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Esame di Psicologia Sociale e
    Psicologia Cognitiva
Cattedra prof.ssa Giovanna Leone




                                   Bevilacqua
                                         Beda
STRUTTURA DEL PROGETTO
                   Attenzione

                 Apprendimento

                    Memoria

                   Linguaggio

                 Vita quotidiana

                  Atteggiamenti

Distorsione cognitiva (nella percezione dell altro)

                 Comunicazione

       Analisi psicologica dei Mass-Media

       Studio degli effetti dei Mass-Media


                                                      Bevilacqua
                                                            Beda
ATTENZIONE SPAZIALE

Posto di fronte all enorme quantità di stimoli che l ambiente offre, il soggetto è in grado di
            selezionare uno che occupa una determinata posizione nello spazio.
Normalmente vi è coincidenza fra la direzione dello sguardo e la direzione dello sguardo nel
                   selezionare una determinata posizione nello spazio.

                                  ORIENTAMENTO
     VOLONTARIO                                                   AUTOMATICO
                                                                  -  Non può essere interrotto
  Il soggetto dirige la propria
       attenzione verso un                                      -  Non dipende dalle probabilità
                                                                che il bersaglio su cui si dirige
    determinato bersaglio in
                                                                 l attenzione sia quello giusto
     maniera consapevole e
           controllata.                                        -  Non è soggetto a interferenza da
                                                                    parte di un altro compito
ATTENZIONE SELETTIVA
         L attenzione del soggetto non riguarda soltanto la posizione di uno stimolo nello spazio, ma
         concerne tutte le proprietà degli oggetti e degli eventi: colore, forma, dimensione, suoni…
                   L attenzione selettiva comporta una serie di competenze fra loro connesse:




INTEGRAZIONE                FILTRAGGIO                RICERCA              FACILITAZIONE             ENUMERAZIONE
                                                                           Meccanismo di              Il soggetto è in
Intesa come la capacità                                                    rielaborazione in base     grado di precisare il
di mettere in relazione   La capacità di            E definita come la
                                                                           al quale l elaborazione    numero di immagini
diversi aspetti e         ignorare le               capacità di
                          informazione non                                 precedente delle           target all interno di
caratteristiche dello                               individuare un                                    una serie spaziale in
                          rilevanti per                                    informazioni
stimolo in funzione                                 oggetto presente nel                              maniera automatica
                          selezionare solo quelle                          influenza
della sua complessità.                              campo visivo.          l elaborazione delle       o attraverso
                          richieste e pertinenti.
                                                                           informazioni               un operazione di
                                                                           successive.                conteggio.
ATTENZIONE SELETTIVA
                                              EFFETTI
         SIMON                               STROOP                             NAVON
Il soggetto collocato davanti a 6     Il soggetto è collocato di fronte   Al soggetto vengono
riquadri, 3 a destra e 3 a sinistra   alla parole rosso verde giallo e    presentate lettere grandi
nei quali appaiono in maniera         blu che possono essere              composte da lettere piccole.
casuale un quadrato o un              collocate in uno sfondo del         Quando il soggetto, posto di
rettangolo, deve premere il           medesimo colore. Il soggetto è      fronte a stimoli incongruenti,
pulsante di sinistra quando           invitato a pronunciare a voce       è invitato a prestare attenzione
appare il quadrato e quello di
                                      alta il nome del colore dello       alle lettere locali , la presenza
destra quando appare il
rettangolo. E stato verificato che    sfondo. Da questo esperimento       di una lettera incongruente a
i tempi di reazione sono più          si è osservato che i tempi di       livello globale produce un
rapidi quando la posizione dello      reazione sono significatamente      netto rallentamento nei suoi
stimolo e la posizione della          ridotti per gli stimoli             tempi di risposta.
risposta coincidono.                  congruenti. (verde-verde)
APPRENDIMENTO
            ESPERIMENTO DI PAVLOV SUI RIFLESSI CONDIZIONATI
Un cane viene legato in una stanza insonorizzata; ponendo del cibo nella bocca del cane il flusso di salivazione aumenta.
IL CIBO = STIMOLO INCONDIZIONATO ( SI )
LA SALIVAZIONE = RISPOSTA INCONDIZIONATA ( RI )
In un secondo momento cominciò a far seguire al suono della campanella la presentazione del cibo.
LA CAMPANELLA = STIMOLO CONDIZIONATO ( SC )
L AUMENTO DELLA SALIVAZIONE = RISPOSTA CONDIZIONATA ( RC )


1° Livello: AQUISIZIONE =       SC + SI
2° Livello: ESTINZIONE      =   SC ( viene presentato da solo e si ha una graduale scomparsa di RI )
3° Livello: RECUPERO SPONTANEO = SC                  RC ( viene presentato da solo il giorno dopo)
4° Livello: RIAQUISIZIONE       = SC + SI (il riapprendimento è molto rapido)

Il recupero spontaneo e il riapprendimento dimostrano che è difficile eliminare completamente gli effetti
del condizionamento.
MODELLAGGIO
ESPERIMENTO DI SKINNER SULL APPRENDIMENTO PER PROVE ED ERRORI
 Skinner riprese gli studi di Thorndike, che accertò che le risposte corrette tendono ad essere ripetute e quelle
 errate ad essere abbondonate: DIMINUISCE COSI IL TEMPO DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI.
 Skinner riprese l impostazione pavloviana introducendo la distinzione tra:


               RISPONDENTI                   COMPORTAMENTI                               OPERANTI

                                                                                    Comportamenti non derivati da
          Comportamenti derivati da                                                     riflessi innati ma emessi
       riflessi innati o appresi tramite                                         spontaneamente dall organismo.
       il condizionamento pavloviano.                                            I c.o. aumentano o diminuiscono in
                                                                                  funzione del rinforzo ( positivo o
                                                                                                 negativo).

 Skinner modellava via via l organismo che giungeva all apprendimento della risposta corretta per
 approssimazioni successive.
 Skinner pensava che il modellaggio fosse uno strumento tanto potente e universale da poter progettare, sulla carta,
 una società utopica, priva assolutamente di conflitti, grazie al modellaggio completo e armonico di tutti gli attori.
MODELLO MULTIPROCESSO
                MODELLO DI ATKINSON E SHIFFRIN [1977]
      Il modello AS è un modello input-output nel senso che descrive la sequenza di passaggi delle
informazione, che provenendo dal mondo esterno, vengono via via elaborate passando nei magazzini della
                                              memorie.
                              LE COMPONENTI PRINCIPALI SONO:

                                                                     REITERAZIONE




                                             MEMORIA                            MEMORIA
         REGISTRO                             BREVE                              LUNGO
         SESORIALE                           TERMINE                            TERMINE



     INFORMAZIONE PERDUTA                INFORMAZIONE PERDUTA
        PER DEADIMENTO O                    PER DEADIMENTO O
          INTERFERENZA                        INTERFERENZA
REGISTRO SENSORIALE
                          ESPERIMENTO DI SPERLING [1960]
Ai soggetti veniva presentata, per soli 50 millisecondi, una matrice 3x3 contenente 9 lettere. Il compito dei
soggetti consisteva nel nominare quante più lettere potevano. I soggetti dicevano di averle viste tutte e 9
ma riuscivano a nominarne solo 4/5.
L ipotesi di Sperling fu che i soggetti non riuscivano a conservarle a lungo nel registro sensoriale per poi
ripeterle tutte.
Per controllare tale ipotesi egli ideò il
                               PROCEDIMENTO A RESOCONTO PARZIALE:
I soggetti venivano istruiti in modo tale da poter accoppiare la riga superiore della marice con uno stimolo
sonoro alto, quella intermedia con uno stimolo sonoro medio, e quella inferiore con un stimolo sonoro basso.
 Se il segnale sonoro veniva emesso dopo la presentazione visiva, e se grazie ad esso, il soggetto riusciva a
 nominare tutta la riga segnalata, si dimostrava che tutte e 9 le lettere erano state registrate. Sperling misurò
  così il livello del resoconto, cioè quante lettere venivano ricordate in base al ritardo del segnale sonoro:
- QUANDO IL SEGNALE SONORO ERA IMMEDIATO SI RICORDAVANO TUTTE E 3 LE LETTERE -
 SE IL RITARDO ERA DI 300 MILLISECONDI I SOGGETTI NOMINAVANO IN MEDIA 2 LETTERE -
 SE IL RITARDO ERA +1 SECONDO IL RISULTATO E LO STESSO CHE CON L ASSENZA SONORA
MEMORIA A BREVE TERMINE
                            MILLER [1956] E BADDELEY [1992]

       Questa memoria conserva le informazioni per circa mezzo minuto ed ha una capacità limitata.
       Gia Ebbinghaus alla fine del 800 si era accorto che, dopo una sola ripetizione non si riuscivano a
       ricordare più di 6/7 sillabe senza senso.

                   7 + 2
                     _                                            MEMORIA DI LAVORO

MILLER coniò il termine magico numero 7 più o            BADDELEY ha dimostrato che la MBT non è un
meno 2 per indicare la quantità di unità di              sistema unitario, bensì un sistema complesso , da lui
informazione diverse che si possono ricordare dopo       chiamato memoria del lavoro. Il termine deriva dal
una singola presentazione e in assenza di ripetizioni.   fatto che è nello spazio limitato di questa memoria che
                                                         lavorano i processi di pensiero.
Si deve parlare di unità di informazione perché è
possibile creare delle unità complesse imparando         La ML si articola in 2 sottosistemi:             -
                                                         CIRCUITO FONOLOGICO: è adibito all elaborazione
delle tecniche di raggruppamento: per esempio
l arrocco negli scacchi.                                 e al mantenimento dell informazione verbale e
                                                         acustica.          - CIRCUITO VISIVO SPAZIALE: è
                                                         adibito invece a quello visivo e spaziale.
MEMORIA A LUNGO TERMINE


 La memoria a lungo termine si avvicina alla nozione di memoria ingenua.
    Nel modello di Atkinson e Shiffrin nulla poteva essere contenuto nel
        magazzino della MLT se prima non era passato nella MBT.
    La probabilità di passare nella MLT dalla MBT era in funzione della
               reiterazione delle informazioni nella MBT.
    E stato dimostrato che non è la semplice ripetizione ad aumentare la
probabilità di passaggio alla MLT, bensì l elaborazione e l integrazione del
         materiale in strutture organizzate, gia presenti nella MLT.
    Ad esempio: esperimento di Mandler [1967] sui 4 gruppi di soggetti
                      sperimentali con istruzioni diverse.
LA MEMORIA AUTOBIAGRAFICA NELLE FASI DEL CICLO VITALE
                   Il tempo, più che l individuo, e il vero protagonista della memoria autobiografica.
                 Il tempo della memoria autobiografica agisce su tre registri differenti, tra loro connessi.


 Il primo tempo delle memoria autobiografica è IL TEMPO DELLA VITA PERSONALE. Le fasi della vita non sono dunque
  tutte uguali, rispetto allo scorrere del tempo. Anche se è intuitivo che i ricordi più recenti sono più accessibili di altri,
       alcuni periodi della vita, anche vecchi nel tempo, tendono ad essere ricordati con maggiore frequenza e più
     accessibilità. Al contrario i ricordi del bambino riferiti al periodo in cui non sa parlare sono condannati a sparire
                                                          nell oblio.
   Il secondo tempo della vita autobiografica è IL TEMPO DELLA VITA FAMILIARE, composto dalle prospettive delle
 diverse generazioni che, sia pure contemporanee, vivono in ambienti di pensiero diversi. Per questo in contesti diversi
 dall abituale (bimbo in vacanza dai nonni) si avvertirà la novità di un nuovo contesto culturale e ci si familiarizza con
  un passato vivo, diverso dall aridità dei libri di storia. In questo modo il gioco delle generazioni ci aiuta a inserire la
        nostra memoria individuale in un quadro sociale, dalla durata molto più ampia della nostra vita personale.


           Il terzo tempo della memoria autobiografica e IL TEMPO DELLA VITA SOCIALE in cui la memoria
                         individuale si adatta all ambiente storico e culturale della propria epoca.
LO SCHEMA DI BARTLETT

     Egli vedeva la memoria non come la capacità di immagazzinare dati passati ma come uno sforzo di
  ricostruzione che, partendo dagli interessi e dalle conoscenze presenti del soggetto, tenda a ricostruire a
                                      posteriori il significato del ricordo.
La memoria è uno sforzo verso il significato : appare inutile cercare di controllare quanto un ricordo sia la
copia più o meno fedele del passato mentre, al contrario, si dovrebbe sollecitare il soggetto a ricostruire gli
   stimoli originariamente presentati, osservando le attività rielaborative tramite cui il loro significato
                                    può essere ricostruito nel presente.
   Nelle sue procedure di ricerca sottoponeva dei soggetti ad alcuni stimoli: stimoli significativi; in seguito
  chiedeva di riprodurre ripetutamente questi stimoli, così come la loro memoria li ricostruiva in momenti
successivi. Intendeva in tal modo ripetere l attività della memoria permanente, che si presentava come uno
     sforzo incessante di riportare il significato del passato al livello delle conoscenze attuali del soggetto.
 Studiò molti casi di problemi giudiziari e creò il modello delle riproduzioni ripetute, attraverso il quale, il
   ripetersi delle testimonianze più volte, fa si che esse ad ogni riproduzioni, diventino sempre più coerenti,
 semplici, lineari. Studiò inoltre, come i giudici usino la psicologia ingenua, non pensando a distorsioni nella
                         memoria di un testimone che ha subito una forte carica emotiva.
                                                        .
VYGOTSKIJ
 Propone una chiara distinzione tra processi elementari e processi guidati dalla volontà e dal giudizio
                                              del soggetto.
Mentre la memoria di tipo associativo fa parte del primo gruppo, la memoria volontaria appartiene al
secondo: nella sua ottica è improprio tentare di ridurre il livello superiore dei processi della memoria a
           una semplice moltiplicazione quantitativa della catena dei processi associativi.
In una citazione famosa egli affianca il fazzoletto annodato (scelta personale per ricordare qualcosa), al
                                     monumento (scelta collettiva).
Il primo aspetto caratteristico della memoria umana è quello di essere sottoposta a un duplice controllo:
                                   un controllo personale e uno sociale.
 Secondo aspetto esplorato nei suoi studi è la comprensione di come questi due livelli di controllo del
 processo della memoria siano in rapporto tra loro, e per approfondirlo egli studia le situazioni in cui
  l equilibrio cambia: nei diversi passaggi cruciali dello sviluppo individuale, nei grandi cambiamenti
                                                 sociali.
In entrambi i casi quello che appare il punto fondamentale di svolta è l apprendimento del linguaggio:
  l acquisizione della capacità di parlare per il bambino; il passaggio dalla trasmissione orale a
quella scritta per le società in via di alfabetizzazione. Si tratta di modificazioni indotte socialmente,
       che si traducono da elemento esterno in un diverso equilibrio interno tra funzioni mentali.
MEMORIA




IMPLICITA               ESPLICITA              EPISODICA                 SEMANTICA
Altro non è che la     Si dimostra che un     E la memoria di ciò
  memoria delle      compito precedente ha   che ci ricordiamo, è la    E ciò che sappiamo,
  informazioni          degli effetti, non   memoria utilizzata dai       basata non sulle
consapevolmente        necessariamente di     poeti ed è quella a cui   esperienze personali.
    apprese.            memoria, su un        ci si riferisce quando
                      compito successivo.       parliamo di oblio.
IL LINGUAGGIO

FUNZIONE PROPOSIZIONALE: esso serve a elaborare, organizzare, impacchettare e
trasmettere conoscenze all interno di una data comunità. Le conoscenze non rimangono
ad uno stato indeterminato e vago, ma sono raccolte, organizzate e veicolate sotto forma di
proposizioni.
SISTEMA DI SIMBOLI: il linguaggio si presenta come un sistema di simboli in grado di
generare un numero indeterminato di parole, di frasi e di discorsi. Si tratta di simboli
arbitrari e convenzionali, prodotti all interno di una certa comunità di parlanti.
LA COMPOSIZIONALITA DEL LINGUAGGIO: comporta alcune proprietà quali:
-  la sistematicità: in quanto ogni linguaggio è regolato da una struttura sintattica.
-  la produttività: poiché il linguaggio permette di generare e di comprendere un numero
infinito di significati.
-  la possibilità di dislocazione: in quanto la referenza spaziale o temporale cui un dato
enunciato si riferisce, può essere diversa da quello in uso durante l enunciato
medesimo.
L APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO
                                        CHOMSKY [1957]
  Chomsky diede inizio a quella che si è soliti chiamare rivoluzione cognitivista, cioè il rifiuto
della prospettiva skinneriana caratterizzato dal tentativo di spiegare le azioni umane in termini di
                                           modellaggio.
  Chomsky parte dalla nozione di grammatica: imparare una grammatica X vuol dire riuscire a
 distinguere le sequenze grammaticali corrette da quelle scorrette quindi sapere individuare
                            le sequenze che compongono le frasi.
                                         GRAMMATICA
                  A STATI FINITI                                         GENERATIVA
                                                                 Questo secondo modello è in grado
          Il problema che si pone C. è se una                    di render conto della nostra capacità
          macchina (es Turing) può simulare                      di ciò che si può da ciò che non si
          il nostro apprendimento e l uso del                    può dire. Bisogna padroneggiare le
          linguaggio attraverso una struttura                    seguenti componenti: - vocabolario
          probabilistica.                                        finito - insieme finito di frasi
                                                                 - insieme finito di regole
IL PARLARE COME PRATICA SOCILE

Il linguaggio umano si presta facilmente ad un analisi che ne mette in evidenza gli
aspetti formali, come ad esempio l ordine delle parole nella frase (linguistica
moderna).
                                                                                          Come tutte le pratiche
                                                                                       sociali, i saluti manifestano
I saluti sono un tipo di comportamento talmente abituale che spesso viene dato per    un rapporto a doppio senso
                                          scontato.                                    rispetto al contesto: il loro
     I saluti sono scambiati all inizio di un incontro e talvotal non costituiscono        uso è motivato dalla
           necessariamente il primo atto linguistico che i parlanti eseguono.         situazione e al tempo stesso
 Sono un riconoscimento convenzionale, caratteristica rinforzata dalla tendenza ad         aiutano a definire la
        usare formule ricorrenti con alto valore pragmatico e basso contenuto          situazione stessa. La scelta
 semantico-proposizionale. Si dimostra anche che i saluti si possono combinare con        del saluto adatto è in
                      altre attività, infiltrandole o coadiuvandole.                  particolare riconducibile al
                                                                                      contesto e in parte al tipo di
                                                                                        interazione che i parlanti
     I saluti costituiscono una pratica sociale proprio perché essi permettono la
                                                                                            intendono attivare.
               differenziazione di tipi di persone e tipi di rapporti sociali.
            Aiutano a creare un senso di continuità della nostra vita sociale.
       Possono avere l importante funzione di ridurre il tasso di ambiguità o
                      imprevedibilità nell interazione quotidiana.




                                                                                                      Bevilacqua
                                                                                                            Beda
Linguaggio come: - atto di parola – informa e fa –
                l arte e la parola.
                  Atto di parola
L atto di parola ha una sua sistematicità e quindi
  possono essere oggetto di studio e di analisi.
Metodologicamente questo vuol dire che è possibile
  avere una scienza del linguaggio partendo da                       Il parlare informa e fa
                                                       L uso del linguaggio è per definizione pragmatico
 spontanei atti linguistici scambiati tra persone.
                                                         e cioè rivolto all adempimento di vari compiti,
                                                               spesso esprimibili in verbi cosiddetti
                                                           performativi . Nel riportare situazioni, o nel
                                                         narrare, raramente ci limitiamo a descrivere uno
                L arte e la parola
                                                          stato di cose che sia indipendente dalla nostra
        Performance è una modalità della
                                                        formulazione linguistica. Nel narrare presentiamo
   comunicazione con la quale ci assumiamo la
                                                             particolari prospettive, assumendoci o
   responsabilità verso un pubblico per come
                                                       assegnando ad altri la responsabilità per quello che
 usiamo il linguaggio e per la conoscenza che ne
                                                                           stiamo dicendo.
   esibiamo. L uso del termine performance
   esprime. La performance è stata introdotta
nell analisi del parlato tramite lo studio dell arte
  verbale. Come spesso accade nell arte, c è in
     questa nozione una valorizzazione del
          virtuosismo di chi si esibisce.



                                                                                                   Bevilacqua
                                                                                                         Beda
INDESSICALITA

   Il termine indessicalità si riferisce alla proprietà dei segni linguistici e non
          linguistici di dipendere, per la loro interpretazione dal contesto.



  Il poter parlare e poter interpretare quello che ascoltiamo si basa su un sistema complesso di
connessioni neurali e sulla loro attivazione. Al tempo stesso non tutto il significato di quello che
                                       viene detto è mentale .




          Il contesto in cui avviene la comunicazione ha un ruolo fondamentale per la
                     costruzione e comprensione del significato delle parole.



     Nel parlare l indessicalità è una caratteristica che tutte le espressioni linguistiche
            hanno dato che vanno sempre interpretate nel loro contesto d uso.




                                                                                                   Bevilacqua
                                                                                                         Beda
PARTECIPAZIONE
          Qualsiasi uso linguistico è di fatto un prodotto collettivo. Di qui l importanza del
           concetto di partecipazione, inteso come un processo interattivo e culturale.




                È importante distinguere tra diversi ruoli svolti dai partecipanti.
      Colui che parla non è necessariamente l autore di quanto viene detto, né è sempre ritenuto
                              responsabile della forza delle parole usate.




       Per questa ragione Goffman ha proposto di sostituire il termine parlante con tre termini:
   animatore , autore , principal . Termine inglese che ha vari significati e che in italiano si può
   tradurre come committente , delegante , titolare . Di fatto anche nella cornice (frame) reale
  della vita sociale di tutti i giorni, i parlanti non sono sempre gli autori o i responsabili di quanto
                                                     dicono.


   Anche nell ascoltare Goffman fece notare che di fatto esistono diversi ruoli possibili di ascolto.
La prima distinzione da fare è tra destinatari ratificati e non. Quelli ratificati sono individui o gruppi
 a cui il parlante intende rivolgersi, direttamente o indirettamente, quelli non ratificati possono essere
                                              ascoltatori casuali.




                                                                                                       Bevilacqua
                                                                                                             Beda
VITA QUOTIDIANA
                    Quotidiano rimanda ad un generico mondo reale . Rimane cruciale l affermazione di Woll
                  quando sostiene che è difficile definire in maniera stabile che cosa sia il mondo reale , perché
                      quel mondo è diverso per ogni persona. La vita quotidiana è reale, concreta, ma anche
                                         indefinibile perchè mutevole e poco controllabile.




                                         CARATTERISTICHE DEL QUOTIDIANO:




Preminenza del concreto            Distinzione fra processi             Sensibilità ai contesti e              Presenza di errori
  rispetto all astratto;            automatici e processi                alle situazioni sociali
(conoscenze automatiche,           controllati, fra ciò che è
  concrete ed implicite)             esplicito e ciò che è
                                    implicito; (schema di
                                        routine sociali)




                                                                                                                     Bevilacqua
                                                                                                                           Beda
QUOTIDIANO COME: conoscenze concrete -
                    schema di routine sociali
CONOSCENZE CONCRETE, AUTOMATICHE ED
             IMPLICITE                                                        SCHEMA DI ROUTINE SOCIALI

     I modelli procedurali considerano la conoscenza                 Lo schema è definito come una struttura cognitiva che
quotidiana come una conoscenza di procedure, ossia un                  rappresenta la conoscenza in modo organizzato e
      sapere come vanno fatte le cose nelle diverse                              gerarchico, nel senso che attiva
  situazioni che si presentano; in questo modo con tale                  percorsi di elaborazione che partono dai nuclei
modello si spiega come alcune procedure che in un primo              concettuali di ordine superiore per prendere in carico i
      momento erano dichiarative, si trasformano in                 dati provenienti dall ambiente. Tuttavia sono stati messi
                       automatiche.                                    in evidenza anche processi che procedono in senso
                                                                            inverso, ossia guidati dai dati ambientali.
1. deve essere non intenzionale
2. deve realizzarsi al di fuori della consapevolezza
3. non essere controllabile, per cui una volta iniziato non        Approfondimento: le EURISTICHE
può essere interrotto                                              Le “euristiche” sono strategie di pensiero che consentono
4. essere efficiente nel senso di consumare una quantità           di formulare rapidamente un giudizio sulla probabilità
minima di risorse cognitive e potersi realizzare in                che un qualche evento si verifichi: il vantaggio di queste
maniera parallela ad un altra attività di elaborazione.            scorciatoie è che sono più facili e rapide e nella maggior
                                                                   parte dei casi corrette.
In particolare, l’euristica dell’ancoraggio e dell’accomodamento postula che quando le persone devono esprimere un giudizio
in situazioni d’incertezza, spesso riducono tale incertezza assumendo come punto di riferimento un dato per loro sicuro.
Questo elemento funziona da ancoraggio per tutte le informazioni successive verranno accomodate in modo tale da
rimanere coerenti col dato iniziale.


                                                                                                               Bevilacqua
                                                                                                                     Beda
QUOTIDIANO COME: sensibilità ai contesti e
                    situazioni sociali - errori
SENSIBILITA AI CONTESTI E ALLE SITUAZIONI
                 SOCIALI                                                               ERRORI

Tale tema viene affrontato da approcci come quello della       Woll ritiene che, benchè la prevalenza di errori nel
  conoscenza situata di Lave o della conoscenza                pensiero sia un dato ineludibile, esso vada considerato
distributiva di Norman.                                        come un aspetto interessante e su cui porsi interrogativi.
Queste teorie si basano sulla convinzione che i processi       La cognizione quotidiana contiene una buona quantità
cognitivi umani sono radicati socialmente e                    di errori logici che è facile dimostrare.
culturalmente e che il contesto in cui si realizzano non è     La cosa più importante è capire come e perché le
una variabile interveniente, ma una componente                 persone sbagliano, capire se questi processi servono a
specifica del processo cognitivo. Soprattutto viene            funzioni adattive.
riconosciuto che la cognizione è un fenomeno che si            Invece di cercare gli errori bisogna capire la logica e la
realizza nell interazione fra gli individui ed è influenzato   psicologia che producono tali risposte.
dalla situazione in cui ci si trova. Il concetto di
conoscenza situata e conoscenza distributiva sono
concetti interconnessi ma non sovrapponibili, perché il
secondo comporta un ampliamento del primo. L’individuo
si avvale inoltre di artefatti fisici o intellettuali, che
potenziano le loro capacità e facilitano lo svolgimento
delle attività pratiche.




                                                                                                          Bevilacqua
                                                                                                                Beda
QUOTIDIANO COME PROCESSO SOCIALE
                     Tutti gli studiosi interessati a comprendere come le persone si muovono e interpretano la realtà
                         in cui vivono riconoscono che esse sono costantemente impegnate ad attribuire significati
                                                           all agire proprio ed altri.


                                                    CARATTERISTICHE


  Rendere abituali le azioni: un processo      L’intersoggettività: rendere accessibili     Le familiarità: l’importanza di sentirsi a
   inevitabile. La vita quotidiana è una        reciprocamente i propri punti di vista         casa. E’ la prima realtà di cui si fa
                     realtà                    per costruire una conoscenza condivisa.           esperienza, in quanto è la zona
    ripetitiva, organizzata in schemi di        Secondo Grossen esistono 3 livelli di          accessibile alla corporeità e ai suoi
    azioni che tendono a riprodursi e a                 conoscenza condivisa:               bisogni. (mondo familiare conosciuto e
            consolidarsi in routine                                                                       rassicurante.)
                    stabili.




                       Livello di comunanza              Livello della mutualità            Livello di reciprocità

Conoscenze comuni di ordine macrosociale          Assumere il punto di vista dell altro    Conoscenze di specifiche situazioni sociali
                                                             interlocutore


                                                                                                                     Bevilacqua
                                                                                                                           Beda
ATTEGGIAMENTI NEL CONTESTO SOCIALE
                                                                             Scienze cognitive
                                                               - Costruzioni situate, mobili, molteplici,
                                                                        talvolta contraddittorie.
                                                               - Non sono proprietà individuali ma forme
                                                                 che assume l interazione tra gli attori
                                                                       sociali ed il loro ambiente.
     Atteggiamento:               L atteggiamento è una                      Psicologia culturale
disposizione individuale nei       costruzione situata,
   confronti di qualcosa o                                       - Le persone non sono più gli isolati
                                dipendente dal contesto. 3
qualcuno, in senso positivo                                       manipolatori di informazioni ma i
                                   grandi filoni di ricerca         membri di comunità ideali che
o negativo. È una proprietà    forniscono precisi impulsi in
   che ha ogni individuo.                                      costruiscono e trasmettettono il senso delle
                                       questo senso.                           loro attività.

                                                                             Psicologia discorsiva

                                                                  Il discorso diventa lo spazio in cui si
                                                                 costruisce la relazione dotata di senso
                                                                    tra le persone ed il loro ambiente.
                                                                 In questa prospettiva gli atteggiamenti
                                                               sono costruiti, letteralmente, nei discorsi
                                                                che le persone fanno nella vita di ogni
                                                                                  giorno.




                                                                                           Bevilacqua
                                                                                                 Beda
SCALE DI MISURA DI THURSTONE & LIKERT
                                              THURSTONE
La scala ad intervalli soggettivamente uguali si basava sull idea che fosse possibile misurare l atteggiamento
        di una persona verso un certo oggetto registrando la sua adesione ad affermazioni dotate di un
                                 valore scalare noto rispetto all atteggiamento.


    - Raccolta di una vasta gamma di affermazioni relative all oggetto di atteggiamento.
    - Tali affermazioni venivano presentate ad un consistente numero di giudici a cui veniva chiesto di
    valutarle mettendole in ordine di rango in una scala da 1 a 11.
    - Il ricercatore costruiva così una scala composta di una serie limitata di affermazioni.
    - Il punteggio si otteneva calcolando la media dei valori scalari delle affermazioni che la persona
    aveva dichiarato.


                                                  LIKERT
       La scala a punteggio sommati di Likert abbandona l idea che sia possibile assegnare un valore
                                predefinito ad una certa affermazione.


     - Le affermazioni di cui si compone una scala Likert, di solito 20 o 30, vengono proposte tramite un
     questionario.
     - Alle persone viene chiesto di indicare per ogni affermazione il grado di accordo o disaccordo, con un
     punteggio da 1 a 5.
     - Il punteggio totale ottenuto fornisce la misura dell atteggiamento della persona.
I LIMITI DEI RESOCONTI


-  Discrepanza fra comportamenti e dichiarazioni (bassa correlazione tra
misure di atteggiamento e misure di comportamento).

-  Validità dei resoconti verbali (alcune volte non forniscono dati obiettivi,
ma informazioni fallibili a causa del fatto che variazioni anche piccole nelle
parole usate producono dei grandi cambiamenti).

-  Interessi e strategie (quota di manipolazione dell informazione che non
può essere sbrigativamente dimessa come pura e semplice distorsione della
verità, ad es. immagine positiva di sé).
ATTEGGIAMENTI NELLA PROSPETTIVA COGNITIVA
                L atteggiamento non sarebbe altro che un riassunto delle credenze che una persona
               possiede riguardo ad un certo oggetto. In tale prospettiva, il termine atteggiamento sta
               ad indicare un modo di sentire generale e permanente, positivo o negativo, verso una
                 certa persona. Il termine credenza designa l informazione che una persona ha a
                                       proposito di altre persone o altri oggetti.


   La razionalità umana deve fare i conti da un lato con le emozioni, gli umori, gli stati d animo delle persone e
   dall altro con molte decisioni che non sono il risultato di processi consci, ma di aggiustamenti automatici alle
                                        situazioni in cui le persone si trovano.




   Tenere nel debito conto la specificità delle situazioni e dei contesti sociali in cui le persone
                                               vivono.
  Gli atteggiamenti sono prodotti non solo da processi cognitivi freddi ma anche da processi
   cognitivi caldi , in cui cioè giocano un ruolo importante le emozioni, gli stati d animo, il
                                          contesto sociale.
DISTORSIONE COGNITIVA NELLA
                    PERCEZIONE DELL ALTRO
   Ogni individuo esprime la necessità che il proprio modo di essere sia il migliore possibile. Da questo punto di
   partenza si può capire come si può strutturare il legame primario che si ha verso gli altri a partire dalla loro
                          percezione, ma anche di se stesso, fino a stabilire gli ideali morali.

     Dagli anni 20 prese piede il termine pregiudizio inteso come atteggiamento etnico negativo: percepire,
   giudicare, agire in maniera sfavorevole nei confronti di appartenenti a gruppi diversi dal proprio. Vari studi in
   seguito hanno stabilito che in situazioni concrete gli individui tendono a mostrare una tolleranza maggiore di
                                             quella che dichiarano di avere.
                                                                               Spiegazioni in chiave di
            Spiegazioni psico-dinamiche
                                                                             struttura della personalità
Tali spiegazioni vengono illustrate nella teoria della
frustrazione-aggressività in base alla quale in                 Si spiega come la causa del pregiudizio si verifichi in
presenza di una frustrazione si viene a creare uno              una personalità disturbata. La più nota è la
stato di tensione psichica diretto ad aggredire o               personalità autoritaria che sottomette grandi masse di
eliminare l oggetto frustrante e tale accumulo di               persone e coltiva convinzioni circa la superiorità del
tensioni finisce di essere scaricato su oggetti più             proprio gruppo etnico e la pericolosità degli altri.
deboli e identificabili come capri espiatori.
                                                                E una teoria individualistica che vede il pregiudizio
L aggressione è solo una delle possibili risposte alla          come patologia sociale .
frustrazione.
IL PREGIUDIZIO
                              Il pregiudizio può essere compreso dai processi di pensiero normali.




          Processo di categorizzazione                                              Processo di generalizzazione
                                                                         Tendenza costante della mente umana ad estendere
 Raggruppamento di stimoli ed eventi in insiemi per                     ad ampie serie di eventi le osservazioni effettuate sui
quanto possibile omogenei, in modo da poter inquadrare                  pochi eventi disponibili; in questo caso si incappa in una
 rapidamente gli eventi nuovi in un sistema coerente di
                                                                        serie di errori legati alla visibilità (salienza) del dato che
 interpretazioni e di possibili risposte comportamentali.                 si generalizza ossia la tendenza a considerare i tratti
                                                                                           distintivi di un gruppo.




                                                       STEREOTIPO


                                  Il pregiudizio è qualcosa di appreso e che può essere mutato.
COMUNICAZIONE COME CONDIVISIONE DI SIGNIFICATI
   Una comunicazione si realizza nello scambio                                  Principio di cooperazione (a cui tutti i
     di intenzioni comunicative e i messaggi                                           parlanti devono attenersi):
   sono soltanto il veicolo per dare forma a tali                             si articola in 4 fondamentali regole, definite
         scambi. Chi ascolta non solo deve                                              massime conversazionali :
      decodificare il significato letterale del                                          1. massima della qualità,
     messaggio, ma anche capire le intenzioni                                           2. massima della quantità,
    comunicative che sottostanno al messaggio                                          3. massima della rilevanza,
                        stesso.                                                         4. massima della maniera.



                                      Comunicazione come assunzione di prospettiva.
                                                   I modelli di assunzione di
             prospettiva partono dall ipotesi che gli individui sperimentino gli oggetti del mondo a partire da
             differenti punti di vista e che l esperienza di cui ciascun individuo è portatore sia in qualche modo
                                           dipendente dall angolatura da cui si pone.




                      L abilità è nell apprezzare le differenze tra il proprio e l altrui punto di vista.
                         Ciascuno deve mettersi nei panni dell altro tentando di sperimentare la
                                             situazione come farebbe l altro.
MEZZI DI COM. DI MASSA E COM.
        MEDIATA COME INFLUENZA SOCIALE

 I mezzi di comunicazione di massa includono      La comunicazione mediata si riferisce a tutti i
tutti gli strumenti che realizzano processi di         processi di comunicazione dove la
   comunicazione pubblici, indiretti, gestiti     comunicazione faccia a faccia è resa possibile
attraverso un mezzo tecnico, sostanzialmente            dall impiego di strumenti tecnici.
        rivolti in maniera unidirezionale.




                               Il concetto di influenza sociale si
 riferisce ai comportamenti messi in atto da un individuo o da una entità sociale, detta agente
influenzante per produrre o tentare di produrre, un cambiamento nel modo di sentire, credere e
        comportarsi che caratterizza una persona o un gruppo a proposito di un dato oggetto.
LE NOSTRE REAZIONI DI FRONTE AD
      UN OGGETTO SOCIALE
     Il primo livello di cambiamento è quello delle più immediate reazioni temporanee di tipo
         emotivo, ossia l insieme di sentimenti, stati d umore, tonalità affettive che possono
                             accompagnare la ricezione di un messaggio.

       Il secondo livello è quello che interessa la sfera delle credenze e delle conoscenze che
           l individuo elabora, relativamente all oggetto sociale, in relazione all invio della
                                            comunicazione.

     Il terzo livello è quello che coinvolge le manifestazioni di interazione, ossia l insieme di
        aspettative e di progetti d azione che maturano nella persona, come risultato della sua
                             esposizione alla situazione di influenza sociale.

         Il quarto livello, quello più importante e visibile, può produrre la modificazione
      comportamentale. Questo si verifica quando il processo di influenza sociale dà luogo a
                      scelte e a impegni d azione che sono portati a termine.


           I primi 3 livelli rimandano alle componenti che i tradizionali modelli psicologici
dell atteggiamento riconducono alla componente valutativa, a quella cognitiva e a quella conativa.
  A volte il processo di influenza sociale si limita a modificare il sistema di atteggiamenti posseduto
    da una persona, posponendo la cosa da fare più impegnativa, quella che da luogo al processo di
                                   cambiamento del comportamento.
CAMBIARE GLI ATTEGGIAMENTI
            ATTRAVERSO LA PERSUASIONE
     La persuasione è un metodo di influenzamento che parte dal cambiamento delle credenze, ossia
dall aspetto cognitivo dei sistemi di atteggiamento. I messaggi persuasivi sono costituiti da informazioni.

      Uno tra i modelli più noti prevede che un messaggio, per risultare efficace, debba superare con
                                         successo sei diverse fasi:

Esposizione                                                                 Contatto tra messaggio e bersaglio


Attenzione                                                           Messaggio efficace si attira l attenzione voluta


Comprensione                                                         Il bersaglio riesce a comprendere il messaggio


Accettazione                                                    Il bersaglio comprende e soprattutto accetta il messaggio

                                                                   Se l atteggiamento che suscita è labile difficilmente
Ritenzione                                                                influenzerà l esperienza della persona

                                                                     Strutturazione di un atteggiamento capace di
Traduzione dell atteggiamento nel comportamento                     guidare il comportamento in situazioni rilevanti.


Persuadere qualcuno di qualcosa è un impresa estremamente complessa, tecnica utilizzata soprattutto da
                coloro che progettano e sviluppano campagne di comunicazione sociale.
TEORIA DELL AZIONE SITUATA
                                      LUCY SUCHMAN
La Suchman, ricecatrice della scuola di Palo Alto, formulò la teoria dell azione situata.
Con questa teoria voleva dimostrare come le azioni dei soggetti non possono essere considerate
come una pure esecuzione di piani cognitivi preesistenti.
Secondo la Suchman le azioni umane si adattano alle circostanze momento per momento, non
seguono rigidamente dei piani prefissati in anticipo.
La Suchman prende spunto dal contrasto che Beerman (1966)stabilisce tra la concezione di
navigazione dei navigatori occidentali e dei Trukesi.
              OCCIDENTALI                                              TRUKESI
            Stabilisce un piano e prosegue il                    Invece il Turkese parte da un
           suo il viaggio riferendo ogni mossa                obbiettivo, non da un piano. Egli
              a quel piano. Se si verificano                   parte verso una meta e risponde
           imprevisti prima dovrà modificare                     alle circostanze via via che si
             il suo piano, poi rispondere di                  presentano secondo modalità che
                      conseguenza.                            al momento ritiene più opportune.
AGGENDA SETTING


Luhmann, 1996
 Ciò che sappiamo della nostra società, ed in generale del mondo in cui viviamo, lo sappiamo
dai mass media


Cohen, 1963
La stampa può nella maggior parte dei casi non essere capace di suggerire alle persone cosa
pensare, ma essa ha un potere sorprendente nel suggerire ai propri lettori intorno a cosa
pensare[….]


Shaw, 1979
L ipotesi dell agenda setting non sostiene che i media cercano di persuadere […..] I media
presentano al pubblico una lista di ciò intorno a cui avere un opinione e discutere.


                                                                                   Bevilacqua
                                                                                         Beda
AGENDA SETTING:


                                                                          I media inizialmente vengono visti come
                                                                          un repertorio di informazioni (un agenda)
•  Abbiamo bisogno del sistema dei media per accedere a esperienze,       che offre temi e problemi sui quali gli
                                                                          individui possono prendere decisioni e
mondi e realtà che mai potremmo conoscere personalmente                   indirizzare le loro scelte.
                                                                          I media non espongono esplicitamente un
•  I mass media offrono gli elementi conoscitivi in base ai quali i       loro modello, ma suggeriscono quali siano
soggetti prendono decisioni e agiscono                                    i più appropriati trascurando tutte le
                                                                          informazioni alternative. La percezione
•  La costante enfatizzazione di certi temi, aspetti e problemi, forma    selettiva dell individuo non riesce a
una cornice interpretativa, un frame, che gli spettatori applicano più    resistere alle strategie dei mass media che
                                                                          operano sui modelli dell opinione
o meno consapevolmente per dare senso alla realtà sociale                 pubblica controllando di conseguenza
                                                                          anche le decisioni dei singoli.
•  Un imminente campagna elettorale, per esempio, attira                  Il pubblico in questo caso si convince che
l attenzione dei votanti sul loro ruolo di cittadini e induce a sentire   quello che viene trasmesso dai media sia
come obbligatoria la ricerca d informazioni.                              del tutto reale, quindi lo stesso sistema
                                                                          sociale viene legittimato dai mezzi di
                                                                          comunicazione di massa.




                                                                                              Bevilacqua
                                                                                                    Beda
Media con flussi   Media con flussi
 unidirezionali     bidirezionali




                              Bevilacqua
                                    Beda
Uso di risorse di informazione
                                              e comunicazione in Italia
                                                      Percentuali su totale popolazione



                                                                         Tutte le risorse sono in crescita, meno i quotidiani e i
                                                                         periodici, in lento declino da dieci anni. Perfino
                                                                         l onnipresente televisione sembra avere un leggero
                                                                         aumento. Sembra esserci una recente crescita nella lettura
                                                                          occasionale dei libri.
                                                                         L aumento più forte, come ampiamente noto, è nell uso
                                                                          frequente del telefono cellulare, che è quasi raddoppiato
                                                                         (e così si è molto avvicinato a una soglia di saturazione ).
                                                                         Ma in totale (compreso l uso meno abituale ) la crescita
                                                                         percentuale più elevata (+ 78 %) è quella dell internet –
                                                                         che ha ancora ampie possibilità di sviluppo.
                                                                         Anche se è tautologico, può essere interessante osservare gli
                                                                         stessi dati in senso inverso: cioè in base alla percentuale di
                                                                         persone che non usano le diverse risorse, come vediamo nel
                                                                         prossimo grafico.
La parte più scura delle barre rappresenta l uso abituale .
     In questo studio la definizione è penalizzante
    per risorse di disponibilità meno frequente come i
                   settimanali e i mensili.




                                                                                                                      Bevilacqua
                                                                                                                            Beda
Non uso di risorse di informazione
                                              e comunicazione in Italia
                                                           Percentuali su totale popolazione

                                                                        Si conferma la situazione rilevata nel 2001 dal primo studio di questa serie.
                                                                        C è una forte divisione fra i meno abbienti di informazione e
                                                                        comunicazione (la cui risorsa dominante è la televisione) e chi ha un
                                                                        ambito culturale più ricco con una gamma estesa di strumenti.
                                                                        Rimane irrisolto un noto problema: ciò che manca a metà degli italiani è
                                                                        la lettura. Una debolezza culturale che non si corregge con lo sviluppo di
                                                                        altri strumenti – e neppure con una crescente diffusione dell internet,
                                                                        perché la rete si aggiunge alle altre risorse di lettura, ma non le sostituisce.
                                                                        Altre ricerche confermano che internet ha una presenza ancora modesta,
                                                                        ma non più marginale , nel patrimonio di informazione e comunicazione
                                                                        degli italiani. Se la crescita continuasse con lo stesso andamento, la rete
                                                                        potrebbe arrivare in due o tre anni a una penetrazione simile a
                                                                        quella dei quotidiani. Non si tratterebbe, naturalmente, di una
                                                                          sostituzione – ma di una diffusione consolidata dell internet in quella
                                                                        circa metà della popolazione italiana che ha una più ricca dotazione di
                                                                        risorse.
    Anche da questo punto di vista è sopravvalutato                     Tutte le analisi confermano che l uso dell internet non sostituisce
il concetto di non abituale nella lettura dei periodici.                alcuno degli altri mezzi di informazione e di comunicazione. Ne può, in
                                                                        parte, diminuire la frequenza e la durata. Secondo questa ricerca del Censis
                                                                        (confermata anche da altre fonti) il tempo è sottratto di più alla
                                                                        televisione – e comunque l influenza percepita della rete sull uso di
                                                                        altre risorse è in diminuzione.


                                                                                                                              Bevilacqua
                                                                                                                                    Beda
Crescita di due risorse
      2001-2010
   Percentuali sulla popolazione


                         Naturalmente non è un tentativo di fare profezie , ma
                         una semplice proiezione delle tendenze finora
                         verificate. Due fatti sembrano chiari.

                                   • Nulla di ciò che è accaduto finora ci porta a
                                   immaginare che, nel prevedibile futuro, la
                                   diffusione dell internet in Italia possa
                                   raggiungere quella della telefonia mobile.

                                   • Sembra probabile che nei prossimi tre o quattro
                                   anni l uso della rete raggiunga un livello
                                   simile, o superiore, a quello della carta
                                   stampata.

                         Il confronto con altri paesi conferma che in Italia ci
                         sono ampi spazi di sviluppo per l internet – ma anche
                         per libri, giornali e riviste. Sarebbe desiderabile che
                         crescessero insieme, allargando l area di migliore
                         dotazione di risorse.



                                                                     Bevilacqua
                                                                           Beda
Host internet in Europa
       1991-2006
       Numeri in milioni




                           Sembra che nel 2004 ci sia stata, particolarmente in
                           Europa,una forte accelerazione nella crescita
                           dell internet – confermata anche dai dati del 2005-2006.
                           In anni recenti alcune altre aree hanno una crescita (in
                           percentuale) più veloce ma continua una tendenza di
                           forte siluppo in Europa




                                                              Bevilacqua
                                                                    Beda
20 Paesi europei


    Il 60 % dell internet in Europa è concentrato in cinque paesi
    (fra cui, da quattro anni, c è l Italia). Alcuni squilibri sono
    un po diminuiti, ma rimangono forti differenze.
    Alcuni paesi (fra cui l Italia) negli ultimi due anni hanno
    raddoppiato la loro attività online – mentre altri,
    tradizionalmente forti, hanno una crescita meno veloce. È
    interessante però rilevare che c è una crescita elevata, anche
    recente, in paesi con un alta densità e una consolidata
    presenza storica nell internet. Come già osservato, non ci
    sono sintomi di saturazione neppure nei paesi più avanzati.
    Il totale europeo è più che raddoppiato rispetto al 2003 e
    triplicato dal 2002. È cresciuto oltre dieci volte dal 1998.




                                                   Bevilacqua
                                                         Beda
CONSIDERAZIONI
-  Considerando la diffusione di internet nei grafici analizzati con una penetrazione di
 mercato molto elevata, questo medium si accosterà sempre più vicino ai consumi di
                              radio, stampa e televisione.
 -  Considerando la bidirezionalità consentita da questi nuovi media, le informazioni
   contenute nel web e quelle trasmesse dalla televisione digitale diventano infinite.


-  Partendo da questi due presupposti i nuovi media permetteranno alla società di
crearsi un valore critico sempre maggiore riuscendo a definire la realtà non solo
    attraverso l agenda setting, ma di creandone una sempre più personalizzata
                   abbattendo il frame inposto nei media classici.
   -  Questo è possibile attraverso una duplice funzione che porta ad un drastico
               ridimensionamento del contesto sociale in cui viviamo:
                     -  da una parte ridimensionamento spaziale
                    -  da una parte ridimensionamento temporale


                                                                                  Bevilacqua
                                                                                        Beda
MEMORIA COLLETTIVA

  Come mostra M. Halbwachs, e non diversamente da quanto accade per la memoria in generale, la memoria
  collettiva rappresenta il passato interpretandolo: ogni gruppo seleziona e riorganizza incessantemente le
          immagini del passato, in relazione agli interessi e ai progetti che predominano nel presente.

  Nelle società moderne, dotate di particolare complessità, tali processi di selezione e riorganizzazione sono la
    posta in gioco di ricorrenti conflitti e compromessi tra le esigenze contrastanti dei diversi gruppi che le
                                                   compongono.


Dal momento che la memoria collettiva è in ogni caso una selezione (più o meno volontaria) del passato, al suo
 studio può affiancarsi quello dei meccanismi di produzione dell'oblio, che si manifestano tanto nelle pratiche
 esplicite della censura quanto nelle forme più occulte di manipolazione operate nelle commemorazioni e nelle
                      diverse selezioni del passato conservate e riprodotte istituzionalmente.

Sembra del resto che l'oblio collettivo possa manifestarsi spontaneamente in relazione a processi di mutamento
  sociale o al prodursi di "rotture" nella continuità della vita fra le generazioni: resta tuttavia incerto, sul piano
collettivo così come su quello individuale, quanto del passato possa essere effettivamente "cancellato", e quanto
                        piuttosto non permanga, in forme eventualmente non consapevoli.




                                                                                                          Bevilacqua
                                                                                                                Beda
ANALISI DELLA PSICOLOGIA DEI MASS-MEDIA

           Il modello di analisi dei media comprende 3 livelli che compongono la teoria dell Inter-Azione situata




                         Soggetti                          Situazione                        Contesto

 I soggetti cercano di raggiungere i loro obiettivi. Per farlo cercano di trovare delle situazioni che possano offrire loro delle
opportunità, e quando le trovano si attivano. A guidare l azione, diretta o mediata dall uso di un artefatto, oltre all obiettivo
    da raggiungere, è l aspettativa sull andamento dell azione ricavata dalle esperienze precedenti e i vincoli, specifici e
                                                             generali.



                            I 3 livelli entrano in contatto all interno dell attiviità, individuale o di
                                                       gruppo (interazione)


         l attività si struttura in azioni e operazioni ed è caratterizzata da un maggiore o minore livello di presenza
         l interazione può essere diretta o indiretta




                                                                                                                   Bevilacqua
                                                                                                                         Beda
TEORIA DELL INTER-AZIONE SITUATA

                         La teoria dell Inter-Azione Situata
prevede che lo studio dei 3 livelli e delle rispettive influenze all interno dell attività
              venga effettuato tramite un particolare metodo di ricerca




                                       CEMDA
                  Analisi esplorativa multilivello ed integrata dei dati




       Vuole comprendere come l uso strategico da parte dei soggetti delle
     risorse culturali disponibili influenza l interazione con il medium
       sottolinea l importanza del soffermarsi su ciascuno dei diversi livelli
     che influenzano l interazione, utilizzando la combinazione di metodi più
     adeguata
       consente l utilizzo dei risultati ottenuti su un livello per approfondire
     l analisi e l interpretazione degli altri
       permette l integrazione di strumenti di analisi quantitativi e qualitativi




                                                                                             Bevilacqua
                                                                                                   Beda
CATEGORIE DI STRUMENTI DI ANALISI
                                   Esistono due grandi categorie di strumenti di analisi a disposizione del ricercatore.


                            QUANTITATIVI                                                                  QUALITATIVI
L interpretazione si basa su una rappresentazione del fenomeno come un          L interpretazione si basa su una descrizione usando come indizi di
    insieme limitato di variabili, tra cui lo studioso ricerca relazioni              Riferimento a specifiche caratteristiche o casi nei dati
                         Funzionali o statistiche



         •  i metodi quantitativi risultano maggiormente adatti alla                 •  i metodi qualitativi possono essere efficacemente utilizzati
         spiegazione del fenomeno.                                                   per capire le caratteristiche di un fenomeno.

                                                                                     •  l analisi qualitativa di solito parte da
         •  la ricerca quantitativa viene utilizzata per predire                     un interpretazione di una situazione formulata
         il comportamento e riuscire a controllare una serie                         attraverso un insieme di ipotesi e l obiettivo della
         di variabili dipendenti.                                                    ricerca è quello di verificare o confutare le diverse
                                                                                     ipotesi.


         •  nell analisi quantitativa è preferibile che il ricercatore               •  nell analisi qualitativa il ricercatore ha un ruolo attivo
         sia il più possibile esterno al setting sperimentale.                       nell analisi: filtra e organizza le informazioni raccolte in
                                                                                     base a protocolli o alla propria esperienza personale.




                                                                                                                                Bevilacqua
                                                                                                                                      Beda

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Progetto psicologia sociale e cognitiva

  • 1. Esame di Psicologia Sociale e Psicologia Cognitiva Cattedra prof.ssa Giovanna Leone Bevilacqua Beda
  • 2. STRUTTURA DEL PROGETTO Attenzione Apprendimento Memoria Linguaggio Vita quotidiana Atteggiamenti Distorsione cognitiva (nella percezione dell altro) Comunicazione Analisi psicologica dei Mass-Media Studio degli effetti dei Mass-Media Bevilacqua Beda
  • 3. ATTENZIONE SPAZIALE Posto di fronte all enorme quantità di stimoli che l ambiente offre, il soggetto è in grado di selezionare uno che occupa una determinata posizione nello spazio. Normalmente vi è coincidenza fra la direzione dello sguardo e la direzione dello sguardo nel selezionare una determinata posizione nello spazio. ORIENTAMENTO VOLONTARIO AUTOMATICO -  Non può essere interrotto Il soggetto dirige la propria attenzione verso un -  Non dipende dalle probabilità che il bersaglio su cui si dirige determinato bersaglio in l attenzione sia quello giusto maniera consapevole e controllata. -  Non è soggetto a interferenza da parte di un altro compito
  • 4. ATTENZIONE SELETTIVA L attenzione del soggetto non riguarda soltanto la posizione di uno stimolo nello spazio, ma concerne tutte le proprietà degli oggetti e degli eventi: colore, forma, dimensione, suoni… L attenzione selettiva comporta una serie di competenze fra loro connesse: INTEGRAZIONE FILTRAGGIO RICERCA FACILITAZIONE ENUMERAZIONE Meccanismo di Il soggetto è in Intesa come la capacità rielaborazione in base grado di precisare il di mettere in relazione La capacità di E definita come la al quale l elaborazione numero di immagini diversi aspetti e ignorare le capacità di informazione non precedente delle target all interno di caratteristiche dello individuare un una serie spaziale in rilevanti per informazioni stimolo in funzione oggetto presente nel maniera automatica selezionare solo quelle influenza della sua complessità. campo visivo. l elaborazione delle o attraverso richieste e pertinenti. informazioni un operazione di successive. conteggio.
  • 5. ATTENZIONE SELETTIVA EFFETTI SIMON STROOP NAVON Il soggetto collocato davanti a 6 Il soggetto è collocato di fronte Al soggetto vengono riquadri, 3 a destra e 3 a sinistra alla parole rosso verde giallo e presentate lettere grandi nei quali appaiono in maniera blu che possono essere composte da lettere piccole. casuale un quadrato o un collocate in uno sfondo del Quando il soggetto, posto di rettangolo, deve premere il medesimo colore. Il soggetto è fronte a stimoli incongruenti, pulsante di sinistra quando invitato a pronunciare a voce è invitato a prestare attenzione appare il quadrato e quello di alta il nome del colore dello alle lettere locali , la presenza destra quando appare il rettangolo. E stato verificato che sfondo. Da questo esperimento di una lettera incongruente a i tempi di reazione sono più si è osservato che i tempi di livello globale produce un rapidi quando la posizione dello reazione sono significatamente netto rallentamento nei suoi stimolo e la posizione della ridotti per gli stimoli tempi di risposta. risposta coincidono. congruenti. (verde-verde)
  • 6. APPRENDIMENTO ESPERIMENTO DI PAVLOV SUI RIFLESSI CONDIZIONATI Un cane viene legato in una stanza insonorizzata; ponendo del cibo nella bocca del cane il flusso di salivazione aumenta. IL CIBO = STIMOLO INCONDIZIONATO ( SI ) LA SALIVAZIONE = RISPOSTA INCONDIZIONATA ( RI ) In un secondo momento cominciò a far seguire al suono della campanella la presentazione del cibo. LA CAMPANELLA = STIMOLO CONDIZIONATO ( SC ) L AUMENTO DELLA SALIVAZIONE = RISPOSTA CONDIZIONATA ( RC ) 1° Livello: AQUISIZIONE = SC + SI 2° Livello: ESTINZIONE = SC ( viene presentato da solo e si ha una graduale scomparsa di RI ) 3° Livello: RECUPERO SPONTANEO = SC RC ( viene presentato da solo il giorno dopo) 4° Livello: RIAQUISIZIONE = SC + SI (il riapprendimento è molto rapido) Il recupero spontaneo e il riapprendimento dimostrano che è difficile eliminare completamente gli effetti del condizionamento.
  • 7. MODELLAGGIO ESPERIMENTO DI SKINNER SULL APPRENDIMENTO PER PROVE ED ERRORI Skinner riprese gli studi di Thorndike, che accertò che le risposte corrette tendono ad essere ripetute e quelle errate ad essere abbondonate: DIMINUISCE COSI IL TEMPO DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI. Skinner riprese l impostazione pavloviana introducendo la distinzione tra: RISPONDENTI COMPORTAMENTI OPERANTI Comportamenti non derivati da Comportamenti derivati da riflessi innati ma emessi riflessi innati o appresi tramite spontaneamente dall organismo. il condizionamento pavloviano. I c.o. aumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo ( positivo o negativo). Skinner modellava via via l organismo che giungeva all apprendimento della risposta corretta per approssimazioni successive. Skinner pensava che il modellaggio fosse uno strumento tanto potente e universale da poter progettare, sulla carta, una società utopica, priva assolutamente di conflitti, grazie al modellaggio completo e armonico di tutti gli attori.
  • 8. MODELLO MULTIPROCESSO MODELLO DI ATKINSON E SHIFFRIN [1977] Il modello AS è un modello input-output nel senso che descrive la sequenza di passaggi delle informazione, che provenendo dal mondo esterno, vengono via via elaborate passando nei magazzini della memorie. LE COMPONENTI PRINCIPALI SONO: REITERAZIONE MEMORIA MEMORIA REGISTRO BREVE LUNGO SESORIALE TERMINE TERMINE INFORMAZIONE PERDUTA INFORMAZIONE PERDUTA PER DEADIMENTO O PER DEADIMENTO O INTERFERENZA INTERFERENZA
  • 9. REGISTRO SENSORIALE ESPERIMENTO DI SPERLING [1960] Ai soggetti veniva presentata, per soli 50 millisecondi, una matrice 3x3 contenente 9 lettere. Il compito dei soggetti consisteva nel nominare quante più lettere potevano. I soggetti dicevano di averle viste tutte e 9 ma riuscivano a nominarne solo 4/5. L ipotesi di Sperling fu che i soggetti non riuscivano a conservarle a lungo nel registro sensoriale per poi ripeterle tutte. Per controllare tale ipotesi egli ideò il PROCEDIMENTO A RESOCONTO PARZIALE: I soggetti venivano istruiti in modo tale da poter accoppiare la riga superiore della marice con uno stimolo sonoro alto, quella intermedia con uno stimolo sonoro medio, e quella inferiore con un stimolo sonoro basso. Se il segnale sonoro veniva emesso dopo la presentazione visiva, e se grazie ad esso, il soggetto riusciva a nominare tutta la riga segnalata, si dimostrava che tutte e 9 le lettere erano state registrate. Sperling misurò così il livello del resoconto, cioè quante lettere venivano ricordate in base al ritardo del segnale sonoro: - QUANDO IL SEGNALE SONORO ERA IMMEDIATO SI RICORDAVANO TUTTE E 3 LE LETTERE - SE IL RITARDO ERA DI 300 MILLISECONDI I SOGGETTI NOMINAVANO IN MEDIA 2 LETTERE - SE IL RITARDO ERA +1 SECONDO IL RISULTATO E LO STESSO CHE CON L ASSENZA SONORA
  • 10. MEMORIA A BREVE TERMINE MILLER [1956] E BADDELEY [1992] Questa memoria conserva le informazioni per circa mezzo minuto ed ha una capacità limitata. Gia Ebbinghaus alla fine del 800 si era accorto che, dopo una sola ripetizione non si riuscivano a ricordare più di 6/7 sillabe senza senso. 7 + 2 _ MEMORIA DI LAVORO MILLER coniò il termine magico numero 7 più o BADDELEY ha dimostrato che la MBT non è un meno 2 per indicare la quantità di unità di sistema unitario, bensì un sistema complesso , da lui informazione diverse che si possono ricordare dopo chiamato memoria del lavoro. Il termine deriva dal una singola presentazione e in assenza di ripetizioni. fatto che è nello spazio limitato di questa memoria che lavorano i processi di pensiero. Si deve parlare di unità di informazione perché è possibile creare delle unità complesse imparando La ML si articola in 2 sottosistemi: - CIRCUITO FONOLOGICO: è adibito all elaborazione delle tecniche di raggruppamento: per esempio l arrocco negli scacchi. e al mantenimento dell informazione verbale e acustica. - CIRCUITO VISIVO SPAZIALE: è adibito invece a quello visivo e spaziale.
  • 11. MEMORIA A LUNGO TERMINE La memoria a lungo termine si avvicina alla nozione di memoria ingenua. Nel modello di Atkinson e Shiffrin nulla poteva essere contenuto nel magazzino della MLT se prima non era passato nella MBT. La probabilità di passare nella MLT dalla MBT era in funzione della reiterazione delle informazioni nella MBT. E stato dimostrato che non è la semplice ripetizione ad aumentare la probabilità di passaggio alla MLT, bensì l elaborazione e l integrazione del materiale in strutture organizzate, gia presenti nella MLT. Ad esempio: esperimento di Mandler [1967] sui 4 gruppi di soggetti sperimentali con istruzioni diverse.
  • 12. LA MEMORIA AUTOBIAGRAFICA NELLE FASI DEL CICLO VITALE Il tempo, più che l individuo, e il vero protagonista della memoria autobiografica. Il tempo della memoria autobiografica agisce su tre registri differenti, tra loro connessi. Il primo tempo delle memoria autobiografica è IL TEMPO DELLA VITA PERSONALE. Le fasi della vita non sono dunque tutte uguali, rispetto allo scorrere del tempo. Anche se è intuitivo che i ricordi più recenti sono più accessibili di altri, alcuni periodi della vita, anche vecchi nel tempo, tendono ad essere ricordati con maggiore frequenza e più accessibilità. Al contrario i ricordi del bambino riferiti al periodo in cui non sa parlare sono condannati a sparire nell oblio. Il secondo tempo della vita autobiografica è IL TEMPO DELLA VITA FAMILIARE, composto dalle prospettive delle diverse generazioni che, sia pure contemporanee, vivono in ambienti di pensiero diversi. Per questo in contesti diversi dall abituale (bimbo in vacanza dai nonni) si avvertirà la novità di un nuovo contesto culturale e ci si familiarizza con un passato vivo, diverso dall aridità dei libri di storia. In questo modo il gioco delle generazioni ci aiuta a inserire la nostra memoria individuale in un quadro sociale, dalla durata molto più ampia della nostra vita personale. Il terzo tempo della memoria autobiografica e IL TEMPO DELLA VITA SOCIALE in cui la memoria individuale si adatta all ambiente storico e culturale della propria epoca.
  • 13. LO SCHEMA DI BARTLETT Egli vedeva la memoria non come la capacità di immagazzinare dati passati ma come uno sforzo di ricostruzione che, partendo dagli interessi e dalle conoscenze presenti del soggetto, tenda a ricostruire a posteriori il significato del ricordo. La memoria è uno sforzo verso il significato : appare inutile cercare di controllare quanto un ricordo sia la copia più o meno fedele del passato mentre, al contrario, si dovrebbe sollecitare il soggetto a ricostruire gli stimoli originariamente presentati, osservando le attività rielaborative tramite cui il loro significato può essere ricostruito nel presente. Nelle sue procedure di ricerca sottoponeva dei soggetti ad alcuni stimoli: stimoli significativi; in seguito chiedeva di riprodurre ripetutamente questi stimoli, così come la loro memoria li ricostruiva in momenti successivi. Intendeva in tal modo ripetere l attività della memoria permanente, che si presentava come uno sforzo incessante di riportare il significato del passato al livello delle conoscenze attuali del soggetto. Studiò molti casi di problemi giudiziari e creò il modello delle riproduzioni ripetute, attraverso il quale, il ripetersi delle testimonianze più volte, fa si che esse ad ogni riproduzioni, diventino sempre più coerenti, semplici, lineari. Studiò inoltre, come i giudici usino la psicologia ingenua, non pensando a distorsioni nella memoria di un testimone che ha subito una forte carica emotiva. .
  • 14. VYGOTSKIJ Propone una chiara distinzione tra processi elementari e processi guidati dalla volontà e dal giudizio del soggetto. Mentre la memoria di tipo associativo fa parte del primo gruppo, la memoria volontaria appartiene al secondo: nella sua ottica è improprio tentare di ridurre il livello superiore dei processi della memoria a una semplice moltiplicazione quantitativa della catena dei processi associativi. In una citazione famosa egli affianca il fazzoletto annodato (scelta personale per ricordare qualcosa), al monumento (scelta collettiva). Il primo aspetto caratteristico della memoria umana è quello di essere sottoposta a un duplice controllo: un controllo personale e uno sociale. Secondo aspetto esplorato nei suoi studi è la comprensione di come questi due livelli di controllo del processo della memoria siano in rapporto tra loro, e per approfondirlo egli studia le situazioni in cui l equilibrio cambia: nei diversi passaggi cruciali dello sviluppo individuale, nei grandi cambiamenti sociali. In entrambi i casi quello che appare il punto fondamentale di svolta è l apprendimento del linguaggio: l acquisizione della capacità di parlare per il bambino; il passaggio dalla trasmissione orale a quella scritta per le società in via di alfabetizzazione. Si tratta di modificazioni indotte socialmente, che si traducono da elemento esterno in un diverso equilibrio interno tra funzioni mentali.
  • 15. MEMORIA IMPLICITA ESPLICITA EPISODICA SEMANTICA Altro non è che la Si dimostra che un E la memoria di ciò memoria delle compito precedente ha che ci ricordiamo, è la E ciò che sappiamo, informazioni degli effetti, non memoria utilizzata dai basata non sulle consapevolmente necessariamente di poeti ed è quella a cui esperienze personali. apprese. memoria, su un ci si riferisce quando compito successivo. parliamo di oblio.
  • 16. IL LINGUAGGIO FUNZIONE PROPOSIZIONALE: esso serve a elaborare, organizzare, impacchettare e trasmettere conoscenze all interno di una data comunità. Le conoscenze non rimangono ad uno stato indeterminato e vago, ma sono raccolte, organizzate e veicolate sotto forma di proposizioni. SISTEMA DI SIMBOLI: il linguaggio si presenta come un sistema di simboli in grado di generare un numero indeterminato di parole, di frasi e di discorsi. Si tratta di simboli arbitrari e convenzionali, prodotti all interno di una certa comunità di parlanti. LA COMPOSIZIONALITA DEL LINGUAGGIO: comporta alcune proprietà quali: -  la sistematicità: in quanto ogni linguaggio è regolato da una struttura sintattica. -  la produttività: poiché il linguaggio permette di generare e di comprendere un numero infinito di significati. -  la possibilità di dislocazione: in quanto la referenza spaziale o temporale cui un dato enunciato si riferisce, può essere diversa da quello in uso durante l enunciato medesimo.
  • 17. L APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO CHOMSKY [1957] Chomsky diede inizio a quella che si è soliti chiamare rivoluzione cognitivista, cioè il rifiuto della prospettiva skinneriana caratterizzato dal tentativo di spiegare le azioni umane in termini di modellaggio. Chomsky parte dalla nozione di grammatica: imparare una grammatica X vuol dire riuscire a distinguere le sequenze grammaticali corrette da quelle scorrette quindi sapere individuare le sequenze che compongono le frasi. GRAMMATICA A STATI FINITI GENERATIVA Questo secondo modello è in grado Il problema che si pone C. è se una di render conto della nostra capacità macchina (es Turing) può simulare di ciò che si può da ciò che non si il nostro apprendimento e l uso del può dire. Bisogna padroneggiare le linguaggio attraverso una struttura seguenti componenti: - vocabolario probabilistica. finito - insieme finito di frasi - insieme finito di regole
  • 18. IL PARLARE COME PRATICA SOCILE Il linguaggio umano si presta facilmente ad un analisi che ne mette in evidenza gli aspetti formali, come ad esempio l ordine delle parole nella frase (linguistica moderna). Come tutte le pratiche sociali, i saluti manifestano I saluti sono un tipo di comportamento talmente abituale che spesso viene dato per un rapporto a doppio senso scontato. rispetto al contesto: il loro I saluti sono scambiati all inizio di un incontro e talvotal non costituiscono uso è motivato dalla necessariamente il primo atto linguistico che i parlanti eseguono. situazione e al tempo stesso Sono un riconoscimento convenzionale, caratteristica rinforzata dalla tendenza ad aiutano a definire la usare formule ricorrenti con alto valore pragmatico e basso contenuto situazione stessa. La scelta semantico-proposizionale. Si dimostra anche che i saluti si possono combinare con del saluto adatto è in altre attività, infiltrandole o coadiuvandole. particolare riconducibile al contesto e in parte al tipo di interazione che i parlanti I saluti costituiscono una pratica sociale proprio perché essi permettono la intendono attivare. differenziazione di tipi di persone e tipi di rapporti sociali. Aiutano a creare un senso di continuità della nostra vita sociale. Possono avere l importante funzione di ridurre il tasso di ambiguità o imprevedibilità nell interazione quotidiana. Bevilacqua Beda
  • 19. Linguaggio come: - atto di parola – informa e fa – l arte e la parola. Atto di parola L atto di parola ha una sua sistematicità e quindi possono essere oggetto di studio e di analisi. Metodologicamente questo vuol dire che è possibile avere una scienza del linguaggio partendo da Il parlare informa e fa L uso del linguaggio è per definizione pragmatico spontanei atti linguistici scambiati tra persone. e cioè rivolto all adempimento di vari compiti, spesso esprimibili in verbi cosiddetti performativi . Nel riportare situazioni, o nel narrare, raramente ci limitiamo a descrivere uno L arte e la parola stato di cose che sia indipendente dalla nostra Performance è una modalità della formulazione linguistica. Nel narrare presentiamo comunicazione con la quale ci assumiamo la particolari prospettive, assumendoci o responsabilità verso un pubblico per come assegnando ad altri la responsabilità per quello che usiamo il linguaggio e per la conoscenza che ne stiamo dicendo. esibiamo. L uso del termine performance esprime. La performance è stata introdotta nell analisi del parlato tramite lo studio dell arte verbale. Come spesso accade nell arte, c è in questa nozione una valorizzazione del virtuosismo di chi si esibisce. Bevilacqua Beda
  • 20. INDESSICALITA Il termine indessicalità si riferisce alla proprietà dei segni linguistici e non linguistici di dipendere, per la loro interpretazione dal contesto. Il poter parlare e poter interpretare quello che ascoltiamo si basa su un sistema complesso di connessioni neurali e sulla loro attivazione. Al tempo stesso non tutto il significato di quello che viene detto è mentale . Il contesto in cui avviene la comunicazione ha un ruolo fondamentale per la costruzione e comprensione del significato delle parole. Nel parlare l indessicalità è una caratteristica che tutte le espressioni linguistiche hanno dato che vanno sempre interpretate nel loro contesto d uso. Bevilacqua Beda
  • 21. PARTECIPAZIONE Qualsiasi uso linguistico è di fatto un prodotto collettivo. Di qui l importanza del concetto di partecipazione, inteso come un processo interattivo e culturale. È importante distinguere tra diversi ruoli svolti dai partecipanti. Colui che parla non è necessariamente l autore di quanto viene detto, né è sempre ritenuto responsabile della forza delle parole usate. Per questa ragione Goffman ha proposto di sostituire il termine parlante con tre termini: animatore , autore , principal . Termine inglese che ha vari significati e che in italiano si può tradurre come committente , delegante , titolare . Di fatto anche nella cornice (frame) reale della vita sociale di tutti i giorni, i parlanti non sono sempre gli autori o i responsabili di quanto dicono. Anche nell ascoltare Goffman fece notare che di fatto esistono diversi ruoli possibili di ascolto. La prima distinzione da fare è tra destinatari ratificati e non. Quelli ratificati sono individui o gruppi a cui il parlante intende rivolgersi, direttamente o indirettamente, quelli non ratificati possono essere ascoltatori casuali. Bevilacqua Beda
  • 22. VITA QUOTIDIANA Quotidiano rimanda ad un generico mondo reale . Rimane cruciale l affermazione di Woll quando sostiene che è difficile definire in maniera stabile che cosa sia il mondo reale , perché quel mondo è diverso per ogni persona. La vita quotidiana è reale, concreta, ma anche indefinibile perchè mutevole e poco controllabile. CARATTERISTICHE DEL QUOTIDIANO: Preminenza del concreto Distinzione fra processi Sensibilità ai contesti e Presenza di errori rispetto all astratto; automatici e processi alle situazioni sociali (conoscenze automatiche, controllati, fra ciò che è concrete ed implicite) esplicito e ciò che è implicito; (schema di routine sociali) Bevilacqua Beda
  • 23. QUOTIDIANO COME: conoscenze concrete - schema di routine sociali CONOSCENZE CONCRETE, AUTOMATICHE ED IMPLICITE SCHEMA DI ROUTINE SOCIALI I modelli procedurali considerano la conoscenza Lo schema è definito come una struttura cognitiva che quotidiana come una conoscenza di procedure, ossia un rappresenta la conoscenza in modo organizzato e sapere come vanno fatte le cose nelle diverse gerarchico, nel senso che attiva situazioni che si presentano; in questo modo con tale percorsi di elaborazione che partono dai nuclei modello si spiega come alcune procedure che in un primo concettuali di ordine superiore per prendere in carico i momento erano dichiarative, si trasformano in dati provenienti dall ambiente. Tuttavia sono stati messi automatiche. in evidenza anche processi che procedono in senso inverso, ossia guidati dai dati ambientali. 1. deve essere non intenzionale 2. deve realizzarsi al di fuori della consapevolezza 3. non essere controllabile, per cui una volta iniziato non Approfondimento: le EURISTICHE può essere interrotto Le “euristiche” sono strategie di pensiero che consentono 4. essere efficiente nel senso di consumare una quantità di formulare rapidamente un giudizio sulla probabilità minima di risorse cognitive e potersi realizzare in che un qualche evento si verifichi: il vantaggio di queste maniera parallela ad un altra attività di elaborazione. scorciatoie è che sono più facili e rapide e nella maggior parte dei casi corrette. In particolare, l’euristica dell’ancoraggio e dell’accomodamento postula che quando le persone devono esprimere un giudizio in situazioni d’incertezza, spesso riducono tale incertezza assumendo come punto di riferimento un dato per loro sicuro. Questo elemento funziona da ancoraggio per tutte le informazioni successive verranno accomodate in modo tale da rimanere coerenti col dato iniziale. Bevilacqua Beda
  • 24. QUOTIDIANO COME: sensibilità ai contesti e situazioni sociali - errori SENSIBILITA AI CONTESTI E ALLE SITUAZIONI SOCIALI ERRORI Tale tema viene affrontato da approcci come quello della Woll ritiene che, benchè la prevalenza di errori nel conoscenza situata di Lave o della conoscenza pensiero sia un dato ineludibile, esso vada considerato distributiva di Norman. come un aspetto interessante e su cui porsi interrogativi. Queste teorie si basano sulla convinzione che i processi La cognizione quotidiana contiene una buona quantità cognitivi umani sono radicati socialmente e di errori logici che è facile dimostrare. culturalmente e che il contesto in cui si realizzano non è La cosa più importante è capire come e perché le una variabile interveniente, ma una componente persone sbagliano, capire se questi processi servono a specifica del processo cognitivo. Soprattutto viene funzioni adattive. riconosciuto che la cognizione è un fenomeno che si Invece di cercare gli errori bisogna capire la logica e la realizza nell interazione fra gli individui ed è influenzato psicologia che producono tali risposte. dalla situazione in cui ci si trova. Il concetto di conoscenza situata e conoscenza distributiva sono concetti interconnessi ma non sovrapponibili, perché il secondo comporta un ampliamento del primo. L’individuo si avvale inoltre di artefatti fisici o intellettuali, che potenziano le loro capacità e facilitano lo svolgimento delle attività pratiche. Bevilacqua Beda
  • 25. QUOTIDIANO COME PROCESSO SOCIALE Tutti gli studiosi interessati a comprendere come le persone si muovono e interpretano la realtà in cui vivono riconoscono che esse sono costantemente impegnate ad attribuire significati all agire proprio ed altri. CARATTERISTICHE Rendere abituali le azioni: un processo L’intersoggettività: rendere accessibili Le familiarità: l’importanza di sentirsi a inevitabile. La vita quotidiana è una reciprocamente i propri punti di vista casa. E’ la prima realtà di cui si fa realtà per costruire una conoscenza condivisa. esperienza, in quanto è la zona ripetitiva, organizzata in schemi di Secondo Grossen esistono 3 livelli di accessibile alla corporeità e ai suoi azioni che tendono a riprodursi e a conoscenza condivisa: bisogni. (mondo familiare conosciuto e consolidarsi in routine rassicurante.) stabili. Livello di comunanza Livello della mutualità Livello di reciprocità Conoscenze comuni di ordine macrosociale Assumere il punto di vista dell altro Conoscenze di specifiche situazioni sociali interlocutore Bevilacqua Beda
  • 26. ATTEGGIAMENTI NEL CONTESTO SOCIALE Scienze cognitive - Costruzioni situate, mobili, molteplici, talvolta contraddittorie. - Non sono proprietà individuali ma forme che assume l interazione tra gli attori sociali ed il loro ambiente. Atteggiamento: L atteggiamento è una Psicologia culturale disposizione individuale nei costruzione situata, confronti di qualcosa o - Le persone non sono più gli isolati dipendente dal contesto. 3 qualcuno, in senso positivo manipolatori di informazioni ma i grandi filoni di ricerca membri di comunità ideali che o negativo. È una proprietà forniscono precisi impulsi in che ha ogni individuo. costruiscono e trasmettettono il senso delle questo senso. loro attività. Psicologia discorsiva Il discorso diventa lo spazio in cui si costruisce la relazione dotata di senso tra le persone ed il loro ambiente. In questa prospettiva gli atteggiamenti sono costruiti, letteralmente, nei discorsi che le persone fanno nella vita di ogni giorno. Bevilacqua Beda
  • 27. SCALE DI MISURA DI THURSTONE & LIKERT THURSTONE La scala ad intervalli soggettivamente uguali si basava sull idea che fosse possibile misurare l atteggiamento di una persona verso un certo oggetto registrando la sua adesione ad affermazioni dotate di un valore scalare noto rispetto all atteggiamento. - Raccolta di una vasta gamma di affermazioni relative all oggetto di atteggiamento. - Tali affermazioni venivano presentate ad un consistente numero di giudici a cui veniva chiesto di valutarle mettendole in ordine di rango in una scala da 1 a 11. - Il ricercatore costruiva così una scala composta di una serie limitata di affermazioni. - Il punteggio si otteneva calcolando la media dei valori scalari delle affermazioni che la persona aveva dichiarato. LIKERT La scala a punteggio sommati di Likert abbandona l idea che sia possibile assegnare un valore predefinito ad una certa affermazione. - Le affermazioni di cui si compone una scala Likert, di solito 20 o 30, vengono proposte tramite un questionario. - Alle persone viene chiesto di indicare per ogni affermazione il grado di accordo o disaccordo, con un punteggio da 1 a 5. - Il punteggio totale ottenuto fornisce la misura dell atteggiamento della persona.
  • 28. I LIMITI DEI RESOCONTI -  Discrepanza fra comportamenti e dichiarazioni (bassa correlazione tra misure di atteggiamento e misure di comportamento). -  Validità dei resoconti verbali (alcune volte non forniscono dati obiettivi, ma informazioni fallibili a causa del fatto che variazioni anche piccole nelle parole usate producono dei grandi cambiamenti). -  Interessi e strategie (quota di manipolazione dell informazione che non può essere sbrigativamente dimessa come pura e semplice distorsione della verità, ad es. immagine positiva di sé).
  • 29. ATTEGGIAMENTI NELLA PROSPETTIVA COGNITIVA L atteggiamento non sarebbe altro che un riassunto delle credenze che una persona possiede riguardo ad un certo oggetto. In tale prospettiva, il termine atteggiamento sta ad indicare un modo di sentire generale e permanente, positivo o negativo, verso una certa persona. Il termine credenza designa l informazione che una persona ha a proposito di altre persone o altri oggetti. La razionalità umana deve fare i conti da un lato con le emozioni, gli umori, gli stati d animo delle persone e dall altro con molte decisioni che non sono il risultato di processi consci, ma di aggiustamenti automatici alle situazioni in cui le persone si trovano. Tenere nel debito conto la specificità delle situazioni e dei contesti sociali in cui le persone vivono. Gli atteggiamenti sono prodotti non solo da processi cognitivi freddi ma anche da processi cognitivi caldi , in cui cioè giocano un ruolo importante le emozioni, gli stati d animo, il contesto sociale.
  • 30. DISTORSIONE COGNITIVA NELLA PERCEZIONE DELL ALTRO Ogni individuo esprime la necessità che il proprio modo di essere sia il migliore possibile. Da questo punto di partenza si può capire come si può strutturare il legame primario che si ha verso gli altri a partire dalla loro percezione, ma anche di se stesso, fino a stabilire gli ideali morali. Dagli anni 20 prese piede il termine pregiudizio inteso come atteggiamento etnico negativo: percepire, giudicare, agire in maniera sfavorevole nei confronti di appartenenti a gruppi diversi dal proprio. Vari studi in seguito hanno stabilito che in situazioni concrete gli individui tendono a mostrare una tolleranza maggiore di quella che dichiarano di avere. Spiegazioni in chiave di Spiegazioni psico-dinamiche struttura della personalità Tali spiegazioni vengono illustrate nella teoria della frustrazione-aggressività in base alla quale in Si spiega come la causa del pregiudizio si verifichi in presenza di una frustrazione si viene a creare uno una personalità disturbata. La più nota è la stato di tensione psichica diretto ad aggredire o personalità autoritaria che sottomette grandi masse di eliminare l oggetto frustrante e tale accumulo di persone e coltiva convinzioni circa la superiorità del tensioni finisce di essere scaricato su oggetti più proprio gruppo etnico e la pericolosità degli altri. deboli e identificabili come capri espiatori. E una teoria individualistica che vede il pregiudizio L aggressione è solo una delle possibili risposte alla come patologia sociale . frustrazione.
  • 31. IL PREGIUDIZIO Il pregiudizio può essere compreso dai processi di pensiero normali. Processo di categorizzazione Processo di generalizzazione Tendenza costante della mente umana ad estendere Raggruppamento di stimoli ed eventi in insiemi per ad ampie serie di eventi le osservazioni effettuate sui quanto possibile omogenei, in modo da poter inquadrare pochi eventi disponibili; in questo caso si incappa in una rapidamente gli eventi nuovi in un sistema coerente di serie di errori legati alla visibilità (salienza) del dato che interpretazioni e di possibili risposte comportamentali. si generalizza ossia la tendenza a considerare i tratti distintivi di un gruppo. STEREOTIPO Il pregiudizio è qualcosa di appreso e che può essere mutato.
  • 32. COMUNICAZIONE COME CONDIVISIONE DI SIGNIFICATI Una comunicazione si realizza nello scambio Principio di cooperazione (a cui tutti i di intenzioni comunicative e i messaggi parlanti devono attenersi): sono soltanto il veicolo per dare forma a tali si articola in 4 fondamentali regole, definite scambi. Chi ascolta non solo deve massime conversazionali : decodificare il significato letterale del 1. massima della qualità, messaggio, ma anche capire le intenzioni 2. massima della quantità, comunicative che sottostanno al messaggio 3. massima della rilevanza, stesso. 4. massima della maniera. Comunicazione come assunzione di prospettiva. I modelli di assunzione di prospettiva partono dall ipotesi che gli individui sperimentino gli oggetti del mondo a partire da differenti punti di vista e che l esperienza di cui ciascun individuo è portatore sia in qualche modo dipendente dall angolatura da cui si pone. L abilità è nell apprezzare le differenze tra il proprio e l altrui punto di vista. Ciascuno deve mettersi nei panni dell altro tentando di sperimentare la situazione come farebbe l altro.
  • 33. MEZZI DI COM. DI MASSA E COM. MEDIATA COME INFLUENZA SOCIALE I mezzi di comunicazione di massa includono La comunicazione mediata si riferisce a tutti i tutti gli strumenti che realizzano processi di processi di comunicazione dove la comunicazione pubblici, indiretti, gestiti comunicazione faccia a faccia è resa possibile attraverso un mezzo tecnico, sostanzialmente dall impiego di strumenti tecnici. rivolti in maniera unidirezionale. Il concetto di influenza sociale si riferisce ai comportamenti messi in atto da un individuo o da una entità sociale, detta agente influenzante per produrre o tentare di produrre, un cambiamento nel modo di sentire, credere e comportarsi che caratterizza una persona o un gruppo a proposito di un dato oggetto.
  • 34. LE NOSTRE REAZIONI DI FRONTE AD UN OGGETTO SOCIALE Il primo livello di cambiamento è quello delle più immediate reazioni temporanee di tipo emotivo, ossia l insieme di sentimenti, stati d umore, tonalità affettive che possono accompagnare la ricezione di un messaggio. Il secondo livello è quello che interessa la sfera delle credenze e delle conoscenze che l individuo elabora, relativamente all oggetto sociale, in relazione all invio della comunicazione. Il terzo livello è quello che coinvolge le manifestazioni di interazione, ossia l insieme di aspettative e di progetti d azione che maturano nella persona, come risultato della sua esposizione alla situazione di influenza sociale. Il quarto livello, quello più importante e visibile, può produrre la modificazione comportamentale. Questo si verifica quando il processo di influenza sociale dà luogo a scelte e a impegni d azione che sono portati a termine. I primi 3 livelli rimandano alle componenti che i tradizionali modelli psicologici dell atteggiamento riconducono alla componente valutativa, a quella cognitiva e a quella conativa. A volte il processo di influenza sociale si limita a modificare il sistema di atteggiamenti posseduto da una persona, posponendo la cosa da fare più impegnativa, quella che da luogo al processo di cambiamento del comportamento.
  • 35. CAMBIARE GLI ATTEGGIAMENTI ATTRAVERSO LA PERSUASIONE La persuasione è un metodo di influenzamento che parte dal cambiamento delle credenze, ossia dall aspetto cognitivo dei sistemi di atteggiamento. I messaggi persuasivi sono costituiti da informazioni. Uno tra i modelli più noti prevede che un messaggio, per risultare efficace, debba superare con successo sei diverse fasi: Esposizione Contatto tra messaggio e bersaglio Attenzione Messaggio efficace si attira l attenzione voluta Comprensione Il bersaglio riesce a comprendere il messaggio Accettazione Il bersaglio comprende e soprattutto accetta il messaggio Se l atteggiamento che suscita è labile difficilmente Ritenzione influenzerà l esperienza della persona Strutturazione di un atteggiamento capace di Traduzione dell atteggiamento nel comportamento guidare il comportamento in situazioni rilevanti. Persuadere qualcuno di qualcosa è un impresa estremamente complessa, tecnica utilizzata soprattutto da coloro che progettano e sviluppano campagne di comunicazione sociale.
  • 36. TEORIA DELL AZIONE SITUATA LUCY SUCHMAN La Suchman, ricecatrice della scuola di Palo Alto, formulò la teoria dell azione situata. Con questa teoria voleva dimostrare come le azioni dei soggetti non possono essere considerate come una pure esecuzione di piani cognitivi preesistenti. Secondo la Suchman le azioni umane si adattano alle circostanze momento per momento, non seguono rigidamente dei piani prefissati in anticipo. La Suchman prende spunto dal contrasto che Beerman (1966)stabilisce tra la concezione di navigazione dei navigatori occidentali e dei Trukesi. OCCIDENTALI TRUKESI Stabilisce un piano e prosegue il Invece il Turkese parte da un suo il viaggio riferendo ogni mossa obbiettivo, non da un piano. Egli a quel piano. Se si verificano parte verso una meta e risponde imprevisti prima dovrà modificare alle circostanze via via che si il suo piano, poi rispondere di presentano secondo modalità che conseguenza. al momento ritiene più opportune.
  • 37. AGGENDA SETTING Luhmann, 1996 Ciò che sappiamo della nostra società, ed in generale del mondo in cui viviamo, lo sappiamo dai mass media Cohen, 1963 La stampa può nella maggior parte dei casi non essere capace di suggerire alle persone cosa pensare, ma essa ha un potere sorprendente nel suggerire ai propri lettori intorno a cosa pensare[….] Shaw, 1979 L ipotesi dell agenda setting non sostiene che i media cercano di persuadere […..] I media presentano al pubblico una lista di ciò intorno a cui avere un opinione e discutere. Bevilacqua Beda
  • 38. AGENDA SETTING: I media inizialmente vengono visti come un repertorio di informazioni (un agenda) •  Abbiamo bisogno del sistema dei media per accedere a esperienze, che offre temi e problemi sui quali gli individui possono prendere decisioni e mondi e realtà che mai potremmo conoscere personalmente indirizzare le loro scelte. I media non espongono esplicitamente un •  I mass media offrono gli elementi conoscitivi in base ai quali i loro modello, ma suggeriscono quali siano soggetti prendono decisioni e agiscono i più appropriati trascurando tutte le informazioni alternative. La percezione •  La costante enfatizzazione di certi temi, aspetti e problemi, forma selettiva dell individuo non riesce a una cornice interpretativa, un frame, che gli spettatori applicano più resistere alle strategie dei mass media che operano sui modelli dell opinione o meno consapevolmente per dare senso alla realtà sociale pubblica controllando di conseguenza anche le decisioni dei singoli. •  Un imminente campagna elettorale, per esempio, attira Il pubblico in questo caso si convince che l attenzione dei votanti sul loro ruolo di cittadini e induce a sentire quello che viene trasmesso dai media sia come obbligatoria la ricerca d informazioni. del tutto reale, quindi lo stesso sistema sociale viene legittimato dai mezzi di comunicazione di massa. Bevilacqua Beda
  • 39. Media con flussi Media con flussi unidirezionali bidirezionali Bevilacqua Beda
  • 40. Uso di risorse di informazione e comunicazione in Italia Percentuali su totale popolazione Tutte le risorse sono in crescita, meno i quotidiani e i periodici, in lento declino da dieci anni. Perfino l onnipresente televisione sembra avere un leggero aumento. Sembra esserci una recente crescita nella lettura occasionale dei libri. L aumento più forte, come ampiamente noto, è nell uso frequente del telefono cellulare, che è quasi raddoppiato (e così si è molto avvicinato a una soglia di saturazione ). Ma in totale (compreso l uso meno abituale ) la crescita percentuale più elevata (+ 78 %) è quella dell internet – che ha ancora ampie possibilità di sviluppo. Anche se è tautologico, può essere interessante osservare gli stessi dati in senso inverso: cioè in base alla percentuale di persone che non usano le diverse risorse, come vediamo nel prossimo grafico. La parte più scura delle barre rappresenta l uso abituale . In questo studio la definizione è penalizzante per risorse di disponibilità meno frequente come i settimanali e i mensili. Bevilacqua Beda
  • 41. Non uso di risorse di informazione e comunicazione in Italia Percentuali su totale popolazione Si conferma la situazione rilevata nel 2001 dal primo studio di questa serie. C è una forte divisione fra i meno abbienti di informazione e comunicazione (la cui risorsa dominante è la televisione) e chi ha un ambito culturale più ricco con una gamma estesa di strumenti. Rimane irrisolto un noto problema: ciò che manca a metà degli italiani è la lettura. Una debolezza culturale che non si corregge con lo sviluppo di altri strumenti – e neppure con una crescente diffusione dell internet, perché la rete si aggiunge alle altre risorse di lettura, ma non le sostituisce. Altre ricerche confermano che internet ha una presenza ancora modesta, ma non più marginale , nel patrimonio di informazione e comunicazione degli italiani. Se la crescita continuasse con lo stesso andamento, la rete potrebbe arrivare in due o tre anni a una penetrazione simile a quella dei quotidiani. Non si tratterebbe, naturalmente, di una sostituzione – ma di una diffusione consolidata dell internet in quella circa metà della popolazione italiana che ha una più ricca dotazione di risorse. Anche da questo punto di vista è sopravvalutato Tutte le analisi confermano che l uso dell internet non sostituisce il concetto di non abituale nella lettura dei periodici. alcuno degli altri mezzi di informazione e di comunicazione. Ne può, in parte, diminuire la frequenza e la durata. Secondo questa ricerca del Censis (confermata anche da altre fonti) il tempo è sottratto di più alla televisione – e comunque l influenza percepita della rete sull uso di altre risorse è in diminuzione. Bevilacqua Beda
  • 42. Crescita di due risorse 2001-2010 Percentuali sulla popolazione Naturalmente non è un tentativo di fare profezie , ma una semplice proiezione delle tendenze finora verificate. Due fatti sembrano chiari. • Nulla di ciò che è accaduto finora ci porta a immaginare che, nel prevedibile futuro, la diffusione dell internet in Italia possa raggiungere quella della telefonia mobile. • Sembra probabile che nei prossimi tre o quattro anni l uso della rete raggiunga un livello simile, o superiore, a quello della carta stampata. Il confronto con altri paesi conferma che in Italia ci sono ampi spazi di sviluppo per l internet – ma anche per libri, giornali e riviste. Sarebbe desiderabile che crescessero insieme, allargando l area di migliore dotazione di risorse. Bevilacqua Beda
  • 43. Host internet in Europa 1991-2006 Numeri in milioni Sembra che nel 2004 ci sia stata, particolarmente in Europa,una forte accelerazione nella crescita dell internet – confermata anche dai dati del 2005-2006. In anni recenti alcune altre aree hanno una crescita (in percentuale) più veloce ma continua una tendenza di forte siluppo in Europa Bevilacqua Beda
  • 44. 20 Paesi europei Il 60 % dell internet in Europa è concentrato in cinque paesi (fra cui, da quattro anni, c è l Italia). Alcuni squilibri sono un po diminuiti, ma rimangono forti differenze. Alcuni paesi (fra cui l Italia) negli ultimi due anni hanno raddoppiato la loro attività online – mentre altri, tradizionalmente forti, hanno una crescita meno veloce. È interessante però rilevare che c è una crescita elevata, anche recente, in paesi con un alta densità e una consolidata presenza storica nell internet. Come già osservato, non ci sono sintomi di saturazione neppure nei paesi più avanzati. Il totale europeo è più che raddoppiato rispetto al 2003 e triplicato dal 2002. È cresciuto oltre dieci volte dal 1998. Bevilacqua Beda
  • 45. CONSIDERAZIONI -  Considerando la diffusione di internet nei grafici analizzati con una penetrazione di mercato molto elevata, questo medium si accosterà sempre più vicino ai consumi di radio, stampa e televisione. -  Considerando la bidirezionalità consentita da questi nuovi media, le informazioni contenute nel web e quelle trasmesse dalla televisione digitale diventano infinite. -  Partendo da questi due presupposti i nuovi media permetteranno alla società di crearsi un valore critico sempre maggiore riuscendo a definire la realtà non solo attraverso l agenda setting, ma di creandone una sempre più personalizzata abbattendo il frame inposto nei media classici. -  Questo è possibile attraverso una duplice funzione che porta ad un drastico ridimensionamento del contesto sociale in cui viviamo: -  da una parte ridimensionamento spaziale -  da una parte ridimensionamento temporale Bevilacqua Beda
  • 46.
  • 47.
  • 48. MEMORIA COLLETTIVA Come mostra M. Halbwachs, e non diversamente da quanto accade per la memoria in generale, la memoria collettiva rappresenta il passato interpretandolo: ogni gruppo seleziona e riorganizza incessantemente le immagini del passato, in relazione agli interessi e ai progetti che predominano nel presente. Nelle società moderne, dotate di particolare complessità, tali processi di selezione e riorganizzazione sono la posta in gioco di ricorrenti conflitti e compromessi tra le esigenze contrastanti dei diversi gruppi che le compongono. Dal momento che la memoria collettiva è in ogni caso una selezione (più o meno volontaria) del passato, al suo studio può affiancarsi quello dei meccanismi di produzione dell'oblio, che si manifestano tanto nelle pratiche esplicite della censura quanto nelle forme più occulte di manipolazione operate nelle commemorazioni e nelle diverse selezioni del passato conservate e riprodotte istituzionalmente. Sembra del resto che l'oblio collettivo possa manifestarsi spontaneamente in relazione a processi di mutamento sociale o al prodursi di "rotture" nella continuità della vita fra le generazioni: resta tuttavia incerto, sul piano collettivo così come su quello individuale, quanto del passato possa essere effettivamente "cancellato", e quanto piuttosto non permanga, in forme eventualmente non consapevoli. Bevilacqua Beda
  • 49. ANALISI DELLA PSICOLOGIA DEI MASS-MEDIA Il modello di analisi dei media comprende 3 livelli che compongono la teoria dell Inter-Azione situata Soggetti Situazione Contesto I soggetti cercano di raggiungere i loro obiettivi. Per farlo cercano di trovare delle situazioni che possano offrire loro delle opportunità, e quando le trovano si attivano. A guidare l azione, diretta o mediata dall uso di un artefatto, oltre all obiettivo da raggiungere, è l aspettativa sull andamento dell azione ricavata dalle esperienze precedenti e i vincoli, specifici e generali. I 3 livelli entrano in contatto all interno dell attiviità, individuale o di gruppo (interazione)   l attività si struttura in azioni e operazioni ed è caratterizzata da un maggiore o minore livello di presenza   l interazione può essere diretta o indiretta Bevilacqua Beda
  • 50. TEORIA DELL INTER-AZIONE SITUATA La teoria dell Inter-Azione Situata prevede che lo studio dei 3 livelli e delle rispettive influenze all interno dell attività venga effettuato tramite un particolare metodo di ricerca CEMDA Analisi esplorativa multilivello ed integrata dei dati   Vuole comprendere come l uso strategico da parte dei soggetti delle risorse culturali disponibili influenza l interazione con il medium   sottolinea l importanza del soffermarsi su ciascuno dei diversi livelli che influenzano l interazione, utilizzando la combinazione di metodi più adeguata   consente l utilizzo dei risultati ottenuti su un livello per approfondire l analisi e l interpretazione degli altri   permette l integrazione di strumenti di analisi quantitativi e qualitativi Bevilacqua Beda
  • 51. CATEGORIE DI STRUMENTI DI ANALISI Esistono due grandi categorie di strumenti di analisi a disposizione del ricercatore. QUANTITATIVI QUALITATIVI L interpretazione si basa su una rappresentazione del fenomeno come un L interpretazione si basa su una descrizione usando come indizi di insieme limitato di variabili, tra cui lo studioso ricerca relazioni Riferimento a specifiche caratteristiche o casi nei dati Funzionali o statistiche •  i metodi quantitativi risultano maggiormente adatti alla •  i metodi qualitativi possono essere efficacemente utilizzati spiegazione del fenomeno. per capire le caratteristiche di un fenomeno. •  l analisi qualitativa di solito parte da •  la ricerca quantitativa viene utilizzata per predire un interpretazione di una situazione formulata il comportamento e riuscire a controllare una serie attraverso un insieme di ipotesi e l obiettivo della di variabili dipendenti. ricerca è quello di verificare o confutare le diverse ipotesi. •  nell analisi quantitativa è preferibile che il ricercatore •  nell analisi qualitativa il ricercatore ha un ruolo attivo sia il più possibile esterno al setting sperimentale. nell analisi: filtra e organizza le informazioni raccolte in base a protocolli o alla propria esperienza personale. Bevilacqua Beda