del passato al livello delle conoscenze attuali del soggetto.
Studiò molti casi di problemi giudiziari e creò il modello delle riproduzioni ripetute, attraverso il quale, il
ripetersi delle testimonianze più volte, fa si che esse ad ogni riproduzioni, diventino sempre più coerenti,
semplici, lineari. Studiò inoltre, come i giudici usino la psicologia ingenua, non pensando a distorsioni nella
memoria di un testimone che ha subito una forte carica emotiva.
.
14. VYGOTSKIJ
Propone una chiara distinzione tra processi elementari e processi guidati dalla volontà e dal giudizio
del soggetto.
Mentre la memoria di tipo associativo fa parte del primo gruppo, la memoria volontaria appartiene al
secondo: nella sua ottica è improprio tentare di ridurre il livello superiore dei processi della memoria a
una semplice moltiplicazione quantitativa della catena dei processi associativi.
In una citazione famosa egli affianca il fazzoletto annodato (scelta personale per ricordare qualcosa), al
monumento (scelta collettiva).
Il primo aspetto caratteristico della memoria umana è quello di essere sottoposta a un duplice controllo:
un controllo personale e uno sociale.
Secondo aspetto esplorato nei suoi studi è la comprensione di come questi due livelli di controllo del
processo della memoria siano in rapporto tra loro, e per approfondirlo egli studia le situazioni in cui
l equilibrio cambia: nei diversi passaggi cruciali dello sviluppo individuale, nei grandi cambiamenti
sociali.
In entrambi i casi quello che appare il punto fondamentale di svolta è l apprendimento del linguaggio:
l acquisizione della capacità di parlare per il bambino; il passaggio dalla trasmissione orale a
quella scritta per le società in via di alfabetizzazione. Si tratta di modificazioni indotte socialmente,
che si traducono da elemento esterno in un diverso equilibrio interno tra funzioni mentali.
15. MEMORIA
IMPLICITA ESPLICITA EPISODICA SEMANTICA
Altro non è che la Si dimostra che un E la memoria di ciò
memoria delle compito precedente ha che ci ricordiamo, è la E ciò che sappiamo,
informazioni degli effetti, non memoria utilizzata dai basata non sulle
consapevolmente necessariamente di poeti ed è quella a cui esperienze personali.
apprese. memoria, su un ci si riferisce quando
compito successivo. parliamo di oblio.
16. IL LINGUAGGIO
FUNZIONE PROPOSIZIONALE: esso serve a elaborare, organizzare, impacchettare e
trasmettere conoscenze all interno di una data comunità. Le conoscenze non rimangono
ad uno stato indeterminato e vago, ma sono raccolte, organizzate e veicolate sotto forma di
proposizioni.
SISTEMA DI SIMBOLI: il linguaggio si presenta come un sistema di simboli in grado di
generare un numero indeterminato di parole, di frasi e di discorsi. Si tratta di simboli
arbitrari e convenzionali, prodotti all interno di una certa comunità di parlanti.
LA COMPOSIZIONALITA DEL LINGUAGGIO: comporta alcune proprietà quali:
- la sistematicità: in quanto ogni linguaggio è regolato da una struttura sintattica.
- la produttività: poiché il linguaggio permette di generare e di comprendere un numero
infinito di significati.
- la possibilità di dislocazione: in quanto la referenza spaziale o temporale cui un dato
enunciato si riferisce, può essere diversa da quello in uso durante l enunciato
medesimo.
17. L APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO
CHOMSKY [1957]
Chomsky diede inizio a quella che si è soliti chiamare rivoluzione cognitivista, cioè il rifiuto
della prospettiva skinneriana caratterizzato dal tentativo di spiegare le azioni umane in termini di
modellaggio.
Chomsky parte dalla nozione di grammatica: imparare una grammatica X vuol dire riuscire a
distinguere le sequenze grammaticali corrette da quelle scorrette quindi sapere individuare
le sequenze che compongono le frasi.
GRAMMATICA
A STATI FINITI GENERATIVA
Questo secondo modello è in grado
Il problema che si pone C. è se una di render conto della nostra capacità
macchina (es Turing) può simulare di ciò che si può da ciò che non si
il nostro apprendimento e l uso del può dire. Bisogna padroneggiare le
linguaggio attraverso una struttura seguenti componenti: - vocabolario
probabilistica. finito - insieme finito di frasi
- insieme finito di regole
18. IL PARLARE COME PRATICA SOCILE
Il linguaggio umano si presta facilmente ad un analisi che ne mette in evidenza gli
aspetti formali, come ad esempio l ordine delle parole nella frase (linguistica
moderna).
Come tutte le pratiche
sociali, i saluti manifestano
I saluti sono un tipo di comportamento talmente abituale che spesso viene dato per un rapporto a doppio senso
scontato. rispetto al contesto: il loro
I saluti sono scambiati all inizio di un incontro e talvotal non costituiscono uso è motivato dalla
necessariamente il primo atto linguistico che i parlanti eseguono. situazione e al tempo stesso
Sono un riconoscimento convenzionale, caratteristica rinforzata dalla tendenza ad aiutano a definire la
usare formule ricorrenti con alto valore pragmatico e basso contenuto situazione stessa. La scelta
semantico-proposizionale. Si dimostra anche che i saluti si possono combinare con del saluto adatto è in
altre attività, infiltrandole o coadiuvandole. particolare riconducibile al
contesto e in parte al tipo di
interazione che i parlanti
I saluti costituiscono una pratica sociale proprio perché essi permettono la
intendono attivare.
differenziazione di tipi di persone e tipi di rapporti sociali.
Aiutano a creare un senso di continuità della nostra vita sociale.
Possono avere l importante funzione di ridurre il tasso di ambiguità o
imprevedibilità nell interazione quotidiana.
Bevilacqua
Beda
19. Linguaggio come: - atto di parola – informa e fa –
l arte e la parola.
Atto di parola
L atto di parola ha una sua sistematicità e quindi
possono essere oggetto di studio e di analisi.
Metodologicamente questo vuol dire che è possibile
avere una scienza del linguaggio partendo da Il parlare informa e fa
L uso del linguaggio è per definizione pragmatico
spontanei atti linguistici scambiati tra persone.
e cioè rivolto all adempimento di vari compiti,
spesso esprimibili in verbi cosiddetti
performativi . Nel riportare situazioni, o nel
narrare, raramente ci limitiamo a descrivere uno
L arte e la parola
stato di cose che sia indipendente dalla nostra
Performance è una modalità della
formulazione linguistica. Nel narrare presentiamo
comunicazione con la quale ci assumiamo la
particolari prospettive, assumendoci o
responsabilità verso un pubblico per come
assegnando ad altri la responsabilità per quello che
usiamo il linguaggio e per la conoscenza che ne
stiamo dicendo.
esibiamo. L uso del termine performance
esprime. La performance è stata introdotta
nell analisi del parlato tramite lo studio dell arte
verbale. Come spesso accade nell arte, c è in
questa nozione una valorizzazione del
virtuosismo di chi si esibisce.
Bevilacqua
Beda
20. INDESSICALITA
Il termine indessicalità si riferisce alla proprietà dei segni linguistici e non
linguistici di dipendere, per la loro interpretazione dal contesto.
Il poter parlare e poter interpretare quello che ascoltiamo si basa su un sistema complesso di
connessioni neurali e sulla loro attivazione. Al tempo stesso non tutto il significato di quello che
viene detto è mentale .
Il contesto in cui avviene la comunicazione ha un ruolo fondamentale per la
costruzione e comprensione del significato delle parole.
Nel parlare l indessicalità è una caratteristica che tutte le espressioni linguistiche
hanno dato che vanno sempre interpretate nel loro contesto d uso.
Bevilacqua
Beda
21. PARTECIPAZIONE
Qualsiasi uso linguistico è di fatto un prodotto collettivo. Di qui l importanza del
concetto di partecipazione, inteso come un processo interattivo e culturale.
È importante distinguere tra diversi ruoli svolti dai partecipanti.
Colui che parla non è necessariamente l autore di quanto viene detto, né è sempre ritenuto
responsabile della forza delle parole usate.
Per questa ragione Goffman ha proposto di sostituire il termine parlante con tre termini:
animatore , autore , principal . Termine inglese che ha vari significati e che in italiano si può
tradurre come committente , delegante , titolare . Di fatto anche nella cornice (frame) reale
della vita sociale di tutti i giorni, i parlanti non sono sempre gli autori o i responsabili di quanto
dicono.
Anche nell ascoltare Goffman fece notare che di fatto esistono diversi ruoli possibili di ascolto.
La prima distinzione da fare è tra destinatari ratificati e non. Quelli ratificati sono individui o gruppi
a cui il parlante intende rivolgersi, direttamente o indirettamente, quelli non ratificati possono essere
ascoltatori casuali.
Bevilacqua
Beda
22. VITA QUOTIDIANA
Quotidiano rimanda ad un generico mondo reale . Rimane cruciale l affermazione di Woll
quando sostiene che è difficile definire in maniera stabile che cosa sia il mondo reale , perché
quel mondo è diverso per ogni persona. La vita quotidiana è reale, concreta, ma anche
indefinibile perchè mutevole e poco controllabile.
CARATTERISTICHE DEL QUOTIDIANO:
Preminenza del concreto Distinzione fra processi Sensibilità ai contesti e Presenza di errori
rispetto all astratto; automatici e processi alle situazioni sociali
(conoscenze automatiche, controllati, fra ciò che è
concrete ed implicite) esplicito e ciò che è
implicito; (schema di
routine sociali)
Bevilacqua
Beda
23. QUOTIDIANO COME: conoscenze concrete -
schema di routine sociali
CONOSCENZE CONCRETE, AUTOMATICHE ED
IMPLICITE SCHEMA DI ROUTINE SOCIALI
I modelli procedurali considerano la conoscenza Lo schema è definito come una struttura cognitiva che
quotidiana come una conoscenza di procedure, ossia un rappresenta la conoscenza in modo organizzato e
sapere come vanno fatte le cose nelle diverse gerarchico, nel senso che attiva
situazioni che si presentano; in questo modo con tale percorsi di elaborazione che partono dai nuclei
modello si spiega come alcune procedure che in un primo concettuali di ordine superiore per prendere in carico i
momento erano dichiarative, si trasformano in dati provenienti dall ambiente. Tuttavia sono stati messi
automatiche. in evidenza anche processi che procedono in senso
inverso, ossia guidati dai dati ambientali.
1. deve essere non intenzionale
2. deve realizzarsi al di fuori della consapevolezza
3. non essere controllabile, per cui una volta iniziato non Approfondimento: le EURISTICHE
può essere interrotto Le “euristiche” sono strategie di pensiero che consentono
4. essere efficiente nel senso di consumare una quantità di formulare rapidamente un giudizio sulla probabilità
minima di risorse cognitive e potersi realizzare in che un qualche evento si verifichi: il vantaggio di queste
maniera parallela ad un altra attività di elaborazione. scorciatoie è che sono più facili e rapide e nella maggior
parte dei casi corrette.
In particolare, l’euristica dell’ancoraggio e dell’accomodamento postula che quando le persone devono esprimere un giudizio
in situazioni d’incertezza, spesso riducono tale incertezza assumendo come punto di riferimento un dato per loro sicuro.
Questo elemento funziona da ancoraggio per tutte le informazioni successive verranno accomodate in modo tale da
rimanere coerenti col dato iniziale.
Bevilacqua
Beda
24. QUOTIDIANO COME: sensibilità ai contesti e
situazioni sociali - errori
SENSIBILITA AI CONTESTI E ALLE SITUAZIONI
SOCIALI ERRORI
Tale tema viene affrontato da approcci come quello della Woll ritiene che, benchè la prevalenza di errori nel
conoscenza situata di Lave o della conoscenza pensiero sia un dato ineludibile, esso vada considerato
distributiva di Norman. come un aspetto interessante e su cui porsi interrogativi.
Queste teorie si basano sulla convinzione che i processi La cognizione quotidiana contiene una buona quantità
cognitivi umani sono radicati socialmente e di errori logici che è facile dimostrare.
culturalmente e che il contesto in cui si realizzano non è La cosa più importante è capire come e perché le
una variabile interveniente, ma una componente persone sbagliano, capire se questi processi servono a
specifica del processo cognitivo. Soprattutto viene funzioni adattive.
riconosciuto che la cognizione è un fenomeno che si Invece di cercare gli errori bisogna capire la logica e la
realizza nell interazione fra gli individui ed è influenzato psicologia che producono tali risposte.
dalla situazione in cui ci si trova. Il concetto di
conoscenza situata e conoscenza distributiva sono
concetti interconnessi ma non sovrapponibili, perché il
secondo comporta un ampliamento del primo. L’individuo
si avvale inoltre di artefatti fisici o intellettuali, che
potenziano le loro capacità e facilitano lo svolgimento
delle attività pratiche.
Bevilacqua
Beda
25. QUOTIDIANO COME PROCESSO SOCIALE
Tutti gli studiosi interessati a comprendere come le persone si muovono e interpretano la realtà
in cui vivono riconoscono che esse sono costantemente impegnate ad attribuire significati
all agire proprio ed altri.
CARATTERISTICHE
Rendere abituali le azioni: un processo L’intersoggettività: rendere accessibili Le familiarità: l’importanza di sentirsi a
inevitabile. La vita quotidiana è una reciprocamente i propri punti di vista casa. E’ la prima realtà di cui si fa
realtà per costruire una conoscenza condivisa. esperienza, in quanto è la zona
ripetitiva, organizzata in schemi di Secondo Grossen esistono 3 livelli di accessibile alla corporeità e ai suoi
azioni che tendono a riprodursi e a conoscenza condivisa: bisogni. (mondo familiare conosciuto e
consolidarsi in routine rassicurante.)
stabili.
Livello di comunanza Livello della mutualità Livello di reciprocità
Conoscenze comuni di ordine macrosociale Assumere il punto di vista dell altro Conoscenze di specifiche situazioni sociali
interlocutore
Bevilacqua
Beda
26. ATTEGGIAMENTI NEL CONTESTO SOCIALE
Scienze cognitive
- Costruzioni situate, mobili, molteplici,
talvolta contraddittorie.
- Non sono proprietà individuali ma forme
che assume l interazione tra gli attori
sociali ed il loro ambiente.
Atteggiamento: L atteggiamento è una Psicologia culturale
disposizione individuale nei costruzione situata,
confronti di qualcosa o - Le persone non sono più gli isolati
dipendente dal contesto. 3
qualcuno, in senso positivo manipolatori di informazioni ma i
grandi filoni di ricerca membri di comunità ideali che
o negativo. È una proprietà forniscono precisi impulsi in
che ha ogni individuo. costruiscono e trasmettettono il senso delle
questo senso. loro attività.
Psicologia discorsiva
Il discorso diventa lo spazio in cui si
costruisce la relazione dotata di senso
tra le persone ed il loro ambiente.
In questa prospettiva gli atteggiamenti
sono costruiti, letteralmente, nei discorsi
che le persone fanno nella vita di ogni
giorno.
Bevilacqua
Beda
27. SCALE DI MISURA DI THURSTONE & LIKERT
THURSTONE
La scala ad intervalli soggettivamente uguali si basava sull idea che fosse possibile misurare l atteggiamento
di una persona verso un certo oggetto registrando la sua adesione ad affermazioni dotate di un
valore scalare noto rispetto all atteggiamento.
- Raccolta di una vasta gamma di affermazioni relative all oggetto di atteggiamento.
- Tali affermazioni venivano presentate ad un consistente numero di giudici a cui veniva chiesto di
valutarle mettendole in ordine di rango in una scala da 1 a 11.
- Il ricercatore costruiva così una scala composta di una serie limitata di affermazioni.
- Il punteggio si otteneva calcolando la media dei valori scalari delle affermazioni che la persona
aveva dichiarato.
LIKERT
La scala a punteggio sommati di Likert abbandona l idea che sia possibile assegnare un valore
predefinito ad una certa affermazione.
- Le affermazioni di cui si compone una scala Likert, di solito 20 o 30, vengono proposte tramite un
questionario.
- Alle persone viene chiesto di indicare per ogni affermazione il grado di accordo o disaccordo, con un
punteggio da 1 a 5.
- Il punteggio totale ottenuto fornisce la misura dell atteggiamento della persona.
28. I LIMITI DEI RESOCONTI
- Discrepanza fra comportamenti e dichiarazioni (bassa correlazione tra
misure di atteggiamento e misure di comportamento).
- Validità dei resoconti verbali (alcune volte non forniscono dati obiettivi,
ma informazioni fallibili a causa del fatto che variazioni anche piccole nelle
parole usate producono dei grandi cambiamenti).
- Interessi e strategie (quota di manipolazione dell informazione che non
può essere sbrigativamente dimessa come pura e semplice distorsione della
verità, ad es. immagine positiva di sé).
29. ATTEGGIAMENTI NELLA PROSPETTIVA COGNITIVA
L atteggiamento non sarebbe altro che un riassunto delle credenze che una persona
possiede riguardo ad un certo oggetto. In tale prospettiva, il termine atteggiamento sta
ad indicare un modo di sentire generale e permanente, positivo o negativo, verso una
certa persona. Il termine credenza designa l informazione che una persona ha a
proposito di altre persone o altri oggetti.
La razionalità umana deve fare i conti da un lato con le emozioni, gli umori, gli stati d animo delle persone e
dall altro con molte decisioni che non sono il risultato di processi consci, ma di aggiustamenti automatici alle
situazioni in cui le persone si trovano.
Tenere nel debito conto la specificità delle situazioni e dei contesti sociali in cui le persone
vivono.
Gli atteggiamenti sono prodotti non solo da processi cognitivi freddi ma anche da processi
cognitivi caldi , in cui cioè giocano un ruolo importante le emozioni, gli stati d animo, il
contesto sociale.
30. DISTORSIONE COGNITIVA NELLA
PERCEZIONE DELL ALTRO
Ogni individuo esprime la necessità che il proprio modo di essere sia il migliore possibile. Da questo punto di
partenza si può capire come si può strutturare il legame primario che si ha verso gli altri a partire dalla loro
percezione, ma anche di se stesso, fino a stabilire gli ideali morali.
Dagli anni 20 prese piede il termine pregiudizio inteso come atteggiamento etnico negativo: percepire,
giudicare, agire in maniera sfavorevole nei confronti di appartenenti a gruppi diversi dal proprio. Vari studi in
seguito hanno stabilito che in situazioni concrete gli individui tendono a mostrare una tolleranza maggiore di
quella che dichiarano di avere.
Spiegazioni in chiave di
Spiegazioni psico-dinamiche
struttura della personalità
Tali spiegazioni vengono illustrate nella teoria della
frustrazione-aggressività in base alla quale in Si spiega come la causa del pregiudizio si verifichi in
presenza di una frustrazione si viene a creare uno una personalità disturbata. La più nota è la
stato di tensione psichica diretto ad aggredire o personalità autoritaria che sottomette grandi masse di
eliminare l oggetto frustrante e tale accumulo di persone e coltiva convinzioni circa la superiorità del
tensioni finisce di essere scaricato su oggetti più proprio gruppo etnico e la pericolosità degli altri.
deboli e identificabili come capri espiatori.
E una teoria individualistica che vede il pregiudizio
L aggressione è solo una delle possibili risposte alla come patologia sociale .
frustrazione.
31. IL PREGIUDIZIO
Il pregiudizio può essere compreso dai processi di pensiero normali.
Processo di categorizzazione Processo di generalizzazione
Tendenza costante della mente umana ad estendere
Raggruppamento di stimoli ed eventi in insiemi per ad ampie serie di eventi le osservazioni effettuate sui
quanto possibile omogenei, in modo da poter inquadrare pochi eventi disponibili; in questo caso si incappa in una
rapidamente gli eventi nuovi in un sistema coerente di
serie di errori legati alla visibilità (salienza) del dato che
interpretazioni e di possibili risposte comportamentali. si generalizza ossia la tendenza a considerare i tratti
distintivi di un gruppo.
STEREOTIPO
Il pregiudizio è qualcosa di appreso e che può essere mutato.
32. COMUNICAZIONE COME CONDIVISIONE DI SIGNIFICATI
Una comunicazione si realizza nello scambio Principio di cooperazione (a cui tutti i
di intenzioni comunicative e i messaggi parlanti devono attenersi):
sono soltanto il veicolo per dare forma a tali si articola in 4 fondamentali regole, definite
scambi. Chi ascolta non solo deve massime conversazionali :
decodificare il significato letterale del 1. massima della qualità,
messaggio, ma anche capire le intenzioni 2. massima della quantità,
comunicative che sottostanno al messaggio 3. massima della rilevanza,
stesso. 4. massima della maniera.
Comunicazione come assunzione di prospettiva.
I modelli di assunzione di
prospettiva partono dall ipotesi che gli individui sperimentino gli oggetti del mondo a partire da
differenti punti di vista e che l esperienza di cui ciascun individuo è portatore sia in qualche modo
dipendente dall angolatura da cui si pone.
L abilità è nell apprezzare le differenze tra il proprio e l altrui punto di vista.
Ciascuno deve mettersi nei panni dell altro tentando di sperimentare la
situazione come farebbe l altro.
33. MEZZI DI COM. DI MASSA E COM.
MEDIATA COME INFLUENZA SOCIALE
I mezzi di comunicazione di massa includono La comunicazione mediata si riferisce a tutti i
tutti gli strumenti che realizzano processi di processi di comunicazione dove la
comunicazione pubblici, indiretti, gestiti comunicazione faccia a faccia è resa possibile
attraverso un mezzo tecnico, sostanzialmente dall impiego di strumenti tecnici.
rivolti in maniera unidirezionale.
Il concetto di influenza sociale si
riferisce ai comportamenti messi in atto da un individuo o da una entità sociale, detta agente
influenzante per produrre o tentare di produrre, un cambiamento nel modo di sentire, credere e
comportarsi che caratterizza una persona o un gruppo a proposito di un dato oggetto.
34. LE NOSTRE REAZIONI DI FRONTE AD
UN OGGETTO SOCIALE
Il primo livello di cambiamento è quello delle più immediate reazioni temporanee di tipo
emotivo, ossia l insieme di sentimenti, stati d umore, tonalità affettive che possono
accompagnare la ricezione di un messaggio.
Il secondo livello è quello che interessa la sfera delle credenze e delle conoscenze che
l individuo elabora, relativamente all oggetto sociale, in relazione all invio della
comunicazione.
Il terzo livello è quello che coinvolge le manifestazioni di interazione, ossia l insieme di
aspettative e di progetti d azione che maturano nella persona, come risultato della sua
esposizione alla situazione di influenza sociale.
Il quarto livello, quello più importante e visibile, può produrre la modificazione
comportamentale. Questo si verifica quando il processo di influenza sociale dà luogo a
scelte e a impegni d azione che sono portati a termine.
I primi 3 livelli rimandano alle componenti che i tradizionali modelli psicologici
dell atteggiamento riconducono alla componente valutativa, a quella cognitiva e a quella conativa.
A volte il processo di influenza sociale si limita a modificare il sistema di atteggiamenti posseduto
da una persona, posponendo la cosa da fare più impegnativa, quella che da luogo al processo di
cambiamento del comportamento.
35. CAMBIARE GLI ATTEGGIAMENTI
ATTRAVERSO LA PERSUASIONE
La persuasione è un metodo di influenzamento che parte dal cambiamento delle credenze, ossia
dall aspetto cognitivo dei sistemi di atteggiamento. I messaggi persuasivi sono costituiti da informazioni.
Uno tra i modelli più noti prevede che un messaggio, per risultare efficace, debba superare con
successo sei diverse fasi:
Esposizione Contatto tra messaggio e bersaglio
Attenzione Messaggio efficace si attira l attenzione voluta
Comprensione Il bersaglio riesce a comprendere il messaggio
Accettazione Il bersaglio comprende e soprattutto accetta il messaggio
Se l atteggiamento che suscita è labile difficilmente
Ritenzione influenzerà l esperienza della persona
Strutturazione di un atteggiamento capace di
Traduzione dell atteggiamento nel comportamento guidare il comportamento in situazioni rilevanti.
Persuadere qualcuno di qualcosa è un impresa estremamente complessa, tecnica utilizzata soprattutto da
coloro che progettano e sviluppano campagne di comunicazione sociale.
36. TEORIA DELL AZIONE SITUATA
LUCY SUCHMAN
La Suchman, ricecatrice della scuola di Palo Alto, formulò la teoria dell azione situata.
Con questa teoria voleva dimostrare come le azioni dei soggetti non possono essere considerate
come una pure esecuzione di piani cognitivi preesistenti.
Secondo la Suchman le azioni umane si adattano alle circostanze momento per momento, non
seguono rigidamente dei piani prefissati in anticipo.
La Suchman prende spunto dal contrasto che Beerman (1966)stabilisce tra la concezione di
navigazione dei navigatori occidentali e dei Trukesi.
OCCIDENTALI TRUKESI
Stabilisce un piano e prosegue il Invece il Turkese parte da un
suo il viaggio riferendo ogni mossa obbiettivo, non da un piano. Egli
a quel piano. Se si verificano parte verso una meta e risponde
imprevisti prima dovrà modificare alle circostanze via via che si
il suo piano, poi rispondere di presentano secondo modalità che
conseguenza. al momento ritiene più opportune.
37. AGGENDA SETTING
Luhmann, 1996
Ciò che sappiamo della nostra società, ed in generale del mondo in cui viviamo, lo sappiamo
dai mass media
Cohen, 1963
La stampa può nella maggior parte dei casi non essere capace di suggerire alle persone cosa
pensare, ma essa ha un potere sorprendente nel suggerire ai propri lettori intorno a cosa
pensare[….]
Shaw, 1979
L ipotesi dell agenda setting non sostiene che i media cercano di persuadere […..] I media
presentano al pubblico una lista di ciò intorno a cui avere un opinione e discutere.
Bevilacqua
Beda
38. AGENDA SETTING:
I media inizialmente vengono visti come
un repertorio di informazioni (un agenda)
• Abbiamo bisogno del sistema dei media per accedere a esperienze, che offre temi e problemi sui quali gli
individui possono prendere decisioni e
mondi e realtà che mai potremmo conoscere personalmente indirizzare le loro scelte.
I media non espongono esplicitamente un
• I mass media offrono gli elementi conoscitivi in base ai quali i loro modello, ma suggeriscono quali siano
soggetti prendono decisioni e agiscono i più appropriati trascurando tutte le
informazioni alternative. La percezione
• La costante enfatizzazione di certi temi, aspetti e problemi, forma selettiva dell individuo non riesce a
una cornice interpretativa, un frame, che gli spettatori applicano più resistere alle strategie dei mass media che
operano sui modelli dell opinione
o meno consapevolmente per dare senso alla realtà sociale pubblica controllando di conseguenza
anche le decisioni dei singoli.
• Un imminente campagna elettorale, per esempio, attira Il pubblico in questo caso si convince che
l attenzione dei votanti sul loro ruolo di cittadini e induce a sentire quello che viene trasmesso dai media sia
come obbligatoria la ricerca d informazioni. del tutto reale, quindi lo stesso sistema
sociale viene legittimato dai mezzi di
comunicazione di massa.
Bevilacqua
Beda
39. Media con flussi Media con flussi
unidirezionali bidirezionali
Bevilacqua
Beda
40. Uso di risorse di informazione
e comunicazione in Italia
Percentuali su totale popolazione
Tutte le risorse sono in crescita, meno i quotidiani e i
periodici, in lento declino da dieci anni. Perfino
l onnipresente televisione sembra avere un leggero
aumento. Sembra esserci una recente crescita nella lettura
occasionale dei libri.
L aumento più forte, come ampiamente noto, è nell uso
frequente del telefono cellulare, che è quasi raddoppiato
(e così si è molto avvicinato a una soglia di saturazione ).
Ma in totale (compreso l uso meno abituale ) la crescita
percentuale più elevata (+ 78 %) è quella dell internet –
che ha ancora ampie possibilità di sviluppo.
Anche se è tautologico, può essere interessante osservare gli
stessi dati in senso inverso: cioè in base alla percentuale di
persone che non usano le diverse risorse, come vediamo nel
prossimo grafico.
La parte più scura delle barre rappresenta l uso abituale .
In questo studio la definizione è penalizzante
per risorse di disponibilità meno frequente come i
settimanali e i mensili.
Bevilacqua
Beda
41. Non uso di risorse di informazione
e comunicazione in Italia
Percentuali su totale popolazione
Si conferma la situazione rilevata nel 2001 dal primo studio di questa serie.
C è una forte divisione fra i meno abbienti di informazione e
comunicazione (la cui risorsa dominante è la televisione) e chi ha un
ambito culturale più ricco con una gamma estesa di strumenti.
Rimane irrisolto un noto problema: ciò che manca a metà degli italiani è
la lettura. Una debolezza culturale che non si corregge con lo sviluppo di
altri strumenti – e neppure con una crescente diffusione dell internet,
perché la rete si aggiunge alle altre risorse di lettura, ma non le sostituisce.
Altre ricerche confermano che internet ha una presenza ancora modesta,
ma non più marginale , nel patrimonio di informazione e comunicazione
degli italiani. Se la crescita continuasse con lo stesso andamento, la rete
potrebbe arrivare in due o tre anni a una penetrazione simile a
quella dei quotidiani. Non si tratterebbe, naturalmente, di una
sostituzione – ma di una diffusione consolidata dell internet in quella
circa metà della popolazione italiana che ha una più ricca dotazione di
risorse.
Anche da questo punto di vista è sopravvalutato Tutte le analisi confermano che l uso dell internet non sostituisce
il concetto di non abituale nella lettura dei periodici. alcuno degli altri mezzi di informazione e di comunicazione. Ne può, in
parte, diminuire la frequenza e la durata. Secondo questa ricerca del Censis
(confermata anche da altre fonti) il tempo è sottratto di più alla
televisione – e comunque l influenza percepita della rete sull uso di
altre risorse è in diminuzione.
Bevilacqua
Beda
42. Crescita di due risorse
2001-2010
Percentuali sulla popolazione
Naturalmente non è un tentativo di fare profezie , ma
una semplice proiezione delle tendenze finora
verificate. Due fatti sembrano chiari.
• Nulla di ciò che è accaduto finora ci porta a
immaginare che, nel prevedibile futuro, la
diffusione dell internet in Italia possa
raggiungere quella della telefonia mobile.
• Sembra probabile che nei prossimi tre o quattro
anni l uso della rete raggiunga un livello
simile, o superiore, a quello della carta
stampata.
Il confronto con altri paesi conferma che in Italia ci
sono ampi spazi di sviluppo per l internet – ma anche
per libri, giornali e riviste. Sarebbe desiderabile che
crescessero insieme, allargando l area di migliore
dotazione di risorse.
Bevilacqua
Beda
43. Host internet in Europa
1991-2006
Numeri in milioni
Sembra che nel 2004 ci sia stata, particolarmente in
Europa,una forte accelerazione nella crescita
dell internet – confermata anche dai dati del 2005-2006.
In anni recenti alcune altre aree hanno una crescita (in
percentuale) più veloce ma continua una tendenza di
forte siluppo in Europa
Bevilacqua
Beda
44. 20 Paesi europei
Il 60 % dell internet in Europa è concentrato in cinque paesi
(fra cui, da quattro anni, c è l Italia). Alcuni squilibri sono
un po diminuiti, ma rimangono forti differenze.
Alcuni paesi (fra cui l Italia) negli ultimi due anni hanno
raddoppiato la loro attività online – mentre altri,
tradizionalmente forti, hanno una crescita meno veloce. È
interessante però rilevare che c è una crescita elevata, anche
recente, in paesi con un alta densità e una consolidata
presenza storica nell internet. Come già osservato, non ci
sono sintomi di saturazione neppure nei paesi più avanzati.
Il totale europeo è più che raddoppiato rispetto al 2003 e
triplicato dal 2002. È cresciuto oltre dieci volte dal 1998.
Bevilacqua
Beda
45. CONSIDERAZIONI
- Considerando la diffusione di internet nei grafici analizzati con una penetrazione di
mercato molto elevata, questo medium si accosterà sempre più vicino ai consumi di
radio, stampa e televisione.
- Considerando la bidirezionalità consentita da questi nuovi media, le informazioni
contenute nel web e quelle trasmesse dalla televisione digitale diventano infinite.
- Partendo da questi due presupposti i nuovi media permetteranno alla società di
crearsi un valore critico sempre maggiore riuscendo a definire la realtà non solo
attraverso l agenda setting, ma di creandone una sempre più personalizzata
abbattendo il frame inposto nei media classici.
- Questo è possibile attraverso una duplice funzione che porta ad un drastico
ridimensionamento del contesto sociale in cui viviamo:
- da una parte ridimensionamento spaziale
- da una parte ridimensionamento temporale
Bevilacqua
Beda
46.
47.
48. MEMORIA COLLETTIVA
Come mostra M. Halbwachs, e non diversamente da quanto accade per la memoria in generale, la memoria
collettiva rappresenta il passato interpretandolo: ogni gruppo seleziona e riorganizza incessantemente le
immagini del passato, in relazione agli interessi e ai progetti che predominano nel presente.
Nelle società moderne, dotate di particolare complessità, tali processi di selezione e riorganizzazione sono la
posta in gioco di ricorrenti conflitti e compromessi tra le esigenze contrastanti dei diversi gruppi che le
compongono.
Dal momento che la memoria collettiva è in ogni caso una selezione (più o meno volontaria) del passato, al suo
studio può affiancarsi quello dei meccanismi di produzione dell'oblio, che si manifestano tanto nelle pratiche
esplicite della censura quanto nelle forme più occulte di manipolazione operate nelle commemorazioni e nelle
diverse selezioni del passato conservate e riprodotte istituzionalmente.
Sembra del resto che l'oblio collettivo possa manifestarsi spontaneamente in relazione a processi di mutamento
sociale o al prodursi di "rotture" nella continuità della vita fra le generazioni: resta tuttavia incerto, sul piano
collettivo così come su quello individuale, quanto del passato possa essere effettivamente "cancellato", e quanto
piuttosto non permanga, in forme eventualmente non consapevoli.
Bevilacqua
Beda
49. ANALISI DELLA PSICOLOGIA DEI MASS-MEDIA
Il modello di analisi dei media comprende 3 livelli che compongono la teoria dell Inter-Azione situata
Soggetti Situazione Contesto
I soggetti cercano di raggiungere i loro obiettivi. Per farlo cercano di trovare delle situazioni che possano offrire loro delle
opportunità, e quando le trovano si attivano. A guidare l azione, diretta o mediata dall uso di un artefatto, oltre all obiettivo
da raggiungere, è l aspettativa sull andamento dell azione ricavata dalle esperienze precedenti e i vincoli, specifici e
generali.
I 3 livelli entrano in contatto all interno dell attiviità, individuale o di
gruppo (interazione)
l attività si struttura in azioni e operazioni ed è caratterizzata da un maggiore o minore livello di presenza
l interazione può essere diretta o indiretta
Bevilacqua
Beda
50. TEORIA DELL INTER-AZIONE SITUATA
La teoria dell Inter-Azione Situata
prevede che lo studio dei 3 livelli e delle rispettive influenze all interno dell attività
venga effettuato tramite un particolare metodo di ricerca
CEMDA
Analisi esplorativa multilivello ed integrata dei dati
Vuole comprendere come l uso strategico da parte dei soggetti delle
risorse culturali disponibili influenza l interazione con il medium
sottolinea l importanza del soffermarsi su ciascuno dei diversi livelli
che influenzano l interazione, utilizzando la combinazione di metodi più
adeguata
consente l utilizzo dei risultati ottenuti su un livello per approfondire
l analisi e l interpretazione degli altri
permette l integrazione di strumenti di analisi quantitativi e qualitativi
Bevilacqua
Beda
51. CATEGORIE DI STRUMENTI DI ANALISI
Esistono due grandi categorie di strumenti di analisi a disposizione del ricercatore.
QUANTITATIVI QUALITATIVI
L interpretazione si basa su una rappresentazione del fenomeno come un L interpretazione si basa su una descrizione usando come indizi di
insieme limitato di variabili, tra cui lo studioso ricerca relazioni Riferimento a specifiche caratteristiche o casi nei dati
Funzionali o statistiche
• i metodi quantitativi risultano maggiormente adatti alla • i metodi qualitativi possono essere efficacemente utilizzati
spiegazione del fenomeno. per capire le caratteristiche di un fenomeno.
• l analisi qualitativa di solito parte da
• la ricerca quantitativa viene utilizzata per predire un interpretazione di una situazione formulata
il comportamento e riuscire a controllare una serie attraverso un insieme di ipotesi e l obiettivo della
di variabili dipendenti. ricerca è quello di verificare o confutare le diverse
ipotesi.
• nell analisi quantitativa è preferibile che il ricercatore • nell analisi qualitativa il ricercatore ha un ruolo attivo
sia il più possibile esterno al setting sperimentale. nell analisi: filtra e organizza le informazioni raccolte in
base a protocolli o alla propria esperienza personale.
Bevilacqua
Beda